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di Gio Rossi
info@giorossi.com
Presentazione
Bene, come annunciato, ecco una dispensa per schiarire eventuali momenti di nebbia sull'argomento
"intervalli". Ricordo a tutti che è totalmente inutile studiare armonia o composizione o altro se prima di
tutto non si possiede una perfetta conoscenza dei fondamenti di teoria. E' come pretendere di preparare un
piatto di spaghetti alla carbonara senza aver chiarito il concetto di "pancetta". Questa dispensa serve a
chiarire quella fetta della teoria che si chiama "intervalli".
Si parte.
Chiamiamo intervallo il momento della merenda, lo spazio tra due tempi di una partita di calcio, e la distanza
fra due note. Facciamo un esempio:
Questa è una scala di Do maggiore. E' innocua, non morde. Serve solo a farci capire. Le note Do e Sol
distano tra loro di 5 posizioni (Do e Sol compresi). Diremo quindi che l'intervallo tra di loro è una 5a.
Re e Fa invece distano di 3 posizioni. Diremo quindi che l'intervallo tra di loro è una 3a. Più semplice di
così non ce la faccio.
Il Do all'inizio e quello alla fine distano 8 posizioni. Trattasi quindi di una 8va. Se a questo punto riuscite a
capire che intervallo è Re - Si siete a posto, altrimenti ci vediamo al bar. Bianchetto e briscolone.
Attenzione agli spostamenti di ottava delle note. Il primo Do - Mi è una 3a, il secondo Do - Mi è una 6a
Con una partitura davanti, la differenza tra i due Do - Mi è evidente. Senza parte, occorre chiarire in che
direzione va inteso l'intervallo, ovvero se è "in Sù" o "in Giù". Per convenzione si intende "Sù"
(ascendente). In caso contrario, meglio specificare (discendente)
I rivolti.
Gli intervalli si possono anche rivoltare. Ovvero, la nota più bassa viene spostata sopra o la nota più alta
sotto.
Insomma, un ribaltone.
Regola Aurea N. 1
Chiaro. 6 + 3 = 9 4 + 5 = 9.
A che serve 'sto giochetto? Serve, serve, dico io. Non tanto per fare una somma, quanto per fare una
sottrazione. Poniamo un caso frequente:
Finale dei campionati mondiali, un minuto al calcio di inizio, pop corn, birre, salatini pronti. State per sedervi
sulla poltrona quando suonano alla porta. E' un Quaqquariano (un abitante del pianeta Quaqquaria) che, in
visita sulla Terra, ha deciso di venire a vedere come ve la cavate con gli intervalli.
«Salve, sono Qwrz del pianeta Quaqquaria. Mi dica subito quale è il rivolto di Do - Sol, che è una 5a».
Voi rispondereste «Ma è ovvio, 9 - 5 = 4, quindi Sol - Do, rivolto di Do - Sol, è una 4a».
Arriva un altro Quaqquariano e insiste. «Va bene, ma se invece avessimo detto Do - La?»
E voi tranquilli: «Guardi, ho la partita. Do - La è una 6a. 9 - 6 = 3 quindi il suo rivolto, La - Do è una 3a.»
I Quaqquariani se ne vanno e voi vi godete la partita. Facile no? Andiamo avanti con le constatazioni.
Categorie di intervalli
Do - Fa è una 4a. Anche Fa - Si è una 4a, eppure le due quarte non "suonano" uguali. Potrete stabilire che
una è aspra e l'altra dolce, una triste e l'altra gioiosa, una verde a l'altra gialla, insomma, quello che volete,
ma di sicuro non potrete affermare che sono uguali. In realtà, Fa - Si è più larga di Do - Fa. Approfondiamo:
L'intervallo Do - Mi nella scala di Do maggiore è una 3a. Anche l'intervallo Do - Mib nella scala di Do
minore è una 3a, ma non è uguale. Do - Mib è più piccola: dista un tono e mezzo e non due toni, come
invece accade per Do - Mi.
Stessa cosa per Do - La (4 toni e mezzo) e Do - Lab (4 toni e basta)
L'intervallo Do - Fa (4a) invece non cambia e neppure Do - Sol (5a).
Gli intervalli di 4a, 5a e 8va non risentono del cambiamento di Modo (scala maggiore / scala
minore) e pertanto li chiameremo GIUSTI o Perfetti (va di moda Giusti)
Gli intervalli di 2a, 3a, 6a e 7a si dicono MAGGIORI se corrispondono al modello della scala
maggiore o MINORI se corrispondono al modello della scala minore.
Lo so. La seconda non cambia. Viene messa comunque nella categoria maggiori/minori. Tra poco chiariremo
il perchè.
Regola aurea n. 2
Sorge quindi il dubbio: esattamente, quanto è grossa una 7a minore, o una 2a maggiore? Ecco qui uno
specchietto con le distanze, in toni e semitoni, dei vari intervalli:
Le distanze sono ovviamente riferite a Do, la prima nota della scala, e servono solo come modello. Per
sapere che intervallo è (uno a caso) Re - Fa, devo semplicemente capire se è "largo" due toni o un tono
e mezzo. Dal momento che Re - Fa dista un tono e mezzo, posso affermare che si tratta di una 3a
minore, esattamente come Do - Mib.
Re - Fa#, invece, è una 3a maggiore (due toni). Stessa cosa se volessi sapere che tipo di 3a è Mi - Sol
oppure Reb - Fa.
Ciccioni e magrini.
Tutto qui? Illusi.
Anche le 5e e le 4e si possono allargare o restringere, e perfino gli intervalli maggiori/minori possono essere
modificati. In poche brutali parole:
Un intervallo minore può diventare diminuito, un intervallo maggiore può diventare eccedente
Da un punto di vista burocratico/teorico, un intervallo potrebbe essere allargato o ristretto a piacere. Tanto
per capirci, una sesta potrebbe essere quintuplamente eccedente o squilionardicamente diminuita. E' chiaro
che alcune cose hanno senso e altre no. In casi estremi, si arriva al "più che eccedente" o al "più che
diminuita". Più per Quaqquariani che per Jazzisti.
Regola Aurea n. 3
Bestiario
Ecco alcuni degli errori più clamorosi a proposito di intervalli:
Conclusioni:
Non è tutto, ma è abbastanza per evitare confusione. Vi consiglio di studiare attentamente gli intervalli se
non volete incepparvi nello studio di materie più complesse. Visualizzarli su un pianoforte vi aiuterà di
sicuro. Vi consiglio inoltre di seguire con attenzione anche un corso di educazione dell'orecchio, per
imparare a riconoscere gli intervalli "al volo", e/o di trascrivere musica senza l'ausilio di uno
strumento. Vi servirà tantissimo, soprattutto se avente aspirazioni in campo jazzistico.
Non vedo a cosa possa servire studiare la "scala super cromatica imperiale" piuttosto che la "ultra lydian
bemolle qui o diesis là" se non riuscite a riconoscere il suono di una 6a maggiore.