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1.

PREMESSE DOTTRINALI
Non è semplice fornire una definizione del termine ragioneria, visto che il suo significato è cambiato nel
tempo e si presta a diverse interpretazioni.
Il termine deriva dalla parola latina ratio – ragione, da cui sono nati altri termini come calcolo, conto, registro
contabile e ragioniere.
Nella pratica viene spesso usata la parola contabilità, ma tale termine offre solo una visione parziale del
fenomeno. È rapidamente diventato sinonimo di ragioneria, nel senso di registrazione contabile, cioè
l’annotazione scritta dei fatti amministrativi.
Le registrazioni non permettono solo di memorizzare gli eventi, ma di convertire le dinamiche aziendali in
cifre, da interpretare per conoscere gli andamenti economici.
Fin dai tempi più remoti l’uomo ha avuto l’esigenza di conservare una registrazione dei fatti accaduti.
La ragioneria moderna nasce nel basso Medioevo con l’invenzione della partita doppia, grazie a cui la
contabilità si evolve diventando uno strumento per avere maggiore controllo delle operazioni di gestione,
per effettuare riscontri e per determinare il reddito e il patrimonio di specifici periodi amministrativi.
La partita doppia è nata in Italia, sul banco dei nostri mercanti.
È nell’800 che la ragioneria inizia ad allargare i suoi orizzonti iniziando ad occuparsi di tematiche
amministrative. Questo cambiamento segna la promozione della ragioneria a scienza.
Successivamente, nel XX secolo, la ragioneria ha preso campo nell’ambito della scienza economico-aziendale
introdotta da Gino Zappa che, oltre alla rilevazione, comprende la gestione e l’organizzazione.
Un’ulteriore novità introdotta da Gino Zappa è il sistema del reddito, la cui logica è ancora oggi alla base
delle rilevazioni contabili.

2. LE RILEVAZIONI CONTABILI
Le rilevazioni contabili sono annotazioni scritte dei fatti amministrativi, indispensabili per tener memoria
delle operazioni di gestione.
Esse consentono di codificare le operazioni di gestione, in modo da poter risalire tramite la loro
interpretazione, ai fatti amministrativi che le hanno generate e di coglierne gli effetti sulla situazione
aziendale.
Per essere corrette, le annotazioni devono seguire specifiche regole tecniche. Da qui la nascita dei metodi,
ma soprattutto dei sistemi di scritture. Tali concetti spesso vengono confusi tra loro o usati come sinonimi.
- Metodo di registrazione: insieme di norme per la razionale compilazione delle scritture contabili.
- Sistema di scritture: serie di registrazioni riferite ad uno specifico oggetto.
Le scritture contabili possono essere considerate sotto due aspetti:
1. Oggetto di osservazione  si individua lo specifico oggetto intorno a cui ruotano le registrazioni contabili.
Da qui i termini di sistema patrimoniale, sistema del reddito, sistema del capitale e del risultato
economico, sistema dei rischi, ecc.
2. Modo in cui sono tenute  in base alle regole da seguire per avere registrazioni chiare, complete e
coerenti.
Da qui i termini di partita semplice, partita doppia, ecc.

SISTEMA DI SCRITTURE: complesso di registrazioni che hanno come riferimento il medesimo oggetto.
Gli oggetti di osservazione della ragioneria sono di due tipi.
1. Sistemi principali  riguardano i conti patrimoniali, i conti finanziari, i conti reddituali, ecc.
2. Minori  sistemi minori = riguardano le scritture complementari.
I sistemi principali si differenziano in:
- Sistema patrimoniale = ha per oggetto un fondo di valori, il capitale o patrimonio, che parte dall’inizio
dell’esercizio per giungere alla fine.
- Sistema reddituale = ha per oggetto il flusso di valori, cioè il reddito, generato dalla gestione, che andrà a
modificare il patrimonio di inizio esercizio.
È stato ideato da Gino Zappa ed è il sistema più diffuso nel XX secolo, anche se ha subito diverse
degradazioni o varianti. La più significativa è il sistema del capitale e del risulto economico, concepito da
Aldo Amaduzzi, diventato poi il sistema attualmente più diffuso e utilizzato in Italia.

I diversi metodi di registrazione riguardano la specifica metodologia di redazione dei conti, cioè alle norme
seguite in merito all’ordine, alla forma e al collegamento tra i conti.
Il metodo più utilizzato è quello della partita doppia, basato sul principio che, in ogni momento, il totale degli
accreditamenti deve essere uguale al totale degli addebitamenti dei singoli conti.
Se viene a mancare questa uguaglianza tra debiti e crediti, si parla di metodo della partita semplice, detta
anche scrittura libera poiché svincolata da regole rigorose.
Più in generale la partita semplice è la metodologia di registrazione contabile che non può essere considerata
come partita doppia.
Sia partita semplice che partita doppia si avvalgono di 3 registri:
- Libro giornale;
- Libro mastro;
- Prima nota.

PARTITA DOPPIA = non è mai stato dimostrato dove e chi l’abbia inventata con precisione anche se è quasi
certo che sia nata sul banco dei mercanti in epoca tardo-medievale, che con l’intensificarsi degli scambi,
hanno avvertito la necessità di strumenti più sofisticati rispetto alla partita semplice.
Essa si basa sulla logica della doppia registrazione, cioè sulla necessità che ogni operazione di gestione deve
essere analizzata sotto due aspetti che conducono a due rilevazioni concomitanti e antitetiche. Ciò permette
di avere una serie di vantaggi come ridurre le possibili alterazioni della contabilità o rilevare eventuali errori
di contabilizzazione.
Tra i singoli conti esistono rapporti sistematici che permettono, prima della chiusura dell’esercizio, di
compilare un bilancio di verificazione per valutare la correttezza delle scritture effettuate.
Nello specifico, ogni registrazione deve essere iscritta 3 volte: 1 sul libro giornale e 2 sul libro mastro, così
che sommando le cifre totali del giornale, e quelle del dare e dell’avere di tutti i conti del mastro, si avranno
tre risultati identici. In un’epoca in cui non esistevano ancora i programmi di contabilità, lo strumento che
permetteva di verificare tale riscontro numerico, era il bilancio di verificazione.
Da tale impostazione teorica, derivano i seguenti corollari.
1. IL TOTALE DEL DARE DI TUTTI I CONTI DEVE ESSERE UGUALE AL TOTALE AVERE;
2. LA SOMMA DEI SALDI DEI CONTI CHIUSI IN DARE DEVE ESSERE UGUALE ALLA SOMMA DEI SALDI DEI CONTI
CHIUSI IN AVERE;
3. DIVIDENDO I CONTI IN DUE GRUPPI, A PRESCINDERE DAL CRITERIO DI RIPARTIZIONE, LA DIFFERENZA TRA
IL DARE E L’AVERE DI UN GRUPPO E’ SEMPRE UGUALE ALLA DIFFERENZA TRA L’AVERE E IL DARE
DELL’ALTRO.
Tipologie partita doppia:
 Analitica  viene aperto un conto per ogni oggetto di osservazione.
 Sintetica  si raggruppano i diversi conti in categorie omogenee.
 Descrittiva  rileva dettagliatamente i fatti di gestione.
 Sinottica  considera solo il valore attribuito all’oggetto di osservazione, per risparmiare tempo.
Le prime manifestazioni di partita doppia sono a conti semplici e in forma descrittiva, anche grazie al fatto
che le operazioni di gestione erano poche, semplici e ripetitive.
Successivamente, col complicarsi della gestione aziendale e l’aumento delle operazioni e delle scritture, ha
preso campo la partita doppia a conti collettivi espressa in forma sinottica.
Il perno principale della contabilità sono i conti, cioè annotazioni relative ad uno specifico oggetto di
osservazione.
I singoli conto, sono poi raccolti nel libro mastro, un registro sistematico che contiene tutti i conti aperti ai
diversi oggetti di osservazione.
Distinzione conti in base al contenuto:
- Conti semplici = sono accesi a conti indivisibili, non ulteriormente scomponibili.
- Conti complessi = sono accesi a conti divisibili, cioè generici.
Distinzione conti in base alle informazioni fornite:
- Conti a forma sinottica = riportano solo l’importo del fatto amministrativo registrato.
- Conti a forma descrittiva = riportano sia l’importo che la descrizione del fatto oggetto di registrazione.
- Conti a forma mista = seppur sintetici, hanno uno spazio apposito per la descrizione delle operazioni.
Distinzione conti in base al loro funzionamento:
- Conti bifase = i valori sono rilevati sia in dare che in avere;
- Conti unifase = i valori sono rilevati in una sola sezione.

I singoli conti, poi, vengono racchiusi in uno specifico registro contabile.


Si distingue tra:
 LIBRI PRINCIPALI  sono essenziali per la corretta registrazione dei fatti amministrativi;
- Libro mastro= registro sistematico e classificativo in cui si registrano i fatti amministrativi, dopo averli
classificati a seconda dell’effetto che producono, in modo da mettere insieme i fatti che hanno un effetto
analogo o che si riferiscono alla stessa persona o valore.
- Libro giornale = registro cronologico, in cui vengono contabilizzate le operazioni in ordine di data.
 LIBRI AUSILIARIVBNV àò-  forniscono elementi conoscitivi per consentire la corretta redazione dei libri
principali o altre informazioni sulla dinamica aziendale.

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