Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
IL MATERIALE ACCIAIO
APPROFONDIMENTO
LA ZINCATURA
QT10_2019
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
La normativa cui viene fatto riferimento nelle fasi di calcolo e progettazione è la seguente:
• Legge n. 1086 del 5 Novembre 1971. "Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e
precompresso, ed a struttura metallica".
• Legge n. 64 del 2 Febbraio 1974. "Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche".
• D.M. 14 Gennaio 2008 . “ Nuove Norme tecniche per le Costruzioni” Pubblicato sul S.O. della G.U. n.30 del 4 febbraio 2008.
• D.M. 17 Gennaio 2018 . “Norme tecniche per le Costruzioni” Pubblicato sul S.O. della G.U. n.42 del 20 febbraio 2018.
• Circolare 2 Febbraio 2009 n. 617 Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Pubblicata sul S.O. n.27 della G.U. n.47 del 26
febbraio 2009.
• Eurocodice 1, Azioni;
• UNI EN 1090 – 2
• UNI EN 10025 - 1
• UNI EN 10002 - 1
• UNI EN 10045 - 1
2
QT10_2019
1
Il decapaggio è un'operazione chimica effettuata per eliminare strati superficiali di un materiale tramite soluzioni di acido od alcali.
Nel caso il trattamento riguardi materiali metallici, il trattamento rimuove lo strato di ossido superficiale, o di altri contaminanti, allo scopo
di rendere la superficie del metallo adatta ad essere ricoperta da un altro metallo. Dopo il decapaggio, la superficie trattata diventa
porosa e permette all'altro metallo di legarsi saldamente a quello sottostante.
3
QT10_2019
Di fatto, tenendo conto degli spessori in gioco nei manufatti di carpenteria metallica, usualmente siamo
intorno a 85 micron.
Ma il rivestimento, come detto, non è eterno e dipende da dove si trova ad essere messo in esercizio il
pezzo progettato. In analogia a quanto avviene per le classi di esposizione del calcestruzzo la norma UNI
EN ISO 14713 assegna per determinate classi di corrosività ambientale un “tasso di corrosione” in
micron/anno ovvero la perdita di spessore del rivestimento.
4
QT10_2019
È intuitivo come un rivestimento di una struttura all’interno di un edificio (classe di corrosività ambientale C1)
sia meno impegnato di una scala di servizio in una piattaforma di trivellazione offshore (classe di corrosività
ambientale C5-M).
Ad esempio consideriamo un profilo HEA200 in cui lo spessore delle ali è 10 mm e dell’anima è 6.5 mm.
Il valore medio minimo di lega di zinco-acciaio è 85 micron.
Se il profilo è inserito all’interno di un edificio (Classe di corrosività ambientale C1) la perdita di spessore è
circa 0.1 micron/anno ovvero la durabilità della zincatura è 85 / 0.1 = 850 anni (forse in questo caso la
leggenda metropolitana che il pezzo divenga eterno non è poi così leggenda9..).
Ma se lo stesso profilo, con lo stesso sistema di protezione è in zona costiera ad alta salinità (Classe di
corrosività ambientale C5-M) la durabilità della zincatura può oscillare tra 10 e 20 anni (e in questo caso
siamo sotto il limite dei 50 anni di vita nominale di progetto individuata al §2.4.1 delle NTC2018).
Quindi la risposta migliore alla domanda sulla durata di una zincatura rimane sempre9.dipende!
Figura 2 Foratura dei profili aperti (manuale delle buone pratiche per la zincatura a caldo A.I.Z.)
5
QT10_2019
Normalmente, è improbabile che le strutture possano risentire dal punto di vista strutturale , della presenza
della foratura funzionale alla zincatura.
6
QT10_2019
La tonalità del rivestimento superficiale (più o meno brillante, più o meno “grigio”) è influenzata sia dalla
qualità del processo di zincatura (in minima parte) ma soprattutto dalla composizione chimica del metallo di
7
QT10_2019
base (generalmente tubolari, profili aperti e piastre, immersi nello stesso bagno di zinco portano ad un
risultato finale diverso).
Capita a volte che la zincatura finale risulti a chiazze9..diciamo a macchia di leopardo tono su tono, ma se
lo spessore medio del rivestimento è maggiore del mimimo individuato dalle normative specifiche, questo
non può essere motivo di contestazione in quanto l’efficiacia del sistema di protezione non viene inficiato
dalla resa estetica finale che rimane comunque (spesso) un’incognita.
Ovviamente il rivestimento deve risultare compatto e privo di difettosità funzionali.
In pratica non è formalmente possibile definire dall’aspetto estetico un lavoro a norma poiché
l’estetica non ha influenza sulla funzionalità del trattamento.
CERTIFICAZIONI
Requisiti
- per il costruttore: preparazione (e predisposizione secondo UNI EN ISO 14713:2010) di componente e sua
superficie, alla zincatura a caldo secondo UNI EN ISO 1461:2009;
A differenza di molti altri sistemi di protezione dalla corrosione, la zincatura è un processo controllato. La UNI
EN ISO 1461 include requisiti per il controllo statistico dei parametri significativi ai fini della protezione dalla
corrosione (spessore del rivestimento).
8
QT10_2019
Probabilmente questa è la tipologia di controllo migliore da parte del Direttore dei Lavori (accanto al controllo
visivo) sempre che non voglia dotarsi di spessimetro.
Per concludere vorrei suggerirvi di visitare il sito dell’Associazione Italiana della Zincatura
(http://www.aiz.it/) molto interessante ed istruttivo sul tema in questione.