Algebra
primo anno
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INDICE
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Algebra - primo anno
INDICE
9. CAPITOLO 9: EQUAZIONI
9.1 Uguaglianze e identità................................................311
9.2 Equazioni...................................................................312
9.3 Classificazione delle equazioni ...................................315
9.4 Equazioni equivalenti .................................................317
9.5 I principi di equivalenza ............................................. 318
9.6 Forma normale e grado di un’equazione ...................319
9.7 Conseguenze dei principi di equivalenza ...................320
9.8 Equazioni di primo grado in una incognita .................323
9.9 Equazioni frazionarie (o fratte) ....................................325
9.10 Equazioni letterali .......................................................329
9.11 Equazioni in una incognita di grado superiore
al primo .....................................................................333
9.12 Equazioni e problemi .................................................334
… ESERCIZI CAPITOLO 9 .............................................336
Autoverifica equazioni di primo grado ........................361
Autovalutazione problemi...........................................362
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1. Il linguaggio degli insiemi
Intuitivamente diremo che un insieme è finito se è possibile elencarne tutti gli elementi, in caso contrario si parla di insieme
infinito. Inoltre, due insiemi A e B sono detti uguali, e scriveremo A = B, se hanno gli stessi elementi.
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3. rappresentazione grafica:
Un insieme può essere rappresentato graficamente mediante i diagrammi di Venn (detti anche diagrammi di Eulero – Venn).
Per rappresentare un insieme con i diagrammi di Eulero – Venn si disegna una linea chiusa, al cui interno vengono posti gli
elementi appartenenti all’insieme; all’esterno, eventuali oggetti che non vi appartengono.
Così, l’insieme A delle vocali dell’alfabeto italiano viene rappresentato come in figura:
INSIEME VUOTO
ATTENZIONE
a ≠ {a} in quanto “a” è un elemento di un dato insieme mentre {a} è un insieme il cui unico elemento è a.
Così: {Ø} non è la rappresentazione dell’insieme vuoto, ma quella dell’insieme il cui unico elemento è l’insieme
vuoto.
Esempi
a) I numeri pari sono i multipli di 2 e i numeri dispari sono i successivi dei numeri pari; pertanto:
Gli elementi dell’insieme A sono i numeri naturali ottenuti sostituendo alla lettera k, uno alla volta, i numeri 0, 1, 3, 5 così
come indicato nell’insieme; pertanto:
- se k = 0: x = 3 · 0 – 2 = 0 – 2 = - 2; –2 N, quindi -2 A;
- se k = 1: x = 3 · 1 – 2 = 3 – 2 = 1; 1 N , quindi 1 A;
- se k = 3; x = 3 · 3 – 2 = 9 – 2 = 7; 7 N, quindi 7 A;
- se k = 5; x = 3 · 5 – 2 = 15 – 2 = 13; 13 N, quindi 13 A.
di A è quindi:
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1. Il linguaggio degli insiemi
- -
- -
ATTENZIONE
L’insieme A non è “ben definito” perché non è stato indicato a quale insieme numerico appartiene k.
Non possiamo, quindi, rappresentare l’insieme A.
PROVA TU
1) Rappresenta in forma tabulare e mediante i diagrammi di Eulero - Venn i seguenti insiemi:
2) Dati gli insiemi: A = {3, 6, 9, 12} e B = {a, e, i, o ,u}, rappresentali per proprietà caratteristica.
1.2 I SOTTOINSIEMI
Definizione:
Si dice che un insieme A è un sottoinsieme di un insieme B se tutti gli elementi di A sono elementi di B e si scrive:
A ⊆ B (leggi “A contenuto in B” o “A incluso in B” o, ancora, “A sottoinsieme di B”), oppure
B ⊇ A (leggi anche “B contiene A” o “B include A” ).
Un sottoinsieme A di B si dice proprio se esiste almeno un elemento di B che non appartiene ad A e scriveremo:
A ⊂ B (leggi “A contenuto strettamente in B” o “A incluso strettamente in B” o, ancora, “A sottoinsieme proprio di B”),
oppure B ⊃ A (leggi anche “B include strettamente A”).
Esempio
Dati gli insiemi A = { 1 , 2 , 5 } e B = { 1 , 2 , 3 , 4 , 5 }, si ha che A è un sottoinsieme di B perché tutti gli elementi di A sono
anche elementi di B, quindi A ⊆ B.
B
Poiché esiste almeno un elemento di B (il numero 3 o il numero 4) .1 .2 .4
A
che non appartiene ad A, si ha che A è un .5 .3
sottoinsieme proprio di B, cioè A ⊂ B.
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In base alla definizione data, si ha che ogni insieme A è sottoinsieme di se stesso perché tutti gli elementi di A appartengono
ad A. Possiamo quindi scrivere: A ⊆ A.
Tra i sottoinsiemi di un insieme consideriamo anche l’insieme vuoto. Per la sua particolare caratteristica di non contenere
elementi, si conviene di considerare l’insieme vuoto come sottoinsieme di un qualsiasi insieme.
Possiamo quindi scrivere: Ø ⊆ A, qualunque sia l’insieme A.
In generale:
dato un insieme A , sono chiamati sottoinsiemi impropri (o banali) di A l’insieme A stesso e l’insieme vuoto.
Si può facilmente osservare che c’è una certa analogia tra i simboli ⊆ e ⊂ ed i simboli ≤ e <, così come tra i simboli ⊇ e ⊃
ed i simboli ≥ e > .
Il simbolo “⊄” significa “non è sottoinsieme”; per esempio, dati gli insiemi: F = 2, a, 5, 7, b e G = 2, s, 5, b, 3
si ha che F ⊄ G (F non è sottoinsieme di G ) e che G ⊄ F (G non è sottoinsieme di F) [osserva gli elementi dei due insiemi].
PROVA TU
Rappresenta con i diagrammi di Eulero – Venn gli insiemi
A = {x / x è un numero pari minore di 18} e B = {x / x è un multiplo di 4 minore di 20} e stabilisci se le seguenti affermazioni
sono vere o false:
A⊃B q V q F A⊆B q V q F
B⊆A q V q F B⊂A q V q F
Esempio
Dato l’insieme A = { a , b , c }, l’insieme delle parti di A è: P(A) = {{ a }, { b }, { c }, { a , b }, { a , c }, { b , c }, Ø , { a , b , c }}.
Quanti sono gli elementi di P(A) ? Gli elementi di P(A) sono ..............................
Quanti sono gli elementi di A? Gli elementi di A sono ..............................
PROVA TU
- Sia B ={a, e}; P(B) = ......................................................................................................................................
- Quanti elementi ha P(B) ? ..................... Quanti elementi ha B? .....................
- Sia C ={2, m, 5} ; P(C) = ......................................................................................................................................
- Quanti elementi ha P(C)? ..................... Quanti elementi ha C? .....................
- Sia D = {3, 6, 9, 15} ; P(D) = ......................................................................................................................................
- Quanti elementi ha P(D) ? ..................... Quanti elementi ha D? .....................
- Esiste una relazione fra il numero degli elementi di un insieme A e il numero degli elementi di P(A)?
Se sì, qual è? ......................................................................................................................................
Si può dimostrare, cioè, che, se A contiene n elementi, P(A) contiene 2− elementi.
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1. Il linguaggio degli insiemi
Esempio
Dati gli insiemi A = { 1 , 2 , 3 , 4 , 5 } e B = { 2 , 4 , 6 , 8 }, si ha: A ∩ B = { 2 , 4 }.
La parte in giallo rappresenta l’intersezione tra i due insiemi.
Osserviamo che:
- se B ⊆ A, allora A ∩ B = B; A ∩B =B
PROVA TU
a) Rappresenta graficamente gli insiemi A = {x / x è una lettera della parola “calcio” } e
B = {x / x è una lettera della parola “circo” }; successivamente colora di rosso l’insieme
C = A ∩ B e di verde l’insieme F = A ∪ B.
b) Verifica con esempi concreti o, astrattamente, mediante i diagrammi di Eulero – Venn, che per le operazioni di intersezione
e unione valgono le seguenti proprietà:
PROPRIETÀ DEFINIZIONE
A∩A=A
Idempotenza
A∪A=A
A∩B=B∩A
Commutativa
A∪B=B∪A
(A ∩ B) ∩ C = A ∩ (B ∩ C) = A ∩ B ∩ C
Associativa
(A ∪ B) ∪ C = A ∪ (B ∪ C) = A ∪ B ∪ C
Distributiva dell’intersezione rispetto all’unione A ∩ (B ∪ C) = (A ∩ B) ∪ (A ∩ C)
Distributiva dell’unione rispetto all’intersezione A ∪ (B ∩ C) = (A ∪ B) ∩ (A ∪ C)
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Partizione di un insieme
PROVA TU
Sia X = {Gaia, Anna, Cosimo, Lucia, Arturo, Luca, Ester, Gabriele, Sara, Laura, Aldo, Elena} e considera i sottoinsiemi di X
formati dai nomi che hanno la stessa iniziale.
Completa: Riporta gli elementi dei sottoinsiemi nel diagramma di Eulero – Venn:
A = {Anna, .........................,.........................}
C = {......................... }
E = {Ester, .........................}
G = {Gaia, .........................}
L = {Luca, ........................., .........................}
S = {.........................}
Osserva che:
- ogni sottoinsieme è diverso dall’insieme vuoto;
- i sottoinsiemi sono a due a due disgiunti;
- l’unione di tutti i sottoinsiemi è l’insieme X.
Si dice che l’insieme {A, C, E, G, L, S} costituisce una partizione dell’insieme X.
In generale, dato un insieme Y, si chiama partizione di Y l’insieme dei sottoinsiemi di Y tali che:
- ogni sottoinsieme è diverso dall’insieme vuoto;
- i sottoinsiemi sono a due a due disgiunti;
- l’unione di tutti i sottoinsiemi è l’insieme Y.
PROVA TU
Dato l’insieme E = { Milano, Torino, Napoli, Firenze, Mantova, Vercelli, Siena, Pisa }, determina una partizione dell’insieme E.
Esempio
Dati gli insiemi A = { 1 , 2 , 3 , 4 , 5 } e B = { 2 , 4 , 6 , 8 }, si ha:
A – B = { 1 , 3 , 5 } (parte in azzurro della figura), e
B – A = { 6 , 8 } (parte in verde della figura).
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1. Il linguaggio degli insiemi
PROVA TU
- Dopo aver rappresentato graficamente gli insiemi:
colora di azzurro l’insieme E – F e di giallo l’insieme F – E.
In simboli: A × B = {(x , y) / x ∈ A ∧ y ∈ B} ( leggi “il prodotto cartesiano di A per B è l’insieme delle coppie ordinate (x , y)
tali che x ∈ A e y ∈ B ”).
Se A = B, il prodotto cartesiano si indica A × A o A2.
Esempio
Dati gli insiemi A = { a , b , c} e B = { 1 , 2 } si ha:
A × B = {(a , 1) , (a , 2), (b , 1) , (b , 2) , (c , 1) , (c , 2)}.
B × A = {(1 , a) , (1 , b) , (1 , c) , (2 , a ) , (2 , b) , (2, c)}.
Si può facilmente osservare che A × B ≠ B × A, cioè il prodotto cartesiano di due insiemi, non vuoti e distinti, non gode
della proprietà commutativa. Osserviamo, inoltre, che l’insieme A ha 3 elementi, l’insieme B ha 2 elementi e l’insieme A ×
B ha 6 ( = 3 · 2) elementi.
Oltre che elencandone le coppie, il prodotto cartesiano ha alcune interessanti forme di rappresentazione grafica:
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Conducendo le rette che formano la quadrettatura, si rappresentano simbolicamente le coppie con i punti d’intersezione
delle rette verticali con quelle orizzontali (nodi).
4. rappresentazione ad albero
In questo tipo di grafico si parte da un nodo iniziale, detto radice,
e si tracciano tanti segmenti, chiamati rami, per quanti sono gli elementi
del primo insieme, ognuno dei quali termina in un nodo a sua volta ramificato,
con tanti rami quanti sono gli elementi del secondo insieme
radice
(da qui la struttura ad albero).
Percorrendo le ramificazioni, dalla radice al nodo finale, si ottengono tutti
gli elementi del prodotto cartesiano.
PROVA TU
1) Dati gli insiemi A = {1, 4, 5} e B = {3, f, 4, s}, rappresenta in tutti i modi possibili A × B.
2) Dati gli insiemi A = { t, s, m}, B ={ 5, 9 }, C = { a, i, u}, verifica che: - A × (B ∪ C) = (A × B) ∪ (A × C)
- A × (B ∩ C) = (A × B) ∩ (A × C)
OSSERVAZIONE
Tenendo conto dei risultati dell’esercizio 2), possiamo affermare che, per il prodotto cartesiano fra due insiemi, valgono le
seguenti proprietà:
- proprietà distributiva del prodotto cartesiano rispetto all’operazione di unione;
- proprietà distributiva del prodotto cartesiano rispetto all’operazione di intersezione.
Esempi:
Sia A × B = {(-3, 7), (7, 7), (-3, 1), (7, 4), (-3, 4), (7,1)}; determiniamo gli insiemi A e B.
Ricordando la definizione di prodotto cartesiano di due insiemi, osserviamo che gli elementi di A sono quegli elementi che
occupano il primo posto all’interno di ciascuna coppia ordinata e gli elementi di B sono quegli elementi che occupano il
secondo posto sempre all’interno di ciascuna coppia ordinata. Si ha, dunque, A = { -3, 7} e B = {7, 1, 4}.
PROVA TU
a) Rappresenta Q × P con la rappresentazione ad albero, con la rappresentazione sagittale e con la rappresentazione
matriciale, essendo P e Q gli insiemi dell’esercizio precedente.
b) Siano
due insiemi. Dopo averli espressi in forma tabulare, rappresenta in tutti i modi possibili A × B.
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1. Il linguaggio degli insiemi
2) Completa inserendo gli elementi mancanti in modo che le seguenti uguaglianze siano vere:
a) {- 3, ........, 5, .......} ∩ {- 9, ......., 2} = { 2, -5}
b) {f , s, p} ∪ {f , ......., ........} = {f , a, p, s, t}
c) {u, ......., .........} × {-1, .......} = {(......, 8), (a, -1), (i, 8), (i, ......), (......, ......), (......, ......)}
fig. a fig. b
5) Per ciascuna delle seguenti figure, determina un’espressione con le operazioni fra insiemi che rappresenti la parte
colorata:
........................................ ........................................
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ESERCIZIO SVOLTO
E’ stata organizzata una manifestazione di nuoto; i 30 atleti che vi hanno aderito si affrontano sulla distanza di 100 m nei
quattro stili: stile libero, dorso, rana, delfino. Tutti gli iscritti partecipano ad almeno una prova e gli atleti che gareggiano nella
prova a delfino non partecipano ad alcuna altra prova.
Inoltre, si sa che: 12 atleti si sono iscritti alla gara a stile libero; 10 alla gara a rana, 15 alla gara a dorso; 2 atleti gareggiano
nei tre stili: stile libero, dorso e rana; 6 atleti partecipano alle gare a stile libero e dorso; 5 atleti partecipano solo alle gare a
dorso, 3 atleti partecipano alle gare a stile libero e rana.
Stabilisci:
a) quanti sono i partecipanti alla prova a delfino;
b) quanti partecipano solo alla prova a stile libero;
c) quanti partecipano alle prove a rana e dorso, ma non a stile libero.
Per rispondere a queste domande rappresentiamo il problema con un “modello” nel quale inserire le informazioni date.
I partecipanti alla manifestazione possono essere divisi in quattro insiemi: uno per ogni stile di gara
Siano U = {x / x è iscritto alla manifestazione},
L = {x / x partecipa alla gara a stile libero},
D = {x / x partecipa alla gara a dorso},
R = {x / x partecipa alla gara a rana},
F = {x / x partecipa alla gara a delfino}.
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1. Il linguaggio degli insiemi
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Dai dati del problema si rileva che D – ( L ∪ R ) 5
(parte colorata del diagramma) è formato da 5 elementi;
scriviamo 5 nella parte colorata.
L’ultimo diagramma è il “modello” del problema; in esso sono riportate tutte le informazioni (dati) rilevate dal testo.
Completiamo il diagramma inserendo le informazioni mancanti che possiamo, adesso, dedurre.
I partecipanti alla sola prova a stile libero (cioè il numero di
elementi di L – ( D ∪ R ) (colore celeste del diagramma) sono
12 – (4 + 2 + 1) = 5. Questa è la risposta alla domanda b).
5 4 5
I partecipanti alle prove a rana e dorso, ma non a stile libero,
cioè il numero di elementi di ( R ∩ D ) – L (colore verde del 4 6
diagramma) è 15 – ( 5 + 4 + 2) = 4. Questa è la risposta 1
alla domanda c). 3
I partecipanti alla sola prova a rana, cioè il numero di elementi
di R – ( L ∪ D ) (colore rosso del diagramma) sono 3.
Il numero di partecipanti alla sola prova a delfino, cioè il numero di elementi di F, è dato dalla differenza fra il numero
degli iscritti alla manifestazione (30) e il numero degli elementi di ( L ∪ D ) ∪ R che, come puoi facilmente rilevare dal
diagramma, è 24; l’insieme F è formato da 30 – 24 = 6 elementi.
Questa è la risposta alla domanda a).
PROVA TU
Dall’indagine svolta fra i 60 soci di un circolo sportivo è emerso che alcuni praticano il calcio, altri il basket ed altri ancora il
tennis, ma nessun socio pratica tutti e tre gli sport. Inoltre, 24 soci praticano il basket e 20 il tennis; 15 soci praticano solo
il calcio, mentre 6 soci praticano sia il basket che il calcio, 5 soci praticano sia il calcio che il tennis e 7 soci praticano sia il
basket che il tennis. Quanti soci praticano solo il basket? Quanti soci non praticano alcuno dei tre sport?
(Risolvi il problema con i diagrammi di Eulero – Venn, come nell’esercizio svolto).
I soci del circolo sportivo possono essere divisi nei seguenti insiemi:
U = { x / x è socio del circolo sportivo},
C = { x / x è socio del circolo sportivo che pratica il calcio},
B = { x / x è socio del circolo sportivo che pratica il basket},
T = { x / x è socio del circolo sportivo che pratica il tennis}.
U (…)
Nella rappresentazione grafica è necessario tenere conto delle
seguenti informazioni: (…) C(…)
(…)
- U è formato da ………. elementi
- C, B, T sono sottoinsiemi di U (…)
- (C ∩ B) ∩ T = Ø (…)
(…)
- B è formato da ………. elementi
(…)
- T è formato da ………. elementi T (…)
Completa il seguente diagramma nel quale è colorato di giallo l’insieme B ( … )
dei soci che praticano solo il basket e di celeste l’insieme dei soci che non praticano alcuno sport.
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ESERCIZI CAPITOLO 1
GLI INSIEMI
Conoscenza e comprensione
1) Come può essere “definito” un insieme?
2) Come si indica, in generale, un insieme? E un elemento di un insieme?
3) Scrivi, a fianco di ciascun insieme, il simbolo con il quale esso viene indicato:
a) l’insieme dei numeri naturali: ……
b) l’insieme dei numeri interi relativi: ……
c) l’insieme dei numeri razionali: ……
5) Una sola delle seguenti scritture indica che a è un elemento dell’insieme B. Quale?
a) a ⊆ B
b) A ∈ B
c) a ∈ B
d) B ⊃ a
e) B ∈ a
6) Una sola delle seguenti scritture indica che b non è un elemento dell’insieme F. Quale?
a) b ⊄ F
b) b ∉ F
c) b ∈ F
d) F ⊃ b
e) F ∉ b
11) Sia A = {x / -5 < x < 3}. È possibile rappresentare l’insieme A ? Giustifica la tua risposta.
12) Che cosa si intende per sottoinsieme di un dato insieme?
13) Quando, un sottoinsieme di un insieme si dice proprio? Quali sono i sottoinsiemi impropri?
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1. Il linguaggio degli insiemi
14) Spiega perché le seguenti scritture non sono corrette e, successivamente, riscrivile correttamente:
a) e) Ø ∈ B
b) A ⊂ A f) 4 ∉ {x ∈ Z / -3 < x ≤ 4}
c) {1, 5 } ⊃ {1, 3, 5, 9} g) {a} ∈ {a, e, i, o, u}
d) {0} ∈ {-2, 0, 2} h) B ⊃ Ø
15) Che cos’è l’insieme delle parti di un insieme? Con quale simbolo viene indicato?
16) Se m è il numero degli elementi di un insieme A, qual è il numero degli elementi dell’insieme delle parti di A ?
17) Sia B = {x ∈ N / x = 2 · n, con n ∈ N ∧ 0 ≤ n < 3}. Allora:
a) 0 ∈ P(B) q V q F f) Ø ∈ P(B) q V q F
b) 6 ∈ B q V q F g) {2} ∈ P(B) q V q F
c) B ∈ P(B) q V q F h) {{0},{2}} ⊂ P(B) q V q F
d) {0, 2} ⊂ P(B) q V q F i) 1 ∈ B q V q F
e) 0 ∈ B q V q F l) Ø ⊆ P(B) q V q F
18) Come è definita l’operazione di unione di due insiemi? Scrivila con i simboli del linguaggio matematico.
19) Come è definita l’operazione di intersezione di due insiemi? Scrivila con i simboli del linguaggio matematico.
20) Quali proprietà valgono per l’operazione di unione di due insiemi? E per l’operazione di intersezione?
21) Quando due insiemi si dicono disgiunti?
22) Che cos’è una partizione di un insieme?
23) Sia A un insieme. Esiste una sola partizione di A ? Giustifica la tua risposta.
24) Sia 3 = {-2, -1, 0, 1, 2, 3}. Quale, fra i seguenti insiemi, è una partizione di G ?
a) {{-2}, {0, 2}, {-1, 2}, {1, 3}}.
b) {{-2, 0, 2}, {1}, {-1, 3}, { }}.
c) {{-2, 2}, {0}, {1, 3}, {-1}}.
d) {{-2, 0}, {1, 3}, {-1}}.
e) {{-2}, {0, 2, -1}, {1, 3}, Ø}.
25) Come è definita l’operazione di differenza di due insiemi? Scrivila con i simboli del linguaggio matematico.
26) Siano A e B due insiemi tali che A ⊂ B. Che cosa si intende per insieme complementare di A rispetto a B ?
Con quale simbolo si indica? Scrivi la sua definizione con i simboli del linguaggio matematico.
27) Per la differenza fra insiemi, vale la proprietà commutativa? Giustifica, anche con degli esempi, la tua risposta.
28) Come è definita l’operazione di prodotto cartesiano di due insiemi? Scrivila con i simboli del linguaggio matematico.
29) Come può essere rappresentato il prodotto cartesiano di due insiemi?
30) Quali proprietà valgono per l’operazione di prodotto cartesiano di due insiemi?
31) Siano A = {0, 1, 2, 3, 4} e B = {-3, -2, -1, 0, 1, 2} due insiemi. Completa, inserendo i simboli delle operazioni fra insiemi,
in modo che siano verificate le seguenti uguaglianze:
a) A ….. B = {0, 1, 2}.
b) B ….. A = {-3, -2, -1}.
c) B ….. A = {-3, -2, -1, 0, 1, 2, 3, 4}.
d) (-2, 4) ∈ B ….. A.
Esercizi
Insiemi e rappresentazione di un insieme
1) Stabilisci se le seguenti collezioni di oggetti costituiscono degli insiemi:
a) I ragazzi più alti di Brindisi. d) Le frazioni più piccole.
b) I pianeti del Sistema solare. e) Gli esseri viventi unicellulari della Terra.
c) I numeri naturali maggiori di 298. f) Gli aerei più veloci.
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4) I seguenti insiemi sono rappresentati in forma tabulare; rappresentali mediante i diagrammi di Venn e per caratteristica:
C = {5, 8, 11, 14, 17};
F = {Mercurio, Venere};
H = {12, 16, 20, 24, 28};
K = {-4, -3, -2, -1, 0, 1, 2, 3, 4}.
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1. Il linguaggio degli insiemi
SOTTOINSIEMI
Esempio
Dati gli insiemi A = {x ∈ Z / - 4 ≤ x < 3} e B = {0, 1, 2}, stabilisci se B è un sottoinsieme di A e rappresenta gli insiemi con
i diagrammi di Venn.
Determiniamo gli elementi di A; essi sono : - 4, - 3, - 2, - 1, 0, 1, 2. Si ottiene la seguente rappresentazione:
Osserviamo che tutti gli elementi di B sono elementi di A, quindi B
è un sottoinsieme di A. Notiamo, anche, che esistono elementi di A
che non appartengono a B; quindi B è un sottoinsieme proprio di A.
Riportiamo gli elementi di A all’interno di una linea chiusa e,
all’interno di tale linea, tracciamo un’altra linea chiusa che racchiuda
gli elementi di B.
9) Rappresenta gli insiemi B = {x / x è una lettera della parola “pali”}, C = {x / x è una lettera della parola “palla”} e
D ={x / x è una lettera della parola “palio”} con i diagrammi di Venn; successivamente stabilisci se:
a) B e C sono sottoinsiemi propri o impropri di D;
b) C è un sottoinsieme proprio o improprio di B.
10) Dopo aver rappresentato graficamente gli insiemi A = {-2, 3, 5, 0, -4} e B = {0, -2, 5}, stabilisci quale delle seguenti
proposizioni è vera: A = B ; A ⊂ B ; B ⊂ A.
11) Sia A = {x / x è una vocale della parola “casa”}; scrivi tutti i sottoinsiemi propri di A.
12) Sia G = {-2, 0, 4}. Scrivi tutti i sottoinsiemi impropri di G.
13) Sia M = {x ∈ Z / -3 < x < 5}. Uno solo dei seguenti insiemi è un sottoinsieme di M. Quale?
a) {-3, -2, -1, 0, 1, 2, 3, 4, 5}
b) {-2, 0, 1, 5, 6}
c) {-3, -2, -1, 3, 4, 5}
d) { -2, -1, 0, 1, 2, 3, 4}
e) { -2, 0, 1, 2, 3, 4, 5}
F 5
6 1 T
15 3
2
4
9
2
3 3
19
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16) Sia A = {a, b, c, d, e} e B = {x ∈ Z / x2 = -4}. Quale delle seguenti proposizioni è vera? E perché?
a) B ⊆ A; d) A ⊂ B;
b) B ⊂ A; e) A = B.
c) B ⊄ A;
17) Dopo aver rappresentato in forma tabulare e con i diagrammi di Venn gli insiemi:
A = {x / x è una lettera della parola “coppia”};
B = {x / x è una lettera della parola “coppa”};
C = {x / x è una lettera della parola “ceppo”},
stabilisci se le seguenti proposizioni sono vere o false:
a) B ⊆ A q V qF e) A = C q V q F
b) C ⊄ B q V qF f) C = B q V q F
c) B ⊇ C q V qF g) A ⊃ C q V q F
d) C ⊂ B q V qF h) A ⊃ B q V q F
19)
Quali delle seguenti proposizioni sono corrette?
A = B; A ⊆ B; A ⊃ B; 2 ∈ A; B ⊆ A; {1} ∈ B; {-1} ⊂ A.
20) Sia M = {m}; quali delle seguenti scritture non sono corrette?
m ∈ M; {m} ⊂ M; Ø ⊆ M; {m} ∈ M; { } ⊂ M.
23) Sia A = {b, c, d}; determina tutti i possibili sottoinsiemi di A e rappresenta in forma tabulare l’insieme P(A).
24) L’insieme A = {{s}, {t},{s, t}} rappresenta l’insieme delle parti di un insieme? Giustifica la tua risposta.
25) Sia P(C) = {{7}, {3}, {0}, {7,3}, {7,0}, {0,3},{ },{3, 7, 0}}; qual è l’insieme C ?
26) Sia D = {x / x è una lettera della parola “catastrofe”}. Quanti sono gli elementi di P(D) ?
27) Sia S = {x ∈ N / x = 2 · n – 5, con n = 0, 1, 2}. Quanti sono gli elementi di P(S)? Elencali.
28) Sia B = {x ∈ Z / x2 = 9} . Uno solo dei seguenti insiemi è l’insieme P(B). Quale?
a) {{3}, {-3}, Ø};
b) {{-3, 3}, {3},{-3}};
c) {{3}, Ø};
d) {{-3}, {3}, { }, {-3, 3}};
e) {-3, 3}.
29) Completa in modo che l’insieme {{7},{7, 9}, Ø, ….. } rappresenti l’insieme delle parti di un insieme.
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1. Il linguaggio degli insiemi
Dati A = {x ∈ N / 3 < x < 8} e B = {x ∈ N / x <10 ∧ x è pari}¸ rappresentiamo in forma tabulare e con i diagrammi di Venn
gli insiemi A ∪ B e A ∩ B.
Rappresentiamo, innanzi tutto, in forma tabulare gli insiemi A e B; si ha che: A = {4, 5, 6, 7}; B = {2, 4, 6, 8}.
L’unione di A e B è l’insieme formato dagli elementi che appartengono ad A o a B, riportando una sola volta gli elementi in
comune. La rappresentazione tabulare dell’unione dei due insiemi è la seguente: A ∪ B = {2, 4, 5, 6, 7, 8}.
Rappresentiamo A ∪ B con i diagrammi di Venn (colore celeste della figura)
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32) Per ciascuna delle seguenti coppie di insiemi, rappresenta in forma tabulare e con i diagrammi di Venn gli insiemi
A∩BeA∪B:
a) A = {m, s, a, t, e} e B = {a, b, c, s, e};
b) A = {1, 3, 5, 7} e B = {-2, 0, 2, 3, 5};
c) A = {x / x è una consonante di “ latte”} e B = {x / x è una lettera di “moto”};
d) A = {x ∈ N / 2 < x < 6} e B = {x ∈ N / x = 2 · n, con n = 0, 1, 2, 3};
e) A = {x ∈ N / 2 < x < 8} e B = {x ∈ N / x + 2 = 10}.
33) Dati gli insiemi A = {x / x è una vocale di “podere”}, B = {x / x è una lettera di “dopo”} e
C = {o, p, d, i}. Determina la rappresentazione tabulare dei seguenti insiemi:
A ∩ B ; B ∪ C ; B ∩ C ; A ∩ C ; B ∪ (A ∩ C) ; A ∩ (B ∪ C) .
35) Dati gli insiemi A = {x / x è uno dei giorni della settimana che inizia con la lettera “m”} e
B = {Domenica, Lunedì}; determina A ∪ B e A ∩ B.
37) Siano A = {x ∈ Z / -3 ≤ x < 2} e B = {x ∈ N / 0 ≤ x ≤ 4} due insiemi. Una sola delle seguenti proposizioni è falsa.
Quale?
a) {-3, 3} ⊂ A ∪ B;
b) {0, 1} ⊂ A ∩ B;
c) -2 ∈ A ∪ B;
d) A ∩ B = ∅;
e) 1 ∈ A ∩ B.
39) Dati gli insiemi S = {x ∈ N / x è un divisore di 54} e T = {x ∈ N / x è un divisore di 45}, determina gli insiemi S – T e T – S.
42) Dati gli insiemi M = {-4, -2, 0, 2, 4, 6, 8}, P = {-1, 0, 1, 2, 3, 4} e S = {-3, -1, 1, 3, 5}, rappresenta in forma tabulare i seguenti
insiemi:
a) M - (P ∪ S);
b) (P - M) ∩ S;
c) (M ∩ S) - P;
d) (M - P) ∩ S;
e) (M ∩ P) - S.
43) Completa inserendo gli elementi mancanti: a) {-4, …. , 3, 1} - {…. , 7, 1, 9} = {5, 3}; b) {a, e, …. , g} - {a, b, e, c} = {…. , f}.
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1. Il linguaggio degli insiemi
44) Siano P = {x / x è un mese che inizia con la lettera “a”} e M = {x / x è un mese dell’anno} due insiemi. Rappresenta in forma
tabulare, con i diagrammi di Eulero - Venn e per caratteristica l’insieme PM .
45) Siano dati gli insiemi A = {x ∈ Z / x = k – 3, con k ∈ N ∧ - 3 < k < 2} e B = {-3, -2}. Quali delle seguenti proposizioni sono
false? BA ≠ ∅; AB ≠ ∅; -5 ∈ BA; -3 ∈ B ∩ BA.
Esempio
A B
Nella seguente figura, coloriamo l’insieme A ∪ (B ∩ C).
A B
In una espressione si risolvono prima le parentesi tonde, quindi coloriamo
di giallo B ∩ C, cioè la parte in comune fra gli insiemi B e C; si ottiene:
A B A B A B
C C C
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51) Riporta più volte sul tuo quaderno il seguente diagramma e colora gli insiemi indicati:
a) (K ∩ G)G ∪ (H - G) ;
F K G
b) (H K) ∪ (K ∩ H)K;
c) (K ∩ G) ∪ (HF ∩ G);
d) (K ∩ G) ∩ (H - G)F.
52) Determina un’espressione con le operazioni fra insiemi che rappresenti la parte colorata nei seguenti diagrammi:
M S D
A B
A B
Partizione
56) Siano dati gli insiemi A = {x ∈ N / x = 2 · n + 1, con 0 ≤ n < 8 ∧ n ∈ N}, A1 ={x ∈ N / x è un divisore di 9},
A2 = {x ∈ N / 3 < x ≤ 13 ∧ x è primo} e A3 = {x ∈ N / x + 5 = 20}. L’insieme {A1, A2, A3} è una partizione di A ?
Rappresenta gli insiemi con i diagrammi di Venn e giustifica la tua risposta.
57) Dati gli insiemi A = {0, 1, 2, 4, 6, 8, 10}, B = {0, 6,10}, C = {x ∈ N / x è un divisore di 8} e D = {x ∈ N / x + 3 = 1}, l’insieme
{B, C, D} è una partizione di A ? Giustifica la tua risposta.
Prodotto cartesiano
58) Dati gli insiemi A = {-2, 0, 2, 4} e B = {1, 3}, rappresenta in tutti i modi possibili gli insiemi A ×´B e B × A.
59) Siano dati gli insiemi F = {x / x è una lettera della parola “mondo”} ed E = {a, e}.
Rappresenta in tutti i modi possibili l’insieme F × E.
60) Dati gli insiemi C = {x / 3 ≤ x ≤ 7 e x ∈ Z} e D = {x / -1< x ≤ 2 e x ∈ Z} rappresenta in tutti i modi possibili D × C.
61) Siano dati gli insiemi C = {x ∈ Z / x + 4 = 0} e D = {x ∈ N / x è un divisore di 3}.
Rappresenta in forma cartesiana l’insieme D × C.
62) Sia A ×´B = {(1, 2), (3, 0), (1, 0), (3, 2), (5, 2), (5, 0)}. Rappresenta in forma tabulare gli insiemi A e B.
63) Sia A ×´B = {(x, y) / x ∈ N ∧ 0 < x < 6, y = x + 2}. Rappresenta nel modo che ritieni più opportuno gli insiemi A e B.
64) Dati gli insiemi A = {0, 3, 5}, B = {a, e} e C = {4, 7, 9}, rappresenta con un diagramma ad albero ed in forma tabulare i
seguenti insiemi: (A × B) × C ; A × (C × B) ; C × (B × A).
65) Dati gli insiemi A = {x / x è una lettera di “terra”}, B = {x / x è una lettera di “torero”} e C = {x / x è una lettera di “toro”},
rappresenta, con un diagramma ad albero ed in forma tabulare, i seguenti insiemi: A × (B × C) ; B × (C × A) ; (A × B) × C.
66) Dati gli insiemi A = {b}, B = {-5, 1, 3}, C = {2, 4} e D = {a, u}, calcola il prodotto cartesiano di ciascuno di essi per se stesso.
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1. Il linguaggio degli insiemi
70) Siano dati gli insiemi A = {x ∈ N / x è un divisore di 12} e B = {x / x è un divisore di 30}. Una sola delle seguenti proposizioni
è falsa. Quale?
a) {(2, 1), (6, 3)} ⊂ B × A; d) A × B ⊃ {(4, 5), (3, 6)};
b) {(2, 1), (3, 6)} ⊂ A × B; e) (3, 2) ∈ (A × B) ∩ (B × A).
c) {(2, 12), (4, 3)} ⊂ B × A;
71) Siano dati gli insiemi A = {3, 6, 9}, B = {2, 4, 6, 8} e C = {1, 2, 3, 4, 5, 6}. Rappresenta in forma tabulare i seguenti insiemi:
a) A × ( B ∩ C) ; d) (C - A) × B ;
b) [C - (B ∩ A)] × (B ∩ A) ; e) [(A ∩ B) ∪ (A ∩ C)] × A ;
c) (A × B) ∩ (B × C) ; f) (C × B) - (B × A) .
Esercizi di riepilogo
73) Sia A = {x ∈ N / x è divisore di 45}; una sola delle seguenti affermazioni è vera. Quale?
a) P(A) ha 12 elementi ; d) (3, 5) ∈ A;
b) (3, 9) ∈ A2 ; e) P(A) è una partizione di A.
c) {1, 15} ∈ A2; d) (3, 5) ∈ A;
74) Siano dati gli insiemi A = {x ∈ N / x è divisore di 45}, B = {x ∈ N / x è divisore di 27} e C = {x ∈ N / x è divisore di 12}; quale
delle seguenti affermazione è falsa?
a) (1, 3, 1) ∈ B2 × C d) {9} ⊂ (A - B)A
b) (A ∩ B) - C = ∅ e) 2 ∈ C - (A ∩ B)
c) (C ∩ B) - A = (A ∩ C) - B
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76) Siano S e T due insiemi generici; stabilisci se le seguenti proposizioni sono vere o false:
se T ∩ S = S, allora S⊂T q V q F
se T ∪ S = T, allora S⊆T q V q F
se p ∈ T, allora {p} ∈ P(T) q V q F
se S - T = S, allora T=∅ q V q F
se T - S = ∅, allora S⊆T q V q F
se T - S = ∅ allora S⊂T q V q F
se S - T = T - S, allora T=S q V q F
se S × T = T × S, allora S=T q V q F
(B ∩ C) ∪ (A ∩ B) (A - B)A ∪ (B ∩ C) AC ∩ (B ∪ A) [(A ∩ C) ∪ BC ] ∩ (A ∪ B)
78) Per ciascuna delle seguenti figure, determina un’espressione con le operazioni fra insiemi che rappresenti la parte
colorata:
79) Fra i ragazzi di un condominio 25 hanno una bicicletta, 22 hanno i pattini, 20 possiedono uno skateboard e 6 non
possiedono alcuno dei tre giochi; inoltre 9 ragazzi hanno tutti e tre i giochi, 4 soltanto la bicicletta, 2 soltanto lo skateboard
e 6 possiedono sia la bicicletta che i pattini, ma non lo skateboard. Quanti sono i ragazzi del condominio?
(Rappresenta il modello del problema utilizzando i diagrammi di Eulero – Venn).
[40]
80) Il comitato organizzatore della festa patronale del paese di Manigoldia vuole organizzare una serata musicale scegliendo
il genere di musica preferito dalla maggior parte dei 585 ragazzi del paese. Dall’indagine svolta è emerso che 423 ragazzi
sono appassionati di almeno uno fra i generi Rock, House e Reggae; 75 amano Rock e House e, di questi, 45 non
amano il Reggae; inoltre, 93 sono appassionati di House e Reggae e 73 di Rock e Reggae; 133 amano il Rock ma non
la musica House e 130 amano la musica House ma non la musica Reggae. Quale sarà il genere musicale della serata?
(Rappresenta il modello del problema utilizzando i diagrammi di Eulero – Venn).
[House]
81) Il responsabile della biblioteca dell’Istituto “Gobbar” ha avuto l’incarico dal Dirigente Scolastico dell’acquisto di alcuni
libri per favorire la lettura da parte degli alunni dell’Istituto. Agli alunni viene sottoposto un questionario nel quale esprimere
la preferenza fra romanzo storico, romanzo giallo e romanzo d’avventura. Dal questionario è emerso che su 666 alunni:
- 55 alunni gradiscono tutti e tre i generi;
- 127 alunni gradiscono il romanzo giallo e quello d’avventura;
- 95 alunni gradiscono il romanzo storico e quello giallo, ma non quello d’avventura;
- 178 alunni gradiscono il romanzo d’avventura e almeno uno fra il romanzo storico e quello giallo;
- 36 gradiscono solo il romanzo storico;
- 419 almeno uno fra il romanzo storico ed il romanzo giallo;
- 513 alunni gradiscono almeno uno fra il romanzo giallo e quello d’avventura.
A quanti alunni della scuola non piace nessuno dei tre generi?
(Rappresenta il modello del problema utilizzando i diagrammi di Eulero – Venn).
[117]
26
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1. Il linguaggio degli insiemi
82) Ai 24 alunni della 3C, il professore d’Italiano chiede di vedere un documentario su Dante Alighieri che sarà trasmesso
in televisione quella sera; il professore di Fisica dice ai ragazzi che non devono assolutamente perdere il servizio su
Albert Einstein che sarà trasmesso in serata in televisione.
Per fortuna, le due trasmissioni sono state programmate in orari diversi. Il giorno dopo il professore di Italiano chiede ai
ragazzi se hanno visto la trasmissione su Dante Alighieri. Marco, rappresentante di classe, risponde: Professore, Luigi
è assente; tutti gli altri hanno visto almeno una delle due trasmissioni; in particolare 6 ragazzi hanno visto entrambe le
trasmissioni e 16 hanno visto la trasmissione su Einstein.
Quanti, tra gli alunni presenti, hanno visto soltanto la trasmissione su Dante Alighieri?
[7]
83) Per la festa del Patrono, è stata organizzata una gara podistica che attraversa tutti i rioni della città. Alla gara erano
iscritti 60 atleti e tutti hanno terminato la corsa. Francesco, seduto nella tribuna situata in prossimità del traguardo, ha
notato che le magliette indossate dagli atleti avevano solo tre colori: rosso, giallo e verde.
Osserva anche che 35 atleti indossavano magliette a tinta unita e di questi 15 una maglietta verde; le magliette di 25
atleti avevano almeno due colori e di queste 8 avevano il verde e solo uno fra il rosso e il giallo, 10 non avevano il colore
verde e 3 non avevano il giallo; 32 atleti indossavano magliette nelle quali c’era il rosso.
Quanti atleti avevano la maglietta tutta gialla? [8]
Quanti atleti avevano la maglietta tutta rossa? [12]
Quanti atleti avevano la maglietta con tutti e tre i colori? [7]
84) Il circolo “La sveglia” conta 100 soci tutti presenti alla riunione di venerdì sera. Lucia chiede a Marco di prestargli il
cellulare perché lo ha dimenticato, ma anche Marco non ha il cellulare. Chiedendo agli altri, Lucia si accorge che, al
circolo, i soci hanno cellulari di tre marche: Alka, Binka, Selka. Nota, però, che nessun socio, quella sera, ha un cellulare
di tutte e tre le marche; dei 73 soci che quella sera hanno un solo cellulare, 32 hanno un cellulare Alka, 20 un cellulare
Binka; dei 20 soci che quella sera hanno due cellulari, 7 hanno un cellulare Alka ed uno Binka, 5 hanno un cellulare
Binka ed uno Selka.
Quanti soci, quella sera, erano senza cellulare? [7]
Quanti soci, quella sera, avevano un cellulare Alka ed uno Selka? [8]
TEST DI AUTOVALUTAZIONE
1) Quali dei seguenti gruppi di elementi rappresenta un insieme in senso matematico?
a) I compagni simpatici della tua classe.
b) Le regioni di una nazione.
c) I numeri pari.
d) I numeri grandi.
e) I tuoi amici alti
f) I numeri naturali compresi tra 2 e 8
g) I numeri maggiori di 6
2) Dato l’insieme A = {2, 4, 6, 8} quale delle seguenti scritture è corretta per rappresentarlo?
a) A = {x/ x ∈ P, 2 ≤ x ≤ 8}
b) A = {x/ x è un numero maggiore di due}
c) A = {x/ x è un multiplo di due}
d) A = {x/ 2 < x < 8}
3) Dato l’insieme B = {x/ x è una lettera della parola “professore”} Quale delle seguenti rappresentazione per elencazione
è esatta?
a) B = { p,r o,f,s,s,e,o,r}
b) B = { p,r o,f,s,e,o,r}
c) B = { p,r o,f,s,e}
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4) Dati gli insiemi A = {x/ x è una lettera della parola “esercizio”} e B = {x/ x è una lettera della parola “espressione”}
a) A ∩ B = { e,s,r,i,o}
b) A ∩ B = { e,s,r,i,o,e,s,p,i,o}
c) A ∩ B = { c,z,p,i,n}
9) Ad un raduno di ciclisti partecipano 100 persone, 20 di queste hanno la maglia azzurra, 30 hanno il caschetto giallo,
60 non hanno la maglia azzurra e neppure il caschetto giallo. Quanti ciclisti hanno sia la maglia azzurra che il caschetto
giallo? a) 20 b) 40 c) 10
12) Siano A = {a, b, c, d, e}, B = {a, b, c}, C = {f, g} stabilisci il valore di verità delle seguenti affermazioni:
a) B ⊂ A b) (B ∪ C) ∩ A = A c) A ∩ C = ∅
Soluzioni
1) b. c. f. g. 5) b. 9) c.
2) a. 6) c. 10) c.
3) c. 7) a. b. d. e. 11) a. {3}; b. {3,4}; c. B
4) a. 8) a. 12) V; F; V
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2. Gli insiemi numerici
Quel “qualcosa” che hanno in comune gli insiemi privi di elementi, cioè gli insiemi vuoti, è chiamato numero naturale 0.
Partendo dall’insieme vuoto, aggiungendo ogni volta un elemento all’insieme considerato, si ottiene l’insieme dei numeri
naturali N = {0, 1, 2, 3, 4, 5, ……….} che prende anche il nome di successione dei numeri naturali.
Si chiama successivo (o consecutivo) di un numero naturale n quel numero che segue “immediatamente” n nella
successione dei naturali.
Si chiama antecedente di un numero naturale m quel numero che precede “immediatamente” m nella successione dei
naturali. Per esempio, 3 è il successivo di 2, 9 è l’antecedente di 10. 0 (zero) non è il successivo di alcun numero naturale.
Con il simbolo N0 indichiamo l’insieme dei naturali dal quale escludiamo lo zero; in simboli: N0 = N - {0}.
Per visualizzare l’insieme N è conveniente rappresentare i suoi elementi su una retta come segue:
si fissa sulla retta un punto come origine (di due semirette) al quale si associa il numero 0, un verso (rappresentato con la
punta di una freccia) per fissarne l’orientamento e un segmento come unità di misura. Per rappresentare il numero 1 si
riporta, a partire dall’origine e nello stesso verso dell’orientamento della retta, una volta il segmento unità; per rappresentare
il numero 2 si riporta, a partire dall’origine e nello stesso verso dell’orientamento della retta, due volte il segmento unità, e
così via come mostrato nella seguente figura:
0 1 2 3 5
In realtà, per rappresentare l’insieme N sarebbe sufficiente una semiretta, ma preferiamo una retta…… in attesa di
“arricchirla”. Osserviamo che ad ogni numero naturale possiamo associare un punto sulla retta, ma non è vero il contrario.
PROVA TU
Rappresenta (su una retta orientata) i seguenti numeri naturali: 3 , 5 , 2 , 10 , 4.
2.2 OPERAZIONI IN N
Come già sai, in N sono definite le operazioni di addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione.
Ricorda:
- L’addizione è quell’operazione che associa a due numeri naturali a e b il numero naturale c che si ottiene contando
tante unità successive ad a quante ne indica b.
I termini di una addizione si chiamano addendi, il risultato si chiama somma.
29
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- La sottrazione è quell’operazione che associa a due numeri a e b, presi nell’ordine, un terzo numero d, se esiste, tale
che, addizionato al secondo, dà come somma il primo. Per questo motivo si dice che la sottrazione è l’operazione
inversa dell’addizione.
· Calcolare il prodotto fra due numeri a e b, con b > 1, vuol dire calcolare la somma di tanti addendi uguali ad a quanti
ne indica b. (L’operazione con la quale, dati due numeri naturali, si trova il loro prodotto è detta moltiplicazione).
Se b = 1, a · 1 = a
Se b = 0, a · 0 = 0
Esempio 2 · 5 = 2 + 2 + 2 + 2 + 2
I termini della moltiplicazione si chiamano fattori, il risultato si chiama prodotto.
Esempio 21 · 15 = 315
I numeri 21 e 15 si chiamano fattori; il numero 315 si chiama prodotto.
La divisione fra due numeri a e b, nell’ordine e con b ≠ 0, è l’operazione che associa un numero q, se esiste, che
moltiplicato per b dà per risultato a (cioè q · b = a). Per questo motivo si dice che la divisione è l’operazione inversa
della moltiplicazione.
Esempio 12 : 4 = 3 perché 3 · 4 = 12
Nella divisione a : b = q , il numero a si chiama dividendo, il numero b divisore, il numero q quoziente.
Nell’esempio, 12 è il dividendo, 4 è il divisore e 3 è il quoziente.
Si dice anche che:
- a è divisibile per b;
- b è divisore di a;
- a è multiplo di b;
- b è sottomultiplo di a.
Osservazione
nella definizione dell’operazione di divisione, abbiamo precisato che il divisore deve essere diverso da zero. Perché?
Si possono presentare due casi:
I. il dividendo diverso da zero e il divisore uguale a zero;
II. il dividendo ed il divisore entrambi uguali a zero.
I. a : 0 = ?
Sappiamo che il quoziente tra due numeri, nei quali il dividendo è non nullo, è quel numero che moltiplicato per il divisore
dà come risultato il dividendo. Ora, se il divisore è il numero “0”, devo trovare un numero che moltiplicato per “0” dà come
risultato un numero diverso da “0”; ma questo numero non esiste perché, per la legge di annullamento del prodotto,
qualsiasi numero moltiplicato per “0” dà come prodotto “0”.
II. 0 : 0 = ?
In tal caso, sempre dalla definizione di divisione, il risultato non sarebbe unico (come lo è il risultato di qualsiasi operazione),
perché qualsiasi numero moltiplicato per 0 dà come risultato 0. Possiamo concludere che, in una divisione, il divisore deve
essere diverso da zero!
Invece, se il dividendo è zero, il quoziente è sempre zero (0 : b = 0 ∀b∈N0). Nella scrittura simbolica hai notato un nuovo
simbolo “∀”: si legge “per ogni”, o “qualunque sia” ed è detto quantificatore universale.
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2. Gli insiemi numerici
L’addizione e la moltiplicazione hanno la seguente caratteristica: la somma di due qualsiasi numeri naturali è un numero
naturale; il prodotto di due qualsiasi numeri naturali è un numero naturale. Possiamo, allora, dire che:
Le operazioni di addizione e moltiplicazione sono interne all’insieme N, cioè N è chiuso rispetto alle operazioni di addizione
e moltiplicazione.
Invece la differenza d fra due numeri naturali a e b (d = a – b) è ancora un numero naturale solo se a è maggiore o uguale
a b; il quoziente q fra due numeri naturali s ed r (q = s : r, r ≠ 0) è un numero naturale solo se s è multiplo di r.
Le operazioni di sottrazione e divisione non sono interne all’insieme N, cioè N non è chiuso rispetto alle operazioni di
sottrazione e divisione.
Da questo nasce la necessità di costruire “nuovi” e “più ampi” insiemi numerici: l’insieme dei numeri interi relativi e l’insieme
dei numeri razionali. Di questi insiemi parleremo più avanti.
Proprietà associativa
La somma o il prodotto non cambiano se i numeri a ,b ,c vengono associati in maniera diversa.
In simboli
- ∀ a, b, c ∈ N: (a + b) + c = a + (b + c)
- ∀ a, b, c ∈ N: (a · b) · c = a · (b · c)
Esempi (2 + 7) + 9 = 2 + (7 + 9)
Infatti: (2 + 7) + 9 = 9 + 9 = 18 2 + (7 + 9) = 2 + 16 = 18
(3 · 5) · 8 = 3 · (5 · 8)
Infatti: (3 · 5) · 8 = 15 · 8 = 120 3 · (5 · 8) = 3 · 40 = 120
Proprietà commutativa
La somma di due numeri non cambia se si cambia l’ordine dei numeri; il prodotto di due numeri non cambia se si cambia
l’ordine dei fattori.
In simboli
- ∀ a, b ∈ N: a + b = b + a
- ∀ a, b ∈ N: a · b = b · a
Esempio 7 · (3 + 5) = 7 · 3 + 7 · 5
Infatti: 7 · (3 + 5) = 7 · 8 = 56 7 · 3 + 7 · 5 = 21 + 35 = 56
Esempio 4 · 6 + 4 · 7 = 4 · (6 + 7)
Infatti: 4 · 6 + 4 · 7 = 24 + 28 = 52 4 · (6 + 7) = 4 · 13 = 52
Esempio 6 · (7 - 5) = 6 · 7 – 6 · 5
Infatti: 6 · (7 - 5) = 6 · 2 = 12 6 · 7 – 6 · 5 = 42 – 30 =12
Esempio 9 · 6 – 9 · 4 = 9 · (6 – 4)
Infatti: 9 · 6 – 9 · 4 = 54 – 36 = 18 9 · (6 – 4) = 9 · 2 = 18
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Osservazione
Le proprietà delle potenze permettono di giustificare, nel caso a ≠ 0, le posizioni fatte per a0 e a1 .
Consideriamo la divisione 81 : 81. Il quoziente fra due numeri uguali è 1, quindi 81 : 81 = 1; d’altra parte, poiché 81 = 34 ,
la stessa divisione si può scrivere come 34 : 34 e, applicando le proprietà delle potenze, si ottiene che 34 : 34 = 34-4 = 30.
In definitiva: 34 : 34 = 81 : 81 = 1
{ 34 : 34 = 34-4 = 30
E’ chiaro che il risultato di un’operazione non può dipendere dal modo con il quale essa viene eseguita, quindi 30 = 1 .
Ovviamente, poi, si può generalizzare al caso in cui la base della potenza è un qualunque numero naturale (diverso da zero).
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2. Gli insiemi numerici
Consideriamo, adesso, la seguente divisione: 64 : 32 il cui risultato è 2; d’altra parte, poiché 64 = 26 e 32 = 25,
la stessa divisione si può scrivere come 26 : 25e, applicando le proprietà delle potenze, si ottiene 26 : 25 = 21 .
In definitiva: 26 : 25 = 64 : 32 = 2
{ 26 : 25 = 26-5 = 21
Come osservato in precedenza, il risultato di un’operazione non può dipendere dal modo con il quale essa viene eseguita.
Quindi 21 = 2 . Ovviamente, poi, si può generalizzare al caso in cui la base della potenza è un qualunque numero naturale
(diverso da zero).
Esempi
51 = 5 185 : 65 = (18 : 6)5 = 35
52 · 53 = 55 60 = 1
37 : 32 = 35 79 = 75+4 = 75 ·74
(43)2 = 46 116 = 119-3 = 119 :113
34 · 54 = (3 · 5)4 = 154 1512 = (154)3 = (153)4
PROVA TU
- Applicando le proprietà delle potenze, calcola:
a) 23 · 24 e) 458 : 58
b) 158 :155 f) 120
3 4 2
c) 27 · 27 · 27 g) 59 : 59
5 5
d) 8 · 3 h) 71
Numeri particolari : 0 , 1
Osserva i risultati delle seguenti operazioni:
5+0=5 0+8=8
84 + 0 = 84 107 + 0 = 107
6 ·1 = 6 1 · 56 = 56
48 ·1 = 48 1 · 258 = 258
Generalizzando si ha:
- ∀a ∈ N : a + 0 = a = 0 + a
- ∀b ∈ N : b ·1 = b =1· b
Quindi, se ad un numero a aggiungiamo 0 otteniamo ancora a e se un numero b∈N viene moltiplicato per 1 otteniamo
ancora b. Il numero 0 (per l’addizione) ed il numero 1 (per la moltiplicazione) si comportano nello stesso modo: “non fanno
cambiare il numero”. Ciascuno dei due numeri prende il nome di elemento neutro :
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Euclide ha dimostrato che i numeri primi sono infiniti. I numeri primi minori di 100 sono i seguenti:
2; 3; 5; 7; 11; 13; 17, 19; 23; 29; 31; 37; 41; 43; 47; 53; 59; 61; 67; 71; 73; 79; 89; 97
Curiosità
Due numeri primi consecutivi per i quali la differenza è 2 si chiamano numeri primi gemelli. Ad esempio sono numeri primi
gemelli 3 e 5; 11 e 13.
Ogni numero non primo può essere scritto come prodotto di più numeri primi. Il procedimento che consente di scrivere un
numero come prodotto di numeri primi si chiama scomposizione in fattori primi o fattorizzazione. Si ha, per esempio:
72 2 Il fattore 2 si ripete 3 volte ed il fattore 3 si ripete due volte, quindi 72 = 23 · 32
36 2
18 2
9 3
3 3 La scomposizione in fattori primi di ciascun numero naturale maggiore di 1 è unica, a meno dell’ordine.
1
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2. Gli insiemi numerici
Esempio
MCD (144, 24, 84)
144 = 24 · 32
24 = 23 · 3
84 = 22 · 3 · 7 quindi MCD (144, 24, 84) = 22 · 3 = 12
Consideriamo, adesso i numeri 18 e 24. Determiniamo i loro multipli (diversi da zero: sono infiniti!).
I multipli di 18 sono: 18, 36, 54, 72, 90, 108, 126, 144, 162, 180, 198, 216, 234, ……..
I multipli di 24 sono: 24, 48, 72, 96, 120, 144, 168, 192, 216, 240, 264, …….
Come puoi osservare vi sono multipli comuni dei due numeri (72, 144, 216,…); il più piccolo dei multipli comuni, cioè 72,
è chiamato minimo comune multiplo fra 18 e 24 e si indica: m.c.m.(18, 24) = 72.
Per determinare il mcm fra due o più numeri non è necessario trovare i multipli comuni e, poi, scegliere il minore; esiste,
così come per il MCD, il seguente “algoritmo” che ne consente la determinazione:
- si scompongono i numeri dati in fattori primi;
- si moltiplicano fra loro i fattori comuni e non comuni, presi una sola volta, con il massimo esponente con cui compaiono
nelle singole scomposizioni.”
Esempio
mcm (90, 24)
90 = 2 · 32 · 5
24 = 23 · 3 quindi mcm (90, 24) = 23 · 32 · 5 = 8 · 9 · 5 = 360
Esercizi svolti
Ecco alcuni esempi nei quali è necessario calcolare il MCD fra due numeri.
Riscriviamo la somma 6 + 14 come prodotto fra un fattore esterno ed una addizione fra due numeri in modo che gli addendi
siano coprimi:
- osserviamo che 6 = 2 · 3 e 14 = 2 · 7, quindi 6 + 14 = 2 · 3 + 2 · 7;
- 2 è un divisore sia di 6 che di 14, quindi 2 è un fattore comune ai due numeri; anzi 2 è il Massimo Comun Divisore fra
6 e 14 [MCD (6, 14) = 2]; tale numero è il fattore esterno cercato;
- i termini della somma sono 3 e 7 che sono, rispettivamente, i quozienti fra 6 e 2 (6 : 2 = 3) e fra 14 e 2 (14 : 2 = 7).
Si ottiene, allora applicando la proprietà distributiva, la seguente uguaglianza: 6 + 14 = 2 · 3 + 2 · 7 = 2 · (3 + 7)
Proviamo ancora.
Vogliamo scrivere la sottrazione 30 – 12 come prodotto fra un fattore esterno ed una sottrazione fra due numeri che siano
coprimi. Poiché i termini della sottrazione non devono avere fattori in comune, il fattore esterno deve essere non uno
qualunque dei divisori comuni di 30 e 12, ma deve essere il Massimo Comun Divisore fra 30 e 12 [MCD (30, 12)].
Scomponiamo in fattori primi 30 e 12: 30 = 2 · 3 · 5 12 = 22 · 3
quindi MCD (30, 12) = 2 · 3 = 6 allora 30 – 12 = 6 · (5 – 2) osserva che 5 = 30 : 6 e 2 = 12 : 6.
Proponiamo, adesso, un problema che può essere risolto determinando il mcm fra due numeri.
I Maya
I Maya avevano una grande paura che il tempo potesse finire e temevano grandi catastrofi in coincidenza
con date particolari. Avevano diversi calendari per misurare il tempo, gli stessi usati anche da altri popoli
dell’America Centrale quali i Toltechi. Tra i più importanti vi erano lo Tzolkin, che aveva una durata di 260
giorni e rispondeva ad esigenze di tipo religioso e l'Haab che aveva una durata di 364 giorni più “il giorno
fuori dal tempo” (quindi di circa 365 giorni) e approssimava l'anno solare. Il giorno della coincidenza della
fine dei due calendari era considerato giorno di grande sventura, quindi i Maya temevano che questo
giorno avrebbe potuto segnare la fine della loro civiltà; per questo offrivano sacrifici agli dei.
Supposto che il calendario Haab e il calendario Tzolkin cominciassero insieme, quale era il giorno da temere?
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E’ il più piccolo multiplo comune a 52 e 73 che, come ben sai, 1300 1825
Espressioni in N
Un’espressione aritmetica è una sequenza di numeri legati tra loro dalle operazioni definite nell’insieme dei numeri naturali
e in cui possono essere presenti delle parentesi. In generale, vi sono tre tipi di parentesi: tonde ( ), quadre [ ], graffe { }.
Negli ultimi tempi, con l’avvento di programmi di calcolo, si usano solo parentesi tonde.
Le espressioni possono aiutarci a risolvere dei problemi come nell’esempio seguente.
Quattro amici
Un gruppo di quattro amici parte per una vacanza di 7 giorni avendo a disposizione una
somma totale di 3.000 € e spendono:
- 140 € per il viaggio di andata
- 70 € a testa al giorno per l’albergo
- la metà di quanto rimasto dopo aver pagato viaggio di andata e albergo per un’escursione
- 150 € per il viaggio di ritorno.
È possibile scrivere “tutto” in un’unica espressione: {3000 - (140 + 70×7× 4) - [3000 - (140 + 70×7 ×4)] : 2 -150}: 4
Risolviamo l’espressione
{3000 - (140 + 70×7× 4) - [3000 - (140 + 70×7 ×4)] : 2 -150}: 4 =
= {3000 -(140 +1960) - [3000 - (140 +1960)] : 2 -150}: 4 =
= {3000 - 2100 -[3000 - 2100]: 2 -150}: 4 =
= {3000 - 2100 - 900 : 2 -150}: 4 =
= {3000 - 2100 - 450 -150}: 4 =
= 300 : 4 = 75
Il risultato dell’espressione rappresenta la risposta al problema proposto; quindi: ad ogni amico restano 75 €
Esempio
Le seguenti, sono espressioni aritmetiche: 18 + (8 – 3) · 2 ; 17 + 5 – 3 + 2 · 4 ; [(5 + 3) : 4 + 12] · 4 + 3
Semplificare un’espressione vuol dire eseguire le operazioni e determinare il suo valore.
Come avrai sicuramente notato, per semplificare un’espressione è necessario osservare alcune regole:
- se non sono presenti parentesi si eseguono prima le moltiplicazioni e le divisioni nell’ordine in cui si presentano e,
successivamente, le addizioni e le sottrazioni sempre nell’ordine.
- se nell’espressione sono presenti delle parentesi, si eseguono prima le operazioni in esse racchiuse tenendo conto
delle seguenti priorità:
prima si risolvono le operazioni indicate nelle parentesi tonde, poi quelle indicate nelle parentesi quadre ed infine quelle
indicate nelle parentesi graffe, oppure si eseguono prima le operazioni indicate nelle parentesi più interne.
Per eseguire le operazioni all’interno delle parentesi si seguono le regole esposte al punto precedente.
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2. Gli insiemi numerici
Esempi
- Semplificare la seguente espressione:
17 + 5 – 3 + 2 · 4 = (si esegue prima la moltiplicazione)
= 17 + 5 – 3 + 8 = (si eseguono addizioni e sottrazioni nell’ordine)
= 22 – 3 + 8 = 19 + 8 = 27
PROVA TU
Semplifica le seguenti espressioni:
a) (2 ×3 + 5): (6 + 5)- (9 - 4 × 2)
b) [8 – (18 – 15 : 5 × 4)] × 3 – [(12 – 8) × 2 – 7] × 5
c) 23 × 2 – [32 – (72 – 7) : 7 – 50 +2] + {[(22 × 32 +13) : 7] : 7} × 23
Osservazione
Il sistema di numerazione (insieme dei simboli e delle regole per rappresentare i numeri) che noi usiamo è decimale,
perché usiamo dieci simboli: 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 (detti cifre), ed è un sistema posizionale, perché il valore di ciascuna
cifra dipende dalla posizione che occupa all’interno del numero.
Consideriamo i numeri 12 e 21; per scriverli usiamo le stesse cifre (1 e 2) che, però, occupano posizioni diverse. Nel numero
12 , la cifra 1 rappresenta la decina, quindi vale 1 · 10 = 10, la cifra 2 rappresenta le unità ed il suo valore è 2; nel numero
21, la cifra 2 rappresenta il numero delle decine, cioè vale 2 · 10 = 20, la cifra 1 rappresenta le unità ed il suo valore è
proprio 1.
I numeri naturali si possono scrivere come una somma i cui termini sono prodotti fra una potenza di dieci e una cifra
opportuna (scrittura polinomiale):
· 745 = 7 · 102 + 4 · 101 + 5 · 100
· 12654 = 1 · 104 + 2 · 103 + 6 · 102 + 5 · 101 + 4 · 100
PROVA TU
Scrivi in forma polinomiale i seguenti numeri naturali: 567; 7456; 23; 15892
0 0 0 0 0 0 0 1 Stabiliamo che sia sempre l’ultimo ingranaggio a dover ruotare autonomamente: così
0 0 0 0 0 0 0 2 sul contachilometri si visualizzerà prima 1, poi 2, in ordine crescente, fino ad arrivare a
................................. 9, senza che gli altri ingranaggi possano subire variazioni. Arrivati a 9, l’ultimo ingranaggio
0 0 0 0 0 0 0 9 non ha altri simboli a disposizione e, quindi, deve ricominciare da 0.
0 0 0 0 0 0 1 0 A questo punto, però, il penultimo ingranaggio fa uno scatto in avanti e diventa 1: questo
succede perché il nostro sistema di numerazione ha base 10.
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Naturalmente gli zeri iniziali non hanno valore e quindi non si scrivono e non si leggono. Per una più comoda lettura dei
numeri grandi ogni 3 cifre, a partire dalla destra, possiamo mettere un puntino che, prima dell’avvento del calcolo elettronico,
si poneva manualmente in alto; avendo difficoltà a posizionarlo in alto con la tastiera del computer, ora il puntino si può
posizionare in basso, cioè 1.000, 10.000, 100.000, 1.000.000, ecc.
104 103 102 101 100
5 3 1 7 4 L’ultima cifra (4) del numero 53174 è chiamata unità; la penultima cifra rappresenta quanti
giri completi ha effettuato l’ultimo ingranaggio ed è chiamata decina (il suo valore = 7
5 · 104 = 50.000 + 10); la terzultima cifra rappresenta quanti giri completi ha effettuato il penultimo
3 · 103 = 3.000 + ingranaggio ed è chiamata centinaia (10 10 = 100 = 1 · 102), e così via per le migliaia,
1 · 102 = 100 + decine di migliaia, centinaia di migliaia, ecc.
7 · 101 = 70 +
4 · 100 = 4= Per comodità di calcolo scriviamo sopra ogni cifra la potenza del 10 per cui deve essere
53.174 moltiplicata: 100, 101, 102, 103, ecc., cioè, andando da destra verso sinistra, la base
elevata a 0, 1, 2, 3 e così via.
I numeri naturali si possono scrivere in forma polinomiale, come una somma i cui termini sono i prodotti tra le cifre che
compongono il numero e le corrispondenti potenze del dieci.
Esempi
- 53.174 = 5 · 104 + 3 · 103+ 1 · 102 + 7 · 101+ 4 · 100
- 745 = 7 · 102 + 4 · 101 + 5 · 100
Questo procedimento sarà molto utile quando si dovrà trasformare un numero scritto utilizzando un sistema di numerazione
in base n nello stesso numero scritto nel sistema di numerazione decimale.
ATTENZIONE
I simboli che utilizziamo nell’attuale sistema di numerazione decimale per indicare tutte le cifre hanno avuto nella
loro storia una continua e profonda evoluzione.
Gli Indù (India), a partire dal I secolo d.C., usarono inizialmente solo 9 cifre (da 1 a 9) ed i simboli utilizzati erano
molto diversi da quelli attuali. Verso il IV secolo d.C. introdussero un simbolo per indicare il nulla, lo zero; ma solo a partire dal
VII secolo d.C. il sistema di numerazione è diventato decimale con l’inserimento del simbolo 0 nel “set” completo dei numeri.
L’evoluzione della forma delle cifre è stata continua nel tempo: prima per il contributo degli Arabi che li hanno utilizzati per
primi dopo gli Indù, per arrivare agli Europei nel Medio Evo attraversando la Spagna, fino ad assumere la loro forma attuale
solo intorno agli inizi del XVI secolo d.C., come riportato in fonti ufficiali dell’epoca.
PROVA TU
Inventa dieci simboli diversi: il primo simbolo chiamalo ZERO, il secondo UNO, il terzo DUE, e così via fino all’ultimo che
chiamerai NOVE; comincia a contare come sai, scrivendo però i tuoi simboli e non quelli attualmente in uso. Non cambia
assolutamente la modalità di scrivere i numeri, ma i simboli che li rappresentano graficamente saranno completamente diversi.
In conclusione possiamo dire che un sistema di numerazione è un insieme di simboli e di regole che servono per contare.
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2. Gli insiemi numerici
Proviamo ora ad evidenziare le regole che unitamente ai dieci simboli in uso costituiscono il sistema di numerazione
decimale:
- si utilizzano dieci simboli indipendenti uno dall’altro e sistemati rigorosamente in ordine crescente: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9;
- il successivo di un numero naturale si ottiene facendo aumentare di uno l’ultima cifra, lasciando inalterate tutte le cifre
che precedono; solo nel caso in cui l’ultima cifra è pari a 9 (ultima cifra a disposizione) nel numero successivo l’ultima
cifra diventa 0 (si riparte dall’inizio) e la cifra precedente aumenta di 1.
Osserviamo che:
- se un numero è formato solo da cifre pari a 9 il successivo sarà sempre costituito da un 1 seguito da tanti 0 quanti
erano i 9 (dopo 99 troviamo 100, dopo 999 troviamo 1000 ecc.);
- una cifra assume un valore diverso in funzione del posto che occupa: se il 5 occupa l’ultimo posto vale cinque, se
occupa il penultimo posto vale cinquanta, se occupa il terzultimo posto vale cinquecento, e così via; per questo motivo
si dice che il sistema di numerazione decimale è un sistema di numerazione posizionale.
CENNI STORICI
Tra tutti i sistemi di numerazione utilizzati nel tempo dai vari popoli, e di cui sia rimasta traccia, solo tre sono posizionali:
1) La numerazione babilonese (all’inizio del secondo millennio a.C.) ha come base 60 e per contare fino a 60 utilizza solo
due simboli:
- ▼ che vale 1 e si può ripetere 9 volte, disposti al massimo su tre righe;
- che vale 10 e si può ripetere solo 5 volte, disposto al massimo su due righe;
- lo zero è indicato con il simbolo ´ (60 si scrive ▼ ´ );
- tra una cifra e l’altra si lascia uno spazio per indicare che si passa ad un altro livello.
La procedura per scrivere il numero in forma polinomiale è la seguente:
- si divide il numero assegnato per la base 60: il resto costituisce l’ultima cifra ed il quoziente, se minore di 60, costituisce
la penultima cifra;
- se invece il quoziente è maggiore o uguale a 60 si divide ancora per 60: il resto costituisce la penultima cifra ed il
quoziente, se minore di 60, costituisce la terzultima cifra;
- se invece il quoziente è maggiore o uguale a 60 si divide ancora per 60: il resto costituisce la terzultima cifra ed il
quoziente, se minore di 60, costituisce la quartultima cifra;
- e cosi via, fino a quando si ottiene un quoziente minore della base 60, che costituirà l’ultima cifra (la prima a partire da
sinistra).
Esempi
57 = ▼▼▼
▼▼▼
▼
5706 60
35
2) La numerazione cinese (I secolo a.C.) alternava due gruppi formati da 9 simboli ciascuna, uno per le cifre di posto
dispari, a partire da destra, e l’altro per le cifre di posto pari:
- per le unità (ultima cifra), le centinaia (terzultima cifra), le decine di migliaia (quintultima cifra), ecc., utilizzava i seguenti
simboli: 1 2 3 4 5 6 7 8 9
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- per le decine (penultima cifra), le migliaia (quartultima cifra), centinaia di migliaia (sestultima cifra), ecc., utilizzava i seguenti
simboli: 10 20 30 40 50 60 70 80 90
- per scrivere numeri contenenti lo zero, per esempio 2061, poiché non avevano un simbolo che valesse 0, tra le cifre 2
e 6 lasciavano uno spazio maggiore.
Esempi
271 =
4.868 =
72.002 =
Questo modo di scrivere i numeri portava spesso ad una grandissima confusione; successivamente, per eliminare questo
problema i numeri maggiori di 99 sono stati scritti introducendo ideogrammi particolari per indicare le potenze del 10
(100, 1000, 10000, ecc.), preceduti dai simboli da 1 a 9 che li moltiplicavano, facendo diventare addizionale il vecchio
sistema di numerazione cinese.
3) La numerazione maya (dal V al IX secolo d.C.) si scriveva dal basso verso l’alto ed aveva come base 20; per scrivere i
numeri fino a 20 utilizzava solo tre simboli:
a) • (chicco di grano) che vale 1 e si può ripetere al massimo 4 volte;
b) (bastone o baccello di fagiolo) che vale 5 e si può ripetere al massimo 3 volte;
c) (conchiglia) per indicare lo zero.
Per ottenere il valore complessivo del numero bisogna addizionare al valore dell’ultima cifra il valore della penultima cifra
moltiplicata per la base 20, il valore della terzultima cifra moltiplicata per 400 (=202) e così via.
La procedura per scrivere il numero in forma polinomiale è la stessa utilizzata per la numerazione babilonese, ricordando
che la base è uguale a 20.
Esempi
Tutti i resti e l’ultimo quoziente delle divisioni continue sono scritti in grassetto per rendere più semplice e immediata la
scrittura del numero naturale in forma polinomiale: il primo resto nella divisione continua rappresenta, come si verifica in
ogni sistema di numerazione posizionale, l’ultima cifra, che nella numerazione maya si scrive in basso; il secondo resto
rappresenta la seconda cifra andando verso l’alto, da moltiplicare per 20 (abbiamo eseguito una sola volta la divisione per
la base); il terzo resto rappresenta la terza cifra da moltiplicare per 202 (abbiamo eseguito due volte la divisione per la base);
e cosi via fino al’ultimo quoziente da moltiplicare per una potenza della base con esponente sempre crescente e che
rappresenta l’ultima cifra in alto nella numerazione maya.
Da notare, infine, come l’uso di un simbolo per indicare lo ZERO renda il sistema di numerazione maya molto simile al
sistema di numerazione decimale.
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2. Gli insiemi numerici
Riflettiamo
Il sistema di numerazione decimale offre dei notevoli vantaggi rispetto ai sistemi di numerazione posizionali ora esposti per
due motivi: usa una base 10 e le cifre utilizzate sono tutte indipendenti una dall’altra, il che ha reso molto più semplici e
veloci i calcoli ed ha permesso la sua completa diffusione essendo i numeri più usati in tutto il mondo.
Tutti gli altri sistemi di numerazione sono di tipo additivo, cioè il valore del numero è dato dalla somma di tutti i valori scritti:
- Gli Egiziani usavano diversi geroglifici per indicare 1, 10, e tutte le potenze del 10 fino ad un milione, e che potevano
ripetere al massimo 9 volte; le cifre potevano essere disposte sia in orizzontale (in ordine crescente da sinistra a destra)
sia in verticale (in ordine crescente dal basso verso l’alto).
- I Greci utilizzavano come cifre le 27 lettere dell’alfabeto arcaico (le lettere indicate con * sono sparite nell’alfabeto greco
attuale): nove lettere per i numeri che vanno da 1 a 9; altre nove lettere per i numeri che vanno da 10 a 90 e, infine, le
ultime nove lettere per i numeri che vanno da 100 a 900; non avevano alcun simbolo per indicare lo Zero.
Esempi
’β = 1000 · 2 = 2000; ’γ{ = 1000 · 3 + 500 = 3500;
πδ πδ
M = 10.000 · 84 = 840.000; M’γ{ = 10.000 · 84+1000 · 3+500 = 843.500.
- Il sistema di numerazione romano, che ha subito modifiche essenziali nel tempo, alla fine della sua evoluzione (Medioevo)
utilizzava 7 simboli: I = 1; V= 5; X = 10; L = 50; C= 100; D = 500; M=1000.
Con questi simboli i numeri si possono scrivere fino a 3999; per scrivere numeri più grandi i romani utilizzavano altri simboli
aggiuntivi: una lettera sopra segnata moltiplicava il suo valore originario per mille, una lettera sopra segnata due volte
moltiplicava il suo valore per un milione.
I numeri romani sono ancora utilizzati per indicare i numeri ordinali (primo, secondo, ecc.), per indicare i capitoli di un libro,
individuare una sequenza (XII secolo d.C.; Papa Paolo VI, Papa Benedetto XVI), indicare la data di costruzione di edifici
importanti (MCMLXXVI) o sul portale delle chiese (MCCXLIII), ecc.
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Proviamo a contare, utilizzando anche per il sistema binario lo stesso schema del contachilometri.
O Partiamo con 5 ingranaggi su cui sono posizionati solo i due simboli utilizzati; per un controllo
0
I più immediato eliminiamo tutti i cerchietti iniziali, perché altrimenti i numeri sarebbero difficilmente
1
I O 2 identificabili.
I I 3 L’ultima cifra diventa alternativamente cerchietto e barretta e si possono notare le seguenti
I O O 4 caratteristiche:
I O I 5 - se il numero termina con un cerchietto è pari, se termina con una barretta è dispari;
0 I O 6 - tutti i numeri uguali ad una potenza del 2 si scrivono con una barretta seguita da un numero di
0 I I 7 cerchietti pari all’esponente: 2 = 21 → I O ; 4 = 22 → I O O ; 8 = 23 → I O O O
I O O O 8 L’uso di due soli simboli comporta una scrittura del numero 8 con quattro cifre, per cui
I O O I 9 risulterebbe poco pratico per noi utilizzare questo sistema di numerazione per scrivere numeri
I O I O 10 molto grandi.
I O I I 11
PROVA TU
Continua a scrivere da solo in sequenza i numeri controllando che:
- a numeri pari corrispondano sempre numeri che terminano col cerchietto;
- ad ogni numero pari ad una potenza di 2 (2η) corrispondano sempre numeri formati da una barretta e da n cerchietti:
24 = 16 → IOOOO; 25 = 32 → IOOOOO; 26 = 64 → IOOOOOO.
Per la trasformazione di un numero qualsiasi dal sistema decimale a quello binario basta ricavare la forma polinomiale del
numero dato, ricordando che la base è 2.
Esempi
16 → IOIIIII 95 2
94 47 2
1 46 23 2
1 22 11 2
1 10 5 2
1 4 2 2
1 2 1
0
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2. Gli insiemi numerici
Il numero scritto nel sistema binario lo puoi ricavare facendo corrispondere all’ultimo quoziente della divisione continua la
prima cifra del numero (da sinistra verso destra), all’ultimo resto la seconda cifra, al penultimo resto la terza cifra e così via.
PROVA TU
Trasforma i seguenti numeri dal sistema di numerazione decimale al sistema di numerazione binario, utilizzando il metodo
della divisione continua per la base 2: 66; 240; 385; 144; 2068.
Per la trasformazione di un numero qualsiasi dal sistema binario a quello decimale bisogna attivare la procedura adottata
per scrivere un numero in forma polinomiale; sapendo che la base è 2, vediamo a quale numero corrisponde nel sistema
decimale il seguente numero: IOIIOIIOI
28 27 26 25 24 23 22 21 20
I O I I O I I O I
Per scrivere il numero in forma polinomiale dobbiamo sommare i prodotti tra le cifre che compongono il numero e le potenze
della base sovrastante; in corrispondenza di ogni cerchietto (che vale 0) il prodotto è nullo per la legge di annullamento del
prodotto e pertanto non dà alcun contributo, mentre in corrispondenza di ogni barretta (che vale 1) il prodotto sarà
esattamente uguale al valore della potenza, per cui avremo:
1 · 28 + 0 · 27 + 1 · 26 + 1 · 25 + 0 · 24 + 1 · 23 + 1 · 22 + 0 · 21 + 1 · 20 = 256 + 64 + 32 + 8 + 4 + 1 = 365.
Per rendere i calcoli sempre più semplici, invece delle potenze della base potremmo scrivere direttamente il loro valore,
annullando quelli in corrispondenza dei cerchietti e cioè:
256 128 64 32 16 8 4 2 1
I O I I O I I O I
PROVA TU
Trasforma i seguenti numeri dal sistema di numerazione binario al sistema di numerazione decimale:
IOIOII; IOOIIII; IIIOOOI; IOIOIOIOI; IIOIIOIIII
43
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ATTENZIONE
A questo punto dovresti essere abbastanza pratico per costruire un sistema di numerazione ternario utilizzando
come cifre tre figure geometriche: r= 1; = 2 = 3
1= r 10 = = rr 55 =
2= 11 = = r 99 =
3= 12 = = r 100 =
4= rr 13 = = rr 75 =
5= r 14 = = rr 72 =
6= r 15 = = 123 =
7= r 16 = = 415 =
8= 17 = = rrrrr 365 =
9= 18 = = rrr 222 =
- Per completare la seconda colonna della tabella basta applicare il metodo del contachilometri e contare in maniera
progressiva.
- Per completare la terza colonna della tabella si deve scrivere il numero in forma polinomiale; come esempio, trasformiamo
il primo numero della colonna:
27 9 3 1 - sopra ogni cifra scriviamo il valore assunto dalle potenze della base con esponente
r r crescente a partire da destra;
1 2 3 1 - sotto ogni cifra scriviamo il proprio valore;
1 · 1 + 3 · 3 + 2 · 9 + 1 · 27 = 55
- Per completare la quarta colonna della tabella si deve eseguire la divisione continua per la base 3, facendo attenzione
che si deve scrivere r quando il resto è 1, quando il resto è 2, quando non c’è resto (numero divisibile per 3):
55 = r 55 3
54 18 3
1 18 6 3
i 0 6 2
r i 0 i
i
Questa discordanza con la trasformazione di un numero dal sistema ternario al sistema decimale è dovuta al fatto che il
primo non ammette lo Zero al contrario del secondo; il cerchio dovrebbe essere il corrispondente di 3, ma nella divisione
sappiamo che il resto deve essere sempre minore del divisore. Pertanto, la procedura per trasformare un numero dal
sistema ternario a quello decimale diventa la seguente:
55 = rr 55 3
54 18 3
1 18 6-1 = 5 3
i 0 3 1
r i 2 i
i r
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2. Gli insiemi numerici
Quando il resto è 0 (numero divisibile per 3) si deve diminuire di 1 il quoziente corrispondente e poi si può procedere nella
divisione; se ciò avviene nell’ultima divisione anche il quoziente finale diminuisce di 1: da 2 passa a 1 (r) e da 1 passa a 0
(in questo caso all’ultimo quoziente non corrisponde alcun simbolo).
99 = r 99 3
99 33 - 1 = 32 3
0 30 10 3
i 2 9 3 3
i 1 3 1-1 = 0
i 0
r i
Ora si può completare la tabella senza ulteriori intoppi.
PROVA TU
Adesso costruisci un sistema ternario con le stesse figure geometriche ma introducendo lo Zero: il sistema ternario diventa
di tipo posizionale, di base 3 e con una cifra di valore nullo.
= 0; r= 1 = 2 Assegna questi valori e completa la stessa tabella di prima e con gli stessi numeri. Le
assonanze che riscontrerai con i sistemi di numerazione decimale e binario ti faranno accorgere quanto sia importante
l’inserimento dello Zero in un sistema di numerazione. Buon divertimento!
2.6 L’INSIEME Z
Quanti sono i numeri naturali?
Sicuramente sono tanti e non si possono contare, solitamente si dice che sono ”infiniti”. Eppure i numeri naturali non sono
sufficienti a descrivere situazioni della realtà ed è, quindi, necessario definire altri “numeri”.
Con un numero naturale possiamo indicare:
- quante persone si trovano sulla metropolitana di Roma alle ore 13;
- quante caramelle ci sono in un sacchetto;
- quanti goal ha segnato Del Piero nel campionato 2008/2009;
- quante stelle ci sono nella bandiera americana.
Sicuramente sai risolvere rapidamente il problema al punto 1). Il numero che risolve il problema è il numero 13 (perché 23
– 10 = 13) che è un numero naturale. Prova a trovare la soluzione in N del problema al punto 2).
Dopo vari tentativi dovrai arrenderti e ammettere che il problema non ha soluzione in N. Dovresti trovare il risultato di 7 – 15 !
Si rende, dunque, necessario ampliare l’insieme N ed introdurre un nuovo tipo di numero: il numero preceduto dal segno
“+” o dal segno “-”: questi nuovi numeri sono chiamati interi relativi o, semplicemente, interi.
L’insieme degli interi relativi è indicato con Z, cioè: Z = { ………, - 3, -2, - 1, 0, + 1, + 2, + 3, ………}
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Grazie a questo nuovo insieme, il numero che descrive il credito di Giuseppe è +120, quello che descrive il debito di Roberta
-120; la temperatura al Polo Nord è -15°, quella in Italia è +15°. Il problema al punto 2) ha come soluzione il numero -8.
Osservazione
I segni “+” e “-” che precedono il numero intero non sono simboli di addizione e sottrazione, ma sono strettamente legati
al numero.
Definizioni
- I numeri preceduti dal segno “+” sono detti interi positivi.
- I numeri preceduti dal segno “-” sono detti interi negativi.
- Due numeri che hanno lo stesso segno si dicono concordi; due numeri che hanno segno diverso si dicono discordi.
- Il numero 0 si scrive sempre senza segno.
Esempi
(- 7) e (- 12) sono concordi; (+5) e (+14) sono concordi;
(- 89) e (+54) sono discordi; (+45) e (- 21) sono discordi.
Si chiama valore assoluto o modulo di un numero intero il numero stesso senza segno (utilizzeremo indifferentemente e
“volutamente” i due modi di dire).
Per indicare il valore assoluto di un numero si usa scrivere il numero fra due linee verticali.
Esempi
- per indicare il valore assoluto di – 3 si scrive |- 3| ;
- per indicare il valore assoluto di +10 si scrive |+10| .
Il sottoinsieme di Z formato dagli interi positivi si indica con Z+ ; il sottoinsieme di Z formato dagli interi negativi si indica con Z-.
Quindi: Z = Z - ∪ {0} ∪ Z + .
ATTENZIONE
Il numero “- a” indica l’opposto di a e non è detto che sia un numero negativo (non deve ingannare la presenza
del segno “-”):
se a > 0, - a < 0
)
se a < 0, - a > 0
Anche i numeri interi possono essere rappresentati su una retta orientata (cominciamo, così, ad “arricchire” la nostra retta).
Fissiamo, infatti, un punto O su una retta orientata ed un segmento come unità di misura; al numero zero viene associato il
punto O. Per rappresentare il numero +1 riportiamo, a partire dall’origine e nello stesso verso dell’orientamento della retta, una
volta il segmento unità; per rappresentare il numero +2 riportiamo, a partire sempre dall’origine e nello stesso verso
dell’orientamento della retta, due volte il segmento unità; per rappresentare il numero -1 riportiamo, a partire dall’origine e nel
verso opposto all’orientamento della retta, il segmento unità; per rappresentare il numero -3 riportiamo, a partire dall’origine e
nel verso opposto all’orientamento della retta, tre volte il segmento unità; e così via.
-5 -3 -1 0 +1 +2 +4
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2. Gli insiemi numerici
Osservazione
Un intero a è maggiore di un intero b (a > b) se a segue b nella successione degli interi (oppure sulla retta).
Esempi
- Fra i numeri (+3) e (-1) è maggiore (+3) perché i due numeri sono discordi e (+3) è positivo.
- Fra i numeri (+7) e (+2) è maggiore (+7) perché i due numeri sono positivi e |+7| = 7 è maggiore di |+2| = 2.
- Fra i numeri (-5) e (-14) è maggiore (-5) perché i due numeri sono entrambi negativi e |-5| = 5 è minore di |-14| = 14.
Ti potrai rendere conto, facilmente, di quanto affermato rappresentando i numeri sulla retta.
PROVA TU
- Rappresenta su una retta orientata i seguenti numeri interi: +3; -8; 0; +1; -7; -5; +9
- Confronta i seguenti numeri interi: (- 8) e (+ 5); (+ 4) e (+ 3); (- 6) e (-15)
2.7 OPERAZIONI IN Z
La temperatura
Antonio lavora per il servizio meteorologico e deve registrare la temperatura esterna ogni tre
ore.
Alle 7 del mattino registra una temperatura di − 2°C, 5°C più alta della temperatura rilevata tre
ore prima.
- Qual era la temperatura alle 4 del mattino?
Alle 10 registra una temperatura di 11°C.
- Qual è stato l’incremento della temperatura tra le 7 e le 10?
Per risolvere il problema aiutiamoci con il disegno: se alle 7 la temperatura era più alta di cinque
gradi significa che per ottenere quella delle 4 devo togliere cinque gradi da − 2°C:
la temperatura era, quindi, di −7°C. Perciò -2 - 5 = -7
La temperatura
Il primo di Agosto il livello dell’acqua in un lago era di -15 metri. Un mese dopo il livello si è
alzato di due metri. Scrivi il nuovo livello dell’acqua. Formalizza matematicamente l’operazione.
.................................................................................................................................................
Osservando con attenzione gli esempi precedenti, possiamo dedurre alcune regole che
consentono di eseguire le operazioni di addizione e sottrazione nell’insieme dei numeri interi.
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Dal momento che la sottrazione fra due interi è, comunque, un’addizione, non si fa più distinzione, in Z, fra addizione e
sottrazione e si parla, in generale, di “somma algebrica”.
Esempi
(+3) · (+3) · (+3) · (+3) = (+3)4 = +81
(-5) · (-5) · (-5) · (-5) · (-5) · (-5)5 = -3125
(-3)2 = (-3) · (-3) = +9
(+7)3 = (+7) · (+7) · (+7) = +343
(-2)5 = (-2) · (-2) · (-2) · (-2) · (-2) = -32
Osservando gli esempi precedenti, possiamo dedurre le seguenti regole:
- La potenza di un intero positivo è sempre un intero positivo.
- La potenza di un intero negativo è un numero intero positivo se l’esponente è pari.
- La potenza di un intero negativo è un numero intero negativo se l’esponente è dispari.
E’ consuetudine per gli interi positivi “omettere” il segno + davanti al numero; per esempio per indicare il numero intero +5
si scrive semplicemente 5, per indicare il numero +9 si scrive semplicemente 9 e così via; in questo modo gli interi positivi
possono essere “identificati” con i numeri naturali e l’insieme Z è considerato un “ampliamento” dell’insieme N.
ATTENZIONE
Le potenze (- 2)4 e - 24 non sono uguali!
Infatti:
(- 2)4 = (-2) · (-2) · (-2) · (-2) = +16
- 24 = - (2 · 2 · 2 · 2) = -16
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2. Gli insiemi numerici
PROVA TU
(- 3)2 = ………......…… (- 2)5 = ………......……
(+4)3 = ………......…… - 43 = ………......……
(-5)2 = ………......…… - 52 = ………......……
Per la divisione in Z vale la definizione data per la divisione in N: il quoziente q fra due interi m e s è quel numero intero
q (q = m : s) tale che m = q · s.
Esempi
a) (+ 15) : (- 3) = - 5 [perché (- 5) · (- 3) = + 15]
b) (- 15) : (+ 3) = - 5 [perché (- 5) · (+ 3) = - 15]
c) (- 36) : (- 9 ) = + 4 [perché (+ 4) · (- 9) = - 36]
d) (+ 54) : (+ 6) = + 9 [perché (+ 9) · (+ 6) = + 54]
e) (- 63) : (- 3) = + 21 [perché (+21) · (- 3) = - 63]
f) (+ 63) : (+ 3) = + 21 [perché (+21) · (+ 3) = + 63]
Dagli esempi svolti puoi notare che per la divisione fra due interi
: + -
vale la “regola dei segni” come quella della moltiplicazione;
possiamo, quindi, schematizzare la regola con la seguente tabella: + + -
- - +
Facciamo alcune riflessioni sulle operazioni definite in Z,
e poniamoci qualche domanda:
- La somma (algebrica) di due qualsiasi numeri interi è ancora un numero intero?
Sì, la somma algebrica fra due qualsiasi interi è ancora un numero intero!
- Il prodotto di due qualsiasi numeri interi è ancora un numero intero?
Sì, il prodotto fra due qualsiasi interi è ancora un numero intero!
- La divisione fra due qualsiasi numeri interi è ancora un numero intero?
No, la divisione fra due qualsiasi interi non sempre è un numero intero.
Come abbiamo già osservato per le operazioni di addizione e moltiplicazione in N, possiamo affermare che:
- Le operazioni di somma (algebrica) e moltiplicazione sono interne all’insieme Z, cioè Z è chiuso rispetto alle
operazioni di somma (algebrica) e di moltiplicazione.
- L’operazione di divisione non è interna all’insieme Z, cioè Z non è chiuso rispetto all’operazione di divisione.
Proprietà associativa
La somma o il prodotto non cambiano se i numeri a, b, c vengono associati in maniera diversa. In simboli:
- ∀a, b, c ∈ Z : (a + b) + c = a + (b + c)
- ∀a, b, c ∈ Z : (a · b) · c = a · (b · c)
Proprietà commutativa
La somma di due numeri non cambia se si cambia l’ordine dei numeri; il prodotto di due numeri non cambia se si cambia
l’ordine dei fattori. In simboli:
- ∀a, b ∈ Z : a+b=b+a
- ∀a, b ∈ Z : a·b=b·a
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Esempi
(+5) · (+3 + (- 8)) = (+5) · (+3) + (+5) · (- 8) infatti : (+5) · (+3 + (-8)) = (+5) · (-5) = - 25
(+5) · (+3) + (+5) · (-8)= +15 + (- 40) = - 25
(+4 ) · (+9) – (+4) · (+11) = +4 · (+9 - (+11)) infatti : (+4) · (+9) – (+4) · (+11) = +36 – (+44) = -8
+4 · (+9 – (+11)) = +4 · (-2) = - 8
Anche in Z: vale la legge di annullamento del prodotto, come nell’insieme dei numeri naturali.
Esempi
(- 5) · (+ 2) · 0 · (- 8) = 0
In generale:
- ∀a ∈ Z : a + 0 = a = 0 + a
- ∀a ∈ Z : a · 1 = a = 1 · a
Se riflettiamo per qualche minuto, la risposta è NO! Non riusciamo a trovare in Z numeri che soddisfano la condizione
richiesta. Ma, ricorda, che 0 e 1 sono numeri proprio particolari!
Riflettiamo ancora: esiste in Z un numero che moltiplicato per 1 dà come risultato 1?
Adesso la risposta è SI’. Il numero cercato è 1, perché 1·1 = 1.
Esiste in Z un numero che moltiplicato per -1 dà come risultato 1?
Anche questa volta la risposta è SI’. Il numero cercato è -1, perche (-1) · (-1) = 1
Possiamo affermare che qualunque numero intero, diverso da 1 e da -1, non ammette simmetrico rispetto all’operazione
di moltiplicazione e, quindi, si ha che: non tutti gli elementi di Z sono simmetrizzabili.
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2. Gli insiemi numerici
Espressioni in Z
Un’espressione nella quale compaiono numeri interi relativi è detta algebrica.
Per semplificare un’espressione algebrica si seguono le regole già viste per le espressioni aritmetiche.
Dal momento che l’operazione di sottrazione in Z è un’addizione, un’espressione algebrica può essere “liberata” dalle
parentesi seguendo questa semplice regola:
- se la parentesi è preceduta dal segno “ + ” , si tolgono parentesi e segno che la precedono e si scrivono i termini che
vi sono racchiusi con gli stessi segni;
- se la parentesi è preceduta dal segno “ - ”, si tolgono parentesi e segno che la precedono e si scrivono i termini che vi
sono racchiusi con i segni opposti.
Esempi
- – 8 + (+ 7 – 5 + 9) – (+ 3 + 5 – 8) =
(davanti alla prima parentesi tonda c’è il segno “+”, per cui possiamo togliere parentesi e segno e scrivere i termini
racchiusi nella parentesi con gli stessi segni )
= – 8 + 7 – 5 + 9 – (+ 3 + 5 – 8) =
(davanti alla parentesi c’è il segno “–”, togliamo parentesi e segno, trascrivendo tutti i termini racchiusi in parentesi con
il segno opposto)
=–8+7–5+9–3–5+8=3
2.8 L’INSIEME Q
Nell’insieme Z l’operazione di divisione non è interna ed inoltre gli interi relativi non sono adatti a rappresentare alcune
situazioni della realtà.
- Tre amici si vogliono dividere in parti uguali i 20 cioccolatini contenuti in una scatola; quanti cioccolatini avrà ciascuno
di essi?
- Qual è quel numero che moltiplicato per 5 dà come prodotto 3?
Problemi come questi non hanno soluzione nè in N nè in Z. E’ necessario ampliare l’insieme Z !
Nel primo problema devo trovare il risultato di 20 : 3; il secondo problema si riconduce a trovare il quoziente fra 3 e 5
(ricorda la definizione di divisione!).
In generale, se a e b (b ≠ 0) sono numeri naturali, il quoziente a : b si indica con e si chiama frazione; a è il numeratore
e b il denominatore.
E’ chiaro, dagli esempi, che la linea “ _ ” che separa il numeratore a e il denominatore b ha il significato di divisione.
Se il denominatore di una frazione è 1, la frazione rappresenta un numero intero:
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Ricorda:
- Una frazione si dice propria se il numeratore è minore del denominatore.
- Una frazione si dice impropria se il numeratore è maggiore del denominatore.
- Una frazione si dice apparente se il numeratore è multiplo del denominatore.
- Una frazione propria è sempre minore di 1.
- Una frazione impropria è sempre maggiore di 1.
- Una frazione apparente è, in realtà, un numero intero.
In realtà, il segmento AD, nei due casi, ha la stessa lunghezza; quindi le due frazioni rappresentano lo stesso numero.
Definizione
Due frazioni , (b ≠ 0, d ≠ 0) sono equivalenti se a · d = b · c
Esempi:
- Le frazioni sono equivalenti, infatti: 3 · 21 = 7 · 9 = 63
In realtà esistono infinite frazioni equivalenti ad una frazione data e tutte queste frazioni rappresentano la stesso numero.
Allora, nell’insieme di tutte le possibili frazioni, posso costruire dei sottoinsiemi i cui elementi sono tutte le frazioni equivalenti
ad una data frazione; ciascuno di questi sottoinsiemi si chiama classe di frazioni equivalenti.
Definizione
Si chiama numero razionale assoluto ciascuna classe di frazioni equivalenti.
Per indicare una classe di frazioni equivalenti si scrive, racchiusa fra parentesi quadre, una delle frazioni appartenente ad essa.
Così: è la classe di tutte le frazioni equivalenti a è la classe di tutte le frazioni equivalenti a
In generale, per indicare un numero razionale assoluto, è conveniente scegliere come “rappresentante” quella frazione nella
quale numeratore e denominatore sono coprimi e scriverlo senza usare le parentesi quadre.
Esempi
52
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2. Gli insiemi numerici
- Per rappresentare un numero razionale positivo si divide l’unità in tante parti uguali quante ne indica il denominatore e,
di queste parti, se ne riportano, nello stesso verso indicato dall’orientamento, tante quante ne indica il numeratore.
- Per rappresentare un numero razionale negativo si procede come nel caso dei numeri razionali positivi, riportando le
parti nel verso opposto a quello indicato dall’orientamento della retta.
Rappresentiamo i numeri
PROVA TU
Rappresenta, su una retta orientata, i seguenti numeri razionali:
Come per gli interi, chiamiamo valore assoluto o modulo di un numero razionale, il numero razionale senza segno, cioè il
numero razionale assoluto e possiamo, inoltre, “identificare” i numeri razionali positivi con i numeri razionali assoluti.
Proprietà invariantiva
Se si moltiplica o si divide numeratore e denominatore di una frazione per uno stesso numero intero, diverso da zero, si
ottiene una frazione equivalente a quella data. In simboli:
Una frazione si dice ridotta ai minimi termini se numeratore e denominatore sono coprimi.
Usando la proprietà invariantiva, una frazione può essere ridotta ai minimi termini o, come si dice, semplificata.
Per ridurre una frazione ai minimi termini, si determina il MCD fra numeratore e denominatore e, successivamente, si dividono
entrambi per il MCD trovato.
Esempio
18
La frazione non è ridotta ai minimi termini. Infatti, MCD(18, 45) = 9;
45
- dividiamo numeratore e denominatore per 9;
- otteniamo: 18 : 9 = 2 .
45 : 9 5
18 2
Le frazioni e sono equivalenti e, quindi, rappresentano lo stesso numero.
45 5
Spesso, per semplificare una frazione, non si determina il MCD fra numeratore e denominatore, ma si procede per
“semplificazioni successive”, dividendo numeratore e denominatore per un divisore comune e ripetendo la stessa operazione
fino a quando numeratore e denominatore non siano coprimi.
6
18
Nell’esempio della frazione precedente, poiché 18 e 45 sono entrambi divisibili per 3, si ha
2 45
6 15
e ancora: 6 e 15 sono divisibili per 3, quindi: 18 2
= .
4515 5
5
53
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La proprietà invariantiva si usa anche per ridurre frazioni allo stesso denominatore.
Esempio
5 7
Consideriamo le frazioni e ci proponiamo di scrivere due frazioni equivalenti ad esse che abbiano lo stesso
12 18
denominatore.
Calcoliamo il mcm fra i denominatori: mcm (12,18) = 36.
Questo è il denominatore comune delle due frazioni.
COMPLETA, applicando la proprietà invariantiva: 5 = ......... 7 ........
= .
12 36 18 36
Perché è necessario ridurre due o più frazioni allo stesso denominatore ?
- Per confrontarle, cioè stabilire se sono equivalenti e, se non lo sono, quale è maggiore o minore;
- Per poter calcolare la loro somma algebrica.
Esempi
Nelle seguenti coppie di numeri razionali, individua il numero maggiore:
4 9 3 5 4 3 6 8
a) e b) e c) − e + d) − e −
13 13 8 12 9 8 5 7
a) I due numeri razionali sono entrambi positivi ed hanno lo stesso denominatore: 9 > 4
9 4
quindi: > .
13 13
b) I due numeri sono entrambi positivi, ma hanno denominatore diverso; li riduciamo, prima, allo stesso denominatore e,
successivamente, confrontiamo i numeratori:
mcm (8, 12) = 24 ⇒ 3 = 3 ⋅ 3 = 9 , 5
=
5 ⋅ 2 10 allora: 10 > 9 ⇒ 5 3
= ; > .
8 8 ⋅ 3 24 12 12 ⋅ 2 24 12 8
c) i due numeri razionali sono discordi, quindi: + 3 > − 4 .
8 9
6 8
d) i due numeri sono entrambi negativi; dobbiamo confrontare i loro valori assoluti, cioè e ;
5 7
riduciamo le due frazioni allo stesso denominatore: 6 = 42 e 8 = 40 ;
5 35 7 35
confrontiamo i numeratori: 42 > 40 ⇒ 42 > 40 6
>
8
;
35 35 5 7
8 6
è maggiore il numero razionale con valore assoluto minore, quindi − > − .
7 5
PROVA TU
Confronta le seguenti frazioni: a) − 6 e −
9
c) +
13
e +
19
4 6 12 21
7 21 4 2
b) + e + d) − e +
3 8 5 3
Assegnati due numeri razionali, è possibile, qualche volta, trovare “scorciatoie” per stabilire quale dei due è maggiore?
Se sei un abile osservatore, risponderai SI’. Considera i numeri razionali di cui alla lettera c):
se hai ben compreso il significato di frazione propria ed impropria, ti sarai accorto che è una frazione impropria (quindi
è > 1), è una frazione propria (quindi è < 1). E’ facile, quindi, senza ridurre i numeri razionali allo stesso denominatore,
54
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2. Gli insiemi numerici
PROVA TU
Confronta i seguenti numeri razionali:
- I numeri periodici (cioè quei numeri che, dopo la virgola, presentano un gruppo di cifre che si ripete e che viene detto
periodo) si dividono in numeri periodici “semplici” e numeri periodici “misti”.
(Un numero è periodico semplice quando il gruppo di cifre che si ripete inizia subito dopo la virgola; un numero è
periodico misto quando il gruppo di cifre che si ripete non inizia subito dopo la virgola e, in questo caso, il gruppo di
cifre che precede il periodo è chiamato antiperiodo).
- Una qualsiasi frazione dà origine ad un numero decimale limitato oppure ad un numero decimale illimitato periodico.
- Anticipiamo che i numeri decimali illimitati “aperiodici” sono chiamati numeri irrazionali.
Consideriamo alcune frazioni e determiniamo, eseguendo la divisione fra numeratore e denominatore, il numero decimale
corrispondente:
4 7
= 0,571428571428571428......= 0, 571428 = 0,466666........ = 0,46
7 15
13 9
= 1,44444.... = 1,4 = 0,45
9 20
5 7
= 0,1923076923076………. = 0,1923076 = 1,75
26 4
5 6
= 0,833333........ = 0,83 = 0,24
6 25
In quali casi il quoziente è un numero decimale limitato?
In quali casi il quoziente è un numero decimale periodico?
In quali casi il quoziente è un numero periodico semplice?
In quali casi il numero è un numero periodico misto?
Fra le frazioni considerate, ne esiste una che origina un numero decimale illimitato aperiodico?
Per rispondere a queste domande dobbiamo fissare la nostra attenzione sui denominatori delle frazioni.
Negli esempi esaminati abbiamo ottenuto:
- un numero decimale limitato con i denominatori 25, 20, 4 (cioè con numeri che, scomposti in fattori primi, contengono
solo potenze di 2 e/o potenze di 5);
- un numero decimale illimitato periodico con i denominatori 15, 26, 6, 7, 9 [cioè con numeri che, scomposti in fattori
primi, contengono solo potenze di numeri primi diversi da 2 e da 5 (in tal caso si ottengono numeri periodici semplici)
o con numeri che, scomposti in fattori primi, contengono, oltre a potenze di 2 e/o di 5, anche potenze di altri numeri
primi (in tal caso si ottengono numeri periodici misti)].
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- Una frazione, ridotta ai minimi termini, che ha per denominatore un numero nella cui scomposizione in fattori primi non
compaiono potenze di 2 e/o di 5 dà origine ad un numero decimale periodico semplice.
- Una frazione che ha per denominatore un numero nella cui scomposizione in fattori primi, oltre a potenze di 2 e/o di 5,
compaiono potenze di altri numeri primi dà origine ad un numero decimale periodico misto.
- Nessuna delle frazioni considerate ha generato un numero decimale illimitato aperiodico.
PROVA TU
Esempi
- 45,36 è uguale ad una frazione che ha al numeratore 4536 e al denominatore 102 perchè le cifre dopo la virgola sono 2;
per cui: 45,36 =
- 0,523 è uguale ad una frazione che ha al numeratore 523 e al denominatore 103, perchè le cifre dopo la virgola sono 3;
per cui: 0,523 =
PROVA TU
0,23 = ………… 12,2 = …………… 4,125 = …………
56
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2. Gli insiemi numerici
Sia n = 2,6
Moltiplicando ambo i membri per 10, otteniamo: 10 n = 26,6
Eseguiamo la seguente sottrazione: 10 n – n
10 n – n = 26,66666666666… - 2,666666666666… (le cifre decimali sono uguali).
Mettiamo in colonna: 26,66666666666...... -
2,66666666666...... =
24,00000000000
Quindi 10 n – n = 26 - 2 = 24.
Ma 10 n – n = ( per la proprietà distributiva) = (10 - 1) n = 9 n,
per cui: 9 n = 24 ⇒ n = ; riducendo ai minimi termini si ottiene n =
In definitiva:
Sia n = 1,23
Moltiplicando ambo i membri prima per 10 e poi per 100, otteniamo: 10 n = 12,3 e 100 n = 123,3
Eseguiamo la seguente sottrazione: 100 n – 10 n
100 n – 10 n = 123,3333333……. – 12,3333333…….
Mettiamo in colonna: 123,333333............ -
12,333333............ =
111,000000000000
In definitiva:
Se il numero decimale è preceduto dal segno “-”, basta, ovviamente, trasformare in frazione il suo valore assoluto e lasciare lo
stesso segno:
PROVA TU
57
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2.9 OPERAZIONI IN Qa
Somma e differenza
La somma o la differenza di due frazioni aventi lo stesso denominatore è una frazione che ha per denominatore lo
stesso denominatore e per numeratore, rispettivamente, la somma o la differenza dei numeratori.
In simboli:
Esempi
Se le frazioni hanno denominatore diverso, per calcolare la loro somma o differenza, si riducono le frazioni allo stesso
denominatore e ci ritroviamo, così, nel caso precedente.
- Calcoliamo la somma: riduciamo allo stesso denominatore le due frazioni: mcm (3, 7) = 21, quindi
allora:
- Calcoliamo la differenza: riduciamo allo stesso denominatore le due frazioni: mcm(2, 5) = 10, quindi
Moltiplicazione in Qa
Il prodotto di due frazioni è una frazione che ha per numeratore il prodotto dei numeratori e per denominatore il prodotto
dei denominatori. In simboli:
- Il prodotto fra é:
- Il prodotto fra é:
In questo caso, il risultato della moltiplicazione è una frazione riducibile [MCD(84, 315) = 21];
quindi, applicando la proprietà invariantiva:
Avremmo ottenuto lo stesso risultato se avessimo “semplificato” le frazioni prima di eseguire la moltiplicazione, con quella
operazione che viene chiamata “semplificazione a croce”.
58
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2. Gli insiemi numerici
Nella moltiplicazione di due frazioni, se il numeratore di una frazione e il denominatore dell’altra hanno divisori in comune,
possiamo dividerli per il loro MCD e, successivamente, eseguire la moltiplicazione.
Calcoliamo lo stesso prodotto:
Osserviamo che:
- MCD(6, 9) = 3 (il numeratore di e il denominatore di sono entrambi divisibili per 3);
Quoziente in Qa
Definizione
Si chiama reciproco di un numero razionale quel numero razionale che si ottiene da quello dato scambiando fra loro
numeratore e denominatore.
Esempi
- il reciproco di
- il reciproco di 3 è
- Il reciproco di 1 è 1.
Esiste il reciproco di “0” ? Ricorda che 0 = ; il suo reciproco avrebbe per denominatore 0 e questo non è
possibile. Il reciproco di 0 non esiste
Anche in Qa, come in N e in Z, si definisce quoziente di due numeri razionali assoluti quel numero razionale assoluto che
moltiplicato per il divisore dà come risultato il dividendo.
Come già sai, per calcolare il quoziente fra due frazioni, si calcola il prodotto fra il dividendo ed il reciproco del divisore:
Infatti:
Per le operazioni di addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione definite in Qa, valgono le proprietà già viste per le
operazioni definite in N e in Z.
59
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2.10 OPERAZIONI IN Q
Le operazioni definite in Qa si estendono al caso di numeri razionali relativi.
Per eseguire le operazioni fra numeri razionali relativi si seguono i procedimenti già visti per gli interi relativi.
Esempio:
In generale:
Per le potenze in Q valgono le proprietà già viste per le potenze in Z. Val la pena soffermarsi sulla seguente proprietà:
ap : am = ap-m
Se l’esponente del dividendo è minore dell’esponente del divisore, otteniamo per quoziente una potenza con esponente
negativo. Per esempio: 53 : 55 = 53-5 = 5-2 .
Con quale numero razionale possiamo identificarla?
Abbiamo detto che, in Q, l’operazione di divisione non è altro che la moltiplicazione fra il dividendo ed il reciproco del
divisore, per cui si ha:
In definitiva:
Come ben sai, il risultato di una stessa operazione è unico, quindi: Osserva che è il reciproco di 5.
Ancora un esempio:
60
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2. Gli insiemi numerici
Generalizziamo:
Una potenza con esponente negativo è equivalente ad una potenza che ha come base il reciproco della base e come
esponente il valore assoluto dell’esponente.
In simboli:
Esempi
Dal momento che una uguaglianza è vera anche se la leggo “da destra verso sinistra”, si ha che:
se allora
Esercizi svolti
Applicando le proprietà delle potenze, semplifichiamo le seguenti espressioni:
PROVA TU
Applicando le proprietà delle potenze, semplifica le seguenti espressioni, come negli esempi precedenti:
Esercizi svolti
Giochiamo con le potenze!
a) Calcoliamo il prodotto:
Un osservatore molto superficiale direbbe che le due potenze hanno basi diverse per cui non possono essere applicate le
proprietà delle potenze. Invece…….sei un osservatore molto acuto e ti accorgi che le basi delle due potenze sono “parenti
molto stretti”: trascurando, infatti, il segno “+”, è il reciproco di 2 (potresti tranquillamente affermare il viceversa) e, per
quanto detto a proposito delle potenze con esponente negativo, = 2-1
Sostituendo nel prodotto, otteniamo:
61
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b) Calcoliamo il prodotto:
Anche in questo caso, in modo frettoloso, diresti che le due potenze hanno basi diverse.
Se osservi attentamente, le due basi, come nel caso precedente, sono “parenti molto stretti”: si differenziano solo per il
“segno”.
potenze, otteniamo:
c) Calcoliamo il prodotto
Esempi
PROVA TU
Applicando le proprietà delle potenze, semplifica le seguenti espressioni:
significato di divisione e che la divisione fra due numeri razionali si trasforma in moltiplicazione, si ha:
Ma , quindi si ha:
- Riscriviamo la potenza in modo che non vi compaia la linea di frazione. Seguendo il procedimento indicato
62
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2. Gli insiemi numerici
Ormai sei diventato un attento osservatore e non ti sarà certamente sfuggito che la potenza al denominatore è “passata al
numeratore” con esponente opposto.
- Semplifichiamo la seguente espressione:
- Dopo averle riscritte in modo che vi compaiano solo moltiplicazioni, semplifichiamo le seguenti espressioni:
a)
Ricorda che:
- 4 = 22;
-
b)
Ricorda che:
Allora:
c)
63
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Sicuramente ora sei in grado di seguire “consapevolmente” la sequenza dei passaggi e, quindi, puoi completare descrivendo
le proprietà che di volta in volta sono state applicate.
PROVA TU
Semplifica le seguenti espressioni, dopo averle riscritte in modo che vi sia solo l’operazione di moltiplicazione:
Osserva:
- 2350000 = 235 · 10000 = 235 × 104;
- 300000 = 3 · 105;
- 0,00000027 = 27 · 0,00000001 = 27 · 10-8.
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2. Gli insiemi numerici
Su YouTube puoi trovare il filmato “Potenze di dieci” che in 8 minuti mostra in rapida sequenza oggetti dalle diverse
dimensioni, fino al più grande e al più piccolo.
Puoi visitare il sito http://microcosm.web.cern.ch/Microcosm/P10/italian/welcome.html per una pagina interattiva sulle
potenze di dieci.
Multipli e sottomultipli di alcune unità di misura del Sistema internazionale (SI) sono espressi mediante potenze di 10;
qualcuno di essi ti è familiare, come il centimetro, il chilometro; altri, forse, non li conosci ancora. Che cos’è un micron? Un
picometro? E un zettametro?
Potenza di 10
Esempio
prefisso simbolo
10 − 18 metri
Dimensioni dell’universo nei primi istanti successivi al Big Bang
1 attometro = 1am
10 − 15 metri
L’elettrone e le particelle che compongono il nucleo
1 femtometro = fm
10 − 12 metri
Siamo all’interno dell’atomo 2,5 · 10−10 m diametro di un atomo di Silicio
1 picometro = 1pm
10 − 9 metri
Le dimensioni di una molecola
1 nanometro= 1nm
10 − 6 metri
Un virus 10 − 5 =10 μm una cellula
1 micrometro o micron =1μm
10 − 3 metri
Un paramecio
1 millimetro = 1mm
100 metri
2 metri, l’altezza di un uomo
1 metro = 1m
103 metri
4810 m l’altezza del Monte Bianco
1 kilometro= 1 km
106 metri
6340 km il raggio della Terra
1 megametro = 1Mm
109 metri
7 · 108 raggio medio del Sole
1 gigametro = 1Gm
1012 metri
6 · 1012 raggio medio dell’orbita di Plutone, siamo ai confini del Sistema Solare
1 terametro = 1Tm
1018 metri
Stelle della parte più esterna della nostra galassia
1 exametro = 1 Em
1021metri
Diametro della via Lattea
1 zettametro=1 Zm
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Esempi
2350000 = 235 · 10000 = 235 · 104 = 23,5 · 105 = 2350000000 · 10-3;
0,00000027 = 27 · 0,00000001 = 27 · 10-8 = 0,27 · 10-6
3000000 = 30 · 105 = 0,3 · 107 = 3000000000 · 10 –3.
Convenzionalmente, per facilitare ulteriormente calcoli e confronti, quando si scrivono i numeri in notazione esponenziale,
si lascia una sola cifra (diversa da zero) prima della virgola. In questo caso si dice che il numero è scritto in notazione
scientifica.
Esempi
- 0,00000027 = (in notazione esponenziale) = 27 · 10-8 = (in notazione scientifica) = 2,7 · 10-7;
- 0,000000529 = (in notazione esponenziale) = 529 · 10-9 = (in notazione scientifica) = 5,29 · 10-7;
- 6340000 = (in notazione esponenziale) = 6340 · 103 = (in notazione scientifica) 6,34 · 106;
- 0,5 · 1021 = (in notazione scientifica) = 5 · 1020 .
Ordine di grandezza
Si dice ordine di grandezza di un numero la potenza di dieci più vicina a quel numero.
Esempi
- L’ordine di grandezza del numero 3 · 109 è 109 .
Spieghiamone il motivo: dal momento che 3 ≤ 5 , la potenza di 10 più vicina ad esso è 109.
- L’ordine di grandezza del numero 8 · 109 è 1010.
Spieghiamone il motivo: dal momento che 8 > 5, la potenza di 10 più vicina ad esso è 1010.
PROVA TU
Scrivi in notazione esponenziale e in notazione scientifica i seguenti numeri:
a) 14600000 = …………………. = ……………………… ;
b) 0,0000034 = …………………. = ……………………… ;
c) 0,0234 = …………………. = ……………………… ;
d) 23472100 = …………………. = ……………………… ;
b)
c)
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2. Gli insiemi numerici
PROVA TU
a) 25,3 · 10-3 · 1,5 · 107 = ………………
b)
c)
PERCENTUALI
Discesa pericolosa: Presegnala un tratto di strada in discesa, secondo il senso di marcia.
La pendenza è espressa in percentuale.
Alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013, la percentuale dei votanti è stata del 75%.
Durante i saldi si effettua uno sconto del 30% sulla merce.
L’IVA applicata è del 20%.
Generalmente per rappresentare le percentuali si usa il seguente diagramma, detto “a torta”, che è un particolare
areogramma:
il diagramma rappresenta
l’esito degli scrutini finali in una scuola.
Osserviamo che per trasformare una frazione in percentuale basta scrivere la frazione, ad essa equivalente, con
denominatore 100; quindi:
Poiché l’uguaglianza tra due rapporti non è altro che una proporzione, si può scrivere:
Pertanto:
Il 5a indica una quota di imposta che lo Stato italiano ripartisce, in base alle scelte dei contribuenti, ricavata dall’IRPEF,
fra lo Stato e le diverse confessioni religiose.
L’ 8a indica una quota di imposta che lo Stato italiano ripartisce, in base alle scelte dei contribuenti, ricavata dall’IRPEF,
fra lo Stato e le diverse associazioni no-profit.
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PROVA TU
Il 50% di un numero è la sua metà q V q F
Il 10% di 40 è 4 q V q F
Il 2a equivale al 0.2% q V q F
30 è il 20% di 150 q V q F
Il 10% del 30% equivale al 2% q V q F
PROBLEMI SVOLTI
1) In un campeggio con 1200 turisti gli stranieri sono 276, qual è la percentuale degli stranieri?
Si ha: 276 :1200 = x : 100 ⇒ x = 23 ⇒ x = 23%
La percentuale degli stranieri è del 23%.
2) Un paio di scarpe costa 75 €. Se il negoziante decide di applicare uno sconto del 20%, a quale prezzo verranno
vendute? Si può calcolare il 20% di 75 e sottrarlo, poi, a 75 stesso.
Più brevemente: se lo sconto è del 20%, vuol dire che le scarpe vengono pagate l’80% del prezzo iniziale, per cui si ha:
3) In un negozio di abbigliamento si pratica lo sconto del 30%; se un abito viene venduto al prezzo di 210 €, quanto
costava l’abito? L’abito viene acquistato al prezzo scontato che corrisponde al 70% del costo iniziale dell’abito; si può,
quindi, scrivere: 70 : 100 = 210 : x ⇒ x = 100 . 10 : 70 ⇒ x = 300
L’abito costava 300 €.
4) In un negozio di telefonia il cartellino relativo ad un telefonino porta la scritta: prezzo 240 € “sconto 35% + 10%”.
Quanto verrà pagato il telefonino? Al prezzo scontato, che corrisponde al 65% del prezzo iniziale, viene, cioè, applicato
l’ulteriore sconto del 10%, per cui verrà pagato il 90% del prezzo scontato. Si ha:
90% del 65% di 240 =
Il telefonino verrà pagato 104.4 €.
5) Un problema di saldi
Una polo della Diadora costa 20.00 €. Ai saldi viene venduta a 11.90 €.
Di quanto è stata scontata in percentuale? Se in seguito il negoziante
vuole vendere la maglietta al prezzo iniziale di quanto dovrà aumentarne
il prezzo, in percentuale?
Costruiamo un modello matematico.
Riassumiamo le informazioni a nostra disposizione nella seguente tabella
P P’ s 100 - s
Sostituendo i dati del problema, si ottiene la proporzione:
100 : (100 – s) = 20,00 : 11,90
68
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2. Gli insiemi numerici
Anni Ricavi
2009 777
2010 1970
2011 3700
69
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Allo stesso modo, riportiamo in una tabella i dati degli utili netti (in milioni di dollari) e costruiamone l’istogramma:
2009 229
2010 600
2011 1000
Media 609,666667
Osservando gli incrementi degli utili si nota che anch’essi non sono costanti. Calcoliamo la crescita percentuale dei ricavi.
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2. Gli insiemi numerici
Supponendo che il trend continui allo stesso modo, cerchiamo di fare delle previsioni.
Riportiamo i dati dei ricavi e degli utili prima determinati in due tabelle, e completiamo la riga di relativa all’anno 2012 di
ciascuna tabella:
Incremento Incremento
Anni Ricavi % Anni Utili netti %
(Δr) (Δu)
Siamo, ora in grado di prevedere il ricavo e gli utili del 2012. Basta sommare gli incrementi determinati ai ricavi e agli utili del
2011 e aggiornare le tabelle:
Conclusioni: l’ultimo modello è efficace e ci ha permesso di effettuare la seguente previsione: i ricavi nel 2012 saranno
6949,34 milioni di dollari e gli utili netti saranno pari a 1667,7 milioni di dollari.
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- Ogni numero razionale ammette simmetrico rispetto alla somma algebrica; tale elemento è l’opposto;
infatti ∀a ∈ Q, ∃ a' ∈ Q / a + a'= a'+ a = 0
Si può dimostrare che il simmetrico di un elemento è unico. In Z non esiste il simmetrico di un numero rispetto alla
moltiplicazione; e in Q ?
Ci chiediamo, cioè, se per qualunque numero razionale a esiste un altro numero razionale b tale che a · b = b · a = 1.
Per esempio, consideriamo il numero ; esiste un numero razionale che moltiplicato per dà come risultato 1?
Se rifletti, ti convincerai facilmente che questo numero esiste ed è quello che abbiamo chiamato reciproco; infatti:
Possiamo affermare che tutti i numeri razionali ammettono simmetrico rispetto alla moltiplicazione (cioè sono tutti
simmetrizzabili)? Pensa al numero 0 (ancora lui)!
Se esistesse il simmetrico di 0 rispetto alla moltiplicazione, coerentemente con quanto detto prima, dovrebbe essere il suo
reciproco; allora si avrebbe un numero razionale con denominatore 0 e questo è impossibile; oppure dovrebbe esistere un
numero razionale a tale che a · 0 = 1!
La risposta alla domanda precedente è, quindi, NO! E’ chiaro, allora, che non tutti gli elementi di Q sono simmetrizzabili.
Esiste un insieme numerico per il quale tutti gli elementi sono simmetrizzabili? SÌ! E’ l’insieme dei numeri razionali privato
dello zero, quindi l’insieme Q - {0}.
In simboli: ∀a ∈ Q-{0}: ∃ a' ∈ Q -{0} / a · a' = a · a' = 1
In generale:
- Il simmetrico di un numero razionale (≠ 0) rispetto alla moltiplicazione è il suo reciproco.
Si può dimostrare che tale simmetrico è unico. Per le operazioni in Q possiamo dire che:
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2. Gli insiemi numerici
APPROFONDIMENTO
Le operazioni definite in N, Z e Q associano, in modo univoco, a due numeri un altro numero e per questo sono dette
operazioni binarie.
In generale, un’operazione si dice binaria se a due elementi di un dato insieme associa un elemento dello stesso insieme.
Inoltre, avrai sicuramente osservato che, talvolta, le operazioni definite in insiemi diversi hanno le stesse proprietà.
Classifichiamo, allora, gli insiemi numerici in base alle proprietà delle operazioni che in essi sono definite.
L’operazione di moltiplicazione in Z, pur essendo associativa ed avendo elemento neutro, è tale che ogni elemento di Z
non è simmetrizzabile, quindi (Z, ·) non è un gruppo.
L’operazione di moltiplicazione in Q, pur essendo associativa ed avendo elemento neutro, è tale che ogni elemento di Q
non è simmetrizzabile (ricorda che esiste un numero razionale, lo zero, che non ha simmetrico), quindi (Q, ·) non è un
gruppo.
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ESERCIZI CAPITOLO 2
Insieme Simbolo
Numeri naturali N
……………………………………… N0
……………………………………… Z+
……………………………………… Q
……………………………………… Q-
2) Dopo aver definito il successivo di un numero naturale, completa la seguente tabella come nell’esempio:
n antecedente successivo
3 2 4
…………… 15 ……………
0 …………… ……………
21 …………… ……………
…………… 32 ……………
…………… …………… 32
44 …………… ……………
…………… 0 ……………
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2. Gli insiemi numerici
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q V q F q V q F
q V q F q V q F
q V q F q V q F
q V q F q V q F
35) È possibile stabilire, senza eseguire la divisione, se una frazione genera un numero decimale finito o un numero
periodico? Come procedi per stabilire se il numero è periodico semplice o periodico misto?
37) Come operi per eseguire la somma fra due numeri razionali (distingui i due casi: 1) i numeri hanno lo stesso
denominatore; 2) i numeri hanno denominatore diverso)? E per eseguire la moltiplicazione? E per eseguire la divisione?
q V q F q V q F
q V q F q V q F
39) Quali operazioni sono interne all’insieme Q ? E quali ammettono elemento neutro?
40) Ogni elemento di Q è simmetrizzabile rispetto alla somma algebrica? E rispetto alla moltiplicazione?
41) Con quale numero razionale puoi identificare una potenza con esponente negativo?
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2. Gli insiemi numerici
ESERCIZI
L’insieme N
43) A quali dei seguenti insiemi puoi associare il numero naturale “4”?
A = {x / x è una lettera della parola “collo”};
B = {x / x è una lettera della parola “colla”};
C = {x / x è una lettera della parola “Marta”};
D = {x / x è una lettera della parola “pollo”};
E = {x / x è una lettera della parola “parco”}.
44) Uno solo dei seguenti insiemi non definisce il numero naturale “5”; quale?
A = {x / x è una lettera della parola “roccia”};
B = {x / x è una lettera della parola “marina”};
C = {x / x è uno dei continenti della Terra};
D = {x / x è una lettera della parola “pareo”};
E = {x / x è una lettera della parola “calcio”}.
45) Individua tre insiemi che definiscono, rispettivamente, i numeri naturali 5, 9, 10.
46) Indica se, nell’insieme N, le seguenti affermazioni sono vere o false:
a) 11 è il precedente di 10 q V qF
b) 11 è il successivo di 10 q V qF
c) 12 è il precedente di 14 q V qF
d) 9 < 9 q V qF
e) 2 ≠ 6 q V qF
f) 302 è un numero dispari q V qF
g) 3024 è un numero pari q V qF
h) l’antecedente di un numero pari è dispari q V qF
i) 7 ≥ 7 q V qF
l) 252 è divisibile per 3 q V qF
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Inserire al posto dei puntini uno dei simboli “<” (minore), “ >” (maggiore), così da ottenere relazioni corrette.
49) 3 …..…. 5 15 ….... 21 12 …..... 10 54) 625 ….... 619 71 …........... 59 184 .......... 183
50) 7 …..…. 0 34 ….... 72 15 ...….. 12 55) 2720 ….. 294 536 …......... 29 444 .......... 356
51) 0 …..…. 7 25 ….... 15 26 …..... 28 56) n - 1 …...... n n ….......... n + 1 n + 3 ….. n + 2
52) 19 …... 41 43 ….... 97 137 ..... 130 57) 2n + 3 …... 2 2n - 1 …....... 2n n - 3 ….... n - 4
53) 2 ….. 640 89 ….... 88 72 ....... 124 58) 2n + 6 …... 5 n - 10 ….. n - 12 5 - 2n …....... 0
63) Rappresenta su una retta orientata (ricorda dalla teoria che per rappresentare l’insieme N è sufficiente una semiretta
ma … ) i seguenti numeri: 7, 0, 1, 9, 14, 10, 3 .
64) Rappresenta su una retta orientata i seguenti numeri: 0 , 80 , 160 , 120 , 40 , 100 , 20 .
Perché non è opportuno scegliere come unità di misura la stessa dell’esercizio precedente?
65) Completa la seguente tabella eseguendo in N l’operazione indicata:
+ 0 1 3 5 10 18
0
2
9
10
15
Vi è qualche casella che rimane
18
“vuota”? Cosa puoi dedurre?
+ 0 1 3 5 10 18
0
2
9
10
15
Vi è qualche casella che rimane
18
“vuota”? Cosa puoi dedurre?
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2. Gli insiemi numerici
· 0 1 3 5 10 18
0
2
9
10
15
Vi è qualche casella che rimane
18
“vuota”? Cosa puoi dedurre?
: 0 1 3 5 10 18
0
2
9
10
15
18
Vi è qualche casella che rimane
20
“vuota”? Cosa puoi dedurre?
69) Riscrivi con i simboli della matematica le seguenti frasi e stabilisci se esse sono vere o false come nell’esempio:
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70) Inserisci al posto dei puntini il numero mancante e indica l’operazione eseguita per ottenere quel numero:
a) 7 + …...… = 16 l’operazione eseguita è ………………. e il risultato è la …………….
b) 12 – …...… = 3 l’operazione eseguita è …………….…. e il risultato è la …………….
c) ……. + 23 = 35 l’operazione eseguita è ………….……. e il risultato è la …………….
d) …....... · 2 = 88 l’operazione eseguita è ………………. e il risultato è il …………….
e) …......... - 9 = 7 l’operazione eseguita è ………………. e il risultato è la …………….
f) 30 : …....... = 5 l’operazione eseguita è ………………. e il risultato è il …………….
g) .......... · 31 = 0 l’operazione eseguita è ………………. e il risultato è il …………….
h) …....... : 6 = 16 l’operazione eseguita è ………………. e il risultato è il …………….
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2. Gli insiemi numerici
Esempio
Sostituisci x con un numero naturale in modo che le seguenti relazioni siano vere:
a) x – 3 = 0; b) 2 · x = 0; c) 2 · x - 4 = 0.
a) La differenza fra due numeri naturali è 0 quando i due numeri naturali sono uguali; quindi x deve essere uguale a 3.
b) Ricorda la legge di annullamento del prodotto: il numero richiesto è, dunque, 0.
c) La differenza fra due numeri naturali è 0 quando i due numeri naturali sono uguali;
allora deve essere 2 · x = 4. Per ottenere x è sufficiente dividere i prodotto per 2: il numero richiesto è 2.
Sostituisci, se possibile, x con il numero naturale che rende vera ciascuna delle seguenti uguaglianze:
101) 1 · x = 0 x+0=0 x·0=0
102) x + 12 = 18 x : 9 = 27 20 : x = 10
103) 5 · x + 2 = 22 2·x–5=7 10 · x + 1 = 31
104) 5 : 0 = x 0:5=x 0:0=x
105) 20 – (x + 2) = 12 2 · (x – 3) = 0 26 + (x - 4) = 26
106) (x – 3) · (x – 5) = 0 (2 · x - 4) · (x + 7) = 0 5 · (x – 11) = 0
107) 3 · (x + 2) = 0 4 · (x - 1) = 16 9 - (x + 2) · (x -1) = 9
108) (x – 3) : 5 = 0 6 : (x – 1) = 1 (x + 2) : 9 = 2
109) (2 · x + 8) : 6 = 8 (x - 10) : 2 = 10 (4 - x) : 3 = 0
110) Barra con il segno × le caselle corrispondenti alle operazioni che rendono vere le seguenti proposizioni:
a) N è chiuso rispetto all’operazione + - · :
f) L’operazione è commutativa in N + - · :
g) L’operazione è associativa in N + - · :
Applicando la proprietà distributiva della moltiplicazione rispetto all’addizione o alla sottrazione e, senza far uso della
calcolatrice, determina il valore delle seguenti espressioni:
118) 15 · (23 + 12) 122) 45 · (157 + 43) 126) (43 + 56 + 21) · 3
119) (34 - 15) · 24 123) 74 · (238 - 145) 127) 13 · (23 + 5 - 12)
120) 36 · (42 + 65) 124) (45 - 21) · 13 128) (35 - 12 + 24) · 17
121) (108 - 76) · 57 125) (32 + 12) · 9
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Applicando la proprietà distributiva della moltiplicazione rispetto all’addizione o sottrazione, completa le seguenti
uguaglianze in modo che risultino vere:
129) 3 · (5 + 4) = 3 · …… + …… · 4 = …… + 12 = 27
130) 6 · (9 - 2) = …… · 9 - 6 · …… = ….... - …… = ……
131) …… · (12 + 3) = 2 · …... + 2 · …... = 24 + …… = 30
132) 7 · (…… - 4) = 7 · ……- 7 · 4 = …… - …… = 42
133) …… · (15 - ……) = 6 · …… - …… · 7 = …... - 42 = 48
Applicando la proprietà distributiva della divisione rispetto all’addizione o alla sottrazione e, senza far uso della calcolatrice,
determina il valore delle seguenti espressioni:
134) (32 + 44) : 4 (225 - 165) : 15
135) (36 + 180) : 12 (72 - 40) : 8
136) (385 - 245) : 14 (64 + 352) : 16
Calcola il valore delle seguenti potenze: 31; 18 ; 32; 25; 42; 40; 53; 120; 07.
138) Scrivi i seguenti numeri come potenze che hanno base 10:
10 = ………
1.000 = ………
100.000 = ………
100.000.000 = ………
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2. Gli insiemi numerici
Esempio
a) Riscrivi, prima, le basi di ciascuna potenza come potenza di 2 e, successivamente, applica le proprietà delle potenze.
Ottieni: 23 · [(23)2: 22] = 23 · (26 : 22 ) = 23 · 24 = 27
b) Scomponi in fattori le basi di ciascuna potenza e, successivamente, applica le proprietà delle potenze e le proprietà
commutativa e associativa della moltiplicazione.
Ottieni: (22 · 3)3 · 24 · (32 )2 = (22)3 · 33 · 24 · 34 = (26 · 24 )· (33 · 34 ) = 210 · 37
Applicando le proprietà delle potenze, come nell’esempio, calcola il valore delle seguenti espressioni:
153) [274 · 93 : (812 · 9)· 272 ]3 : 815 [322]
154) {43 · [163 : (8 · 64 : 4)]:128}· 322 [214]
155) 183 · 252 · 154 · 8 [26 · 310 · 58]
156) (122 · 63 )4 : (182 · 243 ) [217 · 313]
157) [(36 : 93) · 27]3 : 39 [ …]
158) [242 · (43)5 : 32] · 162 [244]
Calcola il valore delle seguenti espressioni, applicando, se possibile, le proprietà delle potenze:
159) (35 : 27 + 9 · 2) : {35 : 32 · [15 – (4 · 5 – 32) : 11 – (4 · 2 – 50) · 2 + 30]} [1]
160) [(34 – 25 – 52) : 23 + 32 · 5 – 114 : 114 + 25 : 32] : (3 · 24) + (113)0 [2]
161) {[(47 : 45 + 32)2 : 52 – (53 – 11 · 10)2 : 32] : [(53 – 3)0 – (34 : 81)]} + 7 [Priva di significato]
162) {5 : 5 – 10 · 10 : [15 · 15 : 15 – (4 · 8 + 6 – 5 : 5 · 10 – 7 · 3) + 10] } :
3 3 3 4 5 2 4 3 0 2 3 2
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164) Completa in modo che le seguenti relazioni siano vere (esempi pag. 37):
a) 2 · … + ….. · 10 0 = 23
b) …. · 10 2 + 4 · …. + …. · 10 0 = 240
c) 4 · .… + 2 · …. = 402
d) 1 · …. + … · 10 + 3 · …. = 1063
e) 2 · …. + 3 · …. = 2030
165) Scrivi in forma polinomiale i seguenti numeri naturali: 37; 245; 425; 3678; 12698; 13065; 1001 .
DIVISIBILITA’
166) Stabilisci se le seguenti proposizioni sono vere o false:
a) Un numero è divisibile per 4 se lo è la somma delle sue cifre. q V q F
b) Un numero è divisibile per 5 soltanto se termina con 0. q V q F
c) Se l’ultima cifra di un numero è 6, esso è divisibile per 2. q V q F
d) Un numero che termina con 5 è divisibile per 5. q V q F
e) Un numero è divisibile per 3 se lo è il prodotto delle sue cifre. q V q F
f) Un numero pari è sempre divisibile per 4. q V q F
g) Un numero pari, multiplo di 5, è divisibile per 10. q V q F
h) Un numero pari tale che la somma delle sue cifre è multiplo di 3 è divisibile per 6. q V q F
i) Un numero che termina con 4 o con 8 è divisibile per 4. q V q F
Applicando la proprietà distributiva della moltiplicazione rispetto all’addizione o alla sottrazione, riscrivi le seguenti addizioni
o sottrazioni come prodotto fra un fattore esterno ed una addizione o sottrazione fra numeri coprimi:
171) 60 + 198
172) 72 – 48
173) 819 - 294
174) 4500 - 2835
175) 1081 + 2940
176) 340 – 128
177) 216 + 660
178) 2450 + 3600
179) 8624 - 1872
180) 630 + 294
181) 220 + 165 – 330
182) 280 + 385 – 245
183) 210 + 60 + 90
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2. Gli insiemi numerici
L’INSIEME Z
184) Nella seguente tabelle n è un intero relativo; completala:
n precedente successivo
+5 …. ….
…. –8 ….
…. …. +1
– 208 …. ….
…. + 11 ….
…. …. – 17
+ 21 …. ….
…. …. – 101
–a …. ….
a …. ….
Inserisci al posto dei puntini uno dei simboli “<”, “ >”, in modo da ottenere relazioni vere:
186) – 3 ….. + 2 ; + 3 ….. + 2 ; 0 ….. – 1 .
187) – 12 ….. – 3 ; + 1 ….. – 4 ; – 5 ..... 0 .
188) – 205 ….. + 1 ; + 5 ….. + 3 ; + 72 ..... – 124.
189) - 5 …. +1 ; - 3…. - 7 ; + 5 …. +1 .
Sapendo che n < 0, completa inserendo al posto dei puntini uno dei simboli “<”, “>”, in modo da ottenere relazioni vere:
190) n …. n - 1 ; - n - 1 …. n ; - n + 1…. 0
191) - n …. 0 ; - n ….. n ; - n + 1…. 1
192) |- n| …. 0 ; - |- n| - 1…. 0 ; |- n| + 1 …. 0
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Scrivi in forma tabulare gli insiemi formati dai numeri interi che soddisfano le seguenti relazioni:
193) – 2 ≤ a ≤ 3 A = { ……………… } 199) + 6 < g < 7 ………………………
194) – 1 ≤ b < 2 B = { ……………… } 200) + 2 < h < + 3 ………………………
195) – 3 < c < + 3 ……………………… 201) – 7 ≤ m ≤ – 1 ………………………
196) – 1 < d ≤ 3 ……………………… 202) - 5 < n < - 4 ………………………
197) – 7 ≤ e < – 1 ……………………… 203) - 1 < p ≤ 0 ………………………
198) + 2 ≤ f < + 3 ………………………
204) Scrivi prima in ordine crescente e, successivamente, in ordine decrescente i seguenti interi:
-4; +3; -5; + 10 ; - 11 ; 0;-1; +2.
205) Rappresenta su una retta orientata i seguenti interi: -5; +4; +1; -3;+6; -2; 0.
206) Completa la seguente tabella:
–7 +1 – 103 –1 –4 0 + 12 –5 +5 + 10
scrivi l’opposto di ciascun
numero
scrivi l’opposto dell’opposto
di ciascun numero
scrivi il modulo di ciascun
numero
scrivi il modulo dell’opposto
di ciascun numero
scrivi l’opposto del modulo
di ciascun numero
LE OPERAZIONI IN Z
207) Completa le seguenti tabelle:
–5 –9
– 12 +7
+7 – 12
+1 –4 –6
+8 + 12
–2 – 13 + 15
– 10 +3
+5
+6 –1
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2. Gli insiemi numerici
–7 –4
+3 –5
+2 +6
– 12 + 10
–9 –9
0 – 15
–8 +8
224) Dal confronto delle ultime due colonne dell’esercizio precedente stabilisci quali delle seguenti relazioni è vera:
a) ∣a∣ + ∣b∣ < ∣a + b∣ ; d) ∣a∣ + ∣b∣ ≤ ∣a + b∣ ;
b) ∣a∣ + ∣b∣ > ∣a + b∣ ; e) ∣a∣ + ∣b∣ ≥ ∣a + b∣ .
c) ∣a∣ + ∣b∣ = ∣a + b∣ ;
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2. Gli insiemi numerici
Sostituisci x con il numero intero che rende vera ciascuna delle seguenti uguaglianze (ricorda l’esempio di pag.81):
265) x + 21 = 0; - x - 10 = 0; - x + 12 = 0; 3 · (- x ) = 0
266) 3 · x + 2 = 14; 4 · (- x ) = 4; - 6 · x = - 6; - 8 · x = 8
267) (x + 3) · (x – 1) = 0; (5 – x ) · (x + 1) = 0
268) x · (2 · x + 6) = 0; - x · (4 · x + 8) = 0
269) (- 5) · (x – 7) = 35; (2 · x – 6 ) · 2 = - 8
270) (+ 7) · (- 5 – x ) = - 49; [2 · (- x ) + 7] · 5 = 25
Applicando la proprietà distributiva della moltiplicazione rispetto alla somma algebrica, completa le seguenti uguaglianze
in modo che risultino vere:
271) - 64 + 36 = + 4 · (- …. + 9) ; - 64 + 36 = - 4 · (16 - …. )
272) - 64 - 72 = … 4 · (… 16 + ….) ; …… - 56 = - 8 · (- 9 ... ….)
273) 45 - ….. = ... …. (- 5 … 2) ; - 144 + ….. = … …… (- 9 + 5)
Riscrivi le seguenti somme algebriche come prodotto fra un intero negativo ed una somma algebrica fra interi i cui moduli
siano coprimi:
274) - 45 - 9 ; 243 - 63 ; 125 + 30
275) - 315 + 49 ; -180 + 25 ; - 48 - 96
276) - 81 - 36 ; - 121 + 11 ; 42 - 84
89
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Riscrivi le seguenti somme algebriche come prodotto fra un intero positivo ed una somma algebrica fra interi i cui moduli
siano coprimi:
277) - 450 + 1620 ; -1323 + 252 ; 675 + 50
278) - 256 - 64 ; 297 - 66 ; 45 - 450
279) 84 + 42 ; - 150 + 65 ; - 120 - 60
284)
285) [–33]
286) [–1]
287) [33]
288) [0]
289) [86]
L’INSIEME Qa
290) Associa ad ogni classe la frazione ad essa appartenente:
291) Per ciascuna delle seguenti classi scrivi quattro frazioni ad essa appartenenti:
293)
294)
295)
90
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2. Gli insiemi numerici
Frazioni proprie
Frazioni improprie
Frazioni apparenti
298)
299)
Fra le seguenti frazioni individua quelle che non sono ridotte ai minimi termini e riducile:
300)
301)
302)
Completa, inserendo i simboli “ >, <, = ” in modo che le seguenti relazioni siano vere:
303) 306)
304) 307)
305)
8,6 ……
3,6 ……
3
……
25
1
……
40
2, 34 ……
7
……
15
0,13 ……
91
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313)
314)
315)
316)
317)
318)
319)
320)
321)
322)
323)
324) [1]
325)
326) [2]
327)
92
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2. Gli insiemi numerici
328)
329)
330) [5]
331)
333)
334)
335)
336)
Determina il valore delle seguenti espressioni, applicando, se possibile, le proprietà delle potenze:
337)
338)
339)
340)
341)
342) [5]
93
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L’INSIEME Q
343) Siano a e b numeri razionali; completa le seguenti tabelle:
a –a
–3
–1
Completa, inserendo i simboli “ >, <, = ” in modo che le seguenti relazioni siano vere:
346)
347)
348)
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2. Gli insiemi numerici
350)
351)
352)
353)
354)
355)
356)
357)
358)
359)
360)
361)
362)
363)
364)
95
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367) Il prodotto fra la differenza tra e1ei della somma fra 2 e è maggiore della terza
368) Il quoziente tra la somma di e 2 con i della differenza tra 3 e è uguale alla differenza
tra 3 e q V q F
Esegui le seguenti operazioni applicando le proprietà delle potenze e lasciando il risultato sotto forma di potenza:
371)
372)
373)
374)
375)
376) Calcola il valore delle seguenti potenze con esponente negativo (esempi, pag. 61):
377) Trasforma le seguenti potenze con esponente negativo in potenze con esponente positivo:
378) Trasforma le seguenti potenze con esponente positivo in potenze con esponente negativo:
Esempio
b) Per quanto visto al punto a), = (applicando la proprietà distributiva delle potenze) = 2 3 × 7–3.
In definitiva
96
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2. Gli insiemi numerici
Applicando le proprietà delle potenze, semplifica le seguenti espressioni (esercizi svolti, pag. 61 e successive):
380)
381)
382)
383)
384)
385)
386)
387)
388)
389)
390)
q V q F
q V q F
q V q F
q V q F
q V q F
q V q F
q V q F
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Dopo averle riscritte in modo che non vi siano né l’operazione di divisione né la linea di frazione, semplifica le seguenti
espressioni:
392)
403)
393)
404)
394)
395) 405)
396)
406)
397)
398) 407)
399)
408)
400)
401)
409)
402)
Applica, se possibile, le proprietà delle potenze e determina il valore delle seguenti espressioni:
410)
411)
412)
413)
414)
415)
416)
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2. Gli insiemi numerici
Calcola il valore delle seguenti espressioni sostituendo al posto delle lettere le quantità indicate:
417)
418)
419)
420)
421)
422)
423) Riscrivi i seguenti numeri in notazione esponenziale e in notazione scientifica come mostrato nell’esempio:
a) 2100 = 21 · 102 = 2,1 · 103 e) 60000 = ………
b) 0,075 = 7,5 · 10-2 f) 8150 = ………
c) 3500 = ……… g) 0,14 = ………
d) 0,64 = ……… h) 0,00036 = ………
427) Calcola:
il 15% di 70 ; il 5% di 130 ; il 12% di 620 ; l' 1% di 72 ; il 18% di 7 ;
il 21% di 89 ; il 20% di 170 ; il 35% di 1720 ; il 5 di 7000 ; l' 8 di 3600 .
Problemi
428) Trova i numeri dei quali 120 e 540 rappresentano, rispettivamente, il 6%.
429) Trova i numeri dei quali 350 e 630 rappresentano, rispettivamente, il 7%.
430) Un negoziante acquista 75 kg di pane a 1,25 €/kg e lo rivende con un aumento del 12%. Qual è il guadagno totale ?
[11.25 €]
431) La popolazione dell’Italia nel 1900 era di circa 33.000.000 di abitanti, mentre nel 1961 era di circa 51.000.000 di
abitanti. Sapendo che nel 1900 gli analfabeti erano 19.800.000 e che nel 1961 erano 6.630.000, trova le percentuali
degli analfabeti relative ai due anni. [60%, 13%]
432) Una agenzia immobiliare riceve, come provvigione, il 2% sul prezzo di un appartamento che ha venduto a
115.000 €. Quanto ha guadagnato? [2300 €]
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433) Sapendo che 21 impiegati donne costituiscono il 60% degli impiegati totali, calcola il numero di impiegati. [35]
434) Lo stipendio lordo mensile di un operaio è di 1435 € e su di esso viene effettuata una ritenuta del 7% per contributi
assistenziali. Qual è lo stipendio netto? [1334,55 €]
435) Ad un rappresentante viene concesso il 5% sull’ammontare delle ordinazioni. Se in un mese percepisce 1225 €, qual
è stato l’ammontare delle ordinazioni? [24500 €]
436) Il prezzo della camera di uno studente universitario è passato da 280 € a 350 €. Calcola l’aumento percentuale.
[25%]
437) Un editore concede ad un libraio un compenso pari al 25% del prezzo di copertina dei libri venduti. Sapendo che il
libraio ha guadagnato 2625 €, calcola la somma incassata. [10500 €]
438) In una scuola, 312 alunni sono stati promossi, 120 hanno avuto il giudizio sospeso e gli altri non sono stati ammessi
alla classe successiva. Sapendo che gli alunni sono in tutto 480, calcola la percentuale dei promossi, di quelli che
hanno avuto il giudizio sospeso e dei non ammessi alla classe successiva. [65%, 25%, 10%]
439) Una certa quantità di merce, acquistata per 125.000 €, viene venduta a 140.000 €. Qual è il guadagno percentuale?
[12%]
440) Calcola la quantità di alcool contenuta in 500 litri di un certo liquore che ha gradazione alcolica del 14%? [70 l]
441) Per rinnovo locale, un mobilificio mette in saldo al 40% tutta la merce. Di un modello di divano, che a prezzo pieno
veniva venduto a 1600 €, ne resta uno solo sul quale si applica un ulteriore sconto del 15%. Quanto si risparmia, in
totale, se viene acquistato? [784 €]
442) In un tratto stradale di 16 km vi è un dislivello di 800 m; determina la pendenza del tratto. [5%]
443) Il percorso di una funivia è lungo 2,5 km e la sua pendenza è del 25%. Trova il dislivello tra la stazione di arrivo e
quella di partenza. [606,34 m]
444) Un impiegato percepisce uno stipendio lordo mensile di 2750 € sul quale vengono effettuate delle ritenute varie che
ammontano al 6.5%. Dal prossimo mese verrà concesso all’impiegato un aumento del 12%, mentre le ritenute
raggiungeranno l’8%. Quale sarà l’aumento effettivo dello stipendio? [262,35 €]
445) In un minerale di ferro il metallo puro è presente nella percentuale del 45%. Quante tonnellate di minerale sono
necessarie per estrarre 5 t di ferro? [»11 t]
446) Il prezzo di una certa merce è stato aumentato del 15%. Se ora costa 4140 €, quanto costava inizialmente? [3600 €]
447) Ad un concorso, cui si erano iscritti 600 candidati, solo 372 superarono la prova scritta. Di questi, l’ 85% supera
anche la seconda prova finale. Calcola la percentuale dei candidati che hanno superato il concorso. [52,7%]
3
448) Un commerciante acquista una partita di merce e ne vende i 5 col guadagno del 25% ed il resto col guadagno del
18%. Se complessivamente ha guadagnato 99900 €, quanto ha speso per l’acquisto? [450000 €]
449) Di un libro sono state vendute 32500 copie a 18 € ciascuna. All’autore tocca l’11% ma, dalla somma spettante, gli
deve essere detratto il 20% per l’IVA. Quanto incassa l’autore? [51480 €]
450) Un quotidiano ha segnalato che da aprile a settembre del 2010 le tariffe di una nota compagnia aerea sono salite in
media del 12%, e che da ottobre a marzo, secondo quanto annunciato, sarebbero cresciute di un altro 10%.
“A conti fatti è un +22% in dodici mesi”.
a) È corretta l’affermazione finale? Se non è corretta, calcola l’aumento finale corretto.
b) Se l’aumento finale deve essere +22%, quanto deve essere il secondo aumento? [23,2%; »8,9%]
451) Secondo alcune stime di tecnici del settore, il 23% di un barile (159 litri) di petrolio diventa gasolio auto mentre un
altro 22% benzina.
a) Quanti litri di gasolio auto si ricavano da un barile di petrolio?
b) Quanti litri di benzina si ricavano da un barile di petrolio?
452) Alla domanda “Per prepararti a una verifica, preferisci esercitarti in classe nei giorni precedenti” dei 27 alunni di una
classe ha risposto “molto” il 66,66666…% (periodico) mentre il 14,81 ha indicato che non gradisce le esercitazioni a
casa. Quanti sono tali alunni? (dove: es. percentuali)
100
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2. Gli insiemi numerici
453) Durante l’estate 2012 il costo del parcheggio, dalle ore 8 alle 20, sul lungomare di Vasto Marina era il seguente:
cinquanta centesimi di euro per la prima ora o frazione di ora, altrettanto per la seconda, un euro per la terza e la
quarta ore, due ore per le successive.
a) Per una sosta della durata di 3 ore e 12 minuti, quanto si è speso?
b) Per una sosta della durata di 76 minuti, quanto si è speso?
c) Per una sosta dalle ore 8 alle 20, quanto si è speso?
454) Le tariffe per depositare i bagagli alla stazione di Bari (deposito aperto dalle ore 7.00 alle 23.00) sono le seguenti:
€ 5,00 per le prime cinque ore, € 0,70/ora dalla 6° alla 12° ora, € 0,30/ora dalla 13° in poi.
a) Per un deposito della durata di 4 ore e 15 minuti, quanto si spende?
b) Per un deposito della durata di 8 ore, quanto si spende?
c) Per un deposito dalle ore 8 alle 22 quanto si è spende?
455) Investire in fotovoltaico conviene: Basandosi sui dati di
Enel Energia ( 2009), si scopre che per un impianto di
Costo montaggio impianto € 14.520
potenza complessiva di 3 kWp occorrono solo pochi Energia prodotta/anno [kWh] 4.050
metri quadri di tetto se i moduli fotovoltaici vengono
orientati verso sud e quindi non c’è un grande Ricavo annuo da Conto Energia € 1.710,72
impatto ambientale. Il costo complessivo dell’impianto Risparmio annuo fornitura energia € 729,00
è 14.520 € .Tenendo conto dei dati riportati in tabella,
valutare in quanti anni l’investimento viene ammortizzato. Totale beneficio annuo € 2.439,72
456) Nel 2011 l’Agenziale Spaziale Europea (ESA) ha dato la notizia che Assisi sta sprofondando al ritmo di 7,5 mm all’anno.
Tenuto conto che l’altezza, sul livello del mare, è 424 m
a) Quando sarà sprofondata di 3 m?
b) Quando raggiungerà l’altezza di Santa Maria degli Angeli (quota 218 m)?
457) Lucia e Barbara si incontrano in profumeria.
Lucia: “Che sorpresa, non pensavo di incontrarti qui proprio oggi, 27 agosto! Sai, entro in questo negozio ogni 12
giorni”.
Barbara: “Anche per me è una sorpresa! Io ci passo ogni 8 giorni. Chissà quando ci incontreremo di nuovo in questo
posto!”
Lucia: “Ma è facile! Basta fare un po’ di conti”.
Barbara, perplessa: “Eh?!”
Quando si incontreranno nuovamente Lucia e Barbara nella profumeria? [20 settembre]
458) Stefano e Francesco hanno terminato di decorare l’albero di Natale con tre serie di lampadine intermittenti: una rossa,
una blu e una verde.
Stefano: “Bello, vero? Pensa, le lampadine rosse si accendono ogni 3 secondi, quelle blu ogni 6 secondi e quelle
verdi ogni 9 secondi”.
Francesco, guardando l’orologio: “Bellissimo! Adesso sono le 20.10 e le lampadine sono tutte accese; io dico che
anche alle 20.30 saranno tutte accese”.
Stefano, dubbioso, pensa per qualche attimo: “Ma che dici! Saranno tutte accese alle 20.40”.
Chi ha ragione? [Stefano]
459) Il gioco del “BOOM”. Marta spiega alla sua amica Giorgia il gioco che ha fatto stamattina a scuola.
“Si conta da 1 a 100, ma quando si deve dire un multiplo di 7 o un numero che contiene la cifra 7 si dice “BOOM”.
Come mi sono divertita; ad un certo punto si diceva solo BOOM!”
Giorgia:“Chissà quante volte avrete detto “BOOM”!
Marta: “Forse 30 volte.”
Marta ha indovinato?
E quante volte si dice BOOM se si conta fino a 300? [si; 92]
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461) Tre amiche vanno regolarmente al parco a correre: la prima ogni 10 giorni; la seconda ogni 15 giorni e la terza ogni
14 giorni. Una domenica si trovano a correre insieme. Dopo quante domeniche si ritroveranno al parco per la prima
volta a correre insieme.
a) 22 b) 25 c) 30 d) 70 e) mai [c]
[Olimpiadi Matematica, giochi di Archimede 2002]
462) Fra le seguenti affermazioni:
(i) 310 è un cubo;
(ii) 310 è dispari;
(iii) 310 è un quadrato
Quali sono quelle corrette?
a) solo (i); b) solo (ii); c) solo (iii); d) (ii) e (iii); e) tutte e tre [d]
[Olimpiadi Matematica, giochi di Archimede 2004]
463) Quanti sono i numeri interi positivi multipli di almeno uno tra 5 e 7 e minori o uguali a 1000?
a) 288; b) 302; c) 314; d) 342; e) 382. [c]
[Olimpiadi Matematica, giochi di Archimede 2008]
464) a, b, c sono tre numeri naturali. Sappiamo che a è divisibile per 15, b è divisibile per 12 e c è divisibile per 21.
Quale delle seguenti affermazioni è sicuramente vera?
a) a2 + b2 + c2 è divisibile per 18;
b) a + b + c è divisibile per 9;
c) a + b + c è divisibile per 2;
d) (a + b + c)2 è divisibile per 9;
e) a2 + b2 + c2 è divisibile per 15. [d]
[Olimpiadi Matematica, giochi di Archimede 2004]
465) Il numero 10100 + 10010 è uguale a:
a) 10020 ;
b) 1020 (1 + 1080);
c) 10100 (1010 + 1);
d) 10120 ;
e) 110110 . [b]
[Olimpiadi Matematica, giochi di Archimede 2007]
466) Quale dei seguenti numeri termina con il maggior numero di zeri?
a) 22 · 33 · 55
b) 23 · 35 · 52
c) 25 · 53 · 32
d) 45 · 56 · 64
e) 46 · 65 · 54 [d]
[Olimpiadi Matematica, giochi di Archimede 1998]
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2. Gli insiemi numerici
467) Dati cinque interi consecutivi, cosa si può dire della cifra delle unità del loro prodotto?
a) Può essere qualunque cifra.
b) Può essere qualunque cifra pari.
c) Può essere 0 oppure 5.
d) E’ sempre 0.
e) Nessuna delle precedenti. [d]
[Olimpiadi Matematica, giochi di Archimede 1996]
468) Ogni mese un grossista spedisce ad un negoziante 24 litri, 32 litri e 40 litri di tre varietà diverse di vino utilizzando il
minimo numero possibile di recipienti tutti uguali e completamente riempiti, ovviamente senza mescolare qualità
diverse di vino nello stesso recipiente. Quanti recipienti riceverà quel negoziante in un anno?
a) 36
b) 72
c) 144
d) 288
e) i dati non sono sufficienti [c]
[Olimpiadi Matematica, giochi di Archimede 2000]
469) Nonostante siano passati parecchi mesi dalle elezioni , nella repubblica delle Banane non si è ancora fatta chiarezza
sui risultati. La nuova commissione che sta esaminando i verbali provenienti dai seggi si trova spesso di fronte a
verbali pasticciati. In uno compare la seguente sottrazione
in cui lettere e simboli rappresentano cifre illeggibili (non è detto che simboli e lettere diversi rappresentino cifre diverse).
Nonostante tutto, la commissione riesce a ricostruire in parte, il calcolo.
Qual è la somma delle cifre corrispondenti alle lettere a, b, c, d ? [31]
[Coppa Fermat, 2007]
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3. La logica
CAPITOLO 3. LA LOGICA
Per queste proposizioni non è possibile, infatti, stabilire se sono vere o false: a) e b) esprimono dei giudizi personali, per le
proposizioni c) e d) non ha senso chiedersi se sono vere o false.
Quindi, in generale:
le proposizioni logiche sono quelle proposizioni per le quali è possibile stabilire in modo univoco se sono vere o false.
Vero e Falso sono detti valori di verità e sono indicati, rispettivamente, con V (vero) e F (falso).
Indichiamo le proposizioni logiche con le lettere minuscole dell’alfabeto a, b, c, …., p, q, ….. ; di esse interessa solo il loro
valore di verità e non il loro significato.
Nel seguito indicheremo le proposizioni logiche solo con il termine “proposizioni”.
PROVA TU
Stabilisci quali delle seguenti frasi sono proposizioni:
a) Firenze è la città più bella d’Italia.
b) Londra è la capitale della gran Bretagna.
c) Il Po è il fiume più lungo d’Italia.
d) Alberto Sordi è il miglior attore italiano.
e) 45 è multiplo di 8.
Consideriamo ora la proposizione: “ Del Piero, chiamato Pinturicchio, gioca nella Juventus.”
La stessa proposizione può essere formulata in un altro modo:
“Del Piero è chiamato Pinturicchio e (Del Piero) gioca nelle Juventus.”
In questa proposizione sono presenti due predicati: “è chiamato”, “gioca”.
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Definizione
- Si chiamano proposizioni atomiche quelle proposizioni che hanno un solo predicato.
- Si chiamano proposizioni molecolari quelle proposizioni che hanno almeno due predicati.
PROVA TU
Stabilisci se le seguenti proposizioni sono atomiche o molecolari ed individuane predicati ed argomenti:
a) I numeri pari sono multipli di 2.
b) 3 è divisore sia di 12 che di 27.
c) Il leone e la balena sono mammiferi.
d) 18 è il minimo comune multiplo fra 9 e 36.
e) Parigi è una città francese o, comunque, europea.
- Determiniamo il valore di verità della proposizione s: “18 è multiplo sia di 3 che di 6”.
Possiamo riscrivere questa proposizione nella forma s: “18 è multiplo di 3 e 18 è multiplo di
6”, che è vera perché le proposizioni “18 è multiplo di 3” e “18 è multiplo di 6” sono
entrambe vere.
Indicata con a la proposizione: “18 è multiplo di 3” e con b la proposizione: “18 è multiplo di
6”, la proposizione s, scritta con i simboli della logica, è: s = a ∧ b.
La disgiunzione inclusiva è una operazione binaria che a due proposizioni p e q associa la proposizione p ∨ q (leggi
“p o q”oppure “p vel q”) che è falsa soltanto quando entrambe le proposizioni p e q sono false, è vera in tutti gli altri casi.
La tavola di verità della disgiunzione inclusiva è la seguente:
Esempi:
p q p∨q
- Date le proposizioni: a: “Giove è un pianeta del Sistema Solare” e b: “4 è multiplo di 14”,
V V V determiniamo il valore di verità della proposizione a ∨ b.
La proposizione a ∨ b è vera perché a è vera e b è falsa, come schematizzato nella seguente
V F V
tabella:
F V V
a b p∨q
V F V
F F F
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3. La logica
p q · q
p∨ Esempi:
- Date le proposizioni: s: “15 è divisore di 30” e z: “il MCD(24, 30) = 6”,
V V F ·
determiniamo il valore di verità della proposizione s ∨ z.
·
V F V La proposizione s ∨ z è falsa perché le proposizione s e z sono entrambe vere, come
schematizzato nella seguente tabella: s v s∨· v
F V V
V V F
F F F
F V Esempio
Data la proposizione p: “Taranto è bagnata dal Mar Jonio”, la sua negazione è la proposizione p “Taranto
non è bagnata dal Mar Jonio” che è falsa perché p è vera.
Implicazione materiale: se ….. allora …..
L’implicazione materiale è una operazione binaria che a due proposizioni p e q associa la proposizione p → q ( leggi “se
p allora q” oppure “p implica q”) che è falsa solo se p è vera e q è falsa; è vera in tutti gli altri casi. La tavola di verità
dell’implicazione materiale è la seguente:
V F F Esempio:
Date le proposizioni p: “12 è minore di 14” e r : “Roma è la capitale della Svizzera”, determiniamo
F V V
il valore di verità della proposizione p → r.
F F V La proposizione p → r è falsa perché p è vera mentre r è falsa, come schematizzato nella
seguente tabella:
p q p→q
V F F
Osservazione
La formalizzazione della proposizione precedente p → r , nel linguaggio comune, è la seguente: “se 12 è minore di 14 allora
Roma è la capitale della Svizzera” che, ovviamente, non ha alcun senso; ma abbiamo premesso che, nella logica delle
proposizioni, non interessa il significato di una proposizione ma solo il suo valore di verità. Considera, ora, una proposizione
del tipo p → q, detta anche proposizione diretta; da essa si possono ottenere altre proposizioni:
- la proposizione q → p che si chiama proposizione inversa;
- la proposizione p → q che si chiama proposizione contraria;
- la proposizione q → p che si chiama controinversa o contronominale.
Incontrerai spesso proposizioni di questo tipo nello studio della geometria.
107
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PROVA TU
Completa la seguente tavola di verità (fai attenzione all’ordine delle proposizioni):
V V V F F V
V F F
F V V V
F F V V
F V F V V V
ATTENZIONE
Non confondere l’implicazione materiale con la deduzione logica e la complicazione materiale con la doppia
deduzione logica. La deduzione logica e la doppia deduzione logica sono usate nel linguaggio comune per
esprimere un rapporto causa - effetto.
L’implicazione materiale e la complicazione materiale sono operazioni logiche che “collegano” due proposizioni e
non esiste il legame causa - effetto fra la premessa e la conseguenza.
PROVA TU
1) Date le proposizioni:
k: “La differenza fra 5 e 9 è un numero naturale”;
h: “16 è multiplo di 4”;
m: “Milano è una città della Lombardia”;
p: “Mosca è la capitale della Polonia”,
determina il valore di verità delle proposizioni: k ∧ m ; p∨h; h→k; · m;
p∨ k↔p; k.
2) Considera le proposizioni:
a: “4 è divisore di 12 ma non di 24”; d: “27 è maggiore o uguale di 23”;
b: “5 o è pari o è dispari”; e: “14 è un numero primo”;
c: “se 13 è dispari allora è pari”; f: “7 non è dispari”,
e, dopo averle scritte con i simboli della logica, stabilisci se sono vere o false.
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3. La logica
Esempi:
a) Determiniamo la tavola di verità della proposizione (p ∧ q) ∨ · p.
E’ necessario, prima di tutto, stabilire il numero di righe e colonne della tabella:
- nell’espressione logica sono presenti le due proposizioni p, q; · p
p q p∧q p (p ∧ q) ∨
quindi le possibili combinazioni di “vero” e “falso”
sono 4. Servono, dunque, 5 righe: una riga per indicare le due
proposizioni e 4 righe per riportare i valori “V” e “F” delle
proposizioni;
- stabiliamo, adesso, il numero di colonne: sono necessarie 2
colonne per le due proposizioni p, q; una colonna per
la proposizione p ∧ q, una colonna per la proposizione p ed
una colonna per la proposizione finale (p ∧ q) ∨ · p.
· pei F V F V V
Questa è la tavola di verità della proposizione (p ∧ q) ∨
suoi valori di verità sono riportati nell’ultima colonna (in giallo). F F F V V
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scriviamo nelle prime tre colonne le possibili combinazioni di “V” e “F” per le proposizioni a, b, c (ricorda che sono 8) e
ciascuna di esse assumerà quattro volte il valore “V” e quattro volte il valore “F”; per essere sicuri di non dimenticarne
nessuna, o di non scriverne alcune uguali, operiamo in questo modo:
- per completare la prima colonna “a”
a b c a → b c ∧ a (a → b) ∧ (c ∧ a)
scriviamo V V V V F F F F;
V V V
- per completare la seconda colonna “b”, dimezziamo il
V V F
numero di “V” consecutivi e il numero di “F” consecutivi
V F V
della prima colonna e li scriviamo alternati: V V F F V V F F;
- procediamo nello stesso modo per completare la terza V F F
colonna “c”: dimezziamo il numero di “V” consecutivi e F V V
il numero di “F” consecutivi della seconda colonna e li F V F
scriviamo alternati: V F V F V F V F. F F V
Si ha, quindi, la tabella di lato: F F F
110
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3. La logica
Osservazione
Negli esempi precedenti avrai sicuramente notato che se l’espressione logica è composta da due proposizioni si hanno 4
(22 = 4) possibili combinazioni di “V” e “F”; se l’espressione logica è composta da tre proposizioni si hanno 8 (23 = 8) possibili
combinazioni di “V” e “F”. In generale, se un’espressione logica è composta da n proposizioni, si hanno 2n possibili
combinazioni di “V” e “F”.
PROVA TU
Determina la tavola di verità della proposizione (p ∧ r) ∨ t.
a b a a∧b a ∧ (a ∧ b)
Come puoi osservare, qualunque siano i valori di verità delle
V V F F F proposizioni a e b, il valore della proposizione a ∧ (a ∧ b) è
“falso”.
V F F F F
F V V V F
F F V F F
Definizione
- Una proposizione che assume il valore “vero”, qualunque siano i valori di verità delle proposizioni che la compongono,
si chiama tautologia.
- Una proposizione che assume il valore “falso”, qualunque siano i valori di verità delle proposizioni che la compongono,
si chiama contraddizione.
PROVA TU
1) Stabilisci se le seguenti proposizione sono tautologie o contraddizioni:
- (a ∨ b) ∨ a;
- (p ∧ q) ∧ p.
2) Verifica che le seguenti proposizioni sono tautologie:
- [(a → b) ∧ a] → b;
- [(a → b) ∧ b] → a.
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Definizione
Due proposizioni si dicono logicamente equivalenti o equiveridiche se assumono gli stessi valori di verità, al variare dei
valori di verità delle proposizioni che le compongono.
Per indicare che due proposizioni p e q sono logicamente equivalenti si scrive p ≡ q.
PROVA TU
a) Verifica le seguenti equivalenze logiche che esprimono le proprietà delle operazioni logiche:
- a∧a≡a∨a≡a proprietà di idempotenza;
- a∧b≡b∧a proprietà commutativa della congiunzione;
- (a ∧ b) ∧ c ≡ a ∧ ( b ∧ c) proprietà associativa della congiunzione;
- a∨b≡b∨a proprietà commutativa della disgiunzione inclusiva;
- (a ∨ b) ∨ c ≡ a ∨ ( b ∨ c) proprietà associativa della disgiunzione inclusiva;
- a ∧ ( b ∨ c) ≡ (a ∧ b) ∨ (a ∧ c) proprietà distributiva della congiunzione rispetto alla disgiunzione inclusiva;
- a ∨ ( b ∧ c) ≡ (a ∨ b) ∧ (a ∨ c) proprietà distributiva della disgiunzione inclusiva rispetto alla congiunzione;
- a∧b≡a∨b prima legge di De Morgan;
- a∨b≡a∧b seconda legge di De Morgan.
·
c) Servendoti delle proprietà precedenti, dimostra che a ∨ b ≡ (a ∧ b) ∨ (a ∧ b).
Osservazione
Dagli esercizi precedenti possiamo dedurre che le operazioni di disgiunzione esclusiva, implicazione materiale e
coimplicazione materiale si possono esprimere mediante le operazioni di negazione, congiunzione e disgiunzione inclusiva.
Si ha, dunque:
Riscrivi, sul tuo quaderno, proposizioni dello stesso tipo in modo tale che il primo argomento sia un numero naturale n ,
con 0 < n < 50; ad esempio:
“1 è divisore di 36” ; “2 è divisore di 36” ; “3 è divisore di 36” ;
“4 è divisore di 36” ; “5 è divisore di 36” ; ……………………
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3. La logica
Scriviamo, allora: p(x) : “x è divisore di 36”, con x ∈ A = {y ∈ N, 0 < y < 50} (la scrittura p(x) si legge “p di x”) .
Proposizioni di questo tipo si chiamano proposizioni aperte e l’insieme al quale appartiene l’argomento “che varia” si
chiama dominio della proposizione. Per ottenere le proposizioni richieste, devi sostituire ad x, uno alla volta, i valori indicati
nell’insieme A. Così:
p(4) è la proposizione: “4 è divisore di 36”;
p(25) è la proposizione: “25 è divisore di 36”;
p(42) è la proposizione: “42 è divisore di 36”;
p(10) è la proposizione: …………………………………… ;
p(44) è la proposizione: ………….………..……………… .
Alcune delle precedenti proposizioni sono vere ed altre sono false. Scrivi l’insieme P formato dagli elementi di A che rendono
vera la proposizione p(x): P = {1, 2, …., …., …., …., …., …., ….}.
L’insieme P, così formato, si chiama insieme di verità della proposizione p(x).
E’ facile osservare che P è un sottoinsieme di ………
Che relazione esiste fra l’insieme formato dagli elementi di A che rendono falsa la proposizione p(x) e l’insieme P ?
…………………………………………………………
Generalizzando, si hanno le seguenti:
Definizioni
- Si chiama proposizione aperta una proposizione nella quale uno o più argomenti sono variabili.
- Si chiama dominio della proposizione aperta l’insieme formato dagli elementi da sostituire alle variabili della proposizione
aperta.
- Si chiama insieme di verità di una proposizione aperta il sottoinsieme del dominio formato da quegli elementi che
rendono vera la proposizione.
E’ consuetudine indicare il dominio di una proposizione aperta con D e il suo insieme di verità con la maiuscola della lettera
che indica la proposizione.
Esempio:
Sia m(a, b) : “a è una nazione di b” , con a ∈ F = {Italia, India} e b ∈ G = {Asia, America}.
Determiniamo il suo dominio e l’insieme di verità M.
Poiché la proposizione m(a, b) ha due variabili, il suo dominio è D = F´× G.
Ricorderai che F´× G = {(Italia, Asia), (Italia, ………… ), (……… , Asia), (………. , ……… )}.
Si formano le seguenti proposizioni:
a) “L’Italia è una nazione dell’Asia”; b) “L’Italia è una nazione dell’America”;
c) “L’India è una nazione dell’Asia”; d) “L’India è una nazione dell’America”.
113
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PROVA TU
1) Determina l’insieme di verità della proposizione
m(x) : “x è un multiplo di 3” , con x ∈ D = {x ∈ N / 1 ≤ x < 15}.
2) Rappresenta in forma tabulare il dominio e l’insieme di verità della proposizione
s(x, y) : “la somma fra x e y dà 15” , con x ∈ A = {5, -2, 7, 20} e y ∈ B = {-4, 7, 8, 10}.
La proposizione h(x) è una proposizione molecolare ottenuta dalle proposizioni t(x) : “x è multiplo di 4” e r(x) : “x è multiplo
di 5”, mediante la congiunzione logica.
In simboli: h(x) = t(x) ∧ r(x) .
La proposizione h(x) è vera se entrambe le proposizioni t(x) e r(x) sono vere; quindi l’insieme H è formato dagli elementi che
rendono vera t(x) e dagli elementi che rendono vera r(x).
L’insieme di verità della proposizione t(x) è T = {16, 20, 24, 28, 32, 36, 40 }; l’insieme di verità della proposizione r(x) è
R = {20, 25, 30, 35, 40}; gli elementi che rendono vere entrambe le proposizioni sono quelli che appartengono a
T ∩ R = {20, 40}.
La proposizione b(x) è una proposizione molecolare ottenuta dalle proposizioni a(x) : “x è pari” e c(x) : “x è multiplo di 3”,
mediante la disgiunzione inclusiva. In simboli: b(x) = a(x) ∨ c(x) .
La proposizione b(x) è vera se almeno una delle due proposizioni a(x) e c(x) è vera;
quindi l’insieme B è formato dagli elementi che rendono vera a(x) oppure dagli
elementi che rendono vera c(x). L’insieme di verità della proposizione a(x) è
A = {0, 2, 6, 10, 12, 14}; l’insieme di verità della proposizione c(x) è C = {0, 6, 9, 12,
15}; quindi gli elementi che rendono vera almeno una delle due proposizioni sono gli
elementi che appartengono ad A ∪ C = {0, 2, 6, 9, 10, 12, 14, 15}.
In definitiva, B = A ∪ C colore rosa nella seguente figura):
- Sia D = {x / x è una provincia della Puglia }
il dominio della proposizione a(x) : “il nome di x
inizia con la lettera b” e A l’insieme di verità di a(x).
Consideriamo la proposizione a(x) : “Il nome di x non inizia
con la lettera b”; il suo insieme di verità è l’insieme
C = {Foggia, Lecce, Taranto} (colore giallo della figura), che,
come si può facilmente notare, è l’insieme complementare
di A rispetto a D.
- Sia l(x): “o x è un numero pari o x è un numero minore di 12”, con x ∈{1, 4, 7, 10, 13, 16 }.
Essa è una proposizione molecolare formata dalle
proposizioni s(x): “x è un numero pari” e dalla
proposizione t(x): “x è un numero minore di 12”,
mediante la disgiunzione esclusiva.
· t(x).
In simboli: l(x) = s(x) ∨
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3. La logica
In generale:
- L’insieme di verità della proposizione aperta a(x) ∧ b(x) è l’insieme intersezione degli insiemi di verità di a(x) e b(x);
- L’insieme di verità della proposizione aperta a(x) ∨ b(x) è l’insieme unione degli insiemi di verità delle proposizione
a(x) e b(x).
- L’insieme di verità della proposizione aperta a(x) è l’insieme complementare dell’insieme di verità di a(x) rispetto al
dominio della proposizione a(x).
- L’insieme di verità della proposizione aperta a(x) ∨ · b(x) è l’insieme differenza fra l’unione degli insiemi di verità delle
proposizioni a(x) e b(x) e l’intersezione degli stessi insiemi.
In sintesi:
In questo caso, l’operazione di implicazione prende il nome di implicazione logica e si dice che v(x) implica logicamente
m(x). In simboli v(x) ⇒ m(x).
In una implicazione logica, la premessa prende il nome di condizione sufficiente per la conseguenza e la conseguenza
prende il nome di condizione necessaria per la premessa.
Infatti “è sufficiente”, cioè basta, essere divisori di 15 per essere anche divisori di 30.
- Consideriamo la proposizione
k(y) : “y è un numero pari se e solo se y è multiplo di 2”, con y ∈ D = {x ∈ N / 1 < x < 12}.
La proposizione k(y) è una proposizione molecolare ottenuta dalle proposizioni a(y): “y è un numero pari” e b(y): “y è multiplo
di 2”, mediante l’operazione logica di coimplicazione (se e solo se).
L’insieme di verità di a(y) è A = {2, 4, 6, 8, 10}; l’insieme di verità di b(y) è B = {2, 4, 6, 8, 10}.
Come puoi notare, A = B.
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In questo caso, l’operazione di coimplicazione prende il nome di coimplicazione logica (o doppia implicazione logica) e si
dice che a(y) e b(y) sono logicamente equivalenti. In simboli a(y) ⇔ b(y).
Se ricordi, (a ↔ b) ≡ (a → b) ∧ (b → a); poiché la coimplicazione logica è una particolare coimplicazione, possiamo dire
che a(x) ⇔ b(x) ≡ [a(x) ⇒ b(x)] ∧ [b(x) ⇒ a(x)].
Nella proposizione a(x) ⇒ b(x), a(x) è la condizione sufficiente per b(x) e b(x) è la condizione necessaria per a(x), ma nella
proposizione b(x) ⇒ a(x) si ha che b(x) è la condizione sufficiente per a(x) e a(x) è la condizione necessaria per b(x).
Si ha, allora: in una coimplicazione logica, sia p(x) che q(x) sono condizioni necessarie e sufficienti.
In modo equivalente, la proposizione a(x) ⇔ b(x) si legge “condizione necessaria e sufficiente affinché a(x) è b(x)” .
Incontrerai questi concetti quando affronterai lo studio della geometria nella quale sono presenti proposizioni del tipo
H ⇒ T o del tipo H ⇔ T chiamati “teoremi”.
In generale:
- Una proposizione aperta a(x) → b(x) è una implicazione logica se e solo se l’insieme di verità di a(x) è un sottoinsieme
dell’insieme di verità di b(x).
- Una proposizione aperta a(x) ↔ b(x) è una coimplicazione logica se l’insieme di verità di a(x) è uguale all’insieme di
verità di b(x).
PROVA TU
1) Siano a(x): “x è multiplo di 3” e b(x): “x è divisore di 24” due proposizioni di dominio
D = {y ∈ N / 2 ≤ y ≤ 15 }.
Determina l’insieme di verità delle seguenti proposizioni:
a(x) ∧ b(x) ; a(x) ∨ b(x) .
2) Stabilisci se le seguenti implicazioni sono implicazioni logiche e, in caso affermativo, individuane la condizione necessaria
e la condizione sufficiente:
a) “se x è maggiore di 25 allora x è minore di 100”, con x ∈ N.
b) “se x è multiplo di 8 allora x è multiplo di 4”, con x ∈ N.
3) Stabilisci se le seguenti proposizioni aperte sono coimplicazioni logiche:
a) “ x è multiplo di 3 se e solo se la somma delle sue cifre è un multiplo di 3”, con x ∈ N.
b) “ x è multiplo di 5 se e solo se l’ultima cifra di x è 5”, con x ∈ N.
Quantificatori
Consideriamo la proposizione aperta “x è minore di 24”, con x ∈ N. Per alcuni valori attribuiti ad x la proposizione è vera,
per altri valori la proposizione è falsa.
Possiamo trasformare la proposizione data in una proposizione vera o falsa (e quindi non è più una proposizione aperta)
scrivendo:
“Esiste qualche numero naturale minore di 24” (vera);
“Tutti i numeri naturali sono minori di 24” (falsa).
Consideriamo le seguenti proposizioni:
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3. La logica
Il quantificatore esistenziale si indica con il simbolo ∃ e si legge “esiste almeno”, cioè assicura l’esistenza di almeno un
elemento del dominio che verifica la proprietà indicata successivamente.
Il quantificatore universale si indica con il simbolo ∀ e si legge “per ogni”, cioè assicura che tutti gli elementi del dominio
verificano la proprietà indicata successivamente.
ATTENZIONE
La negazione della proposizione “Tutti i numeri naturali sono multipli di 5” è la proposizione “Non tutti i numeri
naturali sono multipli di 5”. Questo vuol dire che “esiste almeno un numero naturale che non è multiplo di 5”.
La negazione della proposizione “Alcuni numeri naturali sono multipli di 11” è la proposizione “Tutti i numeri naturali
non sono multipli di 11” che può essere scritta nella forma “Nessun numero naturale è multiplo di 11” oppure
“Non esiste un numero naturale che sia multiplo di 11”.
In generale:
non (∀x ∈ D, p(x)) → ∃ x ∈ D / non p(x))
non (∃ x ∈ D / p(x)) → (∀x ∈ D, non p(x))
La proposizione “Non esiste un numero naturale che sia multiplo di 11” scritta con i simboli della logica diventa:
“∄ x ∈ N / x = 11 · n ”. Il simbolo ∄ si legge “non esiste”.
Se nella proposizione è presente il quantificatore esistenziale “esiste ed è unico”, la sua negazione può essere fatta in
due modi: si può negare l’esistenza oppure si può negare l’unicità; quindi o nessun elemento verifica la proprietà indicata
oppure almeno due elementi verificano la proprietà indicata.
Nella geometria troverai esempi della negazione di una proposizione contenente il quantificatore esistenziale “esiste ed è
unico”.
PROVA TU
1) Scrivi in simboli le seguenti proposizioni:
a) “Tutti i multipli di 4 sono numeri pari”;
b) “Alcuni numeri interi sono maggiori di 10”.
2) Scrivi in linguaggio naturale le seguente proposizioni:
a) ∃ x ∈ Q / x ∈ N;
b) ∀ x ∈ Z: |x| ∈ N.
3) Determina il valore di verità delle proposizioni degli esercizi 1) e 2).
4) Scrivi la negazione delle proposizioni degli esercizi 1) e 2).
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p q p→q L’unico caso in cui p → q e p sono vere è espresso dai valori di verità della prima riga;
possiamo, quindi, affermare che anche q è vera.
V V V
Possiamo enunciare la seguente regola detta Modus Ponens:
V F F Se un’implicazione è vera ed è vera la premessa, anche la conseguenza è vera.
F V V
F F V
- Sapendo che p → q è vera e che q è falsa, cosa possiamo dire della proposizione p ?
Osserviamo la tavola di verità dell’implicazione:
p q p→q L’unico caso in cui p → q è vera e q è falsa è espresso dai valori di verità dell’ultima riga;
possiamo affermare che p è falsa.
V V V
Ricorda che se una proposizione è falsa, la sua negazione è vera; quindi se q è falsa, la
V F F proposizione q è vera e, se p è falsa, allora è vera p.
Possiamo, così, enunciare la seguente regola detta Modus Tollens:
F V V
Se un’implicazione è vera e la conseguenza è falsa (o è vera la negazione della
F F V conseguenza), allora possiamo affermare che è falsa la premessa (o che è vera la negazione
della premessa).
Le regole del Modus Ponens e del Modus Tollens possono essere così schematizzate:
p→q p→q
p q
.................. ..................
q p
Esempi:
a) “Se sono maggiorenne posso votare; sono maggiorenne”; quindi “posso votare” (Regola del Modus Ponens).
b) “Se ho almeno la sufficienza in tutte le discipline sono promosso, ma non sono promosso”; quindi “non ho almeno la
sufficienza in tutte le discipline” (Regola del Modus Tollens).
Schematizzando:
a) “sono maggiorenne” → “posso votare”
“sono maggiorenne”
“posso votare”
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3. La logica
p→q
q→a
a → ..
.. → t
p→t
Gli schemi di ragionamento ora visti ti saranno utili nello studio della geometria.
PROVA TU
1) Stabilisci se i seguenti ragionamenti sono corretti e, in tali casi, indica quale schema è stato seguito:
a) “Se c’è il sole esco. Esco”. Deduco che “c’è il sole”.
b) “Se viene Anna preparo il caffè. Non preparo il caffè”. Deduco che “Anna non viene”.
c) “Se Gianni torna, giochiamo a pallone. Gianni torna”. Deduco che “giochiamo a pallone”.
d) “Se Maria porta la torta, Mara porta l’aranciata; se Mara porta l’aranciata, Lucia porta i cioccolatini”.
Deduco che “se Maria porta la torta, Lucia porta i cioccolatini”.
e) “Se Monica compra le caramelle, telefona. Monica non compra le caramelle”. Deduco che “Monica non telefona”.
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ESERCIZI CAPITOLO 3
LA LOGICA
Conoscenza e comprensione
1) Quali proposizioni del linguaggio comune sono proposizioni logiche?
2) Quali, delle seguenti proposizioni, sono proposizioni logiche?
a) Il museo del Louvre è il museo più famoso d’Europa.
b) La Costituzione italiana è stata promulgata nel 1949.
c) John Fitzgerald Kennedy è stato presidente degli USA.
d) La Spagna è un paese che aderisce alla Comunità Economica Europea.
e) La fontana di Trevi è la fontana più bella d’Italia.
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3. La logica
21) Qual è la differenza fra implicazione materiale ed implicazione logica? Con quale simbolo si indica l’implicazione logica?
22) Qual è la differenza fra coimplicazione materiale e doppia deduzione logica? Con quale simbolo si indica la doppia
deduzione logica?
23) Data la proposizione p(x) ⇒ q(x), quale nome prende la proposizione p(x) ? E la proposizione q(x)?
24) In quale “operazione” una proposizione è sia condizione necessaria che condizione sufficiente?
25) Quanti e quali sono i quantificatori? Scrivi i loro simboli.
26) E’ corretto affermare che la negazione della proposizione “Esiste un solo numero primo pari” è la proposizione “Tutti i
numeri primi sono dispari”? Giustifica la tua risposta.
Esercizi
Le proposizioni
1) Stabilisci se le seguenti proposizioni sono proposizioni logiche:
a) A che ora è la partita?
b) Il mare è un po’ agitato.
c) L’angolo retto misura 90°.
d) Esistono numeri pari multipli di 3.
e) L’acqua bolle quando raggiunge la temperatura di 120°.
f) Il più grande pittore italiano è Guttuso.
g) E. Majorana è uno scienziato italiano.
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Operazioni logiche
3) Scrivi in simboli le seguenti proposizioni molecolari, dopo aver indicato con una lettera le proposizioni atomiche che le
compongono:
a) Un parallelogramma è un rettangolo se e solo se ha quattro angoli congruenti.
b) 5 è un numero primo oppure è dispari.
c) Se la Luna ruota intorno alla Terra, allora ruota intorno al Sole.
d) 24 è un numero pari ma non è multiplo di 12.
e) Il vino o è rosso o è bianco.
f) Un quadrilatero è un trapezio se due lati non sono paralleli.
g) Giove e Saturno sono due pianeti.
5) Dopo aver stabilito il valore di verità delle proposizioni f : “6 è multiplo di 3” e g: “6 è divisore di 24”,
scrivi in simboli le seguenti proposizioni e determina, per ciascuna di esse, il valore di verità:
a) “6 è divisore di 24 e multiplo di 3”;
b) “6 è multiplo di 3 oppure divisore di 24”;
c) “o 6 è multiplo di 3 o 6 è divisore di 24”;
d) “6 è multiplo di 3 se e solo se 6 è divisore di 24”.
6) Dopo aver stabilito il valore di verità delle proposizioni a: “G. Boccaccio è uno scrittore del 1300” e b: “G. Boccaccio
è uno scrittore toscano”; scrivi in simboli le seguenti proposizioni e determina, per ciascuna di esse, il valore di verità:
a) “G. Boccaccio è uno scrittore toscano del 1300”;
b) “G. Boccaccio è uno scrittore del 1300 oppure è toscano”;
c) “Se G. Boccaccio è uno scrittore toscano allora è uno scrittore del 1300”;
d) “G. Boccaccio non è toscano e non è uno scrittore del 1300”.
7) Dopo aver stabilito il valore di verità delle proposizioni s: “9 è il quadrato di 3” e t: “18 è multiplo di 9”, determina il
valore di verità delle seguenti proposizioni e riscrivile nel linguaggio comune:
t∧s; t∨s; t∧s; s→t; s↔t; s∧t.
8) Dopo aver stabilito il valore di verità delle proposizioni p: “Olbia è una città della Sardegna”, q: “La Calabria è una
regione italiana” e r: “Il campanile di Giotto è un monumento di Roma”, determina il valore di verità delle seguenti
proposizioni:
(p ∧ q) ∧ r ; p ∨ (r ∧ q) ; · r) ;
p ∧ (q ∨ (q ∨ p) ∧ r .
9) Dopo aver stabilito il valore di verità delle proposizioni m: “Il Monte Bianco è il monte più alto d’Italia”, n: “Il Lago di
Garda è il lago più grande d’Italia” e t: “ Il Tevere è il fiume più lungo d’Italia”, determina il valore di verità delle seguenti
proposizioni:
(m ∨ n) → t ; n↔t; (n ∧ t) → m ; (m ∧ n) ↔ t ; (m ∨· n) ∧ t .
11) Siano V, V, F i valori di verità delle proposizioni m, n, q, rispettivamente. Determina il valore di verità delle seguenti
proposizioni: (m ↔ q) → n ; [q ∨ (m → n)] ↔ [(n ∧ q) ∨ m ].
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3. La logica
13) Osservando gli esempi di pag. 109, costruisci la tavola di verità delle seguenti proposizioni:
a∧b; a∨b; a↔b; (a ∨ · b) ;
a ∧ (b → a) ; (b ∨ a) ∧ a ; (b ∧ a ) ∨ · b; b ↔ (a ∧ b) ;
(a ∨ b) ↔ c ; (b → c) ∧ a ; a↔c; (c ∨ a) ∧ b → a .
Tautologie e contraddizioni
14) Stabilisci se le seguenti proposizioni sono tautologie, contraddizioni o non sono né tautologie, né contraddizioni:
a) a → (a ∨ b ); [T]
b) a ∧ ( a ∧ b); [C]
·
c) (a ∨ b) ∨ ( a ∧ b ); [T]
d) (a ∧ b) → ( a ∧ b );
e) a ↔ b ∨ ( a ∧ b);
f) ( a → b) ∧ (b ∨ a );
g) (a → b ) ∧ (b ∨ a);
h) [( a ∨ b) ∧ b ] ∧ a. [C]
Proposizioni aperte
17) 17) Sia p(x): “x è minore di 1” una proposizione aperta con x ∈ Z ; scrivi, nel linguaggio comune, le seguenti proposizioni
e determina il loro valore di verità: p(-2); p(0); p(3); p(1); p(-4); p(-1).
18) Sia s(x): “x è maggiore di ” una proposizione aperta di dominio D = Q ; scrivi, nel linguaggio comune, le seguenti
proposizioni e determina il loro valore di verità:
19) Data la proposizione aperta a(x): “x2 = 4” di dominio D = N, il suo insieme di verità è:
a) A = {-2, 2};
b) A = {-2};
c) A = { };
d) A = { 2};
e) A = {-2, 0, 2}.
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20) Data la proposizione aperta c(x): “x2 = 16”, di dominio D = Z , il suo insieme di verità è:
a) C = {8};
b) C = {-4, 4};
c) C = {4};
d) C = {-4};
e) C = {-8, 8}.
21) Determina l’insieme di verità T della proposizione aperta t(x, y): “x + y = -5” di dominio
D = A × B, essendo A = {a ∈ Z / -5 < a ≤ 6} e B = {b ∈ Z / -2 ≤ b < 6}. Rappresenta l’insieme T in forma tabulare.
22) Determina l’insieme di verità V della proposizione aperta v(x, y): “x - y = 4” di dominio
D = F × G, essendo F = {a ∈ Z / -3 < a ≤ 7} e G = {b ∈ Z / -8 ≤ b < 0}.
Rappresenta l’insieme V nel modo che ritieni opportuno.
26) Siano m(x) : “x è divisore di 12” e n(x): “x è divisore di 18” due proposizioni aperte, entrambe di dominio
D = {y ∈ N / 0 < y < 21}. Indica, con un’espressione contenente le operazioni fra insiemi, l’insieme di verità delle
proposizioni aperte di dominio D:
b(x): “x è divisore sia di 12 che di 18”;
c(x): “x è divisore di 12 oppure di 18” ;
f(x): “x è divisore o di 12 o di 18”.
Successivamente rappresenta ciascun insieme di verità in forma tabulare.
27) Siano m(x) e n(x) le proposizioni aperte dell’esercizio precedente. Indica, con un’espressione contenente le operazioni
fra insiemi, l’insieme di verità delle proposizioni aperte di dominio D:
g(x): “x non è divisore di 12”;
h(x): “x non è divisore di 18.”;
k(x): “x non è divisore né di 12 né di 18”;
t(x): “x non è divisore di 12, ma è divisore di 18”.
Successivamente rappresenta ciascun insieme di verità in forma tabulare.
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3. La logica
28) Siano f(x): “x è multiplo di 8”, g(x): “x è multiplo di 4” e k(x): “Se x è multiplo di 8, x è multiplo di 4” tre proposizioni
aperte di dominio D = N. Quale delle seguenti affermazioni è vera?
a) g(x) è condizione necessaria e sufficiente per f(x);
b) G ⊂ F, dove G è l’insieme di verità di g(x) e F è l’insieme di verità di f(x);
c) f(x) è condizione necessaria per g(x);
d) g(x) è condizione necessaria per f(x);
e) g(x) è condizione sufficiente per f(x).
29) La proposizione aperta a(x): “Se x è divisore di 15, allora x è divisore di 75” con x ∈ N, è una implicazione logica?
Giustifica la tua risposta servendoti dei diagrammi di Venn.
30) Sia D = {y ∈ N / y > 9} il dominio della proposizione aperta b(x): “x è divisibile per 3 se e solo se lo è la somma delle
sue cifre”. La proposizione b(x) è una coimplicazione logica? Giustifica la tua risposta.
31) Sia D = {y / y è un quadrilatero} il dominio della proposizione h(x): “Se x ha quattro lati congruenti, allora x è un quadrato”.
Spiega perché h(x) non è una implicazione logica.
La sua proposizione inversa è una implicazione logica? In caso affermativo, indica qual è la condizione sufficiente e
quale quella necessaria. Giustifica la tua risposta.
32) Sia D = {y / y è un triangolo} il dominio della proposizione z(x): “Se x è equilatero, x ha tre lati congruenti”. La proposizione
z(x) è un’implicazione logica? Anche la sua inversa è un’implicazione logica? Si può, allora, affermare che la proposizione
“x è equilatero se e solo se x ha tre lati congruenti” è una coimplicazione logica? Giustifica le tue risposte.
Quantificatori
Esempio
a) Sia D = {0, 2, 4, 6, 7, 8, 11, 12} il dominio della proposizione aperta b(x) : “x è primo”. Usando i quantificatori universale
e/o esistenziale (∀, ∃, ∃ ), trasformiamo la proposizione aperta in una proposizione.
Nell’insieme D ci sono alcuni numeri che sono primi e altri che non lo sono; la proposizione aperta b(x) si trasforma
nella proposizione: “Esiste almeno un elemento di D che è primo”.
In simboli: “∃ x ∈ D / x è primo”.
b) Sia D = {3, 6, 9, 12, 18, 24, 30} il dominio della proposizione aperta m(x) “x è multiplo di 3”.
Usando i quantificatori universale e/o esistenziale (∀, ∃, ∃ ), trasformiamo la proposizione aperta in una proposizione.
Tutti gli elementi di D sono multipli di 3, quindi dobbiamo usare il quantificatore “per ogni” (∀); la proposizione aperta
m(x) si trasforma nella proposizione: “∀ x ∈ D, x è multiplo di 3”.
33) Usando i quantificatori universale e/o esistenziale (∀, ∃, ∃ ) , trasforma le seguenti proposizioni aperte in proposizioni:
a) c(x): “x è divisore di 45” con x ∈ S = {1, 3, 5, 9};
b) d(x): “x è il m.c.m. fra 8 e 36” con x ∈ A = {16, 36, 64, 72, 96};
c) p(x): “x è negativo” con x ∈ T = {5, -1, 3, 9 14};
d) s(x): “x - 6 = 10” con x ∈ Z .
Esempio
a) Scriviamo in simboli la proposizione: “Ci sono dei numeri naturali maggiori di 3”.
L’espressione “Ci sono dei ….” significa “esistono …….” che viene tradotto con il simbolo $; il simbolo per indicare
“maggiore di” è “>”. Indicato con x il generico elemento di N, la proposizione data, in simboli, è la seguente:
∃x∈N/x>3
b) Scriviamo in simboli la proposizione: “Tutti i numeri naturali sono positivi”. L’espressione “Tutti …” indica che ogni
numero naturale verifica la proprietà successiva; tale espressione si traduce con “∀”; inoltre un numero è positivo se
è maggiore di zero. Indicato con x il generico elemento di N, la proposizione data, in simboli, è la seguente:
∀ x ∈ N: x > 0
· Scriviamo, nel linguaggio naturale ed in simboli, la negazione delle proposizioni precedenti.
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34) Traduci in simboli le seguenti proposizioni e, successivamente, stabilisci quali di esse sono false:
a) Alcuni numeri naturali sono minori di nove.
b) Tutti i numeri razionali sono maggiori di zero.
c) Esiste un solo numero naturale minore di 1.
d) C’è almeno un intero il cui quadrato è trentasei.
e) La differenza fra due qualsiasi numeri interi è un numero intero.
f) Esistono numeri naturali compresi fra dodici e tredici.
g) Il quoziente fra due qualsiasi numeri razionali è un numero razionale.
35) Dopo aver scritto nel linguaggio naturale le seguenti proposizioni, stabilisci se esse sono vere o false:
a) ∃ a ∈ N / 2 · a = 6
b) ∃ y ∈ Z / y 2 = 9
c) ∀ b ∈ Z : 3 · b > b
d) ∀ m ∈ Q : m 3 > 0
e) ∃ x ∈ Z + / 2x = 1
f) ∀ a, b ∈ N : a - b ∈ N
g) ∄ x ∈ N / x + 5 = 3
36) Scrivi, nel linguaggio naturale e in forma simbolica, la negazione delle proposizioni dell’esercizio 33).
Esercizi di riepilogo
37) Sapendo che a è una proposizione vera, che b e c sono proposizioni false, quale delle seguenti affermazioni è vera?
a) la proposizione a ↔ ( b ∧ c) è falsa;
b) la proposizione a ∨ b è falsa;
c) la proposizione (a ∧ b) ∨ c è falsa;
.
d) la proposizione a ∨ (b ∧ c) è falsa;
e) le precedenti affermazioni sono vere.
38) Siano k, m, n tre proposizioni vere; solo una delle seguenti affermazioni è falsa. Quale?
a) la proposizione k ∨ ( m ∧ n ) è vera;
b) la proposizione m → (k → n) è vera;
c) la proposizione (n ∨ m) ↔ k è vera;
d) la proposizione (k ∧ m) ∨ n è vera;
e) una sola delle precedenti affermazioni è falsa.
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3. La logica
40) Sia D = N il dominio della proposizione aperta t(a): “a = 8 - 2q” con q ∈ N. Il suo insieme di verità T è:
a) l’insieme dei numeri pari;
b) l’insieme dei numeri dispari;
c) l’insieme dei numeri pari minori di 10;
d) l’insieme dei numeri naturali minori di 9;
e) l’insieme vuoto.
41) Determina l’insieme di verità F della proposizione aperta f(x): “(x - 3) · (x + 1) = 0” di dominio D = N.
42) Determina l’insieme di verità G della proposizione aperta g(x): “(x + 5) · (x - 2) = 0” di dominio D = Z.
43) Sia D = N2 il dominio delle proposizioni aperte a(x, y): “La somma del doppio di x con y dà 12” e b(x, y): “il quoziente
fra x e y è un numero naturale”. Rappresenta in forma tabulare l’insieme di verità della proposizione aperta
a(x, y) ∧ b(x, y).
44) Scrivi in forma simbolica la proposizione “Se x è multiplo di 4, allora x è pari”; stabilisci se essa è un’implicazione logica
e, eventualmente, indicane la condizione necessaria e la condizione sufficiente.
45) Scrivi in forma simbolica la proposizione “La somma di due numeri naturali è dispari soltanto se uno è pari e l’altro è
dispari”; stabilisci se essa è una doppia deduzione logica e, eventualmente, indica quali sono la condizione necessaria
e la condizione sufficiente.
46) Scrivi in forma simbolica la proposizione “Talvolta la differenza fra numeri razionali è un numero intero”.
47) Qual è la negazione della proposizione “Tutti i numeri perfetti sono pari”?
a) Tutti i numeri perfetti sono dispari.
b) C’è almeno un numero perfetto dispari.
c) C’è almeno un numero pari che non è perfetto.
d) Nessun numero dispari è perfetto.
e) Nessun numero pari è perfetto. [b]
[Olimpiadi della Matematica, Giochi di Archimede 1998]
48) In un paese abitano solo briganti, che mentono sempre, e cavalieri, che dicono sempre la verità.
Un giornalista intervista quattro abitanti: Arturo, Bernardo, Carlo e Dario che fanno le seguenti dichiarazioni. Arturo:
“Bernardo è un brigante”; Bernardo: “Io sono l’unico cavaliere tra noi quattro”; Carlo: “Almeno uno tra Arturo e Dario
è un brigante”; Dario: “Siamo quattro cavalieri”. Quanti tra i quattro sono cavalieri?
a) Nessuno b) Uno c) Due d) Tre e) Quattro
[Olimpiadi della Matematica, Giochi di Archimede 2007] [c]
49) 100 delegati sono riuniti in un congresso. Non tutti portano la cravatta, ma si sa che comunque se ne scelgano due,
almeno uno dei due la porta. Quanti sono i congressisti con cravatta?
a) Almeno due, ma possono essere meno di 50.
b) Esattamente 50.
c) Più di 50, ma non si può dire esattamente quanti.
d) La situazione descritta è impossibile.
e) Nessuna delle precedenti affermazioni è vera.
[Olimpiadi della Matematica, Gara provinciale 1997] [e]
50) Sappiamo che una sola delle tre seguenti relazioni è vera: x = 5, x > 5, x ≤ 5. Quale delle seguenti affermazioni è
sicuramente vera?
a) x = 5 b) x ≠ 5 c) x > 5 d) x < 5 e) x ≥ 5
[Olimpiadi della Matematica, Giochi di Archimede1998] [b]
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51) Nell’isola dei cavalieri e dei furfanti, i cavalieri dicono sempre la verità ed i furfanti mentono sempre. Supponi di incontrarvi
Andrea che dice: “Bruno afferma che Carlo è un furfante, ma Carlo afferma che Diego è un furfante e Diego afferma
che Bruno è un furfante”. Che cosa puoi dedurne?
a) Bruno, Carlo e Diego sono tutti furfanti.
b) Bruno, Carlo e Diego sono tutti cavalieri.
c) Tra Bruno, Carlo e Diego ci sono due furfanti e un cavaliere.
d) Tra Bruno, Carlo e Diego ci sono due cavalieri e un furfante.
e) Andrea è un furfante.
[Olimpiadi della Matematica, Giochi di Archimede1999] [e]
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4. Le relazioni
CAPITOLO 4. LE RELAZIONI
Definizione
Dati due insiemi A e B e una proposizione aperta p(x, y), diciamo che esiste una relazione 0 da A verso B (o che A è in
relazione con B) se esistono elementi di A × B che rendono vera p(x, y).
Sia (a, b) un elemento di A × B tale che a 0 b: b è detta immagine di a e a controimmagine di b.
L’insieme formato dalle coppie (x, y) che rendono vera p(x, y) è un sottoinsieme di A × B che prende il nome di grafico
della relazione ed è indicato con la stessa lettera con la quale si indica la relazione; per questo, è in uso definire una relazione
0 come un qualsiasi sottoinsieme di A × B.
Nell’esempio precedente, Italia è immagine di Roma e Roma è controimmagine di Italia; il grafico 0 della relazione è il
seguente: 0 = {(Roma , Italia), (Parigi , Francia)}.
Come si può notare, alcuni elementi di A (Roma , Parigi) hanno un’immagine in B, mentre altri elementi di A (Valencia , Oslo)
non hanno immagine in B: il sottoinsieme di A, formato da elementi che hanno almeno un’immagine in B, si chiama
dominio della relazione 0 e si indica con D.
In maniera analoga, esistono elementi di B (Italia , Francia) che hanno una controimmagine in A e altri elementi di B (Spagna,
Cile, Libia) che non hanno controimmagine in A: il sottoinsieme di B, formato da elementi che hanno almeno una
controimmagine in A, si chiama codominio della relazione 0 e si indica con C.
In altre parole:
- si chiama dominio di una relazione l’insieme formato dalle controimmagini;
- si chiama codominio di una relazione l’insieme formato dalle immagini.
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Nella casella intersezione fra una riga e una colonna si scrive SÌ 0 Italia Cile Francia Libia Spagna
(o si mette una crocetta) se l’elemento della riga e l’elemento
della colonna sono in relazione, altrimenti si scrive NO. Roma SI’ NO NO NO NO
Parigi NO NO SI’ NO NO
Valencia NO NO NO NO NO
Oslo NO NO NO NO NO
Parigi 0 0 1 0 0
Valencia 0 0 0 0 0
Oslo 0 0 0 0 0
Si è soliti, però, scrivere soltanto SI’ o mettere una crocetta o 1, per non “appesantire” la tabella; ad esempio:
0 Italia Cile Francia Libia Spagna 0 Italia Cile Francia Libia Spagna
Roma × Roma 1
Parigi × Parigi 1
Valencia Valencia
Oslo Oslo
- rappresentazione cartesiana:
si disegnano due semirette, tra loro perpendicolari, aventi la
stessa origine. Si riportano sulla semiretta orizzontale gli
elementi di A, cioè gli elementi del primo insieme, e sulla
semiretta verticale gli elementi di B, cioè gli elementi del
secondo insieme. Si conducono, poi, da ciascun elemento
le semirette che formano la quadrettatura e si segna, infine,
una crocetta, od un puntino, all’intersezione delle semirette
condotte dagli elementi che sono in relazione.
- rappresentazione tabulare:
si rappresenta, in forma tabulare, il sottoinsieme del prodotto
cartesiano A × B formato dalle coppie ordinate i cui elementi
sono in relazione. Praticamente, non è altro che il grafico
della relazione.
0 = {(Roma , Italia), (Parigi , Francia)}.
- rappresentazione mediante grafo:
si usa questo tipo di rappresentazione se la relazione è
definita da un insieme A in se stesso; cioè associa ad
elementi di A altri elementi di A. Ciascuno degli elementi di
A viene rappresentato con un puntino; gli elementi che sono
in relazione si collegano con delle frecce.
In figura è rappresentata con un grafo una relazione 0
definita nell’insieme
A = {a, b, c, d} tale che a 0 a, b 0 c e b 0 d.
Il segno ↻ sta ad indicare che un elemento è in relazione
con se stesso.
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4. Le relazioni
Esempi:
a) Dati gli insiemi A = {x ∈ N / 0 < x < 6} e B = {y ∈ Z / -2 ≤ y < 4} , sia 0 la relazione da A verso B definita dalla proposizione
p(x, y) : “x è il quadrato di y”.
Determiniamo dominio e codominio di 0.
Per determinare gli elementi di A × B che rendono vera p(x, y) si opera così: scegliamo un elemento di A, per esempio
1; formiamo, poi, le proposizioni p(1, y) scegliendo y in tutti i modi possibili fra gli elementi di B. Si hanno, così,
proposizioni del tipo:
p(1, -2): “1 è il quadrato di -2” (F);
p(1, -1): “1 è il quadrato di -1” (V);
p(1, 0) : “1 è il quadrato di 0” (F);
p(1, 1) : “1 è il quadrato di 1” (V);
………………………………….;
p(1, 3) : “1 è il quadrato di 3” (F).
PROVA TU
1) Siano A = {Anna, Carlo, Ada, Fabio, Marta, Clara} e B = {a, b, c, d, e, f, g} due insiemi e 0 una relazione da A verso B
così definita: x 0 y ⇔ “x inizia con y”. Rappresenta 0 mediante tabella a doppia entrata e con la rappresentazione
cartesiana; determina, successivamente, dominio e codominio di 0.
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Definizione
Dati due insiemi A e B ed una relazione 0 da A verso B, si chiama relazione inversa di 0 la relazione 0-1 che ad y ∈ B fa
corrispondere x ∈ A tale che x è la controimmagine di y nella relazione 0 . In simboli: y 0-1 x ⇔ x 0 y.
Come osservato, nell’esempio introduttivo, il dominio di 0-1 è uguale al codominio di 0 ed il codominio di 0-1 è uguale al
dominio di 0.
ATTENZIONE
In figura sono rappresentate due relazioni 01 (colore blu )
e 02 (colore rosso). Osservandole con molta attenzione,
notiamo che il dominio di 01 è uguale al codominio di
02 e, viceversa, il codominio di 01 è uguale al dominio
di 02; le due relazioni non sono, però, una l’inversa dell’altra.
Sai spiegarne il motivo?
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4. Le relazioni
Osserviamo che:
nessun elemento ha la freccetta che ritorna su se stesso e quindi nessun elemento è in relazione con se stesso: si
dice, allora, che vale la proprietà antiriflessiva;
gli elementi che sono in relazione sono collegati da una sola freccia e non c’è la freccia orientata in senso opposto;
per esempio 21 e 23 sono collegati da una freccia orientata da 21 verso 23, ma non c’è una freccia orientata da 23
verso 21; questo significa che 21 0 23, ma che 23 0 21: si dice che vale la proprietà antisimmetrica.
ATTENZIONE
In figura è rappresentata una relazione 0 definita in un insieme B.
Osserviamo che:
esiste almeno un elemento (il numero 3) che non è in relazione
con se stesso e quindi non vale la proprietà riflessiva;
poiché esiste almeno un elemento (quale?) che, invece, è in
relazione con se stesso, non vale la proprietà antiriflessiva;
esiste almeno una coppia (x, y) tale che x 0 y, ma y 0 x
[la coppia (0, 1)] e quindi non vale la proprietà simmetrica;
d’altra parte esiste almeno una coppia (x, y) tale che x 0 y e
y 0 x, quindi non vale la proprietà antisimmetrica;
osserviamo che alcune terne, ad es. (5, 2, 3), sono tali che se
x 0 y e y 0 z anche x 0 z [infatti 5 0 2 ∧ 2 0 3 ⇒ 5 0 3], ma
vi è almeno una terna, (0, 1, 2), che non verifica tale proprietà;
quindi non vale la proprietà transitiva.
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Esempi
Nelle figure 1, 2 e 3 sono rappresentate tre relazioni (osserva che, nelle figure 1 e 2, gli elementi
dell’insieme sono riportati nello stesso ordine):
PROVA TU
1) Rappresenta con un grafo le relazioni rappresentate in fig. 1 ed in fig. 2 dell’esempio precedente e stabilisci se per esse
vale la proprietà transitiva.
134
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4. Le relazioni
Gli elementi che sono in relazione in una relazione d’equivalenza si dicono equivalenti.
Consideriamo, nuovamente, l’insieme A = {mina, casa, gatto, palla, circo, boa} e la relazione 0 definita dalla proposizione
aperta p(x, y): “x ha lo stesso numero di lettere di y”, con (x, y) ∈ A2.
Abbiamo visto che per 0 valgono le proprietà riflessiva, simmetrica e transitiva: essa è, quindi, una relazione di equivalenza.
Gli elementi equivalenti sono: mina e casa; gatto, palla e circo. Possiamo, allora, determinare dei sottoinsiemi di A formati
da elementi tra loro equivalenti (nella relazione 0).
Si hanno i seguenti sottoinsiemi: A1 = {boa}; A2 = {mina, casa}; A3 = {circo, gatto, palla}.
La simbologia usata per indicare una classe di equivalenza ti è già nota: nello stesso modo abbiamo, infatti, indicato un
insieme formato da frazioni equivalenti che prende il nome di “classe”. Del resto, se rifletti, la relazione “essere equivalenti”
nell’insieme delle frazioni è una relazione d’equivalenza.
In generale:
sia 0 una relazione d’equivalenza definita in un insieme A:
- se x 0 y, allora x è equivalente a y;
- un sottoinsieme di A formato da elementi tra loro equivalenti si chiama classe d’equivalenza e si indica con [x], dove
x è un elemento del sottoinsieme scelto come suo rappresentante;
- l’insieme formato da tutte le classi di equivalenza si chiama insieme quoziente e si indica con la scrittura A/0.
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Definizione
Sia 0 una relazione definita in un insieme A.
0 è una relazione d’ordine se per essa valgono:
la proprietà riflessiva o la proprietà antiriflessiva;
la proprietà antisimmetrica;
la proprietà transitiva.
In particolare,
0 è una relazione d’ordine stretto se è una relazione d’ordine e per essa vale la proprietà antiriflessiva;
0 è una relazione d’ordine largo se è una relazione d’ordine e per essa vale la proprietà riflessiva.
Riprendiamo in considerazione la relazione 0 definita nell’insieme B = {21, 35, 23, 45} dalla proposizione p(x,y): “la somma
delle cifre di x è minore della somma delle cifre di y” ed analizziamo la sua rappresentazione:
Analizziamo ancora la rappresentazione di 0 ed osserviamo che “se scegliamo a piacere una qualsiasi coppia di elementi
di B, questi sono collegati tra loro da una freccia” e ciò vuol dire che ∀ (x, y) ∈ B2 risulta o x 0 y o y 0 x: si dice che 0 è
una relazione d’ordine totale (cioè, comunque si scelgono due elementi distinti di B, essi sono confrontabili).
Osserviamo ancora: “sull’elemento 45 arrivano le frecce da tutti gli altri elementi: dall’elemento 21 partono le frecce verso
tutti gli altri elementi”. Questo vuol dire che 45 è immagine di tutti gli elementi di B (ovviamente, ad eccezione di se
stesso) e che 21 è controimmagine di tutti gli elementi di B (ovviamente, ad eccezione di se stesso): l’elemento 45 è
chiamato massimo della relazione 0; l’elemento 21 è chiamato minimo della relazione 0.
Sia 01 la relazione definita dalla proposizione aperta q(x, y): “x ha più vocali di y” nell’insieme
E = {gola, occhio, micio, bus} e rappresentata in figura:
COMPLETA
E’ facile dimostrare che 01 è una relazione d’ordine stretto;
infatti per essa valgono le seguenti proprietà:
proprietà ……………………………. ,
perché ∀ x ∈ E: x 01 …… ;
proprietà antisimmetrica,
perché …………………………………... ;
proprietà ……………………… ,
perché ∀ x, y, z ∈ E, se x 01 y e y 01 z, anche x 01 z.
Notiamo che “occhio e micio non sono collegati da alcuna freccia”; questo vuol dire che occhio 01 micio e micio 01 occhio.
Esiste, quindi, almeno una coppia (x, y) ∈ E2 tale che x 01 y ∧ y 01 x.
In questo caso la relazione d’ordine è detta relazione d’ordine parziale (cioè, esistono almeno due elementi di E che non
sono confrontabili).
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4. Le relazioni
Il massimo della relazione è, comunque, “bus” perché “bus” è immagine di tutti gli altri elementi di E; la relazione 01 non
ha minimo).
In generale:
sia 0 una relazione d’ordine definita in un insieme A; essa è:
.
- totale se ∀ (x, y) ∈ A2 : x 0 y ∨ y 0 x;
- parziale se ∃ (x, y) ∈ A2 / x 0 y ∧ y 0 x ;
- y ∈ A è il massimo di 0 se y è immagine di qualsiasi elemento di A (escluso al più y stesso);
- x ∈ A è il minimo di 0 se x è controimmagine di qualsiasi elemento di A (escluso al più x stesso).
Osservazione
Puoi verificare facilmente che le relazioni “essere minore” e “essere maggiore”, definite negli insiemi numerici N, Z, Q, sono
relazioni d’ordine stretto totali; si dice, quindi, che gli insiemi N, Z, Q sono totalmente ordinati.
Esempi
1) Studiamo la relazione rappresentata in figura:
Con questo tipo di rappresentazione non è proprio semplice stabilire se vale la proprietà transitiva.
Rappresentiamo, allora, la stessa relazione con un grafo:
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Se osserviamo attentamente le crocette ci accorgiamo che esistono tre elementi 0, 2, 4 tale che 0 è in relazione con 2, 2
è in relazione con 4, ma 0 non è in relazione con 4.
In simboli si ha:
0 0 2, 2 0 4, ma 0 0 4 : non vale la proprietà transitiva.
La relazione, dunque, non è una relazione d’ordine.
PROVA TU
Sia A = {2, 3, 5, 6, 9, 12, 36} e la relazione 0 in esso così definita:
x 0 y ⇔ “x è divisore di y”.
Verifica che 0 è una relazione d’ordine e stabilisci se è d’ordine largo o stretto, se è totale o parziale, se ammette minimo
e/o massimo.
Sia B = {41, 56, 401, 74, 35} e 0 una relazione in esso definita dalla proposizione:
q(x, y): “la somma delle cifre di x è uguale alla somma delle cifre di y”.
Verifica che 0 è una relazione d’equivalenza; determina le classi d’equivalenza e l’insieme quoziente.
4.5 FUNZIONI
Dati gli insiemi A = {Alma, Bruno, Carlo, Anna} e B = {a, b, c, d}, sia 0 una relazione da A verso B definita dalla proposizione
aperta p(x, y): “x inizia con la lettera y”.
Definizione
Una relazione 0 da A verso B è una funzione se ogni elemento
di A ha una sola immagine in B;
in simboli: ∀ x ∈ A ∃ y ∈ B / x 0 y.
Riflettiamo sulla definizione di funzione: affinché una relazione 0 da A verso B sia una funzione si deve verificare che:
- il dominio della relazione 0 sia uguale all’insieme A (D = A);
- ogni elemento di A deve avere una sola immagine, cioè la relazione deve essere univoca.
Se una di queste due proprietà non è verificata, la relazione non è una funzione.
Osserva le figure 1 e 2:
- la relazione rappresentata
in fig. 1 non è una funzione
perché l’elemento 0 non ha
immagine in B; quindi D ≠ A;
- la relazione rappresentata in
fig. 2 non è una funzione perché
all’elemento 1 di E corrispondono
due elementi in F (1 e -1), quindi la
fig. 1 fig. 2
relazione non è univoca.
Qual è la proposizione aperta p(x, y) che definisce la relazione in fig. 1 ?
p(x, y): ……………………………………………………………………………………………………………………..……….
Qual è la proposizione aperta q(x, y) che definisce la relazione in fig. 2 ?
q(x, y): ………………………………………………………………………………………………………………………..…….
Osserva la fig. 2: la relazione inversa di quella rappresentata è una funzione? …………………………………………………
Perché? ……………………………………………………………………………………………………………………………..
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4. Le relazioni
Una funzione si indica con una lettera minuscola dell’alfabeto (generalmente la lettera f ) e si può scrivere in vari modi:
f : A → B (si legge “la funzione effe da A verso B”);
f : x → y (si legge “la funzione effe che ad x associa y”, o “la funzione f che ad x fa corrispondere y”).
Per indicare l’immagine di x tramite una funzione f si scrive f(x) (si legge “effe di x”) e poiché si è soliti indicare il
corrispondente di un elemento con la lettera y, si scrive anche y = f(x).
Useremo indifferentemente y o f(x) per indicare l’immagine di x tramite la funzione f.
Per esempio, per indicare la funzione f da N0 verso Z che a ciascun numero naturale associa il suo opposto, scriveremo
indifferentemente:
f : N0 → Z / y = - x
f:x→y=-x (x ∈ N0 Ù y ∈ Z )
f(x) = - x (x ∈ N0 Ù y ∈ Z )
y=-x (x ∈ N0 Ù y ∈ Z ).
Osserviamo la fig. 3:
non accade mai che due elementi distinti di A abbiano la stessa immagine in B, il che equivale a dire che elementi distinti
di A hanno immagini distinte in B. Funzioni di questo tipo si dicono iniettive.
Osserviamo la fig. 4:
il codominio della funzione è l’insieme F (tutti gli elementi di F sono “colpiti” da frecce). Funzioni di questo tipo si dicono
suriettive.
Osserviamo la fig. 5:
ha le caratteristiche delle funzioni di cui alle figg. 3 e 4; cioè elementi distinti di Q hanno immagini distinte in P e, inoltre,
il codominio della funzione è l’insieme P; quindi questa funzione è sia iniettiva che suriettiva. Funzioni di questo tipo si
dicono biunivoche.
In generale:
Sia f : A → B una funzione:
f è iniettiva se elementi distinti di A hanno immagini distinte in B;
in simboli: f iniettiva ⇔ ∀ x1, x2 ∈ A / x1 ≠ x2 anche f(x1) ≠ f(x2)
oppure, in modo equivalente: f iniettiva ⇔ ∀ y ∈ Cf ∃ x ∈ A / y = f(x)
f è suriettiva se ogni elemento di B ha almeno una controimmagine in A;
in simboli: f suriettiva ⇔ ∀ y ∈ B ∃ x ∈ A / y = f(x)
f è biunivoca se f è iniettiva e suriettiva;
in simboli:
f biunivoca ⇔ ∀ y ∈ B ∃ x ∈ A / y = f(x)
Osserviamo ancora le funzioni rappresentate nelle figg. 3, 4 e 5 e, per ciascuna di esse, stabiliamo se anche la relazione
inversa è una funzione.
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Fig. 3: poiché Cf ≠ B, l’inversa è soltanto una relazione, perché esiste qualche elemento di B che non ha immagine in A.
Fig. 4: ciascun elemento di F ha due controimmagini in G; l’inversa è soltanto una relazione perché non è univoca.
Fig. 5: ciascun elemento di P ha una sola controimmagine in Q; la relazione inversa, dunque, è una funzione.
La funzione rappresentata in fig. 5 è una funzione biunivoca; possiamo, dunque, affermare che:
se f è una funzione da A verso B, la sua inversa è una funzione se solo se f è biunivoca.
Se f è una funzione biunivoca, si dice, anche, che f è invertibile.
Se f è la lettera usata per indicare la funzione, la funzione inversa si indica con f -1.
Riassumendo:
f invertibile ⇔ f biunivoca
f -1 funzione ⇔ f biunivoca
Esempi
1) Stabiliamo se la relazione rappresentata in figura è una funzione e, in caso affermativo, classifichiamola (classificare una
funzione vuol dire stabilire di che tipo è: generica, iniettiva, suriettiva o biunivoca):
3 1
Nella tabella ci sono colonne (1, 3, 5) le cui caselle
non contengono “1”, quindi qualche elemento di B, (1, 3, 5),
non ha controimmagine in A: la funzione non è suriettiva.
Solo in una casella di ciascuna delle rimanenti colonne, (0, 2, 4, 6), c’è “1”; questo vuol dire che gli altri elementi di B
(0, 2, 4, 6) hanno una sola controimmagine in A: la funzione, dunque, è iniettiva.
Non essendo suriettiva, però, la funzione non è biunivoca e la sua inversa non è, quindi, una funzione.
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4. Le relazioni
PROVA TU
a) Sia 0 la relazione da A = {2, 3, 7, 5} verso B = {4, 25, 9, 49, 11, 17} definita dalla proposizione aperta p(x, y) : “il quadrato
di x è y”. 0 è una funzione? In caso di risposta affermativa, classifica la funzione.
b) Stabilisci se la relazione 0 da N verso N così definita : x 0 y⇔y = 2 · x
è una funzione e, in caso di risposta affermativa, classificala. Stabilisci, inoltre, se la relazione inversa è una funzione.
Possiamo notare che, se applichiamo una dopo l’altra le funzioni f e g, ogni elemento di A ha un’immagine in C ; per
esempio l’elemento “Enna” di A ha come immagine l’elemento “Europa” di C; l’elemento “Lima” di A ha come immagine
l’elemento “America” di C; e così via.
Si ottiene, quindi, una nuova funzione da A verso C; questa funzione è chiamata funzione composta e si indica con g ° f
(si legge “g composto f ”).
Nell’esempio, la funzione g ° f è definita dalla proposizione t : “x è una città del continente y”.
Per indicare l’elemento di C, immagine di un elemento di A tramite la funzione composta g ° f , si è soliti scrivere anche
y = g(f(x)) (si legge “y è uguale a gi di effe di x”).
In generale:
date due funzioni f : A → B e g : B → C, si chiama funzione composta mediante f e g la funzione g ° f che ad ogni elemento
x di A fa corrispondere un elemento y di C in modo tale che f (x) ∈ B e g(f (x)) ∈ C.
Osserviamo che, per poter parlare della funzione composta g ° f , è necessario che la funzione f sia suriettiva.
Poniamo, ora, la nostra attenzione sul modo di indicare una funzione composta:
la scrittura g ° f indica che prima è stata applicata la funzione f e, successivamente, è stata applicata la funzione g.
Abbiamo, allora, definito un'operazione binaria tra funzioni chiamata operazione “composizione” di funzioni o “prodotto”
tra funzioni e indicata con il simbolo “°”.
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dunque: h(k(2)) = 5;
- determiniamo k(h(2)), cioè, l’immagine di “2” nella funzione k ° h: 2 h 2 + 1 = 3 k 2 × 3 = 6,
dunque: k(h(2)) = 6; osserviamo, ancora una volta, che h(k(2)) ≠ k(h(2)).
- determiniamo h(k(3)), cioè, l’immagine di “3” nella funzione h ° k (COMPLETA) :
3 k 2 × ….. = ….. h ….. + 1 = ….., dunque: h(k(3)) = …..;
- determiniamo k(h(3)), cioè, l’immagine di “3” nella funzione k ° h (COMPLETA):
3 h ….. + 1 = ….. k 2 · ….. = ….., dunque: k(h(3)) = ……;
osserviamo che h(k(3))….. k(h(3)) .
In generale:
x g y=x+1 g-1 y - 1 = (x + 1) - 1 = x + 1 - 1 = x, quindi: g -1(g(x)) = x ;
in altre parole, la funzione g -1 ° g è tale che ad ogni numero naturale associa se stesso.
La funzione che ad un elemento associa se stesso si chiama funzione identità e si indica con la lettera i.
PROVA TU
1) Dati gli insiemi A = {Milan, Juventus, Real Madrid}, B = {Milano, Torino, Madrid} e
C = {Francia, Italia, Spagna, Argentina}, siano f e g due funzioni :
f : A → B definita dalla proposizione p : “x è una squadra della città y”,
g: B → C definita dalla proposizione q : “y è una città di z”.
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4. Le relazioni
b) g(x) =
c) s(x) =
In una funzione numerica, x prende il nome di variabile indipendente e y prende il nome di variabile dipendente; infatti
mentre il valore da assegnare ad x può essere scelto a piacere, quello di y dipende da quello assegnato ad x.
Per la funzione al punto a) è stato indicato l’insieme numerico nel quale è definita la funzione, per le funzioni al punto b) e
al punto c) è stata solo indicata la proposizione che definisce la funzione, ma non gli insiemi numerici fra i quali essa è
definita. La funzione al punto b) associa ad un numero il quoziente fra la somma del numero stesso con 2, e il numero 3.
La funzione al punto c) associa ad un numero il quoziente fra il doppio del numero stesso diminuito di 3, ed il numero
stesso. Per queste funzioni, si conviene di considerare come insieme di partenza (cioè come dominio) l’insieme numerico
“più grande” nel quale siano possibili le operazioni da eseguire per determinare il corrispondente di un numero.
Per esempio, il dominio della funzione al punto b) è l’insieme Q ; infatti, le operazioni necessarie per determinare l’immagine
di un qualsiasi numero sono tutte possibili in Q (anche l’operazione di divisione perché il divisore è diverso da zero).
La funzione al punto c) è espressa per mezzo di una frazione il cui denominatore non è un numero fisso, ma dipende dal
valore assegnato ad x. Ora, sappiamo che, in una frazione, il denominatore deve essere diverso da zero.
In questo caso, dunque, deve essere x ≠ 0; il dominio della funzione s è, allora, Q - {0}.
Esempi
1) Determiniamo il dominio della funzione:
La funzione è espressa mediante una frazione; quindi il suo denominatore (x - 1) deve essere diverso da zero.
Quindi: x - 1 = x + (- 1) ≠ 0.
Ora l’unico caso in cui una somma algebrica vale zero è quello in cui i due termini della somma sono opposti. Non sarà,
dunque, possibile attribuire ad x il valore “1” perché in tal caso il denominatore della frazione è “0” e la frazione perde di
significato.
Il dominio della funzione è, allora, Q - {1}.
Anche questa funzione è espressa mediante una frazione; deve essere, dunque, 2x - 1 ≠ 0.
Ma 2x -1 ≠ 0 ⇒ ( l’unico caso in cui una somma algebrica vale zero è quello in cui i termini della somma sono opposti)
2x ≠ 1 ⇒ (il prodotto fra due numeri è “1” solo se i due numeri sono uno il reciproco dell’altro)
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PROVA TU
Determina il dominio delle seguenti funzioni:
- -
- -
- -
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4. Le relazioni
ESERCIZI CAPITOLO 4
LE RELAZIONI
Conoscenza e comprensione
1) Quando due insiemi A e B si dicono in relazione 0?
2) Quale simbolo indica che a è in relazione 0 con b?
3) Quale simbolo indica che d non è in relazione 0 con e?
4) Che cos’è il dominio di una relazione ? E il codominio?
5) Se b è immagine di a tramite la relazione 0, allora:
a) a 0 b q V q F
b) b 0 a q V q F
c) a è un elemento del dominio di 0 q V q F
d) b è un elemento del dominio di 0 q V q F
e) a è un elemento del codominio di 0 q V q F
f) b è un elemento del codominio di 0 q V q F
g) (a, b) è un elemento del grafico di 0 q V q F
h) (b, a) è un elemento del grafico di 0 q V q F
i) a è controimmagine di b q V q F
l) b è controimmagine di a q V q F
[Negli esercizi che seguono, D indica il dominio di 0 e C indica il codominio di 0].
6) Sia 0 una relazione da A verso B. Una sola delle seguenti affermazioni è sempre vera. Quale?
a) D ⊂ A;
b) B ⊃ C ;
c) 0 ⊆ A × B ;
d) D ⊆ A;
e) 0 ⊂ B × A .
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10) Sia 0 = {(a, 1), (b, 2), (c, 3)} il grafico di una relazione definita da una proposizione aperta p(x, y); le seguenti proposizioni
sono vere o false?
a) {a, c} ⊂ D q V q F
b) 1 0 -1 a q V q F
c) b 0 2 q V q F
d) p(c, 3) è vera q V q F
e) {1, 2, 3} ⊆ C q V q F
f) D ⊃ {a, b, c} q V q F
g) c è immagine di 3 q V q F
h) a è controimmagine di 1 q V q F
i) 2 è controimmagine di b q V q F
l) {(1, a), (2, b), (3, c)} = 0 -1 q V q F
m) p(a, 2) è vera q V q F
n) 0 = D × C q V q F
o) p(1, a) è vera q V q F
p) (a, 1) ∈ C × D q V q F
q) 3 è controimmagine di c q V q F
11) Nella seguente tabella è rappresentata una relazione 0 da S verso T per mezzo di una proposizione aperta p(x,y):
Completa le seguenti proposizioni in modo che esse risultino vere:
a) (1, - 1) …. 0 e ( …. , 9) ∈ 0;
b) 2 … D e 1 …. C ; 0 0 1 3 4 6 9
c) S …. D e C …. T ; -1 1
d) (2, …. ) ∈ 0 e ((1, 3) …. 0 ;
1 1
e) {2, 4} ⊄ …. e {0, 3}⊄ ….;
f) 0 = {(… , …), (… , …), (… , …), (… , …)}; 2 1
g) 0 …. S × T ;
3 1
h) p(x,y): “y è ……………………… di x” ;
i) (1, 1) …. 0 -1 e (1, 1) …. 0 . 4
12) Siano 01 = {(m, p), (s, z), (n, f), (s, p)} e 02 = {(z, s), (p, m), (z, n), (f, s)} le rappresentazioni tabulari delle relazioni
01 e 02; siano D1 e C1 il dominio e codominio di 01, D2 e C2 il dominio e codominio di 02. Una sola delle seguenti
affermazioni è falsa. Quale?
a) D1 = C2
b) C1 = D2
c) 02 = (01) -1
d) m 01 p ∧ p 02 m
e) n 01 f ∨ f 02 n
13) Sia 0 una relazione definita in un insieme A. Quali proprietà possono valere per 0 ? Enuncia tali proprietà.
14) Sia 0 una relazione definita in un insieme A:
a) se ∃ x ∈ A / x 0 x, allora 0 è riflessiva q V q F
b) se ∃ x ∈ A / x 0 x , allora 0 non è antiriflessiva q V q F
c) se ∃ x, y ∈ A / x 0 y e y 0 x, allora 0 è simmetrica q V q F
d) se ∀ x, y ∈ A, x ≠ y : x 0 y e y 0 x, allora 0 è antisimmetrica q V q F
e) se ∃ x, y ∈ A / x 0 y e y 0 x, allora 0 non è simmetrica q V q F
f) se ∃ x, y, z ∈ A / x 0 y, y 0 z e x 0 z, allora 0 è transitiva q V q F
g) se ∄ x ∈ A / x 0 x, allora 0 è riflessiva q V q F
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4. Le relazioni
16) Sia 0 una relazione d’equivalenza definita in un insieme A. Che cos’è una “classe di equivalenza”? Come si indica?
17) Sia 0 una relazione d’equivalenza definita in un insieme A. Che cos’è l’insieme quoziente? Come si indica?
L’insieme quoziente è una partizione ? Motiva la tua risposta.
18) Sia 0 una relazione d’equivalenza definita nell’insieme B = {f, g, h, k, m, n, p, s, t}; allora:
a) se m 0 s allora s 0 m q V q F
b) ∃ x ∈ B / x 0 x q V q F
c) se g 0 h e g 0 k, è sempre vero che h 0 k q V q F
d) ∃ x ∈ B, x 0 x q V q F
e) se m 0 s, allora m ∈ [s] q V q F
f) se g 0 h e k 0 h, è sempre vero che g 0 k q V q F
g) ∃ x, y ∈ B / x 0 y , ma y 0 x q V q F
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32) Sia 0 = {(a, b), (a, c), (a, d), (b, d)} il grafico di una relazione 0 definita in un insieme A.
Della relazione 0 si può dire che:
a) è riflessiva q V q F
b) è antisimmetrica q V q F
c) è transitiva q V q F
d) ha un minimo q V q F
e) ha un massimo q V q F
f) è una relazione d’ordine parziale q V q F
33) Quali caratteristiche deve avere una relazione per essere una funzione?
34) Perché la relazione rappresentata in figura non è una funzione?
35) Sia 0 = {(1, a), (2, b), (3, b)} una relazione da A verso B, dove A = {1, 2, 3, 4} e B = {a, b, c}.
La relazione 0 è una funzione? Giustifica la tua risposta.
36) Quando una funzione è iniettiva? E suriettiva?
37) Quando una funzione è biunivoca?
38) Nelle seguenti figure sono rappresentate tre relazioni.
Stabilisci se esse sono delle funzioni e, in caso affermativo, indicane il tipo.
39) Sia f una funzione da S = {-1, 0, 4, 7} verso T = {9, 6, 8}; le seguenti affermazioni sono vere o false?
a) f può essere iniettiva; q V q F
b) f può essere suriettiva; q V q F
c) f può essere biunivoca; q V q F
d) almeno un elemento di A ha più di un’immagine in B; q V q F
e) ciascuno degli elementi di B può avere una sola controimmagine in A. q V q F
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4. Le relazioni
40) Dati gli insiemi D = {-5, -1, 1, 5} e F = {0, 2, 4, 7}, sia g una funzione da F verso D .
Le seguenti affermazioni sono vere o false?
a) g può essere iniettiva; q V q F
b) g può essere suriettiva; q V q F
c) g può essere biunivoca; q V q F
d) se g è suriettiva, almeno un elemento di F ha due immagini in D; q V q F
e) se g è iniettiva, non può essere suriettiva; q V q F
f) la relazione inversa può essere una funzione ; q V q F
g) se g non è suriettiva, g non è iniettiva. q V q F
41) Dati gli insiemi G = {a, b, c} e M = {1, 3, 7, 9, 13} sia h una funzione da M verso G.
Le seguenti affermazioni sono vere o false?
a) h può essere iniettiva; q V q F
b) h può essere suriettiva; q V q F
c) h può essere biunivoca; q V q F
d) se h è suriettiva, almeno un elemento di M ha più di un’immagine in G; q V q F
e) la relazione inversa non può essere una funzione. q V q F
42) Sia f : A → B una funzione. Una sola delle seguenti affermazioni è vera; quale?
a) Se f è suriettiva , almeno un elemento di B non ha controimmagine in A.
b) Se elementi distinti di A hanno immagini distinte, f è biunivoca.
c) Se un elemento di B ha due controimmagini in A, f è iniettiva.
d) Se f è iniettiva, è anche suriettiva.
e) Se f è biunivoca, allora f è iniettiva.
a) Solo in fig. 1
b) Solo in fig. 2
c) Solo in fig. 3
d) In fig. 2 e in fig. 3
e) In fig. 1 e in fig. 3
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48) Siano F = {(1, 5), (2, 5), (3, 6)} e G = {(5, 9), (6, 10)} le rappresentazioni tabulari, rispettivamente, di una funzione f e di
una funzione g. Una sola delle seguenti affermazioni è vera. Quale?
a) {(9, 1), (9, 2), (10, 3)} è la rappresentazione tabulare di g ° f
b) 2 è l’immagine di 9 nella funzione g ° f
c) 1 è la controimmagine di 9 nella funzione g ° f
d) 10 è la controimmagine di 3 nella funzione f ° g
e) La funzione g ° f è invertibile.
Esercizi
Le relazioni
1) Dati gli insiemi
A = {Bari, Milano, Trento, Napoli, Rieti, Ancona, Parma};
B ={Lazio, Marche, Veneto, Puglia, Piemonte, Campania},
sia 0 la relazione da A verso B definita dalla proposizione aperta p(x, y) : “x è una città di y”.
Dopo aver rappresentato la relazione mediante tabella a doppia entrata, determina:
a) il grafico 0 della relazione;
b) il dominio della relazione;
c) il codominio della relazione.
2) Siano E = {mare, neve, ferro, strada, scia, ruota, foglia} e F = {x ∈ N / 1 < x ≤ 7 } due insiemi e 0 una relazione da E
verso F definita dalla proposizione a(x, y) : “x è formata da y lettere”.
Rappresenta la relazione in tutti i modi possibili e, successivamente, determina la rappresentazione tabulare del suo
dominio e del suo codominio.
3) Sia 0 la relazione da S verso T definita dalla proposizione aperta b(x, y) : “x termina con y”, essendo
S = {rosso, nero, celeste, viola, bianco, rosa, verde} e T = {a, e, i. o, u}.
Rappresenta la relazione 0 in forma cartesiana e mediante tabella a doppia entrata; stabilisci se le seguenti affermazioni
sono vere o false:
a) (o, rosso) ∈ 0 q V q F
b) {(viola, a)} ⊂ 0 q V q F
c) u ∉ C q V q F
d) D ⊆ S q V q F
e) a 0 rosa q V q F
f) e è immagine di verde q V q F
g) nero 0 o q V q F
h) C ⊂ T q V q F
i) nero è controimmagine di o q V q F
l) i non ha controimmagine in S q V q F
4) Siano A = {x ∈ Z / -4 ≤ x ≤ 3} e B = {x ∈ N / 1 ≤ x < 10} due insiemi; 0 una relazione da A verso B così definita:
x 0 y ⇔ y = x2.
Dopo aver rappresentato 0 in forma cartesiana, completa le seguenti proposizioni in modo che esse risultino vere:
a) {-2, 1} …. D
b) -4 ∉ ….
c) 2 0 ….
d) 9 è immagine di …. e di ….
e) 6 …. C
f) -1 è controimmagine di ….
g) -2 …. 4
h) {1, 4, 9} = ….
i) 3 …. D
l) 0 ….D
m) -3 è .………………………. di 9
n) 0 …. A × B
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4. Le relazioni
5) Sia 0 = {(a, m), (c, s), (a, d), (e, p), (e, s)} la rappresentazione tabulare di una relazione 0.
Qual è il dominio di 0 ? E il codominio?
6) Rappresenta in forma tabulare il dominio D e il codominio C delle relazioni rappresentate nelle seguenti figure:
7) Nelle seguenti figure sono rappresentate alcune relazioni da un insieme A verso un insieme B; per ciascuna di esse
determina:
- l’insieme A e l’insieme B;
- il grafico di 0;
- dominio e codominio.
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9) Completa le seguenti figure in modo che esse rappresentino la stessa relazione 0 da A verso B.
Sia B = {x ∈ N / x < 15}; rappresenta, in forma tabulare e con un grafo, le seguenti relazioni definite in B:
15) 01: x 01 y ⇔ “x è il triplo di y”.
16) 02: x 02 y ⇔ “x e y sono coprimi”.
17) 03: x 03 y ⇔ “la somma fra x e il doppio di y è maggiore di 15”.
18) 04: x 04 y ⇔ “il prodotto fra x e y è minore di 10”.
19) 05: x 05 y ⇔ “la differenza fra la metà di x e il doppio di y è un numero naturale”.
20) 06: x 06 y ⇔ “il quoziente fra x e y è un numero naturale”.
21) Dati gli insiemi A = {x ∈ N / 2 ≤ x < 18 e x è pari} e B = {x ∈ N / x ≤ 5}, sia 0 la relazione da A verso B definita dalla
proposizione aperta p(x, y) : “y è un divisore di x”.
- Rappresenta 0 mediante tabella a doppia entrata.
- Rappresenta in forma tabulare l’insieme D = {y ∈ B / " x ∈ A, x 0 y} e l’insieme
F = {y ∈ B / " x ∈ A, x 0 y}.
- Determina il sottoinsieme di B formato da elementi che hanno solo due controimmagini in A.
- Determina il sottoinsieme di A formato da elementi che hanno almeno tre immagini in B.
La relazione inversa
22) Sia 0 = {(m, 2), (f, 5), (h, 7), (m, 4), (h, 9} il grafico di una relazione 0. Determina la rappresentazione tabulare di 0-1.
23) Dati gli insiemi A = {x ∈ Z / -4 ≤ x < 5} e B = {x ∈ N / x ≤ 8 }; sia 0 la relazione da A verso B così definita: x 0 y ⇔
“y è la differenza fra 1 e x”.
Rappresenta, in forma tabulare e mediante tabella a doppia entrata, 0-1 . Qual è la proposizione aperta che definisce 0-1?
24) Siano A = {x ∈ N / x = 4n ∧ n = 1, 3, 5, 7 } e B = {1, 3, 5} due insiemi; sia 0 la relazione da A verso B definita dalla
proposizione p(x, y) : “x è multiplo di y”.
Rappresenta 0-1 in forma cartesiana ; determina dominio e codominio di 0-1.
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4. Le relazioni
25) In figura sono rappresentate tre relazioni. Per ciascuna di esse determina la rappresentazione sagittale della relazione
inversa e rappresenta, nel modo che ritieni opportuno, dominio e codominio di 0-1.
Le relazioni in un insieme
26) Sia 0 = {(1, 1), (1, 4), (1, 2), (2, 4), (2, 2), (2, 3), (3, 3), (4, 1), (4, 4)} la rappresentazione tabulare di una relazione 0 definita
in un insieme A. Rappresenta 0 con un grafo e stabilisci quali proprietà valgono per essa.
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29) Osserva il grafo della relazione 0 definita nell’insieme A e completa le seguenti affermazioni in modo che risultino vere:
a) 0 = {……………………………………………………………………………… };
b) 0 è riflessiva perché ……………………………………………………………..;
c) 0 è ……………………. perché " x, y ∈ A, x ≠ y : se x 0 y anche y 0 x ;
d) 0 è transitiva perché ……………………………………………………………. ;
e) 0 è una relazione ….………………………. perché è ……………….......…….,
…………………………………… e ………………………………….. .
f) [a] = {…, …, …};
g) […] = {b, …};
h) ... 0 = { [a] , [...] , [...] }
30) Osserva il grafo della relazione 0 definita nell’insieme B e completa le seguenti proposizioni in modo che esse risultino
vere:
a) 0 è …………………………….. perché ogni elemento di B non è in relazione con se stesso;
b) 0 è antisimmetrica, perché ……………………………………………….……. ;
c) 0 è transitiva, perché ………………………………………………………..…. ;
d) 0 è una relazione ….. …….…….. …………….. perché è …………………....,
…………………………………… e ……………………………………. ;
e) …… è il massimo della relazione perché è .……..…….. di ogni elemento di ……..;
f) 0 è una relazione … ……………….. parziale, perché …………………..……. .
31) Osserva i seguenti grafi e stabilisci se le relazioni da essi rappresentate sono relazioni di equivalenza o relazioni d’ordine.
Qualora siano relazioni di equivalenza, determina le classi di equivalenza e l’insieme quoziente; qualora siano relazioni
d’ordine, specifica se sono relazioni d’ordine stretto o relazioni d’ordine largo, relazioni d’ordine parziale o relazioni
d’ordine totale e determina l’eventuale massimo e/o minimo della relazione.
Studia la relazione 0 definita nell’insieme indicato. Qualora 0 sia una relazione d’equivalenza, determina l’insieme
quoziente; qualora sia una relazione d’ordine, indica se è d’ordine largo o stretto, parziale o totale e determina, se
possibile, il minimo e/o il massimo della relazione. (Cap. 4, pag 131 e succ., Esempi 1, 2):
x
34) 0 : x 0 y ⇔ “ è una frazione propria”.
y
C = {x ∈ N / 2 < x < 8}
Rappresenta 0 in forma cartesiana
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4. Le relazioni
37) 0 : x 0 y ⇔ “il prodotto delle cifre di x è minore del prodotto delle cifre di y”.
F = {13, 67, 25, 28, 43, 428, 301, 182, 92}
Rappresenta 0 con un grafo.
38) Marco, Luigi, Simone e Nicola si sono sfidati in una corsa in bicicletta ed hanno chiesto a Marta di compilare l’ordine di
arrivo. Marta, allora, ha costruito un grafo dove è rappresentata la relazione “x è arrivato dietro a y” (per semplicità ha
riportato solo le iniziali dei nomi dei quattro amici).
Qual è l’ordine di arrivo?
39) Aldo, Luca, Bruno, Enrico, Carlo, Giulio, Dario, Fabio, partecipano ad un torneo di tennis organizzato dal Circolo di
Manigoldia. Il torneo si svolge con incontri ad eliminazione diretta. Il seguente grafo (per semplicità sono state riportate
le iniziali dei nomi dei giocatori)
rappresenta la relazione “x ha vinto con y”.
a) Chi è stato eliminato al primo turno?
b) Quali sono stati gli incontri di semifinale?
c) Chi ha vinto il torneo?
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Funzioni
40) Quali delle relazioni rappresentate nelle seguenti figure sono funzioni? Perché?
43) Siano A l’insieme formato dai cognomi dei tuoi compagni di classe e B l’insieme delle lettere dell’alfabeto italiano; la
relazione da A verso B che ad ogni alunno associa la lettera con cui inizia il cognome è una funzione?
La relazione inversa è una funzione? Motiva le tue risposte.
44) Siano A = {-1, 0, 1, 2} e B = {a, b, c, d} due insiemi e 0 = {(-1, d), (0, c), (2, b), (1, a)} il grafico di una relazione 0.
Rappresenta 0 in forma sagittale e stabilisci se essa è una funzione.
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4. Le relazioni
45) Dati gli insiemi E = {4, 6, 8} e F = {5, 7, 9, 11}, sia 0 = {(4, 5), (6, 7), (8, 9)} la rappresentazione tabulare di una relazione
0 da E verso F. Rappresenta la relazione in forma cartesiana, stabilisci se essa è una funzione e, in caso di risposta
affermativa, determina il suo codominio.
46) Dati gli insiemi G = {m, n, p, s} e H = {a, e, u}, sia 0 una relazione da G verso H tale che: m 0 a , n 0 e , p 0 u .
Rappresenta 0 in forma matriciale; stabilisci se 0 è una funzione e, in caso di risposta affermativa, determina il suo
codominio.
47) Dati gli insiemi M = {-2, -1, 0, 1, 2} e P = {0, 1}, sia 0 la relazione da M verso P tale che ogni numero negativo di M ha
come immagine 0 e ogni numero positivo di M ha come immagine 1.
Dopo aver rappresentato 0, sia in forma sagittale che mediante tabella a doppia entrata, stabilisci se essa è una funzione.
In caso di risposta negativa, determina un sottoinsieme di M in modo tale che la relazione 0 sia una funzione.
48) Nelle seguenti figure sono rappresentate alcune relazioni. Stabilisci se esse sono delle funzioni e, nel caso di risposta
affermativa, classificale. (Ricorda che classificare una funzione vuol dire stabilire se essa è iniettiva, suriettiva, biunivoca)
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Esempio
Siano A = {- 4, -2, 0, 2} e B = {x ∈ Z / -2 < x < 4} due insiemi e 0 la relazione da A verso B definita dalla proposizione
aperta m(x, y) : “y è uguale alla metà di x, aumentata di 1”.
Stabilisci se 0 è una funzione e, eventualmente, classificala.
x
Rappresentiamo B in forma tabulare: B = {-1, 0, 1, 2, 3}. Riscriviamo la relazione 0 in simboli: x 0 y⇔y = +1
2
e stabiliamo se ogni elemento di A ha un’immagine in B.
Se x = - 4, allora y = -4 + = -2 + 1 = -1; poiché -1 ∈ B, (- 4) 0 (-1) e, quindi, - 4 ha immagine in B;
2
Tutti gli elementi di A hanno almeno un’immagine in B, quindi la relazione 0 è una funzione.
Rappresentiamo 0 in forma sagittale:
Osserviamo che:
- elementi distinti di A hanno immagini distinte in B, quindi 0 è una funzione iniettiva;
- esiste un elemento di B che non ha controimmagine in A, quindi 0 non è suriettiva e, dunque, non è biunivoca.
La relazione 0 è, pertanto, una funzione iniettiva.
50) Dati gli insiemi A = {x ∈ N / 0 < x < 6} e B = {x ∈ Z / - 4 < x < 7}, sia 0 la relazione da A verso B definita dalla proposizione
aperta: a(x, y) : “ y è uguale al doppio di x, diminuito di 3”.
Dopo aver rappresentato in forma tabulare l’insieme A, il dominio e il codominio di 0, stabilisci se la relazione 0 è una
funzione. Nel caso in cui 0 sia una funzione, classificala.
51) Dati gli insiemi A = {x ∈ Z / x = 3n - 5 con n ∈ N ∧ 0 ≤ n < 6} e B = {x ∈ Z / - 4 < x < 40}, sia 0 la relazione da A verso
B così definita : x 0 y ⇔ “y è uguale al triplo di x, aumentato di 4”.
Dopo aver rappresentato in forma tabulare l’insieme A, il dominio e il codominio di 0, stabilisci se la relazione 0 è una
funzione. Nel caso in cui 0 sia una funzione, classificala.
52) Siano F = {x ∈ Z / -3 < x < 4} e E = {1, 3, 9, 19, 33} due insiemi e 0 una relazione da D verso E definita dalla proposizione
aperta: s(x, y) : “y è uguale alla somma fra il doppio del quadrato di x e 1”.
Dopo aver rappresentato in forma tabulare l’insieme F, il dominio e il codominio di 0, stabilisci se la relazione 0 è una
funzione. Nel caso in cui 0 sia una funzione, classificala.
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4. Le relazioni
53) Sia 0 la relazione da G verso H definita dalla proposizione aperta: r(x, y) : “ y è uguale al doppio della somma fra x e 3”
con G = {x ∈ N / x = 2n + 1 ∧ n ∈ N ∧ 1 ≤ n < 9} e H = {x ∈ N / x = 4n ∧ n ∈ N ∧ 2 ≤ n < 6}.
Dopo aver rappresentato in forma tabulare l’insieme G, il dominio e il codominio di 0, stabilisci se la relazione 0 è una
funzione. Nel caso in cui 0 sia una funzione, classificala.
54) Dati gli insiemi F = {-1, 1, 2, 7} e S = {-3, -2, -1, 0, 1, 2}, sia 0 la relazione da F verso S definita dalla proposizione
aperta: b(x, y): “aggiungendo 2 ad x si ottiene il quadrato di y”.
Dopo aver rappresentato in forma tabulare l’insieme F, il dominio e il codominio di 0, stabilisci se la relazione 0 è una
funzione. Nel caso in cui 0 sia una funzione, classificala.
55) Siano A = {2, 3, 4, 5} e B = {0, 1, 2} due insiemi e f una funzione da A verso B tale che:
f (2) = 2; f (3) = 0; f (4) = 2; f (5) = 0 .
Rappresenta la funzione mediante tabella a doppia entrata e classificala.
56) Sia f una funzione da E = {-3, -2, -1, 0} verso H = {2, 3, 4, 5, 6} tale che:
f (-2) = 6; f (-3) = 2; f (0) = 5; f (-1) = 3 .
Rappresenta f in forma cartesiana e classificala.
57) Sia f una funzione da A = {-2, 0, 3} verso B = {-1, 1}; quale delle seguenti affermazioni è sicuramente vera?
a) Ogni elemento di B ha almeno una controimmagine in A.
b) Esiste almeno un elemento di B che non ha controimmagine.
c) Elementi distinti di A hanno sempre immagini distinte.
d) Ogni elemento di B ha una sola controimmagine in A.
e) Esistono almeno due elementi distinti di A che hanno la stessa immagine in B.
58) Sia g una funzione suriettiva da A = {-1, 0, 1, 2} verso B = {a, b, c} tale che:
f (-1) = f (1) = b; f (0) = c.
A quanto è uguale f (2)? Motiva la tua risposta.
59) Sia h una funzione iniettiva da S = {-4, -2, -1, 1} verso T = {0, 1, 2, 4, 5} tale che:
h(-4) = 4; h (-1) = 0; h (1) = 2.
Una sola delle seguenti affermazioni è sicuramente vera. Quale?
a) h (-2) = 2;
b) h(-2) = 1;
c) h (-2) = 5;
d) h (-2) = 1 ∨ h (-2) = 5;
e) h (-2) = 1 ∧ h (-2) = 5.
60) Sia s una funzione biunivoca da M = {3, 4, 6, 7, 9} verso P = {a, b, c, d, e} tale che:
s (4) = a; s (3) = d; s (7) = e; s (9) = b.
Qual è la controimmagine di c? Motiva la tua risposta.
61) Dati gli insiemi A = {3, 0, 1, 2, -1} e B = {a, b, c, d}, sia f : A → B una funzione suriettiva.
Sapendo che : a, c, d hanno una sola controimmagine;
f (3) = a; f (0) = c; f (-1) = d ,
determina f (2) e f (1).
62) Dati gli insiemi A = {-1, 2, 0, 4} e B = {m, s, p, t}, sia f una funzione iniettiva da A verso B.
Sapendo che: f (2) = s; f (0) = p; f (4) = t,
puoi affermare che f è biunivoca?
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63) Siano A = {x ∈ N / 0 < x < 6} e B = {x ∈ Q / 1 ≤ x ≤ 2} due insiemi e sia 0 la relazione da A verso B così definita:
x 0 y ⇔ y = 2x - 3
x-1
Dopo aver rappresentato in forma tabulare l’insieme A, il dominio ed il codominio di 0, spiega per quale motivo la
relazione 0 non è una funzione. Determina il sottoinsieme A’ di A in modo tale che la relazione 0 da A’ verso B sia una
funzione.
64) Dati gli insiemi A = {x ∈ Z / - 4 ≤ x ≤ 2} e B = {x ∈ Q / -3 ≤ x < 2}, sia 0 la relazione da A verso B così definita:
x0y⇔y= 3x
x2 - 4
Rappresenta in forma tabulare gli insiemi A e B, il dominio e il codominio di 0 e spiega per quale motivo la relazione 0
non è una funzione. Determina il sottoinsieme A’ di A in modo tale che la relazione 0 da A’ verso B sia una funzione.
65) Siano A = {x ∈ Z / -3 < x ≤ 2} e B = {-4, -1, 1, 4} due insiemi; sia 0 una relazione da A verso B così definita:
x 0 y ⇔ “y è uguale alla differenza fra il triplo di x ed il rapporto fra 4 e x stesso”.
Rappresenta in forma tabulare gli insiemi A e B, il dominio e il codominio di 0 e spiega per quale motivo la relazione 0
non è una funzione. Determina il sottoinsieme A’ di A in modo tale che la relazione 0 da A’ verso B sia una funzione.
67) Siano A = {x ∈ Z / -3 ≤ x ≤ 3} e B = {x ∈ N / 0 ≤ x < 10} due insiemi e sia 0 la relazione da A verso B così definita:
x 0 y ⇔ y = x 2.
Una sola delle seguenti proposizioni è vera; quale?
a) 0 è una funzione suriettiva;
b) 0-1 è una funzione;
c) 0 è una funzione biunivoca;
d) 0 è una funzione iniettiva;
e) 0 è una funzione.
69) Completa la seguente figura sapendo che f : A → B è una funzione biunivoca e che:
f (1) = 9; f -1 (6) = 3; f -1 (7) = 4.
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4. Le relazioni
70) Completa la seguente figura sapendo che f : A → B è una funzione biunivoca e che:
f (a) = r;
f -1( t) = b;
f (d) = s;
f -1(m) = c.
Esempio
La funzione f : N → N / f (x) = x + 2 non è invertibile.
Affinché una funzione sia invertibile, essa deve essere biunivoca, cioè deve essere iniettiva e suriettiva.
La funzione f è sicuramente iniettiva per definizione di addizione.
Vediamo se f è suriettiva e, a tal fine, determiniamo i corrispondenti di alcuni numeri naturali:
f (0) = 0 + 2 = 2;
f (1) = 1 + 2 = 3;
f (2) = 2 + 2 = 4;
f (3) = 3 + 2 = 5;
..............................
f (9) = 9 + 2 = 11
Osservando i risultati ottenuti, notiamo che, aumentando il valore assegnato ad x, anche il valore del suo corrispondente
aumenta. Si vede, allora, che dal codominio di f sono esclusi i numeri 0 e 1, cioè C f = {x ∈ N / x > 1 }.
La funzione f non è, quindi, suriettiva e, dunque, non è biunivoca.
La funzione f , allora, non è invertibile.
La funzione f è invertibile se è definita da N verso N - {0, 1}, cioè f : N → N - {0, 1}.
Determiniamo, in tal caso, la sua funzione inversa.
La funzione inversa ha come dominio N - {0, 1}, come codominio N ed è tale che:
f -1(2) = 0; f -1(3) = 1; f -1(4) = 2;
L’immagine di x ∈ N - {0, 1} si ottiene sottraendo ad x il valore 2. Del resto, se riflettiamo, la sottrazione è l’operazione
inversa dell’addizione.
La funzione inversa, dunque, è f -1 : N - {0, 1}→ N / f -1 (x) = x - 2.
Spiega perché le seguenti funzioni non sono invertibili. Dopo aver determinato, per ciascuna di esse, un sottoinsieme di
N in modo tale che esse risultino invertibili, scrivi la funzione inversa.
71) f : N → N / f (x) = x + 3
72) f : N → N / f (x) = x + 5
73) f : N → N / f (x) = 2 · x
74) f : N → N / f (x) = 2 · x + 1
75) f : N → N / f (x) = 2 · x + 2
76) f : N0→ N / f (x) = 3 · (x - 1)
77) f : Z → Z / f (x) = 2 · (x - 4)
78) f : Z → Z / f (x) = x 2 - 1
x2 +3
79) f : Z → Z / f (x) =
2
80) f : Z → Z / f (x) = 3 · (x - 2)
81) f : {x ∈ N / x = 2 · n ∧ n ∈ N} → N / f (x) = x +2
2
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95) Sia F = {(1, 3), (2, 5), (0, 6)} il grafico di una funzione f e sia G = {(5, 9), (3, 7), (6, 4)} il grafico di una funzione g.
Determina: (g ◦ f)(1); (g ◦ f )(2); (g ◦ f )(0)
96) Dato l’insieme A = {2, 4, 6, 8}, siano f e g due funzioni definite in A tali che:
f (2) = 4; f (4) = 6; f (6) = 8; f (8) = 2;
g (2) = 8; g (4) = 2; g (6) = 4; g (8) = 6 .
Stabilisci se le seguenti affermazioni sono vere o false:
a) g (f (2)) = 6 q V q F
b) f (g (0)) = 0 q V q F
c) (g ◦ f ) (4) = 2 q V q F
d) ( f ◦ g) (8) = 8 q V q F
e) g ◦ f = f ◦ g q V q F
f) f ◦ g = i (dove i è la funzione identità) q V q F
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4. Le relazioni
102) Siano h : Q → Q / y = 2 · x e k : Q → Q / y = x + 1 due funzioni. Una sola delle seguenti affermazioni è falsa. Quale?
a) (k ◦ h) (-1) = -1;
b) h(k (-2)) = -2;
c) (k ◦ h) (2) = h(k (2));
d) (h-1 ◦ k-1 )(1) = (k ◦ h)-1 (1) ;
e) h ◦ h-1 = k ◦ k -1 .
x
103) Siano f : Q → Q / y = - +1 e h : Q → Q / y = -x due funzioni. Una sola delle seguenti affermazioni è vera. Quale?
3
a) ( f ◦ h)(0) = (h ◦ f )(0) ;
b) f (h(-3)) = h( f (3)) ;
c) h ◦ h ≠ i ;
2
d) h ( f (-1) = ;
3
e) ( f ◦ h)(-1) = - 4
3
2 . Una sola delle seguenti affermazioni è falsa; quale?
104) Sia f : Q -{1}→ Q / f (x) = x-1
a) f (2) = 2; d) ( f ◦ f ) (3) non esiste;
b) f è iniettiva; e) f non è biunivoca.
c) f è suriettiva;
163
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Determina il dominio delle seguenti funzioni e, per ciascuna di esse, calcola le immagini dei valori a fianco indicati:
106)
107)
108)
109)
110)
111)
Problemi
112) Anna, Chiara, Elisa, Giulia, Bianca hanno i capelli biondi, neri o castani.
Solo una di loro ha i capelli neri e solo Giulia ha i capelli castani; Elisa e Chiara hanno capelli dello stesso colore, invece
Bianca e Anna hanno capelli di colore diverso; inoltre Bianca ed Elisa non hanno capelli dello stesso colore.
Indica con 0 la relazione “x ha i capelli dello stesso colore di y” e rappresenta il problema con un grafo.
Rispondi ai seguenti quesiti:
a) Qual è il colore dei capelli di Anna?
b) Qual è il colore dei capelli di Bianca?
113) Ad un controllo, il medico ha misurato l’altezza di Lucia, Marta, Francesca, Paola e Rita. Il suo collaboratore ha riportato
su di un foglio le misure rilevate espresse in centimetri: 175, 172, 168, 165, 161; ha però, dimenticato di scrivere a
fianco di ciascuna misura il nome della ragazza; ricorda, però, che:
- Paola è più bassa di Francesca e di Lucia;
- Rita non è più alta di Paola;
- Francesca è più bassa di Marta;
- Marta non è la più alta.
Sapresti indicare l’altezza di ogni ragazza?
(Rappresenta con un grafo la relazione 0 “x è più alta di y”).
114) Arianna, Beatrice, Cecilia, Daniela, Elvira, Giorgia si preparano per andare in pizzeria e non hanno ancora deciso se
indossare una maglia gialla o una maglia rossa. Giorgia, raffreddata, decide di non uscire con le amiche e il giorno
dopo telefona ad Arianna per sapere quale maglia avessero indossato. Arianna risponde in un modo un po’ strano
dicendo: “Tre di noi avevano la maglia rossa; io e Daniela abbiamo indossato maglie di colore diverso, così come
Cecilia ed Elvira; invece Daniela e Beatrice hanno indossato una maglia dello stesso colore, ma diversa da quella di
Elvira.” Qual è il colore della maglia di Arianna?
(Rappresenta con un grafo la relazione 0 “x ha la maglia dello stesso colore di y”).
115) Arturo, Bruno, Claudio e Danilo si sfidano in una gara di tiro con l’arco. Al termine chiedono a Francesco, l’arbitro, chi
ha vinto. Francesco risponde così: “Bruno ha realizzato un punteggio maggiore di quello realizzato da Claudio, ma
minore di quello di Danilo che, comunque, non ha vinto; Antonio ha superato Bruno.”
Indicata con 0 la relazione “x ha realizzato un punteggio maggiore di y”, rappresenta il problema con un grafo e stila
la classifica.
116) Anna, Barbara, Claudia, Debora partecipano ad una gara sui 100 metri. La gara termina senza ex–aequo.
Se Claudia è arrivata subito dopo Debora e Barbara è arrivata seconda, chi è arrivata terza?
117) Delle sei persone, Alberto, Bruna, Cristina, Domenico, Enrico e Fabio, si sa che Domenico e Enrico sono gemelli,
Fabio è il padre di Alberto, Cristina è la madre di Domenico, Bruna è la moglie di Fabio e Enrico è più vecchio di Bruna.
Chi è il più giovane?
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5. I monomi
CAPITOLO 5. I MONOMI
Se cambia la misura del lato, per determinare il perimetro del quadrato si moltiplica per quattro la nuova misura. Si può,
allora, trovare un “modo” più generale per esprimere la misura del perimetro di un quadrato, qualunque sia la misura del
suo lato; precisamente: se indichiamo con l il numero che esprime la misura del suo lato, il perimetro del quadrato è
Perimetro = 4·l
Ancora un esempio: l’area di un triangolo di base 6 cm e altezza relativa 9 cm è: A = 6·9 cm2 = 27 cm2.
2
Le operazioni eseguite consentono di determinare l’area di quei triangoli nei quali la base e l’altezza relativa misurano 6 cm
e 9 cm, ma non consentono di esprimere l’area di un qualsiasi triangolo, note le misure della base e dell’altezza relativa:
ecco, allora, che ci vengono in aiuto le lettere.
Se, in un triangolo, indichiamo con b il numero che esprime la misura della base e con h il numero che esprime la misura
dell’altezza relativa, possiamo dire che, in generale, la sua area è:
A = b·h
2
Altra applicazione: La proprietà commutativa della somma algebrica si esprime, in generale, con la scrittura:
a+b=b+a
Possiamo dire, allora, che in situazioni nelle quali è necessario esprimere proprietà generali è più utile usare lettere al posto
di numeri.
L’introduzione del calcolo letterale è stata una vera e propria rivoluzione nello sviluppo della matematica perché ha
implementato il processo di astrazione e di generalizzazione. A questo sviluppo hanno contribuito anche illustri matematici
italiani come Niccolò Fontana, detto Tartaglia, Girolamo Cardano e Luigi Bombelli.
Esempi
Traduciamo alcune frasi del linguaggio naturale in forma simbolica utilizzando lettere per indicare numeri:
a) Il triplo del successivo di un numero naturale.
- Indichiamo con n un numero naturale;
- il suo successivo è n + 1;
- il triplo del suo successivo si ottiene moltiplicando per 3 il numero n +1.
“Il triplo del successivo di un numero naturale”, in forma simbolica, è 3(n + 1), n ∈ N .
b) Il successivo del triplo di un numero naturale.
- Indichiamo con n un numero naturale;
- il suo triplo si ottiene moltiplicandolo per 3, quindi è 3n;
- il successivo del triplo di n si ottiene aggiungendo 1 al triplo di n.
“Il successivo del triplo di un numero naturale”, in forma simbolica, è 3 n + 1, n ∈ N .
c) Al successivo di un numero naturale sottrai la terza parte del suo precedente.
- Indichiamo con n un numero naturale;
- il suo successivo è n + 1;
- il suo precedente è n − 1;
165
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- ricorda che dividere per 3 significa, anche, moltiplicare per 1 , per cui la terza parte del suo precedente si ottiene
3
moltiplicando per 1 il numero n − 1, quindi 1 (n − 1).
3 3
“Al successivo di un numero naturale sottrai la terza parte del suo precedente”, in forma simbolica è:
(n + 1) − 1 (n − 1), n ∈ N.
3
ATTENZIONE
Negli esempi precedenti, avrai sicuramente notato che per indicare il prodotto a · b si è omesso il puntino ed è
stato scritto semplicemente a b. La stessa cosa non si può fare se si vuole indicare il prodotto fra due numeri:
6 · 2 ≠ 62.
PROVA TU
Traduci in forma simbolica le seguenti frasi del linguaggio naturale:
1) Al doppio del successivo di un numero naturale aggiungi il successivo del doppio del numero stesso.
2) Al quadrato del successivo di un numero intero sottrai il quadrato del numero stesso.
In questo capitolo imparerai ad utilizzare lettere al posto di numeri e ad operare con espressioni contenenti numeri e lettere.
ATTENZIONE
Il calcolo simbolico ha le sue regole che devono essere:
- ben assimilate;
- rispettate;
- usate in modo consapevole.
Cominciamo questo nuovo argomento con una definizione.
Una espressione algebrica è un insieme di numeri e/o lettere legati fra loro da simboli di operazione.
Una espressione algebrica si dice razionale se in essa sono presenti solo le operazioni di somma algebrica,
moltiplicazione e divisione.
Le espressioni algebriche, in generale, si indicano con le lettere maiuscole dell’alfabeto; se è necessario indicare le variabili
dell’espressione, esse si racchiudono fra parentesi tonde.
Così, ad esempio, possiamo indicare con A(n) l’espressione al punto a) degli esempi precedenti: A(n) = 3(n + 1), n ∈ N .
Inoltre, il valore di un’espressione algebrica dipende dal valore attribuito alle variabili.
Per l’espressione A(n) abbiamo:
- n = 0 ⇒ A(0) = 3 ( 0 + 1) = 3 · 1 = 3;
- n = 1 ⇒ A(1) = 3 ( 1 + 1) = 3 · 2 = 6;
- n = 5 ⇒ A(5) = 3 ( 5 + 1) = 3 · 6 = 18.
Calcoliamo il valore dell’espressione E(a, b) = a · b assegnando alle lettere i valori indicati:
2 2
a-b
- per a = 1 e b = - 2 si ottiene: =
4 5
Questa frazione non ha significato, perché in una divisione il divisore deve essere diverso da 0.
In questa espressione algebrica non possiamo, quindi, attribuire alle variabili uno stesso valore, perché altrimenti il divisore
è nullo e, pertanto, non è possibile eseguire l’operazione di divisione.
166
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5. I monomi
Possiamo, allora, dire che, in una espressione algebrica, è possibile attribuire alle lettere qualsiasi valore, purchè le operazioni
siano sempre eseguibili.
PROVA TU
1) Calcola il valore delle seguenti espressioni algebriche assegnando alle lettere i valori indicati:
5.2 I MONOMI
Consideriamo le seguenti espressioni algebriche e vediamo se esistono analogie e differenze fra di esse:
Osserviamo che sono tutte espressioni algebriche razionali e, poiché ci occuperemo solo di tali espressioni algebriche, in
seguito ometteremo l’aggettivo razionale/i.
Le espressioni c) e f ) possono essere scritte in altra forma:
Si chiama monomio una espressione algebrica (razionale) in cui è presente soltanto l’operazione di moltiplicazione.
Alcuni matematici considerano monomi anche espressioni nelle quali sono presenti potenze con esponente negativo oppure
è presente l’operazione di divisione tra lettere chiamano tali espressioni monomi fratti. Per noi sono monomi quelle
espressioni in cui è presente solo la moltiplicazione. Definiremo, nei prossimi capitoli, le espressioni di cui ai punti 2) e 3).
Esempi
2 x3 b5 è un monomio;
5a − 2b non è un monomio, perché è presente l’operazione di somma algebrica;
2 a è un monomio;
3
4a f = 4 · a o non è un monomio, perché è presente l’operazione di divisione fra lettere;
b b
− 3 a− 2 c3 non è un monomio, perché uno degli esponenti è un intero negativo;
2
− 3 f è un monomio.
7
167
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PROVA TU
Fra le seguenti espressioni algebriche, riconosci quelle che sono monomi:
Definizione
Un monomio si dice scritto in forma normale quando ogni lettera, con eventuale esponente, è presente una sola volta.
ATTENZIONE
- Se in un monomio è presente una lettera ‘senza esponente’, è sottointeso che il suo esponente è 1 e,
quindi, il grado relativo a quella lettera è 1.
Per esempio, nel monomio 2 s x 2 la lettera s ‘non ha esponente’; questo vuol dire che il suo esponente è
1 (ricorda che, in generale, a 1 = a) . Il grado relativo ad s è 1.
- Se in un monomio non è presente una lettera, il grado relativo ad essa è 0.
Ad esempio, nel monomio 2 x 3 b 5 il grado relativo ad y è 0.
- Qualsiasi numero razionale (≠ 0) è un monomio di grado 0 rispetto ad una qualsiasi lettera e di grado complessivo 0.
Così:
4 = 4 b 0 c 0 (con b ≠ 0, c ≠ 0) ;
−3 = −3 a 0 d 0 m 0 (con a ≠ 0, d ≠ 0, m ≠ 0).
168
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5. I monomi
Secondo alcuni matematici, il grado del monomio nullo è indeterminato perché esso può avere parte letterale qualsiasi.
Definizioni
Due monomi non nulli che hanno parte letterale uguale si dicono simili.
I monomi 3 m 2 p e −2 m 2 p sono simili.
I monomi 3 m 2 p e 2 m p 2 non sono simili.
PROVA TU
1) Completa la seguente tabella:
Grado relativo a
Monomio Coefficiente Parte letterale Grado complessivo
x y z s v
−5v3y
6x8 z3 s
5
2
3
Somma algebrica
Sul suo lettore MP3, Luigi ha inserito, inizialmente, 10 brani musicali e, successivamente, altri 25;
in tutto, sul suo lettore, Luigi ha inserito 35 brani musicali.
Rappresentiamo in forma simbolica la situazione precedente: se indichiamo con b un brano musicale, Luigi, sul suo lettore
MP3 ha 10 b + 25 b = 35 b
Luigi vuole inserire sul suo lettore MP3 anche 2 film; se indichiamo con f un film, la rappresentazione simbolica del contenuto
del lettore MP3 di Luigi è la seguente: 35 b + 2 f
Certamente non possiamo dire che Luigi ha 37 brani musicali nè che ha 37 film; sul suo lettore Luigi avrà 35 brani musicali
e 2 film; in simboli rimane 35 b + 2 f.
169
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Questo esempio ci può aiutare a capire meglio come calcolare la somma fra due o più monomi:
- 10 b e 25 b sono due monomi simili: la loro somma è 35 b, cioè ancora un monomio;
- 35 b e 2 f sono due monomi, ma non sono simili; in questo caso la somma dei due monomi (35 b + 2 f ) non è un
monomio.
Osserviamo, allora, che la somma di due monomi dà origine a risultati di tipo diverso; si hanno, infatti, i seguenti casi:
a) somma di monomi simili;
b) somma di monomi non simili.
Analizziamo il risultato ottenuto: 7 s2 è un monomio simile sia a 5 s2 che a 2 s2 e il suo coefficiente è la somma dei coefficienti
dei monomi 5 s2 e 2 s2 .
In generale:
la somma di due o più monomi simili è un monomio, simile a
quelli dati, che ha come coefficiente la somma dei coefficienti
dei monomi dati.
In generale:
La somma di due o più monomi non simili si indica ponendo fra i due monomi il segno “+”; essa non è un monomio.
Come per i numeri razionali, la differenza fra due monomi è la somma fra il primo monomio e l’opposto del secondo;
ad esempio:
3 a 3 − 6 a 3 = 3 a 3 + (− 6 a 3) = (3 − 6) a 3 = −3 a 3 ;
2 b 5 − (−5 b 5) = 2 b 5 + 5 b 5 = (2 + 5) b 5 = 7 b 5 .
Anche per i monomi non c’è distinzione fra le operazioni di addizione e di sottrazione e si parla di una sola operazione
chiamata somma algebrica.
Le regole esposte e gli esempi precedenti ci permettono di affermare che l’insieme dei monomi non è chiuso rispetto
all’operazione di somma algebrica.
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5. I monomi
ATTENZIONE
Se in una espressione algebrica alcuni termini sono simili e altri non lo sono, si sommano i termini simili seguendo
la regola esposta in precedenza e, successivamente, si lascia indicata la somma algebrica.
Esempi
Semplifichiamo le seguenti espressioni:
a) −3 x y − 3 x y 5 + (−2 x y 5) + 6 x 5 y − ( − 2 x y 5).
5
b) 4 a 3 b 2 + 6 a 3 b 2 − ( −2 a 3 b 2 ).
“Liberiamo” l’espressione dalle parentesi tonde: 4 a 3 b 2 + 6 a 3 b 2 + 2 a 3 b 2 =
poiché i monomi sono tutti simili tra loro, si ottiene: = (4 + 6 + 2) a 3 b 2 = 12 a 3 b 2.
c)
Osserviamo che i monomi nelle parentesi tonde sono simili tra loro e quindi possiamo determinare la loro somma. Si ottiene:
i monomi in parentesi quadre non sono tutti simili tra loro, per cui, segnando quelli simili con uno stesso simbolo e calcolando
la loro somma, si ottiene:
eliminiamo le parentesi quadre: poiché davanti alle parentesi c’è il segno “−”, dobbiamo cambiare di segno ai termini dentro
le parentesi. Si ha, quindi:
i monomi di questa espressione non sono tutti simili tra loro, per cui, segnando ancora una volta quelli simili con uno stesso
simbolo e calcolando la loro somma, si ottiene:
d)
L’ultimo esempio ci permette di dire che la somma di un generico monomio A con il monomio nullo è ancora il monomio A.
PROVA TU
Semplifica le seguenti espressioni:
Moltiplicazione
Ci proponiamo di determinare il seguente prodotto:
Poiché le lettere sono numeri razionali, possiamo applicare la proprietà commutativa:
Applicando, poi, la proprietà associativa, si ottiene:
Ed infine, applicando le proprietà delle potenze, si ha:
In definitiva :
171
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Esempi
Osservazioni
Le regole esposte e gli esempi precedenti ci permettono di affermare che l’insieme dei monomi è chiuso rispetto
all’operazione di moltiplicazione.
Dall’esempio c) deduciamo che il prodotto di due o più monomi è il monomio nullo se e solo se almeno uno di essi è il
monomio nullo. Anche per i monomi, quindi, vale la legge di annullamento del prodotto.
Osservando l’esempio d) e generalizzando, si può affermare che 1 è l’elemento neutro rispetto alla moltiplicazione tra
monomi.
PROVA TU
Calcola i seguenti prodotti fra monomi:
172
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5. I monomi
Potenza di un monomio
Come ben sai, il prodotto di più fattori uguali si chiama potenza.
La potenza di un monomio, dunque, non è altro che il prodotto di più monomi uguali fra di loro, ripetuto tante volte quanto
indicato dall’esponente. Calcoliamo la seguente potenza:
Applicando la proprietà commutativa e la proprietà associativa,
si ottiene:
Poiché, il prodotto in ciascuna parentesi tonda è, a sua volta, una potenza, si ottiene:
In definitiva:
Per le potenze di monomi valgono le già note proprietà delle potenze; in particolare ricordiamo che qualsiasi monomio,
diverso dal monomio nullo, “elevato a 0” è sempre uguale a 1!
Esempi
PROVA TU
Calcola le seguenti potenze:
Divisione
Ricorderai che, in precedenza, abbiamo definito il quoziente fra due numeri razionali, come quel numero che moltiplicato
per il divisore (≠ 0) dà per risultato il dividendo.
Allo stesso modo definiamo il quoziente, se esiste, fra due monomi (dove, ovviamente, il divisore è diverso dal monomio
nullo).
173
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Si ha, dunque:
In definitiva:
E’ facile, poi, verificare che
Dobbiamo trovare, allora, un monomio, se esiste, tale che, moltiplicato per 9 m2, dia come risultato − 5 m3 p5.
Come nel caso precedente, per ottenere il coefficiente del quoziente, dividiamo fra loro i coefficienti del dividendo e del
divisore; in questo caso il risultato della divisione è un numero razionale dal momento che il primo coefficiente non è multiplo
del secondo.
Per determinare la parte letterale si procede allo stesso modo e, quindi, dividiamo fra loro le potenze con la stessa base.
Osserviamo che, nella parte letterale del divisore, non è presente la lettera p, questo vuol dire che il suo esponente è 0.
Si ha, quindi:
In definitiva:
In definitiva:
Il risultato ottenuto non è un monomio perché un esponente della parte letterale è un numero negativo.
Dobbiamo trovare, quindi, un monomio, se esiste, tale che, moltiplicato per 5 f 2m2 dia come risultato
Osserviamo che nel dividendo non è presente la lettera m, quindi il suo esponente è 0.
Procedendo come negli esempi precedenti, si ottiene:
In definitiva:
Anche questa volta, il risultato ottenuto non è un monomio perché un esponente della parte letterale è un numero negativo.
174
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5. I monomi
PROVA TU
Completa le seguenti uguaglianze:
Dagli esempi e dagli esercizi precedenti, si osserva che non sempre la divisione fra due monomi è ancora un monomio.
Precisamente:
- il quoziente è un monomio negli esempi a) e b) e negli esercizi 1) e 3);
- il quoziente non è un monomio negli esempi c) e d) e negli esercizi 2), 4) e 5).
Analizziamo i risultati ottenuti, prestando attenzione alla parte letterale dei monomi dividendo e divisore:
a) , b) , 1) : nella parte letterale del dividendo sono presenti tutte le lettere della parte letterale del divisore; l’esponente
di ciascuna lettera nel dividendo è maggiore dell’esponente della stessa lettera nel divisore.
Il grado complessivo del quoziente è uguale alla differenza fra i gradi complessivi del dividendo e divisore; l’esponente
di ciascuna lettera nel quoziente è uguale alla differenza fra gli esponenti della stessa lettera nel dividendo e divisore.
3) : nella parte letterale del dividendo sono presenti tutte le lettere della parte letterale del divisore; l’esponente di ciascuna
lettera nel dividendo è maggiore o uguale all’esponente della stessa lettera nel divisore.
Il grado complessivo del quoziente è uguale alla differenza fra i gradi complessivi del dividendo e divisore; l’esponente
di ciascuna lettera nel quoziente è uguale alla differenza fra gli esponenti della stessa lettera nel dividendo e divisore.
c), 2), 4) : nella parte letterale del dividendo sono presenti tutte le lettere della parte letterale del divisore; esiste, però, una
lettera del dividendo che ha esponente minore di quello che ha la stessa lettera nel divisore;
d), 5) : una lettera del divisore non è presente nel dividendo.
PROVA TU
Quali, fra i seguenti quozienti, sono monomi?
175
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Esempi
Semplifica le seguenti espressioni:
1)
(eseguiamo, prima, le operazioni “racchiuse” nelle parentesi tonde e che indicano la somma algebrica di monomi simili)
(poiché la moltiplicazione ha la “precedenza” sulla somma algebrica, eseguiamo i prodotti ricordando la regola dei segni
e semplificando dove possibile)
(poiché i monomi di questa somma algebrica sono tutti simili e, in particolare, due sono opposti)
2)
PROVA TU
Semplifica la seguente espressione:
176
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5. I monomi
I divisori di B sono:
In generale:
si chiama Massimo Comun Divisore fra due o più monomi il divisore di grado maggiore comune ai monomi dati.
Il coefficiente del MCD fra due o più monomi può essere arbitrario ma si conviene di assumere, se possibile, il MCD fra
i coefficienti dei monomi dati.
Anche fra i monomi, per determinare il Massimo Comun Divisore non è necessario scrivere ogni volta tutti i loro divisori; infatti
esiste una regola pratica, analoga a quella già vista per i numeri naturali.
Il MCD fra due o più monomi è un monomio che ha:
- come coefficiente:
- il MCD fra i valori assoluti dei coefficienti se i coefficienti sono interi;
- 1 se i coefficienti non sono tutti interi;
- come parte letterale il prodotto delle lettere comuni a tutti i monomi, ognuna presa una sola volta e con il minimo
esponente.
Esempi
a) Determiniamo il
- i coefficienti dei monomi non sono interi, quindi il coefficiente del MCD è 1;
- le lettere comuni ai due monomi sono: “m” e “s”; per la lettera m l’esponente più piccolo è 1, per la lettera s l’esponente
più piccolo è 2; quindi la parte letterale del MCD è m s 2.
177
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b) Determiniamo il
- i coefficienti, senza tener conto del segno, pur essendo interi, sono primi fra loro, quindi il loro MCD è 1;
- le parti letterali dei due monomi non hanno lettere in comune.
In definitiva:
PROVA TU
1) Scrivi tre divisori del monomio 8b 3c 2.
2) Determina il MCD fra i seguenti monomi:
Dati due monomi A e B, si chiama minimo comune multiplo fra A e B un monomio di grado minimo fra i multipli
comuni ad A e B. Il minimo comune multiplo fra i monomi A e B si indica con mcm(A, B).
Il coefficiente del mcm fra due o più monomi può essere arbitrario, ma, anche in questo caso, si conviene di assumere,
se possibile, il mcm fra i coefficienti dei monomi dati.
Per determinare il minimo comune multiplo fra due o più monomi esiste, così come per il MCD, una regola pratica:
Il mcm fra due o più monomi è un monomio che ha:
- come coefficiente:
- il minimo comune multiplo fra i valori assoluti dei coefficienti, se i coefficienti sono interi;
- 1 se i coefficienti non sono interi;
- come parte letterale il prodotto di tutte le lettere dei monomi, ognuna presa una sola volta e con il massimo
esponente.
Esempi
1) Determiniamo il
- i coefficienti dei monomi non sono interi, quindi il coefficiente del mcm è 1;
- le lettere comuni ai due monomi sono: “m” e “s”; per la lettera m l’esponente più grande è 3, per la lettera s
l’esponente più grande è 3; inoltre la lettera “q” non è comune alle parti letterali dei due monomi; quindi la parte
letterale del mcm è m3 q s 3.
In definitiva:
2) Determiniamo il
- il mcm fra i coefficienti è 6;
- le parti letterali dei due monomi non hanno lettere in comune, quindi la parte letterale del mcm è formata dal prodotto
di tutte le lettere dei due monomi, cioè a 4c2 b 3 f 5 (le lettere possono essere scritte anche in ordine alfabetico).
In definitiva:
3) Determiniamo il
- il mcm (12, 18) = 36, quindi il coefficiente del mcm è 36;
- le parti letterali dei due monomi hanno in comune la lettera “x” e l’esponente maggiore è 4; le lettere “y” e “z” non
178
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5. I monomi
In definitiva:
PROVA TU
Determina il minimo comune multiplo dei seguenti monomi:
179
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ESERCIZI CAPITOLO 5
I MONOMI
Conoscenza e comprensione
1) Che cos’è un’espressione algebrica?
2) Quando un’espressione algebrica si dice razionale?
3) Che cos’è un monomio?
4) Quali parti si distinguono in un monomio?
5) Quali, fra le seguenti espressioni algebriche, sono monomi?
6) I numeri 5 e 8, intesi come “monomi”, sono simili? Giustifica la tua risposta.
7) Per quali valore di n, con n ∈ N, l’espressione −7 h 3−n k 2 è un monomio?
8) Che cosa si intende per grado relativo ad una lettera di un monomio?
9) Che cosa si intende per grado complessivo di un monomio?
10) Stabilisci se le seguenti affermazioni sono vere o false:
a) Qualsiasi numero naturale è un monomio. q V q F
b) Il monomio nullo ha grado complessivo 0. q V q F
c) Il coefficiente di b 2d 5 è 0. q V q F
d) Il monomio 3xy 2 ha grado complessivo 2. q V q F
e) In un monomio, il grado relativo ad una lettera può essere un numero non positivo. q V q F
g) Il grado complessivo di un monomio è sempre un numero positivo. q V q F
h) Il grado complessivo di un monomio può essere un numero non negativo. q V q F
i) Se il grado complessivo di un monomio è 1, la sua parte letterale è formata da una sola lettera. q V q F
l) In un monomio, il grado relativo ad una lettera ed il grado complessivo possono essere uguali. q V q F
14) Come operi per determinare la somma o la differenza fra due monomi?
15) Come si esegue la moltiplicazione fra due monomi?
16) In quale caso il quoziente di due monomi è ancora un monomio?
17) Come si esegue la divisione fra due monomi?
18) Una sola delle seguenti affermazioni è falsa; quale?
a) il prodotto fra due monomi è sempre un monomio;
b) la somma fra due monomi opposti è il monomio nullo;
c) il grado complessivo del prodotto fra due monomi simili è il doppio del grado complessivo dei due fattori;
d) il grado complessivo del prodotto fra due monomi è uguale al prodotto dei gradi complessivi dei due fattori;
e) il grado complessivo del quoziente di due monomi simili è 0.
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5. I monomi
20) Come si determina il massimo comun divisore fra due o più monomi?
21) Come si determina il minimo comune multiplo fra due o più monomi?
Esercizi
Espressioni algebriche
Traduci nel linguaggio naturale le seguenti espressioni scritte nel linguaggio simbolico:
8) 12)
9) 13)
10)
14)
11) 15)
Calcola il valore che assumono le seguenti espressioni algebriche sostituendo alle lettere i valori indicati:
16)
17)
18)
19)
181
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20)
21)
e) mai
q V q F
q V q F
q V q F
q V q F
24) Le seguenti affermazioni si riferiscono all’espressione A(k, m) = una sola di esse è falsa. Quale?
25) Solo una, fra le seguenti espressioni, non assume mai il valore zero. Quale?
Per quali valori attribuiti alle lettere, le seguenti espressioni perdono di significato?
26)
27)
28)
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5. I monomi
Monomi
29) Stabilisci quali delle seguenti espressioni algebriche sono monomi e riducile a forma normale:
32)
33)
34)
35)
36)
37)
38)
39)
183
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46) Sia b ∈ N e A(m, p) = 3 m 4 p2 − b; quali valori puoi assegnare a b affinchè tale espressione sia un monomio? Quale
valore puoi assegnare a b affinchè A(m, p) sia di grado complessivo 5?
47) Sia m ∈ N; quale valore puoi assegnare alla lettera m affinchè l’espressione −3x2m y sia un monomio di grado 6 rispetto
alla lettera x? Quale valore puoi assegnare alla lettera m affinchè la stessa espressione sia un monomio di grado
complessivo 5?
48) Sia h ∈ Z; per quale valore di h l’espressione 4 p2h+5 s 2 è un monomio di grado complessivo 3?
Per quale valore di h la stessa espressione è di grado 3 rispetto alla lettera p?
49) Siano b, c interi; quali valori puoi assegnare alle lettere b e c affinchè l’espressione m3cqb-2 sia un monomio di grado
complessivo 0 ? Per quali valori di b la stessa espressione non è un monomio?
50) Sia b un numero naturale; per quale valore di b l’espressione 7xb+3 z b è un monomio di grado complessivo 2?
51) Una dimensione di un rettangolo è t e l’altra è i suoi ; qual è l’area del rettangolo?
52) Il lato di un triangolo equilatero è 5s; qual è il suo perimetro?
53) Qual è la lunghezza di una circonferenza di raggio r ? E la superficie del cerchio delimitato da tale circonferenza?
54) Qual è il volume del parallelepipedo di dimensioni a, b, c ?
55) Qual è la superficie laterale di un prisma retto avente per base un pentagono regolare di lato h e altezza tripla del lato
del pentagono di base?
56) Qual è la superficie laterale di un cubo di lato l ?
57) L’altezza di una piramide a base quadrata è 2a e il lato di base è la terza parte dell’altezza; qual è il volume della piramide?
58) In un cilindro, il diametro di base misura 3r e l’altezza è il triplo del raggio. Qual è la superficie laterale del cilindro?
E il suo volume?
59)
60)
61)
62)
184
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5. I monomi
q V q F
q V q F
q V q F
q V q F
q V q F
q V q F
q V q F
q V q F
q V q F
q V q F
q V q F
q V q F
q V q F
q V q F
185
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Somma algebrica
Esegui le operazioni indicate:
69)
70)
71)
72)
73)
74)
75)
76)
77)
78)
79)
80)
81)
82)
83)
84)
85)
86)
87)
88)
89)
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5. I monomi
102)
94)
95) 103)
96) 104)
97)
105)
Esempio
In definitiva:
106)
107)
108)
109)
110)
111)
187
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Moltiplicazione
112) Completa la seguente tabella:
114)
115)
116)
117)
118)
119)
120)
121)
122)
123)
124)
125)
126)
127)
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5. I monomi
129)
130)
131)
132)
133)
134)
135)
136)
137)
138)
139)
140)
141)
142)
143)
144)
145)
146)
147)
148)
149)
150)
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151)
152)
153)
154)
155)
156)
157) 161)
158) 162)
159) 163)
160)
Potenze di monomi
Calcola le seguenti potenze di monomi:
164)
165)
166)
167)
168)
169)
170)
171)
190
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5. I monomi
172)
173)
Esempio
Calcoliamo le potenze dei seguenti monomi:
a) b)
- n pari:
- n dispari:
- n pari:
- n dispari:
174)
175)
176)
Esempio
Completiamo le seguenti uguaglianze:
a) Determiniamo il coefficiente della base della potenza.
Osserviamo che l’esponente della potenza è dispari ed il monomio ottenuto ha coefficiente negativo; deduciamo, allora,
che il coefficiente della base della potenza è preceduto dal segno “−”; inoltre, 8 = 23. La base della potenza ha come
coefficiente −2.
Determiniamo, adesso, la parte letterale.
Poiché per determinare l’esponente della parte letterale di una potenza si moltiplicano fra loro gli esponenti, per calcolare
gli esponenti della parte letterale della base della potenza è necessario eseguire l’operazione inversa; dobbiamo, quindi,
dividere per 3 gli esponenti 6 e 3. Si ottiene:
b) Determiniamo il coefficiente della base della potenza.
Osserviamo che l’esponente della potenza è pari; il coefficiente della base, allora, può essere preceduto dal segno “+”
o dal segno “−”; inoltre 9 = 32. Il coefficiente della base della potenza, allora, è +3 oppure −3.
Per determinare l’esponente della parte letterale, si procede come al punto a); dividiamo, quindi, per 2 gli esponenti 8
e 2. Si ottiene: (3m4 p)2 = 9m8 p2 oppure (− 3m4 p)2 = 9m8 p2
191
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178) 182)
179)
183)
180)
184)
Sostituisci al posto dei puntini i termini mancanti in modo da rendere vere le uguaglianze:
185)
192)
186)
193)
187) 194)
188) 195)
189)
196)
190)
191)
Esempio
si ottiene:
In definitiva:
197)
198)
199)
192
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5. I monomi
200)
201)
202)
203)
204)
205)
206)
207)
208)
209)
210)
211)
212)
213)
214)
215)
193
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Divisione
216) Completa la seguente tabella:
Esempio
Osserviamo, prima di tutto, che gli esponenti di ciascuna lettera del dividendo sono maggiori o uguali agli esponenti della
stessa lettera nel divisore; quindi, il quoziente è un monomio. Il coefficiente del quoziente si ottiene dividendo fra loro il
coefficiente del dividendo ed il coefficiente del divisore e, poiché sono concordi, il segno del coefficiente è “+”;
la parte letterale è formata dalle lettere del dividendo aventi per esponente la differenza fra gli esponenti del dividendo e
ATTENZIONE
Consideriamo la divisione dell’esempio precedente:
217)
218)
219)
220)
221)
222)
223)
194
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5. I monomi
224)
225)
226)
227)
228)
229)
230)
231)
232) A quale insieme deve appartenere k affinchè il quoziente della divisione sia un monomio?
233) A quale insieme deve appartenere a affinchè il quoziente della divisione sia un monomio?
234) A quale insieme deve appartenere k affinchè il quoziente della divisione non sia un monomio?
Inserisci, se possibile, al posti dei puntini i monomi opportuni in modo che le seguenti uguaglianze risultino vere:
235) 245)
236)
246)
237)
238)
239)
240)
241)
242)
243)
244)
195
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247)
248)
249)
250)
251)
252)
253)
254)
255)
256)
257)
258)
259)
260)
261)
262)
263)
264)
265)
266)
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5. I monomi
267)
268)
269)
270)
271)
272)
273)
274)
275)
279) Sia Solo uno dei seguenti monomi non è un divisore di A; quale?
197
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282) Completa la seguente tabella e calcola il MCD Determina il MCD fra i seguenti gruppi di monomi:
delle seguenti coppie di monomi:
283)
284)
285)
286)
287)
288)
289)
290) Completa la seguente tabella e calcola il mcm Calcola il mcm tra i seguenti gruppi di monomi:
delle seguenti coppie di monomi:
291)
292)
293)
294)
295)
296)
297)
298)
299)
300)
301)
302)
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5. I monomi
Problemi
303) Un lato di un triangolo misura 8k e l’altezza ad esso relativa è i suoi
Qual è l’area del triangolo? Determina l’area del triangolo nel caso in cui k = 5 m.
304) Una dimensione di un rettangolo misura 12h e l’altra è i suoi
Determina il perimetro e l’area del rettangolo. Qual è l’area del rettangolo se h = 8 cm?
305) La misura della superficie di un quadrato è 36b2; al suo lato viene aggiunto un segmento
uguale ai suoi Di quanto è aumentata la superficie del quadrato?
Qual è la misura della superficie del nuovo quadrato?
Quanto misura il perimetro di ciascuno dei due quadrati?
306) Il lato di un rettangolo misura a e il suo perimetro è
Qual è l’area del rettangolo che si ottiene triplicando il lato maggiore e dimezzando il lato minore?
307) La base di un triangolo isoscele è 12k e il lato obliquo è i suoi
Qual è il perimetro del triangolo che si ottiene diminuendo la base di un segmento
pari ad del lato obliquo ed aumentando il lato obliquo di un segmento pari ad
della base? Per quale valore di k il perimetro di quest’ultimo triangolo è 204 cm?
308) Antonio e Bruno si danno appuntamento al centro commerciale che dista da casa
di Antonio 144a. Dopo aver percorso del tragitto, Antonio incontra Lucia e si ferma
per salutarla; dopo aver percorso del tratto rimanente si ferma ancora per salutare Giorgio,
un suo vecchio compagno di scuola. Bruno, non vedendolo arrivare, lo chiama sul cellulare:
“Antonio, dove sei? Quanta strada devi fare ancora? ”. Antonio risponde: “Sto arrivando,
devo fare ancora…..”. Cade la linea. Come avrebbe completato la frase Antonio?
Scrivi e semplifica l’espressione che risolve il problema.
309) Marta ha k libri di autori francesi, inglesi, italiani, statunitensi. Marta ha pensato, allora, di
sistemarli in modo che su ogni ripiano della libreria ci siano libri di autori della stessa
nazionalità. Mentre sistemava i libri si è accorta che di questi sono stati scritti da autori
italiani; dei rimanenti, sono di autori di origine inglese e i sono di autori statunitensi.
Quanti sono i libri di scrittori di origine francese?
Quale, fra i seguenti valori, puoi attribuire a k, affinchè il problema abbia soluzione?
a) k = 145 b) k = 260 c) k = 125 d) k = 130 e) k = 135
310) Una piazza della città di Manigoldia ha la forma di un rettangolo in cui una dimensione è 15b
è l’altra è i suoi . In onore di Lamus, grande eroe di Manigoldia, al centro della piazza è stato
costruito un edificio avente per base un triangolo equilatero equivalente ai del rettangolo.
Quanto misura la superficie della piazza esterna all’edificio?
311) Francesco deve plastificare un dado il cui spigolo misura 8q. E’ sufficiente un foglio rettangolare
di dimensioni 32q e 12q? Motiva la tua risposta.
312) Calcola il perimetro e l’area della figura sottotante.
199
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6. I polinomi
CAPITOLO 6. I POLINOMI
6.1 DEFINIZIONI
Nella figura a lato è rappresentata la piantina del cortile di un
condominio.
Scrivi un’espressione che indichi il perimetro del cortile:
….…………………………………………………………………... .
Scrivi un’espressione che indichi l’area del cortile:
……………………………………………………………………… .
Entrambe le espressioni precedenti indicano la somma di più monomi non tutti simili tra di loro; tali espressioni prendono
il nome di polinomi.
Si ha, allora, la seguente definizione:
- Si chiama polinomio la somma algebrica di più monomi.
- I monomi che formano il polinomio si chiamano termini del polinomio.
In generale:
un polinomio si dice ridotto a forma normale se è la somma algebrica di monomi non simili fra di loro.
Inoltre, un polinomio, ridotto a forma normale, si chiama:
- binomio se è la somma algebrica di due monomi;
- trinomio se è la somma algebrica di tre monomi;
- quadrinomio se è la somma algebrica di quattro monomi.
PROVA TU
Stabilisci se i seguenti polinomi sono ridotti a forma normale e, qualora non lo siano, riducili a forma normale:
ATTENZIONE
Osserva i seguenti “polinomi”:
Il polinomio A è la somma di monomi simili, quindi A = 4 f 2; il polinomio B è la somma fra un monomio e altri monomi tutti
nulli, quindi B = − 4 p 3; il polinomio C è la somma fra un numero razionale e monomi nulli, quindi C = infine, il polinomio
D è la somma di monomi nulli, quindi D = 0.
In modo analogo a quanto fatto per i monomi, anche per i polinomi si definiscono il grado complessivo ed il grado relativo
(ovviamente i polinomi devono essere ridotti a forma normale).
201
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- Si chiama grado complessivo di un polinomio il maggiore fra i gradi complessivi dei suoi termini.
- Si chiama grado relativo (o grado rispetto) ad una lettera l’esponente maggiore con cui quella lettera compare nel
polinomio.
- Il termine del polinomio di grado (complessivo) zero è chiamato termine noto.
- Se i termini del polinomio hanno lo stesso grado complessivo, il polinomio si dice omogeneo.
Esempi
a) Sia
PROVA TU
Per ciascuno dei seguenti polinomi indica il grado complessivo ed il grado relativo a ciascuna lettera; stabilisci, inoltre, se
esso è omogeneo:
Il polinomio P(x, y) è di terzo grado rispetto alla lettera “x”; inoltre, in esso, la lettera “x” è presente con esponenti 3 (che è
il maggiore), 2, 1, 0 (il termine 6 y è di grado 0 rispetto ad x).
Nel polinomio P(x, y) sono presenti, quindi, tutti gli esponenti di x, dal maggiore (3) fino all’esponente 0.
Si dice, allora, che P(x, y) è completo rispetto alla lettera x.
Nel polinomio Q(m, t), il primo termine è di terzo grado rispetto a m, il secondo termine (− 5m2) è di secondo
grado rispetto a m, l’ultimo termine (− 9) è di grado 0 rispetto a m, cioè i termini del polinomio sono scritti in ordine
decrescente rispetto al grado relativo a m; si dice che il polinomio Q(m, t) è ordinato secondo le potenze
decrescenti di m.
Il polinomio S(a), invece, è ordinato secondo le potenze crescenti di a; infatti il primo termine (5a) è di primo grado
rispetto ad a, il secondo termine (−2a3) è di terzo grado rispetto ad a, l’ultimo termine (– 6a5) è di quinto grado rispetto ad
a.
Infine, il polinomio T(k) è completo rispetto alla lettera k e ordinato secondo le potenze decrescenti della lettera k.
Osserva, adesso, con attenzione i polinomi S(a) e B(a) e completa:
i termini di S(a) sono tutti ….………… a quelli di ………….. ;
202
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6. I polinomi
In generale:
- un polinomio P è completo rispetto ad una lettera se in esso sono presenti tutte le potenze di quella lettera, dalla
maggiore fino a quella con esponente 0;
- un polinomio P è ordinato secondo le potenze decrescenti di una lettera se i suoi termini sono scritti in ordine
decrescente rispetto al grado relativo a quella lettera;
- un polinomio P è ordinato secondo le potenze crescenti di una lettera se i suoi termini sono scritti in ordine
crescente rispetto al grado relativo a quella lettera;
- due polinomi sono uguali se, a parte l’ordine, contengono gli stessi monomi;
- si chiama opposto di un polinomio, il polinomio che si ottiene cambiando di segno a ciascuno dei termini del polinomio
dato. L’opposto di un polinomio A si indica con −A.
Completa
Se un polinomio non è ordinato rispetto ad una lettera, lo si può riscrivere in modo che sia ordinato rispetto a quella lettera
applicando la proprietà ………………..………………………… della ………………………………………. fra monomi.
Se un polinomio non è completo rispetto ad una lettera, lo si può rendere completo rispetto a quella lettera aggiungendo
un monomio che abbia per coefficiente ……... e come parte letterale ………………......... con l’esponente ………………
PROVA TU
a) Ordina il seguente polinomio secondo le potenze crescenti di x e stabilisci se esso è completo rispetto alla lettera y:
b) Ordina il seguente polinomio secondo le potenze decrescenti di y e stabilisci se esso è completo rispetto alla lettera x:
c) Riscrivi il seguente polinomio in modo che sia completo rispetto alla lettera h :
d) Completa i polinomi A(x) e B(x) in modo tale che essi siano uguali:
Anche i polinomi sono delle espressioni algebriche, quindi il loro valore dipende da quelli che vengono attribuiti alle variabili.
Ad esempio: consideriamo il polinomio B(m) = 2m3 − 3m + 2 e determiniamo il valore che esso assume quando alla variabile
m si assegnano i valori 2, 3, −2, 0.
Se m = 2 ⇒ B(2) = 2 · 2 3 − 3 · 2 + 2 = 2 · 8 − 6 + 2 = 16 − 6 + 2 = 12;
se m = 3 ⇒ B(3) = 2 · 3 3 − 3 · 3 + 2 = 2 · 27 − 9 + 2 = 54 − 9 + 2 = 47;
se m = −2 ⇒ B(−2) = 2 · (−2) 3 − 3 · (−2) + 2 = 2 · (−8) + 6 + 2 = −16 + 6 + 2 = −8;
se m = 0 ⇒ B(0) = 2 · 0 3 − 3 · 0 + 2 = 2 · 0 − 0 + 2 = 2.
203
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Si chiama somma di due polinomi A e B, e si indica con A + B, il polinomio che si ottiene addizionando ai monomi di A
i monomi di B.
Per esempio, dati i polinomi
determiniamo la loro somma.
= (eliminando le parentesi) =
Si chiama differenza fra due polinomi A e B, e si indica con A − B, la somma fra il polinomio A e l’opposto del polinomio
B: A − B = A + (− B).
Così, se A(x, y) e B(x, y) sono i polinomi dell’esempio precedente, calcoliamo la loro differenza.
= (eliminando le parentesi)
= (riducendo i termini simili)
Come già visto per le operazioni definite negli insiemi numerici, anche la differenza fra due polinomi si “trasforma” in addizione
e le due operazioni diventano un’unica operazione chiamata somma algebrica.
PROVA TU
Dati i polinomi:
determina:
Completa
Osservando i risultati degli esercizi a) e b), si ha che A(a, b) + D(a, b) …… D(a, b) + A(a, b).
Generalizzando, si può affermare che per l’operazione di somma algebrica fra polinomi vale la proprietà
……………..……………………………………….… .
Osservando i risultati degli esercizi e) e f), si ha che: [D(a, b) + A(a, b)] + C(a, b) ........ D(a, b) + [A(a, b) + C(a, b)].
Generalizzando, si può affermare che per l’operazione di somma algebrica fra polinomi vale la proprietà
……………..……………………………………….… .
204
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6. I polinomi
PROVA TU
Esegui le seguenti moltiplicazioni:
Completa
Osservando l’esempio introduttivo e i risultati degli esercizi precedenti, si ha che:
- il prodotto di un monomio per un polinomio è un ………………………….. ;
- il grado complessivo del prodotto è uguale alla ……………… dei gradi ……………………… dei due fattori.
In definitiva:
Se osserviamo la riga (∗), notiamo che essa contiene il prodotto di ciascun termine del primo polinomio per ciascun termine
del secondo polinomio.
ATTENZIONE
- Prima di eseguire la moltiplicazione di due polinomi è opportuno che essi siano ridotti a forma normale.
- Per determinare il prodotto di tre o più polinomi, si esegue il prodotto fra i primi due e, dopo aver ridotto a
forma normale il polinomio ottenuto, lo si moltiplica per il terzo polinomio e così via.
- Se i polinomi sono più di tre, è opportuno applicare la proprietà associativa e moltiplicare i polinomi dati a
due a due; dopo aver ridotto a forma normale, se necessario, i polinomi così ottenuti, si moltiplicano fra di
loro.
- Nel caso della moltiplicazione fra un monomio e due o più polinomi, è opportuno, prima, determinare il prodotto dei
polinomi e, successivamente, moltiplicare il monomio per il polinomio così ottenuto.
Esempi
a) Calcoliamo il seguente prodotto:
Applicando la proprietà associativa, calcoliamo il prodotto fra i primi due polinomi:
(sommiamo i termini simili del polinomio racchiuso nelle prime parentesi tonde):
205
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I polinomi ottenuti non contengono termini simili, possiamo, allora, eseguire la moltiplicazione:
In definitiva si ha:
PROVA TU
1) Esegui le seguenti moltiplicazioni fra polinomi:
Completa
Osservando l’esempio introduttivo e i risultati degli esercizi precedenti, si ha che:
- il prodotto di un polinomio per un polinomio è un ………………………….. ;
- il grado complessivo del prodotto è uguale alla ……………… dei gradi ……………………… dei due fattori.
2) Dati i polinomi
calcola:
a) A · B; B · A;
b) A · (B · C); (A · B) · C;
c) A · 1; B · 0.
206
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6. I polinomi
Prodotti notevoli
Completa la seguente tabella come nell’esempio della prima riga:
Osserviamo attentamente la tabella:
- i prodotti indicati in ciascuna casella della prima colonna
sono prodotti fra binomi;
- i binomi sono “particolari”: essi sono formati da due
termini uguali e due opposti;
- eseguendo la moltiplicazione dei binomi, nel prodotto si
ottengono sempre due monomi opposti (seconda
colonna);
- il prodotto è un binomio i cui termini sono due
quadrati, uno dei quali è preceduto dal segno “−” (terza
colonna);
- è preceduto dal segno “−” il quadrato del termine
opposto nei binomi dati.
In realtà, il risultato sopra esposto è più generale e vale anche se A e B sono due qualsiasi espressioni algebriche.
Esempi
Si ottiene:
Osserviamo che il prodotto indicato è il prodotto fra due binomi formati da un termine uguale (−6) ed uno opposto
Il risultato è un binomio i cui termini sono (−6)2 e e, quest’ultimo, sarà preceduto dal segno “−” .
Si ottiene:
Si ottiene:
207
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PROVA TU
Applicando la regola precedente, calcola i seguenti prodotti:
La regola appena esposta è più generale e vale anche se A e B sono due qualsiasi espressioni algebriche.
Esempi
Osserviamo che
208
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6. I polinomi
Osservando la tabella e gli esempi precedenti, notiamo che nello sviluppo del quadrato di un binomio il “doppio prodotto”
è preceduto dal segno “+” se i due monomi sono concordi, dal segno “−” se i due monomi sono discordi.
PROVA TU
Determina il quadrato dei seguenti binomi:
La regola sopra esposta è più generale e vale anche se A, B, C sono tre qualsiasi espressioni algebriche.
Esempi
209
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OSSERVAZIONE
Tale procedimento può essere generalizzato per determinare il quadrato di un qualsiasi polinomio:
il quadrato di un polinomio è formato dalla somma dei quadrati di tutti i termini e dei doppi prodotti di ciascun termine
per i termini successivi. Per esempio: (a + b + c + d)2 = a2 + b2 + c 2 + d 2 + 2ab + 2ac + 2ad + 2bc + 2bd + 2cd
PROVA TU
Determina il quadrato dei seguenti trinomi:
= ....... + .…... + ..….. + ……. + ….... + ……. = …….. + …..… + …..… + …..… ;
.…....…....…....…....…....…....…....…....…...;
= ……………………………………...………. = …………......……..…………………. ;
(−2d – 3)3 = …………….…………. = ………………………………………………… =
= ………………………………………………. = …………………………………. .
210
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6. I polinomi
La regola sopra esposta è più generale e vale anche se A e B sono due qualsiasi espressioni algebriche.
Esempi
OSSERVAZIONE
Ragionando allo stesso modo, si potrebbe ricavare una regola per determinare il cubo di un trinomio o di un qualsiasi
polinomio. Tale regola, tuttavia, è abbastanza complessa e quindi è preferibile calcolare il cubo di un trinomio o di un qualsiasi
polinomio come prodotto di opportuni fattori.
PROVA TU
Calcola il cubo dei seguenti polinomi:
Determiniamo, allora, alcune potenze (con esponente maggiore di 3) del binomio (a + b):
Completa:
............................................................................................................................................... ;
............................................................................................................................................... .
211
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(a + b)7 = ............................................................................................................................................................................ ;
(a + b)8 = .....................................................................................................................................................................................
Osserva i risultati ottenuti e completa inserendo, al posto dei puntini, una delle voci indicate in rosso:
- se 0 ≤ n ≤ 8, il risultato delle precedenti potenze è un polinomio formato da ………… (n −1, n, n + 1) termini ;
- il grado complessivo del polinomio ottenuto è …………….. (uguale, diverso) …… esponente;
- il polinomio ottenuto è un polinomio ……………………… (omogeneo, non omogeneo);
- il polinomio ottenuto è ordinato secondo le potenze ……..……………….. (crescenti, decrescenti) di a e secondo le
potenze ………………………… (crescenti, decrescenti) di b.
Riepilogando:
la potenza di un binomio del tipo (a + b)n è un polinomio:
- di grado complessivo uguale all’esponente della potenza;
- omogeneo;
- ordinato secondo le potenze decrescenti di una variabile e secondo le potenze crescenti dell’altra.
Ora sappiamo determinare la parte letterale dei monomi che formano il polinomio sviluppo di (a + b)n ; ma come è possibile
determinarne i coefficienti?
Niccolò Fontana (matematico del Cinquecento), detto Tartaglia, eliminando la parte letterale dei monomi, si accorse che i
coefficienti potevano essere disposti in un triangolo, come mostrato nella seguente figura:
Il precedente triangolo prende il nome, ovviamente, di Triangolo di Tartaglia, anche se esso era già noto nell’antica Cina.
212
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6. I polinomi
Osserva, a tal proposito, la riga 4 e la riga 5 del precedente triangolo [coefficienti di (a + b)4 e (a + b)5] riportata nella figura
sottostante:
Esempi
a) Calcoliamo
Lo sviluppo di dà come risultato un polinomio omogeneo di grado 9, formato da 10 termini e ordinato secondo
le potenze decrescenti di a e crescenti di b. Possiamo, dunque, scrivere la parte letterale dei termini che formano il
polinomio:
Per determinare i coefficienti, costruiamo il Triangolo di Tartaglia fino alla riga 9:
Si ha, dunque:
b) Calcoliamo
Questa potenza non sembra del tipo tuttavia possiamo ricondurci ad una potenza dello stesso tipo.
Poniamo 2h = a e 1 = b ; si ha, allora:
Nel polinomio ottenuto, operiamo la stessa sostituzione: al posto di a scriviamo 2h e al posto di b scriviamo 1; si ottiene:
Si ha, allora:
Nel polinomio ottenuto, operiamo la stessa sostituzione: al posto di a scriviamo 2k e al posto di b scriviamo
213
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si ottiene:
PROVA TU
Calcola le seguenti potenze:
La divisione fra un polinomio ed un monomio non nullo si esegue applicando la proprietà distributiva della divisione
rispetto alla somma algebrica e, quindi, dividendo ogni termine del polinomio per il monomio e sommando i quozienti
ottenuti. Possiamo, allora, dedurre che un polinomio è divisibile per un monomio (≠ 0) se lo è ciascun termine del polinomio.
Esempi
In definitiva:
b)
Applicando la proprietà distributiva della divisione rispetto alla somma algebrica, si ottiene:
Osserviamo che l’ultimo quoziente non è un monomio, quindi il polinomio non è divisibile per il
monomio 2xy.
PROVA TU
Esegui le seguenti divisioni:
214
AIE604_C1 Algebra cap6_p201_260.qxp_Layout 1 29/06/18 17:01 Pagina 215
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6. I polinomi
In analogia con quanto definito per la divisione negli insiemi numerici, il polinomio P(x) prende il nome di dividendo, il
polinomio T(x) (≠ 0) si chiama divisore, il polinomio Q(x) è il quoziente e il polinomio R(x) si chiama resto della divisione.
Ovviamente, se P(x) è divisibile per T(x), il resto R(x) è il polinomio nullo.
Da questi primi esempi, è evidente che, affinché il quoziente fra due polinomi sia ancora un polinomio, il grado complessivo
del dividendo deve essere maggiore o uguale al grado complessivo del divisore (nel caso dell’uguaglianza, il quoziente è
un numero razionale). Se i polinomi A e B contengono più variabili, non sempre il quoziente è ancora un polinomio.
Come procedere per determinare quoziente e resto nella divisione fra polinomi?
Facciamo alcuni esempi:
1) Esaminiamo il caso in cui dividendo e divisore sono polinomi in una sola variabile.
Prima di eseguire la divisione è necessario fare alcune osservazioni:
- il grado complessivo del dividendo deve essere maggiore o uguale al grado complessivo del divisore;
- il dividendo deve essere completo ed ordinato secondo le potenze decrescenti della variabile;
- il divisore deve essere ordinato secondo le potenze decrescenti della variabile e non è necessario che sia
completo.
Dati i polinomi
e determiniamone quoziente e resto.
Disponiamo dividendo e divisore come in figura:
Iniziamo la divisione.
a) Dividiamo il primo termine del dividendo (3h4)
per il primo termine del divisore (h2) ; si ottiene:
215
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216
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6. I polinomi
Il polinomio R = −15h + 5 ha grado complessivo minore di quello del divisore, quindi non possiamo ripetere l’operazione al
punto a). La divisione è, così, terminata.
Il polinomio Q(h) = 3h2 − 4h + 6 è il quoziente ed il polinomio R(h) = −15h + 5 è il resto della divisione.
In definitiva la divisione fra P(h) = 3h4 + 2h3 − 5h2 + h − 1 e T(h) = h2 + 2h − 1 ha per quoziente il polinomio
Q(h) = 3h2 − 4h + 6 e per resto il polinomio R(h) = −15h + 5. Verifica che P(h) = Q(h) · T(h) + R(h).
Completa:
il grado complessivo di P(h) è …………;
il grado complessivo di T(h) è ………… ;
il grado complessivo di Q(h) è ………… ;
il grado complessivo di R(h) è …..…… ;
possiamo, allora, dedurre che
il grado complessivo di Q(h) è uguale alla ……………… fra i gradi complessivi di P(h) e T(h);
il grado complessivo di R(h) è …………….. del grado complessivo di T(h).
217
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In definitiva la divisione fra A(k) = 2k3 + 4k + 3k5 e E(k) = k2 − k + 3 ha per quoziente il polinomio
Q(k) = 3k3 + 3k2 − k – 7 e per resto il polinomio R(k) = −k + 14.
Verifica che A(k) = Q(k) · E(k) + R(k).
Completa:
il grado complessivo di A(k) è ……; il grado complessivo di E(k) è ……;
il grado complessivo di Q(k) è ……; il grado complessivo di R(k) è …..;
possiamo, allora, dedurre che:
il grado complessivo di Q(k) è uguale alla ……………… fra i gradi complessivi di A(k) e E(k);
il grado complessivo di R(k) è …………….. del grado complessivo di E(k).
Si ha: e
218
AIE604_C1 Algebra cap6_p201_260.qxp_Layout 1 29/06/18 17:01 Pagina 219
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6. I polinomi
In definitiva:
la divisione fra
se scegliamo come variabile la lettera m, ha per quoziente il polinomio
per resto il polinomio
Verifica che
Si ha:
La divisione fra
quando scegliamo come variabile la lettera k, ha per quoziente il polinomio
e per resto il polinomio
Verifica che
Osserviamo che e che
Le osservazioni fatte per il quoziente ed il resto delle divisioni degli esempi 1) e 2) sono più generali e valgono per il quoziente
ed il resto della divisione fra due polinomi qualsiasi in una variabile:
PROVA TU
Esegui le seguenti divisioni fra polinomi:
219
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Tab.1 Tab.2
Tab.3 Tab.4
I divisori considerati nelle precedenti tabelle, quindi, sono tutti dello stesso tipo; infatti essi sono della forma (x − a) dove la
lettera a indica un qualsiasi numero razionale. Dato il polinomio P(x) ed un binomio del tipo (x − a), esistono due polinomi
Q(x) e R (di grado zero e, perciò, un numero razionale) tali che: assegnando alla lettera x il valore
a (opposto del termine noto del divisore), si ottiene: poiché a − a = 0, la precedente uguaglianza
diventa: e, per la legge di annullamento del prodotto, si ottiene:
ed infine:
220
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6. I polinomi
In sintesi
P(x) divisibile per (x − a) ⇒ R = 0 ⇒ (per il teorema del resto) P(a) = 0;
viceversa:
P(a) = 0 ⇒ (per il teorema del resto) R = 0 ⇒ P(x) divisibile per (x − a).
Esempi
PROVA TU
1) Senza eseguirla, determina il resto della seguente divisione:
2) Stabilisci se il polinomio è divisibile per (k − 3).
221
AIE604_C1 Algebra cap6_p201_260.qxp_Layout 1 29/06/18 17:01 Pagina 222
Nella divisione di un polinomio P(x) per un binomio del tipo (x − a), senza eseguire la divisione, possiamo determinare il resto,
il grado del quoziente e stabilire, inoltre, che esso è un polinomio ordinato secondo le potenze decrescenti della variabile.
Paolo Ruffini, matematico del Settecento, scoprì una regola che consente di determinare i coefficienti dei monomi che
formano il quoziente in una divisione di questo tipo. Questa regola prende il nome di Regola di Ruffini.
Illustriamola con un esempio.
222
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6. I polinomi
Esempio
Applicando la regola di Ruffini, determiniamo quoziente e resto delle seguente divisione:
Osserviamo che il dividendo è un polinomio ordinato secondo le potenze decrescenti di p, ma non è completo; è necessario,
quindi, renderlo completo. Si ottiene:
PROVA TU
Applicando la Regola di Ruffini, determina quoziente e resto delle seguenti divisioni:
a)
b)
223
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- riflessiva
infatti, ciascun …………….. è simile a ……………… ;
- simmetrica
infatti, per ogni coppia di monomi (x, y) tale che x è …......… ad y, anche y è …….… ad x;
- transitiva
infatti, per ogni terna di monomi (x, y, z) tale che x è ……..……. ad y e y è ………..……. a z, si verifica che anche x è
…………….. a z.
La relazione “essere simili”, definita nell’insieme M dei monomi, è, dunque, una relazione …………………………… .
L’insieme formato dai sottoinsiemi di M i cui elementi sono monomi simili è, allora, una ………………………. di M.
Analizziamo, adesso, le proprietà delle operazioni definite in M.
Dal momento che le lettere rappresentano dei numeri razionali, le operazioni tra monomi sono delle operazioni tra numeri
razionali; valgono, allora, per esse, le proprietà già viste nell’insieme Q:
Somma algebrica
- L’operazione di somma algebrica non è interna all’insieme M; tuttavia valgono per essa:
- proprietà commutativa;
- proprietà associativa.
- Sia M * un sottoinsieme di M formato da monomi simili.
Verifica con degli esempi e completa le seguenti affermazioni:
- L’operazione di somma algebrica fra monomi simili è un’operazione binaria.
- M * è chiuso rispetto all’operazione di somma algebrica, infatti la somma di monomi simili è ……………………
…….………….………….……….………… ai monomi dati.
- L’operazione di somma algebrica in M * è associativa.
- Sia 0 il monomio nullo, allora ∀ x ∈ M * : x + 0 = x = 0 + x; quindi il monomio nullo è ……….…….…..………… per
la somma algebrica in M *.
- ∀x ∈ M *, ∃ x’ (monomio opposto) ∈ M */ x + x’ = 0 = x’ + x; quindi ogni elemento di M * ammette simmetrico
rispetto alla ……..………………………… .
Possiamo, allora, dire che (M *, +) è un …………..… .
- L’operazione di somma algebrica in M * è commutativa. (M *, +), quindi, è un gruppo …………………….. .
Moltiplicazione
- L’operazione di moltiplicazione fra monomi è un’operazione binaria.
- L’insieme M è chiuso rispetto all’operazione di moltiplicazione.
Come già visto per la somma algebrica, anche per la moltiplicazione in M valgono le seguenti proprietà:
- proprietà commutativa;
- proprietà associativa;
- proprietà distributiva della moltiplicazione rispetto alla somma algebrica;
- legge di annullamento del prodotto.
- Verifica con degli esempi e completa le seguenti affermazioni:
∀ x ∈ M : x · 1 = x = 1 · x; quindi il “monomio 1” è …………………………….. rispetto all’operazione di moltiplicazione
in M.
- Non tutti gli elementi di M ammettono simmetrico rispetto all’operazione di moltiplicazione; infatti, se, per esempio,
consideriamo il monomio 2 a 2, …… ………………… un monomio che …………………….. per 2 a 2 dia per risultato 1.
224
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6. I polinomi
Possiamo, allora, dire che (M, ·) non è un …………….. rispetto all’operazione di moltiplicazione.
In quali insiemi l’operazione di moltiplicazione gode delle stesse proprietà dell’operazione di moltiplicazione fra monomi?
…………….; ……………… .
Come detto in precedenza, le lettere rappresentano dei numeri razionali, quindi le operazioni tra polinomi sono delle
operazioni tra numeri razionali; valgono, allora, per esse, le proprietà già viste nell’insieme Q.
Somma algebrica
L’operazione di somma algebrica fra polinomi è un’operazione binaria; inoltre, è un’operazione interna all’insieme P; infatti
la somma algebrica fra due polinomi è ancora un polinomio.
Moltiplicazione
La moltiplicazione fra polinomi è un’operazione binaria; inoltre, l’insieme P dei polinomi è chiuso rispetto all’operazione di
moltiplicazione; infatti, il prodotto fra due polinomi è ancora un polinomio.
Verifica con degli esempi e completa le seguenti affermazioni:
per la moltiplicazione fra polinomi valgono le seguenti proprietà:
- proprietà associativa;
- proprietà commutativa;
- proprietà distributiva rispetto alla somma algebrica;
- legge di annullamento del prodotto;
- sia 1 il “polinomio unità”; allora ∀A ∈ P: A · 1 = A = 1 · A, quindi il polinomio unità è l’elemento …………… per
l’operazione di moltiplicazione fra polinomi;
- non tutti gli elementi di P sono simmetrizzabili rispetto all’operazione di moltiplicazione.
Possiamo, allora, dire che (P, ·) non è un ………...… .
Poniamo, adesso, la nostra attenzione sull’insieme Z degli interi e sull’insieme P dei polinomi e, in particolare, sulle proprietà
delle operazioni definite in Z e in P e vediamo se ci sono analogie e differenze.
Nell’insieme Z sono definite due operazioni interne: somma algebrica (+) e moltiplicazione (·):
- (Z, +) è un gruppo (abeliano);
- (Z, ·) non è un gruppo, perché non tutti gli elementi di Z sono simmetrizzabili;
- per la moltiplicazione in Z vale la proprietà associativa;
- per la moltiplicazione in Z vale la proprietà distributiva rispetto alla somma algebrica.
Diciamo, allora, che (Z, +, ·) è un anello.
Inoltre:
- la moltiplicazione in Z è commutativa, e quindi (Z, +, ·) è un anello abeliano.
225
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Poichè
- per la moltiplicazione in Z vale la legge di annullamento del prodotto, si dice che (Z, +, ·) è un anello di integrità.
Nell’insieme P dei polinomi sono definite due operazioni interne: somma algebrica (+) e moltiplicazione (·):
- (P, +) è un gruppo (abeliano);
- (P, ·) non è un gruppo, perché non tutti gli elementi di P sono simmetrizzabili;
- per la moltiplicazione in P vale la proprietà associativa;
- per la moltiplicazione in P vale la proprietà distributiva rispetto alla somma algebrica.
Possiamo dire, allora, che anche (P, +, ·) è un anello.
Inoltre:
- la moltiplicazione in P è commutativa, e quindi anche (P, +, ·) è un anello abeliano.
Dal momento che
- la moltiplicazione in P ammette elemento neutro, anche (P, +, ·) è un anello con unità.
Poichè
- per la moltiplicazione in P vale la legge di annullamento del prodotto, anche (P, +, ·) è un anello di integrità.
Possiamo, pertanto, concludere che (Z, +, ·) e (P, +, ·) hanno la stessa struttura: sono anelli abeliani di integrità con unità.
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6. I polinomi
ESERCIZI CAPITOLO 6
POLINOMI
Conoscenza e comprensione
1) Che cos’è un polinomio?
2) Quando un polinomio si dice ridotto a forma normale?
3) Che cosa si intende per grado complessivo di un polinomio? E per grado relativo a ciascuna lettera?
4) Quando un polinomio si dice ordinato rispetto ad una lettera? E quando si dice completo rispetto ad una lettera?
5) Quando un polinomio si dice omogeneo?
6) Stabilisci se le seguenti proposizioni sono vere o false:
a) I numeri razionali sono polinomi. q V q F
b) I termini di un polinomio, ridotto a forma normale, sono sempre almeno due. q V q F
c) Un polinomio non ha monomi simili. q V q F
d) In un polinomio ridotto a forma normale, il grado rispetto ad una lettera è
uguale alla somma degli esponenti di quella lettera. q V q F
e) In un polinomio ridotto a forma normale, il grado rispetto ad una lettera può
essere uguale al grado complessivo del polinomio. q V q F
f) Il grado complessivo di un polinomio è sempre positivo. q V q F
g) Il grado complessivo di un polinomio è sempre maggiore o uguale al maggiore
dei gradi complessivi dei monomi che lo compongono. q V q F
h) Se, in un polinomio, il grado rispetto a ciascuna lettera è 1,
il grado complessivo del polinomio è 1. q V q F
i) Un polinomio omogeneo è sempre completo. q V q F
l) Un polinomio completo può essere omogeneo. q V q F
m) Un polinomio in una variabile, di grado complessivo 1, non può avere più di due termini. q V q F
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Esercizi
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6. I polinomi
23) Quali dei seguenti polinomi sono ridotti a forma normale? Riduci a forma normale quelli che non lo sono:
Dei seguenti polinomi determina il grado complessivo ed il grado relativo a ciascuna lettera:
24)
25)
26)
27)
28)
29) Per quale valore di h il polinomio ha grado 6 rispetto alla lettera b?
Per quale valore di h ha grado 5 rispetto alla lettera c?
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31)
32)
33)
35) Scrivi un binomio omogeneo di grado complessivo 3, di grado 1 rispetto alla lettera c e di grado 2 rispetto alla lettera f.
36) Scrivi un binomio omogeneo di grado complessivo 4, di grado 3 rispetto alla lettera m, di grado 2 rispetto alla lettera k
e di grado 1 rispetto alla lettera s.
37) Sia
a) Per quali valori di k l’espressione B è un polinomio?
b) Per quali valori di k il grado relativo alla lettera a è 0?
c) Per quali valori di k il grado relativo alla lettera a è 3?
d) Per quali valori di k il grado relativo alla lettera a è 5?
e) Esistono valori di k per i quali il grado relativo alla lettera a è un numero dispari maggiore di 3? Perché?
f) Per quale valore di k il grado complessivo di B è 4?
g) Per quale valore di k l’espressione B è un polinomio omogeneo?
h) Per quale valore di k il grado complessivo di B è 6?
i) Esistono valori di k per i quali il grado complessivo di B è un numero dispari? Perché?
38) Sia
a) Per quali valori di h l’espressione A è un polinomio?
b) Per quali valori di h il grado complessivo di A è 5?
c) Per quali valori di h il polinomio A è omogeneo?
d) Esiste un valore di h per il quale il grado complessivo di A è minore di 4? Perché?
e) Per quali valori di h il grado relativo ad y è 0?
f) Per quali valori di h il grado relativo ad y è 2?
g) Esiste un valore di h per il quale il grado relativo ad y è maggiore di 3?
39) Rispetto a quali lettere i seguenti polinomi sono ordinati?
40) Scrivi i seguenti polinomi in modo che siano ordinati secondo le potenze decrescenti di x:
41) Scrivi i polinomi dell’esercizio 40) in modo che siano ordinati secondo le potenze crescenti di x.
42) Siano una sola delle seguenti affermazioni è vera. Quale?
a) A e B sono completi rispetto a ciascuna delle lettere che in essi vi compaiono.
b) A e B sono completi rispetto ad almeno una delle lettere che in essi vi compaiono.
c) A è completo rispetto ad entrambe le lettere e B non è completo rispetto ad alcuna lettera.
d) A non è completo rispetto a b e B non è completo rispetto a y.
e) A e B non sono completi rispetto ad alcuna lettera.
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6. I polinomi
Completa i seguenti polinomi inserendo al posto dei puntini monomi, scelti a piacere, in modo che il polinomio risulti
completo; scrivi, successivamente, l’opposto di ciascuno dei polinomi ottenuti:
43) 45)
44) 46)
Completa i seguenti polinomi inserendo al posto dei puntini monomi, scelti a piacere, in modo che il polinomio risulti
omogeneo e completo rispetto a ciascuna lettera:
47)
48)
49)
50)
51)
52) Riscrivi i polinomi degli esercizi 45), 46), 47), 48), 49) in modo che risultino ordinati. Che cosa osservi?
53) Sia Stabilisci se le seguenti affermazioni sono vere o false:
è un polinomio. q V q F
è completo. q V q F
è un polinomio completo di grado complessivo 3. q V q F
Esempio
a) Per il principio di identità dei polinomi, due polinomi sono identici se assumono lo stesso valore qualunque siano i valori
attribuiti alle variabili. In pratica, affinchè due polinomi siano identici è necessario che i polinomi siano formati da monomi
uguali.
I termini che hanno grado uguale, allora, devono avere coefficienti uguali. Si ha, quindi:
I valori richiesti sono:
b) Due polinomi sono opposti se sono opposti i monomi che li compongono e, quindi, i monomi simili devono avere
coefficienti opposti. Si ha, allora: I valori richiesti sono:
231
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70)
71)
72)
73)
74)
75)
76)
77)
78)
79)
80)
81)
82)
83)
84)
85)
86)
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6. I polinomi
87)
88)
Inserisci al posto dei puntini un monomio opportuno in modo che le seguenti uguaglianze siano vere:
89)
90)
91)
92)
93)
94)
96) Siano
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100)
101)
102)
103)
104)
105)
106)
107)
108)
109)
110)
111)
112)
113)
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6. I polinomi
114)
115)
116)
117)
118)
120)
121)
122)
123)
124)
125)
126)
127)
128)
129)
130)
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135) Dai di un numero a sottrai la somma fra il doppio di a e la metà di un numero b; moltiplica il risultato ottenuto per
il triplo di b.
136) Il lato di un triangolo misura 3l e l’altezza ad esso relativa è uguale alla sua metà aumentata di 2.
Esprimi l’area del triangolo.
137) Esprimi l’area di un rettangolo avente una dimensione di misura 2k e tale che la differenza fra le due dimensioni è k + 2.
138) Esprimi il volume di un parallelepipedo sapendo che una delle dimensioni di base misura 3q, che l’altra è i suoi
e che la somma della dimensione maggiore della base e dell’altezza è 5q + 3.
142)
148)
143)
149)
144)
150)
145)
146) 151)
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6. I polinomi
152)
153)
154)
155)
156)
157)
158)
159)
160)
161)
162)
163)
164)
165)
166)
167)
168)
169)
170)
171)
172)
173)
174)
175)
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179) Moltiplica la differenza fra i di un numero h e la metà di un numero s per la somma fra la metà di h e i di s;
aggiungi al prodotto così ottenuto la somma fra la metà di h e il doppio di s.
180) Moltiplica la differenza fra il numero c aumentato di 2 ed il numero b per la terza parte di c aumentata di 1; al risultato
così ottenuto, aggiungi il prodotto fra la somma del doppio di c e b per la differenza fra c e il triplo di b.
181) La madre di Luca ha k anni ed il padre ha 5 anni più della madre; Luca ha la metà degli anni della madre. Quale sarà
il prodotto degli anni di Luca e dei suoi genitori fra 3 anni?
182) Esprimi l’area di un parallelogramma sapendo che la differenza fra un lato, di misura 2b + 3, e l’altezza ad esso relativa
è b + 2.
183) Esprimi la superficie totale di un parallelepipedo a base quadrata sapendo che il lato della base misura 3h e l’altezza
supera il lato di base di 5.
184) Esprimi il volume di una piramide a base rettangolare sapendo che una dimensione di base misura h, l’altra dimensione
è i suoi diminuiti di 2 e l’altezza è i della dimensione minore della base.
Prodotti notevoli
Somma per differenza
Calcola i seguenti prodotti:
185) 200)
186)
201)
187)
188) 202)
189) 203)
190) 204)
191)
205)
192)
206)
193) 207)
194) 208)
209)
195)
196)
197)
198)
199)
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6. I polinomi
211)
212)
213)
214)
215)
216)
217)
218)
219)
220)
221)
223)
229)
224)
230)
225)
231)
226)
227) 232)
Esempio
239
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234)
235)
236)
237)
238)
239)
240)
241)
242)
243)
Esempio
a) Osserviamo che:
si ottiene:
a) Osserviamo che:
si ottiene:
Quadrato di un binomio
Esempio
240
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6. I polinomi
248)
249)
250)
251)
252)
253)
254)
255)
256)
257)
258)
259)
Esempio
Si ottiene, dunque:
260)
261)
262)
263)
264)
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265)
266)
267)
268)
269)
270)
271)
272)
273)
274)
275)
276) 283)
277)
284)
278)
279) 285)
280)
286)
281)
287)
282)
288)
Esempi
Calcoliamo i seguenti prodotti:
In tutti i casi dobbiamo eseguire il prodotto tra due polinomi che, ormai, dovresti essere in grado di calcolare senza alcuna
difficoltà. Scrivi, pertanto, il risultato dei prodotti indicati:
Un’attenta analisi dei termini dei polinomi, ci può permettere di determinarne il prodotto in modo più rapido.
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6. I polinomi
a) I polinomi (2a +b −c) e (2a +b + c) sono formati da due termini uguali, (2a + b), e un termine opposto, (c). Applicando
la proprietà associativa, otteniamo:
Poniamo A = 2a + b; il prodotto precedente diventa:
)
)
A A
A A
289) 293)
290)
291) 294)
292) 295)
297)
298)
299)
300)
301)
302)
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Quadrato di un polinomio
303)
307)
304)
308)
305)
309)
306)
310)
311)
312)
313)
314)
315)
316)
317)
318)
319)
320)
321)
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Book in
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6. I polinomi
322)
323)
Cubo di un binomio
Esempio
ù
A B A3 A2 B A B2 B3
A B A3 A2 B A B2 B3
325)
331)
326)
332)
327) 333)
334)
328)
335)
329)
Inserisci al posto dei puntini i monomi mancanti in modo che le seguenti uguaglianze risultino vere:
336) 341)
342)
337)
343)
338)
344)
339)
345)
340)
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346)
347)
348)
349)
350)
351)
352)
353)
354)
356)
357)
358)
359)
360)
361)
362)
363)
364)
365)
366)
367)
368)
369)
246
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6. I polinomi
370)
371)
372)
373)
374)
375)
376)
377)
378)
379)
380)
381)
382)
383)
384)
385)
386)
387)
388)
389)
390)
391)
392)
247
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393)
394)
395)
396)
397)
398)
399)
400)
401)
402)
403)
404)
405)
406)
407)
408)
409)
410)
411)
412)
413)
414)
415)
416)
417)
418)
419)
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6. I polinomi
Problemi
Divisione
Esegui, se possibile, le seguenti divisioni e verifica il risultato ottenuto:
432) 436)
433)
437)
434)
438)
435)
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440)
441)
442)
443)
444)
446)
447)
448)
449)
450)
451)
452)
453)
454)
455)
456)
457)
458)
459)
460)
461)
250
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6. I polinomi
Determina quoziente e resto nelle seguenti divisioni; verifica, successivamente, il risultato ottenuto:
463)
464)
465)
466)
467)
468)
469)
470)
471)
472)
473)
474)
475)
476) 481)
477) 482)
478) 483)
479)
480)
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485) 491)
486)
492)
487)
493)
488)
489) 494)
Esempio
Determiniamo il resto delle seguenti divisioni:
a) Il divisore è un binomio di primo grado, ma il suo coefficiente è diverso da 1, pertanto non possiamo applicare il
Teorema del resto.
E’ possibile, tuttavia, ricondursi al caso in cui è possibile applicare il Teorema del resto?
Per la proprietà invariantiva della divisione, se dividiamo dividendo e divisore per uno stesso numero
h, il quoziente rimane invariato; mentre, il resto viene diviso per h. (Per convincerti di questo, puoi fare
qualche esempio numerico). Allora, procediamo nel seguente modo:
- dividiamo dividendo e divisore per il coefficiente di a (2):
- applicando il teorema del resto, determiniamo il resto di questa divisione; si ottiene:
Osservazione
Se, invece, scegliamo come variabile (rispetto alla quale eseguire la divisione) la lettera k, dobbiamo procedere, prima
come al punto a) e, successivamente, come al punto b).
Procedendo come negli esempi precedenti, determina il resto delle seguenti divisioni:
495) 499)
496)
500)
497)
501)
498) 502)
503)
504)
505)
506)
507)
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6. I polinomi
Per quale valore della lettera k i seguenti polinomi sono divisibili per il binomio a fianco indicato?
508)
509)
510)
511)
512)
513) Dato il polinomio una sola delle seguenti affermazioni è vera. Quale?
a) h = 1 ∧ h = 2 sono zeri per A (h);
b) A(h) è divisibile per h − 2 ;
c) A(h) ha, fra i suoi divisori, il binomio h + 2 ;
d) Il resto nella divisione di A(h) per il binomio h +1 è 3;
e) Nessuna delle precedenti affermazioni è vera.
514) Le seguenti affermazioni si riferiscono al polinomio B(a) = 2a3 − a2 − ka + ; una sola è falsa. Quale?
a) Se è uno zero per B(a);
d) Se k = 0 , B(2) + B(−1) = 5;
e) Almeno una delle precedenti affermazioni è vera.
515) Nella divisione il resto è 5 se :
a) k = 2; b) k = 1; c) k = 3; d) k = −2; e) per nessun valore di k.
516) Per quale valore della lettera k, è uno zero del polinomio
517) Per quale valore della lettera m, è uno zero del polinomio
518) Per quale valore della lettera h, è uno zero del polinomio
Per ciascuno dei seguenti polinomi, stabilisci se i numeri a fianco indicati sono degli “zeri”:
519)
520)
521)
522)
523)
524)
525)
526)
527)
528)
529)
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530)
531)
532)
533)
534)
535)
536)
Esempio
Determiniamo quoziente e resto delle seguenti divisioni:
a) Il divisore è un binomio di primo grado, ma il coefficiente del termine di primo grado è diverso da 1; non possiamo,
dunque, eseguire la divisione mediante la regola di Ruffini. Ricordiamo, però, la proprietà invariantiva della divisione:
se dividiamo dividendo e divisore per uno stesso numero n il quoziente non cambia, il resto, invece, viene diviso
per il numero n. Dividiamo, allora, dividendo e divisore per il coefficiente :
Possiamo applicare, adesso, la regola di Ruffini, e determinare i coefficienti del quoziente; si ottiene:
Si ha, quindi:
Q(m, h) = 4m2 + 2hm +10h2 ; R(h) = 19h3
ù
538)
539)
540)
541)
254
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6. I polinomi
542)
543)
544)
545)
Problemi
546) Un rettangolo di dimensioni m e t è isoperimetrico ad un quadrato; Scrivi l’espressione che esprime l’area del quadrato.
Calcola tale area per m = 10 cm e t = 12 cm.
547) Sia Se si divide P(x) per x si ottiene resto 2, se si divide P(x) per x – 2 si ottiene ancora resto 2.
Quanto vale P(1)?
548) Un polinomio P(x) dà resto 3 sia quando viene diviso per x – 1 che quando viene diviso per x + 1.
Qual è il resto della divisione di P(x) per x2 – 1?
549) Un numero di due cifre viene sommato al numero ottenuto invertendo le sue cifre. Si divide, quindi, la somma ottenuta
per la somma delle cifre del numero dato e si eleva al quadrato il risultato. Che numero si ottiene?
a) 36 b) 49 c) 100 d) 121 e) dipende dalle cifre del numero
[Olimpiadi della Matematica, 2002]
255
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QUADRATO DI BINOMIO
Esercizi da svolgere seguendo l’esempio:
256
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6. I polinomi
QUADRATO DI TRINOMIO
Esercizi da svolgere seguendo l’esempio:
CUBO DI BINOMIO
Esercizi da svolgere seguendo l’esempio:
257
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SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE
Vero o Falso
258
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6. I polinomi
259
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Soluzioni
260
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7. Scomposizione in fattori
Nel capitolo precedente hai imparato ad eseguire operazioni con i polinomi, in particolare a calcolare il prodotto di due o
più polinomi. In questo capitolo ci proponiamo di affrontare il problema inverso: sapendo che un polinomio è il prodotto di
più polinomi, vogliamo determinare i fattori di tale prodotto.
Questa “operazione” si chiama scomposizione in fattori (di un polinomio).
Per esempio, è possibile verificare facilmente che il polinomio 2x2 + 5x − 3 è il prodotto fra 2x −1 e x + 3 ; quindi, possiamo
scrivere: 2x2 + 5x − 3 = ( 2x −1)( x + 3 ) quindi ( 2x −1)( x + 3 ) è la scomposizione in fattori del polinomio 2x2 + 5x − 3
Come fare per determinare i fattori?
In alcuni casi, non è molto difficile.
Ad esempio, consideriamo il polinomio x2 − 4. Osserviamo che il polinomio esprime la differenza di due quadrati; ricordando
i prodotti notevoli, possiamo scrivere: x2 − 4 = (x + 2)(x − 2)
Osservando i due esempi precedenti, notiamo che il grado complessivo di ciascuno dei fattori è minore del grado
complessivo del polinomio. Un problema analogo a questo lo hai già affrontato quando hai imparato a scomporre in fattori
primi un numero naturale.
Ricorderai, sicuramente, la definizione di numero primo (pag. 34); ora, nell’insieme dei polinomi, al posto dei numeri primi,
esistono polinomi che non possono essere scritti come prodotto di altri polinomi di grado inferiore; questi polinomi sono
detti “polinomi irriducibili”. Si hanno, pertanto, le seguenti:
Definizioni
- Un polinomio si dice irriducibile se non può essere ottenuto come prodotto di polinomi di grado inferiore ad esso.
- Un polinomio non irriducibile è detto riducibile.
- Scomporre un polinomio in fattori vuol dire scrivere quel polinomio come prodotto di polinomi irriducibili.
Come per i numeri naturali, la scomposizione in fattori di un polinomio è unica, a meno dell’ordine.
Esempio
Consideriamo il polinomio 6a3 + 8a2 .
Procediamo come è stato descritto in precedenza e determiniamo il MCD fra i termini del polinomio:
MCD (6a3, 8a2) = 2a2 (questo è il fattore esterno).
Dividiamo il polinomio 6a3 + 8a2 per il MCD: ( 6a3 + 8a2 ) : 2a2 = ( 6a3 : 2a2 ) + (8a2 : 2a2 ) = 3a + 4 .
Pertanto, il polinomio 6a3 + 8a2 può essere visto come il prodotto fra il MCD ed il quoziente ottenuto:
6a3 + 8a2 = 2a2 (3a + 4) = 2·a ·a(3a + 4).
261
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Abbiamo, così, scritto il polinomio 6a3 + 8a2 come prodotto di polinomi irriducibili di grado inferiore ad esso; quindi il
polinomio 6a3 + 8a2 è stato scomposto in fattori. La tecnica usata nell’esempio precedente prende il nome di
raccoglimento totale o raccoglimento a fattor comune.
OSSERVAZIONE
Applichiamo il procedimento appena descritto al polinomio 6m2 + 4.
MCD ( 6m2 , 4 ) = 2; pertanto, applicando la proprietà distributiva, otteniamo: 6m2 + 4 = 2(3m2 + 2).
Dunque, il polinomio 6m2 + 4 è il prodotto di due polinomi; osserviamo, però, che uno dei due fattori non è di grado inferiore
ad esso. Non possiamo, perciò, dire di aver scomposto in fattori il polinomio 6m2 + 4 .
Tuttavia, in casi del genere è sempre opportuno fare il raccoglimento totale di eventuali fattori numerici comuni ai termini del
polinomio.
Tenendo conto dell’esempio precedente e dell’osservazione appena fatta, possiamo schematizzare tale metodo nel modo
seguente:
determiniamo il MCD fra i termini del polinomio;
- se MCD ≠ 1
- dividiamo il polinomio per il MCD;
- scriviamo il polinomio dato come prodotto fra il MCD ed il quoziente ottenuto;
- se MCD = 1, non si può eseguire il raccoglimento totale.
PROVA TU
Applicando il metodo del raccoglimento totale, scomponi in fattori i seguenti polinomi:
a) 2k5 + 10k3
b) 5h2 + 3mh - 9m2h
262
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7. Scomposizione in fattori
ATTENZIONE
- Scrivere un polinomio come somma di polinomi i cui termini hanno divisori comuni è, ovviamente, utile se,
successivamente, i termini della somma hanno un fattore comune.
- Talvolta il modo di associare i monomi non consente, successivamente, di avere dei fattori comuni; in questo
caso, allora, è necessario cambiare il modo di associare i monomi fra loro.
PROVA TU
Scomponi in fattori i seguenti polinomi
a) 12m2 + 3m2k + 8k + 2k2
b) 2a +10ac − 5bc − b
c) 2h − 6hk −15kg +5g
Esempi
a) Scomponiamo in fattori il polinomio 4k4 − 9h2.
263
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E’ sufficiente calcolare il doppio prodotto delle basi dei due quadrati (senza tener conto del segno):
Tale prodotto, a meno del segno, è uguale al terzo termine del trinomio; possiamo, allora, affermare che il polinomio è lo
sviluppo del quadrato di un binomio. Inoltre, poiché il termine h è preceduto dal segno “−”, le basi dei due quadrati sono
discordi.
Se poniamo e B = 1, si ottiene: (per quanto ricordato prima)
In definitiva: oppure
264
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7. Scomposizione in fattori
Essi sono uguali (a meno del segno) agli altri termini del polinomio; quindi il polinomio
è lo sviluppo del quadrato di un trinomio.
Poiché il termine 4sx è preceduto da segno “+”, le due basi x e 2s sono …..……………..; poichè
il termine 2tx è preceduto dal segno “−”, le basi x e t sono discordi; poiché il termine 4st è preceduto dal segno “−”, anche
le basi 2s e t sono …………………….. .
oppure
In definitiva:
Essi sono ………………., rispettivamente, agli altri due termini del polinomio; si ha, quindi:
In definitiva:
b)
c)
d)
I fattori delle precedenti moltiplicazioni sono binomi di primo grado nei quali il coefficiente del termine di primo grado è 1;
analizziamo, adesso, il prodotto. Osserviamo che:
- è un trinomio di secondo grado con coefficiente del termine di grado massimo uguale a 1;
- il coefficiente del termine di primo grado è uguale alla somma dei termini noti dei due fattori;
- il termine noto è uguale al prodotto dei termini noti dei due fattori.
265
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Un trinomio di questo tipo è detto trinomio caratteristico o trinomio notevole. Tenendo conto delle osservazioni
precedenti, calcoliamo i seguenti prodotti:
PROVA TU
Determina i seguenti prodotti: a) b) c)
Ci proponiamo, adesso, di fare il percorso inverso; cioè scrivere, quando possibile, un trinomio come prodotto di due fattori.
Esempi
a) Scomponiamo in fattori il polinomio
Osserviamo che il polinomio y2 + 11y + 24 è un trinomio di secondo grado ed il coefficiente del termine di secondo grado
è 1; potrebbe, perciò, essere un trinomio caratteristico ed essere scomposto nel prodotto di due binomi di primo grado;
si avrebbe, dunque:
Se così fosse, il termine noto dovrebbe essere il prodotto di due numeri interi a e b ed il coefficiente del termine di primo
grado la somma degli stessi numeri.
Ci proponiamo, allora, di stabilire se esistono due numeri interi a e b tali che: e
Dal fatto che il prodotto a·b è positivo deduciamo che i due numeri sono concordi; inoltre, poiché anche la loro somma
è positiva, i numeri sono entrambi positivi.
266
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7. Scomposizione in fattori
Seguendo le osservazioni fatte nei due esempi precedenti puoi affermare che i due numeri sono …………..… ed è
positivo quello che ha valore assoluto ……….………. .
Nella prima e seconda colonna della seguente tabella riportiamo
i possibili valori di a e b il cui prodotto è −12, nella terza colonna
la loro somma.
Si vede, allora, che i numeri richiesti sono a = −3 e b = 4.
Il termine di primo grado del polinomio (+ t) lo possiamo scrivere,
allora, come somma di due monomi simili ad esso e aventi,
ciascuno di essi, per coefficiente uno dei due numeri trovati.
Quindi :
Il polinomio dato diventa:
Scomponiamo quest’ultimo polinomio mediante il raccoglimento parziale
In definitiva:
Il polinomio è il prodotto di due fattori irriducibili di grado inferiore ad esso, quindi è stato scomposto in
fattori.
PROVA TU
Scomponi in fattori i seguenti polinomi: a) b) c) d) e)
Esempi
a) Scomponiamo in fattori il polinomio
Prima di tutto determiniamo il divisore del tipo x − a, dove a è uno “zero” del polinomio.
A tal proposito, premettiamo il seguente teorema:
Se esiste un numero razionale che annulla un polinomio, allora esso è una frazione che ha per numeratore uno dei
possibili divisori del termine noto del polinomio e per denominatore uno dei possibili divisori del coefficiente del termine
di grado massimo del polinomio. Se il termine di grado massimo ha coefficiente 1, il numero razionale che annulla il
polinomio, se esiste, è uno dei divisori del termine noto.
Osserviamo che − 2 è il termine noto di sia D l’insieme dei suoi divisori, allora
Stabiliamo, adesso, se almeno uno degli elementi di D è uno zero del polinomio; calcoliamo, allora:
- quindi 1 non è uno zero del polinomio;
- quindi −1 non è uno zero del polinomio;
- q quindi 2 non è uno zero del polinomio;
- q quindi −2 è uno zero del polinomio.
267
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Stabiliamo, adesso, se almeno uno degli elementi di D è uno zero del polinomio; calcoliamo, allora:
-
Quindi,
Possiamo, allora, scrivere
Osserviamo che il MCD fra i coefficienti di Q(m) è 3 e, dunque, possiamo eseguire il raccoglimento a fattor comune:
sostituendo nell’uguaglianza (∗) e moltiplicando i primi due fattori si ottiene:
In definitiva:
Il polinomio A(m) è scomposto in fattori perché è il prodotto di due polinomi irriducibili di grado inferiore ad esso.
PROVA TU
Scomponi in fattori i seguenti polinomi: a) b) c)
Completa
a) Uno zero di è ……; quindi un divisore di
Determina il quoziente fra applicando la regola di Ruffini:
268
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7. Scomposizione in fattori
Riepilogando:
a)
b)
c)
d)
Tali considerazioni valgono, ovviamente, anche se al posto di x ed a ci sono delle espressioni algebriche.
In definitiva, abbiamo che:
Osservazione
Due potenze che hanno basi diverse ed esponenti uguali si dicono simili.
Ad esempio, sono simili m7 e p7. Si verifica che:
269
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PROVA TU
Scomponi in fattori i seguenti binomi: a) b) c) d)
Esempi
1) Scomponiamo in fattori il polinomio
− Determiniamo il MCD fra i termini del polinomio:
− Eseguiamo il raccoglimento a fattor comune; si ottiene:
− Il polinomio è riducibile (differenza di due quadrati):
quindi
270
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7. Scomposizione in fattori
In definitiva:
Il polinomio è stato scritto come prodotto di più fattori irriducibili, ciascuno di grado inferiore ad esso;
quindi è stato scomposto in fattori.
PROVA TU
Scomponi in fattori i seguenti polinomi:
Si ottiene, allora:
In definitiva:
Il polinomio è stato scritto come prodotto di più fattori irriducibili, ciascuno di grado inferiore ad
esso; quindi è stato scomposto in fattori.
PROVA TU
a) b) c)
PROVA TU
a) b) c)
Il polinomio è il prodotto di due fattori di grado inferiore ad esso; tuttavia non possiamo dire
che esso è scomposto in fattori perché uno dei due fattori è riducibile.
Infatti il binomio è la differenza di due quadrati:
quindi
Il polinomio è il prodotto di tre polinomi, ciascuno di grado inferiore ad esso, ma, ancora una
volta, non è scomposto in fattori perché uno dei tre polinomi è riducibile; infatti il binomio è ancora la differenza
di due quadrati:
quindi
Nell’ultimo prodotto ottenuto ci sono due fattori uguali; possiamo, perciò, scrivere:
Il polinomio è il prodotto di più fattori irriducibili, ciascuno di grado inferiore ad esso; quindi è
stato scomposto in fattori.
271
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PROVA TU
a) b) c)
In definitiva:
PROVA TU
a) b) c)
Osserviamo che il quadrinomio non è un prodotto notevole e non può essere scomposto in fattori
mediante il raccoglimento parziale; vediamo se è possibile scomporlo applicando il teorema di Ruffini.
Puoi facilmente verificare che si annulla per m = 1, quindi esso è divisibile per il binomio m – 1.
Determiniamo, ora, il quoziente applicando la regola di Ruffini:
Quindi:
Si ha, allora che:
Osserviamo ancora i tre fattori ottenuti: notiamo che il trinomio
è il quadrato di un binomio; cioè
In definitiva, si ottiene:
Il polinomio è stato scritto come prodotto di più polinomi irriducibili,
ciascuno di grado inferiore ad esso, quindi è stato scomposto in fattori.
PROVA TU
a) b) c)
272
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7. Scomposizione in fattori
1.Controlla sempre se è possibile raccogliere a fattor comune un monomio da tutti i termini del polinomio (MCD); se sei
riuscito a fare il raccoglimento totale, nei passaggi successivi cerca di stabilire se è possibile scomporre ulteriormente il
fattore polinomiale che determini.
2.Controlla se il polinomio assegnato (o il polinomio che determini come fattore dopo il raccoglimento a fattor comune
totale) è il risultato di un prodotto notevole ricordando che, in base al numero di termini, i polinomi si suddividono in:
Fai attenzione: ogni polinomio sviluppo di un prodotto notevole deve avere almeno determinate caratteristiche: se queste
non sono presenti passa ai punti successivi di questo schema.
273
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4.Nel caso in cui tu non sia riuscito a scomporre in fattori con le tecniche precedenti, utilizza Ruffini:
5.Ogni volta che arrivi a scomporre in fattori domandati se i fattori trovati si possono a loro volta scomporre (utilizzando di
nuovo lo schema a partire dal punto 2); ti fermi solo se i fattori sono irriducibili (come ad esempio i monomi e i polinomi
di grado 1 in cui non sia possibile un raccoglimento totale).
274
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7. Scomposizione in fattori
Esempio
Determiniamo il MCD e il mcm fra i seguenti polinomi:
Scomponiamo i polinomi in fattori:
−
In definitiva:
In definitiva:
Osserviamo che i fattori comuni nelle scomposizioni dei due polinomi sono t e (t + 2) e l’esponente minore, per ciascuno
di essi, è 1 mentre l’esponente maggiore è 2. Si ha, quindi:
−
−
PROVA TU
Determina il MCD e il mcm fra i seguenti polinomi:
275
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ESERCIZI CAPITOLO 7
SCOMPOSIZIONE IN FATTORI
Conoscenza e comprensione
1) Quando un polinomio si dice irriducibile?
2) Cosa vuol dire scomporre in fattori un polinomio?
3) Quale proprietà applichi quando effettui il raccoglimento totale?
4) In quale caso la somma di due potenze simili è divisibile per la somma delle basi?
5) In quale caso la differenza di potenze simili è divisibile per la differenza delle basi?
6) Come procedi per stabilire se un trinomio è il quadrato di un binomio?
7) Come procedi per stabilire se un quadrinomio è il cubo di un binomio?
8) Che cosa si intende per trinomio caratteristico?
9) Come procedi per scomporre un trinomio caratteristico?
10) Che cos’è il MCD fra due o più polinomi? Qual è la regola che ti consente di determinarlo?
11) Che cos’è il mcm fra due o più polinomi? Qual è la regola che ti consente di determinarlo?
12) Stabilisci se le seguenti proposizioni sono vere o false:
a) Un polinomio completo di primo grado è irriducibile. q V q F
b) Tutti i trinomi di secondo grado possono essere scomposti in fattori. q V q F
c) Se due dei tre monomi di un trinomio sono dei quadrati, il trinomio
è sicuramente il quadrato di un binomio q V q F
d) La differenza di due quadrati si può scomporre, al massimo, nel prodotto di due fattori. q V q F
e) La somma di due potenze simili è sempre scomponibile in fattori. q V q F
f) La differenza di due potenze simili è sempre scomponibile in fattori. q V q F
g) Uno dei fattori della scomposizione della differenza di due potenze
simili non può mai essere la somma delle basi. q V q F
h) Il numero dei fattori della scomposizione di un polinomio P(x) è,
al massimo, uguale al grado del polinomio. q V q F
i) Il MCD fra due o più polinomi (di grado maggiore di zero) è sempre
un polinomio di grado maggiore di zero. q V q F
j) Il mcm fra due o più polinomi (di grado maggiore di zero) è sempre
un polinomio di grado maggiore di zero. q V q F
Esercizi
Scomponi in fattori i seguenti polinomi utilizzando il raccoglimento totale:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
276
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7. Scomposizione in fattori
10)
11)
12)
13)
Esempio
Scomponiamo in fattori il polinomio x(a − b) + (a − b).
Osserviamo che x(a − b) + (a − b) = x(a − b) + 1 · (a − b).
Notiamo che i termini legati dal segno “+” hanno un fattore uguale: il fattore (a – b).
Possiamo, allora, applicare la proprietà distributiva; si ottiene: x(a − b) + (a − b) = x(a − b) + 1 · (a − b) = (a – b) (x + 1).
In definitiva: x(a − b) + (a − b) = (a – b) (x + 1).
14) 18)
15) 19)
16) 20)
17)
21)
22)
23)
24)
25)
26)
27)
28)
29)
Esempio
In definitiva:
277
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30)
31)
32)
33)
34)
35)
36)
37)
38)
39)
40)
41)
42)
43)
44)
45)
46)
47)
48)
49)
50)
51)
52)
53)
54)
55)
56)
57)
278
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Book in
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7. Scomposizione in fattori
58)
59)
60)
61)
62)
63)
64)
65)
66)
67)
68)
69)
70)
71)
72)
73)
74)
75)
76)
77)
78)
79)
80)
81)
82)
83)
84)
85)
86)
87)
88)
279
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89)
90)
91)
92)
93)
94)
95)
96)
97)
98)
99)
100)
101)
102)
103)
104)
105) 112)
106) 113)
107) 114)
108) 115)
109) 116)
110) 117)
111) 118)
Esempio
Scomponiamo in fattori il trinomio .
Poiché il coefficiente di m2 è 1, possiamo considerare come variabile del polinomio la lettera m e pensare la lettera b come
una costante. Il coefficiente del termine di primo grado rispetto a m è 2b ed il termine di grado zero (rispetto ad m) è −24b2;
procediamo, allora, come nella scomposizione del trinomio caratteristico.
I monomi richiesti sono simili fra loro e hanno come parte letterale b; per determinarne i coefficienti si procede come nel
caso dei trinomi in una variabile. Si ottiene A = 6b e B = −4b.
Si ha, allora:
Il trinomio è il prodotto di due fattori irriducibili di grado inferiore ad esso, quindi è stato scomposto in
fattori.
280
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Book in
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7. Scomposizione in fattori
119)
120)
121)
122)
123)
124)
Esempio
Scomponiamo in fattori il trinomio
Il trinomio ovviamente, non è di secondo grado; tuttavia osserviamo che tutti gli esponenti della lettera b sono
pari. Osserviamo che ; possiamo, allora, porre b2 = t ; si ottiene:
Il trinomio di quarto grado è stato ricondotto ad un trinomio di secondo grado.
Scomponiamo, così, il trinomio di secondo grado:
Operiamo, adesso, la sostituzione inversa e, al posto di t riscriviamo b2 ; si ottiene:
I due fattori sono polinomi irriducibili di grado inferiore ad esso, quindi il trinomio è stato scomposto in fattori.
125)
126)
127)
128)
129)
130) 140)
131) 141)
132) 142)
133) 143)
134) 144)
135) 145)
136)
146)
137)
147)
138)
148)
139)
149)
150)
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7. Scomposizione in fattori
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228)
229)
230)
231)
232)
233)
Problemi
234) Dopo aver semplificato l’espressione scomponi in fattori il polinomio ottenuto.
235) Scomponi in fattori il polinomio che si ottiene semplificando la seguente espressione:
del rombo?
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7. Scomposizione in fattori
Determina l’area di un quadrato che ha il lato congruente all’ipotenusa del triangolo rettangolo ABC.
238) Il volume di un parallelepipedo è
Quali sono le dimensioni del parallelepipedo?
239) La superficie totale di un cubo è
Un parallelepipedo rettangolo, a base quadrata, ha altezza congruente allo spigolo del cubo; il lato della base è un
polinomio x2 +mx + q che ha per radici i numeri 0 e
Qual è la superficie totale del parallelepipedo? E il suo volume?
240) Per quale valore di m il polinomio è lo sviluppo del quadrato di un binomio?
241) Sia Determina il valore di m affinchè a = 2 sia uno zero del polinomio. Scomponi in fattori
il polinomio ottenuto.
242) Sia Determina i valori di a e b affinchè P(0) = 3 e il polinomio abbia uno zero per y = 3.
Scomponi in fattori il polinomio ottenuto.
AUTOVALUTAZIONE SCOMPOSIZIONI
1. Inserisci una croce negli spazi in cui è verificata l’affermazione nelle colonne successive:
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Soluzioni:
286
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8. Le frazioni algebriche
Sempre in analogia con le frazioni numeriche, A si chiama numeratore, B si chiama denominatore; la linea che
separa i due polinomi ha il significato di divisione e si chiama linea di frazione.
Poiché i monomi sono considerati polinomi, anche il quoziente fra due monomi è una frazione algebrica; poiché i numeri
interi sono particolari polinomi, anche i numeri razionali sono frazioni algebriche.
Così come una frazione (numerica) che ha per denominatore 1 è un numero intero, una frazione algebrica che ha per
denominatore 1 è un polinomio; quindi se A indica un polinomio, allora
Possiamo, allora, dire che tutti i polinomi sono delle frazioni algebriche.
Poichè in una espressione algebrica le lettere rappresentano dei numeri, il suo valore dipende dai valori attribuiti alle
lettere.
Ad esempio, la frazione algebrica assume il valore quando alla lettera y sostituiamo il valore 9;
assume, invece, il valore quando alla lettera y si attribuisce il valore 3. Qual è il valore di S(y) quando y = 5?
Definizione
Si chiama dominio di una frazione algebrica, e si indica con D, l’insieme formato dai valori che, attribuiti alle lettere, non
annullano il polinomio al denominatore . Il dominio di una frazione algebrica viene chiamato anche campo di esistenza
(indicato con C. E.) oppure insieme di definizione (indicato con I. D.).
Il dominio di S(y) è l’insieme D = Q − {5}; oppure, in modo equivalente, C.E.: y ≠ 5.
Usare un modo anziché un altro per indicare i valori che è possibile assegnare alle variabili della frazione dipende dalle
frazioni stesse, come puoi osservare negli esempi seguenti.
Esempi
Determiniamo il dominio delle seguenti frazioni algebriche:
a) Deve essere Ora, un prodotto è diverso da zero quando tutti i suoi fattori sono diversi da zero; quindi:
b) Deve essere Ora, la somma algebrica di due termini è diversa da zero quando i due termini non sono
opposti; quindi:
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PROVA TU
Determina il dominio delle seguenti frazioni algebriche:
Per le frazioni algebriche valgono le proprietà già viste per le frazioni numeriche. Si ha, allora la seguente:
Definizione
Due frazioni algebriche sono equivalenti se A · D = C · B.
Proprietà invariantiva
Se si moltiplicano numeratore e denominatore di una frazione algebrica per uno stesso polinomio (ovviamente diverso
da zero) si ottiene una frazione algebrica equivalente a quella data.
Se si dividono numeratore e denominatore di una frazione algebrica per uno stesso polinomio (ovviamente diverso da
zero) si ottiene una frazione algebrica equivalente a quella data.
La proprietà invariantiva viene utilizzata, per esempio, quando è necessario ridurre due frazioni algebriche allo stesso
denominatore oppure quando è necessario semplificare una frazione algebrica.
Esempi
a) Riduciamo le frazioni allo stesso denominatore
(con la condizione che i denominatori delle due frazioni siano diversi da zero).
Il procedimento da seguire è analogo a quello usato per ridurre due frazioni numeriche allo stesso denominatore. Si ha, quindi
che:
- il mcm fra i due denominatori è il denominatore comune delle due frazioni;
- il numeratore di ciascuna delle “nuove” frazioni è il prodotto fra il numeratore delle “vecchie” frazioni ed il quoziente fra
mcm e “vecchio” denominatore. Per determinare il mcm dobbiamo scomporre i polinomi in fattori:
-
-
Quindi,
Si ottiene, allora:
Determiniamo, prima di tutto, il dominio della frazione algebrica; perciò deve essere:
Dobbiamo determinare il MCD fra il numeratore e il denominatore della frazione; scomponiamo, allora, questi polinomi in
fattori:
-
-
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8. Le frazioni algebriche
Si ha, allora:
Dividendo numeratore e denominatore della frazione per il MCD appena determinato, si ottiene:
Osserviamo che è stato possibile eseguire la semplificazione perché abbiamo determinato, in precedenza, il dominio della
frazione.
Definizione
Una frazione algebrica si dice ridotta a minimi termini quando il MCD(A, B) = 1.
OSSERVAZIONE
Per ridurre una frazione ai minimi termini, possiamo procedere per semplificazioni successive, cioè dividere numeratore e
denominatore per un divisore comune e ripetere tale operazione fino a quando numeratore e denominatore non hanno come
divisore comune il numero 1.
Così, per semplificare la precedente frazione, anziché dividere numeratore e denominatore per il loro MCD, si può dividere,
prima, per il monomio h e, successivamente, per il binomio h – 6, dal momento che essi sono divisori comuni del numeratore
e del denominatore
PROVA TU
a) Completa, applicando la proprietà invariantiva:
Somma algebrica
La somma algebrica di due o più frazioni algebriche aventi lo stesso denominatore, di dominio D, è una frazione algebrica
che ha per denominatore lo stesso denominatore e per numeratore la somma algebrica dei numeratori.
In simboli:
Per determinare la somma algebrica di due o più frazioni algebriche, aventi denominatori diversi, bisogna prima ricondurle
allo stesso denominatore e, successivamente, si opera come nel caso precedente.
Esempi
Determiniamo le seguenti somme algebriche fra frazioni algebriche:
a) Calcoliamo
Prima di tutto, determiniamo l’insieme D in cui entrambe le frazioni algebriche non perdono significato.
Deve essere:
Le due frazioni hanno lo stesso denominatore; la somma delle due frazioni è una frazione che ha per numeratore la somma
dei numeratori delle due frazioni e per denominatore lo stesso denominatore. Quindi:
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b) Calcoliamo
Determiniamo l’insieme D in cui entrambe le frazioni algebriche non perdono significato. In questo caso non è semplice
indicare il dominio come un sottoinsieme dei numeri razionali perché nelle frazioni sono presenti più variabili; preferiamo,
perciò, indicare soltanto la relazione che deve intercorrere fra le variabili affinchè le frazioni non perdano di significato.
Deve essere, quindi: 3c + 4b ≠ 0.
Le due frazioni hanno lo stesso denominatore; la differenza delle due frazioni è una frazione che ha per numeratore la
differenza dei numeratori delle due frazioni e per denominatore lo stesso denominatore. Quindi:
Calcoliamo
Calcoliamo
Per ridurre le frazioni allo stesso denominatore è necessario determinare il mcm fra i denominatori delle due frazioni;
scomponiamo tali polinomi in fattori e determiniamo il mcm.
Determiniamo l’insieme D in cui entrambe le frazioni algebriche non perdono significato ; è sufficiente che il mcm appena
determinato sia diverso da zero (perché?); quindi (Completa):
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8. Le frazioni algebriche
PROVA TU
Esegui le operazioni indicate:
Esempi
Calcoliamo i seguenti prodotti:
b) Determiniamo l’insieme D in cui entrambe le frazioni algebriche non perdono significato. Deve essere: (Completa)
Osserviamo che
e, quindi, la frazione ottenuta è riducibile; quindi, applicando la proprietà invariantiva si ottiene:
OSSERVAZIONE
Nel precedente prodotto avremmo ottenuto lo stesso risultato se, prima di eseguire la moltiplicazione, avessimo “semplificato
in croce” le frazioni algebriche; infatti numeratore di una e denominatore dell’altra hanno divisori comuni.
Come fra i numeri razionali, prima di eseguire la moltiplicazione fra due o più frazioni algebriche, è sempre opportuno
semplificare le frazioni stesse; infatti:
- si eseguono moltiplicazioni fra un minor numero di polinomi;
- il prodotto delle frazioni algebriche (dopo la semplificazione) è una frazione algebrica irriducibile.
la potenza di una frazione algebrica con esponente naturale è una frazione algebrica che ha come numeratore la
potenza del numeratore della base e come denominatore la potenza del denominatore della base.
In simboli:
Per le potenze delle frazioni algebriche valgono tutte le proprietà già viste per le potenze nell’insieme Q.
291
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Esempio
Calcoliamo la seguente potenza Determiniamo il dominio della frazione algebrica; deve essere:
(Completa)
Possiamo, ora, calcolare la potenza:
PROVA TU
Calcola le seguenti potenze: a) b)
Osserviamo che:
- la reciproca di una frazione algebrica esiste soltanto se il il numeratore e il denominatore della frazione data sono entrambi
diverso da zero (perché?);
Come per i numeri razionali, il quoziente di due frazioni algebriche è uguale al prodotto fra la prima frazione e la
È opportuno ricordare che, affinchè sia possibile determinare il quoziente di due frazioni algebriche, deve essere
Esempi
Calcoliamo i seguenti quozienti:
a) Prima di tutto determiniamo l’insieme D in cui è possibile eseguire la divisione; deve essere:
b) Osserviamo che uno dei due denominatori è riducibile; allora, prima di determinare le condizioni per le quali è possibile
eseguire la divisione indicata, scomponiamo il polinomio riducibile in fattori; si ottiene:
PROVA TU
Esegui le seguenti divisioni:
292
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8. Le frazioni algebriche
Esempio
Calcoliamo
PROVA TU
Calcola le seguenti potenze:
Esempio:
Semplificare la seguente espressione:
Cominciamo col porre l’attenzione sulle condizioni per le quali è possibile eseguire tutte le operazioni indicate. Scomponiamo
innanzitutto i denominatori delle frazioni algebriche presenti: notiamo che l’unico polinomio riducibile è x3 + y3 , gli altri
denominatori sono polinomi irriducibili ( x2 − xy +1 è un “falso quadrato” e, ricorda, non si annulla mai qualunque sia il valore
attribuito alle variabili). Dopo aver scomposto x3 + y3 in fattori, si ottiene:
= (eseguendo la divisione) =
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PROVA TU
Semplifica l’espressione
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8. Le frazioni algebriche
ESERCIZI CAPITOLO 8
FRAZIONI ALGEBRICHE
Conoscenza e comprensione
1) Che cosa si intende per frazione algebrica?
2) Che cos’è il dominio di una frazione algebrica?
3) Come procedi per determinare il dominio di una frazione algebrica?
4) Quando una frazione algebrica si dice ridotta ai minimi termini?
5) Quando due frazioni algebriche si dicono equivalenti?
6) Come procedi per trasformare una frazione algebrica in un’altra ad essa equivalente?
7) Come procedi per semplificare una frazione algebrica?
8) Verifica che, nell’insieme delle frazioni algebriche, la relazione “essere equivalenti” è una relazione di equivalenza.
9) Stabilisci se le seguenti proposizioni sono vere o false:
a) L’espressione non è una frazione algebrica. q V q F
b) Un polinomio è una frazione algebrica. q V q F
c) L’espressione non è una frazione algebrica. q V q F
d) Le lettere presenti in una frazione algebrica non possono assumere il valore zero. q V q F
e) Un numero razionale non è una frazione algebrica. q V q F
f) Il dominio di una frazione algebrica è sempre un sottoinsieme proprio di Q. q V q F
g) La differenza fra due frazioni algebriche è sempre una frazione algebrica. q V q F
h) Il rapporto fra due frazioni algebriche è sempre una frazione algebrica. q V q F
i) La frazione è ridotta ai minimi termini. q V q F
j) L’espressione è equivalente a q V q F
10) Siano A e B due frazioni equivalenti; quali delle seguenti affermazioni sono vere?
12) Le seguenti proposizioni si riferiscono alla frazione algebrica Stabilisci se sono vere o false:
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l) Se m ≠ −3 allora q V q F
15) Quale, fra i seguenti polinomi, devi inserire al posto dei puntini in modo che il dominio della frazione algebrica
16) Quale, fra i seguenti polinomi, devi inserire al posto dei puntini in modo che la frazione algebrica
sia maggiore di zero per qualunque valore attribuito alle lettere?
17) Quale, fra i seguenti polinomi, devi inserire al posto dei puntini in modo che la frazione algebrica
sia minore di zero per qualunque valore attribuito alle lettere?
18) Quale, fra i seguenti polinomi, devi inserire al posto dei puntini in modo che la frazione algebrica
sia maggiore di zero per qualunque valore attribuito alle lettere?
Esercizi
Determina il dominio delle seguenti frazioni algebriche:
21) 26)
22) 27)
23) 28)
24) 29)
25) 30)
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8. Le frazioni algebriche
Inserisci al posto dei puntini il polinomio mancante in modo che le seguenti uguaglianze risultino vere:
31)
32)
33)
34)
35)
Stabilisci quali delle seguenti frazioni algebriche sono tra loro equivalenti:
36)
37)
38)
39)
40)
41)
Dopo averne determinato il dominio, riscrivi le seguenti frazioni in modo che abbiano lo stesso denominatore:
42)
43)
44)
45)
46)
47)
48)
49)
50)
51)
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52)
53)
54)
55)
56)
57)
58)
59)
60)
61)
62)
63)
64)
65)
66)
67)
68)
69)
70)
71)
72)
73)
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8. Le frazioni algebriche
74)
75)
76)
77)
78)
79)
80)
81)
82)
83)
84)
85)
86)
87)
88)
89)
90)
91)
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93)
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95)
96)
97)
98)
99)
100)
101)
102)
103)
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109)
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8. Le frazioni algebriche
112)
113)
114)
115)
116)
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119)
120)
121)
122)
123)
124)
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8. Le frazioni algebriche
153)
154)
155)
Esempio
Dopo averne determinato il dominio, calcoliamo le seguenti potenze applicando, se possibile, le proprietà delle potenze: