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AGRIGENTO

storia • cultura • tradizioni


La Guida è stata realizzata da:

2 Indice generale
AGRIGENTO
Lettera di presentazione 3
Mappa 4-5
Elenco vie 6 Via F. Crispi, 46
Numeri utili 7 90025 Lercara Friddi (PA)
Cenni storici 9 Cell. 327 2111410
info.promoserviceitalia@gmail.com
Elenco attività 31 www.promoserviceitalia.com

AGRIGENTO
Regione: Sicilia
Provincia: Agrigento
Zona: Italia insulare
Altitudine: 230 m s.l.m.
Abitanti: 58.315 circa
Festa patronale: San Gerlando
CAP: 92100
Sito: www.comune.agrigento.it

Si ringraziano le attività commerciali per aver contribuito alla realizzazione della guida di Agrigento.
Si ringrazia l’Amministrazione Comunale per averci fornito i testi e le foto.
Un particolare ringraziamento all’ Ufficio Urp per la gentile collaborazione.
3

Comune di Agrigento
A nome della città porgo il più cordiale ben-
venuto a tutti coloro che si apprestano a vi-
sitare Agrigento.
La nostra è una località dalla storia millenaria,
che conserva straordinarie ricchezze archeo-
logiche, artistiche, architettoniche e paesag-
gistiche.
Ci auguriamo che grazie all’ausilio di questa
guida potrete muovervi agevolmente nel cen-
tro storico, così come nella Valle e nelle di-
verse frazioni che rendono il nostro territorio
interessante non soltanto sotto il profilo sto-
rico-culturale, ma anche per la buona offerta commerciale che propone
ai suoi visitatori.
Vi ringraziamo per aver scelto Agrigento per il vostro soggiorno e vi
auguriamo una piacevole permanenza.

Marco Zambuto
Sindaco di Agrigento
Valle dei templi Itinerari turistici pag.9
Mappa di Agrigento

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Vie di AGRIGENTO

A. Manzoni, via C5 Empedocle, via B2 Oblati, via A2


Acrone, via B4 Erodoto, via B6 Orazio, via B4
Acrone, via B3 Erodoto, via B5 Orfane, via A2
Acrone, via B2 Esseneto, via C5 Orti, via A1
Alcide De Gasperi, via B5 Esseneto, via B4 Palillo, via A4
Alletto, via A1 Europa, via C6 Palma, via A2
Arco di Spoto, via A2 F.Sala, via A4 Papa Luciani, via A6
Atenea, via A3 Firenze, via C4 Pausania, via B6
Bagli, via A3 Fodera, via A4 Picone, via B6
Balli II, via A1 Formica, via B3 Pietro Nenni, v.le B2
Barone, via A2 Fosse,via A4 Plebs Rea, via A4
Boccerie, via A3 Francesco Crispi, via C6 Polibio, via C4
Bologna, via B4 Francesco Crispi, via B5 Port Atenea B4
Brescia, via C5 Francesco Petrarca, via C5 Raccomandata, via A2
Bruccoleri, via A6 G. Tomasi di Lamped., via C5 Ragazzi del 99, via A6
Callicratide, via B4 G. Toniolo, via C5 Recinto Blati, via A1
Cannameli, via A3 G.Garibaldi, via A1 Recinto, cortile B4
Carcino, via B4 G.Matteotti, via A3 S. Francesco d'Assisi, via B4
Caruana, via A3 Gallo, via A3 S. Leonardo, via C5
Caserma San Giacomo, via A1 Garufo, via A2 S.S. 115 C4
Cicerone, via B6 Genova, via C4 S.S. 189 B1
Cicerone, via A5 Giambertoni, via A3 San ,Vito, via B5
Cobaitari, via A1 Gioeni, via B5 San Michele, via A3
Coniglio, salita C6 Gioeni, via A5 San Vito, via B6
Costa, via A2 Gioeni, via A4 Santa Croce, via A1
Dante Alighieri, via B3 Iacono, via A4 Santa Sofia, via A2
Dante Alighieri, via B2 Igiea, vicolo B2 Sanzo, via A3
Dante Alighieri, via A1 Imera, via A5 Saponara, via A2
Degli Angeli, via A4 Itria, salita A3 Sopo, cortile A3
Del Piave, via B6 L.Pirandello, via B4 Spoto, via A2
Dell' Annunziata, via A1 Lazzarini, via A4 Torino, via C4
Della Mura, via A4 Luigi Pirandello, via A2 Vadalà, piazzetta B5
Della Vittoria, v.le C6 M.Caruso Lanza, via C4 Vela, via B4
Delle Torri, via B4 Mario Rapisardi, via C4 Venezia, via C4
Diana, via A4 Marsala, via A1 Venezia, via B4
Dinocolo, via B4 Metello, via B4 Vincenzo Monti, via C4
Don Luigi Sturzo, via C6 Milano, via C4 Vito La Mantia, via C6
Duomo, via A3 Minfi, cortile A4 Vullo, via B2
Empedocle, via B4 Neve, via A3 Zuppardo, via A1
Empedocle, via B3 Nicone, via C5
Numeri Utili
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MUNICIPIO (Centralino) OSPEDALE SAN GIOVANNI DI DIO:


Tel.: 0922 590111 Tel.: 0922 442111
Telefax.: 0922 595923
GUARDIA MEDICA
BIBLIOTECA “Lucchesiana” (Viale della Vittoria, 235)
(Via Duomo, 94): Tel.: 0922 20600
Tel./Fax: 0922 22217
GUARDIA MEDICA
BIBLIOTECA "Luigi Pirandello" (Fontanelle)
(Via Imera): Tel.: 0922 604088
Tel.: 0922 622111
GUARDIA MEDICA
BIBLIOTECA ""Franco La Rocca"" (Giardina Gallotti)
(Piazzetta Vadalà, 6): Tel.: 0922 410152
Tel.: 0922 595166 - 0922 590609
TELEFONO AIUTO:
CAPITANERIA DI PORTO DI Tel.: 0922 22922
PORTO EMPEDOCLE
Tel.: 0922 636640 TOSSICODIPENDENTI (Sert):
Tel.: 0922 23990
GUARDIA DI FINANZA:
Tel.: 0922 20422 - 0922 26604 PREFETTURA:
Tel.: 0922 483111
POLIZIA MUNICIPALE:
Tel.: 0922 598585 - 0922 598911 TAXI (Piazza Marconi):
Tel.: 0922 26670
PROTEZIONE CIVILE:
Tel.: 0922 25252 TAXI (Piazza Aldo Moro):
Tel.: 0922 21899
AMBULANZE CROCE ROSSA:
Tel.: 0922 60222
Itinerari Turistici
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1)Itinerario da Piazzale Rosselli – Via Atenea 2) Itinerario da Piazza Pirandello
1) Palazzo della Prefettura (1858) 1) Boccone del povero (Palazzo Pujades) - (XV Sec.)
2) Porta di Ponte (IX Sec.) 2) Palazzo Contarini (ex Istituto Granata) - (XVIII Sec.)
3) Chiesa di San Pietro (1700) 3) Palazzo Barone (XV Sec.)
4) Casa L.Pirandello 4) Chiesa di San Giorgio (XIII Sec.)
5) Basilica di San Francesco d’Assisi – Immacolata (1788) 5) Seminario (XIV Sec.)
6) Palazzo Celauro (1700) 6) Cattedrale (San Gerlando) - (Pag.14)
7) Chiesa di Santa Rosalia (XVII Sec.) 7) Palazzo Arcivescovile (XVIII Sec.)
8) Chiesa di San Lorenzo (Pag.12) 8) Biblioteca Lucchesiana (1765)
9) Camera di Commercio (1851) 9) Chiesa di Sant’ Alfonso – Itria (XVI - XVII Sec.)
10) Chiesa di San Giuseppe (XVII - XVIII Sec.) 10) Chiesa di Santa Maria dei greci (Pag.16)
11) Circolo Empedocleo (1835) 11) Chiesa di San Girolamo (XVI - XVII Sec.)
12) Ex Collegio dei Padri Filippini (Pag.16) 12) Chiesa di San Michele
13) Municipio (Palazzo San Domenico) - (XVII Sec.) 13) Chiesa della Badiola (XIV Sec.)
14) Teatro Pirandello (1874) 14) Chiesa e Monastero di Santo Spirito (Pag.12)
15) Museo Civico
16) Chiesa di San Domenico (Pag.14)

3) Itinerario da Piazza Marconi 4) Itinerario da Piazza Marconi (stazione centrale)


(stazione centrale) - Via Garibaldi Viale della Vittoria - Villa del Sole
1) Piazza Marconi (stazione centrale) (1927) 1) Piazza Marconi
2) Porta Panettieri (IX Sec.) 2) Santuario di San Calogero
3) Chiesa di Santa Lucia (ex Assunta) (XVIII Sec.) 3) Viale della Vittoria
4) Chiesa di Santa Caterina ( Santa Sofia) 4) Piazza Cavour
5) Chiesa di San Francesco di Paola (XVII Sec.) 5) Villa Bonfiglio
6) Chiesa dell’Addolorata (1670) 6) Villa Lizzi (Cavetta)
7) Chiesa di Santa Croce (XIV Sec.) 7) Discesa Coniglio
8) Chiesa di San Giacomo (XVI Sec.) 8) Banca d’Italia
9) Villa del Sole
10 Cenni Storici
Fondata intorno al 580 a. C. , Agrigento vanta un territorio in cui si insediarono i vari popoli che lasciarono traccia
nell'isola. Fu sede di popoli indigeni che mantenevano rapporti commerciali con egei e micenei, il territorio agrigentino vide
sorgere la polis di Akragas), fondata da geloi di origine rodio-cretese. Nella sua storia millenaria la città ha avuto ben
quattro nomi: Akragas per i Greci Agrigentum per i Romani, Kerkent o Gergent per gli Arabi; per i Normanni era
Girgenti, nome ufficiale della città fino al 1929, in cui venne utilizzata un'italianizzazione del nome che aveva la città
durante il dominio romano. Raggiunse il massimo splendore nel V secolo a.C., prima del declino avviato dal dominio car-
taginese.

La Città
Agrigento è un comune italiano di 58 315 abitanti, capoluogo della provincia di Agrigento in Sicilia. È nota come Città
dei templi per la sua distesa di templi dorici dell'antica città greca che sorgono nella cosiddetta valle dei templi, inserita,
nel 1997, tra i patrimoni dell’umanità all'UNESCO. Nel 210 a.C. venne saccheggiata dai Romani e assoggettata all'Impero
ma conobbe nei secoli successivi, l'invasione e la riedificazione da parte degli Arabi che la ricostruirono sulla cima della
collina in cui oggi si ammira il centro storico caratterizzato appunto dalla tipica conformazione araba, con le sue piccole
viuzze e cortili che convergono verso la Via Atenea, che è da considerare anche oggi la più importante arteria della città.
La via Atenea da Porta di Ponte, attraversa interamente il centro storico e su di essa si affacciano bellissimi palazzi e nu-
merose chiese frutto di stili di costruzione a volte totalmente diversi tra loro che contengono all’interno dei veri e propri
tesori di arte sacra molto spesso sconosciuti al grande pubblico. Tra questi, all’interno delle chiese, si possono visionare
numerose opere del Serpotta e del Gagini. Caratteristiche e pregevoli le chiese dell’Addolorata e di San Francesco di
Paola, ubicate nel popolare quartiere Rabato, di San Giuseppe, San Domenico, dell’Itria o Sant’Alfonso, dell’Immacolata
e di S.Maria dei Greci costruita sui resti di un tempio greco. Oggi Agrigento si estende su una superficie di 245 Kmq a
230 metri dal livello del mare e conta circa 55.000 abitanti.
History 11
Founded around 580. C., Agrigento boasts a territory that was occupied by the various peoples who left their mark on
the island. It was the seat of the indigenous peoples who maintained trade relations with the Aegean and Mycenaean, the
Agrigento region saw the rise of the polis of Akragas), founded by Geloan of rhodium-Cretan origin. In its long history
the city has had four names: Akragas Agrigentum for the Greeks to the Romans, or Kerkent Gergent for the Arabs; for
the Normans was Girgenti, the official name of the city until 1929, when it was used un'italianizzazione name that had
the city during the Roman rule. Reached its zenith in the fifth century BC, before the decline started from the Carthaginian
domination.

City
Agrigento is an Italian town of 58 315
inhabitants, capital of the province of
Agrigento in Sicily. It is known as the City
of temples for its expanse of Doric temples
of the ancient Greek city that arise in the
so-called Valley of Temples, inserted in
1997 , a World Heritage Site UNE-
SCO. In 210 B.C. was sacked by the
Romans and subject to the Empire but he
met in subsequent centuries , the invasion
and reconstruction by the Arabs who re-
built on top of the hill where today you
can admire the historical center characte-
rized precisely by the typical conformation
Arab , with its small streets and cour-
tyards that converge on the Via Atenea, which is considered today the most important thoroughfare of the city. Via Atenea
from Gate Bridge, crosses the entire historical center and overlook it beautiful palaces and churches result of building styles
sometimes totally different from each other that contain within the treasures of sacred art often unknown to the general pu-
blic.Among them, in the churches , you can view numerous works Serpotta and Gaginis . Features and fine churches and
Addolorata di San Francesco di Paola, located in the popular district Rabato , St. Joseph , St. Dominic, St. Alphonsus
or dell'Itria , Immaculate and St. Mary of the Greeks built on the ruins of a greek temple. Today Agrigento covers an area
of 245 square kilometers to 230 meters from the sea level and has about 55,000 inhabitants.
12 Abbazia di Santo Spirito
Costruito nel 1260, il complesso, tra i
più talli della Sicilia, è costituito dalla
chiesa e dall'adiacente monastero cister-
cense. La chiesa è caratterizzata, al-
l'esterno, da un magnifico portale di stile
chiara montano sormontato da un ricco ro-
sone, in un contesto barocco più recente.
All'interno, settecentesco, si possono am-
mirare numerosi, stucchi serpottiani, un'ac-
quasantiera del Cinquecento, una
Madonna del Gagini (o di scuola gagine-
sca) ed un magnifico soffitto ligneo a cas-
settoni. L’adiacente monastero, o Badia
Grande, risalente al 1290, è impreziosito dal magnifico chiostro quadrangolare, uno dei più antichi e meglio conservati
della Sicilia, nel quale spiccano vari portali gotici. All'interno del monastero sono conservati alcuni affreschi risalenti ai secoli
XVI e XIX .

Chiesa di San Lorenzo


Denominata anche "del Purgatorio", la chiesa fu costruita nel XVII secolo nel sito di una più antica, omonima costruzione
sacra. Elegante il prospetto rinascimentale barocco. L’interno, a un'unica navata, è impreziosito da otto statue femminili di
Giuseppe e Giacomo Serpotta, raffiguranti le Virtù. A sinistra della chiesa, sotto un leone di pietra, si apre il principale
degli ingressi agli antichi ipogei: una perfetta rete di acquedotti sotterranei che alimentavano di acqua potabile Akragas,
realizzati nel V secolo a.C. dall'architetto Feace.
Santo Spirito Abbey 13
It is one of the finest Sicilian monuments. Built in 1260, the complex comprises the church and the adjacent Cistercian
monastery. On the outside, the church has a magnificent portal in the Chiaramonte style, surmounted by a rich rosette, in
a more recent Baroque context. The interior is also eighteenth-century Here one can admire numerous stuccoes by Serpotta;
a sixteenth-century holy water font; a Madonna by Gagini (or by one of his school) and a magnificent wooden caisson
ceiling. The adjacent monastery, Badia Grande, dates from 1290. It is embellished by a magnificent rectangular cloister,
one of the oldest and best preserved in Sicily In it there stand out various Gothic portals. Inside the monastery there are
some frescoes dating from the sixteenth and nineteenth centuries.

San Lorenzo church and underwater aque-


ducts
Also known as the Purgatorio church,it was
built in the seventeenth century on the site of
an older sacred edifice with the same name.
It has an elegant Renaissance- Baroque fa-
cade. The interior has only one nave. It is em-
bellished by eight statues of female figures
representing the Virtues, by Giuseppe and
Giacomo Serpotta. To the left of the church,
under a stone lion, there is the in entrance to
the ancient and perfect network of underwa-
ter aqueducts which supplied Akragas with
drinking water. They were done in the fifth
century B. C by the architect Phaeax.
14 Chiesa di San Domenico
Sulla piazza Pirandello si trova il bel complesso costituito dalla Chiesa di San Domenico e dall'adiacente ex Convento dei
Padri Domenicani. La Chiesa di San Domenico, un'elegante costruzione del XVII secolo, presenta una facciata rinascimentale
barocca a due ordini, affiancata da un campanile. Il prospetto è completato da un ordine di lesene che racchiudono le
nicchie laterali e da un'ampia finestra centrale. Nell'elegante, contiguo edificio dell’ex Convento sede del Municipio, è ri-
cavato il Teatro Luigi Pirandello, opera di G.B. Basile, oggi finalmente restaurato e restituito, dopo un lunghissimo periodo,
agli antichi splendori.

La Cattedrale
Fondata verso la fine dell'XI secolo
dal vescovo agrigentino Gerlando, il
tempio, di stile normanno-gotico,
venne più volte ingrandito e rimaneg-
giato a partire dal XIV e sino al XVII
secolo, conservando dell'originario im-
pianto solamente le magnifiche mono-
fore, ancora visibili sul fianco destro.
Presenta una facciata a cui si accede
per mezzo di un'ampia e morbida sca-
linata, fiancheggiata dal magnifico
campanile incompiuto del XV secolo,
abbellito da due ordini di monofore
cieche gotico-catalane e da una fine-
stra con balcone sormontata da un
San Domenico Church 15
In Piazza Pirandello there is the fine complex made up of the San Do-
menico church and the adjacent former monastery of the Dominican
Fathers. The San Domenico church, an elegant seventeenth-century
construction, has a Renaissance-Baroque facade with two selves, and
beside it there is a campanile. The facade is completed by a row of
pilasters enclosing the lateral niches and by a big central window. In
the adjacent elegant edifice of the former convent, in which there is
now the town hall, there is the Luigi Pirandello theatre, done by G.B.
Basile; after a long period, this has at last been restored, and has re-
covered its former splendours.

The Cathedral
Founded towards the end of the eleventh century by the bishop of
Agrigento, Gerlando, the building, in the Gothic-Norman style, was
several times enlarged and altered from the fourteenth to the sevente-
enth centuries, and maintains its original look only in the magnificent
windows to be seen on the tight side. It has a facade which you get
to up a broad and soft flight of steps, beside which there is the ma-
gnificent unfinished fifteenth-century campanile, embellished by two
tiers of Gothic-Catalan blind windows and by another window with
a balcony surmounted by a fine and richly decorated rounded arch.
The interior has a Latin cross layout The interior has a Latin cross la-
yout, with three naves divided by rounded arches resting on octagonal pillars. There is a magnificent and richly painted
wooden ceiling and also rich stuccoes and frescoes giving an overall sumptuous effect. In the right wing of the transept
there is the little San Gerlando chapel,
surmounted by a fìnely modeled Gothic portal. In the chapel there is kept tha Ark, a 1639 reliquary. In the left nave
there is the De Marinis chapel. In the right apse there is a 1495 marble group of Madonna and Child. Of very great im-
portance is the treasure of the cathedral (momentarily trasferred to the archaeological museum), particularly rich in works
of art of great historical and artistic value, among which there stands out the very famous "sarcophagus of Phaedra", a stu-
pendous and very elegant Roman marble work from the early third century B. C. inspired by the fifth century Greek style
(momentarily kept at the San Nicola church).

Santa Maria dei Greci

Going along Via Santa Maria dei Greci you come to the church of the same name, in the oldest part of the medieval
town. It was built in the twelfth century, and its foundations stand on the base of a fifth century Doric temple which some
believe to be that of Athena, in the Akragas acropolis. The church, in front of which there is an elegant little courtyard,
has a refined acade softened by a thirteenth-century Arab-Norman portal and by fine Windows. The interior has three
naves. There is a fine ceiling reminding one of that of the cathedral and enriched by some traces of fourteenth-century
16 bellissimo arco ogivale riccamente ornato. L’interno, a croce latina, è caratterizzato da tre navate divise da arcate ogivali
poggianti su pilastri ottagonali e sormontate da un magnifico soffitto ligneo riccamente dipinto. Ricchi stucchi e affreschi
danno un carattere di sontuosità all'insieme. Nell'ala destra del transetto si apre la piccola cappella di San Gerlando, sor-
montata da un portale gotico finemente modellato e nella quale è conservata l'Arca, un reliquiario del 1639; nella navata
di sinistra, segnaliamo la Cappella De Marinis; nell'abside di destra, un gruppo marmoreo di Madonna con Bambino del
1495. Di notevolissima importanza il Tesoro della cattedrale (momentaneamente trasferito al Museo archeologico), par-
ticolarmente ricco di opere d'arte di alto valore storico ed artistico e nel quale spicca il celebre sarcofago di Fedra, elegan-
tissima opera marmorea romana degli inizi del III secolo d.C. ispirata allo stile greco del V secolo a.C. (attualmente nella
Chiesa di San Nicola).

Santa Maria dei Greci


Attraverso la via di Santa Maria dei Greci si accede all'omonima chie-
setta, nel più antico quartiere della città medievale. Costruita nel XII
secolo, essa poggia le sue fondamenta sul basamento di un tempio
dorico del V secolo a.C. che alcuni ritengono essere quello di Athena,
sull'acropoli di Akragas. Preceduta da un piccolo ed elegante cortile,
la chiesa presenta una raffinata facciata ingentilita da un portale due-
centesco arabo-normanno e da belle finestre e monofore. L’interno è
a tre navate con un bel soffitto che ricorda quello della cattedrale ed
è arricchito da alcune tracce di affreschi trecenteschi. Dalla navata di
sinistra è possibile, attraverso uno stretto corridoio, accedere al basa-
mento nord del tempio dorico, del quale sono visibili anche alcuni
tamburi di colonne.

Il Collegio dei Filippini


Il Complesso monumentale del Collegio dei Filippini fu progettato e realizzato fra il 1693 e il 1703 dall’architetto agri-
gentino Simone Mancuso. L’importante e bella opera architettonica venne edificata inglobando la preesistente chiesa di
San Giuseppe risalente al XVI secolo. Il Collegio dei Filippini nella sua lunga storia ha avuto molteplici utilizzi: E’ stato
fruito dai Padri Filippini come centro di aggregazione culturale e religiosa e nel 1860 venne trasformato in sede scolastica
pubblica e centro di studi scientifici. In modo particolare il complesso monumentale è stato per lungo tempo la sede di la-
boratori agronomici, meteorologici e sismografici. Purtroppo a partire dagli anni Sessanta l’edificio venne abbandonato de-
finitivamente, generando, di conseguenza, un lento ed inesorabile degrado architettonico. Solo intorno ai primi anni Novanta
si incominciò a delineare un progetto di restauro e di riqualificazione del manufatto a cui sono seguiti i lavori di ripristino
dell’antico segno architettonico che di fatto oggi ce lo restituiscono nella sua originaria bellezza. Attualmente il Complesso
Monumentale del Collegio dei Filippini è stato pensato quale contenitore per iniziative polivalenti legate alla cultura e
all’arte moderna e contemporanea. In tale prospettiva il Collegio dei Filippini ospita una grande raccolta di opere pittoriche
di proprietà comunale, una collezione nata nel 1926 che annovera i dipinti di grandi maestri del Quattrocento fino al XX
frescos. There is a narrow passage leading from the left nave to the northern base of the Doric temple; some traces of the 17
drums of its columns can be seen.

The College of the Filippini

The monumental complex of the College of


the Philippines was designed and built bet-
ween 1693 and 1703 by the architect
Simone Mancuso Agrigento . The impor-
tant and beautiful architectural work was
built incorporating the former church of St.
Joseph from the XVI century . The College
of the Philippines in its long history has had
multiple uses: It ' been received from the
Fathers of the Oratory as a center of cultural
and religious gathering , and in 1860 it
was transformed in the public school and a
center of scientific studies. In particular, the
monumental complex has long been the seat
of agronomic laboratories , meteorological
and seismic data . Unfortunately, since the
sixties , the building was finally abandoned , generating as a result, a slow and inexorable degradation of architecture. Just
around the early nineties he began to outline a project of restoration and redevelopment of the building which was followed
by the restoration works of the ancient ar-
chitectural sign of the fact that today we re-
turn it to its original beauty. Currently the
Monumental Complex of the College of the
Philippines has been designed as multi-pur-
pose container for initiatives related to cul-
ture and modern and contemporary art . In
this perspective, the College of the Philip-
pines is home to a large collection of pain-
tings owned by the city , a collection
created in 1926 that includes the paintings
of the great masters of the fifteenth to the
twentieth century. In the exhibition you can
admire , among others, a number of paintings
by Luca Giordano (1634-1705) , Pietro
Novelli (1603-1647) , Fra Felice da Sam-
buca (1734-1805) , Fidelis of San Biagio
18 secolo. All’interno del percorso espositivo è possibile ammirare, fra gli altri, alcuni dipinti di Luca Giordano(1634-
1705), Pietro Novelli (1603-1647), Frà Felice da Sambuca (1734-1805), Fedele da San Biagio (1717-
1801),Vincenzo Camuccini ( 1771-1844), come anche opere del ‘400 siciliano qauli ad esempio una meravigliosa
Crocifissione su tavola e alcune opere scultoree raffiguranti l’agiografia cristiana. Ed insieme a questi lavori nelle prestigiose
sale del Collegio dei Filippini trovano il loro spazio anche due importanti collezioni private: La Collezione Sinatra, raccolta
da Francesco Sinatra nel 1933 degna di nota perché raccoglie le opere di Francesco Lojacono (1838-1915), uno dei
più rilevanti pittori del paesaggismo dell’Ottocento italiano e la collezione dedicata al genio artistico del grande maestro
Gianbecchina (1909-2001). Infine all’interno dell’esposizione trova posto anche un’interessante sezione Etno-Antropo-
logica contenente gli archetipi di architetture rurali di Vanadia e i Pupi Siciliani di Caruana.

La Valle dei templi

La Valle dei templi è la zona più conosciuta e decantata di Agrigento: i monumenti che vi si ergono sono quanto ci è
rimasto dell'antica città di Akragas, fondata nel VI sec. a.C. da coloni gelesi e divenuta nel volgere di circa cento anni "la
più bella città dei mortali". Ricca e potente, estese la propria supremazia su un vasto territorio e divenne importante riferi-
mento per artisti e filosofi dell'epoca. Distrutta dai cartaginesi nel 406, fu rifondata da Timoleonte nel 340 a.C. e visse
nuovi momenti di splendore, pur avviandosi inevitabilmente alla decadenza, definitiva con l'avvento dei Bizantini. La città
antica fu abbandonata nel IX sec., dopo la conquista araba, e il nucleo urbano si restrinse su una collina soprastante l'ori-
ginario insediamento. Passata ai Normanni, la città fu nominata diocesi e si abbellì di numerose chiese. Palazzi e monumenti
continuarono a sorgere anche tra il Trecento ed il Quattrocento e nuovamente tra il Seicento ed il Settecento. Sebbene in
( 1717 - 1801 ) , Vincent Camuccini ( 1771-1844 ) , as well as works of the Sicilian '400 qauli such a wonderful 19
Crucifixion on the table and some sculptures depicting the Christian hagiography . And along with these works in the pre-
stigious halls of the College of the Philippines find their space also two important private collections : The Sinatra Collection
, collected by Francis Sinatra in 1933 worthy of note because it collects the works of Francis Lojacono ( 1838-1915
), one of the most important painters of the Italian landscape painting of the nineteenth century and the collection dedicated
to the artistic genius of the great master Gianbecchina ( 1909-2001 ) . Finally, within the exhibition space is also an in-
teresting section Ethno- Anthropological contains the archetypes of rural architecture of vanadia and Pupi Siciliani Caruana
.

The Valley of the temples


The Valley of the temples is the best known and most praised part of Agrigento. The monuments standing in itre what is
left of the ancient city of Akragas which was founded in the sixth century B.C. by settlers from Gela and became in the
space of zoo years “the finest city of mortals”. Destroyed by the Carthaginians in 406, it was re-founded by Timoleontes
in 340 B.C. and enjoyed new moments of splender, though inevitably heading for a decline, which became definitive
with the Byzantines. After it went to the Normans, the city was made a diocese and was embellished with numerous chur-
ches. Palaces and monuments also continued to be put up in the fourteenth and fifteenth centuries and again in the seven-
teenth to eighteenth centuries. Although it is not always possible to praise the people who, in recent time, have built in
Agrigento, the town is a very important touristic mecca, especially thanks to the Valley of Temples, which UNESCO in-
cluded in the list of the World's Heritage.

The temple of Olympic Jove


This immense sacred edifice, absolutely one of the biggest in antiquity (only two temples, respectively in Efeso and
Mileto, are bigger, has various peculiarities with respect to the building canons of the Greeks’, a six-column peripteral
building with a surface area of almost 6500 square meters it was divided on the outside by half-columns with a diameter
of noless than 4.5 meters protruding from a full inter-columnar wall. Built in the most splendid period of the history of
Akragas, this immense temple, over 30 meters high, presented a wholly new solution from the architectural point of
20 epoca moderna non si possa dire sempre bene di chi ha costruito in città, Agrigento rimane sempre un'irrinunciabile meta
turistica grazie soprattutto alla straordinaria Valle dei Templi che l'UNESCO ha dichiarato patrimonio dell'umanità.

Il tempio di Giove Olimpico


Questo immenso edificio sacro, uno dei più grandi in assoluto dell'antichità (solo due templi, a Efeso e Mileto, lo superano
in dimensione) presenta numerose singolarità rispetto ai canoni costruttivi dei Greci: periptero esastilo, con una superficie
complessiva di poco meno di 6500 mq., era diviso all'esterno da mezze colonne con un diametro di ben 4,50 metri ag-
gettanti da una parete piena intercolonnare. Costruito nel periodo più splendido della storia di Akragas, questo immenso
tempio, alto più di trenta metri, presentava una soluzione del tutto nuova dal punto di vista architettonico: i telamoni, co-
lossali figure umane, elementi decorativi e partecipi, assieme alle colonne, della funzione portante. Uno di essi fu ricomposto
intorno alla metà dell'Ottocento da un archeologo agrigentino. Il calco (l'originale è esposto nel museo archeologico) è
steso al suolo nello spazio della cella. Gli akragantini avevano quasi portato a termine la costruzione del colossale edificio,
quando la città venne presa dai cartaginesi, i quali lo saccheggiarono e ne devastarono l'interno, senza riuscire però a de-
molirlo. Il tempio rimase in piedi sino al Medioevo quando, a poco a poco, rovinò completamente.

Il Tempio dei Dioscuri


Nell'ampia area sacra circostante il tempio di Giove, ove insistono numerosi santuari, tracce di altri templi e la stessa agorà,
svettano elegantissime le quattro colonne residue del piccolo edificio realizzato nel V secolo (rialzate nel 1836). Era il
più piccolo tempio della collina sacra, ma, per forme, numero e disposizione delle colonne non si differenziava dagli altri
più grandi.

Il Tempio Di Ercole
Forse il più antico dei templi
akragantini (fine VI secolo) -
come testimoniano alcuni carat-
teri arcaici della costruzione era
certamente il più celebre della
città. Periptero esastilo, aveva
una superficie pari a circa 2000
mq. Dell'antica costruzione posta
in posizione spettacolare sopra
la Porta Aurea rimangono, pur-
troppo, solo otto colonne (sulle
quali, sia pure in minima parte,
si possono scorgere tracce di pit-
tura purpurea) di cui quattro con
i relativi, stupendi capitelli, non-
ché il basamento e gli avanzi del-
l'altare.
view: Telamons, colossal human figures 21
which decorated the temple and together
with the columns, participated in the
hearing function. One of them was built
again in the 19th century by an Agri-
gento archaeologist. A copy of it lays in
the ground of the cell (The original is in
the museum). The people of Akragas
had almost completed the construction
of the colossal edifice, when the city was
taken by the Carthaginians: they sacked
it and devastated its interior but failed to
demolish it. It remained standing until the
middle Ages when it was completely rui-
ned.

The Dioscuri temple


In the big sacred area surrounding the tem-
ple of Jove, where there are numerous
shrines, traces of other temples a the
agorà, four columns soar elegantly up
which are left from a little edifice built in
the fifth century (they were put up in
1836). The temple was the smallest one
the sacred hill, but in shapes, number and
position of the columns did not break a
way from the other bigger ones.

The temple of Hercul


Perhaps the most ancient of the Akragas temples (end of sixth century) – as is documented by some archaic characters in
the construction - it was certainly the most famous one in the city. It had a surface area of about 2000 square meters. Of
the ancient construction - in a spectacular position above the Porta Aurea unfortunately there only remain the columns (on
which, though only; slightly we can make out traces of purple painting); four of them still have stupendous capitals, as well
as the base and the remains of the altar.

The temple the Concordia


"In the Temple of Concord", writes Pietro Griffo , one of most important scholars of Akragas, "the Doric architecture from
the middle of the fifth century B.C is seen in the whole gamut of refined subtleties that characterize its style. The whole
edifice, if one looks at it from a suitable position, offers even the naked eye - in the base, the columns, the beams - curving
and tapering like that which we know from other Greek temples but which here perhaps attained such extremes of application
22
Il tempio Della Concordia
"Nel tempio della Concordia – scrive
Pietro Griffo, uno dei massimi stu-
diosi di Akragas - l'architettura dorica
della metà del V secolo a. C. si pre-
senta in tutta la gamma di raffinate
sottigliezze che ne caratterizzano lo
stile. L’intero edificio, solo che lo si
guardi da posizione idonea, offre
anche a occhio nudo - nel basa-
mento, nelle colonne, nella trabea-
zione - curvature e rastrema/ioni quali
sono note da altri templi greci ma che
qui raggiunsero, forse, estremi di ap-
plicazioni tali da farne un capolavoro
assoluto di forme euritmiche, di squi-
site armonie, impossibili ad esprimersi
con le parole". Il suo nome è del tutto convenzionale, essendogli stato assegnato poiché vi fu rinvenuta un'iscrizione romana
che, tuttavia, con il tempio stesso non ha alcun rapporto. L’ottimo stato di conservazione è dovuto a un fortunato episodio:
contrariamente agli altri templi pagani che la superstizione e l'ignoranza dei cristiani vollero demolire, esso fu convertito in
chiesa. Nel 1788 l'edificio è stato restituito alla sua antica, ineguagliata forma.

Il tempio di Giunone Lacinia


Il nome di questo tempio, quasi del tutto identico a quello della Concordia e posto spettacolarmente su un dirupo, è con-
venzionale. Nei pressi sono ancor ben visibili un grande altare per i sacrifìci (a est) e un tratto di strada profondamente
solcato dalle ruote dei carri.

Il tempio di Esculapio e la tomba di Terone


Questo piccolo tempio, sempre del V secolo, si differenzia dagli altri sia per l'insolita ubicazione fuori dalle mura (a valle
del Tempio della Concordia) sia per la forma sia, ancora, per le contenute dimensioni. La tomba di Terone (o Hereon si
trova nel cuore della necropoli romana che si estende sulle pendici della collina aldilà dell'antica cinta muraria (a sud del
tempio di Ercole). Si tratta di un magnifico esempio di architettura dorico-ionica risalente al III secolo a. innalzato molto
probabilmente dai Romani, a memoria dei soldati morti durante l'assedio della città.

La Kolymbetra
Dopo la vittoriosa battaglia di Imera (480 a.C.) il tiranno Terone adibì i prigionieri cartaginesi alla realizzazione di una
quantità di opere pubbliche, dai templi alla rete idrica e, tra le altre cose, nel luogo in cui sboccavano le gallerie drenanti
per l'approvvigionamento delle acque, fece scavare "una grande vasca, detta Kolymbetra, del perimetro di sette stadi, pro-
fonda venti braccia; condottevi le acque delle fonti e dei ruscelli, ne venne vivaio di pesci per i banchetti e la allietavano
as to make it an absolute masterpiece of forms with pleasant rhythms, exquisite harmonics impossible to express with words". 23
Its name is wholly conventional, having been given to it because in it there was found a Roman inscription which however
has no connection with the temple. The excellent state of preservation is due to a lucky episode: unlike the other pagan
temples, which superstition and ignorance led the Christians to demolish, it was converted into a church. This transformation
in spite of the alteration made it possible to preserve it. In 1788 the building was restored to its ancient unrivalled form.

The temple of Juno Lacinia


The name of this temple, almost wholly
identical to that of Concord, spectacularly
placed on a cliff, is wholly conventional.
Nearbj (to the cast) one can still see a big
guitar for sacrifices and a stretch of road
with deep grooves made by carts.

The temple of Esculapios and the tomb of


Thero
This little temple, also from the fifth Century
differs from the others both because of the
unusual location outside
the walls (below the Temple of Concord)
and because of the shape and the small size.
In the heart of' the Roman necropolis which
extends on the slopes of the hill outside the ancient walls (south of the Temple of Hercules), there is the tomb of Thero
or Hereon, a magnificent example of Doric-Ionic architecture dating from the third century B.C.

The Kolymbetra
After the victorious battle of Himera
(480 B.C.), the tyrant Theron made
the Carthaginian prisoners build a
great number of public works and
among other things, where the drai-
ning tunnels far water collection fini-
shed, he made them dig a big pool
called Kolymbetra having the same pe-
rimeter as seven stadia and twenty
arms deep. The waters of springs and
streams were led there so that it be-
came a fish farm for banquets and was
enlivened by swans and other birds.
After a short while the small vale dug
24 cigni e altri volatili. Ben presto la piccola valle incisa tra pareti di calcarenite, posta tra il tempio dei Dioscuri e quello di
Vulcano, non fu utilizzata come vasca o piscina, ma interratasi, divenne, proprio per l'abbondanza delle acque, un orto e
un frutteto tra i più fertili della Valle dei Templi". Oggi, grazie all'impegno del FAI, il Fondo per l'Ambiente Italiano al
quale è stato affidato nel 1999, e al sostegno economico di alcuni sponsor, il giardino della Kolymbetra è tornato a nuova
vita. Un luogo altamente suggestivo in cui storia e natura si intrecciano saldamente, dando vita a un percorso che è fonte
di grande emozione per tutti i visitatori. Un sentiero si dipana tra aranci e limoni, gelsi e carrubi, mandorli e salici, tamerici
e ginestre consentendo di visitare agevolmente il grande giardino (circa cinque ettari) che riassume in sé l'aspetto naturale
della Valle, così com'era in origine. Il giardino, la cui visita è inserita nel normale circuito della Valle, è aperto con i seguenti
orari: da novembre a gennaio dalle 10 alle 17, da febbraio ad aprile dalle 9 alle 18, da maggio a ottobre dalle 9 alle
19; chiuso tutti i lunedì, dal 7 al 31 gennaio e nella giornata della sagra del mandorlo in fiore. Il biglietto d'ingresso costa
due euro.

Poggio San Nicola e Quartiere ellenistico - Romano

Questa ricchissima zona ar-


cheologica si trova al centro
del pianoro su cui sorgeva la
città. L’Oratorio di Falaride (la
cui denominazione trae origine
dalla tradizione secondo la
quale in quel sito era ubicato
il palazzo del primo tiranno
akragantino) è un elegante edi-
ficio risalente al I secolo a.C.,
parzialmente sovrapposto al-
l’ekklesiasterion, fortemente ri-
maneggiato dai goti. Questo
era il luogo di assemblea dei
cittadini di cui, oggi, riman-
gono solamente le gradinate.
Nella stessa area, recentemente, è stato scoperto anche il bouleuterion. Immediatamente ad est di questo straordinario
insieme archeologico è ubicato il quartiere ellenistico-romano, un'area di oltre 10.000 mq, sulla quale si estende il magnifico
complesso urbano, parte della città, i cui resti, sovrapposti, sono databili tra il V ed il IV secolo a.C. Questo spaccato
della città offre al visitatore la possibilità di constatare la perfezione del sistema stradale ippodameo, le grandi insulae ed i
resti delle magnifiche costruzioni. L’abitazione più interessante è la "Casa del Peristilio" che conserva numerosi pavimenti
musivi. Numerosi altri sono i siti archeologici agrigentini che meritano una visita: ci limiteremo a segnalarne alcuni. Nei pressi
del cimitero, le rovine del Tempio di Demetra e Kore, sulle quali, in epoca normanna, è stata edificata la Chiesa di San
Biagio; il santuario rupestre di Demetra di forme greche arcaiche e presumibilmente adibito a culto indigeno pre-greco; i
resti della Porta I e delle fortificazioni greche. Lungo tutta la metà orientale della collina dei templi, la necropoli cristiano-
bizantina e numerose tracce della rete viaria che collegava i templi all'agorà.
between calcarenite walls and situated between the temples of Castor and Pollux and Vulcan, was no longer used as a 25
pool or swimming pool. After it became fìlled with soil, thanks to the abundant water it became one of the most fertile
gardens and orchards in the valley of temples. Nowadays, thanks to the commitment of FAI the Italian Fund for the Envi-
ronment - to which it was entrusted in 1999, and to the support of some sponsors, the garden of Kolymbetra has comeback
to new life. It is a highly fascinating place in which history and nature are strongly entwined, thus giving life to an itinerary
which is a source of great emotions for all visitors. A path runs among orange and lemon trees, mulberry and carob trees,
almond and willow trees, almond and willow trees, tamarisks and Spanish broom. This path allows one easily to see the
big garden (about 5 hectares) which sums up the natural appearance of the vale as it was originally The garden, included
in the standard circuit of the vale, is open from November to January from 10 a.m. to 5 p.m.; from February to April
from 9 a.m.to 6 p.m.; from May to October from 9 a.m. to 7 p.m. It is closed on Mondays, from 7tn to 3ist January
and the day of the Festival of the Flowering almond Tree. The cost of the ticket two euro.

The San Nicola hill and the Hellenistic-Roman district

This very rich archaeological area is at the centre of the plateau where there stood the town. The Oratory of Phalaris
(whose name derives from the tradition according to which here there was the palace of the first tyrant of Akragas) is an
elegant building dating from the first century B. C, partly superimposed on the ekklesiasterion, considerably altered by the
Goths. This was the place of assembly of the townsfolk, but today only the seats are left. In the same area the bouleuterion
(Sénate house) was recently discovered. Immediately to the cast of this extraordinary archaeological complex there is the
Hellenistic-Roman district, an area of over 10,000 square meters, in which there extends the magnificent urban complex,
part of the city, whose remains, superimposed, can be dated from the fifth to fourth centuries B.C. This residue of the city,
allows the visitor to see the perfection of the Hippodamean Street System, the big insulae and the remains of the magnificent
buildings. The most interesting buildings is the “peristyle house", which still has several mosaic floors. There are many other
archaeological sites in Agrigento which are worth visiting: We will mention just a few. Near the cemetery, there are the
ruins of the Temple of Demeter and Kore, over which, in the Norman epoch, the San Biagio church was built: the rock
shrine of Demeter with archaic Greek forms, presumably used for indigenous pre-Greek worship; the remains of Gate I
and of the Greek fortifications. Along the eastern side of the temple hill, there are a Christian-Byzantine necropolis and
several traces of the roads connecting the temple to the agorà.

The archaeological museum

Built in 1960, this museum is attached to the old San Nicola Cistercian monastery com-
plex: one can access it from the nice cloister - which has been adapted as an atrium - along
a wall where is a long calcareous stone bench. This bench was found during the excavation
in the agora area.
The museum hosts findings from Akragas and its territory which are ordered according to
two specifìc itineraries: One regards the old town proper and the interurban territory; the
other regards finds which come from the whole territory that carne under Akragas and
which today is divided between Agrigento and Caltanissetta provinces. Itineraries and the
plan of the museum are shown at the entrance. There are eighteen rooms in winch the fin-
26 Il Museo archeologico
Edificato nel 1960, il museo è attaccato all'antico complesso conventuale cistercense di San Nicola: Vi si accede dal gra-
zioso chiostro, adattato ad atrio, lungo un muro nel quale è posto un lungo sedile di pietra calcarea rinvenuto durante gli
scavi nell'area dell’agorà. Nel museo sono raccolti reperti relativi ad Akragas e al suo territorio ordinati secondo due specifici
itinerari: il primo relativo alla città antica vera e propria e al territorio extraurbano; il secondo con reperti provenienti
dall'intero territorio di pertinenza di Akragas, oggi suddiviso fra le province di Agrigento e Caltanissetta. Gli itinerari e la
planimetria del museo sono illustrati all'ingresso. Diciotto le sale in cui sono esposti i reperti, divisi per argomento secondo
moderni e precisi criteri, dalla scultura all'architettura, dalle collezioni vascolari alle necropoli. Nell'ambito dei reperti relativi
al periodo precedente alla colonizzazione ellenica, spiccano il calco di una patera con figure animali a rilievo e un vaso sa-
crificale (dinos) su cui è raffigurata la Triskeles, ossia l'antico simbolo della Sicilia. Tra gli oggetti relativi al periodo greco,
hanno particolare valore la collezione di vasi attici a figure rosse e nere (bello in particolare il cratere di Dioniso) e natu-
ralmente, per la sua possenza straordinaria, il grande telamone del tempio di Zeus. Inoltre il bellissimo Efeso di Agrigento,una
statua marmorea del V secolo. Per quanto riguarda, infine, i siti archeologici della provincia, spicca il cratere di Gela in cui
sono raffigurati una centauromachia e combattimenti tra Greci e Amazzoni.

La casa natale di Luigi Pirandello


A breve distanza dal centro di Agrigento (6 km nei pressi di Porto Empedocle), in una contrada dal singolare ed emble-
matico nome Kaos, si trova la casa natale del grande Premio Nobel Luigi Pirandello, oggi trasformata in museo.
Al suo interno sono custoditi manifesti, foto e ricordi. Un parco letterario ispirato all'opera di Pirandello è stato recentemente
istituito: contattando lo 0922 402862 è possibile partecipare a "viaggi sentimentali" con attori e cantastorie che riper-
corrono i luoghi cari allo scrittore, eternati nei suoi lavori.

Il mare: San Leone


dings are exhibited. They are divided by subject according to modern and precise criteria, from sculpture to architecture, 27
and from vas collections to necropolis.
Among objects referring to the Greek period, of major value is the collection of red-figured Attic vases 8the Dionysus
crater is particularly beautiful), and of course, because of its remarkable imposingness, the big telamon from the temple of
Zeus. Also very beautiful is the Agrigento Ephebe, a marble statue from the 5th century B.C. Lastly, as regards archaeo-
logical sites in the province, there stands out the Gela crater, in which there are depicted a centaur fight and fights between
Greeks and Amazons.

Pirandello's birth place


A short distance from Agrigento (6 km near
Porto Empedocle), in a country lane with the
singular and at the same time emblematic
name of Kaos, sits the house where that great
Nobel Prize winning writer, Luigi Pirandello
was born. Today it has been transformed into
a museum. Inside are housed manifests, pho-
tographs and memoirs. A literary park inspi-
red by Pirandello's work was recently set up:
Calling 0922 402862 you can take part
in "sentimental journeys" with actors and story
tellers through the places told by the writer.

The sea : San Leone


The most famous and popular beach resort in the province of Agrigento is without a doubt one of San Leone. In summer
it is a destination for many holidaymakers , whether they are Italian and foreign, that are available to them and kilometers
of beaches of fine sand. A relaxing walk among the towering palms of the waterfront "Falcone e Borsellino" is made even
more fascinating, especially in the last hours of light when the sun disappears behind the same blue African sea described
by Luigi Pirandello in his works. The younger ones are in San Leone nightclubs where power dance until the morning or a
friendly chat at the tables of the kiosks in the sea but adults can also take advantage of the opportunities for recreation with
the piano bar and the " Cafe Concert" . The smallest in the summer are in the lido two Luna Park ( one of these running
in winter) to give vent to their desire to play . In the area you can find several hotels or guest houses three campsites In-
ternational a few hundred meters from the beaches . The beach is equipped with the new marina where boats can dock
small and medium sizes.

Gastronomy
Vegetables in oil, "pitaggio" (broad beans, peas and artichokes), raw or cooked prawns, pesto made with wild fennel,
mussels with chilly au gratin are just some of the specialties amongst the starters, worthy as an introduction to pasta dishes
like "cavatelli" of which Goethe sung his praises, prepared with tomato sauce and aubergines or "alla giurgintana" (with sar-
dines), "maccu" (a minestrone made with broad beans and cabbage), pasta with beans and ricotta. The being spoilt for
28 Il più rinomato e frequentato lido balneare della provincia di Agrigento è senza dubbio quello di San Leone. D’estate è
meta di numerosi villeggianti, siano essi italiani che stranieri, che trovano a loro disposizione chilometri di spiagge libere e
di sabbia finissima. Una passeggiata rilassante tra le palme altissime del lungomare "Falcone e Borsellino" è resa ancor più
affascinante soprattutto nelle ultime ore di luce quando il sole scompare dietro quello stesso azzurro mare africano descritto
da Luigi Pirandello nelle sue opere. I più giovani trovano a San Leone locali notturni dove potere ballare fino al mattino o
chiacchierare amichevolmente seduti ai tavoli dei chioschi in riva al mare ma anche gli adulti possono cogliere le occasioni
di svago con i piano-bar ed i “Caffè concerto”. I piccolissimi nel periodo estivo trovano nel lido ben due Luna Park (uno
di questi funzionante anche d'inverno) per dare sfogo alla loro voglia ludica. Nella zona si possono trovare diversi alberghi
o pensioni e tre campings internazionali a poche centinaia di metri dalle spiagge. Il lido è dotato di nuovo porticciolo
turistico nel quale possono approdare natanti di piccole e medie dimensioni.

Gastronomia

Ortaggi sott'olio, "pitaggio" (fave fresche, piselli e carciofi), gamberetti crudi e macerati, pesto di finocchietti, cozze al pe-
peroncino gratinate sono alcune delle specialità tra gli antipasti, degna introduzione ai primi piatti, tra i quali i "cavatelli" di
cui già Goethe celebrò la bontà, preparati con salsa di pomodoro e melanzane o "alla giurgintana" (con le sarde), "maccu"
(minestra di fave e cavoli), pasta con fave e ricotta. L’imbarazzo della scelta prosegue con i secondi piatti: pesce azzurro
arrostito sui "canali" (tegole) arroventati, "scataddizzi" (piccole lumache) soffritti, salsiccia insaporita con sesamo, peperoncino
e finocchietto vengono accompagnati da gustosi contorni, soprattutto ortaggi variamente cucinati. Tra i dolci ha un posto
da regina la ricotta, delicato formaggio fresco lavorato con zucchero fino ad ottenere una crema deliziosa, aromatizzata in
modi diversi a seconda della preparazione finale, dalla "cassata" al "cartoccio di ricotta". Alcuni dolci vengono preparati
per occasioni speciali, come il cuscus dolce con cacao e pistacchio che compare sulle mense natalizie. Anche la frutta - è
qui, grazie alla latitudine, la scelta è davvero vastissima - non si sottrae alla fantasia: se la frutta fresca non basta, si possono
assaggiare i fichi secchi farciti di noci e mandorle o le carrube infornate. Infine, anche chi non vuoi sedersi al ristorante non
dovrà per questo rinunciare alla gastronomia tipica: mignulati" sfoglia con carne magra di maiale macinata e pepe), "miscati"
(sfoglia con olive nere), "cudduruni" (due strati di pasta lievitata sovrapposti e farciti di pomodoro e formaggio pecorino),
pizza regina, sono i nomi di alcune specialità delle tavole calde.
choice continues with the main course: roasted "blue" fish cooked on red-hot "canali"(tiles), fried "scataddrizzi'(small snails), 29
sausages seasoned with sesame seeds, chilly and fennel are accompanied by delicious side dishes, above all vegetables
cooked in a variety of ways. Amongst the desserts ricotta holds the prime position, that delicate fresh cheese mixed with
sugar until it has a delicious creamy consistency, then various flavorings are added, according to the recipe for which it is
to be used; from "cassata" to "cartoccio di ricotta". Some sweets are prepared for particular celebrations, like sweet cuscus
with cocoa and pistachios is part of the Christmas fare. Even the fruit - and here, thanks to the latitude the choice is vast
- does not detract from the fantasy of what has gone before: if fresh fruit is not sufficient, you can taste dried fìgs stuffed
with walnuts or almonds or backed carobs. Finally for those of you who do not want do sit down in a restaurant, this does
not mean that you have to forego the traditional cooking: "mignulati"(a flaky crust filled with minced pork meat and pepper),
"miscati" (a flaky crust with black olives), "cudduruni" (two layers of risen pasta filled with tomatoes and pecorino
cheese),pizza regina, these are just some of the names of the specialties to be found in the hot buffet.
Le Feste e gli eventi Feasts and traditions
30
Febbraio: Sagra del Mandorlo in fiore February: thè Flowering Almond Festival
La festa forse più famosa di Agrigento si celebra da oltre mezzo What is perhaps the most famous festival in Agrigento has been
secolo. Spettacoli, parate, incontri e un grande festival inter- celebrated for over half a century Shows, parades and meetings
and a big international folklore festival enliven the town for a
nazionale del folclore animano la città per una settimana.
week.
Marzo - Aprile: la Settimana Santa March -april: Easter Week
Prima il dolore per la morte di Cristo, poi la gioia della resur- First sorrow at the death of Christ, then the joy of resurrection:
rezione: la Settimana Santa è un momento di intima religiosità Easter Week is a time of intense religious sentiment but also of
ma anche di pittoresche celebrazioni. picturesque celebrations.

Giugno: Premio per il Cinema e la Narrativa "Efebo d'oro" June: Efebo d'oro Prize for cinema and fiction
Un riconoscimento ambito che ogni anno premia le migliori A much sought after prize given every year for the best fìlms
based on books.
opere cinematografiche tratte dai libri.
July: San Calogero
Luglio: San Calogero The culminating moment in the feast in honor of the black Saint
II momento culminante della festa in onore del Santo Nero di of Agrigento is the lively procession of the simulacrum followed
Agrigento è la movimentata processione del simulacro seguito by thousands of people, but the feast of "San Calò" is not only
da migliaia di persone, ma la ricorrenza di "San Calò" non è this. It is a unique opportunity to discover the life and folklore
solo questo. Un'occasione da non perdere per conoscere vita of the town.
e folclore della città.
During the summer:
Concerts, theatre, open-air feasts.
Durante l'estate:
Concerti, teatro, feste in piazza, mercatini.
November-december: International conference for
Pirandello Studies
Novembre-dicembre: il Convegno Internazionale di Studi Pi- Every year, usually in the November December period, one of
randelliani Agrigento's most
Rivive ogni anno, solitamente tra novembre e dicembre, uno famous and most loved sons comes to life again: scholars from
dei più celebri e amati figli di Agrigento: studiosi da ogni parte all over meet together
si danno appuntamento per dibattere un'opera ancora attuale. to debate works that are still topical.
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Indice Inserzionisti AGRIGENTO

Abbigliamento Farmacia
MONTENAPOLEONE 10 CAMILLERI 2
Agenzia di viaggi FARMACIA DEL QUADRIVIO 11
HONEY TRAVEL 21 Gioielleria
Apparecchiature per l’udito LATTUCA 9
AMPLIFON 12 Hotel
Autocarrozzeria CONCORDIA 15
TURONE 7 Industria tessile
Autosalone TEXART 25
CONTINO AUTO 26 Materassi - reti e guanciali
Bar - pasticceria - gelateria PERMAFLEX 23
GRAN CAFÈ NOBEL 27 Officina e ricambi mezzi pesanti
INFINITÌ CAFÈ 28 PROIETTO 22
B&B Palestra
CHIARAMONTANO 17 WELLNESS IN MOTION 28
Carni fresche - lavorazione e produzione Panificio
INTRACARNI 24 PADRE PIO 20
Centro commerciale Parrucchieria
CITTÀ DEI TEMPLI 8 CASTRONOVO 16
Centro porte Poste private
CIURCA 30 POSTA EXPRESS 29
Centro revisione - autofficina Ristorante - pizzeria
CRIMAUTO 6 IL RE DI GIRGENTI 19
Elettromeccanica industriale L’ ABBUFFATA SICILIANA 14
CM1 13 Sanitaria - ortopedia
Elettronica - telefonia - informatica SALUTE STORE 29
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