Sei sulla pagina 1di 113

I SISTEMI MOTORI

Ø  Il comportamento osservabile è, in gran parte,


caratterizzato da atti motori che permettono di spostare il
corpo nello spazio
Ø  Ricevono informazioni dai sistemi sensoriali e inviano
comandi ai sistemi periferici
Organizzazione GERARCHICA:
I sistemi, organizzati in modo
gerarchico, responsabili del controllo
motorio possono essere individuati in
quattro regioni del sistema nervoso
centrale: midollo spinale, tronco
dell’encefalo, corteccia motoria,
cortecce premotorie. A queste
regioni si aggiungono anche le
cortecce parietali che non solo
informano le aree primariamente
motorie degli effetti della loro attività,
ma sono anche verosimilmente
implicate nella memoria,
nell'organizazione e nel
riconoscimento di gesti complessi
Le aree cerebrali coinvolte nel
movimento e nell’organizzazione
delle riposte motorie
cc nc
t
p
nst
cm sn
a

Controlla i movimenti
ipsilaterali del corpo
Tronco encefalico

Via piramidale Vie extrapiramidali (indirette)


(diretta, filog.+recente)
Organizzazione
citoarchitettonica
della corteccia motoria
Colonne radiali Ø 1mm che proiettano
allo stesso pool di motoneuroni spinali
Organizzazione somatotopica della corteccia motoria:
l’homunculus motorio
Un danno alle aree corticali motorie e
alle vie lunghe cortico-midollari produce

Paralisi controlaterale al lato di


lesione

Un danno midollare o periferico


produce

Paralisi ipsilaterle al lato di


lesione
Cortecce pre-motorie
AIP ßàF5
VIP ßàF4

Area 6 inferiore; viene divisa in F4 ed F5.


Area 6 mesiale; viene divisa in F3 ed F6.
Area 6 superiore; viene divisa in F2 ed F7.
v Il circuito F5 !AIP sembra essere il
correlato anatomico più adeguato per
l’attività di trasformazione visuo-
motoria indispensabile per
l’esecuzione dei gesti di afferramento.
v I n particolare, questi neuroni si
attivano durante movimenti finalizzati di
afferramento e manipolazione di oggetti
interessanti per l’animale.
Codificano:

1. specifici atti motori, spesso a


prescindere dall’effettore con cui vengono
eseguiti
2.  le cara)eris,che di prensione
es. precision grip
Ad un’alta specificità per il
gesto da produrre (legato al
tipo di oggetto da afferrare)
associano una bassa
specificità per l’effettore che
deve produrre il gesto.
v Il circuito F5 !AIP
Ø Molti di questi neuroni hanno
risposte visive per lo più
corrispondenti al tipo di
prensione che devono guidare
Ø AIP hanno risposte simili, ma
prevalenza di neuroni visivi
1.  L’area AIP fornirebbe le descrizioni
Interpretazione
strutturali multiple di uno stimolo
tridimensionale, proponendo all’area
F5 diverse possibilità di afferramento
di un determinato oggetto.
2.  L ’ a r e a F 5 s u c c e s s i v a m e n t e
selezionerebbe il movimento di
afferramento più appropriato in base
al contesto e alla decisione presa dal
soggetto.
SMA
Coinvolta in aspetti complessi della programmazione motoria e
nell’intenzionalità

• Gli studi di attivazione funzionale confermano


l’attivazione delle stesse aree durante
l’esecuzione e l’immaginazione di sequenze di
movimenti
Intenzione e consapevolezza
motoria: evidenze
dall’anosognosia per
l’emiplegia
- La complessa catena di eventi neurobiologici che porta a compimento le
azioni, e che, quindi, attualizza le nostre intenzioni, è caratterizzata da
stadi cognitivi che possono essere del tutto accessibili alla coscienza
del soggetto oppure rimanere non consapevoli.

Patick Haggard (2005), cita, a proposito della consapevolezza motoria, la


domanda di Wittgenstein (1958) ‘Che cosa rimane se io sottraggo il
fatto che il mio braccio si alza dal fatto che io alzo il mio braccio?’ e
commenta che, sebbene ci siano state ben poche proposte sia scientifiche
che fenomenologiche, una possibile risposta potrebbe essere:
l’esperienza cosciente di avere l’intenzione di muovere il braccio.

Sia la definizione di esperienza o consapevolezza motoria sia la


definizione di intenzione, e soprattutto di intenzione cosciente, non sono
così ovvie e condivise
Haggard distingue tra:

Ø  un’intenzione primaria relativa al complesso dell’azione che
voglio eseguire (per esempio, ora telefono a un amico)

Ø  l’intenzione-nell’-azione relativa ai singoli atti motori che


compongono l’azione complessiva (per esempio, l’azione di
raggiungimento del telefono con il braccio).

Modello di Haggard (2005) e di Frith Blakemore e Wolpert e (2000)


Di che cosa siamo consapevoli?

Nella vita di tutti i giorni, nonostante gran parte delle operazioni che
ci portano a produrre un atto motorio non siano accessibili alla
nostra coscienza (ad esempio, la strutturazione del programma
motorio e l’implementazione del programma nei sistemi esecutivi),
siamo sicuramente consapevoli delle azioni che
compiamo e anche del fatto di non compierle
(consapevolezza motoria). Inoltre, abbiamo anche la
sensazione che l’azione eseguita venga prodotta da noi (sense of
agency).
Essere consapevoli delle proprie azioni e del fatto che le possiamo
controllare è un aspetto fondamentale e indiscutibile dell’esperienza
cosciente: ha conseguenze etico-sociali (siamo responsabili delle
nostre azioni sia in senso morale che giuridico) e rappresenta la
base su cui si costruiscono molte convenzioni e regole della
vita pubblica.
Alcuni esperimenti legati Fourneret e Jeannerod (1998),
a g l i a s p e t t i d i h a n n o d i m o s t r a t o c h e , i n
consapevolezza del determinate circostanze, la
movimento intrinseci sensazione associata
alla catena intenzione- all ’ esecuzione di un
e s e c u z i o n e h a n n o m o v i m e n t o n o n è
e v i d e n z i a t o d e i d a t i direttamente disponibile
controintuitivi rispetto
alle considerazioni che alla coscienza
daremmo per scontate in
u n a v a l u t a z i o n e
retrospettiva dei nostri
comportamenti motori.
Nell’esperimento da loro eseguito i
soggetti dovevano tracciare una linea
retta, sullo schermo di un computer,
senza poter vedere direttamente il
braccio o la mano che compivano
l ’ a z i o n e . G l i s p e r i m e n t a t o r i
riproducevano sullo schermo del
computer una falsa informazione
relativa alla traiettoria che i soggetti
stavano compiendo con il braccio.
Questo ‘inganno’ visivo portava i
soggetti a correggere il movimento per
adattarlo a ciò che veniva mostrato sul
computer e al compito che si erano
p r e fi s s i d i p o r t a r e a t e r m i n e , Assenza di feedback
realizzando, così, una traiettoria molto visivo
lontana dalla linea retta che in realtà
a v r e b b e r o d o v u t o p r o d u r r e . I l
resoconto verbale dei soggetti indicava,
però, che essi non avevano alcuna
consapevolezza sensoriale della
deviazione che producevano.
Questo risultato suggerisce
1.  che le conseguenze sensoriali di un movimento non sono
necessarie per costruire la consapevolezza motoria
2.  che si diventa consapevoli dei movimenti che si intendono
compiere piuttosto che dei movimenti effettivamente
compiuti.
Ø Il fatto che le conseguenze sensoriali di un movimento non siano
necessarie per costruire la consapevolezza motoria fu elegantemente
suggerito da alcuni esperimenti pionieristici di Libet e collaboratori (1983).

Ø Questi autori chiesero a dei soggetti


n o r m a l i d i e s e g u i r e d e i s e m p l i c i
movimenti con un dito e di giudicare
retrospettivamente il momento esatto in
c u i d i v e n t a v a n o c o n s a p e v o l i
dell’esecuzione del movimento (il
cosiddetto giudizio M). L’aspetto
sorprendente dei risultati fu che il
m o m e n t o d e l l a c o n s a p e v o l e z z a
p r e c e d e v a l ’ i n i z i o e ff e t t i v o d e l
movimento (e quindi l’inizio di qualsiasi
feedback sensoriale) di 50-80 msec. e non
era successivo all’inizio dell’esecuzione,
come, invece, sarebbe previsto in un
modello dove la consapevolezza motoria
fosse costruita sul feedback sensoriale.
Mean M judgement

EMG
Ø Questi autori chiesero anche ai soggetti
di indicare quando sentivano l’intenzione
c o s c i e n t e a m u o v e r s i ‘ u r g e t o
move’ (Giudizio W) e scoprirono che essa
precede di circa 206 msec l’inizio del
movimento ma segue (e non precede) il
readness potential registrato in SMA e pre-
SMA.
Mean M judgement

EMG
H a g g a r d e M a g n o ( 1 9 9 9 )
utilizzando il paradigma di Libet,
hanno dimostrato che, se si
a p p l i c a u n a s t i m o l a z i o n e
magnetica transcranica (TMS)
alle aree motorie, l’inizio
d e l l ’ e s e c u z i o n e d i u n
movimento volontario viene
ritardato di circa 200 msec, ma
non viene ritardato l’emergere
della consapevolezza
Subjects were instructed to
respond as rapidly as possible to
the go signal with a right-key press
on a computer mouse button.

The clock hand continued to rotate
for a random period of a few
seconds after the response. Once it
had stopped, subjects reported
verbally the position of the
clock hand at which they had
depressed the mouse button.
R

J R

Quindi la consapevolezza è
sganciata dall’esecuzione
Ø Quindi, sebbene la propriocezione e la visione siano aspetti fondamentali
della nostra capacità di giudicare il corso e le conseguenze di un atto
motorio, i dati appena discussi dimostrano che la consapevolezza
dell’atto è parzialmente indipendente dalle operazioni dei
feedback sensoriali.

Conseguentemente, la consapevolezza motoria deve


costruirsi su qualche segnale che precede, almeno in
parte, il movimento volontario, programmato dal
soggetto.
affordances
Urge to move/intention C
Goals/ Planner
Prior intention
Desired
state (movement Limb World
selection)
Motor
awareness
Efference
copy
compa
Forward model (Movement
rator
predictor/predicted state)

B
Sense of agency

A Comparator

comp Sensory
Information/actual state
arator

Blakemore, Wolpert e Frith (2002; si veda anche Haggard, 2005)


hanno proposto che la consapevolezza motoria dipenda da un segnale
che si costruisce sulla previsione di movimento generata
dall’attivazione dei programmi motori.
Ø Nell’esperimento citato di Libet e collaboratori ai soggetti veniva anche
chiesto di valutare quando sentivano per la prima volta l’urgenza a
muoversi, identificata in questo contesto, con l’intenzione-in-azione (il
cosiddetto giudizio W, da willed action).

Gli autori trovarono che l’intenzione veniva consapevolmente
avvertita circa 300 msec prima dell’effettiva produzione del movimento.
L’aspetto più interessante riguardava il fatto che gli RP (readiness
potential o potenziale di preparazione, e l’attività elettrica che si genera
nell’area supplementare motoria, SMA) si osservano circa 1 sec. prima
dell’inizio del movimento.

La dimostrazione che questi potenziali precedono la percezione


dell’intenzione cosciente durante l’esecuzione di un movimento
volontario indica che è l’intenzione che viene generata
dall’attività cerebrale e non viceversa.
- L’esperienza soggettiva che abbiamo di noi stessi è
caratterizzata, in condizioni normali, da una sensazione di
unitarietà.

Da qui à coscienza e l’autocoscienza caratterizzate da una
struttura unitaria e monolitica
LA STRUTTURA DEI PROCESSI COSCIENTI

Previsioni diffferenti
Un danno cerebrale dovrebbe causare:
1.  Un disordine generalizzato di
1.  Struttura unitaria consapevolezza
2.  Disordini selettivi
2.  Multicomponenziale

Gli studi lesionali sono in grado di svelare la multicomponenzialità dei


processi di coscienza


- Negligenza spaziale
- Anosognosia per l’emiplegia
- Somatoparafrenia
Disordini di consapevolezza dominio-specifici à disordini dove un
danno cerebrale non comporta una perdita generalizzata di
consapevolezza, ma una perdita di consapevolezza relativa al prodotto di
un processo cognitivo
1.  Presentazione clinica
2. Interpretazione del disturbo
Definizione

In generale à negazione della malattia


à anosognosia per
l’emiplegia
(Seneca, lettere a Lucilius, epistula IX,
Citato da Bisiach e Geminiani, 1990)

Harpestem, uxoris meae fatuam, scis hereditarium onus in domo meae
remanisse . . . Haec fatua desiit videre. Incredibilem rem tibi narro, sed
veram: nescit esse se caecam; su binde paedagogum suum rogat ut
migret, ait domum tenebricosam esse.
. . . et ideo difficulter ad sanitatem pervenimus quia nos aegrotare
nescimus.

Tu sai che Harpeste, una sciocca amica di mia moglie, è rimasta a casa mia
come un fardello ereditato. Questa folle donna ha improvvisamente perso
la vista. Non solo, ora ti dico una cosa incredibile, ma vera. Ella non sa di
essere cieca. Chiede continuamente di essere riportata da un’altra parte
dal suo guardiano poiché sostiene che la mia casa è buia.
. . . è difficile riprendersi da una malattia se non sappiamo di
essere ammalati


- Von Monakow (1885): anosognosia per la cecità corticale
- Anton (1893, 1899): anosognosia per la plegia, emisomatoagnosia e anosognosia per la
cecità corticale
-  Pick (1899): emiplegia, emianopsia e dislessia da neglect; negava tutti i disordini
- Zingerle (1913): anosognosia per l’emiplegia à i disturbi vengono considerati:
à disordini locali della coscienza e della rappresentazione mentale

- Babinski (1914; 1918) à conia il termine ‘anosognosia’.
Berti et al., 1998
Spiegazioni?
1.  Motivazionali
2.  Neuropsicologiche
1.  Specializzazioni emisferiche
1. Criticate da
Bisiach and 2.  Dissociazione tra anoso arto
Geminiani (1991) superiore e inferiore
3.  Manipolazioni fisiologiche
4.  Differente prevalenza in pz
acuti e cronici
Ipotesi:
1.  L’anosognosia è parte della sindrome del neglect (Bisiach
and Berti, 1987);
Ø  ma pazienti con anosognosia pura (e.g Bisiach et al. 1986;
Berti et al., 1996)

2. Ipotesi del personal neglect


Ma doppie dissociazioni anche nel test di WADA(Adair et al.,
1995)
3. La ‘discovery’ hypothesis (Levine et al., 1991)
I pazienti non ‘scoprono’ l’emiplegia per la presenza di
disordini concomitanti sensoriali e cognitivi
Ma doppie dissociazioni
4. Compromissione di un sistema generale di monitoraggio
Questo prevederebbe una compromissione del monitoraggio
per tutti I disordini neurologici e neuropsicologici
concomitanti.
Ø  Però dissociazioni tra AHP e anosognosia per neglect
dyslexia e neglect nel disegno (Berti et al., 1996)
Doppia dissociazione tra AHP e
neglect

- 10/21 avevano AHP


- 17/21 avevano neglect

AHP+N+ AHP+N- AHP-N+ AHP-N-


9 1 8 3
Age 78.7 Age 56 Age 76,6 Age 76.3
Raven 24.5 Raven 24 Raven 26.8 Raven 25.5
Ipotesi:
1.  L’anosognosia è parte della sindrome del neglect (Bisiach
and Berti, 1987).
Ø  Ma pazienti con anosognosia pura (e.g Bisiach et al. 1986;
Berti et al., 1996)
2. Ipotesi del personal neglect
Ma doppie dissociazioni anche nel test di WADA (Adair et al.,
1995)
3. La ‘discovery’ hypothesis (Levine et al., 1991)
I pazienti non ‘scoprono’ l’emiplegia per la presenza di
disordini concomitanti sensoriali e cognitivi
Ma doppie dissociazioni
4. Compromissione di un sistema generale di monitoraggio
Questo prevederebbe una compromissione del monitoraggio
per tutti I disordini neurologici e neuropsicologici
concomitanti.
Ø  Però dissociazioni tra AHP e anosognosia per neglect
dyslexia e neglect nel disegno (Berti et al., 1996)
Ipotesi:
1.  L’anosognosia è parte della sindrome del neglect (Bisiach
and Berti, 1987).
Ø  Ma pazienti con anosognosia pura (e.g Bisiach et al. 1986;
Berti et al., 1996)
2. Ipotesi del personal neglect
Ma doppie dissociazioni anche nel test di WADA(Adair et al.,
1995)
3. La ‘discovery hypothesis’ (Levine et al., 1991)
I pazienti non ‘scoprono’ l’emiplegia per la presenza di
disordini concomitanti sensoriali e cognitivi
Ma doppie dissociazioni

4. Compromissione di un sistema generale di monitoraggio


Questo prevederebbe una compromissione del monitoraggio
per tutti I disordini neurologici e neuropsicologici
concomitanti.
Ø  Però dissociazioni tra AHP e anosognosia per neglect
dyslexia e neglect nel disegno (Berti et al., 1996)
Ipotesi:
1.  Ansognosia is part of the neglect syndrome (Bisiach and
Berti, 1987).
Ø  A few patients with anosognosia without neglect
2. Personal neglect hypothesis !
Ø  but double dissociation also showed in WADA test (Adair
et al., 1995)
3. The ‘discovery’ hypothesis (Levine et al., 1991)
Patients do not discover the hemiplegia because of
concomitant sensory and cognitive disorders
Ø  But double dissociation

4. Compromissione di un sistema generale di monitoraggio


Questo prevederebbe una compromissione del monitoraggio
per tutti I disordini neurologici e neuropsicologici
concomitanti.
Ø  Però dissociazioni tra AHP e anosognosia per neglect
dyslexia e neglect nel disegno (Berti et al., 1996)
Berti et al., JINS 1996

v  17/34 pazienti avevano neglect nel disegno (DN)


v  8/17 avevano anosognosia per DN
v  5/17 avevano AHP

AHP+ AHP+ AHP- AHP-


AnosoDN+ AnosoDN- AnosoDN+ AnosoDN-
3 2 5 7
Margherita: “I petali sono un po’ stretti.
Per il resto va bene”
Farfalla: “Non è molto bella, ma può
andare
Gatto: “Mancano le gambe e il corpo”
Farfalla: “Questa farfalla non volerà
mai perché le manca l’ala di sinistra
v 9/34 pazienti avevano neglect dyslexia (ND)
v 7/9 pazienti avevano anosognosia per ND
v 5/9 pazienti avevano AHP

AHP+ AHP+ AHP- AHP-


AnosoND+ AnosoND- AnosoND+ AnosoND-
5 0 2 2
Titolo di giornale: “Scende in campo la solidarietà”
Paziente: “ darietà”
Esaminatore: “Ha senso?”
Paziente: “Darietà non so che cosa vuol dire, ma
sicuramente sul vocabolario ci sarà”

Titolo di giornale: “Febbre nei partiti per l’esposto DC”

Paziente: “ osto DC”

Esaminatore: “Ha senso?”

Paziente: “Osto l’ho sentito, ma non ho mai chiesto che


cosa vuol dire”
Titolo di giornale: “Giuste le misure verso Andreotti”

Paziente: “ reotti”

Esaminatore: “Ha senso?”

Paziente: “Reotti . . . Saranno i figli dei re!”

Frase: “In primavera gli uccelli costruiscono il nido”

Paziente: “ iscono il nido”

Esaminatore: “Ha senso?”

Paziente: “No questa frase non ha senso, ma io ho dei


problemi a leggere perché non riesco a definire i margini”
L’anosognosia:
Ø  non è semplicemente dovuta alla presenza di neglect
personale o extrapersonale
Ø  non può essere spiegata riconducendola alla presenza di
altri disordini neurologici e neuropsicologici concomitan9
Ø  non può essere vista come la conseguenza di un danno a
un sistema generale di monitoraggio

ü Piu;osto come conseguenza di un danno a un sistema di


monitoraggio dominio specifico
Feed-forward hypothesis (Gold et al., 1994)
Perché il paziente possa scoprire di essere plegico deve tentare i movimen9
!I pazien9 AHP hanno perso l’intenzione a muoversi

Motor Sensory
Inten9onal Perceptual
System System

comparator

Movement No
Movement
Ø Poichè hanno perso l’intenzione a muoversi il comparatore non può
confrontare l’intenzione/programmazione con i feedback
Ø Il paziente sarebbe anosognosico NON per un danno diretto al
comparatore, ma perchè il comparatore è ‘mal-alimentato’

Motor Sensory
Intentional Perceptual
System System

comparator

Movement No
Movement
Hanno valutato la feedforward hypothesis studiando
l’attivazione EMG dei muscoli prossimali

I muscoli prossimali ricevono innervazione bilaterale


Quindi anche dopo un danno unilaterale è possibile rilevare
attività del lato affetto
ma
à  se i pazienti hanno perso l’intenzione a muoversi non
dovrebbero attivare la muscolatura prossimale del lato
plegico

Il pattern di attivazione era congruente con l’ipotesi


Results:
à Normal controls and the patients with hemiparesis
without AHP
contracted both pectoralis muscles when asked to
squeeze a dinamometer.

! The hemiplegic/AHP patient did not contract his


contralesional pectoralis when asked to move the left
hand whereas he normally contracted the right
pectoralis when ‘moving’ with the right hand

Conclusions: The pattern of activation they found was


coherent with the hypothesis that AHP is due to a loss
of motor intention.
Interessante :
ü  Prima volta che l’anosognosia viene considerata come un
disturbo autonomo, svincolato dal neglect

Problemi:

1.  Il paziente non era completamente plegico ! diagnosi AHP


ambigua
2.  Probabilmente aveva motor neglect

Sulla base di considerazioni anatomo-cliniche siamo arriva9 a


proporre esa;amente il contrario
Metanalisi sui lavori disponibili in letteratura dal 1938 al 2001 (Pia
et al., Cortex 2004)

- Sono stati considerati tutti i lavori dove era possibile
rintracciare il dato anatomico autoptico o da TAC/RMN
- Pochi hanno mappe
- Quindi non è possibile una fine localizzazione intra-lobo
- Inoltre mancano i casi negativi

- 80 pazienti con anosognosia per lesione unilaterale


- In 3 la lesione era bilaterale

- In 45 casi la lesione interessava più di un lobo


- In 23 interessava un solo lobo
- In 15 casi lesione solamente sottocorticale
Pazienti con solo anosognosia

Lesioni solo sottocorticali


Conclusioni
- Lesione fronto-parietale la più frequente
- Anche lesioni sottocorticali dei gangli della base e del talamo

La lesione frontale potrebbe impedire il monitoraggio


motorio
Studio su 30 pazienti emiplegici
17 A+N+
12 A-N+
1A+N-
Distribuzione delle lesioni nei Distribuzione delle lesioni nei
pazienti con pazienti con
hemiplegia, neglect e AHP (17 hemiplegia, neglect senza AHP (12
patients) patients)
La massima sovrapposizione delle
lesioni era localizzata:
Nella corteccia premotoria dorsale
(area 6; danneggiata nel 94% dei
pazienti A+N+)
Ø Seguita dall’area 44 e dall’area
somatosensoriale (88% of the
patients),
Ø E dall’area motoria primaria (82%
of the patients).
Ø Altre strutture adiacenti colpite
erano l’area 46 e l’insula (vedi
anche Karnath et al., 2005).

ü  Basi neurali del comparatore


Ø Alcune parti del sistema motorio sembrano essere sistematicamente
risparmiate in AHP, in particolare l’ area supplementare motoria, SMA, e
la pre-supplementare motoria (pre-SMA).
ü  relative all’intenzionalità motoria
Previsioneà un paziente che avesse solo anosognosia dovrebbe avere una
lesione che corrisponde alla sottrazione delle mappature dei due gruppi
Anosognosia lesions Patient RMA

Brain lesion in pa/ent RMA, who has pure anosognosia for hemiplegia
without spa/al neglect. Areas in red are in common with the brain areas
iden/fied by the pixelwise chi-square comparison of pa/ents with
anosognosia, as opposed to those without anosognosia. Areas in green are
brain areas damaged in pa/ent RMA that are not iden/fied by the chi-square
analysis. Areas in purple are those iden/fied by the chi-square analysis and
not damaged in pa/ent RMA.
La lesione danneggia le basi neurali del comparatore

Motor Sensory
Intentional Perceptual
System System

comparator

Movement No
Movement

Ma parti importanti del sistema sono risparmiate


Ø  I pazienti anosognosici possono avere esperienza dei
movimenti che intendono produrre grazie all’attività
delle aree, risparmiate dalla lesione, coinvolte negli
aspetti intenzionali del movimento,
Ø ma non sarebbero in grado di distinguere tra atto
intenzionale e atto effettivamente compiuto a causa del
danno al comparatore che non è più in grado di cogliere
il mismatch tra previsioni e feedbacks

Previsione opposta rispetto a quella di Gold e coll.


Urge to move/intention
affordances

Goals/ Planner
Prior intention
Desired
state (movement Limb World
selection)
Motor
awareness
Efference
copy
compa
Forward model (Movement
rator
predictor/predicted state)

Sense of agency

Comparator

comp Sensory
Information/actual state
arator

Blakemore, Wolpert e Frith (2002; si veda anche Haggard, 2005)


hanno proposto che la consapevolezza motoria dipenda da un segnale
che si costruisce sulla previsione di movimento generata
dall’attivazione dei programmi motori.
In: Attention & Performance XXII: Sensorimotor
Foundation of Higher Cognition. Edited by Haggard
P. Rossetti Y, Kawato M (pp. 163-181). Oxford: Oxford
University Press, 2007.

Metodi
EMG di superficie per misurare l’attività elettrica dei muscoli
prossimali
Ø  Registrazione continua bilaterale del
Trapezio superiore:
Left Upper Trapetius
Right Upper Trapetius
Ø  3 condizioni: reaching con la mano plegica, reaching con la
mano sana, resting. Dopo ogni reaching c’era un periodo di
resting
Istruzioni:
Deve raggiungere la mia mano con la sua mano e tenere la
posizione fino a che io le dico: si rilassi
Soggetti

Ø Controllo: neurologicamente intatto
Ø Paziente con emiplegia controlaterale, non
anosognosico (NonAHP)
Ø Paziente con emiplegia controlaterale e
anosognosia (AHP)
Previsioni

•  Quando I soggetti di controllo normali e i pazienti


plegici senza anoso tentano di muovere un arto si
dovrebbe osservare attivazione dei muscoli
prossimali
Previsioni

•  Quando I pazienti con AHP tentano di muovere il


braccio plegico

No intenzione Intenzione

Non dovrebbero Dovrebbero contrarre


contrarre l’arto l’arto plegico
plegico
Ø Nessuna attivazione
d e i m u s c o l i Ø A t t i v a z i o n e d e i
prossimali muscoli prossimali
Case report: Patient CR
Ø 74 anni
Ø Lesione emisferica destra! emiplegia, emianestesia,
neglect personale ed extrapersonale.
Ø Valutata 32 giorni dopo l’ictus
Ø Ben orientata, collaborante,nessun problema di
ragionament/linguaggio/cognitivo

Ø Al momento della valutazione presentava ancora


emiplegia sinistra, emianestesia e lieve neglect.
Ø Presenza di grave AHP! CR era convinta di poter
muovere il braccio sinistro senza problemi, di
camminare e di poter eseguire le normali attività della
vita quotidiana.
1200

Controllo normale
1000

M
U 800
S
C
L
E 600 1.  Durante il reaching con il
braccio sinistro si attiva
S

A
LeftTrap
V D_ 1

C 400
T
I
V
I
200
2.  During il reaching con il
T
Y
µV
braccio destro si attiva il
0 RightTrap

-200
M: Lef tTrap Ri ghtTRap
LeftTrap RightTrap M: Lef tTrap Ri ghtTRap M: Lef tTrap Ri ghtTRap
Movement Normal NonAHP AHP

Left movement
Right movement - - - - - - -

Resting ..……….
1200
NonAHP
1000
M
U 800
1.  Durante il
S
C
reaching sn si
L
E 600 attiva il LeftTrap
S

A
2.  Durante il reaching
V D_ 1

C 400
T
I ds si attiva il
V
I
T
200 RightTrap
Y
µV

-200
M: Lef tTrap Ri ghtTRap
LeftTrap RightTrap
Movement Normal
M:LeftTrap RightTrap
Lef tTrap
Movement
NonAHP
Ri ghtTRap

M: Lef tTrap

AHP
Ri ghtTRap

Left movement
Right movement - - - - - - -

Resting ..……….
1200

1000

M
U 800
S
C
L
E 600
S

A
V D_ 1

C 400
T
I
V
I
200
T
Y
µV

-200
M: Lef tTrap Ri ghtTRap
LeftTrap RightTrap M:LeftTrap RightTrap
Lef tTrap Ri ghtTRap M:LeftTrap RightTrap
Lef tTrap Ri ghtTRap
Movement Normal
Movement
NonAHP
Movement
AHP

Left movement
Right movement - - - - - - -

Resting ..……….
Paziente AHP.
1200

1.  Durante il reaching sn si attiva il


1000

LeftTrap
M
U 800

2.  Durante il reaching ds si attiva il


S
C
L
ERightTrap is activated
600
S
3.A Durante il reaching sn il RightTrap è più
V D_ 1

T attivo del sn. Però la parte destra è


C 400

I
V sempre più attiva della sinistra (anche
I
200
Y nella condizione di risposo;
T

µV
probabilmente ‘an active process
0

induced by disinhibition, in order to


establish new compensatory pathways’
-200
M: Lef tTrap Ri ghtTRap M: Lef tTrap Ri ghtTRap M: Lef tTrap Ri ghtTRap
see Ghika et al., 1995; Cao et al., 1998)
Normal NonAHP AHP

Left movement
Right movement - - - - - - -

Resting ..……….
CONCLUSIONE

v  Dall’attività registrata nella muscolatura


prossimale possiamo inferire che la paziante
avesse intenzione a muoversi

à La domanda successiva che ci siamo posti è stata:


à Le risposte intenzionali dei pazienti AHP sono
legate al funzionamento di meccanismi neurali di
controllo che regolano la programmazione motoria
nei soggetti normali, in modo da influenzare le
prestazioni motorie della mano sana durante
l’esecuzione di movimenti bimanuali?
La domanda è: che cosa accade quando a un
paziente emiplegico con anosognosia, che non può
muovere l’arto controlaterale, ma è convinto di
poterlo muovere, viene chiesto di compiere
movimenti unimanuale e bimanuali asimmetrici?
à FRANZ, E., ZELAZNIK, H. N. & MCCABE, G. (1991) Spatial topological
constraints in a bimanual task. Acta Psychol., 77, 137-51
Circles-lines task: bimanual coupling effect
FRANZ, E., ZELAZNIK, H. N. & MCCABE, G. (1991) Spatial topological
constraints in a bimanual task. Acta Psychol., 77, 137-51.


Circles-lines task: bimanual coupling effect
FRANZ, E., ZELAZNIK, H. N. & MCCABE, G. (1991) Spatial topological
constraints in a bimanual task. Acta Psychol., 77, 137-51.


GROUP AHP MN HP
PATIENT AB CI FG BS CD CG PI VG PG PL
AGE 66 84 72 76 67 62 70 79 68 71
EDUCATION 8 18 5 3 10 8 5 13 8 13
DAYS FROM 62 32 28 27 65 36 60 31 25 30
ONSET
MMSE (cut off ≥ 29/30 28/30 26/30 24/30 26/30 28/30 27/30 24/30 28/30 26/30
24/30)
BIT conventional and 103/146 13/146 101/146 43/146 112/146 115/146 92/146 125/146 131/146 121/146
65/81 8/41 64/81 26/81 60/81 65/81 15/81 37/81 79/81 52/81
behavioral subtests (cut
off ≥ 129/146; ≥ 67/81)
BELLS (cut off 3 3 9 10 15 11 8 3 2 12
omissions L - R < 3)
FLUFF (cut off 3 8 1 4 0 14 0 4 1 3
omissions L ≤ 2)
CONDIZIONI SPERIMENTALI

Unima L Bima C-L Imag C-L

Veniva calcolato un indice di ovalizzazione (OI) come


deviazione standard da traiettorie della mano
perfettamente rettilinee.

Coupling effect = aumento significativo di OI

Previsioni.

1.  Effetto di coupling nei soggetti normali
2.  Effetto di coupling nei pazienti HP?
3.  Effetto di coupling se AHP hanno intenzione
4. Nessun effetto nei pazienti MN
5.  Immaginazione?

RISULTATI
TRAIETTORIE NELLE CONDIZIONI BIMNUALI ASIMMETRICHE
E’ rappresentata la mano destra che fa righe
HEALTHY SUBJECT HP PATIENT
TRAIETTORIE NELLE CONDIZIONI BIMNUALI ASIMMETRICHE
E’ rappresentata la mano destra che fa cerchi
HEALTHY SUBJECT HP PATIENT

AHP PATIENT
TRAIETTORIE NELLE CONDIZIONI BIMNUALI ASIMMETRICHE
E’ rappresentata la mano destra che fa cerchi
HEALTHY SUBJECT HP PATIENT

AHP PATIENT MN PATIENT


Sta/s/cal Results: controlli vs AHP

CONTROL GROUPS

CONDITIONS

Unima – L

**
Bima – CL

** Imag – CL

AHP PATIENTS

CONDITIONS

Unima – L

Bima – CL

** ** ** *
** ** Imag – CL


Sta/s/cal Results: controlli vs MN

CONTROL GROUPS

CONDITIONS

Unima – L

**
Bima – CL

** Imag – CL


CONTROL GROUPS
MN PATIENTS

CONDITIONS

Unima – L

Bima – CL

Imag – CL
Conclusioni:
—  Replicati i dati di coupling nei soggetti normali
—  Nessun effetto di coupling nella condizione
immaginativa
—  Pazienti HP non hanno l’effetto à apprendimento
della paralisi
—  Pazienti AHP hanno coupling à attivazione del
sistema intenzione-programmazione
—  Pazienti MN non hanno coupling à assenza di
intenzionalità motoria
Urge to move/intention Anosognosia
affordances

Goals/
Prior intention
Desired Planner x
state (movement Limb World
selection)
Motor
awareness
Efference
copy
compa
Forward model (Movement
rator
predictor/predicted state)

The discrepancy is
Sense of agency not detected

Comparator x
comp Sensory
Information/actual state
arator

Secondo la nostra ipotesi::


1.  Un danno al comparatore che deve confrontare le previsioni con I feedback
impedisce di rilevare la differenza tra la condizione movimento/non-
movimento.
2.  Una parte del sistema funziona normalmente. I pazienti AHP hanno
intenzioni e possono fare previsioni. Questa porta alla costruzione di una
consapevolezza ‘non-veridica’ che può rappresentare la base neurale della loro
falsa credenza di potersi ancora muovere.
Urge to move/intention Motor neglect
affordances

Goals/ Planner
Prior intention
Desired
state (movement Limb World
selection)
Motor
awareness
Efference
copy
compa
Forward model (Movement
rator
predictor/predicted state)

The discrepancy is
Sense of agency not detected

Comparator

comp Sensory
Information/actual state
arator

Secondo la nostra ipotesi::


1.  Un danno al sistema intenzionale non innesca nè la programmazione nè
il movimento. Il comparatore non ha niente da confrontare. Non emerge
nessuna consapevolezza motoria.
Urge to move/intention Mano anarchica
affordances

Goals/ Planner
Prior intention
Desired
state (movement Limb World
selection)
Motor
awareness
Efference
copy
compa
Forward model (Movement
rator
predictor/predicted state)

The discrepancy is
Sense of agency not detected

Comparator

comp Sensory
Information/actual state
arator

Secondo questo modello:


1.  L’intenzione non viene correttamente veicolata e il soggetto agisce guidato
dalle affordances

https://www.youtube.com/watch?v=dIBBDuQrd-I
Per provare definitivamente che i pazienti anosognosici
utilizzano e attivano gli stessi sistemi dei soggetti normali
quando hanno intenzione di compiere un movimento

abbiamo deciso di valutare anche i parametri


temporali della programmazione/esecuzione
Ø Kelso and coworkers, 1979: i soggetti dovevano raggiungere
target facili ‘easy’ (vicini e grandi) e target difficili (lontani e
piccoli).

Ø  I t e m p i d i
Quando però le due
movimento erano
condizioni venivano
più brevi per i target
combinate, cioè una mano
vicini rispetto ai
doveva andare vicino e
target lontani nelle
l’altra lontano, non
c o n d i z i o n i
trovarono che una mano
unimanuali
arrivava prima dell’altra,
ma che
Ø  vi era una forte tendenza delle due mani a iniziare e
finire il movimento insieme soprattutto perchè la mano
che andava verso il target vicino rallentava.
Abbiamo modificato il
paradigma. difficult

Hand (Left or Right)


Space (Near or Far)
Action (Unimanual, Ba, Bs)
easy
RESULTS IN NORMAL SUBJECTS
1.  LH and RH had
similar MT in
unimanual condition
Ø  Movement Time is
much shorter for easy
target than for
difficult target in
unimanual conditions.
1.  In bimanual condition
the hands’ reaching is
simultaneous.
2.  In Ba conditions
! the hand that reaches
for near targets
slowed down.
Conclusion: the hands were influenced by
the simultaneous acting of the other hand
in asymmetrical conditions.
RESULTS IN HEMIPLEGIC NON-ANOSOGNOSIC
PATIENTS

NO COUPLING EFFECT
Predictions

•  Quando ai pazienti AHP viene richiesto un


movimento di reaching bilaterale

No intenzione Intenzione
Non dovrebbero
tentare nessun Dovrebbero tentare il
movimento movimento
Ø Nessuna differenza MT della mano destra
n e i Te m p i d i diversi nelle
Movimento per la condizioni Unilaterali
mano Destra nlle r i s p e t t o a l l e
diverse condizioni condizioni Bilaterale
sperimentali. simmetriche.
Case report: Patient LM
Ø 41-year-old right-handed man
Ø damage in the right hemisphere caused left
hemiplegia, left hemianaesthesia and severe personal
and extrapersonal left-sided neglect.
Ø We tested him 71 days after the stroke
Ø Well oriented in time and space
Ø had no global reasoning or language problems. He
could readily understand and follow test instructions
and was very cooperative.
Ø A t the time of testing he still showed left
hemiplegia and left anaesthesia, whereas personal
and extrapersonal neglect were improved
Ø He also showed a severe ansognosia for hes
hemiplegia ! Like CR he believed that he was able
to use his left arm and hand and to walk and carry
out without any problem several daily activities
Patient and controls’ right hand

- Also in patient LM
the action of the
right hand in near
space is influenced
by the simultaneous
action of the
contralesional plegic
hand
LM patient’ s performance in the chronic phase
confronted with HP patients’

- No coupling effect
when he was not
anosognosic any
more
CONCLUSIONI

Questi esperimenti dimostrano che pazienti emiplegici con


anosognosia hanno una normale intenzione/programmazione dei
movimenti del lato affetto su cui si costruisce la loro
consapevolezza motoria

v L’intenzione non rappresenta una volontà astratta di


movimento, legata alle conoscenze precedenti al danno, ma
viene effettivamente implementata nelle fibre dei muscoli
prossimali dai circuiti risparmiati dalla lesione coinvolti nella
programmazione ed esecuzione motoria
e
v si spinge a influenzare i parametri motori della mano destra
quando i pazienti presentano la falsa credenza di poter
muovere contemporaneamente la sinistra

Potrebbero piacerti anche