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NRIF AA020246
filename2 UNII825800
IDcompl UNI ISO 8258:2004 - 01-03-2004 - Carte di controllo di Shewhart
SOMMARIO La norma costituisce una guida all'utilizzazione ed alla comprensione dell'approccio della
carta di controllo di Shewhart ai metodi di controllo statistico di un processo. Le carte di
controllo di Shewhart richiedono dati ottenuti da campionamenti del processo effettuati ad
intervalli di tempo o di quantità. Esse possono essere utilizzate nel controllo per variabili o
per attributi.
GRADO DI COGENZA
COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI
LINGUA Italiano
PAGINE 37
PREZZO EURO Non Soci 57,00 Euro - Soci 28,50 Euro
Documento contenuto nel prodotto QUALITA' edizione 2007.
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno
MARZO 2004
PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce l’adozione nazionale, in lingua italia-
na, della norma internazionale ISO 8258 (edizione dicembre 1991
+ errata corrige Cor.1:1993).
La traduzione è stata curata dall’UNI.
La norma internazionale ISO 8258 è stata elaborata dal Comitato
Tecnico ISO/TC 69 "Applicazione dei metodi statistici".
La Commissione "Metodi statistici per la qualità" dell’UNI, che ne
segue i lavori, ha giudicato la norma ISO 8258 rispondente, da un
punto di vista tecnico, alle esigenze nazionali e ne ha proposto alla
Commissione Centrale Tecnica dell’UNI l’adozione nella presente
versione in lingua italiana.
La Commissione Centrale Tecnica dell’UNI ha dato la sua approva-
zione il 20 novembre 2003.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.
INDICE
INTRODUZIONE 1
2 SIMBOLI 2
APPENDICE A BIBLIOGRAFIA 37
(informativa)
INTRODUZIONE
L’approccio industriale tradizionale consiste nel far dipendere dalla produzione la realizza-
zione del prodotto e dal controllo qualità il collaudo del prodotto finito e l’individuazione
delle unità che non soddisfano le specifiche. Questa strategia di rilevazione è spesso dan-
nosa ed antieconomica poiché implica verifiche posticipate, quando il danno produttivo si
è già verificato. Al contrario, è molto più efficace istituire una strategia di prevenzione per
evitare i danni, in primo luogo non producendo un prodotto inutilizzabile. Ciò può essere
realizzato raccogliendo informazioni sul processo ed analizzando le stesse per intrapren-
dere azioni sul processo stesso.
La carta di controllo come mezzo grafico per applicare i principi di significatività statistica
al controllo del processo di produzione fu proposta per la prima volta dal dr. Walter
Shewhart nel 1924[1]. La teoria della carta di controllo individua due tipi di variabilità. Il
primo tipo è la variabilità casuale dovuta a "cause non identificabili" (note anche come
cause "comuni"). Questo è dovuto alla grande varietà di cause che sono costantemente
presenti e non prontamente identificabili, ciascuna delle quali è una componente molto
piccola della variabilità totale ma nessuna delle quali contribuisce per una parte rilevante.
Tuttavia, la somma degli effetti di tutte queste cause di variazione non identificabili è mi-
surabile e si assume essere intrinseca al processo. L’eliminazione o la correzione di que-
ste cause comuni richiede una decisione della Direzione di assegnare risorse per miglio-
rare il processo ed il metodo di produzione.
Il secondo tipo di variabilità rappresenta una reale alterazione del processo. Tale altera-
zione può essere attribuita a cause identificabili che non sono parti intrinseche del proces-
so e che è possibile, almeno teoricamente, eliminare. Queste cause sono denominate
"cause identificabili" o "cause speciali" di variazione. Queste possono essere attribuite a
carenza di uniformità nel materiale, a utensili guasti, al fattore umano, a procedure, o ad
un irregolare funzionamento di attrezzature di produzione o di prova.
Le carte di controllo aiutano ad individuare andamenti non naturali di variazione in dati ri-
sultanti da processi ripetitivi e forniscono criteri per evidenziare l’assenza di controllo sta-
tistico. Un processo è in controllo statistico quando la variabilità dipende soltanto da cau-
se non identificabili. Una volta determinato questo livello accettabile di variazione, ogni
deviazione da questo livello è ritenuta essere il risultato di cause identificabili che dovreb-
bero essere individuate ed eliminate o ridotte.
L’obiettivo del controllo statistico di processo è quello di avviare e mantenere un processo
ad un livello accettabile e stabile per assicurare la conformità di prodotti e servizi ai requi-
siti specificati. Il principale strumento statistico usato a tal fine è la carta di controllo, che
è un metodo grafico per presentare e confrontare informazioni basate su una sequenza di
campioni che rappresentano lo stato corrente di un processo rispetto ai limiti stabiliti dopo
aver considerato la variabilità intrinseca del processo. Il metodo della carta di controllo
aiuta in primo luogo a valutare se un processo ha raggiunto o si mantiene in uno stato di
controllo statistico rispetto al livello definito ed inoltre a mantenere il controllo e a raggiun-
gere e mantenere il controllo del processo e un elevato livello di uniformità nelle caratteri-
stiche rilevanti del prodotto o del servizio, mediante la continua registrazione della qualità
del prodotto durante la produzione. L’uso della carta di controllo e della sua attenta analisi
porta ad una migliore conoscenza del processo e ad un suo miglioramento.
2 SIMBOLI
n Numerosità del sottogruppo; il numero di osservazioni del campio-
ne per sottogruppo
k Numero di sottogruppi
X Valore della caratteristica di qualità misurata. I singoli valori sono
espressi con (X1, X2, X3, ...). A volte il simbolo Y è usato al posto di X
Nota nazionale - Nel seguito si troverà anche il simbolo X0 che indica un livello di rife-
rimento.
X (X con soprassegno) Valore medio del sottogruppo:
∑X i
X = ------------
n
X
(X con doppio soprassegno) Valore medio delle medie di sotto-
gruppo
µ Valore medio vero di un processo
Me Valore mediano di un sottogruppo. Per un insieme di n numeri X1,
X2, ..., Xn ordinati in ordine di grandezza crescente o decrescente,
la mediana è il numero centrale dell’insieme se n è dispari e la me-
dia dei due numeri centrali se n è pari
Me Valore medio delle mediane di sottogruppo
R Escursione del sottogruppo: differenza tra la più grande e la più
piccola osservazione di un sottogruppo
Nota 1 Nel caso di carte per singole osservazioni R rappresenta l’escursione mobile, che
è il valore assoluto della differenza tra due valori successivi |X1 - X2|, |X2 - X3|,
ecc.
R Valore medio dei valori R di tutti i sottogruppi
s Scarto tipo del campione:
2
s = ∑ (X i – X )
------------------------------
-
n–1
s Valore medio degli scarti tipo del campione del sottogruppo
σ Valore vero degli scarti tipo del processo entro i sottogruppi
σ̂ Valore stimato dello scarto tipo del processo entro i sottogruppi
p Frazione di unità non conformi all’interno di un sottogruppo:
p = numero di unità non conformi in un sottogruppo diviso per la
numerosità del sottogruppo
p Valore medio della frazione non conforme:
p = numero di unità non conformi in tutti i sottogruppi, diviso per il
numero totale di unità esaminate
np Numero di unità non conformi all’interno di un sottogruppo
c Numero di non conformità in un sottogruppo
c Valore medio dei valori c di tutti i sottogruppi
u Numero di non conformità per unità in un sottogruppo
u Valore medio dei valori u :
u = numero di non conformità in tutte le unità, diviso per il numero
totale di unità osservate
I limiti di controllo delle carte di Shewhart sono ad una distanza 3σ da ciascuna parte della
linea centrale, dove σ è lo scarto tipo della popolazione entro i sottogruppi della grandez-
za statistica rappresentata graficamente. La variabilità entro i sottogruppi è utilizzata co-
me una misura della variabilità casuale. Gli scarti tipo dei campioni o multipli appropriati
delle escursioni dei campioni sono calcolati per fornire una stima di σ. Questa misura di σ
non include la variabilità da sottogruppo a sottogruppo, ma solo quella fra gli elementi en-
tro ciascun sottogruppo. I limiti 3σ indicano che approssimativamente il 99,7% dei valori
dei sottogruppi è contenuto entro i limiti di controllo, a condizione che il processo sia in
controllo statistico. Interpretato in altro modo, c’è approssimativamente un rischio dello
0,3%, o in media del tre per mille, che un punto sul grafico sia fuori dal limite superiore o
inferiore di controllo quando il processo è sotto controllo. La parola "approssimativamen-
te" è utilizzata poiché deviazioni da ipotesi implicite, come la forma di distribuzione dei da-
ti, influiscono sui valori della probabilità.
Si noti che alcuni operatori preferiscono utilizzare il fattore 3,09 anziché 3 per fornire un
valore di probabilità nominale di 0,2% o una media di una osservazione errata su mille,
ma Shewhart ha scelto 3 non volendo considerare probabilità esatte. Inoltre, alcuni ope-
ratori usano i valori reali di probabilità per le carte basate su distribuzioni non normali co-
me quelle per le escursioni e le frazioni non conformi. Inoltre, la carta di controllo di
Shewart ha adottato i limiti ±3σ, anziché i limiti probabilistici, per enfatizzare l’interpreta-
zione empirica.
La possibilità che una violazione dei limiti sia realmente un evento casuale e non un se-
gnale reale è considerata così remota che, quando un punto appare al di fuori dei limiti, si
dovrebbe intraprendere un’azione. Dato che a questo punto è richiesta un’azione, i limiti
di controllo 3σ sono a volte chiamati "limiti di azione".
Spesso, è vantaggioso tracciare sulla carta anche i limiti 2σ . In tal caso, ogni valore cam-
pionario che cade fuori dai limiti 2σ può servire come segnale di un’incombente situazione
fuori controllo. Così, i limiti di controllo 2σ sono a volte chiamati "limiti di sorveglianza".
Due tipi di errore sono possibili quando vengono applicate le carte di controllo. Il primo è
indicato come errore di I specie, che si verifica quando il processo considerato rimane sot-
to controllo, ma un punto cade casualmente al di fuori dai limiti di controllo. Come risultato,
si conclude erroneamente che il processo è fuori controllo, ed un costo viene poi sostenu-
to per tentare di trovare la causa di un problema inesistente.
Il secondo errore è indicato come errore di II specie. Esso si ha quando il processo con-
siderato è fuori controllo ma il punto generato cade casualmente all’interno dei limiti di
controllo. In questo caso si conclude erroneamente che il processo è in controllo statisti-
co, e vi è un costo associato all’incapacità di rilevare la causa di un incremento nel pro-
dotto non conforme. Il rischio di un errore di II specie, tuttavia, è funzione di tre variabili:
l’ampiezza dei limiti di controllo, l’entità del processo fuori controllo, la numerosità del
campione. La complessità di questi aspetti è tale che si può fare solo una considerazione
generale sulla entità del rischio di II specie.
Il metodo di Shewhart tiene in considerazione solo l’errore di I specie e l’ammontare di
questo errore è 0,3% con i limiti 3σ. Poiché non è generalmente pratico fare una stima
adeguata del costo di un errore di II specie in una situazione data, e poiché è conveniente
scegliere arbitrariamente una piccola numerosità di sottogruppo, ad esempio 4 o 5, è op-
portuno e possibile utilizzare i limiti 3σ e concentrare l’attenzione sulla regolazione e sul
miglioramento del processo stesso.
Quando un processo è in controllo statistico, la carta di controllo fornisce un metodo per
verificare continuamente l’ipotesi nulla, cioé che il processo non sia cambiato e rimanga in
controllo statistico. Poiché gli scarti specifici delle caratteristiche di processo dal relativo
obiettivo non sono, di regola, definite in anticipo, così come il rischio di un errore di II spe-
cie, e poiché la numerosità del campione non è calcolata per soddisfare un livello di ri-
schio definito, la carta di controllo di Shewhart non dovrebbe essere considerata come ve-
rifica di ipotesi (vedere ISO 7966 e ISO 7870). Shewhart ha enfatizzato l’utilità empirica di
una carta di controllo per individuare quando un processo non è più "in controllo" ed ha
dato minore rilievo ad un’interpretazione probabilistica. Ciò nonostante alcuni utilizzatori
esaminano le curve operative caratteristiche come mezzo per darne un’interpretazione
come verifica di ipotesi.
Quando la rappresentazione grafica di un valore cade fuori da uno dei limiti di controllo o
quando una serie di valori evidenzia un andamento inusuale come descritto in 7, lo stato
di controllo statistico non può più essere accettato. Quando questo capita, deve essere
avviata un’indagine per individuare la causa responsabile ed il processo dovrebbe essere
fermato o corretto. Quando la causa identificabile è individuata ed eliminata, il processo è
pronto a ricominciare. Come sopra detto per un errore di I specie, in rare occasioni può
non essere trovata alcuna causa identificabile e si deve concludere che il punto fuori dai
limiti rappresenta il verificarsi di un evento molto raro, una situazione casuale che ha ge-
nerato un valore fuori dai limiti di controllo anche se il processo è in controllo.
Quando le carte di controllo sono introdotte in un processo, capita frequentemente che il
processo risulti fuori controllo. Limiti di controllo calcolati su dati di un processo fuori con-
trollo possono portare a conclusioni errate, in quanto troppo distanti. Conseguentemente,
è sempre necessario portare sotto controllo un processo fuori controllo prima che siano
stabiliti i parametri definitivi della carta di controllo. Il procedimento per definire le carte di
controllo di un processo è trattato nei punti successivi.
5.1 Carta delle medie ( X ) e carta delle escursioni (R ) o degli scarti tipo (s )
Le carte per variabili possono descrivere i dati di processo sia in termini di dispersione
(variabilità da pezzo a pezzo) che di posizione (media del processo). Per questo, le carte
di controllo per variabili sono quasi sempre preparate ed analizzate in coppia - una carta
per la posizione, ed un’altra per la dispersione. La coppia più comunemente utilizzata è
costituita dalle carte X e R. Il prospetto 1 e il prospetto 2 danno rispettivamente le formule
per i limiti di controllo ed i fattori per le carte di controllo per variabili.
prospetto 1 Formule dei limiti di controllo per le carte di controllo di Shewhart per variabili
X X X ± A2R o X ± A3 s X0 o µ X0 ± Aσ0
prospetto 2 Fattori (coefficienti) per il calcolo dei limiti delle carte di controllo
6 1,225 0,483 1,287 0,030 1,970 0,029 1,874 0,000 5,078 0,000 2,004 0,951 5 1,051 0 2,534 0,394 6
7 1,134 0,419 1,182 0,118 1,882 0,113 1,806 0,204 5,204 0,076 1,924 0,959 4 1,042 3 2,704 0,369 8
8 1,061 0,373 1,099 0,185 1,815 0,179 1,751 0,388 5,306 0,136 1,864 0,965 0 1,036 3 2,847 0,351 2
9 1,000 0,337 1,032 0,239 1,761 0,232 1,707 0,547 5,393 0,184 1,816 0,969 3 1,031 7 2,970 0,336 7
10 0,949 0,308 0,975 0,284 1,716 0,276 1,669 0,687 5,469 0,223 1,777 0,972 7 1,028 1 3,078 0,324 9
11 0,905 0,285 0,927 0,321 1,679 0,313 1,637 0,811 5,535 0,256 1,744 0,975 4 1,025 2 3,173 0,315 2
12 0,866 0,266 0,886 0,354 1,646 0,346 1,610 0,922 5,594 0,283 1,717 0,977 6 1,022 9 3,258 0,306 9
13 0,832 0,249 0,850 0,382 1,618 0,374 1,585 1,025 5,647 0,307 1,693 0,979 4 1,021 0 3,336 0,299 8
14 0,802 0,235 0,817 0,406 1,594 0,399 1,563 1,118 5,696 0,328 1,672 0,981 0 1,019 4 3,407 0,293 5
15 0,775 0,223 0,789 0,428 1,572 0,421 1,544 1,203 5,741 0,347 1,653 0,982 3 1,018 0 3,472 0,288 0
16 0,750 0,212 0,763 0,448 1,552 0,440 1,526 1,282 5,782 0,363 1,637 0,983 5 1,016 8 3,532 0,283 1
17 0,728 0,203 0,739 0,466 1,534 0,458 1,511 1,356 5,820 0,378 1,622 0,984 5 1,015 7 3,588 0,278 7
18 0,707 0,194 0,718 0,482 1,518 0,475 1,496 1,424 5,856 0,391 1,608 0,985 4 1,014 8 3,640 0,274 7
19 0,688 0,187 0,698 0,497 1,503 0,490 1,483 1,487 5,891 0,403 1,597 0,986 2 1,014 0 3,689 0,271 1
20 0,671 0,180 0,680 0,510 1,490 0,504 1,470 1,549 5,921 0,415 1,585 0,986 9 1,013 3 3,735 0,267 7
21 0,655 0,173 0,663 0,523 1,477 0,516 1,459 1,605 5,951 0,425 1,575 0,987 6 1,012 6 3,778 0,264 7
22 0,640 0,167 0,647 0,534 1,466 0,528 1,448 1,659 5,979 0,434 1,566 0,988 2 1,011 9 3,819 0,261 8
23 0,626 0,162 0,633 0,545 1,455 0,539 1,438 1,710 6,006 0,443 1,557 0,988 7 1,011 4 3,858 0,259 2
24 0,612 0,157 0,619 0,555 1,445 0,549 1,429 1,759 6,031 0,451 1,548 0,989 2 1,010 9 3,895 0,256 7
25 0,600 0,153 0,606 0,565 1,435 0,559 1,420 1,806 6,056 0,459 1,541 0,989 6 1,010 5 3,931 0,254 4
Nel caso di carte per singole osservazioni, poiché non ci sono sottogruppi razionali per ot-
tenere una stima della variabilità entro un lotto, i limiti di controllo sono basati su una mi-
sura di variabilità ottenuta generalmente dall’escursione mobile, spesso, di due osserva-
zioni. Un’escursione mobile è la differenza assoluta tra due successive misure in una se-
quenza temporale; per esempio, la differenza tra la prima e la seconda misura, poi tra la
seconda e la terza, e così via. Dalle escursioni mobili, si calcola l’escursione media mobile
R e si utilizza per la costruzione delle carte di controllo. Inoltre, dall’insieme dei dati, vie-
ne calcolata la media generale X . Il prospetto 3 fornisce le formule dei limiti di controllo
per le carte di controllo per singole osservazioni.
Si dovrebbero osservare alcune cautele per le carte di controllo per singole osservazioni.
a) Le carte per singole osservazioni non sono sensibili alle variazioni del processo come
le carte X e R.
b) L’interpretazione delle carte per singole osservazioni richiede particolare attenzione
quando la distribuzione del processo non è normale.
c) Le carte per singole osservazioni non rilevano la variabilità del processo da pezzo a
pezzo e, pertanto, può essere preferibile in alcune applicazioni utilizzare una carta X
e R convenzionale con sottogruppi campione di ampiezza ridotta (da 2 a 4) anche se
ciò richiede un maggior intervallo tra i sottogruppi.
prospetto 3 Formule dei limiti di controllo per carte per singole osservazioni
LCSMe = Me + A4 R
LCIMe = Me - A4 R
La carta delle escursioni è costruita con lo stesso criterio delle carte X e R di cui in 5.1.
I valori della costante A4 sono dati nel prospetto 4.
prospetto 4 Valori di A4
n 2 3 4 5 6 7 8 9 10
A4 1,88 1,19 0,80 0,69 0,55 0,51 0,43 0,41 0,36
Si dovrebbe notare che la carta per mediane con limiti 3σ dà una risposta più lenta alle
condizioni di fuori-controllo rispetto alla carta X .
LCSR = D4 R
LCIR = D3 R
I valori delle costanti D3 e D4 sono dati nel prospetto 2.
6.2 Disegnare per prima la carta R. Confrontare i punti con i limiti di controllo per identificare
i punti fuori controllo oppure andamenti o tendenze anomali. Per ogni indicazione di una
causa identificabile nei dati delle escursioni, condurre un’analisi dell’operazione del pro-
cesso per determinare la causa; correggere tale situazione e prevenirne il ripetersi.
6.3 Escludere tutti i sottogruppi influenzati da una causa identificata; poi, ricalcolare e segnare
la nuova escursione media ( R ) ed i limiti di controllo. Confermare che tutti i punti della
escursione mostrino di essere in controllo statistico rispetto ai nuovi limiti, ripetendo, se
necessario, la sequenza identificazione/correzione/ricalcolo.
6.4 Se qualche sottogruppo viene tolto dalla carta R per cause identificate, esso deve essere
X
escluso anche dalla carta X . I valori R e ricalcolati devono essere utilizzati per il rical-
X
colo dei limiti di controllo per le medie, ± A2 R .
Nota 2 L’esclusione di sottogruppi che rappresentino condizioni fuori-controllo non ha per scopo solo quello di "scar-
tare dati non corretti". Piuttosto, escludendo punti affetti da cause note identificabili, abbiamo una migliore sti-
ma della variabilità per cause fortuite. Ciò, d’altronde, fornisce la base più corretta per i limiti di controllo uti-
lizzati per individuare più efficacemente il futuro manifestarsi di cause identificabili di variabilità.
6.5 Quando le escursioni sono in controllo statistico, la dispersione del processo (variabilità
entro i sottogruppi) è considerata stabile. Le medie possono quindi essere analizzate per
vedere se la posizione del processo si modifica nel tempo.
6.6 Ora, occorre rappresentare graficamente la carta X e confrontare i punti con i limiti di con-
trollo per identificare punti fuori controllo, andamenti o tendenze anomali. Come per la car-
ta R, analizzare ogni condizione fuori controllo ed intraprendere un’azione correttiva o pre-
ventiva. Occorre escludere tutti i punti fuori controllo per i quali sono state trovate cause
X
identificabili; ricalcolare e mettere in grafico la nuova media di processo ( ) ed i limiti di
controllo. Confermare che tutti i punti mostrino di essere in controllo statistico rispetto ai
nuovi limiti, ripetendo, se necessario, la sequenza identificazione/correzione/ricalcolo.
6.7 Quando i dati iniziali per stabilire i valori di riferimento dei limiti di controllo sono ben con-
tenuti nei limiti calcolati, utilizzare tali limiti per i periodi futuri. Tali limiti devono essere usati
per proseguire il controllo di processo. Le persone responsabili (operatori e/o supervisori)
devono rispondere con una azione tempestiva, alle condizioni di fuori controllo su ciascu-
na delle carte X o R.
La capacità del processo è determinata dalla variabilità complessiva derivante dalle cau-
se comuni - la variabilità minima che può essere raggiunta dopo che tutte le cause identi-
ficabili sono state eliminate. La capacità del processo rappresenta la prestazione del pro-
cesso stesso, quando questo è in controllo statistico. Il processo deve essere quindi por-
tato in controllo statistico prima che la sua capacità possa essere valutata. Pertanto, la va-
lutazione della capacità del processo inizia dopo che siano stati risolti i problemi di con-
trollo in entrambe le carte X e R, cioè dopo che le cause speciali siano state identificate,
analizzate, corrette e impedito il loro riverificarsi, e le carte di controllo in uso riflettano un
processo che sia rimasto in controllo statistico almeno per i 25 sottogruppi precedenti. In
generale, la distribuzione delle caratteristiche del prodotto è confrontata con le specifiche
tecniche, per vedere se queste specifiche possano essere costantemente rispettate.
La capacità del processo è generalmente espressa mediante un indice della capacità del
processo ICP (o cp) come segue:
tolleranza prescritta LTS - LTI
ICP = ------------------------------------------------------------------ = -------------------------
dispersione del processo 6 σ̂
dove:
LTS è il limite superiore della tolleranza;
LTI è il limite inferiore della tolleranza;
σ̂ è stimato dalla variabilità media entro i sottogruppi ed è dato da s /c4 o R /d2.
Un valore dell’ICP minore di 1 indica che il processo non è "capace", mentre ICP = 1 im-
plica che il processo sia soltanto "appena capace". In pratica, un valore dell’ICP di 1,33 è
generalmente considerato come il valore minimo accettabile poiché vi sono alcune varia-
zioni di campionamento e nessun processo è mai completamente in controllo statistico.
Si deve tuttavia notare che l’ICP misura soltanto la relazione tra i limiti di specifica e la di-
spersione del processo; la localizzazione o centratura del processo non è considerata.
Sarebbe possibile avere qualsiasi percentuale di valori fuori dai limiti di specifica con un
alto valore dell’ICP. Per tale ragione è importante considerare la distanza in unità oppor-
tune tra la media del processo ed il più vicino limite di specifica. Ulteriori approfondimenti
di questo aspetto non rientrano nello scopo e campo di applicazione della presente norma
internazionale.
In relazione alla precedente discussione, un procedimento del tipo schematicamente rap-
presentato nella figura 3 può essere utilizzato come guida per illustrare i passi chiave che
portano al controllo e al miglioramento del processo.
prospetto 5 Formule dei limiti di controllo per le carte di controllo per attributi di Shewhart
np np0
np np ± 3 np ( 1 – p ) np 0 ± 3 np 0 ( 1 – p 0 )
c c c±3 c c0 c0 ± 3 c0
u u0
u u ± 3 u /n u0 ± 3 (u0 ⁄ n)
Nel caso di carte di controllo per variabili, è pratica corrente mantenere una coppia di car-
te di controllo, una per il controllo della media e l’altra per il controllo della dispersione.
Questo è necessario poiché la distribuzione implicita nelle carte di controllo per variabili è
la distribuzione normale, che dipende da questi due parametri. Tuttavia, nel caso di carte
di controllo per attributi, è sufficiente una sola carta poiché la distribuzione presunta ha un
solo parametro indipendente, il livello medio. Le carte p e np sono basate sulla distribu-
zione binomiale, mentre le carte c ed u sono basate sulla distribuzione di Poisson.
I calcoli per queste carte sono simili, ad eccezione di quei casi in cui vi sia una variabilità
nella numerosità del sottogruppo. Quando detta numerosità è costante, possono essere
utilizzati gli stessi limiti di controllo per ciascun sottogruppo. Tuttavia, se varia il numero di
elementi esaminati in ciascun sottogruppo, devono essere calcolati limiti di controllo diver-
si per ciascuna numerosità. Le carte np e c possono quindi essere ragionevolmente utiliz-
zate con una numerosità costante del campione, mentre le carte p e u potrebbero essere
utilizzate in entrambi i casi. Dove la numerosità del campione varia da campione a cam-
pione, si calcolano limiti di controllo differenti per ciascuna numerosità. Minore è detta nu-
merosità, più ampia è la distanza tra i limiti di controllo, e viceversa. Se la numerosità del
sottogruppo non varia sensibilmente, allora può essere utilizzata un’unica coppia di limiti,
basata sulla numerosità media del sottogruppo. Per scopi pratici, ciò è valido anche per si-
tuazioni in cui la numerosità del sottogruppo è compresa entro il ±25% della numerosità
stabilita per il sottogruppo.
Un procedimento alternativo per situazioni in cui la numerosità del campione varia sensi-
bilmente è l’utilizzo di una variabile standardizzata. Per esempio, anziché p, si mette in
grafico il valore standardizzato
p – p0
Z = -------------------------------------
-
p0(1 – p0) ⁄ n
o
p–p
Z = ---------------------------------
p(1 – p ) ⁄ n
a seconda che il valore di riferimento per p sia specificato o no. La linea centrale come i
limiti di controllo divengono costanti, indipendentemente dalla numerosità del sottogrup-
po, e sono dati come
linea centrale = 0
LCS = 3
LCI = -3.
La carta p è utilizzata per determinare la percentuale media di elementi non conformi re-
lativi ad un dato periodo di tempo. Essa richiama l’attenzione della direzione e del perso-
nale addetto al processo su ogni cambiamento di questa media. Il processo è giudicato in
controllo statistico nello stesso modo in cui avviene per le carte X e R. Se tutti i punti del
campione cadono all’interno dei limiti di controllo provvisori senza evidenziare nessuna
indicazione di una causa identificabile, il processo è detto in controllo. In tal caso, la fra-
zione media di elementi non conformi, p , è considerata come il valore di riferimento p 0
per la frazione di elementi non conformi.
*) Nota nazionale - Ciò non esclude il verificarsi di cause identificabili all’interno del sottogruppo.
Si dovrebbe sempre ricordare che l’analisi potrebbe essere notevolmente facilitata se,
quando si pianifica la raccolta dei dati, viene posta attenzione a scegliere campioni tali
che i dati ottenuti da ogni sottogruppo possano essere correttamente trattati come un sot-
togruppo razionale distinto e che i sottogruppi siano identificati in modo tale da rendere
ciò possibile. Inoltre, per quanto possibile, la numerosità n del sottogruppo dovrebbe es-
sere mantenuta costante per evitare complicazioni nei calcoli e nell’interpretazione. Tutta-
via, si dovrebbe notare che i principi delle carte di Shewhart possono ugualmente essere
applicati nelle situazioni in cui n è variabile.
11.1 Se i dati preliminari non sono stati rilevati in sottogruppi secondo un piano prescritto, si
può suddividere l’intero insieme di valori osservati in sottogruppi sequenziali, secondo il
criterio dei sottogruppi razionali come indicato al punto 10.3. I sottogruppi devono essere
della stessa struttura e numerosità. Gli elementi di ciascun sottogruppo dovrebbero avere
in comune un fattore ritenuto importante, per esempio elementi prodotti nello stesso pic-
colo intervallo di tempo o elementi derivanti da una delle differenti fonti o provenienze. I
differenti sottogruppi dovrebbero rappresentare possibili o sospette differenze nel proces-
so che le ha prodotte, per esempio differenti intervalli di tempo o differenti fonti o posizioni.
11.4 Su un opportuno modulo o carta millimetrata, si tracci una carta X e una carta R. La scala
verticale a sinistra sia usata per X e R e la scala orizzontale per il numero di ordine dei
sottogruppi. Si disegnino i valori calcolati per X sulla carta per le medie e i valori calcolati
per R sulla carta delle escursioni.
11.5 Su queste carte, si disegnino linee continue orizzontali per rappresentare rispettivamente
X
e R.
11.6 Si indichino i limiti di controllo su queste carte. Sulla carta X , si disegnino due linee trat-
X
teggiate a ± A2 R e, sulla carta R, si disegnino due linee tratteggiate a D 3 R e D 4 R ,
dove A2, D3 e D4 sono funzione di n, il numero di osservazioni in un sottogruppo, e sono
dati nel prospetto 2. Il limite di controllo inferiore LCI sulla carta R non è necessario qua-
lora n sia minore di 7 poiché il relativo valore D3 è uguale a zero.
Carta di controllo
Operazione Numerosità del campione Caratteristica
Specifica LTS Data Reparto Responsabile qualità
LTI
Media
Escursione
Numero 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
del sotto-
gruppo
1
2
3
4
5
Somma
Media X
Escur-
sione R
Carta R :
Linea centrale = d2σ0
= 2,326 × 1,4
= 3,3 g
LCS = D2σ0
= 4,918 × 1,4
= 6,9 g
LCI = D1σ0
= 0 × 1,4 (poiché n è minore di 7, il limite di controllo inferiore LCI
non viene mostrato).
Ora, vengono prelevati venticinque campioni di numerosità 5; i valori delle medie e delle
escursioni di sottogruppo sono calcolati (vedere prospetto 6) e riportati sul grafico con i li-
miti di controllo sopra calcolati (vedere figura 5).
Le carte mostrate nella figura 5 indicano che il processo è fuori controllo rispetto ai livelli
desiderati poiché vi è una sequenza di 13 punti al di sotto della linea centrale nella carta
X e 16 punti sopra la linea centrale nella carta R. La causa di sequenze così lunghe di mi-
nori valori della media dovrebbe essere analizzata ed eliminata.
figura 5 Carta della media e dell’escursione per i dati del prospetto 6
Legenda
k Numero d’ordine del sottogruppo
R Escursione
X Media
6 99,5 3,8
7 100,4 4,1
8 100,5 1,7
9 101,1 2,2
10 100,3 4,6
11 100,1 5,0
12 99,6 6,1
13 99,2 3,5
14 99,4 5,1
15 99,4 4,5
16 99,6 4,1
17 99,3 4,7
18 99,9 5,0
19 100,5 3,9
20 99,5 4,7
21 100,1 4,6
22 100,4 4,4
23 101,1 4,9
24 99,9 4,7
25 99,7 3,4
= ∑
X X
-----------
k
3,848 0
= -------------------- = 0,192 4
20
R = ∑
R
-----------
k
0, 573 4
= -------------------- = 0, 028 7
20
Il primo passo è disegnare una carta R e valutare il suo stato di controllo.
Carta R
Linea centrale =R
= 0,028 7
LCS = D 4R
= 2,282 × 0,028 7
= 0,065 5
LCI = D 3R
= 0 × 0,028 7 (poiché n è minore di 7, il limite di controllo inferiore
LCI non viene mostrato)
I valori dei fattori moltiplicativi D3 e D4 sono tratti dal prospetto 2 per n = 4. Poiché i valori
di R nel prospetto 7 sono compresi nei limiti di controllo della carta R, la carta R indica uno
stato di controllo statistico. Il valore di R può ora essere usato per calcolare i limiti di con-
trollo della carta X .
Carta X
X
Linea centrale =
= 0,192 4
X
LCS = + A2 R
= 0,192 4 + (0,729 × 0,028 7)
= 0,213 3
= − A2 R
X
LCI
= 0,192 4 - (0,729 × 0,028 7)
= 0,171 5
Il valore del fattore A2 è tratto dal prospetto 2 per n = 4. Le carte di controllo per X e R so-
no riportate nella figura 6. Un esame della carta X rivela che gli ultimi tre punti sono fuori
controllo. Ciò indica l’esistenza possibile di alcune cause identificabili di variabilità. Se i li-
miti fossero stati calcolati da dati precedenti, si sarebbe dovuto intraprendere un’azione al
punto 18.
A questo punto, si attua un’azione correttiva per eliminare le cause identificabili e preve-
nire un loro riverificarsi. Il procedimento grafico viene ripetuto per stabilire limiti di controllo
modificati scartando i punti fuori controllo, per esempio i valori dei campioni numero 18,
X
19 e 20. I valori di e R e le linee delle carte di controllo sono ricalcolate come segue:
ricalcolata = ∑
X X
-----------
k
3, 345 4
= -------------------- = 0,196 8
17
R ricalcolata = ∑
R
-----------
k
0,527 2
= -------------------- = 0,031 0
17
Carta X riveduta
X
Linea centrale =
= 0,196 8
X
LCS = + A2 R
= 0,196 8 + (0,729 × 0,031 0)
= 0,219 4
− A2 R
X
LCI =
= 0,196 8 - (0,729 × 0,031 0)
= 0,174 2
Carta R riveduta
Linea centrale =R
= 0,031 0
LCS = D4 R
= 2,282 × 0,031 0
= 0,070 7
LCI = D3 R
= 0 × 0,031 0 (poiché n è minore di 7, il limite di controllo inferiore
LCI non viene mostrato).
Le carte di controllo rivedute sono mostrate nella figura 7.
figura 6 Carte della media e della escursione per i dati del prospetto 7
Legenda
k Numero d’ordine del sottogruppo
R Escursione
X Media
Con un processo che evidenzia uno stato di controllo statistico rispetto ai limiti di controllo
riveduti, può essere valutata la capacità del processo.
Calcolare
tolleranza prescritta LTS - LTI
ICP = ------------------------------------------------------------------ = -------------------------
dispersione del processo 6 σ̂
dove σ̂ è stimato da R /d2 = 0,031 0/2,059 = 0,015 1.
Il valore della costante d2 è tratto dal prospetto 2 per n = 4.
Quindi
0,219 0 - 0,125 0
ICP = ---------------------------------------------
6 × 0,015 1
0,094 0
= -------------------- = 1,033 0
0, 091 0
Poiché ICP è maggiore di 1, il processo può essere considerato capace. Tuttavia, da un
esame più attento, si può vedere che il processo non è esattamente centrato rispetto alle
specifiche e pertanto circa l’11,8% degli elementi è fuori dal limite superiore di specifica.
Pertanto, prima di definire parametri permanenti di una carta di controllo, si dovrebbe ten-
tare di centrare correttamente il processo mantenendo uno stato di controllo statistico.
12.3 Carte di controllo delle singole osservazioni, X, ed escursioni mobili, R : valori di ri-
ferimento non assegnati
Il prospetto 8 dà i risultati di un laboratorio di analisi sulla "percentuale di umidità" di cam-
pioni prelevati da 10 lotti consecutivi di latte scremato in polvere. Un campione di latte
scremato in polvere, che rappresenta un lotto, è analizzato in laboratorio per alcune diffe-
renti caratteristiche quali grasso, umidità, acidità, indice di solubilità, sedimentazione, bat-
teri e proteine del siero. Per questo processo si intendeva mantenere la percentuale di
umidità sotto il 4%. La variabilità campionaria all’interno di un singolo lotto risultò trascu-
rabile, e pertanto venne deciso di effettuare soltanto un’osservazione per lotto e di calco-
lare i limiti di controllo in base all’escursione mobile di lotti consecutivi.
2,9 + 3,2 + ... + 3,5 34,5
X = -------------------------------------------------- = ----------- = 3,45%
10 10
0,3 + 0,4 + ... + 0,1 3,4
R = -------------------------------------------------- = -------- = 0,38%
9 9
Linee della carta di controllo per escursioni mobili, R
Linea centrale =R
= 0,38
LCS = D4 R
= 3,267 × 0,38
= 1,24
LCI = D3 R
= 0 × 0,38 (poiché n è minore di 7, il limite di controllo inferiore
LCI non viene mostrato)
I valori dei fattori D3 e D4 sono tratti dal prospetto 2 per n = 2. Poiché la carta della escur-
sione mostra uno stato di controllo statistico, la carta di controllo per singole osservazioni
può essere completata.
LCI = D3 R
= 0 × 5,73 (poiché n è minore di 7, il limite di controllo inferiore LCI
non viene mostrato)
I valori delle costanti D3 e D4 sono ottenuti dal prospetto 2 per n = 5. Poiché la carta
dell’escursione mostra uno stato di controllo statistico, le linee della carta per mediane
possono essere calcolate.
Carta di controllo per mediane
Linea centrale = Me
= 11,47
LCSMe = Me + A4 R
= 11,47 + (0,69 × 5,73)
= 15,42
LCIMe = Me − A4 R
= 11,47 − (0,69 × 5,73)
= 7,52
Il valore di A4 è tratto dal prospetto 4 per n = 5. I grafici sono mostrati nella figura 9. Come
è evidenziato dalla carta, il processo è in uno stato di controllo statistico.
figura 9 Carta della mediana e carta della escursione, per i dati indicati nel prospetto 9
Legenda
k Numero d’ordine del sottogruppo
R Escursione
Me Mediana
6 13 8 15 15 8 13 7
7 14 12 13 10 16 13 6
8 11 10 8 16 10 10 8
9 14 10 12 9 7 10 7
10 12 10 12 14 10 12 4
11 10 12 8 10 12 10 4
12 10 10 8 8 10 10 2
13 8 12 10 8 10 10 4
14 13 8 11 14 12 12 6
15 7 8 14 13 11 11 7
LCS = p + 3 p(1 – p ) ⁄ n
LCS = n p + 3 np ( 1 – p )
LCI = n p − 3 np ( 1 – p )
6 4 000 9 0,225
7 4 000 7 0,175
8 4 000 11 0,275
9 4 000 15 0,375
10 4 000 13 0,325
11 4 000 5 0,125
12 4 000 14 0,350
13 4 000 12 0,300
14 4 000 8 0,200
15 4 000 15 0,375
16 4 000 11 0,275
17 4 000 9 0,225
18 4 000 18 0,450
19 4 000 6 0,150
20 4 000 12 0,300
21 4 000 6 0,150
22 4 000 12 0,300
23 4 000 8 0,200
24 4 000 15 0,375
25 4 000 14 0,350
Totale 100 000 269
I valori della frazione non conforme calcolati per ogni sottogruppo sono anch’essi riportati
nel prospetto 11. La media della frazione non conforme per il mese è calcolata come se-
gue:
numero totale di non conformi
p = -------------------------------------------------------------------------------
numero totale di controllati
233
= --------------- = 0,060
3 893
Poiché le numerosità dei sottogruppi sono differenti, i valori di LCS e di LCI sono calcolati
separatamente per ciascun sottogruppo mediante la formula
p(1 – p )
p ± 3 ---------------------
n
dove n è la numerosità del sottogruppo.
Questi valori sono anche riportati nel prospetto 11. Si può capire che rappresentare grafica-
mente i valori LCS e LCI per ogni sottogruppo richiede tempo. Tuttavia, nel prospetto 11 si
può osservare che le frazioni non conformi dei sottogruppi 17 e 26 cadono al di sopra del
rispettivo limite superiore di controllo. Questi due sottogruppi vengono eliminati avendo di-
mostrato che essi sono soggetti a cause di variabilità differenti rispetto a quelle che in-
fluenzano gli altri sottogruppi. Se si includessero nei calcoli ne risulterebbe una media di
processo aumentata e limiti di controllo non relativi a variazioni veramente casuali. I motivi
di questi valori alti dovrebbero essere ricercati affinché un’azione correttiva possa essere
intrapresa per prevenire di ripetersi. Una media corretta della frazione non conforme viene
calcolata dai valori dei 24 sottogruppi rimanenti:
195
p = -------------- = 0,054
3 596
Il calcolo dei valori corretti di LCS e di LCI per ciascun sottogruppo, utilizzando il valore
corretto di p , rivelerebbe che tutte le frazioni non conformi sono all’interno dei corrisponden-
ti limiti di controllo. Pertanto, questo valore corretto di p è considerato come frazione non
conforme di riferimento per la predisposizione delle carte di controllo. Quindi, p0 = 0,054.
Come osservato sopra, disegnare i limiti di controllo superiori per ciascun sottogruppo
avente numerosità variabile è ripetitivo e richiede tempo. Tuttavia, poiché la numerosità
dei sottogruppi non si discosta molto dalla numerosità media, che è intorno a 150, la carta
p corretta (che utilizza p0 = 0,054) può essere disegnata con un limite di controllo supe-
riore e inferiore calcolati con una numerosità del sottogruppo pari a n = 150, che è la nu-
merosità media dei sottogruppi.
Pertanto, le linee della carta p corretta sono calcolate come segue:
Carta p corretta
Linea centrale = p0 = 0,054
p0(1 – p0)
LCS = p0 + 3 -------------------------
-
n
0, 054 × 0, 946
= 0,054 + 3 ------------------------------------ = 0,109
150
p0(1 – p0)
LCI = p0 - 3 -------------------------
-
n
0, 054 × 0, 946
= 0,054 - 3 ------------------------------------ (poiché i valori negativi non sono am-
150
messi, il limite inferiore non viene riportato).
La carta p corretta è disegnata nella figura 12. Il processo è in uno stato di controllo sta-
tistico.
Per tenere sotto controllo il processo, si decide di applicare una carta c in cui segnare il
numero di non conformità casuali. I dati dei 20 nastri, riportati nel prospetto 12, sono rile-
vati come dati preliminari per preparare una carta c.
La linea centrale ed i limiti di controllo sono calcolati di seguito e riportati nella figura 13.
Carta c
7 + 1 + ... + 6
Linea centrale = c = -----------------------------------
20
68
= ------ = 3,4
20
LCS = c +3 c
LCI = c -3 c
= 3,4 - 3 3,4
(poiché i valori negativi non sono accettabili, il limite inferiore non viene indicato).
I dati preliminari indicano che il processo è in uno stato di controllo statistico.
LCS = u + 3 u⁄n
LCI = u - 3 u⁄n
= 0,26 - 3 0,26 ⁄ 15
(poiché i valori negativi non sono accettabili, il limite inferiore non viene riportato).
I dati e i limiti di controllo sono riportati nella figura 14.
La carta indica che il processo è in uno stato di controllo statistico.
Si noti che, essendo costante la numerosità del sottogruppo, si sarebbe potuto usare an-
che una carta c.
Nastro n° 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Totale
Numero di non
conformità 7 1 2 5 0 6 2 0 4 4 6 3 3 3 1 6 3 1 5 6 68
occasionali
prospetto 13 Impianto di produzione di pneumatici: numero di non conformità per unità (unità esaminate per sot-
togruppo: n = 15)
APPENDICE A BIBLIOGRAFIA
(informativa)
[1] ISO 7870:-1) Control charts - General guide and introduction
1)
[2] ISO 7873:- Control charts for arithmetic average with warning limits
1)
[3] ISO 7966:- Acceptance control charts
[4] SHEWHART, W.A., Economic Control of Quality of Manufactured Product. D. Van.
Nostrand, Co., New York, 1931, 501 pp
[5] NELSON, L.S., The Shewhart Control Chart - Tests for Special Causes. Journal of
Quality Technology, 16, No. 4, October 1984, pp. 237-239
[6] NELSON, L.S., Interpreting Shewhart X Control Charts. Journal of Quality Technology,
17, No. 2, April 1985, pp. 114-116
1) In pubblicazione.
UNI
Ente Nazionale Italiano La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
di Unificazione dell’Industria e dei Ministeri.
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