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COREA DEL NORD

La Repubblica Popolare Democratica di Corea , più comunemente nota


come Corea del Nord o Nord Corea, è uno Stato dell'Asia orientale.
Essa occupa la parte settentrionale della penisola coreana, confinando a nord
con la Cina e per un breve tratto con la Russia, mentre a meridione la zona
demilitarizzata coreana all'altezza del 38º parallelo la separa dalla Corea del
Sud. A ovest è bagnata dal mar Giallo e a est dal mar del Giappone. La Corea
del Nord si estende per 120 540 km² ed è abitata da 24 milioni di persone.

Secondo la sua costituzione la Corea del Nord è uno Stato socialista con
un sistema economico pianificato. Per Amnesty International e Human Rights
Watch il livello di rispetto dei diritti umani è uno dei più bassi del mondo e
questo, insieme ai dissidi con la Corea del Sud per la reciproca rivendicazione
dell'intera penisola coreana, è una delle cause di tensione con le nazioni
occidentali.
Le condizioni di vita di questo Stato sono fortemente segnate dalle sanzioni e
dagli embarghi imposti dai Paesi occidentali, dalla fortissima corruzione della
classe dirigente, tale da essere annoverata al terzo posto tra i Paesi con la più
alta corruzione percepita del mondo secondo Transparency
International, nonché dall'isolamento politico ed economico acuitosi dopo la
dissoluzione dell'URSS. Questi fattori, in concomitanza con diverse calamità
naturali, hanno causato un impoverimento generale della popolazione
negli anni novanta. Non è disponibile alcun dato ufficiale circa il reddito pro
capite medio. La Corea del Nord è afflitta da lunghi periodi di siccità che
minacciano la sua sicurezza alimentare.
Si ricorda la Core del Nord per i suoi attacchi hacker in Corea del Sud ed in
America.

Infatti, uno dei primi attacchi hacker era proprio indirizzato all’America. La
Corea, per proteggere la figura di Kim jong-un, ha attaccato prima il canale
famosissimo Channel 4, cercando di cancellare una serie tv che parlava di uno
scienziato rapito a Pyongyang. Ha poi hackerato il famoso marchio produttore
di pc, smartphone, software ecc. Sony.

Questo attacco ha provocato gravissimi danni economici verso la Sony e ha


creato dei casi di diffusione di dati personali dei dipendenti. Il presunto attacco
ha anche annullato l’uscita del film “The Interview” prodotto da Sony Pictures
nel 2013.
Si chiama Park Jin Hyok, e le autorità statunitensi lo accusano di aver agito per
conto del Reconnaissance General Bureau (RGB), l'agenzia di intelligence
militare Nordcoreana; in un caso che ora svela implicazioni più ampie della
questione Sony Pictures.
È opinione degli Stati Uniti che Park, 34 anni, e altri "operativi non identificati"
facciano parte del Lazarus Group, organizzazione per altro responsabile del
furto di qualcosa come 81 milioni di dollari alla Bangladesh Bank nel 2016 e
della diffusione del famigerato virus WannaCry 2.0.
E se Pyongyang nega le accuse, il profilo di Park racconta di un programmatore
assunto dall'azienda statale Chosun Expo Joint Venture e operativo
soprattutto dalle parti di Dalian, Cina, vicino al confine con la Corea del Nord.
L'hacker avrebbe condotto cyber-operazioni illecite attraverso Chosun Expo
per conto del Bureau 110 (una delle organizzazioni di hacking governative)
almeno dal 2002 a avrebbe lavorato a Dalian tra il 2011 e il 2013, per poi tornare
in patria nel 2014, prima dell'attacco a Sony.
Nello stesso periodo dell'operazione Sony Pictures, il Lazarus Group avrebbe
iniziato a prendere di mira le banche, arrivando al colpo della Bangladesh
Bank nel 2016. Gli hacker avrebbero trafugato 81 milioni di
dollari, ottenendo l'accesso ai terminali della banca che si interfacciavano con
il sistema di comunicazione interbancario SWIFT (Society for Worldwide
Interbank Financial Telecommunication). La rete della banca sarebbe stata
compromessa inviando mail di spear-phishing, per poi mandare messaggi
autenticati con SWIFT alla Federal Reserve Bank di New York chiedendo
di trasferire denaro dal Bangladesh ad altri conti in Asia.

Alcuni degli 81 milioni sarebbero stati inviati nelle Filippine, per la maggior
parte in casinò di Manila e mai più recuperati.

In tutto questo un fatto preoccupante è che, secondo l'intelligence americana,


gli attori della cospirazione avrebbero ottenuto l'accesso a molti altri istituti
di credito in vari stati tra il 2015 e il 2018, impiegando metodi simili e tentando,
attraverso queste operazioni il furto di "almeno 1 miliardo di dollari"

STORIA
Cominciamo, dunque, proprio da quando fu innalzato il simbolico muro che
creò le due Coree. Era il 1945: la Seconda guerra mondiale era appena
terminata e il Giappone – che dal 1910 aveva annesso la Corea – ne era uscito
sconfitto.

La Corea fu divisa in due aree di occupazione, russa e americana, all’altezza del


38° parallelo. Una commissione bilaterale avrebbe dovuto costituire un
governo provvisorio per la riunificazione della penisola; governo che non venne
mai istituito. Le elezioni si tennero nella sola Corea del Sud, sotto la
supervisione dell’Onu: il 12 dicembre 1948, nel Sud, Syngman Rhee divenne
presidente della Repubblica di Corea. Contemporaneamente al Nord sorse la
Repubblica Democratica Popolare di Corea, retta da un governo comunista
presieduto da Kim Il-sung.
Entrambi i regimi si sentirono legittimati a promuovere la riunificazione. Ne
scaturì una guerra durissima tra il Nord (appoggiato da russi e cinesi) e il Sud
(difeso dagli americani sotto l’egida dell’Onu). Un fronte caldissimo in piena
Guerra fredda.

Dopo alcune scaramucce lungo il confine, il 25 giugno 1950 cinque divisioni


dell’esercito del Nord, organizzato e rifornito dall’Urss, oltrepassarono la
frontiera. L’esercito sud-coreano, mal addestrato ed equipaggiato, venne
rapidamente sconfitto e la stessa capitale Seoul fu occupata dai nord-coreani.

Gli Stati Uniti videro, in questa prova di forza, la volontà dell’esercito Nord-
coreano di espandersi in tutto il Sudest asiatico. Su mandato dell’Onu, a cui la
Corea del Sud era subito ricorsa, a luglio sbarcarono sulla penisola i primi
contingenti della forza multinazionale (formata in gran parte da americani)
guidata dal generale Douglas MacArthur.

L’operazione era stata approvata durante l’assenza dal Consiglio di Sicurezza


delle Nazioni Unite del rappresentate sovietico, che aveva abbandonato la
seduta per protesta contro l’assegnazione del seggio permanente cinese nel
Consiglio stesso al governo di Taiwan anziché alla Repubblica popolare di Mao.

Grazie a queste guerre scoppiate tra la Corea del Nord e quella del Sud, la
medesima Corea del Nord perse tutti i contatti appresi in quegli anni con tutti
i vari stati appartenenti all’America e all’Europa. Questo provocò dei gravi danni
economici in tutto lo stato.
Aggravanti di questa situazione, anche i vari attacchi lanciati in tutta l’America,
che avevano il solo scopo di far comprendere che, anche senza l’appoggio delle
Multinazionali/Stati più importanti, la Corea del Nord poteva riuscire a
sopravvivere.

Con il nuovo Presidente americano Trump, la guerra tra Nord-Corea e lo stato


Americano si avvicinava sempre più.

Trump aprì finalmente le trattative con la Corea del Nord per la


denuclearizzazione dell’intero paese, spinto anche dalla sempre più forte
pressione internazionale e dell’opinione pubblica per una soluzione pacifica
della crisi. La guerra tra i due Stati confinanti era infatti già costata 3 milioni di
morti, tra militari e soprattutto civili.

ECONOMIA
La capitale della Corea del Nord è Pyongyang, centro commerciale e culturale
del paese che confina con la Cina, la Russia e con la Corea del Sud dalla quale
si è separata in seguito alla guerra di Corea.

Nonostante la politica isolazionista e l’embargo che pesano sulla crescita


effettiva del paese, la Corea del Nord ha un’economia forte, con una crescita
del 6-7% annuo. Anche se la politica isolazionista del governo e l'embargo dei
Paesi occidentali hanno ristretto notevolmente il commercio internazionale,
bloccando un potenziale significativo di crescita economica.

A trascinare l’economia coreana sono soprattutto l’industria pesante, che


contribuisce notevolmente al reddito nazionale, e l’agricoltura che grazie alla
meccanizzazione e ai moderni sistemi di irrigazione ha nettamente
incrementato la produzione. Il paese inoltre gode di ricche risorse minerarie,
soprattutto di grafite, magnesite, carbone e ferro.

Il settore primario è poco sviluppato, soprattutto l’allevamento.

PAESI PRINCIPALI
I paesi principali della Corea del Nord sono:

 Pyongyang: è la capitale della Corea del Nord, di cui costituisce inoltre il


centro commerciale e culturale. Al centro della più importante zona
mineraria, è anche la maggiore città industriale del Paese. Qui risiede il
presidente, Kim-jong un. La capitale fu interamente ricostruita dopo
la guerra di Corea (1950–1953) ed è stata riprogettata con enormi viali,
monumenti imponenti e grandiosi edifici monoblocco.
La costruzione più alta della città è il Ryugyong Hotel
 Kaesŏng: è una città della Corea del Nord. È la più meridionale delle città
nordcoreane, fu capitale della Corea, durante la dinastia Goryeo. Kaesŏng
è nota come il più importante mercato del ginseng coreano, famoso in
tutto il mondo.
 Sinŭiju: è una città della Corea del Nord, capoluogo della provincia del
P'yŏngan Settentrionale, posta al confine con la Cina, di fronte alla città
di Dandong. È la seconda città nel Paese per densità abitativa, dopo
Songnim.
Sinŭiju possiede uno dei porti più importanti della Nord Corea.
 Hamhŭng, è una città della Corea del Nord di 768 551 abitanti, capoluogo
della provincia dell'Hamgyŏng Meridionale. È la terza città del Paese per
popolazione e la maggiore sulla costa orientale. È il centro economico e
culturale della Corea nordorientale.
 Namp'o è una città della Corea del Nord di 983 660 abitanti. Namp'o è
una città portuale che s'affaccia sulla baia di Corea, alla foce del fiume
Taedong, 50 km a sud-ovest della capitale Pyongyang.

Anche Namp'o possiede uno dei porti più importanti della Corea del Nord

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