Requisiti richiesti:
• dimostrare di aver un alloggio che rientra nei parametri minimi previsti dalle leggi regionali per l’edilizia
residenziale pubblica;
• avere un reddito annuo derivante da lavoro o da fonti lecite non inferiore all’importo annuo dell’assegno
sociale se si ricongiunge con un solo familiare, e così via;
La domanda per chiedere il nulla osta al ricongiungimento va presentata allo sportello unico per l’immigrazione
presso la prefettura-ufficio territoriale del Governo. Dopo 90 giorni dalla presentazione del nulla osta l’interessato può
ottenere il visto di ingresso per ricongiungimento presso le rappresentanze diplomatiche italiane. Il genitore straniero
di un cittadino italiano minore può ottenere il permesso di soggiorno per motivi familiari anche se è irregolare.
29. Sfollati
Si tratta di persone che, a seguito di persecuzioni, conflitti armati o violenze, sono costretti ad abbandonare le loro
case e ad andar via dal loro domicilio abituale, ma che rimangono entro i confini del loro paese, e quindi sono soggetti
alla sovranità dello Stato di cui sono cittadini.
30. Emigrato/Emigrazione
Per emigrato ed emigrazione nella corrente dizione si intendono i cittadini italiani che sono emigrati per motivi di
lavoro. Ai sensi della legge n. 23 del 31 gennaio 1901 poteva considerarsi emigrante solo colui che emigrava
oltreoceano.
31. Espulsione
L’allontanamento dello straniero dà luogo a tre diverse figure:
1. l’espulsione: espulsione amministrativa riguarda gli stranieri già presenti sul territorio nazionale in modo
irregolare; espulsione giudiziaria riguarda quegli stranieri che, provvisti o non provvisti del permesso, siano
destinatari di una misura di sicurezza disposta dall’autorità giudiziaria in considerazione della pericolosità
sociale da essi dimostrata nella commissione di un reato;
2. il respingimento;
3. il rimpatrio.
L’esecuzione dell’espulsione non è sempre immediata. Il provvedimento questorile di trattenimento nel centro è
soggetto alla convalida del giudice ma l’estrema sommarietà del procedimento e la possibilità che lo straniero venga
condotto in centri anche molto lontani dal luogo di dimora abituale rendono più che aleatoria e del tutto eventuale la
garanzia giurisdizionale del diritto a non essere illegittimamente trattenuto.
32. Identità
Tra le molte definizioni, interessante è quella di Baumann: “Le affiliazioni sociali che vengono tradizionalmente
attribuite agli individui come definizione di identità – razza, genere, paese, famiglia e classe sociale- stanno ora
diventando meno importanti, diluite e alterate, nei paesi tecnologicamente ed economicamente più avanzati. Al tempo
stesso si assiste ad un forte desiderio e a tentativi di trovare o fondare nuovi gruppi che possano dare ai membri un
senso di appartenenza e facilitare la fabbricazione di una identità. Ne deriva un crescente sentimento di insicurezza”.
Identità razziale: identità culturale intesa come quell’insieme di valori, orientamenti atteggiamenti che generano
sentimenti e convinzioni alla base di comportamenti per cui un soggetto sente di appartenere ad una realtà con ciò
escludendo l’appartenenza ad un’altra realtà secondo un sistema ordinato di rappresentazioni, l’identità razziale fonda
i contenuti e i sentimenti di appartenenza sul concetto di razza. Il termine identità culturale unisce in sé due significati
molto importanti. L'Identità si riferisce alla percezione che ogni individuo ha di sé; il termine culturale è inteso come
patrimonio complessivo dell’individuo, ma soprattutto dei gruppi sociali cui l’individuo appartiene.
33. Immigrato/Immigrazione
Si intende colui che proviene da un paese straniero o da un’altra Regione dello stesso paese, che si insedia in maniera
definitiva o temporanea in una determinata zona o paese.
34. Immigrazioni clandestine, sanzioni
La legge prevede delle norme molto severe nei confronti di chi aiuta ad entrare in Italia clandestinamente. Il minimo
della pena prevista à la reclusione fino a 3 anni e una multa fino 15.000€ per persona fatta entrare. Si passa a una pena
da 5 a 15 anni di detenzione se il traffico di persone è fatto con lo scopo di sfruttamento di minori e della
prostituzione. Non sono un reato tutte le attività di soccorso e di assistenza umanitaria nei confronti di persone
comunque presenti sul territorio italiano, anche irregolarmente. È stato anche introdotto nella normativa la possibilità
di pattugliamento in mare da parte delle navi della Marina militare e della Polizia di frontiera. In caso di navi
sospettate di trasportare irregolare, le navi in pattugliamento possono fermare e ispezionare le suddette.
35. Integrazione
Con decreto del Presidente della Repubblica il 5 agosto 1998 viene definito il termine integrazione: per “integrazione
si intende un processo di non discriminazione e di inclusione delle differenze, quindi di contaminazione e di
sperimentazione di nuove forme di rapporti e comportamenti, nel costante e quotidiano tentativo di tenere insieme
principi universali e particolarismi”. Tra le priorità previste dal documento programmatico sull’integrazione si
suggerisce come politica sociale di istituire ed incentivare corsi di lingua italiana per tutti gli immigrati, fornire
formazione sul funzionamento delle istituzioni e sulla cultura italiana.
Tra le raccomandazioni previste dall’Agenda europea viene invece chiesto agli stati di:
• organizzare corsi di lingua che rispondano alle esigenze evolutive degli immigrati nelle diverse fasi del
processo di integrazione;
• predisporre programmi introduttivi per i nuovi arrivati, come corsi di lingua e di educazione civica;
• prendere provvedimenti diretti a rilevare e valutare le esigenze dei singoli e a convalidare qualifiche e
esperienze professionali;
• favorire la partecipazione degli immigrati con politiche attive del mercato del lavoro;
• ecc.
36. Iscrizione nelle liste di collocamento
I cittadini stranieri regolarmente presenti, con un permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato, autonomo,
familiari, ecc, possono iscriversi nelle liste di collocamento come i cittadini italiani. Quando un cittadino straniero
viene licenziato o si dimette il datore di lavoro deve darne comunicazione entro cinque giorni alla Direzione
provinciale del lavoro, che provvede all’iscrizione dello stesso nelle liste di collocamento per il tempo residuo del
permesso di soggiorno. Per la nuova normativa relativa alla riforma del lavoro il tempo massimo di disoccupazione
concesso ad uno straniero è di 1 anno.
37. Mediatore Interculturale
Il mediatore interculturale è inserito nelle Pubbliche Amministrazioni, attraverso specifiche convenzioni, “al fine di
agevolare i rapporti tra le singole amministrazioni e gli stranieri appartenenti ai diversi gruppi etnici, nazionali,
linguistici, religiosi”. Il mediatore dovrebbe essere colui che conosce abbastanza bene la realtà del paese ospitante. La
legge prevede che il mediatore interculturale sia un cittadino straniero, proprio per la sua funzione di mediazione tra
cittadini italiani e comunità di immigrati.
38. Melting Pot
Questo termine è stato coniato negli Stati Uniti per intendere che persone di diverse provenienza si devono fondere
nella realtà americana per dar vita a qualcosa di nuovo.
39. Meticciato
Con questo termine si intende misto. Si riferisce sempre più alla contaminazione tra generi, etnie e stili.
40. Migrante
Il termine lavoratore migrante si riferisce a una persona che sarà occupata, è occupata o è stata occupata i un’attività
remunerata in uno Stato del quale non è cittadino nazionale. Nella stessa Convenzione vengono definiti i vari tipi di
lavoratori migranti:
• lavoratore frontaliero: mantiene la sua residenza abituale in uno Stato vicino nel quale fa normalmente ritorno
ogni giorno o almeno una volta a settimana;
• lavoratore stagionale: il suo lavoro dipende da condizioni stagionali ed è svolto solo per una parte dell’anno
(max 9 mesi);
• lavoratore marittimo: utilizzato a bordo di una nave registrata in uno Stato del quale egli non è cittadino
nazionale;
• lavoratore itinerante: mantiene la sua residenza abituale in uno Stato, deve viaggiare in un altro o in altri Stati
per brevi periodi, a causa della sua occupazione;
• lavoratore con un’occupazione determinata: che si trova nelle seguenti condizioni:
-inviato dal suo datore di lavoro per un periodo di tempo limitato e definito;
-occupato per un periodo di tempo limitato e definito in un lavoro che richiede una competenza professionale;
-occupato, su richiesta del datore di lavoro, nello Stato di arrivo, la cui natura è transitoria o breve;
• lavoratore in proprio: lavoratore che trova occupazione in un’attività remunerata in condizioni che non
prevedono un contratto di assunzione e che si guadagna da vivere tramite questa attività.
41. Minori stranieri
La normativa prevede che i figli minori di stranieri regolarmente soggiornanti in Italia sono iscritti sul permesso di
soggiorno o sulla carta di soggiorno dei genitori fino al 14eimo anno di età. Da 14 anni in poi i minori avranno un loro
personale permesso di soggiorno per motivi familiari, che seguirà la durata del permesso dei genitori. I minori al
momento del compimento della maggiore età possono avere un permesso di soggiorno per motivi di studio, di lavoro,
per motivi familiari, per esigenze sanitarie o di cura. Per i minori non accompagnati si possono avere questi tipi di
soggiorno solo se gli stessi hanno partecipato in un progetto di integrazione sociale per non meno di due anni ed erano
presenti sul territorio italiano da almeno tre anni prima della maggiore età. La decisione in merito al rilascio del
permesso di soggiorno per i maggiorenni viene presa dal Comitato Minori Stranieri.
42. Nomade/Rom/Sinti/Zingaro
L’espressione “nomadi” significa persone che per ragioni storiche conducono abitualmente un modo di vita itinerante.
La definizione del termine “Rom” comprende i Rom, Sinti, Kalès e i gruppi di popolazioni appartenenti all’Europa,
con i viaggiatori (nomadi) e i gruppi orientali. Si autodefiniscono Tsiganes e vengono designate come “Genti di
viaggio”. I Rom non hanno mai cercato di creare un loro Stato e non sono registrati presso le autorità o non sono
identificati come tali nei censimenti nazionali. Gli zingari sono considerati i veri cittadini europei. Quelli che
chiamiamo zingari hanno la possibilità della mobilità transfrontaliera.
43. Ospitalità/Obblighi
Chi ospita un cittadino straniero deve darne comunicazione scritta, entro 48 ore, alla Polizia. Nella comunicazione
devono essere indicate le generalità dello straniero e gli estremi del documento di riconoscimento, deve pure essere
indicata l’esatta ubicazione del immobile dove vive lo straniero. Per i cittadini italiani e stranieri che non fanno la
dichiarazione di ospitalità si incorre una multa che va da 160 a 1100€.
44. Organismo Nazionale di Coordinamento-CNEL
Presso il CNEL è stato istituito un organismo che coordina a livello nazionale le attività svolte da Regioni, Province e
Comuni per favorire attività che consentano l’integrazione a vari livelli dei cittadini stranieri in Italia. Il CNEL svolge
attività di studio e di ricerca e promuove attività volte a favorire la partecipazione degli stranieri alla vita pubblica e a
far circolare tutte le informazioni utili per far applicare il Testo unico delle leggi sull’immigrazione.
45. Permesso di soggiorno
È l’autorizzazione che lo Stato italiano concede agli stranieri presenti sul territorio. La richiesta di detto documento
deve essere fatta dallo straniero entro 8 giorni dall’ingresso in Italia. Sono previsti vari tipi di permessi a seconda delle
motivazioni e dei visti di ingresso concessi dalle Ambasciate. Il rinnovo del permesso di soggiorno va chiesto anche
due mesi prima della scadenza, e in ogni caso mai oltre il mese successivo la scadenza del permesso stesso. Se un
immigrato è in Italia regolarmente anche da oltre 20 anni, ma non rispetta i termini descritti corre il rischio di essere
espulso.
46. Politiche migratorie, documento programmatico
La legge prevede che ogni tre anni venga elaborato un documento programmatico sulle politiche migratorie in Italia.
Alla stesura del documento devono partecipare il CNEL, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le
Regioni e gli altri enti locali, gli enti e le associazioni nazionali maggiormente rappresentative sul piano
dell’assistenza e dell’integrazione degli immigrati, le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro. Il documento
viene approvato dal Governo e viene trasmesso al Parlamento che esprime il suo parere; successivamente viene
pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Nel documento vengono indicate le azioni e gli interventi che lo Stato intende attuare
nei confronti dell’immigrazione a livello economico, di determinazione dei flussi di ingresso, di politica migratoria
europea e vengono delineati gli interventi pubblici rivolti all'integrazione dei cittadini stranieri.
47. Prefetture/Ufficio territoriale del Governo
La Prefettura ha varie competenze in materia di immigrazione:
• fanno riferimento richiedenti asilo politico e rifugiati, per assistenza e contribui economici;
• ha la responsabilità di stipulare convenzioni per la gestione dei Centri di identificazione ed espulsione e dei
CIE;
• i Consigli territoriali dell’immigrazione sono sotto la sua competenza;
• dispone delle espulsioni amministrative;
• viene istituito lo Sportello unico dell’immigrazione che è responsabile dell’intero procedimento
amministrativo relativo all’assunzione di lavoratori subordinati stranieri a tempo determinato e indeterminato;
• competenza dei ricongiungimenti familiari;
• sono istituiti gli uffici della Cittadinanza;
• applicazione e monitoraggio degli Accordi di integrazione.
48. Protezione sociale
È una particolare tipologia di permesso di soggiorno che viene rilasciato agli stranieri che collaborano con la Giustizia
denunciando situazioni di sfruttamento o subiscono accertate situazioni di violenza. Il Questore su proposta del
Procuratore della Repubblica o sentito il suo parere può rilasciare il permesso di soggiorno per protezione sociale che
la prima volta ha la durata di sei mesi e può essere rinnovato anche per un anno se ne sussistono le motivazioni. Allo
straniero viene proposto di entrare in un programma di reinserimento, attraverso una rete di case famiglia dedicate alla
sua protezione. Se lo straniero non partecipa al programma non avrà il soggiorno rinnovato.
49. Protezione Umanitaria
Provvedimenti che hanno riguardato persone provenienti da determinati paesi dove si stavano verificando situazioni
problematiche ed emergenziali. I permessi di soggiorno sono stati di norma di un anno, con possibilità di lavoro.
50. Razzismo/Xenofobia
Può essere definito come razzismo, in senso scientista, ogni teoria la quale ritenga possibile distinguere nettamente
l’umanità in gruppi biologicamente differenti, qualitativamente diverse gerarchicamente ordinabili. Nel nuovo ordine
politico e culturale del dopoguerra sopravvivono forme di razzismo meno sistemiche e tuttavia insidiose, come il
razzismo genetico, culturale e differenzialista.
51. Registro delle Associazioni
Presso il Ministero del lavoro ci si può iscrivere nel registro nazionale delle associazioni che svolgono assistenza per i
cittadini stranieri; esistono varie sezioni;
• attività per favorire l’integrazione sociale degli stranieri;
• garanzie per l’ingresso in Italia per motivi di lavoro;
• attività di assistenza per coloro che usufruiscono del programma di reinserimento e protezione sociale.
Per iscriversi, le associazioni dovranno produrre documentazione inerente al carattere giuridico della stessa e offrire
un curriculum dell’associazione.
52. Regolamento di attuazione del Testo unico delle leggi sull’immigrazione
Costituisce normativa secondaria integrativa delle disposizioni contenute nella legislazione primaria ed è stato
emanato con d.P.R. del 31 agosto 1999, n. 394.
53. Richiedente asilo/Profugo/Rifugiato
In Italia viene riconosciuto rifugiato colui che teme a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione,
nazionalità ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche e si trova al di fuori del paese di cui ha la
cittadinanza e non può avvalersi della protezione di tale paese. Il profugo è equiparato al rifugiato, per intendere
persone più numerose costrette ad abbandonare il proprio paese. Richiedente asilo è colui che è in attesa di
riconoscimento dello status di rifugiato. Chi intende fare domanda di asilo politico deve rivolgersi alle Questure o ai
posti di Polizia di frontiera, dove presenta domanda di asilo politico e gli sarà concesso un permesso di soggiorno per
richiesta di asilo politico. Questo soggiorno non dà diritto di svolgere attività lavorativa. Il richiedente asilo motiverà
la sua richiesta per scritto e verrà ascoltato da una Commissione, che deciderà della sua domanda. Si attende
mediamente tra i 6 e gli 8 mesi.
54. Riconoscimento titolo di studio
Il riconoscimento dei titoli di studio viene regolati dalle università o dagli istituti di istruzione universitaria per quanto
attiene l’iscrizione ai corsi universitari. Per conseguire il riconoscimento di un diploma di istruzione superiore
conseguito all’estero occorre presentare il diploma, tradotto, alle rappresentanze diplomatiche italiane che,
verificatene l’autenticità, dovranno con autonoma dichiarazione attestarne la durata e l’equipollenza con un titolo
nazionale.
55. Ricorso al giudice amministrativo
Deve essere proposto nel termine di 60 giorni dal momento in cui il provvedimento amministrativo è stato notificato
all’immigrato ed è possibile, prima del giudizio di merito, richiedere in via d’urgenza la sospensione degli effetti del
provvedimento impugnato. Sono di competenza del giudice amministrativo:
• la decisione sul rifiuto dell'amministrazione di rilasciare la carta di soggiorno o sulla revoca della carta in
precedenza rilasciata;
• la decisione sul rifiuto dell'amministrazione di rilasciare il visto di ingresso o il permesso di soggiorno oppure
il rinnovo dello stesso;
• la decisione sul ricorso contro il provvedimento di espulsione.
56. Ricorso al giudice ordinario
Il ricorso può essere presentato personalmente dallo straniero, che questi debba essere assistito dal giudizio da un
difensore, che possa accedere al patrocinio a spese dello Stato, che il ricorso debba essere notificato a cura della
cancelleria del giudice all’amministrazione che ha emesso il provvedimento contestato, che nel corso del giudizio
possa essere svolta attività istruttoria con acquisizione di informazioni, che infine la decisione sia emessa con un
decreto. Le ipotesi di competenza del giudice ordinario riguardano in particolare:
• la convalida dei provvedimenti che incidono sulla libertà personale dello straniero, gli atti relativi sono
trasmessi nel termine massimo di 48 ore e che a sua volta entro lo stesso termine deve pronunciarsi sulla
convalida. Se la pronuncia non avviene nei termini indicati o non convalida, allora il provvedimento restrittivo
perde efficacia;
• la decisione sul ricorso contro il provvedimento di espulsione nei casi in cui lo straniero sia privo di valido
permesso di soggiorno. Il ricorso deve essere proposto dallo straniero nel termine di 60 giorni dal momento in
cui gli è stato notificato il provvedimento e la decisione deve essere adottata nei successivi 20 giorni. È
possibile solo il ricorso in Cassazione;
• la decisione sul diniego del nulla osta al ricongiungimento familiare e al permesso di soggiorno per motivi
familiare.
57. Rifugiati ambientali
Si tratta di rilevanti strati di popolazione che non possono più garantire i mezzi di sussistenza in patria a causa di
fattori ambientali avversi. Non tutti espatriano ma abbandonano il luogo di origine a causa della sopravvenuta
inospitalità in cerca di rifugio altrove.
58. Rimesse
Sono i soldi che gli immigrati inviano nei loro paesi, alle loro famiglie. Gli immigrati rappresentano uno dei fili più
importanti che legano i paesi ricchi ai paesi poveri in un rapporto di interdipendenza.
59. Rimpatrio, rimpatrio assistito e volontario
Per rimpatrio si intende la possibilità che uno straniero rientri nel suo paese. Per i cittadini stranieri che sono divenuti
irregolari sul territorio di un paese di accoglienza può prevedere il rimpatrio e non l’espulsione amministrativa. In
alcune situazioni è imposto dai governi dei paesi di accoglienza. Vari tipi di rimpatrio: rimpatrio forzato, rimpatrio
assistito: sostenuto economicamente dai paesi ospitanti o dalle organizzazioni internazionali, prevista per i profughi, e
rimpatrio volontario, previsto per i profughi.