Dott. Bronco
Dott.ss a Bubb ol e
La figura del clown è sempre stata presente nella storia dell’uomo, assumendo ora
l’aspetto di un comico, di un mimo o di un grande acrobata…. Ma è solo dal periodo
del Rinascimento che si ha una gran fioritura di quest’arte, fino a raggiungere nel 700
il periodo di massimo splendore.
Fondamentalmente si possono distinguere 3 figure dei tipi di clown:
- il Bianco, clown serio e intelligente, dotato molte volte di capacità acrobatiche,
riconoscibile dal suo vestito e trucco che è ovviamente…. Bianco
- l’ Augusto, clown pasticcione, bambino, irriverente all’autorità e capace sempre
di combinare danni al Bianco
- il Tramp, clown sporco di fuliggine con abiti rattoppati, che rappresenta i barboni
che vivono sui treni merci nell’America dei primi 900 ( vedi Charlot.. )
E noi…? Chi sono questi clown di corsia? Dare una risposta non è possibile, anche
perché ognuno di noi è diverso, e può rappresentare uno dei clown sopra riportati o
una figura totalmente nuova. Per essere clown di corsia non occorre, ma soprattutto
NON SI DEVE COPIARE una figura esistente, ma solo prenderne spunto per
cercare IL PROPRIO PERSONAGGIO.
Chiunque può diventare clown, basta essere persone curiose, di carattere positivo,
non necessariamente estroverse, ma la capacità fondamentale è quella di superarsi,
ossia riuscire a vincere le proprie paure e inibizioni per liberare quell’aspetto
fanciullesco, giocoso e bambino che rappresenta il clown in noi.
Il passo più difficile è proprio questo, quello di lasciarci andare e di portarci
all’altezza dei bambini, pensare come loro e ridere come loro, unendo insieme le
capacità interiori ed esteriori che ci sono affini, per esempio, così ci capiamo meglio,
una Clown può diventare la “mamma buffa” che ogni bambino ha sempre sognato di
avere, che per di più e anche capace di sorprenderlo con dei giochi stranissimi con
carte, corde etc…., presentandosi vestita in una colorata vestaglia, delle enormi
ciabatte, con in mano uno spolverino delle pulizie, parlando magari con forte
accento, oppure un clown si può presentare vestito in modo semplice e raccontare
storie che incantano i bambini, magari costruendo i personaggi con dei palloncini per
rendere le storie più “ convincenti….”. Cosa rappresentano questi 2 esempi? Il
primo, come ho già detto è la mamma, ma creata a misura per lui, una mamma che
pensa, ride e scherza come lui, ma lo sa anche stupire…. Il secondo personaggio è il
“ nonno “, quello che racconta storie, altra figura ben nota ai bambini. Ma questi
sono solo esempi….. qualsiasi figura noi ci sentiamo va benissimo… il nonno, la
mamma, il clown Augusto, il mimo, un giocoliere, un prestigiatore e perché no? Un
pompiere, un addetto alle pulizie o, come mi sento io di ruolo, un “medico “ molto
particolare….. Il primo passo, quindi, è quello di cercare il proprio personaggio, non
occorre sentirsi subito infermiere, pagliaccio, nonno, folle, ci può volere più tempo
per trovare la figura a noi più consona, l’importante è provare, sperimentarsi.
Si può provare chiusi nella propria stanza davanti allo specchio ( DIFFICILISSIMO
da fare ) o, molto più semplicemente, direttamente sul campo, a contatto con i
bambini. Il secondo modo è per me il più semplice, il più immediato ed è quello che
ci permette di provarci subito, davanti a un pubblico che a suo modo ci giudicherà…
Bene, abbiamo trovato il nostro personaggio…. E ora?
DIAMO vita al nostro personaggio; cerchiamo un abbigliamento che lo rappresenti,
carico di colori (non importa seguire delle belle abbinate, più contrastano e più sono
divertenti ) e di contrapposizioni ( camicie corte o lunghissime, cappelli buffi,
parrucche, pantaloni enormi, scarpe assurde……
Cappello
Oggetti curiosi
Divisa
Scarpe
Il TELEFONINO
“ Bene bambini, tutti hanno visto i clown fare forme con i palloncini…. Io che sono un
maestro in quest’arte e ho visto centinaia, anzi migliaia anzi…. Ho visto ben 3 clown fare le
forme con i palloncini, posso dire che ci sono 2 tipi di artisti… quelli che fanno girare e girare e
girare e poi ancora girare velocemente i palloncini per fare un bel…… NIENTE e quelli che ti
fanno uno splendido cagnolino in sole 3 ore 13 minuti e 27 secondi….. Io, dopo anni di
applicazione, sono riunito a unire la teoria alla pratica, ossia:
TEORIA: quando sai tutto, ma non funziona niente
PRATICA: quando non sai niente, ma ti funziona tutto..
Io, unendo questi 2 concetti…. Sono riuscito A NON FAR FUNZIONARE NIENTE, e non
capisco perché…. E quindi (estrarre il guanto da una tasca) nel tempo che un qualsiasi clown
vi fa un animale… IO NE FARO’ 4!!! (Gonfiare il guanto e metterlo in testa) La GALLINA
(imitarne il verso, poi mettere il guanto sotto gli occhi con le dita verso il basso e girare la testa
a scatti verso destra e sinistra) Il TACCHINO ( tenere il guanto in una mano, dita verso il basso
e con l’altra mano mungere le dita ) la MUCCA ( far sgonfiare il guanto, e agitarlo mentre lo si
riporta in tasca ) e la MEDUSA!!
N.B. Scappare velocemente…….
Note: può sembrare non molto ridicola, sta alle capacità mimiche del clown riuscire a far
sembrare vivi i 4 animali…..
Abbiamo il personaggio, lo stato emotivo giusto, la nostra attrezzatura.. e ora?
AP P R O C CI O AL BAMBINO E ALLA S T R U T T U R A
Quando ci si appresta per la prima volta a “ buttarsi “ in una corsia come clown,
anche se si è carichi d’entusiasmo è utile rispettare alcune norme:
innanzi tutto informare la Caposala della propria presenza, chiedere “cortesemente” il
permesso di intrattenere i bambini, o gli adulti a secondo del reparto in cui si lavora,
spiegando brevemente l’utilità del lavoro che stiamo portando
- Ridere aiuta il sistema immunitario a rispondere meglio alle malattie
- Ridere aiuta l’organismo a dimenticare che si è in un “luogo di sofferenza e
dolore”
- Ridere aiuta le infermiere e infermieri………………… come? Le ore di lavoro
passano prima
- Ridere aiuta la Caposala, che di solito è sempre tesa…..
Va bene va benissimo!!
Foto n. 1
In questo pessimo
fotomontaggio possiamo
vedere lo spirito di Patch
Adams che ispira il Dott.
Bronco durante il suo
lavoro……
CHE LA RISATA……
SIA CON TE!!!!
Foto 2
IL BAMBINO E I SUOI SPAZI VITALI
Spazio n. 2 il letto
Spazio n. 3 L’ambiente
Iniziamo a parlare degli spazi del bambino, che rende le cose un po’ più semplici:
Quando entriamo nella stanza per la prima volta, la distanza dal bambino è di circa 2
o 3 metri ed è data dall’ambiente. Qui il bambino ci osserva e si da una prima
valutazione di noi, in base alla sua età, a ciò che sta passando e a come si sente. Nel
caso di un paziente da 0 a 2 anni questa fase è molto importante.
Il secondo spazio è il letto, il luogo “ privato “ del bambino, il SUO spazio, e per
accedere a questo spazio abbiamo bisogno del suo permesso, non importa se orale o
espresso con il corpo, l’importante e renderci conto che stiamo entrando nel suo
spazio vitale.
Infine lo spazio più importante: il suo corpo. Attenzione a quando ci si avvicina
troppo, potrebbe spaventarsi, ed attenzione anche a toccare il bambino, potrebbe non
volere.
In linea di massima io mi avvalgo di queste regole:
Bambino da 0 a 2 anni:
resto nello spazio ambiente producendo qualcosa di colorato per il bambino ( un
palloncino per esempio ) e lo regalo a lui o alla mamma.
In questo modo il bambino capisce che non c’è pericolo e inizia ad essere incuriosito
da questa strana figura…. Il permesso di avvicinarsi non occorre, non ha ancora il
concetto del suo territorio… attenzione a toccarlo, potrebbe non gradire… iniziare
con delle piccole e veloci carezze e vedere come reagisce… e non stupitevi o
intristitevi se la maggior parte delle volte che vi vedono si mettono a piangere, è
normalissimo.
Bambino da 2 a 6 anni:
Iniziare come il bambino piccolo va benissimo, ma il bello di quest’età e che già
t’identificano, e molte volte sono le mamme stesse a invitarti “ Guarda il clown!!!”
Qui occorre già il permesso per stare con lui/lei al letto, quella è la sua zona, il suo
spazio, rispettiamolo. Vanno benissimo con questi bambini i palloncini o giochi di
prestigio in cui le cose spariscono, riappaiono, si moltiplicano……
Un piccolo appunto per i bambini oltre i 10 anni, che quando vi vedono spalancano la
mascella tanto da far entrare un panino….. Questi bambini VI STANNO
ASPETTANDO!!!! Entrate subito nel loro spazio, sbizzarritevi in giochi e scenette,
lanciatevi…. Non aspettano altro!!!!!
L’uso delle forme con i palloncini è sicuramente un buon metodo, sia per conquistarsi
il bambino, sia per lasciare un buon ricordo di noi.
In questo breve capitolo ci occuperemo principalmente delle forme base… per chi ha
questa passione di “ palloncinare “ consiglio vivamente:
Rimando alla fine della dispensa una pagina con i diagrammi per creare alcune forme
base con i palloncini……
La magia è sicuramente una delle arti più affascinanti e curiose che da sempre hanno
stupito le platee.
Ci sono i primi segni della magia già all’epoca egiziana, con giochi di scambio di
testa tra oche e altre amenità del genere. Questa nobile arte è sopravissuta nella storia,
anche nei periodi più oscuri quando veniva considerata alla stregua della stregoneria,
e oggi si presenta in forme nuove e altamente tecnologiche, con repertori magici che
lasciano incantati e affascinati gli spettatori.
Per un clown la magia è un ottimo supporto, quindi andremo ad analizzare le basi di
questa nobile arte. Prima di tutto, la cosa migliore per eseguire un gioco di prestigio è
la presentazione. Un gioco stupendo, ma senza un’adeguata presentazione perde tutto
il suo fascino, mentre un gioco, magari che richieda un’abilità minima, ma presentato
in maniera ottimale, riscuote un notevole successo. Lavorando coi bambini questo
discorso risulta ancora più importante, perchè i bambini amano sentire raccontare
storie, se poi sono farcite di magia, ancora meglio. Non preoccupatevi quindi a
perdere le ore a cercare una storia adatta per presentare il gioco.... e quando ne siete
convinti provatela e riprovatela.... uno dei miei giochi preferiti ha richiesto quasi un
anno di prove e riprove per trovare la storia adatta e, pur essendo un gioco
relativamente semplice, la simpatia e la scorrevolezza della storia che racconto
durante l’esecuzione, lo rende uno dei miei cavalli di battaglia. Dedicate quindi tanto
tempo alla presentazione, eseguendola pure davanti allo specchio e parlando a un
pubblico immaginario.... LA PRESENTAZIONE E’ PIU’ IMPORTANTE DELLA
TECNICA!!!!!!!!!!!!!!
Per aiutarvi in questo lavoro sono utilissimi i libri di storie o seguire i cartoni animati,
per presentare giochi che seguano i gusti e le tendenze dei ragazzi....
Un’ altra cosa molto importante da imparare prima di eseguire un gioco di prestigio è
la MIS-DIRECTION, ossia la capacita di far concentrare l’ attenzione del nostro
pubblico dove noi vogliamo. Questo avviene rispettando alcune semplici regole di
psicologia:
Il pubblico guarderà dove noi guardiamo, quindi mai guardarsi le mani mentre
eseguiamo la parte più delicata del gioco, il trucco, ma guardare il pubblico negli
occhi, e il pubblico guarderà nei nostri occhi, rendendo più difficile cogliere i segreti.
Un’ altra metodica utilizzata è quella di curvare leggermente il corpo per coprire la
mano o la parte che sta eseguendo il trucco ( per esempio dare il fianco sinistro
mentre la mano destra prende qualcosa dalla tasca etc. ) oppure usare oggetti per
nasconderne altri ( prendere la bacchetta magica dalla tasca e segretamente anche una
moneta o un fazzoletto...) ma molte volte basta semplicemente parlare o raccontare
storie affascinanti che il pubblico sarà coinvolto dalla storia e non baderà ai nostri
“innocui” movimenti.
Sperimentate anche queste metodiche davanti allo specchio per vedere che effetto si
prova.
Nella magia esistono varie categorie di giochi a secondo del loro tipo, dove si fanno,
gli effetti che producono etc... in questa sede tratteremo semplicemente 2 categorie di
giochi:
Giochi “Pronto uso” e giochi “ Fai da te”.
La prima categoria comprende una serie di giochi che sono semplicemente da
comprare, provare, costruire una storia ed eseguire
Quasi tutti sono di grande effetto e abbastanza semplici da usare, ma se non vengono
presentati adeguatamente perdono tutto il loro effetto. Molte volte allegati ai giochi si
trovano le presentazioni da effettuare... se siete pigri vanno bene, ma è meglio
inventarsi una presentazione personale che possa adattarsi al pubblico che abbiamo
davanti ( storie per bambini, storie per adulti...... )
Per chi lavora con i bambini il mio consiglio di giochi che non richiedono una grossa
spesa è il seguente:
- libro magico da colorare..un libro ora tutto bianco, poi con una storia in bianco e
nero e poi la stessa storia a colori, semplicissimo da usare, le cui possibilità di
storia, adattamenti e cambiamenti sono pressochè infinite, si può arrivare a
costruire uno sketch che dura diversi minuti
- gioco dei conigli di spugna che si moltiplicano... un gioco che richiede un minimo
di manipolazione e partendo da un semplice coniglio, si arriva a produrne quattro
nelle mani del bambino, fino ad arrivare all’apparizione del coniglio gigante
- giochi con palline di spugna, ne esistono un’infinità; richiedono un minimo di
esercizio, ma hanno la bellezza di stare in tasca e di essere ripetibili più volte
senza preparazioni difficoltose.
- La ghigliottina in miniatura, uno strumento da tenere in tasca, sempre pronto per
l’uso
Nel gioco del libro da colorare, invece, si possono coinvolgere tutti i bambini
presenti, facendoli concentrare per far apparire la storia, per farla colorare, ed infine
far tornare il libro tutto bianco, “regalando” magicamente la storia a loro..... questo è
un’effetto splendido, non rovinatelo con una brutta presentazione, altrimenti Dott.
Bronco vi opera alla prostata senza anestesia............
L’ INCREDIBILE SCAMBIO
Occorrente:
2 chiavi uguali
2 monete da 50 lire
1 gettone telefonico
Preparazione:
Prendere 2 chiavi uguali tra di loro con la parte rotonda della stessa grandezza della
moneta da 50 lire e incollare le 50 lire su una chiave. Incollare poi il gettone con le
altre 50 lire. ( Foto 1 )
Esecuzione:
Nella mano la chiave truccata, in tasca la chiave normale e la moneta-gettone.
Presentare la moneta-chiave nella mano come mostrato nella foto raccontando una
storiella tipo questa ( oppure variare la storia a proprio piacere, sull’Euro,
l’importanza dei soldi etc. ):
“ Quando ero piccolo mia mamma mi diede questa moneta e mi disse di tenerla
sempre stretta nella mano “ Portare la chiave-moneta nell’altra mano e chiudere
come mostrato nella foto “ E di tenere la mano come una cassaforte “ Togliere la
chiave normale dalla tasca e girarla sul lato della mano, come per chiudere una
cassaforte immaginaria.( Foto 4 )
Ora tutti pensano che nella mano c’è una moneta, in realtà c’è la chiave-moneta, che,
nel chiudere la mano, si è girata e la parte con le 50 lire attaccate viene coperta.
“ Col passare del tempo, ero curioso di vedere cosa era rimasto nella mano..”
E guardando il pubblico chiedere “ Cosa è rimasto? “ Tutti diranno una moneta.
Aprire la mano e mostrare la chiave, senza essere troppo veloci, il trucco non è
visibile se non a breve distanza.... e continuare “ Non mi avete seguito bene” Mettere
la chiave-moneta in tasca e prendere la moneta-gettone dalla parte delle 50 lire.
Metterle nella mano, con estrema delicatezza,sulle falangi, ed esclamare” Seguitemi
bene questa volta” Chiudere la mano in modo che la moneta si capovolga e si trovi
dalla parte del gettone, guardare il pubblico e chiedere “ cosa ho nella mano?”
Qualsiasi sia la risposta, aprire la mano, mostrare il gettone dicendo “ un gettone
telefonico, per chiamare la polizia, mi sa che qui mi vogliono FREGARE!!!!”
Quest’effetto vi farà passare per grandi manipolatori.... ABUSATENE PURE.
La storia è stata ideata dal Dott. Bronco... il gioco non so proprio a chi darne la
paternità.....
LA CORDA INDIANA
Un vecchissimo gioco di prestigio riadattato dal Dott. Bronco
Occorrente:
Una corda dalla lunghezza di circa 1.5 metri
Un pezzo di corda da 15 cm circa
Preparazione:
preparare la corda come illustrato nella foto, in modo da trovarsi con la corda grande
unita a cerchi, e il pezzo di corda annodato come mostrato, l’effetto e di una corda
unica con i capi annodati tra di loro..
“ tanto tempo fa, in una terra lontana, viveva un contadino che fu colpito dalla
sfortuna... i suoi campi iniziarono a non produrre più cibo e gli animali iniziarono a
morire.. disperato si rivolse a uno stregone, che gli regalò una corda magica ( estrarre
la corda dalla tasca e mostrarla come una corsa unica con le estremità annodate....)
ammonendolo con queste parole “ Questa è una corda magica, portala sempre al
collo senza mai sciogliere le estremità...” Il contadino si mise la corda al collo
( mettersi la corda al collo ) e la sua vita si trasformò lentamente..... I campi
iniziarono a dare tantissimi frutti, il bestiame divenne sempre più numeroso...ma
questo suscitò l’invidia del suo vicino che una notte tagliò la corda ( Tagliare la
corda con una forbice dalla parte opposta del finto nodo, più o meno dove e stata
incollata...) La mattina il contadino si svegliò, e come vide la corda tagliata, corse
disperato dallo stregone... “ Stregone, aiutami, mi hanno tagliato la corda...” Lo
stregone guardò la corda e disse “ Non preoccuparti” E annodo tra di loro le 2
estremità tagliate.
“ Ma ora, con 2 nodi non è più magica “ Si lamentò il contadino...
“ Ma questo non è un problema”. Prendere la corda dalla parte del finto nodo, e,
soffiandovi sopra, tirare la corda, facendo cadere il nodo. “ Eccoti la corda nuova...”
Un consiglio.. come corda consiglio la corda dei prestigiatori, oppure una corda
molto morbida senza anima.
Ora due giochi con la corda conosciutissimi dai nostri nonni e poi caduti in disuso, e
qui rivisti uno in chiave comica, l’altro in storia con morale, con un aggancio tra un
gioco e l’altro in modo da creare una piccola “ Routine “
Esecuzione:
Prendere la corda lunga mettendola in mano come nella foto ( foto 1 )
“ Ora eseguirò per voi il fantastico gioco delle tre corde, ma per fare questo devo
tagliare la corda in tre pezzi...” Annodare le estremità ( Vedi foto 2)da entrambi i lati,
e tagliare con una forbice al segno fatto con il pennarello “ ecco proprio in questo
modo, cosi abbiamo tre pezzi..” Lasciare un estremità della corda in modo da
ottenere la corda come nella foto ( i 2 nodi sono finti, si tratta di un pezzo unico e 2
piccoli pezzi annodati lungo la corda ) Esclamare “ ma non li volevo annodati in
questo modo... ora, grazie alla mia magia faro sparire i nodi “ Avvolgere la corda su
una mano facendo scorrere i nodi lungo la corda, ed alla fine ci si ritrova con la
corda avvolta su una mano, e i due pezzi di corda nell’altra mano...” Ecco, i nodi
sono magicamente passati...” regalarli ai bambini più vicini...” ed ecco i tre pezzi di
corda!!” svolgere la corda dalla mano, e , guardandola un pò allibiti esclamare “ Non
riesco più a controllare la magia..... la corda si è RICOMPOSTA.. ora come faccio a
fare il gioco delle 3 corde.?????” Guardare il pubblico per un attimo un pò perplessi
e poi “ Per fortuna che me ne porto sempre uno di scorta....” Gettare la corda lunga al
pubblico, estrarre le 3 corde dalla tasca e iniziare il mitico GIOCO DELLE TRE
CORDE!!!! ( L’esecuzione di questo gioco è rimandato alla fine della dispensa)
LA GRANDE ADUNATA
Occorrente:
Le figure di un mazzo di carte ( K,Q,J) più gli assi.
Preparazione:
Disporre a cerchio i 4 re, poi le 4 regine sopra i re, i quattro fanti sopra le regine, ed
infine i 4 assi.
Raccogliere i 4 mazzetti ottenuti, senza mescolarli tra di loro, ma solo tagliandoli, da
sopra a sotto o viceversa. Distribuire il mazzo sul tavolo in 4 mazzetti, distribuendo le
carte in senso orario.
Automaticamente si otterranno i 4 mazzetti composti da 4 Re, 4 Regine, 4 Fanti e 4
Assi.
Mentre si fanno tutte queste manovre raccontare la seguente storia:
“ Tanto tempo fa in una terra lontana vivevano 4 Re ( distribuire i 4 re su tavolo ).
Ogni Re era affiancato da una Regina ( abbinare ad ogni Re la propria Regina ), ed
era difeso da un cavaliere ( affiancare ora i 4 Fanti ), ed ogni regina era aiutata da un
Paggetto ( distribuire i 4 assi ). In questo modo si ottengono 4 mazzetti composti da
Re, Regina, Fante, Asse.
Raccogliere i 4 mazzetti e unirli SENZA MESCOLARLI TRA DI LORO,
raccontando “ Un giorno decisero tutti quanti d’incontrarsi in terra neutrale per
decidere il futuro dei loro regni, ma erano molto indecisi sul da farsi “ Tagliare più
volte il mazzo, farlo anche tagliare al pubblico, l’importante e non fare mescolare le
carte tra di loro. “ Ma non riuscirono a venirne a capo... così invocarono il grande
saggio...” DISTRIBUIRE LE CARTE A FACCIA COPERTA SUL TAVOLO,
FORMANDO 4 MAZZETTI DISTRIBUENDO LE CARTE in senso orario e
raccontare:” il saggio consigliò ai 4 re di riunirsi insieme, le 4 Regine di aspettare i
loro Re, i 4 Cavalieri di unirsi e difendere i territori, e i 4 Paggetti tenevano pulito
tutto..” Alla fine del racconto bisogna aver finito di distribuire le carte, ottenendo 4
mazzetti a faccia coperta. “ Ma come facciamo a ottenere tutto ciò, visto il miscuglio
dato alle carte? E’ semplice, con uno schiocco magico....” Schioccare le dita su
mazzo e girare i 4 mazzetti, mostrando le accoppiate di Re, Regine, Fanti e Assi.
Il glide
Il glide è una tecnica molto usata nel mondo della magia, e di semplice esecuzione....
richiede solo di passare un pò di tempo davanti allo specchio... Si tratta di mostrare
una carta al pubblico e di mettere sul tavolo un’altra carta, mentre il pubblico crederà
che è stata posata la carta vista.
Ciò si ottiene semplicemente facendo scivolare la carta che il pubblico vede ed
estrarre la carta successiva.... come è meglio illustrato nelle foto.....
Tramite queste due tecniche è possibile compiere questo “ miracolo “ con le carte...
Il glide visto davanti
“ E ora, con il solo aiuto delle mie mani... compirò un autentico miracolo, al termine
mi chiederete di camminare sulle acque o di moltiplicare il pane....” Scegliere una
persona dal pubblico, far mescolare un mazzo di carte e fargli scegliere una carta con
la forzatura precedentemente esposta.... ( per esempio il 3 di cuori.. tanto per
cambiare...). “ bene, ora grazie ai miei poteri ipnotermotranscerebrali, cercherò di
indovinare la carta....” Cercare la carta scelta dalla persona nel mazzo e dividere il
mazzo lasciando una carta davanti, in modo da trovarsi sul fondo del mazzo una carta
qualsiasi e sopra la carta scelta.. mostrare l’ultima carta del mazzo dicendo... “ posso
dire con assoluta precisione che la carte da lei scelta NON è questa ( prima risata..).. e
ora farò di meglio, le leggerò la mano e le indovinerò la carta..” Farsi dare la mano e
dire “ Guardando la linea della vita posso dire che lei il giorno xxxxxx ( nominare il
giorno.. ) all’ora xxxx ( nominare l’ora ) ha scelto una carta dal mazzo, che non era
questa ( rimostrare l’ultima carta del mazzo..e guardare il pubblico con la faccia per
dire VOGLIO UN APPLAUSO ). Ora metterò questa carta nella sua mano ( eseguire
il glide di modo che non si mette nella sua mano la carta che a visto ma la successiva,
ossia quella che ha scelto ) e mi serve che lei la copra con l’altra mano e si concentri
bene sulla carta scelta....” Attimo di suspance... qualche faccia magica, far aprire le
mani e mostrare la carta....A questo punto si riceve il meritato applauso!!!!
Due parole sulla manipolazione con le monete... impalmare le monete come illustrato
nelle foto per farle apparire “ magicamente” da un orecchio o da una pancia del
bambino stupefatto... farla sparire con la tecnica detta “ tourniquete “ ( vedi foto ), per
essere subito pronto a farla riapparire in altri posti....
Posizione per impalmare vista Posizione per impalmare vista di dietro
Davanti
Nelle foto sopra la tecnica del Tournique.. la moneta sembra passare nell’altra mano,
ma in realtà cade semplicemente nel cavo della mano che la sostiene….
DA RIVEDERE
Ecco qui di seguito i diagrammi di alcune forme base.. i palloncini vanno gonfiati
quasi interamente, tranne il topolino che si gonfia solo per circa 30 cm…
Buon Divertimento!!!
Ecco i Diagrammi per la storia delle 3 corde, sembrano un po’ difficili, e vanno
provati davanti allo specchio, la storia sono 3 corde di diversa misura, che
magicamente diventano uguali… a voi sbizzarrirvi in qualche divertente storiella,,
Sotto viene mostrata la costruzione della corda indiana.. nell’ultima foto il pezzetti di
corda va annodato con nodo semplice intorno alla corda grande, in modo che tirando
le estremità della corda grande, esso salti via….
Abbiamo concluso qui questo piccolo lavoro, ancora in fase di studio ed ancora da
aggiornare con nuove idee e nuovi lavori….
Dott. Bronco
Dott.ssa Bubbles
Ora una carrellata di giochi nuovi oppure già visti ma totalmente ristrutturati dal Dott.
Bronco…..
Il gioco è quello delle tre corde… la storia è stata scritta dal Dott. Bronco, ossia come
raccontare una bella storia a bambini dai 3 ai 5 anni con un po’ di magia…
“ Questa è la storia del piccolo Bidì ( mostrare la corda piccola ), del saggio Badà
( mostrare la corda media ) e del grande Bodò ( mostrare la corda lunga )
Un giorno il piccolo bidì piangeva triste e sconsolato ( simulare la scena ) e ando dal
grande bodò. “ Perché piangi?” Chiese bodò
“ Perché sono piccolo e tutti mi rendono in giro.. voglio diventare grande…Ma bodò
disse “ Non avere fretta di crescere, goditi tutto il tuo periodo…. Ma bidì continuava
a piangere e bodò disse “ Andiamo dal saggio badà, forse lui ci può aiutare.”
Andarono da badà, che ascoltò attentamente, e disse “ ma sei sicuro? “
“ SI SISISISSSSSIIIIII “ Esclamò eccitatissimi bidì e badà compi il miracolo,
rendendo tutti grandi uguali ( mostrare le 3 corde uguali )
Ma poco tempo dopo, bidì si accorse di essere cresciuto in fretta, e gli mancavano i
giochi e la fantasia dei bambini, e, rendendosi conto del suo errore, si rivolse a
badà… e badà, che sapeva già tutto, disse “ Hai capito che essere piccoli è bello, e c’è
sempre magia in questo…. E a tutto si può rimediare…. Mostrare le 3 corde che sono
tornate una piccola, una media, una grande….. APPLAUSO
IL PISTOLERO
Da un idea tratta da” Divertirsi diventando clown “ resa più magica by Dott. Bronco e
Dott.ssa Bubbles…
Occorrenti
- Alcune fette biscottate
- Una pistola a salve
- Uno specchio
- Un mazzo svengali ( facendo il buco all’ultima carta del mazzo )
- Cento lire intere e cento lire con il buco
- Un po’ di musica western..
Bl = Dott.ssa bubbles Br = Dott. Bronco
Occorrente:
Una busta
Mille lire con scritto a lato “ LA MIA FIRMA “
Un accendino e un portacenere
Un libro di magia
Una tenaglia
Una formula magica
Tanta faccia tosta…
LA VISITA
La visita è il primo scketch Ospedaliero che io abbia mai visto… e ne rivendico tutta
la paternità…… Provatelo con coraggio.. è troppo bello
P.S. Adatto per bambini dai 10 anni in su e ricoverati in Ospedale per patologie
abbastanza “ Leggere “
Occorrente:
Li scoprirete leggendo quanto segue
Br entra nella stanza con aria solenne, si avvicina a un bambino ed inizia “ Ecco un
caso di meteorismo acuminato irradiante attraverso il colon con distensione ileale
sovra-sotto diaframmatici…. Comunemente detta squaraus…” Guardando il
bambino “ Ora assumendo una posa prona lievemente antitrendelemburg estrapolami
i tuoi quadranti per una auscultazione…” Il bambino guarda br con aria perplessa e
br continua “ Bambino… FAMMI VEDERE LA PANCIA…” Il bambino si scopre e
br tocca la pancia.. “ All’auscultazione dermo-contattiva falangea si denota area
espansa di consistenza dura da corpo estraneo in situ..” così dicendo, con una
manipolazione base, br estrae una moneta dalla pancia del bambino… “ Ma che ti
danno da mangiare? “ Guardando la mamma “ Signora, se il bambino ha carenze di
ferro, non è questo il modo migliore per darlo….” Poi, rivolgendosi al bambino “
Issati in posizione arcuata con angolazione tale da permettere il normale passaggio di
un corpo…” il bambino guarda br confuso, allora br “ Solleva la pancia, NO!!!??”
Quando il bambino solleva la pancia, br posiziona sotto il popò del bambino una
cacca ( FINTA ) e dice “ Alvo evacuatorio perfettamente funzionante…” Bl prende
paletta e scopettino e pulisce, ma, “ inavvertitamente “ la fa cadere addosso al
bambino….
Br continua “ Ora con atteggiamento intraflettorio curvilineo tale da estroflettere le
cavità polmonari attraverso cui.. “ br e bambino si guardano “ ok, piega la pancia che
ti ascolto la schiena..” Usando un fonendoscopio palloncino o un tubo della doccia br
inizia “ dimmi 33…. Per 2…. Diviso 5… elevato al cubo…..mmmmmhhhh”
Guardando bl “ dobbiamo operare!!!, prendiamo la temperatura dermo reattiva” Bl
porge un termometro grandissimo e br, guardando il bambino,” Ok, per questa volta
puoi metterlo sotto l’ascella… procediamo a anestesia loco regionale tramite
percussione ripetuta “bl prende un martello gigante di gomma e inizia a colpire in
testa br
Br “ Non io… lui!!!”
Bl “perché lui? Mi è simpatico..”
Br “ procediamo, laccio emostatico e attrezzatura”
Bl passa un palloncino e prepara una grossa tenaglia
Br prende il palloncino e tirandolo si “ ferisce” “ HAIIIHHH”
Bl, mostrando la grossa tenagli “ Ti curo io, ti curo io”
Br si allontana “ sto meglio, grazie
Bl lo insegue “ ti curo io… “ E correndo escono dalla stanza
APPLAUSO!!!!
RALLENTY
Un simpaticissimo gioco….
Occorrente:
Un finto pollice
2 foulard uguali
Un po’ di mimo
LA BACCHETTA DEL
TEMPO
La FORZATURA!!!!!!!
A CACCIA DI TROLL
Occorrente:
una spada fatta con palloncini
uno scudo con i palloncini
un cappello di Alì Bongo
IL COMMERCIANTE LADRO
Occorrente
- il set palle da biliardo da manipolazione ( 3 palle più un guscio )
- una busta di carta
“Un giorno, quando ormai ero già un apprendista mago, sono andato da Levante, il
commerciante lestofante, e poi capirete perché, a comprare delle palle magiche.
Levante, il lestofante, ha preso le palle, e mettendole una a una nel sacchetto, ogni
volta la tirava fuori, approfittando della mia “Distrazione”
Prendere un sacchetto di carta, mostrarlo vuoto, inserire una pallina, e, “
furtivamente” ma facendola vedere in mano, tirarla fuori.
Fare così per tre volte, e la terza volta, la pallina tirarla proprio fuori con una spinta.
Esecuzione:
la storia sembra incasinata, ma l’esecuzione e facilissima.
Le prime due volte si usa la pallina con la conchiglia, si lascia la pallina nel
sacchetto e si tira fuori la conchiglia, alla terza, invece si tira fuori la pallina e si
lascia dentro la conchiglia. Poi, quando le palline si tirano fuori per mostrare che si
sono materializzate, si parte dalla conchiglia e poi le altre due.
L
Nuovi prop
La storia d’amore ( vaso con tulipani di
palloncini, acqua e coriandoli, rosa che si
piega, bouquet ad apparizione )
IN COSTRUZIONE
La testa che scompare
Il Dottore più forte del mondo ( corda nella
giacca con pubblico che la tira.. vedere il libro
di clown per l’effetto….)
La scatola con pupazzo che indovina la carta
LAVORO DA SISTEMARE ( UNO SPETTACOLO ALL’INTERNO
DELL’OSPEDALE
Foulard in mutande ( un foulard che cerca di attraversare il povero volontario… ma
durante il tentativo al centro del foulard appare un paio di… indovina?)
Foularino in mutande ( Un piccolo foulard nero diventa uno slip nelle mani del
malcapitato volontario… Per adulti )
La gallina dalla scatola con messaggio del coniglio ( invece del coniglio appare una
gallina, con messaggio di protesta… )
Libro da colorare ( classico gioco.. un libro bianco, poi disegnato, poi colorato..)
Corda attraverso il bambino ( 2 corde attraversano “ misteriosamente “ il corpo di un
bambino… poveretto… )
Sacchetto da giocoliere da piccolo a grande con lancio a 2 mani ( giocolare con le
palline, ma senza palline… )
Mano di gloria ( Una carta scelta viene ritrovata da una mano tagliate, che però
continua a muoversi… )
Palline dalla bocca ( dalla bocca del mago continuano a uscire palline… )
L’ipnosi della gallina ( come ipnotizzare un volontario, farlo diventare gallina e
fargli fare l’uovo… )
Il ventaglio colorato ( un ventaglio cambia colore, sembra che il mago prenda in giro
i bambini ma poi… )
Il CD ( il mago cerca di rompere il CD con una sassata che….. )
La giacca ( un mago tutto legato s’infila la giacca di un volontario..)
Nuovi prop ( il foulard indiavolato, la carta che ruota intorno al corpo, la qyadratura
del cerchio, il sacco gigante per scambio mago valletta, la valletta legata e
attraversata dalla corda…)
La storia d’amore ( vaso con tulipani di palloncini, acqua e coriandoli, rosa che si
piega, bouquet ad apparizione )
JUGGLING!!!!!!
Una mattina in Ospedale
Piccola routine di juggling ideata da Dr. Bronco ( La voce è in stile tedesco di
Germania… e allora ero il Dott. Max-illo…)
ra un vecchio brano risalente a 5 anni fa, utile per chi lavora in coppia o per chi usa dei pupazzi, o
ancora per chi si destreggia in ventriloquismo….. sono solo delle basi, a voi il compito di
svilupparle ulteriormente:
13.59 04/04/96
- Questa e' la prima prova quindi la tengo come ricordo per quando sarò ricco e
famoso.
-- Entrata con pupazzo protagonista --
entro presentandomi e presentando il pupazzo, ma questo s'incaz.. arrabbia perchè
vuole essere lui il protagonista
esempio
I = io cioè me ossia Max
P = pupazzo o Ughetto
- 1 entrata -
- 2 Entrata -
-- -- novità -- --
(ughetto si presenta con la testa fasciata)
i : ma, ughetto,cosa ti è successo
p : non tocchiamo note dolenti
i : dai raccontami
p : ho fatto un incidente in moto
i : ma tu non puoi guidare la moto, non hai ne le mani ne i piedi
p : e adesso neanche i denti
i : ti han portato in ospedale?
p : si
i : e come ti sei trovato?
p : guarda, le infermiere si possono distinguere in due tipi.
le sante e le san
i : ma non è la stessa cosa?
p : no, no, no.. le sante sono bravissime e buonissime
i : e le san?
p : sono le san bernardo, che abbaiano e urlano tutto il giorno!!!!!
i : e a te quale è toccata?
p : ( a bassa voce ):la san bernardo, ma pensa che prima di andare via le ho fatto un
regalo
i : cosa?
p : un bell'osso
i : e i medici?
p : BRAVISSIMI
i : bravissimi a operare?
p : no, no, bravissimi a sparire
i : ma li avrai visti?
p : si una volta
i : e cosa ti hanno detto?
p : te lo dico settimana prossima
i : perche?
p : sto ancora cercando le parole sul dizionario
Andare verso il bambino con passo deciso, visitarlo accuratamente ( occhi, polso,
pancia.. )” Ya bambinen, tu sembraren palliduccien, trasparenten, NON essere di
vetren, ya?Io non federe bene con questi occhialen, ( prendere occhiali giganti
dalla tasca e indossarli ) Ora andare un po’ meglien.. Fa sentire tuo cuoricenen
( prendere il piede del bambino..) mmmmhhh forse io fatto piccola confusionen (
prendere il polso ) ya, tum, ya, tum, ya, tum tum, ya, tic, tac, tic tac, tic tac, tic
tac, tic tac…opss, io sbagliaten, questo tic tac mio orologen ( se si vuole esagerare
si può usare l’orologio metro… per la costruzione rimando alla fine..).
Ora fa sentiren tuo pancinen, io profare ad apriren con piccolo taglio di 30 o 40
cm… oooooHHH, tu sentirti già meglio, yyaaa, non più necessarien taglietten…
Ora io profare a sentire te meglien ( estrarre il fonendo doccia, provare a sentire,
riprovare, e visto che non si sente niente, girarlo verso il proprio viso e….
inevitabile spruzzo ) “Nain, nain, ora non esserci più rispecten, io chiamare
primarien, no, anzi directoren, anzi presidenten, anzi…… ( guardare verso il cielo
e guardare il bambino con un sorrisetto misterioso) prendere il cellulare e digitare
15 numeri “questo è prefissen..” poi digitare 2 numeri “ Questo è numero”
“SUPREMEM, io molto arrabbiaten, non più rispecten, io tornare a mio paese a
fare lavoro di prima….” Prendere una gallina dalla tasca, salutare il bambino ed
uscire…. Magari di corsa……
Cosa affianca l’arte dello sciamano con l’arte del clown? Forse
poco, o magari molto.
Essere clown è esprimere stati interiori verso gli altri, è esprimere
un mondo interiore che non esiste e farlo vedere agli altri, facendoli
ridere e sorridere. Essere sciamano è….. LA STESSA COSA. Ecco
perché è utile prendere ciò che uno sciamano insegna per portarlo
nel mondo del clown, magari con alcuni piccoli accorgimenti.
- Il mondo è come tu pensi che sia:
Se liberiamo il nostro pensiero da preconcetti e pregiudizi, ci
accorgiamo che la verità intorno a noi la possiamo costruire “ su
misura” per il nostro modo di pensare.
Quale ottica migliore per un clown portare il suo pubblico nel suo
mondo?
Non bisogna avere limiti. Gli unici limiti che noi ci creiamo sono
quelli imposti dalla nostra mente, e nient’altro.
Se noi crediamo nel nostro mondo anche il pubblico ci crederà. Ma
come? L’energia va dove fluisce l’attenzione… Mantenendo
intensa l’attenzione sul nostro mondo, tutta l’energia scorre LI’ e il
pubblico non potrà far altro che lasciarsi AFFASCINARE da tutto
ciò. Ma l’attenzione non basta…. Bisogna avere la GIOIA interiore
per poter rendere al meglio.. bisogna accendere la luce dentro di
noi, la nostra bellezza, i nostri ritmi, il pubblico deve SEGUIRE noi,
non viceversa…, e per questo bisogna sedurlo, affascinarlo,
coinvolgerlo, prenderlo, stupirlo, amarlo, ….., ma solo si può fare
quando tutto nasce da DENTRO.
Ma dove troviamo tutta questa energia? Dentro di noi, noi siamo la
proiezione del cosmo, dentro di noi ci sono mari, monti, stelle
danzanti, fiumi, cieli stellati ed altro ancora…. E’ dai nostri risultati
che misuriamo il nostro potere… Vedere, concentrarsi, essere
presenti, amare, liberare potere e tessere il nostro sogno.. E’
questo che distingue un artista dall’ ARTISTA…
Questi principi si adattano a tutti, e distinguono uomo da uomo… E’
realizzando noi stessi che possiamo essere al meglio.
Niente pregiudizi, niente preconcetti, ma solo libertà d’espressione.
Il nostro potere è grande quanto l’Universo, basta lasciarlo
esprimere al meglio.
Quando si esprime la propria Arte non bisogna cedere mai niente
al timore… ma bisogna lasciare fluire le idee, con naturalità,
permettere all’energia interiore di liberarsi.
Se si è titubanti, l’espressione di se finisce; Quindi, lasciare
scorrere liberamente idee, concetti, pensieri, L’UNICO LIMITE E’
LA NOSTRA MENTE, e nient’altro.
La libertà d’espressione nasce dalla libertà di pensiero, l’arte deve
essere espressione, non vincoli di idee.
Se ci vergogniamo del pubblico è perché ci vergogniamo di noi
stessi, la paura del pubblico è la nostra paura… Se vogliamo
esprimerci liberamente, non dobbiamo preoccuparci troppo di ciò
che ci circonda, possiamo lavorare fissando la nostra mente
esclusivamente su ciò che stiamo facendo… L’arte nasce dalla
comicità, e se abbiamo paura…. E meglio lasciar perdere fino a
che non acquistiamo fiducia in noi stessi. SUPERIAMO noi stessi,
ci stupiremo e ci piaceremo di più….
Non limitiamo il nostro spettacolo al provato e riprovato.. impariamo
a improvvisare, se sbagliamo… RIPROVIAMO… Non limitiamo le
nostre idee a noi stessi… rubiamo e regaliamo idee, così ci
creeremo un grande bagaglio….
C’è chi si lascerà affascinare dal nostro mondo e chi resterà
totalmente indifferente… non tutti ci amano allo stesso modo, ma
noi esprimiamoci sempre al meglio di noi.. è questa la via.
Ma perché fare tutto questo? Per sorridere di se stessi. E far
sorridere gli altri… Sorridere è guarire dentro.
Quando sorridiamo dentro stiamo bene, nessuno lo può negare…,
perché andare contro la nostra vera natura? Per essere dei perenni
insoddisfatti? Scegliete voi.
Paura del giudizio della gente? Non lo fa ogni giorno? Per l’abito, la
parlata, le idee, le non idee e tutto il resto… i giudizi nascono,
crescono e soprattutto muoiono mutano e cambiano… noi
restiamo, il nostro essere resta… perché influenzarlo?
Anche la diffidenza è un brutto male, schiaccia la curiosità.
Sopravvìveremo ? Si se saremo noi stessi, altrimenti ci potremo
adattare, farci guidare, a noi la scelta.
Essere il proprio sogno, questa è la via. Un artista costruisce la
propria idea di libertà attraverso l’espressione, la ricerca, il
divertimento, l’immagine di se, la via del guerriero, l’arte
dell’agguato, la capacità d’immedesimarsi in più personaggi,
vivendo appieno ognuno di essi. Così si rompono gli schemi di
comportamento, le nostre abitudini. In questo modo cade l’identità
dell’io, dell’ego, e nasce una natura nuova, diversa… attraverso la
nostra destrutturazione possiamo ricostruirci, attraverso
l’abbattimento dei nostri schemi abitudinari possiamo ricrescere.
Quando non c’è più “ego” ed “io” che cosa resta? La nostra natura,
limpida e semplice. Come è difficile molte volte improvvisare per
noi stessi, cerchiamo sempre una motivazione per fare le cose,
quasi mai le facciamo semplicemente per il “gusto di fare”
Novità da scrivere…..
L’approccio al bambino in Ambulanza…
E’ quindi anche qui importante rispettare lo spazio del bambino ( vedi nota all’inizio
della dispensa ), sia che si trovi a casa sia che sia in mezzo alla strada.
Se non ci sentiamo particolarmente clown, ma vorremmo costruire un bel rapporto
con il bambino, ecco alcune cose da tenere presente:
- nell’avvicinarsi al bambino, abbassarsi alla sua altezza ( o alzarsi alla sua
bassezza eh eh eh ) in modo da creare un primo dialogo di occhi che sia alla
stessa altezza
- Presentarsi con un bel sorriso e un bel “CIAOO!!!!, sono qui per aiutarti. Mi
chiamo xxxxxx e ora cercherò di farti stare meglio
- “posso avvicinarmi a te per aiutarti? “ ( nel dire ciò iniziare anche ad avvicinarsi
al bambino, tenendosi sempre alla sua altezza… alzarsi all’improvviso potrebbe
spaventarlo.)
- Continuare il dialogo con il bambino ( non raccontare MAI bugie del tipo “non ti
faccio niente” se sappiamo che non è vero ) chiedendo cosa gli è successo.
In questo momento interverrà anche la mamma o chiunque abbia chiamato o chi è
con il bambino in quel momento. Ascoltare anche la sua versione ( che è sicuramente
importante ) ma mantenere sempre l’attenzione su bambino ( stiamo costruendo un
dialogo di aiuto insieme..)
A questo punto possiamo iniziare a spiegare in modo semplice al bambino quello che
dobbiamo fare, magari sotto forma di storia, spiegando bene quello che faremo
“ Ecco il bracciale magico, che gonfiandosi come un palloncino sul tuo braccino mi
dirà se il tuo cuore sta benino” e possiamo provare la pressione.
“ Ecco la luce magica di E.T. che telefona casa… proviamo a metterla sul tuo dito,
che provi tu a fare E.T.” ( ovviamente la luce e quella di un saturimetro )
Ovviamente i miracoli non li fa nessuno, e non esiste formula magica che ci aiuti a
far ridere subito i bambini, soprattutto in questi momenti.
Con il prelievo non c’è miracolo che tenga…. Va bene la storia della zanzarina che
punge… ma preparatevi lo stesso al pianto ( a meno che il bambino non sia
veramente bravo, ma questo lo vedete subito dall’inizio), ma anche qui ribadisco il
discorso di prima… NON DITE BALLE al bambino, altrimenti rovinate tutto il
lavoro iniziato, ed anche il successivo per le persone che dovranno aiutare il
bambino
Tenendo sempre ben in mente le note all’inizio della dispensa ( sentirsi clown,
atteggiamenti, prop etc. etc. ) come può un volontario dell’ambulanza sentirsi clown?
Sicuramente non possiamo truccarci il viso, ma le numerose tasche della giacca
possono essere molto utili, e se proprio vogliamo esagerare, la nostra mimica
facciale e corporea può aiutarci ( non è l’abito che fa ridere, ma il corpo e lo spirito).
Qui non analizzeremo le tecniche di mimo, ( vista anche la difficoltà ) ma ci
limiteremo a vedere quali sono gli strumenti più utili e facilmente trasportabili.
Qualche palloncino in tasca può essere un ottimo diversivo per rompere il ghiaccio…
benissimo anche i guanti a cui rimandi all’inizio della dispensa per il numero con il
guanto chirurgico, saltando tutta la parte iniziale e passando direttamente agli
animali ( gallina, tacchino, mucca…. ) quale bambino non si metterebbe a ridere a
vedere un omone grande e grosso che gonfia un guanto e imitando una gallina gli si
avvicina?
Il primo passo è fatto, abbiamo acquistato la sua simpatia, FORSE
COLLABORERA’ ( EEEEEEE VVVAAAIIIII……….!!!!!), ma attenzione, se è
troppo piccolo potrebbe spaventarsi ed ottenere l’effetto contrario…..solo
l’esperienza ci può insegnare…
Se poi abbiamo quei bellissimi palloncini da modellare, allora è ancora più facile,
senza metterci troppo in gioco possiamo fare un cagnolino, un topino o quello che
vogliamo in poco tempo…. E quest’animaletto sarà il nostro tramite per avvicinarci
al bambino. Ricordiamoci… il bambino quando ci vede e ci identifica abbinandoci
alla siringa, all’Ospedale, a tutto ciò che fa male; se noi riusciremo a rompere questo
schema, allora potremo condurre il bambino a un rapporto di collaborazione, e,
perché no, di fiducia.
Cos’altro possiamo tenere nelle nostre tasche, che alla fine impareremo ad
apprezzare sempre di più:
NOTE DI MAX
Proveremo ora a fare una breve analisi dei tipi di bambino suddivisi in base alla
patologia… ( ci può essere sempre utile…)
IL BAMBINO TRAUMATOLOGICO
Questi bambini sono abbastanza avvicinabili, facilmente vanno nella fascia di età tra i
6 e i 15 anni, oppure piccolini con patologie delle anche.
L’approccio va quindi fatto in modo semplice, diretto, carico di umorismo e di colori,
Ci si può avvicinare anche in modo rumoroso, e si può tranquillamente coinvolgere il
personale sanitario, che in questi reparti è ben disposto a collaborare.
IL BAMBINO CHIRURGICO
IL BAMBINO PEDIATRICO
IL BAMBINO NEUROLOGICO
Iniziamo ora con reparti che non sono più leggerissimi, ma che meritano un po’ più di
attenzione.
La neuropsichiatria infantile merita la nostra attenzione nell’entrata, che deve essere
in “ punta di piedi “. Suoni troppo forti, rumori improvvisi potrebbero scatenare crisi
convulsive in particolari soggetti Altri saranno molto incuriositi dal nostro materiale,
e inizieranno a toccare tutto… evitiamo quindi di portare cose che si possono
rompere o danneggiare con facilità.Ricordiamoci che sono bambini che hanno un
rapporto “diverso” con la realtà, ma sono sempre bambini, trattiamoli come tali,
senza paura e con un pizzico di follia ( non di incoscienza ).
In questi reparti non trascuriamo anche i genitori, che anche loro hanno bisogno di
sorridere un po’…. Dedichiamo anche a loro qualche minuto, ce ne saranno
riconoscienti.
IL BAMBINO ONCOLOGICO
Ed eccoci forse a quello più impegantivo… la gravità della malattia, l’invasività delle
cure, la modificazione che la malattia porta al corpo ( perdita di capelli, gonfiore etc.
etc. ) rende questo bambino il più “ difficile “ ma anche il più bisognoso delle nostre
attenzioni. Molta attenzione bisogna porre alle norme igenico-sanitarie ( cuffia,
mascherina, lavarsi bene le mani, materiale pulito ) già prima di entrare, ed ancora di
più quando si è davanti al bambino. Spesso non vogliono vedere nessuno, sono
stanchi, non vogliono far niente, insistiamo ma non troppo, a volte si accontenteno
solo di vederci passare. Le modificazioni che la malattia ha attuato sul corpo li porta
spesso a non volere contatti di tipo fisico con nessuno, stiamone attenti.
E’ giusto parlare anche dell’empatia…. Lavorare con questi bambini è un lavoro che
va fatto lentemente e con tranquillità… stabiliamo un rapporto di “empatia” in cui c’è
uno scambio di emozioni, ma non superiamo mai la soglia di affezionarci, se non
siamo poi pronti all’idea che questi bambini possono morire da un momento all’altro.
Se non ci sentiamo pronti a ciò manteniamo il nostro “rapporto” a livello di giochi e
scherzi, senza addentrarci in cose più profonde…..richiedono una grande
preparazione da parte nostra.
LA RIANIMAZIONE PEDIATRICA
Fino a pochi anni fa era impensabile accedere a questi tipi di reparti… oggi, con
l’”apertura” delle rianimazioni, quando si è ormai ben conosciuti nelle struttura,
possiamo anche accedere a questi posti.
Anche qui valgono le norme igenico-sanitarie dette prima, ma in particolar modo
dobbiamo informarci se la nostra opera può essere utile o meno ( pazienti svegli o in
stato di coma ).
Sul tipo di approccio non ho niente da aggiungere a quanto già esposto prima,
prepariamoci noi invece a vedere delle realtà che si vedono solo in televisione… i
bambini in Rianimazione sono attaccati a più macchinari, e hanno diversi “tubi” che
attraversano il corpo… se non ci sentiamo pronti lasciamo pure stare, siamo essere
umani, non superuomini.
Se ci sentiamo pronti a questo “shock” allora la nostra opera sarà sicuramente utile,
perché il bambino si trova in un reparto tra i più “disumanizzanti” e un momento di
svago e di allegria può solo portare giovamento