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ANNOTAZIONI

La contro-iniziazione.

Nella Lettera agli Efesini, San Paolo dice: “ […] La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il
sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso,contro
gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti […] “ ( Ef 6,12).

Queste regioni celesti hanno una diretta e ben precisa corrispondenza con il Regno dei Cieli, che è
dentro di noi. Questa corrispondenza è ben sviluppata e trova un approfondimento pratico della
massima importanza per la Scienza dell’Anima, nella Tradizione Esicasta, che si incentra e si
sviluppa sulla dottrina mistica e sul “metodo” corporeo tipicamente “bizantini”. A questi si ricollega
San Nicodemo del Monte Athos, ne La guerra invisibile, a differenza di quanto fa nella Fiocalia
russa, Teofane il Recluso, che sminuisce l’importanza delle tecniche corporee.

Come sottolineato, invece, da San Gregorio Palamas, l’integrazione del corpo nella realizzazione
spirituale è della massima importanza ed è essa stessa un punto imprescindibile della realizzazione
del Regno dei Cieli in noi.

Attraverso il corpo noi partecipiamo di questo mondo.

Tali tecniche, pertanto, mettono ancor maggiormente a nudo e in risalto l’importanza che rivestono
gli strumenti dei quali dobbiamo munirci – come ci ricorda San Nicodemo l’Aghiorita – per
difenderci dagli attacchi demoniaci, particolarmente potenti a questo livello.

Nel Primo Libro di Enoch - Enoch Etiope - il basso mondo decaduto sotto il dominio dei demoni è
sovrastato da 7 Angeli : Uriele, Raffaele, Raguele, Michele, Sarcaele, Gabriele e Remiele. Sono
raffigurati tutti, con le rispettive funzioni, nella Cappella Palatina di Palermo attorno al Cristo e ad
essi si aggiunge un ottavo enigmatico Angelo.

Questi rappresentano il Polo supremo ed i 7 Poli subordinati che presiedono al corrispondente Polo
supremo terrestre e ai 7 centri spirituali terrestri subordinati a quest’ultimo.

Analogamente, il dominio di Satana, che pretende di opporsi alle influenze spirituali dei 7 Poli di
cui sopra, su questo mondo si incentra in un Polo dal quale promanano 7 centri localizzati e che
sono i punti di irradiazione delle influenze sataniche nel mondo.

Per questo tramite ed in virtù della corrispondenza fra macrocosmo e microcosmo, nell’uomo,
agiscono gli Otto Spiriti del Male: l’Orgoglio corrisponde a Satana e i 7 vizi capitali ai 7 centri di
irradiazione del suo potere, presieduti da specifici Principi del Male.

Dei sette Principi del Male, che si ritrovano tra i demoni enunciati già nell’esposizione che ne venne
fatta nel Concilio di Braga del 572, che collaborano con Satana al dominio di questo mondo, posso
dare solo qualche cenno. Ad ognuno di questi sono sottoposte schiere di demoni. Tutta la gerarchia
contro-iniziatica vi si ricollega direttamente e la sua azione è , nel complesso, la più nefasta che si
possa immaginare sia a livello collettivo che individuale.

Secondo quanto riferito nella tradizione esicasta, l’azione di un demone non è mai isolata e i
demoni usano ben precisi schemi o tecniche d’assalto, fingendo anche ritirate o ricorrendo ad
attacchi a sorpresa, della quale è fondamentale scoprire i piani, attraverso la manifestazione e
l’analisi dei propri pensieri. Nella Filocalia vi si ritrovano alcuni esempi notevoli in proposito.
Eccone alcuni:

1. Asmodeo, citato nel Libro di Tobia, assassino, demone della discordia familiare, è lo spirito della
distruzione ed anche il signore della cupidigia, dell'ira, della vendetta, della lussuria.
2. Abaddon, nominato nell’Apocalisse: “[…] Il loro re era l'angelo dell'Abisso, che in Ebraico si
chiama Perdizione, in Greco Sterminatore […] “ (Apocalisse 9:1-11). E’ il demone che istiga gli
stermini e conduce alla perdizione, alla rovina irreparabile, nelle vicende umane ed è colui che fa
sprofondare negli abissi .
3. Aamon : genera confusione nelle menti di coloro i quali cercano di resistergli, per farle
naufragare o inabissare e si “nutre” del dolore e della sofferenza di coloro i quali si suicidano.
4. Agares capace di muovere localmente la terra, determina le fughe dalle case e i ritorni
improvvisi.
5. Belzebù, “ […] principe de’ dimoni e de’ traditori di loro signori […] “ ( Dante), signore delle
dimore del Nord.
6. Baal, signore delle dimore Orientali, temibilissimo condottiero di schiere di demoni. I suoi
sacerdoti furono sterminati dal Profeta Elia, che si prende anche gioco di questi e di lui: le potenze
di ordine sottile, cavalcate dai demoni servi del principe dell’aria, non hanno alcun potere e sono
d’ordine incomparabilmente inferiore a quelle della sfera spirituale.
7. Belfagor, demone che spinge alla ricerca della lontananza, della fuga verso orizzonti lontani colle
promesse più allettanti e fallaci. E’ il demone dell’Accidia.

Oltre a questi, come “analogo” del Polo Assoluto, Azazel, citato in Levitico 16, 8-10. Figura
temibilissima che domina nei deserti e che è capace di far impazzire gli uomini o di indurre nelle
loro menti profonda ed inconsolabile desolazione. Il nome indica colui che si crede più forte di Dio
Stesso. E’ il Mago Nero per eccellenza, un vendicatore spietato … Nell’iconografia gli è associata
una capra, quale riferimento al passo biblico che lo riguarda, di cui sopra: “ […] e getterà le sorti
per vedere quale dei due [ capri] debba essere del Signore e quale di Azazel. Farà quindi avvicinare
il capro che è toccato in sorte al Signore e l'offrirà in sacrificio espiatorio; invece il capro che è
toccato in sorte ad Azazel sarà posto vivo davanti al Signore, perché si compia il rito espiatorio su
di lui e sia mandato poi ad Azazel nel deserto […] “ .

P.s. Nella terza immagine, il "romano-orientale Michele Psello, Autore Περί ενεργείας δαιμόνων:
una "classificazione " dei demoni e del loro modo d'agire.

Possessione, idolatria, ateismo, scetticismo, sfiducia, incredulità, lamentela, infedeltà, impurità,


bestemmia …

“ […] Nessuno, se non avrà conosciuto le tentazioni, potrà entrare nel regno dei cieli. Togli, infatti,
le tentazioni, e nessuno sarà salvato […] “ ( Sant’Antonio il Grande).

Immediatamente dopo la Teofania, la Chiesa Ortodossa fa memoria di quelli che sono vere e
proprie vette della gerarchia spirituale e figure paradigmatiche dell’accoglimento del Fuoco che
Cristo ha portato sulla Terra e della purificazione che ne consegue: Paolo di Tebe, Antonio il
Grande, Macario l’Egiziano, Eutimio il Grande .

Nell’uomo decaduto, la via spirituale è contrassegnata da “stazioni” che sono intimamente legate ai
motivi profondi della caduta ( sono stazioni che attraversa da penitente ): un abisso del quale
l’uomo prende coscienza e l’esempio più caratteristico, in questo, è il Profeta Davide stesso. I Salmi
dovrebbero essere conosciuti a memoria e ruminati ogni giorno: la lettura in senso “profano” delle
stazioni spirituali vissute da Davide penitente è quasi sacrilega, non meno dell’incomprensione
della tremenda prova di Giobbe. Solo una guida esperta nella terapia spirituale può aiutare, lungo il
cammino, in un’operazione così delicata di discernimento e purificazione.

Vivere i Salmi, ogni giorno, ha un portentoso effetto di difesa spirituale della cui opportunità vitale
dirò in un altro post.

“[…] Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? […] “.

Qualche giorno fa, due miei contatti fraterni hanno postato delle considerazioni e delle foto su
un’usanza del Meridione di vestire i bambini con i panni del santo protettore di un paese durante le
feste patronali: lo ha fatto Spyridon Colucci, ripreso da Santi Italogreci. L’usanza mi ha fatto
rivenire in mente un film: Per grazia ricevuta.

In questo film - assai meno banale di quanto si crede: è un film molto più drammatico che comico –
in un ambiente ben specifico, la trama sviluppa un triplice percorso di lettura: quello relativo ad un
ambiente “farisaico” – anche questa tentazione al fariseismo ha il suo fondamento in uno stato
spirituale, la cui incomprensione esita nell’ipocrisia, ma con un fondamento, in quanto stato
spirituale oggetto di una tentazione, ben reale : “[…] Dovevate fare queste cose, senza trascurare le
altre […] “ – e delle sue caratteristiche, quello incentrato sul rapporto di Benedetto con se stesso e
col suo mondo: del suo desiderio di vita e di libertà dall’oppressione dell’educazione ricevuta, fatta
di sensi di colpa e di condanna e infine, come sottofondo, quello incentrato sul suo rapporto col
Mistero di Dio.

Per il primo aspetto, sono emblematiche le considerazioni che sorgono dalle immagini della
processione ( https://www.youtube.com/watch?v=kpqRffL6YsE ) , nella quale il giovane
protagonista, Benedetto, è portato per essere offerto al Santo, dopo che - caduto da un muretto –
rimane miracolosamente illeso. L’ipocrisia della zia che non vedeva l’ora di liberarsene, che lo
riempie di sensi di colpa di una morale religiosa rigida, ma che vive comunque, nascostamente,
situazioni di libertinaggio e quella generalizzata traspaiono dal canto: il Santo invocato come
protettore … ma protettore – come un lenone - di quel fariseismo, che nasconde “fornicazione” (
notate dal minuto 0:57 tutti gli evidentissimi riferimenti ad una sessualità sublimata, lasciva e
morbosa, nell’abbigliamento, che vorrebbe essere angelico, dei bambini - lasciando presagire anche
molto altro - nel modo in cui Benedetto porta il cero ed altro ) e “ infedeltà” che sono proprio ,
assieme alla sfiducia e alla lamentela , il peccato di incredulità del Popolo di Israele , mentre quello
dei “pagani” è l’idolatria, pure presente: si noti ad esempio, la donna che gli chiede la grazia dal
minuto 1:39 e quelle che la seguono … Il testo stesso poi della canzone, che sfocia più volte nel
ridicolo: “ […] sei l’ombrello dell’anima mia […] l’ombrello del mio cuore […] dimentica il mio
vizio e perdona il tuo lacchè […] “.

Per il secondo, invece, le tante figure che svolgono un ruolo positivo: l’abate che gli impedisce di
diventare frate e che lo spinge nel mondo – che lui vive oppresso dai sensi di colpa e dall’ambiente
che lo circonda – ma soprattutto il farmacista ateo e la figlia. Memorabile il discorso col farmacista
e la l’invettiva contro Dio ( “ […] la raffinatezza del grande carnefice […] “ ) di quest'ultimo
durante la notte che finisce per trascorrere con Benedetto entrato in Farmacia per un sonnifero:
https://www.youtube.com/watch?v=rEXIrOOsHTQ, eppure quando chiede a Benedetto, con
stupore, se crede ai miracoli questo gli darà una lunga risposta, che nel film non è dato conoscere,
ma solo intuire. La figlia del farmacista che accetta la decisione di non sposarsi in chiesa in una
scena - https://www.youtube.com/watch?v=tLZekHL5yCs - di una potente drammaticità.
Infine, per il terzo aspetto, il tentativo di suicidio di Benedetto dopo il “tradimento” del suocero che
prima mostra un cedimento di paura di fronte alla morte e pochi istanti prima del decesso sembra
accettare i sacramenti e bacia il Crocefisso: https://www.youtube.com/watch?v=rv6AtiK0ovs,
precipitandosi in un abisso di fronte al mare – profondamente evocativo – ed il tentativo disperato
del medico – iroso, pieno di forza, anche fisica, che traspare da un corpo quasi titanico che si ribella
alla morte e al destino … la mentalità farisaica, come testimoniava Giuseppe Flavio, è succube del
destino e dominata da Dio – di salvargli la vita. E poi il finale:
https://www.youtube.com/watch?v=P7jRbN18ZWM , 1:56:23- 1:56:55 .

P.s. Manfredi era realmente molto combattuto sull’esistenza o meno di Dio. Nell'immagine, San
Giuseppe tentato dal Demonio.

Con il Vecchio Calendario Giuliano, con i Vespri del 14 gennaio ( al tramonto del sole del 13/26
gennaio: oggi) si chiude il ciclo della Festa delle Luci o delle Teofanie e il ciclo natalizio si compie.

Il Presepe viene riposto solo colla conclusione di questo ciclo. Non viene però riposto senza dei
gesti precisi e simbolicamente pregnanti.

Come lo smontate, voi che lo fate ?

A me rammarica molto che certi contenuti si siano completamente smarriti ..: ho detto che vi sono
almeno 5 erbe apotropaiche che proteggono dall'apparizione - rappresentate nel Presepe - di
numerosi simboli inferi.

Le acque accompagnano tutta la composizione presepiale e tra i maggiori significati simbolici si


concentrano nei luoghi caratterizzati dalle acque: il fiume, il ponte, il pozzo...

Quelli inferi sono le teste dei draghi nascoste nei flutti che il Cristo col suo Battesimo spezza
purificando la natura umana. E' questo il motivo della pericolosità delle acque nel periodo che
precede la Vigilia di Natale: l'approssimarsi del Cristo "stana" tutti questi contenuti. Le tradizioni
popolari dal Meridione alla Russia sono piene di racconti, leggende, favole e altro in proposito.

Dal giorno di Natale alla Teofania passano 12 giorni e sono, ognuno, corrispondente ad
un'illuminazione, ad un mistero. Queste Luci si concentrano nella Festa, appunto, delle Luci, la
Teofania, l'Epifania e il popolo Ortodosso la festeggia col gesto simbolico di andare a prendere la
croce nelle Acque, ormai santificate.

Da quel momento il popolo può partecipare di queste illuminazioni – è il significato dei Cantici dei
Pastori della tradizione musicale popolare campana - ed esserne purificato: la Festa dura 8 giorni,
dal 6 al 14: una Nuova Creazione, la Creazione dell'Ottavo Giorno, superiore alla Prima e per
questo 8 giorni.

" [...] Io sono il buon pastore [...] Io sono la Porta [...] Io ho anche delle altre pecore che non sono di
quest'ovile [...] Per questo mi ama il Padre, perché io depongo la mia vita per prenderla di nuovo
[...] Nessuno me la toglie, ma la depongo da me stesso; io ho il potere di deporla e il potere di
prenderla di nuovo; questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio [...] io do loro la vita eterna
e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano [...] Il Padre mio, che me le ha date, è più
grande di tutti; e nessuno le può rapire dalla mano del Padre mio [...] ".

Per questo motivo dal 6 gennaio, tutte le pecore del Presepe, che hanno viaggiato lungo tutto il
percorso che si dipana da Benino all'Uomo delle Meraviglie, attraverso gli spaventi notturni e
l'apparizione dei demoni più pericolosi ed inquietanti, devono essere messe nella Grotta per
partecipare delle Luci degli Otto giorni della Festa e che preparano ai Grandi Misteri della Pasqua.
Si tolgono le presenze demoniache, poi le erbe apotropaiche e poi uno dopo l'altro i personaggi che
vengono riposti nelle scatole ( delle scarpe :D ). Quando finisce la Festa, oggi, si tirano fuori le
pecore dalla Grotta e si ripongono. Infine, si smonta la Grotta e in una scatola a parte si ripongono i
personaggi della Natività, mettendo il bambino nell'ovatta e poi incartandolo.

La partecipazione ai Misteri nella Grotta, in Occidente, ma in Campania in un modo molto intenso,


ha analogie strettissime col culto Mitraico.

Il Mitreo, aveva una volta stellata scintillante alla luce delle lampade e delle fiaccole, il ciclo del 12
è richiamato dall'arco sulla testa di Mitra, l'uccisione del Toro Bianco è in relazione col la
liberazione dai draghi dei flutti che tengono prigioniera la Creazione, il 12 è presente nel numero
degli scranni che occupavano gli iniziati, l'acqua era un elemento fondamentale e gli scranni erano
fatti in modo da prevedere tutto lo spazio perché fosse contenuta in quantità sufficiente pere le
abluzioni che dovevano far parte integrante del rito misterico: guardate come sono fatti gli scranni
dei mitrei... Il Mitreo stesso è a forma di Grotta...

Infine, l'analogia del culto di Mitra col contenuto del Libro di Daniele non può non essere
sottolineata.

" [...] l'Angelo del Signore, che era sceso con Azaria e con i suoi compagni nella fornace, allontanò
da loro la fiamma del fuoco e rese l'interno della fornace come un luogo dove soffiasse un vento
pieno di rugiada. Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun male, non diede loro alcuna
molestia". (Dan 3,49-50)

P.s. Di quanto mi ero ripromesso di scrivere - Leone - non ho potuto trattare del simbolismo del 6 e
quindi di molte possibili applicazioni dell'11. Molti altri significati numerologici non li ho potuti
nemmeno accennare, ma spero di aver fatto comunque cosa gradita. Magari il Natale prossimo ...
;) Tra le immagini, il Mitreo di Palazzo Barberini a Roma.

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