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Sabato 6 novembre 2010 pagina 7

E
MALITALIA

ra trascorso poco più di un anno Fu quello il primo passo di una sempre più rimasti fedeli fino a quel momento al
Dalla rottura dalle elezioni regionali che lo rapida manovra di avvicinamento verso Governatore.
avevano visto trionfare il Partito democratico. L’esperienza durò Il voltafaccia di Gianfranco Micciché sancisce
sull’avversario Anna Finocchiaro, quando poco. Dopo qualche mese la spaccatura la fine del Lombardo ter dopo pochi mesi e
con il Pdl al flirt Raffaele Lombardo ruppe con l’Udc di Totò all’interno del Pdl prese corpo e si creò il Pdl porta alla nascita del Lombardo quater e con
Cuffaro, spaccò il Pdl siciliano e varò la sua Sicilia di Gianfranco Micciché. essa l’ingresso ufficiale del Pd nella giunta
seconda giunta che volle denominare Nacque il Lombardo ter e uscirono dalla regionale. Roba di questi giorni.
con l’opposizone “Alleanza sociale”. giunta i due rappresentanti del Pdl ufficiale g.g.

CASO LOMBARDO
per esempio, una personali- sieme a quelli che un tempo
tà come Anna Finocchiaro, furono i presunti odiati
che solo due anni fa sfidava dell’ex Balena bianca. Come
Lombardo nella corsa alla dimenticare a questo propo-
Presidenza della Regione sito il grande ribaltone di fi-
con queste parole: “Con lui ne anni Novanta che portò

I TORMENTI
in Regione si torna al me- alla formazione di un gover-
dioevo”. Mentre oggi, a pro- no di centrosinistra con a ca-
posito dell’inchiesta per ma- po il diessino Angelo Capo-
fia contro il Governatore, si dicasa grazie ai voti
limita a dire che se, dagli atti, dell’Udeur mastelliana? Era
Lombardo dovesse risultare quello il governo con dentro
colpevole, il Pd dovrebbe due ex democristiani del ca-

La Finocchiaro:
da antagonista
e ipergarantista
Solo due anni fa l’esponente del Pd
DEL PD SICILIANO uscire dal governo siciliano.
Dall’altro lato, invece, trovia-
mo personaggi come il de-
putato regionale siciliano
Giovanni Barbagallo che di-
ce al Fatto Quotidiano: “La Sici-
libro di Totò Cuffaro e Giu-
seppe Castiglione, poco do-
po trasmigrati tra le pattuglie
del centrodestra.

Tra la Borsellino
era l’antagonista di Lombardo
all’elezione a Governatore. Adesso, Da Catania altre accuse di rapporti lia ha bisogno di un presiden-
te che non sia delegittimato e
e Lumia
invece, si limita a dire che se, dagli non bisogna per forza atten-
atti, Lombardo dovesse risultare
colpevole, il Pd dovrebbe uscire dal
con la mafia per leader dell’Mpa dere la verifica penale per
condannare politicamente
LA NOVITÀ di oggi, che si
potrebbe anche interpretare
governo siciliano certe frequentazioni che fan- come il gioco di prestigio di
no male alla nostra isola”. Lombardo, è che sul conso-
Andando indietro nel tem- ciativismo siciliano del Terzo
di Giuseppe Giustolisi in uso nel 1992 al presiden- ve e venduta a Catania”. ricolosi del Governatore sici- po, nei meandri della politi- millennio s’è spaccata pure
te Raffaele Lombardo, sa- Conclude con ironia il lega- liano integrino il reato di ca siciliana, questa spaccatu- l’antimafia siciliana. Da un la-
uota intorno a una rebbe stata immatricolata a le: “La vicenda mi fa venire concorso esterno in associa- ra altro non è che l’atavica di- to Rita Borsellino, nettamen-

R macchina la ricerca
dei riscontri sul coin-
volgimento del Go-
vernatore Raffaele Lombar-
do con Cosa Nostra sicilia-
Catania soltanto dopo l’ar-
resto del pentito. Avola ha
riferito invece che a Catania
nel 1992, circolavano alme-
no due auto Lancia Delta HF
in mente il commento che
mi fece, una volta, un an-
ziano Pubblico ministero,
anch’egli catanese, di rico-
nosciuta luciferina malizia:
zione mafiosi, i resti del Par-
tito democratico siciliano so-
no divisi in due: da un lato i
lombardiani, dall’altro gli an-
tilombardiani. Da un lato,
stinzione tra quelli che cre-
dono (o sperano ) che il fron-
te progressista siciliano pos-
sa arrivare a governare con
le proprie forze e quelli che
te contraria a un passaggio
politico (ed etico) di questo
tipo e dall’altra, il senatore
Peppe Lumia, convinto so-
stenitore della convergenza
na. Secondo il pentito ca- evoluzione, acquistate quando gli si toglie le casta- invece ritengono che ci si Pd -Lombardo: “So che ci gio-
tanese Maurizio Avola, presso la concessionaria gne dal fuoco, ai Pm non possa arrivare solo attraver- chiamo la faccia, ma il Pd de-
Lombardo era infatti in pos- Lancia di Ognina (quartiere dispiace essere ingannati”. so la strada del ribaltone as- ve allargare il suo profilo ri-
sesso di una Lancia Evolu- di Catania, ndr). E quella formista se no rimarrà spac-
zione a trazione integrale di usata da Avola, personal- Le indagini cato fra una parte che perse-
colore blu. La stessa di cui
era proprietario il pentito e
mente, venne più volte fer-
mata dalla Polizia etnea in
della Procura Democratici: gue un radicalismo sterile e
una parte clientelare”, ha af-
che Avola un giorno stava
per rubare, quando fu bloc-
occasionali controlli. Avola
stesso l’ha utilizzata il 10 IN ATTESA che la Procura
è di nuovo fermato qualche settimana
fa nel corso di un dibattito
cato dal boss Marcello settembre 1992 per recarsi di Catania (dalle dichiarazio- polemica sulla legalità alla Festa demo-
D’Agata, il quale gli disse a Prato, dopo avere esegui- ni di Maurizio Avola sono or- cratica catanese. Dando mo-
che si trattava dell’auto un to l’omicidio dei fratelli mai trascorsi piu di tre anni do a un consigliere comuna-
“amico”. Per i pm catanesi, Marchese. L’accertamento senza che i pm siano giun- tra chi vuole le di antica militanza pro-
però, le dichiarazioni di eseguito su delega dei Pm, ti a una conclusione, a gressista presente in sala di
Avola, finora, non hanno pertanto, non è veridico o parte una vecchia ri- ritirare dire: “Ma il clientelismo non
trovato i necessari riscon- comunque non è esaustivo, chiesta di archiviazio- è proprio lombardo?”. E su
tri. Da accertamenti presso basti pensare che la Lancia ne respinta dal Gip l’appoggio questo non dovrebbero es-
la casa automobilistica, in- Delta avrebbe potuto esse- un anno fa) stabili- serci divergenze di opinio-
fatti, risulterebbe che due re stata immatricolata altro- sca se i rapporti pe- e chi no ne.
sole macchine di quel tipo
sono state immatricolate a
Catania ed entrambe dopo
l’arresto di Avola, avvenuto
Il legale di un Il governatore
Lombardo LECCA LECCA
nel febbraio 1993. Non ci pentito rivela: visto da
sta l’avvocato difensore di
Maurizio Avola, Ugo Colon- “Le rivelazioni
Manolo
Fucecchi
Vola la Vespa
na, il quale al Fatto Quotidia-
no rilascia una dichiarazio-
ne che farà sicuramente ru- del mio sul Corsera
more: “ Leggo da alcune no-
tizie di stampa che Maurizio
Avola non è stato ritenuto
assistito sul P agina 11 del “Corriere della Sera”. Bru-
no Vespa docet. E mica poco. Due arti-
coli, decine e decine di righe, per presentare il
credibile dai Pm catanesi Governatore suo ennesimo (immancabile) libro dedicato al-
perché il tipo di auto che la politica. Politica? Dice di sì, l’autore. Attraver-
egli ha riferito essere stato sono fondate” so il racconto “della nostra storia umanitaria dei
protagonisti anche attraverso la loro condizio-
ne umana”. Bene. E quale è l’aspetto della con-

Ucciso come un boss. Ma non lo era dizione umana che più interessa Vespa? Ma “gli
amori di Garibaldi, la bulimia sessuale di Vitto-
rio Emanuele II...”. Guarda caso. “Tutto ciò non
servirà ad assolvere Berlusconi? (...) crede
A SAN CESAREO, UN POLITICO DI FLI AMMAZZATO A COLPI DI PISTOLA E DATO ALLE FIAMME che il premier sia malato?”, chiede Paolo
Conti, autore del pezzo-intervista. “Assolu-
di Enrico Fierro su un giro di droga. “Roba grossa”, si lascia ci, sfogliamo le cronache dei gior- tamente no – risponde il conduttore di ‘Por-
sfuggire un investigatore, “troppo per essere nali locali. “Balle, offese dolorose ta a Porta’ –, penso che dovremmo dire lo
offredo Farinacci lo hanno ammazzato il alla portata del gruppo”. Sono state le chiac- al morto e alla sua famiglia, gente stesso per esempio, almeno di Mussolini,
Gpuntamento
giorno di Ognissanti come un boss. Un ap-
in una zona isolata, qualche
chierate al telefono dei quattro, intercettate
dalla polizia, a svelare il racconto dell’omici-
perbene. La moglie insegna, lui la-
vorava alla società delle autostra-
Vittorio Emanuele II, Mitterrand, Bettino
Craxi, Clinton, i fratelli Kennedy. Tutti ac-
chiacchiera forse per chiarire, tre colpi di re- dio di Goffredo Farinacci. E la storia potrebbe de. Una famiglia con una bella casa comunati da una forte voracità sessuale”.
volver, uno alla testa. Il corpo ferito a morte finire qui, ma andando a San Cesareo e chie- e qualche proprietà e poi Goffredo
buttato nella sua auto, uno straccio impregna- dendo in giro notizie sulla vita della vittima, si è sempre battuto contro la dro-
to di benzina e le fiamme. Come si fa negli un fattaccio di ordinaria cronaca diventa un ga, vada dai carabinieri a control-
omicidi di mafia, quelli che regolano conti, giallo dei nostri tempi. “Goffredo era un lare il suo fascicolo e non troverà
sgarri e vecchie pendenze. Ma Farinacci non brav’uomo, aveva una sola passionaccia, la mezzo precedente penale”. L’amico è l’unico glia e lui era un brav’uomo. La droga? È la piaga
era un boss e qui non siamo nel cuore della politica”, ti raccontano in piazza. che in paese è disposto a parlare, gli altri pre- di questi paesi”. “Noi la combattiamo – dice il
Sicilia o tra le gole dell’Aspromonte e neppu- feriscono tacere. Allo “snack-bar da Salvato- prete col suo spagnolo colombiano – ma con
re a Scampia o a Casal di Principe. Siamo a San DA SEMPRE MILITANTE di destra, dai re”, una sala con biliardo dal tappeto strappato armi spuntate”. In questi borghi cresciuti trop-
Cesareo, sud di Roma, dove quelli che una tempi del Msi, era stato consigliere comunale e qualche slot-machine, gli accenti sono arabi po in fretta e male (San Cesareo dieci anni fa
volta erano paesi di vigne e brava gente, ora del Pdl per due mandati. Non rieletto alle ul- e balcanici, nessuno sa e nessuno vuole dire arrivava a mala pena a 6 mila abitanti, oggi ne
sono periferie della metropoli. Accusati time comunali, si era ritagliato uno spazio co- dell’assassinio. “La gente è sotto choc – dice il conta 15 mila), dal grande “droga center” di
dell’omicidio di Farinacci sono quattro balor- me presidente della Pro Loco. Una vita da po- comandante della stazione dei carabinieri – so- Tor Bella Monaca arriva di tutto, droghe chi-
di forse finiti in una storia di droga più grande litico di paese legatissimo a Fini e ai suoi uo- no qui da 18 anni e questo è il primo omicidio miche, erba, ma soprattutto cocaina. Uno sbal-
di loro. Una ragazza e il suo fidanzato, incen- mini sul territorio. “L’ultima volta – rivela un del genere che si registra”. Neppure il sindaco, lo che riempie i vuoti di vite vissute in paesi
surati e due delinquenti da strapazzo appena amico – siamo stati insieme a Roma, al Cinema Pietro Panzironi, vuole dire una parola. Il par- dormitori, dove i ragazzi tirano tardi in piazze
trentenni, anni fa coinvolti in una rapina. Li Adriano, per il lancio di Futuro e libertà”. Una roco, don Luis, ci riceve nel suo ufficio della senza identità. Qui viveva Goffredo Farinacci e
hanno scoperti gli agenti delle Squadre mo- “vita apparentemente normale”, con molti parrocchia di San Giuseppe. “Sono sconvolto, qui è morto. Forse schiacciato dai segreti di
bili di Nuoro e Roma che stavano indagando “angoli oscuri”. Assieme all’amico di Farinac- dico solo che la famiglia Farinacci è una fami- una vita “apparentemente normale”.

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