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Matteo Nobile 20101106

Mercati Weekly – 20101106


Equity ultimo settimana mese
Finalmente arriva la FED con il suo QE2. È un World 1264.730 3.48% 4.54%
annuncio tanto atteso quanto discusso, con Bernanke Europe 94.290 2.30% 3.75%
che difende l'operazione a spada tratta indicandola USA 1168.860 3.54% 5.32%
come l'unica soluzione possibile, e economisti e politici Emerging 1155.940 4.54% 4.96%
di altri paesi che arrivano a definirla un'operazione
inutile e stupida. Govi ultimo settimana mese
USA 2y 0.367 0.031 -0.032
Si pensava qualcosa come 500 mia su 6 mesi, USA 10y 2.530 -0.069 0.058
saranno 75 mia al mese, fino a giugno, quindi qualcosa
EU 2y 0.915 -0.074 0.112
come 600 mia. Non solo, Bernanke evita
EU 10y 2.417 -0.101 0.138
accuratamente di indicare quali saranno i parametri
che spingeranno la FED ad aumentare o a diminuire
l'intervento, rispettivamente non vuole chiudere Risks ultimo settimana mese
nessuna porta su quanto si potrà fare a giugno 2011. iTraxx 5y 96.775 -0.697 -5.005
CrossOver 5y 430.698 -26.967 -45.358
La reazione dei mercati, molto scomposta il giorno Financial 5y 132.003 8.587 4.536
dell'annuncio, si vede comunque nei numeri: azionario VIX 18.260 -2.940 -2.450
su, evidentemente più negli USA che in Europa, e
soprattutto nei mercati emergenti. Currency ultimo settimana mese
EURUSD 1.403 0.61% 1.39%
Spread di credito giù, soprattutto sulla parte più USDCHF 0.962 -2.11% -0.47%
aggressiva del “crossover” con una discesa di 27 punti. USDJPY 81.260 1.07% -2.36%
GBPUSD 1.618 0.90% 1.84%
Ovviamente dollaro giù soprattutto contro CHF che
EURCHF 1.350 -1.50% 0.93%
sembra restare l'ultima valuta a “non dover fare nulla”,
visto che l'EUR ha i suoi problemi (con l'Irlanda
soprattutto in questo periodo), mentre il Giappone si è Comm ultimo settimana mese
affrettato a spostare l'incontro della Bank of Japan a Commodity 594.385 5.36% 5.37%
qualche ora dopo l'annuncio della FED, per arrivare ad Precious 1921.700 3.73% 17.70%
annunciare nuovi piani di stimolo. Industrial 445.817 5.06% 33.20%
Energy 286.108 6.04% 4.39%
Il doppio effetto di dollaro e liquidità si fa poi sentire, Agri 479.229 4.41% 65.53%
con il maggiore peso, sulle commodities. Stranamente
più su industriali, energia e agri che non sull'oro, ma un
movimento del 5.36% sulla settimana è tanto e corrisponde al movimento del mese.

Curiosa invece la reazione dei tassi di interesse. Quelli in Europa scendono leggermente, ma visto che si
tratta dei tassi tedeschi, l'effetto può essere dovuto a rinnovate paure sui periferici Irlanda, Portogallo e
Grecia che hanno visto i propri tassi alzarsi, mentre quelli sugli USA, in fondo, sono rimasti costanti e anche
andando a vedere il movimento a 1 mese, lo spostamento si misura in centesimi di punto percentuale.

Le paure di chi considera la manovra inutile si vedono già sui mercati. L'effetto della nuova liquidità non
sembra viaggiare verso l'economia reale (anche se ieri sera il credito al consumo USA è aumentato di 2 mia
su un'attesa di una discesa di 3 mia, anche se il dato precedente è stato aggiustato da -3.3 mia a -4.9, dai
massimi è comunque sceso del 6.6%), quanto piuttosto viene spostato verso asset finanziari, soprattutto
commodities e mercati emergenti che in fondo sono le classi di investimento che si stanno muovendo
meglio.
Il punto è che, dagli ultimi dati macroeconomici, la ripresa USA sembra comunque in atto e un ulteriore
intervento potrebbe fare più male che bene, distorcendo il prezzo degli asset finanziari.

Settimana prossima solo poco più di 50 società pubblicheranno i risultati, mentre in Europa si entra nel vivo
con quasi 150 società.
Dal punto di vista macro sono invece attesi soprattutto diversi dati di GDP si nazioni europee.
Matteo Nobile 20101106

Considerazioni – FED sì, FED No

Il mondo degli analisti si polarizza (di nuovo). Chi dichiara che l'operazione FED è solo un disperato
tentativo, inutile, di migliorare la competitività degli USA deprezzando il dollaro, e chi invece vede questa
operazione come la vera ancora di salvezza per rilanciare un'economia che non riesce ancora a riassorbire i
posti di lavoro persi durante la crisi finanziaria.
Certamente l'operazione non si ferma a comprare bond, almeno spero, altrimenti si corre il rischio di ottenere
lo stesso effetto ottenuto da Greenspan: una bolla micidiale da qualche parte (immobiliare per Greenspan,
emergenti per Bernanke?) che poi quando scoppia fa un disastro.

Gli scenari previsti si possono quindi riassumere in 2 posizioni opposte:

Scenario “il mondo di Barbie”


I tassi sono talmente bassi che le aziende iniziano davvero a reinvestire, anche aiutate da un dollaro
estremamente debole che a sua volta, rende meno competitivi i paesi emergenti. Le aziende reinvestono e
facendo questo riassumono personale. Il personale riassunto smette di mettere da parte ogni centesimo
guadagnato e riprende a spendere, questa volta beni prodotti negli USA (e in Europa per l'Europa).
Il dollaro basso fa scendere l'inflazione anche nei paesi emergenti che possono rilasciare le loro politiche
monetarie a loro volta portare il benessere e la qualità di vita anche alle persone che ancora non ne possono
approfittare.
E vissero tutti felici e contenti...

Scenario “Resident Evil”


Nonostante i tassi di interesse bassi, le aziende comunque non investono, perchè da una parte non c'è
domanda, dall'altra il lavoratore dei paesi avanzati ha comunque un costo molto superiore ad un lavoratore
dei paesi emergenti, soprattutto per un livello di competenze basso. La liquidità finirà quindi nei mercati
finanziari. Si crea una bolla speculativa, soprattutto su commodities e mercati emergenti che, ad un certo
punto, come tutte le bolle, scoppierà (o meglio “esploderà”) con effetti catastrofici su tutto il sistema
finanziario. L'estrema quantità di liquidità finirà inoltre per generare iperinflazione, tanto alta e tanto a
sorpresa che la FED non sarà in grado di riassorbire la liquidità con sufficiente velocità.
Poi arriveranno i quattro cavalieri dell'apocalisse: pestilenza, guerra, carestia e morte...

Quale dei 2 ? Se posso scegliere, quasi quasi prendo il primo.

I dubbi però sono davvero tanti e se anche non portano all'apocalisse c'è da chiedersi se i paesi periferici
europei sapranno sopravvivere ad una ripresa dell'EUR. Sulla Germania non ci sono molti dubbi, ma che gli
altri possano andare tranquilli senza il supporto dell'EUR a 1.20 contro USD non è facile dirlo.
La disoccupazione USA, il grande problema della FED, sta via via diventando strutturale e non ciclica: anche
se le aziende creeranno posti di lavoro, i lavoratori rischiano di non essere più formati a sufficienza per
rientrare in modo consistente nel mondo del lavoro.
I paesi emergenti temono che il flusso in entrata di capitali possa destabilizzare le loro economie che sono in
crescita ma non sono sicuramente così grandi da sostenere gli enormi capitali. In entrata il problema si
presenta meno forte, ma in uscita sarebbe un disastro (ed ecco quindi il motivo di tasse e limiti).

Soprattutto, è difficile pensare che il mondo possa continuare a vivere di credito al consumo, il quale, ormai è
dimostrato, non fa altro che spostare la crescita di domani ad oggi... ma la crescita di domani come la
finanzio ? Con altro credito ? Dopo un po' evidentemente qualcosa nel meccanismo si rompe.
Matteo Nobile 20101106

Chart (daily a 3 mesi)

MSCI World SPGS Commodity

Dollar In Inflation

iTraxx HiVol 5y EUR Yield

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