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Ebook Il Sapere Femminile Il Pensiero Di Pancia Simona Oberhammer CMP
Ebook Il Sapere Femminile Il Pensiero Di Pancia Simona Oberhammer CMP
Buona lettura,
Simona
Il pensiero di pancia
Frasi simili
«Dov’è la soluzione?»
- «Non trovo la soluzione al mio modo di gestire le relazioni di coppia: cado sempre
negli stessi errori»
Oppure:
- «Vivo sempre gli stessi problemi con il mio corpo: seguo diete, faccio palestra, mi
trucco, mi vesto bene. Ma non mi piaccio mai. C’è sempre qualcosa che non mi va
bene. Mi sembra sempre di avere qualcosa in meno delle altre».
E ancora:
- «Sono anni che mi sento timida ma non trovo mai il coraggio di esprimermi»
- «Vorrei essere creativa, ma non riesco a decidermi, a fare qualcosa. I miei progetti
sembrano bloccarsi da qualche parte»
- «Sono piena di cose da fare. Trovare del tempo per me sembra ormai quasi impos-
sibile»
- «Faccio di tutto per essere perfetta, per piacere, per avere approvazione. Vorrei
preoccuparmi di meno del giudizio degli altri. Ma non ci riesco»
- «Perché quando sto male l’unica soluzione è aprire il frigorifero e divorare tutto
quello che c’è dentro?».
SI IMPEGNANO LE
DONNE
MA CON POCHI
RISULTATI
A queste frasi che sento dire tanto spesso dalle donne ho una cosa da aggiungere.
Si potrebbe pensare che queste donne non si impegnino abbastanza per risolvere i
loro problemi. Che li lascino lì, senza darsi da fare, senza cercare di cambiare qualco-
sa.
Ma non è così.
Nella maggior parte dei casi le donne hanno davvero tentato di tutto
prima di dire a se stesse:
- «Non ce la faccio»
- «No, così è troppo»
- «Non ci riuscirò mai».
6 Il Pensiero Femminile - il Sapere di Pancia
La realtà è che le donne si impegnano per il miglioramento. Si rivolgono a speciali-
sti, seguono terapie, trattamenti, prescrizioni, cure, leggono riviste, libri, navigano in
internet. Del resto è proprio dal mondo femminile che proviene la maggiore utenza
per quanto riguarda il benessere. Non perché le donne stiano peggio degli uomini.
Ma perché le donne tendono a occuparsi di più della salute. Della loro e di quella del-
le persone che amano.
Quindi, proprio nel tentativo di risolvere i loro problemi, le donne tante volte modifi-
cano le abitudini, si adattano modellandosi su idee, strutture che ritengono più giuste
per loro. Cercano di non sentirsi sbagliate, inadeguate, insufficienti.
- I rapporti sentimentali rimangono sempre quelli, con il sogno dell’uomo ideale con
cui saranno finalmente felici. La relazione con il proprio corpo è sempre quella, in-
soddisfacente, con la speranza di trovare la dieta ideale, la ginnastica miracolosa,
il trattamento estetico perfetto. Oppure c’è il miraggio della chirurgia estetica che
risolverà tutto.
- Anche la creatività spesso rimane un sogno lontano. Le donne dicono: vorrei dipin-
gere, scrivere, fare qualcosa di carino in casa. Ma i propositi rimangono lì, nel cas-
setto.
A furia di cercare succede che le donne finiscono per sentirsi:
COSA MANCA?
Ti rispondo subito.
In base a un mio percorso al femminile.
E ora ecco la mia risposta al perché molto spesso la soluzione che le donne cercano
non arriva. Al perché ricadono negli stessi errori. Al perché certi problemi si presenta-
no e ripresentano.
Le donne
seguono dinamiche
che non sono
le loro
Le donne si comportano, agiscono, pensano e so-
gnano con modalità che non appartengono al mondo
Le donne sono
femminile, alla loro vera essenza, alla loro natura
profonda. distanti dalla loro
vera natura femminile,
Le donne è come se remassero controcorrente, è
come se dovessero entrare in un vestito che non è il luogo
della loro taglia, è come se dovessero camminare dove possono
con delle scarpe che sono troppo strette.
trovare le soluzioni
Le donne sono distanti dalla loro vera natura fem- adatte a loro
minile, il luogo dove possono trovare le risposte
adatte a se stesse.
Ti chiedo una cosa: di fare attenzione, perché la matrice biologica è il primo elemen-
to fondamentale per comprendere perché noi donne – se vogliamo vivere bene, se
vogliamo risolvere i nostri problemi, se vogliamo ottenere risultati – dobbiamo sce-
gliere certe direzioni piuttosto che altre.
Non sono gli stessi, questi ingredienti, per gli uomini e per le donne.
È la matrice biologica che ci fa percepire la realtà in un modo oppure in un altro.
È proprio in base alla matrice biologica che noi – donne e uomini – impostiamo il no-
stro modo di essere nella vita.
Le funzioni della
matrice biologica
Femminile Maschile
- Il menarca - L’erezione
- La gravidanza - L’eiaculazione
- Il parto
- L’allattamento
- Il parto
Ciò che voglio prima di tutto sottolineare è che questi eventi fisiologici influiscono
profondamente sul nostro corpo. Ma influiscono profondamente anche sul nostro
modo di essere.
Scopriremo infatti che creano dinamiche diverse nell’uomo e nella donna.
Perché sottolineo questo?
Perché la matrice biologica ci servirà per capire che i maggiori problemi delle donne
risiedono nel fatto che vivono e si comportano secondo principi e andamenti che non
sono i loro. Molto spesso sono quelli maschili.
Se il corpo delle donne agisce secondo la matrice biologica femminile, il loro compor-
tamento segue invece la matrice biologica maschile.
È un contrasto molto doloroso, che causa grandi problemi.
E ora rendo pratica questa differenza.
L’Impronta
Cerchi per le donne, linee per gli uomini
La circolarità femminile.
Faccio però una precisazione sul termine “ciclo mestruale”. Con questa parola spes-
so si fa riferimento alla mestruazione vera
LE 4 FASI DEL CICLO MESTRUA- e propria, cioè al momento del sanguina-
mento.
LE
-
di una mestruazione fino alla successiva:
la fase pre-mestruale
dura all’incirca un mese.
Con questo termine si comprendono quin-
di 4 fasi del ciclo: la fase pre-ovulatoria, la fase ovulatoria, la fase pre-mestruale e la
fase mestruale.
La donna vive quindi in una continua oscillazione ormonale.
Il ritmo femminile si muove con un decorso ciclico: non è mai costante e non è mai
uguale a se stesso.
È importante anche sottolineare che questo ritmo ciclico caratterizza la vita delle
donne non solo nell’età fertile ma anche in menopausa.
Il ciclo mestruale infatti ha accompagnato la donna per tanti anni della sua vita:
quindi l’impronta ciclica fa parte di lei.
La linearità maschile.
Anche nell’età senile il flusso ormonale maschile segue un percorso lineare: il testo-
sterone cala gradualmente.
Il flusso ormonale femminile invece si interrompe in un periodo più breve: in meno-
pausa gli estrogeni si riducono piuttosto drasticamente.
La matrice biologica determina diverse forme di pensiero. Nel mio libro “Femminile
sconosciuto” descrivo sei tipologie. Adesso ti parlerò – in modo molto riassuntivo – di
due forme di pensiero. Ci servono per capire meglio ciò che ti sto spiegando.
SPECIFICA. Prima però faccio una precisazione. Le diverse forme di pensiero appar-
tengono a tutti: ciascuno di noi si esprime con un modo di pensare “al femminile” e
un modo di pensare “al maschile”. Ciò che cambia sono le proporzioni: la donna è più
predisposta verso un modo di pensare “al femminile”, l’uomo invece è più predispo-
sto verso un modo di pensare “al maschile”.
Il pensiero maschile cosa fa? Lo scompone in tante parti e ne affronta una parte alla
volta.
Il pensiero femminile invece lo valuta nel suo contesto generale, considerando gli in-
trecci tra i vari aspetti.
Se vogliamo descrivere questo tipo di pensiero con una metafora potremmo dire
che gli uomini vedono i singoli alberi e le donne vedono il bosco.
Luna. E adesso invece proviamo a pensare alla realtà vista alla luce della luna.
La visione non è chiara e definita. Ma è fatta di chiaroscuri.
È la visione lunare femminile. Più che il singolo particolare si coglie l’insieme. Predo-
mina la mente inconscia.
Così è la visione femminile: ricca di sfumature.
Se riprendiamo l’esempio del problema è tipico delle donne entrare nelle sfumature
e spaziare in ogni diverso aspetto. Per gli uomini è invece più importante andare al
nocciolo della questione.
Quindi la donna, quando valuta le diverse sfumature di una situazione, ha la sensa-
zione di comprendere meglio le cose. Per l’uomo invece addentrarsi in tanti dettagli
spesso significa complicare la situazione.
«Vai al dunque» dicono spesso gli uomini parlando con le donne.
il maschile (pensiero lineare) è connesso alla mente, al conscio, alla ragione, alla lo-
gica e all’analisi.
- Mente - Corpo
- Conscio - Inconscio
- Oggettività - Soggettività
- Ragione - Percezioni e sensazioni
- Analisi - Intuito
- Realismo - Emozioni e sentimenti
- Programmazione - Immaginazione
- Organizzazione - Creatività
- Riflessione - Caos
- Fare - Istinti
- Natura solare - Essere
È proprio accedendo al sapere femminile, al sapere corporeo, che le donne possono
trovare la risposta ai loro problemi.
I due emisferi
Per lui il sinistro, per lei il destro
L’emisfero destro
Il femminile si esprime
Concludendo...
Sia il sapere maschile che il sapere femminile ci portano alla conoscenza.
Però non nello stesso modo.
Del resto il mondo femminile ha molta più dimestichezza con i segreti del corpo di
quello maschile. Le donne vivono molto più intensamente la loro fisicità. Da subito
È questo sapere fatto di sensazioni e percezioni che fa dire tante volte a noi donne:
«Non so darti una spiegazione ma sento che è così».
Succede spesso.
Non sappiamo spiegare il motivo. Ma poi le situazioni confermano che siamo nel
giusto.
È la conoscenza corporea, viscerale. È l’inconscio che parla.
È il sapere femminile il pensiero di pancia che si esprime.
Quando accade questo tipo di conoscenza però c’è un problema: la nostra cultura
tende a considerare “inferiore” un approccio alla realtà che non sia logico e razionale.
Privilegia le funzioni intellettive e mentali e considera secondarie e inaffidabili le fun-
zioni corporee e viscerali. I pilastri della
nostra cultura sono l’intelletto e la logica:
dare ascolto a un sapere che non provie- IL SAPERE CORPOREO
ne da canali razionali spesso è qualcosa É
di inammissibile.
CONSIDERATO
Cosa succede allora? INFERIORE
Succede che il sapere femminile viene
relegato in un angolo, viene considerato
inaffidabile e spesso fantasioso.
Molti medici davano scrupolosamente questo consiglio alle neo- mamme. Non era
solo una questione commerciale. Erano in tanti ad essere davvero convinti che il latte
in polvere fosse più adatto: perché le ricerche scientifiche “dimostravano” la nuova
scoperta.
Le donne si sentivano ovviamente disorientate.
Il loro corpo, il loro istinto diceva “no, non è vero”. Ma siccome lo affermava la scien-
za – nella nostra cultura la massima autorità in merito al sapere – le donne si adegua-
rono.
Pensarono «Sicuramente sono io che sbaglio. Le mie sensazioni sono irrazionali.
Non hanno un fondamento».
Ma il sapere femminile è proprio questo.
Irrazionale.
Perché non attinge alla mente, alla ragione.
Ma attinge al corpo.
È una voce interiore. Un messaggio di sensi.
Fu proprio quella voce, che tante donne sentirono a suo tempo, ad essere conferma-
ta vera tanti anni dopo, con la nuova rivelazione della scienza.
«Il latte materno è il nutrimento migliore per il bambino».
Quando le donne si affidano troppo alle informazioni esterne – alla scienza, agli al-
tri, agli esperti – senza ascoltare anche il loro sapere interiore, non sanno più da che
parte guardare.
Non mi piaccio
Una relazione estetica difficile
Cibo ti odio
Mangiare è sempre più difficile
a s s a re”
i ingr “Faccio diete e non dimagrisco”
r ro red
il te
“Ho “Il mio p
eso osci
lla di con
tinuo”
“Sono sempre a dieta”
E poi c’è la relazione con il cibo che diventa sempre più problematica.
Sento dire le donne: «Ho il terrore di ingrassare»,
«Quando mangio mi abbuffo», «Sono sempre a dieta», «Quando sono nervosa man-
gio».
Il piacere di nutrire il proprio corpo, di gustare il cibo si è trasformato in una relazio-
ne di dipendenza e ossessione.
C’è anche qualcos’altro che succede quando le donne si allontanano dalla loro corpo-
reità.
Quando il corpo è rifiutato, quando non è ascoltato, quando non è vissuto, ha un so-
lo modo per farsi sentire.
La malattia.
Quante volte le donne mi dicono frasi quali:
Sento queste frasi durante i corsi della Via Femminile. Oppure le leggo scritte sul
mio sito.
Fibromi, candida, stipsi, eritemi e tante altre patologie parlano il linguaggio del disa-
gio.
Del resto la corporeità femminile porta noi donne – più degli uomini – a filtrare tut-
to ciò che facciamo attraverso la nostra fisicità: è su questa onda che ogni emozione,
ogni sentimento, ogni pensiero, ogni dolore, ogni sbaglio lascia tracce profonde sul
nostro corpo.
Quando le donne non hanno una buona relazione con il corpo – e la femminilità –
tutti i disturbi si acuiscono incredibilmente. Si acuiscono i disturbi ginecologici, la di-
Io sono naturopata e tratto queste condizioni con prodotti naturali e bioterapie. Nel
tempo – e con l’esperienza con tante donne – mi sono però accorta che c’è un primo
e importante passo da fare. Che rende marginali gli altri.
È la concezione femminile di sé.
Se è negativa il nostro corpo rifiuta il ciclo mestruale. E rifiuta la menopausa.
La sintomatologia a volte è più acuta ed insistente proprio quando non c’è una rela-
zione positiva con la propria femminilità.
Attraverso un percorso al femminile, in cui è presente un nuovo rapporto con se
stesse, si entra invece in un flusso diverso, che guarisce.
I disturbi spesso scompaiono spontaneamente.
Corpi anestetizzati
L’amnesia del corpo
Mi capita spesso di incontrare donne che non riescono più a dialogare con il loro cor-
po. C’è qualcosa di doloroso nel modo di muoversi, nello sguardo, nell’espressione
del volto, nei loro gesti. Ma se il viso è teso, se i gesti sono a scatti, se il corpo è rigi-
do e si muove come un blocco unico non ci può essere bellezza, non ci può essere ar-
monia.
Anche se la donna è bella, c’è qualcosa di distonico, di sgradevole che lei emana.
Mi vengono in mente altre frasi che le donne lanciano verso se stesse, frasi che le
portano lontane da se stesse: «Voglio uccidere la donna grassa dentro di me... »,
«Voglio trasformare la mia faccia in quella di un’altra donna», «Non sopporto le mie
cosce così grosse», «Odio questo corpo che non sente il piacere», «Non voglio solo
dimagrire, voglio scomparire», «Vorrei vomitare anche l’anima, non solo il cibo».
La Via Femminile
Sapere e poi fare esperienza
Quindi c’è:
- la prima fase che ha lo scopo di far “sapere” che esiste un modo di essere al fem-
minile.
Del sapere di pancia spesso non si conosce nemmeno l’esistenza.
La mia esperienza
Una donna mi ha insegnato
Quando, a suo tempo, io ho sentito l’esigenza di lavorare sul mio femminile, ho fat-
to tanti corsi in giro per il mondo. Viaggiavo per il mio lavoro di ricercatrice e naturo-
pata e abbinavo anche questo interesse.
Ma la realtà che riscontravo era sempre la stessa: si parlava di femminile ma non si
sentiva la sua energia, non si agiva al femminile.
Amarsi
Come fare?
In realtà ci sono delle volte in cui le donne provano a stabilire una relazione con la
propria fisicità. Le sento dire: «Voglio fare qualcosa per me».
Sento spesso le donne dire frasi quali: «Sono indecisa, non so cosa fare», «Se non
chiedo consiglio a tutti, non ho il coraggio di fare una scelta», «Non so mai come
comportarmi con gli uomini», «Le mie decisioni mi sembrano sempre sbagliate. Non
mi fido di me».
- «Mi piace “guardare oltre alle cose” ma tante volte mi sembra di non essere com-
presa»
- «Mi piace sentire sulla pelle le cose che accadono. Ma dentro di me penso che un
approccio razionale sia migliore»
- «È dalla “pancia” che sento provenire i messaggi più chiari. Ma penso che quelli
che vengono dalla testa siano più sicuri».
Si sentono “sbagliate” le donne quando fanno queste condivisioni. Come una pianta
storta che andrebbe raddrizzata. La vorrebbero far crescere secondo altre direzioni.
Si allontanano allora da se stesse. Diventando altro da se stesse.
Così fanno le donne.
Non è solo la società che le costringe a determinati comportamenti e modi di pensa-
re. Sono loro stesse per prime a voler deviare dalla loro natura, dal loro sentire visce-
rale, dal loro pensiero di pancia.
Si dice che il mondo femminile soffra a causa del superlavoro, dello stress. In parte
è vero. Ma è vero anche che la sofferenza più grande è quella interiore: esprimersi
con modalità che non ci appartengono è come procedere con dei macigni sulle spalle.
I problemi delle donne vengono affrontati per la maggior parte secondo le modalità
di pensiero maschile, considerando errato il pensiero femminile.
La ragione è molto più apprezzata della percezione.
L’analisi dell’intuito.
Il sapere della mente del sapere del corpo.
I disagi delle donne hanno quindi spesso un’origine simile: una femminilità non vissu-
ta pienamente.
Quando una donna non è in contatto con il principio femminile c’è una perdita di ra-
dicamento in sé. Non riconosce più il suo sentire, i suoi bisogni. C’è confusione, man-
canza di serenità interiore, insoddisfazione, non c’è accettazione di sé, c’è senso di
inadeguatezza, perdita di identità, malattia, disagio.
Quando la donna non è libera di esprimersi nel suo essere le difficoltà sono davvero
tante.
Il principio femminile negato causa davvero molti problemi.
Ma c’è anche un’altra realtà, ed è che le donne hanno voglia di fare qualcosa.
Io lavoro tanto con le donne e mi sorprendo della vitalità che viene fuori, spesso
proprio nelle difficoltà.
C’è la voglia di migliorare.
E c’è la voglia di sentirsi.
Fame di se stesse
Ho voglia di qualcosa di più
Le donne hanno
“fame di se stesse”
Le donne spesso intuiscono che è proprio quella fame che le spinge verso relazioni
amorose distruttive, verso il cibo ingurgitato o vomitato, verso scelte controvoglia e
poi sofferte.
È un altro cibo che vogliono le donne.
Un cibo sano.
Quello della loro anima femminile.
ABBRACCIARE
LA PROPRIA
DIMENSIONE
FEMMINILE
Abbraccia te stessa
Come naturopata spesso dico: dedica del tempo al tuo benessere altrimenti sarai co-
stretto a dedicarlo alla tua malattia.
Quando una donna non è in contatto con la sua essenza femminile, quando non è in
equilibrio, non è certo una presenza positiva. Nervosa con i figli, irritata con il part-
ner, lamentosa con le amiche, distratta sul lavoro.
Le donne dicono di essere libere e indipendenti, cercano qualcosa per stare bene
ma si impegnano poco nel prendersi spazi per se stesse.
- Si vive meglio il proprio corpo anche se non è perfetto, anche se non è quello che
vorremmo, anche se il tempo è passato. Impariamo a sentirci bene nella nostra
pelle, a essere noi stesse.
- Si impara a relazionarsi meglio con gli uomini: se siamo nel nostro baricentro fem-
minile interagiamo bene con il maschile. Diversamente le donne usano gli uomini
come conferma delle loro insicurezze.
È facile
Agire in alleanza con il femminile
www.viafemminile.it
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Il sapere Femminile - “il pensiero di pancia”