Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Sono le case astrologiche che ci mostrano quali ambiti o aspetti della vita ricevono un maggiore
peso rispetto ad altri in un oroscopo.
L'oroscopo viene suddiviso da due assi rispettivamente negli emisferi orientale e occidentale ed
anche negli emisferi diurno e notturno. I quattro punti di intersezione di questi due assi con
l'eclittica (*) determinano la suddivisione delle case dell'oroscopo. Questa solitamente si basa su
un'ulteriore divisione di ognuno di questi quattro quadranti in tre segmenti. Ci sono vari modelli
matematici secondo i quali vengono calcolate le case. Di conseguenza c'è una lista piuttosto lunga
di differenti sistemi di domificazione (Placido, Koch, Regiomontano, Uguali, Vehlow etc.). La
maggior parte delle case differisce solamente nel metodo di calcolo utilizzato per dividere i
quadranti.
Il passaggio da una casa all'altra non è così chiaro come il passare da un segno all'altro. Pianeti
che occupano una posizione vicino alla fine di una casa spesso vengono interpretati come
appartenenti alla casa successiva.
L'orizzonte
L'Ascendente e il Discendente
Quest'asse che divide l'oroscopo in una metà "superiore" (parte diurna) e una parte "inferiore"
(notturna) rappresenta l'orizzonte locale al momento della nascita. Il punto che interseca l'eclittica
all'orizzonte orientale viene chiamato l'Ascendente. Esso è anche l'inizio o cuspide della prima
casa. Opposto ad esso, sulla cuspide della settima casa, troviamo il Discendente. I pianeti situati
nelle vicinanze dell'Ascendente al momento della nascita sono in ascesa, o sono appena sorti,
mentre i pianeti che si trovano vicino al Discendente sono calanti.
Origini e orientamento
Il secondo importante asse nella divisione delle case è il meridiano. Esso divide l'oroscopo
nell'emisfero orientale (sulla sinistra della carta di nascita) e nell'emisfero occidentale (sulla destra
della carta natale). Il punto più alto d'intersezione di questo asse con l'eclittica è chiamato Medium
Coeli (MC) o Medio Cielo, il punto più basso (situato sotto l'orizzonte) è l'Imum Coeli (IC). I pianeti
che si trovano vicino al MC occupano il posto più alto possibile nel cielo al momento della nascita,
mentre i pianeti situati vicino all'IC sono per così dire sotto i nostri piedi, dall'altra parte della terra.
*Eclittica: in Astrologia è il cerchio della sfera celeste che rappresenta il percorso apparente del
Sole nel cielo nell'arco di un anno. É suddivisa in 360 gradi eclittici a partire dal punto gamma. Si
chiama eclittica poiché su questo circolo avvengono le eclissi, cioè il venir meno della luce. In
realtà è la Terra che gira intorno al Sole, e il piano geometrico su cui si trova la sua orbita, si
chiama piano dell'eclittica.
Ecco uno schema riassuntivo dei metodi più conosciuti per suddividere le case nel cerchio
zodiacale
tratto da: "Le Dodici Case" di Howard Sasportas, pag. da 406 a 413
I sistemi eclittici
In questi metodi, le cuspidi delle case vengono determinate in base a divisioni dell’eclittica, il
percorso apparente del Sole intorno alla Terra. I quattro più noti sono i sistemi
- di Porfirio
-M-House System
Esaminiamone due
Si trata del più noto e antico (risale al 3000 a.C.) dei sistemi eclittici.
Si parte dal grado dell’Ascendente,e si divide l’eclittica in dodidici case uguali di 30° ciascuna.
In questo modo l’asse MC-IC non coincide quasi mai con le cuspidi della X e IV casa, come nella
maggior parte degli altri sistemi.
IL SISTEMA DI PORFIRIO
Anche nel sistema di Porfirio, ideato nel III sec d.C., l’eclittica costituisce il cerchio di riferimento
Come nel metodo delle case uguali, l’Ascendete si trova sulla cuspide della I casa, ma il MC
coincide sempre con la cuspide della X
Le cuspidi delle altre case vengono determinate trisecando lo spazio tra i quadranti in tre settori
uguali lungo l’eclittica
I sistemi spaziali
Nei due metodi precedenti, l’eclittica viene suddivisa per determinare le cuspidi delle case.
I sistemi spaziali, invece, si basano sulla scelta di un altro grande cerchio, come l’equatore
celeste,l’orizzonte o il primo verticale, dividendolo in dodici parti uguali e proiettando queste
suddivisioni sull’eclittica
Ricordo, tra gli altri, si sistemi di Campano, Morino, Regiomontano e del punto est.
IL SISTEMA CAMPANO
L’inventore di questo sistema fu un famoso matematico del XIII secolo, Giovanni Campano, il
quale pur accettando l’idea di Porfirio che i quattro angoli del tema natale dovessero coincidere
con le cuspidi della I,IV,VII, X casa, cercò una struttura di riferimento che non fosse l’eclittica.
Scelse il primo verticale, un grande cerchio che passa per i punti est e ovest dell’orizzonte, per lo
zenit ( il punto esattamente sulla verticale di un luogo) e il nadir (il punto opposto allo zenit).
I cerchi che passano per questi punti e il nord e il sud dell’orizzonte costituiscono i confini delle
case
Preferendo il primo verticale all’eclittica, Campano ruppe con la tradizione di usare sempre l’orbita
appartende del Sole e dei pianeti come principale struttura astrologica di riferimento.
Con questo metodo, Campano stabilì che lo spazio intorno al luogo di nascita è importante quanto
lo zodiaco stesso
Invece di proiettare le case sullo zodiaco, i segni e i pianeti venivano ora considerati in relazione
alle case.
Tuttavia, questo e gli altri sistemi spaziali presentano un problema alle alte latitudini dove, l’angolo
dell’eclittica con il primo verticale diventa più acuto.
Di conseguenza le posizioni longitudinali delle cuspidi delle case in rapporto all’eclittica non sono
più uguali e le case risultano distorte.
IL SISTEMA REGIOMONTANO
Nel XV secolo Johannes Muller, noto anche come Regiomontano, modificò il sistema di Campano.
Invece di prendere il primo verticale come struttura principale di riferimento, divise l’equatore
celeste in archi uguali di 30° ciascuno e li proiettò sull’eclittica.
Il vantaggio pratico è una minore distorsione delle case alle alte latitudini
Anch’egli diede quindi maggiore enfasi alla rotazione giornaliera della Terra rispetto a quella
intorno al Sole
Il suo metodo fu molto popolare fino al XIX secolo ed è tuttora usato da molti astrologi europei.
I sistemi temporali
In questi sistemi, le cuspidi delle case vengono individuate dividendo in parti uguali il tempo che
impiega un determinato punto (ad esempio, l’Ascendente o il Mezzo Cielo) per percorrere un arco
della sfera celeste.
I più noti sono i sistemi di Alcabizio, Placido, Koch, il sistema del luogo di nascita e quello
topocentrico
IL SISTEMA PLACIDO
Si tratta di un metodo ideato da un monaco spagolo, Placido de Titi, all’inizio del XVII secolo.
In termini molto semplici, le cuspidi dell’11 e 12 casa vengono determinate trisecando il tempo che
un grado dell’eclittica impiega per andare dall’Ascendente al Mezzo Cielo (arco semidiurno).
Analogamente, le cuspidi della 2 e 3 casa si trovano trisecando il tempo impiegato da un grado per
andare dal Fondo Cielo all’Ascendente (arco seminotturno)
Il problema che si presenta è che alle latitudini superiori a 66° molti gradi non toccano mai
l’orizzonte, ovvero non possono essere il punto dell’Ascendente
L’intero metodo si basa sul tempo che un grado impiega per spostarsi dall’Ascendente al Mezzo
Cielo; se però un grado non può elevarsi , è impossibile misurarne l’intervallo temporale, e quindi
tale grado non formerà alcuna cuspide.
Il suo autore, il dottor Walter Koch annunciò che finalmente aveva trovato una soluzione al
problema della divisione delle case.
Il sistema,che si fonda su una “dinamica temporale” e sull’esame della posizione di tutti i punti
sull’eclittica rispetto all’Ascendente e al luogo di nascita, implica complessi calcoli trigonometrici
per determianre l’arco di ascensione obliqua (un piccolo cerchio che indica il percorso di un
pianeta durante le 24 ore) del luogo natale.
IL SITEMA TOPOCENTRICO
Si trata di un perfezionamento del sistema di Placido (al di sotto dei 50° di latitudine, le cuspidi
delle case sono in un grado delle cuspidi placidiane).
Anche qui i calcoli trigonometrici sono complessi. A rendere interessante questo sistema, è il fatto
di essere l’unico a non essere stato elaborato teoricamente, ma attraverso uno studio empirico
della natura e della distribuzione nel tempo degli avvenimenti.
Per il principiante è meglio cominciare con un metodo e in seguito sperimentarne altri, scegliendo
poi quello che preferisce.
Voi che sistema di Domificazione usate su astro? io a parte quello standard mi piace il metodo
Campano e Porfirio. Perché danno più spazio alle case importanti senza ridurre di gran lunga le
altre case. Poi va be quello standard sicuramente è quello più tradizionale.
https://vascello-stelleperdute.forumfree.it/?t=48099479
Uso Placido. Per le regioni alle latitudini estreme oggi vengono usati due sistemi: il topocentrico e il
Placidus modificato. Quest'ultimo ha dato prova di funzionare grazie a centinaia di sperimentazioni
attraverso viaggi di RSM.
Sì. Si tratta dello stesso metodo ma con l'aggiunta di alcuni calcoli trigonometrici atti allo scopo.
L'astrologo Marcello Phoenix lo sta facendo: mi sa che ha analizzato 80 casi. Ma lui utilizza il
sistema topocentrico e ovviamente ha risultati completamente diversi da quelli che otterrebbe col
Placidus.
https://vascello-stelleperdute.forumfree.it/?t=58493995
In questi giorni sto sperimentando su me stesso il sistema "equal" e tenendo conto del mio vissuto
risulta assai più preciso del sistema Placido.
Provate a fare una prova e ditemi se anche a voi le rivoluzioni solari risultano più precise, così
facendo si possono ottenere previsioni più accurate e rendendo migliori le letture.
Infatti ho notato che serve molto anche in caso di cuspidi visto che le case risultano più larghe o
corte a seconda dei casi.
Io poi sono una persona che prova tutti i metodi per avere risultati più accurati e questo l'ho trovato
molto più accurato.
Guarda le rivoluzione solare in corso e dimmi se il Placido o questo ti risulta più preciso nella
rivoluzione solare.
https://lachiomadiberenice.forumfree.it/?t=74838426
LE CASE ASTROLOGICHE
Le dodici case (o campi, o settori) sono suddivisioni della carta natale di una persona,
graficamente identificabili come spicchi all'interno del cerchio dello zodiaco, ossia una forma
simbolica di rappresentazione astrologica del cielo al momento della nascita di una persona, entro
i cui dodici segmenti si collocano anche i pianeti e i dodici segni zodiacali.
Le case rappresentano il percorso del sole e dei pianeti nell'arco di una giornata, dall'alba di un
giorno all'alba successiva. Questo perché la rotazione della terra su se stessa causa la rotazione
apparente del cielo, e quindi anche dei settori zodiacali. Circa ogni 2 ore un nuovo settore
zodiacale sorge ad Est e il settore opposto tramonta ad Ovest, possiamo immaginare questa
rotazione come quella di un disco orario. La posizione occupata dai pianeti nelle case è detta
domificazione, quindi essi si troveranno in una particolare posizione rispetto alla linea dell'orizzonte
delimitata dall'asse Ascendente - Discendente o alla linea Zenith - Nadir identificata con l'asse
verticale Medium Coeli - Imum Coeli.
Il calcolo delle case, o domificazione, si fa secondo diversi criteri matematici utilizzando appositi
calendari compilati; tra i tanti metodi utilizzati sono diffusi quello di Placidus, di Koch, di
Regiomontano, Bachmann o il sistema delle case uguali di Huber, secondo cui si calcola la
posizione dell'Ascendente e tutte le altre case si troveranno allo stesso grado nei segni successivi.
Esempio, se l'ascendente è a 12º del Toro, la 2ª casa sarà a 12º dei Gemelli e cosi via, ma il
passaggio da una casa all'altra non è schematico e regolare come per i segni che hanno tutti
ampiezza pari a 30º, per cui è preferibile usare un metodo diverso da quello di Huber, solitamente
quello di Placidus è il più diffuso, ma all'equatore, dove la durata del giorno e della notte è sempre
la stessa, le case hanno tutte la stessa estensione.
All'interno di un oroscopo spiccano due grandi suddivisioni che dividono in quattro quadranti (1) il
grafico: l'orizzonte, visibile orizzontalmente e che delinea l'asse ascendente-discendente e il
meridiano, visibile verticalmente, che delinea il medio cielo o Medium Coeli (MC) e il Fondo Cielo o
Imum Coeli (IC). La parte sopra l'orizzonte è la parte superiore e diurna, a cui corrisponde la parte
sinistra del corpo, quella sotto l'orizzonte è la parte inferiore e notturna a cui corrisponde la parte
destra del corpo. A a seconda della collocazione dei pianeti sotto o sopra l'orizzonte, gli astrologi
effettuano le loro interpretazioni della personalità. I quattro quadranti sono a loro volta suddivisi in
tre settori per un totale di dodici case come i segni zodiacali.
Le case si contano però in senso antiorario, la prima casa inizia con l'Ascendente, in ordine segue
la quarta casa o Imum Coeli, poi si passa attraverso il Discendente, si tocca il Medium Coeli,
cosignificante della decima casa e si conclude con il ritorno all'Ascendente. Mentre la quarta casa
è identificabile con il nadir, ossia il punto opposto al luogo di osservazione, la decima casa
corrisponde allo zenit.
Le case generalmente si possono estendere sia su un solo segno zodiacale, su due (in
maggioranza), su 3 (in misura minore) o più mano a mano si avvicina a circoli polari.
La prima casa inizia dall'Ascendente e rappresenta il modo di presentarsi agli altri, la prima
impressione che diamo di noi stessi, il nostro biglietto da visita. È la nostra personalità immediata,
la nostra indole, il nostro istinto e fornisce anche informazioni sul nostro aspetto fisico. Spesso si
riesce ad indovinare più facilmente l'ascendente di una persona piuttosto che il suo segno solare.
La seconda casa è la casa dei valori concreti che abbiamo intorno a noi e su cui possiamo
contare, un tempo identificabili con la terra, oggi con il denaro, i beni materiali e le necessità
primarie come il cibo, la gelosia come possessività della persona amata, l'immediato futuro e la
necessità di sopravvivenza e di sostentamento.
La terza casa è l'ambiente circostante immediatamente vicino a noi e come lo viviamo, è la casa
dei fratelli, dei cugini, degli zii, degli amici più cari e dei colleghi di lavoro, della socievolezza e della
curiosità verso quanto ci circonda, delle pubbliche relazioni, del nostro modo di esprimerci e di
parlare. È anche la casa dei piccoli viaggi, degli studi adolescenziali.
La quarta casa o Imum Coeli (IC) è la famiglia, l'ambiente di origine in cui siamo cresciuti, il
focolare domestico, i genitori, la nostra infanzia e il modo in cui tutto questo ha condizionato il
nostro essere, è la casa delle tradizioni e dei legami ancestrali, della memoria e del nostro modo di
fermare il tempo, ad esempio collezionando qualcosa. Può esser interpretata come percezione
soggettiva, mentre altre teorie sostengono che illustri la situazione oggettiva. Di fatto l'una
condiziona l'altra.
La quinta casa è quella della voglia di vivere e divertirsi, del potenziale creativo e della capacità di
lasciare un segno, un'opera letteraria o un'opera d'arte, ma anche senso creativo inteso come
carica erotica e sessuale, procreazione, e per esteso educazione dei propri figli. È anche la casa
degli eccessi e dell'atteggiamento nei confronti dei rischi, come può essere il gioco d'azzardo.
La settima casa o Discendente inizia la sequenza delle case al di sopra dell'orizzonte e i significati
si contrappongono alle precedenti. La settima, opposta all'Io-ascendente è la casa degli Altri, del
nostro modo di legarci a loro, ad es. con una società per affari, è la casa della convivenza, delle
scelte di responsabilità, dei contratti, incluso il matrimonio, è la collettività e il modo in cui viviamo
le reazioni con il prossimo.
L'ottava casa opposta alla seconda-denaro e avere, rappresenta il denaro che avremo, magari in
eredità, come sapremo gestire la nostra situazione economica futura, quindi rappresenta anche il
denaro nel senso di "dare": debiti, rate, mutui. È una casa misteriosa, profonda, occulta, è il
sacrificio, il significato che diamo alla morte, ma è anche potenziale creativo, fascino, magnetismo,
l'inconscio e l'attrazione per l'occulto, la realizzazione spirituale. Può essere vita o morte, sacrificio
o indulgenza. Al negativo rappresenta la segretezza, gli amori nascosti, il mistero, la falsità.
La nona casa opposta alla terza-ambiente circostante, rappresenta l'ambiente lontano, i lunghi
viaggi, l'estero e il modo di relazionarci con le persone straniere. È anche la casa dei viaggi
mentali e dell'evasione attraverso discipline filosofiche, dell'etica, degli studi superiori, del clero,
degli ideali.
La decima casa inizia dal Medium Coeli ed è opposta alla quarta-origini. Rappresenta la
realizzazione professionale che avremo, la fuga dal nido di origine, il successo, l'indipendenza, i
riconoscimenti che avremo o non avremo, l'ambizione e la decisione ad inseguire determinati
obiettivi, la forza di abbattere gli ostacoli.
L'undicesima casa opposta alla quinta-eccessi è la casa dell'equilibrio, della moderazione, del
controllo, di come ci muoviamo nel contesto sociale e delle amicizie che impariamo a coltivare, la
nostra moderazione, la capacità di individuare progetti e portarli a compimento ingegnandoci. È
associata anche alle nuove tecnologie e al modo in cui ci rapportiamo ad esse.
La dodicesima casa chiude il cerchio è opposta alla sesta-regole e concretezza e rappresenta noi
di fronte al mondo e alle difficoltà della vita, è il modo in cui riusciamo a gestire la nostra interiorità,
i nostri sogni, la meditazione, la sensibilità, l'emotività, la solitudine, il sublime, l'insofferenza verso
la routine e la materialità a favore della spiritualità.
http://it.wikipedia.org/wiki/Case_(astrologia)
Corrispondono ai segni cardinali. Sono le zone di influenza più importanti, poichè si riferiscono
all'attività del soggetto, agli avvenimenti importanti e alle influenze dominanti sul carattere, sul
destino e sull'ambiente.
Corrispondono ai segni di fuoco, alla vita dell'uomo in sè stesso, nei suoi figli e in Dio; allo sviluppo
della personalità, all'educazione, alla progenitura, all'evoluzione delle idee superiori.
Case materiali (II, VI e X)
Corrispondono ai segni di terra; ciò che l'uomo possiede, la sua fortuna, le sue necessità, le sue
realizzazioni effettive, il suo credito e la sua posizione sociale.
Da notarsi ancora:
Case fortunate (II, V e XI) che rappresentano la fortuna, i piaceri, gli amori, le esperienze e le
amicizie.
Case sfortunate (VI, VIII e XII) che rappresentano la malattia, la morte e le prove della vita.
°°°°°°°
Le Case pertanto rappresentano i campi di esperienza della vita di un individuo, cioè dove egli
incanala le sue energie, attivate dai pianeti in esse contenuti.
Si chiamano vuote le case prive di pianeti al loro interno, ma che comunque vengono attivate dai
transiti dei pianeti.
(1) I quadranti, mi sembra doveroso spiegare meglio, in un grafico natale sono quattro,
comprendenti i 4 punti cardinali, est, ovest, nord e sud e ciascuno di essi comprende tre case: il
primo che comprende le Case X, XI e XII; il secondo che comprende le Case I, II e III; il terzo che
comprende le Case IV, V e VI ed il quarto che comprende le Case VII, VIII e IX.
https://lachiomadiberenice.forumfree.it/?t=64693015
Cosa si intende per Domificazione
A = CUSPIDE: grado di Longitudine eclittica che raggiunge i circoli orari, i quali nella Sfera Locale
costituiscono i settori o Case. Nello Zodiaco consiste nel grado iniziale dell’arco di Eclittica
appartenente ad un settore.
B = SETTORE O CASA: arco di Eclittica compreso nel Settore I, la prima Casa. Per essere più
esatti, il settore o Casa, in realtà, non è l’arco di Eclittica B ma l’area della Sfera Locale che
comprende l’arco B. La rappresentazione grafica che se ne fa negli odierni Temi Natali, o Geniture,
è una trasposizione di una realtà tridimensionale (quella appunto della Sfera Locale) in una a due
dimensioni, quella di un cerchio disegnato su un foglio, e quindi priva della profondità. La Casa è
un settore della Sfera Locale, di area diversa a seconda del sistema di domificazione utilizzato.
CARDINI o ANGOLI: Sono l’Ascendente (AS o Oroscopo), il Discendente (DS), il Medium Coeli
(MC) e l’ Imum Coeli (IC o Fondo Cielo). I quattro angoli sono indicatori delle 4 direzioni, nonché i
luoghi ove si manifesta un qualche mutamento nel moto o nella visibilità degli astri.
QUADRANTI: Sono determinati dall’intersezione del cerchio dell’Orizzonte con quello che unisce il
Meridiano all’Antimeridiano locale (denominati rispettivamente Zenit e Nadir). In altro modo
potremmo dire che sono aree della Sfera Locale comprese tra un cardine e quello che lo segue nel
moto diurno, caratterizzati da moti e visibilità diverse.
EMISFERI: Anche gli Emisferi sono in relazione al moto ed alla visibilità. Ogni Emisfero
comprende una metà della Sfera Locale e possiede queste proprietà:
- AS-MC-DS = Emisfero superiore o della visibilità sopra l’Orizzonte
- DS-IC-AS = Emisfero inferiore o dell’invisibilità. sotto l’Orizzonte
- IC-AS-MC = Emisfero del moto ascendente. ad Est del Meridiano locale
- MC-DS-IC = Emisfero del moto discendente. ad Ovest del Meridiano locale
Riassumendo schematicamente:
Case Angolari: I-X-VII-IV
Case Cadenti: 12-9-6-3
Case Succedenti: 11-8-5-2
http://www.almugea.it/Didattica/Cosa%20si%20intende%20per%20Domificazione.html
Domificazione Placido
I testi di astrologia brillano molto spesso solo per la loro “ansia” di sfamare l’ingordigia superficiale
di un consumatore preoccupato di esorcizzare un aspetto di Saturno o arrivare “in dieci lezioni”
all’interpretazione. Quando si tenta di comprendere i perché basilari della nostra Arte l’impresa si
fa ardua ed il materiale inizia a scarseggiare paurosamente. Relativamente al tema della
Domificazione ed in particolare nella nostra lingua il materiale più che scarso è pressoché
inesistente.
I Segni zodiacali, sequenza ciclica delle qualità solari, sono effetto del moto apparente di
rivoluzione del Sole intorno alla Terra (moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole). La
Domificazione, suddivisione della Sfera Locale, è correlata all’esistenza di un Osservatore. Il moto
della Sfera Locale è causato dalla rotazione della Terra sul proprio asse polare. E’ proprio nel
nome del punto origine della sequenza delle case, l’Ascendente (che sale), che possiamo
comprendere quanto la logica della domificazione sia legata all’osservatore. Per inciso va detto
che l’uso dell’Ascendente, nella pratica interpretativa dell’Astrologia, è una conquista realizzatasi
nel passaggio dell’Arte da Babilonia all’Egitto.
I moti planetari nella sfera celeste sono perciò il risultato di una visione Uranografica (non legata
ad una posizione specifica dell’osservatore sulla sfera terrestre) mentre la domificazione è il
risultato di una visione Locale (determinata e condizionata dalle coordinate geografiche del luogo
di osservazione). E’ questa dimensione locale ed il suo legame con il moto diurno che
rappresentano la specificità della domificazione. I moti planetari nello zodiaco e nella sfera locale
sono l’uno antiorario e l’altro orario. La prevalenza della quantità di moto espressa nella sfera
locale ed il legame della sfera locale con l’osservatore fanno della domificazione e degli aspetti
orari (o “in mundo”) l’indicazione dell’azione e dell’efficacia dei pianeti sulla vita concreta
dell’osservatore, mentre la posizione dei pianeti nella sfera celeste e gli aspetti eclittici
rappresentano, in qualche modo, delle potenzialità.
E’ per questa ragione e per altre che non posso in questa sede approfondire che appare riduttivo e
depauperante equiparare i significati dei segni zodiacali a quelli delle case tramite il concetto
della cosignificanza. Utilizzare ciascuna delle due dimensioni in modo appropriato non può che
giovare alla ricchezza dell’interpretazione.
I vari metodi di domificazione differiscono sostanzialmente per la scelta dei sistemi di coordinate, i
quali forniscono perciò diverse “letture” della sfera locale. Le domificazioni vengono in genere
raggruppate in tre grandi gruppi: sistemi a dominante Temporale, Spaziale e Spazio-Temporale.
L’appartenenza ad uno dei gruppi è legata ai circoli ed alle coordinate utilizzate nella domificazione
per dividere lo spazio locale. Parliamo di dominante in quanto sappiamo che Spazio e Tempo non
possono essere separati.
Domificazione “Placido”
ORIGINI STORICHE : Questo metodo trova fondamento nell’antico metodo della divisione della
fase diurna e notturna del giorno in dodici ore temporali. Ovviamente le fasi diurna e notturna si
equivalgono solo agli equinozi e dipendono dalla latitudine del luogo. Sebbene nella Tetrabiblos
non vi siano istruzioni tecniche circa il metodo per domificare Tolemeo descrive, senza ombra di
dubbio, l’uso delle case; inoltre le indicazioni circa i tempi di ascensione, le ore temporali ed altri
elementi fanno dedurre che il metodo “placidiano” potesse essere tranquillamente il metodo da lui
usato per suddividere i quadranti della sfera locale. Il fatto che non entri nel particolare della
tecnica fa desumere che tale metodo sia a lui precedente e ampliamente conosciuto. D’altronde è
proprio in relazione alla vaghezza degli accenni nella Tetrabiblos circa la domificazione che in molti
hanno inteso far patrocinare il proprio metodo o le proprie scelte all’ipse dixit dell’Astrologia. Il
metodo ha comunque origini antiche, pareri autorevoli fanno risalire le prime tracce di questo
metodo all’astronomo ed astrologo greco Ipparco di Nicea (II sec. A.C.), compilatore di un catalogo
stellare con 800 stelle; a lui viene attribuita la scoperta del fenomeno della precessione degli
equinozi. Nel trattato arabo, “El-Andalus”, troviamo vari metodi di utilizzo dell’astrolabio attribuiti a
Tolemeo. E’ un autore arabo, Ibn al-Samh (1035), che riconosce la paternità di questo metodo ad
un Ptolomeo de Habas (IX secolo d. C.). Anche Ibn ‘Ezra (autore ebreo di opere filosofiche di
stampo neoplatoniche ed astrologo–1092/1167) nel suo “Liber de rationibus tabularum” descrive
un metodo di domificazione che non è altro che quello del Titi. Ai nostri giorni viene in genere
attribuito al monaco benedettino Placido di Titi. Nato a Nonantola (Mo) nel 1603, morto nel 1668. Il
Titi fu un assertore della necessità di un ritorno alla purezza della conoscenza astrologico-
matematica (Tolemeo), filosofica (Aristotele) e medica (Galeno). Rifiutava le “qualità occulte degli
astri ma non il principio di autorità” affermando che “gli astri non possono essere segni degli eventi,
se non ne sono la causa”. Cercò di espurgare l’Astrologia riconducendola allo studio della legge di
causa ed effetto e approfondendo le sue basi matematiche ed astronomiche. Dal 1657 al 1668,
anno della morte, insegnò all’Università di Pavia. Sebbene sia ormai appurato che non sia
l’inventore del metodo a lui ascritto gli va riconosciuto il merito di aver elaborato le tavole per la
domificazione che favorirono la sua diffusione. Ritornando alle presunte paternità del metodo si sa
che, prima del Titi, Girolamo Diedo (1535-1615), un matematico veneziano che si dedicò
all’Astrologia, menzionò il metodo placidiano. Così fece anche Giuseppe Scaligero (1540-1609),
filologo francese d’origine italiana, in una sua traduzione dell’ “Astronomica” di Manilio (Strasburgo
1600). Scaligero era in grado di leggere pressoché qualsiasi testo classico, conoscendo il latino, il
greco, l’ebraico e l’arabo. Fu lui stesso ad affermare, in quelle note, che questo metodo aveva
origini molto più antiche.
Nel XVII secolo il metodo placidiano trovò un’accoglienza particolare in Inghilterra, anche se alcuni
grandi astrologi quali Lilly, Gadbury ed altri ne avversavano l’utilizzo. Fu invece per l’entusiastico
sostegno di un altro astrologo inglese, Partridge, che le tavole furono pubblicate ed ottennero una
più facile divulgazione. Fu proprio in ragione del successo del metodo nella “protestante”
Inghilterra che il lavoro di Placido fu vietato nel 1687 dai censori della chiesa cattolica. In seguito il
libro di Placido (“Primum Mobile”) fu tradotto da Manoah Sibly (1789) e John Cooper (1814). Con
le Tavole delle Case secondo la domificazione placidiana, pubblicate da Rafael, ed il testo di
J.Wilson “Dizionario di Astrologia” (1819), si consolidò il successo di questo metodo in Inghilterra e
in Europa. Nel XX secolo poi, grazie alla divulgazione di un metodo di direzioni equatoriali,
chiamate Direzioni mondiali Tolemeo- Placido, molti astrologi passarono al metodo placidiano.
La tecnica
TECNICA: Il metodo di domificazione si basa sul moto diurno (il moto apparente della sfera celeste
osservata da un luogo specifico nelle 24 ore) e sulle ore temporali. L’ora temporale si ottiene
dividendo in dodici parti l’arco diurno del sole (dal sorgere al tramonto) e l’arco notturno (dal
tramonto al successivo sorgere del sole). L’ora temporale solare sarà di 60 minuti solamente agli
equinozi. In questi due giorni il Sole percorre, nel suo moto diurno, l’Equatore Celeste. Per questa
ragione l’ora di 60 minuti è detta equinoziale. Dall’equinozio di primavera a quello d’autunno l’ora
temporale diurna sarà maggiore dell’ora di 60 minuti (il Sole avrà, nel nostro emisfero, declinazione
Nord), dall’equinozio d’autunno a quello di primavera l’ora temporale diurna sarà minore dell’ora di
60 minuti (il Sole avrà, nel nostro emisfero, declinazione Sud).
Per ciò che riguarda la domificazione P. dobbiamo però tener presente che i tempi misurati sono
relativi all’ascensione dei gradi eclittici e di quegli astri che, nel moto diurno, descrivono un arco
diurno ed un arco notturno. In questo senso l’ora temporale sarà sempre 1/12 dell’arco diurno (ora
temporale diurna) e 1/12 dell’arco notturno (ora temporale notturna) e potrà essere calcolata per
tutto ciò che sorge e tramonta.. Tutto ciò che rimane sempre visibile (circumpolare) o invisibile
(anticircumpolare) non potrà essere inquadrato in questo tipo di domificazione. L’inclinazione
dell’eclittica rispetto all’orizzonte locale varia al variare della latitudine geografica. Variano inoltre i
tempi di ascensione dei gradi eclittici, in ragione dell’inclinazione del circolo eclittico rispetto
all’equatore celeste; è per questo che il metodo Placido è particolarmente sensibile alla latitudine
del luogo dell’evento.
Individuato il M.C. (grado eclittico in culminazione superiore) si ricava il grado eclittico ascendente,
che disterà sempre 6 ore temporali dal Meridiano locale. La cuspide del 12° campo sarà il grado
dell’eclittica che, sul suo circolo orario, avrà percorso 2 ore temporali delle 6 che lo conducono dal
sorgere fino al Meridiano. La cuspide dell’11° campo sarà il grado di eclittica che, sul suo circolo
orario, avrà percorso 4 delle 6 ore temporali che lo conducono dal sorgere al Meridiano. Stesso
discorso per le cuspidi del 2° e 3° campo, relativamente al tempo che impiegano per passare dalla
controculminazione (I.C.) all’orizzonte. Le cuspidi delle rimanenti case si ottengono nella posizione
diametrale a quelle descritte. Bisogna aggiungere che alla prima casa viene aggiunto lo spazio
domificato sopra l’orizzonte relativo a 5° equatoriali. Questa parte della dodicesima casa in realtà è
il luogo in cui i pianeti, pur situandosi fisicamente in dodicesima casa, dirigono i propri influssi
sull’Ascendente. Questo principio è valido per tutti i settori della domificazione. La Domificazione
Placido suddivide in settori o case quella parte della sfera celeste in cui i paralleli di declinazione
presentano un arco diurno ed un arco notturno. Questo metodo ha una prevalenza del fattore
temporale.
Otterremo perciò una suddivisione della sfera locale di questo tipo:
ASC = Grado eclittico che al momento dell’evento dista 6 ore temporali dal Meridiano locale.
C1 = Grado eclittico che al momento dell’evento ha percorso 2 delle 6 ore temporali che lo
condurranno dal sorgere al Meridiano locale. E’ la cuspide della Dodicesima Casa.
A1-C1-B1 = Circolo orario sul quale ogni punto dista dal meridiano 4 ore temporali.
A-B-B1-C1-A1 = Parte della sfera celeste che individua il Dodicesimo settore o casa.
C2 = Grado eclittico che al momento dell’evento ha percorso 4 delle 6 ore temporali che lo
condurranno dal sorgere al Meridiano locale. E’ la cuspide dell’Undicesima Casa.
A2-C2-B2 = Circolo orario sul quale ogni punto dista dal Meridiano locale 2 ore temporali.
A1-C1-B1-B2-C2-A2 = Parte della sfera celeste che individua l’Undicesimo settore o casa.
A-A1-A2-A3 = Semiarco diurno descritto dal grado dell’eclittica che ha la maggior declinazione Sud
(0° Capricorno) più i gradi relativi all’ampiezza della fascia zodiacale.
B-B1-B2-B3= Semiarco diurno descritto dal grado dell’eclittica che ha la maggior declinazione
Nord (0° Cancro) più i gradi relativi all’ampiezza della fascia zodiacale.
In realtà i settori comprendono anche declinazioni superiori a quelle dei gradi solstiziali, in funzione
delle declinazioni che possono raggiungere i vari astri (sempre purchè non divengano circumpolari
o anticircumpolari).
La domificazione P. è perciò una divisione temporale di una specifica sfera locale in un particolare
istante.
CONSIDERAZIONI:
1. Questo metodo di domificazione presenta, per nascite a latitudini circumpolari (oltre i 66° 33’ di
latitudine nord o sud), delle problematiche da analizzare. Al di sopra di queste latitudini alcuni gradi
dell’eclittica non sorgono, quindi per loro non si può calcolare l’arco diurno. Va aggiunto che, per
effetto degli spostamenti in latitudine dei pianeti e quindi in ragione della loro declinazione, può
accadere che, nonostante la nascita avvenga al di sotto dei canonici 66°33’ di latitudine, l’astro
abbia superato i 66°33’ N di declinazione divenendo circumpolare. In tale caso scomparirebbe il
suo arco notturno ed il pianeta non sarebbe domificabile;
2. Un’altra osservazione è che le posizioni degli astri e la divisione del tema natale, domificato con
il metodo Placido, mostra distanze orarie tra le cuspidi o tra i pianeti rese paragonabili grazie al
principio della proporzione. Tale principio stabilisce che stesse frazioni di archi diurni e notturni
planetari abbiano qualità similari, quindi sommabili o sottraibili, tali da formare aspetti (in mundo) o
archi (case, quadranti ed emisferi) significativi;
3. La domificazione Placido ci permette di visualizzare gli aspetti “in mundo” o orari. Per fare ciò
non si utilizza il grafico eclittico o “Choisnard” ma quello orario. Ogni cuspide dista 2 ore temporali
dalla cuspide che segue e da quella che la precede. In questo modo la distanza tra ASC e MC è
sempre di 6 ore, come l’ampiezza di ogni quadrante. Per la valutazione degli aspetti orari due ore
temporali sono l’equivalente eclittico di 30°. Un pianeta che si trovasse all’ASC ed uno che si
trovasse al MC si troverebbero sempre in quadrato orario o “in mundo” tra di loro. Nel tema
eclittico potrebbero anche trovarsi in trigono o in sestile!.
L’ultima considerazione è relativa ad un vezzo che crediamo aver dimostrato essere un
fraintendimento di quegli astrologi che non hanno ben compreso la natura della domificazione
placidiana: gli aspetti eclittici dei pianeti con l’Ascendente ed il Medio Cielo. Come abbiamo visto la
natura della divisione della sfera locale in settori è legata ai circoli orari e questi sono legati ai
tempi di ascensione e di discensione degli astri e dei gradi eclittici. La struttura della domificazione
Placido è perciò il Tempo.
Le cuspidi e la posizione degli astri nei settori o case indicano quanto tempo occorre o è passato
dal transito di quell’astro o di quel grado eclittico (cuspide) sul meridiano locale. La posizione
eclittica (longitudine e latitudine) degli astri è un fattore relativo allo Spazio.
VARIANTI:
Glahn: Inserisce i decani nelle case. Ogni casa viene tripartita. In questo modo si cerca di
individuare, con maggior precisione, la posizione e la forza dei pianeti nei settori.
1. Le cuspidi non sono l’inizio della casa ma la zona dove i suoi significati si palesano con più
forza;
2. Partendo dal calcolo classico delle cuspidi placidiane si divide lo spazio eclittico tra due cuspidi
in tre parti. La terza parte della casa, in senso antiorario rappresenterà l’inizio della casa seguente;
3. Una casa non inizia però improvvisamente dal punto indicato nella voce 2. Vi è uno spazio,
detto “di transizione” prima dell’inizio della casa, in cui sono presenti le influenze delle due case
contigue. L’ampiezza di questa zona è valutata in 1/20 dei gradi che separano le due cuspidi
vicine;
4. I significati della casa e l’eventuale presenza di pianeti nella parte della casa che precede la
cuspide placido e nella zona di transizione si manifestano in modo involontario (un po’ come il
significato della sequenza 1° campo-Ascendente-12° campo);
Sebottendorf: Una volta calcolate le cuspidi col metodo Placido si prendono i punti medi eclittici
tra le case adiacenti e questi diventano i confini delle case. Le cuspidi iniziali sono i punti centrali
delle case e i punti di maggior forza.
Bibliografia:
Marco Fumagalli “I moti del cielo” Ed. Cieloeterra, 2000
Giuseppe Bezza “Commento al primo libro della Tetrabiblos di Claudio Tolemeo” Ed. Nuovi
Orizzonti 1992
Giuseppe Bezza “I principi dell’arte nel XVII secolo: Bacone, Placido, Vitali” Phôs n. 4 Giugno 2002
Joan Trigo “Los sistemas de domificacion calculados por los astrologos arabes“
www.cassanya.com
Juan Antonio Revilla « Riyal-Note dalla Mailing List Riyal compute » www.cleodoro.it
Roberto Busceti “Le chiavi del cielo” Ed. Blue Diamone Publisher, Milano, 1992
Dieter Koch “Orientare la scelta tra i vari sistemi delle case” L.A. n. 103, 1996
Il circolo massimo che passa per il punto est ed ovest dell’orizzonte, per lo zenit ed il nadir, si
chiama Primo Verticale. Nel disegno lo vediamo rappresentato col colore verde.
A partire dallo Zenit, in direzione est ed ovest, si suddivide il Primo Verticale in dodici archi di 30°
ciascuno.
I poli di questa domificazione sono i punti Nord e Sud dell’orizzonte.
Dai poli vengono tracciati i circoli di posizione passanti per i dodici punti (in verde) del Primo
Verticale risultanti dalla suddivisione prima effettuata.
L’intersezione di questi circoli di posizione con l’Eclittica individua le cuspidi delle dodici case (punti
in rosso).
Ogni casa è quindi rappresentata dall’area di Sfera Celeste compresa tra due cerchi di posizione
adiacenti.
Domificazione Regiomontano
Il circolo massimo dell’Equatore Celeste risulta suddiviso dalla linea dell’Orizzonte e da quello del
Meridiano ed Anti-meridiano locale in quattro parti di 90° ciascuna, non importa a quale latitudine
si trovi l’osservatore.
A partire dal MC equatoriale, nella direzione est fino al Fondo cielo (IC), si suddivide l’Equatore
Celeste in sei archi di 30° ciascuno.
I poli di questa domificazione sono i punti Nord e Sud dell’Orizzonte. Dai poli vengono tracciati i
circoli di posizione passanti per i sei punti dell’Equatore Celeste (a,b,c,d,e,f,in blu) risultanti dalla
suddivisione prima effettuata.
L’intersezione sull’Eclittica dei circoli di posizione passanti per i sei punti individuati sull’Equatore
Celeste individuano le longitudini celesti delle cuspidi di sei case (a’,b’,c’,d’,e’,f’, in rosso), la X, la
11, la 12, la I, la 2 e la 3.
Ogni casa è quindi rappresentata dall’area di Sfera Celeste compresa tra due cerchi di posizione
adiacenti. Le longitudini celesti delle cuspidi delle restanti sei case si ottengono per opposizione
alle cuspidi delle sei case individuate.
Domificazione Alcabizio
I gradi di ascensione retta del parallelo di declinazione del grado ascendente vengono divisi in
quattro quadranti a partire dal grado di AR (ascensione retta) dell’Ascendente (d’). Ognuno dei 4
semiarchi ottenuti vengono divisi in tre parti.
I poli di questa domificazione sono i Poli Nord e Sud Celesti. Dai poli vengono tracciati i circoli di
declinazione passanti per i dodici punti ottenuti dall’operazione di trisezione dei quadranti. Nel
disegno vediamo i sei punti dell’Equatore Celeste (a,b,c,d,e,f,in blu) risultanti dalla suddivisione
prima effettuata.
L’intersezione sull’Eclittica dei circoli di declinazione passanti per i dodici punti individuati
sull’Equatore Celeste individuano le longitudini celesti delle cuspidi. Nel disegno vediamo le
cuspidi di sei case (a”,b”,c”,d”,e”,f”, in rosso), la X, la 11, la 12, la I, la 2 e la 3.
Domificazione Aequalis
Aequalis Casa-Segno
La seconda versione (n.2) è detta Aequalis dall’Ascendente. Calcolato il grado eclittico che sorge
ad oriente, le cuspidi delle dodici case saranno i gradi dei segni zodiacali in valore assoluto uguali
a quello del grado ascendente (nel nostro caso 11°E).
L’estensione in longitudine di ogni casa sarà rappresentata dai 30° gradi che vanno dagli 11° di un
segno all’11° del segno che segue nell’ordine zodiacale.
Il grado culminante (MC) coincide solo in casi eccezionali alla cuspide della X casa. Ciò di cui è
significatore risentirà degli argomenti rappresentati dalla casa nella quale viene a trovarsi (nel
nostro caso il 9° settore).
Aequalis dal Medio Cielo
La terza versione (n.3) è denominata Aequalis dal Medio Cielo. E’ in realtà quella meno utilizzata.
Calcolato il grado eclittico che culmina, le cuspidi delle dodici case saranno i gradi dei segni
zodiacali in valore assoluto uguali a quello del grado culminante (nel nostro caso 26°).
L’estensione in longitudine di ogni casa sarà rappresentata dai 30° gradi che vanno dai 26° di un
segno ai 26° del segno che segue nell’ordine zodiacale.
Il grado eclittico sorgente (AS) coincide solo in casi eccezionali alla cuspide della I casa. Ciò di cui
è significatore risentirà degli argomenti rappresentati dalla casa nella quale viene a trovarsi (nel
nostro caso il I settore).
Vediamo ora come viene suddivisa la sfera celeste secondo questo tipo di Domificazione.
Le aree di sfera celeste dei 12 settori dell’Aequalis si ottengono tracciando dal polo nord e sud
eclittico dei circoli di latitudine o meridiani eclittici, facendoli passare, come se si trattasse delle
cuspidi, per i gradi omologhi del grado ascendente (n.2), per i gradi zero dei segni zodiacali (n.1) o
per i gradi omologhi del MC (n.3) per ottenere la rappresentazione completa.
L’Aequalis è definito “sistema di Domificazione puro” in quanto i grandi cerchi che lo descrivono
fanno parte della stessa famiglia (la famiglia del sistema Eclittico).
Domificazione Porfirio
Il metodo di Domificazione Porfirio, come tutti quelli della tradizione, inizia dal computo dell'
Ascensione Retta del Medio Cielo (ARMC). Da esso ne derivano i gradi eclittici intersecati sia dal
Meridiano locale, sia dal cerchio massimo dell'Orizzonte (ad Est). Questi due gradi, insieme a
quelli opposti, disegneranno le Cuspidi delle Case Angolari (I, X, VII, IV). In questo modo il cerchio
eclittico risulta suddiviso in quattro quadranti. Le formule per il calcolo dell'AR del Medio Cielo e
dell'Ascendente sono le stesse del metodo cosiddetto Placido. Ogni arco eclittico definito dai
quadranti viene a sua volta suddiviso in tre archi uguali, individuando così il grado eclittico delle
Cuspidi delle Case intermedie. Nel suo libro ’Introduzione al Tetrabiblos, Porfirio precisa che nel
giudizio è necessario tener conto che i 5° già sorti del 12° Settore sono parte integrante della I
Casa (in ottemperanza ai dettami di Tolomeo), in quanto congiunti all’Ascendente. Ma questi 5°
Porfirio li intende sull'Eclittica e non sull'Equatore Celeste, come invece intendeva Tolemeo.
http://www.almugea.it/Didattica/Cosa%20si%20intende%20per%20Domificazione.html