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Dragon Ball GT

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Dragon Ball GT

ドラゴンボールGT

(Doragon Bōru Jī Tī)

Dragon Ball GT logo.png

Genere azione, avventura, fantascienza, fantastico

Serie TV anime

Regia Osamu Kasai

Composizione serie Aya Matsui

Char. design Katsuyoshi Nakatsuru

Dir. artistica Tadanao Tsuji, Takashi Yoshiike

Musiche Akihito Tokunaga

Studio Toei Animation

1
Rete Fuji Television

1ª TV 7 febbraio 1996 – 19 novembre 1997

Episodi 64 (completa)

Aspect ratio 4:3

Durata ep. 23 min

Editore it. Mediaset, De Agostini (VHS e DVD), Dynamic Italia (VHS), Yamato Video
(DVD)

Collana 1ª ed. it. Dragon Ball GT Collection

Rete it. Italia 1

1ª TV it.5 aprile – 18 dicembre 2001

Episodi it. 64 (completa)

Durata ep. it. 23 min

Dialoghi it. Tullia Piredda, Manuela Scaglione

Studio dopp. it. Merak Film

Dir. dopp. it. Paolo Torrisi

Preceduto da Dragon Ball Z

Seguito da Dragon Ball Kai

Dragon Ball GT (ドラゴンボールGT Doragon Bōru Jī Tī?) è una serie televisiva anime tratta
dal manga Dragon Ball di Akira Toriyama. Visto il grande successo del fumetto e delle serie
animate Dragon Ball e Dragon Ball Z da esso tratte, la Toei Animation decise di creare un
nuovo anime con una storia originale, sviluppando un seguito agli eventi del manga.[1]

La storia ha inizio cinque anni dopo[2] il 28º Torneo Tenkaichi, durante il quale Goku aveva
preso Ub come suo allievo.[3] A causa di un desiderio accidentale di Pilaf, Goku torna
dodicenne. Nel corso del successivo anno, Goku è costretto a viaggiare nell'universo insieme
a Trunks e Pan, per poi dover salvare la Terra da Baby, Super C-17 e i draghi malvagi.

Toriyama, che ha dato il titolo alla serie anime, ha dichiarato che la sigla "GT" sta per "Grand
Tour", in riferimento al viaggio nell'universo alla ricerca delle sfere del drago, che funge da
2
incipit all'intera serie. Nell'albo GT Perfect File Vol. 1 il titolo viene ricondotto invece a
"Galaxy Tour".[4]

Indice

1 Trama

2 Personaggi

3 Produzione

4 Media

4.1 Anime

4.1.1 Edizione italiana

4.1.2 Edizione statunitense

4.1.3 Musiche

4.2 Special

4.3 Altre opere derivate

5 Accoglienza

6 Collocazione nel franchise di Dragon Ball

7 Note

8 Bibliografia

9 Altri progetti

10 Collegamenti esterni

Trama

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Episodi di Dragon Ball GT.

A causa di un desiderio sbagliato di Pilaf, che evoca un nuovo drago con le sfere del drago
dalla stella nera, Goku torna bambino e le sfere si spargono in tutto l'universo. Re Kaio
informa Goku che se le sfere non verranno radunate entro un anno dal desiderio, la Terra
esploderà. Così Goku, Goten e Trunks decidono di partire alla loro ricerca, con Pan che

3
prende all'ultimo il posto di Goten. Dopo varie peripezie nell'universo, i tre incontrano il
robot Gil, che ha preso il posto del Dragon Radar, e radunano tutte le sfere. Quando Goku,
Trunks e Pan fanno ritorno a casa scoprono che Baby, un nemico appartenente alla razza
tsufuru incontrato durante il viaggio, è arrivato sulla Terra e ha preso possesso del corpo di
Vegeta. Solo raggiungendo il livello di Super Saiyan 4, grazie alla trasformazione in
scimmione d'oro, Goku riesce a sconfiggere l'avversario e salvare Vegeta.

Intanto nell'inferno, il Dr. Gelo e il Dr. Mieu — il malefico scienziato che ha creato Baby —
aprono uno squarcio tra il mondo degli inferi e il mondo dei vivi e creano una copia
artificiale di C-17 che, fondendosi con quello della Terra, dà vita a Super C-17. Goten,
Trunks, Pan, Ub, Gohan e Vegeta sconfiggono tutti i vecchi nemici che erano scesi dal varco
ma non possono nulla contro il cyborg. Goku, dopo aver sconfitto Freezer e Cell e aver
assistito alla morte del Dr. Gelo e del Dr. Mieu, riesce a distruggere Super C-17 con il Pugno
del Drago e grazie all'aiuto di C-18, infuriata per l'uccisione del marito Crilin da parte del
fratello.

A causa dei troppi desideri espressi nel tempo le sfere del drago si sono corrotte e, al
momento di evocare il drago Shenron, compare al suo posto un drago blu che poi si divide
in sette draghi malvagi. Goku e Pan sconfiggono con facilità i primi quattro, mentre Suu
Shenron e San Shenron riescono a tenere testa a Goku Super Saiyan 4, e vengono annientati
solo con grande sforzo. Per ultimo fa la sua apparizione Ii Shenron, il più potente dei sette
draghi, che sconfigge perfino Goku e Vegeta. L'unico a superare in potenza il drago è Gogeta
Super Saiyan 4: il risultato della fusione tra i due potenti Saiyan. Al termine della fusione
Goku viene sconfitto per proteggere la Terra, e a Vegeta viene perforata una spalla dal
drago malefico in un disperato ultimo tentativo di attacco. Goku raccoglie allora l'energia di
tutti gli abitanti dell'universo in una sfera Genkidama, disintegrando finalmente Ii Shenron.
Poco dopo, appare il drago Shenron originale che prende con sé Goku e torna in cielo,
apparentemente fondendosi con esso.

Cento anni dopo, Goku Jr. e Vegeta Jr. (discendenti di Goku e Vegeta) si affrontano nella
finale del 64° Torneo Tenkaichi sotto lo sguardo di un'anziana Pan, la quale riconosce un
Goku adulto in mezzo agli spettatori. Pan cerca di allora di raggiungerlo, ma Goku scompare
tra la folla e poi vola via sulla sua nuvola d'oro.

Personaggi

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Personaggi di Dragon Ball
e Personaggi di Dragon Ball GT.

4
Gran parte dei protagonisti delle precedenti serie sono ricomparsi anche in Dragon Ball GT,
ma i guerrieri più attivi all'inizio sono solo Goku, tornato bambino a causa di un desiderio
espresso con le sfere del drago dalla stella nera, Pan e Trunks.

Tra i nuovi personaggi introdotti nella serie vi sono: Red Shenron, il nuovo drago evocato
dall'unione delle sette sfere del drago con le stelle nere, dal potere di esaudire un desiderio;
il robottino Gil che aiuta Goku e i suoi amici a localizzare le sfere del drago; le macchine
mutanti del pianeta M-2 costruite dal Dottor Mieu, tra cui il Generale Lilde; la Squadra
Sigma e Baby, uno tsufuru intenzionato a vendicarsi dei saiyan, nonché l'antagonista del
primo arco narrativo della serie. Viene sconfitto, ucciso dai raggi solari e distrutto insieme
alla sua astronave dalla Kamehameha lanciata da Goku nella forma di Super Saiyan 4. Super
C-17 è la fusione tra la versione malefica di C-17 e il suo originale, nonché l'antagonista del
secondo arco narrativo della serie. Viene ucciso prima dal Pugno del Drago e poi dalla
Kamehameha lanciata da Goku dopo essere stato tradito da C-18 infuriata per l'uccisione di
Crilin. I draghi malvagi, nati dalle energie negative delle sfere del drago, sono invece gli
antagonisti dell'ultimo arco narrativo della serie.

Dragon Ball GT, inoltre, ripropone anche antagonisti apparsi nel manga e nelle due serie
anime precedenti. Durante l'arco di Super C-17, ad esempio, Nappa, Freezer, Cell, il Dottor
Gelo, l'esercito del Red Ribbon ed altri evadono dagli inferi per vendicarsi di Goku e
compagni, ma verranno nuovamente sconfitti. Altri personaggi, come Tenshinhan, Jiaozi,
Yajirobei e Yamcha, che erano stati tra i più attivi nel manga, in GT fanno soltanto brevi
camei non avendo però mai dei ruoli rilevanti.

Produzione

Il progetto Dragon Ball GT venne ideato interamente dalla Toei Animation e dal Bird Studio
di Akira Toriyama, creatore del manga originale. A contraddistinguere questa serie dalle
prime vi fu il cambio dello stile grafico, che portò a delle differenze molto marcate nello stile
di disegno, nei colori e nelle musiche adottate. Alla regia venne scelto Osamu Kasai, la
composizione della serie fu affidata ad Aya Matsui, mentre il character design fu progettato
da Katsuyoshi Nakatsuru, che collaborò anche alla creazione di diversi storyboard, poi
utilizzati sia nella serie che nella sigla finale[5][6]. Della composizione delle colonne sonore
si occupò Akihito Tokunaga, che prese il posto del celebre Shunsuke Kikuchi, che si era
occupato delle musiche nelle prime due serie. Il character design, le ambientazioni e gli
oggetti della serie, come la navicella dei protagonisti per partire per lo spazio, furono
realizzate da Akira Toriyama in persona[7][8]. Anche le lettere "GT" del titolo furono
disegnate da Toriyama, mentre gli altri autori pensavano ad alternative come "21", "Z2",
"WW" (Wonder World) e "G-UP" (Growing Up)[9]. Toriyama disegnò il logo nel dicembre

5
1995[10].

I personaggi principali di Dragon Ball GT: da destra Goku, Trunks e Pan

Per realizzare la nuova serie era necessario, innanzitutto, una trama in grado di
appassionare i fan del manga e delle precedenti serie animate. Secondo lo staff creativo, la
storia di Dragon Ball ruotava sulla crescita del protagonista Goku e per questo si decise di
concentrare la terza serie nuovamente su quest'ultimo. Tuttavia, gli autori capirono che
Goku era diventato troppo forte e anziano per continuare a parlare della sua crescita, e
perciò decisero di farlo tornare bambino ed indebolirlo[9]. Essendo difficile trovare dei
nemici sulla Terra in grado di rivaleggiare con Goku, le avventure del protagonista vennero
spostate nello spazio e venne creato come nemico principale il parassita Baby[11]. La Toei
Animation era indecisa su chi scegliere come compagni di viaggio di Goku nel corso della
terza serie e, alla fine, la scelta ricadde su Trunks e Pan. Il primo, poiché è "forte come
Vegeta e intelligente come Bulma", mentre la seconda poiché è "la nipote sia di Goku che di
Satan" e, secondo gli autori, era un elemento interessante da approfondire[12]. Al trio
venne aggiunto come espediente comico il robottino Gil; durante la fase di produzione
antecedente all'inizio della trasmissione, questo personaggio era ancora senza nome e
allora Toriyama gli affibbiò il nomignolo di Ojama Robot, ovvero "Robot che disturba"[13]. Il
personaggio di Vegeta venne riproposto con i baffi ed un taglio di capelli più corto. Nel
prosieguo della storia decide però di tagliarsi i baffi sotto esortazione della figlia Bra.
Secondo alcune indiscrezioni mai confermate, un ragazzo imparentato con Toriyama
avrebbe detto che Vegeta sarebbe stato meglio senza baffi e, dopo aver sentito questa
frase, lo staff decise di togliere i peli facciali al personaggio[12].

Tutti gli antagonisti di Dragon Ball GT, hanno un'origine precedente alla storia di Dragon
Ball. Gli autori, infatti, pensarono fosse una buona scelta sviluppare maggiormente degli
antagonisti presenti in storie minori, piuttosto che inventarne dei nuovi[14]. Nel caso di
Baby, ad esempio, egli fa riferimento al popolo degli tsufuru, citato per la prima volta
nell'episodio 20 di Dragon Ball Z, mentre Super C-17 ripropone ancora l'esercito e i cyborg
del Red Ribbon. Nel caso dei draghi malvagi, invece, questi personaggi fanno riferimento alle
sfere del drago, l'elemento fulcro dell'intera storia di Dragon Ball. Gli autori, infatti,
volevano che il pubblico si rendesse conto delle sfere del drago grazie alla comparsa di nuovi
nemici, appunto i sette draghi malvagi. Per contrastare dei nemici così forti, inoltre, lo staff
decise di proporre al pubblico un nuovo stadio di Super Saiyan, che avrebbe superato i
precedenti: il Super Saiyan 4[15]. Per distinguerlo dai precedenti stadi, gli autori di GT,
decisero di dare a quest'ultimo stadio un aspetto molto più selvatico. Il disegno del Super
Saiyan 4 venne completato appena 5 mesi prima dell'inizio della trasmissione della
serie[16].

Media

6
Anime

Originariamente, la serie doveva concludersi con l'arco di Baby, ma poi gli autori decisero di
aumentare il numero degli episodi della serie da 40 a 64. I 64 episodi vennero trasmessi in
Giappone poco dopo la conclusione di Dragon Ball Z, su Fuji TV a partire dal 7 febbraio 1996,
per poi concludersi il 19 novembre 1997. Dragon Ball GT non fu pubblicato in edizione home
video fino al 15 giugno 2005, otto anni dopo la sua trasmissione originale. Si tratta di una
rimasterizzazione della serie in un box di 12 DVD, acquistabile esclusivamente su
ordinazione e chiamato "Dragon Box"[17]. Il contenuto del box è stato in seguito reso
disponibile in 11 DVD individuali da 6 episodi ciascuno, pubblicati dal 6 febbraio 2008 al 4
giugno 2008[18][19].

Edizione italiana

Copertina del primo VHS dell'edizione Deluxe Collection a cura della Dynamic Italia e De
Agostini

In Italia è andato in onda su Italia 1 subito dopo la conclusione di Dragon Ball Z, a partire da
giovedì 5 aprile 2001. Le puntate venivano trasmesse a cadenza giornaliera, dal lunedì al
venerdì. Per due mesi andarono in onda i primi due archi narrativi, composti in totale da 47
episodi, per poi sospendere la programmazione in estate. La messa in onda riprese
dall'inizio nell'agosto 2001: le repliche e le prime 5 puntate inedite furono trasmesse con la
stessa frequenza di prima, mentre gli ultimi 12 episodi contemplarono una suddivisione di
due a settimana, il martedì ed il giovedì. Dragon Ball GT è stato poi negli anni replicato più
volte da Italia 1: sull'ora dismesso canale satellitare di Sky Italia Teen Television dal 2003, su
Hiro, canale a pagamento di Mediaset Premium, a partire dall'8 dicembre 2008 ed infine su
Italia 2, dal 25 novembre 2014. L'edizione Mediaset è stata doppiata nello studio Merak Film
di Milano, con la traduzione affidata alla C.I.T.I e i dialoghi di Tullia Piredda e Manuela
Scaglione. Della direzione del doppiaggio si è occupato Paolo Torrisi, che è anche la voce di
Goku adulto[20]. Il doppiatore di C-17 non è lo stesso di Dragon Ball Z per evitare la
presenza di due personaggi con la stessa voce: Patrizio Prata, che aveva doppiato il cyborg
nella serie precedente, era infatti stato già assegnato a Goten per la serie GT.

La versione italiana di Dragon Ball GT trasmessa su Italia 1 presenta il cambio delle sigle
originali giapponesi, che sono state sostituite con la sigla di Giorgio Vanni sia all'apertura che
alla chiusura dell'episodio. Come nelle precedenti serie, sono stati rimossi nomi e riferimenti
alla cucina e alla cultura nipponica ed è stato effettuato un doppiaggio "alleggerito", dove,
ad esempio, parole come "morire", "uccidere" e "ammazzare" sono sostituite da sinonimi e
locuzioni quali "fare fuori", "distruggere" o "spedire all'altro mondo". Nel resto della serie
non ci sono invece censure video, fatta eccezione per la rimozione degli eyecatch. I nomi dei

7
personaggi sono quasi tutti originali, fatta eccezione per Valese, la ragazza di Goten, che in
originale si chiama Palace (パレス Paresu?)[21], e i personaggi a cui era stato cambiato il
nome nella prima serie Dragon Ball, come Piccolo diventato Junior. Anche le tecniche hanno
ricevuto traduzioni approssimative o distaccate e addirittura a volte cambiate durante l'arco
degli episodi. Ad esempio la nuova tecnica di Vegeta, il Final Shine Attack è stato tradotto in
diversi modi: Raggio Lucente Finale, Attacco Finale e Lampo Finale.

Dragon Ball GT è stato distribuito per la prima volta in Italia da De Agostini nel 1999, prima
della trasmissione su Italia 1[22]. Quest'edizione era raccolta in 32 cassette VHS, pubblicate
sulla collana Dragon Ball GT Collection. Venne poi riedita dalla stessa De Agostini e in
seguito da Dynamic Italia sulla collana Deluxe Collection, in 13 uscite nelle videoteche e
nelle fumetterie, con la copertina plastificata invece che in cartoncino. In queste
pubblicazioni furono mantenute le sigle originali giapponesi, limitate a Dan dan kokoro
hikareteku (con la prima versione video) e Hitorijanai per tutti gli episodi, senza sostituirle
con le successive come invece nella versione originale. L'intera serie è anche stata raccolta
da Yamato Video in 13 DVD da cinque episodi ciascuno, pubblicati dal 3 maggio 2006 al 31
maggio 2007[23][24] e poi raccolti in tre box[25]. Nel settembre 2007 la De Agostini ha
distribuito la serie in DVD nella collana intitolata Dragon Ball GT DVD Collection. Essa si
compone di 32 dischi da due episodi ognuno. Gli extra comprendono oltre all'audio e le sigle
originali, anche schede su personaggi, luoghi e ambientazioni[26]. Dal 14 dicembre 2016
all'8 marzo 2017 La Gazzetta dello Sport ha venduto una collana di DVD di Dragon Ball GT
composta da 13 uscite con 5 episodi l'uno[27].

Il finale, tagliato nella versione italiana dell'anime sia per quanto riguarda la televisione sia
per quanto concerne l'edizione home video in videocassetta, è stato invece mantenuto nei
DVD prodotti da Yamato Video e distribuiti anche da De Agostini, insieme alle anticipazioni
di tutte le puntate, ma con audio giapponese e sottotitoli in italiano poiché trattasi di scene
mai doppiate.

È l'ultima serie in cui, nell'edizione italiana, Goku e Freezer sono doppiati dalle loro voci
storiche: Paolo Torrisi e Gianfranco Gamba; dalla successiva serie, a causa della prematura
morte, saranno sostituiti da Claudio Moneta e Federico Zanandrea.

Edizione statunitense

L'adattamento statunitense di Dragon Ball GT è andato in onda su Cartoon Network dal 7


novembre 2003 al 9 aprile 2005 in un'edizione radicalmente alterata. La Funimation
Entertainment decise infatti di tagliare i primi 16 episodi della serie, l'arco delle Sfere del

8
Drago dalle stelle nere, e di sostituirli con una singola puntata prodotta appositamente, che
riassume gli eventi dell'arco. I produttori dell'adattamento hanno motivato questa scelta
come un tentativo di preservare i telespettatori dal tono leggero e scherzoso dei primi
episodi e di immergerli direttamente negli scontri che caratterizzano il resto della serie. La
Funimation registrò inoltre una nuova colonna sonora e sostituì le sigle di apertura e di
chiusura con delle versioni in inglese in stile rap che si discostano parecchio dalle versioni
originali[28]. In questa edizione fu inoltre cambiata la collocazione temporale della serie,
ambientandola non 5 anni dopo lo Z, bensì 10.

L'edizione home video è stata pubblicata su VHS e DVD dall'aprile 2003 e contiene sia la
versione modificata che quella originale a iniziare dall'episodio 17[29]. I primi 16 episodi
della serie sono stati raccolti in cinque volumi, chiamati "Lost Episodes", e pubblicati tra
luglio 2004 e febbraio 2005[30][31]. Due anni dopo la Funimation ha iniziato una nuova
pubblicazione della serie in DVD, mettendo stavolta gli episodi nel giusto ordine
cronologico. Il primo box è uscito il 9 dicembre 2008, mentre il secondo è stato distribuito
dal 10 febbraio 2009[32][33]. Il 21 settembre 2010 è stato invece pubblicata la serie
completa, raccolta in un cofanetto unico[34].

Musiche

Giorgio Vanni ha cantato la sigla italiana della serie.

Le musiche di Dragon Ball GT sono state composte da Akihito Tokunaga. La serie usa come
opening per tutte e 64 le puntate Dan dan kokoro hikareteku (DAN DAN 心魅かれてく?),
cantata dalla band j-pop Field of View[35]. La prima sigla di chiusura è stata Hitorijanai (ひと
りじゃない?), cantata dai Deen e trasmessa in Giappone dall'episodio 1 al 26[36]. A partire
dall'episodio 27 la serie ha adottato la canzone di Zard Don't You See! come ending[37]. La
puntata 42 segna il cambio di sigla successivo, a partire dal quale viene usata Blue Velvet,
cantata da Shizuka Kudo[38]. Sabitsuita machine gun de ima o uchinukō (錆びついたマシン
ガンで今を撃ち抜こう?), cantata dal gruppo Wands, è presentata nell'episodio 51 ed è stata
usata come sigla di chiusura per i restanti episodi, tranne che per l'ultimo, che utilizza la
sigla di apertura[39].

Nella versione televisiva italiana i temi giapponesi sono stati sostituiti dalla sigla Dragon Ball
GT - It's you and me, cantata da Giorgio Vanni, mentre per le immagini sono state usate
scene prese da episodi a caso e altre prese proprio dalle sigle originali. Nella trasmissione
dei primi episodi, nel 2001, la sigla iniziale era nella classica versione da due minuti, così
come quella finale, sempre invariata; successivamente, con la seconda tranche di episodi
nello stesso anno, per quella iniziale è stata utilizzata la versione completa da quasi tre

9
minuti. Per le repliche, a partire dal 2007, la sigla è stata tagliata alla durata di un minuto.

Special

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Dragon Ball GT: L'ultima
battaglia.

Come seguito di Dragon Ball GT è stato prodotto uno special TV intitolato Gokū gaiden! Yūki
no akashi wa sūshinchū (悟空外伝! 勇気の証しは四星球? lett. "La biografia di Goku! La
prova di coraggio e la sfera con 4 stelle"), spesso abbreviato semplicemente in Goku Gaiden.
È stato trasmesso in Giappone dalla Fuji TV il 26 marzo 1997 tra l'episodio 41 ed il 42[40].
Ambientato 100 anni dopo l'uccisione di Baby, esso riprende gli avvenimenti precedenti al
Torneo Tenkaichi dell'ultimo episodio della serie. Pan, ormai anziana, ha un nipote che è
uguale a Goku, da questo il nome Goku Jr., che dovrà dimostrare che in lui c'è ancora
sangue saiyan[41].

Lo speciale è stato trasmesso per la prima volta in Italia il 24 dicembre 2003 su Italia 1, col
titolo Dragon Ball GT: L'ultima battaglia, subito dopo la conclusione di Dragon Ball - La saga.
Edito sempre da Mediaset, questa è stata l'ultima volta in cui il doppiatore Paolo Torrisi ha
prestato la voce alla versione adulta di Goku prima della sua scomparsa.

Altre opere derivate

Copertina del secondo volume dell'edizione italiana edita da Star Comics

Esistono due guide ufficiali dedicate a Dragon Ball GT, intitolate Dragon Ball GT Perfect Files
e pubblicate in Giappone il 24 maggio e il 17 dicembre 1997 da Shūeisha. Esse includono
informazioni aggiuntive sulla serie, illustrazioni, interviste e vari extra. Le copie dei due
volumi sono state esaurite per molti anni, fino a quando nell'aprile 2006 furono ristampate
e queste nuove edizioni sono tuttora in commercio[42][43]. In Italia le due guide sono state
pubblicate da Star Comics all'interno della testata Anime Comics il 3 novembre e il 3
dicembre 2002[44][45].

Un anime comic derivato dalla serie televisiva ha iniziato la serializzazione nell'edizione di


gennaio 2014 della rivista di Shūeisha Saikyō Jump, pubblicata il 4 dicembre 2013[46].

Accoglienza

10
La serie animata Dragon Ball GT, rispetto alle precedenti due, ha ricevuto numerose critiche
negative, portando molti fan a disconoscere l'anime come sequel della serie[47], posizione
rafforzata anche dal fatto che questo seguito non è stato né tratto dal manga originale di
Toriyama, né creato direttamente dall'autore, ma dallo staff dell'anime. Sul sito Anime
News Network ha una valutazione di 5,4 su 10, basata sui voti di 3285 utenti[48], mentre
nell'Internet Movie Database ha una media di 6,9/10, scaturita dalle valutazioni di 16.400
utenti[49].

Il sito IGN ha definito Dragon Ball GT "decisamente repellente" e l'ha accusato di aver
rovinato i personaggi principali, come ad esempio Vegeta e Trunks, definiti "goffi" rispetto
alle precedenti serie[50]. La critica non ha risparmiato neanche la trama, a cui è stato
rimproverato di far uso di una formula già mostrata nelle serie precedenti[51]. Anime News
Network, tuttavia, lo ha descritto come "un viaggio piacevole, se non preso
seriamente"[52]. Jonathan Clements e Helen McCarthy hanno scritto nella loro enciclopedia
The Anime Encyclopedia, Revised & Expanded Edition: A Guide to Japanese Animation Since
1917, che "la nuova serie sembra aver perso la sua magia"[53]. Tim Jones di T.H.E.M. Anime
gli ha assegnato una stella su cinque. Nonostante riconosca agli sviluppatori il merito di aver
migliorato la grafica e la colonna sonora, ha criticato il design dei personaggi e la scelta di
ridurre il cast originale a dei meri camei e ha definito l'umorismo come "forzato"[54]. Akira
Toriyama, l'autore del manga Dragon Ball, ha invece dichiarato di aver apprezzato
l'adattamento animato e di ritenere che la Toei abbia fatto un "buon lavoro"[55].

L'anime ha comunque riscontrato un grande successo in termini di vendite e auditel. Anche


in Italia, infatti, gli ascolti della serie GT sono stati paragonabili a quelli di Dragon Ball Z, e di
gran lunga superiori alla prima serie animata, che gli hanno consentito numerose repliche,
ed il piazzamento nel lunch time di Italia 1[56]. Oltre a questo, pur essendo pochi i titoli
dedicati esclusivamente a Dragon Ball GT nel franchise dei videogiochi dedicati alla serie, i
suoi personaggi e trasformazioni sono stati ripresi da un gran numero di giochi di Dragon
Ball Z, come ad esempio la serie Budokai Tenkaichi.

Collocazione nel franchise di Dragon Ball

Nonostante Dragon Ball GT sia stata ufficializzata come l'ultima parte della storia di Dragon
Ball, nel corso degli anni sono stati prodotti diversi film, special e remake riguardo alla saga
di Dragon Ball, sempre comunque ambientati prima degli eventi di GT. Nell'episodio 55 Ti
raggiungerò, Kaarot!, Vegeta e Bulma parlano dell'amplificatore di onde Bluetz e accennano
ad un possibile Super Saiyan 5, livello mai apparso nella serie regolare. Questo fatto,
congiunto all'attaccamento dei fan alla serie, ha portato molti a speculare su un possibile
proseguimento della serie di Dragon Ball, come Dragon Ball AF, speculazioni sempre

11
ufficialmente smentite dalla Toei Animation e dallo stesso Akira Toriyama.

A seguito della conclusione della serie celebrativa Dragon Ball Kai, in Giappone dal 5 luglio
2015 è andata in onda una nuova serie animata prodotta dalla Toei Animation la quale ha
visto un maggiore coinvolgimento di Akira Toriyama: Dragon Ball Super[57][58], ambientata
durante i 10 anni che intercorrono fra la sconfitta di Majin Bu e la fine di Dragon Ball Z,
rinarrando e rielaborando anche gli eventi dei film Dragon Ball Z: La battaglia degli dei e
Dragon Ball Z: La resurrezione di 'F'[59].

Note

^ Dragon Ball GT Perfect Files vol.1, p. 81

^ Cinque anni dopo nella versione originale, 10 anni dopo nell'edizione statunitense di
FUNimation e nell'edizione italiana

^ Dragon Ball GT Perfect Files vol.2, L'eta dei personaggi, pag.74-75

^ (EN) Production Guide - Toriyama's Contributions to the Anime, Kanzenshuu.com. URL


consultato il 7 febbraio 2014.

^ Dragon Ball GT Perfect Files vol.1, p. 35

^ Dragon Ball GT Perfect Files vol.1, p. 82

^ Dragon Ball GT Perfect Files vol.1, pp. 32-34

^ Dragon Ball GT Perfect Files vol.1, p. 87

Dragon Ball GT Perfect Files vol.1, p. 36

^ Dragon Ball GT Perfect Files vol.1, p. 79

^ Dragon Ball GT Perfect Files vol.1, p. 38

Dragon Ball GT Perfect Files vol.1, p. 37

^ Dragon Ball GT Perfect Files vol.1, p. 34

^ Dragon Ball GT Perfect Files vol.2, p. 78

^ Dragon Ball GT Perfect Files vol.2, p. 76

12
^ Dragon Ball GT Perfect Files vol.2, p. 77

^ (EN) Home Video Guide Dragon Ball GT DVD Box – Dragon Box, Kanzenshuu.com. URL
consultato il 23 aprile 2014.

^ (JA) DRAGON BALL GT1 [DVD], Amazon.co.jp. URL consultato il 23 aprile 2014.

^ (JA) DRAGON BALL GT #11 [DVD], Amazon.co.jp. URL consultato il 23 aprile 2014.

^ Antonio Genna, "Dragon Ball GT", Il mondo dei doppiatori. URL consultato il 23 aprile
2014.

^ Si noti a tal proposito che i segni sillabici "pa" (ぱ in hiragana, パ in katakana) e "pa" (ば
in hiragana, バ in katakana) — esattamente come per le lettere "r" e "l" in giapponese la "b"
e la "v" sono espressi con lo stesso suono — sono scritti in maniera simile.

^ Lo strillo delle copertine riportava la frase "Mai visto in TV!".

^ Dragon Ball GT #01 (Eps 01-05), Amazon.it. URL consultato il 23 aprile 2014.

^ Dragon Ball GT #13 (Eps 61-64), Amazon.it. URL consultato il 23 aprile 2014.

^ Dragon Ball GT - Raccolta 3 Box, Yamato Video. URL consultato il 23 aprile 2014.

^ De Agostini: arriva Dragon Ball GT DVD collection, AnimeClick.it, 18 settembre 2007.


URL consultato il 7 febbraio 2014.

^ Andrea Izzo, I dvd di Dragon Ball GT in edicola con La Gazzetta dello Sport: il piano
dell’opera, su News in Diretta, 8 dicembre 2016. URL consultato il 14 marzo 2017.

^ (EN) Dragon Ball GT in America, Kanzenshuu.com. URL consultato il 23 aprile 2014.

^ (EN) FUNimation announces DBGT, Anime News Network, 18 gennaio 2003. URL
consultato il 23 aprile 2014.

^ (EN) Dragon Ball GT - The Lost Episodes - Reaction (Vol. 1), Amazon.com. URL consultato
il 23 aprile 2014.

^ (EN) Dragon Ball GT - The Lost Episodes - Activation (Vol. 5), Amazon.com. URL
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale, su toei-anim.co.jp. Modifica su Wikidata

Dragon Ball GT, su AnimeClick.it. Modifica su Wikidata

(EN) Dragon Ball GT, su Anime News Network. Modifica su Wikidata

15
Dragon Ball GT, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net. Modifica su Wikidata

(EN) Dragon Ball GT, su Internet Movie Database, IMDb.com. Modifica su Wikidata

(EN) Sito ufficiale di Dragon Ball GT della Funimation Entertainment.

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