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La terapia cognitiva analitica[1] (in inglese Cognitive Analytic Therapy o CAT) è una forma di
psicoterapia di breve durata, basata sull'integrazione fra psicoterapia cognitivo-
comportamentale (CBT) e dinamica. Inizialmente sviluppata negli anni '80 da Anthony Ryle per
il trattamento di disordini nevrotici, è ora utilizzata per il trattamento di disturbi di personalità,
e in particolare per i disturbi borderline.[2]
È una terapia definita dai suoi praticanti come di tipo collaborativo, non manualizzata,
applicata per esaminare le modalità secondo cui una persona pensa, esperisce le emozioni,
agisce nel mondo rispetto agli eventi di vita e le relazioni che fondano queste esperienze
(spesso derivate dall'infanzia o dalle prime esperienze di vita).
Concetti relativi alle zona di sviluppo prossimale (ZSP) e al concetto di sviluppo di Lev Vygotskij.
La teoria dei Costrutti personali di George Kelly e il suo lavoro sulle griglie di repertorio; un
approfondimento relativo alle modalità secondo cui la gente attribuisce significato al proprio
mondo (“uomo come scienziato”) lavorando in modo cooperativo con i pazienti;