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IL MESTIERE DI POLIGRAFO A Firenze, dal 10 al 12 aprile, it Sindecato, Nazio- tule Serittar, ba prommosso, e svolto in collaboraco- ne. col « Gabinetio G. P. Vieusteux », un Convegno Sul tema: «Lo scrittore, la stampa ele tresmissioni radiotelevisie ». Dopo wn saluto di Giorgio La Pina, i Rafaello Te edi Giovanni Tadini Buonin- ‘ean, e una introdusione di Libero Biglreii, sot tole presidensa di Giacomo, Devoto, hanno, preser- ‘ato relacioni e. comunicasioni Franco Antonicelli — che a impowato Ht dibatito mela rg pisare more Bete" ‘Gofredo Bellon, Clover! ‘Mee this, Bree Del bts Bloor Serie She atts, cbs Price, Leone Pion, Gabric: sade io @ i testo dalinteeento. poemico dt Alberto Wits, eco dun pone Non ¢ scrittore, credo, che almeno per una volta non abbia considerato la caztiera letteraria come una scelta inevitabile fra due ipotesi: Timpegno divorante e totale alla Balzac o alla Hugo in tun'opera sempre pid enorme ¢ mai compiuta, o la rinuncia altret- tanto totale di Rimbaud, atteggiamento non meno grandioso € ma- gnanimo. Senza trascurare, beninteso, una terza possibilita da tener Sempre presente: morire al momento giusto come Radiguet... Poi le cose, si sa, nella realta vanno assai diversamente. E il dilemma pratico si presenta di solito sotto altta forma. La lettera- fura non 2 nutriente; non lo & mai stata; e forse non & neanche giusto che lo sia. Lo scrittore potra ragionevolmente optare per Ja soluzione onesta e collaudata del « secondo mestiere »: tradizional- mente «il pitt lontano possibile della letteratura ». Per parecchie 68 re al giorno vender’ degli oggetti 0 tratteri coi clienti, 0 sposterd carte in uffcio. Poi, nelle serate o net sabati pomeriggio che altri dedica alla danza o alle passeggiate, coltiverd il suo ortino, una pa- ginctta dopo Valtra, con la trepida circospezione di chi va Tamante nei tre quarti d’ora fra la colazione e la riapertura del- Tufficio, Molto bene. Beato chi riesce a dividersi in compartimenti ‘cosl giudiziosi, Ma questa soluzione non tiene conto del fatto che In letteratura pud essere prima di rutto una malattia e un vizio: come Vesibzionismo 0 Vubriachezza. I soliti psicanalisti americani da vaudeville non hanno nessun dubbio. E’ proprio una neurosi, ¢ deriva dagli spasimi del bambino piccolissimc cui 1a madre nega la poppata, lasciandolo in preda ai sette terrori d'essere affamato, divorato, avvelenato, soffocato, annegato, castrato, tagliato @ pezzi... Giusto cosi che il bambino ‘cerchi di vendicarsi con atti d’aggressione inconsulti, Come conse- guenza viene punito. Ma mentre qui il bambino « normale » riesce a distrarsi in giochi di varia fantasiosita, Io scrittorino in erba insi- steri sulle aggressioni, quindi sulle punizioni; come risultato diventa tun masochista psichico oralmente regresso; e a questo punto ® ine- vitabile che una volta adulto sbraghi nella poligrafia, Non suona del tutto diversa la diagnosi del Dottor Blanchot, ceseguita alzuni anni fa sugli excreta autobiografici del paziente Michel Leitis: Perc uno srive? Prima di tatto, por suagire alla gratuita dele ner lin mire wm toro mimi per ule ePEipace di guitare. pr ta lp tere periclo repmeretao. in alr iad «como. actomnato del toro x Incline, restacare. a opere Bie potea iaminaro se sexo, tamination di, Plo eso tempo lira di talune ortession! e permateal di fuduimgcre ne” toraeptenese ite» Piadnenteseroere en Tibi be poise extereponolora e per mol ald libri ¢ per Ie let lercta'a in generale trade. «il rovescio delle care» fecrdo ve Were tin’ ate Ta foro nade. poco ccttante le rela ce formavana Wan po meno tracts, sto le jaca brant» dist ar sents “Tutte queste intercon! rispondono 4 problem da cnt la lettre tera tons pare, mat Scivere non & Ment, te erbere 10m fe Sane sre hv movimento pono dt rich, ebe To combier) Than modo 0" nelle. "Serivere on 8. che tn aieo. sens ele ‘fe questo. gioco non diventa urlesperienss avventurosa; ma chi Vaf- Front occa ne stneds di ol ignore Tascta, © dove, Pub ep prem Gib che non san € eB che alt tedice dt ape Epa lai tae rede ‘emt a omens ae Sorvere, fede‘ ts che le parle non essano evo dete mani dt pa abl. o In questi casi 8 vano prescrivere al malato 1a cura del « se- condo mestiere »: vano come limitare allalcoolizato il numero dei bicchietini, o spaventare il bambino col timore dell'inferno 0 della pazria se non sta fermo con la manina. Alla pazzia, come al cuore, non si comanda. Tl «nervo scrivano », come mi pare che si dica qui a Firenze, & una smania ossessiva, una coazione fra Te pit cupe; ¢ lo serittore non se ne libera né di giorno né di notte. Non & mai in vacanza. Non mangia altro che letteratura; e non secerne altro. Siccome quindi non gli rimane alcun margine per altre atti- wit, decider — ¢ non & che abbia mole seelte — di campac anche sopta. Nasce cos) il poligrafo. ss TH polio: dito con, pure uaa, patra fgureta passabil- mene odio probabilmente, miserable: se, siamo quasi tutti poligrafi, e vi prego anzi di accogliere queste confidenze pro- Ppt « coioaael ar Guioutnteia ee non & neanche il ‘caso di sbattersi tanto git. Dopo tutto sono stati poligrafi — ciot scrittori torali — quasi tutti gli autori che ammitiamo, sospinti insieme da demoni neurotic privati e dalla spinta ansiosa di far fronte alla realtd a tutti i livelli, con toni e strumenti e « passi » diversi: dal romanzo al racconto alla recensione al saggio-allo scritto ‘ccasionale politico o di costume, di teatro 0 di viaggio o di eco- rnomia o di musica.. tanto che se ci si libera dalla pigra schiavith i « generi » letterari secondo « meriti » cervel- secondo categorie aristoteliche 0 proto- collari, cerimoniali o alberghiere: prima la poesia, seconda la. crk- tica, ¢ avanti il romanzo, e indietro il saggio....possiamo bene considerare Goethe ¢ Gide, Henry James ¢ Flaubert, D. H. Law- rence e Thomas Mann, Sartre ¢ la Woolf ¢ Orwell ¢ Camus tutto sommato come autori ciascuno di un unico smisurato Journal ete- rrogeneo ¢ ribollente, come un pentolone dove entra tuito © non ci si priva di nulla! Saggistico, signore mie! Basta del resto aprire la Recherche 0 Luomo senza qualit2: come proliferano e s'intrecciano <‘ttama » € personaggi e conversazioni ¢ descrizioni, e « divag: Healy dese, tcensoc, omevecoa! Jettsaie, omumettt loge i, considerazioni sull'arte, teatrini ed enciclo- ie det pit svariati « generi »... Bde eee poi se alcuni autori come Musil 0 Joyce seriscono tutto in un immenso romanzo-coacervo che provi a « mi- ‘mare > in tutti i suoi «pian» i molteplici piani della realtd, ed altri eutori come lt Woolf 0 Madox Ford scindono i loro materiali per confezionarne scampoli sotto forme di articoli per lo Spectator 0 il Times Literary Supplement... In tutte due i casi agiscono come 70 Balzac 0 Dickens che se ne ridono del romanzo soidisant « ben fatto », cio’ di pura trama; hanno troppi interessi vivi e prepotenti, extrevageati,ciot attinenti non alla letteratura, pura ma a ura in generale © sopratutto alla vita; © considerano la. propria ‘opera come un mezzo percettivo ed espressivo insieme per far fron- te a tutti, Come del resto Rabelais ¢ Cervantes, Boerio e Sade, Pe. tonio ¢ Swift, Burton ed Erasmo, e Montaigne, e Peacock, ¢ Bu- tler, ¢ Sterne, e Gadda; e gli stessi Tolstoi e Dostoievski, con in ‘comune almeno una medesima impazienza nel fermate la trama per lanciarsi nelle « divagazioni » pid’ apparentemente speticolate; lo stesso Manzoni, che di colpi di poligrafismo ne da, da realista cri tico, non male, con senza il pretesto dell'Anonimo: dalla Biblio. teca Amb:osiana a quella di Don Ferrante, dalla calata delle bande alemanne alla vigna di Renzo... Fino al massimo monumento del oligrafistio, che & naturalmente il Bouvard ct Pécuebet... +». Dimostrando coi fatti com’? insensata la rozzezza dei retori che considerano la letteratura secondo un concetto tolemaico, cio® centrato prima di tutto sulla narrativa e nell'ambito di questa sul romanzo ttadizionalmente « ben fatto», col suo capo ¢ la sua coda ¢ tutte le sue robine a posto (come se un brutto romanzo fosse pitt « giuso » o pid « nobile » di un bel saggiol): il criterio dello Steso Gide che dasifin come norma i eostlleta rds pare saa scorie di lavoro che non appartengano specificamente alla narra- tiva, Esempi tipici, Adolphe, La princesse de Cleves. Ma poi com- pone un Diario che non finisce pit. E come se non bastasse, i Faux-monrayeurs; © il Journal des Faus-monnayeurs.. Giudicare cecentriei 0 marginali 0 comunque un po’ cioni in base al loro poligrafismo Voltaire 0 Steme o Cervantes 0 Gadda & In stessa diagnosi dei medici di Brobdignag, che trovano Gulliver un lusus naturae. Mentre & chiaco che si tratta di artisti rigorosi e coerenti ruttaltro che eccentrici o imperfetti rispetto genete che si sono scelto: il coacervo enciclopedico esuberante ¢ ironico che accumula con folle istinto da gazza ladra nartativa e sageistica, tragedia ¢ farsa, verso e prosa, dialoghi ¢ interludi, ¢ le sublimiti, = le bassezze, inventati, cataloghi, listini, contraddizio- ani, luoghi comuni, insult... Cost come sono tigorosi'e coerenti, si capisce, Benjamin Constant o Jane Austen rispetto al Joro genere si basa invece sul togliere e non nell'aggiungere. Il torto, la follia, & di chi, pretende di sostenere che il romanzo « puro » alla Jane Austen sia pit. o meno « nobile » o «giusto » tispetto alle ‘ integrazicni » proliferanti det Cervantes 0 dei Joyce, © in base uesto criterio giudica poi abnorme o fallto il Bouvard rispetto al- WAdolpbe 0 Lomo sence quits penal Gattopardo In cost buona compagnia, cosi chic, il nostro poligrafo, ha fatto uns lunghissima carrera,’ con altcrne fortune di splendori e dalla Rom imperile di Ovidio e Macroblo in pol. Ma gene- almente si trova meglio nelle epoche alessandrine, a partire dal prima, perché Ii accanto alla « parte » della creazione artistica esi- Ste e prospera un largo margine d'attivith divulgativa: di diffusione delle idee ¢ di progresso nella storia del gusto. TI nostro Cinque gento & stato un'epoca alessandrina? Tl nostro amico, comunque, za Ii che impazzava, E nel Settecento si & creato una tal quantith i meriti, fea Parigi e Milano, che gli siamo ancora tutti debitori, dovremmo ringzaiarlo. tutti # giorl, Nel Ontocento x comincia: to a sbragare, almeno in Italia; e durante il fascismo ha toccato fondo. Istigato e conculcato dalle circostanze, infatti, non gli & sem- brato vero di abbandonarsi con un certo sollievo ‘ad aleuni fra i principalinemici della nazione italiana: che sono la pomposita, la seriositi, Ia retorica accademica che non dice nulla perd lo avvolge di iri di fase Puna sontuositt catatoria ¢ ridkola. Ginsto i ontario della buona saggstica anglosassone: che cerca, di dire solo cid che importa, il pitt svelto possibile, © con un minimo piacevolezza, Senza contare che pet noi Vopportunismo, guicci iniano & spesto andato d'accordo con la vanit dello, a nazciy stica compiacenza per le proprie réveries, l'effusione sentimentale petrarchesen e barocea suglt obbetti pit irilevanti: pur. di evita i compromettersi responsabilmente sui problemi grandi ¢_piccol che ci toccano da vicino nella vita di tutti i giomi. La via cio® che dalla cautela conduce allevasione: ciot al cinismo pitt qualunqui- stico (Ora, la guerra ¢ la fine della guerra e il boom ¢ Ia fine del boom hanno dato a questa condizione stagnante le botte che sappis- ‘mo, Ma intanto, bizaarramente, il poligrafo veniva rivalutato; non et metito, sip, naturalmente, ma pet Ia forza delle citcostanae. Aumento di lettori, aumento di clientela, aumento frenctico domanda di lavoro intellettuale da parte di case editrici ¢ giornali = iotelevisione.. , tee ae ee resis volta dopo il Settecento che nonostante la tendenza alla specializazione sempre pi rigorosa nelle discipline tecniche e scientifiche, tutto sommato Fopers mediawie del poligafo pod svscte molto pia ule che non Ja comunicazione dello specialista, come ufficiale di collegamen- to fra Ia cultura e il pubblico. E per esempio nel csv duno spet- tacolo cinematografico o teatrale, le impressioni « dal vivo » di un intellettuale con vaste esperienze di letture e di vita possono riu- scire — guarda un po'... — pit profonde ¢ illuminanti per il let- tore che non ill seferto specialistico dellerudito che ha. schedato tutta la propria materia ma ha scarsi interessi fuori di questa. Divulzazione, allora? Non vedo proprio perché questa parola owrebbe lai senso Alfred Karin di reente in uno studio sulla inzione della critica ha fatto una rassegna della produzione saggi- stica dei maggiori s degli ultimi cent’anni, e come & facile immaginare ne risulta un elenco di collaborazioni giornalistiche a quotidiani e settimanali: da parte di Coleridge © Sainte-Beuve, Ar- rnold ¢ Haslitt, Shaw, Mencken, Chesterton, Santayana, Eliot, ‘Wile son, Trilling, Proust, Pound, James, Wilde, Beerbohm, Woolf, Or- well, Ford, Snow; ¢ non brani di divagazione « d'occasione », na- turalmente. Sono gli stessi «pezzi» d'alto giornalismo letteratio, di alta divulgesione, che trasfeiti in volume rappresentano nce nostre librerie il fiote della critica a cui ci si ispira tutti i giomi. Perché, del resto, dove scriveva Gramsci, se non su un giot- ale? E uno dei lati positivi di Croce in fondo & stato quel suo considerarsi anche un bravo giomnalista letterar Ora, fate questo discorso in Italia, dove il giomnalismo lette- tario ha sempre impazzato anche pid’ del lecito, veramente mi pare che sia uno sfondare le porte aperte. In questa sede professioni- stica sarebbe forse pit serio discutere fra poligrafiv quale bilancio si potrebbe trarre dalle nostre attiviti di questi anni; e la risposta, ho paura, non saprebbe essere gradevole. Le questioni d'ordine sin. dacale e corporativo, si capisce, sono enormemente important. Ma non & anche colpa nostra se un'attivita verso cui ci butta — molti di noi — un'urgente spinta interiore, nonché una urgente neces- sitt di guadagno, nobilitata certamente dagli esempi pit illustri che si posiono stanare nella storia della cultura, europea, finisce pper svilirsi agli occhi del pubblico, e ai nostri stessi occhi, morti- ficandosi come fa continuamente fra opportunismi © compromessi, fra scetticismi ¢ tiriamo a campt? Non mi do pace, veramente non riesco a togliermelo dalla co- scienza, il simorso per il cattivo uso che abbiamo fatto d'une certa congiuntura favorevole... e non sepevamo ahimé quanto sarebbe stata fuggevole... Ma come! Si sblocca finalmente dopo decenni, 0 forse secoll, prateamente di disperazone, una sivuzione che an- dava avanti da sempre fatta di rimandi e'rinunce, di compromessi ¢ di umiliszioni: Ia lotta giorno per giorno fra il desidetio di ‘x cprimers: finalmente » ¢ Te pit avvilenti necessitd pratiche... E? B

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