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I
REQUISITI FISSAZIONECON DATA IL TERMINE MOTIVARE LE URGENZE LO
STATO DELL’ARTE NELL’EMISSIONE DELL’ORDINANZA SINDACALE
2015 22 OTTOBRE C.G.A. SENTENZA 01086 AFFARE 956 DEL 2014 LUCIDO
ANTONINO ACCOLTO RICORSO 2017 17 MAGGIO N. 01353 2017
REG.PROV.COLL. RICORSO NUMERO DI REGISTRO GENERALE 2083 DEL 2013,
PROPOSTO DA: ANTONINO LUCIDO, REVOCA DELLA CONCESSIONE
CIMITERIALE DEL LOTTO N. 7/A ADOTTATO CON DETERMINA N. 40 DEL
10.5.2013
2015 4 SETTEMBRE TAR PALERMO N. 02108 2015 REG.PROV.COLL. N. 02066
2015 REG.RIC. ORDINANZE URGENTI E CONTIGIBILI REQUISIZIONE LOCULI
CIMITERIALI GIUSEPPA RUGGERI,
2
2013 2 DICEMBRE ORDINANZE URGENTI E CONTIGIBILI solo in via temporanea può
essere consentito l’uso di strumenti extra ordinem, che permettono la compressione di
diritti ed interessi privati con mezzi diversi da quelli tipici indicati dalla legge N. 02339
2013 REG.PROV.COLLN. 01475 2012 REG.RIC. GIANNETTINO ANGELO
ORDINANZA SINDACALE
N. 10 DEL 24-04-2019
Oggetto: Ordinanza contingibile ed urgente, concernente la requisizione
temporanea di uno dei 5 loculi liberi della cappella gentilizia ricadente su area
cimiteriale identificata sul lotto n° 20/B del cimitero nuovo, concessa al Sig.
Barbera Vito per il seppe llimento della salma della Sig.ra Maria Pia Nasta.
ILSINDACO
Premesso che:
i loculi di tumulazione del cimitero comunale sono esauriti e nelle more della
realizzazione di nuovi loculi, si manifesta l'imprescindibile necessità di procedere
alla requisizione temporanea di loculi cimiteriali;
ad oggi vi è una salma in attesa di tumulazione nella camera mortuaria del
cimitero comunale e precisamente la salma della Sig.ra Maria Pia Nasta, nata
a Palermo il 13.03.1953 e deceduta ad Isola delle Femmine il 04.04.2019, a
seguito di richiesta di assegnazione loculo assunta al ns. prot. n. 3997 del
08.04.2019 presentata a nome del proprio familiare Sig. Aiello Lucio nato a
Palermo il 10.04.1945 e residente a Isola delle Femmine in via Rosolino Pilo civ.
14;
3
“lotto n. 20/B del nuovo cimitero, concessa originariamente al Sig. Barbera
Vito, agli atti delibera della G.M. n. 137 del 11.09.1974;
Ritenuto necessario ed urgente requisire temporaneamente un loculo
nella cappella ricadente su area cimiteriale individuata come lotto n.
20/B sopra citata, al fine di tumulare la salma di Maria Pia Nasta, deposita
presso il cimitero comunale, per tutelare l'igiene e la salute pubblica;
Vista la nota Sindacale prot. n.2705 del 06.03.2019 con la quale il C.C. nella
seduta del 21.02.2019 ha impartito specifiche direttive agli uffici interessati per
procedere alle tumulazioni straordinarie, al fine di scongiurare le criticità igienico
sanitarie;
Visto il testo unico approvato con RD 27/07/1937 n° 1265;
Visto il DPR n° 285 del 10/09/1990;
Vista la legge regionale n° 48 dell' 11/12/1991;
Visto l’art. 5 del Dlgs. n. 267/2000 e s.m.i;
Visto l' O.A.EE.LL. vigente nella Regione Siciliana;
Visto l’art. 13 del regolamento di Polizia Mortuaria;
ORDINA
Per le motivazioni sopra evidenziate, al fine di seppellire la salma oggi a deposito
del de cuius Maria Pia Nasta, nata a Palermo il 13.03.1953 e deceduta ad Isola
delle Femmine il 04.04.2019, la requisizione in via contingibile ed urgente e a
titolo temporaneo di uno dei 6 loculi fuori terra non utilizzati facenti parte della
cappella gentilizia ricadente su area cimiteriale del cimitero nuovo, identificata
come lotto n. 20/B, in concessione al Sig. Barbera Vito;
La suddetta requisizione ha carattere temporaneo per il tempo necessario alla
realizzazione dei loculi comunali, per un periodo non superiore ad anni 1
(uno);
Il Comune provvederà alla riconsegna del loculo requisito, ripristinandone le
originarie condizioni, immediatamente dopo la traslazione e la definitiva
tumulazione della salma nei loculi comunali costruiti;
DISPONE
che la presente ordinanza sia immediatamente esecutiva, pubblicata all’Albo
pretorio dell’Ente, sul sito internet istituzionale;
la notifica del provvedimento ai concessionari originari e/o agli aventi diritto;
Al Custode Cimiteriale;
Avverso la presente Ordinanza può essere presentato entro il termine di giorni
sessanta dalla notifica della stessa o da quando l’interessato ne abbia avuto
piena conoscenza, ricorso dinanzi al T.A.R. ai sensi della legge 1034/71, ovvero
ricorso straordinario al Presidente della Regione Siciliana, da proporre entro
centoventi giorni dalla notifica del presente provvedimento o da quando lì
interessato ne abbia avuto piena conoscenza.
IL SINDACO
Stefano Bologna
Visti gli artt.32 della L.n. 833/78, 40 della L.R. n.30/93 e 4 del Decreto
dell'Assessorato Regionale alla Sanità del 18.11.1994, che individuano nel
Sindaco l'Organo competente all'emanazione di ordinanze di carattere
contingibile ed urgente in materia di igiene e sanità pubblica;
4
Ravvisata l’esigenza di evitare l’insorgere di una condizione di emergenza
igienico sanitaria connessa con l’impossibilità a procedere agli ordinari
seppellimenti, dovuti alla carenza di loculi comunali;
Pubblicato il 22/03/2019
N. 00189/2019 REG.PROV.CAU.
N. 00969/2018 REG.RIC.
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
in sede giurisdizionale
ha pronunciato la presente
ORDINANZA
5
sul ricorso numero di registro generale 969 del 2018, proposto da Pietro Cardinale,
Maria Giovanna Cardinale, Caterina Maria Giambona, rappresentati e difesi
dall'avvocato Carlo Malinconico, con domicilio digitale come da PEC da Registri di
Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Gabriele La Malfa Ribolla in Palermo,
via Nunzio Morello, 40;
contro
Comune di Isola delle Femmine, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e
difeso dall'avvocato Giacomo Armetta, con domicilio digitale come da PEC da
Registri di Giustizia;
nei confronti
Orazio Nevoloso non costituito in giudizio;
per la riforma
della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Terza)
n. 2160/2018, resa tra le parti
6
Ritenuto che il ricorso di appello è assistito da fumus boni iuris sulla questione di rito
e che le ragioni dell’appellante possono essere adeguatamente tutelate con la celere
definizione del merito, fissa la udienza pubblica per la data del 25 settembre 2019.
P.Q.M.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede
giurisdizionale, accoglie l’appello al solo fine della sollecita trattazione del merito, e
fissa l’udienza pubblica del 25 settembre 2019.
Provvede sulle spese della presente fase cautelare come segue: le compensa.
La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la
segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti.
Così deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 20 marzo 2019 con
l'intervento dei magistrati:
Rosanna De Nictolis, Presidente, Estensore
Hadrian Simonetti, Consigliere
Luigi Massimiliano Tarantino, Consigliere
Giuseppe Verde, Consigliere
Maria Immordino, Consigliere
IL PRESIDENTE, ESTENSORE
Rosanna De Nictolis
IL SEGRETARIO
7
Pubblicato il 22/01/2019
N. 00063/2019 REG.PROV.CAU.
N. 00969/2018 REG.RIC.
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
in sede giurisdizionale
ha pronunciato la presente
ORDINANZA
sul ricorso numero di registro generale 969 del 2018, proposto dai sig.ri Pietro
contro
nei confronti
per la riforma
della sentenza n.2160 del 26.10.2018 resa dal T.A.R. Sicilia di Palermo, Sez.
III^;
8
Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;
Nominato Relatore nella camera di consiglio del giorno 16 gennaio 2019 il cons.
Carlo Modica de Mohac e uditi per le parti gli avvocati Riccardo Rotigliano su
degli eredi del defunto (ed alla loro residenza), ma che il Comune non ha risposto
per tempo, ragion per cui è stato (per essi) impossibile individuare i
juris;
cautelare - che anche nel merito il ricorso presenti profili di fondatezza (che
9
investono la questione del corretto esercizio del potere di emettere ordinanze
Ritenuto, in definitiva:
P.Q.M.
Così deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 16 gennaio 2019 con
10
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
Carlo Modica de Mohac Rosanna De Nictolis
Pubblicato il 26/10/2018
N. 02160/2018 REG.PROV.COLL.
N. 01655/2018 REG.RIC.
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
(Sezione Terza)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
11
per l'annullamento
-dell'ordinanza sindacale di requisizione di loculi cimiteriali n. 19 del 26 giugno 2018,
notificata il 28 giugno 2018;
-di ogni altro atto presupposto, connesso o consequenziale.
FATTO e DIRITTO
Preso atto degli avvisi di inammissibilità del ricorso e di definizione della
controversia con sentenza in forma semplificata, formulati dal Collegio ex artt. 73,
comma 3, e 60 c.p.a.;
Ritenuto che il ricorso è inammissibile in quanto i ricorrenti impugnano l’ordinanza
sindacale in oggetto con la quale, onde consentire la tumulazione della Sig.ra -
OMISSIS-, è stata disposta la requisizione temporanea del loculo sito nel cimitero
di del Comune di Isola delle Femmine su cui i ricorrenti vantano lo ius sepulchri in
forza di regolare concessione amministrativa;
Ritenuto che il predetto provvedimento espressamente ne prevedeva la notifica gli
eredi della Sig.ra -OMISSIS-, soggetti facilmente identificabili come i destinatari
dello stesso (Cons. Stato, Sez. sez. V, 22 marzo 2016, n. 1184);
Ritenuto che, per costante insegnamento della giurisprudenza civile e amministrativa
in materia, rivestono la qualità di controinteressati i soggetti a favore dei quali è stata
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disposta la requisizione e che siano indicati nel relativo provvedimento (Cass. Civ.,
sez. un. 8 maggio 1978, n. 2214 e Cons. Stato, Sez. IV, 3 novembre 1983, n. 778);
Ritenuto che parte ricorrente ha omesso di notificare agli eredi della Sig.ra -
OMISSIS- da qualificarsi sia come controinteressati in senso formale, in quanto
agevolmente individuabili tramite una mera indagine anagrafica (non essendo
necessario l’accesso agli atti richiesto da parte ricorrente), sia in senso sostanziale in
quanto portatori di un interesse giuridicamente qualificato alla conservazione
dell'atto (Cons. Stato, sez. V, 7 giugno 2017, n. 2723);
Ritenuto che la presenza di un controinteressato formale, pena l’inammissibilità, ai
sensi dell'art. 41, comma 2, c.p.a., impone l'onere di notifica del ricorso anche a
quest’ultimo trattandosi di un onere minimo imprescindibile per la stessa
costituzione del rapporto processuale (Cons. Stato, Sez. VI, 30 settembre 2015, n.
4582);
Ritenuto che l’inammissibilità ut supra prospettata non può essere in alcun modo
sanata e che, pertanto, il rinvio della trattazione della causa richiesto da parte
ricorrente, a tal fine, non può essere concesso;
Ritenuto che l’omissione in cui è incorsa la parte ricorrente non può nemmeno
reputarsi scusabile ai sensi dell’art. 37 c.p.a. stante l’insussistenza di profili di
obiettiva incertezza;
Ritenuto che l’eccezione di inammissibilità è stata rilevata d’ufficio dal collegio e che,
pertanto, si rinvengono giusti motivi per compensare le spese del giudizio tra le parti
costituite;
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Terza), definitivamente
pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo dichiara inammissibile.
Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
13
Ritenuto che sussistano i presupposti di cui all'art. 52, comma, d.lgs. 30 giugno 2003,
n. 196, a tutela dei diritti o della dignità della parte interessata, manda alla Segreteria
di procedere all'oscuramento delle generalità nonché di qualsiasi altro dato idoneo
ad identificare la parte ricorrente e le altre persone fisiche.
Così deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 9 ottobre 2018 con
l'intervento dei magistrati:
Maria Cristina Quiligotti, Presidente
Nicola Maisano, Consigliere
Calogero Commandatore, Referendario, Estensore
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
Calogero Commandatore Maria Cristina Quiligo
Pubblicato il 04/10/2018
N. 02035/2018 REG.PROV.COLL.
N. 01127/2018 REG.RIC.
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
(Sezione Terza)
ha pronunciato la presente
14
SENTENZA
contro
per l'annullamento
quanta lesivo
e per il riconoscimento
ingerenza di estranei a un luogo intimo che ospita le salme dei propri cari;
15
Relatore nella camera di consiglio del giorno 25 settembre 2018 il dott. Calogero
Sig. -OMISSIS-), è stata disposta la requisizione temporanea del loculo sito nel
cimitero di del Comune di Isola delle Femmine su cui la ricorrente vanta lo ius
gli eredi del -OMISSIS-, indicati quali soggetti beneficiari della requisizione;
favore dei quali è stata disposta la requisizione e che siano indicati nel relativo
provvedimento (Cass. Civ., sez. un. 8 maggio 1978, n. 2214 e Cons. Stato, Sez.
ai sensi dell'art. 41, comma 2, c.p.a., impone l'onere di notifica del ricorso anche
16
costituzione del rapporto processuale (Cons. Stato, Sez. VI, 30 settembre 2015,
n. 4582);
Ritenuto che l’inammissibilità ut supra prospettata non può essere in alcun modo
parte ricorrente il 6 settembre 2018, ossia dopo l’udienza del 6 luglio 2018 in cui
spiegate;
Ritenuto che l’omissione in cui è incorsa la parte ricorrente non può nemmeno
obiettiva incertezza e che, peraltro, non risulta sia mai stata richiesta da parte
ricorso alla c.c. del 6.7.2018, a chiedere termine per deduzioni difensive sul
punto, che poi in realtà non sono mai state prodotte in atti, e a depositare, alla
che, pertanto, si rinvengono giusti motivi per compensare le spese del giudizio
P.Q.M.
inammissibile.
Spese compensate.
Ritenuto che sussistano i presupposti di cui all'art. 52, comma 1, d.lgs. 30 giugno
2003 n. 196, a tutela dei diritti o della dignità della parte interessata, manda alla
17
Segreteria di procedere all'oscuramento delle generalità nonché di qualsiasi altro
Così deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 25 settembre 2018
ORDINANZA SINDACALE
N. 12 DEL 23-05-2018
Oggetto: Requisizione loculo ricadente sul lotto n. 47/A del cimitero comunale
in testa al de cuius Ferrante Graziano/Profeta Maria per la tumulazione della
salma del de cuius Costanza Benito.
IL SINDACO
Premesso che:
i loculi di tumulazione del cimitero comunale sono esauriti e nelle more della
realizzazione di nuovi loculi, si manifesta l'imprescindibile necessità di
procedere alla requisizione temporanea di loculi cimiteriali;
18
Ritenuto necessario ed urgente requisire temporaneamente un loculo nella
cappella ricadente sul lotto n. 47/A, al fine di seppellire la salma a deposito
presso il cimitero comunale, per tutelare l'igiene e la salute pubblica;
Visti gli artt.32 della L.n. 833/78, 40 della L.R. n.30/93 e 4 del Decreto
dell'Assessorato Regionale alla Sanità del 18.11.1994, che individuano nel
Sindaco l'Organo competente all'emanazione di ordinanze di carattere
contingibile ed urgente in materia di igiene e sanità pubblica;
Visto il testo unico approvato con RD 27/07/1937 n° 1265;
Visto il DPR n° 285 del 10/09/1990; Vista la legge regionale n° 48 dell'
11/12/1991;
Visto l' O.A.EE.LL. vigente nella Regione Siciliana;
Visto l’art. 13 del regolamento di Polizia Mortuaria;
ORDINA
Per le motivazioni sopra evidenziate, al fine di seppellire la salma oggi a
deposito del de cuius Sig. Costanza Benito nato a Sousse (EE) il 14.10.1936 e
deceduto a Isola delle Femmine in data 22.03.2018, la requisizione di uno dei
6 loculi liberi e disponibili nella cappella composta da n. 8 loculi, ricadente su
area cimiteriale identificata come lotto n. 47/A concessa a suo tempo al de cuius
Ferrante Graziano ed oggetto di successivo subentro nella stessa della Sig.ra
Profeta Maria, atto di concessione cimiteriale del 15.02.2000;
La suddetta requisizione ha carattere temporaneo per il tempo necessario alla
realizzazione dei loculi comunali, per un periodo non superiore ad anni 1 (uno);
Il Comune provvederà alla riconsegna del loculo requisito, ripristinandone le
originarie condizioni, immediatamente dopo la traslazione e la definitiva
tumulazione della salma nei loculi comunali costruiti;
DISPONE
che la presente ordinanza sia immediatamente esecutiva, pubblicata all’Albo
pretorio dell’Ente, sul sito internet istituzionale;
la notifica del provvedimento agli aventi titolo e/o eredi;
Avverso la presente Ordinanza può essere presentato entro il termine di
giorni sessanta dalla notifica della stessa o da quando l’interessato ne abbia
avuto piena conoscenza, ricorso dinanzi al T.A.R. ai sensi della legge 1034/71,
ovvero ricorso straordinario al Presidente della Regione Siciliana, da proporre
entro centoventi giorni dalla notifica del presente provvedimento o da quando
lì interessato ne abbia avuto piena conoscenza.
IL SINDACO
Stefano Bologna
Pubblicato il 17/05/2017
19
N. 01353/2017 REG.PROV.COLL.
N. 02083/2013 REG.RIC.
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
(Sezione Terza)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
20
- di ogni provvedimento presupposto, connesso e/o conseguente a quello
impugnato.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Terza)
21
definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo dichiara
improcedibile.
Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 20 febbraio 2017 con
l'intervento dei magistrati:
Solveig Cogliani, Presidente, Estensore
Caterina Criscenti, Consigliere
Nicola Maisano, Consigliere
IL PRESIDENTE, ESTENSORE
Solveig Cogliani
IL SEGRETARIO
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE
SICILIANA
Adunanza delle Sezioni riunite del 6 settembre 2016
OGGETTO:
22
.
PREMESSO
fosse di inumazione disponibili per la grave carenza di posti salma e per ragioni
23
Il ricorso è affidato a motivi che contestano l’ordinanza sindacale impugnata
sotto il profilo del difetto dei presupposti, della erroneità manifesta, del
congrua con riguardo al fatto eccezionale del pericolo, costituito alla minaccia di
sindacale.
artt. 952 e 956 del codice civile”, … mentre avrebbe dovuto limitarsi a disporre
l’intervento sui sepolcri sui quali i privati vantano diritti di uso ex art 1021 c.c.
alcuni atti, tra i quali la nota del Comune di Palermo del 18/11/20914 n. 935839
di comunicazione dei nominativi delle salme e del periodo iniziale e finale in cui
le stesse dovevano restare allocate nei loculi della sepoltura a lei intestata; note
perché esperito avverso un atto privo del carattere della definitività contro il
24
quale, trattandosi di ordinanza contingibile e urgente in materia in cui il Sindaco
avrebbe agito quale ufficiale di governo, avrebbe dovuto essere proposto ricorso
Regionale.
CONSIDERATO
emanante, non come ufficiale di governo” (le ordinanze del Sindaco quale
ufficiale del Governo sono contemplate dall’art. 54, d.lgs. n. 267/2000), bensì
In particolare, ai sensi dell’art. 69, o.r.e.l. (l.r. n. 16/1963) “Il Sindaco adotta
rappresentante della comunità locale ovvero quale ufficiale del Governo, occorre
considerare che l’art. 65, o.r.e.l. dispone che “Il Sindaco è capo
vigenti.”.
Per “leggi vigenti” che indicano quando il Sindaco è ufficiale del Governo, il rinvio
esclusiva della Regione Siciliana in materia di enti locali (art. 14, lett. o) dello
25
attribuzioni diverse da quelle statali che solo la legge dello Stato può attribuire
Devono perciò trovare applicazione gli artt. 50 e 54, d.lgs. n. 267/2000, per
individuare in quali casi, anche nella Regione Siciliana, il Sindaco agisca quale
urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale.
Invece, il Sindaco quale ufficiale del Governo, ai sensi del successivo art. 54, c.
1, d.lgs. n. 267/2000:
“, sovrintende:
a) all'emanazione degli atti che gli sono attribuiti dalla legge e dai regolamenti
E’ di tutta evidenza, pertanto, che l’ordinanza in questione rientra tra quegli “atti
amministrativi regionali” che ai sensi dell’art. 23, c. 4 dello Statuto della Regione
26
costituzionale n. 2 del 26/2/1948) possono essere ”decisi dal Presidente della
Passando quindi all’esame del merito del ricorso, il Collegio non condivide le
contestato.
efficacia.
27
Del pari infondate sono le censure di merito proposte dalla ricorrente, con
indisponibilità del servizio di inumazione delle salme che deve essere garantito
aree che sono e rimangono di natura demaniale e non certo di proprietà privata.
Le ragioni della “crisi delle inumazioni” sono ben chiarite nel provvedimento e
ricorrente per il tempo per ciascuna indicato nella nota prot. n. 935839 del
28
18.11.2014 dell’Amministrazione comunale, prodotta dalla stessa
dei loculi da parte degli aventi diritto indicati nell’atto di concessione della
sepoltura in questione”.
P.Q.M.
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
Antonino Lo Presti Rosanna De Nictolis
IL SEGRETARIO
Giuseppe Chiofalo
https://www.giustizia-
amministrativa.it/web/guest/dcsnprr?p_p_id=GaSearch_INSTANCE_2NDgCF3z
WBwk&p_p_state=normal&p_p_mode=view&_GaSearch_INST
ANCE_2NDgCF3zWBwk_javax.portlet.action=searchProvvedimenti&p_aut
h=ZBUL6cyS&p_p_lifecycle=0
2015 22 OTTOBRE C.G.A. SENTENZA 01086 AFFARE 956 DEL 2014 LUCIDO
ANTONINO ACCOLTO RICORSO 2017 17 MAGGIO N. 01353 2017
REG.PROV.COLL. RICORSO NUMERO DI REGISTRO GENERALE 2083 DEL 2013,
PROPOSTO DA: ANTONINO LUCIDO, REVOCA DELLA CONCESSIONE
CIMITERIALE DEL LOTTO N. 7/A ADOTTATO CON DETERMINA N. 40 DEL
10.5.2013
29
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
OGGETTO:
LA SEZIONE
IN FATTO E DIRITTO
30
1.- Il ricorrente ha ritualmente impugnato in via straordinaria, chiedendone
l'annullamento, il provvedimento indicato in oggetto per i seguenti motivi di diritto:
a) Difetto di motivazione.
La determinazione n. 157 del 30.10.2013 con la quale è stata ratificata la determina
del 10/5/2013 n. 40 (con la quale è stata dichiarata la decadenza della concessione
cimiteriale del 9 novembre 1994, lotto n. 7/A) non conterrebbe alcuna motivazione,
limitandosi a dichiarare la ratifica del precedente atto.
b) Eccesso di potere per contraddittorietà fra la motivazione addotta ed il
comportamento precedentemente tenuto dalla P.A..
Il provvedimento di decadenza sarebbe frutto di un travisamento dei fatti ed una
lacunosa istruttoria, in quanto il ricorrente ha avviato il procedimento teso ad
ottenere il titolo abilitante alla realizzazione della cappella.
c) Eccesso di potere per difetto di motivazione in ordine all’interesse pubblico
sotteso alla revoca della concessione.
Il comune intimato non avrebbe compiutamente motivato sul pubblico interesse
all’adozione della dichiarazione di decadenza.
1.1.- L'Ufficio Legislativo e Legale ha formulato, in via principale, richiesta di
inammissibilità del gravame per violazione del principio di alternatività (avendo il
ricorrente impugnato in sede giurisdizionale il provvedimento numero 40 del 10-05-
2013), ed in via gradata l'accoglimento nel merito del ricorso siccome il comune
intimato non avrebbe correttamente esercitato il potere di auto tutela ai sensi
dell'articolo 21/nonies legge n. 241/1990.
2.- Il Consiglio in adesione all’ordine di trattazione delle questioni di rito rispetto a
quelle di merito tratteggiato da Consiglio di Stato, Adunanza Plenaria n. 3/2011 e
10/2011 (indirizzo confermato con l’Adunanza Plenaria n. 9/2014) ai sensi dell’art.
276 c.p.c. – richiamato espressamente dall’art. 76, comma 4 c.p.a. (D. Lgs. n.
31
104/2010) – pone, d’ufficio, come prioritario l’esame della questione sulla
giurisdizione.
Il rapporto intercorso tra le parti trae origine dall’atto del 9 novembre 1994,
riconducibile all'istituto del “contratto ad oggetto pubblico” e segnatamente allo
schema della “concessione-contratto” in quanto nell’unico atto (quello del 9
novembre 1994) coesiste il provvedimento concessorio (con il quale è stata attribuita
al ricorrente la disponibilità del lotto 7/A) e la convenzione di diritto privato
(attraverso la quale sono pattiziamente regolati i profili patrimoniali ed esecutivi): il
modello che viene in rilievo è caratterizzato dalla contestuale presenza di un atto
amministrativo unilaterale ed un contratto concluso tra la stessa amministrazione
concedente e il concessionario.
Con il primo la pubblica amministrazione ha disposto del bene in via autoritativa,
con il secondo sono stati regolati convenzionalmente tra le parti i profili patrimoniali
della concessione nonché gli aspetti esecutivi del rapporto: in tale schema rimane
fermo il potere dell'amministrazione di incidere unilateralmente sul provvedimento
e pertanto tra provvedimento e contratto sussiste una corrispondenza univoca, in
base alla quale il primo può condizionare l'esistenza del secondo ma non viceversa;
l'annullamento o la revoca del provvedimento amministrativo può, dunque, incidere
in via derivata sul contratto, senza tuttavia che le vicende relative al contratto
possano riverberare effetti sul provvedimento concessorio.
Così descritto il rapporto instaurato tra le parti, l'originaria determinazione numero
40 del 10-05-2013 va correttamente qualificata come espressione del generale potere
di auto tutela così come disciplinato dagli articoli 21/quinquies e 21/nonies legge n.
241/1990: in particolare, alla stregua del concreto modo di atteggiarsi dell'esercizio
di tale potere questo Consiglio ritiene di dover accedere allo schema all'articolo
21/quinquies della legge n. 241/1990 che al comma 1 stabilisce che “Per sopravvenuti
motivi di pubblico interesse ovvero nel caso di mutamento della situazione di fatto non prevedibile
32
al momento dell'adozione del provvedimento o, salvo che per i provvedimenti di autorizzazione o di
attribuzione di vantaggi economici, di nuova valutazione dell'interesse pubblico originario, il
provvedimento amministrativo ad efficacia durevole può essere revocato da parte dell'organo che lo
ha emanato ovvero da altro organo previsto dalla legge. La revoca determina la
inidoneità del provvedimento revocato a produrre ulteriori effetti. Se la revoca comporta pregiudizi
in danno dei soggetti direttamente interessati, l'amministrazione ha l'obbligo di provvedere al loro
indennizzo”.
Infatti, il comune intimato sulla base di determinate circostanze di fatto (la mancata
utilizzazione del lotto di terreno) ha ritenuto di procedere ad una nuova valutazione
dell’interesse pubblico originario, approdando alla conclusione della prevalenza
dell’interesse pubblico (a che altri dispongano del lotto di terreno) rispetto al
recessivo interesse del privato che attraverso l’inerzia protratta nel tempo avrebbe
“ipso facto” dimostrato di non avere più interesse alla realizzazione dello scopo
originario.
Rebus sic stantibus, la giurisdizione si appartiene al giudice amministrativo, sia
perché la configurabilità del rapporto come “concessorio” attrae la controversia ai
sensi dell’art. 133, lett. b), c.p.a. (D. Lgs. n. 104/2010) nell’ambito della sua
giurisdizione esclusiva, sia perché, in ogni caso, la controversia rientrerebbe nella sua
giurisdizione generale di legittimità avendo ad oggetto la legittimità dell’esercizio del
potere di autotutela a fronte del quale la posizione giuridica del privato è di interesse
legittimo.
3.- Il Consiglio reputa, a tal punto, opportuno concentrare la propria attenzione
sull’ulteriore questione preliminare di inammissibilità del gravame per (presunta)
violazione del principio di alternatività sancito dall'articolo 8 del d.P.R. 1199/1971
(“Contro gli atti amministrativi definitivi è ammesso ricorso straordinario al Presidente della
Repubblica per motivi di legittimità da parte di chi vi abbia interesse. Quando l'atto sia stato
impugnato con ricorso giurisdizionale, non è ammesso il ricorso straordinario da parte dello stesso
33
interessato”), sollevata dall’ufficio riferente e fondata sulla pendenza di ricorso
giurisdizionale innanzi al tribunale amministrativo regionale per la Sicilia, Palermo,
proposto per l'annullamento dell'originario provvedimento di decadenza della
concessione cimiteriale numero 40 del 10-05-2013.
Pertanto, il provvedimento di decadenza del 10-05-2013 risulta in atto impugnato in
sede giurisdizionale, mentre il provvedimento numero 157 del 30-10-2013 – avente
ad oggetto la ratifica dell'originario provvedimento di decadenza del 10-05-2013 –
risulta impugnato in via straordinaria e posto all'attenzione di questo Consiglio;
l'eccezione, tuttavia, non ha pregio giuridico in quanto occorre considerare che
nell'ambito del generale istituto della convalescenza dell'atto amministrativo l'ipotesi
della ratifica risulta essere una particolare “species” di tale genus, avendo ad oggetto
il particolare caso in cui il provvedimento da convalidare sia affetto dal vizio di
incompetenza relativa; in tal caso è ormai pacifico che la pubblica amministrazione
possa provvedere ad effettuare il salvataggio del provvedimento viziato da
incompetenza attraverso un successivo atto adottato dall'organo competente,
motivando espressamente sulla esistenza del vizio da sanare e sulla volontà di voler
provvedere a tale sanatoria. Il particolare effetto del provvedimento ratificante è
quello della efficacia ex tunc, cioè di svolgere effetto fin dal momento in cui è stato
adottato l'atto ratificato.
Dal punto di vista processuale, dunque, non si è in presenza di due diversi
provvedimenti (l’atto viziato e l’atto ratificante) bensì di uno solo, in quanto l'atto
avente ad oggetto la ratifica si salda giuridicamente con l'atto originario esplicando
effetti unitari fin dal momento in cui è stato adottato l'atto successivamente
sottoposto al potere di ratifica (a condizione che l'effetto utile sia giuridicamente
ancora possibile non essendo intervenuto alcun provvedimento giurisdizionale di
annullamento dell'atto viziato); da tale conclusione scaturisce l'inevitabile corollario
che il ricorso straordinario ha impugnato l'unitario provvedimento risultante dalla
34
giuridica fusione dei due diversi atti con l'effetto che non sussistono i presupposti
(impugnativa del medesimo atto davanti a due diversi giudici) che fondano l’ipotesi
di inammissibilità prevista dall’art. 8 del d.P.R. 1199/1971: il ricorso è pertanto
ammissibile e può essere scrutinato nel merito.
4.- Il ricorso è complessivamente fondato e va accolto.
4.1.- Il punto 5 della concessione-contratto del 9 novembre 1994 nel disciplinare i
tempi di realizzazione della tomba di famiglia stabilisce: « i lavori di costruzione della
bomba dovranno essere iniziati immediatamente e dovranno procedere in modo da risultare
perfettamente compiuti entro il termine massimo di mesi 36 dalla data odierna in caso di ritardo
dell'ultimazione dell'opera rispetto al detto termine di mesi 36, la giunta comunale avrà facoltà di
concedere una proroga fino al limite di ulteriori 12 mesi, previo pagamento, da parte dei
concessionari, di una somma pari ad un sesto del corrispettivo globale della concessione, escluse le
spese di contratto e registrazione. Se l'inadempienza dovesse perdurare oltre la scadenza del termine
prorogato o non prorogato, l'amministrazione sarà in diritto di dichiarare la decadenza della
presente concessione rimborsando soltanto due terzi del corrispettivo globale della concessione
dell’area, sempre escluse le spese di contratto e di registrazione, escluse anche quelle eventuali per
lavori eseguiti ».
A giudizio di questo Consiglio emerge dal substrato motivazionale della revoca
impugnata un profilo di insufficienza della motivazione – come rilevato a pag. 6 del
ricorso in disamina – in quanto in essa non è rappresentata l’attualità dell’interesse
pubblico tenuto conto che la “concessione-contratto” risale all’anno 1994 e che la
scadenza dei tre anni per il completamento dell’opera è scaduto, a sua volta,
nell’anno 1997; in altri termini, non spiega il provvedimento impugnato perché ha
ritenuto di esercitare (solo) nell’anno 2013 il potere di autotutela del quale in astratto
avrebbe potuto avvalersi almeno a far data l’anno 1997 e cioè 16 anni prima.
Sotto diverso profilo va rilevato che il ricorrente ha avviato il procedimento
amministrativo finalizzato ad ottenere la concessione edilizia (v. istanza
35
dell’11.06.1997), ottenendo i favorevoli pareri sia della Soprintendenza BB.CC.AA.
(del 19.11.1997) che della Commissione edilizia comunale (del 21.04.1998), ma il
comune non ha mai definito il procedimento rilasciando, come avrebbe dovuto ed
era suo preciso obbligo, la concessione edilizia.
In tale intreccio di comportamenti – che vanno letti alla luce del generale principio
di buona fede – seppur è vero che il ricorrente è rimasto inerte di fronte alla mancata
adozione della concessione edilizia, è tuttavia altrettanto indubbio che il comune ha
passivamente tollerato il trascorrere del tempo (oltre 16 anni) senza mai nulla
eccepire; nel momento in cui il comune ha (finalmente) messo mano alla pratica,
dunque, sarebbe stato più corretto ed improntato a buona fede l’immediato rilascio
della concessione edilizia e non procedere, come invece ha fatto, alla revoca della
concessione cimiteriale.
Infatti, non v’è chi non avverta come l’inerzia del privato, cioè la mancata
realizzazione della tomba di famiglia nei tempi indicati nella concessione-contratto
del 9 novembre 1994, trova comunque giustificazione nella mancanza della
concessione edilizia mai rilasciata dall’ente; il ricorrente non avrebbe (legalmente)
potuto avviare i lavori senza il previo ottenimento della concessione edilizia e tale
circostanza (factum principis) esime il medesimo da ogni responsabilità
comportamentale con l’effetto che sono fondati il secondo e terzo motivo di
gravame e vanno accolti e dichiarata l’illegittimità del provvedimento impugnato che
va, conseguentemente, annullato.
P.Q.M.
Esprime il parere che il ricorso debba essere accolto.
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
Salvatore Virzi' Claudio Zucchelli
36
IL SEGRETARIO
Giuseppe Chiofalo
N. 02108/2015 REG.PROV.COLL.
N. 02066/2015 REG.RIC.
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
(Sezione Terza)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 2066 del 2015, proposto da:
contro
37
Comune di Palermo;
per l'annullamento
sensi dell’art. 50 D.Lgs. n. 267/2000 dal Vice Sindaco del Comune di Palermo;
ricorrente sez. 203 lotto 29 presso il Cimitero di Santa Maria dei Rotoli;
- (ove e per quanto di ragione) della nota n. 492514 Dir. Del 18.6.2015 n. Cron.
Relatore nella camera di consiglio del giorno 21 luglio 2015 il cons. Nicola
provvedimenti.
38
Alla Camera di Consiglio fissata per la trattazione della domanda cautelare,
In via preliminare il Collegio ritiene che il giudizio possa essere definito con
questo T.A.R. ed annullate con svariate sentenze, fin dal 2013 (T.A.R. Sicilia,
sopra richiamate, i cui principi sono stati confermati dal parere del C.G.A. n.
sepolture private del cimitero dei Rotoli, in assenza dei necessari presupposti di
che, peraltro l’Amministrazione intimata non può non conoscere, essendo stata
sovrapponibili a quelli oggetto della presente controversia - nelle quali non solo
39
vengono analiticamente indicate le ragioni per le quali i provvedimenti
contingibili ed urgenti adottati dal Comune nella vicenda per cui è causa sono
privi dei necessari presupposti di legge, ma viene anche rilevato che la loro
di legalità.
i provvedimenti impugnati.
dispositivo.
P.Q.M.
Così deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 21 luglio 2015 con
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
40
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 04/09/2015
IL SEGRETARIO
N. 00455/2015 REG.PROV.COLL.
N. 00027/2013 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
(Sezione Terza)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 27 del 2013, integrato da motivi aggiunti,
proposto da:
Angela Maria Rizzo, Luciana Rizzo, Giovanni Rizzo, rappresentati e difesi, per
procura a margine del ricorso, dall'avv. Diego Marcello Fecarotti, presso il cui
contro
41
Comune di Palermo, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso,
nei confronti di
per l'annullamento
- del provvedimento prot. n. 723647 dell'11 ottobre 2012 relativo a due loculi
facenti parte del sepolcro di cui alla concessione cimiteriale della Sez. 185
- per quanto possa occorrere delle ordinanze sindacali n. 163 del 26 giugno
- del provvedimento di cui alla nota prot. n 919424 del 28/12/2012, notificato
in data 7 gennaio 2013 al domicilio della sola ricorrente Rizzo Angela Maria,
altrettanti defunti destinati alla inumazione nel Cimitero S.M. dei Rotoli;
42
per motivi di igiene e sanità pubblica locale - art. 50 D.Lgs.vo 267/2000 ", con
S.M. dei Rotoli nei loculi delle sepolture private ricadenti nello stesso cimitero
solo periodo indicato delle relative concessioni private "per la sola parte dei loculi
disponibili e non utilizzati alla data della presente ordinanza", con ciò
- degli atti tutti già impugnati con il ricorso principale in quanto costituenti atti
presupposti;
cimiteriale relativa alla sez. 185 Bis/Ampi. Lotto 132 nel Cimitero di Santa Maria
43
Relatore nell'udienza pubblica del 16 gennaio 2015 il consigliere Aurora Lento e
Ritenuto e considerato.
FATTO
signori Rizzo Angela Maria, Rizzo Luciana e Rizzo Giovanni hanno chiesto
- del provvedimento, di cui alla nota prot. n. 723647 dell'11 ottobre 2012, con
l’utilizzo temporaneo di loculi della propria sepoltura ubicata nel cimitero S.M.
dei Rotoli,
cimitero.
267/2000. Eccesso di potere sotto il profilo del difetto dei presupposti e dello
con la quale ha chiesto il rigetto del ricorso, poiché infondato, vinte le spese.
Con ricorso per motivi aggiunti, notificato il 6 marzo 2013 e depositato il giorno
44
epigrafe, con i quali è stato ulteriormente disposto l’utilizzo di loculi della
rigetto del ricorso per motivi aggiunti, poiché infondato, vinte le spese.
Alla pubblica udienza del 16 gennaio 2015, su conforme richiesta dei difensori
DIRITTO
fattispecie identiche a quella in esame (ex plurimis sentenza n. 1889 del 16 luglio
2014 e n. 2339 del 2 dicembre 2013), dai quali non si ravvisano ragioni per
dei loculi ubicati nella sepoltura dei ricorrenti, non indica, infatti, con certezza il
limite temporale della sua efficacia, come, invece, avrebbe dovuto, trattandosi
Invero, è noto che tali atti costituiscono provvedimenti extra ordinem, in quanto
45
Elemento indefettibile di tali atti è, però, la precisa indicazione del limite
interessi privati con mezzi diversi da quelli tipici indicati dalla legge.
Applicando tali principi alla vicenda per cui è causa, è errata, in punto di diritto,
temporanee.
Pur essendo indubbio che il limite temporale di tali provvedimenti deve essere
tempo necessario per fronteggiarlo attraverso gli strumenti ordinari, che devono
essere attivati nel più breve tempo possibile, non può ammettersi che la loro
efficacia perduri sino alla data di risoluzione del problema generale da cui il
tempo necessario per fronteggiare il rischio con mezzi ordinari e non a quello –
accolto, con conseguente annullamento degli atti impugnati nei limiti di interesse
e quindi nella misura in cui incidono negativamente sui benefici derivanti dalla
46
Le spese liquidate come in dispositivo vengono poste a carico del Comune di
non costituitisi.
P.Q.M.
Così deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 16 gennaio 2015 con
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 13/02/2015
IL SEGRETARIO
47
REG.RIC. Vincenzo Caramanna e Antonio Brancato, 2014 12 AGOSTO TAR
SENTENZA 2181 TRICOMI AMOROSO ZACCARIA BUSI ACIERNO BUSACCA
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia
(Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 2115 del 2010, integrato da motivi
Tavormina, con domicilio eletto presso lo studio del primo, sito in Palermo, via
Wagner n.9;
contro
difeso dall'avv. Ezio Tomasello, con domicilio eletto presso l’Avvocatura della
nei confronti di
- Gesip s.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore, non costituita
in giudizio;
per l'annullamento
48
- di tutti gli atti preordinati, connessi e consequenziali.
Palermo;
FATTO e DIRITTO
301 del 3 settembre 2010 con la quale è stato disposto, ai sensi dell’art. 50
del d. lgs. n. 267 del 2000, in attesa dell’inumazione delle salme presso le fosse
roccioso di Monte Pellegrino che inibisce l’utilizzo dei campi nelle zone
“A” e “B”.
Il ricorso si articola in tre motivi di doglianza con i quali si deducono i vizi così
rubricati:
1) Violazione e falsa applicazione degli artt. 50 e 54 del d. lgs. n. 267 del 2000;
49
dell’ordinanza contingibile ed urgente per motivi sanitari secondo
2) Violazione dell’art. 3 della l. n. 241 del 1990 ed eccesso di potere sotto diversi
3) Violazione e falsa applicazione del d. lgs. n. 267 del 2000 ed eccesso di potere
Tale ordinanza n. 27/2011 è stata impugnata con ricorso per motivi aggiunti ed
avverso la stessa sono state reiterate le censure già rivolte avverso il primo
parte ricorrente ha dedotto che l’ordinanza n. 414/2010 altro non sarebbe che
163/2008).
rigetto dei due ricorsi. La parte pubblica ha eccepito la carenza di interesse alla
stato, delle ordinanze nei confronti dei ricorrenti ed in relazione alla presunta
50
All’udienza pubblica del 28 gennaio 2016, presente il procuratore di parte
dalla difesa del Comune resistente, che non è dubitabile l’interesse dei ricorrenti
Ciò premesso, ritiene il Collegio che non ci siano ragioni per discostarsi da quanto
Sentenza n. 280 del 2014, qui richiamata ai sensi dell’art. 74 cod.proc. amm.).
indicano, con certezza, il limite temporale della loro efficacia, come avrebbero
E’ noto che tali atti costituiscono una sorta di provvedimenti extra ordinem, in
capo all’amministrazione.
però individuato dei precisi limiti che devono comunque essere rispettati
nell’adozione di tali atti, al fine di evitare che tale strumento, che si pone già ai
limiti del principio di legalità - sul quale è fondato l’intero Ordinamento - possa
51
legittimare atti slegati da alcun paradigma normativo con effetti pesantemente
La necessità di tale limite temporale è connessa non soltanto alla stessa natura
“contingibile” degli atti di cui si discute, ma all’ancora più pregnante rilievo che
solo in via temporanea può essere consentito l’uso di strumenti extra ordinem,
Nel nostro ordinamento per gli interventi non temporanei, nei limiti
dalla legge.
Applicando tali principi alla vicenda per cui è causa, è errata, in punto di diritto,
attraverso gli strumenti ordinari, che devono essere attivati nel più breve tempo
possibile, e non in attesa che venga risolto il problema generale da cui il rischio
52
Non è superfluo ricordare come l’emergenza cimiteriale del Comune di Palermo
abbia radici ben più remote rispetto a quelle che le ordinanze impugnate
mostrano, come peraltro si evince dalla stessa memoria del Comune allorché fa
contingibilità della decisione è del tutto difettoso poiché non rapportato al tempo
Tali conclusioni non sono infirmate dalla formale previsione nella seconda delle
non può accedersi alla tesi di parte resistente volta a suffragare l’applicabilità a
siffatto caso del disposto di cui all’art. 21-octies della l. n. 241 del 1990.
Sul punto, deve essere osservato che il difetto di motivazione nel provvedimento
impugnato non può essere in alcun modo assimilato alla violazione di norme
l. n. 241 del 1990, il provvedimento affetto dai c.d. vizi non invalidanti (ciò che
53
rende inammissibile la motivazione postuma addotta dall'amministrazione in
sede giudiziale).
dispositivo; le stesse vanno dichiarate irripetibili nei confronti della Gesip s.p.a.,
P.Q.M.
delle spese processuali e degli onorari di causa che liquida in complessivi euro
1.000,00 (euro mille/00), oltre accessori come per legge; dichiara irripetibili le
Così deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 28 gennaio 2016 con
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
54
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 03/05/2016
IL SEGRETARIO
55
-di tutti gli altri atti preordinati, connessi e consequenziali, comunque lesivi della
posizione giuridica dei ricorrenti, ivi compreso, per la sig.ra Natalia Zaccaria, il
provvedimento n. 671093 del 27.9.2011 emesso dal Dirigente del servizio
gestione impianti cimiteriali del Comune di Palermo che, in esecuzione dell’o.s.
n. 235 del 1.7.2011, ha disposto l’utilizzo dei loculi nella sepoltura sez. 218 lotto
16.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l’atto di costituzione in giudizio di Comune di Palermo in Persona del
Sindaco pro tempore;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell’udienza pubblica del giorno 22 luglio 2014 la dott.ssa Lucia Maria
Brancatelli e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO
DIRITTO
56
Il ricorso merita dunque accoglimento in ragione della fondatezza della
censura articolata dai ricorrenti secondo la quale l’ordinanza n. 235 del
2011 non indica, con certezza, il limite temporale della sua efficacia,
come avrebbe dovuto, rientrando nel novero delle ordinanze contingibili
ed urgenti.
E ciò in ragione del fatto che il presunto limite di sei mesi relativo all’efficacia
temporale dell’o.s. n. 235/2011 risulta un enunciato meramente formale, in
quanto il contenuto dell’ordinanza è stato più volte prorogato
dall’Amministrazione comunale e gli effetti dell’ordinanza risultano comunque
ancorati al periodo di vigenza dell’o.s. n. 163/2008, anch’essa più volte
prorogata.
Al riguardo, è noto che tali atti costituiscono una sorta di provvedimenti extra
ordinem, in quanto derogano al principio di tipicità che normalmente presiede
alla adozione dei provvedimenti amministrativi, al fine di consentire alla P.A. di
sopperire a situazioni straordinarie ed urgenti che non potrebbero essere
efficacemente fronteggiate attraverso l’uso dei poteri autoritativi ordinariamente
previsti in capo all’amministrazione.
La giurisprudenza della Corte Costituzionale e del Giudice Amministrativo ha
però individuato dei precisi limiti che devono comunque essere rispettati
nell’adozione di tali atti, al fine di evitare che tale strumento, che si pone già ai
limiti del principio di legalità – sul quale è fondato l’intero Ordinamento – possa
legittimare atti slegati da alcun paradigma normativo con effetti pesantemente
incidenti sulla realtà fattuale e giuridica.
Anche a volere seguire le ricostruzioni giurisprudenziali più estensive, secondo
le quali l’adozione delle ordinanze contingibili ed urgenti è giustificata
anche a fronte di situazioni determinatesi a seguito di una colpevole
inerzia della stessa amministrazioni – in quanto condizione che non fa
venir meno l’emergenza che, in ipotesi, si è venuta a determinare –
costituisce, ai fini che interessano, limite invalicabile di tali atti la loro
temporaneità, attraverso l’indicazione di una data certa oltre la quale
perdono efficacia.
La necessità di tale limite temporale è connessa non soltanto alla stessa natura
“contingibile” degli atti di cui si discute, ma all’ancora più pregnante rilievo
che solo in via temporanea può essere consentito l’uso di strumenti
extra ordinem, che permettono la compressione di diritti ed interessi
privati con mezzi diversi da quelli tipici indicati dalla legge.
Nel nostro ordinamento la legge – con le garanzie ad essa connesse – costituisce
il punto di sintesi dell’immanente conflitto tra autorità e libertà, che può essere
derogato solo per straordinarie esigenze ed in via temporanea; oltre la
temporaneità di tali interventi, nei limiti strettamente necessari,
l’amministrazione deve provvedere attraverso gli ordinari strumenti
specificatamente ed analiticamente disciplinati dalla legge.
Applicando tali principi alla vicenda per cui è causa, è errata, in punto di diritto,
la tesi articolata dalla difesa del comune, e posta a fondamento del
provvedimento impugnato, secondo la quale le ordinanze contingibili ed urgenti
non devono essere necessariamente temporanee; certamente il limite temporale
di tali provvedimenti deve essere adeguato al rischio da fronteggiare, ma nel
senso che deve essere rapportato al tempo necessario per fronteggiarlo,
57
attraverso gli strumenti ordinari, che devono essere attivati nel più breve tempo
possibile, e non in attesa che venga risolto il problema generale da cui il rischio
è scaturito, in tempi del tutto incerti.
In definitiva la contingibilità del provvedimento deve essere rapportata
al tempo necessario per fronteggiare il rischio con mezzi ordinari e non
a quello – necessariamente più lungo ed indeterminato – necessario per
la soluzione a regime della vicenda che ha determinato il rischio.
Diversamente opinando le ordinanze contingibili ed urgenti diverrebbero degli
strumenti del tutto generici e, in ultima analisi, arbitrari, con grave
compromissione del principio di legalità che deve presiedere a tutta l’azione della
P.A.
In conclusione il gravame è fondato e deve essere accolto, con conseguente
annullamento degli atti in epigrafe, nei limiti di interesse e quindi nella misura
in cui incidono negativamente sui benefici derivanti dalla concessione di sepolcro
in favore dei ricorrenti.
Le spese del giudizio seguono la soccombenza e vengono liquidate a carico del
Comune intimato come da dispositivo; possono essere compensate nei confronti
della controinteressata Gesip s.p.a., non costituita in giudizio.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Terza)
definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie
ai sensi e per gli effetti di cui in motivazione.
Condanna il Comune di Palermo al pagamento delle spese di lite che liquida, in
favore dei ricorrenti, in € 1.000,00 (mille/00), oltre accessori di legge; spese
compensate nei confronti della controinteressata GESIP s.p.a..
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.
Così deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 22 luglio 2014 con
l’intervento dei magistrati:
Nicolo’ Monteleone, Presidente
Nicola Maisano, Consigliere
Lucia Maria Brancatelli, Referendario, Estensore
L’ESTENSORE
IL PRESIDENTE
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
https://www.funerali.org/sentenze-complete/tar-sicilia-sez-iii-12-agosto-2014-
n-2181
58
NOVEMBRE BOLOGNA SINDACO CONCESSIONE AREA CIMITERIALE LOTTO
7A REPERTORIO 615 LUCIDO ANTONINO CUGINO DEL SINDACO
1975 2 DICEMBRE DELIBERA GIUNTA MINICIPALE n. 156
ASSEGNAZIONE DI 23 AREE CIMITERIALI A DIVERSI CITTADINI DI
ISOLA DELLE FEMMINE
REPUBBLICA ITALIANA
OGGETTO:
LA SEZIONE
59
Vista la relazione n. 17689/71.14.8 del 10/09/2014 con la quale la Presidenza
IN FATTO E DIRITTO
diritto:
a) Difetto di motivazione.
precedente atto.
60
il ricorrente impugnato in sede giurisdizionale il provvedimento numero 40 del
c.p.a. (D. Lgs. n. 104/2010) – pone, d’ufficio, come prioritario l’esame della
Il rapporto intercorso tra le parti trae origine dall’atto del 9 novembre 1994,
patrimoniali della concessione nonché gli aspetti esecutivi del rapporto: in tale
61
amministrativo può, dunque, incidere in via derivata sul contratto, senza
provvedimento concessorio.
generale potere di auto tutela così come disciplinato dagli articoli 21/quinquies
rispetto al recessivo interesse del privato che attraverso l’inerzia protratta nel
tempo avrebbe “ipso facto” dimostrato di non avere più interesse alla
62
Rebus sic stantibus, la giurisdizione si appartiene al giudice amministrativo, sia
ai sensi dell’art. 133, lett. b), c.p.a. (D. Lgs. n. 104/2010) nell’ambito della sua
dell’esercizio del potere di autotutela a fronte del quale la posizione giuridica del
chi vi abbia interesse. Quando l'atto sia stato impugnato con ricorso
63
tal caso è ormai pacifico che la pubblica amministrazione possa provvedere ad
sulla esistenza del vizio da sanare e sulla volontà di voler provvedere a tale
efficacia ex tunc, cioè di svolgere effetto fin dal momento in cui è stato adottato
l'atto ratificato.
esplicando effetti unitari fin dal momento in cui è stato adottato l'atto
diversi atti con l'effetto che non sussistono i presupposti (impugnativa del
termine di mesi 36, la giunta comunale avrà facoltà di concedere una proroga
64
fino al limite di ulteriori 12 mesi, previo pagamento, da parte dei concessionari,
quale in astratto avrebbe potuto avvalersi almeno a far data l’anno 1997
concessione edilizia.
In tale intreccio di comportamenti – che vanno letti alla luce del generale
principio di buona fede – seppur è vero che il ricorrente è rimasto inerte di fronte
65
alla mancata adozione della concessione edilizia, è tuttavia altrettanto indubbio
(finalmente) messo mano alla pratica, dunque, sarebbe stato più corretto ed
cimiteriale.
Infatti, non v’è chi non avverta come l’inerzia del privato, cioè la mancata
P.Q.M.
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
Salvatore Virzi' Claudio Zucchelli
IL SEGRETARIO
https://www.giustizia-
amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/i
66
ndex.html?ddocname=6G7TUYVXVE6SLA5BWDACKQTURY&q=ISOLA%20or%2
0DELLE%20or%20FEMMINE
67
delle Femmine, via Rocco Chinnici n. 5, C.F. LCDNNN39R24E350H . Con
separato provvedimento sarà rimborsato l'importo pari ai due terzi del
corrispettivo globale pagato per la concessione dell'area escluse le spese di
contratto e di registrazione. AVVERTENZE Avverso il presente provvedimento è
ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al T.A.R. Sicilia entro sessanta giorni
dalla notifica dello stesso ed entro centoventi giorni ricorso straordinario al
Presidente della Regione. Il Responsabile del Servizio Arch. Sergio Valguarnera
Il Responsabile del III Settore Ing. Francesca Usticano
http://server29.intradata.it/www.comune.isoladellefemmine.pa.it/moduli/down
loadFilef158.php
N. 00455/2015 REG.PROV.COLL.
N. 00027/2013 REG.RIC.
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
68
(Sezione Terza)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 27 del 2013, integrato da motivi aggiunti,
proposto da:
Angela Maria Rizzo, Luciana Rizzo, Giovanni Rizzo, rappresentati e difesi, per
procura a margine del ricorso, dall'avv. Diego Marcello Fecarotti, presso il cui
contro
nei confronti di
per l'annullamento
- del provvedimento prot. n. 723647 dell'11 ottobre 2012 relativo a due loculi
facenti parte del sepolcro di cui alla concessione cimiteriale della Sez. 185
- per quanto possa occorrere delle ordinanze sindacali n. 163 del 26 giugno
69
quanto al ricorso per motivi aggiunti:
- del provvedimento di cui alla nota prot. n 919424 del 28/12/2012, notificato
in data 7 gennaio 2013 al domicilio della sola ricorrente Rizzo Angela Maria,
altrettanti defunti destinati alla inumazione nel Cimitero S.M. dei Rotoli;
per motivi di igiene e sanità pubblica locale - art. 50 D.Lgs.vo 267/2000 ", con
S.M. dei Rotoli nei loculi delle sepolture private ricadenti nello stesso cimitero
solo periodo indicato delle relative concessioni private "per la sola parte dei loculi
disponibili e non utilizzati alla data della presente ordinanza", con ciò
- degli atti tutti già impugnati con il ricorso principale in quanto costituenti atti
presupposti;
70
nonché per l’accertamento e la declaratoria del diritto dei ricorrenti alla
cimiteriale relativa alla sez. 185 Bis/Ampi. Lotto 132 nel Cimitero di
Ritenuto e considerato.
FATTO
signori Rizzo Angela Maria, Rizzo Luciana e Rizzo Giovanni hanno chiesto
- del provvedimento, di cui alla nota prot. n. 723647 dell'11 ottobre 2012, con
l’utilizzo temporaneo di loculi della propria sepoltura ubicata nel cimitero S.M.
dei Rotoli,
cimitero.
71
1) Violazione e falsa applicazione dell’art. 50, comma 5, del d.lgs.vo n.
267/2000. Eccesso di potere sotto il profilo del difetto dei presupposti e dello
con la quale ha chiesto il rigetto del ricorso, poiché infondato, vinte le spese.
Con ricorso per motivi aggiunti, notificato il 6 marzo 2013 e depositato il giorno
rigetto del ricorso per motivi aggiunti, poiché infondato, vinte le spese.
Alla pubblica udienza del 16 gennaio 2015, su conforme richiesta dei difensori
DIRITTO
fattispecie identiche a quella in esame (ex plurimis sentenza n. 1889 del 16 luglio
2014 e n. 2339 del 2 dicembre 2013), dai quali non si ravvisano ragioni per
dei loculi ubicati nella sepoltura dei ricorrenti, non indica, infatti, con certezza il
72
limite temporale della sua efficacia, come, invece, avrebbe dovuto, trattandosi
Invero, è noto che tali atti costituiscono provvedimenti extra ordinem, in quanto
interessi privati con mezzi diversi da quelli tipici indicati dalla legge.
Applicando tali principi alla vicenda per cui è causa, è errata, in punto di diritto,
temporanee.
Pur essendo indubbio che il limite temporale di tali provvedimenti deve essere
tempo necessario per fronteggiarlo attraverso gli strumenti ordinari, che devono
essere attivati nel più breve tempo possibile, non può ammettersi che la loro
efficacia perduri sino alla data di risoluzione del problema generale da cui il
tempo necessario per fronteggiare il rischio con mezzi ordinari e non a quello –
73
necessariamente più lungo ed indeterminato – necessario per la soluzione a
accolto, con conseguente annullamento degli atti impugnati nei limiti di interesse
e quindi nella misura in cui incidono negativamente sui benefici derivanti dalla
non costituitisi.
P.Q.M.
Così deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 16 gennaio 2015 con
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
74
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 13/02/2015
IL SEGRETARIO
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia
(Sezione Terza)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1950 del 2015, proposto da: Spina
Caterina, rappresentata e difesa dall'avv. Anna Maria Crosta, con domicilio eletto
contro
Ezio Tomasello, con domicilio eletto presso Palermo Ufficio Legale del Comune,
75
nei confronti di
Giorgio Cannata;
per l'annullamento
- della nota del 31.03.2015 , ricevuta il 2 aprile 2015, Dir. Num. 251133 del
concessionario Sig. Spina Giuseppe sez. 341 lotto 6 BIS cimitero S.M. dei
ROTOLI O. S. 323 del 19.12.2014 per l'emergenza posti salma per inumazione"
- della nota dell'11.05.2015, ricevuta il 13 maggio 2015, Dir. Num. 367902 del
sepoltura concessionario Sig. Spina Giuseppe sez. 341 lotto 6 BIS cimitero S.M.
dei ROTOLI O. S. 323 del 19.12.2014 per l'emergenza posti salma per
sepoltura;
D.lgs 267100", con la quale sono state "sospese, per il periodo indicato nelle
comunale di S.M. dei Rotoli per la sola parte dei loculi disponibili e non utilizzati
76
- per quanto possa occorrere, della successiva nota prot. n. 418827 del
perpetue;
- di tutti gli atti presupposti e connessi ai provvedimenti predetti tra i quali, per
Sindaco P.T.;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 24 giugno 2015 il dott. Calogero
per fare fronte alla situazione di emergenza esistente nel cimitero di cui sopra;
- che parte ricorrente censura tale atto per assenza dei presupposti di legge, alla
77
- che a tal fine invoca numerosi precedenti giurisprudenziali di questo stesso
T.A.R.;
argomento, gli atti impugnati prevedono l’utilizzo della sepoltura di che trattasi
misura adottata;
necessario per fronteggiarlo attraverso gli strumenti ordinari, che devono essere
attivati nel più breve tempo possibile” sicché “non può ammettersi che la loro
efficacia perduri sino alla data di risoluzione del problema generale da cui il
degli strumenti del tutto generici e, in ultima analisi, arbitrari, con grave
Considerato che le pur articolate difese del Comune non appaiono convincenti in
quanto:
assume valore puramente formale dato che – come prima rilevato - l'utilizzo del
78
- il fatto che la citata ordinanza contingibile ed urgente si sia fatta carico di
(perché al bisogno è stata prevista la liberazione dei loculi per cui è causa), non
utilizzato; potere che viceversa è contemplato dalla legge solo per fronteggiare
eventi imprevedibili, tali da non potere essere fronteggiate con gli ordinari mezzi
amministrativi;
argomento che finisce con l'invocare la regola del c.d. "fatto compiuto"; il che,
quanto in suo potere affidando da una parte ad apposita ditta il ripristino dello
stato dei luoghi con la messa in sicurezza del costone roccioso di Monte
Maria di Gesù" appare del tutto generico e comunque inadeguato a spiegare una
decennio (ed anche di più: v. ad es. ordinanza n. 603 del 12.11.98, con cui il
Sindaco di Palermo p.t., prendendo atto delle gravi difficoltà esistenti nei cimiteri
79
anteriormente alla data di entrata in vigore del D.P.R. 21.10.1975 n.803, quando
indicare le specifiche e concrete iniziative intraprese nel corso degli anni per
riaffermate;
P.Q.M.
Così deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 24 giugno 2015 con
IL PRESIDENTE, ESTENSORE
80
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 03/07/2015
IL SEGRETARIO
HTTPS://WWW.GIUSTIZIA-
AMMINISTRATIVA.IT/WEB/GUEST/DCSNPRR?P_P_ID=GASEARCH_INSTANCE_
2NDGCF3ZWBWK&P_P_LIFECYCLE=1&P_P_STATE=NORMAL&P_P_MODE=VIE
W&_GASEARCH_INSTANCE_2NDGCF3ZWBWK_JAVAX.PORTLET.ACTION=SEAR
CHPROVVEDIMENTI&P_AUTH=SRZ8XXUV
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia
(Sezione Terza)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1366 del 2014, integrato da motivi
81
Francesco Stallone, elettivamente domiciliato presso lo studio di quest’ultimo in
contro
per l'annullamento
- del provvedimento n. 217267 del 12 marzo 2014 emesso dal Dirigente dell’area
dirigente;
settembre 2010;
82
Ritenuto e considerato.
FATTO
spese, dei provvedimenti n. 217267 del 12 marzo 2014 e n. 363864 del 24 aprile
2014, con i quali il responsabile del servizio cimiteriale del Comune di Palermo
urgente n. n. 301 del 3 settembre 2010 con la quale il Sindaco aveva sospeso
ha, comunque, chiesto il rigetto del ricorso, poiché infondato, vinte le spese.
Con ricorso per motivi aggiunti, notificato il 21 luglio 2014 e depositato il giorno
415 del 24 dicembre 2013, deducendo censure identiche a quelle di cui al ricorso
introduttivo.
rigetto del ricorso per motivi aggiunti, poiché infondato, vinte le spese.
83
Alla pubblica udienza dell’11 febbraio 2015, su conforme richiesta dei difensori
DIRITTO
e quello n. 363864 del 24 aprile 2014 con i quali è stato disposto l’utilizzo
recente sentenza della sezione n. 1889 del 16 luglio 2014, non merita
del 24 dicembre 2013, per effetto della quale i provvedimenti impugnati sono
stati adottati.
Invero, tale ordinanza non è menzionata nei provvedimenti di utilizzo dei loculi
sindacale n. 301 del 3 settembre 2010, nei cui confronti il ricorrente ha formulato
censure.
84
quali non si ravvisano ragioni per discostarsi, è fondato sotto l’assorbente profilo
dei loculi ubicati nella sepoltura del ricorrente, non indica, infatti, con certezza il
limite temporale della sua efficacia, come, invece, avrebbe dovuto, trattandosi
Invero, è noto che tali atti costituiscono provvedimenti extra ordinem, in quanto
interessi privati con mezzi diversi da quelli tipici indicati dalla legge.
Applicando tali principi alla vicenda per cui è causa, è errata, in punto di diritto,
temporanee.
Pur essendo indubbio che il limite temporale di tali provvedimenti deve essere
tempo necessario per fronteggiarlo attraverso gli strumenti ordinari, che devono
essere attivati nel più breve tempo possibile, non può ammettersi che la loro
85
efficacia perduri sino alla data di risoluzione del problema generale da cui il
tempo necessario per fronteggiare il rischio con mezzi ordinari e non a quello –
accolto, con conseguente annullamento degli atti impugnati nei limiti di interesse
e quindi nella misura in cui incidono negativamente sui benefici derivanti dalla
P.Q.M.
Così deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 11 febbraio 2015 con
86
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 03/03/2015
IL SEGRETARIO
https://www.giustizia-
amministrativa.it/web/guest/dcsnprr?p_p_id=GaSearch_INSTANCE_2NDgCF3z
WBwk&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&_GaSearch_INS
TANCE_2NDgCF3zWBwk_javax.portlet.action=searchProvvedimenti&p_auth=sr
z8XXUV
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
87
OGGETTO:
LA SEZIONE
Premesso:
Con ricorso straordinario al Presidente della Regione siciliana Ruffino Alessandro,
rappresentato e difeso dall’avv. Gaspare Genova, ha impugnato, chiedendone
l’annullamento, l’Ordinanza del Comune di Isola delle Femmine n. 57 del 13 ottobre
2009, 30 giugno 2008, n. 132, di rimessione in pristino delle opere abusive realizzate
in Via Vittorio Pozzo, n. 13, consistenti in un immobile ad una elevazione fuori terra
avente superficie di mq. 70 volume di mc. 248,50.
Il ricorso è affidato ai seguenti motivi:
1) Invalidità del provvedimento impugnato stante l’assoluta genericità. Erronea
indicazione del termine entro il quale provvedere alla rimessa in pristino dello stato
dei luoghi.
2) Violazione del disposto dell’art. 36 del D.P.R. n. 380/2001, nonché degli artt. 7,
12 e 13 della legge 47/85. Eccesso di potere sotto il profilo dello sviamento e della
illogicità manifesta.
88
3) Carenza di motivazione. Illogicità manifesta.
Considerato:
Il ricorso in esame, regolare sotto il profilo fiscale, è ricevibile perché presentato
entro il prescritto termine di 120 giorni dalla data di notifica al ricorrente del
provvedimento impugnato.
Il ricorso è, tuttavia, inammissibile. Infatti, dalla documentazione trasmessa dal
Comune di Isola delle Femmine risulta che il ricorrente, successivamente
all’adozione dell’impugnato provvedimento di rimessione in pristino e prima della
presentazione del ricorso in esame, ha presentato in data 21 gennaio 2010 una
richiesta di concessione edilizia in sanatoria per le opere in contestazione di via
Vittorio Pozzo, n. 13, ai sensi dell’art. 36 del D.P.R. n. 380/2001, ma non risulta che
sia stato adottato e notificato al ricorrente alcun provvedimento che definisse il
procedimento, non rilevando a tal fine il parere negativo prot. 614/int. del
21/04/2010 del responsabile del Servizio urbanistica ed edilizia privata del Comune,
trasmesso al responsabile dell’Ufficio tecnico dello stesso Comune e, quindi, da
considerare come atto interno al procedimento che avrebbe dovuto concludersi con
un provvedimento di accoglimento o di diniego dell’istanza di sanatoria, notificato
all’interessato.
Si osserva al riguardo che, per consolidata giurisprudenza di questo Collegio, la
presentazione di una istanza di sanatoria edilizia successivamente alla data di
ingiunzione di demolizione, ma prima della sua impugnazione, “produce l’effetto di
rendere inammissibile l’impugnazione stessa per carenza di interesse all’origine, in quanto il riesame
dell’abusività dell’opera, sia pure al fine di verificarne l’eventuale sanabilità, provocato dall’istanza
89
di sanatoria comporta la necessaria formazione di un nuovo provvedimento (di accoglimento o di
rigetto), che vale comunque a superare il provvedimento sanzionatorio oggetto
dell’impugnativa.”(Cfr. per tutti: C.G.A., Sezioni riunite, 21 settembre 2010, n.683/10;
25 settembre 2012, n. 828/12; 26 marzo 2013, n.276/04).
In altri termini, la presentazione dell’istanza di concessione edilizia in sanatoria
impedisce l’esecuzione dell’ingiunzione di demolizione ed impone al Comune il
previo esame della domanda di sanatoria con la necessità, in caso di rigetto,
dell’adozione di un nuovo provvedimento di ingiunzione di demolizione.
P.Q.M.
Il Collegio, a Sezioni riunite, esprime l’avviso che il ricorso debba essere dichiarato
inammissibile.
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
Giovanni Lo Bue Claudio Zucchelli
IL SEGRETARIO
Giuseppe Chiofalo
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia
(Sezione Terza)
90
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1438 del 2014, proposto da:
Giacalone, con domicilio eletto presso il loro studio sito in Palermo, via Principe
di Villafranca 91;
contro
difeso dall'avv. Ezio Tomasello, con domicilio eletto presso Ufficio Legale del
nei confronti di
Rosaria Bocchiario;
per l'annullamento
a) della nota del 01.04.2014 num. 288898 —N. Cron. 2014/481 - del Comune
b) della nota del 9.05.2014, ricevuta in data 13.05.20 14 num. 406822 Dir -
num. Cron. 2014/615 del Comune di Palermo Area Gestione del Territorio Ufficio
impianti cimiteriali, con la quale è stato comunicato che in data 20 maggio 2014
91
nel cimitero di S.M. Dei Rotoli per la sola parte dei loculi disponibili e non
utilizzati:
comunque connesso.
Visto il decreto presidenziale n. 420 del 19 maggio 2014 con il quale è stata
Relatore nella camera di consiglio del giorno 10 giugno 2014 la dott.ssa Lucia
Maria Brancatelli e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
concessioni private ricadenti nel cimitero S. M. dei Rotoli, per la parte dei loculi
disponibili.
92
della durata dei suoi effetti, la mancanza di adeguata istruttoria e, comunque,
l’arbitrarietà del criterio utilizzato per sopperire alle esigenze che ne hanno
determinato l’adozione.
inammissibile od infondato.
Alla camera di consiglio del 10 giugno 2014, alla presenza dei difensori delle
pregiudiziale sollevata dalla difesa del comune resistente relativa alla mancata
generico riferimento all’O.S. n. 301 del 3.9.2010 e s.m.i., nei cui confronti il
sequenza di ordinanze, adottate a partire dal 2010) che non indica, con certezza,
93
il limite temporale della sua efficacia, come avrebbe dovuto, rientrando nel
E’ noto che tali atti costituiscono una sorta di provvedimenti extra ordinem, in
capo all’amministrazione.
però individuato dei precisi limiti che devono comunque essere rispettati
nell’adozione di tali atti, al fine di evitare che tale strumento, che si pone già ai
limiti del principio di legalità - sul quale è fondato l’intero Ordinamento - possa
La necessità di tale limite temporale è connessa non soltanto alla stessa natura
“contingibile” degli atti di cui si discute, ma all’ancora più pregnante rilievo che
solo in via temporanea può essere consentito l’uso di strumenti extra ordinem,
94
Nel nostro ordinamento la legge – con le garanzie ad essa connesse – costituisce
il punto di sintesi dell’immanente conflitto tra autorità e libertà, che può essere
Applicando tali principi alla vicenda per cui è causa, è errata, in punto di diritto,
essere attivati nel più breve tempo possibile, e non in attesa che venga risolto il
compromissione del principio di legalità che deve presiedere a tutta l’azione della
P.A.
P.Q.M.
95
definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie
Spese compensate.
Così deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 10 giugno 2014 con
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 16/07/2014
IL SEGRETARIO
https://www.giustizia-
amministrativa.it/web/guest/dcsnprr?p_p_id=GaSearch_INSTANCE_2NDgCF3z
WBwk&p_p_state=normal&p_p_mode=view&_GaSearch_INSTANCE_2NDgCF3
zWBwk_javax.portlet.action=searchProvvedimenti&p_auth=6robUgXE&p_p_life
cycle=0
96
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia
(Sezione Terza)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1475 del 2012, proposto da:
contro
dall'avv. Ezio Tomasello, con domicilio eletto presso l’Ufficio Legale del comune
nei confronti di
per l'annullamento
a) della nota del 6.7.2012 di utilizzo temporaneo di loculi nella sepoltura sez.
delle concessioni private ricadenti nel cimitero S.M dei rotoli per la sola parte dei
e) della relazione del 28.6.2012 del Servizio gestione impianti cimiteriali, Settore
comunque connesso.
97
Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Palermo;
FATTO
ed urgente - adottato dal sindaco del comune di Palermo, nella veste di ufficiale
di governo, con il quale sono state sospese le concessioni private ricadenti nel
cimitero S. M. dei Rotoli, per la parte dei loculi disponibili, per il periodo di
inammissibile od infondato.
DIRITTO
98
In primo luogo rileva il collegio, in relazione all’eccezione pregiudiziale sollevata
dalla difesa del comune resistente, che non è dubitabile l’interesse del ricorrente
impugnato non indica, con certezza, il limite temporale della sua efficacia, come
E’ noto che tali atti costituiscono una sorta di provvedimenti extra ordinem, in
capo all’amministrazione.
però individuato dei precisi limiti che devono comunque essere rispettati
nell’adozione di tali atti, al fine di evitare che tale strumento, che si pone già ai
limiti del principio di legalità - sul quale è fondato l’intero Ordinamento - possa
99
invalicabile di tali atti la loro temporaneità, attraverso l’indicazione di una data
La necessità di tale limite temporale è connessa non soltanto alla stessa natura
“contingibile” degli atti di cui si discute, ma all’ancora più pregnante rilievo che
solo in via temporanea può essere consentito l’uso di strumenti extra ordinem,
il punto di sintesi dell’immanente conflitto tra autorità e libertà, che può essere
Applicando tali principi alla vicenda per cui è causa, è errata, in punto di diritto,
tempo necessario per fronteggiarlo, attraverso gli strumenti ordinari, che devono
essere attivati nel più breve tempo possibile, e non in attesa che venga risolto il
100
Diversamente opinando le ordinanze contingibili ed urgenti diverrebbero degli
compromissione del principio di legalità che deve presiedere a tutta l’azione della
P.A.
dispositivo.
P.Q.M.
Così deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 19 novembre 2013
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 02/12/2013
101
IL SEGRETARIO
102
Il Comune, con il provvedimento 21 aprile 2010, n. 5626, denegava comunque
l’autorizzazione richiesta.
2. Il ricorso è affidato al seguente articolato motivo:
Eccesso di potere per difetto di istruttoria e difetto di motivazione. Violazione e
falsa applicazione dell’art. 338 T.U. leggi sanitarie e dell’art. 57 del D.P.R. n. 285
del 1990.
Secondo il ricorrente, le norme che vietano l’edificazione nelle aree ricadenti
nella fascia di rispetto cimiteriale riguardano i manufatti che, per durata,
inamovibilità ed incorporazione al suolo, appaiono incompatibili con la natura
insalubre dei luoghi e con l’eventuale futura espansione del cimitero. Pertanto,
l’intervento edilizio proposto, non comportando trasformazione irreversibile del
suolo, avrebbe dovuto essere autorizzato, come rappresentato dal ricorrente
nelle osservazioni presentate a seguito della comunicazione dell’avvio del
procedimento di diniego.
3. Il ricorso in esame, regolare sotto il profilo fiscale, è ricevibile e nel merito
appare infondato.
La salvaguardia dell’area di rispetto cimiteriale di 200 metri prevista
dall’art. 338 R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 (testo unico delle leggi
sanitarie), costituente il cd. Vincolo cimiteriale, si pone come vincolo assoluto
di inedificabilità tale da non consentire alcuna allocazione sia di edifici che di
opere incompatibili col vincolo medesimo, in considerazione dei molteplici
interessi pubblici che tal fascia di rispetto tende a tutelare e che possono
riassumersi nelle finalità di assicurare condizioni di igene e di salubrità, di
garantire la tranquillità ed il decoro dei luoghi di sepolture, di consentire
futuri ampliamenti del cimitero (cfr. Consiglio di Stato, Sez. V, sent. n.
1933 e 1934 del 3 maggio 2007 e sent. n. 6671 del 14 settembre 2010).
Dal vincolo di rispetto cimiteriale derivante dalla legge discende, dunque,
automaticamente una situazione di inedificabilità legale, senza possibilità di
alcuna valutazione in ordine alla concreta compatibilità dell’opera con i valori
tutelati dal vincolo (Cons. di Stato, Sez V, 8 settembre 2008, n. 4256). Oltre a
ciò e come indicato nelle premesse del provvedimento impugnato il vincolo
assoluto di rispetto cimiteriale è imposto dallo strumento urbanistico comunale
(P.R.G. in vigore) e peraltro l’area in questione risulterebbe soggetta a vincolo
paesaggistico ai sensi dell’art. 146 del D. L.vo n. 42 del 22 gennaio 2004.
Ciò premesso, non appaiono fondate le censure dedotte nel ricorso, stante che
dalle premesse del provvedimento impugnato si evince che il Comune ha
adeguatamente istruito la pratica, anche tenedo conto delle osservazioni
presentate dal ricorrente.
P.Q.M.
Esprime parere che il ricorso debba essere respinto.
IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE
F.to: Giuseppe Chiofalo F.to: Riccardo Virgilio
https://www.giustizia-
amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/in
dex.html?ddocname=WJXLLMMOGGP436YNBNUYCNTI2Y&q=ISOLA%20or%20
DELLE%20or%20FEMMINE&tipoFile=DOC
103
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA DI ISOLA DELLE FEMMINE
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it
104