- case study
Dott. Alberto Torchetti Dipartimento di Economia 2
Università degli Studi di Foggia
Il capitale economico
I casi in cui si presenta la necessità di determinare il valore del sistema aziendale
possono essere molteplici :
- Trasferimento dell’azienda - Trasformazione di società - Fusioni
- Liquidazione dell’azienda – quotazione in Borsa ecc…
CAPITALE ECONOMICO
Generale
Deve prescindere dalle forze contrattuali delle parti (posizione del valutatore-terzo indipendente)
Razionale
Il valore deve essere determinato secondo uno schema logico chiaro e condivisibile
Dimostrabile
Le quantità da utilizzare nel calcolo devono essere credibili (es. flussi di cassa passati – flussi di cassa
futuri )
Stabile
La valutazione deve prescindere da grandezze straordinarie o difficilmente ripetibili
n
Wo = ∑ ds vs+ Pn . vn
1
n
Wo = ∑ ds vs+ Pn . vn
1
la formula esprime l’attualizzazione di tutti i flussi di cassa che l’azienda sarà in grado di
procurare all’investitore (dividendi distribuibili).
d d d d d P
0 1 2 3 4 s n
n
Wo = ∑ ds v s
1
Quando l’orizzonte temporale che viene preso in considerazione è molto ampio ossia “n”assume valori
molto grandi, la formula può essere semplificata omettendo l’attualizzazione del prezzo dell’azienda al
tempo tn in quanto di più difficile determinazione.
La formula corrisponde a ciò che la teoria qualifica come valore di qualunque investimento, ma appare
astratta e non adatta all’applicazione concreta in quanto:
-Richiede la determinazione di elementi molto imprevedibili come il prezzo probabile dell’azienda al
tempo n, la cui determinazione dovrebbe tener conto di quello che avverrà nell’azienda tra il tempo 0 e n,
delle condizioni della domanda e offerta delle aziende al tempo n. La conseguenza è che la formula in sede
applicativa sarebbe fonte di soggettività ossia i risultati sarebbero variabili a seconda di chi esegue il calcolo.
Quindi nella realtà bisogna ripiegare su formule approssimative che pur collegandosi alla formula teorica
cercano di determinare il valore del capitale economico in termini più praticabili in quanto rispetto alla
formula teorica non considerano alcune variabili, o considerano variabili addizionali.
individuano il valore dell’azienda sulla base dei Il capitale economico è stimato sulla base
prezzi espressi dal mercato per quote del capitale di altri elementi più affidabili (patrimonio,
dell’azienda medesima o di aziende similari reddito, cash flow, dividendi)
La valutazione del capitale economico di un’azienda non può non tener conto di tutti quegli elementi
che compongono l’azienda stessa : capitale, organizzazione e gestione.
I metodi indiretti considerano a differenza di quegli diretti tali elementi. Del resto i prezzi di
Borsa sono frutto di strategie, di anticipazione delle decisioni e scelte di altri operatori a prescindere
dalla fondatezza degli elementi su cui tali decisioni e scelte si basano.
Di conseguenza i metodi indiretti sono i tipici metodi usati per stimare il capitale economico.
I Metodi Patrimoniali
analitici : Empirici
il Valore attributo ai beni Il valore attributo ai beni
immateriali viene Immateriali si fonda
motivato e documentato sull’osservazione
delle transazioni intervenute
sul mercato
Dott. Alberto Torchetti Dipartimento di Economia 16
Università degli Studi di Foggia
I metodi di Valutazione del Capitale Economico
c) Attualizzazione dei crediti e debiti differiti senza interessi o con interessi non in linea con il
mercato
Si può omettere se il bilancio dell’impresa è stato certificato da una società di revisione in caso
contrario sarà necessario verificare che sia state rispettate corrette regole contabili quali:
-Che tutte le attività e passività siano state contabilizzate
-Che gli elementi attivi si fondino su validi documenti
-Che i crediti tengano conto della effettiva possibilità di recupero
-Che gli accantonamenti del passivo corrispondono a quanto effettivamente o probabilmente maturato
(fondi oneri e fondi rischi)
-Che le poste attive e passive proporzionate al tempo siano state accuratamente ed analiticamente calcolate
Dalla revisione delle poste del passivo e dell’attivo possono derivare una serie di correzioni in senso
Sia positivo che negativo.
Ad esempio: per motivi di ordine fiscale spesso si può contenere la Svalutazione crediti nel limite previsto
dalla normativa tributaria quando in realtà il valore di recupero del credito è inferiore.
La differenza tra valore corrente del bene e il suo valore contabile costituisce la rettifica positiva o
negativa da apportare al Patrimonio netto.
Le immobilizzazioni tecniche
Le immobilizzazioni tecniche sono rappresentate dai quei beni strumentali per l’attività tipica della
impresa:
- Immobili, impianti, attrezzature, macchinari, mobili e macchine d’ufficio, automezzi ecc.
tutti questi beni risultano iscritti nel bilancio al costo di acquisto o di produzione diminuito delle
quote di ammortamento calcolate sino alla data dell’ultimo bilancio.
La riespressione di tali beni a valori correnti è effettuata applicando il criterio del valore di sostituzione
Si stima prima il costo di riacquisto o di riproduzione e poi si eseguono degli abbattimenti di tale valore
per tener conto del deperimento fisico e dell’obsolescenza del bene che si deve valutare.
Ai fini della valutazione delle immobilizzazioni tecniche di solito si fa ricorso a perizie di esperti
qualificati. In mancanza dell’intervento di esperti si può valutare il bene sulla base:
- Del valore assicurato
- Del prezzo di mercato
- Rivalutando il costo storico (e f.do ammortamento) con coefficienti di rivalutazione monetaria
- elaborati dall’ISTAT
Nel caso l’impresa utilizza delle immobilizzazioni tecniche in virtù di contratti di leasing, questi beni
non appaiono tra gli elementi dell’attivo patrimoniale ma viene semplicemente indicato tra i conti
d’ordine (che non influiscono sul Patrimonio netto) il debito che l’impresa ha verso la società di
leasing per le rate ancora dovute alla data di bilancio.
È necessario perciò procedere con la stima del valore corrente dei beni in leasing.
Una volta determinato il valore di mercato del bene in leasing bisognerà apportare una rettifica al
Patrimonio netto pari:
Valore di mercato – (valore attuale dei pagamenti da effettuare + valore attuale prezzo di riscatto)
L’attualizzazione si compie allo stesso tasso d’interesse previsto nel contratto di leasing.
Es. il debito residuo è di €. 8.041,00 da pagare in 37 rate mensili, il prezzo di riscatto è di €. 90,00. il
Tasso del contratto è del 14,25%. Il valore attuale dei pagamenti da effettuare fino al termine del contratto
è di €. 6.700,00. Il valore di mercato è stabilito in €. 13.025,00. è necessario quindi apportare una rettifica
in aumento del Patrimonio netto pari ad €. 6.325,00.
Le partecipazioni sono presenti sia tra le immobilizzazioni finanziarie sia tra l’attivo circolante, la
differente classificazione si basa sulla loro destinazione ossia se destinate a rimanere nell’impresa in modo
durevole (immobilizzazioni) o se destinate ad essere smobilizzate in tempi brevi (attivo circolante).
Le partecipazioni che costituiscono immobilizzazioni sono iscritti in bilancio al costo d’acquisto, per
quelle di controllo o collegamento si possono iscrivere in bilancio sulla base del criterio del patrimonio
netto.
Per le partecipazioni che fanno parte dell’attivo circolante l’iscrizione in bilancio avviene al minore tra il
costo di acquisto e il valore desunto dall’andamento del mercato.
Ai fini della valutazione le partecipazioni che costituiscono immobilizzazioni vanno distinte tra quelle di
controllo o meno. Nel caso di partecipazioni di controllo sarà necessario andare a valutare il capitale
economico di ogni società controllata.
Nel caso di partecipazioni non di controllo la valutazione si baserà sui prezzi di mercato o sul patrimonio
Netto della società se non è possibile individuare prezzi di mercato.
Per le partecipazioni iscritte nell’attivo circolante la valutazione si baserà sul prezzi di mercato o sui prezzi
di mercato per aziende simili o sulla frazione di patrimonio netto della partecipata
Le rimanenze di magazzino sono iscritte nel bilancio al minore tra costo di acquisto e valore di realizzo
desumibile dall’andamento di mercato. Il costo per i beni fungibili può essere compiuto con :
Il metodo LIFO (last in first out) – il metodo FIFO (first in first out) – costo medio ponderato.
Crediti e debiti
Crediti vanno valutati al presunto valore di realizzo andando a sottrarre dal loro valore nominale gli
importi che si presumere possono essere non riscossi per:
- Perdite per inesigibilità
- Oneri da sostenere per riscuotere il credito.
Il rischio di inesigibilità può essere già stato considerato nel bilancio con la costituzione del fondo
svalutazione crediti in tal caso si dovrà valutare la sua congruità.
Per quanto concerne il TFR va accertata la corrispondenza dell’importo indicato in bilancio con il
calcolo previsto dalla normativa vigente, e tale importo andrebbe attualizzato.
Per quanto concerne i debiti tributari è necessario considerare i maggiori debiti derivanti da accertamenti
tributari in corso.
Capitali accessori
Sono tutti quei beni presenti nel patrimonio aziendale che possono essere ceduti senza pregiudicare il
Normale funzionamento dell’impresa:
- Fabbricati civili e terreni
- Titoli a reddito fisso o variabile (azioni)
La valutazione di tali beni non pone particolari problemi in quanto si esegue sulla base dei prezzi
correnti di mercato.
c) Attualizzazione dei crediti e debiti differiti senza interessi o con interessi non in linea con il
mercato
È necessario calcolare il loro valore attuale ad un tasso corrispondente agli interessi vigenti sul
Mercato.
Nella pratica spesso l’attualizzazione di tali crediti e debiti non è effettuata specie se la loro durata
Non è molto estesa.
W = K’+ VBI
Le riduzioni da apportare alle aliquote piene degli oneri fiscali potenziali sono da studiare caso per
caso con riferimento alle specifiche situazioni. Nella pratica tali riduzioni sono comunque comprese tra
1/2 e 2/3 dell’aliquota piena.
Patrimonio Netto Rettificato W=K’= A’- P’ ossia W = K + rett. Positive – rettifiche negative
Valutazione ai fini delle cessione d’azienda della società A.E.T. S.r.l., vengono messi
a disposizione del perito i bilancio degli anni 2015, 2014 e 2013.
La società non è quotata sul mercato borsistico. Si considerino inoltre i seguenti dati:
- dalla revisione contabile si è riscontrato che una fattura di acquisto merce dell’anno 2014 per un
importo di €. 30.000 + IVA ordinaria è stata contabilizzata per errore due volte. La fattura al 31.12.14
non risulta ancora pagata. L’effetto fiscale per imposte dirette è valutato in totale per €. 11.200,00.
mentre al 31.12.2014 la società risulta a credito di IVA per 140.907,00
-Per un gruppo di crediti ammontanti ad €. 76.000,00 (svalutati nel corso del 2014) è stato
concluso un atto transattivo che prevede il pagamento a stralcio da eseguirsi nel corso del prossimo
esercizio per €. 40.000,00.
- Un tecnico indipendente ha valutato le immobilizzazioni tecniche, ai seguenti valori correnti:
Impianti e macchinari ad €. 255.000,00
Attrezzature €. 26.000,00
Altre 689.000,00
immobilizzazioni in corso 136.000,00
Per quanto concerne l’immobile (un piccolo deposito) si proceda con la determinazione del valore
corrente con il metodo della rivalutazione monetaria, sapendo che l’immobile è stato acquistato
nel 1968 che è stato accantonato un fondo ammortamento di €. 1.104,00 e che non si è mai proceduto
a capitalizzazione di costi accessori o rivalutazioni (coefficente ISTAT : 18,971)
La società ha in essere una serie di contratti di leasing finanziari per immobilizzazioni tecniche.
Il valore di mercato di tali beni stimato da un esperto è di € 2.987.000,00.
I canoni residui devono essere pagati in quote costanti nei prossimi 3 anni, il tasso implicito dei
Contratti di leasing è dell’5,25%. Il valore di riscatto dei beni in leasing (compreso nei conti d’ordine)
è di €. 238.794,00.
Il valore corrente delle rimanenze di magazzino è stimato in €. 13.600,00
Non si ritiene opportuno attualizzare crediti e debiti commerciali che non producono interessi.
Come pure si ritene di non dover operare rettifiche sulle immobilizzazioni immateriali e sui ratei e
Risconti passivi e sui fondi rischi.
Rettifiche
positive su
elementi
patrimoniali
Rettifiche
negative su
elementi
patrimoniali
Patrimonio
Netto
Rettificato
(K’)
Patrimonio Netto
1) Oggetto dell’incarico
2) L’azienda oggetto di valutazione
3) La metodologia valutativa adottata
4) Applicazione della metodologia
5) Considerazioni finali
1 L’oggetto dell’incarico
Il sottoscritto dott. ………….. ha ricevuto incarico dalla “XY. S.p.a.” di stimare il valore del
patrimonio sociale della società alla data del 31 dicembre 2014, ai fini e per gli effetti di quanto previsto
dall’art. 5 della legge 448/2001, prorogato con modifiche dall’art. 1 comma 91 L. 244/2007.
In esecuzione di detto incarico, nella seguente relazione si procederà a stimare il valore del capitale
economico della società “XY S.p.a”.
La data di riferimento della Perizia è il 31 dicembre 2014.
Immobilizzazioni tecniche
La stima delle immobilizzazioni tecniche fa sostanzialmente sempre riferimento a beni già in uso, e
perciò non nuovi. Si tratta perciò di beni che non sempre hanno un prezzo di mercato, anzi non lo
hanno nella maggior parte dei casi: poiché non è molto frequente che si abbiano prezzi di mercato
per l’usato.
I beni che, così come si trovano, hanno un valore di mercato sono spesso stimati col criterio del
prezzo corrente, desunto appunto dal mercato.
Quando non esista un mercato dell’usato, è necessario adottare criteri alternativi rispetto al prezzo:
quelli tipicamente seguiti sono il costo di ricostruzione (o riproduzione) e il costo di sostituzione.
Occorre poi procedere a una serie di abbattimenti per esprimere sia l’usura fisica che caratterizza i
beni sia le varie ragioni di inferiorità che si presentano rispetto al nuovo (obsolescenza).
………………………..
Immobilizzazioni Immateriali
Valore contabile Valore corrente
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Università degli Studi di Foggia
La perizia
Immobilizzazioni Immateriali
Immobilizzazioni materiali
Valore di Bilancio Valore corrente
€. €.
Fabbricati e terreni
La voce di bilancio pari ad €. 1.349,00 comprende un immobile, acquistato nel 1968 per €. 2.453,00
e ammortizzato per €. 1.104,00. Sull’immobile non si sono mai eseguiti capitalizzazioni di costi e
rivalutazioni monetarie. Le caratteristiche strutturali dell’immobile rendono ardua la determinazione
del prezzo di mercato e di conseguenza l’unica tecnica applicabile ai fini della determinazione del
valore corrente risulta essere quella della rivalutazione in base agli indici ISTAT del prezzo d’acquisto
e del relativo fondo ammortamento.
Indice Nazionale dei prezzi al Consumo ISTAT per il 1968 : 17,730
5. Considerazioni finali
Contabile Corrente
Attività
Passività
5. Considerazioni finali
Riepilogo dei valori contabili e delle valutazioni correnti attribuite:
Valore contabile Valore
corrente
Immobilizzazioni Immat.
Immobilizzazioni materiali
Rimanenze
Crediti
Disponibilità liquide
Ratei e risconti attivi
Leasing
Debiti
Fondi oneri e rischi
TFR
Ratei e risconti passivi
Patrimonio Netto
Il valore del patrimonio aziendale rivalutato viene pertanto stimato in euro 1.381.877,00.
I Metodi Reddituali
I Metodi Reddituali
I metodi reddituali insieme ai metodi finanziari sono basati sui flussi aziendali. Nel caso del metodo
Reddituale il capitale economico è in funzione della capacità di reddito dell’azienda e lo si misura in
termini di valori attuali dei redditi attesi futuri (flussi di redditi netti futuri dal tempo 1 al tempo n).
A seconda del metodo di calcolo dei redditi attesi e dell’orizzonte temporale si possono distinguere:
-Metodi reddituali fondati sui flussi netti
-Metodi reddituali fondati sui flussi operativi
Tale metodo stima il capitale economico sulla base dei redditi attesi anno per anno (c.d. stima puntuale)
per un orizzonte temporale che non va oltre i 10 anni.
Tale metodo è quello più utilizzato nella pratica e stima il capitale economico sulla base della
capitalizzazione, ad un opportuno tasso di interesse (i), del reddito medio futuro atteso per l’azienda.
Quindi il parametro reddituale è sempre lo stesso per tutto l’orizzonte temporale preso in
considerazione. A seconda della durata dell’orizzonte temporale durante il quale si presume si
produrrà il flusso reddituale avremo:
Tempo illimitato Tempo limitato k
k
W= R W = R x a k¬i + P’kv
i
W = valore del capitale economico a k¬i = valore attuale di una rendita annua posticipata
R = redditi normale atteso di k anni al tasso i
K
i = è il tasso di capitalizzazione P’kv = valore di realizzo al tempo k dell’azienda
2. Estrapolazione dei risultati storici nel futuro: si cerca di mettere assieme l’oggettività dei dati
storici con la possibilità di tener conto di variabili che possono modificare in futuro il reddito.
3. Metodo dei risultati programmati: si fa riferimento ai redditi previsti nei budget e piani
previsionali dell’azienda;
a seconda se si utilizzano i redditi puntuali per ogni anno dell’arco temporale considerato (metodo
reddituale complesso) o se si utilizza un reddito medio normale prospettico (metodo reddituale
puro e semplice).
Rispetto a quelli fondati sui flussi netti si differenziano per l’utilizzo al posto del reddito netto
d’esercizio del reddito operativo.
Il tasso di sconto viene considerato come quel tasso di rendimento minimo che rende indifferente
per l’azionista investire nell’azienda o in altri investimenti alternativi.
Il tasso di sconto i viene considerato composto da tre diverse componenti:
i = i1 + i2 + i3
i1 = il premio che spetta per la rinuncia alla liquidità (tasso privo di rischio)
i2 = il premio che remunera il rischio per l’investimento in una specifica attività (premio per il rischio)
i3= un tasso di salario che compensi l’opera prestata dall’imprenditore nella conduzione aziendale.
Il tasso i3 ossia il compenso per l’opera svolta dall’imprenditore non viene di solito preso in
considerazione in quanto nelle grandi imprese si verifica una netta separazione tra proprietà e
management . Di conseguenza la formula del tasso di sconto da applicare nelle valutazione del capitale
economico si semplifica in:
i = i1+i2
Esempio: la stima dell’azienda è stata condotta con il metodo reddituale puro determinando una
Media storica del reddito normale relativo agli ultimi 5 anni. Per il principio della coerenza anche
Il tasso privo di rischio andrà calcolato su una media storica dei titoli di Stato degli ultimi 5 anni.
Il tasso di sconto
La determinazione del tasso per il rischio i2
Il tasso per il rischio rappresenta la remunerazione che spetta all’investitore per il rischio che corre
investendo in una specifica attività. La determinazione di tale componente presenta vari problemi
valutativi. Esistono vari procedimenti di calcolo:
-Procedimento di Stoccarda : si quantifica il rischio generale d’impresa abbattendo il flusso da
attualizzare di una percentuale pari al 30%. In tal modo però non si
tiene conto del rischio specifico che varia a seconda dell’attività aziendale
-Procedimento di Stoccarda corretto: si individuano delle classi di rischiosità aziendale a cui si fanno
- corrispondere diverse percentuali di abbattimento
Rischiosità Abbattimento
bassa 15%
medio-bassa 18,75%
media 22,5%
medio-alta 26,25%
alta 30%
- Il Capital Asset Pricing Model (CAPM): è il procedimento più utilizzato e anche il più raffinato
Se il coefficiente ß è pari ad 1 vuol dire che la rischiosità dell’azienda è pari a quella del mercato se
Invece è pari a 2 vuol dire che l’investimento aziendale è rischioso il doppio rispetto a quello di
mercato, se è pari a 0,5 vuol dire che il rischio dell’azienda è metà rispetto a quello del mercato.
Una volta determinato ß si può calcolare il premio per il rischio pari:
i2 = ß x (Rm-i1)
i2 = ß x (Rm-i1)
Rendimento Rendimento
Rischiosità medio del medio del
dell’azienda Mercato per Mercato per
rispetto al Investimenti Investimenti
mercato rischiosi Non rischiosi
Per determinare il rendimento del mercato è necessario riferirsi ad un portafoglio con tutti gli
investimenti possibili. Per motivi di semplicità si ricorre all’uso del rendimento del mercato
borsistico del Paese in cui l’impresa opera (esempio il Mib di Milano)
Alcuni studiosi calcolano un premio per il rischio (i2) per i vari Paesi e un beta factor (ß) per i diversi
settori economici ed uno specifico per ogni società quotata.
Es: per l’Italia il premio per il rischio calcolato per il 2004 era di 5,82%, mentre per gli USA era 4,84%.
o nel 2009 il beta per le banche era 0,32 mentre quello della ristorazione era 1,17
2002 4% 2% 0 0 0 0
2003 6% 3% +2 +1 2 1
I Metodi Misti
I Metodi misti
Rappresentano una sorta di mediazione tra i metodi patrimoniali e quelli reddituali, cercando di unire
i vantaggi che essi comportano.
Infatti l’obiettivo è quello di unire la verificabilità oggettiva delle stime patrimoniali con le
considerazioni delle aspettative reddituali.
Nei metodi misti il valore derivante dal reddito medio prospettico e il valore del patrimonio netto
rettificato concorrono a diversi livelli di ponderazione a determinare il valore del capitale economico
Dell’impresa (W).
W = 1 K’ + R
2 i
W = K’ + 1 R – K’
2 i
L’espressione (R/i - K’) rappresenta l’avviamento (goodwill o badwill) e con tale metodo misto viene
considerato per metà del suo valore
Tale metodo detto anche “della durata limitata dell’avviamento” assegna a tale elemento un
maggior “peso” rispetto al metodo del valor medio.
W = K’ + ( R – K’i) a n¬i’
.W = K’ + ( R – K’i) a n¬i’
.W = K’ + ( R – K’i) a n¬i’
Nelle aziende in perdita o con redditi attesi non congui il fattore (R-K’i) è negativo, ciò indica
l’esistenza di un avviamento negativo o badwill che fa scendere il capitale economico al di sotto
del valore del patrimonio netto rettificato.
Se nella stima del patrimonio netto rettificato non si sono considerati i beni accessori o non
caratteristici allora la formula del metodo misto diventa :
W = K’ + ( R – K’i) a n¬i’ + VBA
L’Unione europea degli esperti contabili dopo aver per molto tempo consigliato il metodo
anglossasone, considerato superiore sia al metodo del valor medio che ai metodi finanziari, negli
anni 80 ha mutato orientamento attestando la superiorità dei metodi basati sui flussi finanziari,
assegnando ai metodi misti un ruolo di convalida o supporto alle stime derivanti dai metodi finanziari.
Il metodo patrimoniale semplice considera il valore del capitale economico pari al patrimonio netto
Rettificato
W = K’
Tale metodo suppone che il reddito atteso dall’impresa sia un reddito congruo rispetto al valore del
patrimonio netto rettificato ossia
R = iK’
Se così non è occorre apportare al metodo patrimoniale semplice una correzione reddituale pari alla
Differenza tra reddito atteso (R) e reddito congruo(iK’) attualizzata per n anni o per un numero infinito
di anni.avremo:
C.R.= R-iK’ oppure C.R.= (R-iK’) a n¬i
Con la correzione reddituale il metodo patrimoniale semplice ( ma ciò vale anche per il metodo
patrimoniale complesso) diventa un metodo misto
La società ha in essere una serie di contratti di leasing finanziari per immobilizzazioni tecniche.
Il valore di mercato di tali beni stimato da un esperto è di € 2.987.000,00.
I canoni residui devono essere pagati in quote costanti nei prossimi 3 anni, il tasso implicito dei
contratti di leasing è dell’5,25%. Il valore di riscatto dei beni in leasing (compreso nei conti d’ordine)
è di €. 238.794,00.
Il valore corrente delle rimanenze di magazzino è stimato in €. 13.600,00
Non si ritiene opportuno attualizzare crediti e debiti commerciali che non producono interessi.
Come pure si ritene di non dover operare rettifiche sulle immobilizzazioni immateriali e sui ratei e
Risconti passivi e sui fondi rischi.
La società opera nel settore delle costruzioni ed ha concluso contratti di appalto per commesse
da realizzarsi nei prossimi 10 anni.
Nell’anno 2011 il risultato economico d’esercizio netto è stato di €. 32.870,00
Nell’anno 2012 il risultato economico d’esercizio netto è stato di €. 36.988,00
Le imposte di compentenza del 2011 sono state pari ad €. 27.560,00 e nel 2012 di €. 28.770,00
Non sono stati rilevati negli anni 2011 e 2012 componenti di natura straordinaria.
Si decide di depurare i redditi dall’effetto inflazionistico.
Aliquota media fiscale a cui è assoggettata l’impresa è il 32,32%.
*Il rendimento del settore economico è pari al ROI (Margine operativo netto/ Totale attivo)
calcolato sui dati resi noti da Mediobanca
http://www.mbres.it/sites/default/files/resources/download_it/dc_pdf.pdf
per depurare dall’effetto inflazionistico i redditi dell’azienda ai fini del calcolo del reddito
medio prospettico sono:
2011: 1,087 2012:1,070 2013:1,042 2014: 1,011 2015: 1,00
Tasso i1 CCT
Tasso netto
Anno Tasso Lordo (aliq. 12,50%) Tassi di inflazione
2011 1,62% 1,42% 0,70%
2012 1,66% 1,45% 1,60%
2013 3,36% 2,94% 2,70%
2014 5,21% 4,56% 3,00%
2015 2,54% 2,22% 1,10%
Media 2,88% 2,52% 1,82%
ß = 0,59/0,78= 0,75
i = i1 + i 2 = 0,69%+1,31% = 2,00%
W = R = 59.281,05= €. 2.964.052,61
i 0,020
W = R x a k⌐ i
W = 59.281,05 x 8,9825 = €. 532.492,05
W = K’ + ( R – K’i) a n¬i’
W = 1.385.206,25 + ( 59.281,95 – 1.385.206,25x 0,020) a 10¬0,020 = €. 1.669.127,43
I Metodi Finanziari
I Metodi finanziari
Il metodo finanziario stima il capitale economico dell’azienda sulla base dei flussi monetari attivi e
passivi (flussi di cassa totali) che si prevede la stessa potrà generare, attualizzati ad un tasso che rifletta
Il rischio dell’investimento (Discounted Cash Flows - DCF)
1 2
n-1
W = F1 v + F2 v + … Fn-1 v + TV
Per flussi monetari complessivi netti si intendono tutte le entrate e uscite monetarie.
La determinazione dei parametri flussi di cassa futuri e valore finale o terminale presentano delle
incertezze specie se riferite ad orizzonti temporali molto estesi. Per tali motivi nella pratica il metodo
Finanziario trova applicazioni semplificate. Le semplificazioni riguardano:
-Il calcolo dei flussi di cassa
-L’orizzonte temporale di riferimento
-Il calcolo del valore finale o terminal value
I Metodi finanziari
I flussi di cassa :
Liquidità
aziendale
Flussi in Entrata: Flussi in uscita:
Azionisti (per apporti di capitali e sovrapprezzo azioni) Fornitori (per pagamento dei debiti)
Creditori (per riscossione debiti di finanziamento) risorse umane (pagamento retribuzioni)
Clienti (per incasso dei ricavi e dei crediti commerciali) Creditori (rimborso debiti e interessi)
Erario (pagamento imposte e tasse)
azionisti (dividendi e rimborso capitale)
I flussi di cassa da attualizzare nel metodo DCF possono essere calcolati secondo due approcci:
-Asset (Entity) side : flussi monetari prodotti dagli investimenti nell’impresa
-Equity side: flussi monetari destinati a coloro che hanno investito nell’impresa a titolo di capitale di rischio
-Metodo unlevered o dei flussi monetari operativi (FCFO - Free Cash Flow from Operations):
Capitale Economico = Valore economico del capitale investito operativo – Valore corrente debiti finanziari
Debiti Finanziari
Capitale netti
FCFO investito
(flussi monetari operativi)
operativo FCFE
Patrimonio Netto
(flussi monetari al netto oneri finanziari)
WACC
Impieghi Fonti i
Asset Equity
Debiti finanziari netti Value
Value
Metodi analitici: definizione puntuale dei flussi monetari anno per anno sino al termine dell’attività
aziendale
Metodi sintetici: utilizzano un flusso monetario atteso medio-normale costante rispetto all’orizzonte
temporale considerato (5-8 anni in genere)
Metodi analitici con terminal value: stima puntuale dei flussi monetari annuali e del valore finale
dell’azienda
Ai fini della stima del terminal value si possono utilizzare vari procedimenti:
-Il valore attuale del flusso monetario: si basa sull’assunto che il flusso di cassa reale (depurato dalla
inflazione) possa crescere all’infinito ad un tasso costante (g)
-Il valore attuale del flusso reddituale: è simile al precedente solo che si basa sulla capitalizzazione del
reddito atteso anziché del flusso di cassa
-Modello della comparazione diretta: si individuano moltiplicatori (P/EBIT ecc.) da applicare all’azienda
da valutare, i moltiplicatori sono relativi ad un campione di società
quotate similari a quella oggetto di valutazione. E’ poco coerente con
il metodo DCF
Nella stima del Terminal value problematica è la determinazione del tasso di crescita del reddito aziendale
o dei flussi monetari nel lungo termine. Tale tasso varia a seconda del settore e della specificità dell’azienda
da valutare e secondo la prassi non può superare il tasso di crescita dell’economia o del settore produttivo
in cui l’azienda opera.
In genere si osserva una definizione dei tassi di crescita tra lo 0% e il 3% in termini reali (ossia meno inflazione)
FCF n = flusso monetario medio atteso (FCFO o FCFE a seconda se Asset side o Equity side)
r = costo del capitale (WACC o ie a seconda dell’approccio Asset side o Equity side)
g = tasso nominale di crescita media dei flussi monetari (Growth rate)
Dott. Alberto Torchetti Dipartimento di Economia 82
Università degli Studi di Foggia
Il capitale economico
I Metodi finanziari: il DCF (discounted Cash Flows)
è il flusso che deriva dal Capitale investito operativo netto (capitale circolante + capitale fisso)
Flusso monetario della gestione operativa (FCFO) – oneri finanziari netti - /+ variazione debiti finanziari
I flussi monetari vanno attualizzati con un tasso che sia coerente con la tipologia di flusso.
I flussi della gestione operativa (FCFO) attualizzati al WACC (Weighted Average Cost of capital)
Ci deve essere coerenza tra flussi e tassi anche in relazione alla componente inflazionistica e fiscale
Il tasso WACC (costo medio ponderato del capitale) è formato da tre componenti:
-Il costo del capitale per il rischio di business ossia la remunerazione che gli investitori richiedono per
il rischio della gestione operativa
-Il costo del debito ossia la remunerazione che richiedono i finanziatori di capitale di debito per il
rischio assunto in merito al rimborso del capitale e alla riscossione dei proventi finanziari
-Il costo del capitale proprio ossia il rendimento richiesto dagli investitori di capitale di rischio
WACC =
[ D+E
][
D__ x id x (1-t) + E__ x ie
D+E
]
D = valore corrente del debito finanziario
E = valore corrente del patrimonio netto
id x (1-t) = costo dell’indebitamento al netto delle imposte dirette
ie = costo del capitale proprio
t = aliquota fiscale media quindi (1-t) è lo scudo fiscale originato dagli interessi passivi
L’azienda BETAUNO S.p.a, operante nel settore dei trasporti, è stata valutata sulla base del metodo Discounted
Cash Flow (metodo Unlevered). La data di riferimento della valutazione è il 31 dicembre 2014.
A seguire si riportano le situazioni patrimoniali e i conti economici consolidati della società, (i valori, espressi in
milioni di euro, devono intendersi al lordo dell’inflazione)
Stato Patrimoniale "BETAUNO S.p.a"
(esercizi 2014-2019)
2014 2015 2016 2017 2018 2019
Immobilizzazioni materiali 28,98 30,56 31,79 31,90 32,10 32,40
Immobilizzazioni immateriali 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50
Capitale circolante netto 12,11 13,00 10,50 10,80 11,00 12,50
Capitale investito netto 46,09 48,06 46,29 46,20 46,10 47,40
Indebitamento finanziario netto 25,80 24,12 18,51 14,36 9,94 7,35
Patrimonio netto 20,29 23,94 27,78 31,84 36,16 40,05
Totale fonti 46,09 48,06 46,29 46,20 46,10 47,40
EVA
e
Metodi diretti
Un’azienda produce valore solo quando ottiene un rendimento superiore a quello necessario per
l’equilibrio economico:
L’EVA (economic value added) consente di misurare l’extra-profitto che un investimento è in grado di
di generare dopo che sono stati remunerati tutti i fattori produttivi e sia stata attribuita una congrua
remunerazione al capitale investito nell’attività.
Se per ipotesi consideriamo che l’impresa non abbia proventi e oneri finanziari e straordinari, avremo
un EVA che coincide con il concetto di extra- profitto (ossia differenza tra reddito dell’impresa e
remunerazione del fattore in posizione residuale). La particolarità dell’EVA è che tale extra – profitto
viene determinato con un approccio unlevered ossia come differenza tra Reddito Operativo Netto
prodotto dall’investimento e remunerazione del capitale investito nell’investimento anziché con il tipico
approccio levered che lo determina dalla differenza tra il reddito netto prodotto dall’investimento e
congrua remunerazione del capitale proprio impiegato nell’investimento.
Il Nopat reddito operativo netto non è esattamente il reddito operativo contabile ma lo si determina
Partendo da quello contabile ed apportando una serie di rettifiche e integrazioni .
Il CI capitale netto investito lo si determina partendo da quello contabile ed apportando una serie di
Rettifiche ed integrazioni.
La differenza positiva esistente tra Nopat/CI e wacc dimostra come l’investimento abbia creato valore
In quanto è in grado di remunerare in maniera più che congrua il capitale e le fonti di finanziamento
(capitale di credito e capitale proprio)
Considerando che il valore attuale degli EVA futuri altro che non è che l’avviamento che quel dato
Investimento sarà in grado di produrre allora il valore economico dell’investimento (e quindi della
azienda) sarà:
Valore economico azienda : CI + EVA1 (1+ wacc) -+1 …. EVA n(1 + wacc) -n
Metodi diretti
Metodi diretti in senso stretto
È necessario individuare un campione di aziende simili a quella che si sta valutando in termini di
dimensioni (fatturato, capitale, dipendenti) risultati economici, struttura finanziaria (indebitamento ecc)
Dott. Alberto Torchetti Dipartimento di Economia 103
Università degli Studi di Foggia
I metodi di valutazione del Capitale economico
Metodi diretti
Metodi diretti fondati sui moltiplicatori empirici
Si distinguono in :
Metodi diretti
Metodi diretti fondati sui moltiplicatori empirici
Metodi diretti
Metodi diretti fondati sui moltiplicatori empirici
Metodi diretti
Metodi diretti fondati sui moltiplicatori empirici
Metodi basati sull’entity approach to valutation
W T= P + D x KT - DT
k s
Nello studio preliminare di un’operazione di aggregazione aziendale, l’azienda AR.ME.TA S.p.A. è stata
valutata – con riferimento alla data del 31 dicembre 2014 – tramite il metodo EVA.
La stima degli EVA annui è stata effettuata sulla base dei piani previsionali 2015-2019 redatti dal
management della Società. Si riportano di seguito dati economici, finanziari e patrimoniali dell’azienda
oggetto di valutazione, necessari per la stima degli EVA annui, relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014
e al periodo di proiezione 2015-2019 (i valori sono espressi in migliaia di Euro)
Stato Patrimoniale "AR.ME.TA. S.p.A."
(esercizi 2014-2019)
2014 2015 2016 2017 2018 2019
Capitale circolante netto 2.500 2.670 2.780 2.680 2.890 2.910
Attivo Fisso netto 4.578 4.590 4.610 4.630 4.650 4.670
Capitale investito netto 7.078 7.260 7.390 7.310 7.540 7.580
Indebitamento finanziario netto 3.820 3.850 3.680 3.640 3.660 3.590
Patrimonio netto 3.258 3.410 3.710 3.670 3.880 3.990
Totale fonti 7.078 7.260 7.390 7.310 7.540 7.580
Ai fini della determinazione del tasso di attualizzazione, da assumere pari al costo medio ponderato del
capitale investito, si consideri che:
- l’imposizione fiscale è pari al 31,40%
•il costo dell’equity (ie) è stato stimato nella misura del 9,20%, nella configurazione “netto-reale”;
•il costo dell’indebitamento (id) è stato assunto, al netto delle imposte, pari al 5,50%;
•la composizione della struttura finanziaria è stata determinata – sulla base dei dati espressi nel piano
•economico-finanziario – con riferimento all’anno 2019 (struttura target).
Si consideri inoltre che:
•Il calcolo del terminal value è effettuato con il metodo gordiano con growth rate pari al 1,8% e
considerando come flusso a regime quello dell’ultimo anno.
•I valori indicati si intendono al netto dell’inflazione.
Ipotesi valutative
Tasso i wacc 7,45%
Flusso a regime (esercizio 2019) 1.334
Determinazione TV gordoniano
Growth rate 1,80%
La TECNOMED S.p.a., che produce parti componenti per strumenti diagnostici in campo medico, ha brevettato una
nuova tipologia di prodotto in grado di garantire una maggiore efficienza e durata del 30% in più rispetto di quelli
dei maggiori competitors. Il nuovo prodotto verrà immesso sul mercato nel corso del 2016.
Si riportano di seguito i dati economici, finanziari e patrimoniali della TECNOMED S.p.a, relativi all’esercizio
chiuso al 31 dicembre 2015 e al periodo di proiezione 2016-2019 (i valori sono espressi in migliaia di Euro)
La società BETA S.p.a. produce sistemi automatizzati per la lavorazione e la raccolta di prodotti agricoli. Nel corso
del 2016 ha immesso sul mercato un nuovo sistema automatizzato di raccolta dei prodotti cerealicoli in grado di
abbattere i tempi della lavorazione nei campi del 35% .
I risultati economici-finanziari e patrimoniali, previsti per i prossimi anni, in conseguenza dell’introduzione del
nuovo prodotto sono riassunti nelle tabelle che seguono.
Stato Patrimoniale "BETA S.p.a"
(esercizi 2016-2016)
2016 2017 2018 2019 2020
Immobilizzazioni materiali 57,96 61,12 63,58 63,80 64,20
Immobilizzazioni immateriali 10,00 9,00 8,00 7,00 6,00
Capitale circolante netto 24,22 26,00 21,00 21,60 22,00
Capitale investito netto 92,18 96,12 92,58 92,40 92,20
Indebitamento finanziario netto 51,60 48,24 37,02 28,72 19,88
Patrimonio netto 40,58 47,88 55,56 63,68 72,32
Totale fonti 92,18 96,12 92,58 92,40 92,20