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di I. Commissati
L’agricoltura è la fonte unica da cui tutta l’umanità trae i alimenti vegetali utili alla nutrizione del
genere umano ed animale. Parlando di vegetali intendiamo parlare dell’ortofrutta, dei cereali, dei
semi oleaginosi, di erbe, ecc. ecc.
A causa dell’enorme importanza che l’agricoltura riveste per la sopravvivenza dell’umanità e di
tutte le specie animali utili all’uomo, l’uomo ha intrapreso, ovviamente per necessità, non solo a
difendere dagli attacchi da agenti animali, vegetali, virus nocivi, gli organismi vegetali utili, ma
anche a “stimolarli” per ottenere una sempre maggiore produzione.
Si è poi occupato di scoprire modalità più opportune e sicure sia per la conservazione della qualità
delle derrate e dei derivati che per l’allungamento in senso temporale dello stoccaggio.
I vegetali, come è noto, costituiscono cibo anche per altri esseri viventi diversi dall’uomo e dagli
animali utili a quest’ultimo.
Per tale ragione prima si è detto che essi possono subire attacchi da parte di:
animali quali: lepidotteri, ditteri, emitteri adulti o loro larve, ragni , acari,
lumache, chiocciole.
altri vegetali multicellulari quali: piante parassite, funghi, licheni
altri esseri unicellulari quali: batteri, muffe
altri sistemi unicellulari quali: virus
I vegetali utili possono inoltre essere “soffocati” nel loro previsto sviluppo dalla crescita veloce ed
incontrollata di altri vegetali quali: l’erba, l’edera ed altre piante rampicanti.
Se poi dei vegetali siano utilizzati i semi, allora la miscelazione di questi con quelli derivanti da
altre piante non utili ed aventi lo stesso ciclo di sviluppo e maturazione, e con esse conviventi come
ad esempio frumento e papaveri, produce sia una diminuzione di resa per ettaro che una
diminuzione di qualità del seme pregiato. Come aggravante i semi dei vegetali non utili possono
essere anche velenosi come ad esempio quelli della segale cornuta.
Per garantire una difesa più efficiente di quella di tipo empirico, l’uomo ha studiato e sintetizzato
molecole organiche, capaci di assolvere a tutte le funzioni sopraccitate. Tali composti costituiscono
la grande famiglia dei fitofarmaci o pesticidi.
I fitofarmaci, in base alla o alle specifiche proprietà svolte, possono essere suddivisi in:
1. Insetticidi
2. Fungicidi o anticrittogamici
3. Acaricidi
4. Limachicidi o molluschicidi
5. Diserbanti
6. Nematocidi
Accanto a queste classi di fitofarmaci, poiché alcuni principi attivi sono in grado di sviluppare
contemporaneamente due o tre delle attività succitate, si riscontrano anche classi miste quali:
1. Anticrittogamici – insetticidi
2. Anticrittogamici – acaricidi
3. Insetticidi – acaricidi
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I prodotti dell’agricoltura però devono essere anche conservati per un tempo il più lungo possibile
nei sili senza alterazioni qualitative, quantitative e microbiologiche.
Per allungare il periodo di stoccaggio con la garanzia di qualità della derrata, sono state messe a
punto molecole che hanno permesso il raggiungimento del target succitato.
Tali composti sono suddivisi nelle seguenti classi:
Per ottenere una maggiore produzione si sono studiate e sintetizzate molecole capaci di “stimolare”
direttamente od indirettamente la produttività. Tali composti organici sono classificati tra i
fitoregolatori:
Per ciò che concerne la famiglia delle gibberelline si può dire quanto segue:
esse sono considerate dei fitormoni in quanto sono in grado di influenzare il metabolismo cellulare
in ordine allo sviluppo, alla fioritura, all’anticipo della produzione, all’uniformità della pezzatura
dei frutti ed al colore, al tempo della maturazione.
Un principio attivo per poter essere commercializzato deve essere autorizzato dal Ministero della
Sanità (DIRCEE 91/414 . DL 17 marzo 1995 n° 194).
L’iscrizione delle sostanze attive all’allegato I è effettuata solo se:
1. è comprovata di effetti nocivi sulla salute dell’uomo e degli animali nonché sulle acque
sotterranee e di effetti inaccettabili sull’ambiente, correlati ai residui derivanti da una
applicazione del preparato in conformità alle buone pratiche fitosanitarie, nonché la
possibilità di determinare detti residui, se significativi dal punto di vista tossicologico o
ambientale con metodi analitici di applicazione corrente.
2. Assenza di effetti nocivi sulla salute dell’uomo e degli animali e di effetti inaccettabili
sull’ambiente associati all’impiego dei preparati secondo una applicazione conforme ai
principi delle buone pratiche fitosanitarie come stabilito dall’artico 4 comma 1, lettera b
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punti 4 e 5 (punto 4: Non produce effetti nocivi in maniera diretta ed indiretta sulla
salute dell’uomo o degli animali o sulle acque sotterranee; punto 5: non produce effetti
inaccettabili sull’ambiente con riferimento alla contaminazione delle acque comprese
quelle potabili e sotterranee nonché l’impatto sulle specie bersaglio)
3. Per l’iscrizione di una sostanza attiva nell’allegato I si tiene conto, ove occorra, dei
seguenti elementi:
Da questi estratti della legge sembra che essa sia veramente perfetta; in realtà le cose secondo il
mio parere sono alquanto diverse. Infatti nulla è detto in ordine ai prodotti di degradazione del
principio attivo primario. Facciamo un esempio. I fungicidi ditiocarbammati e tiouramdisolfuri
rappresentano una delle classi di fitofarmaci tra le più commercializzate nel mondo. La struttura
chimica corrisponde alla seguente:
S
CH2 NH C S
(Zn) y
CH2 NH C S
X
S
La molecola è altamente instabile e si decompone in breve tempo liberando CS 2 ed etilentioure di
formula:
NH
S
NH
Tale molecola ha effetti cancerogeni sull’uomo (Merk index; Seventh Annual Report on
carcinogens (PB95-109781, 1994) p 210.
Molti pesticidi chimici hanno nomi comuni accettati dall’International Organisation for
Standardization. L’accettazione è avvenuta attraverso il suo Comitato Tecnico 81 (ISO/TC 81) per
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il quale la segreteria è la British Standards Institution (BSI). I principi per coniare questi nomi
comuni sono spiegati in ISO 257: 1988 ed in BS1831: parte 1:1985.
Se la molecola, per esempio, è un acido essa può essere usata sia in forma salina che in forma di
estere. Ordinariamente il nome comune è assegnato all’acido da cui deriva; dal questo nome il nome
del sale e dell’estere possono essere derivati in maniera diretta ovvero per aggiunta del nome
dell’estere o dello ione. Esempio: diclofop diclofop-metile.
Nomi abbreviati o brevi sono altresì utilizzati per alcuni gruppi di ioni e di esteri.
Facciamo degli esempi:
In pratica ci sono due nomi ISO; uno inglese designato con E-ISO ed uno francese designato con F-
ISO. Da notare che i nomi F-ISO sono generalmente utilizzati dalle popolazioni di lingua francese. I
nomi approvati dall’Organizzazione Standard Francese, AFNOR, non corrispondono
necessariamente a quelli F-ISO.
Il prontuario dei fitofarmaci ha registrato nell’arco di oltre un trentennio una forte evoluzione sia
nell’ambito dei prodotti commerciali, sia in quello dei principi attivi utilizzati nel nostro Paese.
Su circa 10.500 prodotti registrati presso il Ministero della Sanità sino ad oggi, oltre 3.500 sono
stati revocati e dei restanti solo oltre 2.000 sono quelli attualmente in catalogo ed effettivamente
commercializzati dalle varie industrie operanti a livello nazionale, prodotti questi a base di circa
350 principi attivi ad azione anticrittogamica, insetticida, diserbante, ecc., presenti nel panorama
fitoiatrico italiano
Per quanto attiene ai principi attivi sono state sintetizzate nuove sostanze che hanno assunto una
posizione di rilievo nella soluzione di importanti problematiche per la difesa delle colture.
Dal punto di vista dell’innovazione sono stati ottenuti anche ottimi risultati con la scoperta di nuove
classi di prodotti dotati di caratteristiche particolarmente favorevoli riguardo alle esigenze odierne
sul piano tossicologico ed ecotossicologico.
Nella scelta dei moderni mezzi di lotta, accanto ai prodotti chimici di sintesi, hanno assunto una
sempre maggiore importanza sia i feromoni sessuali prodotti sinteticamente ed utilizzati secondo
varie metodologie nel controllo degli insetti nocivi, sia il comparto dei biotecnologici rappresentati
essenzialmente dagli insetticidi batterici, dai nematodi ed insetti utili, dai funghi e virus utili.
Oltre alle novità che riguardano i fitofarmaci, si è pure assistito in questi ultimi decenni ad una
evoluzione dei criteri di intervento contro i fitoparassiti, criteri con i quali si è passati gradualmente
dalla lotta a calendario degli anni ’60, a quella guidata e successivamente a quella integrata e
biologica.
La legislazione fitoiatrica che poggiava fondamentalmente sul DPR 3/8/68 n. 1255 e definiva i
fitofarmaci “presidi sanitari” classificandoli in quattro classi, con il recepimento della direttiva
comunitaria 91/414/CEE ha introdotto nuove disposizioni per i prodotti da impiegare in fitoiatria
definiti ora come “prodotti fitosanitari” e con una nuova distinzione dal punto di vista tossicologico.
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CLASSIFICAZIONE DEI FITOFARMACI
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ISOXAZOLI
PIRIDINE
TRIAZINE
FOSFORGANICI
STANNORGANICI
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SCHEMA DI ANALISI MULTIRESIDUALE DI FITOFARMACI IN MATRICI ALIMENTARI
(riferimenti alle tecniche operative riportati nelle pagine seguenti)
Insetticidi-acaricidi
Nematocidi
Fungicidi
Insetticidi organoclorurati
Insetticidi Piretrinoidi
Insetticidi-nematocidi
Diserbanti
Diserbanti azotorganici
Diserbanti ureici
Fung. azoto-aromatici
Fungicidi anilazinici
Fungicidi triazolici
Fungicidi fenilaminici
Fungicidi acetamidici
Acaricidi Acaricidi
Acaric. azotorganici
Regolatori di crescita
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Tecniche operative GC/ECD/FPD/MS per la determinazione multiresiduale
Insetticidi organoclorurati
Insetticidi piretrinoidi
Diserbanti azotorganici
GC- ECD (unica corsa)
Fungicidi eterociclici
Fung. azotoaromatici
Acaricidi
Regolatore di crescita
Fitoregolatori
Nematocidi
Insetticidi-acaricidi
Fungicidi fosforati
GC- MS Insett.-acar.
carbammati
Fungicidi triazolici
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Tecniche operative GC/ECD/FPD/MS per la determinazione multiresiduale
dei fitofarmaci in matrici alimentari
Insetticidi triazinici
HPLC UV Vis
(unica fase mobile)
Diserbanti triazinici
Diserbanti ureici
Fungicidi anilazinici
Fungicidi fenilamminici
Fungicidi acetammidici
HPLC UV Vis
(unica fase mobile)
Acaricidi azotorganici
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