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PIUTTOSTO CHE...
MA PERÒ...
SALUTA LA GIOVANNA!
DICIAMO CHE...
SE SAREBBE COSÌ...
TI SALGO LA SPESA!
1
PREMESSA
Nota: nel testo ricorre l'uso del corsivo con il proposito di evidenziare i concetti e i termini ritenuti
più importanti. L'uso dell'asterisco prima di una parola o di un'espressione intende invece
segnalare forme scorrette, desuete o marcate regionalmente (es. *la Giovanna).
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INDICE
ELEMENTI DI FONETICA
1) Gli articoli
1.1) Gli articoli determinativi …...................................................... pag. 8
1.2) Gli articoli indeterminativi …...................................................... pag. 10
1.3) Gli articoli partitivi …...................................................... pag. 12
2) I nomi
2.1) I nomi invariabili …...................................................... pag. 14
2.2) Casi particolari …...................................................... pag. 15
2.3) I nomi irregolari …...................................................... pag. 15
2.4) I nomi alterati …...................................................... pag. 16
4) I verbi
4.1) Le tre coniugazioni …............................................................ pag. 31
4.2) I verbi irregolari …............................................................ pag. 31
4.3) Il presente indicativo …............................................................ pag. 32
4.4) Il passato prossimo …............................................................ pag. 35
4.4.1) La scelta dell'ausiliare: “essere” o “avere”? ….................................... pag. 36
4.4.2) Le forme del participio passato …............................................................ pag. 36
4.5) L'imperfetto indicativo …............................................................ pag. 39
4.6) Il passato remoto …............................................................ pag. 41
4.7) Il futuro semplice …............................................................ pag. 43
4.8) Il condizionale …............................................................ pag. 45
4.9) Il congiuntivo …............................................................ pag. 47
4.10) La forma passiva …............................................................ pag. 49
4.11) La forma impersonale …............................................................ pag. 52
4.12) Il verbo “stare” + gerundio …............................................................ pag. 53
4.13) Il verbo “stare per” + infinito …............................................................ pag. 55
4.14) La concordanza …............................................................ pag. 55
3
5) Le preposizioni
5.1) Le preposizioni semplici …...................................................... pag. 57
5.2) Le preposizioni articolate …...................................................... pag. 58
7) Gli avverbi
7.1) Gli avverbi di modo …...................................................... pag. 69
7.2) Gli avverbi di tempo …...................................................... pag. 70
7.3) Gli avverbi di luogo …...................................................... pag. 71
7.4) Gli avverbi di quantità …...................................................... pag. 72
7.5) Gli avverbi interrogativi …...................................................... pag. 73
7.5.1) Altri interrogativi (aggettivi e pronomi) ….................................... pag. 73
1) Il parlato
1.1) I registri linguistici …............................................................ pag. 80
1.2) I dialetti …............................................................ pag. 81
2) Lo scritto
2.1) La lettera ….................................................................. pag. 82
2.2) Il curriculum vitae ….................................................................. pag. 84
2.3) Il tema: narrazione, descrizione, argomentazione ….............................. pag. 87
2.4) Un esempio di testo narrativo: la favola ….......................................... pag. 89
2.5) I testi regolativi: leggi, regolamenti, istruzioni ….............................. pag. 90
2.6) Un esempio di testo regolativo: le istruzioni d'uso …........................ pag. 90
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PARTE PRIMA
ELEMENTI DI FONETICA
Si riportano nella tabella di seguito le ventuno lettere dell'alfabeto italiano e la loro pronuncia. In
grassetto sono evidenziate le cinque1 vocali (nella cui articolazione l'aria esce liberamente dalla
bocca), mentre le restanti si chiamano consonanti (la cui articolazione necessita dell'uso di naso,
labbra, lingua, denti e/o cavo orale, che suonano insieme all'aria prodotta dall'apparato fonatorio).
Le lettere internazionali utilizzate in italiano sono cinque: J (i lunga), K (cappa), W (doppia vu), X
(ics) e Y (ipsilon, i greca).
1 L'italiano nella pronuncia presenta in realtà sette suoni vocalici, prodotti dalla distinzione tra una è aperta ed una é
chiusa e tra una ò aperta ed una ó chiusa. Detta distinzione è tuttavia rara nei parlanti italiani, confinata per lo più ai
soli parlanti toscani.
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1.1) Suoni particolari
In italiano le consonanti c e g hanno due suoni differenti (dolce o duro) a seconda delle vocali che le
seguono:
Per ottenere il suono duro (k – ɡ) davanti alle vocali e ed i le consonanti c e g hanno bisogno della
lettera muta h:
In alcune parole italiane il suono -ku è rafforzato dalla consonante q, come in tutte le parole che
fanno riferimento all'acqua:
In molte parole è presente il gruppo -gli-, con una pronuncia particolare che si articola nel palato:
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Il gruppo consonantico sc presenta anch'esso diverse possibilità sonore, a seconda della vocale che
segue:
Per ottenere il suono duro sk davanti alle vocali e ed i occorre ancora una volta aggiungere la lettera
h dopo sc-:
Queste diverse combinazioni, legate a differenti grafie e pronunce, risultano essenziali per la
distinzione di molte parole simili tra loro (coppie oppositive). Il seguente esercizio ne indica
qualche esempio:
Esercizio: Leggi ad alta voce le parole che seguono, prestando attenzione alle differenze di
pronuncia e significato di ogni coppia:
1) CAMPANA CAMPAGNA
2) PESCE PESCHE
3) RICCI RICCHI
4) GIRO GHIRO
5) FILO FIGLIO
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PARTE SECONDA
1) Gli articoli
1.1) Gli articoli determinativi
In italiano la frase inizia spesso con un articolo, che a sua volta precede un nome (in particolare un
nome comune, es. “il libro”, “la casa”, ma anche alcuni nomi propri come quelli geografici, es. “il
Po”, “l'Italia”).
Gli articoli determinativi si usano davanti a nomi “determinati”, conosciuti; ad esempio, nella frase
“porto fuori il cane”, l'articolo il indica un nome conosciuto dal soggetto parlante, in questo caso il
cane di famiglia. In altri casi, l'articolo determinativo designa un'idea, un concetto di ordine
generale, universale, come “l'amore”, “la pace”, “gli esseri umani”.
Per la scelta dell'articolo occorre tenere presente il genere (maschile/femminile) e il numero
(singolare/plurale) del nome a cui è riferito. In base a queste categorie si distinguono perciò i
seguenti articoli:
ARTICOLI MASCHILI:
– SINGOLARI:
IL - si usa davanti a quasi tutti i nomi che iniziano con una consonante (es. “il banco”, “il
lavoro”, “il naso”, “il poliziotto”);
LO - si usa davanti ai nomi che iniziano con: s + consonante, z-, ps-, gn-, x- e y- (es. “lo
specchio”, “lo zio”, “lo psicologo”, “lo gnomo”, “lo xilofono”, “lo yogurt”);
L' - si usa davanti ai nomi che iniziano con una vocale (es. “l'albero”, “l'elefante”,
“l'idraulico”, “l'ombrello”, “l'uovo”).
– PLURALI:
I - plurale di IL (il cane/i cani; il libro/i libri; il tavolo/i tavoli);
GLI - plurale di LO e L' (lo zaino/gli zaini; l'architetto/gli architetti; l'uomo/gli uomini).
ARTICOLI FEMMINILI:
– SINGOLARI:
LA - davanti a tutti i nomi che iniziano con una consonante (es. “la bambola”, “la favola”,
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“la macchina”;
L' - davanti a tutti i nomi che iniziano con una vocale (es. “l'anima”, “l'erba”, “l'isola”,
“l'ora”; “l'uva”).
– PLURALE:
LE - plurale sia di LA che di L' (la scuola/le scuole; l'amica/le amiche; l'uscita/le uscite).
Esercizio: Scrivi l'articolo determinativo (singolare e plurale) prima dei seguenti nomi:
a)
1) …......... camera …......... camere
2) …......... ristorante …......... ristoranti
3) …......... strada …......... strade
4) …......... albergo …......... alberghi
5) …......... ora …......... ore
6) …......... signora …......... signore
7) …......... università …......... università
8) …......... cassa …......... casse
9) …......... piazza …......... piazze
10) …......... studente …......... studenti
b)
1) …......... tavolo …......... tavoli
2) …......... città …......... città
3) …......... mobile …......... mobili
4) …......... palazzo …......... palazzi
5) …......... ambiente …......... ambienti
6) …......... signore …......... signori
7) …......... moto …......... moto
8) …......... banco …......... banchi
9) …......... problema …......... problemi
10) …......... cinema …......... cinema
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1.2) Gli articoli indeterminativi
Gli articoli indeterminativi si usano davanti a nomi “indeterminati”, cioè sconosciuti o comunque
non riferiti a qualcuno/qualcosa di preciso; ad esempio, nella frase “oggi ho visto un uomo che
piangeva” il parlante fa riferimento ad un uomo sconosciuto o del quale comunque non si indica
l'identità.
ARTICOLI MASCHILI:
– SINGOLARI:
UN - si usa davanti ai nomi che iniziano con una vocale o con quasi tutte le consonanti; il
suo utilizzo corrisponde agli articoli determinativi il e l' (es. il banco/un banco; l'autista/un autista);
UNO - si usa davanti ai nomi che iniziano con s + consonante, z-, ps-, gn-, x- e y-; il suo
utilizzo corrisponde all'articolo determinativo lo (es. lo zio/uno zio; lo specchio/uno specchio).
– PLURALI: per la forma plurale degli articoli indeterminativi si prendono in prestito i plurali
degli articoli partitivi del, dello, dell'2:
DEI - plurale di UN, solo quando precede un nome che inizia con consonante (un cane/dei
cani; un libro/dei libri; un vaso/dei vasi);
DEGLI - plurale di UNO e di UN quando precede un nome che inizia con vocale (uno
zaino/degli zaini; uno psicologo/degli psicologi; un uomo/degli uomini).
ARTICOLI FEMMINILI:
– SINGOLARI:
UNA - si usa davanti ai nomi che iniziano con una consonante; il suo utilizzo corrisponde
all'articolo determinativo la (es. la banca/una banca; la valigia/una valigia);
UN' - si usa davanti ai nomi che iniziano con una vocale; il suo utilizzo corrisponde
all'articolo determinativo l' (es. l'amica/un'amica; l'estetista/un'estetista).
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– PLURALI: per la forma plurale si prende in prestito il plurale degli articoli partitivi
femminili della, dell':
DELLE - plurale sia di UNA che di UN'3 (una donna/delle donne; un'oca/delle oche).
Gli articoli indeterminativi sono utili in particolare quando incontriamo nomi di persona, per lo più
legati a professioni, che terminano in -a o in -e e che possono essere sia maschili che femminili; in
questi casi è solo l'articolo a indicarci il genere del nome: un insegnante (maschile)/un'insegnante
(femminile); un estetista (maschile)/un'estetista (femminile); un dentista/una dentista...
Esercizio: Scrivi l'articolo indeterminativo (singolare e plurale) prima dei seguenti nomi:
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1.3) Gli articoli partitivi
Gli articoli partitivi si usano accanto a quei nomi che indicano oggetti o concetti non numerabili, dei
quali si vuole considerare una parte. Ad esempio, se voglio addolcire il mio caffè non chiederò uno
zucchero o due zuccheri, ma dello zucchero (cioè un po' di zucchero), in alternativa a quantità
misurabili come un cucchiaio di... o 50 grammi di...
Come scritto più sopra, al plurale questi articoli coincidono con i plurali degli articoli
indeterminativi, sia nella forma che nel significato di un po', alcuni.
ARTICOLI MASCHILI:
– SINGOLARI:
DEL - si usa come il davanti alla maggior parte dei nomi che iniziano con consonante (il
denaro/del denaro; il pane/del pane; il vino/del vino);
DELLO - si usa come lo davanti ai nomi che iniziano con s + consonante, z-, ps-, gn-, x- e y-
(lo spezzatino/dello spezzatino; lo zucchero/dello zucchero; lo yogurt/dello yogurt);
DELL' - si usa come l' davanti ai nomi che iniziano con vocale (l'aglio/dell'aglio;
l'imbarazzo/dell'imbarazzo; l'olio/dell'olio).
– PLURALI:
ARTICOLI FEMMINILI:
– SINGOLARI:
DELLA - si usa – come la – con tutti i nomi che iniziano con consonante (la pasta/della pasta;
la pazienza/della pazienza; la zuppa/della zuppa);
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DELL' - si usa come l' con tutti i nomi che iniziano con vocale (l'erba/dell'erba;
l'insalata/dell'insalata; l'uva/dell'uva).
– PLURALE:
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2) I nomi
I nomi, o sostantivi, costituiscono la maggior parte delle parole di una lingua. Essi rispondono al
bisogno di indicare le cose, le persone, gli animali e i fenomeni che ci circondano quindi di dare un
nome alle cose.
La prima distinzione utile da fare è quella tra nomi propri e nomi comuni. I primi, da scrivere con
l'iniziale maiuscola, indicano per l'appunto il nome proprio, specifico di una persona, di un luogo
geografico o altro (es. Paolo, Roma, Po...); i secondi indicano invece categorie generiche e vanno
scritti con l'iniziale minuscola (es. casa, cane, ragazzo...).
I nomi propri di persona e di città non richiedono l'articolo davanti (Paolo, non “il Paolo”; Roma,
non “la Roma”) mentre generalmente i nomi comuni sì (“la casa”, “il cane”, “il ragazzo”).
Genere maschile:
SINGOLARE PLURALE ESEMPI
-o -i libro/libri; naso/nasi; forno/forni
-e -i cane/cani; limone/limoni; professore/professori
-a -i diploma/diplomi; problema/problemi; tema/temi
Genere femminile:
SINGOLARE PLURALE ESEMPI
-a -e casa/case; gallina/galline; tromba/trombe
-e -i fede/fedi; luce/luci; mente/menti
-i -i analisi/analisi; crisi/crisi; sintesi/sintesi
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2.2) Casi particolari
Nella formazione del plurale, vi sono alcune regole in base alle desinenze (terminazioni) dei nomi:
DESINENZA SINGOLARE DESINENZA PLURALE ESEMPI
-ca/-ga -chi/-ghi se sono maschili duca/duchi; collega/colleghi
-che/-ghe se sono femminili banca/banche; collega/colleghe
-co/-go -chi/-ghi se hanno l'accento cuoco/cuochi; fuoco/fuochi;
sulla penultima sillaba; sfogo/sfoghi
-ci/-gi se hanno l'accento sulla medico/medici; sindaco/sindaci;
terzultima sillaba asparago/asparagi
*eccezioni: amico/amici;
incarico/incarichi; obbligo/obblighi;
profugo/profughi
-logo -loghi se sono cose; dialogo/dialoghi; catalogo/cataloghi;
-logi se sono persone psicologo/psicologi
-cia/-gia -ce/-ge se prima del gruppo arancia/arance; pioggia/piogge;
-cia/-gia c'è una consonante; camicia/camicie; valigia/valigie
-cie/-gie se prima c'è una
vocale
-cìa/-gìa4 -cìe/-gìe bugia/bugie; farmacia/farmacie;
magia/magie
-io -i bacio/baci; figlio/figli; stadio/stadi;
-ìo -ìo fruscio/fruscii; pendio/pendii; zio/zii
4 L'accento qui è posto solo come accento fonico e non come accento grafico. Quindi normalmente non va segnato
nelle parole.
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5) C'è …......... ristorante giapponese vicino casa tua?
6) …......... amicizia è tra le cose più belle nella vita.
7) Stasera esco con …......... amici di Loredana.
8) Come si chiama …......... direttore della società del gas?
9) Guarda! C'è …......... gatto in giardino!
10) Che carino! È …......... gatto di tua zia?
11) …......... figli di Gianluca sono al campeggio.
12) Ti racconto …......... storia molto interessante.
13) …......... Sicilia è …......... regione del Sud Italia.
14) …......... Milano è …........ città importante per la moda.
15) …......... Europa è detta “…......... vecchio continente”.
16) …......... Perù è un Paese del Sud America.
17) …......... mia città è …......... Parma e …......... mia regione è …......... Emilia Romagna.
18) …......... Po è …......... fiume più lungo d'Italia.
19) …......... Torre di Pisa è …......... monumento conosciuto in tutto …......... mondo.
20) Ho …......... fame, ma …......... negozi di alimentari sono già tutti chiusi.
Esercizio: Scrivi il plurale o il singolare dei seguenti nomi mettendo l'articolo determinativo:
Es. …il... libro/...i... ...libri...; …la... ...casa.../...le... case.
1) …......... medico/............ …..................... 10) …......... …...................../............ dialoghi
2) …......... valigia/ ............ …..................... 11) …......... …...................../............ camicie
3) …......... amico/ …......... …..................... 12) …......... …...................../............ cuochi
4) …......... arancia/............ …..................... 13) …......... …...................../............ banche
5) …......... oca/ …............. …..................... 14) …......... …...................../.…....... ciliegie
15) …......... banco/............ …...................... 18) …......... …................../............ alberghi
16) …......... faccia/............ …...................... 19) …......... …................../............ psicologi
17) ............. amica/............ …...................... 20) …......... …................../............ colleghi
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In base all'aggiunta di significato che le alterazioni portano al nome, se ne possono classificare
quattro tipologie:
ALTERAZIONE SUFFISSO ESEMPI
Diminutivo -ino/-ina; -etto/-etta; pallina, tavolino; borsetta, armadietto; figliola,
-olo/-ola; -ello/-ella figliolo; fornello, pecorella
Vezzegiativo -ino/-ina; mammina, papino; Paoluccia; tesoruccio
-uccio/-uccia
Accrescitivo -one/-ona donnona, pallone
Dispregiativo -accio/-accia; miseriaccia, uccellaccio; figliastro, nipotastra
-astro/-astra
Esercizio: Indica accanto ai seguenti nomi l'appartenenza ad una delle categorie diminutivo,
vezzegiativo, accrescitivo, dispregiativo, falso alterato:
In contesti per lo più confidenziali, ai nomi possono essere attaccati anche più di uno di questi
suffissi, per esaltarne o arricchirne di sfumature il carattere (es. “librettino” = libro + -etto + -ino;
“santarellina” = santa + -[r]ella + -ina).
Si noti infine che con l'aggiunta dell'accrescitivo talvolta cambia anche il genere del nome (es. la
palla/il pallone; la maglia/il maglione; la polpetta/il polpettone).
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3) Gli aggettivi e i pronomi
Alcune parole italiane possono essere sia aggettivi che pronomi; per questo motivo ne studiamo
alcune categorie nella stessa unità.
Data questa affinità (omografia) è utile considerare innanzitutto cosa ci permette di distinguere un
aggettivo da un pronome: l'aggettivo accompagna (precede o segue immediatamente) il nome a cui
è riferito, mentre il pronome lo sostituisce. Ad esempio, nella frase “il mio orologio segna le cinque,
il tuo?”, mio e tuo sono entrambi dei possessivi (indicano di chi è l'orologio), ma mio è un aggettivo
perché accompagna il nome “orologio”, tuo invece è un pronome perché lo sostituisce e ci permette
di non ripetere due volte un nome, in questo caso “orologio”.
Chiarita questa differenza, possiamo studiare le categorie dei qualificativi, dei possessivi e dei
dimostrativi ricordando che, mentre i qualificativi accompagnano sempre un nome (o un pronome)
e quindi sono sempre aggettivi, i possessivi e i dimostrativi – a seconda del ruolo giocato rispetto al
nome – possono essere sia aggettivi che pronomi.
Ad ogni modo, gli aggettivi come i pronomi e in varia misura anche gli altri elementi della frase
devono tenere conto del genere e del numero del nome a cui si riferiscono. Questo meccanismo si
chiama concordanza, che è fondamentale – soprattutto nello scritto – per dare connessione logica e
un senso non ambiguo alla frase. Ad esempio, se voglio parlare del nome “casa”, dovrò iniziare il
pensiero considerando il suo genere e il suo numero (femminile, singolare), mettendo quindi
davanti a esso il giusto articolo (la/una); se poi voglio aggiungere ad esso una qualità, esprimerò
subito dopo un aggettivo qualificativo femminile singolare (bella, antica, nuova, gialla...) e per lo
stesso principio dovrò usare un verbo coniugato alla giusta persona (in questo caso alla terza
singolare: è, costa, si trova...).
Dopo aver già imparato ad accordare articolo e nome, procediamo in questa unità studiando le
caratteristiche di genere e numero di aggettivi e pronomi.
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SECONDO GRUPPO (aggettivi con tre forme, una per il singolare e due per il plurale):
MASCHILE E FEMMINILE MASCHILE FEMMINILE ESEMPI
SINGOLARE PLUR. PLUR.
-a -i -e altruista/altruisti/altruiste
5 Per lo più si tratta di colori, come per fucsia ed anche con terminazioni diverse come in amaranto o blu; si
considerino tuttavia in questo gruppo di invariabili anche gli aggettivi provenienti da lingue straniere e molto
frequenti nell'uso, come chic, cool, kitsch e tanti altri.
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3.2) I possessivi
Gli aggettivi e i pronomi possessivi indicano il possesso, la proprietà (concreta o ideale) di qualcosa
o una relazione di parentela/amicizia/affinità di qualcuno rispetto al soggetto di cui si parla nella
frase. Nel caso degli aggettivi, a seconda del contesto della frase, essi possono precedere o seguire
immediatamente il nome; nel caso dei pronomi, come si diceva sopra, essi prendono il posto dei
nomi, sostituendoli.
In quanto al genere e al numero da utilizzare, occorre considerare la persona o la cosa oggetto del
possesso/relazione e non la persona cui si riferisce; ad esempio, se parlo della macchina di Claudio,
il possessivo dovrà concordare con il nome “macchina” e non con il nome “Claudio”, quindi dirò
“la sua macchina” se uso l'aggettivo, “la sua” se uso il pronome al posto del nome (in contesti
comunicativi dove è già chiaro che sto parlando di una macchina e quindi posso non ripetere il
nome). Chiarito ciò, riportiamo tutte le forme dei possessivi:
Quando si tratta di relazione di parentela, occorre ricordare che al singolare il possessivo non vuole
l'articolo (es. “mia madre”, non “la mia madre”) se non in particolari contesti comunicativi, per lo
più colloquiali e confidenziali (es. “tu sei la mia mammina”).
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Esercizio: Completa le seguenti frasi con gli aggettivi possessivi:
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