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INCLINAZIONE
L’inclinazione dipende dal rapporto tra la base del rettangolo dell’inquadratura e la
linea dell’orizzonte.
Se la base giace su un piano parallelo all’orizzonte, abbiamo un’inclinazione
NORMALE.
Se la base interseca l’orizzonte abbiamo un’inclinazione OBLIQUA.
Se la base è perpendicolare all’orizzonte abbiamo un’inclinazione VERTICALE.
Se la base è parallela ma il quadro è capovolto abbiamo un’inclinazione
ROVESCIATA.
MOVIMENTI DI MACCHINA
La prima questione che ci poniamo a proposito dei movimenti di macchina è la
relazione che esiste fra il sistema dinamico della scena e il sistema dinamico della
ripresa. Possiamo avere quattro casi
Scena STATICA – Ripresa STATICA
Scena DINAMICA – Ripresa STATICA
Scena STATICA – Ripresa DINAMICA
Scena DINAMICA – Ripresa DINAMICA
La seconda questione che ci poniamo riguarda l’interdipendenza fra i movimenti di
scena e i movimenti di macchina.
I movimenti di macchina sono legati ai movimenti dei personaggi o sono
indipendenti da essi?
I movimenti SUBORDINATI sono quelli in cui la macchina da presa si sincronizza
sul movimento di un personaggio. Gli altri movimenti sono LIBERI.
I principali movimenti della macchina da presa sono:
PANORAMICA: la macchina da presa è fissata su supporto e ruota sul proprio asse
in senso orizzontale o verticale; avremo pertanto panoramiche verso destra, sinistra,
alto e basso.
CARRELLO: la macchina da presa si muove su binari, procedendo in avanti,
indietro, a destra, a sinistra, in senso obliquo o circolare. Se il carrello descrive il
movimento del personaggio affiancandolo di lato e muovendosi su una traiettoria
parallela, è un carrello laterale; se il carrello precede il personaggio inquadrandolo
frontalmente è un carrello a precedere; se invece lo segue, inquadrandolo di spalle, è
un carrello a seguire.
Ogni movimento di macchina composto da una combinazione di panoramica e
carrello è definito genericamente TRAVELLING.
Nell’analizzare i movimenti di macchina dobbiamo rispondere alle seguenti
domande:
Come operano nell’ambito dei rapporti tra campo e fuori campo? Sono subordinati o
indipendenti rispetto ai movimenti di scena? Che traiettorie seguono? Dove partono,
dove arrivano, che cosa ci mostrano nel loro percorso? Che relazioni rappresentano?
Rivelano qualcosa di cui i personaggi non sono a conoscenza? Assumono una
valenza simbolica o affettiva? Quanto durano? Sono veloci, lenti, ritmati?
POSIZIONE della MDP E PUNTO DI VISTA
Una domanda fondamentale a cui rispondere analizzando un’inquadratura è: chi
guarda? La maggior parte delle inquadrature cinematografiche sono attribuibili a un
punto di vista OGGETTIVO, non riferito ad alcun personaggio. Ci sono inquadrature,
al contrario, in cui la macchina da presa ci mostra il punto di vista di un personaggio,
per cui lo spettatore vede con i suoi occhi: queste inquadrature sono dette
SOGGETTIVE. Abbiamo poi il caso ibrido della SEMI-SOGGETTIVA,
un’inquadratura in cui la macchina da presa include il personaggio, per esempio in un
carrello a seguire, con una tale prossimità con il personaggio stesso da darci
un’impressione di soggettività.
DALL’INQUADRATURA ALLA SCENA
Un’inquadratura costituisce nella maggior parte dei casi un segmento di durata
inferiore alla scena; ne deriva che una scena è costituita da più inquadrature. Le
diverse inquadrature di una scena vengono concepite in fase di ripresa per assicurare
la continuità spazio-temporale della scena; e vengono successivamente assemblate al
montaggio.
CONTINUITA’ VISIVA
Una scena è costituita da vari tipi di inquadratura: per esempio in una scena con due
personaggi che dialogano possiamo avere un totale e una serie di primi piani. Per
avere una continuità spaziale, è fondamentale sul set suddividere lo spazio in due
parti, seguendo la regola dei 180°. Una linea immaginaria attraversa lo spazio, di
solito la linea di sguardo dei personaggi. La macchina da presa potrà posizionarsi
esclusivamente in una delle due parti.
DIREZIONE DELLA LUCE
FRONTALE: elimina le ombre e appiattisce l’immagine
LATERALE: scolpisce i tratti del volto e accentua i chiaroscuri
CONTROLUCE: stacca la figura dallo sfondo e ne evidenzia i contorni
LUCE DAL BASSO: distorce i tratti del volto creando effetti drammatici
LUCE DALL’ALTO: suggerisce la presenza di una fonte luminosa storica