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Alcuni protagonisti del “sistema dell’arte”

contemporanea

• “sistema dell’arte” = interazione tra i meccanismi di


realizzazione, diffusione e ricezione dell’arte

• Lawrence Alloway, Network: the art world described as a


system, “Artforum”, 11, settembre 1972: è forse il primo
critico ad utilizzare questa definizione.

• In Italia, Achille Bonito Oliva ha cominciato a usarla poco


dopo: Arte e sistema dell’arte, De Domizio, Roma 1975.
Il sistema dell’arte
• Giorgio Fasol (1939) collezionista dal 1958,
una selezione di opere dell’ultimo
decennio, di sua proprietà, fu in mostra al
MART nel 2010: “il sistema dell’arte è un
tavolo a cinque gambe: artista, critica,
istituzione, gallerista, collezionista”.
• Acquista sempre e solo attraverso le
gallerie. Infatti tralascia le aste!
• Variabili che influenzano il mercato:
• - variabili macroeconomiche
• - fattori culturali
• - eventi finanziari
• - fattori legislativi e fiscali (investimenti in opere d’arte
esenti da controlli fiscali)

• Nasce FINARTE SpA, l’Istituto Finanziario per l’Arte ideato


da Gian Marco Manusardi, che tenta coraggiosamente di
abbinare l’attività bancaria e quella commerciale.
• 1961 Prima asta: arte contemporanea
Il gallerista e il mercante d’arte
Luciano Pistoi “Il mercante d’arte è il consigliere del principe”.
Conversazione con Franco Fanelli, Allemandi, 2005.

• Il gallerista è necessario perché è quello che scopre gli


artisti, li aiuta, li consiglia e li promuove. Questo … non
lo può fare il museo, macchina lenta e complessa. A
meno che a dirigere un museo non venga chiamato un
mercante, ma questo in Italia non è mai successo … Per
ipocrisia, è ovvio.
• “Io penso che il mercante oggi possa essere paragonato
al consigliere del principe cinquecentesco. Credo anche
che il mercante venga prima di ogni altra figura nel
sistema dell’arte, anche prima del critico, perché il
primo atto di critica è l’acquisto di un’opera. Se io,
mercante, compro un quadro da un artista, do
implicitamente un giudizio sull’opera”.
Luciano Pistoi (1927 – 1995) nel 1970 alla mostra di Lucio Fontana nella
Galleria d’Arte Moderna di Torino con Palma Bucarelli (fotografia di Ugo Mulas)
Luciano Pistoi “Il mercante d’arte è il consigliere del principe”.
Conversazione con Franco Fanelli, Allemandi, 2005.

• Oggi l’attività dei mercanti è sempre più minacciata da parte di


case d’asta e di gallerie controllate da multinazionali e finanzieri.
• Inutilità dell’“arte di Stato”, sostegno statale ad artisti che poi
magari cambiano mestiere (vedi Olanda).
• Il museo d’arte contemporanea è spesso un’imbalsamazione o un
desiderio di provocazione deleterio. Il problema è che i musei e le
mostre (che la gente ormai confonde) sono entrati in quel grande
spettacolo che è l’arte oggi. Che tristezza, però: …. Siamo tornati al
gusto dei Salon ottocenteschi.
• Il “critico militante” è una figura che nasce in Francia a fine
Ottocento: è il critico che lotta insieme agli artisti, una figura un
po’ stramba, un po’ poeta un po’ storico dell’arte.
Luciano Pistoi con
Carla Lonzi e Mario
Nigro alla mostra di
Luciano Fabro da
Toselli a Milano nel
1970
Lia Rumma

• E il passaggio da collezionista a gallerista?

“Spesso i galleristi sono anche collezionisti. Il gallerista è una


figura complessa che racchiude contemporaneamente il
critico, il collezionista, il mercante e l’artista. Deve avere
una passione molto forte e scegliere, come se lo facesse
per se stesso, opere che gli garantiscano una qualità nel
tempo. Deve incontrarsi con il pensiero dell'artista. Infine
deve saper vendere l'opera d'arte, che significa vendere
un'idea. Perciò egli deve aver amato, elaborato e fatto
propria tale idea”.
Il critico d’arte
Carla Lonzi
Germano Celant
Alcune mostre che hanno “segnato” la
storia dell’arte, a partire dal Salon di
Parigi alla fine del Settecento (ma le
sue origini risalgono al 1667)
Nascono con lo scopo di
Salons, Parigi mostrare al pubblico l’arte
più recente

L’esigenza primaria della sua


fondazione (1895) è inserire
Biennale di Venezia
l’arte italiana nel panorama
europeo

Esposizioni periodiche
Nasce nel 1955 con lo scopo
Documenta, Kassel di rilanciare l’identità
dell’arte tedesca.

Nasce nel 1995 con lo scopo


di promuovere le tradizioni e
Biennale di Gwangju l’identità socio-politica
della città in un contesto globale
Monsaldy e Devisme, Il Salon, 1799, incisione , Parigi, BNF
Biennale di Venezia, manifesto
della prima edizione, 1895
Armory Show, New York, 1913

18
Prima esposizione del Surrealismo,
New York, ottobre-novembre 1942

19
Dan Flavin, mostra personale al Guggenheim,
New York, 1971

20
Sala di Picasso, documenta 1, Kassel, 1955
Sala con opere di Nauman, Gilbert & George, Penck,
documenta 7, 1982
Introduzione storica
Francis Haskell,
Introduzione a La nascita
delle mostre. I dipinti degli
antichi maestri e l’origine
delle esposizioni d’arte
Marcel Proust fuori dal Jeu de Paume, a Parigi, il giorno della sua visita
alla mostra di Johannes Vermeer per vedere la Veduta di Delft
Cenni alla storia delle esposizioni degli antichi maestri
vedi saggi di Francis Haskell (1928 – 2000)
Come sono nate le mostre di pittura?
Come si sono evolute?

• 600 Roma e Firenze


• 700 Francia mostre alternative ai salon
• 1898 Amsterdam, mostra Rembrandt
fra le prime espressioni di nazionalismo
• 1930 Londra, mostra di arte italiana
strumento di politica estera
Rembrandt, Disegno dal Ritratto di Baldassar Castiglione di Raffaello;
Rembrandt poté vederlo a un’asta di Amsterdam nel 1639
Joseph Farington,
schema della
disposizione dei
dipinti d’Orléans
nel luglio 1799
Hubert Robert, progetto di ristrutturazione della Grande Galleria del Louvre, 1796
30
Mussolini il
Magnifico,
vignetta
pubblicata su
“Punch”, 18
dicembre 1929
Interno dell’ambasciata
italiana di Londra, con la
moglie dell’ambasciatore,
la signora Grandi, seduta
presso il “Botticelli”
Roberto Longhi,
1959
Capolavoro di Canova distrutto per sempre. A causa di una mostra inutile

L'opera d'arte, un bassorilievo in gesso, è andata in frantumi nel corso di


un'operazione di trasporto da Perugia ad Assisi. Doveva partecipare ad una
esposizione della fondazione dell'ex ministro Galan, la stessa che usò le opere
del maestro come spot per la lingerie

• http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/10/c
apolavoro-di-canova-distrutto-per-sempre-
tutto-per-colpa-di-mostra-inutile/707627/
La crescita delle mostre in Italia

• Dai primi anni ‘60 le esposizioni sono diventate una tra le attività
principali delle istituzioni museali
• Crescita di eventi in fondazioni private e miste negli anni ‘90 (Palazzo
Grassi a Venezia)
• Costante diminuzione dei visitatori dei musei nazionali
• Nuovi musei (Pecci, Rivoli, Mart, Macro, Maxxi , Museo del
Novecento)

• Legge Ronchey del 1993 per rilanciare i musei nazionali

• Mostre blockbuster (Matisse Brescia, Picasso a Milano)


• Nuova ricerca di rapporto col territorio (Lotto, Parmigianino, Ponti)
• Spazi moda/arte (Armani, Prada, Ferragamo …)
Il “museo spettacolo”

… da luogo di conservazione a centro di


promozione
- Opere
- Multimedialità
- Sconfinamenti disciplinari
- Luogo di incontri e conferenze
- Svago

37
Solomon R. Guggenheim, New York, 1945

38
Centre G. Pompidou, Parigi

39
Frank O. Gerhy, Guggenheim, Bilbao

40
Frank O. Gehry,
Progetto per il nuovo Moma di New York

41
Herzog de Meuron, Tate Modern, Londra

42
Tate Modern, interno

43
Jean Nouvel, Fondation Cartier, Parigi
Grand Palais, Parigi
Museum Ufer a Francoforte
(la riva dei musei)
Renzo Piano, Fondazione Beyeler, Basilea

47
Libeskind, Museo Ebraico, Berlino

48
Museo del Castello di Rivoli, Rivoli, Torino

49
Roma, Palazzo delle Esposizioni, istituito nel 1883 per la Prima
Esposizione Internazionale d’Arte

50
Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna

51
Roma, MACRO
Maxxi di Roma
Hangar Bicocca di Milano
Museo del
Novecento
Milano
Il concetto espositivo
• Paul Valéry 1923
Museo > “il tempio e il salone, il cimitero e la
scuola”
• Umberto Eco, conferenza a Bilbao, 2001
Mostra come racconto
• Giulio Carlo Argan, Introduzione a Il pubblico dei
musei, 1982
Mostra come prototipo /ipotesi del museo
moderno
La mostra sta al museo come la
pista di collaudo sta alla strada
(Argan, 1982)
• Bargello a Firenze: aprì come sede delle
celebrazioni nazionali dantesche del 1865

• Prova Generale per un Museo d’Arte Moderna


e manifestazioni analoghe a Milano, in attesa
del Museo del Novecento, 1996
I percorsi espositivi del nuovo museo

• Una nuova fruizione dell’arte

• Problematiche degli allestimenti espositivi

• Cambiano i criteri espositivi: dalla cronologia alle


tematiche

• Riallestimento periodico delle collezioni ->


Maggior vicinanza tra mostre e collezioni
Hubert Robert, progetto di ristrutturazione della Grande Galleria del Louvre, 1796
Henri Cartier Bresson, Museo del Louvre, 1954
60
Thomas Struth, Galleria dell’Accademia I, Venezia, 1992
61
Uffizi, Sala del Duecento su progetto di G. Michelucci, C. Scarpa, I. Gardella, 1956
62
Uffizi, Sala di Leonardo su progetto di G. Michelucci, 1989
63
Brera, allestimento di P. Portaluppi, 1950 / allestimento di V. Gregotti, 1992
Brera, Sala delle Colonne alla fine dell’Ottocento
Brera, Sala delle Colonne
Tate Modern Gallery, Londra
Duchamp e Picabia nell’area “Natura morta/Oggetto/Vita reale”
Sala del Guggenheim di Bilbao
Rischi “calcolati”
Rischio per le opere negli spostamenti

– Goethe (inizio 800) “Cosa ci resta dunque? Il danno”

– Clark su mostra arte inglese al Louvre nel 1938:


“tutti comunisti della buona vecchia scuola
francese”, che lavoravano “molto velocemente ed
erano imprudenti in modo inconcepibile….”

– Haskell, vedi Introduzione sopra “Chilometri e


chilometri sopra le nostre teste …”
Rischi “calcolati”
• Scientificità del lavoro critico (e catalogo) condizionata
dalle “politiche” di collezionisti, galleristi e conservatori
Montale, “… sotto un caldo bestiale, / col peso del
catalogo della biennale/ mai consultato e non facile da
sbarazzarsene”
• Inaffidabilità delle attribuzioni
Berenson, 1894, sul catalogo della mostra di arte
veneziana presso una società privata a Londra
• Eccezioni
Longhi, Officina ferrarese, 1934 nasce come “cronaca in
presa diretta” della grande mostra di pittura ferrarese
del Rinascimento (Ferrara 1933)

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