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in quellapartedellibro dela mia memoria dinanzi a la qualepocosipotrebbeleggere si

trova una rubrica la quale dice incipitvita nova sotto la quale rubrica
iotrovoscritteleparolelequaliemiointendimentodassemplare in questo libello e se non
tutte almeno la lorosentenzia

nove fiategiaappressolo mio nascimento eratornatolo cielodela luce quasi a uno


medesimopuntoquantoa la suapropriagirazionequandoa li miei occhiapparve
primalagloriosadonnadelamiamentelaquale fu chiamatadamolti beatrice li quali
nonsapeanochesichiamareellaerainquestavita giastatatantoche ne lo suotempolo cielo
stellato era mosso verso lapartedorientedele dodicipartiluna dungradosi che quasi
dalprincipiodel suoanno nonoapparve a meedio la vidi quasidala fine del
miononoapparve vestitadinobilissimo colore umile e onesto sanguigno cinta eornataa
la guisa che a la sua giovanissimaetadesi con venia in quellopuntodico
veracementechelospiritodela vita lo quale dimora ne la secretissima cameradelo
cuore comincio a tremare sifortementecheappariane li menimi polsi orribilmente e
tremando disse queste parole eccedeusfortior me qui veniensdominabiturmichi in
quellopuntolospiritoanimale lo quale dimorane lalta camera ne la
qualetuttilispiritisensitiviportanoleloro percezionisicomincioa maravigliare molto
e parlando spezialmente a lispiritidel viso si dis
sequesteparoleapparuitiambeatitudovestrainquellopuntolospiritonaturale lo quale
dimora in quel laparteovesi ministra lonutrimento nostrocomincio a piangere e
piangendo disse queste paroleheumiser quiafrequenterimpedituserodeinceps dallora in
nanzi dico che amore segnoreggio la mia anima la quale fu si tosto a lui disponsata
e comincio aprenderesoprametantasicurtade etantasignoriaperla vertu cheli

dava la mia imaginazione che me convenia fare tutti li suoi piaceri compiutamente
elli mi comandava molte volte che io cercasse per vedere questa angiola giovanis
sima onde io ne la mia puerizia molte volte landai cer cando e vedeala di si nobili
e laudabili portamenti che certo di lei si potea dire quella parola del poeta omero
ella nonpareafigliuola duomo mortale madideo e
avvegnachelasuaimaginelaqualecontinuatamentemecostava fossebaldanzadamore a
segnoreggiare me tuttavia eradisi nobilissima vertu che nulla volta soffer se che
amore mi reggesse sanza lo fedele consigliodela ragione in quelle cose laovecotale
consiglio fosse utile a udire eperochesoprastarea le passioni eatti di tanta
gioventudineparaalcuno parlare fabolusomipartirodaesse etrapassandomolte cose le
quali sipotrebberotrarre delessemploondenascono queste verro a quelle parole le
quali sono scritte ne la mia memoria sotto mag gioriparagrafi

poi che furono passati tanti die cheappuntoeranocompiuti li noveanniappresso


lapparimentosoprascritto di questa gentilissima ne lultimo di questi die avvenne
che questa mirabile donna apparve a me vestita di colore bianchissimo in mezzo
aduegentilidonnelequalierano dipiu lungaetadee passandoperuna viavolse liocchi
verso quella parteovioera molto pauroso eperlasuaineffabile cortesia la quale e
oggimeritatanel grande secolo mi salutoe molto virtuosamente tanto che me parve
allora vedere tuttilitermini delabeatitudi ne lorachelosuodolcissimo salutare mi
giunseerafermamente nona di quello giorno e pero che quella fulaprima volta
chelesue parolesimosseropervenire ali mieiorecchi presi tantadolcezzache come
inebriato mi partio dalegenti e ricorsi a lo solingo luogo duna mia camera e
puosimi a pensare di questa cortesissima e pensando dileimi sopragiunse
unosoavesonno nelo

quale mapparve unamaravigliosa visioneche me parea vedere ne la mia camera una


nebula di colore di fuocodentroa la quale io discernea una figura duno segnore di
pauroso aspetto a chilaguardasse e pareami con tan taletiziaquanto aseche mirabile
cosa era e nelesue parolediceamolte coselequali io non intendeasenonpoche
tralequali intendea queste ego dominus tuus nelesue braccia mi parea vedere una
persona dormire nudasalvoche involta mi parea in unodrapposangui gno
leggermentelaquale io riguardando molto intenti vamente conobbi chera ladonna dela
salute la qualemavealo giorno dinanzi degnato di salutare e nelunadelemani mi parea
che questi tenesse una cosalaqualeardessetuttaepareamichemi dicessequesteparole
vide cor tuum e quando elli era stato alquanto pa reami che disvegliasse questa che
dormia e tanto si sfor zava per suo ingegno che le facea mangiare questa cosa che
in mano li ardea la quale ella mangiava dubitosa mente appresso cio poco dimorava
che la sua letizia si convertia in amarissimo pianto e cosi piangendo si rico gliea
questa donna ne le sue braccia e con essa mi parea che si ne gisse verso lo cielo
onde io sostenea si grande angoscia che lo mio deboletto sonno non poteo sostene re
anzi si ruppe e fui disvegliato e mantenente comin ciai a pensare e trovai che lora
ne la quale mera questa visione apparita era la quarta de la notte stata si che ap
pare manifestamente chella fue la prima ora de le nove ultime ore de la notte
pensando io a cio che mera appa ruto propuosi di farlo sentire a molti li quali
erano famo si trovatori in quello tempo e con cio fosse cosa che io avesse gia
veduto per me medesimo larte del dire parole per rima propuosi di fare uno sonetto
ne lo quale io sa lutasse tutti li fedeli damore e pregandoli che giudicas sero la
mia visione scrissi a loro cio che io aveva nel mio sonno veduto e cominciai allora
questo sonetto lo qua le comincia a ciascunalma presa

a ciascunalma presa e gentil core nel cui cospetto ven lo dir presente in cio che
mi rescrivan suo parvente
salute in lor segnorcioe amore
giaeranquasi che atterzateloredeltempocheonnes tellanelucentequandomapparve
amorsubitamente
cui essenzamembrarmidaorrore
allegro mi sembrava amor tenendo meo core in mano e ne le braccia avea
madonnainvolta in undrappodormendo
poi la svegliava e desto core ardendo lei paventosa umilmente pascea
appressogir lo nevedeapiangendo

questo sonetto si divide in due parti che ne la prima parte saluto e domando
risponsione ne la seconda signi fico a che si dee rispondere la seconda parte
comincia quivi gia eran
aquesto sonettofuerisposto damoltiedidiversesentenzie tra li quali
fuerisponditorequelli cui io chia moprimo deli miei amici e disse allora uno
sonetto lo quale comincia vedeste al mioparere onnevalore e questo fue quasi
loprincipio delamista tra lui e mequandoelliseppeche io era quelli che li avea cio
mandatolo verace giudicio deldettosogno non fuevedutoalloraperalcuno ma ora e
manifestissimo a li piu sem plici

daquesta visione innanzi comincio lo miospirito naturaleadessereimpeditone lasua


operazioneperoche lanima eratutta datanel pensarediquesta gentilis simaondeio
divenni in picciolotempopoidisifraile e

debolecondizione che a molti amici pesavadela miavista e molti pieni dinvidiagiasi


procacciavanodisaperedime quellocheio volea deltuttocelareadaltruiedio accorgendomi
del malvagiodomandareche mifaceano perlavolontadedamore loqualemi comandava secondo
lo consigliodelaragionerispondealorocheamore
eraquellichecosimaveagovernatodiceadamoreperoche io portava nelvisotante dele sue
in segneche questo nonsipotearicovrire equandomi domandavanopercui tha
cosidistruttoquesto amo reedio sorridendo li guardava e nulla dicealoro

uno giorno avvenne che questa gentilissima sedea inparteovesudiano paroledela


reginadela gloriaedio era in luogo dal quale vedea la mia beatitudine e nel
mezzodileiedimeperlarettalinea sedea una gentiledonnadi
moltopiacevoleaspettolaqualemi miravaspesse volte maravigliandosi del mio sguardare
che pa rea chesopraleiterminasseondemolti saccorserodelo suo mirare e intantovi fue
postomentechepartendomidaquesto luogo mi sentio dicereappresso dime
vedicomecotaledonnadistruggelapersonadico
stuienominandolaiointesichediceadicoleichemezzo era stata ne la linearettache
moveadala gentilissimabeatriceeterminavaneliocchimieiallora miconfortaimolto
assicurandomi chelo mio secretononera comunicato lo giorno altruipermia vista e
mantenentepensaidifarediquesta gentiledonnaschermodela veritade etantone mostrai
inpoco tempoche lo mio secreto fuecredutosaperedale piupersonechedime ragionavano
con questadonnami celaialquanti annie mesi eperpiu
farecredentealtruifeciperleicerte co setteperrima le quali non e miointendimento
discrivere quisenoninquantofacesse atrattaredi quellagentilissima beatrice eperole
lascerotuttesalvochealcuna cosa ne scrivero cheparechesialoda dilei

dicocheinquestotempoche questadonnaera schermodi tantoamorequanto dala miapartesi


mivenne una volontade divolerericordarelonomediquella
gentilissimaedaccompagnarlodimoltinomi di donnee spezialmente delnomediquesta
gentiledonna e presi linomidisessanta lepiubelledonnedelacittadeovela miadonnafue
postadalaltissimo sire e compuosi una pistola sotto formadiserventese la quale io
non scrivero e non navrei fatto menzione se nonper direquello che componendola
maravigliosamenteaddivenne cioe che in alcuno altronumeronon sofferse lonome dela
miadonnastare se non in su lo nove tra linomi diquestedonne

ladonnaco la quale io aveatanto tempocelata la mia volontade convennechesi


partissedelasopradetta cittadee andasse in paese molto lontanoperche ioquasi
sbigottitodela bella difesachemeravenutamenoassaime ne disconfortaipiu
cheiomedesimonon avreicredutodinanzi e pensando che sedela suapartitaio non
parlassealquantodolorosamente lepersonesarebberoaccorte piu tostodelo mio
nasconderepropuosidifarne alcuna lamentanza in uno sonetto lo quale io scrivero
accio che la miadonnafue immediata cagionedicerte parole che ne lo sonetto sono si
comeappareachilointendeealloradissiquestosonettoche cominciaovoi cheperlavia

o voi che per la via damor passate attendete e guardate


sellie dolore alcunquantolmiograve
e prego sol chaudir mi sofferiate e poi imaginate
sioson dognitormentoostalee chiave
amor non gia per mia poca bontate
ma per sua nobiltate
mi pose in vita si dolceesoave
chio mi sentia dir dietro spesse fiate
deo per qual dignitate
cosi leggiadro questi locorehave
or ho perduta tutta mia baldanza che si movea damoroso tesoro ondio pover dimoro
in guisa chedidir mivendottanza
si che volendo far come coloro
che per vergogna celan lor mancanza di fuor mostro allegranza
edentro dalo core struggoeploro
questo sonetto ha due parti principali che ne la pri ma intendo chiamare li fedeli
damore per quelle parole di geremia profeta che dicono o vos omnes qui tran sitis
per viam attendite et videte si est dolor sicut dolor meus e pregare che mi
sofferino daudire ne la secon da narro la ove amore mavea posto con altro intendi
mento che lestreme parti del sonetto non mostrano e dico che io hoe cio perduto la
seconda parte comincia quivi amor non gia
appressolopartire diquesta gentiledonnafue piacere del segnoredeli angelidichiamare
a la sua glo ria unadonnagiovane edigentileaspettomolto la qua le fue assai
graziosa in questasopradettacittade lo cuicorpoiovidigiacere sanza lanima in
mezzodimoltedonnele quali piangeano assai pietosamente allora ricordandomichegia
laveavedutafarecompagniaa quella gentilissimanonpoteosostenere alquantelagri me
anzi piangendo mipropuosididicerealquantepa roledela suamorteinguiderdone dicio che
alcunafia

ta lavea veduta con la mia donna e di cio toccai alcuna cosa ne lultima parte de le
parole che io ne dissi si co me appare manifestamente a chi lo intende e dissi allo
ra questi due sonetti li quali comincia lo primo pian gete amanti e lo secondo
morte villana
piangete amanti poi che piange amore udendo qual cagion lui fa plorare
amor sente a pieta donne chiamare
mostrando amaroduol perliocchifore

perche villana morte in gentil core ha miso il suo crudele adoperare


guastando cio che al mondo e da laudare
in gentildonnasovradelonore

audite quanto amor le fece orranza chio l vidi lamentare in forma vera
sovra lamortaimagine avvenente

e riguardava ver lo ciel sovente ove lalma gentil gia locata era
chedonnafudisigaiasembianza

questoprimosonetto si divide in tre parti ne la pri ma chiamo e sollicito li fedeli


damore a piangere e dicochelo segnore loro piange e dicoudendola cagioneperche
piange accio che sacconcino piuadascoltar mi ne la secondanarrola cagione ne la
terza parlo dalcuno onoreche amorefecea questadonnala secondapartecomincia quivi
amor sente la terza quivi au dite

morte villana di pieta nemica di dolor madre antica


giudicioincontastabilegravoso

poi che hai data matera al cor doglioso ondio vado pensoso
dite blasmar lalinguasaffatica
e sio di grazia ti voi far mendica convenesi cheo dica
lo tuo fallar donnitortotortoso
non pero cha la gente sia nascoso ma per farne cruccioso
chi damorperinnanzisinotrica
dal secolo hai partita cortesia
e cio che in donna da pregiar vertute in gaia gioventute
distruttahai lamorosaleggiadria
piu non voi discovrir qual donna sia che per le propieta sue canosciute
chi non merta salute
nonsperimaidaversuacompagnia
questo sonetto si divide in quattro parti ne la prima parte chiamo la morte per
certi suoi nomi propri ne la seconda parlando a lei dico la cagione per che io mi
muovo a biasimarla ne la terza la vitupero ne la quarta mi volgo a parlare a
indiffinita persona avvegna che quanto a lo mio intendimento sia diffinita la
seconda comincia quivi poi che hai data la terza quivi e sio di grazia la quarta
quivi chi non merta salute
appressolamorte diquestadonna alquantidie avvenne cosaperla quale me
convennepartire dela sopradettacittadee ire verso quellepartidovera la
gentiledonnacherastatamia difesaavvegnache nontantofosselontanoloterminedelo
mioandare quantoella era etuttochiofosse a la compagniadimoltiquantoa

la vista landare mi dispiaceasiche quasi li


sospirinonpoteanodisfogarelangosciachelocuoresentiaperochiomi dilungavadela
miabeatitudineeperolo dol cissimo segnore lo quale mi segnoreggiavaperla vertudela
gentilissimadonnane la mia imaginazioneapparve comeperegrinoleggeramente vestito
edivilidrappielli mipareadisbigottito e guardava la terra salvo che talora li suoi
occhi mipareache si volgesseroaduno fiu me bello ecorrentee chiarissimo lo quale
sengialungo questo cammino laovioera a me parve che amore mi chiamasse e dicessemi
queste parole io vegnodaquel ladonnala quale e stata tua lungadifesae so che
losuorivenire non sara a gran tempi eperoquellocuoreche io tifaceaavere
aleiiolhomecoe portolo adonnala quale sara tua difensione come questa era e nominol
lamipernome si che io laconobbi benema tuttaviadiqueste parolechio
thoragionatesealcunacosa nedicessidille nelmodocheperloro non si discernesse
losimulatoamorechetu haimostratoaquestaecheticonverramostrare adaltri
edettequesteparoledi sparve questa mia imaginazionetuttasubitamenteperla
grandissimaparteche mi parve che amore mi dessedisee quasi cambiato ne la vista mia
cavalcai quel giornopensoso moltoeaccompagnatoda molti sospiriappresso lo giorno
cominciaidicio questo sonetto lo qua le cominciacavalcando

cavalcando laltrier per un cammino pensoso de landar che mi sgradia trovai amore in
mezzo de la via
inabitoleggierdiperegrino

ne la sembianza mi parea meschino come avesse perduto segnoria


e sospirando pensoso venia
pernon veder la gente acapochino

quando mi vide mi chiamo per nome e disse io vegno di lontana parte


overalo tuo corpermio volere
e recolo a servir novo piacere allora presi di lui si gran parte
chelli disparve e nonmaccorsicome

questosonetto ha tre parti ne laprima partedico sicomiotrovai amore e quale mi


parea ne la seconda di coquellochelli mi disse avvegnache non compiutamente
pertemachaveadidiscovrire lo mio secreto ne la terza dico comelli mi disparvela
seconda comincia quiviquandomi vide la terza allorapresi

appressola miaritornatami misi a


cercarediquestadonnachelomiosegnoremaveanominatanelo camminodeli sospiri e accio
che lo mio parlaresiapiu brieve dico che inpoco tempolafecimia
difesatantochetroppagente ne ragionava oltre litermini dela
cortesiaondemoltefiatemipensavaduramenteeperquestacagionecioedi questasoverchievole
vocechepareache minfamasse viziosamente quella gentilissima la quale fue
distruggitricedi tuttilivizie reginadele vir tudi passandoperalcunapartemi nego lo
suo dolcissi mo salutare ne lo quale stavatuttala miabeatitudinee
uscendoalquantodelproposito presentevogliodareaintenderequello che lo suo salutare
in me vertuosamen te operava

dicochequandoellaappariadapartealcunaperlasperanzadela mirabile salute nullo


nemico mi rimaneaanzi mi giugneaunafiammadicaritadela qua le
mifaceaperdonareachiunquemavesseoffeso echialloramavessedomandatodicosaalcunalamia
risponsionesarebbestatasolamente amore conviso

vestito dumilitade e quando ella fosse alquanto pro pinqua al salutare uno spirito
damore distruggendo tutti li altri spiriti sensitivi pingea fuori li deboletti spi
riti del viso e dicea loro andate a onorare la donna vostra ed elli si rimanea nel
luogo loro e chi avesse voluto conoscere amore fare lo potea mirando lo tre mare de
li occhi miei e quando questa gentilissima sa lute salutava non che amore fosse tal
mezzo che potes se obumbrare a me la intollerabile beatitudine ma elli quasi per
soverchio di dolcezza divenia tale che lo mio corpo lo quale era tutto allora sotto
lo suo reggimento molte volte si movea come cosa grave inanimata si che appare
manifestamente che ne le sue salute abitava la mia beatitudine la quale molte volte
passava e redun dava la mia capacitade

oratornandoalpropositodico che poi che la miabeatitudinemifuenegata mi


giunsetantodolorechepartitomedale genti in solingaparteandai a ba gnare
laterradamarissime lagrime e poi chealquantomi fue sollenato questo lagrimare
misimi ne la mia camerala oviopotealamentarmisanzaessereuditoe quivi chiamando
misericordia a ladonna dela cortesia e dicendo amore aiuta lo tuo fedele
maddormentai come un pargolettobattutolagrimando avvenne quasi nel mezzodelo mio
dormire che me parve vedere ne lamiacamera lungo mesedereunogiovanevestito
dibianchissime vestimenta e pensando moltoquantoa la vista sua mi riguardava
laoviogiaceaequandomaveaguardato alquantopareami che sospirando mi chiamassee
diceami queste parole fili mitempusest utpretermictantursimulacranostraallora
miparea cheio lo conoscesseperoche mi chiamava cosi come assai fia te ne li miei
sonnimaveagiachiamato e riguardandolo parvemi che piangesse pietosamente
epareacheattendessedame alcuna parolaondioassicurandomico

minciai a parlare cosi con esso segnoredela nobilta de eperchepiangi tu e quelli mi


dicea questeparoleegotanquam centrumcirculi cui similimodose habentcircumferentie
partestuautem nonsic allora pensando a le sue parole mipareachemavesseparlatomolto
oscuramente sichiomi sforzavadiparlare e di ceali queste parole che e cio segnore
che mi parli contantaoscuritadee quelli mi dicea inparolevolgari
nondimandarepiu che utile tisiaeperocominciai allora con lui a ragionaredela salute
la quale mi fue ne gata edomandailo dela cagioneondein questa guisada
luimifuerispostoquellanostrabeatrice udiodacertepersone dite ragionando che
ladonnala quale io ti nominai nel camminodeli sospiririceveadate alcu na noia
eperoquesta gentilissima la quale e contrariadituttele noienon degnosalutarelatua
persona temendonon fosse noiosaondecon ciosiacosa che ve
racementesiaconosciutoperleialquantolo tuo secretoperlunga consuetudine voglio che
tu dichi certe paroleperrima ne le quali tucomprendila forza che
iotegnosoprateperleie come tu fosti suo tostamentedala tua puerizia ediciochiama
testimonio coluichelo sa e come tu prieghi lui che li le dicaedio che son quelli
volentieri le ne ragionero eperquesto sentira ella la tua volontade la
qualesentendoconoscera leparoledeli ingannatiquesteparole fa che siano quasi un
mezzo si che tu non parli aleiimmediatamente che non e degno e no
lemandareinpartesanza meovepotessero essere intesedaleimafalleadornaredisoave
armonia ne laqualeio sarotuttele voltechefaramestiereedettequeste parole si
disparve e lo mio sonno fuerottoondeio ricordandomi trovai che questa visione
meraapparitane lanonaora del die e anzichio
uscissediquestacamerapropuosidifareunaballata ne la quale io seguitasse cio che lo
mio segnoremaveaimposto e feci poi questa ballata che comincia ballataivoi

ballataivoi che tu ritrovi amore e con lui vade amadonnadavante


si che la scusa mia la qual tucante
ragioni poi conleilomiosegnore
tu vai ballata si cortesemente che sanza compagnia
dovresti avere in tutte parti ardire ma se tu vuoli andar sicuramente retrova lamor
pria
che forse non ebonsanzaluigire
pero che quella che ti dee audire si comio credo e ver di me adirata se tu di lui
non fossi accompagnata
leggeramente tifariadisnore

con dolze sono quando se con lui comincia este parole


appresso che averai chesta pietate
madonna quelli che mi manda a vui quando vi piaccia vole
sed elli ha scusa chelamintendiate

amore e qui che per vostra bieltate lo facecome volvista cangiare


dunque perche li fece altra guardare
pensatel voidache nonmutolcore

dille madonna lo suo core e stato con si fermata fede


che n voi servir lha mpronto onne pensero tosto fu vostro e mai non se smagato
sed ella non ti crede
dichedomandiamor che salovero

ed a la fine falle umil preghero lo perdonare se le fosse a noia


che mi comandi per messo cheo moia
e vedrassiubidirbenservidore
e di a colui che dogni pieta chiave avante che sdonnei
che le sapra contar mia ragion bona
per grazia de la mia nota soave reman tu qui con lei
e del tuo servo cio chevuoiragiona

esellapertuo prego liperdona


fa che li annunzi un bel sembiante pacegentilballata miaquandotipiace
movi in quelpuntoche tunaggie onore

questa ballata in tre parti si divide ne la prima dico a lei ovella vada e
confortola pero che vada piu sicura e dico ne la cui compagnia si metta se vuole
sicuramente andare e sanza pericolo alcuno ne la seconda dico quel lo che lei si
pertiene di fare intendere ne la terza la li cenzio del gire quando vuole
raccomandando lo suo movimento ne le braccia de la fortuna la seconda parte
comincia quivi con dolze sono la terza quivi gen til ballata
potrebbegialuomoopporrecontra me e dicere che non sapesse a cui fosse lo mio
parlare in seconda personaperochelaballata nonealtro chequeste parolechedio parlo
eperodico che questodubbioio lointen dosolvere e dichiarare in questo libello
ancora inpartepiu dubbiosa e alloraintendaqui chi quidubitao chi
quivolesseopporrein questomodo

appresso diquestasoprascrittavisione
avendogiadetteleparolecheamoremaveaimposteadiremi

cominciaro molti e diversi pensamenti acombatteree atentareciascuno quasi


indefensibilementetraliqualipensamentiquattromipareacheingombrassero piulo
riposodela vita lunodeli quali era questobuonae la signoria damoreperoche trae
lointendimentodelsuofedeleda tuttelevilicose laltro era questo nonbuonae la
signoria damoreperochequantolo suo fedele piu fede liporta tantopiu gravi e
dolorosipuntili conviene passare laltro era questo lonomedamore e si dolce a udire
che impossibile mipareche la suapropria operazionesiane le piu cose altro che dolce
con ciosiaco sachelinomiseguitinolenominatecosesicomee scrittonominasunt
consequentiarerumloquartoera questo ladonna percui amore ti stringe cosi non e come
laltredonneche leggeramente si muova delsuocuore e ciascuno micombattea tantoche
mifaceasta re quasi come colui che non saperqualviapigli losuocammino e che
vuoleandaree non saondese ne vada e se io pensavadivolere cercare una
comuneviadicosto ro cioe laovetuttisaccordassero questa eraviamolto inimica
versomecioedichiamareedimettermi ne lebraccia delapietaeinquesto stato
dimorandomigiunse volontadediscriverne parole rimate e dissine alloraquesto
sonettoloqualecominciatuttilimieipenser

tuttili miei penser parlan damore ehannoin lor si gran varietate chaltro mi fa
voler suapotestate
altro folle ragiona il suo valore
altro sperando mapporta dolzore altro pianger mi fa spesse fiate
e sol saccordano in cherer pietate
tremandodi paurache enelcore
ondio non so da qual matera prenda e vorrei dire e non so chio mi dica
cosi mi trovo inamorosaerranza
e se con tutti voi fare accordanza convenemi chiamar la mia nemica
madonnala pieta chemidifenda
questosonetto inquattro partisipuodividere ne laprimadicoesoppongo che tuttili
mieipensieri sonodamore ne la seconda dico che sono diversi enarrolaloro
diversitade nelaterzadicoinche tuttiparechesaccordino ne laquartadico che
volendodiredamo renonsodaqualpartepiglimaterae se la voglio pi gliaredatutti
convene che io chiami la mia inimica
madonnalapietadeedicomadonnaquasiperdisdegnosomododiparlare la secondapartecomincia
quivi ehannoin lor la terza quivi e sol saccorda no laquartaquivi ondio non so
appressolabattagliadeli diversipensieriav vennechequesta gentilissima venne
inparteovemoltedonnegentilierano adunatea la qualparteiofui condotto
peramicapersona credendosifare a megrandepiacereinquantomi menava la
ovetantedonnemostravano le loro bellezzeondeio quasinon sappiendoacheio
fossimenatoefidandomine lapersonalaqualeunosuo amicoalestremitade
delavitacondottoavea dissi a luiperchesemonoi venutia questedonne allora quelli mi
disseperfare si chelle sianodegnamenteservite e lo vero echeadunatequivieranoa la
compagnia duna gentiledonnachedisposata era lo giorno eperosecondo
lusanzadelasopradettacittadeconveniachele facesserocompagnianelprimosederea la
mensachefaceane la magione delsuonovellospososicheiocredendomifare
piacerediquestoami
co propuosi di stare al servigio de le donne ne la sua compagnia e nel fine del mio
proponimento mi parve sentire uno mirabile tremore incominciare nel mio petto da la
sinistra parte e distendersi di subito per tutte le parti del mio corpo allora dico
che io poggiai la mia persona simulatamente ad una pintura la quale circun dava
questa magione e temendo non altri si fosse accor to del mio tremare levai li occhi
e mirando le donne vidi tra loro la gentilissima beatrice allora fuoro si di
strutti li miei spiriti per la forza che amore prese veg gendosi in tanta
propinquitade a la gentilissima donna che non ne rimasero in vita piu che li
spiriti del viso e ancora questi rimasero fuori de li loro istrumenti pero che
amore volea stare nel loro nobilissimo luogo per vedere la mirabile donna e avvegna
che io fossi altro che prima molto mi dolea di questi spiritelli che si la
mentavano forte e diceano se questi non ci infolgoras se cosi fuori del nostro
luogo noi potremmo stare a ve dere la maraviglia di questa donna cosi come stanno
li altri nostri pari io dico che molte di queste donne ac corgendosi de la mia
trasfigurazione si cominciaro a maravigliare e ragionando si gabbavano di me con
que sta gentilissima onde lo ingannato amico di buona fede mi prese per la mano e
traendomi fuori de la veduta di queste donne si mi domando che io avesse allora io
riposato alquanto e resurressiti li morti spiriti miei e li discacciati rivenuti a
le loro possessioni dissi a questo mio amico queste parole io tenni li piedi in
quella par te de la vita di la da la quale non si puote ire piu per in tendimento
di ritornare e partitomi da lui mi ritornai ne la camera de le lagrime ne la quale
piangendo e ver gognandomi fra me stesso dicea se questa donna sa pesse la mia
condizione io non credo che cosi gabbasse la mia persona anzi credo che molta
pietade le ne ver rebbe e in questo pianto stando propuosi di dire pa role ne le
quali parlando a lei significasse la cagione

del mio trasfiguramento e dicesse che io so bene chella non e saputa e che se fosse
saputa io credo che pieta ne giugnerebbe altrui e propuosile di dire desiderando
che venissero per avventura ne la sua audienza e allora dissi questo sonetto lo
quale comincia con laltre donne

con laltre donne mia vista gabbate e non pensate donna onde si mova chio vi
rassembri si figura nova
quandoriguardo lavostrabeltate

se lo saveste non poria pietate tener piu contra me lusata prova


che amor quando si presso a voi mi trova
prendebaldanzaetantasecurtate

che fere tra mieispiritipaurosi e qualeancidee qual pingedifore


si che solo remane avedervui

ondio mi cangio in figura daltrui ma non si chio non senta bene allore
li guaideliscacciatitormentosi

questosonetto non divido in partiperoche la divi sione non si fa se nonperaprirela


sentenziadela cosadivisaondecon ciosiacosa cheperla sua ragionata ca gione
assaisiamanifestononha mestieredidivisione vero e che tra le parole dove si
manifesta la cagionediquesto sonetto si scrivono dubbiose parole cioequan dodico
che amoreuccide tuttili miei spiriti e livisivirimangono in vita salvo che
fuoridelistrumentiloro e questodubbioe impossibile a solvere a chi non fosse in
similegradofedeledamore e acolorochevisonoe manifesto cio che solverebbe
ledubitoseparole epero

non ebenea medidichiarare cotaledubitazioneaccio che lo mio parlare


dichiarandosarebbe indarnoo verodisoperchio

appressola nuova trasfigurazione mi giunseunopensamento


forteloqualepocosipartia da meanzi continuamentemiriprendeaed era dicotale ragiona
mentomeco poscia che tu pervieni a cosi dischernevo le vistaquandotusepresso di
questadonna perchepurcerchidivederelei eccochetu fossidomandatodaleiche avrestuda
rispondere ponendoche tu avessi libera ciascuna tua vertude inquantotu le
rispondessi eacostuirispondeaunaltroumilepenseroedicea
sio non perdessi le mie vertudi e fossi libero tanto che io le potessi rispondere
io le direi che si tosto comio imagino la sua mirabile bellezza si tosto mi giugne
uno desiderio di vederla lo quale e di tanta vertude che uc cide e distrugge ne la
mia memoria cio che contra lui si potesse levare e pero non mi ritraggono le
passate pas sioni da cercare la veduta di costei onde io mosso da cotali pensamenti
propuosi di dire certe parole ne le quali escusandomi a lei da cotale riprensione
ponesse anche di quello che mi diviene presso di lei e dissi que sto sonetto lo
quale comincia cio che mincontra

cio che mincontra ne la mente more quandi vegno a veder voi bella gioia
e quandio vi son presso i sento amore
che dice fuggi selperirtenoia
lo viso mostra lo color del core
che tramortendo ovunque po sappoia e per la ebrieta del gran tremore
le pietreparche gridinmoiamoia
peccato face chi allora mi vide
se lalma sbigottita non conforta
sol dimostrando chedimelidoglia
per la pieta che l vostro gabbo ancide la qual si cria ne la vista morta
deli occhi channodilormortevoglia
questo sonetto si divide in due parti ne la prima dico la cagione per che non mi
tengo di gire presso di questa donna ne la seconda dico quello che mi diviene per
an dare presso di lei e comincia questa parte quivi e quandio vi son presso e anche
si divide questa secon da parte in cinque secondo cinque diverse narrazioni che ne
la prima dico quello che amore consigliato da la ragione mi dice quando le sono
presso ne la seconda manifesto lo stato del cuore per essemplo del viso ne la terza
dico si come onne sicurtade mi viene meno ne la quarta dico che pecca quelli che
non mostra pieta di me accio che mi sarebbe alcuno conforto ne lultima dico perche
altri doverebbe avere pieta e cio e per la pietosa vista che ne li occhi mi giugne
la quale vista pietosa e distrutta cioe non pare altrui per lo gabbare di questa
donna lo quale trae a sua simile operazione coloro che forse vederebbono questa
pieta la seconda parte co mincia quivi lo viso mostra la terza quivi e per la
ebrieta la quarta peccato face la quinta per la pieta
appressociocheiodissiquesto sonettomimosseuna volontadedi dire ancheparole
ne le quali io dicessequattrocoseancorasopralo miostatole qualinonmiparea
chefossero manifestateancorapermelaprima dele quali si echemolte volte io mi
doleaquandolamiamemoriamovesselafantasia ad imaginarequaleamoremifaceala seconda si
eche amorespes se voltedisubitomassalia siforte chen menonrima

nea altro di vita se non un pensero che parlava di que sta donna la terza si e che
quando questa battaglia damore mi pugnava cosi io mi movea quasi discolori to tutto
per vedere questa donna credendo che mi di fendesse la sua veduta da questa
battaglia dimentican do quello che per appropinquare a tanta gentilezza maddivenia
la quarta si e come cotale veduta non so lamente non mi difendea ma finalmente
disconfiggea la mia poca vita e pero dissi questo sonetto lo quale co mincia spesse
fiate

spesse fiate vegnonmi a la mente le oscure qualita chamor mi dona e venmene pieta
si che sovente
io dico lasso avviene elliapersona

chamor massale subitanamente si che la vita quasi mabbandona campami un spirto vivo
solamente
e que rimanperche divoiragiona

poscia mi sforzo che mi voglio atare e cosi smorto donne valor voto
vegno a vedervicredendoguerire

e se io levo li occhi per guardare nel cor mi si comincia uno tremoto


che fa de polsilanimapartire

questo sonetto si divide in quattro parti secondo che quattro cose sono in esso
narrate e pero che sono di so pra ragionate non mintrametto se non di distinguere
le parti per li loro cominciamenti onde dico che la secon da parte comincia quivi
chamor la terza quivi po scia mi sforzo la quarta quivi e se io levo

poi che dissi questi tre sonetti ne li quali parlai a questadonna peroche
fuoronarratori di tuttoquasi lo miostatocredendomitacere e nondirepiuperoche
miparea dime assai avere manifestato avvegna chesemprepoi tacessedi direaleia me
convenne ripigliare matera nuova e piu nobile che la passata eperoche la
cagionedela nuovamaterae dilettevole a udire la diceroquantopotropiubrievemente

conciosiacosacheperlavistamiamoltepersoneavesserocompresolosecreto
delmiocuorecertedonnele qualiadunateseranodilettandosiluna ne la
compagniadelaltrasapeanobenelo miocuoreperocheciascunadiloroera stataa molte mie
sconfit tee iopassandoappresso dilorosi comedala fortunamenatofui
chiamatodaunadiquestegentilidonneladonnachemaveachiamato eradonna dimolto
leggiadroparlaresichequandiofui giunto dinanzidaloroe vidibenechela mia
gentilissimadonnanon eracon es serassicurandomile salutai
edomandaichepiacesseloroledonne eranomoltetrale qualinaveacerte
chesirideanotraloroaltreveranochemiguardavanoaspettandocheio dovessidire
altreveranocheparlavanotralorodelequali unavolgendolisuoi occhiverso me
echiamandomipernomedissequesteparole
achefineamituquestatuadonnapoi chetunonpuoisostenerelasuapresenza dillociche
certolo fi nedicotale amore convienechesia novissimo epoi
chemebbedettequesteparolenonsolamente ella matuttelaltrecominciaroadattenderein
vista la mia risponsioneallora dissiqueste paroleloromadonnelo fine del mio
amorefuegia lo salutodiquesta donnaforsedicuivoiintendetee in quello dimorava la
beatitudine che erafinedi tuttili miei desiderii mapoi chelepiacquedinegarloamelo
miosegnoreamorelasuamerzede hapostotuttala miabeatitudineinquello

che nonmipuoteveniremenoalloraquestedonnecominciaro aparlare traloro e si


cometaloravedemocaderelacquamischiata di bellanevecosi
mipareaudireleloroparoleuscire mischiatedisospiriepoiche alquantoebberoparlatotra
loroanchemi dissequestadonnachemaveaprimaparlato questeparole
noitipreghiamochetu nedichiovestaquestatuabeatitudineed
iorispondendoleidissicotantoinquelleparole che lodanoladonnamia allora mi
rispuosequestachemi parlavasetu nedicessivero quelleparole
chetunhaidetteinnotificandolatua
condizioneavrestuoperateconaltrointendimentoondeiopensandoaquesteparolequasi
vergognoso mipartiodaloroeveniadicendoframemedesimo
poi che e tanta beatitudine in quelle parole che lodano la mia donna perche altro
parlare e stato lo mio e pero propuosi di prendere per matera de lo mio parlare
sempre mai quello che fosse loda di questa gentilissima e pensando molto a cio
pareami avere impresa troppo alta matera quanto a me si che non ardia di cominciare
e cosi dimorai alquanti di con disiderio di dire e con paura di
cominciareavvennepoi che passando per uno camminolungoloqualesengiaunorivochiaro
moltoamegiunsetantavolontadedi dire cheio cominciai apensare
lomodochiotenesseepensaiche parlare dileinonsiconvenia cheiofacessese
iononparlasseadonneinsecondapersonaenon ad
ognidonnamasolamenteacolorochesonogentili eche nonsonopure femmineallora dicochela
mialingua parlo quasicomeperse stessa mossa e
dissedonnechaveteintellettodamorequesteparoleioripuosinelamentecongrandeletiziapens
ando diprenderle permioco minciamentoondepoiritornatoa lasopradettacittadepensando
alquantidie cominciaiuna canzonecon

questo cominciamento ordinata nel modo che si vedra di sotto ne la sua divisione la
canzone comincia
donne chavete

donne chavete intelletto damore i vo con voi de la mia donna dire non perchio creda
sua laude finire
ma ragionarperisfogarlamente
io dico che pensando il suo valore amor si dolce mi si fa sentire
che sio allora non perdessi ardire
farei parlando innamorarlagente
e io non vo parlar si altamente chio divenisse per temenza vile ma trattero del suo
stato gentile
arespetto dileileggeramente
donne e donzelle amorose con vui
che non e cosadaparlarnealtrui
angelo clama in divino intelletto e dice sire nel mondo si vede maraviglia ne latto
che procede
dunanima che nfin quasurisplende
lo cielo che non have altro difetto chedaver leial suo segnor la chiede e ciascun
santo negridamerzede
sola pietanostrapartedifende
che parla dio che di madonna intende
diletti miei or sofferite in pace
che vostra spene sia quanto me piace
lave alcun cheperderleisattende
e che dira ne lo inferno o mal nati
io vidi la speranza de beati

madonna e disiata in sommo cielo or voi di sua virtu farvi savere

dico qual vuol gentil donna parere


vada conleichequandovapervia
gitta nei cor villani amore un gelo
per che onne lor pensero agghiaccia e pere e qual soffrisse di starla a vedere
diverria nobil cosa osimorria
e quando trova alcun che degno sia di veder lei quei prova sua vertute
che li avvien cio che li dona in salute
e silumiliachognioffesaoblia
ancor lha dio per maggior grazia dato
che nonpomal finir chilhaparlato
dicedileiamor cosa mortale come esserposiadornae sipura
poi la reguarda e fra se stessogiura
che dio ne ntendadifarcosanova
color di perle ha quasi in forma quale convene a donna aver non for misura ella e
quanto de ben po far natura
peressemplodileibieltasiprova
de li occhi suoi come chella li mova escono spirti damore inflammati
che feron li occhi a qual che allor la guati
e passan si chelcorciascunretrova
voi le vedete amor pinto nel viso
lavenonpotealcunmirarlafiso
canzone io so che tu giraiparlandoadonneassai quandiotavroavanzata
or tammonisco perchio tho allevata
perfigliuola damor giovaneepiana
che la ve giugni tu diche pregando
insegnatemi gir chio son mandata a quella di cui laude so adornata
e se non vuoliandarsicomevana
non restare ove sia gente villana ingegnati se puoi desser palese solo con donne o
con omo cortese
che timerrannolaperviatostana
tu troverai amor con esso lei
raccomandami a lui cometudei
questacanzoneacciochesia meglio intesa la
divideropiuartificiosamentechelaltrecosedisopraepero primane fo tre parti laprima
partee proemiodele sequenti parole la seconda e lointento trattatolaterza e quasi
una servizialedeleprecedentiparole lasecondacominciaquivi angelo clama
laterzaquivi
canzone io so che laprima partesi divide inquattro ne laprimadico a cu io dicer
vogliodela mia don na epercheio voglio dire ne la seconda dico quale mepareavere a
me stesso quandiopensolosuovalore ecomiodireisionon perdessi lardimento ne la terza
di co comecredodire dileiaccio chio nonsiaimpeditodavilta ne
laquartaridicendoanchea cui neintendadire dico la cagioneperche dico a loro la
seconda co mincia quivi io dico la terza quivi e io nonvoparlar la quartadonnee
donzelle posciaquandodico
angelo clama comincio atrattare diquestadonnae dividesi questapartein due ne
laprimadico chedileisicomprendein cielo ne la seconda dico chedileisi comprendein
terra quivimadonnae disiataquestasecondapartesi divide in due che ne
laprimadicodileiquanto dalaparte dela nobilitadedela sua animanar rando alquanto
dele sue vertudi effettive chedela sua animaprocedeanone la seconda dicodileiquanto
dalaparte dela nobilitade del suo corponarrando alquanto dele sue bellezze quivi
dicedileiamorquestasecondapartesi divide in due che ne laprimadico
dalquantebellezze che sono secondotuttala persona ne la seconda dico dalquante
bellezzechesono secondodi

terminata parte delapersonaquivideli occhi suoiquestasecondapartesi divide in due


che ne luna dico deli occhi li quali sonoprincipiodamore ne la seconda
dicodelaboccalaqualeefinedamore e acciochequinci silieviogniviziosopensiero
ricordisi chi ci leggechedisoprae scritto che lo salutodiquesta donna lo quale
eradeleoperazioni delaboccasua fue finedeli mieidesideriimentrechio lopoteiricevere
posciaquandodicocanzoneio soche tu aggiungo unastanzaquasicomeancella
delaltrenelaqualedicoquellochediquestamiacanzonedesideroeperochequesta
ultimaparteelieveaintenderenon mi travagliodipiu divisioni dicobeneche a
piuaprirelo intendimentodiquesta canzonesiconverrebbeusare di piuminute divisioni
ma tuttavia chi non edi tantoingegnocheperqueste chesono fatte la possaintenderea
menondispiacese lamilasciastare che certoiotemodavere
atroppicomunicatolosuointendimentopurperquestedivisionichefattesonoselli
avvenissechemolti le potesseroaudire

appressoche questa canzone fuealquantodivolgatatralegenti concio


fossecosache alcunoamicoludisse volontade lo mosse apregaremecheio lidovessedireche
e amore avendo forseperludite parole speranzadime oltre che degnaondeio pensando
cheappressodicotaletrattatobelloeratrattare alquantodamoreepensando chelamicoera
daservirepropuosidi direparole ne le quali io trattassi damore e al lora dissi
questo sonetto lo qual comincia amore elcorgentil
amore e l cor gentil sono una cosa si come il saggio in suo dittare pone
e cosi esser lun sanza laltro osa
comalma razionalsanza ragione
falli natura quande amorosa
amor per sire e l cor per sua magione dentro la qual dormendo si riposa
tal voltapocae tallungastagione
bieltateappareinsaggiadonnapui che piace agliocchisichedentroalcore
nasce un disiodelacosapiacente
etantoduratalora in costui che fa svegliar lospiritodamore
e similfaceindonnaomovalente

questosonetto si divide indueparti ne laprimadicodilui inquantoe in potenzia ne la


seconda dicodilui inquanto dipotenzia siriduceinattola seconda comin cia quivi
bieltateapparelaprimasidivideinduene laprimadico in che suggettosiaquesta potenzia
ne la seconda dico si come questo suggetto e questa potenziasianoproduttiin essere
e come lunoguardalaltro come forma materia la seconda comincia quivi
fallinaturaposciaquandodicobieltateapparedicocome questa potenzia siriducein atto
eprimacome siriduceinuomopoi come siriduceindonnaquivi e similfaceindonna

poscia chetrattaidamore ne lasoprascrittari ma vennemi


volontadedivoleredireanche inloda diquesta gentilissima paroleperle quali io
mostrasse co meperleisisvegliaquesto amore e come non solamen te
sisveglialaovedormema laovenon e in potenzia ella mirabilementeoperandolo fa venire
e allora dissi questo sonetto lo quale comincianeli occhiporta

ne li occhi porta la mia donna amore per che si fa gentil cio chella mira

ovella passa ognom ver lei si gira


e cui saluta fa tremarlocore
si che bassando il visotuttosmore e dogni suo difetto allor sospira fugge dinanzi
aleisuperbiaedira
aiutatemidonnefarleonore
ogne dolcezza ogne pensero umile nasce nel core a chi parlar la sente
onde laudato chiprimalavide
quel chella par quando un poco sorride non si po dicer ne tenere a mente
si e novo miracoloe gentile

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