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di Antonella Bastone
Riassunto del libro che traccia le linee di sviluppo della psicologia sociale,
scienza giovane e in continua evoluzione. Le teorie, i modelli, gli autori di
riferimento vengono descritti nei loro capisaldi, ai fini di ricostruire gli apporti di
questa disciplina nel panorama delle scienze psicologiche. Delineato anche il
contributo del cognitivismo.
Psicologia sociale come una specifica via d’approccio all’articolazione processi psicologici/sociali, mondo
privato/pubblico, agire del singolo /della società.
Non deve essere considerata solo come area disciplinare in cui si svolgono le ricerche, si conducono
riflessioni, si elaborano modelli ma come strumento concettuale specifico.
Nasce come conseguenza di quegli eventi che hanno evidenziato l’interagire delle strutture sociali con
l’interagire degli uomini: per es. rivoluzione francese e americana portano ad una concezione diversa della
persona e della società (vuol dire esprimersi, avere un’identità, dignità, creatività, partecipazione).
Nascita di punti di vista che iniziano a tener conto in modo concomitante dei 2 fattori (ribaltamento
dell’individuale sul sociale e viceversa); è da qui che nasce la psicologia sociale soprattutto in USA, cresce
rapidamente ma non in modo uniforme. Analizzare i filoni centrali che possono contribuire a fare della
psicologia sociale uno strumento di rivelazione della realtà.
In questo quadro psicologia e sociologia prendono il loro assetto scientifico e si consolidano come discipline
autonome non solo da filosofia da cui sono nate ma anche da confronti reciproci:
studio dell’individuo dal punto di vista dell’attività cognitiva, vita emozionale e condotte / studio delle
società dal punto di vista delle strutture e processi che contribuiscono a mantenerla o cambiarla.
Divisione dei campi che rende problematico il costituirsi di una psicologia sociale.
Durkheim: “l’individualismo è il nostro solo fine collettivo, non ci disperde ma ci collega, non è egoismo,
ma simpatia dell’uomo per l’uomo”.
Fenomenologia: intuizione che nasce dall’esperienza vissuta che la coscienza fa degli oggetti (un’intuizione
non empirica o psicologica ma categoriale che a partire dall’oggetto ne coglie l’essenza. Fenomenologia
come scienza dell’essenza e idee (coscienza come vissuto soggettivo).
Gestalt:non si centra sulle essenze, ma sui dati fattuali della nostra conoscenza del mondo (Kolher, Koffka,
Wertheimer); analisi del mondo nella sua immediatezza e globalità senza postulare mediazioni,
scomposizioni, ricostruzioni. Il dato primario della conoscenza non sono sensazioni elementari, ma un
mondo già organizzato e strutturato. L’indagine psicologica è diretta a rintracciare le leggi di questa
strutturazione che regolano il nostro contatto col mondo. L’analisi strutturale parte dell’insieme e non dalle
parti perché è il tutto che dà significato alle parti; quest’analisi dinamica è stata condotta dalla Gestalt
usando il costrutto di CAMPO (derivato da fisica: esso ha proprietà che dipendono no dalle proprietà delle
particelle singole, ma dai loro rapporti, equilibrio).
Analisi del gruppo: pensa, sente e agisce in modo totalmente diverso da quello in cui si comporterebbero i
suoi membri se isolati.
2 punti fondamentali:
1. figura dell’inventore: anche se il processo d’invenzione è comune a tutti, è particolarmente vivo in certi
uomini che assurgono al ruolo automatico di modello dell’imitazione (leader) che determinano il destino di
gruppi e nazioni
2. carattere di accidentalità della vita psichica e sociale: il desiderio non è generato da una deliberata attività
della mente o dinamica pulsionale interna, ma da casuali condizioni di elementi soggettivi e oggettivi con gli
aspetti emozionali; elementi che non appartengono al campo della coscienza e razionalità.
opera come tentativo di psicologia, in realtà è una raccolta di luoghi comuni di tradizione individualista
liberale (soluzione autoritaria che contribuisca a un’ottica reazionaria, sfiducia nelle possibilità
democratiche delle masse più idea assoluta di capo).
George Mead: la mente e il sé NON sono persistenti rispetto al processo sociale, si formano nel momento
internazionale. “cominciamo da un determinato insieme sociale costituito da complesse attività di gruppo e
al suo interno analizziamo il comportamento di ciascuno dei separati individui che lo compongono; spiegare
la condotta di un individuo nei termini di condotta organizzata del gruppo sociale”.
Psicologia fa uso dell’introspezione perché ricerca nell’esperienza individuale quei fenomeni che non
vengono trattati in nessun’altra scienza verso cui l’individuo in sé dispone di un accesso esperienziale; però
quest’esperienza interiore non può esser affrontata dal punto di vista comportamentistico perché ciò che noi
osserviamo come atti esterni è solo una parte del processo che ha avuto inizio all’interno, l’altra parte
appartiene all’organismo ed emerge dopo; non appare all’esterno, ma appartiene all’atto. L’atteggiamento è
rappresentante di uno stato espressivo e punto di partenza di un atto, fase preparatoria dell’azione.
Nell’interazione sociale acquista significato nella misura in cui suscita risposte adeguate da parte dell’altro,
essendo legato ad una potenziale azione.
Però per sviluppare un sé nel senso più completo non è sufficiente assumere gli atteggiamenti che gli altri
tengono nei propri confronti, bisogna assumer egli atteggiamenti degli altri individui nei confronti dei
diversi momenti e aspetti della comune attività sociale
Self e società all’interno di un processo dinamico, concepito come luogo di interazione e ruoli.
Hull: punto di partenza è la funzione adattativi del comportamento, compito della psicologia è comprendere
le modalità di adattamento (modi con cui i bisogni sono ridotti) più introduce un meccanismo fondamentale:
abitudine (tendenza a rispondere in modo = allo stesso stimolo)
Tolman: il comportamento è guidato da scopo e intenzioni (senso della meta), ha carattere intenzionale e
cognitivo (capacità del soggetto di stabilire una relazione tra il fine da raggiungere e i mezzi per
conseguirlo). Esiste nell’organismo un senso della meta da raggiungere che periste durante tutto il corso
dell’azione e vi resiste oltre, quando la meta è stata memorizzata.
La “feld – theory”
Si oppone ai principi di causalità lineare e di spiegazione secondo ricorrenze statistiche che domina nella
ricerca comportamentistica, in favore dei nuovi principi della dinamica introdotti nella fisica (campi
elettromagnetici di Maxwell): ottica dinamica che analizza le situazioni a livello dell’interdipendenza dei
fattori che vi agiscono.
Teoria del campo: permette di ragionare sui fenomeni non sulla base delle caratteristiche de corpi
appartenenti al campo, ma sulla base della configurazione del sistema globale in cui i corpi sono compresi e
che contribuiscono a formare con il loro sistema di relazioni. Il campo è un sistema dinamico.
Le leggi del campo non dipendono dalle caratteristiche dei singoli elementi ma dalla configurazione e
movimento del campo globalmente considerato. Non più spiegazione basata su causalità lineare (ciò che
avviene prima è causa di ciò che avviene dopo), ma spiegazione della dinamica del sistema (relazione tra gli
elementi).
Interdipendenza: le proprietà di ogni fatto derivano dalla relazione con tutti gli altri fatti presenti e in base al
sistema di interrelazioni ogni fatto trova la sua spiegazione e funzione nel concorrere alla dinamica del
sistema.
Il campo psicologico è diviso in regioni separate da frontiere di diversa stabilità e consistenza (non sono
divisioni stabilite una volta per tutte ma variano col variare del campo in estensione, consistenza, posizione,
struttura interna).
La persona è la regione privilegiata: costituita da diverse regioni corrispondenti ai suoi stati interni più ha
una regione periferica che la mette in contatto tramite processi percettivo-motori con le regioni
dell’ambiente; a sua volta l’ambiente ha zone più periferiche che lo mettono in contatto con l’ambiente
esterno al campo. Nella regione persona: le sue regioni possono variare a seconda della situazione, per es. in
casi di particolare attenzione, predomina la regione in cui è rappresentato il compito e sono meno ampie le
regioni di altre attività. Le regioni non sono espressioni spaziali, ma rappresentazioni concettuali, si
riferiscono a situazioni/attività.
Locomozione: possibilità della persona si spostarsi avvicinandosi/allontanandosi ad una meta.
Elemento centrale che lega valenza, forza è il bisogno: esso aumento la tensione, libera energie, conferisce
valenze all’ambiente, dà significato e direzione alle forze, dà maggiore importanza alle determinazioni
sociali (appartenenza a un gruppo, norme, ideologie) che ai bisogni nell’influenza di una condotta.
Contemporaneità: tutto ciò che avviene in un campo è considerato esclusivamente come funzione della
configurazione del campo in un dato momento; quello che succede qui e ora è causato dalla situazione qual
è qui e ora. Nel campo entrano anche passato e futuro psicologici che hanno il senso di un’incidenza
presente (che possono determinare la situazione in atto).
Cognitivismo: si occupa del problema di come l’uomo raccoglie informazioni e conoscenze del mondo,
come agisce nell’ambiente in base a queste conoscenze; scoprire i processi che sottostanno alle conoscenze,
determinare le condizioni del loro formarsi e la loro funzione nel corso del comportamento.
3 aspetti base:
- il soggetto sperimenta una dissonanza in concomitanza con una decisione
- la dissonanza, creando disagio, costituisce una motivazione a cercare modalità per eliminarlo
- le modalità possono essere o un cambiamento di comportamento o ristrutturazione cognitiva
L’unità minima alla base dell’analisi è l’elemento cognitivo: credenze, opinioni, tutto ciò che un individuo
pensa su se stesso, sua condotta e ambiente.
Condizione affinché 2 elelemti siano in dissonanza/consonanza: devono avere qualcosa in comune che li
colleghi. Possono entrare in dissonanza per motivi di logica interna, in contrasto con norme culturali o
precedenti esperienza personali. L’unico metro per valutare la dissonanza è la logicità che possiedono nel
sistema concettuale del soggetto.
L’insorgenza della dissonanza è sempre legata a un coinvolgimento personale molto stretto (decisione).
L’ampiezza della dissonanza è funzione diretta di: importanza della decisione per persona, numero
alternative in gioco, attrattività alternative.
La riduzione:
- produrre un cambiamento nell’ambiente se esso è uno dei dati dissonanti
- modificare proprio comportamento
- modificare proprio mondo cognitivo
L’accordo forzato
Situazione tipica di dissonanza: la persona è indotta a sostenere un comportamento in contrasto con sue idee.
Costringere una persona a dichiarare un cosa contraria a sue convinzioni introduce una dissonanza
considerevole quando il premio offerto è di poca importanza: il soggetto riduce la dissonanza trasformando
le sue opinioni in modo da diminuire il disagio; ciò dimostra che una persone più modifica suo
atteggiamento in base a quanto meno viene ricompensata. Mette in crisi il presupposto comportamentista
(non è un premio elevato – rinforzo) che induce a modificare l’atteggiamento ma il bisogno di coerenza
mentale.
Riduzione dissonanza: aumentare la similarità alternative per sdrammatizzare la scelta compiuta più
rivalutare alternative per aumentare la positività e attrattività di quella scelta.
La dissonanza è tanto >, quanto più il soggetto si sente libero di decidere e impegnarsi e responsabile della
decisione.
Tentativo di fissare delle proprietà di costanza e stabilità anche nel campo della percezione sociale come nel
mondo degli oggetti: possiamo conoscere il comportamento altrui non solo nella sua fenomenologia di volta
in volta mutevole, ma fin dentro al bocciolo delle sue caratteristiche di fondo.
3caratteristiche fondamentali su cui la psicologia ignea costruisce la percezione delle caratteristiche stabili
del mondo sociale e delle relazioni fra persone: oggetto/ambiente/stato dell’organismo percipiente.
Caratteristiche che contraddistinguono la forza effettiva personale che sta alla base di un’azione.
3 fattori responsabili di un’azione:
- tentare (fattore motivazionale)
- potenza (capacità, forza personale)
- ambiente
È un modello che rappresenta il modo con cui un certo contesto informativo è analizzato e decifrato da un
osservatore per formulare un’attribuzione delle cause dell’evento in corso. Poter collegare le cause di ciò
che succede attorno e in noi a fattori oggettivi per rendere stabile il nostro mondo cognitivo.
Bisogno di chiusura: per comprendere chiaramente l’ambiente in cui si vive, c’è il bisogno di giungere a
conclusioni precise (desiderio di una risposta su un dato argomento), esso può essere responsabile di:
- congelamento (interruzione del processo di formulazione di ipotesi e ricerca)
- scongelamento (ripresa del processo)
In conclusione
1960-85: cambiamento d’ottica riguardo ai processi di attribuzione:
1. soggetto epistemico: indirizzato a cercare la causa di ciò che succede per trovare punti di riferimento il
più possibile stabili per suo universo cognitivo e l’agire. Limite: isolano i processi di attribuzione dalle
concrete esigenze d’azione, staccata da motivazioni, scopi, intenzioni, stati affettivi; perciò il soggetto è
produttore di errori, utilizzatore di schemi prefabbricati e scorciatoie (scienziato ingenuo)
2. Maggior importanza ai motivi di tutela de sé, collocazione pubblica della propria persona e condotta,
l’universo cognitivo-sociale è più stabile di quanto si pensi e molte idee sull’accadere delle cose
appartengono a un sapere condiviso. Problema del linguaggio come strumento di costruzione della realtà
sociale: in esso bisogna cercare i modi e forme di spiegazione degli eventi e azioni sottoforma di rendiconti.
Il self-concept è il protocollo di una descrizione di sé fondata sulla risposta a questioni come “chi sono io?”,
“parla di te stesso” sotto forma di questionari o metodologie +/- aperte a risposta libera.
Il centro della ricerca resta il sé conosciuto: una rappresentazione mentale di sé non diversa dalle
rappresentazioni mentali che una persona ha di oggetti, idee, eventi. Il sé è formato insieme da esperienza
più pensiero, codificato in memoria accanto alle rappresentazioni di altri oggetti appartenenti al mondo. Si
rappresenta come una struttura a rete i cui nodi rappresentano concetti di sé collegati fra loro:
Markus definisce il self come sistema di schemi di sé (strutture di conoscenza sviluppate dagli individui per
sostenere e spiegare le proprie esperienze sociali); lo schema integra tutte le informazioni note sul sé; ogni
schema è relativo a una determinata dimensione che per una persona è diventata particolarmente importante.
I sé possibili: appartiene al sistema degli schemi di sé di una persona, rappresentano le idee che un individui
ha su ciò che può diventare, desidera o teme (speranze, paure, scopi, minacce), sono collegamenti attivi
cognizione/motivazione. Recuperano il senso di un soggetto che è capace di produrre scopi, decisioni,
progetti (un soggetto intenzionale).
2. il sé come motivazione: ci sono diversi bisogni connessi al sé che guidano i processi cognitivi e le
condotte. Greenwald: idea di un self totalitario che funziona come un dittatore quando si racconta la propria
biografia (il racconto è costantemente diretto a soddisfare i bisogni di stabilità e benessere del sé = innalzare
la propria stima di sé attribuendosi caratteristiche personali positive anche aldilà dei dati realistici di fatto).
Tendenza funzionale al proprio benessere psichico.
Essa è espressione della continua transazione individuo/ambiente: xciò non è cosa stabile, ma fluisce e
cambia.
Appraisal = valutazione immediata in cui si costituisce il significato +/- della situazione. È determinata sia
da stimoli ambientali che da caratteristiche personali, è una valutazione personale sul significato che quello
stimolo assume per l’individuo.
Le emozioni hanno quindi valenza razionale, ciò che è dannoso/benefico per un soggetto non dipende solo
da condizioni oggettive, ma anche da bisogni, desideri, aspettative del soggetto. L’appraisal determina
quantità e qualità dell’emozione. Non precede l’emozione ma è parte della sua dinamica, emozione e
cognizione sono inseparabili.
Ogni emozione è contraddistinta da uno specifico appraisal e da uno specifico schema di reazioni somatiche.
Le cause inferite dal soggetto determinano il grado e genere degli stati affettivi che seguono l’azione più
regolano la tendenza a persistere o ricominciare il compito.
Ricerca su relazione stati d’animo/memoria: in genere si ricorda meglio il materiale congruente con stato
d’animo (materiale negativo è memorizzato in modo meno strutturato).
Moscovici: rifiuta Durkheim, il carattere di stabilità e staticità delle rappresentazioni collettive (ne accetta il
carattere mobile e circolante, la plasticità) più ottica globalistica: rappresentazioni irriducibili ad ogni analisi
ulteriore (invece sono forme specifiche di conoscenza che si possono scindere per seguire la formazione e
cambiamento).
= meccanismi che rendono l’inusuale usuale; le rappresentazioni sociali diventano così parte del mondo
oggettuale che ci circondano ed entrano nel nostro universo psichico.
Hanno natura convenzionale più non sono il prodotto di ricostruzioni stabili, ma un principio organizzatore
della conoscenza mobile che varia in rapporto alla situazione contestuale. Non sono rappresentazioni
cognitive.
Per Moscovici il metasistema è un controllo esercitato dal sociale (non è diretto ad una specifica produzione
intellettuale, ma ad organizzare la comunicazione diretta e transitoria tra i soggetti nella vita sociale
quotidiana).
Flament: 3 tesi
1. le cognizioni che appartengono ad una r.s. sono soprattutto di ordine prescrittivo (indicano istruzioni o
condotte imposte dalle specifiche situazioni sociali)
2. l’ordine prescrittivi è condizionale (x es. bisogna comportarsi così in questa situazione)
3. i fattori che determinano la trasformazione della r.s. sono essenzialmente connessi come le nuove
pratiche sociali con cui la gente accede
Scenario dominato da una sociologia e psicologia che cercano di definire i loro oggetti e metodi. Sociologia:
- Durkheim: nasce dal contesto del positivismo francese di Compte che gli lascia un solido senso della
realtà sociale (fatto sociale come realtà di azione e pensiero che trascende l’agire e la coscienza individuale)
- Weber: influenza dell’idealismo tedesco che gli trasmette il senso della forza delle idee e del ruolo del
soggetto che culmina nella concezione di azione sociale
Psicologia
- Wundt: analisi dell’esperienza diretta che l’uomo fa del mondo, studio del processo di conoscenza come
struttura a partire dei dati di ordine sensoriale (fedeltà al dato empirico)
- Comportamentismo: rilevamento dell’esperienza
Psicologia e sociologia preoccupate di evitare ogni invadenza reciproca, lasceranno in disparte il problema
dell’articolazione psichico/sociale, mondo pubblico/privato.
Funzionalismo: sottolinea la funzione che i processi psicologici esercitano non solo nel conoscere il mondo
ma nello stare dentro al mondo mettendo l’accento sull’agire umano.