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3:
l' amore è il contatto di un anima con un' altra per il conseguimento
della perfezione .
Il sesso è il contatto del corpo con un altro per il conseguimento
della sublimazione
Freddure contatto
1.
- “Hai fatto davvero schifo alle prove. Lo spettacolo non lo fai più”………
2.
- “CONTATTO piacere!!!”
3.
- “Hai ragione, ma sono rimasto a piedi perché la batteria della macchina non faceva più
CONTATTO…..”
4: epilogo :
Se vi è piaciuto lo spettacolo lasciateci il vostro contatto
FUSIONE GOKU- IL CONTATTO
GOKU: è inutile.. non riusciremo mai a sconfiggerlo…la terra e quel poco che è rimasto in vita
scompariranno per sempre per colpa di quel mostro!
G: stammi a sentire… tutti i nostri amici sono stati mangiati da Majimbu ( dice nomi che non capisco) , i
nostri figli! Sono stati tutti assorbiti da quell’essere malvagio lo vuoi capire?! È per questo che la sua
potenza è aumentata in modo così spaventoso… anche noi due faremo questa fine… possibile che non te ne
importi?! Lasceremo questo mondo senza aver nemmeno provato a resistergli!! Come puoi permetterlo?!
V: sii sincero, sei veramente convinto che con la fusione riusciremo a batterlo?
G: non posso avere la certezza assoluta… ma su una cosa non ho dubbi, noi due diventeremo potentissimi!!
MAJINBU: ne ho abbastanza dei vostri battibecchi! Aaaaaaah ( va verso di loro per attaccarli)
G: devo dirti un’ultima cosa, una volta che i nostri corpi si saranno congiunti noi due non potremo mai più
ritornare come prima…mi hai capito?
V: che cosa? Ma sei impazzito? Guarda che furbetto… ti ringrazio per avermelo detto all’ultimo minuto!
Goku e Vegeta fanno la fusione saltando e facendo pancia contro pancia, durante la loro fusione esce molta
luce dai loro corpi; Majinbu li guarda spaventato.
Ragazza sale su una navicella che part velocissima e dopo una lunga ricorsa prende il volo.
J : contatto!
Voce 1: Per chi ha voglia di stabilire un contatto con le persone in ambito lavorativo, tre
sbocchi professionali offrono questa possibilità.
1 l’insegnante
Insegnante: una figura professionale che deve cercare di districarsi nel complicato compito
diinsegnare e accrescere la sete di conoscenza nelle menti dei propri discenti.
Voce : il medico
il medico: sono a contatto quotidianamente con centinaia di persone, perlopiù pazienti, che
hanno bisogno di cure e attenzioni varie.la mia è una predisposizione ad aiutare il prossimo e
la pazienza necessaria per venire incontro alle necessità di chi costantemente lotta contro le
malattie.
Voce : business
Il manager: Lavorare nelle risorse umane significa saper capire in anticipo le capacità e le
attitudini di ogni singolo candidato, ma anche aiutare i lavoratori a far carriera in azienda.
LOVE BUGS- IL CONTATTO
SCENA 1
Lui e lei sono nel letto. Lei legge un libro e lui fa di tutto per avvicinarsi a lei. ( le soffia addoso, la tocca in
modo giocoso e poi fa il verso dell’aeroplano)
LUI: uoooooooaaaaaaaooooooo
LEI: smettila.
LUI: africa? Eh l’Africa è piena di mandrilli così! E non si passa mandrilli ovunque e devi spostarli, bastonarli,
pieno di mandrilli! Pussa via!
LUI: bella l’Africa nera, tutta calda… un caldo! Lei tutta nuda, bella completamente nuda! Tutta unta…
LEI: Fabio è una storia mistica, di una ragazza che va a cercare sé stessa in Africa!
LUI : mmmmmmm… trovare sé stessa, in questo calore tutta sudata… dietro un boschetto esce fuori uno
che le fa “ cosa stai cercando? Eh ti ho trovata io! Vieni qui! ( fa verso tarzan )”
LUI : eh?
SCENA 2
Lui e lei nel letto. Si sentono dei gatti che miagolano.
LUI : ( si alza dal letto) gatti! Allora! Diamoci una mossa, non vedete lì che c’è una gatta che vi cerca? Se
fossi io al vostro posto…
LEI : (miagola)
Dottoressa:
La prima esperienza di contatto è con la madre. I gesti affettivi che permettono al neonato di
crescere sano e sicuro, amabile e forte sono i gesti più antichi dell’accudimento e del dare e
ricevere affetto: cullare, abbracciare, accarezzare, baciare, stare vicini, guardarsi.
La soddisfazione di questa esigenza è fondamentale per conquistare sicurezza e la convinzione
di essere desiderati e stimati, condizione necessaria perché l’adulto sia poi in grado di sentirsi
coinvolto e consolidato nella relazione con l’altro.
Dottore:
E’ grazie al contatto con la madre che, normalmente, il bambino apprende nei primi giorni di
vita che c’è sempre qualcuno disposto a prendersi cura di lui e a soddisfare i suoi bisogni. E’ in
questo modo che il neonato apprende, come atteggiamento fondamentale, il principio
positivo che può fidarsi dei congeneri; atteggiamento che Erik Erikson chiama “fiducia
originaria”.Tale fiducia è il pilastro della personalità sana. Noi ne diamo prova in infinite
situazioni della vita quotidiana, sia che ci affidiamo ad un mezzo di trasporto pubblico, sia che
chiediamo informazioni a qualcuno: noi ci attendiamo del bene dai nostri congeneri, e nulla
amareggia più di una fiducia delusa.
Dottoressa
La fiducia originaria è la premessa di ogni atteggiamento positivo verso gli altri, della capacità
di identificazione con la collettività e di ogni forma d’impegno sociale e più in generale della
capacità d’amare.
Dottore:
L’amore dunque s’impara sulla pelle. Una buona relazione con la madre (o con la madre
succedanea) si intesse su una trama di reciprocità: il piacere del contatto corporeo gratifica e
soddisfa sia il bimbo, sia la madre.
Dottoressa:
GIORNALISTA: è una visione stupenda, la gigante navicella spaziale è atterrata nel sole del Nevada come un
gigante cappello ( non sono sicura della traduzione)
Un gruppo di persone guardano la scena alla televisione. I marziani scendono dalla navicella.
La folla esulta.
Il ragazzo fa volare una colomba che però viene uccisa dal capo dei marziani.
Misantropia il contatto
Misantropia.
Uomo 1:
La mia sbuca fuori quando la persona si gira di spalle. Dal sorriso falso che si intravedeva dal
mio viso esce una smorfia di schifo, di disgusto e di noia assoluta, gran parte delle volte, e cioè,
sempre.
Uomo 2
Disgusto quando sento discorsi colorati di zucchero filato rosa e farcito con miele zuccherato.
Sapete quei discorsi talmente tanto smielati, falsi, ipocriti, forzati, ma sempre più calcati verso il
bene e pace altamente messo di forza? O addirittura la benevolenza degli ignoranti, del tipo
"dio ci ama e ci protegge tutti icsdìicsdì!unouno!undici!" Ecco. Lì mi sale la voglia di vomitare
omicidi e osservare fontane di sangue. Il disgusto che parte dallo stomaco.
Uomo 3:
La misantropia mi sale quando gente che è appena uscita dai bassifondi si crede evoluta,
convincendo quasi anche te, ma poi inizi a fare sul serio e lo rimetti dalla fogna in cui è venuto.
Le manie di superiorità, ma non tutte, solo quelle usate dai piccoli ratti che non possono
permetterselo, per farsi vedere quello che non si è ma ciò che si vorrebbe essere. Mi disgusta
l'essere umano per le sue perversioni, tutte, sessuali, ideologiche, morali, tutte tutte.
Perversioni non in senso negativo però.
Uomo 4
Qualcuno ci ha messo un vestito, ci ha cucito una giacca griffata e ci ha buttati in mezzo a
questo schifo. Dove si è a metà tra l'animale e il dio, sì, mi rifaccio al mio filosofo preferito
perché adoro questa metafora,l'idea dell'uomo a metà tra animale e dio. Molti tornano animali,
molti aspirano a diventare dei. In tutto questo provo solo tanto disgusto per moltissime cose,
tante senza neanche un perché ben preciso, so solo che a pelle mi stanno sul cazzo. Ed alla
fine arrivo a queste ore, dove butto giù tutta la giornata passata e mi chiedo solo una cosa.....,
perché?
Uomo 1
Perché
Uomo 2
Perché
Uomo 3
Perché
C'è l'hai prologo contatto
Entrata in slow
Poi si prendono e uno dice CE L'HAI..e gioco in tempo reale..
Poi tutto si rallenta ancora e spiegazione..mentre dietro ancora si muovono in slow
Narratore : Ce l'hai è un gioco da bambini tradizionale. È noto con moltissimi altri nomi,
inclusiacchiappino, acchiapparella, darsela, lupi e via dicendo.
Il giocatore che sta sotto ha lo scopo di riuscire a TOCCARE uno degli altri giocatori; se ci
riesce, il giocatore che è stato TOCCATO prenderà il suo posto, osservando la regola che chi è
stato TOCCATO non potrà ritoccare sul momento chi l'ha appena TOCCATO.
narratore : questo ruolo: CHI CE L'HA . viene unanimemente considerato il più spiacevole; forse
anche perché chi si trova in questo ruolo è in una situazione di isolamento, mentre gli altri
tendono a essere solidali gli uni con gli altri.
I giocatori che scappano in genere trovano poco interessante darsi semplicemente alla fuga
..così
preferiscono mostrare il proprio coraggio avvicinandosi al "cacciatore" e facendosi beffe dei
suoi sforzi per raggiungerli.
ENFATIZZARE QUESTO CON LO SLOW
Narratore :
Nel caso estremo, queste dinamiche possono causare un sentimento
di umiliazione, emarginazioneo imbarazzo
LA PERSONA CHE CE L'HA..VIENE PRESA IN GIRO DA TUTTI IN SLOW
che si trovi "sotto" e non riesca a liberarsi di questo ruolo catturando i compagni. Per questo
motivo, il gioco è stato addirittura vietato in alcune scuole...
Per questo motivo:
Ragazzi ora basta ...gioco proibito..
Tutti : ma noooo
Narratore. .: via ragazzi basta..
Tutti: ma ci stava benissimo...
Uomo 1: questo spettacolo si intitola contatto...più contatto di così. ..(tocca uno vicino a lui..) e
ce l'hai... (ricominciano).
ABBRACCIO
Donna :
Penso sempre che l’abbraccio sia la massima espressione d’affetto, dove tutto è racchiuso, dolore, amore,
sesso virtuale, sofferenza, emozioni di qualsiasi tipo, una sorta di sfogo personale insomma.
La scienza lo definisce così: l’abbraccio favorisce la produzione di ossitocina, l’ormone della felicità che
allontana stress e favorisce la memoria.
SAPETE..
esiste anche un movimento chiamato “Free Hughs”, ideato da un ragazzo australiano, che abbraccia gli
sconosciuti regalando loro affetto e calore umano.
Questo movimento si è poi diffuso in molte altre città del mondo. Si offrono “abbracci gratis” ai passanti, in
luoghi pubblici come parchi e vie pedonali.
Passante 1:
Un abbraccio vuol dire “Tu non sei una minaccia. Non ho paura di starti così vicino. Posso rilassarmi,
sentirmi a casa
Passante 2:
Sono protetto, e qualcuno mi comprende”
Passante 3:
La tradizione dice che quando abbracciamo qualcuno in modo sincero, guadagniamo un giorno di vita.
Passante 4:
Il tatto è il senso fondamentale. Un bambino ne fa l’esperienza prima di nascere, e molto tempo prima
d’imparare a usare la vista, l’udito o il gusto, e nessun umano smette mai di averne bisogno. Lesinate il
danaro ai vostri figli… ma non gli abbracci.
Passante 5
Nell’abbraccio – ciò che è stato spigolo, linea interrotta, groviglio – diventa di nuovo, come per miracolo,
cerchio perfetto
SCENA AMORE CONTATTO
.narratore 1:
Un tempo – gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non v’era la
distinzione tra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso di tale perfezione, li spacco' in due: da
allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria met a', trovando la
quale torna all’antica perfezione.
Narratore 2:
Narratore 3 :
Narratore 4:
Narratore 5:
Quando dunque gli uomini primitivi furono così tagliati in due, ciascuna delle due parti desiderav
a ricongiungersi all’altra. Si abbracciavano, si stringevano l’un l’altra, desiderando null’altro che di for
mare un solo essere. E così morivano di fame e d’inazione, perché ciascuna parte non voleva far
nulla senza l’altra. E quando una delle due metà moriva, e l’altra sopravviveva, quest’ultima ne c
ercava un’altra e le si stringeva addosso – sia che incontrasse l’altra metà
di genere femminile, cio quella che noi oggi chiamiamo una donna, sia che ne incontrasse
una di genere maschile. E così la specie si stava estinguendo.
Narratore 6
Ma Zeus, mosso da pietà ricorse a un nuovo espediente. Spostò sul davanti gli organi della ge
nerazione. Fino ad
allora infatti gli uomini li avevano sulla parte esterna, e generavano e si riproducevano non
unendosi tra loro, ma con la terra, come le cicale. Zeus trasporto' dunque questi organi nel posto
in cui noi li vediamo, sul davanti, e fece in modo che gli uomini potessero generare
accoppiandosi tra loro, l’uomo con la donna. Il suo scopo era il seguente: nel formare la
coppia, se un uomo avesse incontrato una donna, essi avrebbero avuto un bambino e la
specie si sarebbe così riprodotta;
Narratore 7
Dunque ciascuno di noi è una frazione dell’essere umano completo originario. Per ciascuna perso
na ne esiste dunque un’altra che le è
complementare, perché quell’unico essere è stato tagliato in due, come le sogliole. E’ per
questo che ciascuno è alla ricerca continua della sua parte complementare. non possiamo immagin
are che l’attrazione sessuale sia la
sola ragione della loro felicità e la sola forza che li spinge a vivere fianco a fianco. C’ à è
qualcos’altro: evidentemente la loro anima cerca nell’altro qualcosa che non sa esprimere,
ma che intuisce con immediatezza.
un’anima sola: Noi formiamo un tutto;
e il desiderio di questo tutto e la sua ricerca ha il nome di: amore.
Voce 1 :
a volte succede che le persone non si comprendano tra loro.
Voce 1:
è una continua multi connessione non-stop , eppure , sembra pazzesco, in tutto questo vortice , capita che
le persone non si capiscano
Voce 3: ( meccanica)
mandiamo segnali
Voce 4: ( meccanica )
lanciamo messaggi
Voce 5: ( meccanica)
fatto anche disegnini
Voce 1:..ma nulla..siamo come alieni in mezzo ai nostri simili, in balia della sordità altrui.
SUONO di notifiche ..la gente comincia a scrivere chattare registrare audio mandare emoticon
Voce 1:
ci è stato insegnato a condividere , ci siamo abituati a farlo su larga scala , dipende da quanto è ampia la
nostra cerchia di contatti. .
Voce 6 : ( meccanica)
condividiamo la nostra vita con altri
Voce 1 :
a volte succede che le persone più comunicano e meno si capiscono...forse non si sentono..forse non si
toccano ...dentro...
Definizione 1
Accostamento di due corpi fino a toccarsi: c. di una mano; mettere a c. due frammenti
Fare scena mimica
Le due coppie di love bugs
tenersi in contatto con qualcuno..; (spec. pl.) conoscenze, agganci: è uno che ha molti c.
3 mil. Momento in cui due schieramenti nemici sono a distanza ravvicinata e possono iniziare il
combattimento: trovarsi a c. del nemico
Scena rissa
Personaggio cammina nel corridoio dell’hotel e vede il mostro che mangia di tutto da un carrello del
servizio in camera.
R: è un aborto di tubero,vero?
V: aaaaaaaaaaaaaah
MOSTRO: aaaaaaaaah!
V: mi ha smerdato…
V: mi sento di un fetido…
S: splendido Ray! Serbamene un campione. Venite giù subito! È entrato ora nella sala da ballo.
R: ok scendiamo subito!
Scena SANTONE ...il Contatto
Segretaria
: eccoci arrivati ecco il nostro monaco buddhista, attivista per la pace, Thích Nhất Hạnh.
Come le dicevo..La pratica della presenza mentale insegnata dal maestro sollecita a guardare
dentro di noi per scoprire come i nostri conflitti interiori siano all’origine di tensioni con noi
stessi e con gli altri.
Ecco ora si sieda e il maestro quando sarà pronto le insegnera'
La tecnica psicologica che aiuta a prendere contatto con le proprie radici profonde, il "luogo"
dove abita la nostra natura più autentica.
È pronta?
Santone :
Chiudi gli occhi. Prova a portare l’attenzione sull’interno: “Cosa c’è dentro di me adesso,
proprio adesso, in questo minuto?”. Riapri gli occhi. Hai visto cosa c’era? Tristezza, felicità,
amarezza, senso di vuoto, quiete, curiosità, ansia, rabbia... Puoi anche dire: “Nulla, non sto
provando nulla”.
Santone :
immagina che ci sia una scala e che tu possa scenderla, addentrandoti nel buio e lasciando lì le
sensazioni che stavi provando. Fai un gradino, due gradini… Scendi per un po’ e poi fermati…
Cosa c’è adesso dentro di te?
Santone : Hai sperimentato il mondo interno: prima d’impatto, poi provando a scendere dentro
il buio.
Santone : zitta..
Ora scendi un po’ più giù di prima, sempre più giù e, mentre vai giù, osserva cosa accade
dentro di te e continua a scendere fino a un punto in cui, inspiegabilmente, comincia ad
arrivare una sensazione di tranquillità, di piacere, o persino di desiderio, un’eccitazione che
viene dal buio, senza motivo e senza oggetto...
Santone : bene ti è servito questo esercizio? Sei entrata più in contatto con te stessa?
Prova a fare questo esercizio “esercizio della scala discendente” una volta alla settimana.
JANE: oddio! Oddio! Non ce la faccio…oooh aspetta…unooo, dueee, noooo! Potrebbe andare peggio?
Comincia a piovere
J:ovviamente può…
J: lasciami! ( tira un calcio a tarzan) così impari! Ora stai indietro da bravo uomo selvaggio… a cuccia! Bada ti
avverto, mio padre non ti troverà simpatico…
J: no! Sei troppo vicino! Come osi! (prova a tirargli uno schiaffo)
Lui le prende la mano e la avvicina alla sua. Tarzan mette la testa sul petto di Jane per sentire il cuore. Poi
avvicina la testa di Jane al suo petto e lei è un po’ a disagio.
J:oh grazie i capelli sono un disastro con questa umidità…tu..tu parli? Ti credevo una grossa selvaggia
tranquilla persona! Perché non me l’hai detto confesso che mi incuriosice molto sapere che…
J: taarzan…
J: oooh capisco…
T: Jane..
J: esatto!
J: Clayton!
T: Clayton!
T: camminareeeeee!
Scene mimiche di raccordo il contatto
Voce 1
SPECCHIO 2 BAMBINI
In ciascuno di noi c’è una piccola bambina o un piccolo bambino che soffre
. Forse non ci curiamo da diversi decenni di quel bambino dentro di noi.
.fatto che lo abbiamo ignorato non significa che non sia comunque li. Quella bambina o quel
bambino feriti sono sempre presenti nel nostro intimo e cercano di attirare la nostra
attenzione.
Una volta che abbiamo riconosciuto il bambino interiore, la seconda funzione della presenza
mentale è abbracciarlo
I DUE SI ABBRACCIANO
Voce 2:
Quando vediamo la radice delle cose, la sofferenza diminuisce. Così la presenza mentale
riconosce, abbraccia e libera.
SPECCHIO 2
Il modo in cui siamo stati considerati quando eravamo molto piccoli, corrisponde al modo in
cui ci consideriamo ora, e colui che sgridate dentro di voi è un bimbo di tre anni.
Voce 3
Se siete una persona che si arrabbia con se stessa in quanto pavida e timorosa, provate a
vedervi come un bambino.
SPECCHIO 3
Se questo bambino fosse davanti a voi, spaventato, che cosa fareste? Andreste in collera o lo
abbraccereste e confortereste, finché si senta protetto e al sicuro? Nell’infanzia, gli adulti che vi
circondavano, forse non sapevano come consolarvi. Ora siete voi gli adulti e siete in grado di
rifondere coraggio nel bambino dentro di voi.
SPECCHIO SI ABBRACCIA
Voce 4
Ciò che nel passato è fatto, è fatto, e adesso è compiuto, ma nel presente avete la possibilità di
trattarvi nel modo in cui desiderate.
SPECCHIO 4
Siate gentili con voi stessi. Cominciate ad amarvi e ad approvarvi. Questa è la richiesta del
bambino per potersi esprimere col suo potenziale più alto.
Specchio si abbraccia
VITTIMA: ahia! Ma che…( spaventato dalla faccia dell’assassino che lo colpisce ancora) ahia!
J: lo so che può sembrare ridicolo ma lui ha the spoon e…e fa male da morire! Pronto? Pronto?
J:maledizione!
10 Jack corre e dietro di lui assassino con il cucchiaio( prima in un parcheggio, poi in biblioteca, poi per
strada,
J: questo squilibrato mi sta attaccando con un cucchiaio. Me lo ritrovo davanti ovunque io vada! Ovunque!
13 In cucina. Jack gira il the ma scopre che lo sta facendo con una forchetta la donna entra con un
cucchiaio
14 Dal dottore.
DOTTORE: mi spiace Jack ma non c’è alcun modo per dimostrare che le ferite non sono state auto inflitte.
15 Jack monta una telecamera ma cade per colpa dell’assassino e mentre viene attaccato gli fa una foto.
Quando guarda la foto nota che è tutta sfocata.
16 Cucina. Assassino attacca Jack
Riesce ad infilzarlo ma l’assassino sopravvive e continua a colpirlo col cucchiaio. Jack nota un tatuaggio sul
braccio del killer.
TRAILER CRASH- IL CONTATTO
VOCE NARRANTE: è il contatto fisico, in una città vera si cammina si sfiorano altri passanti, si sbatte contro
la gente.
PERSONAGGIO1: a Los Angeles non c’è contatto fisico con nessuno. Stiamo sempre dietro metallo e vetro.
CI COMPLICHIAMO LA VITA
P7: il fascicolo di suo fratello, si beccherà un ergastolo anche se ruberà una macchina.
P10: perché tieni tutti a una certa distanza? Hai paura di provare qualche sentimento?
P11: quello di cui ho bisogno Ray è di un marito che non se ne sta lì a guardare!
P3: hanno puntato una pistola sulla mia faccia ed è stata colpa mia perché sapevo che sarebbe successo!
BAMBINA: papà!
P1:è il contatto fisico, il contatto ci manca talmente, che si scontriamo con gli altri per sentirne la presenza.