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Enzo Barillà
L.A. 194–125
astrologi, è quindi quello che si avvicinò di più alla verità, grazie all’in-
tuizione proveniente dalla sua natura nettuniana e lunare, assai vicina a
una lontana tradizione, e grazie al suo Ascendente Nettuno-Cancro. Ma,
siccome la congiunzione del 1940-1942 si verificava nel segno del Toro
(segno del denaro e dell’economia), ha pensato in termini di bancarotta.
Contemporaneamente, il Toro rappresenta il lato orale, l’alimentazione:
sicché mio fratello annuncia una carestia dovuta alla scarsità dei raccol-
ti.» (Barbault, 1978, p. 13, 14)
«Ma l’alloro spetta indubitabilmente ad Armand Barbault-Rumélius
con la sensazionale previsione del suo articolo apparso su L’Avenir du
monde dell’aprile 1939. All’epoca, nulla lasciava prevedere il terribile
sconvolgimento sociale che sarebbe stato portato dallo scoppio della
guerra con la tragica sconfitta. Invasione straniera, clima di cospirazio-
ne, ecco ciò che ha rappresentato l’estate del 1940 per la Francia.»2
È dunque opportuno leggere il testo originale sopramenzionato. Ar-
mand si basa sullo studio dei transiti applicati alla carta del cielo della III
Repubblica francese, proclamata a Parigi il 4 settembre 1870 alle 16:45,
e così scrive:
«È quindi nel 1940-1942, all’atto delle grandi congiunzioni di Saturno-
Urano su Plutone radix al Fondo Cielo, e che formeranno un trigono con
Nettuno entrato definitivamente in casa VIII, che scoppierà una cospi-
razione. Questa sollevazione, appoggiata dallo straniero (Plutone in III,
maestro della IX, riceve le congiunzioni), cerca di stabilire un nuovo re-
gime che riconcilierebbe il popolo con il re (significato del trigono Luna-
Plutone-Sole)…»
Proseguendo nella ricognizione, e spostando l’attenzione dall’astro-
logia mondiale a quella individuale, ho reperito la seguente previsione,
anch’essa rievocata da André:
«Armand Barbault, sotto lo pseudonimo di Rumélius, ha dedicato uno
studio a Mussolini apparso nel dicembre 1938 nel suo giornale L’avenir
du monde. L’articolo era sottotitolato “1945: anno critico”, e si conclu-
deva come segue: “Ma Plutone celeste si dirige … tramite la congiunzio-
ne del 1942 (al Sole). Tale complesso di congiunzioni planetarie dovreb-
be mettere fine alla vita politica del soggetto, sia per una malattia che
necessita di un intervento chirurgico, sia per un incidente improvviso.
L’anno 1945 sembra essere il più pericoloso per la vita e la salute di
Mussolini.”»3
Contemporaneamente all’astrologia, Armand si occupa di alchimia,
che diventerà nel tempo la sua principale attività. Ancora una volta attin-
giamo al ricordo di André che, nel corso di una lunga intervista rilasciata
a Fabrice Pascaud, così risponde a una specifica domanda di quest’ul-
timo:
«Suo fratello era appassionato di alchimia!
Ah, ma certo! Ciò che ha fatto in campo astrologico non è nulla in
confronto al suo coinvolgimento nell’alchimia e con l’ermetismo che finì
per diventare la sua grande storia.
Lo testimonia il suo libro, “L’oro del millesimo mattino”.
Esattamente. Bisogna che vi dica che aveva una fede stupefacen-
te. Mi parlò molto di alchimia, ma rimasi estraneo a questa disciplina.
Leggeva libri ermetici, molto astrusi. Di mattina andava a raccogliere
la rugiada e la sua compagna l’assecondava. È importante sapere che
nella tradizione alchemica c’è la coppia alchemica. Non ci può essere
l’alchimista uomo senza la donna alchimista. La sua compagna era mol-
to particolare. Uno psichiatra che si fosse occupato del suo caso avrebbe
concluso che era isterica: viveva una fenomenologia isterica.»4
Abbiamo letto le parole di André, sentiamo ora che cosa ha da dirci
lo stesso alchimista. Dobbiamo dargli credito, per quanto le sue parole
possano suonare sorprendenti alle nostre orecchie.
«Dal 1948 al 1960, per dodici anni consecutivi, ho dovuto ripetere
continuamente le stesse operazioni, aggiungere sempre piante, linfa e
rugiada, attendere che la Natura compisse la sua opera di putrefazione,
essiccare a una temperatura non superiore ai 40° e poi ricominciare,
onde arricchire sempre più la Materia prima. Questa doveva nutrirsi di
sostanze vegetali e trattenere le forze vive che si concentrano e si fissano
nei sali nel momento in cui, in piena corruzione, ha luogo la separazione
dei misti – processo che rappresenta uno dei segreti degli spagiristi. …
Così dal 1948 al 1960, tempo che fu necessario alla Materia prima per
raggiungere il Nero assoluto in modo che, dopo essiccata, possa sbricio-
larsi come la polvere, dovetti ricominciare mille volte lo stesso processo:
idratare, essiccare, idratare, essiccare, ecc. dopo aver ogni volta maci-
nato la materia secca, per poi mescolarla a vegetali freschi scelti tra le
piante verdi più ricche di linfa e dotate di virtù medicinali riconosciute
dalla Tradizione.»5
Ma perché darsi tanto affanno per numerosi anni di seguito? Quale
scopo si prefiggeva il nostro alchimista che, con somma pazienza, si
dedicava all’Opus? Applicando il principio di analogia, Armand, acuto
osservatore della natura (e di stirpe contadina, non dimentichiamolo!)
riteneva che il ciclo delle quattro stagioni potesse assimilarsi ai quattro
telluriche, vera fatica d’Ercole nel senso della tradizione.” (idem, p. 63)
“La presa di possesso fu decisa per l’inizio della luna nuova dell’Acqua-
rio, il 15 febbraio 1948, poco dopo la mezzanotte, momento in cui il
Sole sarebbe passato sul Fondo Cielo, sotto i piedi dell’Adepto, in modo
da poter raccogliere, con la porzione di terra nera, la carica, il germe.”
(idem, p. 65) “Tra il 3 agosto 1947, data della decisione, e il 15 febbraio
1948, data della presa di possesso vera e propria, si procedette quindi
a tutta una serie di lavori. Furono soprattutto lavori di purificazione, di
pulizia e di demarcazione del punto scelto.» (idem, p. 69).
Il libro prosegue esponendo elaborate e complesse considerazioni che
oscillano fra tradizione alchemica e astrologia, mediante le quali l’Adep-
to cerca una felice sintesi delle due discipline. I rimandi tra l’una e l’altra
sono costanti. Valga per tutti il seguente brano, che riporto solo in parte
per facilità di consultazione.
«Se una persona vuol creare qualcosa, e per realizzare la sua opera
impiega 20 anni della sua vita, la sua creazione deve possedere le carat-
teristiche del tema astrologico di questa persona. … Prendiamo quindi la
carta del mio cielo natale.
Conformemente a quanto già detto sull’influsso predominante di Sa-
turno, che qui sta al centro del cielo, tra la 9° e la X casa dei Pesci, que-
sto preparato sarebbe governato da Saturno, che prende contatto con
lo spirituale al sommo del cielo e, contemporaneamente, è in sintonia
con la collaboratrice e guida spirituale dell’adepto. Per cui il preparato
dovrebbe essere – come dicevano gli Antichi – un estratto di Saturno o
anche lo Spirito di Saturno. Da notare che quest’ultimo non corrisponde
allo spirito del sale, cioè dell’acido nitrico … Lo spirito di Saturno ha il
potere di intaccare il metallo nobile grazie a un’operazione che si compie
su un piano superiore, ultrafisico.
In fondo lo Spirito di Saturno è l’elisir risultante dalla cottura in assen-
za di oro.
Conformemente alla sua natura, lo spirito di Saturno opera lentamen-
te; la sua azione è penetrante e stimolante e i suoi effetti si manifestano
a lunga scadenza. La presenza di Saturno nei Pesci implica un’azione
segreta, per cui bisogna attendersi effetti non spettacolari ma a lungo
termine.
Saturno dispone di Urano nella VII casa e, poiché Urano domina l’Ac-
quario, Saturno riceve da esso il completamento esterno di forza eterica
che gli occorre per compiere la sua opera. Inoltre Saturno è in trigono
con la Luna e Nettuno che, situati all’Ascendente, confermano l’azione
1
André Barbault, L’astrologie. Entretiens avec Michèle Reboul, Horay, Paris, 1978.
2
André Barbault, Astralitès de la III République, pubblicato sul sito internet www.
andrebarbault.com, s.d. (20/3/2004?)
3
André Barbault, Les chefs d’état de la seconde guerre mondiale, pubblicato sul sito
internet www.andrebarbault.com, riprendendo l’articolo apparso su L’astrologue n.
125 (I trim. 1999).
4
André Barbault, André Barbault parla. Piccola antologia, CreateSpace, Columbia,
South Carolina, 2015, p. 440
5
Armand Barbault, L’oro del millesimo mattino, Mediterranee, Roma, 1972, p. 27,
28.
6
«Qui riconosco i nostri signori dottori! Quello che non toccate è lontano le miglia
da voi, quello che non capite per voi nemmeno esiste, quello che non vi torna,
credete non sia vero, quello che non pesate, per voi peso non ha. Quello che non
coniate, secondo voi, non vale.» (versi 4917-4922)