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Con l’espandersi del regno nasce anche una struttura amministrativa

centralizzata: si vedano a questo proposito le liste di funzionari contenute in


2Sam 8,15-18 e 20,23-26. Questa è senz’altro una grossa novità per un popolo
abituato a una struttura tribale ben diversa: un insieme di tribù si trova per la
prima volta a formare un regno.
La cosiddetta “storia della successione”, l’altra grande raccolta di narrazioni
relativa a David, testimonia un aspetto meno pacifico del suo regno, l’esistenza
di tensioni e di conflitti interni (in particolare il testo biblico si ferma a lungo
sulla ribellione del figlio Assalonne, cf. 2Sam 13-20). Tali tensioni, talora
riducibili a semplici ribellioni locali, possono tuttavia far pensare all’esistenza di
vere e proprie correnti antimonarchiche (cf. 1 Sam 8). Un altro motivo alla base
di questo tipo di conflitti è l’esistenza di un forte contrasto tra le tribù del nord
e quelle del sud, contrasto che, dopo Salomone, si trasformerà in aperta
rottura.
Il testo biblico insiste molto, parlando di David, sull’aspetto religioso: David
sarebbe l’iniziatore di quell’opera di centralizzazione del culto che avrà il suo
punto culminante nella costruzione del Tempio di Gerusalemme, portata a
termine dal figlio Salomone. Occorre guardarsi a questo riguardo da due
opposti estremismi: da un lato l’idea fondamentalista che la religione di Israele
fosse una realtà ben definita fin dai tempi dell’Esodo, dall’altro l’affermazione
che solo con l’esilio nascerà uno yahwismo puro. A questo proposito occorre
prima di tutto rinunciare alla visione di un David fedelissimo difensore
dell’unicità di YHWH: un semplice sguardo all’elenco dei figli di David in 2Sam
3,2-5 e 5,14-16 ci rivela come buona parte dei diciassette nomi siano di origine
cananaica e come molti di essi contengano il prefisso El, il dio principale dei
cananei; una situazione analoga la ritroveremo poi con Salomone. Solo due
figli, Adonia (“Il mio Signore è YAH”) e Shefatia (“YAH giudica”), portano nomi
esplicitamente yahwistici. Più che di un “sincretismo di stato” dovremmo 34

parlare di un David che senza alcun problema di carattere teologico affianca al


Dio nazionale YHWH anche altri dèi. L’archeologia dimostra infatti come il culto
di YHWH ha convissuto a lungo in Israele con quello degli dèi di Canaan; la
34 Di “sincretismo di stato” parla Soggin nella prima edizione della sua Storia di Israele (pp.
112-116); nella seconda edizione (pp. 222-223) si mostra più negativo circa la possibilità di
risalire ai contenuti della religione israelita prima dell’esilio e in particolare circa la tesi di una
religione israelita originariamente pura, in senso monoteistico. Un particolare rivelatore:
perchè David porta l’Arca a Gerusalemme ma non vi costruisce un tempio? Il testo di 2 Sam 7
motiva tutto ciò in chiave teologica: da un punto di vista storico è molto più verosimile che
David non costruisca nessun tempio visto che certamente nella Gerusalemme gebusea ce
n’era già uno, dedicato a un qualche dio cananaico.
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