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Mancanza di energia
La prima conseguenza negativa della dieta paleo è la stanchezza,
perché la drastica riduzione di carboidrati priva il corpo delle
energie necessarie a rimanere attivo e vigile. «Bruciare le proteine
per fare energia è un po’ come bruciare i copertoni nella stufa per
scaldarsi - avverte l'esperto -, perché si produce calore, ma anche
tanto fumo, in questo caso le scorie metaboliche. La chetosi, ovvero
la produzione di corpi chetonici, crea sempre un sottofondo di
stanchezza, magari dopo un ingannevole e iniziale senso di forza e
leggerezza, che però non dura più di qualche giorno».
Perdita dell'appetito
Apparentemente sembra una cosa buona, visto che si tratta pur
sempre di una dieta e viene quindi fatta per perdere peso. In realtà
non è così, perché quando l'apporto di carboidrati è minimo,
l'organismo può entrare in modalità “fame” e questo può tradursi in
una serie di effetti collaterali negativi, come la riduzione della
funzione tiroidea. «Anche in questo caso la colpa è della chetosi -
sottolinea Erzegovesi -, che può creare malessere digestivo e poco
appetito, come quando siamo malati e cerchiamo di smaltire le
tossine batteriche».
Alito cattivo
Senza la giusta dose di carboidrati da consumare per produrre
energia, l'organismo tende a spostare la sua attenzione sulla
combustione dei grassi, andando così in chetosi. «Quando è
intossicato, il nostro corpo cerca di smaltire le scorie metaboliche
come può, ovvero attraverso le urine, più cariche e maleodoranti, la
sudorazione, più acre, e l'alito, più pesante - commenta lo
specialista -, ma il problema è che chi emana cattivo odore
difficilmente se ne accorge, perché i suoi recettori, saturati dal
cattivo odore, azzerano la stimolazione sensoriale cosciente».
Elevati livelli di colesterolo Ldl
Un’alimentazione ricca di grassi animali fa inevitabilmente
aumentare l'apporto di grassi saturi, a tutto svantaggio del
colesterolo. Il che non è certo un toccasana per cuore e arterie.
«Come tutte le diete ad alto tasso di proteine animali, anche la
dieta paleo comporta un aumento del colesterolo “cattivo” Ldl, ma
anche un aumento dell'acido urico nel sangue», conferma
Erzegovesi.
Diarrea
Un elevato apporto di grassi, accompagnato alla riduzione di
carboidrati e amidi, può complicare la funzionalità del tratto gastro-
intestinale, favorendo diarrea e feci molli. «L'altro modo in cui un
corpo intossicato cerca di difendersi è aumentando il transito
intestinale per cercare di eliminare l'eccesso di scorie proteiche e
l'eccesso di grassi animali senza fibre - spiega l'esperto del Centro
Disturbi Alimentari dell'Ospedale San Raffaele Turro - e questo
comporta feci spesso esageratamente maleodoranti per l'eccesso di
fenomeni batterici di putrefazione».
Conclusione
«Il fatto che io veda diverse persone che fanno la dieta paleo è
perché, con il tempo, chi segue regimi alimentari così rigidi sfocia
spesso in un problema di ossessione per il cibo - ammette
Erzegovesi -. Sono persone ossessionate dalla presenza minima di
carboidrati e che quindi iniziano a isolarsi dalle situazioni conviviali
e spesso finiscono per avere episodi di abbuffata a base di pane,
pizza e tutti gli alimenti usualmente vietati. È bene ricordare che il
nostro corpo, se non lo ascoltiamo come merita, va a prendersi
comunque ciò di cui ha bisogno, quindi il mio consiglio è di non fare
la dieta paleo, per la vostra salute e quella del pianeta, ma anche
per le narici dei vostri vicini».