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Come utilizzare lo Yi Jing (I Ching)

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« L'obiettivo della divinazione, procedura sperimentale organizzata con metodo, non è di


indovinare una sorte prevedibile attraverso un sortilegio, ma di svelare in modo
sperimentale la necessità invisibile dell'ordine delle cose » (Wang Dongliang, Les signes et les
mutations)

Nell’antichità per interrogare lo Yi Jing gli indovini utilizzavano la tartaruga, da lungo tempo
questo metodo ha ceduto il passo a una tecnica più maneggevole quella dei 50 steli di
achillea che, a sua volta, è sovente rimpiazzata con la tecnica delle 3 monete. Qui di seguito è
spiegato quest’ultimo metodo.

PORRE UNA DOMANDA

« Interrogare lo Yi Jing consiste nel fare il punto delle energie presenti in un dato momento,
come un agopuntore controlla i polsi per conoscere le condizioni del suo paziente o un
aviatore sorvola un paesaggio per averne una veduta più ampia. Lo scopo è di ottenere una
descrizione delle circostanze in cui si colloca il problema e dei punti di forza della situazione.
Non si tratta di prevedere il futuro ma di comprendere il presente, poichè è nelle
componenti del presente che si trovano i germi di ciò che potrà o no accadere : come il
passato si è sedimentato nella realtà presente, delle potenzialità – che decidiamo o no di
sviluppare – si nutrono della situazione attuale. I chiarimenti ottenuti consentono di sfuggire
ai diversi condizionamenti e di orientarsi nelle situazioni con cognizione di causa : una
consultazione dello Yi Jing non rappresenta un abbandono della libertà individuale ma, al
contrario, un’opportunità di accrescerla ». 1

Questo è lo spirito con cui ci si avvicina allo Yi Jing, sia per fare il punto su una situazione o
una condizione, sia con l’obiettivo più preciso di raccogliere delle indicazioni in vista di una
decisione. Nel primo caso, si tratta come di una « presa di polsi o di temperatura » che non
necessita di una domanda articolata – essa potrebbe essere semplicemente che ne è di
questo o di quello ? il consulto fornirà una descrizione della situazione, sia che si tratti di una
attitudine personale o della circostanza nella quale ci si trova. Nel secondo caso, si cercherà
di precisare la questione e di redigerla, soprattutto se si tratta di un progetto o di
un’intenzione – la risposta potrà riguardare lo sviluppo, possibile o no, delle potenzialità
contenute nella situazione presente. Nell’uno come nell’altro caso, la riflessione preliminare
costituisce un gradito tempo d’arresto che consente di interrompere con le altre
preoccupazioni e di prepararsi al lancio delle monete.

IL METODO DELLE TRE MONETE

Questo metodo è relativamente tardivo poichè lo ritroviamo a partire dalla Dinastia Song (X-
XIII sec. D.C.). Necessita di tre monete, le si sceglie simili per maggior comodità. Si definisce
un lato della moneta per lo Yin e l’altro per lo Yang – non c’è convenzione, ciascuno stabilisce
la sua e la rispetta. L’importante è di memorizzare i seguenti valori numerici :

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YIN = 2

YANG = 3

Si lanciano insieme le tre monete come se fossero dei dadi, si esaminano i lati Yin e Yang
ottenuti e si addizionano i numeri secondo l’equivalenza indicata qui sotto. Ci sono quattro
possibili totali : 6, 7, 8, o 9, che sono trasposti in quattro tipi di linee, di cui due sono stabili o
fisse e due mobili, in base alla seguente corrispondenza :

6 (2 + 2 + 2)

vecchio Yin o Yin mobile

––– x –––

7 (3 + 2 + 2)

giovane Yang

–––––––––

8 (3 + 3 + 2)

giovane Yin

––– –––

9 (3 + 3 + 3)

vecchio Yang o Yang mobile

––––o––––

Abbiamo così ottenuto la prima linea dell’esagramma, quella in basso. Si lancia di nuovo le
monete per ottenere la seconda linea che si scrive al di sopra della prima, e si reitera
l’operazione altre quattro volte per ottenere le sei linee dell’esagramma. Ci sono, quindi, in
tutto sei lanci di monete, uno per ogni linea dell’esagramma, che si scrive sempre dal basso
in alto.

La figura risultante è l’esagramma « tirato ». Se nell’esagramma ci sono dei sei o dei nove,
queste sono delle l inee mobili perciò si deve scrivere a fianco del primo esagramma, un
secondo esagramma definito di « mutazione » nel quale i vecchi Yin sono trasformati in
giovani Yang e i vecchi Yang in giovani Yin, le linee fisse conservano il loro valore d’origine.

Per conoscere i nomi e i numeri degli esagrammi ottenuti, li si divide in due trigrammi e poi
si consulta la tavola degli esagrammi presente in tutte le edizioni dello Yi Jing.

Si consulterà in seguito nel libro il testo degli esagrammi ottenuti, nel quale si leggerà i
seguenti passaggi : testi generali dell’esagramma « tirato » (Sentenza, Grande Immagine,
Decima Ala, …), testi riguardanti la o le linee mobili (unicamente nell’esagramma « tirato »),
poi testi generali dell’esagramma di « mutazione ».
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DEFINIZIONI

La comprensione di un lancio di monete passa attraverso la conoscenza di qualche elemento


di base. È sempre bene iniziare prendendo un po’ di tempo per osservare le figure ottenute :
le linee che costituiscono gli esagrammi non derivano infatti dalle tracce e linee d’energia che
gli antichi imparavano a decifrare ? Occorre annotare la prevalenza di linee Yin o Yang, la loro
disposizione, rimarcare l’eventuale forma caratteristica di un esagramma, questo linguaggio
ha il vantaggio di essere semplice e praticabile da tutti.

In seguito è meglio considerare i trigrammi : le loro qualità, i loro movimenti, il loro


simbolismo, gli elementi naturali ai quali sono associati, e di consultare il testo della Grande
Immagine che è, come si è visto, costruito in rifermento ai trigrammi. Il consiglio dato in
questo testo non è da prendere alla lettera ma fornisce un’idea generale dell’atmosfera che
presiede all’incontro delle forze che sono all’opera.

Ci si dovrà riferire alle definizioni generali degli esagrammi ottenuti, il cui senso permetterà
di vedere in quale contesto energetico si colloca la questione analizzata (vedi terza parte
dell’opera citata). Dopo aver consultato gli altri testi relativi al lancio, Sentenze e Linee, si
potrà proseguire le investigazioni esaminando gli elementi definiti qui sotto :

Gerarchia delle posizioni : è uno dei parametri essenziali dell’esagramma. Le sei posizioni non
sono equivalenti, si ripartiscono secondo una gerarchia che è anche un’indicazione
sull’evoluzione del problema descritto. Durante un lancio, una linea mobile ha un valore
diverso a seconda della posizione in cui si colloca all’interno dell’esagramma. Le posizioni si
ripartiscono come segue :

Entrata : la prima linea è lo stadio della scoperta, quindi sovente pieno di foga ma molto
immaturo. Raramente è un momento di iniziativa, ancor meno di decisione, e i consigli di
prudenza o di moderazione non sono rari nei testi associati a questo livello.

Prefetto : prima di tutto è un funzionario, quindi, un servitore che obbedisce al Sovrano.


Stadio in cui le energie si concentrano in funzione di un progetto o di un compito da
compiere, rappresenta l’interno della situazione, dunque una fase di gestione discreta ma
efficace, e di adattabilità.

Passaggio : la terza linea è in una posizione instabile. Situata alla congiunzione dell’alto e del
basso, è un luogo dove non vi è ancora la padronanza sufficiente per assumerne l’incontro, a
questo livello l’esperienza o la conoscenza generalmente difettano. Le delusioni e le formule
divinatorie nefaste sono frequenti.

Ministro : benchè sia in una posizione più elevata del Prefetto, anch’esso è un servitore del
Sovrano. Posizione ugualmente incerta poichè è situata in vicinanza del suo superiore
gerarchico, a volte è in posizione migliore del Sovrano. Questa collocazione mostra, tuttavia,
uno stadio già molto avanzato nel decorso della situazione.

Sovrano : la quinta posizione è il livello della padronanza, dove in qualche modo si hanno le «
carte in mano ». Mostra il grado di maggior compimento della situazione che generalmente è
esaminata in modo positivo. È attorno al Sovrano che si articolano le altre forze
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dell’esagramma, in particolare quelle del Prefetto e del Ministro. Le formule divinatorie
associate alla quinta linea sono favorevoli nella maggioranza dei casi.

Uscita : rappresenta sia il punto di completamento sia quello di ricaduta della situazione. È
raro che si possa ancora intervenire direttamente a questo livello, che è piuttosto quello di
un completamento o di un bilancio, del resto dolorosi due volte su tre. Può ugualmente
descrivere l’attitudine che consente di preparare una transizione.

Esagramma derivato : è un elemento importante che riguarda l’approfondimento del senso


delle linee mobili. È l’esagramma ottenuto per semplice mutazione di una linea risultante da
un 6 o da un 9 : il vecchio Yin è rimpiazzato da una linea Yang, il vecchio Yang è rimpiazzato
da una linea Yin, ciò genera un nuovo esagramma, il cui senso apporta un chiarimento
supplementare sul senso della linea. L’unione dei differenti esagrammi derivati produce
l’esagramma di « mutazione », ottenuto dalla derivazione simultanea di tutte le linee mobili.
Quando in un lancio c’è una sola linea mobile, esagramma derivato ed esagramma di «
mutazione » coincidono.

Esagramma opposto : lo si scrive rimpiazzando ogni linea dell’esagramma con una linea di
natura contraria, le linee Yin sono rimpiazzate con linee Yang e viceversa – qui senza tener
conto delle linee mobili. L’esagramma opposto permette di comprendere ciò che la
situazione non è, quindi consente di eliminare un certo numero di possibilità e così di situare
meglio la risposta ottenuta.

Esagramma nucleare : lo si scrive utilizzando solo le quattro linee centrali dell’esagramma. Si


estrapolano le linee 2, 3 e 4, che formano il trigramma inferiore di un nuovo esagramma, e
ad esso si sovrappone un altro trigramma costituito dalle linee 3, 4 e 5. La figura risultante,
creata a partire dal nucleo dell’esagramma, informa sulle forze all’opera nel cuore della
situazione. I 64 esagrammi possono essere raggruppati per famiglie nucleari di quattro
esagrammi aventi lo stesso « cuore » - essi si differenziano solo per il loro involucro,
costituito dalla prima e ultima linea. È interessante vedere a quale famiglia appartiene
l’esagramma considerato (vedi cap. 9 dell’opera citata dove è presentata una tavola delle 16
famiglie degli esagrammi nucleari).

Che si utilizzi tutto o parte di questi elementi, è particolarmente importante iniziare a


raccoglierli senza tirare delle conclusioni affrettate. L’intuizione deve potere calamitarsi su
degli apporti affidabili, ed è maggiormente utile quando interviene solo dopo l’analisi. Si
constaterà sovente che gli elementi convergono loro stessi in una medesima direzione, che
basterà allora seguire e sostenere.

YI JING : RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

IN FRANCESE :

Pierre FAURE : Le Yi Jing par lui-même (Editions Alphée, 2006). Un’introduzione moderna al
mondo del Yi King e al suo utilizzo, accompagnata da una definizione dei 64 esagrammi
partendo dalla traduzione dei testi originali.
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P. FAURE & CJ. JAVARY : Yi Jing, le Livre des Changements (Albin Michel, 2002). Traduzione
commentata del Yi King, risultato di un lavoro di ricerca inedito e approfondito sul testo degli
esagrammi e sulla struttura delle figure. I 64 esagrammi sono presentati e commentati uno
per uno : generalità, spiegazioni sinologiche delle parole del testo, proposte d’interpretazione
della Sentenza e per ognuna delle 6 linee dell’esagramma, definizione dei derivati, opposti,
nucleari, etc. Un’opera di base.

Richard WILHELM : Yi King, le livre des transformations, versione francese di Etienne Perrot,
(Édition librairie de Médicis. Paris 1973). La versione originale di questa opera è una
traduzione del testo cinese in tedesco, pubblicata nel 1924, ritradotta, in seguito, dal tedesco
in inglese da C. Baynes con una prefazione di C.G. Jung e dal tedesco in francese da Etienne
Perrot. Questa traduzione, oggi un po’ datata, è quella che ha fatto conoscere il Yi King in
Occidente ed è stata largamente diffusa.

PUBBLICATO IN ITALIANO DA ADELPHI

Jean-Philippe SCHLUMBERGER : Yi King, principes, pratique et interprétation (Editions


Dangles, 1987). Un’opera senza traduzione e abbastanza tecnica, basata sull’analisi delle
figure e delle relazioni tra le linee. Un eccellente strumento per familiarizzarsi con
l’interpretazione.

P.L.F PHILASTRE : Le Yi King (annales du Musée Guimet. Paris, 1881, riedizione Maisonneuve,
2 volumi, Paris 1982). Ripresa in un solo volume dalle Éditions Zulma, Toulouse, con una
prefazione di François Jullien. La prima traduzione dal cinese in francese, un po’ ingombrante
con dei commentari che datano dalla Dinastia Song. Un lavoro onesto e rigoroso malgrado
un vocabolario "vecchiotto".

PUBBLICATO IN ITALIANO DA EDIZIONI MEDITERRANEE

Michel VINOGRADOFF : La marche du destin (Editions Dangles Paris, 1995). Traduzione


originale dal cinese in francese, realizzata da un medico agopuntore, con dei commentari
collegati all’energetica cinese.

Wang DONGLIANG : Les signes et les mutations (Éditions l'Asiathèque. Paris 1995). Un
resoconto accurato della storia del Yi Jing, accompagnato da una traduzione (senza
commentari) del più antico testo conosciuto del Yi Jing, il manoscritto di Ma Wang Dui. Per
specialisti.

IN INGLESE: John BLOFELD : I Ching, the book of change (Unwin Paperbacks. Londres 1965).
Ben scritta e vicina al testo cinese, questa traduzione ha il vantaggio di ricollocare le piccole
immagini in riferimento alle singole linee. Una delle versioni più affidabili in
inglese.PUBBLICATO IN ITALIANO DA MONDADORI

Richard John LYNN : I Ching, the classic of changes (Columbia University Press. 1994). Una
traduzione del testo e dei commentari di Wang Bi, filosofo cinese del terzo secolo.
Interessante e preziosa per conoscere l'approccio cinese tradizionale del Yi Jing.

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Richard Alan KUNST : The original Yi Jing (University of California. 1985). Lavoro universitario
molto accurato, comprendente una trascrizione fonetica, una traduzione, degli indici e dei
glossari. Per specialisti.

SITO INTERNET : www.cercle-yijing.net

Estratto dall’opera di Pierre Faure Le Yi Jing par lui-même (Alphée, Paris, 2006)

TUTTI I DIRITTI DI RIPRODUZIONE, DI TRADUZIONE E DI ADATTAMENTO

SONO RISERVATI PER TUTTI I PAESI. COPYRIGHT EDITIONS ALPHEE, 2006

Traduzione a cura di Luisella Festa e Liliana Maria Grill

1 Pierre Faure, Mode d’emploi du Yi Jing, in Yi Jing, le Livre des Changements, Albin-Michel,
Paris 2002.

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