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La circolare di aggiornamento del mese di agosto 2018

NEWS FISCALI DEL MESE DI AGOSTO / 2018

Indice di questo numero:

SCADENZARIO FISCALE .........................................................................................2


NOVITA’ FISCALE .....................................................................................................3
1. Decreto Dignità – Novità fiscali..............................................................................3
2. Esonero dal meccanismo della scissione dei pagamenti ("split payment") ................3
3. Modifiche al redditometro ......................................................................................4
4. Comunicazione dei dati delle fatture del III trimestre 2018......................................5
RISPOSTE AI QUESITI ..............................................................................................6
In merito all’Iva che si applica quando si acquista una caldaia ho avuto una discussione se si
applica il 22% oppure il 10%..........................................................................................................6

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La circolare di aggiornamento del mese di agosto 2018

SCADENZARIO FISCALE

20 agosto 2018 VERSAMENTO MENSILE – IVA


Liquidazione e versamento dell’IVA relativa al mese precedente e del
secondo trimestre 2018. Versamento telematico
RITENUTE SUI REDDITI DI LAVORO AUTONOMO, DIPENDENTE E
SU PROVVIGIONI

Il versamento riguarda le ritenute sugli importi corrisposti il mese


precedente. Versamento telematico
Termine differito in occasione della pausa estiva, rispetto al 16 di agosto.

VERSAMENTO – IRPEF E IRAP


Titolari di partita Iva lavoratori autonomi: versamento imposte e
contributi da modelli REDDITI 2018 e IRAP 2018 con la
maggiorazione dello 0,4%.
20 agosto 2018
VERSAMENTO – SALDO IVA 2017
Titolari di partita Iva: versamento saldo Iva 2017 con la
maggiorazione dello 0,4% di interessi dal 16/3/2018 e con l’ulteriore
maggiorazione dello 0,4% per il periodo 02.7.2018 – 20.8.2018, tale
versamento puo’ essere rateizzato.

RATA PREMI INAIL


20 agosto 2018
I datori di lavoro e i committenti devono versare la terza rata dei
premi a saldo 2017 e acconto 2018 con i relativi interessi

INTRASTAT
27 agosto 2018 Elenchi Intrastat relativi a luglio 2018 per beni e servizi.

REGISTRAZIONE CONTRATTI DI LOCAZIONE E RELATIVI RINNOVI


30 agosto 2018 Termine per la registrazione dei nuovi contratti di locazione con
decorrenza inizio mese di agosto (Modello RLI) e della relativa
imposta di registro, se dovuta (F24 Elide), anche per i rinnovi.

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NOVITA’ FISCALE

1. Decreto Dignità – Novità fiscali

Il DL 12.7.2018 n. 87, rubricato "Disposizioni urgenti per la dignità del lavoratori e delle imprese", è
stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 13.7.2018 n. 161.
Tra le novità fiscali di maggior rilievo per i liberi professionisti si segnalano:

 l'esonero dal meccanismo della scissione dei pagamenti ("split payment") per le prestazioni di
servizi i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta sul reddito o a titolo
d'acconto di cui all'art. 25 del DPR 600/73;
 la modifica del "redditometro" mediante l'abrogazione del DM 16.9.2015, attuativo
dell'accertamento sintetico, con effetto a decorrere dai controlli ancora da eseguire relativi al 2016 e agli
anni successivi;
 la proroga al 28.2.2019 del termine per la trasmissione della comunicazione dei dati delle fatture
emesse e ricevute (c.d. "spesometro") relativa ai dati del terzo trimestre 2018;

Si segnala che le disposizioni relative al differimento dell'obbligo di fatturazione elettronica nel settore
dei carburanti non sono state inserite nel testo del decreto "dignità", essendo confluite in un precedente
decreto legge (DL 28.6.2018 n. 792).
Entrata in vigore e conversione in legge
Il decreto c.d. "dignità" entra in vigore il 14.7.2018 e dovrà essere convertito in legge entro l'11.9.2018.
In ordine:

2. Esonero dal meccanismo della scissione dei pagamenti ("split payment")


È introdotto il co. 1-sexies nell'art. 17-ter del DPR 633/72 al fine di prevedere l'esonero dal
meccanismo dello split payment per le prestazioni di servizi rese ai soggetti destinatari della predetta
disciplina, i cui compensi sono assoggettati a ritenuta alla fonte a titolo di imposta sul reddito o a
ritenuta a titolo di acconto di cui all'art. 25 del DPR 600/73.
Meccanismo dello split payment

Il meccanismo dello split payment prevede che per le operazioni effettuate nei confronti dei cessionari
o committenti individuati dall'art. 17-ter co. 1, 1-bis e 1-quinquies del DPR 633/72 (es.
Amministrazioni Pubbliche, enti pubblici economici, fondazioni partecipate dalla PA, società
controllate o partecipate dalla PA, enti pubblici gestori di demanio collettivo con esclusione delle
operazioni afferenti alla gestione dei diritti collettivi di uso civico), per le quali tali soggetti non siano
debitori d'imposta, l'IVA sia versata da quest'ultimi con le modalità previste dal DM 23.1.2015 e
successive modifiche e integrazioni.
Finalità dell'esonero

L'esonero in esame permette ai soggetti passivi, i quali subiscono già la ritenuta fiscale sul compenso, di
evitare l'ulteriore "aggravio finanziario" derivante dal mancato incasso dell'IVA sull'operazione
addebitata in rivalsa al committente con la conseguente possibile formazione di crediti IVA. D'altra
parte, il ritorno alla modalità ordinaria di assolvimento dell'imposta può esporre il prestatore al rischio

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di anticipare l'imposta, qualora il cliente pretenda l'emissione della fattura e poi l'incasso avvenga
decorso il termine di versamento previsto per la liquidazione periodica interessata.
Ritenute fiscali interessate dall'esonero

L'esonero dalla scissione dei pagamenti riguarda i compensi assoggettati a ritenuta alla fonte a titolo
d'imposta sul reddito ovvero a ritenuta a titolo d'acconto di cui all'art. 25 del DPR 600/7321.
Un esonero simile era già stato previsto in passato dall'art. 17-ter co. 2 del DPR 633/72, il quale è stato
successivamente abrogato dall'art. 1 co. 1 lett. c) del DL 24.4.2017 n. 5022 a decorrere dalle prestazioni
fatturate a partire dall'1.7.2017 e la cui imposta è divenuta esigibile da tale data.
Pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni

Per la sospensione dei pagamenti nei confronti di beneficiari che risultano inadempimenti al
versamento di somme superiori a 5.000,00 euro derivanti da cartelle di pagamento notificate (art.
48 bis del DPR 602/73), l'esonero dal meccanismo dello split payment comporta che la PA dovrà
considerare, nel computo della citata soglia, anche l'IVA e non solo l'imponibile.
Decorrenza

La nuova disposizione si applica alle operazioni per le quali è emessa fattura a decorrere dal 15.7.2018
(giorno successivo alla data di entrata in vigore del decreto "dignità").

3. Modifiche al redditometro

L'art. 10 del decreto "dignità" ha apportato alcune modifiche in tema di


accertamento sintetico del reddito complessivo delle persone fisiche.
Con effetto dal periodo d'imposta 2016, viene abrogato il DM 16.9.2015, attuativo
dell'accertamento sintetico così come riformato dal DL 78/2010. Esso, quindi,
continua ad operare per gli accertamenti sino all'anno 2015, i cui termini di
decadenza, ex art. 43 del DPR 600/73, spirano il 31.12.2020.
Poi, si afferma che, in ogni caso, l'abrogazione non opera per gli inviti a comparire
e per gli altri atti ex art. 38 co. 7 del DPR 600/73, per gli anni sino al 2015.
Nel contempo, viene modificato il co. 5 dell'art. 38 del DPR 600/73, prevedendo
che i decreti attuativi dell'accertamento sintetico devono essere approvati
"sentiti l'ISTAT e le associazioni maggiormente rappresentative
dei consumatori per gli aspetti riguardanti la metodica di ricostruzione induttiva
del reddito complessivo in base alla capacità di spesa e alla propensione al
risparmio dei contribuenti".
Implicitamente, dunque, si afferma che ci saranno nuovi decreti attuativi, che
avranno come base normativa primaria sempre l'art. 38 del DPR 600/73, che, per
quanto riguarda le prescrizioni in tema di determinazione della base imponibile,
non è stato modificato né, tanto meno, abrogato.

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4. Comunicazione dei dati delle fatture del III trimestre 2018


Per i soggetti passivi IVA che nel 2018 trasmettono la comunicazione dei dati delle fatture con cadenza
trimestrale, il termine per l'invio dei dati del terzo trimestre 2018 viene posticipato dal 30.11.2018 al
28.2.2019.
Invece, per i soggetti che hanno optato per la comunicazione dei dati con cadenza semestrale, vengono
confermati i seguenti termini di invio:

 30.9.2018 per i dati del primo semestre 2018;


 28.2.2019, per i dati del secondo semestre 2018.

Quadro normativo
L'art. 21 del DL 78/2010 prevede, per la generalità dei soggetti passivi IVA, l'obbligo di inviare
all'Agenzia delle Entrate i dati delle fatture emesse, di quelle ricevute e registrate, nonché delle relative
variazioni.
In base alla norma, la trasmissione è effettuata con cadenza trimestrale, entro l'ultimo giorno del
secondo mese successivo al trimestre di riferimento, fatta eccezione per i dati del secondo trimestre da
inviarsi entro il 16 settembre.
Tuttavia, per effetto delle modifiche introdotte dall'art. 1-ter del DL 16.10.2017 n. 148, i dati delle
fatture relative al 2018 possono essere inviati, alternativamente:

 con cadenza trimestrale;


 con cadenza semestrale.

Si ritiene in proposito che, pur in assenza di specifici chiarimenti, l'opzione per l'una o l'altra periodicità
possa essere esercitata mediante comportamento concludente adottato dal soggetto passivo.
Inoltre, la legge di bilancio 2018, al fine di evitare sovrapposizioni con altri adempimenti, ha posticipato
dal 16.9.2018 al 30.9.2018 il termine per la trasmissione dei dati delle fatture relative al secondo
trimestre 2018 e al primo semestre 2018.
Comunicazione "trimestrale"

I soggetti che nel 2018 trasmettono i dati delle fatture con cadenza trimestrale, a seguito delle modifiche
del decreto c.d. "dignità", inviano la comunicazione secondo i seguenti termini:

 31.5.2018 per il primo trimestre 2018;


 1.10.2018 per il secondo trimestre 2018 (in quanto il 30.9.2018 è una domenica)18;
 28.2.2019 sia per il terzo che per il quarto trimestre 2018.

Infatti, l'art. 11 del decreto in commento stabilisce che, con riguardo all'adempimento comunicativo di
cui all'art. 21 del DL 78/2010, i dati relativi al terzo trimestre 2018 possono essere trasmessi entro il
28.2.2019 (rinviando così di tre mesi la scadenza precedentemente fissata al 30.11.2018).
Comunicazione "semestrale"

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I soggetti che nel 2018 hanno optato per l'invio dei dati delle fatture con cadenza semestrale, ai sensi
dell'art. 1-ter co. 2 lett. a) del DL 148/2017, trasmettono la comunicazione secondo i termini seguenti:

 1.10.2018 per il primo semestre 2018 (in quanto il 30.9.2018 è una domenica);
 28.2.2019 per il secondo semestre 2018.

Come già illustrato, il rinvio del termine dal 16.9.2018 al 30.9.2018 è stato disposto dall'art. 1 co. 932
della L. 205/2017. Tuttavia, il DL 87/2018, modificando l'art. 1-ter co. 2 lett. a) del DL 148/2018,
esplicita tali scadenze per i soggetti che effettuano la trasmissione con cadenza semestrale.
Regime sanzionatorio

In caso di omessa o errata comunicazione dei dati delle fatture resta ferma l'applicazione della sanzione
amministrativa, pari a 2,00 euro per ciascuna fattura, entro il limite massimo di 1.000,00 euro per
ciascun trimestre, con riduzione alla metà (ossia 1,00 euro per ciascuna fattura entro il limite massimo di
500,00 euro per ciascun trimestre), se la trasmissione o la rettifica dei dati sono effettuate entro i 15
giorni successivi alla scadenza stabilita.
Abolizione dell'obbligo comunicativo dal 2019

A decorrere dall'1.1.2019, in ragione dell'introduzione dell'obbligo generalizzato di fatturazione


elettronica, la comunicazione dei dati delle fatture è abolita.

RISPOSTE AI QUESITI

In merito all’Iva che si L’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in


applica quando si merito alla disciplina IVA dei c.d. “beni significativi”
acquista una impiegati per la realizzazione di interventi di
caldaia ho avuto recupero del patrimonio edilizio: le forniture di beni
una discussione
se si applica il che costituiscono una parte significativa delle
22% oppure il forniture effettuate nell’ambito degli interventi di
10%... recupero del patrimonio edilizio, realizzati su
fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata,
sono soggette all’aliquota IVA del 10% soltanto fino
a concorrenza della differenza tra il valore
complessivo della prestazione e quello dei beni
stessi, mentre sul valore residuo si applica l’aliquota
IVA ordinaria. Si ricorda, inoltre, che i beni si
qualificano come “significativi” quando il relativo
valore è superiore alla metà di quello del
corrispettivo pattuito per l’intervento di recupero.

Secondo quanto chiarito dalla circ. 15/2018, la


disciplina in materia di “beni significativi”, di fatto,
assume rilevanza soltanto in caso di interventi di

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manutenzione ordinaria e straordinaria su immobili


a prevalente destinazione abitativa privata, e a
condizione che i beni siano forniti dallo stesso
soggetto che esegue la prestazione. Invece, per gli
interventi “pesanti” (restauro, risanamento
conservativo, ristrutturazione edilizia), l’aliquota
IVA del 10% si applica in forza delle disposizioni
più favorevoli di cui ai n. 127-terdecies e 127-
quaterdecies della Tabella A, parte III, allegata al
DPR 633/72.

Se l’intervento di recupero non ha ad oggetto


l’installazione del bene significativo, bensì la sola
sostituzione di una componente staccata del bene
stesso (già installato), il valore della parte staccata va
incluso in quello della prestazione di servizi e
assoggettato alla relativa aliquota IVA. Si fornisce
l’esempio della sostituzione del bruciatore della
caldaia già installata. La circ. 15/2018 chiarisce,
inoltre, che devono considerarsi funzionalmente
autonomi rispetto agli infissi (e dunque non
concorrono alla base imponibile del bene
significativo): • le tapparelle e analoghi sistemi
oscuranti (es. scuri o veneziane); • le zanzariere; • le
inferriate o grate di sicurezza. Costituisce eccezione
l’ipotesi in cui le tapparelle e le zanzariere risultino
strutturalmente integrate negli infissi.

Con riguardo alla determinazione del valore dei beni


significativi, la circ. 15/2018 precisa che, se il bene è
prodotto dal prestatore che esegue l’intervento di
recupero, il relativo valore coincide con quello del
costo di produzione comprensivo degli oneri che
concorrono alla realizzazione del bene. In
particolare, il costo di produzione, che non può
essere inferiore a quello delle materie prime e della
manodopera impiegata, va determinato tenendo
conto del principio contabile OIC 13, secondo cui
assumono rilevanza, oltre ai costi direttamente
imputabili al prodotto, anche i costi indiretti
sostenuti nel corso della produzione (es.
ammortamento di beni materiali e immateriali,
manutenzioni e riparazioni), escludendo, invece, i
costi generali e amministrativi, nonché i costi di

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distribuzione.

Se invece il bene è prodotto da un soggetto diverso


dal prestatore del servizio, il relativo valore non può
essere inferiore a quello d’acquisto. Nel costo di
produzione o nel costo di acquisizione presso terzi
non può in ogni caso essere computato il c.d.
“mark-up”, ossia il margine aggiunto dal prestatore
per determinare il prezzo finale di cessione del bene
al cliente.

Nell’ambito della fattura emessa per l’intervento di


recupero, il valore dei beni significativi deve essere
indicato distintamente rispetto al valore complessivo
dell’operazione, anche quando l’operazione sia
interamente soggetta ad aliquota IVA del 10%. In
caso di interventi complessi, comprensivi
dell’installazione di più beni significativi, il prestatore
deve indicare separatamente il corrispettivo
dell’intervento e il valore dei beni significativi forniti,
riportando il valore di ciascun bene ovvero il valore
complessivo di tutti i beni significativi.

Poiché la norma interpretativa di cui all’art. 1 co. 19


della L. 205/2017 ha efficacia retroattiva, viene
chiarito che devono essere abbandonate le eventuali
contestazioni aventi ad oggetto un comportamento
rivelatosi poi corretto in forza della norma in esame.
La disposizione non incide, però, sui rapporti
esauriti.

Sono fatti salvi eventuali comportamenti difformi


(es. erronea determinazione del valore dei beni
significativi, emissione di fatture prive dei dati
previsti in forza della norma) tenuti fino alla data
della sua entrata in vigore (1.1.2018).

Si augurano a tutti i lettori della Newsletter fiscale buone ferie con l’avvertenza che i predetti argomenti
potrebbero nel frattempo subire modifiche e/o aggiornamenti. Rimaniamo a vostra disposizione per
eventuali chiarimenti e nuovi quesiti.

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