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Anche nel pieno del comportamentismo alcuni studiosi continuarono a mettere al centro della
propia indagine i processi mentali.
Per quasi 20 anni gli psicologi avevano bandito il problema della mente come fosse una favola
oscura che non poteva essere studiata scientificamente.
COMPORTAMENTISMO COGNITIVISMO
La mente viene vista come un computer che è in grado di registrare, archiviare e poi
recuperare informazioni.
L'avvento del computer diede così ufficialmente inizio alla PSICOLOGIA COGNITIVA:
Studio scientifico dei processi mentali comprendenti la percezione, il pensiero, la memoria e il
ragionamento.
AUTORI E CONTRIBUTI
1. Sir Frederic Bartlett (1886 – 1969)
2. Jean Piaget (1896 – 1980)
3. Lev Semënovič Vygotskij (1896 - 1934)
Kurt Lewin
"È possibile prevedere il comportamento di una persona nella vita reale se si conosce la sua
esperienza soggettiva del mondo".
Max Wertheimer
Si concentrò sullo studio delle illusioni: quegli errori di percezione, di memoria o di giudizio in cui
l'esperienza soggettiva e la realtà oggettiva differiscono.
1 SIR FREDERIC BARTLETT (1886 – 1969)
Psicologo svizzero, uno dei più importanti studiosi della psicologia infantile.
RISULTATO:
– Bambino di 3 anni: rispondeva che adesso il mucchietto più grande è quello diviso in tante
piccole parti.
– Bambino di 6/7 anni: non faceva più quell'errore.
CONCLUSIONE: i bambini più piccoli mancano di una particolare abilità cognitiva che consente ai
bambini più grandi di capire che la massa di un oggetto rimane la stessa anche se suddivisa in più
oggetti, e che quindi non aumenta.
Lo studio di questi “errori mentali” nel bambino piccolo gli permise di scoprire aspetti fondamentali
del mondo mentale e dello sviluppo cognitivo.
1. Prima fase: si ha assimilazione quando un bambino adopera un oggetto nuovo che è nel suo
ambiente per un'attività che fa già parte del suo repertorio. Azioni già acquisite: afferrare e
battere. Sperimentare queste azioni sull'oggetto nuovo = assimilazione. Il bambino di pochi
mesi afferra l'oggetto nuovo e lo batte sul pavimento.
Psicologo sovietico che si occupa anch'egli dello sviluppo cognitivo del bambino come Piaget.
Per Piaget il bambino impara interagendo da sè sugli oggetti. La pressione dell'ambiente non ha
effetto sul sistema nervoso.
Per Vygotskij è l'ambiente culturale a consentire lo sviluppo cognitivo. L'ambiente ha effetto sul
sistema nervoso.
Dunque è il contesto sociale e la cultura del luogo e del momento storico in cui l'individuo è inserito
a guidare lo sviluppo della psiche.
Ambiente → effettua delle stimolazioni sul bambino tramite strumenti come il linguaggio.
ETA' STABILI e ETA' CRITICHE
Secondo Vygotskij lo sviluppo delle abilità cognitive avviene durante età stabili e età critiche. La
relazione tra queste consente lo sviluppo cognitivo completo.
1. Età stabili: quei periodi di vita in cui i cambiamenti sono presenti ma in piccola parte.
2. Età critiche: durante la crescita questi cambiamenti aumentano creando le cosiddette età
critiche.
Queste fasi sono molto importanti in quanto solo se superate correttamente consentono lo
sviluppo cognitivo del bambino!
MODELLI COGNITIVI
Primi modelli cognitivi: elaborazione dell'informazione concepita come un processo che avviene
per stadi consecutivi.
Negli anni '70 furono presentati nuovi modelli che introducevano la possibilità di retroazione di
uno stadio di elaborazione su quelli precedenti.
Gli elementi di un sistema sono in INTERAZIONE RECIPROCA: l'azione di un elemento su un
altro implica una risposta (= retroazione o feedback) del secondo elemento verso il primo.
RIVOLUZIONE COGNITIVISTA
Nel 1967 uscì il libro Cognitive Psychology dello psicologo statunitense Ulric Neisser nel quale
venivano sintetizzate le ricerche condotte nei dieci anni precedenti secondo la prospettiva che fu
definitivamente chiamata appunto cognitivista.
Questa nuova prospettiva si diffuse anche nell'ambito della psicologia sociale e della
psicopatologia.
È comprensibile quindi che nei primi anni '70 si parlasse ormai di rivoluzione cognitivista nella
ricerca psicologica.