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La pallavolo (chiamata anche volley, abbreviazione dall'inglese volleyball) è uno sport di squadra che

si svolge tra due squadre composte da sei giocatori ciascuna. Scopo del gioco è realizzare punti
facendo sì che la palla tocchi terra nel campo avversario (attacco), separato da una rete alta più di 200
cm, e a impedire contemporaneamente che la squadra avversaria possa fare altrettanto (difesa). Ogni
squadra ha a disposizione solo tre tocchi per inviare la palla nel campo opposto; i giocatori non
possono bloccare, lanciare o trattenere la palla, che può essere giocata solo con tocchi netti. È
presente nel programma dei Giochi olimpici estivi dal 1964[1] ed è uno degli sport più praticati.

Indice

 1Generalità
 2Storia
 3Campo di gioco
o 3.1La rete
o 3.2Il pallone
 4Il gioco
o 4.1Posizione dei giocatori
o 4.2Attacco
 5Strategie di gioco
o 5.1Ruoli dei giocatori
 6Fondamentali
o 6.1Palleggio
o 6.2Bagher
o 6.3Servizio o battuta
o 6.4Attacco
o 6.5Muro
 7Varianti
 8Note
 9Voci correlate
 10Altri progetti
 11Collegamenti esterni

Generalità[modifica | modifica wikitesto]


Il campo da gioco è di forma rettangolare di 18 × 9 m; una rete lo divide in due metà campo quadrate
di 9 × 9 m, ognuna assegnata ad una delle due squadre.
Ogni squadra è composta da un massimo di 12 giocatori, di cui 6 titolari; uno dei giocatori può essere
designato come Libero, che ha la facoltà di rimpiazzare temporaneamente uno dei difensori senza
limitazioni sul numero di sostituzioni. In Italia e per alcune competizioni internazionali è consentito
iscrivere fino a 14 atleti a referto[2], comprensivi di due Libero.
La partita si divide in set: una squadra si aggiudica la vittoria di un set al raggiungimento del
venticinquesimo punto, purché ne abbia almeno due di vantaggio; in caso contrario, il set prosegue
finché una delle due squadre non ottenga i due punti di vantaggio necessari (26-24, 27-25, 28-26 ecc.).
La squadra che per prima si aggiudica tre set pone termine alla partita e si aggiudica la vittoria.
L'eventuale quinto set (denominato set decisivo) termina al raggiungimento del 15º punto, sempre con il
vantaggio di almeno due punti sulla squadra avversaria.
Oltre alla pallavolo propriamente detta, ci sono differenti versioni adottabili in specifiche circostanze,
che possono avere regole simili, ma non identiche, come il beach volley (pallavolo da spiaggia).

Storia[modifica | modifica wikitesto]


Già nell'antichità esistevano giochi con la palla che possono essere considerati i predecessori della
pallavolo. In antichi giochi greci e romani, ad esempio, venivano eseguiti esercizi con la palla a scopo di
divertimento e svago. In Germania fu introdotto nel 1893 un gioco chiamato Faustball, ma il merito
dell'invenzione della pallavolo in forma moderna, nata ufficialmente nel 1895, va riconosciuto a William
Morgan, istruttore di educazione fisica presso un college dell'YMCA di Holyoke,
nel Massachusetts (Stati Uniti).
Il 9 febbraio 1895 Morgan radunò alcuni insegnanti nel college di Springfield per la dimostrazione di un
nuovo sport, da lui chiamato Mintonette. Con l'aiuto di due squadre composte da 5 membri, tra cui
il sindaco e il comandante dei vigili del fuoco di Holyoke, avvenne il battesimo di un nuovo gioco
sportivo con caratteristiche profondamente diverse dagli altri sport in voga a quel tempo.
Una caratteristica peculiare era quella di non prevedere il contatto fisico tra i partecipanti, per cui la
destrezza, la prontezza dei riflessi, la capacità di concentrazione e l'agilità prendevano il posto della
forza, qualità fino ad allora primaria nelle attività sportive. Fu però Alfred F. Halstead, il 10 marzo
del 1896, a cambiare il nome di Mintonette, un po' troppo femminile, in volleyball (letteralmente palla
sparata). Egli riuscì a imporre questo sport nei college YMCA dislocati in tutti gli Stati Uniti.[3]
Due anni dopo, la pallavolo si praticava anche nella maggior parte dell'America
Meridionale (Brasile, Argentina, Uruguay). Nel 1898 la pallavolo giunse a Manila, nelle Filippine, grazie
a un insegnante di educazione fisica americano; proprio ai filippini viene attribuita l'invenzione della
"schiacciata". In Cina e in Giappone ottenne un successo strabiliante. In Europa arrivò durante la prima
guerra mondiale, importata dalle truppe americane. Anche in Italia la Pallavolo arrivò con l'esercito
americano. A Porto Corsini, vicino a Ravenna, i soldati statunitensi della locale base idrovolanti
praticavano regolarmente tale sport.[4]

Una partita di pallavolo

Per un lungo periodo è stata giocata in due modi differenti, all'occidentale e all'orientale, con la
cosiddetta "regola dei tre tocchi"[non chiaro]. Nel 1938 venne introdotta una fondamentale tecnica che
rivoluzionò il modo di giocare: il «muro». Furono soprattutto i paesi dell'Est che lo utilizzarono con
sistematicità. Nel 1947 i rappresentanti di 15 federazioni si ritrovarono a Parigi e crearono la Fédération
Internationale de Volleyball (FIVB). Ancora oggi la pallavolo ha grande seguito, soprattutto nei paesi
dell'estremo Oriente (Giappone, Cina, Corea del Sud), nei paesi dell'est Europa e dell'Europa
meridionale, ed in Brasile. Questi paesi possono anche vantare i migliori risultati internazionali sia a
livello di club che a livello di squadre nazionali. Paesi come il Brasile, l'Italia, gli Stati Uniti d'America, la
Russia e Cuba, hanno le proprie nazionali ai primi posti del ranking sia maschile che femminile; altri
paesi possono vantare una squadra nazionale (maschile o femminile), ai vertici del ranking (Giappone
e Cina nel femminile, Argentina nel maschile). Molti altri paesi restano comunque ai margini, e tranne
rari casi, i paesi a contendersi gli allori dei tornei più importanti sono sempre gli stessi.
La Federazione Italiana di Pallavolo nel 2013 ha registrato un numero di 449 776 praticanti.[5]

Campo di gioco[modifica | modifica wikitesto]


Geometria di un campo di gioco di pallavolo (visto dall'alto).

Il regolamento prevede che il campo possa trovarsi al coperto o all'esterno. La superficie di gioco deve
essere piana ed uniforme, così da non presentare pericoli per i giocatori; tuttavia una minima pendenza
è consentita per facilitare il drenaggio se il campo si trova all'esterno. Per le competizioni mondiali ed
ufficiali, le superfici in legno o in materiale sintetico sono le sole permesse.
Il terreno di gioco è di forma rettangolare, lungo 18 metri e largo 9, diviso in due settori di 9 per 9 metri
da una rete posta perpendicolarmente al suolo. In entrambi i settori sono tracciate le linee perimetrali,
che delimitano il terreno di gioco dalla zona libera. Una linea d'attacco è tracciata a 3 metri dalla rete
(parallelamente ad essa) e suddivide ogni metà campo in una zona d'attacco, fra la rete e la linea
d'attacco, e una zona di difesa, fra la linea d'attacco e quella di fondo campo.
La zona libera deve misurare almeno 3 metri dalle linee di fondo e laterali, mentre lo spazio al di sopra
del campo di gioco deve misurare almeno 7 metri. Uno spazio maggiore è richiesto per le competizioni
mondiali ed ufficiali, nelle quali la zona libera deve misurare almeno 5 m dalle linee laterali e almeno
6,5 m dalle linee di fondo, mentre lo spazio di gioco deve misurare almeno 12,5 m al di sopra della
superficie di gioco.
Le linee e il terreno di gioco devono essere di colori chiari e differenti fra loro. Per le competizioni
mondiali ed ufficiali il colore delle linee deve essere bianco; inoltre il terreno di gioco e la zona libera
devono avere differenti colori, diversi da quello delle linee.

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