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LUIGI CADORNA

Nel 1898 diventa generale e nel 1914 diventa capo di stato maggiore,
comandante supremo.
Luigi Cadorna nasce a Pallanza, sul Lago Maggiore, nel 1850 in una famiglia di
alta borghesia di tradizione militare (suo padre, Raffaele Cadorna, generale
della famosa Breccia di Porta pia del 1870).Cadorna prese suo padre come
modello che lo stimolava, ma allo stesso tempo lo inquietava.

Nella vita non ha difficoltà fino a Caporeto, disfatta priva di autocritica, infatti
era un generale che riteneva di non sbagliare mai e non si riconosceva mai le
colpe. Non aveva fiducia nei suoi soldati, e riteneva unico rimedio come forma
di comando alla sconfitta o ai disguidi la repressione.

Le sue mancanze furono caratteriali e culturali, e mancava di ogni capacità di


analisi psicologica. Rifiutò L'idea di un Consiglio di guerra, si fidò di pochi, era
convinto della propria infallibilità.
Il modo di pensare di Cadorna non si adattò ai profondi mutamenti di una
guerra che sarebbe stata lunga e sanguinosa, diversa da quelle risorgimentali.

Ha il culto della guerra offensiva e il suo dio è la disciplina assoluta. Disse: “La
disciplina è la fiamma spirituale della vittoria”. Vietò le licenze ai soldati,
terrorizzato che a casa raccontassero verità nascoste, si rifiutò anche di capire
la stanchezza degli uomini che combattevano da anni.
Punisce generali, ufficiali superiori e in seguito ricorrerà alla decimazione (….)

Le cause della disfatta di Caporetto sono date dalla mancanza di un piano


difensivo, di un progetto di ritirata e la sottovalutata stanchezza dei soldati.
Cadorna alla vigilia della disfatta di Caporetto aveva perso completamente il
senso di realtà e non fu in grado di attuare tutte le competenze necessarie per
affrontare la complessità della situazione.

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