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MANUALI HOEPLI

PADRE FRANCESCO DA SCANDIANO

METODO TEORICO-PRATICO

DI

LINGUA TURCA
M O D E RN A
CON
■&

DIZIONARIO
TURCO-ITALIANO = ITALI ANO-TURCO

ULRICO HOEPLI
pDITORE-LIB RAIO DELLA REAL CASA
MJJ.ANO
.22 SET. 1932
J. 0.3
METODO TEORICO-PRATICO
DI

LINGUA TURCA MODERNA


CON

DIZIONARIO
TURCO-ITALIANO = ITALIANO-TURCO
M A N U A L I H O E F » I v I

P . FRANCESCO DA SCANDIANO
M ISS. APOSTOLICO CAPP.
d el C o lleg io S. G iu s e p p e d a L eonessa - R eggio-E m ilia

METODO TEORICO-PRATICO
DI

LINGUA TURCA
MO DE RN A
CON

DIZIONARIO
TURCO-ITALIANO = ITALIANO-TURCO

ULRICO HOEPLI
E D IT O R E -L IB R A IO D E L L A R EA L CA SA
M IL A N O

1932 - X
D iritti cT a u t o r e riservati

C O N L ’A P P R O V A Z IO N E D E I SU P E R IO R I

Reggio-Emilia - Anonima Poligrafica Emiliana - 1932 - X


A LEI

PADRE LEONE DA CESERANO


DEI FF . MIN ORI CAPPUCCINI

PER VENTI ANNI

(1903-1923)

ANIMA E DIRETTORE

DEL NOSTRO COLLEGIO SERAFICO DI SCAND IAN O

F U C IN A DI ARDENTI V O C A Z IO N I M IS SION AR IE

QUESTO M IO LAVORO - RIV ERBERO DI ESSE

TENUE TRIBUTO DI RICONOSCENZA

D. D. D.
INDICE

P r e f a z i o n e ..................................................................pag. xm
Bibliografia . • ........................................................ » xix
Lezione Prima - A l f a b e t o ......................................» 1
E u f o n i a ..................................................................» 3
Lezione Seconda - Esercizio di Lettura . . . » 3
Segni O r t o g r a f i c i ............................................... » 5
Lezione Terza - Parti del Discorso . . . » 5
Il N o m e ..................................................................» 6
La P r o p o s i z i o n e ............................................... » 7
Lezione Q uarta - Declinazione . . . . » 8
Lezione Quinta - Valore dei Casi . . . » 12
Lezione Sesta - Ancora dell' Uso del Complemento
di S p e c if ic a z io n e ............................................... » 15
Lezione Settima - A g g e t ti v o ......................................» 16
Aggettivo Q u a l i f i c a t i v o ......................................» 17
Gradi degli A g g e t t i v i ......................................» 17
Sintassi dei Gradi Comparativo e Superlativo
R e la tiv o .................................................................. » 1 8
Lezione Ottava - Aggettivi Derivati e Composti . » 20
Lezione Nona - Numeri ed Aggettivi Numerali . » 22
Lezione Decima - Aggettivi Indefiniti . . . » 25
Lezione Decima Prim a - Aggettivi Possessivi . » 27
Lezione Decima Seconda - Aggettivi Dimostrativi » 30
Lezione Decima Terza - Pronomi . . . » 32
X

Lezione Decima Q uarta - Pronomi Dimostrativi . pag. 35


Lezione Decima Quinta - Pronomi Relativi » 37
Pronomi I n t e r r o g a t i v i ..................................... » 38
Lezione Decima Sesta - Pronomi Indefiniti . . » 41
Lezione Decima Settima - Verbi . . . . • > 43
Specchio dei Modi e Tempi e loro significato
in corrispondenza alla Lingua Italiana . » 45
I Due Principali Verbi Ausiliari: Essere ed Avere » 46
Lezione Decima Ottava - Avere . . . » 49
Essere ed Avere - Tempi derivati dal Verbo
D iv e n ire ..................................................................» 51
Lezione Decima Nona - Modi e Tempi Semplici . » 54
Desinenze P e r s o n a li...............................................» 55
Modi Finiti - Tempi Semplici . . . » 56
Coniugazione di Verbo Dolce - A m are . . , » 58
Infinitivi e Forme Nominali del Verbo . . 66
Lezione Ventesima - Coniugazione di Verbo Duro
- S c r i v e r e ........................................................ » 70
Infinitivi o Fofme Nominali del Verbo . » 78
Lezione Ventesima Prima - Tempi e Modi Più Usati
Tempi Sem plici........................................................ - 8 2
Tempi C o m p o s t i ...............................................» 83
Coniugazione Negativa dei Verbi . . . 84
Lezione Ventesima Seconda - Coniugazione Positiva
In te rro g a tiv a ........................................................ » 88
Coniugazione Negativa Interrogativa . . » 90
Lezione Ventesima Terza - Forma Passiva dei Verbi » 93
Forma Indicante la Possibilità e 1’ Impossibilità » 94
Lezione Ventesima Q uarta - Altre Forme dei Verbi
- (Riflessiva, Reciproca, Causativa) . ,....» 98
Forma Indicante Prontezza . . .............. » 99
Specchio Delle Principali Forme Infinitive Ver­
bali ( A m a re ) ........................................................ » 100
Forme Infinitive in Disteso . . . . » 102
XI

Lezione Ventesima Quinta - Verbi Composti . pag. 106


Diversi Modi dell' Uso del Gerundio . . « 107
Lezione Ventesima Sesta - Costruzione del Verbo
I m p e r s o n a le ........................................................ » 110
Verbi D e r i v a t i .........................................................» 111
Osservazioni Generali sugli Infiniti (Participi e
G e ru n d i)........................................................ » 112
Lezione Ventesima Settima - Avverbio . . » 115
Lezione Ventesima Ottava - Preposizioni . . » 120
Preposizioni E n c l i t i c h e ......................................» 121
Preposizioni Posposte Indeclinabili . . » 121
Preposizioni Posposte Declinabili nel Dativo,
Ablativo, L ocativ o ............................................... » 122
Lezione Ventesima Nona - Le Congiunzioni . . » 126
Lezione Trentesima - Interiezioni . . . . » 130
Lezione Trentesima Prima - Norme Principali per
comprendere la Costruzione della frase e del
periodo T u r c o ............................................... » 133
Analisi Grammaticale - Analisi Logica . . . » 136
Lettere d ’ Augurio (Tebrik Mektuplari) . . . » 153
Lettere Commerciali (Tuccar Mektuplari). . . » 157
Dizionario Turco-Italiano , . . . » 159
Dizionario I t a l i a n o - T u r c o ......................................» 255
Nomi Propri di P e r s o n a ............................................... » 307
Principali Nomi di Stati, Città, Mari . . . » 311

CONVERSAZIONI

Prima pag. 40
S e c o n d a ........................................................................... * 42
Terza . .................................................................. » 48
Q u a r t a ........................................................................... . 5 4
Q u i n t a ........................................................................... » 69
XII

Sesta (Per v i a g g i a r e ) ...............................................pag. 80


Settima (Per v i a g g i a r e ) ...............................................» 86
Settima (Dal Com m issario............................................. » 8 7
Ottava (Per v i a g g i a r e ) ...............................................» 92
Nona (Al M e r c a to ) ........................................................ » 96
Decima (Dal D o t t o r e ) ............................................... » 105
Decima prim a (D all’ Ingegnere) . . . . » 109
Decima seconda (Alla P o s t a ) ......................................» 114
Decima terza (In V i a g g i o ) ......................................» 119
Decima quarta (Alla Locanda) . . . . » 124
Decima quinta (Saluti e Complimenti) . . . » 128
Decima sesta (Saluti e Complimenti) . . . » 132
PREFAZIONE

La lingua Turca appartiene, tra i nove g ru p p i delle


lingue del globo, a quello Uraloaltaico (1), e deriva prossi­
mamente dai Sulta n i Seigiucchi che dominavano la provincia
d i Conia (¡conia), e dai loro V assalli provenienti dalle p ia ­
nure sconfinate tra l ’ E ufrate e la Persia. N el 1227 (623
dell' E gira), fin ita la stirpe dei Seigiucchi, i Vassalli pre­
sero il sopravvento e form arono un loro Impero. Im padro­
n itisi d i Brussa, si estesero nelle vicine dom inazioni bizan­
tine. Sotto Osnian (fig lio ) divennero assoluti p adroni anche
d ell’ Iconia, ed il loro nuovo stalo indipendente prese il nome
dal Capo, e furono detti Osmanli (Ottomani, in lingua oc­
cidentale).
N el 1453 (857 d e ll’Egira) i l sesto successore d i Osman,
i l Sultano Maometto ìli, detto il Conquistatore, s ’ impa­
dronì d i Istanbul (Costantinopoli), facendola Capitale del-

(1) 1.° B an tu -S u d a n ese. - 2.° C a m ito -S e m itic o : E b re i, A rabi, ecc.


3.° C au casico , p e r es.: il G e o rg ia n o . - 4.° In d o e u ro p e o , p e r es.: S an ­
s c rito , P e rs ia n o a n tico , A rm eno, ecc. - 5.» U ra lo a lta ic o , p e r es.: il
T u rc o . - 6.° D rav id ico : A u stralia. - 7 ." M u n d a -P o lin e sia c o , p er es.:
P o lin e sia . - 8 .° In d o c in e se , p e r es.: C in ese, Siamese-, - 9.» L in g u e
d e g li In d ig e n i d ’ A m erica. (A. T r o m b e t t i ) .
XIV

l'Im pero. I l linguaggio d egli Ottomani, detto Ciagatai, e


in origine parlato solo dal popolo, acquistò, a contatto dei
Persiani ed A rabi, m olti dei loro vocaboli, specialmente ter­
m ini religiosi, filo so fic i e scientifici. Così arricchito, subiva,
per opera sopratutto d i celebri scritto ri come un R escid
Pascià, A fik Pascià, Pertev Pascià, tale profonda tra sfo r­
mazione da divenire, nel breve spazio d i 50 anni, una lingua
tutta propria, diversa completamente e d a ll’ Arabo e dal
Persiano; ritenendo però i caratteri Arabici, e creando una
letteratura che non ha nulla da invidiare alle altre lingue
orientali.
Ultimamente, dopo la guerra mondiale, i l grande S a l­
vatore e R iform atore della Turchia, M U S T A F A K Ì'M A L ,
dopo aver portato coi suoi prin cip ii e riform e la giovane
Repubblica da lu i creata a ll' altezza della civiltà europea,
volle pure rendere più fa cile a l suo popolo e ag li stranieri
V apprendimento e lo studio d ell' armoniosa Lingua Turca.
Con decreto quindi della Grande Assemblea N azionale
del 1928, imponeva l' abbandono dei caratteri arabici e l 'a -
dozione dei caratteri latini.
Creava pure una Commissione speciale per l' esecuzione
di tale decreto, aprendo immediatamente scuole diurne e se­
ra li per tu tti i ceti d i persone ed in ogni luogo, f i n nei
villaggi più remoti ; cosicché, nel brevissimo spazio d i soli
tre anni, la N azione intiera oggi legge e scrive corrente-
mente coi caratteri latini. Subito uscirono con detti caratteri
dizionari e gram matiche, libri d i lettura e poesia: una f i o ­
ritura completa d i studi e letteratura.
XV

N ella riform a, ben inteso, f u tenuto conto delle esigenze


im prescindibili d a ll' etim ologia della lingua, delle parole
derivate d a ll'A ra b o e dal P ersia n o ; e vennero anche a-
dottate molte parole straniere, sopratutto Francesi e Ita­
liane, per i term ini tecnici delle nuove scoperte ed inven­
zioni ; ma tutte fu ro n o sottoposte alle suddette esigenze, spe­
cialmente per la scrittura e la fonetica. P ronunzia-tipo è
quella d i Istanbul e le parole s i scrivono a l l ’ uso latino:
ogni suono la sua lettera.
Q uindi il nuovo linguaggio lo s i deve comprendere come
un' armonica fu sio n e d i un passato storico, d i un presente
riform atore e d i un avvenire d i perfezionam ento.
E subito confesso che ciò che m aggiorm ente m i ha spinto
a compilare il presente metodo, più che il passato storico, è
stato il presente riform atore e l ' avvenire cosi sicuro. In­
fa tti, se così non fosse, come avrei potuto io che m i trovo
in Turchia da so li II anni, senza profonde cognizioni di
Arabo e d i Persiano ; senza aver frequentato un corso p a r­
ticolare di stu d i metodici d i letteratura Turca, senza m aestri
specializzati, a zzardarm i a presentare un metodo per impa­
rare una lingua, sia pure gram m aticalm ente non complessa?
N on 1' avrei m ai potato fa re , a meno che non m i fo s s i con­
tentato d i copiare le tante gram m atiche e m etodi esistenti e
presentarli sotto nuova veste.
È stata unicamente la nuova riform a, unitamente a i m iei
accurati appunti linguistici d i 11 anni, che m i ha dato l'im ­
pulso a presentare subito questo mio metodo per invogliare
i m iei connazionali a studiare questa lingua resa ora così
XVI

accessibile. Lungi da me V idea d i aver fa tta cosa perfetta:


no ! M a sono convinto d i aver fa tto un lavoro coscienzioso
e preciso per quanto ho potuto : prim a colla fa tic a diuturna
d i tanti appunti f a t t i su l luogo ; poi col renderm i padrone
della m ateria procurandom i tutte le gram m atiche e g li
stadi che ho potuto rintracciare, com pilati da persone com­
petentissime, in italiano, latino e francese; confrontando poi
e scegliendo quello che faceva per me.
N ella disposizione gram m aticale e sintattica del mio
libro, ho seguito, per quanto m i f u possibile, i metodi mo­
derni per V insegnamento delle lingue ; e fo rse perciò ho
dovuto sacrificare un p o ’ d i quella semplicità che tanto
conta in sim ili lavori ; ma pensavo che avrebbe dovuto servire
principalm ente a persone d i una certa cultura. E qui vada
l ’ espressione della mia gratitudine a l confratello Padre
Ignazio da Vezzano sul Crostalo, appassionato cultore di
stu d i gram m aticali e Lettore nel nostro “ Collegio per le
M issioni Estere S. Giuseppe da Leonessa „ in Reggio-Em i/ia,
p er la paziente collaborazione in proposito.
Ho voluto poi f a r seguire ad ogni lezione i l piccolo d i­
zionario da im parare a memoria, g li esercizi, alcune con­
versazioni per la vita d i ogni giorno ; nè ho trascurato le
principali particolarità stilistiche con esempi to lti sempre
dai m igliori autori turchi moderni, hi fin e ho voluto cor­
redare i l metodo d i circa 5000 vocaboli Turchi con la loro
traduzione letterale, e d i circa 3500 vocaboli Ita lia n i, pure
con la loro traduzione, a ffinchè lo studioso, con questo solo
metodo, possa non soltanto fo rm a re una proposizione ed un
XVII

periodo gram m aticalm ente discreto ; ma possa anche soste­


nere una piccola conversazione, svolgere un tema, scrivere
una lettera, dire un complimento senza bisogno d i ricorrere
a d a ltr i dizionari. N ella parte gram m aticale ho cercato d i
seguire, per quanto m i f a possibile, le gram m atiche adot­
tate d a l M inistero della Pubblica Istruzione p e r le scuole
p rim arie e secondarie Turche. N e l vocabolarietto ho seguito
i l dizionario illustrato d i 40.000 vocaboli d el Prof. Ali
Seydi, compilato alla sua volta sul celebre e classico lessico
del Sjìemsettin Sami Bey.
Spero d i esser riuscito in questo mio lavoro, che, se
D io m i darà vita, cercherò d i tenere sempre aggiornato, e
completarlo con nuovi stadi, onde rendere sempre più fa cile
V apprendimento della lingua d i una fio ren te N azione che
ha ta n ti p u n ti d i contatto col nostro « B el Paese ». Avrò
cosi cooperato a ll' avvicinamento d i due popoli f a t t i per in ­
tendersi ed a ffra te lla rsi.
Che Dio benedica questo lavoro ed i volenterosi che m i
hanno aiutato fin o alla f i n e !

Bay r akl i (Smirne), Giugno 193 2


nel VI I Centenario di S. Ant oni o di Padova,

P. FRANCESCO DA SCANDIANO
M issio n a rio A p o sto lic o C a p p u c c in o .
BIBLIOGRAFIA

C o s im o C o m id a s D e C a r b o o n a n o C o s t . - P rim i p rin c ip i
della Grammatica Turca a d uso dei M issionari Ap.
d i Costantinopoli - Roma, (1794) - Sacr. Congreg. di
Prop. Fide.
A n g e l o S c a n z ia n i - Grammatica
Turca - teorico-pratica -
Tipografia A . Zellich & Fils - Costantinopoli, (1890).
I a s ig ia n - (Manuali Hoepli) - Il
P r o f . L. B o n e l l i - S .
Turco parlato - Ulrico Hoepli, Milano, (1910).
P rim i E lem enti della Lingua Italiana col corrispondente s i­
gnificato Turco e Greco volgare - ad uso delle scuole
dei RR. PP. Cappuccini nelle Missioni di Trebisonda.
- Costantinopoli, Tip. Courrier d'O rient, (1862).
V i t t o r i o D ’A r ic i - D izionarietto pratico Italo-A nglo-T urco
e Turco-Italiano con cenni gram m aticali e manuale di
conversazione a d uso degli Ita lia n i in Turchia. - To­
rino, Un. Ed. Tor. Milano, Genova, Roma, (1920).
P r o f . J. F r a n c e s c o M a o n a s c o - (C o lle z io n e P o ly g lo tt Kuntze)
- L 'Ita lia n o in Turchia. - M etodo p er parlare con f a ­
cilità i l Turco mediante la pronuncia fig u r a ta - (1908).
- Institutio ad studium linguae
R. P . M a r c o V e r o e in e r
Turcicae a d usutn M issionariorum Terrae Sanctae.
- Hierosolymis, (1872).
L a t ìn H a r f l e r ì - Nacim - Istanbul, (1928).
XX

N e c m ed in S a d ik - Tilrk A lfabesi - Istanbul, (1928).

K ô r o g l u N eçr I y a t in d a n : 2. - Biirhan C. - istanbul, (1928).


IbrahIm Necmi - TurkÇe Gramer. S in if. 4, 5, Lise ve Or-
tamektepler ve H ayat mekteplerine mahsustur. - istan­
bul. Mil. Mat. (1929-1930).
M i t â t S a d u l l a h - Yeni Tiirkçe G ramer - D ersleri S in if. 6
- istanbul S irk e ti M iir. M at. (1928-1429).
M u a lu m A h m et H a l î t K ît. - M uai. N . H alit, A h. H.
H ayat K iraati - istanbul, (1930-1931).
K a n a a t K üT tiP H A N E S i - Giizel M ektaplar. (1929-1931).
S ab ih a Z ek. - Ercüm ent Ek. M. Zeek. Yeni K iraat. B ir.
sin. R esim li A y m at. - Istanbul, (1929).
N . M a l l o u f . - Gram m aire Elémentaire de la Langue Turque
suivie de D ialogues Fam iliers - Paris, Maison Neuve
et C. (1862).
M éthode pour apprendre plus facilem ent et plus rapidement
à lire, à écrire e t à parler la Langue Turque - Con­
stantinople, Impr. Mahmoud Bey, (1895).
R . Y o u s s o u f - G rammaire Complète de la Langue Ottomane,
Turc, Persan et A rabe - C o n s ta n tin o p le , (1892).
M a l l o u f - G rammaire de la Langue Turque - Is ta n b u l,
(1887).
'F. E. L. - Leçons de Langue Turque. (Syllabaire) - Con­
stantinople, (1904).
F. E. L. - Grammaire Complète de la Langue Turque com­
prenant les trois éléments Turc, Persan, Arabe - Deux
parties - Constantinople, Typ. Lit. Ahmed. Ihsan, (1907).
- M éthode théorique et pratique
M o ïs e B e y d a l M e d ic o
pour T Enseignement de la Langue Turque - Deuxième
édition - Im. V. e H. Der-Nessesian, Constantinople,
(1908?.
XXI

F. E. L. - Leçons de Langue Turque, cours élémentaire (2. ed.)


- Constantinople, Typ Lit. Ah. Ihsan, (1909).
M o ïs e B ey d a l M e d ic o - M éthode pour V enseignement de
la lecture et de l ’ orthographe Turque - Constanti­
nople, F. Haim. (192S).
A lì S e y d ì - R esinili Yeni 40.000 lû g a ti Itavi. Tiirkçe lûga-
tlerin fra n sizc a m ukabillerini havi. Sahip ve N a siri
" Cihan kit. sah. M ihran „ - istanbul - Cihan, Mat.
(1929).
R a g ip R i f k i - (Muall. A. H. Kit.) - 15.000 kelim eli F ran­
sizca - Tiirkçe Yeni küçiik lû g a t - istanbul, Buhr.
Mat. (1930).
S. M u h t a r - Tiirkçe - F ransizca Yeni lâ g a t (Nouveau
D i­
ctionnaire Turc-F rançais) - Kanaat Kütiiphanesi. Co­
pyright by Elias B. (1930).
A n t o n io G ia d y r o i - Alunno di Propaganda Fide - D i­
zionario Turco-Italiano=Italiano-Turco - Milano,.
Ang. Bonfanti, 1834.
GRAMMATICA
LEZIO N E P R IM A - (B ir in c i D ers)

A lfab eto T urco - (Turk A lfa b esi)

LETTERE (Arfler) e FONOLOGIA (Savti)

La lingua Turca ha 29 lettere ; e sono :


A - a c o r r is p o n d e n te a l l a
letter a ita lia n a A e a ll’ araba E lif

B' - be „ » B » » Be
C; - ge » „ G » „ Gim £
C - ce n » C „ » Cim r:
i - de » „ D » „ Dal >
R
1 - e » „ E » V He f
- fe » » F » » Fe
( ghe „ n Gh » » Gain t K )
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L - Le corrispondente alla
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R - re » » R » n Re ;
S - se » S „ S in o * ( ‘- j c p )
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Si - sce » n Se » » S c in

T - te „ n T n » Te k Cj
U - u » » U n „ Vav
Ü - u U Vav
su o n o ” »
p ro n u n z ia
» >t

fran ce se fran ce se

V - ve » V V n „ Vav 3
Y - ie » » II » » Je
Z - ze » » z „ « Ze ) (k j j p )
s e m p re s d o lc e

Di queste lettere 8 sono vocali: a - e - i - 1 - o


- fi - u - ti ; le altre 21 sono consonanti.
Le lettere si distinguono in dure e dolci. (Le
grammatiche italiane dividono le vocali in cupe, a,
o, u ; e chiare e, i ; le consonanti in fo r ti e lievi).
Vocali dure: a - 1 - o - u ; dolci: e - i - 8 - u.
Consonanti dure : Q - p - t - k - s - s - f ; dolci : b -
c - d - g - g - j - l - m - n - v - y - z .
_______________________________________ :________________ _ 3

EUFONIA
A s sim ila zion e F on etica

Nella lingua Turca le parole acquistano nuove


sillabe per la flessione: declinazione e coniugazione.
Ora venendo a succedersi sillabe di suono vo­
calico o consonantico foneticamente diverso (dolce
con duro o viceversa), il suono della precedente as­
sim ila quasi sempre al proprio colore il suono della
seguente. Raramente avviene il contrario.
Alcune lettere quindi devono cambiarsi nelle loro
rispettive dolci o dure secondo le lettere precedenti
che com pongono le parole stesse. Così le daLci e, i,
ò, ii, b, d, g, vengono cambiate nelle loro relative
lettere d u re: a, i, o, u, p , t, k ; e viceversa.
Però p, t, k finali di parola diventano general­
mente dolci davanti a suffisso cominciante per vocale.
Coi caratteri arabici, le lettere cambiavano suono pur
ritenendo il medesimo segno; oggi invece coi caratteri latini
e con la nuova riforma, una lettera cam bierà segno se deve
cambiare di suono.

LEZIO N E SECONDA. - (ìk in c i D ers)

ESERCIZIO.DI LETTURA

La lingua Turca accenta sem pre l’ ultima sillaba


d ’ ogni parola, con poche eccezioni.

Lettere che s i pronunziano come in Italiano.


Baba (padre), ada (isola), adam (uomo), madam
(signora), dere (fiume), araba (carrozza), dede (nonno),
4

d e v e (c am m e llo ), v a r (vi è), k a r (neve), b a rd a k (b ic ­


c h ie re ), o d a (c am era ), a t (c av a llo ), e t (c arn e ), o t (e rb a ),
av (c ac cia ), ev (c asa ), a n a (m am m a), b ai (m ie le ) e v et
(si), az (p o c o ).

Lettere che hanno una pronunzia diversa


dall' Italiana

(1) B acak (g a m b a ), k o c a (m arito ), cam (v e tro ),


can (anim a), c e h e n n e m (in fe rn o ;, c e n n e t ( p a ra d is o ),
c e z a (p u n iz io n e ); (2) (Jab u k ( p re s to ), qan (c am p an a),
Qigek (fio re ); (3) G a z ( p e tro lio , g a s), g e c e (n o tte ),
g ib i (c o m e ); (4) lyi (b u o n o ), iy lik ( b o n tà ) ; (5) Is (la­
v o ro ), ¡sp o rta (s p o rta ), $an (g lo ria ), ^a p k a (c a p p e llo ),
§ a rk (o rie n te ), s e y (c o sa) ; (6) Ó gle (m e z z o g io rn o ) ;
(7) Ó rd e k (a n itra ); (8) Oq (tre), iim it (sp e ra n z a ), y a p ra k
(foglia); (9) Y arm (d o m an i), h a y ir (n o ), d e g ii (non è).

(1) Il c suona sempre come la g dolce italiana sia da­


vanti a i che davanti ad a, o, u, quindi bacak si pronunzia
bagiak.
(2) 11 e suona sempre dolce anche davanti alle vocali dure
a, o, u, quindi fabuk si pronunzia ciabuk.
(3) Il g suona sempre duro, come se vi fosse sempre
unito un h. Gece si pronunzia ghege.
(4) L’ y greco suona doppio ii.
(5) L' s suona se italiana davanti a i, come in sciupio.
(6) Il g con sovrapposta la lineetta curva suona h i sfio­
rato. Ógle si pronunzia ohile.
(7) L’ ii suona eu francese.
(8) L’ ii suona come a francese (duro).
(9) L’ i suona duro, da impararsi a viva voce; (ha un
suono fra 1’ i e 1' ii).
_______________________________________________________ 5

S e g n i O rtografici - (i^ aret)

In Turco oltre il punto, la virgola, punto e vir­


gola ecc., come in Italiano, si usa ancora 1’ apostrofo
per indicare un distacco della voce.
Degno di nota è 1’ accento circonflesso ( A) che
si pone generalmente sulle vocali a ed u ; e serve :
1 . per renderne dolce il suono ed allungarne la
pronunzia; per es. Selàmet (buon fine): si pronunzia
come se avesse due a - selaam et;
2 . per distinguere il duplice significato di alcune
parole; per es. àlem (mondo), alem (segnale), àdet
(abitudine), adet (numero) ;
3. per rendere dolce la lettera k , pronunciando
la lettera che segue un poco allungata, facendola se­
guire da un i appena sfiorato; per es. Kàtip (segre­
tario, scrivano), leggesi kiatip sfiorando 1’ i. Bekàr
(celibe), leggesi bekiar sfiorando 1’ /.
In Turco, come in Italiano, si fa uso delle mi­
nuscole e maiuscole.

LEZIO N E TE R Z A - ITTciincu D ers)

P a r t i del D iscorso

Le parti del discorso sono otto :


Nom e - A ggettivo - Pronome - Verbo - Avverbio
- Preposizione - Congiunzione - Interiezione.
T utte sono soggette a flessione, meno le ultime
due.
6

I l Nome - (Ìsim)

Il nome in Turco, come in Italiano, può essere


comune o proprio, concreto o astratto e di

N um ero (K em iyet) G enere (Cins)

Singolare (mtifret) Maschile (miizekker)


Plurale (cemi) Femminile (mtiennes)

11 plurale dei nomi, aggettivi ecc., si ottiene ag­


giungendo al singolare la particella ler se 1' ultima
sillaba del singolare è dolce, lar se è dura.
Es.: Boba (padre) farà al plurale babalar (i padri),
duro; Dede (nonno) farà al plurale dedeler (i nonni),
dolce.
In Turco generalmente non esistono i due generi
così distinti come in Italiano ; e per specificare se un
animale è maschio o femmina, si deve esprim erlo con
le parole erkek (maschio), d isi (femmina).
Es.: Erkek at (cavallo), d isi at (cavalla).
Per alcuni animali si hanno, come in Italiano, dif­
ferenti parole per indicare il maschio e la femmina :
per es. Tavuk (gallina), horoz (gallo).
Per i nomi propri di persona vi sono nomi per
indicare uomini e nomi per indicare donne; qualche
volta nei nomi propri e comuni si è adottato il
femminile arabo, per es. Em in, E m ine; Rahip (mo­
naco), rahibe (monaca).
In segno di rispetto si usa la parola efe n d i che
vuol dire signore, e quando si usa per le donne si
aggiunge la parola hanim (donna); e si dice per un
uomo efendim (mio signore); per una donna hanim
efen d i (mia signora donna).
N o t a - Per il suffisso possessivo « im, irti, m »
cfr. Lezione XI.

P ro p o siz io n e - (Ciimle)

Nelle proposizioni semplici, precede il soggetto,


indi il predicato ed in fine il verbo essere. Il predi­
cato resta invariabile sempre, il verbo resta invaria­
bile quando il senso non può essere confuso.
Es.: Dio è buono, A llah iyi dir che letteralm ente
si traduce: Dio buono è.
La stanza è bella, oda g iìzel d ir , (la stanza bello è).
Le stanze sono belle, odalar giìzel dir, (le stanze
bello è), ma si può m ettere il verbo anche al plu­
rale, dirler (sono).
VOCABOLARIO - (L ugat)

Abia - Sorella m aggiore Degii - N on è (negazione)


Aci - Am aro, doloroso Dir (dur) - È
Ada - Isola Dirler - Sono
Adam - Uomo E1 - Mano
Allah - Dio Et - Carne
Araba - Carrozza, vettura Ev - Casa
Az - Poco Faydali (faideli) - Utile
Aziz - Caro, prezioso, Fena - Cattivo
santo Qenq - Giovane
Bakkal - D roghiere Giizel - Bello, piacevole,
Balik - Pesce buono
Buyuk - Grande Iyi - (eyi) - Buono
Qok - Molto Ufak - Piccolo.
8

ESERCIZIO - (Temrin)

D al Turco a ll’ Italiano


1 3 2 1 3 2
Abla genq dir - Adam eyi dir - Balik fena dir -
1 4 2 3 1 3 4
A raba giizel dir - Ada biiyiik degii dir - Allah §ok eyi
2
dir - Ev faydali dir - Evler giizel dirler - E1 ufak dir
- Et iyi dir - Baliklar az aci dirler.
D all’ Italiano al Turco
1 3 2
Il droghiere è buono - La mano è utile - Iddio è
1 4 2 3
grande - Le carrozze sono molto belle - I pesci sono
1 3 4 2
utili - La casa non è piccola - La carne è buona - Le
isole sono molto piccole - L’ uomo è cattivo - La
carne non è amara.

LEZIO N E Q U A R T A - (Dòrduncii D ers)

D e c lin a z io n e
Casi e Desinenze

La lingua Turca non ha gli articoli come 1’ Ita­


liano, ma i casi come il Latino, ed una sola declina­
zione per tutti i nomi.
I casi sono sette : Nom inativo (Miicerret) - Vo­
cativo - Genitivo (Mef’ uliiieh) - Accusativo (M ei’
uliibih) - Dativo (M ef uliiileyh) - Ablativo (Mef’ ulti-
anh) - Locativo (Mef’ uliifih); - e si formano aggiun­
gendo al caso Nominativo le relative desinenze tanto
9

nel singolare che nel plurale, tenendo conto che se


la parola da declinarsi term ina in consonante, ag­
giunge immediatamente le desinenze.
Se invece term ina in vocale, prende un n eufonico
prima della desinenza del Genitivo ; e un y eufonico
prima della desinenza dell’ Accusativo e del Dativo.
Le desinenze seguono, secondo 1’ Eufonia, il
colore della sillaba che le riceve.

DECLINAZIONE

S illa b e e D esin en ze S illa b e e D esin en ze


CASI
dolci d u re

i e U S Nomili. il i a u 0
Vocat.

in “ n ,, Un Genitivo del in “ n ,, un
i “y„ u Accusât. il i “ y„ u
e “ y ,■ e Dativo al a “ <J,, a
den Ablativo dal dan
de Locativo nel da

(S u : acqua fa per eccezione suyun al genitivo sin gol.)

Il P lu ra le si ottiene inserendo tra il Nominativo


singolare e le desinenze, i suffissi ler, lar secondo
1’ Eufonia, scom parendo il “ n „ ed “ y „ eufonici.
Es.: Peder: il padre, pederin: del padre, ecc. ; peder-
ler: i padri, pederlerin: dei padri, ecc.
10

ESEMPI

N.V. Peder - Anne - - GUI - £opcii - -


Q. „ in ,, n in a un ,, n un
Ac. „ i » y i ii .> y ù
D. „ e „ V e fi e >. y e
Ab. ,, den J1 den )) den n - den
L. „ de 1} ~ de de ,, - de
11 padre La madre La rosa Lo spazzino
del padre della madre della rosa dello spaz­
ecc. ecc. ecc. zino ecc.

N.V. Av - Oda - - Koyun - Kuzu - -


Q. „ in „ ti in >> un „ n un
Ac. i » y i 11 u „ y u
D. „ a .. y a 11 a „ y a
Ab. „ dan )) ~ dan 11 dan „ - dan
L. „ da „ - da 11 da » - da
La caccia La camera Il montone L’ agnello
della caccia della camera del montone dell’ agnello
ecc. ecc. ecc. ecc.
Esem pio d’ assimilazione fonetica : kopek -
kòpegin - kopegi - kopege - kopekten - kòpekte.
Il A- si è mutato in g dinanzi a in, i, e, ed ha
attratto il d alla corrispondente dura t.
11

VOCABOLARIO - (Lùgat)

Anne - Madre Kòpek - Cane


Bas - Testa Koyun - Montone
Bo^ - Vuoto Kuzu - Agnello
Din - Religione Làtif - G entile, G razioso
Dogru - Giusto Oda - Camera
Dolap - Arm adio Peder - Padre
Dolu - Pieno Sadik - Fedele
Efendi - Signore Tem iz - P ulito
Geq - Tardi Var - Vi è, vi sono
Giin - Giorno Uzun - Lungo
Hava - Aria, tempo, atmo­ Yok - Non c’ è, non vi
sfera, clima sono.

ESERCIZIO - (Temrin)

D al Turco a l i Italiano
Hava qok fena dir - Kópek sadik dir - Dolap
dolu dur (J) - Dolaplar giizel degii dir - Din faydah
dir - Kuzu ufak dir - Hava fena dir - Anne qok eyi
dir - Odalar temiz degii dir - Adada gok kopek var -
Evde kuzu yok tur (2) - Odada efendi yok tur.

■ D a ll’ Italiano a l Turco

Il padre è molto buono - 11 montone è molto


utile - L’ agnello è grazioso - Gli armadi sono vuoti -
Il giorno è lungo - Il tempo è molto cattivo - Nella
(1) D ur per dir, per assimilazione fonetica.
(2) Tur per dir, sempre per assimilazione fonetica.
12

carrozza non vi sono i signori - In casa vi è il gio­


vine signore - La testa è molto piccola - Le camere
sono vuote.

L E ZIO N E Q U IN T A - (B esin c i Ders)

V alore d ei C asi

Il nom inativo si usa quando il nome fa da sog­


getto. Es.: La casa è bella, Ev g iizel dir.
Il genitivo corrisponde al nostro complemento di
specificazione ed ha una costruzione tutta particolare,
che chiamasi in turco iza fe t, che vuol dire unione di
due parole, una complemento dell’ altra.
1. - Se il complemento di specificazione indica
proprietà, allora si fa precedere il complemento di
specificazione al genitivo, e la parola specificata si
mette all’ accusativo seguito dal suffisso pronom i­
nale, suo.
Per es.: La porta della casa, si traduce letteral­
mente della casa (al genitivo) la porta sua (all’accu­
sativo col suffisso suo) (1) - Eviti kapisi. - La casa
del signore é bella - E fendinin evi giizel dir - che
letteralm ente si tradurrebbe (del signore la sua casa
bella è).
(1) Il suffisso personale "suo,, è i per le parole che ter­
minano in consonante dura ; i per quelle che terminano in
consonante dolce ; s i per quelle che terminano in vocale
dolce; su per quelle che terminano in vocale u.
cfr. Lezione XI.

2. - Se invece questo complemento di specifica­


zione è indiretto e si riferisce in modo generale al*
1’ oggetto, allora si fa precedere il complemento di
specificazione al nominativo e la parola specificata
all’ accusativo col suffisso pronom inale come sopra.
Es.: Porta di casa - Ev kapisi - che letteral­
mente si traduce (la casa la sua porta).
3. - Se il complemento di specificazione indica
invece 1’ origine della cosa, o la materia di cui è for­
mata si mettono, specificazione e cosa specificata, al
nominativo facendo precedere il complemento.
Es.: La casa di legno - Odun ev -, che letteral­
mente suona (legno casa). - Tubo di ferro - D em ir
boru - (Ferro tubo).
Il dativo corrisponde al complemento di moto a
luogo (a, alla, allo).
Es.: Vado a casa: Ève gìdiyorum , - che letteral­
mente suona: a casa vado.
V accusativo, oltreché usarsi nei due casi di u-
nione con le parole (izafet), usasi ancora come attri­
buto determ inato del verbo attivo.
Es.: Io amo il pane - (Ben ekm ek seviyorum ). -
Io amo il pane che è in questa bottega - (Ben bu diik-
kà n d a ki (che è in questa bottega) ekm egi seviyorum ).
N o ta - Il k finale di ekmek si cambia per eufonia in g.
L’ ablativo corrisponde al complemento di moto
da luogo e per luogo ed al complemento d’ agente.
P er es.: Vengo da casa - Evden geliyorum - (dalla
casa vengo). - Io passo per casa - Evden ge(iyo-
rum - (dalla casa passo).
14

Il locativo corrisponde al complemento di stato


in luogo (in, nel, ecc.)
Es.: Il signore è in casa - E fendi evde dir - (Il
signore in casa è).
VOCABOLARIO - (L iìgat)

A 5 - A ffam ato Ceviz - Noce


Agile - Aperto Demir - Ferro
Àdet - A bitudine Diinya - Mondo
Ari - Ape ince - Fino, acuto
Asker - Soldato 1lag - Medicina, rimedio
Banka - Banca 1$ - Lavoro, affa re
Bina - E dificio, costru­ Kalem - Penna
zione Kapi - Porta
Boru - Tubo Kilise - Chiesa cristiana
Buz - Ghiaccio Odun - Legno
Carni - Moschea Hafif - Leggero
Can - Campana

ESERCIZIO - (Temrin)
D al Turco a ll’ Italiano
Diinyada gok adam var. - Ceviz hafif odun degii
dir. - Kilisenin kapisi gok giizel dir. - Odanin kapisi
agik tir. - Kuzu eti gok eyi dir. - Askerin binasi gok
biiyiik tur. (1) - Annin isi gok faydah dir. - Pedarin
ilàgini aci dir.
D a ll’ Italiano al Turco
La medicina del droghiere è utile. - La carne
■di montone non è buona. - Nella camera vi è
(1) tiir, per eufonia.
15

1’ armadio di noce. - La porta di casa non è leggera.


- La porta della chiesa è di noce. - L’ armadio della
stanza è vuoto. - Il cane della sorella maggiore è
affamato.

L E ZIO N E S E ST A — (A ltin c i D ers)

A ncora d e ll’ U so d el C om plem ento


d i S p ecificazion e - (Iza fet).

Come si usa il complemento di specificazione nel


singolare, così usasi pure se i termini sono al plu­
rale. Allora le particelle del genitivo si aggiungono
al termine fatto plurale con la solita regola del ler
o lar.
P er es. : La porta della casa - Eviri k a p isi. - Le
porte della casa - Eviti kap ila ri. - Le porte delle
case - E vlerin kapilari.
L’ orologio d ’ oro è prezioso - A ltin saat kiym etli
dir. - Gli orologi d ’ oro sono preziozi - Aititi saatlar
kiym etli dir (dirler) - che letteralm ente si tradurrebbe
(D’ oro gli orologi prezioso è (sono).

VOCABOLARIO - (L ùgat)

Af - Perdono Dere - Fiume, ruscello


Agaq - Albero Dii - Lingua
Altin - Oro, d ’ oro Doktor - Dottore
Bozuk - Guasto Diiz - P iatto, uguale
Qabuk - Presto Ekmek - Pane
Dam - Tetto Fare - Topo
16

Giil - Rosa Hekim - Medico


Giinah - Peccato Kap - Vaso
Giines - Sole Kiymetli - Prezioso
Haber - Inform azioni, Liman - Porto
nuove Renk - Colore
Havadis - Avvenim enti, Saat - Orologio (ora)
notizie Zor - D ifficile

ESERCIZIO - (Temrm)
D al Turco a ll’ Italiano
Giil rengi gok giizel dir. - Altin saatlar gok kiy-
metli dir. - D oktorlann haberleri faideli dir. - Caminin
kapilari bozuk tur. - Limanin isleri gok uzun dur. -
Ceviz agaglari gok temiz dir. - Askerlerin saatlari
dogru dur. - Evin dami bozuk tur.
D a ll’ Italiano a l Turco
Il perdono del padre è molto caro. - L’ albero di
noce è molto utile. - Il ghiaccio del fiume è rotto. -
Le penne dei soldati sono leggere - Le medicine dei
dottori sono giuste. - Il lavoro del droghiere è leggero.
La Chiesa del porto è aperta. - I topi di casa sono
molto piccoli.

LEZIO NE S E T T IM A - (Y ed in ci D ers)

A g g e ttiv o - (S ifat)
Come in Italiano così in Turco 1’ aggettivo qua­
lifica e determina il nome. Sette sono le varie specie
di aggettivi : qualificativi - derivati - composti - nu­
m erali - indefiniti - possessivi - dim ostrativi.
17

A g g e ttiv o Q u a lifica tiv o - (T avsif S ifa ti)

L’ aggettivo indicante una qualità precede il nome


e resta invariabile.
Es. : Bella casa (Giizel ev) - Case belle ( Giizel
evler).

Gradi d e g li A g g e ttiv i - (S ifatlarm D ereceleri)

L’ aggettivo qualificativo ha tre gradi : positivo,


comparativo, superlativo.
Positivo, se indica una semplice qualità. Es.: Pane
buono (Eyi ekm ek).
Comparativo, se indica un paragone, e può es­
sere comparativo di m aggioranza, di m inoranza, di
uguaglianza.
Il com parativo di m aggioranza (riighan) si forma
prem ettendo all’ aggettivo 1’ avverbio: più, più di,
molto più . . . . (Dalia, daha ziyade, daha gok).
Quello di m inoranza (duniyet), prem ettendo: meno,
meno di, molto meno, (a z , daha az, ecc.).
Quello di uguaglianza (miisavat), prem ettendo :
come, cosi, quanto, tanto, nel medesimo grado di,
in misura d i . . . (K adar, gibi, derecesinde, raddesinde).
11 superlativo si forma prem ettendo le particelle :
il più, in modo straordinario, estrem am ente, m oltis­
simo, ali’ ultimo grado, ecc. (en, fevkalàde, pek, son-
derece, ecc.) e può essere assoluto (mubalàga) o re ­
lativo (tafdii).
2
18

Sin tassi dei Gradi C om parativo e Su p erla tiv o R elativo

11 secondo term ine di paragone precede, in caso


ablativo, immediatamente il primo, per i gradi com­
parativi di maggioranza e minoranza; in caso ablativo
o genitivo, per il superlativo relativo; in nominativo
per il com parativo d ’ uguaglianza e il' superlativo
assoluto.
Es.: Positivo - La casa è grande, (ev biiyiik tiir).
Comparativo d i m aggioranza - La casa è più
grande della stanza, iev odadan dalia biiyiik tur). -
La casa è molto più grande della stanza, (ev odadan
dalia ziyade - dalia gok - biiyiik tur).
Comparativo di m inoranza - La stanza è (molto)
più piccola della casa, (oda evden - dalia - az biiyiik
tiir).
Comparativo d i uguaglianza - 11 padre è buono
quanto (nella medesima misura, nel medesimo grado)
la madre, (peder anne g ib i - kadar, derecesinde, rad-
desinde - eyi dir). Che letteralm ente si traduce : il
padre quanto la madre buono è.
Superlativo assoluto - il sole è bellissimo, (giìnes
g a yet - fevkalàde, pek, sonderece - giizel dir).
Superlativo relativo - La rosa è il più bel fiore,
(giil fifek lerin - cigeklerden - en giizel dir.
N o t a - L ’ a g g e ttiv o in d ic a n te c o lo re si p u ò a n c h e r e n ­
d e re s u p e r la tiv o a s s o lu to ra d d o p p ia n d o la p rim a s illa b a e in ­
te rp o n e n d o u n a c o n so n a n te d o lc e o a s p r a (in, b, p) sec o n d o
1’ a ss im ila z io n e fo n e tic a .
Es.: Beyaz (bello), bembeyaz (bellissimo). - S a n (giallo),
sapsari (giallissimo). - Yesil (verde), yem ye^il (verdissimo). -
K irm izi (rosso), kip kirm izi (rossissimo).
19

VOCABOLARIO - (Lùgat)

Akil - Intelligenza, ra­ Kugiik - Piccolo, giovane


gione M aden - Metallo
Akilii - Intelligente Misir - Grano turco
Az - Poco Miikàfat - Premio, ricom ­
Bir - Un, uno, una pensa
Ceza - Pena, castigo Orman - Foresta
(¿igek - Fiore Pazar - Mercato
Qocuk - Fanciullo Perde - Tendine, cortine
Daha - Più Rahibe - Monaca
Daha az - Più poco Rahip - Monaco
Daha ziyade - Molto più Sarap - Vino
Derece - Grado Ses - Voce
Fark - D ifferenza Sicak - Caldo
Fevkalàde - Straordinario Sonderece - Ultimo grado
Gayet - M oltissim o Soz - Parola, prom essa
Gibi - Come Siit - Latte
Kadar - Quanto Soguk - Freddo
Komsu - Vicino di casa Vazife - Dovere, compito

ESERCIZIO - (Temrin)

D al Turco all' Italiano


Altin demirden daha ziyade kiymetli bir maden
dir. - Altin demirden daha az faideli dir. - Siit §arap
kadar eyi dir. - £ocuk fevkalàde akilii dir. - Altin
madenlerden en kiymetli dir. - Rahibin fazifesi gayet
zor dur. - Komsunun ormam adadan daha biiyiik tur.
- Misir ekmegi az iyi dir. - Sicak sarap aci balik
gibi fena dir.
20

D a ll’ Italiano al Turco


11 vicino di casa è un uomo straordinariam ente
buono. - Il castigo del fanciullo è molto grande. -
La carne è buona quanto il pane. - Il latte è molto
più buono del vino. - L’ intelligenza del monaco è
necessaria al sommo grado. — Il grano turco è meno
buono del pane. - Le parole di Dio sono sante. - Il
mercato del pesce è molto piccolo.

LEZIO N E O T TA V A - (S e k iz iu ci D ers)

A ggettiv i D erivati e C om posti - (M urekkep S ifa tla r)

Molti nomi si trasformano nel loro equivalente


aggettivo nei seguenti modi :
1. - Aggiungendo al nome le particelle li - li -
lu - lil secondo 1’ eufonia della parola.
Es.: Akil (intelligenza) - Akilli (intelligente).
Terbiye (educazione) - Terbiyeli (educato).
Itaat (obbedienza) - Itaatli (obbediente)
Sut (latte) - Siitlti (lattifero).
Su (acqua) - Sulu (acquoso).
G 6z (occhio) - Gòzlii (occhiuto, che ha occhi).
Izmir (Smirne) - izmirli (Smirniotto).
Istanbul (Costantinopoli) - Istanbullu (Costanti­
nopolitano).
2. - Aggiungendo al nome le particelle lik - h k -
lu k - Itik.
Es.: Ki§ (inverno) - Kisltk (invernale).
Yaz (estate) - Yazhk (estivo).
21

Gòz (occhio) - Gòzliik (occhiali).


Yagmur (pioggia) - Yagtnurluk (piovoso, man­
tello da pioggia).
Come in Italiano così in Turco coll’ aggiunta di
speciali suffissi si può rendere 1' aggettivo vezzeggia­
tivo, diminutivo, peggiorativo, ecc.
Es.: Beyaz (bianco) - Beyazimsi, beyazca (poco bianco,
bianchetto).
Eksi (agro, acido) - Eksimsi (agretto, acidetto).
Sari (giallo) - Sarimtirak (giallognolo).
Kalm (grosso) - Kalinca (grossetto).
Hafif (leggero) - Hafifge (leggerino).
Taze (fresco) - Tazecik (molto fresco),
lnce (sottile) - Incecik (molto sottile).
Ufak (piccolo) - Ufacik (molto piccolo).
Biiyiik (grande) - Biiyiicek (molto grande).
VOCABOLARIO - (L ugat)

Beyaz - Bianco Piring - Riso


Eksi - A gro, acido Sari - Giallo
Elbise - A biti Su - Acqua
Fakat - Ma Tas - P ietra
Goz - Occhio Taze - Fresco
ince - Sottile Terbiyeli - Educato
Kalin - Grosso Tiirkge - L ingua turca,
Kis - Inverno alla turca
Kurtias - S to ffa Uzak - Lontano
Lezzet - Gusto, piacere Vakit - Tempo
Lezzetli - Gustoso, p ia ­ Ve - E
cevole j Yakin - Vicino
Lisan - Lingua ! Yaz - E state
22

ESERCIZIO - (Temrinj

D al Turco a l i Italiano

Buz beyazca dir, fakat sut bembeyaz dir. - Vakit


altindan daha kiymetli dir. - Yazlik elbise kisliktan
daha hafif dir. - Yazin taze su gok lezzetli dir. -
Qok akilli adam terbiyeli dir. - Taslar biiyiicek tir. -
istanbullu gocuklar lzmirli kadar akilli ve terbiyeli
dir. - Adamin gozleri gayet aziz dir.

D a ll’ Italiano a l Turco

La lingua turca è molto utile e non è difficile. -


Il colore bianco è più bello del giallo. - La mano del
fanciullo è poco bianca. - La casa del vicino è lonta­
nissima, ma !a casa del droghiere è vicinissima. - La
lingua dei Costantinopolitani è più piacevole di quella
degli Smirniotti. - Nel mondo vi sono molti uomini
buoni e molti cattivi. - Oli abiti invernali non sono
leggeri. - Nell’ estate la carne di pesce è molto gu­
stosa.

LEZIO NE N O N A - (Dokuzuncu D ers)

N um eri e A ggettivi N um erali - (Sayi Sifatlari)

Gli aggettivi numerali si formano aggiungendo al


cardinale la terminazione: inci per 1’ ordinale, er per
il distributivo, de bir per il frazionario. (Eufonia).
23

1 2 3 4

CA R D IN A LI ORDINALI D I S T R IB U T I V I FR AZI ON ARI


(asli) (riitbi) (tevziì) (k esri)

1 - bir P rim o - birinci A uno a uno -


b irer
2 - iki Secon. - i k i n c i A due - i k i ç e r M età - y a r i m
3 - üç Terzo - i i g u n c i i A tre - ü ç e r Un terzo - i i g t e
4 - dòrt Quarto - D ó r - A quattro - b i r (di tre uno)
d u n cii dòrder ecc. - d o r t e b i r
5 - b e? ecc. ■ b esin ci ecc. - beçer b e s d e bir
6 - alti a ltin ci altiçar a ltid a bir
7 - yedi yedinci yediçer y ed id e bir
8 - sekiz sek izin ci sek izer sek izd e b ir
9 - dokuz dokuzurfcu dokuzar d o k u z d a bir
10 - o n onuncu onar o n d a bir
11 - o n b i r on b irinci on birer on b ird e bir
12 - o n i k i on ikinci o n ik is e r o n ik id e b ir
20 - y i r m i y irm in ci yirm içer y irm id e bir
30 - o t u z otu zu n cu otuzar o tu z d a bir
40 - k i r k k irkinci k irk a r l i r k t a b ir
50 - elli ellinci e lliçer e llid e b ir
60 - a ltn n s a ltalen ici a ltm isa r altm i^ d a bir
70 - y e tm i s yetm i$ in ci y e tm ise r y e tm i^d e bir
80 - seksen sekseninci seksener sek sen d e bir
90 - d o k sa n doksam nci doksanar d o k sa n d a bir
100 - y iiz y u zu n cii y iizer y u z d e bir
1 0 00 - b i n bininci biner b in d e bir
1000000 m ily o n m ily o n u n cu m ily o n ar 1 m ily o n d a bir

Usasi aggiungere ai numeri la particella lik - h k


- lu k - per indicare la moneta equivalente in piastre.
Es.: Una piastra : b irlik ; d u e : ik ilik ; ù(liik,
beslik, onluk, ecc.
24

VOCABOLARIO - (Liìgat)

Ay - Mese Saat - Ora


Qeyrek - Quarto Pul - Francobollo
Dakika - Minuto Sehir - Città
Daima - Sempre Sene - Anno
Qece - Notte Sokak - Via, strada
Gecelik - Veste da notte Terzi - Sarto
Giinah - Peccato Tiiccar - Mercante
Giindiiz - Giornata Tuz - Sale
Haita - Settim ana Ttizlu - Salato
Kurus - P iastra (corri­ Vatan - Patria
sponde a 20 cent.) Zayif - Debole
Lira - Lira turca (circa Zavalli - D isgraziato,
20 lire italiane) povero

ESERCIZIO - (Temrin)

D al Turco a ll’ Italiano


Bir senede iig yiiz altnus bes giin var, elli iki hafta,
on iki ay. - Bir ayda otuz giin var, bir giinde yirmi
dort saat var, bir saatta altmis dakika var. - Kom-
sunun evinde tig saat var; birinci fevkalàde giizel
dir, ikinci ufak dir, ugiincii bozuk tur. - Kisda, gece
giinden daha uzun dur. - Saatta dort geyrek var. -
Sehirde elli terzi var, besde bir zavalli dir.

D a ll’ Italiano al Turco


Nella via vi sono molte case, tre quarti sono
bianche e pulite, un quarto non sono pulite. - In una
lira (turca) vi sono cento piastre, in una piastra 40
25

para. - La sorella maggiore ha quindici monete da


cinque (monete da cinque, tutta una parola - besltk)
- D’ estate le notti sono corte ed i giorni lunghi. - I
mercanti cattivi sono sem pre disgraziati. - In un
mese vi sono quattro settim ane e un quarto.

LEZIO N E D EC IM A - (Onuncu D ers)

A g g ettiv i In d efin iti - (M flphem Sifatlari)

Gli aggettivi indefiniti sono ¡seg u e n ti: B ir (uno)',


herbir (tutt’ uno), bir cok (alcuni), hiq (nessuno), hig
bir (nemmeno uno, nessuno), baska (altro), bazi
(qualche), diger (altro), hep (tutto, tutti), h angi (quale),
her hangi (qualunque), her hangi bir (quale), kag
(quanto, quanti), birkag (qualcuno, alcuno), biitiin
(tutto, tutti), aym (medesimo), nice (quanti, quanto),
n a sil (come), birtakim (un pezzo), sair (altro, di­
verso), (o k (molto), òyle, sdyle, boy le (tale), bir kim se
(qualcuno, un certo).

N o t a . - Biitiin, bazi, aym , oyle, nice, diger, bastia, v o ­


g lio n o o r d in a r ia m e n te i n o m i c h e li s e g u o n o a l p lu r a le , m e n tre
g li a ltri her, herhangi, higbir, birkag, bir, oyle, b ir (ta le ),
v o g lio n o i n o m i c h e li s e g u o n o s e m p r e a l s in g o la re .
Es.: Biitiin adam larda a k il var (in tutti gli uomini vi è
l’ intelligenza). - B azi (ocuklar gok terbiyeli, bazi cocuklar
terbiyeli degii d ir. (Qualche fanciullo è molto educato, qual­
cuno non lo è). - H ig bir ta§ h a f i f degii d ir. (Nessuna
pietra è leggera). - B a zi lisanlar g a yret zor dur. (Alcune
lingue sono molto difficili).
26 ----

VOCABOLARIO - (Lùgat)

Ayni - Medesimo Hep - Tutto, tutti


Ba^ka - Altro Hepsi - T utti
Baska - L ’ altro Her hangi - Qualunque
Baskasi - Un altro Her hangi bir - Quale ?
Bazi - Qualche Hig - Nessuno
Bir <jok - Alcuni Hig bir - Nemmeno uno
Birkag - Alcuno, qual­ Kag - Quanto, quanti
cuno Nasil - Come
Birtakim - Un pezzo Nice' - Quanto, quanti
Biitun - Tutto, tutti Óyle, bòyle, soyle - Tale,
Diger - Altro quale
Hangi - Quale ? Sair - L ’ altro, diverso

ESERCI ZI O - (Temrin)

D al Turco a l i Italiano
Birinci ev beyaz ve temiz dir, ikinci biiytik ve
sari dir. - Ikinci sokakta evler iiger dir, iigiincii ikiser
dir. - Ufak gocuk qok akilli dir, diger biiyiik zavaih dir.
- Diinyada bazi adamlar eyi (dir), bazilari iena dir. -
Tiiccarda gok balik var, fakat qok bozuk tur, (il
mercante ha). - Giinah daima fena dir. - Sehirde
birka? terzi var, fakat hepsi eyi dir. - istanbulun
binalari biiyiik ve gtizel dir.

D all’ Italiano al Turco


Nella prima stanza della casa vi sono due ten­
dine: una è bianca, 1’ altra rossa. - Nessun uomo nella
città di Smirne è disgraziato. - 11 mercante ha (nel
27

mercante vi è) molte vesti da camera: alcune bianche,


alcune gialle. - Come sono belle le vie della città di
Roma! - 1 francobolli sono sempre piccoli. - Il sale è
necessario, ma non è prezioso. - Nell’ estate il pesce
salato è molto gustoso. - Alcuni fanciulli sono iti
casa, alcuni sono in strada.

L E ZIO N E D EC IM A P R IM A - (O n b irin ci D ers)

A g g ettiv i P o ssessiv i - (M ùlkiyet S ifa tla ri)

Oli aggettivi possessivi derivano dai pronom i per­


sonali e sono indeclinabili, con una sola termina­
zione p er tutti i numeri e generi italiani.

Mio - Nostro -
Benim (di me) B izim (di noi)
Mia - N ostra -
V ostro - . . ..
Senin (di te)
Vostra - SlZln (dl V0I)
Suo - (di lui) Loro - O n la rin (di loro)
Onun
Sua - (di lei)

Servono ordinariamente come predicati e com­


plementi oggetti ; se invece sono attributi, vengono
sostituiti dai seguenti suffissi possessivi enclitici ( 1),
tenuto conto dell’ Eufonia. Il com posto si declina re­
golarm ente.

(1) Si chiamano enclitiche certe particelle che si appog­


giano alla parola precedente formando corpo con essa.
2iì

Si adoperi quindi
se la parola termina se la parola termina
per vocale per consonante
Mio - m ini im um iim
T uo - n in in un Un
Suo - si si su sii i l u ii
Nostro - m iz m iz m uz miiz im iz im iz um uz iimiiz
Vostro - niz niz nuz niiz iniz in iz unuz iiniiz
Loro - si si su sii i i u ii
N o ta - Per distinguerlo dal pronome suo, si deve far
precedere alla cosa posseduta 1' aggettivo d i loro - onlarin.
Es.: Il loro babbo: onlarin babasi ; i loro babbi: babalari.

Per il plurale si aggiunge la terminazione plurale


lar - ler fra il nome e la particella.
Es. (Padre) Baba (Madre) Anne
mio (padre) Babam mia (madre) Annem
tuo „ Baban tua „ Annen
suo „ Babasi sua „ Annesi
nostro „ Babamtz nostra „ Annemiz
vostro „ Babamz vostra „ Anneniz
loro „ Babasi loro „ Annesi
cfr sopra la Nota.
nostri (padri) B aba/anniz | nostre (madri) Anne/ermiz
(Libro) Kitap (Amico) Dost
mio (libro) Kitabim mio (amico) Dostum
tuo „ Kitabin tuo „ Dostun
suo „ Kitabi suo „ Dostu
nostro „ Kitabimiz nostro „ Dostumuz
vostro „ Kitabiniz vostro „ Dostunuz
loro „ Kitabi loro „ Dostu
cfr sopra la Nota.
miei (libri) Kitap/arim | miei (amici) D ost/arim
--------------------------------------------------------------------------------------------------- 2 9

E mentre, a tutto rigore, si dovrebbe dire : il mio


libro mio: benim kitabim , quale espressione di legit­
timo ed assoluto possesso, pure in pratica si tralascia
generalmente l’ aggettivo e si m ette solo la enclitica
corrispondente. Es.: (il mio libro) kitabun.

VOCABOLARIO - (L ugat)

Baba - Padre Sizin - Vostro


Benim - Mio Yag - Olio
Bizim - Nostro Yatak - Letto
Defter - Quaderno (re­ Yol - Via, sentiero
gistro) Yorgan - Coperta del
Dost - Amico letto
Diisman - Nem ico Yiiz - Faccia, su p erficie
M ektup - Lettera Yiiziik - Anello
O nlann - Loro ! Zabit - U fficiale
Onun - Suo Zarf - B usta
Senin - Tuo Zeytin - Oliva

ESERCIZIO - (Temrin)

D al Turco a ll' Italiano

Evin gok giizel ve biiyiik tur, sizinki ufak ve temiz;


degii dir. - Babaniz gok eyi dir, lakat annesi zavalli
dir. - Evlerimiz uzak tir, sizin yakin dir. - Mektuplar-
ìmizm zarflari daima tem iz dir. - Tiiccarm izin zeytin
yagi Qok fena dir. - Odamin yatagi beyaz dir, yor-
ganlanmiz hafif dir. - D ostlariniz gok tur, diisman-
lariniz az dir.
30

D all’ Italiano al Turco

Le lettere dei vostri amici sono molto lunghe. -


Le vie della mia città sono molto belle. - 11 mio
anello è d ’ oro, il tuo è di ferro. - 1 miei peccai'
sono grandi, ma il perdono di Dio è ancor più grande.
- Le sue notizie sono molto brutte, le mie sono molto
buone (belle). - Le coperte del vostro letto sono
molto leggere. - 1 loro nemici sono molto intelligenti,
i nostri non lo sono (intelligenti).

LEZIO NE DECIM A SECONDA


(On ik in c i D ers)

A ggettivi D im o stra tiv i - (l§aret Sifatlari)

Oli aggettivi dimostrativi, come i possessivi, hanno


una sola term inazione per i due generi italiani, ma
sono declinabili, cfr. Lez. XIV, pag. 35).
Questo - Bu Questi - B unlar (vicino a chi parla)
Codesto - Su Codesti - Sunlar (vicino a chi ascolta)
Quello - O Quelli - Onlar (lontano da chi parla
e da chi ascolta).
Es.: Questo libro - bu kitap, quella casa - o ev,
■codesto amico - su dost, Questi libri - bu kitaplar, ecc.
Quando si vuol indicare la località yer (luogo)
invece di dire: questo luogo - bu yer, codesto luogo
- su yer, quel luogo - o yer, si usa dire: bura, sur a,
ora.
31

VOCABOLARIO • (L ùgat)

Agag - Albero Ki - Che (che trovasi)


Bahge - Giardino Kirik - Rotto
Bu - Questo Kirmizi - Rosso
Ciimle - P roposizione, Koku - Odore, p ro fu m o
fr a s e Miirekkep - Inchiostro
(¿anta - B orsa, cartella O - Quello
Erken - Presto, di buon­ Semiz - Grasso
ora Siyah - Nero
Geg - Tardi Su - Codesto
Hokka - Calamaio Ug - P unta
Kalem - Portapenna Yaprak - Foglia
Kellme - Parola Yuksek - Alto

ESERCIZIO - (Temrin'i

D al Turco a ll’ Italiano

Bu bahge biiyuktur (1). - Su ev yiiksektir. - O


koyun semizdir. - O kalemin ucu kiriktir. - Bu gigegin
kokusu giizeldir. - O agacin yapraklari saridir. - Su
hokkadaki (2) miirekkep kirmtzidir. - Su gantanin kita-
plan temizdir. - Babamda ug ev var, birinci ve
ikinci uzaktir, iiguncu bahgemdedir. - Burada gok
gigek var.

(1) In questa frase, come in tutte le altre che seguiranno,


il verbo essere si unisce all’ aggettivo seguendo 1’ uso co­
mune tenendo sempre conto della legge eufonica.
(2) Che trovasi nel calamaio, (di codesto calamaio).
32

D a ll’ Italiano al Turco


Questa vostra cartella è pulita, ma quella del
vostro vicino è brutta. (K om sunuzdaki, quella che ha
il vostro vicino). - Questo suo vino rosso è buono,
ma codesto suo bianco è cattivo. - Questi alberi della
vostra foresta sono molto alti. - Quell’ uomo è onesto.
- Il mio dottore è molto bravo (buono), il tuo non lo
è. - II letto che si trova nella sua stanza è rotto,
quello che si trova nella mia è buono. - I suoi agnelli
che trovansi nel giardino sono grassi. - In quel luogo
vi sono molte piante.

LEZIO NE D EC IM A TE R ZA - (On TJpuncii D ers)

P ron om i - (Zam ir)

Vi sono sei sorta di pronomi:


Personali (Sahis), - D im ostrativi (isaret), - Pos­
sessivi (Mulkiyet), - R elativi (Miitedair), - Interro­
g a tivi (istifhami), - Indefiniti (Miiphem).

P ro n o m i P erso n a li - (§ah is Z am irleri)

I pronomi personali possono essere : di prima


persona (Miitekellim), di seconda persona (Muhatap),
di terza persona (G aip), e sono :
per il singolare per il plurale
Io - ben Noi - biz
Tu - sen Voi - siz
Egli, essa - o Essi, esse - onlar
33

e si declinano nel seguente modo :


Io - ben tu - sen egli, essa - o
di me - benim di te - senin di lui, di lei - onun
me - beni te - seni lui - onu
a me - bana a te - sana a lui - ona
da me - benden da te - senden da lui - ondan
in me - bende in te - sende in lui - onda

Noi biz voi - s iz loro - onlar


di noi • bizim di voi - sizin di loro - onlarin
noi b izi voi - siz i loro - o n la n
a noi ■ bize a voi - size a loro - onlara
da noi bizden da voi - sizden da loro - onlardan
in noi bizde in voi - sizde in loro - onlar da

Degno di nota è il pronom e personale kendim


(io stesso); e fa :
Io stesso - kendim Noi stessi - ken d im iz
Tu stesso - kendin Voi stessi - kendiniz
Egli stesso - kendi Essi stessi - kendileri
e si declinano regolarm ente.
N.B. - Nella lingua Turca, come nella Francese,
in segno di rispetto si usa sem pre la seconda p er­
sona plurale (voi, siz).
VOCABOLARIO - (L ùgat)

Ben - Io Bir az - Un poco


B erber - Barbiere Cömert - Generoso
Binare - Povero uomo, Qürük - Marcio, guasto
m iserabile Deli - P azzo
3
34

Deniz - Mare Saglam - Forte, sano,


Ders - Lezione buono
Di§ - Dente Sen - Tu
Di$gi - D entista Yalan - B ugia
Fikara (fukara) - Povero Yalanci - B ugiardo
Kendim - lo stesso Yavas - Piano
Nazik - Delicato Zengin - Ricco
O - E g li

ESERCIZIO - (Temrin)

D al Turco all’ Italiano - (Tiirkgeden ìtalyancaya)

Benim iki kitabim var, biri biiyiik, biri ufak (1). -


Bende iki kitap var, biri beyaz, biri ktrmizi (2). -
Ben bir zengin adam degili'm (non sono), fakat gok
còraertini (sono). - Sen zengins/n (sei), fakat yalan-
cisin isei). - O tiiccar bir bigarè adamdir. - Bizde
yalan hig yoktur. - Biz yalanci degil/z (non siamo). -
Sende yirmi dis var, on ikisi saglam, digerleri giiruktiir.
- Kendimizde bir defter var, kalem hig yoktur.

(D all’ Italiano al Turco - (italyancadan Tiirkfeye)

Io non sono un uomo pazzo, ma un uomo giusto.


- Voi non siete ricchi, ma molto generosi. - Questo
pane è un poco guasto. -11 mare è molto grande. - Il

(1) L e t t e r a l m e n t e si t r a d u c e : d i me due miei lib ri vi


sono, ecc.
(2) L e tte r a lm e n te si t r a d u c e : in me sono due libri, d i ­
v e r s a l a c o s tr u z i o n e , m a u g u a l e il s ens o.
35

vostro barbiere ha 13 denti guasti e 10 buoni. - lo


stesso non sono buono. - Loro sono uomini molto
forti. - L’ uomo m iserabile non è pazzo. - I poveri
non sono uomini delicati. - 1 vostri mercanti sono
molto più bugiardi dei nostri. - Nella casa del vostro
giardino vi sono due alberi: il primo è guasto, l’altro
è sano.

L E ZIO N E D EC IM A Q U A R T A
(O ndordiincu D ers)

P ro n o m i D im o stra tiv i - (l$aret Z am irleri)

I pronomi dim ostrativi sono eguali agli aggettivi


dimostrativi e diconsi pronomi quando fanno le veci
del nome, e sono :

Questo - Bu -S u
Codesto Quello - 0
di „ - Bunun - Sanun
di „ di „ - Onun
„ - Burnì - Sunu„ „ - Onu
a „ - Buna - Suna
a » a „ - Ona
da „ - Bundan da „
- Sundan da „ - Ondati
in „ - Bunda in „
- Sunda in „ - Onda
Questi - B unlar Codesti - Sun la r Quelli - Onlar
di „ - B unlarin di „ - Sunlarin di „ - O nlar in
PPÌ1
ecc.

P ron om i P o ssessiv i - (M ù lk iyet Z am irleri)

Questi pronomi possessivi sono formati col geni­


tivo dei pronomi personali e 1’ aggiunta del pronome
relativo k i (che trovasi, il quale è, ecc.).
36

B en im ki-U mio I Seninki - Il tuo On unki - Il suo


B iz im k i-Il nostro S izin k i -Il vostro O nlarinki Il loro
e si declinano :
Il mio - benimki, del mio - benim kinin, al mio -
benimkine, mio - benim kini, dal mio - benimkinden,
nel mio - benimkinde.
Al plurale: Benim kiler, benim kilerin, benimkilere,
ecc., e come questo così si declinano gli altri.
Il k l messo in fine dei nomi denota anche la
proprietà e la località, ecc.
Es.: O rm andaki adam (1’ uomo che trovasi nella
foresta). - Bahcedeki a g a f (1’ albero che è in giardino).
- B endeki kalem (il portapenna che trovasi presso di
me, che io ho). - B ugiinkù (quello di oggi), D iinkil
(quello di ieri), ecc.
VOCABOLARIO - (L iìgat)

Benim - Mio ! lgin - P er (regge il geni­


Bizim - Nostro tivo di persona)
Bugun - Oggi Ihtiyar - Vecchio (di p er­
Daha - Ancora sona)
Divan - D ivano Ile - Con (regge il genit.
Dua - Preghiera personale)
Dudak - Labbra Kadin - D onna
Dui - Vedova Ki - Che
Dun - Ieri Onlarm - Loro
Duvar - Muro Onun - Suo
Erken - D i buon’ ora, Senin - Tuo
presto Sizin - Vostro
Eski - Vecchio (di cosa) Yarin - Domani
Fabrika - Fabbrica Yeni - Nuovo (di cosa)
37

ESERCIZIO - (Temrin)

D al Turco a ll’ Italiano - (Tiirkgeden Italyancaya)


Bizim igin fikaralar daima goktut, fakat onlan
igin zenginler fenadir. - Benim ev ve senin fabrika,
yakindir. - Benim ve senin divan odam dadir, be-
nimki guzel ve yeni, seninki eskidir. - Validen ihtiyar-
dir, fakat daha gok giizeldir. - Kadmlar daima zaifdir
onlar daima gengtir.

D a ll’ Italiano al Turco - (ìtalyancadan Turkgeye)


Il signor Ahmet (Ahm et) è sem pre con voi ; è un
uomo molto giusto. - Le due case che sono (ki) nel
mio giardino sono vostre: 1’ una è grande, 1’ altra
molto piccola. - I libri di questa cartella (ki) sono
miei. - Il mio muro di casa ed il tuo sono troppo
vicini. - La sua fabbrica è vecchia; la nostra è nuova
e bella. - Per me la preghiera della vedova è santa.
- Oggi il tempo è molto cattivo. - Q uesta povera
donna vecchia è molto robusta. - Questo fanciullo
con me è molto buono, con te è cattivo.

L E Z IO N E D EC IM A Q U IN T A - (O n b esin ci D ers)

P ron om i R elativi - (M utedair Z am irleri)

11 pronom e relativo è ki: che, il quale, la quale,


e serve tanto per le persone che per le cose ed è
per sè indeclinabile. Però per declinarlo vi si ag­
giunge il pronome personale della terza persona.
38

Es.: Quale (Ari) - del quale (k i onun) - al quale


(Ar/ ona), ecc. - Ho un cane che è molto piccolo (bir
kdpegim var k i pek ufaktir).

Spesso però la proposizione relativa viene sop­


pressa :
1. - scomparendo affatto il pronome relativo e
riducendo il verbo a un participio dello stesso tempo
e numero (sopprimendolo invece se è una voce del
verbo essere) coll’ aggiunta di un suffisso possessivo
corrispondente e concordato, quanto alla persona,
col senso della proposizione di cui fa parte;
2. - usando il verbo al participio in en.
Es.: 1. Il fanciullo che io ho visto è buono -
Gbrdiigiim focuk eyi dir - che letteralm ente suona :
Mio veduto fanciullo buono è. - Ho un cane che è
molto piccolo - Pek u fa k bir kópegim var - re­
stando soppresso il pronome relativo la frase viene
ad essere più elegante, e si traduce letteralmente :
Molto piccolo un cane mio ho.
2. L’ uomo che viene è buono Gelen adam eyi
dir - che letteralmente si traduce : 11 veniente uomo
buono è.

Pronom i In terrogativi - (istifh a m i Z am irleri)

I pronomi interrogativi sono tre : Kim , c h i? -


Mangi, quale? - Ne, che cosa? c h e ? - e si declinano
nel seguente modo:
39

Nom. K im ? - ch i? Ne? - che cosa?


Gen. K im in? - dichi? Nenin? - di che co sa?
Acc. K irni? - „ Neyi? - „ „
Dat. K im e? - a „ N eye? - a „
Abl. Kimden? - da „ Neden? - da „ „
Loc. Kimde? - in „ N edeì - in „ „
Plurale Kimler? - Quali? Neler? - Che cose?
ecc. ecc.
Nom. H angim iz? - quale di noi? H angi - quale?
Gen. H angim izin? - di (invariabile)
Acc. H angim izi?
Dat. H angim ize? - a
Abl. H angim izden? - da
Loc. H angim izde? - in
Plurale H angilerim iz?- quali di noi?
ecc.
Kim fa le veci di persona, ne di cosa, hangi sia
di persona che di cosa.

VOCABOLARIO - Lùgat)

Aksam - Sera Hangi - Quale ?


Bayrak - Bandiera Hasta - Am malato
Bayram - Festa Hayir - Felice, buono, bene
Dag - M ontagna Ki - Chi, quale, che
Duman - Fumo K im ? - Chi?
Elma - Pomo Kiiqiik - Piccolo
E§ek - A sino Ne - Che cosa?
Fazla - D i più, eccedente Sabah - M attino
Fiat - Prezzo Sise - B o ttig lia
Fikir - Idea Yesil - Verde
40

ESERCIZIO - (Temrin)

D al Turco a ll’ Italiano - ( Tiìrkgeden ìtalyancaya)


Bu oyle bir adamdir, ki hepsi seviyorlar (amano). -
Bu elmalardan hangisini dalia ziyade seviyorsun? - Siseye
yakin elmayi seviyorum (amo). - Sabahlariniz hayir
olsun! (siano). - Gordiigiin (che vedete) kiigiik esek
hastadir. - Bizdeti ne istersiniz ? (volete ?)- Sizden giizel
elma ve bir kag ekmek isterim (voglio). - Fikiriniz fena
degii, fakat Qok zordir. - italyan bayragi iig renkli dir:
beyaz, ye$il, kirmizi. - Bu isi hangimiz yapacak? (farà).

D a ll’ Italiano al Turco - (ìtalyancadan Tiirkgeye)


La bandiera turca è di due colori : rosso e bianco.
- Da chi di noi sono sortite (giktiler) queste buone
idee? - Che cosa volete dal nostro ammalato? - Che le
vostre sere siano felici ! - Quale è il prezzo di questo
asino ? (si tradurrà letteralm ente : questo dell’ asino
il suo prezzo quale è - nedir). - Nel mio armadio vi
sono due vesti da notte : una bianca e una rossa.
Quale v o lete? - Chi ha mangiato (yedi) il mio pom o?
- La lettera che io ho scritto (yazdigim ) questa mat­
tina è molto lunga.
1.» C O N V E R S A Z I O N E - (Miikàleme)
Buon giorno, signo Sabahlar hayir olsun efendim,
re, come s ta ? „ M attin i felici sian o m io sig n o re,
nasilsiniz?
com e siete ?
Grazie. Sto (sono) Tesekkiir ederim gok iyi yim,
G razie vi faccio, m o lto b e n e sono,
molto bene. E lei
ve siz nasilsiniz ?
(voi) come sta ? „ e voi com e s ie te ?
41

L E Z IO N E D E C IM A S E S T A - (On A lt m c i D ers)

P ro n o m i In d efin iti - (M iipliem Zam irler)

I pronomi indefiniti derivano dagli aggettivi inde­


finiti, ed i principali sono : Filàn (un certo) ; biri
(uno, un certo, qualcuno) ; kim se (nessuno); hig kim se
(niuno); hep (tutto, tutti).
Essi sono declinabili eccetto hep (tutto, tutti) che
si declina solo unito ai suffissi possessivi della te rz a
persona singolare, e prim a e seconda persona plurale
del pronome personale, si, m iz, n iz, e farà : hepsi,
hepsinin, hepsine, ecc. (tutti, di tutti, a tutti) -
hepim iz (noi tutti) - hepiniz (voi tutti).
VOCABOLARIO - (L ùgat)

Aci - Am aro Hamal - Facchino


Bai - Miele Hamam - Bagno
Biri - Uno, qualcuno Hep - Tutto, tu tti
£iinki, giingii - Perchè Hirsiz - Ladro
Dar - Stretto Hig kimse - N essuno,niuno
Emir - Ordine Kahve - C affè
Filàn - Un certo Kar - Neve
G ayret - Ardore, zelo Kimse - N essuno
G ay retli-Zelante, ardente Komiir - Carbone
Gaz - Petrolio Muzir - Nocivo
Genis - Largo Nigin - Perchè?
Gok - Cielo Pahalli - Caro
Gol - Lago Seker - Zucchero
Golge - Ombra Tatli - Dolce, gradevole
Gii? - D ifficile Ucuz , A buon mercato
42

ESERCIZIO - (Temrin)

D a l Turco a ll’ Italiano - (Turkgeden italyancaya)

Hepimizden en ufagi, o daha eyidir. - Bu aksatn


evinizde, hig kimse yoktur. - Kahve sekerden daha
pahallidir ; fakat gok faidelidir. - Su gocuk vazifesini
gayret ile yapiyor (fa ). - Tiirk hamami dar ve kugiiktiir.
- Hamal, bu komùrii kimseye verme, (non darlo) -giinki
benim dir. - Nigin o isi yapiyorsunuz ( fa te ) ? Kimden
emir aldimz (avete ricevuto) ? - O isi yapiyoruz giinki
babamzdan emir aldik (abbiamo ricevuto).

D all' Italiano al Turco - (italyancadan Turkceye)

Il petrolio è molto a buon mercato. - Il miele è


più dolce dello zucchero. - Il cielo ha il medesimo
colore del Iago. - T utte le cose sono difficili per il
fanciullo cattivo e facili per il buono. - V ombra
delle piante è nociva ai fiori - Di notte un certo
uomo entrò (girdi) nella mia stanza. - Di tutti voi il
più intelligente è il più grande. - Nel nostro giardino
questa mattina non vi è nessuno. - “ Mercante, questo
buon zucchero non darlo a nessuno, perchè lo voglio
io „ (ben istiyorum).

?.» C O N V E R S A Z I O N E - (M ukà le m e)

“ Buona sera, signora. ‘ Aksamlar hayir olsun hanim


Di grazie, ha visto efendi, lùtfen annemi
la mia mamma ? di g razie
gorduniizm u? „
ha visto
________________________________________________ - 4 3

Buona sera, piccino “ Aksamlar hayir olsun ya-


mio. La tua mamma vr’u m, anneni bir saat ev-
1’ ho vista un’ ora vel, garsida gordüm. „
fa al mercato. „
Ove è andata? „ “ Nereye gitani^ ? „
Non lo saprei. „ “ Bilmem. „
Grazie. Andrò a cer­ “ Te^ekkiir ederim; aram aga
a c e rc a rla
carla; addio. „ gidecegim, Allaha ìsmar-
an d rò ladlk. „

LE Z IO N E D E C IM A S E T T IM A
(Oli Y e d in c i D ers)

V erb i - (F iille r )

In Turco la coniugazione dei verbi si scosta molto


dalla coniugazione italiana. Nelle grammatiche turche
moderne poi non si fa distinzione tra modi e tempi-
che son detti indistintamente: siga. Noi invece chia­
meremo i modi siga, e i tempi zam ati ; venendo cosi
meglio precisata e facilitata la struttura dei verbi;
i quali m entre potrebbero sem brare a prim a vista
molto complicati e difficili, pure, davanti ad uno
specchio ben ordinato, diventano facilissimi.
Vi è Una Sola Coniugazione per tutti i v erb i; la
quale, ben inteso, tiene conto dell’ eufonia della pa­
rola; e quindi la caratteristica modale dell’ infinito m ek,
cambierà in m ak nei verbi con radicale dura ; e così
relativamente, nel corso della coniugazione, cambie-
ranno le altre caratteristiche e le desinenze perso­
nali. Si im parerà molto facilmente in pratica.
Noi enumeriamo S ei Modi: cinque con significata
quasi uguale ai modi italiani; e uno ottativo.
44

1. - Indicativo.
2. - Imperativo (Em ir).
3. - Soggiuntivo ( Temermi) che esprim e pre­
ghiera, desiderio.
4 . - Ottativo (Viicubi) che esprime un bisogno,

una necessità.
5. - Condizionale ( Temermi, Sarti).
6. - Infinitivo, che comprende il Participio e il
Gerundio.
I tempi si distinguono in tempi semplici e com­
posti. 1 tempi semplici sono tre : Presente (Hat),
Passato (Mazi), Futuro (ìstikbal). Tutti gli altri tempi
sono composti e derivano da questi tre.
II tempo presente abbraccia due forme diverse:
1.“ presente (Hai). Ha significato momentaneo ed
esprime 1’ azione che vien com piuta nell’ atto che si
parla. Es.: Io mangio pane (ora), (Ekmek yiyorum ).
2.° presente (M uzari). Denota che 1’ azione vien
fatta abitualmente e può benissimo riferirsi anche al
passato e molto meglio al futuro.
Per es.: Che fate ogni giorno ? M angio pane (l'h o
mangiato, lo mangio, lo mangerò) (Ekm ek yerim ).
Così vi sono due specie di passato :
1.° Passato certo (Suhudi m azi). Ìndica un’azione
passata, ma certa, che fu veduta e conosciuta di
scienza propria.
Es.: E venuto Luigi (Luiciyi geldi), cioè: è venuto
e 1’ ho visto.
2.° Passato narrativo (si dice) (N a klì m azi). In­
dica un’ azione passata incerta, saputa o conosciuta
indirettam ente.
45-

Es.: È venuto Luigi? È vertuto (si dice che sia


venuto ; lo so perchè altri 1’ ha detto, ma non 1’ ho-
visto) (L uiciyi gelmis).

SPECCHIO DEI MODI E TEMPI E LORO SIGNIFICATO


IN CORRISPONDENZA ALLA NOSTRA LINGUA ITALIANA

M O D I E T EM PI SE M P LIC I - (Basii Stgalar)


M odo Indicativo
( Presente momentaneo (Hai)
Presente ^ p resente duratiiro (M u za ri)
j Passato certo (Su h u d i m azi)
assato 'i p assato incerto, narrativo (N a klì m azi)
Futuro - (ìstikbal). Esprime il futuro e sostituisce
anche il condizionale italiano di supposizione.
M odo Im perativo - (Emir)
Non c’ è nessuna distinzione di tempi.
M odo S o g g iu n tiv o P resen te - (Tentenni)
Esprim e un desiderio, una preghiera.
M odo O tta tiv o P resen te - (Viicubi)
Esprime un bisogno, una necessità, un’ obbliga­
zione. *
M odo C o n d izio n a le - ( Sarti)
Esprim e i vari modi e tempi condizionati dalla
particella: se ...., eccettuato 1’ imperativo.
Modi In fin iti
Infinito (M astar) - Participio - Gerundio.
Quasi tutte le nostre proposizioni secondarie rela­
tive, in Turco diventano participiali e gerundive.
46

I DU E P R IN C IP A L I VERBI A U S IL IA R I

ESSERE e AVERE
Questi due verbi, pur ritenendo ciascuno la sua co­
niugazione, hanno però modi uguali. Essere, oltre che
difettivo, è anche enclitico nel presente indicativo (1).
Essere (O lm ak) (che vuol dire anche D ivenire)
Indicativo
P r e s e n t e - (H a i)
Io sono - im, im, um, um
Tu sei - sin , sin, siin, sun
Colui è - dir, dir, diir, dur
Noi siamo - iz, iz, iiz, uz
Voi siete - sin iz, sim z, siiniiz, sunuz
Coloro sono - dirler, dirlar.
1.° P a s s a t o - (!j>uhudì raazi) 2.« P a s s a t o - (N a kli mazi)

Io era - idirn Io sono stato - ìm isim


■- idin - ìm issili
- idi - im is
- idik - im isiz
- idiniz - im issin iz
- idiler - im isler
C o n d i z i o n a l e - (Sar ti) P a rticipio
Se io sono - ìsem Se noi siamo - ìsek Stato - im is
- ¡sen - iseniz - id i
- ¡se - iseler
Tutti gli altri tempi derivano dal verbo divenire.
(1) Q u e s t o t e m p o n o n si u s a m a i solo, m a si u n is c e ai
n o m i e d ag li a g g e t tiv i coi qu a li f o r m a p r e d i c a t o n o m i n a l e . -
fcs.: Io sono ri c c o - z e n g i n im; s o n o fa n c iu llo - g o c u g am.
47

VOCABOLARIO - (L ügat)

Ba^ - Testa Dalgalt - Tempestoso


Baskàtip - Prim o segre­ Dana - Vitello
tario Damla - Goccia
Bey - Nobile Evvel - Prim a, tempo f a
Borg - Debito Firtina - Tempesta
Qaki - Temperino Frenk - Europeo
Qarsi - Mercato Qazete - Giornale
(Jay - Tè Kàtip - Segretario, scri­
Qesit - Specie vano
Qekig - M artello Sonra - Dopo
(¿ivi - Chiodo Simdi - Ora, presente-
Qorap - Calza mente
Dalga - Onda

ESERCIZIO - (Temrin)

D al Turco a ll’ Italiano - (Tùrkgeden ìtalyancaya)


Hepimizden ziyade o adam daha zengindir. - Sen 50-
cuksun, fakat fikirlerin gok dogrudur. - Bir sene evvel
Ankarada idim. - Babam on sene evvel zengin imis
simdi iukarayiz. - Sabah erken deniz gok dalgali idi.
- Bir kag giin evvel Istanbulda oyle bir firtma var (vi)
imis ki biitiin adamlar korkm uslar (ebbero paura). -
Diin garsida dana eti gok ucuzdu, bugiin gok pahalh.
- Zabitlerin bas kàtibi gok akilli bir adam dir.

D a ll’ Italiano al Turco - (italyancadan Tiirkceye)

Un mese fa in questo mercato le calze erano a


molto buon mercato, oggi sono carissim e. - Prima
48

gli Europei erano molto intelligenti e molto ricchi,


oggi sono molto bugiardi. - Qualche giorno fa ero a
Smirne. - Venti anni fa gli Smirniotti erano molto
ricchi, oggi sono poveri. - Questa mattina sono am­
malato, ma tu sei molto sano. - Che specie di chiodi
è q u esta? (sono questi?) - Ieri il mare era così tem ­
pestoso che tutti gli ufficiali avevano paura (erano
paurosi).

3.» C O N V E R S A Z I O N E - (Mukàleme)

“ Buon giorno, signorina. “ Sabahlar hayir olsun,


Suo fratello è in casa? „ kizim efendi, biraderi-
niz evdemi di r ? „
“ No. È uscito di casa “ Hayir, efendim, bu sa-
questa mattina di buon’ bah erken evden gikti. „
ora
“ Dove è andato? „ “ Nereye gitti ? „
“ È andato da nostro zio „. “ Amcamiza gitti. „
“ Avrei bisogno di ve­ “ Onu gòrmege ihtiyagim
derlo. A che ora ritor­ var, saat kagta avdet
nerà ? „ edecek ? „
* Rientrerà (ritornerà) al- “ Aksam yemegi vaktin-
1’ ora del pranzo. „ de. „
“ Grazie.Verrò dopo pran­ “ Tesekkiir ederim, yeme-
zo all’ una. 1 miei ri­ kten sonra birde gele-
spetti. „ cegim. Hurmetlerimiz. „
49

LEZIO NE D E C IM A O T T A V A
(Oli S e k iz in c i D ers)

Avere - (M alik O lm ak) (divenire p o ssessore)

11 verbo avere nei tempi semplici, eccetto che nel


presente, vien formato aggiungendo al verbo essere
la particella var (ho); nei tempi com posti vien for­
mato, come il verbo essere, dai tempi del verbo d i­
venire.

in d ic a tiv o

P r e s e n t e (H a i)

lo ho - B enim var dir (di me c’ è)


Tu hai - Senin ,, ,,
ecc. Onun ,, „
B izim ,, ,,
S izin ,, ,,
O nlarin ,, ,,

Si può anche dire


- Bende var d ir (in me è)
- Sende ,, ,,
- Onda „ „
- B izde „ „
- Sizde „ „
- O nlarda ,, ,,

N o t a - d ir si p u ò a n c h e t r a l a s c i a r e c o m e s o t t i n t e s o .
4
50

1.° P assato - ($uhudi mazi) 2 ° P a s s a t o - (Nakli mazi)


I q ho avuto,
Io aveva - Var idim e b b i , ecc. - Var imisim
ecc. - ,, ¿din - ,, im issin
- „ idi - ,, im is
- ,, id ik - „ im isiz
- ,, idin iz - ,, im issiniz
- „ idiler - ,, im is ter

Si può anche dire come al presente benim var


idi - benim var im is.

In me vi era In me vi fu
Bende var idi Bende var im is
Sende „ ,, Sende ,, ,,
Onda „ ,, Onda ,, „
B izde „ „ B izde „ „
Sizde „ „ Sizde ,, ,,
Onlarda ,, ,, Onlarda ,, „

Condizionale - (Sarti)

Se io avessi - Bende var ise (varsa)


- Sende „ „
- ecc.
- Benim „ „

I nfin it iv o P articipio
M alik olm ak Var iken (avente)
(Avere) ,, im is (avuto)
ESSERE e AVERE
T em pi d eriv a ti dal verb o D iv en ire ( Olmak)

F u t u r o - (is ti kba l)

Diverrò, sarò, avrò - Ben olacagim


(diverrei, sarei, avrei) - ,, olacaksm
olacak
olacagiz
olacaksiniz
olacaklar
benim olacak ecc.

I m p e r a t i v o - (E mir) S oggiu n tiv o - (ì lti za m i)

ivieni, sii,abbi Che io divenga, sia, abbia


Tu - ol olayim
Colui - olsun olasin
Noi - olalim ola
Voi - olunuz olahm
(olun) olasiniz
Coloro - olsunlar olalar

C o n d i z i o n a l e - (M u z a r i ?ar ti ye )

e io fossi, se io avessi, se io divenissi


Ben olursam - o benim olursa (se fosse
„ olursan ecc. mio, ecc.)
,, olursa
„ olursak
„ olursanaz
,, olursalar
52

C o n d iz . P res. N arrativo C ondizionale N arrativo


(Hikàye hai ?artiye) (Hikàye sariiye)
se io avessi, fossi, dive­ Se io fossi stato, se io
nissi, (avrei avuto, sarei avessi avuto, se fossi
stato, divenuto) divenuto
olacaktim Ben olursa idim
olacaktin ,, olursan ,,
olacakti ecc.
olacatik
olacaktm iz
olacaktilar

O t t a t i v o - (Viicubi) O t t a t iv o N a rrativo
(Hikàye viicubi)
Bisogna che io sia, che Bisogna che io sia stato,
io abbia, che io divenga abbia avuto, sia divenuto
olm aliyim olmali ydim
olm ahsin olm ali ydin
olm ali olm ali yd i
olm ahyiz olm ali y d ik
alm ahsiniz olm ah y d in iz
olm alilar olm ali y d ila r
E come questi, altri pochi tempi composti deri-
vano dal verbo divenire.

VOCABOLARIO - (Lùgat)

Eger - Se Firga - Spazzola


Figi - Barile, botte Firsat - Occasione
Fidan - Arboscello Gemi - Vascello, nave
Fil - E lefante Gezme - Passeggiata
Gida - Alim ento, cibo Avdet - Ritorno
Giimiis - Argento Hayvan - A nim ale
Giimriik - Dogana Koy - Villaggio
Gurultu - Rumore, tum ulto j Memleket - Nazione, paese
Hapis - P rigione \ Memnun - Contento
Hareket - P artenza, mo- Sehir - Città
vimento Vapur - B attello, p iro-
Harp - Guerra scafo

ESERCIZIO - (Temrin)

D al Turco a ll’ Italiano - (Turkgeden ìtalyancaya)


Iki halta evvel benim bir giizel atnn vardi. -
Eger sizin biiyiik bir ev, ve guzel bir bahgeniz var ise
(varsa), gok zengin olacaksm iz. - Eger biz fakir isek
bizim ev ufak olacaktir. - Adam memnun olmak
¡gin dogru olmalidir. - Bir kag giin sonra bu vapur
denizde olacak. - Babamin avdeti gok tath olacak. -
Hapishane temiz ve biiyiik olmalidir. - Giimrugiin figi-
lari gok pahali idiler. - O fil gok Iena bir hayvan imis.

D a ll’ Italiano al Turco - (ìtalyancadan Tiirk(eye)


L’ alimento di quegli animali era troppo poco. -
Dopo qualche mese il ritorno della nostra mamma
sarà molto gradevole. - Due anni fa avevo un bel­
lissimo elefante. - Se questo fanciullo fosse ricco,
avrebbe bellissim e calze e bei vestiti. - Bisogna es­
sere buoni per essere giusti. - 1 villaggi di questa
nazione erano tutti piccoli. - Le città di una grande
nazione devono essere molto pulite. - Il vapore che
oggi è nel mare, ieri era a Costantinopoli.
54

4.» C O N V E R S A Z I O N E - (MüUleme)

* Signore, che ora è ? „ “ Efendim saat kaç ? (ora


quante ?)
“ Sono le sei; p erchè? „ “ Alti dir; niçin? „
“ Perchè devo andare alla “ Çünki yedi buçukta gez-
passeggiata alle sette meye gitmeliyim. „
e mezzo. „
“ Con chi? „ “ Kimin ile? „
“ Con mia mamma ; e bi­ “ Validemi ile, fakat der-
sogna che abbia finita simi bitirmeliyim. „
la mia lezione. „
“ Vuoi che io ti aiuti a “ Derslerinizi yapmak için
fare la tua lezione? „ yardimmi istermisiniz?,,
“ G razie. Entro un’ ora “ Tesekkür ederim, bir
finirò. „ saatsonrabitirecegim „

LEZIO N E D EC IM A N O N A
(On D okuzuncu D ers)

M odi e T em pi S em p lici

In ogni verbo è necessario distinguere la radi­


cale (parte invariabile), dalla caratteristica modale-
temporale e dalle desinenze personali (parti varia­
bili).
Per 1’ unione dei suffissi delle caratteristiche mo­
dali alla radicale, e delle desinenze personali alle ca­
55

ratteristiche modali, rispetto ai verbi dolci o duri,


cfr. 1’ Eufonia: er - a r ; di - d i; dii - d u ; m is -
m is) - miis7 - mus) *; cek - c a k ; e - a ; m eli - m a h ;
se - sa.

D e sin en ze P erson ali

S ingolare

1. -im, -im, -iìm, - um


2 . -sin, -sin, -sun, -suri

P lurale

1. -iz, -iz, -iiz, -uz


-ik, -ik, -iik, -uk
2. -siniz, -sim z, -siiniiz, -sunuz
3. -ler, -lar.

I tempi che nella l . a plurale terminano in -ik,


-ik, -iik, -uk, nelle seconde persone perdono s ini­
ziale.
T utti i tempi possono diventare condizionali
con 1’ aggiunta della caratteristica se alla propria ra­
dicale.
56

MODI FINITI -

Caratteristiche Modali-Temporali Semplici

‘ Imperativo Indicativo Soggiuntivo Ottativo Condizion. TEMPI

radicale -tyor -e -meli -se 1. P re s .

c <D -er 2. „
o sz <D
w o > 1. P ass.
CL> •j7? :/3 -di
C c/5
o a)
-mis 2. „
c; <D O
Q. O cu -ecek F uturo
o T*

Sev -iyo r
hj
Q;
-'i iì - er

a -d i
I n d ic a t iv o

tu ìì - mis

ìì -eceh
Co
S o g g iu n tiv o . „ -e

•§
O t ta tiv o ,, -m eli

C o n d iz io n a le „ -se

(1) sev-di y d i m ; sev-di y m i s i m ; sev-di y s e m - (2) se v - e c e g im


57

T E M P I S E M P L I C I

Desinenze Personali dall’ !nd cativo di ESSE RE nei tempi :


P re s e n te | 1. P assa to 2. P a ssa to C o n d iz io n a to

Momentaneo Narrativo Tradizionale Condizionale

- ini -idim -im isim - isem

11 ii y>

11 ii a
>) 1 > 11 )i
i> )> 11 11

-um -dum -rnusum -sam

-im -(i)dim -(i)misim ~{i)sem

-(i)m -idim (1) -im isim (1) -isem (1)

-im -idim -(i)misim *1


-im (2) -Um -misim 1f

-im (3) -idim -im isim >}

-im (4) -ydim -imisim


> 11

-im (5) -idim (6) -im isim


) —

- (3) sev-eiyim - (4) sev-meliyim - (5) sev-sem - (6) sev-seydim.


58

CONIUGAZIONE DI VERBO

Tem pi Sem plici e Composti

INDICATIVO

1. P r e s e n t e P resente N a rr a tiv o
(Hai) . (nostro imperfetto)
(Hikàye hai)
Io amo, tu ami, ecc. Io amavo, io avevo amato
Sev iyor um Sev iyor dum
san dun
da
uz duk
sunuz dunuz
lar dular

2. P resen te P r e s e n t e N a rr a tiv o
(Muzari) (Hikàye muzari)
Io amo, amerò, ecc. Io amavo, io amerei se....
Sev erim Sev er dim
,, ersin „ ,, din
er jì >t di
,, eriz ,. ,, dik
,, ersiniz ,, ,, d isiniz
,, erler „ „ dirler
59'

DOLCE — (AM A R E - Sevmek)

(Basii ve Murekkep Sigalar)

INDICATIVO

P resente T r a d iz io n a l e P resente C o n d iz io n a t o
(Rivayet hai) (§artiye hai)
Si dice che io amavo,
avevo amato Se io amo
Sev iyor musimi Sev iyor sarti
,, ,, m ussun ,, ,, san
„ ,, mus tt » sa
,, ,, m usuz „ „ sak
,, ,, m ussunuz „ „ sa m z
,, ,, m uslar „ „ salar

P r e s e n t e T r a d iz io n a l e P resente C o n d iz io n a t o
(Rivayet muzari) (iyartiye muzari)
Si dice che io avevo amato Se io amo, amerò, ecc.
Sev er m isim Sev e r serri
,, ,, inissin ,, ,, seri
„ „ m is » tì
,, ,, m isiz ,, ,, sek
,, ,, m issiniz „ „ seniz
,, „ m isler „ „ seler
60

1. P a s s a t o (c e r t o ) P assato N a rr a tiv o
(§uhudi mazi) (Hikàye suhudi mazi)
Ho amato, amai Io avevo, ebbi amato
Sev dim Sev di ydim
„ din „ „ ydin
„ di » -, yd i
„ dik „ ,, ydik
,, diniz ,, ,, yd in iz
,, diler ,, ,, ydiler
o ppure: sevdi idim
2. P assato (in c er to ) P a ssato n a r r a t iv o
(Nakli mazi) (Hikàye nakli mazi)
Ho amato, amai !o ebbi amato
Sev misim Sev m is tim
,, missin ,, „ fin, ecc.
„ mis oppure:
,, m isiz Sevm is idim
,, m iss in iz ,, idin, ecc.
,, mister
F uturo F uturo N a rr a tiv o
(istikbal) (Hikàye istikbal)
Io amerò, amerei Avrò amato, avrei amato
Sev ecegim Sev ecek tim
,, eceksin ,, „ tin
„ ecek n H
„ ecegiz ,, ,, tik
eceksiniz „ ,, tiniz
„ ecekier „ „ tiler
oppure :
Sevecek idim
61

P assato T r a d iz io n a l e P assato C o n d iz io n a to
(Rivayet suhudi inazi) (iyartiye suhudi mazi;
Dicesi che ebbi, avevo am. Se ho amato o ebbi amato
Sev d i ym isim Sev di ysem
,, ,, y m iss in „ „ ysen
„ „ ym is ,» yse
„ „ ym isiz „ ,, ysek
,, ,, ym issin iz „ „ yseniz
,, „ y m ister „ „ yseler
oppure: sevdi im isim oppure: sevdi isem
P assa to T r a d iz io n a l e P assato C o n d iz io n a to
(Rivayet nakli mazi) (ipartiye nakli mazi)
Si dice che io avessi Se io ebbi amato, avessi'
amato, ecc. amato
Sev m is m isim Sev m is sem
,, „ m issin ,e cc. ,, „ sen, ecc.
oppure: oppure:
Sevm is im isim Sevm is isem
im issin, ecc. ,, isen, ecc.
F u tu r o T r a d iz io n a l e Futuro C o n d iz io n a to
(Rivayet istikbal) (Sartiye istikbal)
Si dice che io avrò amato Se io amerò, io amerei
che avrei amato se....
Sev ecek m isim Sev ecek sem
,, ,, m issin „ sen
,, „ mis 11 11 se
„ ,, m isiz „ 1, sek
,, ,, m issin iz „ „ seniz
„ „ m ister ,, ,, seler
oppure : o ppure:
Sevecek im isim
) Sevm ek isem
I m pe r a t iv o P r e s e n t e

(Emir)

Sev ama tu
„ sin ami colui
„ elim amiamo noi
„ in iz (sev in) amate voi
„ sinler amino coloro

So g g iu n t iv o So g g iu n t iv o N a r r a t iv o
(iltizami) (Hikàye iltizami)
Che io ami Che io amassi
Sev eyim Sev e idim
„ esin ,, e idin
>> £ ecc.
„ elim
,, esiniz
„ eler

O t t a t iv o O t t a t iv o N arr a tiv o
(Vtìcubi) (Hikàye viicubi)
Bisogna che io ami Bisognava che amassi
Sev meliyim Sev m eli ydim
„ m elisin 11 „ ydin
„ meli ecc.
„ m eliyiz
,, m elisiniz
„ me li ter
63

I m perativ o F uturo
(Emir istikbal)

Sev eceksin amerai tu


}> ecek am erà colui
ecegiz am eremo noi
}} eceksiniz am erete voi
>> ecekler ameranno coloro

S o g g iu n t iv o T r a d iz io n a l e S o g g iu n t iv o C o n d iz io n a to
(Rivayet iltizami) (Sartiye iltizami)
Si dice che io amassi, Se io amassi, se io
che avessi amato avessi amato
Sev e im isim Sev e isem
„ e im issin „ e isen
ecc. ecc.

O t t a t iv o T r a d iz io n a l e O t t a t iv o C o n d iz io n a t o
(Rivayet viicubi) (§artiye viicubi)
Si dice che bisognava Se bisogna che io ami,
che io avessi amato am assi, ecc.
Sev m eli ym isim Sev m eli ysem
,, ,, ym issin „ „ ysen
ecc. ecc.
6-1

C o n d izio n a le di S u p p o s iz . C o n d iz io n a le N a rr a tiv o
(iltizaini sarti - Temenni) (Hikàye iltizami sarti)
Supposto che io amassi, Se io amavo, se io
se io amo, se io amavo avessi amato
Se v sem Sev sem idim
,, seri „ „ idln
„ se ecc.
„ sek
,, seniz
,, se ter

T e m p i C ò m p o s t i col V e rbo

Che io abbia amato Che io avessi amato


Sev m is olayim Sev m is} ola idim
J) ,, olasiti „ „ „ idin
1> ,, ola ecc.
fy ,, olayiz
fi ,, olasim z
>> ,, olalar
f
65

C o n d iz io n a l e T r a d iz io n a l e
(Rivayet iltizami sarti) N on usato
Si dice che se io amassi,
che io avessi amato
Sev se im isim
,, ,, im issin
ecc.

Es ser e — (O lm ak)

Se avrò amato Se io avessi amato


Sev m is olursam Sev m is otsa idim
,, otursan
,, ,, ,, idin

E pochi altri disusati.

5
INFINITIVI 0 FORME NOMINALI DEL VERBO

In fin ito - (Mastar)

Sev mek - amare


,, m is olmak - aver amato
,, me - azione d ’ aver amato
„ mis - ,, d’ aver amato
,, ecek - ,, futura d ’ amare
P a r t ic ipio

Sev er - amante
„ en - „
,, dik - 1’ amato, 1’ amante
,, m is - colui che amava
,, ecek - ,, ,, sarà amato
,, m eli - ,, ,, deve essere amato
G e r u n d io

Sev erken ■ amando


,, ip - amando, avendo amato
,, inciye - tosto che amerò, finché amerò,
finché sarò amato
- ,, megin - avendo amato
,, erek - in amando
,i e// - da che io, tu, ecc., amo
,, dikqe - a misura che si ama
,, dikte - quando si ama
,, m eksizin- senza amare.

NB. - In Turco questi infiniti sono molto usati,


molti si declinano. Da sevmek si ha sevmegin (di
67

amare), sevmege (ad am are), ecc. Da sevdik (amato), si


ha sevdigim (la cosa am ata da me), sevdigin (la cosa
amata da te), sevdigini (la cosa amata da lui); da
sevme si ha sevineim (la mia azione d ’ amare), ecc.
Si usano pure spesso alcune frasi derivanti da queste
forme infinitive : sevmeKte (nell’ amare) ; sevmisde
(nell’ aver amato); sevm ekten sonra (dopo aver amato);
sevmeden evvel (prima di am are); sevmisden evvel
(prima di aver amato) ; sevm ek ile (coll’ amare) ;
sevmek iizere (circa 1’ amare); sevm ek igin (per amare);
sevecek hàlde (m ahalde) (nel tempo di amare) ; sev-
digiini hig kim seye sòyleme (non dir a nessuno che io
amo), (la mia azione d’amare); sevdigim adam i (l’ uomo
che io amo); sevinceye kadar (fino a che ama),
cfr. Lez. XXVI - p. 112.

VOCABOLARIO - (Lugat)

Bilmek - Sapere Gezmek - Passeggiare


Bitirmek - F inire Girmek - Entrare
(¿ekmek - Tirare Gitmek - Andare
Dusiinmek - Pensare, ri­ Igmek - Bere
flettere Kesmek - Tagliare
Gecen - P assato (che è Ògrenmek - Imparare
passato) Sevmek - Amare
Gegmek - Passare Soylemek - Dire, raccon­
Gelecek - Prossim o (che tare
verrà) Temizlemek - Pulire
Gelmek - Venire Vermek - Dare
Getirmek - Apportare, Yemek - M angiare
portare Yiizmek ■ Nuotare
ESERCIZIO - (Terurin)

Dal Turco a l i Italiano - (Tiirkgeden ìtalyancaya) (1)


Kim Allahi sever, biitiin adamlari kendisi gibi
sever. - Akilli adam gok ^eyler bilir, fakat soylemeden
evvel eyi diisuniir. - Bugiin giizel hava olursa arkada§-
larimtz ile (coi miei compagni) gezmege gidecegiz.
- Ahmet (2) eyi bir gocuktur, akrabalarini ?ok sever,
her giin dersi eyi ògrenir, ve bitirdikten sonra, mek-
tebe gider, sinifa girerken muallimine selàm verir,
selàm vermek: salutare, vuole il dativo), gok ogrenir,
/e mektepten sonra dogru evine gider. - Bu diinyada
rim Allahi qok severse, cennette Allah ona sevdigi
seyleri verecek.
D all’ Italiano al Turco - ( italyancadan Tiirkgeye)
Ahmet è un uomo giusto, ama Dio ed il pros-
imo suo come se stesso. - Tutti amano l’ uomo buono
;nche se è povero. - La settimana prossim a andremo
oi nostri compagni a Roma. - Se domani la strada
arà buona verrò da loro (voi). - II fanciullo, per es-
ere diligente, bisogna che impari ogni giorno le sue
ezioni, che ami molto lo studio. - Le cose più neces-
arie all’ uomo sono : il saper molto, 1’ amar sempre
e cose buone, il pensar molto prima di parlare. -
■.ntrando in casa pulisci sempre le tue scarpe. - Alla
era dopo mangiare passeggia un poco e ridi coi tuoi
mici, la notte sarà per te più felice.
(1) Per questi esercizi molte parole si cercheranno nel
lizionarip.
(2) Ahmet, nome di persona.
69

5.« C O N V E R S A Z I O N E - (Mtikàleme)

“ Buon giorno, compagni! “ Giin aydin arkadaslar!


Oggi è festa. Volete Bugiin bayramdir. De­
che andiamo al mare nize yuzm ege gitmek
a nuotare? „ isterm isiniz? „
“ Ben volentieri, Antonio; “ Qok eyi (molto bene)
ma prima di andare, Antonyo, fakat git-
vogliamo mangiare e meden evvel, yeme-
dobbiamo finire i no­ gimizi yiyip dersleri-
stri doveri di scuola mizi bitirmeliyiz. „
(le nostre lezioni). „
“ Allora a che ora andre­ “ O zaman saat kaQta gi-
mo ? „ decegiz? „
“ Andremo alle 10, e ver­ “ Saat onda gidecegiz ve
remo coi nostri fra­ kardeslerimiz, akraba-
telli e coi nostri ge­ lanm iz ile gelecegiz.
nitori. Sei contento? „ Memnunmusijnuz? „
“ Sicuro. Andiamo presto “ E lbet; gabuk eve gide-
a casa. „ lim. „
70

LEZIO NE V E N T E S IM A

CONIUGAZIONE DI VERBO

INDICATIVO

1. P r e s e n t e P rese n te N a rr ativo
(Hai) ( Imperfetto)
(Hikàye hai)
Io scrivo, ecc. Io scrivevo, ecc.
Yaz i-yor um Yaz lyor dum
sun „ dun
„ du
uz ,, ,, duk
sunuz ,, ,, dunuz
lar ,, dular

2. P r e s e n t e P r ese n te N a rr ativo
(Muzari) (Hikàye muzari)

o scrivevo,
Io scrivo, scriverò
lo scriverei se....
Yaz ar im Yaz ar dim
„ sin ,, ,, din
u », di
, iz ,, ,, dik
, siniz ,, ,, d im z
, lar ,, „ dilar
71

— ( Y ir m in c i D ers )

DURO — (S C R IV E R E - Yazmak)

INDICATIVO

P r e s e n t e T r a d izion ale P resen te C ondizionato


(Rivayet hai) (§artìye hai)
Si dice che io scrivevo,
che io avevo scritto Se io scrivo
Y az tyor musum Y az tyor sani
m ussun san
m us sa
m usuz sak
m ussunuz sa m z
m uslar salar

P r e s e n t e T r a d izion ale P r e sen t e C o ndizionato


(Rivayet muzari) (^artiye muzari)

Si dice che io avevo


scritto. Se io scrivo, scriverò
Yaz ar misuri Y az ar sam
m issin san
m is sa
n usiz sak
m issiniz sa m z
rraslar salar
72

1. P a s s a t o (Certo) P as sa to N a r r a t i v o
($uhudi mazi) (Hikàye ijuhudì mazi)
Ho scritto, scrissi Io avevo, ebbi scritto
Yaz ehm Yaz di ydim
„ din „ ,, ydin
,, di -, ,, yd i
» dik „ „ yd ik
,, diniz „ ,, yd in iz
,, dilar ,, ,, ydila r
oppure: Yazdi idim, ecc.
2. P as s at o (Incerto) P assato N arrativo
(Nakli mazi) (Hikàye nakli mazi)
Ho scritto, scrissi Io ebbi scritto
Yaz nus im Y a z mis dim
„ ,, sin „ ,, din, ecc.
oppure:
„ „ iz Y az mis idim
,, ,, siniz „ „ ¡din
„ „ lar ecc.

F ut u r o F uturo N arrativo
(I s tik b a l) (Hikàye istikbal)
lo scriverò, io scriverei Avrò scritto, avrei scritto
Yaz acag un Y az acak tim
,, acak sin tin
,, acak iì n ti
,, acag iz tik
,, acak stm z i, i, tim z
,, acak lar „ „ tilar
op. : Yazacak idim, ecc.
73

P assato T rad izion ale P assato Co n dizionato


(Rivayet $uhudi mazi) (ijiartiye $uhudi mazi)
Dicesi che ebbi, avevo scr. Se ho scritto o ebbi scritto
Y az di ym isim Yaz di ysam
„ ,, vm issin „ ., ysan
„ „ ym is » ysa
„ ,, ym isiz „ ,, ysak
., ,, ym issim z „ ,, ysa m z
„ ,, ym islar „ „ ysalar
op. : Yazdi im isim, ecc. opp : Yazdi isem, ecc.
P assato T r ad izion ale P assato C ondizio n a t o
(Rivayet nakli mazi) (Sartiye nakli mazi)
Si dice che io avessi scritto Se io ebbi scritto, avessi s.
Y a z m is m isim Y a z mis> sani
,, ,, m ism ec c. ,, ,, san, ecc.
oppure : oppure :
Y a z m is imisim Y az m is isem
,, ,, im issin „ „ isen
ecc. ecc.

F uturo T radizion ale F uturo C ondizionato


(Rivayet istikbal) (Sjiartiye istikbal)
Si dice che io avrò scritto, Se io scriverò,
che avrei scritto io scriverei se....
Yaz acak misuri Y az acak sam
,, ,, m issin „ „ san
„ ,, m is i> sa
,, ,, m isiz „ „ sak .
,, ,, m issim z ., ,, saniz
,, ,, m islar „ „ salar
op. : Yazacak imisim op. : Yazacak isem
74

Im perativ o P r esente
(Emir)

Y az scrivi tu
,, sin scriva colui
,, almi scriviamo noi
,, m iz(y a z in) scrivete voi
,, sinlar scrivano coloro

Soggiu n t iv o Soggiu n t iv o N arrativo


(iltizaini) (Hikàye iltizami)
Che io scriva Che io scrivessi
Yaz ayim Y az a ydim
asm ,, a y d m
a ecc.
ahm
asiniz
alar

O tta tiv o O tta t iv o N arrativo


(Viicubi) (Hikàye viicubi)
Bisogna che io scriva Bisognava che io scrivessi
Y az mali yim Y a z mali ydini
„ ,, sm „ „ ydin
ì* f > ecc.
„ „ yiz
,, ,, siniz
„ ,, lar
75-

Im pe r a t iv o F uturo
(Emir istikbal)

Yaz acaksin scriverai tu


,, acak scriverà colui
,, ac agi z scriveremo noi
,, acaksin iz scriverete voi
,, acaklar scriveranno coloro

S oggiu n t iv o T rad izion ale So ggiu n t iv o C o n d iz io n a t o


(Rivayet iltizami) (Ijìartiye iltizami)
Si dice che io scrivessi, Se io scrivessi, se io
che avessi scritto avessi scritto
Yaz a ynusim Yaz a ysam
„„ ymissin „„ ysan
ecc. ecc.

O t t a t iv o T r ad izion ale O tta t iv o C ondizio n a to


(Rivayet viicubi) (§artiye viicubi)
Si dice che bisognava Se bisogna che io scriva,
che io avessi scritto scrivessi
Yaz mali ynusim Yaz mali ysam
,, ,,
ymissm „ „ ysan
ecc. ecc.
C o n d i z i o n a l e di S u p p o s i z . C o n d i z i o n a l e N ar r a ti v o
lltizami ?arti (Temenni) (Hikàye temenni)
Supposto che io scrivessi,
se io scrivo, se io Se io scrivevo, se io
scrivevo avessi scritto
Yaz sam Y az sa idim
,, san „ „ idin
„ sa ecc.
,, sak
,, saniz
,, salar

T e m p i C o m p o s t i col V e rb o

Che io abbia scritto Che io avessi scritto


Yazmis ) olam Yaz mis ola ydim

,, „ ola
,,
olan » „ „ yd m
ecc.
,, ,,
olayiz
,, ,,
olasiniz
,, ,,
olalar
77

C o n d iz io n a l e T rad izion ale


(Rivayet temermi) Non usato
Si dice che se io scrivessi,
avessi scritto

Y az sa imisim
,, ,, im issin
ecc.

E s s e r e — (Olmak)

Se avrò scritto Se io avessi scritto


Y az mis olursam Y a i m is olsaydim
,, ,, olursan ,, ,, olsaydin
ecc. ecc.

E pochi altri disusati.


INFINITIVI 0 FORME NOMINALI DEL VERBO

I n f i n i t o - (Mastar)

Yaz mak - scrìvere


,, mis olmak aver scritto
„ ma - azione di scrivere
,, mis - azione di aver scritto
,, acak - futura azione di scrivere

P articipio

Y azar - scrivente
yazan - scrivente
yazdik - lo scrivente
yazmis - quello che scriveva
yazacak - quello che scriverà
ya zm ah - quello che deve essere scritto

G erundio

Yazarken - scrivendo
yazup - scrivendo, avendo scritto
yazinca - tosto che scriverò, finché scriverò,
finché avrò scritto
yazmagin - avendo scritto
yazdik(;a - a misura che si scrive
yazdikta - quando si scrive
yazm aksizin - senza scrivere

Come per il verbo dolce “ amare „ sevm ek si


hanno le varie declinazioni degli infinitivi e le frasi
speciali, così si hanno anche per tutti gli altri verbi
79

duri, tenendo sem pre conto dell’ eufonia. Quindi si


av rà: Yazm agin, yazmaga, ecc. Yazm aktan sonra,
yazm aktan evvel ecc. - cfr. p. 66 e 112.

VOCABOLARIO - (L ùgat)

Agmak - A prire Konusmak - Conversare


Bagirmak - G ridare, ur­ Kosmak - Correre
lare Okumak - Leggere
Bakmak - Guardare Oturmak - Sedersi
Buyurmak - Accomodarsi, Oynamak - Giocare
comandare Patlamak - Crepare
(¿ikmak - Sortire Saklamak - Nascondere,
Durmak - Restare conservare
Kapamak - Chiudere Yapmak - Fare
Karismak - Interessarsi, Yazmak - Scrivere
introm ettersi Yasamak - Vivere
N ota - Pei seguenti esercizi e per gli altri che segui­
ranno, le parole si cercheranno nei dizionari posti in fine
del Metodo.

ESERCIZIO - (Temrin)

Dal Turco a ll’ Italiano - (Tiirkceden italyancaya)


Bu isi gabuk yaparsan sana miikàfat verecegim.
- Amcam isi ¡gin Istanbula gelecek. - Bu giin telefon
iki defa <jaldi. - Babam Avrupaya gidecektir. - Araba
yoldan gikrais ve biiytik bir kaza geqirmis, - Orhan
(nome di persona) dersleri bitirdi ve yatagina yatti,
daima boyle yaparsa, miikàfat alacak - Eger soguk
boyle devam ederse (devam etmek, continuare) evie-
80

rimizde sobalarimizi yakacagiz. - Hasan Bey (nome


di persona) iyi piyano qalar (ijalmak: suonare, rubare),
fakat bu gece hirsizlar piyanoyi galmislar. - Sel^uk
(nome proprio) bir aralik ^ìkmis, tramvaya binmis,
ve yalnizca sinemaya gitmek istemis.

D all’ Italiano al Turco - (italyancadan-Tiirkceye)


Se voi farete bene questo muro, vi darò cento
lire. - Il signor Arslan per la mia festa verrà a Smirne.
- Ieri sera il telefono ha suonato tre volte; sono an­
dato, ma non v’ era nessuno. - La settim ana passata
mio fratello sortì di casa coll’ automobile ; ma per
strada ebbe una disgrazia, e venne a casa con la
testa rotta. - Questo fanciullo è molto diligente, e se
continuerà in questo modo, avrà una bella ricom­
pensa. - La notte passata sono venuti in casa mia i
ladri e mi hanno rubato dieci galline, e 200 lire. - Il
mio orologio era rotto, perciò sono venuto tardi.

6.» CONVERSAZIONE - (Mukàleme)


P er V ia g g i a r e

« Buon giorno, signori! » « Giin aydin, efendiler! »


« Buon giorno, signore. « Sabahlar hayir olsun
Cosa desidera? » efendim, ne arzu eder-
siniz? »
« Vorrei andare a Roma. • « Romaya gitmege arzu
ediyorum, »
* Vada da uno scrivano « Bir arzuhalciya gidiniz
e ci porti la doman­ ve arzuhali bize getiri-
da. » niz. »
81

« Buon giorno, scrivano. « Sabahlar hayir olsun ar-


Desidero un passapor­ zuhalci, Romaya git-
to per andare a Roma. » mek igin bir arzuhal
istiyorum. »
« Va bene. Come si chia­ « Pek ala, ism iniz? »
ma ? »
« Luigi Zalloni, figlio di « Luici Zalloni, Cuzepe-
Giuseppe. » nin oglu. »
« E la mamma ? » « Valideniz ? »
« Caterina. » « Katerina. »
« Dove abita ? » « N erede uturuyorsunuz?»
« A Bayrakli. » « Bayraklida. »
« Professione? (Cosa'fa?)» « Ne yapiyorsunuz? *
* Mercante. » « Ticaret. »
« Dove vuol andare? » « Nereye gitmege arzu e-
dersiniz? »
« A Roma. » « Romaya. »
« Per qual lavoro? » « Ne is igin ? »
« P er commercio. » « Ticaret igin. »
« Quanto tempo resterà a « Romada gok oturacak-
Roma? y> misiniz? »
« Un mese; poi ritorne­ « Bir ay, sonra avdet e-
rò. » decegim. »
« Per mare o per terra? « Denizdenmi, yahut kara-
danm i? »
« Per mare. » « Denizden. »
« Ho finito; firmi. » « Bitti; imzalayimz. »
« Che devo darle? » « Ne verecegim ? »
« Quello che vuole. » « Ne isterseniz veriniz? »
« Una lira basta? » « Bir lira yeterm i. »
« Grazie. » « Tesekkiir ederim. »
6
«2

LEZIONE V E N T E SIM A P R IM A
(Y irm i B irin ci D ers)

T em pi e M odi P iù U s a ti
Nella lingua Turca i tempi e i modi più usati
sono: il 1° e 2° presente, i due passati, il futuro
semplice, il condizionale di supposizione, 1’ impera­
tivo, il soggiuntivo, l’ ottativo, ed in modo speciale
le forme nominali. Vengono pure usati spesso i due
presenti narrativi, e i due presenti condizionali. Gli
altri tempi composti sono usati rarissimamente, e
quasi sempre vengono sostituiti da forme nominali
infinitive.
Presentiamo uno specchio dei tempi con 1’ equi­
valenza italiana.
TEMPI SEMPLICI
T empi Equivalenza Esem pi

Hai - Ind. - 1. Presente - Luicii/i seviyorum (Io


(assoluto) amo Luigi, ora)
M uzari - ,, - 2. Presente - L u iciyi severim (Io
(duraturo) amo Luigi, sempre
l'h o amato, amerò)
Shudi Mazi - ,, - 1. Passato - Luicii/i sevdim (Ho
prossimo e amato Luigi, amai
passato re- Luigi)
motoicerto)
N a klì M azi - ,, - 2. Passato - Luicii/i sevmisim (Si
prossimo e dice ho amato, a-
passat. rem. mai Luigi)
(incerto)
83

ìstikbal - Futuro semplice - L uiciyi sevecegim (A-


merò Luigi)
Em ir - Imperativo - L u iciyi sev (Ama tu
Luigi)
tltizami - Soggiuntivo - L u iciyi seveyim (Che
io ami Luigi)
Vtic ubi - Ottativo - L uiciyi sevm eliyim
(Bisogna che io ami
Luigi)
Temenni - Condiz. di sup. - L u iciyi sevsem ( Se
amo Luigi, ha senso
di continuità)

TEMPI COMPOSTI

Hikùye Hai - Imperfetto (indi- - B ir sene evel ben


cante un’azione L u iciy i seviyordum
che aveva luo- piin ki beraberyasa-
go contempo- yorduk (Un anno’ fa
raneam ente ad amavo Luigi perchè
un’ altra). vivevamo insieme)
Imperfetto ( indi- - B ir sene evel L uiciyi
cante un abitu- severdim artik sim -
dine di un tem- di se vm iy o ru m .\Un
po determina- anno fa io amava
to). Luigi, ma ora non
Hikàye 1’ amo più)
Muzari Condizionale pre- - Eger L uiciyi zengin
sente o passato, olsa (idi) ben onu
preceduto da severdim. (Se Luigi
un’ azione con- fosse (stato) ricco,
dizionata. io l’amerei (l’avrei
am ato).
84

Tutti gli altri tempi composti si usano raramente,


ed hanno il significato eguale all’ italiano come risulta
dalla coniugazione.

C oniugazione N egativa dei Verbi - (M enfi T asrifler)

1 verbi positivi si rendono negativi interponendo


fra la radicale e la caratteristica modale le particelle
me, mi, m per i verbi dolci; ma, mi, m per i verbi
duri.
Es.: Sevmek (amare) - sev-me-mek (non amare);
e così si avrà per tutti gli altri tempi : Sev-m-iyorum;
sev-me-dim; sev-me-misim ; sev-me-ye-ce-gim ; sev-me,
ecc. Yaz-ma-misim ; yaz-miya-cagim ; yaz-ma; ecc.
Solamente il 2. presente (m uzari) si allontana
dalla forma comune e fa :

2. P r e s e n t e - (Muzari)

lo non amo, non amerò, j lo non scrivo, non scri­


verò.
Sev meni Yaz mam
,, mezsin ,, m azsin
,, mez ,, m az
,, meyiz ,, m ayiz
,, m ezsiniz ,, m azsim z
,, mezler ,, m azlar
1 verbi essere ed avere si rendono negativi in
altra maniera. 11 verbo essere fa precedere la forma
negativa degii (no) ed il verbo avere la forma negativa
ya k (non c’ è).
85

P resente

Io non sono Io non ho Io non ho


mio non c e in me non c e
D egii im B enim y o k (tur) oppure Bende yok (tur)
„ sin senin ,, sende ,,
,, d ir onun ,, onda ,,
ecc. ecc. ecc.
E nel medesimo modo avremo per gli altri tempi:
(Io non era) degii idim - degii im isim, ecc. - (Io non
aveva) yo k idim - y o k idin, ecc. - Bende y o k idi, ecc.
Tutti gli altri tempi com posti dal verbo divenire se­
guono la regola comune.

VOCABOLARIO - (Lfigat)

Agiz - Bocca Gògiis - Petto


Arka - Schiena Goz - Occhio
Bacak - Gamba Karin - Ventre
Bas - Testa Kulak - Orecchia
Bogaz - Gola Omuz - Spalla
Burun - Naso Sai; - C apelli
Qene - M ascella Sakal - Barba
Dii - L ingua Viicut - Corpo umano
Dis - Dente Yanak - Guancia
Dudak - Labbro Yiiz - Faccia

ESERCIZIO - (Temrin)
D al Turco a ll’ Italiano - (Turkqeden ìtalyancaya)
Rica ederim, bana bir bardak su veriniz. - Uy-
kunuz gelince yatiniz. - Deli olan adamdan korkunuz.
86

- Raki igmeyiniz, cigara iqmeyiniz (fum are), bunlar


insani uguruma gotiiriir. - Babana bir mektup yazsan
iena olmaz. - Mektebe giderek mudur Beyle (col) o is
igin konusuruz; eger kabul etmezse (kabul etmek, ac­
cettare) biz de artik bir daha karismayacagiz. - Bu
Qocuk ^imdiye kadar hig boyle olmami^ti. - Qocu-
klar, bu gece erken yatin, yarin. erken kalkacaksmiz,
giinki gezmege gidecegiz.

D a ll’ Italiano al Turco - (ìtalyancadan Tiirk(eye)

Non sarebbe cosa cattiva che tu scrivessi una


lettera al tuo fratello. - Domani, mentre andremo alla
passeggiata, io parlerò di questo affare al mercante
Ali ; se non accetterà allora farò da solo. - La prego:
mi dia un chilo (di) pane. - Abbiamo sempre paura
degli uomini cattivi. - Mentre viene il vapore, andate
alla dogana. - Mangiate poco; non bevete troppo; e
la vostra mente sarà sem pre chiara. - Questo cane
fino ad ora non è mai stato cosi buono. - Chi va a
letto tardi di notte (andar a letto, yatm ak) e si alza
tardi di mattina, non sarà mai un uomo molto labo­
rioso.

7.» C O N V E R S A Z IO N E - (Mukàleme)

P e r V ia g g i a r e

« Ecco la domanda di « iste yolculugun arzu-


viaggio. » hali. »
« Bene; la dia al mio « Eyi, arkadasima veri-
compagno. » niz. »
87

Ha tre fotografie ed il « Ug fotograf ve pasapor-


passaporto? » tunuz varmi ? »
Ecco. » « Buyurunuz. »
Ora vada al luogo di « Simdi imza igin (per la
polizia di Bayrakli per firma) Bayrakli kara-
farla firmare; poi ri­ koluna gidiniz, sonra
torni da noi. » bize avdet ediniz. »,
11 mio luogo di polizia « Karakolum imzaladi. »
ha firmato. »
Ora vada, per la firma, « Simdi, imza igin, Ko-
dal Commissario, e misere, sonra Polis
poi dal D irettore di Miidurune gidiniz. »
Polizia, ed è finito. »
Mille grazie. » « £ ok (molte) tesekkiir
ederim. »
dal C om m issario K om iserde

D ove va? » « Nereye gideceksiniz ? »


A Roma. » « Romaya. »
Perchè? » « Nigin? »
P er commercio. » « T icaret igin. »
Ritornerà? » « Avdet edecekmisiniz?
Si, mio signore. » « Evet, efendim. »
Come si chiama? » « lsminiz? «
Zalloni Luigi. » ♦ Zaloni Luici. »
Il suo papà? » « Babaniz? »
G iuseppe. » « Cuzepe. »
Dove abita? » « N erede ikamet edersi-
niz?
A Bayrakli. » « Bayraklida. »
Da molto tempo? » « £okdan berim i? »
88

« Da due anni. » « Ilei seneden beri. »


« E prima dove era? » « Evvelce nerede ediniz? »
« A Costantinopoli. » « istanbulda. »
« Dove ha imparato il « Tiirkgeyi nerede ogren-
Turco ? » diniz? »
« A Trebisonda. » « Trabzonda. »
« Bravo! Buon viaggio. » « Aferin ! Seyahatiniz a-
gik olsun (sia aperto).
« Grazie, mio nobile si­ « Te^ekkiir ederim Be-
gnore. » yim. »

LEZIO N E V E N T E SIM A SECONDA


(Y irm i ik in c i D ers)

CONIUGAZIONE POSITIVA INTERROGATIVA


(lstifham)

1 verbi acquistano valore interrogativo interpo­


nendo le particelle mi, mi, mii, mu, secondo 1’ eufonia
della parola, fra la caratteristica modale e la desi­
nenza personale o posponendole qualora caratteri­
stica e desinenza si fossero fuse (come p. es. nel pas­
sato 1.). Se poi il pronome personale è espresso
allora le particelle si appongono al pronome perso­
nale. (cfr. Lez. XI).

N o ta - Se la desinenza personale incomincia per vocale,


si aggiunge alla particella un y .
89

INDICATIVO

Dolce Duro

1. P r e s e n t e

Amo io ? ami tu ? ecc. Scrivo io? scrivi tu?


Seviyor-nm (y)-um ? Yaziyor-m u(y)-um ?
,, -m u-sun? ,, -m u-sum ?
,, -mu? ecc. ,, m u? ecc.
oppure oppure
B en-m i seviyorum ? B en-m i yaziyorum ?
sen-m i seviyorsun? sen-m i yaziyorsun ?
o-mu seviyor ? ecc. o-mu ya ziyo r? ecc.

2. P r e s e n t e

Sever-m i(y)-im ? Yazar-m t(y)-im ?


„ -m i-sin? ecc. ,, -m i-sin? ecc.

1. P a s s a t o

Sevdim -m i? Y azdim -m i ?
S evd in -m i? ecc. Y azdin-m i? ecc.

2. P a ssa t o

Sevm is-m i(y)-im ? Yazm is-m ifij)-im ?


,, -m i-sin ? ecc. ,, -m i-sin? ecc.

F uturo

Sevecek-m i(y)-im ? Yazacak-m i(y)-im ?


-m i-sin ? ecc. -m i-sin? ecc.
SOGGIUNTIVO

D olce D uro

Seveyim -m i? 1 Yazaijim -m i?
Sevesin-m i? ecc. Yazasin-m t? ecc.

OTTATIVO

Sevm eliyim -mi? Yazm ahyim -m i ?


Sevm elisin-m i? ecc. Y azm alisin-m i? ecc.

CONDIZIONALE

Sevsem-mi ? Yazsam -m i ?
Sevsen-m i? ecc. Y azsan-m i? ecc.

INFINITO

Sevm ek-m i? \ Yazm ak-m i?


N o t a - Se l’ interrogazione è già data da una precedente
particella interrogativa “ K im ?, ne? ecc. allora il verbo la
rifiuta. Es.: Chi ha scritto questo? Bunu kim y a p ti? Che
hai fatto ? N e yaptin ?

CONIUGAZIONE NEGATIVA INTERROGATIVA


(Menti Istifham)

Si ottiene interponendo fra la radicale del verbo


e la forma positiva-interrogativa la particella mi, mi,
me, ma, secondo l’eufonia. E si avrà sev-mi-yorm uyum ,
yaz-mi-yormutjum, sev-me-dimmi, yaz-m a-dtm mi ecc.
91

VOCABOLARIO - (L ügat)

Akciger - Polmone Entari - Veste orientale


Ayakkabi - Calzatura Gomlek - Camicia
Ayak - Piede Kan - Sangue
Beyin - Cervello Kemik - Osso
Qorap - Calza Kol - Braccio
Deri - Pelle Mide - Stomaco
D irsek - Gomito Parmak - Dito
Diz - Ginocchio Paltò - Cappotto
Don - M utande Sapka - Cappello
E1 - Mano T irnak - Unghia
Elbise - Abito Yiirek - Cuore

ESERCIZIO - (Terarin)

Dal Turco a ll’ Italiano - ( Tiirkgeden italyancaya)


Hasan, (nome di persona) sapkami getirmisin?
“ Hayir efendim, getirmem, i^im var, ibrahimi gagiriniz. „
- Ahmede buradan gikmasim (1) söyleyniz. - Tahire
(Tahir, nome proprio) söyle de (Cong. e) biraz der-
slerine galissm (qahsm ak vuole il dativo). - Hayvan-
lara fena muamele etmeyiniz. - Gelin, bakin, bizim
kiigiik köpek neler (quante cose) yapiyor. - Tiyatroya
gidiniz, orada onu bulup T allinn yarm bize gelmesini
sòyleyiniz, sonra bakkala ugraym ve deyin ki bu aksam
bize gelmesin. - Giinde iki defa dislerinizi siliniz. -
“ Bu sabah yolda bir sey buldunuzrnu? „ - Evet efen­
dim giizel bir ganta buldum. „

(1) Letteralmente si tradurrebbe il suo sortire (che sorta).


< )2 ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------- —

D all’ Italiano al Turco

Vada alla chiesa, cerchi del prete e gli dica di


venir da me questa sera. - Domattina andando al la­
voro passi dal panettiere e ordini per noi 5 kili di
pane. - Domani non vado al lavoro poiché abbiamo
riposo; manderò dal panettiere mio figlio. - “ Dome­
stica, non avete trovato nulla nella mia camera da letto
(ya ta k odasi)? „ - “ N ossignore: non ho trovato nulla;
ma la signora ieri ha trovato nella sala da pranzo
due lettere, e le ha messe nel suo studio. „ - Oggi
non voglio mangiare: non ho appetito. - 1 buoni
fanciulli non trattano male le bestie. - Amico mio,
vieni a vedere quante cose sa il mio piccolo figlio.

8.» CONVERSAZIONE - (Miikàleme)

“ Signore, desiderei un | “ Efenditn, Brindizi igin,


biglietto di seconda ikinci mevki bir bilet
classe per Brindisi. „ j isterim. „
“ Con qual battello vuol ; “ Hangi vapur ile gitmek
partire? col S. Marco istersiniz? San Marko,
o col Bari? „ yahut Bari ilem i? „
" Quando partono? „ “ Ne zaman hareket edi-
yorlar? „
" 11 S. Marco parte do­ “ S. Marko yarin onda,
mani alle 10; il Bari Bari bu gece yirmi
questa notte alle 24. „ dörtte. „
“ Andrò col S. Marco. A “ S. Marko ile gidecegim,
che ora bisogna tro­ saat kagta vapurda bu-
varsi sul piroscafo? „ lunmali? „
- 9 3

“ Un’ ora prima della par­ “ Kalkmadan bir saat ev-


tenza. „ vel. „
“ Barcaiolo, portatemi al “ Kayikci, beni S. Marko
vapore S. Marco. „ vapurna gotiiriinùz. „
“ Quanti colli h a? „ “ Kag parga v ar? „
“ Cinque. „ “ Bes. „
“ Fate attenzione di non “ Onlari kayip etmem ege
perderli ; attendete che dikkat ediniz, gumriige
io vada alla dogana a pasaportum u viza ettir-
m ettere il visto al pas­ mekligimi bekleyiniz. „
saporto. „
“ Quanto vi devo dare per “ Kayik ve hamallik i<jin
la barca e facchinag­ ne verecegim. „
gio? „
“ Due lire, signore. „ “ Iki lira, efendim. „
“ È un p o ’ troppo. „ “ Bir az gok. „
“ Non è troppo : è la ta­ “ Hayir gok degii, tarifeye
ri Ifa. „ gòre. „
“ Bene; ecco le due lire.,, “ Pek eyi i^te iki lira. „
“ Dio le dia bene ! „ “ Eyvallah ! „

L E ZIO N E V EN TE SIM A . TE R ZA
(Y irm i U ciin cu D ers)

F orm a P a s s iv a d ei V erb i

11 verbo attivo si rende passivo interponendo fra la


radicale e la caratteristica modale la particella il, il,
ul; se però la radicale term ina per vocale o per l, al­
lora si interpone la particella n. Tenendo conto del­
<) \ -

l’ eufonia, se alla fine della radicale si trova un t,


questa davanti a / si cambia in d.
E così avremo :
Sev mek (amare) - sev il m ek (essere amato).
Y az mak (scrivere) - y a z il m ak (essere scritto).
Kapa m ak (chiudere) - kapa n m ak (essere chiuso).
E t mek (fare) - Ed il m ek (esser fatto).

Forma in d ica n te la P o ssib ilità e l ’ Im p o ssib ilità

Mentre in Italiano la possibilità è data dal verbo


servile potere coniugato nei suoi modi e tempi e se­
guito da un infinito, in Turco invece è data dal verbo
sapere (bilmek), coniugato nei suoi modi e tempi e
preceduto dalla radicale di un verbo cui si appone la
particella a od e secondo 1’ eufonia.
Es.: Amare (sevmek), - poter amare (sev e bilmek),
- lo posso amare (sev e biliyorum).
Scrivere ( Yazm ak) - Poter scrivere (Y a z a bil­
mek). - Io posso scrivere (Y a z a bilyorum).
La forma dell’ im possibilità è data dalla sostitu­
zione del verbo bilmek della forma precedente con le
particelle negative mi, mi, me, ma.
Cfr. Lezione XXIV : Specchio ecc.
Es.: Non poter amare (sev e memeli) - Io non posso
amare (sev e miyorum). - Non poter scrivere (Y a z a
ma mak). - Io non posso scrivere (yaz a miyorum).
N ota - L a f o r m a d e l l ’i m p o s s i b ilità m e r i t a la p iù g r a n d e
at te nzi one, p o ic h é e s s e n d o d a t a d a l l a s e m p l i c e a g g i u n t a di
u n a voc ale r is p e tt o a ll a f o r m a n e g a t iv a , p o t r e b b e f a c i l m e n t e
i n d u r r e in g r a v e e r r o r e .
95

Es.: Non do l'affìtto della casa: Evin ktrasini vermem. -


Non posso dare l ’affitto della casa: Evin kirasini ver-e-m em ,
- cfr. Lez. XXI, pag. 84.

VOCABOLARIO - (L ùgat)

Agustos - Agosto Mevsim - Stagione


£ar§amba - M ercoledì Nisan - A prile
Cuma - Venerdì Pazar - Domenica
Cumartesi - Sabato Pazartesi - Lunedì
Eylul - Settem bre Persem be - Giovedì
Haziran - G iugno Sali - M artedì
llkbahar - P rim avera Sonbahar - A utunno
Kànunuevvel - Dicembre Subat - Febbraio
Kànunusani - Gennaio Temmuz - L uglio
Kis - Inverno Tesrinisani - Novembre
Mart - M arzo Tesrinievvel - Ottóbre
Mayis - M aggio Yaz - E state

ESERCIZIO - (Temrin)

D al Turco a ll’ Italiano - (T iirkfeden ìtalyancaya)

Ktìgiik Ómer (nome di persona) hasta imis, mek-


teb e gelemiyor. - Bu bozuk saatle islerimizi eyi ya-
pannyorum. - Sozlerime dogrudan dogruya cevap ve-
remediniz. - (^ali^mak igin miisait bir yer bulamadim.
- Insan aglarken giilebilirmi ? - Ona bir sey soyle-
mege cesaret edemedim. - Her yer bana yabanci ge-
liyordu, nereye gidecegimi, ne yapacagimi bilemiyor-
dum. - Bu yaptigi dogruniuydu? - insan tatli bir mu-
96

siki dinleyince seviniyor. - Senin zahmet gektigini


górdiikge, yiiregim sizhyor. - Yaz gelince gigekler
aqar, agallar canlamr, hayvanlarda bir dirilik gòriilur.
D a ll’ Italiano al Turco - (italy ancadan Tiirk(eye)
Venendo la primavera, tutta la natura è vivificata
e anche 1’ uomo si rallegra. - Con questo strumento
guasto non ho potuto far bene il mio lavoro. - 11 mio
fanciullo fece male, ma io non ebbi il coraggio di
punirlo, (non p otei punirlo). - Quando arrivai a Roma,
tutto mi sembrava nuovo (straniero) e non sapevo io
nè dove andare, nè cosa fare. - Stamane il mio babbo
era ammalato e non potè andare al lavoro. - Questo
lavoro era facile; lo potevate fare. - Nel vedere la
pena che provò mio fratello, il mio cuore si addolorò
moltissimo. - Perdono al fanciullo senza intelligenza,
ma non posso perdonare al fanciullo negligente.

9.a C O N V E R S A Z IO N E - (Miikàleme)
Al Mercato (Jàrsida
« Guarda, Pierino, quanta « Pierino, bak ne giizel
bella frutta e che bella meyva ve ne giizel
verdura! » sebzevat ! »
« Cosa compreremo og­ « Bugiin ne satin ala-
gi? • cagiz ? »
« Compera, babbo, un « Baba, bir az salata,
poco d ’ insalata, dei turp, iiziim, yumurta,
ravanelli, dell’ uva, iki giizel pili?, ve bir
delle uova, e due bei az bahk satin al. »
polli, e un poco di
pesce. »
97

« Fruttivendolo, quanto « Meyvaci, bu giizel por-


costano queste belle takal kag para (eder)?»
arance ? »
« Quattro piastre. » « Dort kurus. »
<■ Sono troppo care. E « Qok pahallidir bu ii-
quest’ uva ? » ziim ? »
« 40 piastre 1’ oca, si­ « Okkasi kirk kuru§. Ve
gnore? » efendim. »
« P er 30 piastre me la « Otuza verirmisiniz? »
date? »
« Quante oche ne com­ « Kag okka alacaksiniz?»
pera? »
« 3 oche. » « Og okka. »
« Se è così la darò per « Óyle ise otuz bese ve-
35 . ririm. »
« È troppo! » « £ok! »
■ Signore, non scappi, mi « Efendim , kagmayimz ,
darà 32. » otuz iki vereceksiniz. »
« Va bene. » « Pek eyi. »
« State attento che non « Eksik olmasin dikkat
sia scarsa. » ediniz. »
« Lei è un mercante, si­ « Siz tiiccarmisiniz, efen­
gnore? » dim? »
« No, ma li conosco. » « Hayir, fakat onlari ta-
myorum. »
« Mi dia anche 10 piastre « Daha on kurusluk sala­
d ’ insalata e 10 di ra­ ta, ve on kurusluk turp
vanelli. » veriniz. »
« Ecco. * « Buyurunuz. »
« Grazie. » « Tesekkur ederim. »
« Che niente mai vi man­ « Eksik olmaymiz. »
chi. » (Espressione turca).
7
98

LEZIO NE V E N T E SIM A Q U A R TA
(Y irm i D Srtim cu D ers)

A ltre Form e d i V erbi

Form a R iflessiva

Per rendere un verbo riflessivo, si pone, fra la


radicale e la caratteristica modale, la particella in, in>
un tenuto conto dell’ eufonia, se la radicale finisce
per consonante; la semplice n invece, se la radicale
finisce per vocale.
Es.: Sev-mek (amare), Sev-in-m ek (amarsi, ral­
legrarsi); B ak-m ak (guardare), B ak-in-m ak (guar­
darsi); Ko-niak (mettere), K o-n-m ak (mettersi).

Form a R eciproca

Per rendere reciproca 1’ azione di un verbo, si


pone, fra la radicale e la caratteristica modale, la par­
ticella is, is, us, as, secondo 1’ eufonia, se la radicale
termina per consonante ; la semplice s invece se te r­
mina per vocale.
Es.: Sev-is-mek (amarsi reciprocamente). Bak-is-
m ak (guardarsi reciprocamente). Ara-sttr-m ak (cercarsi
reciprocamente).

Form a C ausativa

Per rendere causativa 1’ azione di un verbo, si


pone, fra la radicale e la caratteristica modale, la par­
99

ticella dir, dir, dur, o, tir, tir, tur, secondo 1’ eu­


fonia, se la radicale term ina per consonante; la sem ­
plice d, o t se la radicale term ina per vocale, con
qualche eccezione.
Es.: Sev-dir-mek (far amare) - bak-tir-m ak (far
guardare) ecc.

N o t a - Si usa ancora rendere doppiamente causativo il


verbo aggiungendo un t dopo la particella negativa. Es.: Far
amare (sev-dir-mek),, far far amare (sev-dir-t-mek).

F orm a in d ica n te P ron tezza

Per indicare che un’ azione viene fatta con pron­


tezza, si usa aggiungere alla radicale del verbo la
particella i, i, u, se term ina per consonante, y i, yi, yu
se termina per vocale, facendo seguire il verbo dare
(vermek) coniugato. Es : Gelmek (venire) - Geli ver-
mek (venire prontam ente) - O kum ak (leggere) - O kuyu
vermek (leggere prontam ente), ece.

N o t a - T utte queste varie forme secondarie del verbo


alla loro volta, tenuto conto delle regole già sopra accennate,
si possono rendere passive, negative, obbligative, ecc. Per
m aggior chiarezza presenterem o uno specchietto di tutte le
varie forme del verbo.
100

SPECCHIO DELLE PRINCIPALI

SE V -M E K

Attiva P assiva Causativa

5 (Desinenza -il- -dir-(it)


o
Q. infinitiva) (essere a.) (far a.)

a>
UJ
CO co
Oi -me- -il-me- -dir-me-
4) z (non)
2
T3

X3
cc
co -e-bil- -il-e-bil- -dir-e-bil-
£ (potere)

la
co
co -e-me- -il-e-me- -dir-e-me-
CL
E (non potere)
i
N o ta - Le forme attiva, passiva e reciproca diventano
positiva, la causativa positiva dir. - cfr. Specchietto
101

FORME INFINITIVE VERBALI

- (AM ARE)

Doppia C au sa tiv a R e cip ro c a R ifle s siv a

-dirt- -is- -in-


(far fare a.) (amarsi) (amai se stesso,
(rallegrarsi)

infinitiva - M EK
-diit-m e- -is-me- -in-me-

Desinenza

(inusitato) -is-e-bil- -in-e-bil-

(inusitato) -is-e-me- -in-e-me-

causative prendendo, immediatamente dopo la loro forma


seguente.
102

FORME INFINITIVE

Form a Particelle aggiunte alla radicale


positiva mek
negativa memek
possibilit. e bilmek
impossibilit. ememek

j
A ttiva causativa dirm ek
doppia causai, dirtm ek
causai, negativa dir memek
causai, possib. dire bilmek
causai. impossib. dirememek
positiva ilm ek

1
P a s s iv a
negativa
possibilit.
impossibilit.
ilmemek
ile bilmek
ileinemek

1 |
causativa dirilm ek
causai, negativa dirilm em ek
ì causat. possib. dirile bilmek
causat. impossib. dirilem emek

1
positiva ismek
negativa ismemek
possibilitat. ise bilmek
R ecip roca impossibilitat. isememek
causativa i’s dirm ek
causat. negativa i ’s dirmem ek
causat. possib. isdire bilmek
causat. impossib. i ’s dirememek
positiva inmek
R iflessiv a negativa inmemek
possibilit. ine bilm ek
impossibilit. inememek

N ota - Aggiungendo a tutte queste forme un m i si


giunte ad un verbo duro seguiranno sempre la legge
IN D IS T E S O

Infinito S ig n ific a to

sevmek amare
sevmemek non amare
sevebilmek poter amare
sevememek non poter amare
sevdirm ek far amare
sevdirtm ek far fare amare
sevdirm emek non far amare
sevdirebilm ek poter far amare
sevdirememek non poter far amare
sevilmek essere amato
sevilmem ek non essere amato
sevilebilm ek poter essere amato
sevilememek non poter essere amato
sevdirilm ek farsi amare
sevdiriim em ek non farsi amare
sevdirilebilm ek poter farsi amare
sevdirilem emek non poter farsi amare
sevismek amarsi reciprocam ente
se vi’s memek non amarsi reciprocamente
sevisebilm ek poter amarsi reciprocam ente
se vi’s ememek non poter amarsi reciprocam ente
sevisdirm ek essere causa di amarsi reciprocam .
se vi’s dirm em ek non esser causa di amarsi reciproc.
sevi’s direbilm ek poter esser causa di amarsi reciproc.
sevi’s direm em ek non p oter esser causa di amarsi recip
sevinmek amarsi, rallegrarsi
sevinmemek non amarsi, non rallegrarsi
sevinebilmek poter amarsi, poter rallegrarsi
sevinememek non poter amarsi (rallegrarsi)

avranno le forme interrogative. Queste desinenze ag-


dell’ eufonia, ed il mek si cambierà in m ak, ecc.
104

VOCABOLARIO - (Lûgat)

Bardak - Bicchiere Peskir - Tovagliolo


Biber - Pepe Sût - Latte
Bigak - Coltello S arap - Vino
Biskiivi - Biscotti Seker - Zucchero
Qatal - Forchetta Sirke - Aceto
£ay - Te Sise - B o ttiglia
Ekmek - Pane Tabak - Piatto
Fincan - Scodella Tereyagt - B urro
Kahve - C affè Tuz - Sale
Kasik - Cucchiaio Zeytin yagi - Olio

ESERCIZIO - (Temrin)
Dal Turco a ll’ Italiano - (Tiirkfeden italyancaya)
Ben bunu sòylerken Orhan (nome proprio) taaciip
ediyordu. - insan diinyada galismak i?in yaradilmisdir.
Qali^mak insana eyilik, ve zenginlik getirir. - Su
adamin okumasi, yazmasi yoktur. - Adamlardan sev-
dirmek igin còmert olmaiidir. - Diinyada en faideli
sey, sevi^mektir. - Allah giinahlar yapamaz ve baska-
lanna yaptirmaz. - Daha bir giin evvel ona bir
mektup yazdirmistim. - Yarm bu isi yapmazsan zor
ile size yaptirmayacagiz; fakat sizi buradan kovduraca-
gtm.

D all' Italiano al Turco - (ìtalyancadan Tiirkgeye)

La più bella cosa in Paradiso sarà quella di poter


vedere Dio. - La pigrizia impoverisce e rende cattivo
1’ uomo. - Nel mondo non vi è felicità perchè gli
105

uomini non si amano reciprocam ente. - Se non potrai


fare questo lavoro, dovrò farti cacciare da questo ma­
gazzino. - Il bugiardo lo si conosce subito, poiché
parlando diventa rosso. - Chi é questo uomo che
entra ? Io non lo conosco ; nè qui dobbiamo lanciarlo
entrare.

10.» C O N V E R S A Z IO N E - (Mukàleme)

Dal Dottore Hekimde

“ Signor dottore, da due “ Doktor bey, iki giinden


giorni sono indispo­ beri rahatsizim. „
sto. „
" Che cosa ha? „ “ Neniz v ar? „
“ Non sto bene; ho male “ Eyi degilim, basim agri-
alla testa; mi sento yor, zayifim, aksam
debole; verso sera mi iistii beni sitma tutuyor
prende la febbre e ve terliyorum.,,
sudo facilmente. „
“ La notte dorme bene ? “ Qece rahat uyuyormu-
Ha (tiene) voglia di sunuz? Istihaniz var-
mangiare ? „ m i? „
“ Non dormo la notte ; “ Qece uyumiyorum, ve
non ho voglia di man­ içtiham yoktur. „
giare. „
“ Allora vada a casa ; si “ Ohalde eve gidiniz; ya-
m etta a letto; non pren­ taga yatmiz, yaliniz
da che latte ; guardi la sût alimz ; ve iki giin­
sua febbre ; e poi due den sonra sizi gòr-
giorni dopo, verrò a mege gelecegim. Simdi
vederla. Intanto pas- eczahaneden geçerken,
106

sando dalla farmacia bu ilàgi aliniz; bir


prenda questo medica­ miishil dir. Hafif rahat-
mento: è una purga. sizligtniz var; ve gabuk
Sarà cosa leggera e iyleseceksiniz. „
presto guarirà. „
“ La riverisco. Prenda “ Saadetle efendim vizita-
(questo) per la sua nizi buyurun. „
visita. „
“ Grazie. Dio le dia la “ Tesekklir ederim. Allah
salute. „ sifa versin. „

LEZIONE V E N T E SIM A Q U IN T A
(Y irm i B e s in c i D ers)

V erbi Com posti - (M iirekkep F iille r )

1 verbi composti sono generalmente formati da


un nome arabo, persiano, o turco uniti ad uno dei
seguenti verbi: Etm ek (fare); Eylem ek (fare), ma
meno usato; olmak (divenire).
E ancora coi verbi :
Vermek - dare Gòndermek - spedire, in­
Alm ak - prendere viare
B ulm ak - trovare Vurm ak - battere
Gelmek - venire Qekmek - tirare
Olmak - essere | f almak - suonare
Es. : Haber (notizia) - haber vermek (avvertire)
- haber gòndermek (informare).
107

Tel (filo) - Tel vurm ak (battere il filo, telegrafare).


R ast (incontro) - R ast gelm ek (incontrare) ecc.
Questa forma verbale si rende poi passiva, obbli-
gativa ecc. con le regole generali.

D iversi Modi d e ll’ Uso del G erundio - (R abit Sigalari)

Si riducono a dieci e sono :


1. - lp , ip, up, tip. - es.: M ihran sokaktan gegen
gagtr-ip (per gagirdi), iki tabak dondurmacitji
aldi. (Mihran passando per la strada, chiamò il
fabbricatore di gelati e ne prese due piatti).
2. - Erek - Arabaya bine-rek gittim . N ih a t giil-erek
geldi. (Son partito montando sulla vettura. N ihat
venne ridendo).
3. - S izin - S iz i gòrm ek-sizin gegmisim. (Son p a s­
sato senza vederti).
4. - Ken - Y azi yaz-arken p ek neseliyim . (Scrivendo
sono molto gaio).
5. - Eli, eliden - B ize gel-eli bir ay oluyor. (È un
mese che venne da noi).
Eliden beri - Sokaga gika-liden beri agizim i
agmadim. (Da che sortii in strada, non ho aperto
bocca). Q ocuklarla kavga ede-liden beri param i
kaybettim . (Da che feci questione coi compagni,
perdei i miei soldi).
6. - tnce - A hm et beni gòr-iìnce p ek sevindi. (Ahmet
vedendomi si rallegrò molto).
7. - ìnceye kadar - S iz geli-nceye kadar ben isle-
rin i bitiririm . (Prima che voi arriviate io avrò
finito i loro lavori).
108 -------

8 . - Dikge - Antonyoyu gordiikre bardasi hatirima


geliyor. (Vedendo Antonio, mi viene in mente
il fratello suo).
9. - Meden evel - mezden evel - T urgut mektebe
git-meden evel dersini ezberledi. (Turgut, prima
di andare a scuola, imparò la sua lezione).
10. Dikten sonra - Selquk derslerini hazirl-adiktan
som a yatagina yatti. (Selgiuk, dopo aver pre­
parati i suoi doveri di scuola, andò a letto).

VOCABOLARIO - (Lugat)

B in a - Edificio Kireq - Calce


Qimentfi - Cemento K onak - Palazzo (del go­
D irek - Trave verno)
Doseme - Pavimento M iilk - Proprietà privata
D uvar - Muro, parete Tastan ev - Casa in pie­
Em lak - La proprietà tra
Ev - Casa Tavan - Soffitto
K at - Piano Temei - Fondamenta
K erem it - Tegole Tugla - Mattone
Kereste - Legname da co­ V a k if - Proprietà di le­
struzione gati pii
Kerpv; - Mattone crudo | Yapi - Costruzione

ESERCIZIO - (Temrin)

Dal Turco a ll’ Italiano - (Tiirkeeden Italyancaya)


Paranizi nasil saklarsiniz? - Bazi Qocuklar para-
larini kiigiik banka kutularina atarlar; yahut kumba-
raya doldururlar. - Kutunuz doldti m u? - Kutunuz
109

dolunca ne yaparsiniz? - Para kutusunu dolduran


gocuklar babalannin paralarm i sakliyan biiyiik bankaya
paralarim yatirirlar. - Buna (itibar agmak), veya banka
ile (hesap agmak) derler. - Buyiik bir bankada paraniz
varnn? Buyiik bir bankaya para yatirmanin nekadar
faydali oldugunu biliyormusunuz ?

D all’ Italiano al Turco - (Italyancadan Turkqeye)

Come imparate le vostre lezioni? - Vi sono al­


cuni fanciulli che ogni giorno a scuola imparano tante
belle cose, e poi a casa le ripetono ai loro genitori.
- Sapete voi quanto sia utile questo esercizio ? - Lo
studio in questo modo diventa una cosa facilissima,
e senza fatica si diventa sapienti. - I fanciulli che non
fanno felici i loro genitori non sono buoni. - Quello
che il fanciullo fa nella fanciullezza (essendo fanciullo),,
lo stesso farà nella sua vecchiaia.

11.» C O N V E R S A Z IO N E - (Mukàleme)

D all’ Ingegnere Miihendisde

“ Salute, o signore ! „ “ M erhaba, efendim ! „


“ Cosa desidera? „ “ Ne istiyorsunuz? „
“ Vorrei far fare una casa “ Bahgemde bir ev yaptir-
nel mio giardino, e mak istiyorum; sizden
vorrei da lei un pro ­ masraf igin bir pian
getto per la spesa. „ istiyorum . „
“ Benissimo! Di quante “ Pek eyi, ev kag oda
camere deve essere la ve kag kat olmalidir?
casa, e di quanti pia­
ni? „
un

■“ La casa deve essere di “ Ev iki kat dacak, dort


due piani con quattro o d i altinda, dort ii-
stanze a basso e quat­ stünde; ayrica avlu, bo-
ti o sopra, e con la drum, magaza, mutpak,
corte, sotterraneo, ma­ gam asirhane, banyo ,
gazzino, cucina, lavan­ termosifon, taraga ile
deria, bagno, termosi- beraber. „
fone e terazza. „
■“ Quanti metri quadrati “ Sizde kag metre miirab-
di terreno h a? „ bai yer v ar? „
Cento metri quadrati. “ Yüz metre miirabbai; fa-
Ma voglio anche un i kat bir ufak bahge ile,
piccolo giardino, e una otomobil igin de bir
rimessa per 1’ automo- j garaj isteriin. „
bile. „
" Va bene. Oggi alle tre “ Eyi, bu giin ügte size
verrò da lei, e dopo gelecegim, ve on giin
dieci giorni le presen­ sonra plani sizetakdim
terò il progetto. „ edecegim. „
■“ Benissimo. Oggi 1’ a - ! “ Pek àlà, bu giin sizi
spetto. Arrivederla. „ bekliyoruz. Eyvallah. „

LEZIO NE V E N T E SIM A S E ST A
(Y in n i A lt m c i D ers)

C ostruzione d e l V erbo Im p erson ale

Per indicare fenomeni atmosferici, si adoperano


alcuni verbi impersonali unendoli al soggetto feno­
menico.
Ili

Es. : Piove, si dirà: la pioggia piove - Yagm ur


'jagiyor.
Nevica, si dirà: la neve piove - K a r yagiyor.
Tempesta, si dirà: la grandine piove - D olu
yagiyor.
Il verbo attivo o neutro è impersonale soltanto
nella terza persona plurale, senz’ essere unito a sog­
getto.
Es. : Si picchia - vururlar, si parte - giderler, si
mangia - yerler, ecc.

Verbi Derivati

I verbi attivi, derivati dai nomi, si formano ag­


giungendo al nome la particella le, o la seguita dalla
desinenza verbale mek o rnak.
Es. : Da bas (testa) si avrà baslamak (incomin­
ciare).
Da is (lavoro) islem ek (lavorare)

Si ha la forma passiva dei verbi derivati secondo


la regola generale :

Baslam ak (incominciare) baslanm ak (essere inco­


minciato).
E yi (buono) eyilenmek, eyilesm ek (divenir buono).
Pena (cattivo) fenalasm ak (divenir cattivo).
Hava (aria) havalanmak (essere areato)
112 -------------------------------------------- -----------------------------------

O sservazion i g e n e r a li su g li I n fin iti

Participi e Gerundi

1. - Non dimenticar mai che l’ infinito è anche sostan­


tivo singolare declinabile meno che nel genitivo.

Es. : Va a ber acqua, (su igmege git).


Vengo dal bere acqua, (su igmekten geliyorum).
2. - V infinito resta invariabile quando è seguito dalle
preposizioni ile (con) iq.in (per) iizre, iizere (nel
mentre, sul punto) g ib i (come).
Es. : Allahi sevmekle cennete nayil olursunuz - (Col-
1’ amar Dio arriverete a guadagnare il paradiso).
Osman gitm ekiizere dir - (Osman è sul punto
di partire ecc.).
3. - Quando due infiniti o due gerundi si seguono, il
primo cambia la desinenza in up.

E s.: Andare e venire, (andata e ritorno). - (G idup


gelmek).
Un uomo, leggendo e scrivendo, impara nuove
cose. - (Okuyup yazdikce bir adam yerii seyler
ogrenir).
V uomo è stato creato per conoscere ed amare
Dio. - (insan Allahi taniyup sevm ek igin yara-
dildi).

cfr. Lezione XIX, pag. 66.


113

VOCABOLARIO - (Lùgat)

Acele - Urgente Niimunelik - Campione


A dres - Indirizzo senza valore
Damgalamak - Timbrare Paket - Pacco postale
Kartpostal - Cartolina po­ Posta kutusu - Cassetta
stale delle lettere
Kiymetli mektup - Lettera Postaci - Postino
assicurata Postane, Postahane - Po­
Manifesto - M anifesto sta
M andapost - Vaglia po­ Pul - Francobollo
stale Taahhiitlu mektup - Let­
Makbuz - Ricevuta tera raccomandata
Matbu - Stam pati Telgrafane - Telegrafo
Mektup - Lettera Telegrafname - Telegram-
Mektuplarin tevziyi - D i-
stribuz. delle lettere

ESERCIZIO - (Temrin)

D al Turco a ll’ Italiano - (Tiirkgeden Italyancaya)

Bugiin gok yazim vardir; vaktim kalirsa bir az da


okuyacagim. - Sizi bekletm ekten korktum ve erkenden
buraya kostum. - Uzun yol yuriimek igin insan kuvvetini
idare etmelidir. - Ahmet, muallimin soyledigi sozleri
biiyiik bir dikkatle dinledi. - Diin evime giderken yol
iizerinde bir kus yakaladim. - Aldigim mektup beni
okadar miiteessir etmisti ki etrafimdakileri gormiyor-
dum, mektup elimden diisttì. - Annem bana darilmissa
da ben onun niivazislerini bir tiiriii hatirimdan qika-
ramiyorum.
8
114 —

D a ll’ Italiano al Turco - (ìtalyancadan Tiirkgeye)


Questa mattina, venendo dal mio giardino, in­
contrai nella strada un povero uomo, e gli feci 1’ ele­
mosina. - Domenica vi sarà poco lavoro, e così an­
dremo un poco a passeggiare. - Se anche il padrone
non volesse, io devo partire da lui. - Il pacco che ri­
cevetti ieri alla posta era così grosso che dovetti
prendere una carrozza per venire a casa. - L’ andata
e ritorno del biglietto per Roma è di 250 lire. - Se le
nostre stanze saranno ben aereate le malattie non
entreranno.

12.!» CONVERSAZIO NE - (Mùkàleme)

Alla Posta Postada

“ Vi è forse qualche let­ “ Acaba benim ¡gin mek-


tera per me? „ tup varm i? „
“ Sissignore: ve ne sono “ Evet efendim: ii? adet
tre e le ho messe que­ var, bu sabah kutusuna
sta mattina nella sua koydum. „
cassetta da lettere. „
“ Per inviare un tele “ Parise yirmi kelimelik
gramma a Parigi con bir telgrafname gon-
20 parole quanto ci dermege ka<¿ kuru§ là-
vuole ? e in quanto zimdir ve cevabi ne za-
tempo si avrà una ri­ man gele bilir? „
sposta? „
“ Se lo fa urgente, in un “ Eger acele telgrafname
giorno può avere la yaparsan bir giinde ce-
risposta. „ vabim ala bilirsiniz. „
115

“ Mi dia dieci francobolli “ 25 kurusluk on tane


da 25 piastre. „ pul veriniz. „
“ Questa lettera non pos­ “ Bu mektup, taahhutlù
siamo raccomandarla : olamaz : adresi dogru
il suo indirizzo non è degildir. „
giusto. „
“ Cosa vi è in questo “ Bu pakette ne var? „
pacco? „
“ Vi sono stampati. „ “ Matbua var. „
“ Bisogna scriverlo. „ “ Yazmalidir. „

L E Z IO N E V E N TE SIM A . S E T T IM A
(Y irm i Y e d in c i D ers)

A vverb io - ( Z arf )

Gli avverbi si dividono in due speci : semplici e


com posti; e vi sono avverbi di luogo, di tempo, di
maniera, di quantità, d’ affermazione, d’ interroga­
zione, di negazione, ecc.; e si declinano.
1 principali avverbi sono:

Di Luogo

Stato in luogo : si mettono al locativo.


Nerede? - Dove B u tarafta - Da questa
Asagda - Giù parte
Orada - Là Hig bir tarafa - In nessun
A ltinda - Sotto posto
irerde - Dentro Ótede - Al di là
116 --------

Geride - Indietro Solda - A sinistra


Arkada - Di dietro B urada - Qui, costì
Ortada - In mezzo Ustiinde - Ùzerinde -
Sagda - A destra Sopra
Yukarda - Su B aska tarafta - Altrove
Surada - Costi Óniinde - Davanti
Beride - Al di qua O tarafta - Da quella parte
Iginde - Dentro, in. Beride - Al di qua
Disarda - Fuori U zakta - Lontano
Y akinda - Vicino Óniinde - Davanti
Kenarinda - Lungo Y aninda - A lato, presso
Karsida - Di rimpetto E tarafinda - Attorno
A rasinda - Fra E trafinda - Attorno

Moto da luogo : si mettono a ll’ ablativo aggiun­


gendo un “ n „ al locativo.
Es.: Nerede (dove), nereden (donde), ecc.
Moto a luogo: si mettono a l dativo.
Es.: Nereye (verso qual luogo).

Avverbi di Tempo

Sim di - Ora Birden bire - Ad un tratto


Bugiin - Oggi Vakit - Quando
Diin - Ieri Sonra - Dopo
E rken - Di buon’ ora Y arin - Domani
Sabah - Mattino E vvelki giin - Il giorno
Aksam - La sera prima
Ekseritja - Spesso Sabahleijin - Di buon mat­
B azan - Qualche volta tino
A sia - Mai Gece - La notte
117

N adiren - Raramente E vvel (evetla) - Prima di


H iv bir va k it - Mai tutto
Z am an - Quando, epoca Ògle - Mezzogiorno
B undansonra - D ’ ora in Giindiiz - Il giorno
avanti B a zt kere - Qualche volta
E rtesi - L’ altro giorno Daima - Sempre
GeQ - Tardi O zam an - Allora

Avverbi d ’ Affermazione, N eg a zio n e, D ubb io ecc.


E vet - Si B elli - Evidente
Siiphesiz - Certamente Y ok - Non esiste, non c’è,
H ayir - No (mai più)
H ìq - Nessuno, niente Hemen - Tosto
Tamamen - Intieramente Tamamile - Giustamente
B e lk i - Forse Acaba - Di grazia, forse-
Elbet, Elbette - Sicura­ chè. ecc.
mente
Avverbi di Q uantità
A z - Poco Y etisir - Basta
Qok - Molto K à fi - Basta
Epey, epeyece - Molto N e kadar - Quanto
buono, a b b a s t a n z a ecc.
buono Pek az - Molto poco
Yeter - Basta E lverir - Sufficiente, basta
G ibi - Come K adar - Quanto
Daha - Ancora E ksik - Meno, mancante
B ira z - Un poco O kadar - Tanto
N o t a - K adar (quanto) se è preceduto da un pronome
personale regge il genitivo, se invece è preceduto da un nome
regge il nominativo. - Es. Come me (benim kadar), come
un uomo (insan kadar).
118 -----

Avverbi di Maniera

ly i, Eyi - Bene Fena - Male


P ek iyi Molto bene P ek fe n a - Molto male
Fena degii - Non c’è male N asil - Come
Qabuk - Presto Yavas - Piano
Bedava - Gratis Basiistiine - Volentieri

ESERCIZIO - (Temrin)
Turp
£ok eski bir zamanda ihtiyar bir adamla ihtiyar
bir kadin vardi. - Bu iki ihtiyarin giizel bir bahgeleri
vardi. - Ihtiyar adam bir giin bahgesine bir turp ekti.
- Bu turp biiyudii, biiyiidu, kocaman bir turp oldu. -
Bir giin ihtiyar adam turpu gikarmak ¡gin bahgeye gitti,
turpu gekti, gekti, gikaramadi. - Bir daha bir daha
gekti, fakat turpu gikaramadi. - Ihtiyar adam karismi
gagirdi ; “ Gel su turpu gikarmak itjin bana yardim
et, „ dedi. - “ Ben turpu gekerken sen de arkamdan
beni qek. „ Ihtiyar kadin geldi, adam turpu gekti,
ikisi de gektiler, gektiler, fakat turpu Qikaramadilar.
(devam).
La lepre paurosa

Vi era una volta una lepre paurosa (già tutte le


lepri sono paurose); ma questa lepre era più paurosa
di tutte. - Aveva paura che avvenissero sempre cose
cattive. - La paurosa lepre rimase un giorno sola. Ad
un tratto senti un rumore : una noce rotolò a terra.
- Ma la lepre ebbe cosi paura, così tanta paura che
119

disse “ Verrà (nascerà) la fine del mondo ! Allora


che farò io ? „ - Dalla paura cominciò a correre e
scappare. - Per strada incontrò una lepre. - La lepre
paurosa gridò: “ Viene la fine del mondo; perchè
resti? „ L’ altra lepre chiese: “ D ove? „ “ Non
so : ma so che viene la fine del mondo. „ - La lepre
paurosa, dicendo ciò, di nuovo cominciò a correre.
(Segue)

13 a C O N V E R S A Z IO N E - (Miikàleme)

In viaggio Seyatta

“ Se tu vuoi venire ve­ “ Eger siz cuma günii


nerdì, andremo a visi­ arzu ederseniz Ala­
tare Alasehir „ sehire ziyaret için, gi-
decegiz. „
“ Bravo ! non ho mai vista “ Aferin, ben o çehiri hiç
quella città, e verrò gôrmedim, çok memnu-
molto volentieri. „ niyetle gelecegim. „
“ Domani alla 7 ci tro ­ “ Yarin yedide istasyonda
veremo alla stazione „ bulusacagiz. „
“ Va bene. „ * Eyi. „
“ Due biglietti andata e “ Alasehire gidip gelme
ritorno per A lasehir; ikinci mevki iki bilet. „
seconda classe. „
“ 25 lire. „ “ Yirmi beç lira. „
“ A che ora parte il tre­ “ T ren saat kaçta hareket
no? „ eder? „
“ Alle 7 e 10 minuti. „ “ Yediyi on geçe. „
“ A che ora si arriva ad " Alasehire kaçta vasil
A lasehir? „ olacagiz ? „
120

“ Alle 10 precise. „ “ Tamam onda. „


“ E la sera a che ora j “ Aksam kagta doniiyor? „
fa ritorno? „
“ Parte da Alasehir alle “ Alasehirden on sekizde
18 ed arriva a Smirne hareket eder, ve izmire
alle 21 . „ yirmi birde yetisir. „
“ Grazie. „ “ Tesekkiir ederim. „
“ Andiamo nei primi va­ | “ Birinci vagonlatda gide-
goni: vi sarà meno con­ lim, daha az kalabalik
fusione: c’è vuoto. „ olacak: bo^tur. „
“ Molto bene. „ “ Pek eyi. „
“ Chiudi la p o rta; apri i “ Kapiyi kapa, pencerele-
finestrini. „ ri a?. „
“ Che bel tempo! „ j * Ne giizel hava. „
* Si parte. „ | “ Gìdiyor. „
“ Passeremo ventuna gal­ “ 21 tiinel, ve iki giizel
leria e due bellissimi koprii gegecegiz. Bak
ponti. Guarda che bei ne giizel bahge, ne
giardini, che begli oli- giizel zeytinlik, ne gok
veti, quante vigne! Che baglar! Ne giizellik! „
bellezza ! „

LEZIO NE V E N T E S IM A O T TA V A
(Y irm i S ek izin ci D ers)

P re p o sizio n i • (Edat)

In Turco le preposizioni sono alcune enclitiche,


altre si pospongono al complemento. Ile può essere
enclitica o posposta. Le preposizioni posposte si di­
vidono in indeclinabili e declinabili.
121

Preposizioni Enclitiche
Le preposizioni enclitiche principali sono 5:
1. - Da, de (desinenza del locativo). - In, nel, presso,
sopra, fra, entro. - Es.: Kitap-ta (nel libro),
ben-de (presso di me), masa-da (sopra la tavola),
ev-de (entro la casa), ecc. - cfr. Lez. V.
2. - Dan, den (desinenza dell’ ablativo). - Da chi,
donde, dal, per, ecc. - Es.: Ben-den (da me),
ev-den (per la casa), ecc - cfr. Lezione V.
3. - La, le - Col, con : reggono il genitivo se unite
ai pronomi personali, eccetto la terza persona
plurale; reggono invece il nominativo unite alla
terza persona plurale dei pronomi personali e
ai nomi. - Es.: Benim -le, onlar-la, babam-la,
ecc. (con me, con loro, col mio babbo).
4. - S iz, siz, suz - Senza, privo : reggono il nomi­
nativo. - Es.: A t-siz (senza cavallo); kol-suz (senza
braccio).
5. - Ce, ca - Secondo, conforme, come, ad uso : reg­
gono il nominativo. - Es.: ìtalyan-ca (secondo
la lingua italiana), esek-ce (come un asino).
Preposizioni Posposte
Indeclinabili
Reggono il nom inativo : - ile, ila (con, col) ; ed ha
il medesimo senso della enclitica le, la. Adam-ile
(con l’ uomo); Uzre (secondo, per, ecc.) - ìqre
(fra, entro); - Igin (per); Gibi (come), ecc. -
Es.: E m irn iz uzre (secondo i vostri ordini), ecc.
N o t a - ile e g ib i r e g g o n o il g e n itiv o q u a n d o s e g u o n o i
p r o n o m i p e r s o n a l i , e c c e t t u a t a la t e r z a p e r s o n a p l u r a l e
c h e v a al n o m i n a t i v o .
122

Reggono il da tivo : Gore (secondo, circa, quanto);


- D ogru (verso, diritto); Karsi (contro, in fac­
cia), dirimpetto); Y a k in (vicino). - Es. : Ona
gòre (secondo quella cosa), eve dogru (diritto a
casa, verso casa), bana karsi (contro di me),
sehire y a k in (vicino alia città).
Reggono i ablativo : Sonra (dopo); eve/, evvel
(prima); baska (altro); òte (di là); disari (fuori);
beri (dal, da); ecc. - Es.; tìenden evvel (prima
di me); tk i seneden beri (da due anni), ecc.

Preposizioni Posposte
Declinabili nel Dativo, Ablativo, Locativo

Queste preposizioni sono, in realtà, avverbi di


luogo uniti ai suffissi possessivi corrispondenti in nu­
mero e persona al sostantivo retto (cfr. Lez. XI), e che
ricevono i tre segnacasi e, den, de oppure a, dan, da
secondo 1’ Eufonia, per rispondere alle tre domande:
dove? (m. a 1.); in qual luogo? (s. in 1.); donde?
(m. da 1.). Vogliono il nominativo o il genitivo del
sostantivo retto, che se è un pronom e personale
espresso starà solo in genitivo. - Es. :

A ra - m tz - da \ A r a - lari - n - da
avv.- suf. pos. - locat. avv. - s.p.plur.-euf.- loc.
F ra - noi -(in q. 1.?) | Fra - loro - . . -(in q. 1.?)
Ara (distanza, fra); aram izda (fra di noi); ar alar inda
(fra loro), ecc.
A lt (sotto); attinda, altina, ecc. - Es.: E linin altm da
(sotto della sua mano).
m
A r t (dietro); ardinda, ardim izdan, ecc. - Es.: divariti
ardinda (dietro del muro).
ìg (dentro); iginde, igitiden, igine, ecc. - Es.: Eviti
iginde (dentro della casa).
Orta (mezzo); ortasinda, ortasina, ecc. - Es. : Deni-
ziti ortasinda (in mezzo al mare).
Uzeri (sopra); iizerinde, iizerine, ecc. - Es : B unun
iizerine (sopra di questo).
K arsi (opposto, parte opposta), karsinda, karsitun-
dan, ecc. - Es.: K arsinda (il luogo dirimpetto).
Usi (s o p ra , iistiinde, iistiinden, ecc. - Es.; Eviri
iistiinde (sopra la casa).
E poche altre.

ESERCIZIO - (Temrin)

Turp (devam)

Ihtiyar kadin bir kiz gagirdi: Adam turpu gekti,


karisi adami gekti, kiz kadini gekti, iigii birden gekti-
ler; fakat turpu gikaramadilar. Kiigiik kiz sokaktan
bir kopek gagirdi : Adam turpu gekti, karisi adami
gekti, kiz kadini gekti, kopek kizi gekti, gektiler;
fakat turpu gikaramadilar. Kopek bir kedi gagirdi :
Adam turpu gekti, karisi adann gekti, kiz kadini gekti,
kopek kizi gekti, hep birden gektiler, gektiler; fakat
turpu gikaramadilar. Kedi bir sigan gagirdi : Adam
turpu gekti, karisi adami gekti, kiz kadini gekti, kopek
kizi gekti, kedi kopegi gekti, sigan kediyi gekti, hepsi
birbiri arkasindan siralandilar, gektiler; gektiler nihayet
turpu gikardilar.
(Y e n ì K i r a a t , S a b . E r . Z e k .)
124

La lepre paurosa - (seguito)


Quest’ altra lepre pure ebbe paura, e si mise a
correre dietro la prima, e questa disse alle compagne
quello che aveva udito, e diede la notizia a tutte le
compagne lepri. Tutte le lepri che erano nella foresta,
ebbero paura, e cominciarono a scappare. Tutte
insieme gridavano “ Viene la fine del mondo! viene
la fine del mondo! ,, Le loro voci furono udite dai
grandi animali, ed essi pure cominciarono ad aver
paura. 11 gregge lo disse 1’ uno all’ altro, gli elefanti
se lo gridarono 1’ un 1’ altro ; le tigri si avvisarono
scambievolmente. E tutti e correvano • e gridavano :
“ Viene la fine del mondo! viene la fine del mondo! ,,
In fine incontrarono (s’ incontrò) il leone. Il leone
disse: " Io non comprendo. ,, Domandò all’ elefante:
“ Che verrà la fine del mondo donde lo sai tu ? „
“ Lo disse la tigre. ,, Il leone domandò alla tigre:
“ Donde sai che verrà la fine del m ondo? „ La
tigre rispose: “ Il montone l’ ha d e tto .,, 11 leone
interrogò il montone: “ Tu donde sai che verrà
la fine del m ondo? ,, 11 montone risp o se: “ La
lepre l’ ha detto. „ Il leone interrogò la lepre :
“ Donde sai che verrà la fine del m ondo? ,, La
lepre rispose: “ Me lo ha detto la mia compagna;
ed infatti tutti sanno questa cosa, (segue).

14.a C O N V E R S A Z IO N E - (Mukàleme)
Alla l o c a n d a L okantada

“ S’ accomodino, signo- | “ Buyurunuz, efendiler ! ,,


ni , , I
“ Ben arrivati. „ j « Sefa geldiniz. „
125

“ Ben trovati. „ “ Ho§ bulduk. „


“ Che d esid eran o ? ,, “ Ne istiyorsunuz ? „
“ Che mangiari a v e te ? ,, “ Ne yemeginiz v a r ? „
“ Abbiamo risotto con “ Pilàv et ile, koyun, ve
carne, arrosto di mon­ dana kebabi sade ve
tone e di vitello, pollo salgali tavuk, biftek,
semplice e con salsa, gorba, makarna, salata,
bistecche, m inestra in ispanak, fasulya, pa-
brodo, maccheroni, in­ tates, yogurt, tatli, mey-
salata, spinacci, f agiuo- va, peynir, zeytin ve
li, patate, latte coagula­ kahve var. ,,
to, dolci, frutta, for­
maggio, olive e caffè. „
“ Portateci, olive, sardi­ “ Zeytin, sardela, salam,
ne, salame e burro, per ve tere yagi, meze
antipasto. Una mine­ igin. Bir gorba, biftek
stra in brodo, bistecca patates ile, dana ke-
con patate, arrosto di babi ve salata, meyva,
vitello e insalata, frut­ peynir kahve getiriniz;
ta, formaggio e caffè ; fakat gabuk rica ediyo-
ma vi preghiamo di far ruz, günki tren kag-
presto perchè il treno íyor. „
parte. ,,
" Da bere, cosa deside­ “ Ne istersiniz igm ek?,,.
rano? ,,
“ Birra e ghiaccio. ,, “ Bira ve buz. „
“ Cameriere, portateci an­ “ Usak, daha ekmek ge-
cora del pane. ,, tiriniz. ,,
“ Quanto è il conto ? ,, “ Hesap ne d ir? „
“ 4 lire per tutti e due. ,, “ Herikisi igin, dort lira.
“ Ecco. ,, “ Buyurunuz. ,,
126 -

“ Grazie. Dio vi renda “ Tesekkiir ederim, Allah


merito. „ bereket versin. ,,
“ Addio. „ “ Allah ismarladik. ,,
“ Salute. ,, “ Selàmet ile. ,,

LEZIO NE V E N T E S IM A N O N A
(Y irm i D okuzuncu D ers)

Le C ongiun zion i - ( ìlt is a k )

La congiunzione serve ad unire due parole, due


proposizioni o due periodi.
Essa è semplice e composta.

Principali Congiunzioni Semplici

Ve - E Da, de - E, anche Yahut - 0 .


K i - Chi D ai - E, anche Ne - Che, cosa
Ancak - Solamente, appena, Gibi - Come
ma ìse - Quanto a, ma
Eger - Se ìm d i - Dunque,ora Hemen - Tosto, quasi
Ya - 0 ìster - Sia, o Yoksa - Se no, altri­
Làkin - Ma ciò non ostante menti
Fakat - Ma Anima - Ma, ma poi

Principali Congiunzioni Composte

Sòyleki - Ecco come, cioè Madem, m adem ki - Poi­


a dire ché, atteso che
A z kaldi k i - Poco mancò Nigin - Perchè?
che Hatta - Affinchè, lo stesso
127

Ó yleki - Di sorta che, B irle - Da che, tosto che


tale che Z ira - Perchè, per
QunkiX, Q unki - Per, per­ Yani - Cioè
chè, poiché ecc.
N o t a - La congiunzione ne serve a distinguere o ad enu­
merare le cose.
La congiunzione hi unita ad una parola rinforza il senso
della frase. - Es.: N on c ’ è (chi) - Yok-ki - N on c' è un
uomo (che) - B ir adam yok-ki.
La congiunzione « ister ». vuole il verbo a ll’ imperativo.
Es: « Ister git, ister dur » (Se vuoi va, se non vuoi sta).

ESERCIZIO - (Temrin)
Rullarla
K usla ugar K uslar k a n a iim girpar,
Ben kosarim ; Ben de kolum u sallarim .
O nlarin kanadi var, Ugun kuslar ucun kuslar!
Benim kanadim kollarim . H eplinizle yarisim var...
Uciu kuslar...
Ben de ugtum
Kostum y a n yola kadar
Ta oniime bir ufurum
Qikti, orda kaldim nacar.
( Y e n ì K i r a a t - S a b . E r . Z e ).

La lepre paurosa - (Seguito e fin e )


Finalmente il leone trovò la paurosa lepre che
aveva fatto sortire questo rumore, e le domandò :
“ Perchè dici che verrà la fine del mondo ? „ La
lepre paurosa rispose: “ Io ho visto. „ Il leone:
128

“ Vieni; e fallo pure vedere a me ,, le disse. La


paurosa lepre non voleva andarci. Ma ebbe paura del
leone e vi andarono insieme. Vennero in un certo
luogo, e la paurosa lepre mostrando col dito “ Ecco ,,
disse. Il leone: “ Io non posso veder nulla „ disse.
“ Non vedi la noce? Questa ha fatto il rum ore.,, “ E
se è cosi verrà la fine del m ondo? Ora via presto,
propaga la notizia agli animali. ,, - La piccola lepre
andò, e gridò: “ Non viene la fin del mondo! „
Gli animali si dissero scambievolmente la novella.
Ma la paurosa lepre molto affaticata si riposò, e dormì
un giorno ed una notte.

. 15.a C O N V E R S A Z IO N E - (Mukàleme)

Saluti e complimenti j Selàm vermek ve hatir sormak

“ La pace sia con voi. „ , “ Selàmiin aleykiim. ,,


(saluto mussulmano 1
dell’ arabo)
Si risponde : “ Con voi “ Aleykiim selàm. ,,
sia la pace. ,,
“ Il vostro nobile mattino “ Sabah serifler hayir ol-
sia felice. ,, sun (serifiniz hayir ol-
sun). „
“ I vostri tempi siano fe­ “ Vakitiniz hayir o lsu n .,,
lici. „
“ Come sta te ? „ “ 'Keyfiniz eyimidir (Na-
silsim z?)
“ Grazie a Dio, sto molto “ Allaha siikiìr pek yi-
bene. „ yim. „
“ Non sto molto b e n e .,, “ O kadar eyi degilim. ,,
129

“ Spero che non sarà “ Ümit ederimki biiyiik


nulla di grave. ,, bir sey degildir. ,,
“ Dio voglia! ,, “ insaallah. ,,
“ Che nuove? ,, “ Ne var ne y o k ? (ne
havadis? ,,
“ Salute e bellezza. ,, “ Saghk,- giizellik. „
“ Come sta? „ “ N asilsim z ? „
“ Sto in preghiera. ,, “ Duaciyim. ,,
“ Bacio la mano al mio “ Pa^a efendimizin elini
signore il Pascià. ,, operim. „
“ Saluto indistintamente “ Hepsine mahsus selàm
tutti: grandi e piccoli. „ ederim. ,,
“ .Volentieri vi servirò. „ “ Bas üstüne efendim. ,,
“ Vi ringrazio, o signore; “ Te^ekkür ederim efen­
non dimenticherò mai dim, bana ettiginiz eyi-
il favore che mi avete ligi unutmayacagim. ,,
fatto. ,,
“ Prego; nessuna obbli­ “ Estagfurullah, mecburi-
gazione: ho fatto il yetiniz yoktur, vazi-
mio dovere. „ femi yaptim. ,,
“ Di grazia: m’ insegni “ Lùtfen, bana bildiriniz,
dove sia il Consolato italyan konsoloshanesi
Italiano. „ nerede dir? „
“ Scusi, signore, se 1’ ho “ Af edersiniz efendim,
incomodato „ sizi rahatsiz ettim. „
“ Sia benedetto il vostro “ Yeni seneniz mübarek
nuovo anno. ,, olsun. „
“ Le vostre feste siano “ Bayramlariniz m übarek
benedette. ,, olsun. „
“ Dio vi conservi s a n o !,, “ Allah (eksik etmezsin)
òmriiniize bereket ver-
sin.
9
130

LEZIONE T R E N T E S IM A - (O tuzuncu D ers)

In te r ie z io n i - (N ida)

Le interiezioni esprimono un sentimento subitaneo


dell’ animo; e si dividono in sem plici e composte.

Principali Interiezioni Semplici

Ya - Oh, Guarda! È vero ! Yaztk. - Peccato! sven­


Vatj- Oh! (esprime dolore) tura !
Ha - Ah ! A yip - Vergogna!
A fe rin , aferim , - Bravo! Bravo ■ Bravo!
Beyahu - Oh ! (esprime Amari - Di grazia (invoca
meraviglia) soccorso)
S u s - Zitto Hayde - Andiamo; su via
Etjvah - Povero me! A larga - Al largo
Bakalim - Vedremo! A y - Aih !
Ò f - Segno di disgusto A rtik ? - E bbene?
Ey - Eh, oh, dunque Am in - Amen; sia
Olsun - Sia Allah - Dio!

Interiezioni C om poste

ìnsaallah - Dio faccia ; E stagfurullah - P rego;


Vallali, vallahi - Per Dio Che dio mi preservi
Eyvallah - Grazie a Dio; Bana bak - Di su, (modo
Addio usuale di chiamare un
Billah - Per Dio (giura­ facchino)
mento) N e giizel - Come è bello !
131

A f edersiniz - P erdono; Merhaba - Sia il ben ve­


scusate nuto !
A llah ism arladik - Addio B ak sana - O là; sta at-
A llah bereket ver sin - lento
Dio vi benedica B akahm - Vedremo !
Ma^aallah - A meraviglia; Oide giile, - Siate sorri­
Augurio dente, (saluto in ri­
Allah, allah - Dio! Dio! sposta a addio)
Allah ekber - Dio grande! Allah belóni versin - Dio
Allaha siikiir - Grazie a vi maledica
Dio '
N o t a - Le in te rie z io n i vay, aferin , y a z ik r e g g o n o il
d a ti v o . - Es .: A fe rin sana, ( b r a v o te ). Y azik size ( d is g r a z ia
p e r voi). Vay sana, ( d is g r a z ia a te).

ESERCIZIO - (Temrin)
Ü? s e r s e m

Bir giin iig sersem ava gitmisler. Tiifekleri odun-


dan, bigaklari tastan, gariklari ise mukavaadan imis.
Yorulunciya kadar daglari, ormanlari dolasmi^lar. Fakat
higbir sey bulamam islar. Nihayet dinlenmek igin bir
agacm altma oturmuslar, ve oylece uyuya kalmi^lar.
Yolcunun biri yanlarindan gegerken bunlarin sakalla-
rini tiras etmi§. Sersem ler uykudan uyandiklari zaman
biribirlerini tamyamann^lar, ve sorm aga ba^lam islar:
Acaba bizmiyiz ; degii miyiz ? Eger biz isek sakalla-
rimiz nerede? Nihayet iglerinden biri: Haydi koye
gidelim, karilarim iza soralim, demis. Hep birlikte kòye
gitmisler. Onlari karsilamaga gikan karilarina sormu-
flar: * Ey kadinlar, kocalariniz nerede? „ “ Ava
132

gittiler. „ “ Qariklari nedendi? ,, “ Mukavvadan. „


Ha. Biziz. Ya, tiifekleri nedendi? “ Odundan ,, Ha.
Biziz. Ya bigaklari nedendi ? “ Tastan. Ha, tainam i$te
biziz. Ya, sakallari varmi idi? ,, Vardi. Tuh. Biz
degiliz beyahu! (Devam)

È v en u to I’ inverno

Già le notti sono allungate e i giorni accorciati.


L’ aria è fredda, la neve lieve lieve cade, cosicché
l’ inverno è venuto. Le farfalle con le ali di seta che
volavano di fiore in fiore sono sparite : al loro posto
volano i fiocchi di neve. Un uccello affamato pigola
ed il tempo si è raffredato. Voi dolcemente ve ne
state presso la stufa ed ascoltate il rumoreggiare (ru­
more) del vento. Guardate ciò dalle vostre finestre
ricoperte di ghiaccioli. Ove vanno queste mamme che
tengono per la mano i fanciulli scalzi? Vi sono forse
nidi pronti? camini accesi ? Ecco: voi fra le ginocchia
degli amati babbi e tenere mamme voi ridete, giocate,
e riempite la casa e le stanze dei vostri spensierati
cicaleggi. Perchè non sapete cosa voglia dire miseria.

16.a - S a lu ti e C om p lim en ti
(Selàm vermek ve hatìr sormak)

Per dolce avvenimento di famiglia : I vostri occhi


siano splendenti - G ozunuz aydin olsun.
Per scampato pericolo : Sia passato ! - Gegmis ola,
(k e fa re t ola).
Per una felicitazione: Mi congratulo - Tebrik iderim.
133

Mantenetevi san o ! - S a g o lunuz!


La sua vita sia lunga 1 - Ò m runuz gok olsun!
Buon viaggio: Dio le faccia aperta la via. - A llah
yo lu n uzu agik etsin.
Il venditore ricevendo denaro : Dio vi benedica! -
Allah bereket versiti.
L’ avventore risponde : Sia benedetto il tuo guadagno.
- B ereketli olsun.
A chi sopraggiunge mentre si m angia: Favorisca. -
B uyurunuz.
A chi sta lavorando : Il lavoro riesca facile. - K olay
gelsin.
Dopo o durante una m alattia : Che sia passata. -
Gegmis olsun.
Dio vi dia la salute. - A llah s ifa versin!
Il vostro capo sia sano : (Espressione di condoglianza).
- B a sim z sag olsun!
Dio vi dia la rassegnazione. - Allah sabir versin.

L E Z IO N E T R E N T E S IM A P R IM A
(O tuz B ir in c i D ers)

N orm e p r in c ip a li per com prendere


la c o str u z io n e d e lla fr a se e d e l periodo Turco

È quasi impossibile tradurre letteralm ente in Ita­


liano il contenuto di un brano Turco, poiché la con­
cezione del pensiero è troppo diversa nelle due lin­
gue. Per poter com prendere e tradurre facilmente il
pensiero del peiiodo turco, bisogna ben determ inare
134

il soggetto della proposizione principale, che precede


generalmente i complementi e le proposizioni secon­
darie; poi subito determinarne il verbo, che preceduto
a sua volta dai suoi complementi, se ne ha, trovasi
quasi sempre alla fine del periodo.
Diamo alcune regole generali per facilitare 1’ ana­
lisi della proposizione e del periodo.
Regola 1. - La proposizione semplice incomincia col
soggetto, seguita col predicato e finisce
col verbo.
,, 2. - Il verbo concorda in numero e persona
col soggetto ; ma nella terza persona
si usa generalmente il singolare in luogo
del plurale.
,, 3. - Nella domanda, l’oggetto domandato pre­
cede sempre il verbo.
,, 4. - L’ oggetto del verbo prende la desinenza
del caso accusativo se è determinato,
non la prende se è indeterminato.
,, 5. - L’ aggettivo precede il sostantivo se è
attributo, lo segue se è predicato. E
sempre invariabile.
>, 6. - Il numerale e l’avverbio gok, (molto), pre­
cedono il nome e vogliono al singolare
tanto questo, quanto il verbo.
,, 7. - Ogni aggettivo può essere usato avver­
bialmente.
,, 8. - L’ avverbio precede spesso il verbo e
sempre l’ aggettivo.
„ 9. - Il vocativo si mette generalmente in fine
di frase.
135

Regola 10. - Nel periodo la proposizione accessoria


precede generalmente la sua principale.
,, 11. - Quando si parla di una cosa avvenuta:
prima si annuncia 1’ epoca, o le circo­
stanze del tempo, poi il luogo, indi la
natura del fatto.
„ 12. - Quasi tutte le proposizioni relative sono
espresse con forme infinitive, (infinito,
participio, gerundio).
,, 13. - In queste forme infinitive se 1’ attributo
è espresso si mette quasi sem pre in caso
accusativo e non precede, ma segue im­
mediatamente il verbo.
SENBERNAR KOPEKLERI
(1) - Senbernar kopekleri gok biiyuktiir. - (2) - Kuv-
vetli ve heybetlidir. - (3) - Fakat korkung degildir. -
(4) - Bir insana baktigi zaman “ benden korkma „
der gibi bir taviri vardir. - (5) - Gayet yiiksek bir sesi
vardir. - (6) - Bagirdigi zaman gok uzaklardan isitilir.
(7) - Senbernar kopekleri gok soguk yerlerde yasalar. -
(8) - Sicagi sevm ezler. - (9) - Bu sebepten gayet kalin
kùrkleri vardir. - (10)-B u kopeklerden, karda kaybolan
insanlan bulmak igin istifade edilir. - (11) - Kaybolan
kimseleri aram aga gikan kopekleri bir insan bulduklari
zaman onun yaninda durular, bir kimse gelinceye kadar
siddetle havlarlar. - (12) - Bazan da kazaya ugrayan
adamin yanina yatip onu ìsitmaga gali^irlar. - (13) -
Boyunlarmda ta^idiklari ilàglari onlara gosterip igi-
rirler. - (14) - Bu kopeklerden biri karda kaybolan
kirk kisinin canini kurtarm istir.
136

ANALISI GRAMMATICALE

( 1) Senbernar kopkleri gok bùyùktur.

Senbernar: “ di San Bernardo nome proprio, ge­


nitivo.
K ò p ekleri: kopek “ cane nome comune - Ieri: de­
sinenza del nominativo plurale.
foÀ: - avverbio di quantità che precede sem pre 1’ ag­
gettivo (Lez. XXXI n. 6, p. 134).
Tur sta invece di d ir ; il d vien mutato in t, i in ii
per ragione eufonica (Lez. 1, p. 3 ; Lez. XVII,
p. 43).
B iiy ù k iù r : biiyuk : “ grosso aggettivo - tiir: “ è „
modo indie., 3» singolare del 1° presente.

C ostr uzioné D iretta :

K òpekleri Senbernar tiir gok biiyuk


I cani di S. Bernardo è molto grosso

(2) K uvvetli ve heybetlidir.


K u v ve tti: “ fo rte „ aggettivo - ve “ e „ : congiunzione.
H eybetlidir: heybetli “ maestoso „ : aggettivo - dir
“è modo indie., 3 ' singolare del presente.

C ostruzione D iretta :

D ir kuvvetli ve heybetli: È forte e maestoso,


137

ANALISI LOGICA

( I) Senbernar kòpekleri-. soggetto formato dall’ u ­


nione di due parole, che in turco chiamasi ìza fe t.
La prima fa da complemento di specificazione. -
I cani di S. Bernardo (cfr. Lezione V, n. 2, p. 13).

Qok : “ molto avverbio del predicato.


B ù yu k tu r - A ttributo invariabile unito al verbo es­
sere.
In questa proposizione precede il soggetto, poi 1’ av­
verbio, 1’ aggettivo ed il verbo (cfr. Lez. I).

T raduzione Le t t e r a l e :

I cani S. Bernardo molto grosso é.

T raduzione S t il ist ic a ;

I cani di S. Bernardo sono molto grossi.

(2) K u v ve tli ve heybetlidir.


Proposizione com posta di due aggettivi : ku v ve tli
ve heybetli e del verbo essere: dir, formanti il pre­
dicato nominate del soggetto sottointeso kòpekleri.
T raduzione L e t t e r a l e :

Forte e m aestoso è.
T raduzione St i l i s t i c a :

Sono forti e maestosi.


138 —

(3) Fakcit korkung degildir.


F akat: “ ma „ congiunzione - korkung : “ spaventoso „
aggettivo - degii: “ non particella negativa - dir:
“ è „ : cfr. analisi precedente.

C ostruzione D iretta :

Fakat degildir korkung : Ma non è spaventoso.

(4) B ir insana baktigi zaman : “ Benden korkm a „ der


g ib i bir taviri vardir.
B ir : uno: ag. numer. - Insana: “ a uom o,,: dat., n.
comune - B aktig i: “ g u a rd a n te ,,: dat. del parti­
cipio di bakmak con 1’ enclitica possessiva “ i „
- Zam an: “quando,,: av. di tempo - Benden : “ da
m e ,,: pron. person., ablat. d’ agente - K orkm a:
“ non aver p a u ra ,, : imperai negativo di K orkm ak
- Der: ‘‘ d ic e,,: indicat. 2° pres. 3a singolare -
G ibi: “ co m e ,,: congiunz. consecutiva - Tavir :
“ a n d a tu ra ,,: n. coni. - V ardir : “ h a ,,: indie,
pres. 3“ sing.

C ostruzione D ir e t t a :

Vardir bir taviri g ibi der bir


Ha un’ andatura che dice a un
zaman I baktigi : I “ Korkma i benden „
quando I è guardante I “ Non aver paura I da mè „
1 3 9

(3) F akat korkung degildir.


Proposizione avversativa negativa composta di
un soggetto sottinteso : kòpekleri, e dell’ agget­
tivo korkunq formante con degildir il predicato
nominale.
T raduzione L ett era le :

Ma spaventoso non è.
T raduzione S t il is t ic a :

Non sono spaventosi.

(4) B ir insana baktigi zaman : “ Benden korkm a,, der


g ib i bir taviri vardir.
Periodo com posto di quattro proposiz.: una prin­
cipale; una consecutiva; una im plicita; un’ im pe­
rativa negativa: la (K òpekleri) vardtr bir ta viri
- 2» g ib i der - 3 l bir insana zaman baktigi -
4» korkm a benden - Per “ baktigi „ cfr. Lez.
XV e XX. - Per “ korkm a „ cfr. Lez. XX.

T raduzione L e t t e r a l e :

Uno ad uomo vedente quando (sua azione di vedere


quando) da me non abbi paura dice che, un’ an­
datura ha.

T raduzione S t il is t ic a :

Hanno un’ andatura che par dica ad un uomo che li


guarda : “ Non aver paura di me. „
140

(5) Gayet ijùksek bir sesi vardir.


Gayet : “ molto ,, : avverbio - Y u k se k : “ alto ,, :
aggettivo qual. - B ir: “ u n a ,,: agg. numerale -
Sesi: s e s : “ voce , ,: n. com une; i “ sua , ,: suf­
fisso posses. - V ardir: cfr. sopra n. 4.

C ostruzione D ire tt a :

Vardir \ bir \ sesi ] gayet i yuksek


Ha | una | voce | molto | alto.

( 6) B agirdtgi zaman gok uzaklardan isitilir.


Bagirdigi: “ gridante ,,: participio agg. da bagir-
mak : “ grid a re,, - Z am an: “ quando ,, : av. di
tempo - uzaklardan: u zak : “ lo n ta n o ,, : av. di
luogo - lar : suffisso plur. - dan : suf. ablativale
- Isitilir : “ è sentito ,, : passivo, indie., 2 ’ pres.,
3° singolare: cfr. Lez. XXII.
C ostruzione D ire tt a :
Zaman \ bagirdigi | isitilir \ coli | uzaklardan
Quando :è abbaiantej è sentito ! molto I da lontani

(7) Senbernar kópekleri gok soguk yerlerde yasarlar.


Sembernar kópekleri: cfr. la propos. l a - soguk:
“ freddo ,, : agget. qualificativo - yerlerde: “ nei
luoghi ,,: nome coni, plurale locativo - yasalar :
“ vivo no,,: da ya za m a k: indie., 25 pres., 3 l sing.
C ostruzione D ire tt a :
K ópekleri j Senbernar yasarlar i yerlerde
I cani I di S. Bernardo vivono j nei luoghi
gok | soguk
molto I freddo
141

(5) Gai/et yiiksek bir sesi vardir.


Proposizione col soggetto sem pre sottinteso: kò-
p e k ; verbo in fine preceduto dall’ oggetto e suoi
complementi. - cfr. Lez. XXXI; n. 4, 6, 10, 11. -
P er il superlativo gatjet y u k se k cfr. Lez. VII.
T raduzione L e t t e r a l e :
Molto alto una voce ha
T rad uzione St i l i s t i c a :
Hanno una voce fortissim a.

(6) B agirdigi zaman gok uzaklardan isitilir.


B agirdigi : predicato del soggetto sottinteso della
proposizione com plessa. Al solito i complementi
precedono il verbo. - cfr. Lez. XXXI ; n. 4, 6,.
10, 11.
T raduzione Le t t e r a l e :
G ridante quando molto da lontani si sente.
T r aduzione St il ist ic a :
Quando abbaiano si sentono molto da lontano.

(7) Senbernar kópekleri gok soguk yerlerder yasalar.


Proposizione com plessa (compì, di luogo) ; solita
costruzione dispositiva. - Per Senbernar kòpe-
kleri: cfr. la propos. 1*. - Per l’ aggettivo cfr.
Lez. VII.
T raduzione L e t t e r a l e :

S. Bernardo i cani molto freddo nei luoghi vivono.


T r a d uzione S t il is t ic a :
I cani di San Bernardo vivono nei luoghi molto freddi.
142

( 8) Sicagi sevmezler.
Sicagi - Agg. da sicak (caldo), caso accusat.
sott. (luogo). Sevm ezler - Verbo sevm ek (amare),
forma negativa terza persona plurale, secondo
presente (muzari). - cfr. Lez. XXIII, p. 00.

C ostruzione D i r e t t a :

Sevm ezler I sicagi


Non amano ! il caldo

<9) B u sebepten gai/et ka h n ku rkleri vardir.


B u - Aggettivo dim. (qu esto ); invariabile (cfr.
Lez. XIV, p. 35). Sebepten - sost. (cagione); caso
ablativo. P er legge eufonica il b vien cambiato
in p ed il d dell’ ablativ. in t (Lez. IV, p. 9).
Gaijet - (vedi prop, 5). K alm - agg. qual, (grosso,
spesso); sempre singolare. K u r k le ri - da kiìrk
nome com. (Pelo). Al plurale unito al suff. del-
1’ agg. possessivo suo ¡)- Vardir - Verbo (ved.
prop. 4).

C ostruzione D iretta :

Bu | sebepten vardir ku rkleri


Questo 1 per motivo ha (nno) 1 peli
gayet i kahn
molto | spessi
143

( 8) Sicagi sevmezler.
Proposizione col sogg. sottinteso (i cani)

T ra d u z i o n e L e t t e r a l e :

1 caldi non amano.

T raduzione S t il is t ic a :

Non amano i luoghi caldi.

(9) Bu sebepten gayet kalin ku rkleri vardir.


11 soggetto della proposizione resta sem pre so tt.
(kópekler - i cani).

T raduzione L e t t e r a l e :

Q uesto per ragione molto spessi peli ha.

T rad uzione St il ist ic a :

P er questo motivo hanno peli molto spessi.


144

(10) Bu kòpeklerden, karda kaybolan insanlari bul-


mak igin istifade edilir.
B u (ved. prop. 9) K npek (prop. 1). K arda - nom.
com. K ar (neve), caso locativo. K aybolan - Verbo,
kaybolmak (perdere), participio. Insanlari - Insan,
nom. com. (uomo), plurale oggetto retto dal par­
ticipio, caso acc. perchè determinato. (Lez. XXXI,
n. 13, p. 00). B alm ak - Verbo (trovare). Infinito.
¡gin - Preposizione (per); sempre posposta al
verbo - (Lez. XXVIII, Nota p. 120). istifa d e - sost.
(profitto). Al caso nom. perchè indeterminato. E dilir
- Verbo etmek (fare). Reso passivo colla particella
il, (ved. Lez. XXIII, p. 93) terza persona sing. 2°
pres. (è fatto profitto). Nota che il t iniziale del
verbo per eufonia viene cambiato in d.

C ostr u zio n e D ir e t t a :

Bu I kòpeklerden I edilir I istifade', igin


Questi ! da cani I è fatto I profitto i per
bulmak i insanlari i kaybolan \ karda
trovare | gli uomini | sperduto | nella neve

(11) Kaybolan kim seleri aramaga gikan kópekleri bir


insan b ulduklan zam an onun yaninda durular,
bir kimse gelinceye kadar siddetle havlarlar.
Kaybolan - verbo (ved. prop. 10) Forma inf. col
suo attrib. al plurale in caso accus. Kim seleri -
kimse pron. ind. (alcuno). Aramaga - Aram ak
-verbo (cercare). Infinito pres. caso dativo, compì.
145

(10) B u kópeklerden, karda kaybolan insanlari bul-


m ak igin istifa d e edilir.
Proposizione com posta di una principale e di una
finale esplicita contenuta in una forma infinitiva
(particip.). Lez. XV, p. 37 - Lez. XXXI, p. 133.

T rad uzione L e t t e r a l e :

Questo da cani nella neve sperduti uomini trovare per


profitto è fatto.

T r a d uzione St il is t ic a :

Questi cani sono molto utili per trovare gli uomini


sperduti nella neve.

(11 ) Kaybolan kim seleri aramaga gikan kópekleri bir


insan bulduklari zaman onun yam nda durular,
bir kim se gelinceye kadar siddetle havlarlar.
Questo periodo è formato di due proposizioni
principali che hanno per soggetto la seconda pro ­
posizione del periodo in forma infinitiva (parti­
cipio),
io
146

moto a luogo il k duro è cambiato in g per


eufonia. Qikan - verbo Qikmak (sortire). Forma
infinitiva che fa da soggetto alle due proposizioni
principali. Qikan kòpekleri - (ved. prop. 10). B ir
- Agg. num. (uno), insan (v. pr. 4). B ir insan
bulduklari zaman - forma inf. B uld u kla ri - Veibo
bulmak (trovare). Part. plurale usato come attri­
buto, all’ accus. Onun - pron. dim. o (lui): caso
genitivo (di lui), retto dall’ avverbio (yamnda).
Yamnda - Avv. (presso): stato in luogo (ved.
Lez. XXVll,p. 115). D urulur - Verb. durm ak (re­
stare). Secondo pres. M uzari, terza pers. sin.
B ir kimse - (ved. sopra). Gelinceye - verbo gelm ek
(venire). Gerundio, caso dativo cfr. Lez. XIX, Not.
Kadar - Avv. (fino). Siddetle (Siddet-ile) Agg.
(violenza), ile - prep. con. enclitica. H avlarlar
- Verbo havlamak (abbaiare). T erz. pers. plur-
muzari, 2 . pres.

C ostr uzione D iretta :

Kopekleri\ ftka n aramaga Ikimselerii kaybolan


1 cani ¡sortente (i) a cercare alcuni sperduto(i)
zaman buld u kla n bir ' insan ' durular yam nda
quandoj trovanti 1 un ! uomo (restano presso di
onun kadar \gelinceye \bir I kim se jhavlarlar
lui : fino a che | venire | un 'q ualcuno 1 abbaiatiti
siddet(ì)le.
con violenza. |
147

Il verbo indicante 1’ azione della prima proposizione


è in fine vicino alla virgola; ed il verbo della
seconda in fine del periodo. Le altre tre p ro ­
posizioni relative sono espresse tutte con la forma
infinitiva: part. le due prime, gerundio l’ultima.

T raduzione L e t t e r a l e :

Perdente qualcuno - a cercare sortente cani - un uomo


trovanti quando - di lui a lato resta - alcuno ve­
nendo fino - con violenza abbaiano.

T raduzione S t il is t ic a :

Quando i cani, sortiti per cercare qualche sperduto,


trovano un uomo, restano vicino a lui ; e fino a che
non arriva qualcuno, abbaiano fortissim am ente.
148

( 12) Bazan da kazaya ugrayan - adamin yanina yatip


- onu isitmaga gahsirlar.
Bazan - Avv (alle volte). Da - Cong. (e). K azaya
- Sost. (accidente, disgrazia). Caso dativo. Ugrayan
- Verbo da Ugramak (cadere). Forma inf. (y è
agg. per eufonia). Adam in - adam nom. corti-
(Uomo). Al genitivo. Yanina - Avv. (vicino, a lato),
(cfr. Lez. XXVII, p. 106) Yatip - Verbo Yatmak
(sdraiare). Gerundio (Lez. XXV, p. 107). Onu -
Pron. pers. O (lui). Caso accus. compì, diretto.
Isitmaga - Verbo, Isitm ak (riscaldare). Infinito al
dativo. Qahsirlar - Verbo Qalismak (lavorare).
M uzari terza persona plur.
C ostruzione D iretta :

K opekleri (sottint.) bazan da galisirlar


I cani talvolta poi si danno
isitmaga onu ugrayan kazaya.
a riscaldare quello caduto da disgrazia
yatip adamin yanina
sdraiandosi dell’uomo a fianco

(13) Boyunlarinda tasidiklari üaçlari-onlara gosterip


içirirter.
Boyunlarinda - Nom. com. Boyun (collo), plurale
caso locativo, col suffis, dell’ agg. suo (in). Ta-
sidiklari - Verbo Tasm ak (portare), forma infini­
tiva causativa part. (cfr. Lez. XXV, p. 108, caso
acc ). Ilaçlari - nom. com. ilaç (medicina), plu­
rale, caso acc. retto dalla forma inf. Onlara -
149

(12) B azan da kazaya ugrayan - adamin yanina yatip


- onu isitm aga gahsirìar.
Periodo com posto da tre proposizioni, una rela­
tiva, una secondaria incisa ed una principale.

T raduzione L e t t e r a l e :

Alle volte e a disgrazia cadente dell’ uomo vicino,


sdraiando lui a riscaldare lavorano.

T raduzione S t il is t ic a :

Alle volte s ’ affaticano per riscaldare gli uomini col­


piti da disgrazia, sdraiandosi loro vicino.

(13) B oyunlarinda tasidikleri ilaglart-onlara gosterip


iririrler.
Proposizione principale col sogg. (cani) sottin­
teso unita ad una prop. relativa con la forma
sem pre infinitiva.
150

pron. pers. O (lui), plurale, dativo. G ósterip -


Verbo gòsterm ek (m ostrare), gerundio. ìqirirler
- Verbo iqmek (bere), forma causativa (iqilm ek) I
vien cambiato per euf. in r. - M uzari terza pers.
plur. (Lez. XXIV, p. 98) fa n n o bere.
C ostruzione D iretta :

Kòpekleri (sottint.) gósterip onlara


I cani mostrando loro (ai caduti)
iqirirler | ilaqlari \ tasidiktari \boyunlari-n-da.
fanno bere\le medicine fatte portare; ai colli loro.

(14) Bu kópeklerden biri karda kaybolan kirk kisinin


canini kurtarm istir.
B u - Agg. diin. (questo); cfr. propos. 9. Kópe-
klerden - sost. nom. com., plurale, ablativo, (fra
i cani, dai cani). B ir i - Agg. num. (uno), accusa­
tivo. K arda kaybolan - (ved. prop. 10). K irk -
Agg. num. (quaranta), K isin in - K isi (persona),
nom. com., caso genitivo. Canini - nom. com.
(anima) can, K isin in canini - unione di due pa­
role (cfri iza fe t Lez. V, p. 12). K urtarm istir -
Verbo kurtarm ak (salvare); terza persona sing.
Passato incerto dell’ indicativo, N a k li mazi.
C ostruzione D iretta :
B iri bu | kópeklerden kurtarm istir I canini
Uno tra questi | cani ha salvato ! 1’ anima
kisinin \ k irk kaybolan \ karda.
di persona ! quaranta j sperduta i nella neve.
151

T r a d u zio n e Le t t e r a l e :

Nei loro colli attaccate le medicine a loro mostrando


fanno bere.

T raduzione St i l i s t i c a :

Loro mostrano e (quasi) fanno bere le medicine che


portano attaccate al proprio collo.

(14) B u kópeklerden biri karda kaybolan k irk kisin in


canini kurtarm istir.
Periodo com posto di una proposizione principale
ed una relativa in forma inf.

T raduzione L e t t e r a l e :

Questo dai cani uno nella neve perdente quaranta


persone anima ha salvato.

T raduzione St i l i s t i c a :

Uno di questi cani si dice abbia salvata la vita a


quaranta persone sperdute nella neve.
152

ESERCIZIO - (Temrin)
O5 sersem
O vakit sersemler gerì donmü^ler. Acaba biz
miydik, degil miydik? diye òteye beriye sorup kài-
nati dolasnnslar. Derken yava$ yavas sakallari biiyii-
mii^; fakat gariklari yirtilmi^; yalinayak kalmislar.
Bunun iizerine gelmisler, karilarma sormuslar:
“ Ey kadinlar! Kocalarinizin sakallan varmi idi? „
“ Vardi. „
“ H a . . . . i§te biziz. „
“ Ya, ganklari var mi idi? „ “ Vardi. „
“ Tuuu . . . . Y a z ik . . . . biz degiliz beyahu ! „
Bu defa da gariklanni aramaga gitmisler! Acaba hàlà
ariyorlar mi?
(Muall. Ahmet Halit kìtap).
TEBRI'K MEKTUPLARI

(LETTERE D’ AUGURIO)

B ir b abaya

Sevgili babacigim,
Bugiin bayramdir. Bu m es’ ut giinde herkes sev-
diklerinin arasinda bulunur.
Fakat, ben sizlerden uzak oldugum igin bu saa-
detten mahrum bulunuyorum.
Gònderdiginiz mektup beni bir dereceye kadar
teselli étti ve yalmzligimi unutturdu.
Bayramimzi tebrik eder ve eiierinizi operim,
sevgili babacigim.
Oglunuz

Sevgili babacigim,
Bu bayram da muhterem ellerinizden opemedi-
gimden dolayi pek mahzunum.
Sizden uzaklarda, mahzun ve kimsesiz bayramini
gegiren oglunuzun tebrikàtini liitfen kabul etmenizi
rica ederim, sevgili babacigim efendim.
154

***

Sevgili babacigim,
. . . Yanimzde bulunup ellerinizden opemedigim-
den dolayi gok mahzunurn.
Bayraminizi tebrik vesilesile miibarek ellerinizden
i^tiyakla operim sevgili babacigim.
***

£ok sevgili annecigim,


Bu giin, herkesin giiliip mes’ ut oldugu gundiir.
Etrafimda herkes eglenirken ben mahzun ve kimsesiz
bulunuyorum.
Bu bayrami sizin yaninizda gegirmeyi ne kadar
arzu ederdim.
Fakat talih beni bu sene sizden gok uzaklara atti.
insallah gelecek bayramlarinn sizin yanimzda idrak
edecegim.
Miibarek ellerinizden òper, ve bayraminizi tebrik
ederim sevgili annecigim efendim.
Sizi gok seven kiziniz.
***

Bayrannmzi tebrik ile kespi seref eylerim efendim.


***

Bayraminiz miibarek olsun


* * *

Bayramimz kutlu olsun.


15S

Bayramimzi tebrik vesilesile ellerinizden sikarim


karde^im.
* * *

Size daha m es’ ut bayramlar temennisi vesilesile


gözlerinizden öperim.
* * *

Idiniz sait olsun.


* * *

Sizi ziyarete geldim ve bulamadim. Bayramimzi


tebrik eder ve gözlerinden öperim kardesim.
***

Yeni senenizi tebrik ederim.


***

Yeni senenin sizin için çok bereketli olmasini


temenni ederim.

Yeni seneye girerken size en samimî tebriklerimi


takdim ederim.

Yeni senenin sizin ve muhterem aileniz için tnii-


barek olmasini temenni ederim.

Daha birçok seneleri idrak etmenizi tem enni


ederim.
156

Senenizi tebrik vesilesile arzi hürm et ederim.

Muhterem efendim,
Bu gün Türk milletinin en büyük bayramidir.
Çünkü bu giin millet siyasî varhgini ispat etmis, ctim-
huriyete lâyik oldugunu gostermiçtir.
Zatiâlinize bu büyiik günün senei devriyesini
bütün ruhumla tebrik eder, bu vesile ile vatana
meskûr hizmetler ifasinda muvaffakiyetinizin temadi-
sini temenni eylerim, efendim.
***

Sevgili kardesim,
Mukaddes cümhuriyetimizin senei devriyesi do-
layisile size en samimî tebriklerimi takdim eder ve
gözlerinizden öperim.
TÜCCAR MEKTUPLARI

(LETTERE COMMERCIALI)

Efendim,
Posta havalesile naramiza 130 lira gonderiyorum.
Vusíilünde merbut liste mucibince siparislerimi
gondermenizi rica ederim.
***
Katalogunuzdan tayin ettigim mallann tutan oían
70 lirayi gek ile leffen takdim ediyorum.
Siparislerirain bir an evvel irsalini rica ederim
efendim.
***
Qazetenize bir senelik abone bedeli olarak 500
kurus posta havalesile gonderiyorum . Vusul tarihinden
itibaren gazetelerimi muntazaman adresime gonderm e­
nizi rica eder ve hürm etlerim i takdim ederim efendim.

Qek, P olip e ve S e n e tle r

Isbu poligenin ibrazinda Ali Beye yüz elli tiirk


lirasi veriniz ve hesabima gegiriniz.
158

***
Isbu telgrafimi alir almaz Mehmet Beye yüz otuz
lira veriniz.
***
Muracaatinda Sami Beye iki yüz lira veriniz ve
hesabima gegiriniz.
***
Bir senede ödemek sartile yüzde yedi faiz ile
Riza Beyden bin lira aldim.
***

Ismet Beye satmis oldugum mal bedeli olarak üg


yüz lira ahzeyledim.
***
Q ek:
Bu senedin hämiline yüz lira veriniz.

Azizim efendim,
27 - 5 - 929 Tarihli mektubunuza c e v a p tir:
Sipari§ etmis oldugunuz mallari teslim ettik, ve
nakliye bedelini bizdeki matlubunuzdan tesviye ettik.
Piyasada hüküm süren buhran dolayisile mallarimzin
bir kismi gegen haftaki fiatlar üzerinden almamamistir.
Bu farkt fiat ayrica melfuf faturalarda gösterilmistir.
Her zaman emirlerinizi kemali dikkatle ifaya amade
oldugumuzu beyan ile arzi hürmet eyleriz efendim.
K nnaat Kütiip - 1931.
San. N e f. Matb.
D IZ IO N A R IO

TURCO-ITALIANO = ITALIANO-TURCO
TURCO-ITALIANO = TÜRKÇE-ITALYANCA

11
A B B R E V IA Z IO N I

Agg. - Aggettivo Prep. - Preposizione


Avv. - Avverbio Pron. - Pronome
Con. - Congiunzione S. - Sostantivo
Int. - Interiezione V. - Verbo
Part. - Particella Va. - Verbo attivo.

R E G O L E G EN ER A LI

1. - Nella parte turco-italiana, le parole italiane


non accentate sono piane.
2. - Le parole turche hanno 1’ accento sull’ ultima
sillaba, con poche eccezioni.
3. - Le parole turche derivate da lingue moderne
ritengono 1’ accento d’ origine.
■ -1 ®5?f, •• - •

A in t e r . - esprime am m ira­ A ?ikgoz - V i v a c e , a c c o r t o .


zione ecc. - Ah. Eh. A ?ilm ak v. - A p r i r s i, p r è n ­
A b a ju r 5 . - Paralume. d e r e il la r g o .
A b la s. - Sorella maggiore. A?mak - A p r i r s i .
A c a b a n v v . - Forseché? Di A ctirm ak v. - F a r a p r i r e . *
grazia. Ada s . - ì s o l a .
A ea r a g g . - A r d ito . Adak s. - V o t o .
A c e l e - s. Presto. A dalet s . - G i u s t ì z i a .
A c e n i s. - Persiano. A daletsiz a g . - I n g i u s t o .
A c e n t e s. - Agente. Adam s . - U o m o .
A c e m i a g . - Persiano, novizio. Adaniak v. - P r o m é t t e r e .
A c e m i l i k s. - Noviziato, ine­ A dam casina a v . - C o m e s i d e v e
sperienza. Adat s. - A b i t ù d i n e ( v . A det).
A c e m is t a n s. - La Pèrsia. | A davet s. - O s t i l i t à ,
A c i le n av. - Prontamente j A ddetm ek v. - C o n t a r e .
A ci a g . - Amaro. Adedi a g . - N u m e r a l e .
A c i s. - Dolore. Adem n . - A d a m o .
A crk s. -'Cordoglio, lutto. | A d et s. - N ù m ero, pezzo,
A c ik la n m a k v. - Attristarsi. j A d e t s . - A b it ù d in e .
A c i k m a k v. - Aver fame. A deta a v . - A b i t u a l m e n t e .
A c im a k v. - Soffrire. Adii s. - G i u s t o .
Aq a g . - Affamato. Adii s. - G i u s t i z i a .
A ? g ò z lf i a g . - Àvido, insazia­ A diyo s. - A d d i o .
bile. Adim s. - P a s s o .
A$ik a g . - Aperto, chiaro, po­ A dliye s . - M i n i s t e r o d e l l a
sto vacante. G iu s t iz ia .
-- 3S

164 ------------------------------------

Adliye V ekili s. - M in is t r o Ak$am s. - Sera.


d e lla G iu s t iz ia . A ktor s. - Attore.
Adres s . - I n d i r iz z o . Xlà av. - Magnifico.
Aeroplan (Taiyare) s. - Aero­ Al?ak av. - Corto, basso.
plano. Al?i s. - Gesso.
Af s. - P e r d o n o . A ldanm ak v. - Sbagliarsi.
Aferin o A ferim m . - B r a v o . A let s. - Strumento.
Afet s. - D i s a s t r o . A licenap a. - Magnànimo.
A ffetm ek v. - P e r d o n a r e . Alirn a. - Sapiente.
A fiyet s . - S a n i t à , a p p e t i t o . AIkol s. - Àlcool.
Afiyet o lsu n 5 . - B u o n a p ­ Allah s. - Dio.
p e t it o . Alm ak v. - Prèndere.
A foroz s . - S c o m u n i c a t o . Alm an a. - Tedesco.
A foroz etm ek v. - S c o m u ­ A lm anya s. - Germania.
n ic a r e . Alti a. - Sei.
Afyon s. - O p p i o . Altin s. - Oro.
Agabey s. - P r i m o g è n i t o . A ltfnlam ak v. - Dorare.
Aga? s . - À l b e r o . Altrui? a. - Sessanta.
Agir ag. - P e sa n te. Ama (anim a) c. - Ma.
A giz s . - B o c c a . Am ade ag. - Pronto.
Aglam ak v . - P i à n g e r e . A m bala] s. - Imballaggio.
A gustos s. - A g o s t o . Ambar s. - Deposito, magaz­
Ahzetm ek v. - Prèndere. zino.
Ahit s . - P a t t o , t r a t t a t o . Am barci ag. - Magazziniere.
Aidat s . - E n t r a t a , r è n d i t a . Amca s . - Zio.
Aile s. - F a m i g l i a . A m cazade - s. Cugino.
Ak ag. - B i a n c o . A m eliyat s. - Operazione.
Skil ag. - I n t e l l i g e n t e . Amin in. - Amen.
Akil v. - I n t e l l i g e n z a . Ana s. - Madre, sorgente.
Akilli ag. - I n t e l l i g e n t e . Anadolu 5: - Anatolia.
A kilsiz ag. S e n z a i n t e l l i g e n z a . A nadolulu 5. - Abitante del-
Akinti s . - S c o l o , p e n d e n z a . 1’ Anatolia.
Akmak vg. - S p à n d e r e . Anafor s. - Controcorrente.
Akraba 5 . - G e n it o r i, p a r e n t i. A nahtar s. - Chiave
165

A n a liz s. - Analisi. A r m u t s. - Pera.


A n a lik s. - Madre adottiva. A r n a v u t s. - Albanese.
A n a n a s s. - Ànanas. A r p a s. - Orzo.
A n c a av. - Tanto. A r s a s. - Terreno.
A n c a k a. - Solamente (solo). Ar§ s. - Trono di Dio.
A n l a m a k v. - Capire, com­ A r § i n 5. - Misura turca lineare
prèndere. 75 cm.
A n l a t m a k > . - Far capire. A r t i k av. - Del resto, infine.
A n n e s. - Madre, mamma. A r t m a k v. - Aumentare.
A n t i k a s. - Cosa antica A r z s. o ag. - Terra, latitù­
A n t i s e p t i k ag. - Antisèttico. dine, presentazione.
A p a r t i n i a n s . - Appartamento. A r z e t m e k v. - Presentare, ri­
A p t a l a. - Idiota. cercato.
A p t e s s. - Abluzione. A r z u s. - Desidèrio.
A p t e s a n e s. - Latrina. A r z u h a l 5. - Domanda, peti­
A p t e s s i z a. - Impuro. zione.
A r a b a s. - Vettura, Carrozza. A s a b i ag. - Nervoso.
A r a b a c i s. - Vetturale. A s a l e t s. - Nobiltà.
A r a b i s t a n s. - Arabia. A s f a l t s . - Asfalto.
A r a l a m a k v. - Separare. A s i i ag. - Nobile.
A r a l i k v. - Spàzio, interru­ A s k e r s. - Soldato.
zione. A s k e r l i k 5 . - Servizio militare.
A r a m a k v. - Cercare. A s i r s. - Sècolo, època.
A r a p s. - Àrabo. A s l a n s. - Leone.
A r a p g a av. - Lingua àraba. A s l i ag. - Essenziale, princi­
A r a t m a k v. - Far cercare. pale.
A r b e d e s. - Disputa. A s m a k v. - Sospèndere, im ­
A r d i n d a av. - Di dietro. piccare.
Arif s. e ag. - Conoscitore. A s y a s. - Àsia.
Ari 5. - Ape. A? s. - Cibo.
A r k a s. - Schiena, Dietro. A§fi s, - Cuciniere.
A r k a d a s s - - Compagno. A § k o l s u n ini. - Bravo.
A r k a d a $ l i k ag. - Amicizia in­ A t s. - Cavallo.
tima. I A t a l a r s o z ù s . - Provèrbio.
A ta k ag. - Imprudente. A y ip s. - Vergogna.
A te ? s. - Fuoco. A y ip la m a k v. - Disapprovare.
A t l a m a k v. - S a l t a r e . A y h k s. - Paga mensile.
A t m a k v. - Gettare. A y m av. - Idèntico.
A v s. - Cacciagione A y r a n s. - Latte coagulato
A v c i s . - Cacciatore. con acqua.
A v c i l i k s. - Mestiere del cac­ A y n ag. - Separato.
ciatore. A y r i ì m a k v. - Separarsi.
A v d e t s. - Ritorno, ( e t m e k ) A z av. - Poco.
far ritorno. A z a c i k ( a z c i k ) ag. - Un poco.
A v l a m a k v. - Cacciare. A z a m e t s. - Grandezza, fie­
A v u k a t s . - Avvocato. rezza.
A y s. - Luna, Mese. A z a m e t l i ag. - Orgoglioso.
A y a k s. - Piede. A z a p . s. - Pena, tortura.
A y a k k a b i s. - Calzatura. A z a r a z a r av. - A poco a
A y d l n ag. - Chiaro, splen­ poco.
dente. A z a r l a m a k v. - Sgridare.
A y i n e ( a y n a ) s. - Spècchio. A z i z ag. - Caro, Santo.
A y i s. - Orso.

B
B aba s. - Padre, veneràbile. B ag s. - Vigna.
B aca s. - Camino, focolare. B agbozum u s. - Vendémmia.
B a c a k s. - Gamba. B a g d a d i s. - Muri fatti con
B a c a k l i ag. - Che ha gamba, liste di legno e calce.
alto. B a g i r m a k v. - Gridare, rug­
B a e a k s i z ag. - Con gambe gire.
corte, villano. B a g l a m a k v. - Legare.
B a d a n a s. - Pittura a calce. B a h a r ( i l k a b a l i a r ) s. - Prim a­
B a d a n a c i s. - Imbianchino. vera.
B a d e h u av. - Dopo, in sèguito. Ballar s. - Spèzie.
B a d e m s. - Màndorla. B a h ? e s. - Giardino.
B a d i y e s. - Deserto. B a h ^