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sussistenza dell’uomo. I bisogni dell’uomo sono cambiati nel corso del tempo. Vi sono due
nozioni di
economia:
</p><p>• Formale: parte di attività, istituzione in cui nel rapporto tra organizzazioni e
consumatori vi siano
</p><p>Nelle società pre-industriali la produzione e distribuzione era legata per quantità e costi
al semplice
quantità,tempi e modi stabiliti da norme sociali. Bisogna distinguere però due tipologie di
reciprocità:
</p><p>-generalizzate: rapporti famigliari in cui la restituzione dei beni o servizi non eguaglia
mai in valore il bene
o servizio prestato.
</p><p> In questo tipo di società , la posizione della famiglia è rappresentata dal ruolo che ha
nel processo
produttivo.
questo caso non si fa solo riferimento a rapporti socioculturali come nella reciprocità ma anche a
</p><p>• Lo scambio di mercato: si attua nel momento in cui compaiono sulla scena beni o
servizi con valore
economico che vengono comprati o venduti attraverso il denaro. Merce è il bene venduto o
comprato. Mercato è il luogo in cui i rapporti si basano sulla formazione di prezzi fluttuanti in
base
</p><p>L’economia regolata è basata sulla proprietà privata dei mezzi di produzione attraverso
l’investimento di
capitale per trarne profitto. L’istituzione fondamentale della produzione e consumo è l’impresa.
Le banche
operano su un altro tipo di mercato quello del denaro. Un ‘economia basata sulla proprietà
privata dei mezzi
L’economia va analizzata tanto in relazione al rapporto tra istituzione sociale ed economica , che
al potere di
intervento regolatore dello stato nell’economia. Per quanto riguarda il suo rapporto con lo stato
questo può
essere inserito in un continuum in cui, da un lato del polo possiamo portare l’esempio
dell’economia del
laissez-faire, in cui seppur presente l’intervento dello stato è minimo. Dall’altro lato invece un’
economia
pianificata , come quella comunista basata sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e sulla
distribuzione di beni legato ad azioni e scelte politiche. (urss e cina) l’intervento di regolazione
politica si
di crescita e crisi economica. Interviene cosi nel cercare di riequilibrare l’economia attraverso la
pressione
fiscale o variazioni del denaro. Particolari combinazioni tra mercato e intervento politico
vengono definite
</p><p>Negl’anni ’70 il modello Keynesiano entra in crisi mentre la politica economica liberalista
statunitense
incrementa le sue potenzialità. Questo perché in passato erano stati possibili accordi politici
nazionali che
</p><p>• Rapporto equilibrato tra economia e interno sistema dovuto a complessi di norme,
soprattutto
legislative.
</p><p>E’ possibile analizzare il rapporto tra i diversi paesi del proprio grado di sviluppo,
tenendo conto del livello
consumo. I sociologia hanno analizzato molti fattori che impediscono lo sviluppo: la distinzione
tra
disposizione.
</p><p><i>CAPITOLO II.
servizi per la sussistenza dell’uomo. Il lavoro è l’attività economica per eccellenza. Ovviamente
rientra nella
</p><p><i>Professione</i>: è il lavoro svolto per essere pagati a prescindere dal fatto che il
soggetto sia occupato o meno.
e di organizzazione confluiscono nel realizzare la divisione sociale del lavoro. Diverse sono le
condizioni
che incidono sul tasso di attività : legislazione del lavoro, offerta del lavoro,le caratteristiche
dell’economia,
fattori culturali. Inoltre bisogna far riferimento al grado di concentrazione urbana e alla crescita
del settore
terziario, che permette l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro e stabilizza il grado di lavoro
degl’uomini. In italia per esempio il tasso di attività è basso rispetto al suo grado di sviluppo, ma
questo è </p></div></div><div><div><p>legato alla bassa industrializzazione e alla presenza di
numerose piccole imprese. In italia ci troviamo di
fronte a condizione tipiche lavorative, quelle che magari implicano il 60 % della popolazione
impegnata il
in cui il 20% della popolazione si trova a lavorare a tempo determinato, il 4% è caratterizzato dai
lavoro nero. Anche il secondo lavoro rientra in quello che viene definito “Lavoro nero”, il tasso
dei
bioccupati è pari a quello dei disoccupati. Sociologi ed economisti hanno rintracciato due modelli
di mercato
di lavoro:
</p><p>Questo dualismo può essere ricollegato anche al mercato interno , che si occupa
semplicemente di spostare
occupati da una parte e l’altra, mentre nel mercato esterno, si cerca di posizionare persone non
ancora
occupate mettendole in concorrenza tra loro. Questo spiega che il mercato non è unitario ma
segmentato al
</p><p>• Strutturali: le cui competenze professionali non sono più richieste dalle aziende.
</p><p>A seconda delle dimensioni, dei settori e della produzione cambiano i modelli
organizzativi. Quelli moderno
si sono realizzati nella prima metà del secolo. In passato l’artigiano era imprenditore di se stesso,
attraverso
un alta specializzazione delle funzioni, l’utilizzo di utensili flessibili e l’appoggio e aiuto familiare
creava e
produceva le proprie merci. Nel XVIII secolo con l’avvento delle fabbriche si assiste a quello che
viene
definito putting-out system, ovvero il lavoro domiciliare degl’artigiani richiesto dai mercanti per
piazzare le
proprie merci richieste sul mercato. Ben presto però si passa a quello che viene definito factory
system,
ovvero un modello basato sulla presenza di nuove macchine flessibile e universali che
permettevano la
riduzione dei tempi e l’aumento della produzione . Questa è la fase della organizzazione sociale
del lavoro di
dell’individuo si fanno sempre più presenti. Nonostante questo riduca le ore di lavoro e aumenti
il salario
degl’operai, questi sono alienati al proprio lavoro, non vi è più mestiere, ma la professionalità
consisteva
nella ripetizione di semplici gesti elementari. Nella terza fase che riguarda quella della
produzione JUST IN
TIME, la produzione riguarda sono prodotti necessari e richiesti. Un aspetto fondamentale del
modello
Toyota è il principio di auto attivazione, per cui a qualsiasi margine di errore la macchina e la
produzione si