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649004
L’OSSERVATORE ROMANO
Anno CLIX n. 79 (48.107)
.
Il Papa esorta i media pubblici a difendere i diritti umani
La responsabilità
di prendere posizione
In un contesto minato da una
«evoluzione preoccupante» di mes-
sa in discussione dei diritti umani,
«ai media pubblici spetta la re-
sponsabilità di prendere decisa-
mente posizione per il prezioso be-
ne della libertà». Il delicato ruolo
di chi si occupa di informazione, e
in particolare nel servizio pubblico,
è stato al centro del discorso rivol-
to, la mattina di giovedì 4 aprile,
da Francesco a una delegazione di
giornalisti cattolici ed evangelici
della Repubblica Federale di Ger-
mania ricevuti in udienza nella Sa-
la dei Papi.
Nel sottolineare l’importanza del
dialogo tra le Chiese e i media —
La Camera dei comuni approva una legge che non consente una Brexit senza accordo e apre a un rinvio
LONDRA, 4. Per un solo voto e gra-
zie a una maggioranza trasversale la
Camera dei comuni ha approvato
nella notte una legge per evitare la
Brexit no deal, cioè l’uscita dall’Ue
senza accordo sulle relazioni future.
La legge — presentata dalla laburista
Yvette Cooper e dal conservatore
Oliver Letwin — è stata approvata in
terza lettura con 313 sì e 312 no, e
oggi passa all’esame della Camera
dei Lord. Secondo le anticipazioni
Algeria, appello dell’Onu
per una transizione politica pacifica
ALGERI, 4. Al via la transizione po-
litica in Algeria dopo le dimissioni
del presidente Abdelaziz Boutefli-
ka, il quale in una lettera aperta al-
la popolazione ha chiesto scusa ai
compatrioti per gli errori e le negli-
genze commesse durante la sua
presidenza. E il segretario generale
delle Nazioni Unite, António Gu-
terres, ha rivolto un appello alla
popolazione esprimendo l’auspicio
che «in Algeria si apra un processo
di transizione pacifico e democrati-
co». Guterres ha plaudito alla
«maturità e alla calma con la quale
il popolo algerino ha espresso il
suo desiderio di cambiamento», in-
sistendo sulla speranza che la tran-
sizione «rifletta i desideri del po-
polo algerino».
y(7HA3J1*QSSKKM( +;!z![!"!,!
Nella missiva in arabo diffusa
dai media algerini, il presidente ot-
tantaduenne — che raramente ap-
pariva in pubblico dopo l’ictus che
lo ha colpito nel 2013 — scrive:
«Lascio la scena politica senza tri-
stezza né paura per il futuro del
nostro paese e vi esorto a restare
uniti e a non dividervi mai».
GIORNALE QUOTIDIANO
perché «il colloquio genera com-
prensione» e «apre orizzonti» — il
Papa ha innanzitutto incoraggiato i
giornalisti a opporre «oggettività»
e «precisione» al dilagare delle fake
news e dell’approssimazione. E ha
invitato a un impegno deciso nel
contrastare la preoccupante evolu-
zione culturale che si registra nel
mondo di oggi: «la contestazione
del diritto alla vita, l’avanzata
dell’eutanasia, la negazione del-
l’uguaglianza sociale, la mancanza
di integrazione, la violazione della
dignità umana e della libertà di co-
scienza».
PAGINA 8
Westminster esclude il no deal
della stampa, May chiederà ora al
Consiglio europeo straordinario di
mercoledì prossimo un’estensione di
nove mesi, con l’opzione di anticipa-
re l’uscita non appena i termini del
distacco saranno approvati dal parla-
mento britannico.
Il testo ha superato l’opposizione
sia del governo sia quella dei più
convinti sostenitori della hard Bre-
xit, che hanno presentato diversi
emendamenti nel tentativo di fer-
Le dimissioni di Bouteflika, do-
po essere stato venti anni al potere,
rappresentano «la prima grande
vittoria della mobilitazione popola-
re», si legge in un comunicato del
partito Raggruppamento per la
cultura e la democrazia (Rcd). Di-
fatti, dal 22 febbraio si sono svolte
nel paese manifestazioni di massa
per chiedere le dimissioni di
Bouteflika, che si era già candidato
a un quinto mandato, ma anche il
rinnovo dell’intero sistema di
potere.
Intanto, il Consiglio costituzio-
nale algerino si è riunito per for-
malizzare il percorso da intrapren-
dere dopo le dimissioni. La costitu-
zione algerina prevede che sia il
presidente del Consiglio della na-
zione algerina (l’equivalente del se-
nato), Abdelkader Bensalah, a
prendere il posto del presidente di-
missionario. Seconda carica dello
stato, Bensalah — esponente del
Raggruppamento nazionale demo-
cratico (Rnd), secondo partito po-
litico — dovrebbe restare in carica
come presidente ad interim fino a
nuove elezioni.
Unicuique suum
Città del Vaticano
Un’altra nave di migranti vaga nel Mediterraneo in cerca di approdo
Un copione già visto
I vescovi italiani ribadiscono il dovere dell’accoglienza
BRUXELLES, 4. Un copione già visto
quello assegnato alla nave Alan Kur-
di della ong tedesca Sea Eye, che da
ieri sera ha iniziato purtroppo l’or-
mai abituale ricerca di un porto do-
ve poter sbarcare i 64 migranti soc-
corsi nel pomeriggio, con l’altrettan-
to ormai abituale prospettiva di de-
cine di persone trattenute irragione-
volmente in mare per giorni.
Il capitano dell’Alan Kurdi ha da-
to disposizioni per far alloggiare i
migranti il più possibile al riparo,
ma al tempo stesso ha sottolineato
come «la nave non sia attrezzata per
l’accoglienza di molte persone per
molto tempo», e ha chiesto la possi-
bilità di dirigersi verso un porto si-
curo. L’imbarcazione della ong tede-
sca, anche in vista di un peggiora-
mento delle condizioni meteo, è in
navigazione verso nord, già in acque
internazionali, ancora da definire se
la rotta sia su Malta o sull’Italia.
Al momento l’Italia, attraverso il
ministro dell’Interno, Matteo Salvi-
ni, ha seccamente rifiutato la richie-
sta, chiamando in causa la Germania
per la soluzione della questione.
Malta non ha dato segnali di rispo-
sta e la guardia costiera libica ha fat-
to arrivare addirittura esplicite mi-
nacce alle navi delle ong, qualora
dovessero entrare nelle acque territo-
riali del Paese nordafricano.
Ieri pomeriggio la nave della Sea
Eye, unica imbarcazione di ricerca e
soccorso presente nell’area di com-
petenza libica, ha concluso le opera-
zioni di soccorso di 64 migranti —
tra cui dieci donne, cinque bambini
e un neonato — che in situazione di
emergenza, a bordo di un gommone,
diciotto miglia a nord della città li-
bica di Zuwarah, avevano lanciato
marlo. Prevede che, in caso non si
raggiunga un nuovo accordo, il go-
verno di Theresa May chieda
un’estensione dell’articolo 50 rin-
viando quindi l’uscita oltre la sca-
denza del 12 aprile.
Il testo in sostanza concede al
Parlamento il potere di decidere la
durata dell’estensione dell’articolo 50
da chiedere alla Ue. Il premier Tory
ha confermato che chiederà un’ulte-
riore estensione all’Ue oltre il 12
aprile per negoziare un compromes-
so con il leader laburista Jeremy
Corbyn. Ma il governo ha fatto sa-
pere che la legge impone «gravi li-
mitazioni» alla possibilità di nego-
ziare questa estensione prima del 12
aprile. A Downing Street si com-
menta anche che, se ratificata oggi
anche dai Lord, la legge apre al ri-
schio di «una Brexit no deal acciden-
tale», perché non solo sottrae al go-
verno le sue prerogative sugli accor-
di internazionali, ma limita gli spazi
di manovra del premier tanto da po-
ter far saltare il tavolo di trattativa
per un rinvio.
May e Corbyn si sono incontrati
ieri per la prima volta per studiare
insieme il modo di uscire dalla crisi
politica. Si rivedono anche stamatti-
na, ma Corbyn dopo aver detto che
i colloqui erano andati «molto be-
ne» li ha poi definiti «inconcluden-
ti». I punti che sembra siano in di-
scussione sono: l’ipotesi di un’unio-
ne doganale (che risolverebbe anche
l’annosa questione del confine irlan-
dese post-Brexit) con allineamento
al mercato unico, come chiede Cor-
byn, e la fine del libera circolazione
dei cittadini e il no a un secondo re-
ferendum, come invece vuole There-
sa May.
Ieri sera il provvedimento è stato
votato in meno di sei ore. Conserva-
tori e sostenitori della hard Brexit
hanno criticato i tempi brevi «È dif-
ficile sostenere che ci sia stato un
importante dibattito quando si è af-
frettato il testo ai Comuni in poche
Copia € 1,00 Copia arretrata € 2,00
POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt
un Sos. La nave era già nelle vici-
nanze perché sulle tracce di un gom-
mone che il giorno prima aveva lan-
ciato, tramite la piattaforma Alarm
Phone, un Sos analogo rimasto pur-
troppo inascoltato dalle autorità libi-
che. La sua presenza ha permesso di
salvare molte vite umane altrimenti
destinate a un probabile naufragio.
Un migrante soccorso nel Mediterraneo (Ap)
ore», ha dichiarato il tory Mark
Francois parlando di «oltraggio co-
stituzionale». La legge presentata
originariamente dall’ex ministro la-
burista Cooper ha ottenuto una
maggioranza, per quanto risicatissi-
ma, trasversale. Hanno votato a fa-
vore tutti i laburisti tranne nove, i 35
deputati dello Scottish national par-
ty, 14 conservatori, 11 Liberal demo-
crats e i membri di di altri piccoli
partiti.
In ogni caso, ogni ulteriore rinvio
per la Brexit prevede il via libera
unanime dei leader Ue. E da Bruxel-
les, il presidente della Commissione
Ue, Jean-Claude Juncker, ha detto
che al Regno Unito non sarà con-
cessa alcuna proroga a breve, a me-
no che il Parlamento britannico non
ratifichi l’intesa entro il 12 aprile, ter-
mine fissato per evitare la partecipa-
zione di Londra alle elezioni del
Parlamento europeo.
NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto que-
sta mattina in udienza:
Sua Eccellenza Monsignor
Silvio José Báez Ortega, Vesco-
vo titolare di Zica, Ausiliare di
Managua (Nicaragua);
gli Eminentissimi Cardinali:
— Seán Patrick O’Malley, Ar-
civescovo di Boston (Stati Uniti
d’America);
— Giuseppe Petrocchi, Arci-
vescovo di L’Aquila (Italia);
Sua Eccellenza Monsignor
Renzo Fratini, Arcivescovo tito-
lare di Botriana, Nunzio Apo-
venerdì 5 aprile 2019
Sul dramma dell’immigrazione Il porporato ha dichiarato che i
che si consuma nel Mediterraneo si «migranti vanno soccorsi e non re-
sono pronunciati oggi con una nota spinti in Paesi insicuri o terzi, anche
i vescovi italiani, a conclusione dei perché ci prendiamo delle responsa-
lavori del Consiglio permanente, e il bilità se li affidiamo a terzi». «Sono
presidente, cardinale Gualtiero Bas- diminuiti gli sbarchi in Italia ma au-
setti, intervenuto alla presentazione mentano i morti», ha aggiunto, per
del rapporto sui migranti e sui rifu- poi concludere sul decreto sicurezza:
giati 2019 del Centro Astalli. «Dico che è insufficiente e va miti-
gato».
I vescovi italiani nella nota finale
del Consiglio permanente hanno
nuovamente espresso con forza il
«dovere dell’accoglienza, a cui lo
stesso Santo Padre non cessa di ri-
chiamare» verso quegli esseri umani
costretti, per varie ragioni, a lasciare
i propri paesi d’origine, cercando ri-
fugio all’estero. E molte diocesi han-
no confermato la volontà di conti-
nuare a ospitare le persone che con
il nuovo decreto sicurezza rischiano
di perdere il permesso di soggiorno
umanitario, «facendosene carico e
promuovendo iniziative di sensibiliz-
zazione dell’opinione pubblica e di
raccolta fondi».
ALL’INTERNO
A Roma
Minori
abbandonati due volte
PAGINA 2
Al Congresso statunitense
Stoltenberg
risponde a Trump
PAGINA 3
Dal moltiplicarsi dei parassiti
Intanto, c’è chi fa i conti degli ef- Minacciata
fetti che questa fase ha prodotto in la produzione di cereali
termini economici. L’agenzia di ra-
ting Standard & Poor’s ha calcolato
PAGINA 3
che la questione Brexit è già costata
66 miliardi di sterline in termini di
minor ricchezza generata dall’econo-
A colloquio con Chiara Amirante
mia britannica. Inoltre, se il referen-
dum non fosse stato fatto, il pil La terapia
avrebbe potuto essere superiore del
2,9 per cento rispetto ai livelli attua-
dello Spirito
li. Si è provato a calcolare gli effetti
LUCA MARCOLIVIO A PAGINA 4
sull’attività economica derivanti dal-
la svalutazione della sterlina e del
conseguente aumento dell’inflazione Il Consiglio permanente della Cei
che si è verificata dopo il referen-
dum del 2016. Più evidente l’effetto Dalla riflessione
sulla sterlina, che è arrivata ad una
svalutazione fino al 18 per cento do-
alla concretezza
po il referendum e che ancora oggi è
in calo del 10 per cento rispetto ai li- PAGINA 6
velli pre-referendum nel cambio col
dollaro e del 6,6 per cento rispetto
Un laico alla guida di Caritas Asia
all’euro.
L’amore di Cristo
verso ogni uomo
PAOLO AFFATATO A PAGINA 7
Messa a Santa Marta
stolico in Spagna e nel Princi-
pato di Andorra. A braccio di ferro
con Dio
Il Santo Padre ha ricevuto
PAGINA 8
questa mattina in udienza Frère
Alois, Priore di Taizé.
Provvista di Chiesa
Il Santo Padre ha nominato FOCUS
Arcivescovo Metropolita di Wa-
shington (Stati Uniti d’Ameri-
ca) Sua Eccellenza Monsignor
Libertà religiosa
Wilton Daniel Gregory, finora a rischio
Arcivescovo Metropolita di
Atlanta. PAGINA 5
pagina 2 L’OSSERVATORE ROMANO venerdì 5 aprile 2019

Soldati a Tripoli (Afp)

Tunisia Dal 21 al 25 marzo

più vicina Visita dell’arcivescovo Gallagher

all’Unione
europea
TUNISI, 4. Sta per vedere la luce
il nuovo accordo commerciale fra
la Tunisia e l’Unione Europea che
potrebbe incidere in modo signi-
ficativo sulla vita della popolazio-
ne tunisina, a cominciare dal set-
tore agricolo e dalla tutela della
salute. Si terrà difatti a Tunisi dal
29 aprile al 3 maggio — dopo sei
anni di discussioni e due anni di
negoziati formali — il quarto
round di trattative per la defini-
zione dell’Accordo di scambio li-
bero e approfondito (Aleca) tra
Ue e Tunisia. Lo ha annunciato il
rappresentante del ministero tuni-
sino dell’agricoltura, delle risorse
idriche e della pesca, Hatem Ga-
smi, in occasione della conferenza
sull’impatto sociale ed economico
dell’Aleca nel settore agricolo che
si è svolta in questi giorni nella
capitale della Tunisia. Dal 2015 la
Commissione europea ha un pro-
gramma di sostegno dell'econo-
mia tunisina, che verrebbe inte-
grato e rinnovato dall’accordo.
Nel paese africano si discute
molto sugli effetti che potrebbe
provocare l’accordo in particolare
sull’attività agricola. Per dipanare
i dubbi su eventuali rischi di con-
seguenze negative, ad esempio,
sulla varietà di coltivazioni, il mi-
nistero dell’agricoltura ha com-
missionato uno studio completo
sull’Aleca, condotto da esperti tu-
nisini i cui risultati serviranno da
base per i prossimi negoziati. Il
funzionario tunisino ha spiegato
che le riforme strutturali del set-
tore agricolo dovrebbero essere
intraprese prima della conclusione
dell’accordo, che richiede ingenti
investimenti. Da parte sua, il rap-
presentante dell’Unione tunisina
dell’agricoltura e della pesca
(Utap), Abdelkhalek Ajlan, ha ri-
cordato che l’Utap rifiuta «l’at-
tuale versione dell’Aleca», rimar-
cando che prima della sua attua-
zione è fondamentale aggiornare
il settore agricolo.
Intanto, in Tunisia si parla oggi
di un’altra misura destinata ad in-
cidere sulla vita dei cittadini: in
base alla nuova legge votata ieri
si andrà in pensione a 62 anni e
non più a 60. La decisione è stata
presa dal parlamento del Bardo.
La misura fa parte del pacchetto
di riforme economiche suggerite
dal Fondo monetario internazio-
nale per il contenimento del debi-
to pubblico e incluse tra le condi-
zioni del prestito da 2,9 miliardi
di dollari, concesso alla Tunisia
con il meccanismo del credito al-
largato (Medc).
A Roma un centro di primissima accoglienza faceva fuggire gli ospiti ma incassava le rette
Le truppe del generale Haftar verso Tripoli
Scontri in Libia
TRIPOLI, 4. Rischia di precipitare la
situazione in Libia. Il governo di
unità nazionale di Fayez Al Sarraj
ha infatti proclamato ieri sera lo
stato di allerta, dopo l’ordine im-
partito dal generale Khalifa Haftar
alle proprie truppe dell’autoprocla-
mato Esercito nazionale libico di
avanzare verso ovest.
Secondo le ultime notizie dispo-
nibili, i soldati di Haftar si trove-
rebbero vicino alla località di Ga-
rian, a un centinaio di chilometri da
Preoccupazione
dell’Onu
per i disordini
nelle Comore
MORONI, 4. Dopo aver preso at-
to della rielezione di Azali As-
soumani a presidente delle Co-
more, le Nazioni Unite hanno
espresso tramite il portavoce del
segretario generale António Gu-
terres, «profonda preoccupazio-
ne» per i disordini registrati nel
paese — in cui sono morte alme-
no quattro persone — e per le re-
strizioni avvenute nei media lo-
cali a seguito dell’ufficializzazio-
ne da parte della Corte Suprema
del risultato elettorale il 27 mar-
zo. Nelle proteste dei giorni se-
guenti sono stati arrestati anche
alcuni esponenti politici dell’op-
posizione che, in contrasto con il
presidente Assoumani, avevano
denunciato brogli. Il sessantenne
capo dello stato è al suo quarto
mandato. Guterres ha esortato le
parti politiche coinvolte a rispet-
tare i diritti fondamentali e le au-
torità locali ad astenersi dall’ali-
mentare tensioni.
Tripoli, dove si sarebbero già verifi-
cati scontri a fuoco con i militari fe-
deli al capo del consiglio presiden-
ziale. «Condanniamo questa escala-
tion sistematica di annunci provoca-
tori di certe parti, che hanno ordi-
nato alle proprie forze di liberare la
capitale», si legge in un comunicato
di Al Sarraj, secondo il quale si
tratta di «un linguaggio che non
aiuta a raggiungere il consenso e
frustra le speranze dei libici nella
stabilità».
Il capo del governo di Tripoli ha
collegato questa «escalation siste-
matica» alla Conferenza nazionale
che dovrebbe tenersi a Ghadames
dal 14 al 16 aprile prossimi, un verti-
ce che «i libici vedono come una
via d’uscita dalla crisi, un’opportu-
nità per unificare le istituzioni e un
modo per tenere le elezioni».
Al Sarraj ha poi ricordato di ave-
re in precedenza invitato «alla mo-
derazione verso il tentativo delibe-
rato di creare una crisi». «Ma — ha
concluso il comunicato — di fronte
a questa insistenza di un approccio
ostile, che pensavamo di avere su-
perato, è stata decisa la dichiarazio-
ne dello stato di allerta».
E secondo il portale d’informa-
zione Libya Observer, le forze di
Zintan e Misurata, che appoggiano
il consiglio presidenziale di Tripoli
di Al Sarraj, si sarebbero mobilitate
per fronteggiare i soldati di Haftar.
Oggi, a Tripoli, in previsione del-
la conferenza di Ghadames, è atteso
il segretario generale dell’Onu, An-
tónio Guterres. «Sono profonda-
mente preoccupato per i movimenti
militari in corso in Libia. Non c’è
una soluzione militare. Solo il dia-
logo intra-libico può risolvere i pro-
blemi libici. Faccio appello alla cal-
ma e alla moderazione, mentre mi
preparo ad incontrare i leader libici
nel paese», ha scritto il segretario
generale delle Nazioni Unite su
Twitter. Guterres ha denunciato che
la conferenza di Ghadames rischia
il fallimento.
in Sud Sudan
Dal 21 al 25 marzo si è svolta la
visita nella Repubblica del Sud Su-
dan dell’arcivescovo Paul Richard
Gallagher, segretario per i Rapporti
con gli Stati. Giunto a Juba nel pri-
mo pomeriggio di giovedì 21 marzo,
il segretario per i rapporti con gli
Stati, accompagnato da monsignor
Mislav Hodžić, officiale presso la
sezione per i Rapporti con gli Stati,
è stato ricevuto all’aeroporto dal
nunzio apostolico, arcivescovo Hu-
bertus Matheus Maria van Megen,
dall’arcivescovo di Juba, Paulino
Lukudu Loro, e dal consigliere di
nunziatura, monsignor Mark Kadi-
ma, il quale è anche incaricato d’af-
fari a.i. residente nel Paese. Erano
presenti anche il viceministro degli
Affari esteri, Deng Alor Kuol, e
funzionari del protocollo di Stato,
nonché un nutrito gruppo di fedeli i
quali con un loro canto hanno
voluto dare il benvenuto all’illustre
ospite.
Nella serata dello stesso giorno,
l’arcivescovo Gallagher, nella sede
della nunziatura apostolica, si è in-
trattenuto con i vescovi del Sud Su-
dan per dialogare sulle sfide pasto-
rali e sulla situazione creatasi nel
Paese, indipendente dal 2011, a se-
guito della guerra civile degli ultimi
cinque anni. I presuli hanno voluto
particolarmente ringraziare il Santo
Padre per la sua vicinanza e l’atten-
zione, manifestata attraverso i suoi
vari interventi e iniziative a livello
internazionale, e recentemente an-
che con le nomine del nuovo rap-
presentante pontificio e del nuovo
vescovo di Torit. Durante l’incontro,
una riflessione particolare è stata ri-
servata all’ultimo messaggio pasto-
rale dei vescovi riguardante il pro-
cesso di attuazione del Revitalised
Agreement on the Resolution of Con-
flict in South Sudan (R-Arcss), fir-
mato il 12 settembre 2018 ad Addis
Abeba tra le parti in conflitto, e alla
promozione del dialogo e della ri-
conciliazione della popolazione sud
sudanese.
Venerdì 22 marzo, l’arcivescovo
Gallagher è stato ricevuto, nella re-
sidenza presidenziale, dal capo dello
Stato, Salva Kiir Mayardit, accom-
pagnato dal ministro nell’Ufficio del
Presidente della Repubblica, Mayiik
Ayii Deng. L’arcivescovo Gallagher
ha rilevato le buone relazioni bilate-
rali, ricordando in particolare la re-
cente visita del presidente in Vatica-
no, il 16 marzo scorso. Nel prosie-
guo del cordiale e costruttivo collo-
quio, è stata discussa la situazione
generale del Paese e le modalità per
l’attuazione dei recenti accordi poli-
tici, nonché riaffermato il sostegno
della Santa Sede per il processo di John Garang, e uno dei cinque vice-
pace. presidenti disegnati del Paese. L’ar-
Dopo essersi congedato dal capo civescovo Gallagher ha anche incon-
dello Stato e rilasciato una dichiara- trato i membri del corpo diplomati-
zione ai media sud sudanesi, l’arci- co in due occasioni: la sera prece-
vescovo Gallagher si è recato dente nella residenza dell’ambascia-
all’Università cattolica del Sud Su- tore Thomas Hushek degli Stati
dan. Nel suo intervento con la co- Uniti e il giorno successivo presso
munità accademica, che conta circa la sede dell’ambasciatrice Sinead
1500 studenti, il segretario per i Walsh dell’Unione Europea.
Rapporti con gli Stati ha voluto Nel giorno di domenica 24 mar-
condividere una riflessione circa il zo, ha avuto luogo la solenne cele-
ruolo di questa importante istituzio- brazione eucaristica nella gremita
ne. Alla conclusione del suo discor- cattedrale di Santa Teresa del Bam-
so, prendendo spunto dal passo bi- bin Gesù a Juba, presieduta dall’ar-
blico sull’affidamento da parte del
re Davide della costruzione del tem-
civescovo Gallagher e con la parte-
cipazione dei vescovi, dei sacerdoti
pio a suo figlio Salomone, ha esor-
tato i giovani a prepararsi a costrui-
e religiosi, dei fedeli e delle autorità
politiche del Sud Sudan, tra cui il
re una Nazione nella quale sarà
possibile vivere in pace e con piena
presidente Kiir. Nella sua omelia, il
celebrante principale ha sottolineato
dignità. In tale circostanza, infine,
l’arcivescovo Gallagher ha benedet-
come Dio ci chiama a scegliere la
vita, a deporre le armi e l’odio, a
to la prima pietra dell’Istituto per purificare e convertire il cuore, a
gli studi di giustizia e pace e ha perdonare e continuare il dialogo, a
piantato un albero in ricordo del 10° perseguire la pace e il bene comune.
anniversario della fondazione del- Nel pomeriggio, è stata organizzata
l’Università cattolica a Juba. Nel la visita alla parrocchia dedicata a
pomeriggio, nella sede della rappre- Tutti i Santi a Rejaf, dell’arcidiocesi
sentanza pontificia a Juba, l’arcive- di Juba, che quest’anno celebra il
scovo Gallagher ha incontrato una
delegazione del Sudan People’s Libe-
ration Movement-in-Opposition, gui-
data dalla signora Angelina Teny,
presidente del Consiglio strategico
di revisione della sicurezza e della
difesa del Partito e moglie del suo
principale leader, Riek Machar, per
uno scambio di opinioni circa
l’attuazione e le prospettive del R-
Arcss.
Nella prima mattina di sabato 23
marzo, l’arcivescovo Gallagher, ac-
compagnato dal nunzio apostolico,
si è recato al seminario maggiore
nazionale di San Paolo a Juba. Du-
rante la Santa Messa con i formatori
e i seminaristi l’arcivescovo Galla-
gher ha incoraggiato i giovani alla
sequela fedele di Cristo e al servizio
generoso della sua Chiesa, conferen-
do ai candidati il ministero del let-
torato e dell’accolitato. Nel prosie-
guo della giornata, la delegazione
vaticana si è recata in visita al cam- centenario dalla fondazione. Dopo
po dei civili sfollati nella vicinanza l’incontro con la comunità parroc-
dalla capitale, gestito dalla missione chiale, l’arcivescovo Gallagher ha vi-

Minori abbandonati due volte
ROMA, 4. Lasciavano addirittura aperto il cancel-
lo, li invitavano a scappare, in alcuni casi anche
scavalcando la recinzione. Però loro, i vertici del-
la onlus “Virtus Italia” che gestiva il centro di
primissima accoglienza alla periferia nord di Ro-
ma, nella zona di Villa Spada, continuavano a in-
cassare la quota di 87 euro a “ospite” prevista per
ciascuno di quei minori che avrebbero dovuto se-
guire fino all’inserimento in case famiglia, denun-
ciandone la fuga volontaria in ritardo. Sono 22 le
persone raggiunte da misura cautelare — 16 arre-
stati (14 ai domiciliari) e 6 con obbligo di presen-
tazione alla polizia giudiziaria — con l’accusa di
abbandono di minore, falso e frode. Si tratta di
operatori, educatori e vertici della struttura.
Secondo quanto accertato, in due anni la onlus
avrebbe lasciato scappare, espondendoli a gravi
pericoli, 58 minori non accompagnati, tutti tra i 9
e i 17 anni, per lo più nomadi. Ragazzini che era-
no stati ospitati in base all’appalto da 2,7 milioni
di euro che prevedeva l’identificazione, le prime
cure e l’inserimento in case famiglia dei minori.
Nella struttura, invece, dopo la registrazione si
invitavano i giovani a scappare, attestando il fal-
so all’amministrazione capitolina, che ha già
provveduto alla ricollocazione dei minori, affidati
alle cure delle assistenti sociali. La truffa è venuta
a galla quando la polizia ha fermato alcuni ra-
gazzini che borseggiavano sui bus, scoprendo che
risultavano ospiti del centro.
Intanto sempre a Roma, a Torre Maura, dopo
i disordini e le proteste di alcuni residenti ed
esponenti di Casapound martedì davanti a una
struttura dove sono stati trasferiti 77 nomadi, la
procura cerca di capire se dietro la vicenda si na-
sconda una matrice razzista o la regia di gruppi
xenofobi. Su quegli episodi a breve potrebbero
esserci i primi identificati dalla Digos. Il Campi-
doglio è corso ai ripari: in una settimana i 77 no-
madi saranno trasferiti per gruppi in altre struttu-
re della capitale. La sindaca, Virginia Raggi, non
esclude però provvedimenti disciplinari nei con-
fronti degli uffici che hanno gestito la vicenda;
una gestione da lei considerata “inqualificabile”,
attuata senza alcun input politico o comunale.
La protesta è proseguita anche ieri, in partico-
lare quando il pulmino con i primi nomadi ha la-
sciato in serata la struttura. Alcuni manifestanti
hanno preso a calci il mezzo e fatto il saluto fa-
scista. Stamane la situazione nella zona appare
delle Nazioni Unite nel Sud Sudan
(Unmiss), che assicura e assiste circa
32.000 persone, di cui la maggioran-
za sono minorenni. Secondo
l’Unhcr, si stima che la guerra civile
più tranquilla, anche se alcuni residenti sono tor- abbia causato circa 2,1 milioni di
nati davanti al centro di accoglienza, che è presi-
persone sfollate rimaste all’interno
diato dalle forze dell’ordine. del territorio nazionale e 2,5 milioni
Sulla vicenda è intervenuto monsignor Gian-
di profughi nei Paesi confinanti.
piero Palmieri, vescovo ausiliare del settore Roma L’arcivescovo Gallagher è stato ac-
Est e presidente della Fondazione Caritas di Ro-
colto con grande entusiasmo nella
ma. Intervistato dall’agenzia Sir, il presule ha de- improvvisata chiesa, dove ha ascol-
finito la protesta «disumana» e «particolarmente
tato le testimonianze e le speranze
odiosa» perché tocca anche mamme con bambi- dei responsabili della comunità, as-
ni, strumentalizzata dai gruppi «più facinorosi»
sistita spiritualmente dai padri fran-
con «un retroterra culturale di odio razziale»,
cescani e comboniani, e ha indiriz-
che mirano «ad esasperare le tensioni sociali».
zato loro parole di saluto e di con-
Monsignor Palmieri ha quindi lanciato un appel- forto, assicurando allo stesso tempo
lo a «riprendere il dialogo con le istituzioni e i la vicinanza e la benedizione del
cittadini e cercare di far sentire alle persone che Santo Padre. In seguito, il segreta-
abitano questi territori che il loro grido viene rio per i Rapporti con gli Stati ha
preso in considerazione, che ci sono risposte con- incontrato gli insegnanti e gli alunni
crete. Contemporaneamente lavorare per una in- della scuola materna e di quella pri-
tegrazione possibile». maria, organizzate all’interno del
E stamane a margine di un incontro del Cen- campo dalla comunità delle suore
tro Astalli, il cardinale Gualtiero Bassetti, presi- indiane Society of Daughters of Mary
dente della Conferenza episcopale italiana, ai cro- Immaculate and Collaborators. Nel
nisti che gli chiedevano se la protesta di Torre pomeriggio, ha ricevuto in udienza
Maura fosse un problema nazionale o locale, ha la signora Rebecca Nyadeng, vedo-
risposto: «Mi auguro che non sia nazionale». va del leader storico sud sudanese,
sitato il seminario minore di San
Lorenzo e la casa per gli orfani del-
le suore della carità di Santa Gio-
vanna Antida Thouret.
Infine, lunedì 25 marzo, il segre-
tario per i Rapporti con gli Stati ha
avuto un colloquio con David Shea-
rer, rappresentante speciale del se-
gretario generale delle Nazioni Uni-
te in Sud Sudan, per un utile ag-
giornamento sulla situazione politi-
ca, lo stato di sicurezza e le attività
della comunità internazionale in
Sud Sudan. Successivamente, presso
il St Mary College, ha avuto luogo
un incontro cordiale e un dialogo
aperto con i sacerdoti e i religiosi
del Sud Sudan, durante il quale so-
no state evidenziate le principali sfi-
de dell’evangelizzazione in questo
Paese dell’Africa centro-orientale,
che anela innanzitutto alla pace e
alla riconciliazione, nonché al ripri-
stino di una vita normale, in attesa
di un’eventuale visita del Santo Pa-
dre. Con questo colloquio, l’arcive-
scovo Gallagher ha concluso la visi-
ta in Sud Sudan, prima di fare rien-
tro in Vaticano.

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venerdì 5 aprile 2019
Il segretario generale della Nato
riceve l’applauso del Congresso (Epa)
WASHINGTON, 4. «La forza di un
Paese non si misura solo con la sua
economia o con il numero dei suoi
soldati, ma anche con il numero dei
suoi amici». È stato letto come una
risposta nemmeno troppo velata al
presidente Donald Trump questo
passaggio del discorso pronunciato
ieri, davanti al Congresso statuniten-
se, da Jens Stoltenberg, primo segre-
tario generale della Nato a parlare a
Capitol Hill davanti a Camera dei
rappresentanti e Senato riuniti in
sessione plenaria. Un evento a suo
modo storico, che ha “nobilitato” le
celebrazioni per il 70° anniversario
della nascita dell’organizzazione, al-
trimenti ridotte a semplice vertice
ministeriale proprio per la freddezza
manifestata dall’inquilino della Casa
Bianca.
Come è noto, Trump che ha forte-
mente rilanciato la spesa militare, ac-
cusa i paesi aderenti di non contri-
buire all’alleanza in modo adeguato,
mentre a suo avviso le forze armate
statunitensi garantirebbero sicurezza
e stabilità in molte zone del mondo.
Secondo alcune fonti, allo studio
dell’amministrazione a Washington
vi sarebbe addirittura un piano per
chiedere ai paesi che li ospitano di
coprire l’intero costo sostenuto per il
dispiegamento dei soldati americani.
Lo stato di San Paolo apre un ufficio commerciale a Shanghai
Il Brasile rafforza
gli scambi con la Cina
BRASÍLIA, 4. Il governatore dello sta-
to di San Paolo, João Doria, dopo
aver incontrato l’ambasciatore cinese
in Brasile, Yang Wanming, ha an-
nunciato la prossima apertura di un
ufficio commerciale a Shanghai.
Doria ha confermato che all’inizio
del mese di agosto — dal 3 al 10 —
una delegazione del governo dello
stato si recherà in Cina, passando
prima da Pechino per poi dirigersi a
Shanghai, per la cerimonia inaugu-
rale dell’ufficio.
L’iniziativa, stando alle parole del
governatore Doria, mira a facilitare
la promozione del commercio, raf-
forzando gli investimenti e gli scam-
bi bilaterali, incentivando anche la
cooperazione «nelle seguenti aree:
agroindustria, tecnologia, infrastrut-
ture, logistica e trasporti, salute, svi-
In Perú ucciso
missionario
vicino agli indigeni
LIMA, 4. Ucciso in Perú un mis-
sionario vicino ai popoli indige-
ni. Martedì scorso il religioso
britannico fratel Paul McAuley,
membro dell’Istituto dei Fratelli
delle scuole cristiane (La Salle),
è stato ritrovato senza vita
nell’ostello che dirigeva a Iqui-
tos, nella regione di Loreto. Ad
annunciarlo è stata la stessa Con-
gregazione, rivelando che il cor-
po del missionario è stato brucia-
to. «Piangiamo la morte del no-
stro fratello» ha scritto il vicario
generale dell’istituto, fratel Jorge
Gallardo.
Fratel Paul viveva in Perú da
oltre 20 anni. La sua attività mis-
sionaria era dedicata al servizio
dei popoli indigeni, in particolare
all’educazione dei giovani indios:
il missionario dirigeva l’Instituto
superior pedagógico público Lo-
reto ed era stato premiato per
aver istituito una scuola in una
comunità povera di Lima.
Punto di riferimento per i loca-
li, McAuley metteva al centro del-
la sua missione i diritti umani e la
tutela dell’ambiente, impegnando-
si contro la deforestazione e lo
sfruttamento dei giacimenti di pe-
trolio e di gas nel sottosuolo della
foresta amazzonica.
La Conferenza episcopale peru-
viana ha invitato le autorità a fare
chiarezza sui responsabili.
Il segretario generale della Nato parla al Congresso riunito in sessione plenaria
Stoltenberg risponde a Trump
Davanti al Congresso, Stoltenberg
non ha nascosto le difficoltà. Al con-
trario ha ammesso le distanze con
l’attuale amministrazione statuniten-
se su diverse questioni vitali come il
commercio, l’energia, la lotta ai cam-
biamenti climatici, i trattati sul nu-
cleare. E, pur senza mai citare Do-
nald Trump, il suo messaggio è stato
rivolto proprio al presidente che con
luppo economico, energia e turi-
smo».
Il governatore per evidenziare
l’importanza del provvedimento ha
sottolineato che, sebbene San Paolo
abbia già in vigore undici accordi di
cooperazione con la Cina, questo sa-
rà il primo ufficio commerciale dello
stato al di fuori del Brasile e che il
governo di San Paolo intende esten-
dere in futuro l’iniziativa anche ad
altre città della Cina.
«Abbiamo già una relazione forte
e fiduciosa con i nostri partner cine-
si, che vogliamo rafforzare sia eco-
nomicamente che istituzionalmente,
in molte aree» ha concluso Doria, ri-
badendo l’importanza della coopera-
zione con la Cina.
Da parte sua la Cina, che negozia
con gli Stati Uniti per la questione
dei dazi, sta cercando di stringere
nuovi legami di partnership. In
Brasile l’attenzione cinese è sul
comparto agricolo, per la produzio-
ne di grano, mais e soia, mirando a
soddisfare la domanda interna, e su
quello dei trasporti, in particolare
per acquisire la concessione per la
costruzione del progetto ferroviario
«Ferrograo», che collegherebbe le
aree di produzione agricola con i
principali porti del paese, tra cui il
porto di Santos (nello stato di San
Paolo), abbattendo i costi di spedi-
zione.
È uno degli effetti del moltiplicarsi dei parassiti che attaccano le piante
A rischio un terzo della produzione di cereali
ROMA, 4. Nel mondo si perde tra il
20 e il 40 per cento della produzio-
ne di cereali per colpa di parassiti.
A livello globale, le malattie delle
piante hanno causato in un anno la
perdita di circa 220 miliardi di dol-
lari e le infestazioni degli insetti in-
vasivi hanno fatto andare in fumo
70 miliardi di dollari. Sono le stime
delle perdite legate alle cosiddette
fitopatie, le malattie delle piante,
fornite dalla Fao, l’O rganizzazione
delle Nazioni Unite per l’alimenta-
zione e l’agricoltura, che fino al 5
aprile ospita a Roma la riunione an-
nuale della Commissione per le mi-
sure fitosanitarie.
«Con il crescere del commercio e
dei viaggi, i rischi che parassiti delle
piante si diffondano oltre confine
sono oggi più elevati che mai» ha
affermato Bukar Tijani, direttore ge-
nerale aggiunto a capo del Diparti-
L’OSSERVATORE ROMANO
la dottrina dell’America First rischia
secondo alcuni di minare le basi
dell’alleanza. «Ringrazio gli Stati
Uniti per il sostegno che ci hanno
sempre dato. Ma la Nato — ha ri-
vendicato Stoltenberg — è stata un
bene non solo per l’Europa, ma an-
che per gli Stati Uniti». «Attraverso
la Nato oggi gli Stati Uniti sono più
forti e più sicuri», ha proseguito. Il
Mentre sono in corso negoziati per un cessate il fuoco
Distensione
tra Gaza e Israele
TEL AVIV, 4. Il movimento islamico
palestinese di Hamas e la fazione
della Jihad islamica hanno ordina-
to ai propri militanti di fermare
qualsiasi lancio di palloni incendia-
ri dalla Striscia di Gaza verso
Israele. Lo rende noto il quotidia-
no «Al-Quds». La decisione è stata
presa mentre sono in corso nego-
ziati indiretti tra Hamas e Israele
per un cessate il fuoco prolungato,
sostenuti dall’Egitto, dal Qatar e
dalle Nazioni Unite.
Secondo i media palestinesi, il
leader di Hamas, Ismail Haniyeh,
ha detto di avere ricevuto dai ne-
goziatori egiziani una tabella di
marcia che precisa gli impegni
umanitari che Israele è disposto a
realizzare: in parte prima delle ele-
zioni legislative del 9 aprile, e in
parte dopo. Haniyeh non ha esclu-
so uno scambio di prigionieri.
Nei giorni scorsi, Israele ha già
riaperto i valichi di transito con la
Striscia e ha esteso le zone di mare
aperte ai pescatori di Gaza.
Fonti locali aggiungono che, di-
versamente dal passato, nelle ulti-
me notti il confine fra Gaza ed
Israele è rimasto tranquillo. Anche
se un portavoce della Jihad islami-
ca ha esaltato l’attacco condotto ie-
ri in Cisgiordania da un palestine-
se, che è stato poi ucciso dal fuoco
di un civile israeliano.
mento agricoltura e protezione del
consumatore. Sarebbe, tuttavia, ri-
duttivo circoscrivere il fenomeno
soltanto ai risvolti economici, perché
l’emergenza ha un riflesso sull’ecosi-
stema del pianeta e la salute
dell’uomo.
Il dossier della Commissione met-
te sotto accusa alcuni parassiti infe-
stanti protagonisti del tracollo nel
settore agro-alimentare degli ultimi
anni: i maggiori imputati sono la
Xylella fastidiosa e la mosca orienta-
le della frutta.
Proveniente dalle Americhe, il
batterio della Xylella è costato 104
milioni di dollari all’economia
vitivinicola californiana e da alcuni
anni minaccia l’intero bacino medi-
terraneo: in Italia, per esempio, il
parassita ha portato a un calo di
produzione in 180.000 ettari di oli-
veti.
numero uno della Nato, che ore pri-
ma aveva incontrato Trump, ha poi
spiegato che l’obiettivo dell’alleanza
non deve essere quello di isolare la
Russia. «Non vogliamo una nuova
guerra fredda, vogliamo avere rela-
zioni migliori e per questo dobbia-
mo dialogare. Ma non possiamo ac-
cettare una situazione in cui non sia-
mo sicuri».
Operazioni di pesca al porto di Gaza (Reuters)
Intanto, Israele ha recuperato il
corpo di Zachary Baumel, soldato
israeliano disperso in Libano nel
1982 durante la battaglia con la Si-
ria di Sultan Yacoub. Un aereo
dell’El Al — secondo alcune fonti —
lo ha trasferito in Israele da un ter-
zo paese non specificato.
Il primo ministro israeliano,
Benjamin Netanyahu — impegnato
nelle ultime battute della campa-
gna elettorale — ha fatto cenno
«all’intenso sforzo diplomatico»
dietro l’operazione, senza specifica-
re oltre. Ma molti analisti politici
Sono distribuite in 65 paesi
dell’Africa sub-sahariana e del-
l’Oceania, le migliaia di coltivazioni
di avocado, banane, guaiava e man-
go sottoposte a “quarantena” dopo
essere state infettate dalla mosca
orientale della frutta. Soltanto nel
continente africano, le barriere
all’importazione dovute alle infesta-
zioni del parassita hanno causato
perdite annue di circa due miliardi
di dollari.
La Commissione sulle misure fi-
tosanitarie (Cpm), l’organismo di
governo della Convenzione interna-
zionale per la protezione delle pian-
te (Ippc) è l’unico organo, ricono-
sciuto a livello internazionale, de-
putato a stabilire standard fitosani-
tari. Il suo impegno è focalizzato
sul contenimento delle infestazioni
tra le coltivazioni più colpite, attra-
verso l’adozione di nuove misure di
Colloqui sulla questione dei dazi commerciali
Più vicina l’intesa
tra Washington e Pechino
WASHINGTON, 4. Si avvicina l’inte-
sa sui dazi tra Washington e Pechi-
no. Il presidente degli Stati Uniti,
Donald Trump, incontra stasera a
Washington il vicepremier cinese
Liu He, il plenipotenziario del pre-
sidente, Xi Jinping, sui dossier eco-
nomici. Lo riporta il sito della
emittente televisiva Cnbc.
Martedì scorso, il quotidiano
«Financial Times» ha scritto che
Stati Uniti e Cina hanno risolto la
maggiore parte dei nodi nella loro
disputa commerciale, ma continua-
no a trattare sulle modalità di at-
tuazione e rispetto dell’accordo.
Secondo gli analisti economici,
un’intesa è a portata di mano. Gli
unici due punti ancora da scioglie-
re riguardano gli attuali dazi ame-
ricani sui prodotti cinesi, che Pe-
chino vuole siano rimossi, e i ter-
mini di un meccanismo di attuazio-
ne dell’accordo, che Washington
vuole per assicurarsi che la Cina ri-
spetti l’intesa.
Myron Brilliant, vicepresidente
esecutivo per gli affari internazio-
indicano l’aiuto decisivo della Rus-
sia, dove oggi a Mosca il premier
incontrerà il presidente, Vladimir
Putin. Infatti, nel corso della riu-
nione con il primo ministro Neta-
nyah, il presidente Putin ha confer-
mato che è stato l’esercito russo in
collaborazione con la Siria a trova-
re il corpo di Baumel.
L’11 giugno del 1982, all’inizio
della prima guerra del Libano, a
Sultan Yacoub (nella Bekaa libane-
se, vicino ai confini con la Siria)
furono uccisi in battaglia contro
forze siriane venti soldati israeliani.
prevenzione della diffusione dei pa-
rassiti oltre confine. Per gli esperti
della Commissione, tuttavia, non
basta gestire le emergenze ma biso-
gna pensare a nuove strategie di
controllo e monitoraggio delle colti-
vazioni.
Come sottolinea la Fao, «è neces-
sario adottare tecniche che impatti-
no in misura minore sull’ambiente».
Nello specifico, la Commissione si è
concentrata sulla fumigazione per il
controllo di infestazioni in seguito
alle crescenti preoccupazioni riguar-
danti pratiche di fumigazione che
possono risultare dannose per la sa-
lute umana e per l'ambiente. Alle
porte dell’anno internazionale della
salute delle piante 2020, i lavori del-
la Commissione potranno contribui-
re a una maggiore collaborazione
globale per lo sviluppo sostenibile
ad ogni livello.
pagina 3
nali della camera di commercio
americana, ha stimato che il 90 per
cento dell’accordo è completato,
anche se il residuo 10 per cento re-
sta il più difficile da risolvere, ri-
chiedendo la disponibilità al com-
promesso da entrambe le parti.
Stati Uniti e Cina hanno impo-
sto dazi incrociati sull’import di
beni per miliardi di dollari a parti-
re dal 2018, causando problemi ai
processi di produzione e distribu-
zione delle compagnie.
Ieri, il rappresentante statuniten-
se per il commercio, Robert Li-
ghthizer, e il segretario al tesoro,
Steven Mnuchin, dopo il round
della scorsa settimana a Pechino,
hanno incontrato a Washington la
controparte cinese, guidata da Liu.
Se i colloqui odierni tra Trump e
il vice premier cinese risulteranno
positivi, il quotidiano della City in-
dica la possibilità che i presidenti
Donald Trump e Xi Jinping si in-
contrino per la firma formale
dell’accordo, dando seguito sostan-
ziale alla tregua sui dazi siglata il
primo dicembre a margine del ver-
tice del G20 di Buenos Aires.
Senza intesa tra le due principali
economie del pianeta, alcuni anali-
sti hanno messo in guardia dai ri-
schi di un recessione globale. E
l’Fmi ha detto che un aumento dei
dazi su tutti i beni scambiati fra i
due paesi causerebbe una perdita
fra lo 0,3 lo 0,6 per cento in termi-
ni di prodotto interno lordo per gli
Stati Uniti e una fra lo 0,5 e l’1,5
per cento per la Cina.
IN BREVE
Australia: il governo taglia
gli aiuti per i paesi esteri
CANBERRA, 4. Il governo
australiano ha annunciato che
ridurrà il programma di aiuti per i
paesi in difficoltà. Il taglio,
previsto dal provvedimento, è di
circa 117 milioni di dollari
australiani e inciderà soprattutto
sui programmi di aiuti destinati a
Pakistan e Cambogia.
Thailandia: Thanathorn
accusato di sedizione
BANGKOK, 4. La giunta militare
thailandese ha accusato di
sedizione Thanathorn
Juangrungruangkit, il quarantenne
leader del partito di opposizione
«Nuovo futuro». Lo ha rivelato lo
stesso Thanathorn, ignaro delle
motivazioni a suo carico. L’accusa
di sedizione nel paese comporta
una pena fino a nove anni di
carcere.
Francia: arrestati due
giovani per terrorismo
PARIGI, 4. Due persone sono state
arrestate ieri per terrorismo. Poco
più che ventenni, volevano
compiere un attentato contro una
scuola materna o un agente di
polizia.
Austria: tassa del 5%
per i giganti del web
VIENNA, 4. L’Austria introdurrà
per le grandi aziende che lavorano
su Internet, come Google e
Facebook, una digital tax del
cinque per cento su tutti i ricavi
pubblicitari. Interesserà le aziende
con un fatturato annuo di almeno
750 milioni di euro.
Italia: arresti in Sicilia
di affiliati a clan nigeriano
PALERMO, 4. La Polizia ha eseguito
13 fermi di cittadini nigeriani
nell’ambito di un’operazione per
disarticolare un clan mafioso
ramificato su tutto il territorio
nazionale. I provvedimenti sono
stati emessi dalla Direzione
distrettuale antimafia di Palermo.
pagina 4 L’OSSERVATORE ROMANO venerdì 5 aprile 2019

A colloquio con Chiara Amirante, fondatrice di Nuovi Orizzonti

Alla scoperta
della terapia dello Spirito
di LUCA MARCOLIVIO giovani in situazioni di disagio, abbiamo cercato Lo Spirito Santo arriva dove nessuno di noi può
di trovare delle vie di uscita a questi tunnel, indi- arrivare, è quel dolce balsamo dell’anima che rie-
a comunità Nuovi Orizzonti taglia il viduando le trappole che, costantemente, fanno sce a curare ciò che niente e nessuno può curare,

Stazione Termini, 16 gennaio 2019
L traguardo dei suoi 25 anni con un nuo-
vo libro di Chiara Amirante. La fonda-
trice del movimento ha appena dato al-
le stampe La guarigione del cuore
(Piemme) che, in 250 pagine, sintetizza il risultato
della lunga esperienza con il “popolo della not-
te”: migliaia di giovani disperati, in balìa delle di-
pendenze, hanno ritrovato il senso della loro vita
nel non facile ma stimolante cammino con Nuovi
O rizzonti.
Il volume si sta rivelando uno straordinario
successo editoriale: è entrato subito nella top 10
dei libri più venduti in Italia, con cinque ristampe
e 19.500 copie vendute nelle prime due settimane
dall’uscita.
L’autrice, usando la seconda persona singolare
in forma interrogativa, si rivolge al lettore, propo-
nendogli lo stesso metodo di discernimento usato
in comunità. Ogni capitolo si conclude con brevi
questionari che interpellano il nostro io profondo
e chiamano in causa l’autenticità della nostra ani-
ma, accompagnati dai passi biblici che più aiuta-
no a comprendere la preziosità della vita e del
“prodigio che è in noi”.
A colloquio con l’«Osservatore Romano»,
Chiara Amirante ha accennato al suo ultimo libro,
traendo il bilancio di un quarto di secolo della
sua comunità: un progetto che, per volontà divi-
na, è andato ben oltre ogni umana aspettativa.
Chiara, il nuovo libro vuole essere anche una sintesi
di questi 25 anni di Nuovi Orizzonti?
Sì, è una pubblicazione che nasce proprio dal
desiderio di condividere un percorso portato
avanti prima con ragazzi accolti nelle comunità di
Nuovi Orizzonti, poi con persone di ogni estra-
zione sociale. Tutte persone accomunate dal male
di vivere tipico dell’uomo contemporaneo: si cerca
la felicità nei miraggi del successo, del denaro, del
potere, dello sballo, del piacere nelle più svariate
forme ma poi, puntualmente, ci si trova tutti a
sprofondare in un tunnel di vuoto, insoddisfazio-
ne e solitudine. Vivendo accanto a migliaia di
cadere nella disperazione e indicando alcune stra-
de per la “guarigione del cuore”. Oggi siamo tutti
accomunati dall’esperienza dolorosa dell’“usa e
getta” nelle relazioni affettive e sessuali, nelle ami-
cizie. Nessuno ci dice, però, quanto sia importan-
te curare queste ferite del cuore. Alla luce delle
tante esperienze che ho avuto modo di raccoglie-
re, ho potuto individuare alcune chiavi fondamen-
tali per abbandonare i vecchi atteggiamenti poco
sani e sostituirli con nuovi atteggiamenti che por-
tano a vivere la pienezza della felicità e la guari-
gione del cuore. I risultati sono stati incredibili e
al di là di ogni mia aspettativa, anche con perso-
ne considerate ormai disperate e senza possibilità
di una nuova vita. Grazie a Nuovi Orizzonti,
molti giovani hanno ritrovato la speranza e hanno
voluto diventare testimoni di gioia per tanti altri,
aiutando a loro volta chi è nel disagio. Ho sentito
quindi l’urgenza di condividere quanto ho scoper-
to in questi anni, anche perché oggi, purtroppo,
l’esperienza della ferita del cuore accomuna un
po’ tutti.
Nel libro, lei usa spesso il termine “spiritherapy”: cosa
significa?
La spiritherapy nasce dall’intuizione di poter
scoprire quell’immenso potenziale presente in cia-
scuno di noi, che risiede proprio nella nostra par-
te spirituale. Oggi in tanti parlano delle potenzia-
lità della nostra mente ma nessuno parla del fatto
che noi siamo creati a immagine e somiglianza di
Dio, che in ciascuno di noi c’è una scintilla divi-
na. Anche per chi non ha fede, la spiritualità
dell’uomo è una realtà fattuale: siamo gli unici es-
seri viventi sulla faccia della terra capaci di amare
e Dio ci rende capaci di cose veramente straordi-
narie. Individuare i mezzi che fanno risplendere
in tutta la sua bellezza quella scintilla divina pre-
sente in noi, mi ha portato a scoprire che, proprio
nello spirito, possiamo trovare delle chiavi per la
guarigione del cuore e per la felicità piena, la pa-
ce del cuore a cui il nostro spirito sempre anela e
che, diversamente, non riusciremmo a scoprire.
per cui la riscoperta della meditazione e della pre-
ghiera del cuore è un percorso che hanno intra-
preso credenti e non credenti e che porta frutti
straordinari nella vita di chiunque si impegna a
farlo con serietà.
Quale ritiene sia stato il più grande dono ricevuto in
questi 25 anni di Nuovi Orizzonti?
Credo che il più grande dono sia stato proprio
questo miracolo cui assisto ogni giorno: un “po-
polo della notte” che prima viveva imprigionato
in gironi infernali e che oggi è diventato un po-
polo di cavalieri della luce — ormai più di sette-
centomila — testimoni di gioia, di speranza e
d’amore in quegli stessi luoghi dove, in preceden-
za, loro stessi vivevano di espedienti, di droghe,
di anestesie di vario tipo. Certamente è doloroso
raccogliere ogni giorno il grido di tanti fratelli in
situazioni drammatiche, però, al tempo stesso, è
una gioia inesprimibile poter contemplare ogni
giorno il miracolo di tanti che passano dalla mor-
te alla vita, di tanti paralitici nel cuore che torna-
no a vivere la pienezza dell’amore a cui siamo
chiamati, di tante persone imprigionate in dipen-
denze terribili che tornano a sperimentare la liber-
tà. È questo il regalo più grande in questa avven-
tura di venticinque anni che ho vissuto nella
grande famiglia di Nuovi Orizzonti, che è diven-
tata la mia famiglia.
Nuovi Orizzonti è ormai una realtà planetaria: se lo
sarebbe mai aspettato al momento della fondazione?
Non mi aspettavo assolutamente niente di tutto
questo. Iniziai semplicemente andando in strada,
con il desiderio di mettermi in ascolto del grido
inascoltato di tanti. Non mi sarei mai immaginata

Nell’ultimo libro di don Luigi Maria Epicoco

L’amore più che un sentimento è una direzione

di MATTEO CANTORI menico Savio di Rosolini (diocesi di No-
to) sul tema «Amore sponsale che genera
amore muove tutto, per- relazione: la profezia del Vangelo nella

L’ mette di fermarsi a medi-

tare su quelle scelte e deci-
sioni che, a seconda delle
circostanze, non consento-
no particolari margini di recupero. Da
questa prima osservazione si comprende
in maniera più precisa il motivo che ha
spinto Luigi Maria Epicoco, del clero
dell’Aquila, ad intitolare L’amore che deci-
de – Due meditazioni in un tempo di inde-
cisioni il suo ultimo libro (Todi, Tau edi-
trice, 2018, pagine 70, euro 7,00).
Avere affrontato una tematica così im-
pegnativa nella brevità di un tascabile è
senz’altro un merito, oltre che un ele-
mento di successo. Soprattutto se si tiene
conto dei destinatari del testo, i giovani,
assuefatti ormai al linguaggio dei mass
media e alla semplicità degli sms; esso,
infatti, nasce da incontri con un pubblico
per lo più giovanile a Pesaro e a Noto
nel 2017, conferenze centrate “sulla gran-
de tematica dell’amore, della vocazione,
della libertà”.
Rivolgendosi direttamente all’ascolta-
tore-lettore, dandogli il colloquiale “tu”,
don Epicoco presenta il tema al fine di
«provocare senza troppa diplomazia»;
non gira attorno alla questione, ma affer-
ra il cuore e la mente di chi lo sta se-
guendo con esempi pratici, legati alla fe-
rialità, con l’intento di scuotere, di spro-
nare ad una riflessione, o meglio, una
meditazione, il cui trait d’union che fa da
tramite tra il torpore dell’indecisione e
dell’incertezza e la freschezza di una de-
cisione ovvero di una scelta, è l’amore.
L’amore, difatti, è quell’elemento, la scin-
tilla che origina ogni cosa, ma anche “ciò
che nella vita conta di più”.
Soffermandoci sul testo della conferen-
za pesarese, che costituisce la prima parte
del libro, dal titolo “Solo l’amore sce-
glie”, l’autore prende le mosse dal brano
marciano del giovane ricco, in cui il ra-
gazzo, «rattristatosi per quelle parole» di
Gesù, che lo invitavano a una scelta
d’amore che desse una svolta alla sua esi-
stenza e la completasse, lascia Cristo «af-
flitto, poiché aveva molti beni».
L’amore è un viaggio. È necessario
scegliere una meta non facilmente identi-
Byro (alias Roberto Zucchi), «The power of Love» (2017)
ficabile. Sarà l’amore, pur nell’incertezza,
a rigenerare il viandante nei momenti in
cui fa fatica a reagire con stile e determi-
nazione.
Luigi Maria Epicoco prende a trama il
viaggio di Cristoforo Colombo verso le
Americhe: nulla vi era di certo, eppure
l’equipaggio delle tre caravelle e il suo
comandante erano mossi dall’amore,
quello per una terra desiderata, «una co-
sa che sfugge il semplice funzionamen-
to», in quanto è «una cosa viva».
Alla dinamica dell’amore l’autore colle-
ga la vocazione ossia «ricordarsi di avere
una meta, di avere una destinazione, ave-
re una terra su cui poggiare i piedi», con
l’ausilio di alcuni richiami-flash a imma-
gini bibliche oltre che a racconti di vita
che sbriciolano le tematiche in esame,
rendendole alla portata di chiunque.
Don Epicoco pone l’accento sulla pre-
ghiera, descritta quale “il sentirci addosso
lo sguardo di Qualcuno”: è quello sguar-
do indispensabile per affermare che
l’amore è una decisione più che un senti-
mento, una “direzione” che, se presa per
il giusto verso, consente agli individui di
raggiungere una destinazione gioiosa.
Di converso, Solo l’amore decide è il ti-
tolo della seconda parte, quella relativa
alla conferenza che si è svolta in Sicilia il
13 gennaio 2017, nell’Oratorio San Do-
città degli uomini», in cui si è argomen-
tato il fatto che «l’amore è una scienza
pratica».
È il necessario sequel, il rafforzativo
della prima parte, dove il punto di par-
tenza è il celeberrimo elogio della carità
che san Paolo enuncia ai cristiani di Co-
rinto. Pur essendosi conclusa da secoli la
fase storica della Chiesa delle origini,
Luigi Maria Epicoco pratica un corag-
gioso quanto mai veritiero paragone tra i
Corinzi e i cristiani contemporanei: en-
trambi confondono «gli sforzi sulle cose
con le cose stesse».
Ancora più semplicemente, il lettore è
invitato a uno sforzo pratico, a non fer-
marsi all’astrattezza delle parole, al con-
cetto dell’amore tout court, poiché «parla-
re bene dell’amore ci dà la dolcezza, ma
non è l’amore».
Amare, dunque, impone una sorta di
salto di qualità, una tappa obbligata
dall’ego agli altri, ai vicini, alla collettivi-
tà in generale; con abilità, difatti, Luigi
Maria Epicoco raffronta il passaggio dal-
la schiavitù d’Egitto del popolo d’Israele
verso la libertà della Terra Promessa con
l’amore, perché di continuo si perpetua
un esodo, un atto pratico, tangibile e
palpabile dell’amore stesso, un incontro
tra forma e sostanza.
Nessuno può programmare di vivere
solitario: si avverte il bisogno dell’altro,
anche se l’altro non combacia pienamen-
te con le caratteristiche desiderate; ora,
perciò, è resa più chiara la lettera di san
Paolo sulla carità: è tradotta in termini
pratici, corroborata dagli insegnamenti
che Francesco trasmette nell’esortazione
apostolica Amoris laetitia.
Il testo, sia pur in maniera concisa,
presenta una chiave di lettura eccezional-
mente concreta, completa e accessibile.
L’obiettivo dell’autore è — in una sorta
di trattato che unisce la giustizia alla ca-
rità — quello di esaminare l’amore sotto
un nuovo zoom, in un’ottica qualitativa-
mente e, in un certo senso anche quanti-
tativamente, profonda: «non come senti-
mento ma come decisione che cambia la
vita».
Chiara Amirante
che i giovani vivessero così tante povertà invisibili
che però ti uccidono silenziosamente, senza che
nessuno se ne accorga. Oggi viviamo, come dice
papa Francesco, in un “ospedale da campo” e sa-
rebbe un grave peccato di omissione non dare
una mano a chi è in difficoltà. Abbiamo la certez-
za che l’amore fa miracoli, perché Dio è amore.
Se io pensassi che Nuovi Orizzonti fosse opera
mia, sarei una povera illusa perché non avrei mai
potuto io, con le mie non forze, con la mia non
competenza, realizzare tutto quello che è sorto in
questi anni. Come diceva Madre Teresa di Calcut-
ta, tu sei una matita, è Dio che disegna, dopodi-
ché non puoi fare altro che contemplare l’opera
meravigliosa che lui ha compiuto.
In questi 25 anni, si sono succeduti tre pontefici: che
sostegno e che valore aggiunto hanno dato alla vostra
comunità?
Sono riconoscente e affettivamente legata a
questi tre padri “giganti” e santi. Non so per qua-
li motivi, la provvidenza ha voluto che, nel 2004,
san Giovanni Paolo II mi nominasse consultrice
del Pontificio consiglio dei migranti. Poi, nel
2012, papa Benedetto mi ha nominato consultrice
del Pontificio consiglio per la promozione della
nuova evangelizzazione e questo mi ha permesso
di entrare un po’ di più nel cuore della Chiesa.
Anche con papa Francesco è nata una comunione
personale molto bella e l’ho sentito davvero come
un padre, anche in tanti momenti difficili. Sentire
la paternità e il sostegno concreto dei pontefici, è
stato molto importante, anche perché, quando si
entra in questi “ospedali da campo”, ci si può an-
che sentire molto soli.
venerdì 5 aprile 2019 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 5

FOCUS / LIBERTÀ RELIGIOSA A RISCHIO

Incontro all’ambasciata
degli Stati Uniti presso la Santa Sede
«Stand Together to Defend International
Religious Freedom» è stato il tema del
simposio internazionale svoltosi mercoledì
3 aprile nella sede dell’ambasciata degli
Stati Uniti presso la Santa Sede.
Numerosi sono stati gli interventi tenuti
nel corso dei lavori (ne pubblichiamo una
sintesi) e che hanno affrontato i temi del
diritto alla libertà religiosa, delle violazioni
che si registrano in tutto il mondo e delle
strategie necessarie ad affrontare una
questione così centrale per la convivenza
civile. A conclusione del simposio è
intervenuto il cardinale segretario di Stato,
Pietro Parolin, con un discorso che
pubblichiamo in una nostra traduzione.

Minacciato il bene comune

della famiglia umana
di PIETRO PAROLIN per difendere e promuovere la libertà di reli- o perfino dallo Stato. Si tratta invece di un
gione. Riguardo a questo aspetto, la Chiesa dono fatto da Dio, radicato nella dimensio- Un altro aspetto che esige la nostra atten- be rischiare di “non capire” che cos’è in real-
na breve analisi delle numero- cattolica ha sempre cercato ogni mezzo pos- ne trascendente della natura umana. Chiara- zione è la necessità di essere saggi nel valu- tà la libertà religiosa. Libertà di religione

U se violazioni della libertà di re-
ligione a livello globale e dello
spaventoso numero di persone
innocenti che subiscono perse-
cuzioni a motivo del loro credo, compresi
molti cristiani, non dovrebbe lasciare alcun
dubbio sul fatto che ci troviamo di fronte a
un attacco aggressivo che colpisce il cuore
stesso dei diritti umani fondamentali, neces-
sari per la crescita di ogni persona, delle so-
cietà nel suo insieme e per la pacifica coesi-
stenza tra le nazioni.
Malgrado i numerosi sforzi per promuove-
re la libertà religiosa, in molte aree del mon-
do stiamo di fatto assistendo al continuo de-
terioramento — si potrebbe addirittura parla-
re di attacco — di questo diritto inalienabile.
La religione è sempre stata oggetto di pro-
fonda considerazione, come dimostra la sua
regolamentazione da parte dei sistemi giuri-
dici nazionali e internazionali. La scelta del-
la fede e la conseguente adesione a una reli-
gione hanno un impatto su ogni livello della
vita, come anche sulle sfere del sociale e del-
la politica. Pertanto, la scelta, e la pratica,
sibile per incoraggiare il rispetto reciproco e mente, le autorità civili hanno l’obbligo di tare le sfide e le minacce alla libertà di reli- certamente significa il diritto di rendere cul-
la collaborazione tra nazioni, popoli e reli- proteggere e difendere la libertà religiosa, gione. Mentre le violazioni di tale diritto av- to a Dio, individualmente e come comunità,
ma non nel senso di esserne l’autore, ma
gioni, al fine di favorire la pacifica coesisten- vengono in una grande varietà di modi, secondo i dettami della nostra coscienza. Ma
za, alimentare un ambiente sociopolitico che piuttosto il custode. sembra che, senza voler semplificare troppo la libertà religiosa, per sua natura, trascende
rispetti la libertà della coscienza individuale Protezione e limitazioni sono i due elementi il discorso, a portare alla violazione di que- i luoghi di culto e la sfera privata degli indi-
della persona e le sue credenze, rispettando chiave intorno a ogni dibattito sulla libertà sto diritto concorrano due elementi che si vidui e delle famiglie. Le nostre diverse tra-
al tempo stesso i suoi diritti di comune religiosa quale diritto fondamentale, per via prestano a essere facilmente politicizzati. Da dizioni religiose servono la società principal-
cittadino, specialmente in quei contesti in del suo rapporto diretto con la persona un lato c’è, ed è forse quello più ovvio, l’at- mente attraverso il messaggio che proclama-
cui tali credenze non sono quelle della mag- umana. Di fatto esso svolge un ruolo strate- teggiamento di intolleranza religiosa, un cer- no. Invitano le persone e le comunità a ren-
gioranza. gico nel valutare e nell’assicurare l’attenzione to approccio miope che considera qualsiasi dere culto a Dio, fonte di ogni vita, libertà e
e la garanzia adeguate fornite dalle religione o credo al di fuori del proprio non felicità. Ci ricordano la dimensione trascen-
autorità pubbliche. Questa inter- semplicemente inferiore, ma addirittura me- dente dell’esistenza umana e la nostra libertà
pretazione rispecchia il processo di ritevole di essere degradato o considerato di irriducibile dinanzi a ogni pretesa di potere
Continuiamo ad assistere a gravi violazioni affermazione di diritti umani che second’ordine. Lo si osserva fin troppo spes-
assoluto.
di questo diritto fondamentale ha caratterizzato la storia degli ulti- so in situazioni politiche, sociali o culturali, Per concludere, vorrei ribadire che la San-
mi secoli, ponendo la persona uma- per esempio con i cristiani, che vengono ta Sede continuerà a impegnarsi appieno
che spesso avvengono nell’impunità na e i suoi diritti al centro delle trattati come cittadini di seconda classe.
nella promozione della libertà religiosa, poi-
e che talvolta ricevono poca azioni giuridiche, politiche, cultura- D all’altro c’è una tendenza ad attaccare la li-
ché questo diritto fondamentale è stretta-
li e religiose. La libertà di religione bertà religiosa da quella che si potrebbe de-
o nessuna attenzione dai media solleva la questione della indivisibi- finire una posizione “ideologica”, che adotta,
mente collegato con la protezione della co-
scienza e la difesa della persona umana. Un
lità dei diritti umani, che è diventa- per esempio, principi che si trovano nel qua-
dro dei diritti umani considerati come “inter- esempio recente di questa priorità per la
ta un principio guida e un presup- Chiesa è il documento sulla «Fratellanza
Di fatto, riflettendo sui due argomenti posto fondamentale del diritto interna- settoriali” e “trasversali”. In tale contesto, a
volte alcuni dei cosiddetti “nuovi diritti Umana per la pace mondiale e la convivenza
centrali affrontati durante i dibattiti, appare zionale.
umani” tendono a entrare in conflitto con i comune», firmato lo scorso 4 febbraio ad
evidente che informare sui casi di persecu- La libertà di religione è un diritto fonda-
diritti umani fondamentali universalmente ri- Abu Dhabi da Papa Francesco e dal Grande
zione religiosa nel mondo sarebbe inutile in mentale che rispecchia la dignità umana, la
conosciuti, tra i quali la libertà di religione e Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb. Men-
assenza di uno sforzo serio a lavorare insie- capacità di cercare la verità e conformarsi ad
me per affrontare e superare le cause che so- essa, e riconosce in essa una condizione in- il diritto alla vita. Per esempio, l’esercizio tre esorto tutti a leggere il testo completo,
no alla radice del problema. Ovviamente si dispensabile per poter dispiegare tutta la della libertà religiosa, specialmente pubblica- vorrei concludere citando uno dei passi che
tratta di una grande sfida, poiché passando propria potenzialità. La libertà religiosa non mente, per quanto riguarda l’istituzione del mi sembrano essere al centro di questo sim-
dalle parole ai fatti si incontrano sempre riguarda solo il credo personale o il culto. È matrimonio o il diritto inviolabile all’integri- posio: «Attestiamo anche l’importanza del
molte complicazioni. la libertà di vivere, sia in privato sia in pub- tà della vita umana in tutto il suo percorso, risveglio del senso religioso e della necessità
Un aspetto importante è che, nel discute- blico, secondo i principi etici che derivano talvolta si scontra con i cosiddetti “nuovi di- di rianimarlo nei cuori delle nuove genera-
re di libertà religiosa, non dobbiamo mai da quelli religiosi. È una grande sfida nel ritti”, che tendono a presentarsi in completa zioni, tramite l’educazione sana e l’adesione
perdere di vista la base antropologica di tale mondo globalizzato, dove convinzioni debo- contraddizione con i diritti umani fonda- ai valori morali e ai giusti insegnamenti reli-
diritto. Farlo significa rischiare di intendere li abbassano anche il livello etico generale e, mentali o a violarli. giosi, per fronteggiare le tendenze individua-
la libertà di religione come un qualcosa di nel nome di una falsa concezione di tolle- Data la loro importanza, questi due aspet- listiche, egoistiche, conflittuali, il radicalismo
accessorio alla persona umana, qualcosa che ranza, si finisce col perseguitare coloro che ti devono rimanere in primo piano nel no- e l’estremismo cieco in tutte le sue forme e
viene concesso “dal di fuori” della persona, difendono la loro fede. stro dibattito. Perderli di vista significhereb- manifestazioni».

Se la tribù soppianta la comunità

di MARCELLO FILOTEI la verità con la disinformazione», nienti da Chiese locali e da altre cento della popolazione mondiale in tutto il mondo. Solo lavorando
attraverso manipolazioni fatte «di realtà», ha detto Fontolan sottoli- vive in luoghi con restrizioni reli- insieme la comunità internazionale
on si può silenzi, ma anche di mezze verità, neando la necessità di «promuove- giose considerate alte o molto alte, può affrontare questa crisi globa-

della propria religione deve essere libera da
vincoli e da coercizione. Nonostante l’asso-
luta tutela che la libertà di religione riceve
nel quadro del diritto internazionale, chiara-
mente espressa nella Dichiarazione universa-
le dei diritti dell’uomo (1948) e nella Con-
venzione internazionale sui diritti civili e po-
litici, continuiamo ad assistere a gravi viola-
zioni di questo diritto fondamentale, che
spesso avvengono nell’impunità e che talvol-
ta ricevono poca o nessuna attenzione dai
media.
Gli argomenti in discussione nei due mo-
menti di riflessione che si sono susseguiti
questa mattina sono quanto mai attuali. Sen-
sibilizzare la società sulla realtà della perse-
cuzione religiosa, in particolare attraverso gli
strumenti offerti dai media digitali, continua
a essere una misura importante per affronta-
re le violazioni della libertà. Di fatto, quanti
sono impegnati nell’ambito dei media e del-
le comunicazioni sociali sono chiamati a fare
emergere quelle realtà che minacciano il be-
ne comune della famiglia umana. Le viola-
zioni della libertà religiosa vanno annoverate
tra tali minacce.
Il secondo dibattito solleva un tema ancor
più complesso, quello della cooperazione in-
ternazionale, focalizzando l’attenzione sulla
necessità di lavorare insieme a ogni livello
«N non essere
preoccupati
per il dra-
stico au-
mento delle violazioni della libertà
di religione nel mondo e delle
persecuzioni di credenti e non cre-
denti. Pensavamo che la storia
marciasse verso il bene. Temiamo
invece un ritorno del male. E il
male è l’odio, la violenza, la perse-
cuzione, il fanatismo, il terrorismo.
È l’atteggiamento di rifiuto da
parte di molti Stati della libertà
religiosa. Sono gli attentati nelle
chiese così come quelli nelle sina-
goghe e nelle moschee. Dovun-
que. Il male è la morte degli inno-
centi». Lo ha detto Paolo Ruffini,
prefetto del Dicastero per la Co-
municazione, intervenendo al sim-
posio «Stand Together to Defend
International Religious Freedom».
«Il male — ha aggiunto — è la co-
struzione, anche attraverso una co-
municazione errata, di tribù invece
che comunità. Tribù fondate sulla
esclusione dell’altro. Sull’odio
dell’altro. Spesso con la pretesa di
arruolare Dio dalla propria parte».
Focalizzando l’attenzione sul tema
della sensibilizzazione dell’opinio-
ne pubblica sulla realtà della per-
secuzione religiosa, Ruffini ha sot-
tolineato che «non si può servire
o di strumentalizzazioni della veri-
tà». «Se è vero che tocca anche ai
mezzi di comunicazione ricostruire
l’unità della famiglia umana, oc-
corre raccontare il male, ma anche
cercare di dare spazio al bene. Oc-
corre, come direbbe Italo Calvino,
cercare nell’inferno del nostro tem-
po tutto quello che inferno non
è». «Per costruire, anche attraver-
so i media, un mondo più libero,
senza persecuzioni, occorre partire
dal primo mattone, dalla prima re-
gola che tutti ci accomuna o che
ci dovrebbe accomunare. Non fare
agli altri ciò che non vorresti fosse
fatto a te. Fai agli altri ciò che
vorresti fosse fatto a te», ha con-
cluso.
Sulla necessità di sensibilizzare
l’opinione pubblica ha puntato
l’attenzione anche Roberto Fonto-
lan, coordinatore di «Stand Toge-
ther», la piattaforma digitale che
ha collaborato nell’organizzazione
del simposio. Da anni «Stand To-
gether» raccoglie esperienze e sto-
rie in grado di gettare una luce
sulla condizione in cui vivono
gruppi religiosi discriminati, in
particolare cristiani. I contenuti
sono diffusi attraverso i social me-
dia e canali televisivi internaziona-
li in inglese, italiano, spagnolo e
russo. «Usiamo come fonte le
agenzie di stampa, notizie prove-
re il lavoro di quanti si occupano
della questione, citandoli e reindi-
rizzando le persone verso i loro si-
ti web o verso i loro social me-
dia». «Un’altra fonte importante è
il sito «Rome Reports» con le sue
videostorie originali distribuite in
tutto il mondo attraverso una rete
di oltre venti canali televisivi», ha
concluso.
I lavori sono stati aperti
dall’ambasciatore degli Stati Uniti
presso la Santa Sede, Callista
Louise Gingrich, che ha ricordato
come «quattro secoli fa, i primi
pellegrini giunsero sulle coste
americane alla ricerca della libertà
religiosa e di una vita migliore».
«Meno di due secoli dopo — ha
aggiunto — i padri fondatori inse-
rirono l’inviolabilità della libertà
religiosa nel primo emendamento
della Costituzione della nostra na-
zione» facendone un diritto inalie-
nabile.
«La libertà religiosa era vitale
allora, e rimane vitale oggi», ha
continuato sottolineando al tempo
stesso che la giornata di riflessione
arriva in un momento difficile:
«Sfortunatamente, per milioni di
persone in tutto il mondo, la li-
bertà religiosa è attualmente mi-
nacciata o limitata interamente».
Secondo gli studi del Pew Resear-
ch Center, infatti, oltre l’80 per
che riguardano principalmente le
minoranze di fedeli. «Questo non
è accettabile e gli Stati Uniti stan-
no prendendo tutti i provvedimen-
ti necessari per affrontare la situa-
zione», ha concluso l’ambasciato-
re.
Da parte sua suor Clare Jardine,
consigliere generale della congre-
gazione di Nostra Signora di
Sion, si è concentrata «su come
l’educazione e la costruzione della
coesione sociale possano affronta-
re l’aumento dell’antisemitismo in
Europa e nel Nord America che
nega o mina la libertà religiosa
della comunità ebraica». «I son-
daggi mostrano che nella maggior
parte dei paesi dell’Unione euro-
pea l’antisemitismo è percepito in
aumento dagli ebrei», ha detto
suor Jardine, rilevando come si
siano intensificati gli attacchi con-
tro simboli e persone. A causa del-
la paura o dell’impossibilità di
professare apertamente la propria
fede molti ebrei sono già emigrati
in Israele o stanno pianificando di
farlo, ha continuato, sottolineando
l’importanza di sostenere tutte le
iniziative culturali ed educative
che portino al cambiamento degli
atteggiamenti ostili di una parte
dell’opinione pubblica.
«Il diritto umano fondamentale
alla libertà religiosa è sotto attacco
le», gli ha fatto eco monsignor
Khaled Akasheh, capo ufficio per
l’islam del Pontificio consiglio per
il dialogo interreligioso. «Sappia-
mo che l’attaccamento di alcune
comunità religiose alla loro religio-
ne è viscerale. Tale relazione po-
trebbe essere vissuta a scapito del-
la razionalità. Questo può portare
al fanatismo e ad altre “patologie
religiose” correlate, secondo una
definizione che dobbiamo a Bene-
detto XVI», ha detto monsignor
Akasheh. «Tra le paure c’è quella
della disaggregazione della comu-
nità e tale paura è nutrita dal sen-
timento che l’islam è sotto attacco,
specialmente da parte dell’occi-
dente», ha aggiunto. «Secondo
coloro che sostengono questa teo-
ria, quando “i nemici dell’islam”
non possono attaccarlo frontal-
mente, farebbero ricorso a mezzi
indiretti come il lavoro su questio-
ni relative ai diritti umani e persi-
no sul dialogo interreligioso», ha
continuato. «I timori di una per-
sona o di un gruppo, motivati o
meno, dovrebbero essere affrontati
al fine di creare una fiducia reci-
proca, necessaria non solo come
punto di partenza, ma anche come
obiettivo da raggiungere», ha con-
cluso Akasheh invitando a intensi-
ficare il dialogo.
pagina 6 L’OSSERVATORE ROMANO venerdì 5 aprile 2019

Eloisa Guidarelli
«Il peso del volo» (2013)

Conclusi i lavori del Consiglio permanente della Cei

Dalla riflessione
alla concretezza
ROMA, 4. Introdotto in apertura dei zione nella vita ordinaria e a una
lavori dal cardinale presidente Gual- presenza effettiva dei laici nel tessu-
tiero Bassetti, il tema della sinodali- to della società». In tal senso, anche
tà, con le sue differenti applicazioni, la proposta avanzata da alcuni ve-
ha accompagnato l’intera riunione scovi di un sinodo della Chiesa ita-
del Consiglio permanente della liana (da prepararsi nelle diocesi) «è
Conferenza episcopale italiana intesa essenzialmente come occasio-
(Cei), svoltasi a Roma dal 1° al 3 ne per legare la riflessione alla con-
aprile. Nel riconoscere quanto sia cretezza, a partire da un’esperienza
vitale per la comunità ecclesiale e che aiuti innanzitutto i credenti a ri-
per la stessa società una sinodalità conciliarsi, superando contrapposi-
A Crotone il centro di accoglienza per donne «Udite Agar» diretto da suor Michela Marchetti convinta e diffusa, i vescovi — si zioni sterili, e a ritrovarsi in una
legge nel comunicato finale — «ne corresponsabilità ecclesiale e socia-
Per molti aspetti, i lavori del
Consiglio permanente sono stati
orientati alla preparazione dell’as-
semblea generale che si terrà in Va-
ticano dal 20 al 23 maggio, dedicata
al tema «Modalità e strumenti per
una nuova presenza missionaria»
(ne è stato approvato l’ordine del
giorno). L’obiettivo è proporre una
nuova “forma” della missione della
Chiesa italiana, ispirata ai criteri
dell’Evangelii gaudium e della conse-
gna che il Papa ha affidato in occa-

Per sottrarle alla violenza

giorni scorsi a a Scanzano Jonico,
di PATRIZIA CAIFFA
nella diocesi di Matera-Irsina.
Crotone due religiose, una Tra i vari servizi c’è anche un
trasversale alle classi sociali, anche
se «è più difficile farlo emergere nei
ceti benestanti perché il livello di
hanno evidenziato contenuti e rica-
dute, per assicurarle concretezza». E
“concretezza” è stata l’impronta con
la quale sono state affrontate le con-
seguenze del decreto sicurezza e le
soluzioni assunte dalle diocesi sul
fenomeno dei migranti (sulle quali
riferiamo in prima pagina).
le». Si è parlato inoltre della ridu-
zione del numero delle diocesi, «do-
ve la disponibilità a un nuovo con-
fronto si unisce alla richiesta di
ascolto e coinvolgimento delle con-
ferenze episcopali regionali», e di
disoccupazione, che — scrive la Cei
sione del Convegno di Firenze.
Per fornire un supporto all’inclu-
sione nella vita ecclesiale delle per-
sone con disabilità (intese come
soggetti a pieno titolo della pastora-
le) e dei loro familiari, i vescovi ita-
liani hanno costituito il Servizio na-

A veneta e una toscana, sono in

prima linea nella lotta alla
violenza contro le donne. Suor Mi-
chela Marchetti e suor Caterina Lie-
vore, delle suore della Divina Vo-
lontà, non vestono l’abito e non
hanno il velo. La loro congregazio-
ne, con duecento religiose sparse in
America Latina, Africa e Europa, si
caratterizza per non avere opere co-
me scuole o ospedali. Si mischiano
tra la gente. È una presenza attiva
nella società tramite l’ascolto attento
di ogni donna, di ogni storia dram-
matica. Suor Michela, direttrice del
centro “Udite Agar”, ha anche rice-
vuto una onorificenza al merito dal
presidente della Repubblica italiana
per il suo impegno umanitario e la
testimonianza cristiana.
Tutto nasce nel 1994, dalla volon-
tà di un gruppo di laici e religiosi
di reagire a un sistema di violenza
contro le donne che spesso ha pro-
fonde radici culturali. Nel 2001 fon-
dano la cooperativa Noemi, che og-
gi ha 13 occupati, una quarantina di
volontari e alcuni giovani in servizio
civile. Nel centro “Udite Agar” al
momento vi sono una ventina di
donne maltrattate. Qui lavorano so-
lo donne. Il nome fa riferimento al-
la figura biblica di Agar, schiava
maltrattata, «che Dio ascolta anche
quando non grida, perché la violen-
za ha suoni che bisogna essere in
grado di percepire», ha raccontato
suor Michela, durante il suo inter-
vento al 41° convegno nazionale del-
le Caritas diocesane svoltosi nei
centro diurno per minori e ragazzi
che lavora sulla prevenzione; un
centro per accompagnare le famiglie
e il centro “Piccoli passi” per acco-
gliere, nelle situazioni di emergenza,
bambini dai 6 ai 12 anni. Tante sono
anche le attività culturali, come i la-
boratori formativi nelle scuole e nel-
le parrocchie. Ma soprattutto si la-
vora in rete, in collaborazione con
le forze dell’ordine, i presidi e i do-
centi, i servizi sociali. Il prefetto di
Crotone ha addirittura affidato a
suor Michela il coordinamento del
tavolo protocollo “Viola”, il codice
stilato per prevenire e contrastare la
violenza contro le donne.
Veneta trapiantata in Calabria da
28 anni, suor Michela usa parole
chiare e nette: «Quando abbiamo
iniziato ci siamo dette: o il Vangelo
va fuori dalle mura della parrocchia
o non ha senso». Le donne si rivol-
gono a loro perché si fidano. «San-
no che possono aprirsi con noi, che
non saranno giudicate e — precisa —
non ne parleremo ad altri».
In gioco c’è però la necessità di
un profondo cambiamento cultura-
le: «Mi sono stancata — afferma —
di sentir dire che la colpa è delle
donne perché non denunciano. Ol-
tre ad aver paura di ritorsioni non
lo fanno perché i contesti di povertà
e disoccupazione in cui vivono non
permettono loro di rendersi indi-
pendenti». Per questo il centro pro-
pone anche borse lavoro che aiuta-
no le donne a rifarsi una nuova vita.
Il fenomeno della violenza è però
vergogna è più alto e si ha paura di
perdere lo status sociale». C’è poi
un altro nodo critico: «non è giusto
allontanare da casa le donne e i loro
figli anziché il maltrattante. In que-
sto modo vengono sottomesse ad
una ulteriore violenza, perché per-
dono anche tutti i legami parentali e
amicali».
«Stare accanto alle donne vittime
di violenza — sottolinea suor Miche-
la — non è uno scherzo. Sono storie
molto pesanti, sono percorsi lunghi
che servono a ricostruire se stesse.
Purtroppo qualche volta anche una
certa cultura che si ritiene cristiana
ha a che fare con questo sistema.
Non sono rari i casi in cui nella
coppia avviene la violenza e poi tut-
ti e due vanno a messa, senza che
questo faccia nascere difficoltà a li-
vello di coscienza. Le donne — spie-
ga — si sentono in colpa. È come se
anche la fede mettesse un coperchio
su queste situazioni. Dobbiamo rea-
gire per sottrarre le donne alla vio-
lenza e non condannare gli uomini
ad essere violenti».
Per fortuna negli ultimi anni —
precisa — stiamo incontrando tanti
sacerdoti aperti, con cui collaboria-
mo, che le indirizzano al nostro
centro. È necessario soprattutto for-
mare i parroci. E ci sarebbe bisogno
di maggiore formazione sul tema
nei seminari e nelle università». Per
il futuro si sta pensando di far na-
scere un centro per uomini maltrat-
tanti, in collaborazione con altre
realtà.
Gli interventi hanno evidenziato
come la sinodalità «richieda un pro-
fondo respiro ecclesiale, chiami in
— «rimane diffusa e preoccupante, a
fronte anche di un lavoro che in no-
me della flessibilità rischia di non
assicurare condizioni per un proget-
zionale per la pastorale delle perso-
ne con disabilità. Finora semplice
settore dell’Ufficio catechistico, il
gioco il rapporto con la collegialità, nuovo organismo diverrà pienamen-
viva di un coinvolgimento convinto to di vita». Affrontata poi la que- te operativo dopo la definizione del
del laicato, in forza della comune stione delle autonomie regionali, regolamento. Ampio spazio è stato
chiamata battesimale». Di fronte «nel richiamo a evitare che sfoci in dedicato naturalmente al tema della
all’individualismo, al clericalismo, frazionamento o separatismo, dando tutela dei minori e degli adulti vul-
alla staticità, alle resistenze che na- luogo a una cittadinanza disegua-
nerabili: dopo aver ascoltato due
scono dalla paura del nuovo, si raf- le». L’unità del paese resta un capo-
vittime di abusi compiuti da chieri-
forza «la consapevolezza della ne- saldo, come del resto quella dell’Eu-
ci, il Consiglio permanente ha auto-
cessità di un lavoro formativo, che ropa, senza per questo rinunciare a
rizzato il testo delle linee guida da
porti le comunità cristiane a un «chiedere una verifica del percorso
presentare a maggio all’esame e
cambio di mentalità, a sostenere con compiuto, anche circa alcuni assetti
all’approvazione dell’assemblea ge-
convinzione processi di partecipa- istituzionali».
nerale. Sempre a maggio sarà ap-
provato un documento sulla fase
terminale della vita terrena, curato
dalla Commissione episcopale per il
servizio della carità e la salute. I ve-
L’arcivescovo di Reims eletto scovi ne hanno condiviso un indice
ragionato, dove emerge una Chiesa
presidente dell’episcopato francese che «non si sottrae a vivere la pro-
pria missione, offrendo a tutti una
riflessione che affronta alcune situa-
zioni umanamente ed eticamente
LOURDES, 4. La Conferenza episcopale francese, riunita in assemblea
complesse». A esempio, rispetto a
plenaria a Lourdes, ha eletto come nuovo presidente l’arcivescovo di
Reims, Éric de Moulins-Beaufort, finora a capo della Commissione dot- un presunto “diritto a morire”, si
trinale. Nominati anche i due vice-presidenti: il vescovo di Belfort-Mont- impegna a sostenere quello a una
béliard, Dominique Blanchet, che guidava il Consiglio per le associazio- “morte degna”, come affermazione
ni e i movimenti dei fedeli, e il vescovo di Amiens, Olivier Leborgne, già della cura dell’uomo verso di sé e
presidente della Commissione episcopale per la catechesi e il catecume- verso il prossimo. Di qui, in partico-
nato. Monsignor de Moulins-Beaufort, che assumerà le sue funzioni per lare, «il richiamo a non disattendere
un mandato di tre anni a partire dal 1° luglio, succede all’arcivescovo di ulteriormente l’applicazione della
Marsiglia, Georges Pontier, rimasto in carica per sei anni. Nato in Ger- legge che assicura le cure palliati-
mania cinquantasette anni fa, il nuovo presidente è stato ordinato sacer- ve». Altro aspetto centrale, l’affer-
dote il 29 giugno 1991; ha studiato scienze economiche a Parigi e teolo- mazione del rispetto della libertà di
gia a Bruxelles, Roma e Tolosa. Il 21 maggio 2008 è stato nominato ve- coscienza del medico e di tutto il
scovo ausiliare di Parigi e vicario generale dopo essere stato a lungo se- personale sanitario, al fine di garan-
gretario particolare del cardinale arcivescovo André Vingt-Trois. Dal 18 tire a ognuno la possibilità di perse-
agosto 2018 è arcivescovo di Reims. guire «azioni eticamente buone».

Istituito dall’arcidiocesi di Trento il servizio per la tutela dei minori Assisterà in Germania trecento soldati ebrei

Prevenzione e ascolto contro gli abusi Un rabbino per l’esercito

TRENTO, 4. La protezione dei
minori da ogni forma di abuso
sessuale e violenza è un tema
particolarmente a cuore della
Chiesa. Per questo l’arcidiocesi
di Trento ha attivato il Servizio
per la loro tutela, con un duplice
obiettivo: «Promuovere nella
diocesi misure adeguate di pre-
venzione in relazione ad abusi
sessuali e violenze; accogliere se-
gnalazioni di casi verificatisi
nell’ambito della Chiesa trentina
e all’interno di associazioni e
gruppi ecclesiali, impegnati per e
con i minori, con un’attenzione
particolare anche agli adulti vul-
nerabili».
L’iniziativa è stata presentata
martedì 2 aprile nel corso di una
conferenza stampa presso il Polo
culturale diocesano Vigilianum
dall’arcivescovo di Trento, Lauro
Tisi, e dal vicario generale, Mar-
co Saiani, insieme con Barbara
Facinelli, psicologa specializzata
nel campo socio-educativo. Nato
per volontà dello stesso arcive-
scovo che nel 2018 istituì un ta-
volo di lavoro in linea con
l’orientamento della Conferenza
episcopale italiana (Cei), il Ser-
vizio si avvale dell’esperienza
della diocesi di Bolzano-Bressa-
none, apripista a livello naziona-
le. Referenti della struttura sono
stati nominati don Stefano Zeni,
pro-direttore dell’Istituto supe-
riore di scienze religiose “Roma-
no Guardini” e don Tiziano Tel-
ch, rettore del Seminario dioce-
sano.
Undici le segnalazioni di abu-
si pervenute negli ultimi dodici
anni alla diocesi, con due casi il
cui procedimento è ancora in
corso, due archiviati per infonda-
tezza e uno conclusosi con una
condanna canonica.
Compito fondamentale del
Servizio diocesano per la tutela
dei minori sarà l’impegno rivolto
a favorire la prevenzione attra-
verso interventi informativi e di
sensibilizzazione sul tema in
tutti gli ambiti della realtà dioce-
sana.
Un ruolo importante sarà
svolto anche da uno sportello di
ascolto, che avrà il compito di
accogliere segnalazioni di even-
tuali abusi o sospetti di abusi re-
lativi al solo contesto ecclesiale
anche se lontani nel tempo. Ga-
rantendo piena disponibiltà
all’ascolto e alla riservatezza, lo
sportello si preoccuperà di verifi-
care la verosimiglianza delle se-
gnalazioni, offrendo al contempo
indicazioni e consulenza alle
persone coinvolte direttamente o
indirettamente nelle situazioni
denunciate e valutando anche la
possibilità di segnalare i fatti alle
competenti autorità dello Stato.
Una volta conclusi tutti gli ac-
certamenti dei casi, relativi al
clero e non manifestamente in-
fondati, il materiale sarà preso in
carico dall’ordinario diocesano, il
quale poi attiverà quanto previ-
sto dall’ordinamento canonico.
Parte sostanziale del Servizio
diocesano per la tutela dei mino-
ri è rappresentata dal Tavolo de-
gli esperti, anche essi di nomina
vescovile, costituito da tredici
membri, scelti tra professionisti
in ambito psicologico, pedagogi-
co, legale, sanitario e pastorale,
con il compito di sovrintenderne
il corretto funzionamento.
«La diocesi di Trento — ha
sottolineato l’arcivescovo — com-
pie un passo convinto verso un
maggiore impegno nella tutela
dei minori, ponendo al centro il
loro benessere per quanto attiene
ogni attività in ambito ecclesiale.
Riconosciamo che su questo ter-
reno la Chiesa è stata storica-
mente in difetto. Il desiderio è
quello di fare la propria parte in
assoluta trasparenza. Al contem-
po, vorremmo richiamare tutti, a
cominciare dalle altre istituzioni,
a un’assunzione di responsabilità
per fare di più e meglio per la
tutela dei minori o degli adulti
vulnerabili. Questa iniziativa ha
anche lo scopo di salvaguardare
il lavoro encomiabile e generoso
di quanti nei nostri ambienti si
spendono nell’educazione dei
minori». L’iniziativa della dioce-
si trentina, come detto, prosegue
sulle linee fissate nel 2018 dal ve-
scovo di Bolzano-Bressanone,
Ivo Muser, che ha rielaborato un
piano-quadro per la prevenzione
degli abusi sulla base delle espe-
rienze maturate con lo sportello
di consulenza ideato nel 2010 e
del gruppo di lavoro di esperti
formato tre anni dopo. «La tute-
la dei minori è una priorità — di-
chiarò allora sul sito della dioce-
si — e la questione della preven-
zione deve diventare un punto
fermo all’ordine del giorno di
ogni organizzazione e istituzione
ecclesiale nonché un elemento
centrale di ogni attività pasto-
rale».
BERLINO, 4. Saranno assistiti spiritualmen- Kna — nel 1812, quando soldati ebrei furo-
te da un rabbino militare i circa trecento no arruolati per la prima volta sotto le file
soldati di fede ebraica dell’esercito tedesco: dell’esercito prussiano. Nella prima guerra
è quanto ha reso noto il ministero della mondiale arrivarono a centomila e dodici-
Difesa che ha annunciato l’imminente fir- mila furono i caduti al fronte.
ma di un’intesa tra lo Stato e il Consiglio Il riconoscimento della multiconfessio-
centrale degli ebrei in Germania, il cui nalità si esplica in questi giorni anche nella
presidente, Josef Schuster, aveva lanciato previsione di una legge tesa a favorire l’in-
qualche mese fa la proposta. gresso nelle forze armate di religiosi mu-
Inseriti inizialmente in numero non ele- sulmani, considerando che sono circa tre-
vato per permettere un adeguato periodo mila i fedeli islamici a vestire la divisa mi-
di esperienza, i membri della neonata cap- litare. «Vogliamo dare un’impronta religio-
pellania ebraica saranno scelti dall’autorità sa ai soldati tedeschi di fede musulmana,
militare su indicazione del Consiglio cen-
rispettando la neutralità ideologica, perché
trale che valuterà i candidati.
anche loro beneficino dell’aiuto spirituale
«La nomina di rabbini militari — ha af-
come i loro colleghi di altre fedi», ha di-
fermato Josef Schuster — è un segno di ac-
chiarato il ministro della Difesa, Ursula
cresciuto rispetto della comunità ebraica e
von der Leyen. «La società multiculturale
di crescita democratica nel volerli conside-
rare come parte dell’esercito, un’importan- impone che non si favorisca in nessun luo-
te presa di posizione verso quanti ancora go, neanche quello militare, questa o quel-
incitano all’antisemitismo e alla calunnia. la confessione religiosa».
Con la cura pastorale militare vogliamo
dare il nostro contributo alla formazione
etica delle truppe, considerando quanto sia
importante il bagaglio di spiritualità e di
conforto che ogni rabbino può mettere a
disposizione per affrontare al meglio i pro-
blemi connessi alla vita militare».
E per sviluppare un dibattito sul tema il
Consiglio centrale degli ebrei ha organiz-
zato dal 3 al 5 aprile a Berlino una confe-
renza dal titolo «Rabbini militari della
Bundeswehr. Tra tradizione e sfida» con la
prevista partecipazione, oltre che del mini-
stro della Difesa, di membri del rabbinato
e rappresentanti delle Chiese tedesche, an-
che di Reinhold Bartmann, vicario genera-
le dell’ordinariato militare di Germania.
L’assistenza spirituale ai soldati di reli-
gione ebraica costituisce anche il riconosci-
mento a due secoli di presenza nell’esercito
tedesco, interrotta solo dalla parentesi na-
zista. Tale presenza è iniziata — secondo
quanto riporta l’agenzia cattolica tedesca
venerdì 5 aprile 2019 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 7

A colloquio con Benedict Alo D’Rozario primo laico alla guida di Caritas Asia

L’amore di Cristo verso ogni uomo

di PAOLO AFFATATO Nato nel 1956 nell’arcidiocesi «La nostra Chiesa — ricorda — Nel suo programma di lavoro,
di Dhaka, sposato con tre figli, non ha mai smesso di combattere ora che il suo sguardo sarà rivol-
delegati dei ventiquattro uf- D’Rozario ha lavorato per cinque il fenomeno dei bambini delle to all’intera Asia, D’Rozario ha

I fici Caritas del continente lo

hanno scelto premiando il
suo impegno, la sua competenza,
la sua dedizione, vissuta con spi-
rito autenticamente evangelico:
Benedict Alo D’Rozario, nuovo
presidente di Caritas Asia, si
schermisce quando gli si ricorda
di essere il primo laico eletto a
capo dell’organismo umanitario
che, parte della rete di Caritas
Internationalis, coordina e so-
vrintende all’opera di solidarietà
nel continente dove abitano 4,5
miliardi di persone.
«La nostra missione è essere
espressione dell’amore di Cristo
verso ogni uomo. Dunque, c’è
una irrinunciabile radice spiritua-
le in ogni nostra azione, in ogni
nostro intervento in favore di po-
polazioni povere, emarginate,
vulnerabili», ricorda all’«O sser-
vatore Romano». Nulla di pura-
mente umano: si è ben distanti
dal mero lavoro umanitario, che
può esser appannaggio di nume-
rose organizzazioni non governa-
tive con cui pure «si lavora fian-
co a fianco, ognuno con la pro-
pria specificità», spiega il nuovo
presidente di Caritas Asia.
anni alla Commissione episcopa-
le «Giustizia e pace» in Bangla-
desh per poi passare gran parte
del suo impegno, ben ventinove
anni, a servizio della Caritas
Bangladesh, di cui è stato diret-
tore esecutivo per undici anni.
D’Rozario si è ritrovato ad af-
frontare le emergenze umanitarie
che hanno caratterizzato il terri-
torio di uno Stato tra i più pove-
ri dell’Asia: da cicloni e inonda-
zioni legate al cambiamento cli-
matico fino all’assistenza ai rifu-
giati rohingya, giunti dal Myan-
mar. Ha vissuto nel suo paese di
origine anni segnati da gravi vio-
lazioni dei diritti umani su don-
ne, bambini e anziani o da attac-
chi a scuole, istituzioni, moschee,
chiese, in un clima di intolleran-
za che ha destato allarme nella
comunità internazionale. In que-
sto scenario conflittuale, l’opera
della Caritas è sempre andata
avanti, a tratti in sordina, senza
mai rinunciare a quelle opere so-
ciali (ospedali, orfanotrofi, case
d’accoglienza per poveri e rifu-
giati) frutto dell’impegno della
comunità cattolica bengalese.
baraccopoli bengalesi, costretti a
lavorare 64 ore alla settimana
nelle fabbriche tessili di grandi
marche internazionali». D’Roza-
rio si prepara a trasferire il mede-
simo spirito al lavoro in Caritas
Asia, sempre riconducendo
all’Altissimo il compito a lui affi-
dato: «Questa è per me una
chiamata di Dio. Cercherò di se-
guire con umiltà e fedeltà quello
che credo sia il piano di Dio per
la mia vita», afferma condividen-
do sentimenti di gioia e commo-
zione.
Una delle prime telefonate di
congratulazioni ricevute è stata
quella del cardinale Luis Antonio
G. Tagle, arcivescovo di Manila
e presidente di Caritas Interna-
tionalis anch’egli asiatico: D’Ro-
zario ha voluto rimarcare al car-
dinale il suo intento di «lavorare
in sintonia con l’ufficio promo-
zione e sviluppo nella Federazio-
ne delle conferenze episcopali
dell’Asia (Fabc)» per rafforzare i
legami con l’organismo ecclesiale
che riunisce i vescovi del conti-
nente e promuove la comune at-
tività pastorale delle Chiese asia-
tiche.
ben chiare le sfide che l’organiz-
zazione affronta: dalla imponen-
te questione della migrazione, al-
la povertà; dall’aiuto ai gruppi
più vulnerabili, allo sviluppo so-
ciale, economico e culturale delle
comunità tribali. Ma, in modo
lungimirante, il nuovo presidente
afferma: «Operando la Caritas
nella società civile, la sua azione
si fa propedeutica alla politica e
dunque anche temi come il dia-
logo interreligioso, inteso soprat-
tutto come dialogo di vita e coo-
perazione tra credenti di fedi di-
verse, è un campo in cui coinvol-
gersi». Come lo è — argomenta
— «l’adozione di politiche in fa-
vore dell’infanzia, delle donne e
delle comunità etniche o religiose
minoritarie, i cui diritti sono
spesso violati».
Nel continente più vasto al
mondo, un focus speciale sarà
dedicato ad aree come le repub-
bliche ex sovietiche dell’Asia
centrale, la Cina continentale e il
Laos, Paesi dove finora l’opera
della Caritas è in uno stato em-
brionale, ma dove potrà svilup-
parsi «sempre in pieno accordo
con le autorità civili». Contri-
buendo, così, a far comprendere
che «la Chiesa cattolica è sempre
dalla parte della dignità umana»
e non ha alcuna velleità di carat-
tere politico, «né vuole opporsi
ad alcun governo». Consideran-
do che, «una percentuale signifi-
cativa della popolazione in Asia
deve ancora vedere pienamente
rispettati i diritti fondamentali e
la dignità», dice ancora D’Roza-
rio, «la Caritas agisce e fa del
bene, per sua natura e missione,
senza alcuna discriminazione re-
ligiosa, etnica o culturale». In ta-
le quadro, rileva, «la maggior
parte dei cristiani in Asia sono i
più poveri tra i poveri». E per ri-
spondere alle istanze economiche
e sociali di masse di emarginati e
indigenti, «le organizzazioni co-
me la Caritas dovrebbero agire in
modo organizzato e professiona-
le». In quest’ottica, afferma
D’Rozario, «desideriamo raffor-
zare l’identità della Caritas, pun-
tando sulla dottrina sociale della
Chiesa e sulla spiritualità». Per
questo, conclude, «chiedo a tutti
di pregare per me, in modo che
possa svolgere il compito a me
affidato secondo la volontà di
D io».
In Pakistan il 2020 sarà l’anno dei giovani
Per promuovere
il Vangelo della pace
ISLAMABAD, 4. La Chiesa in Pakistan, ri-
spondendo anche alle fide lanciate dal si-
nodo sui giovani tenutosi in Vaticano, cre-
de che le nuove generazioni «possano
promuovere il Vangelo della pace attraver-
so l’amicizia e la comunione tra giovani
che appartengono a varie religioni, etnie e
culture». Per questa ragione, ha spiegato
l’arcivescovo di Islamabad-Rawalpindi e
presidente della Conferenza episcopale del
Pakistan, monsignor Joseph Arshad, il
2020 sarà l’“Anno dei giovani".
Soprattutto i giovani, sottolinea il pre-
sule, sono «cittadini attivi chiamati a ope-
rare per la promozione dell’unità e dell’ar-
monia: essi sono responsabili del cambia-
mento nella società e possono svolgere un
ruolo vitale nella nazione». Partendo da
queste considerazioni, i vescovi pachistani
ritengono che «il fattore-chiave per la vita
dei giovani è l’istruzione», cui devono
avere accesso tutti, specialmente quanti
vengono dalle comunità religiose minori-
tarie. L’educazione risulta essenziale «per
portare la pace nella società e lottare con-
tro ingiustizie e corruzione».
In questa prospettiva anche alcuni gio-
vani pachistani che hanno partecipato al
sinodo sottolineano come «il vero proble-
ma è la discriminazione, che i bambini ap-
prendono fin da piccoli nelle scuole, du-
rante gli anni di studio. Nel sistema edu-
cativo pachistano, viene fatto passare un
messaggio: se tu non sei credente, sei un
infedele. La discriminazione, quindi, è in-
sita nella mente del bambino, che preferi-
sce non andare a scuola piuttosto che es-
sere considerato infedele. Perciò, il primo
campo su cui agire è l’educazione, se si
vuole superare questo tipo di criticità».
L’Anno dei giovani, secondo i presuli,
intende dunque «donare e diffondere i va-
lori evangelici di amore, speranza, unità,
pace e rispetto reciproco, affinchè i giova-
ni possano facilmente coltivare l’unità, la
pace e l’armonia nella nostra società, of-
frendo un esempio di convivenza tra gente
di fedi diverse». In questa cornice la Cari-
tas Pakistan — riferisce l’agenzia Fides —
ha lanciato, insieme ad altre associazioni
come “Jesus Youth Pakistan”, il progetto
“Gioventù per la pace”, invitando i giova-
ni a essere autentici costruttori di pace. Il
messaggio, partendo dai giovani cristiani,
intende raggiungere le nuove generazioni
musulmane, indù e sikh, per arrivare alla
politica e alla società: «Noi siamo il futu-
ro del Paese — affermano i giovani pachi-
stani — vogliamo costruire un futuro fatto
di pace, giustizia, tolleranza, rispetto
dell’inalienabile dignità di ogni essere
umano, senza distinzione di razza, religio-
ne, classe sociale. Per i giovani cattolici, il
modo migliore per professare i valori cri-
stiani in un Paese a maggioranza islamica,
quale è il Pakistan con oltre il 90 per cen-
to dei duecento milioni di abitanti che
professa l’islam, e non offendere nessuno è
attraverso le proprie azioni. Come ha spie-
gato la Commissione “Giustizia e pace” in
seno alla Conferenza episcopale, «si lavo-
ra per creare in tutti la consapevolezza
che l’armonia e la pace sono un bene co-
mune e una priorità per l’intera nazione.
È fondamentale avviare tale opera di co-
scientizzazione nelle scuole e nel percorso
di istruzione dei giovani. L’intolleranza e
l’odio spesso nascono sui banchi di scuo-
la. Lasciando penetrare valori come pace e
giustizia nella formazione del nuove gene-
razioni si gioca il futuro del Pakistan».
Il Paese asiatico è spesso segnato da
episodi di estremismo e fondamentalismo
islamico, che però non colpisce solo i cri-
stiani, ma anche le moschee. Tutte le reli-
gioni sono toccate dallo stesso problema.
Al riguardo, i giovani ritengono che
«l’unica cosa da fare è pregare per loro.
Non è possibile dialogare con gli estremi-
sti, dobbiamo pregare per loro. Pregare af-
finché Dio li aiuti e cambi la loro vita. Se
noi ci affidiamo completamente a Lui, Lui
ci salverà. Dobbiamo pregare per i fonda-
mentalisti, non perché essi cambino la
propria fede, ma perché Dio converta i lo-
ro cuori e le loro menti».

L’episcopato sulle prossime elezioni in India Il Samuel Program promosso dai missionari del Pime in Bangladesh

Rispetto per i deboli L’importanza di scoprire la propria vocazione

e armonia tra le religioni
NEW DELHI, 4. «Le prossime elezioni
sono le più cruciali della storia politi-
ca dell’India moderna»: non ha dubbi
monsignor Thomas Menamparampil,
arcivescovo emerito di Guwahati, che
a pochi giorni dall’inizio della tornata
elettorale, che si svolgerà dall’11 aprile
al 19 maggio, pone alcuni interrogativi
fondamentali. «La democrazia soprav-
viverà? La Costituzione verrà rispetta-
ta alla lettera e nello spirito?». Secon-
do il presule, le questioni citate «sono
quelle che agitano di più le menti del-
le persone pensanti nel Paese. Ovvia-
mente, tutti i partiti fanno grandi pro-
messe, esprimono preoccupazione per
i poveri. Ma di recente la maggior
parte di essi ha perso credibilità. La
gente vuole fatti, non promesse». Si
augura soprattutto che dalle urne ven-
ga fuori un governo che dimostri ri-
spetto per le minoranza e i settori de-
boli della popolazione.
Al riguardo, la scorsa settimana il
Consiglio regionale dei vescovi
dell’India nord-orientale ha diffuso
un documento in 7 punti — riferisce
l’agenzia AsiaNews — in cui stabilisce
le linee guida per la scelta di buoni
leader. L’appello sottolinea la necessi-
tà di votare per un governo che «pro-
muova l’onesta nella vita pubblica e
l’eliminazione della corruzione a tutti
i livelli; lavori per creare condizioni
economiche migliori per i poveri e gli
emarginati; assicuri un ambiente di vi-
ta sano e soprattutto protetto per tut-
ti, compresi donne e bambini; si pren-
da cura dei dalit; sostenga l’armonia
tra le religioni; protegga l’ambiente».
Monsignor Menamparampil condi-
vide l’intento di tali linee guida e ri-
tiene che «votare sia un dovere sacro»
e che «bisogna farlo in maniera re-
sponsabile». Di qui, l’appello all’ar-
monia interreligiosa che è indispensa-
bile per il futuro del Paese. «In gene-
rale, nella nostra regione esiste un’at-
mosfera pacifica, ma altrove vi è un
aumento degli scontri».
Infine, l’arcivescovo ha espresso
particolare preoccupazione perché te-
me che «le incertezze rimarranno an-
che dopo le elezioni. Tuttavia, abbia-
mo fiducia nella saggezza innata degli
elettori indiani che hanno fatto cadere
i governi più potenti. I valori costitu-
zionali — ha concluso — non sono for-
mulati soltanto sulla carta, ma sono
nel sangue nella società che gli ha da-
to la luce. Abbiamo fiducia nella co-
scienza collettiva dell’elettorato
indiano».
DHAKA, 4. Si chiama “Samuel Pro-
gram” ed è un corso di discerni-
mento personale e spirituale della
durata di un anno, suddiviso in ot-
to sessioni, rivolto ai giovani del
Bangladesh e realizzato dai missio-
nari del Pontificio istituto missioni
estere (Pime). Nato nel 2007 su im-
pulso di padre Franco Cagnasso,
oggi la coordinatrice del corso è
suor Annamaria Panza, delle mis-
sionarie dell’Immacolata (MdI),
congregazione femminile ispirata
dal Pime. «Lo scopo di questo
programma — ha dichiarato la reli-
giosa all’agenzia AsiaNews — non
ha la pretesa di far diventare tutti i
giovani sacerdoti o suore, ma aiu-
tarli a comprendere che Dio li ha
mandati in questo mondo per un
buon motivo».
Il programma si pone l’obiettivo
di aiutare i giovani cattolici del
Bangladesh a comprendere la pro-
pria vocazione nella vita, sia reli-
giosa che matrimoniale. Esso si ar-
ticola durante tutto l’anno in vari
incontri, durante i quali le suore
invitano a parlare missionari locali
e altri che svolgono il ministero in
altre regioni. Condividere con fran-
chezza le proprie esperienze di vita
è l’elemento di successo di questa
iniziativa, tant’è che per molti ra-
gazzi che vengono dalle zone più
remote del Paese il programma è
diventato un vero punto di riferi-
mento.
Uno degli otto incontri, incen-
trato sul tema della preghiera, si è
svolto la settimana scorsa nella
chiesa di Mirpur, fondata dai mis-
sionari del Pime circa 26 anni fa e
ceduta all’arcidiocesi locale alla fi-
ne del 2018. A partecipare, vi era-
no più di una cinquantina di stu-
denti dei vari college, seminari e
noviziati. «Non tutti i giovani che
abbiamo accolto — ha spiegato
suor Annamaria — hanno preso i
voti. Tutti, però, hanno un buon
ricordo di noi. Attraverso questo
programma, imparano a vivere la
propria esistenza in modo onesto,
e a seguire i valori cristiani. Dio
ha un piano per tutti noi, poi è
compito nostro realizzarlo. Se pra-
tichiamo buoni ideali di vita, sia-
mo pronti anche a sentire la chia-
mata di Dio».
Ogni anno il programma orga-
nizza una gita fuori dalla città di
Dhaka presso un centro caritativo,
dove le persone si pongono gratui-
tamente al servizio di chi ha biso-
gno. «Noi li invitiamo a partecipa-
re — continua la missionaria — e
spesso essi continuano a svolgere
opere di carità in famiglia, anche
dopo la fine del corso».
Durante l’incontro, padre Domi-
nic Montu Hasda, di origine triba-
le santal, missionario Pime in Pa-
pua Nuova Guinea, ha parlato del-
la missione in Bangladesh, Paese
«a maggioranza cristiana, ma con
grande bisogno di missionari per
mancanza di vocazioni religiose lo-
cali». Sull’utilità e sull’importanza
del “Samuel Program” si è soffer-
mata Labanno Cruze, che nel 2017
è entrata in una casa di formazione
per suore delle missionarie dell’Im-
macolata. «Ho capito la mia voca-
zione grazie a questo programma e
realizzato l’importanza della pre-
ghiera».
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Messa a Santa Marta con la presenza del presidente italiano Mattarella
A braccio di ferro con Dio
Pregare sul serio significa fare per-
sino a «braccio di ferro» con Dio o
anche «balbettare»: l’importante è
che non si faccia come i pappagalli
cavandosela con due paroline «da
niente». E «ce la metto tutta» è
l’espressione scelta da Papa France-
sco per indicare l’atteggiamento
giusto nella preghiera, così come in
ogni altro aspetto della vita, «per-
ché per pregare ci vuole coraggio».
È il suggerimento che il Pontefice
ha proposto nella messa di giovedì
mattina 4 aprile, a Santa Marta. Al-
la celebrazione era presente, in for-
ma privata, il presidente della Re-
pubblica italiana, Sergio Mattarella.
«Durante la Quaresima, ci prepa-
riamo alla Pasqua con tre opere: la
preghiera, il digiuno e la carità» ha
subito affermato il Pontefice. «Og-
gi nella prima lettura — ha fatto
presente riferendosi al passo del li-
bro dell’Esodo (32,7-14) — la Chiesa
ci parla della preghiera e special-
mente della preghiera di intercessio-
ne: cioè l’intercessione di Mosè. Il
Signore, possiamo dire, si è arrab-
biato: “Ora lascia che la mia ira si
accenda contro di loro e li divori”
così dice Dio a proposito del popo-
lo che si era fatto un vitello d’oro».
E «Mosè, che vuole salvare il po-
polo, perché si sente uno di loro,
incomincia a pregare, cioè a convin-
cere il Signore di non punirli».
È «la preghiera di intercessione,
ma con la persuasione e gli parla
come un maestro al discepolo:
“Mosè allora supplicò il Signore,
suo Dio, e disse: Perché, Signore, si
accenderà la tua ira contro il tuo
popolo, che hai fatto uscire dalla
terra d’Egitto? Perché dovranno di-
re gli Egiziani: Con malizia li ha
fatti uscire, per farli perire tra le
montagne e farli sparire dalla terra?
Comunicato
della
Congregazione
per la Dottrina
della Fede
Come già annunciato lo scorso
16 marzo 2018, il Tribunale apo-
stolico della Congregazione per
la Dottrina della Fede ha conclu-
so in prima istanza il processo
penale giudiziale a carico di
monsignor Anthony Sablan
Apuron, O.F.M. Cap. (Agaña,
Guam). Come è stato rilevato al-
lora, la sentenza era soggetta ad
eventuale appello, che infatti è
stato interposto. Il Tribunale di
seconda istanza in data 7 feb-
braio 2019 ha confermato la sen-
tenza di Prima Istanza, dichia-
rando l’imputato colpevole di
delitti contro il Sesto Comanda-
mento con minori. Le pene im-
poste sono le seguenti: la priva-
zione dell’ufficio; il divieto per-
petuo di dimorare anche tempo-
raneamente nell’arcidiocesi di
Agaña; il divieto perpetuo di
usare le insegne proprie dell’uffi-
cio di vescovo. Questa decisione
rappresenta la conclusione defi-
nitiva del caso. Non è possibile
ulteriore appello.
L’OSSERVATORE ROMANO venerdì 5 aprile 2019
Desisti Signore dall’ardore della tua un’altra signora, coraggiosa pure, nel
ira e abbandona il proposito di fare Vangelo, la Cananea, che non usa la
del male al tuo popolo”». persuasione, non usa il mercanteg-
Dunque Mosè, ha spiegato il Pa- giamento, non usa l’insistenza silen-
pa, «incomincia a persuadere Dio, ziosa. Quando Gesù le dice: “Non
con una mitezza, ma anche fermez- posso, perché io sono per coloro del
za: “Ricordati Signore di Abramo, popolo di Israele. Io non posso dare
di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai il pane ai cagnolini”. Questa non si
quali hai giurato: Renderò la vostra spaventa: “Ma anche i cagnolini
posterità numerosa come le stelle mangiano le briciole del pane che
del cielo, e tutta questa terra, di cui cadono a terra”. E ottiene quello che
ho parlato”». E «così ricorda a Dio vuole».
le sue promesse, come se dicesse Il Pontefice ha rilanciato ricordan-
“ma, Signore, non fare brutta figu- do, dunque, che «ci sono nella Bib- Il Papa esorta i media pubblici tedeschi alla difesa dei diritti umani
ra, tu hai fatto tutto questo”. È una bia tanti esempi di preghiera di in-
preghiera di intercessione». tercessione, con altrettante modalità.
«Il Signore, quando dice a Mosè
della sua ira, gli fa una promessa:
“Di te invece farò una grande na-
zione”. Ma Mosè: “No, o con il po-
È vero, ci vuole coraggio per pregare
così, perché nella preghiera si deve
avere coraggio. Quella parresia, quel
La responsabilità
coraggio di parlare a Dio faccia a
polo o niente. Se tu fai perire que-
sto popolo, cancella anche me”». E
questa è, ha detto Francesco, «l’in-
faccia. E delle volte, quando uno ve-
de come questa gente lotta con il Si-
gnore per avere qualcosa, uno pensa
di prendere posizione
che lo fanno come se facessero il
braccio di ferro con Dio, e così per
In un contesto minato da una «evoluzione preoccupante» di messa in coscienza. In tale contesto, ai
arrivare a quello che chiedono: per-
discussione dei diritti umani, «ai media pubblici spetta la responsabilità media pubblici spetta la responsa-
ché sono convinti, hanno fede che il
di prendere decisamente posizione per il prezioso bene della libertà». bilità di prendere decisamente
Signore può dare la grazia».
Lo ha ricordato Francesco rivolgendosi, la mattina di giovedì 4 aprile, a una posizione per il prezioso bene del-
«Ci vuole tanto coraggio per pre-
delegazione di giornalisti cattolici ed evangelici della Repubblica Federale di la libertà umana. E le Chiese vi
gare così — ha insistito il Papa — e
Germania ricevuti in udienza nella Sala dei Papi. sostengono in questo servizio,
noi invece siamo tiepidi tante volte.
essendo affidata ad esse la missio-
Qualcuno ci dice: “Ma prega perché
Signore e Signori, scambio libero e aperto di infor- ne di Cristo, il quale è venuto tra
ho questo problema, quell’altro...”
Sì, sì, dico due “Padre Nostro”, due mazioni, opinioni e analisi. Questo gli uomini «perché abbiano la vita
sono lieto di salutare la vostra De- e l’abbiano in abbondanza» (Gv
“Ave Maria”, e mi dimentico... No, legazione, composta da rappresen- va a beneficio degli uomini e delle
la preghiera del pappagallo non va. donne del vostro Paese. Vi inco- 10, 10).
tanti della Conferenza Episcopale
La vera preghiera è questa: con il Si- raggio nel vostro impegno a far sì Ringrazio tutti voi per il vostro
Tedesca, della Chiesa Evangelica
gnore. E quando io devo intercede- che vi siano fatti anziché fake news, lavoro. Come giornalisti voi pone-
in Germania e dei media di diritto
re, devo farlo così, con coraggio». pubblico in Germania. Ringrazio oggettività anziché dicerie, ricerca te le persone al centro della vostra
«La gente, nel parlato comune, il Signor Cardinale Marx per le di precisione anziché titoli appros- attenzione, con l’intenzione di of-
usa un’espressione che a me dice parole che mi ha rivolto anche a simativi. frire il vostro contributo perché la
tanto, quando vuole arrivare a qual- nome del Signor Landesbischof Da qualche tempo stiamo assi- loro vita sia e rimanga degna di
cosa: “Ce la metto tutta”» ha affer- Heinrich Bedford-Strom. stendo a un’evoluzione preoccu- essere vissuta. Spero che nei vostri
mato il Pontefice. «Nella preghiera Il vostro incontro è un’espressio- pante nel mondo: la contestazione servizi non manchino mai le cose
di intercessione questo vale pure: ne del dialogo vivo tra le Chiese e del diritto alla vita, l’avanzata buone, le tante buone notizie che
“Ce la metto tutta”. Il coraggio di la Radiotelevisione pubblica in dell’eutanasia, la negazione del- valgono la pena di essere racconta-
andare avanti. Ma forse può venire il Germania. Il colloquio genera l’uguaglianza sociale, la mancanza te e che danno speranza. Che il
tercessione con la persuasione. È dubbio: “Ma io faccio questo, ma comprensione, apre orizzonti, e il di integrazione, la violazione della Signore vi accompagni con la sua
un modo di intercedere. E nella come so che il Signore mi ascolta?” ritrovarsi crea lo spazio per uno dignità umana e della libertà di benedizione, con la sua vicinanza
Bibbia ci sono parecchi, parecchi, Noi abbiamo una sicurezza: Gesù. nella vostra attività. E, per favore,
passi di intercessione: un altro, per Lui è il grande intercessore. Lui è non dimenticatevi di pregare per
esempio, è quello di Abramo, quan- asceso al Cielo, è davanti al Padre me. Danke.
do il Signore dice ad Abramo che ad intercedere per noi. Lui fa la pre-
distruggerà Sodoma. E Abramo, un ghiera di intercessione continuamen-
uomo che aveva lottato nella vita,
che anche aveva un nipote che ci
te. Prima della Passione, lo aveva
detto a Pietro: “Pietro, Pietro, io
Per una società libera e pluralista
abitava, voleva salvarla. E non lo fa pregherò per te, perché la tua fede
con la persuasione, lo fa con il mer-
canteggiamento, come fa una don-
non venga meno”. Quella interces-
sione di Gesù: Gesù prega per noi,
«Le emittenti pubbliche sono, zioni presenti. Ricordando che Nomina episcopale
con i loro servizi di informazione entrambe le Chiese sono presenti
na sul prezzo, quando va a compra-
re al mercato: negozia. Dice: “Ma
in questo momento. E quando io
prego, sia con la persuasione, sia
libera, un pilastro importante per in vari modi su diverse piattafor- negli Stati Uniti
Signore, aspetta un po’... Ma, se la salvaguardia della nostra de- me «con la trasmissione della
fossero 40 giusti, se sono 40, io non
con la negoziazione, sia balbettando,
sia discutendo con il Signore, ma è
mocrazia» ed è per questo che la
Chiesa cattolica e quella evange-
messa in televisione, la diffusione
di parole spirituali alla radio e
d’America
distruggerò”. Poi, fa il conto e vede Lui che prende la mia preghiera e la
che non ci saranno. “Ma scusami lica in Germania mantengono da forme di annuncio etico-cristiano
Signore, e se fossero 30?”. “Non di-
presenta al Padre». decenni «una fiduciosa collabora- in rete», il porporato tedesco ha Wilton Daniel Gregory
«Gesù non ha bisogno di parlare zione» con le emittenti Ard, Zdf, aggiunto che «senza le emittenti arcivescovo
struggerò”. “E se 20, se...” Alla fi-
davanti al Padre: gli fa vedere le sue Deutsche Welle e Deutschland- pubbliche la società sarebbe più di Washington
ne, si rende conto che solo la fami-
piaghe» ha rilanciato il Pontefice. funk. Lo ha detto il cardinale povera», perché nel loro impe-
glia di suo nipote è giusta. È un al-
«Il Padre vede le piaghe e concede Reinhard Marx, presidente della gno per un giornalismo di quali- Nato il 7 dicembre 1947 a Chica-
tro modo di intercedere: negoziare
la grazia. Quando noi preghiamo, Conferenza episcopale tedesca, tà «hanno sempre presenti i valo- go, Illinois, dopo aver frequenta-
con il Signore. Così fa Abramo, la
pensiamo che lo facciamo con Gesù. nel presentare a Papa Francesco ri essenziali di una società libera to le scuole elementari a Chica-
sua preghiera».
Quando facciamo la preghiera di in- all’inizio dell’udienza le delega- e pluralista». go, è entrato nel Quigley Prepa-
«Nella Bibbia ci sono tanti casi
— ha proseguito Francesco — ma tercessione coraggiosa, lo facciamo ratory Seminary. Ha svolto gli
pensiamo ad un altro modo di in- con Gesù: Gesù è il nostro coraggio, studi filosofici al Niles College e
tercedere: pensiamo ad Anna, la Gesù è la nostra sicurezza, che in quelli teologici al Saint Mary of
questo momento intercede per noi». the Lake Seminary a Mundelein,
mamma di Samuele che, in silenzio,
in silenzio, balbetta a bassa voce, «Che il Signore ci dia la grazia di La messa di Athletica Vaticana alla vigilia della maratona di Roma Illinois. Successivamente ha con-
intraprendere questo cammino, di seguito il dottorato in liturgia
muove le labbra, e sta lì, pregando,
imparare ad intercedere» ha auspica- presso il Pontificio ateneo
pregando, pregando, balbettando
Cartellino bianco
davanti al Signore, al punto che il
sacerdote è lì che la guardava da vi-
to il Papa. E «quando qualcuno ci
chiede di pregare, non farlo con due
Sant’Anselmo a Roma (1980).
Ordinato sacerdote il 9 maggio
cino, e pensava fosse ubriaca. Lei preghierine da niente, no: farlo sul 1973 per l’arcidiocesi di Chicago,
sta chiedendo al Signore un figlio: serio, nella presenza di Gesù, con Fare sport allenando il corpo ma è stato vicario parrocchiale di
anche lo spirito: sabato 6 aprile, alle Our Lady of Perpetual Help a
l’angoscia di una donna; ma lì, in-
tercede, davanti a Dio. Poi c’è
Gesù, che intercede per tutti noi da-
vanti al Padre». ore 18, si celebrerà la messa del ma- Glenview. Studente a Roma
ratoneta, alla vigilia della maratona (1976-1979), è stato professore di
di Roma, nella basilica di Santa liturgia al seminario di Munde-
Maria in Montesanto — la “chiesa lein, membro dell’ufficio arcidio-
degli artisti” — a Piazza del Popolo. cesano per la liturgia e maestro
L’iniziativa è promossa da Athletica delle cerimonie dei cardinali Co-
Nuovo sito internet del dicastero per le Chiese orientali Vaticana, la prima associazione dy e Bernardin (1980-1983). No-
sportiva costituita in Vaticano, che minato vescovo titolare di Oliva
Carità ed evangelizzazione ha tra i suoi obiettivi l’impegno
concreto a vivere e rilanciare spiri-
e ausiliare di Chicago il 18 otto-
bre 1983, ha ricevuto l’ordinazio-
tualità, solidarietà e cultura per le ne episcopale il successivo 13 di-
strade e nelle piste. Atlete e atleti cembre. È stato trasferito alla se-
È online dal 30 marzo scorso il nuovo sito internet della Congregazione
sono invitati a vivere insieme un in- de di Belleville, Illinois, il 29 di-
per le Chiese Orientali (www.orientchurch.va), che presto si arricchirà an-
tenso momento di spiritualità: rap- cembre 1993 e ha fatto l’ingresso
che con la versione in lingua inglese.
presentanti delle diverse squadre si in diocesi il 10 febbraio 1994.
L’obiettivo della nuova pagina in rete è far conoscere la missione e il ser-
alterneranno nelle letture della litur- Promosso arcivescovo metropoli-
vizio prestati per mandato dei Pontefici dal dicastero nei confronti gia, per dare un segno di amicizia e
ta di Atlanta, in Georgia, il 9 di-
dell’oriente cristiano da ormai più di un secolo. Ottimizzato anche per i di- di solidarietà che va ben oltre il fat-
ha aderito, alla campagna #White- cembre 2004, si è insediato il 17
spositivi mobili, il sito illustra la storia della Congregazione e la sua attività to agonistico. Concelebreranno circa gennaio 2005. In seno alla Con-
Card, in collaborazione con la fon-
sia all’interno della sua sede romana, nel palazzo dei Convertendi, sia a di- quindici sacerdoti maratoneti di di- ferenza episcopale statunitense, è
dazione Peace and Sport. Dopo la
retto contatto con le Chiese locali. Le principali informazioni accessibili ri- verse nazionalità. Al termine della stato presidente (2001-2004) e vi-
messa sarà compiuto un semplice
guardano le provviste delle Chiese sui iuris, il ruolo di coordinamento della messa sarà recitata la “preghiera del gesto simbolico per rilanciare un ce-presidente (1998-2001), oltre
Riunione opere di aiuto alle Chiese orientali (Roaco), la colletta per la Ter- maratoneta”. che membro dei comitati esecuti-
messaggio per uno sport sempre più
ra Santa, la formazione e il sostegno agli studi promossi dal Pontificio isti- Proprio il 6 aprile, oltretutto, si vo e amministrativo, dei commit-
vero e a misura d’uomo: una foto di
tuto orientale e dai collegi orientali in Urbe, la Commissione liturgica, e il celebra la Giornata mondiale dello gruppo degli atleti con in mano un tees on doctrine e on internatio-
servizio alla comunità scientifica offerto dall’archivio storico. Una sezione è sport per la pace e lo sviluppo, in- cartoncino bianco per indicare l’im- nal policy, presidente dei com-
dedicata alle pubblicazioni: «Oriente Cattolico» (prevista anche l’edizione detta dalle Nazioni Unite: a questo pegno per uno sport pulito. Insom- mittees on personnel, on the
inglese), «S.I.C.O.» (Servizio Informazioni Chiese Orientali) e le altre opere proposito, all’udienza di mercoledì ma, più cartellini bianchi nello sport Third millennium / Jubilee Year
curate durante l’ultimo trentennio. L’istituzione del Servizio editoria e co- 3, Papa Francesco ha ricordato l’au- e anche nella vita, provando a far sì 2000 (1998-2001) e on liturgy
municazione (S.E.C.), responsabile dei progetti editoriali e della gestione tentica dimensione dello sport. che ci siano sempre meno cartellini (1991-1993). Attualmente, è presi-
del sito, è espressione della funzione formativa, culturale e di dialogo che il Per Athletica Vaticana è una coin- gialli e rossi a segnalare irregolarità dente del committee on Divine
dicastero porta avanti. cidenza significativa e, per questo, e scorrettezze. worship.