Sei sulla pagina 1di 1

La manifestazione nazionale dello scorso 16 ottobre, indetta dalla FIOM,

è stata un innegabile successo. Due immensi e combattivi cortei sono


confluiti in piazza San Giovanni riempiendola di centinaia di migliaia di
metalmeccanici, ma non solo: l’evento ha fatto da catalizzatore per la
maggior parte delle esperienze di lotta sparse per la penisola, e ha visto
la partecipazione di studenti, ricercatori precari, migranti, esponenti
dei comitati per l’acqua pubblica, quelli contro la TAV, il popolo viola,
lavoratori di tutte le categorie, settori del sindacalismo di base.

E’ stata la prima risposta di massa all'accelerazione degli attacchi ai


diritti dei lavoratori iniziata con l’estate: prima la FIAT con il tentativo
di aggirare il contratto nazionale nello stabilimento di Pomigliano, poi la
firma il 29 settembre dell’accordo tra FIM, UILM e Federmeccanica per
introdurre le deroghe peggiorative nel contratto dei lavoratori metalmeccanici.

Si tratta evidentemente del l’applicazione anche nel nostro paese delle misure decise a livello europeo
nel vertice a Bruxelles dello scorso maggio nel quale i premier della UE hanno deciso di interrompere
le politiche espansive adottate per uscire dalla crisi e attaccare frontalmente i diritti dei lavoratori
scaricando su di loro i costi fino ad allora sostenuti per sovvenzionare banche e imprese. Non è un caso
che tutti i governi hanno varato manovre lacrime e sangue e che la protesta si sia levata dappertutto,
dalla Spagna alla Grecia, dalla Gran Bretagna all’Italia.

Ma è in Francia che lo scontro ha assunto la dimensione più eclatante: di fronte alla proposta di
Sarkozy di innalzare l’età minima per andare in pensione da 60 a 62 anni (una misura che in italia
sarebbe considerata moderata) i sindacati e i partiti della sinistra hanno chiamato alla mobilitazione
con 6 scioperi generali e innumerevoli giornate di mobilitazione in un solo mese. Un movimento
imponente che ha unificato il fronte dei lavoratori con quello di giovani e studenti che hanno capito
che l'innalzamento dell’età per la pensione li condannerà ancora di più ad un futuro di precarietà e
disoccupazione. Un movimento che con forme di lotta radicali quali lo sciopero ad oltranza, i blocchi
dei trasporti stradali e ferroviari, e quello delle raffinerie sta mettendo in seria difficoltà il governo
che ha fatto dei passi indietro rispetto al progetto di legge originario. Ma la protesta continua, e
saranno le prossime settimane a dire se avrà successo.

Quanto sta avvenendo in Francia dovrebbe però parlare anche a noi e indicarci la via per far si che il 16
ottobre non rimanga solo un bella giornata di mobilitazione. E’ evidente che per fermare il governo
Berlusconi che segue i diktat di Confindustria e con la complicità di CISL e UIL sta devastando scuola,
università, contratti e diritto del lavoro, che ha riapprovato il “collegato lavoro” già rinviato alle
camere dal Presidente della Repubblica per il suo contenuto incostituzionale, che si appresta a mettere
mano allo Statuto dei Lavoratori, la risposta deve essere la più forte possibile.

Già il 16 ottobre la FIOM ha fatto propria la parola d’ordine dello sciopero generale, ma se la
CGIL tentenna e rimanda la sua decisione, dobbiamo fare in modo che lo sciopero sia costruito
Stprviacaboto12/bmonfalcone

dal basso, nei luoghi di lavoro e nelle scuole, con un programma di mobilitazioni radicale e di
lunga durata. Se i padroni sono sensibili solo ai loro profitti è proprio lì che bisogna colpire
bloccando l’intero paese.
PERCHÈ LE NOSTRE VITE VALGONO PIÙ DEI LORO PROFITTI!
Sinistra Critica
movimento per la sinistra anticapitalista
Info::: www.sinistracritica.org/fvg ::: provincia di Gorizia sinistracritica_go@alice.it / 333.2045138 ::: provincia di Trieste www.sinistracriticatrieste.blogspot.com / sincrits@libero.it /
347.8592241. ::: provincia di Udine 348.5316410 ::: provincia di Pordenone 339.1365264

Potrebbero piacerti anche