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Ministero dell ’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

I TRAGUARDI
DELLA BIOENERGIA
IN ITALIA
ELEMENTI CHIAVE
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

Rapporto2008 1.
Il quadro sistemico

2.
Risorse/Efficienze

3.
Mercato/
Buone pratiche

4.
Sostenibilità/
Garanzie

5.
Verso un piano
d’azione

PRESENTAZIONE
PREFAZIONE
RINGRAZIAMENTI
INFORMAZIONI UTILI

ITABIA
Italian Biomass Association
ITABIA
Italian Biomass Association I TRAGUARDI DELLA BIOENERGIA IN ITALIA
RAPPORTO 2008
ELEMENTI CHIAVE
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

Indice Rapporto
PRESENTAZIONE 1 conclusive sulla scelta delle scarti organici agroindustriali e
filiere civili, colture energetiche
PREMESSA 1 A3.8 - Dati sui costi delle caldaie 92
> Addenda Capitolo 2 53 a biomasse
RINGRAZIAMENTI 2 A2.1 - Attuali destinazioni dei 53 A3.9 - Tabella zone climatiche 93
residui delle coltivazioni
CAPITOLO 1 - Il quadro sistemico 3 agricole e delle industrie CAPITOLO 4 - Sostenibilità/ 94
1.1. Lo status nazionale 3 connesse Garanzie
1.2. Le biomasse: 3 A2.2 - Rese per ettaro di alcune 53 4.1 - Il dibattito sui criteri 94
fattori trainanti e criticità colture agro-energetiche di sostenibilità
1.3. Le iniziative e il dibattito 4 A2.3 - Tecnologie di raccolta 54 4.1.1 - Il dibattito nel GBEP 94
in corso trasformazione e conferimento 4.1.2 - Il dibattito nella UE 95
1.4. Il futuro della bioenergia 7 A2.4 - Definizione di biomasse, 56 4.1.3 - Alcuni spunti in Italia 95
in Italia: luci e ombre biomasse combustibili e 4.1.4 - Riflessioni attorno agli 96
1.5. Il Position Paper 10 biocombustibili elementi chiave
del Governo italiano 4.2 - Formulazioni metodologiche 98
(settembre 2007) 4.2.1 - Criteri di certificazione 98
CAPITOLO 3 - Mercato/Buone 58 4.2.2 - Piani di monitoraggio 99
> Addenda Capitolo 1 11 pratiche 4.2.3 - Conclusioni 100
A1.1 - Il programma di lavoro 11 3.1 - Criteri per l’individuazione 58
del GBEP delle buone pratiche Addendum Capitolo 4 101
A1.2 - Analisi dei contenuti 12 3.1.1 - Impianti a 58 A4.1 - Bilancio energetico della 101
delle Direttiva sulle FER biocombustibili solidi cogenerazione
A1.3 - Note sulle recenti 14 3.1.2 - Impianti a biogas 62
Leggi Finanziarie e biocarburanti CAPITOLO 5 - Verso un Piano 103
A1.4 - Una rivoluzione 15 3.2 - Valutazioni economiche 67 d’Azione per la bioenergia
energetica anche in Italia 3.3 - Considerazioni sulle 71 5.1 - Considerazioni generali 103
A1.5 - Il Position Paper 16 principali opportunità di 5.2 - Gli indirizzi strategici 103
del Governo italiano sviluppo 5.3 - Gli investimenti necessari 105
A1.6 - Normativa per la bioenergia 17 3.3.1 - Energia termica 72
3.3.2 - Energia elettrica 72 INFORMAZIONI UTILI 106
3.3.3 - Biocarburanti 73 Itabia, chi siamo 106
CAPITOLO 2 - Risorse/Efficienze 39 3.3.4 - Conclusioni 74 Unità di misura adottate nel testo 107
2.1 - Risorse di materia prima 39 Indirizzi Internet 109
ed efficienza di raccolta > Addenda Capitolo 3 75
e conferimento A3.1 - Valutazione del grado 75
2.1.1 - La disponibilità 39 di successo degli impianti
di biomassa e le competizioni a biomassa
2.1.2 - La raccolta e il 42 A3.2 - Centrali di 77
conferimento delle biomasse teleriscaldamento a biomasse
2.1.3 - La disponibilità finale 43 A3.3 - Centrali termoelettriche 80
di biocobustibili “sostenibili” a biomasse
al 2020 A3.4 - Maggiori centrali termiche 81
2.2. - Risorse tecnologiche 43 e termoelettriche europee
ed efficienze d’uso a biomasse
2.2.1 - Filiera termica 45 A3.5 - Impianti di 82
2.2.2 - Filiera dell’energia 46 termovalorizzazione RSU e/o CDR
elettrica, cogenerazione e A3.6 - Impianti di biogas 85
trigenerazione per categoria di substrato
2.2.3 - Filiera dei biocarburanti 50 A3.7 - Impianti di biogas che 86
2.2.4 - Considerazioni 52 operano con effluenti zootecnici,

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Presentazione
e biomasse, ma più in generale il territorio, con particolare riferimento al- pea (www.sustenergy.org) e a livello

L settore della bioenergia, assume-


ranno un ruolo sempre più impor-
tante nel panorama energetico ed am-
la gestione dei suoli e, soprattutto, alla
conservazione e rilancio delle aree
marginali. Le colture a fini energetici
nazionale dal MATTM (www.campagna-
SEEitalia.it), si pone l’obiettivo di au-
mentare la consapevolezza sui temi del-
bientale del nostro Paese. Il corretto uti- possono infatti dare un notevole contri- l’energia sostenibile ai diversi livelli del-
lizzo della bioenergia rappresenta un buto alla lotta contro i fenomeni di de- la società civile. Ad oggi, sono oltre 100
classico esempio di attuazione dei prin- grado ambientale e dissesto idrogeolo- le partnership attivate in Italia e oltre un
cipi della sostenibilità in quanto agli gico, sia in contesti di eccessivo sfrut- terzo di esse riguardano, direttamente o
evidenti vantaggi di natura ambientale tamento, sia di abbandono. indirettamente, il tema della bioenergia
ed economica si aggiungono quelli di Con questo Rapporto continua l’impe- nelle sue diverse forme: progetti dimo-
natura sociale, attraverso la valorizza- gno del Ministero dell’Ambiente e della strativi nel settore delle biomasse soli-
zione di risorse locali per la diversifica- Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) de; produzione di biocombustibili da re-
zione delle fonti energetiche e la ridu- verso una maggiore conoscenza di set- sidui organici; studi di fattibilità per pro-
zione della dipendenza dall’estero. tore con la consapevolezza che molte getti relativi alla diffusione dei biocarbu-
Il bilancio, praticamente nullo, in ter- delle barriere che ancora si frappongo- ranti; analisi e studi sul settore della
mini di emissioni di anidride carbonica no al pieno sviluppo della bioenergia nel bioenergia in Italia; iniziative di promo-
in atmosfera a seguito della produzione nostro Paese potranno essere più facil- zione e divulgazione. Obiettivo comune
ed utilizzo sostenibile della bioenergia mente superate proprio grazie alle indi- di tutte queste iniziative, inclusa quella
porta a puntare sulle biomasse come cazioni che provengono da analisi di di ITABIA, partner ufficiale della campa-
uno dei punti di riferimento della strate- questo tipo. Il rapporto di collaborazione gna SEE, è quello di aumentare la con-
gia nazionale per la riduzione delle instaurato già da alcuni anni con ITABIA sapevolezza del ruolo positivo che le
emissioni dei gas ad effetto serra, so- viene quindi confermato e rafforzato dal bioenergie possono svolgere nel nostro
prattutto alla luce dei nuovi impegni fis- ruolo che ITABIA ha assunto anche nel- Paese.
sati a livello europeo per il 2020. Inoltre, l’ambito della campagna Energia Soste- CORRADO CLINI
da non sottovalutare, la produzione so- nibile per l’Europa -SEE. Tale campagna, DIRETTORE GENERALE
stenibile di bioenergia può contribuire lanciata nel 2005 e coordinata a livello MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL
concretamente alla tutela del nostro comunitario dalla Commissione Euro- TERRITORIO E DEL MARE

Premessa
SCOPO DEL RAPPORTO redazione di un rapporto aggiornato al 2008. Il leitmotiv del
el 2004 ITABIA redasse, per conto del Ministero del- Rapporto 2008 è quello di esaminare gli aspetti di congruen-

N l’Ambiente e della Tutela del Territorio e del


Mare(MATTM), un rapporto esaustivo su “Biomasse
per l’Energia e l’Ambiente” in cui, insieme a dati statistici sul-
za tra obiettivi nazionali, direttive europee e globali ed effetti-
va potenzialità del settore in Italia, valutando la distanza tra la
situazione attuale e i traguardi del prossimo decennio e indi-
l’uso energetico delle biomasse, venivano esposti principi, cando gli strumenti politici e tecnici per colmare tale distanza.
concetti, modalità d’azione, prospettive, indirizzi dell’intero Per una conoscenza generale del sistema biomasse, in tutti i
settore, tutto inquadrato in una visione sistemica ed olistica suoi risvolti: energetici, agricoli, forestali, industriali ed am-
della bioenergia. bientali, si rimanda al precedente rapporto.
Successivamente altre organizzazioni, scientifiche e istitu-
zionali, hanno elaborato statistiche sulla produzione e l’uso LA STRUTTURA
delle biomasse che hanno contribuito a consolidare e rendere l Rapporto 2008 consta di 5 Capitoli: un primo capitolo in cui
più chiaro lo stato dell’arte del settore. Inoltre, sono stati ela-
borati documenti d’indirizzo a livello nazionale, europeo e
mondiale che richiedono un attento esame ed una valutazio-
I viene delineato il quadro generale con particolare enfasi su-
gli aspetti di sistema; tre successivi capitoli in cui vengono
esaminati i punti di forza e di debolezza del sistema bioener-
ne di congruenza. getico nazionale nelle tre coppie di elementi chiave: risorse/ef-
Il MATTM, nell’ambito delle azioni di sostenibilità ambientale ficienza; mercato/buone pratiche; sostenibilità/garanzie; il
ed energetica previste dalla campagna Sustainable Energy Eu- quinto capitolo è dedicato a tracciare i possibili percorsi per ar-
rope (SEE), ha recentemente reiterato l’incarico a ITABIA per la rivare ad un nuovo Piano d’Azione Nazionale sulla Bioenergia.

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Ringraziamenti
ITABIA desidera esprimere la sua Infine, ci sembra doveroso ricorda- TRADUZIONE IN INGLESE:
profonda gratitudine a tutti coloro re la figura di Vittorio Bartolelli, già vi- Sarah Tripepi Winteringham
che hanno contribuito, a vario titolo, ce Presidente e Segretario Generale
alla realizzazione del presente Rap- che, insieme a due soci fondatori di GRAFICA:
porto commissionato dal Ministero ITABIA Carlo Baldelli e Francesco Alfa- Giorgia Monni
dell’Ambiente e della Tutela del Terri- ni, tutti prematuramente scomparsi
torio e del Mare. In primo luogo, de- negli ultimi anni, ha contribuito non PROGRAMMAZIONE HTML:
terminante è stato il supporto che il poco alla elaborazione di principi, Antonio Scimone
Consiglio Direttivo di ITABIA unanime- concetti, impostazioni che rappre-
mente ha accordato all’iniziativa. Un sentano il tessuto connettivo dell’As-
contributo sostanziale al reperimen- sociazione. Quelli che trent’anni fa
to dati e informazioni, elaborazione e potevano sembrare i sogni di giovani
stesura del testo è stato fornito da idealisti - come lo sviluppo sostenibi-
Andrea Scarpini, Vice Presidente, le, le biomasse, la tutela del territorio,
Matteo Monni, Segretario Generale e la coesione sociale - sono oggi con-
dai Consiglieri Aldo Abenavoli, Walter cetti riconosciuti a livello globale
Merzagora, Marcello Ortenzi, Sergio e condivisi dalla maggioranza
Piccinini, Filippo Stirpe. del mondo politico, scientifi-
Un ringraziamento particolare va ri- co, industriale e sociale. A
conosciuto ad Antonio Lumicisi della tutti loro un grato ricordo.
Direzione Generale per la Ricerca Am- GIUSEPPE CASERTA
bientale e lo Sviluppo del Ministero Presidente ITABIA
dell’Ambiente e della Tutela del Terri-
torio e del Mare per il supporto dato al-
l’impostazione del lavoro e all’attività
di revisione del testo e a Michela Mo-
rese, della Global Bioenergy Partner-
ship (GBEP), per le informazioni for-
nite e la preziosa co-operazione in-
stauratasi con ITABIA fin dai tempi del-
la fase preparatoria del GBEP.
Siamo inoltre grati a Marino Berton,
Presidente AIEL, Walter Righini, Pre-
sidente FIPER e Pietro Giorgio, Diret-
tore SEA, per i dati forniti e le utilissi-
me discussioni che hanno avuto luo-
go in occasione del lancio della Rete
Bioenergia, istituita per consolidare
uno stretto rapporto di collaborazio-
ne tra organizzazioni private in que-
sto importante settore delle fonti rin-
novabili di energia.

VITTORIO BARTOLELLI

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1] Il quadro sistemico
tuazioni energetico - ambientali.
LO STATUS NAZIONALE e) Può contare su una struttura indu-
LE BIOMASSE: FATTORI TRAINANTI E CRITICITÀ striale ed imprenditoriale che, anche
LE INIZIATIVE E IL DIBATTITO IN CORSO nel settore delle FER, poggia su solide
basi tecnologiche ed ingegneristiche,
IL FUTURO DELLA BIOENERGIA IN ITALIA: LUCI ED OMBRE come dimostrano i molteplici inter-
IL POSITION PAPER DEL GOVERNO ITALIANO (SETTEMBRE 2007) venti impiantistici realizzati su tutto il
ADDENDA territorio nazionale, ma che non è suf-
ficientemente orientata da una chiara
politica energetica di ampio respiro e
sempre più diffusa la cognizio- zione delle relative emissioni gasso- supportata da una ricerca innovativa

È ne e la consapevolezza che la
bioenergia sia un comparto
complesso fortemente interconnes-
se. Nel 1990 in Italia è stata emessa
una quantità di gas serra equivalente
a 550 Mt di CO2; l’attuale tendenza por-
di processi e di prodotti.
Di fronte, quindi, all’incalzare delle
emergenze ambientali, delle sollecita-
so con altri settori produttivi, ambien- ta al 2010 (come media del quinquen- zioni e delle direttive delle comunità
tali e socio-economici. Pertanto l’ap- nio 2008- 2012) a valori pari a 622 Mt; sovranazionali, dei costi di uno svi-
proccio alla bioenergia non può che per gli impegni presi nell’ambito del luppo socio-economico non equilibra-
essere di tipo “sistemico”. Protocollo di Kyoto, nel 2012 il livello to, è più che mai necessario rivedere i
delle emissioni dovrebbe attestarsi su vecchi programmi nazionali e perve-
1.1) LO STATUS NAZIONALE un valore pari a 519 Mt di CO2 equiva- nire ad una nuova politica energetica
a ricerca e lo sfruttamento di ri- lente. Occorre, quindi, ridurre le emis- che, nel caso specifico delle FER e del-

L sorse eco-compatibili che siano


in grado di migliorare la qualità
della vita nelle nazioni industrializza-
sioni di circa 100 Mt di CO2/anno.
c) Ha al suo interno vaste estensioni
di territori dismessi dalla produzione
le bioenergie integri, in un unico “cor-
pus” legislativo, gli aspetti energetici,
ambientali, industriali, agro-forestali
te e, nello stesso tempo, assicurare il agricola, tra cui ex aziende mezzadrili e sociali del settore.
progresso delle nazioni emergenti e abbandonate già da 20-30 anni per
delle regioni povere del mondo, è mancanza di reddito adeguato e quin- 1.2) LE BIOMASSE: FATTORI
un’esigenza primaria del terzo millen- di esposte ai rischi di degrado prodot- TRAINANTI E CRITICITÀ
nio. I settori chiave di preminente im- ti dall’incuria (dissesto idrogeologico, a fonte rinnovabile che attual-
patto ambientale, dove più si gioca il
futuro della convivenza umana sono:
l’energia, i gas climalteranti, il territo-
incendi, ecc.). Anche i territori dove la
presenza dell’uomo è massiccia, cioè
i territori agricoli coltivati, sono a ri-
L mente dà il maggior contributo
al bilancio energetico e ambien-
tale è la biomassa nelle sue varie ti-
rio. Anche l’Italia non può esimersi schio per una perdita consistente di pologie, tecnologie di trasformazione
dall’affrontare le sfide che derivano biodiversità, di sostanza organica nei e usi finali.
da questi settori usando gli strumen- suoli, per pratiche agronomiche scor- Il termine biomassa include, nel suo
ti che le attuali conoscenze scientifi- rette molto spesso causa di emissio- significato più generale, ogni tipo di
che e tecnologiche mettono a dispo- ni nette di gas climalteranti. Infine, la materiale che origina direttamente o
sizione. Il nostro Paese infatti: superficie forestale italiana copre indirettamente dagli organismi viven-
a) Continua ad avere un’elevata di- quasi il 35% del territorio nazionale, ti e, in particolare, dalla fotosintesi
pendenza dall’estero per quanto ri- ma i boschi sono spesso vecchi e mal clorofilliana. La biomassa può essere
guarda gli approvvigionamenti ener- tenuti. Mancano tra l’altro infrastrut- definita come una fonte energetica
getici. Ancora oggi tale dipendenza è ture, imprese ed aziende forestali in atipica caratterizzata da:
superiore a circa l’ 80% su un fabbiso- grado di provvedere ad una corretta › molteplicità di opzioni energetiche at-
gno complessivo di195 Mtep; il con- manutenzione e gestione produttiva tuali e potenziali;
tributo delle fonti rinnovabili (idroe- del bosco e di fornire un prodotto-le- › forte radicamento nell’ecosistema;
lettrico compreso) al bilancio energe- gno a costi accettabili. › pluralità di usi extra-energetici;
tico nazionale è stato, negli ultimi an- d) Ha sul suo territorio sufficienti ri- › vaste implicazioni sociali.
ni, di circa il 9%, di cui quasi 1/3 pro- sorse primarie di Fonti di Energia Rin- L’uso energetico delle biomasse va in-
veniente dalla bioenergia. novabili (FER) - dal sole alle biomasse quadrato in una visione “sistemica”
b) Ha sottoscritto l’impegno per miti- - che possono contribuire a risolvere che integri questi aspetti.
gare l’effetto serra attraverso la ridu- molti problemi legati alle negative si- Il sistema, nei suoi molteplici risvolti

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{ 1. Il quadro
sistemico
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applicativi, può interferire positiva- 1.3) LE INIZIATIVE co e ambientale del pianeta.


mente, con maggiore o minore inten- E IL DIBATTITO IN CORSO La possibilità di modificare il trend
sità a seconda dei casi, con i settori- a domanda mondiale di energia energetico globale verso una minore
chiave di cui sopra e in particolare con:
L’ENERGIA, con un contributo non tra-
scurabile alla riduzione delle importa-
L sta aumentando molto rapida-
mente. Secondo il piú recente
Scenario di Riferimento (World Energy
“intensità di carbonio” è legata allo
sviluppo e all’uso, entro il 2030, di
fonti energetiche alternative ai com-
zioni energetiche. Outlook 2007) dell’Agenzia Interna- bustibili fossili e di tecnologie ad alta
IL CLIMA, attraverso la riduzione delle zionale per l’Energia (AIE), la crescita efficienza. Ovvero, all’adozione di mi-
emissioni di gas climalteranti (CO2, economica e l’aumento della popola- sure urgenti e globali per:
CH4, NOx, ecc.) e di sostanze volatili zione globale porterà ad un aumento › la “diversione” di una parte signifi-
tossiche (VOCs, benzene, particolato, del consumo mondiale di energia pari cativa degli investimenti per l’aumen-
ecc.). al 55% tra il 2000 e il 2030, con verti- to di rinnovabili, nucleare e bioenergie
L’INDOTTO AGRICOLO E INDUSTRIALE, ginosi picchi nei Paesi in via di svilup- nel portafoglio energetico;
con il miglioramento delle tecniche po che contribuiranno per due terzi a › la promozione dell’efficienza ener-
agronomiche e lo sfruttamento di bre- questo aumento di domanda. Sempre getica in tutti gli usi;
vetti agro-industriali. secondo l’AIE, questa domanda verrà › la modificazione dei regimi di tassa-
LE DIVERSIFICAZIONI DEL MERCATO, soddisfatta per l’85% tramite il ricorso zione e sussidi nell’energia, per favori-
con un’attenzione particolare verso i ai combustibili fossili con inevitabili re le fonti a basso contenuto di carbo-
produttori agricoli dei Paesi in via di ripercussioni sull’ambiente ed in par- nio fossile.
sviluppo. ticolare sulle emissioni di CO2 che si Le bioenergie, ed in particolare i bio-
Occorre tuttavia ricordare che, accan- prevede aumenteranno del 57% nello combustibili, rappresentano un’op-
to agli effetti positivi, vi sono delle stesso periodo di riferimento. zione già disponibile in grado di assi-
“criticità” che vanno attentamente Questa previsione corrisponde agli curare sia risposte immediate, sia ul-
valutate, quali: scenari peggiori del IV Rapporto sul teriori sviluppi tecnologici in tempi re-
LE COMPETIZIONI tra biocombustibili Clima del Panel Intergovernativo sui lativamente brevi. Il ricorso alla bioe-
(o biocarburanti) e alimenti o altre de- Cambiamenti Climatici (IPCC), secon- nergia è attualmente trainato da quat-
stinazioni industriali, tra biocarburan- do il quale é necessaria una riduzione tro fattori principali:
ti per autotrazione e biocombustibili delle emissioni globali del 30-50% tra a) l’instabilità dei prezzi dei combu-
per generazione di calore e/o di elet- il 2030 e il 2050 al fine di garantire stibili fossili; b) la diversificazione
tricità. una stabilizzazione della concentra- delle fonti energetiche e delle aree di
LA SOSTENIBILITÀ ambientale (che ri- zione di CO2 ad un livello di sicurezza approvvigionamento energetico; c) la
guarda, ad esempio, la biodiversità, la (450-550 ppm) entro la fine del seco- necessità di ridurre le emissioni dei
deforestazione, ecc.), sociale (l’ac- lo ed evitare quindi cambiamenti irre- gas serra responsabili dei cambia-
cettabilità di una installazione im- versibili sul clima. menti climatici; d) la possibilità di sti-
piantistica), economica (la profittabi- Ancora secondo l’AIE, nei prossimi molare lo sviluppo nelle zone rurali,
lità di una filiera), politica (i piani di svi- 25 anni saranno investiti oltre 20.000 garantendo accesso all’energia e
luppo nazionali e locali), tecnica (la miliardi di US dollari per l’esplorazione creando opportunitá di impiego per
maturità di tecnologie e di processi). di olio e gas, nonché per la costruzio- nuova imprenditoria locale.
IL MERCATO, per l’influenza della strut- ne delle centrali elettriche e delle in-
tura di import/export (supporto alle frastrutture necessarie a rispondere GLOBAL BIOENERGY PARTNERSHIP:
economie della UE nei confronti del libe- alla crescente domanda di energia. UN’INIZIATIVA ITALIANA*
ro mercato e della potenzialità interna); Una quota marginale sarà destinata n questo scenario globale, le bioe-
l’armonizzazione normativa intra/inter
Paesi UE.
Sarà possibile dar vita ad un sistema
allo sviluppo delle fonti rinnovabili e
della bioenergia (nel 2008 a livello fe-
derale le misure a sostegno del setto-
I nergie sono quindi destinate a
svolgere un ruolo sempre più im-
portante nella nostra società, ed è in
“environmentally-friendly” solo se a li- re hanno riguardato aiuti per circa 13 questo contesto globale che si inseri-
vello globale e locale sarà raggiunto un miliardi di dollari). sce la proposta italiana, nel contesto
equilibrio tra criticità e fattori trainanti. Considerando la vita media di cen- G8, di istituire una Global Bioenergy
Ed è per questo che a livello mondiale si trali e infrastrutture energetiche (da Partnership (GBEP). Sulla base di que-
è acceso un vivace dibattito che coin- 30 a oltre 50 anni), questi investi- sta proposta italiana, i Capi di Stato e di
volge istituzioni pubbliche e private. menti decideranno il futuro energeti- Governo dei Paesi G8 +5 (Cina, Brasile,

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{ 1. Il quadro
sistemico
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India, Messico e Sud Africa), riuniti a luppo (UNCTAD), il Dipartimento delle zioni e di conoscenze tecniche e tec-
Gleneagles nel Luglio 2005, concorda- Nazioni Unite degli Affari Economici e nologiche attraverso l’identificazione e
rono il lancio della Global Bioenergy Sociali (UNDESA), il Programma delle la promozione di potenziali aree di coo-
Partnership per “sostenere un più am- Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), perazione bilaterale e multilaterale;
pio ed efficiente uso delle biomasse e il Programma delle Nazioni Unite per › Facilitare l’integrazione delle bioe-
dei biocombustibili, in particolare nei l’Ambiente (UNEP), l’Organizzazione nergie nei mercati dell’energia, analiz-
Paesi in via di sviluppo dove l’uso delle delle Nazioni Unite per lo Sviluppo In- zando e superando le barriere esi-
biomasse è prevalente”. dustriale (UNIDO), l’Agenzia Interna- stenti al loro sviluppo;
A seguito di un processo di consulta- zionale dell’Energia (AIE), la Fonda- › Agire come un’iniziativa trasversale,
zione tra Paesi G8 +5, organizzazioni zione delle Nazioni Unite, il Consiglio in sinergia con le altre attivitá rilevan-
internazionali e associazioni del setto- Mondiale per l’Energia Rinnovabile ti, evitando duplicazioni.
re privato, il Ministero italiano dell’Am- (WCRE) e l’Associazione delle Indu- La GBEP lavora in sinergia con altre
biente e della Tutela del Territorio e del strie Europee della Biomassa (EUBIA). rilevanti iniziative internazionali, tra
Mare ha redatto, in collaborazione con Partecipano in qualità di osservatori cui: International Bioenergy Platform
ITABIA e Imperial College di Londra, un Austria, India, Indonesia, Israele, (IBEP) della FAO; International Biofuels
“Libro Bianco” sulle bioenergie, per fa- Kenya, Marocco, Mozambico, Sud Afri- Forum (IBF); International Partnership
re il punto sulle attività internazionali ca, Svezia, Tanzania, Tunisia, l’Agenzia for the Hydrogen Economy (IPHE); Me-
in corso sull’argomento e guidare le at- Europea dell’Ambiente (AEA), la Com- diterranean Renewable Energy Pro-
tivitá della Partnership. missione Europea e la Banca Mondiale. gramme (MEDREP); Methane to
La Partnership, ufficialmente lan- All’Italia è stato affidato il compito di Markets; Renewable Energy Policy
ciata a New York l’11 maggio 2006 du- presiedere la Partnership, con il sup- Network for the 21st Century (REN21);
rante il segmento ministeriale della porto del Messico come co-presiden- Renewable Energy and Energy Effi-
Commissione sullo Sviluppo Sosteni- te. A presiedere la GBEP per l’Italia è ciency Partnership (REEEP); UNCTAD
bile (CSD14), fornisce un forum per Corrado Clini, Direttore Generale del BioFuels Initiative, Bioenergy Imple-
favorire l’attuazione di politiche effi- Ministero dell’Ambiente e della Tutela menting Agreements della Agenzia In-
cienti attraverso l’identificazione di del Territorio e del Mare, con la colla- ternazionale dell’Energia.
metodi e strumenti di supporto agli borazione del Segretariato del GBEP Il programma di lavoro, molto intenso
investimenti e attraverso la rimozio- che ha sede presso la FAO di Roma, ed articolato è descritto nell’Addendum
ne di barriere all’attuazione di proget- con il supporto finanziario dell’Italia. A1.1 del presente capitolo (v. anche il
ti di sviluppo in cooperazione. La OBIETTIVI DELLA PARTNERSHIP sito www.globalbioenergy.org).
GBEP, inoltre, fonda le sue attività su La GBEP fornisce ai propri Partners un *CONTRIBUTO
tre pilastri strategici: Sicurezza Ener- meccanismo per organizzare, coordi- DI MICHELA MORESE (GBEP)
getica - Sicurezza Alimentare - Svilup- nare ed incrementare i livelli interna-
po Sostenibile. zionali di ricerca, sviluppo, applicazio- IL PACCHETTO “ENERGIA
La Partnership, dopo il primo anno ne e diffusione commerciale, relativi E CLIMA” DELLA UE
di attivitá, ha ricevuto un nuovo man- alla produzione, conversione ed uso l 23 gennaio 2008 la Commissione
dato dal Vertice G8 di Heiligendamm
(7 giugno 2007).
La GBEP riunisce i responsabili delle
della biomassa ai fini dell’energia, con
particolare attenzione verso i Paesi in
via di sviluppo.
I Europea ha adottato un nuovo Pac-
chetto Energia e Clima che include
una proposta per una Direttiva sulla
decisioni politiche, i rappresentanti del I principali obiettivi della Partnership promozione e l’uso di energia da fonti
settore privato e della societá civile, sono: rinnovabili. Questa Direttiva stabili-
cosí come agenzie internazionali ed › Creare un dialogo politico di alto li- sce obiettivi vincolanti per gli Stati
esperti nel settore delle bioenergie. vello sulle bioenergie, sostenere le Membri in vista del raggiungimento
Gli attuali membri della Partnership politiche nazionali e regionali oltre al- del 20% di fonti rinnovabili nei consu-
sono: Brasile, Canada, Cina, Francia, la loro diffusione sul mercato e facili- mi energetici del 2020. Le proiezioni
Germania, Giappone, Italia, Messico, tare la cooperazione internazionale; fatte dalla Renewable Road Map del
Olanda, Regno Unito, Russia, Stati Uni- › Favorire un uso efficiente e sosteni- gennaio 2007 fanno rilevare un signi-
ti d’America, l’Organizzazione delle bile delle biomasse e sviluppare pro- ficativo contributo della bioenergia
Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’A- getti concreti nel campo delle bioe- nel raggiungimento del 20%. Inoltre,
gricoltura (FAO), la Conferenza delle nergie; nel documento del Consiglio Europeo
Nazioni Unite sul Commercio e lo Svi- › Incoraggiare lo scambio di informa- del marzo 2007 sulla politica climati-

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ELEMENTI CHIAVE

{ 1. Il quadro
sistemico
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

ca ed energetica integrata e nel suc- • Rapporti da parte degli Stati Membri volgimento di “stakeholders” pubblici
cessivo dibattito in corso in ambito e monitoraggio da parte della CE (Art. e privati. I settori d’interesse sono:
europeo sulla nuova Direttiva riguar- 19, 25) FILIERA BIODIESEL: oli vegetali tran-
dante le Fonti Rinnovabili di Energia, La Direttiva apre prospettive molto sesterificati prodotti da piante oleagi-
particolare importanza viene data a interessanti per perseguire: nose o proteoleaginose.
tre punti-chiave: › un salto di qualità nello sviluppo del- FILIERA ETANOLO: alcoli da carboidrati
› definizione di obiettivi al 2020 fon- le FER; fermentiscibili originati da piante zuc-
dati sulle prospettive ed aspettative › la previsione di un quadro normativo cherine e amidacee, nonché da resi-
nazionali; che includa anche la produzione di dui dell’agricoltura, dell’agroindustria
› sostegno del commercio delle bio- energia termica; e probabilmente anche da altre fonti
masse e della bioenergia; › un’opera di sistemazione e semplifi- di derivazione organica.
› certificazione chiara e trasparente cazione del quadro normativo generale. CARBURANTI DI SECONDA GENERAZIO-
delle filiere. Un importante accordo sulla Diretti- NE prodotti da fonti lignocellulosiche.
Su questa Direttiva (approvata ad va è stato raggiunto nella UE (8 di- Le filiere sono giustificate prevalente-
aprile 2009) è in corso un vivace di- cembre 2008) tra il Parlamento, il mente da esigenze ambientali: se-
battito in vista del suo possibile varo Consiglio (27 Stati Membri) e la Com- questro della CO 2 e minor inquina-
nel 2010. La proposta viene a modifi- missione, nell’ambito della Conferen- mento atmosferico nel settore dei tra-
care il quadro di riferimento in quanto za sul Clima di Poznan. Tale accordo sporti.
definisce un obiettivo unico di rispar- prevede di sostenere tutti i settori ri- Successivamente altri 16 Stati
mio energetico per il trasporto, l’ener- guardanti l’uso energetico delle bio- Membri hanno costituito Piattaforme
gia elettrica e quella termica, lascian- masse, inclusi i biocarburanti di se- Nazionali e “Mirror Groups” che hanno
do agli Stati Membri la libertà di defi- conda generazione, il biogas e le filie- lo scopo di mantenere i collegamenti
nire il mix di misure ritenuto più ido- re tecnologiche di produzione di ener- tra la Piattaforma Europea e le singole
neo. A questo proposito occorre tener gia termica. Particolare attenzione è Piattaforme Nazionali.
presente che: riservata all’efficienza energetica e ai Nella scia delle Piattaforme Europee,
› la Direttiva deve essere recepita dagli valori dell’energia finale effettivamen- anche in Italia nel gennaio 2008 è sta-
Stati Membri entro il 31 marzo 2010; te utilizzata, ai criteri di sostenibilità e ta costituita la Piattaforma Tecnologi-
› ciascuno Stato deve adottare un pia- ai piani d’azione nazionali. Il 17 di- ca Italiana Biocarburanti (Biofuels Ita-
no nazionale per rendere operative le cembre 2008, infine, il Parlamento lia) la cui missione è “contribuire, at-
misure; Europeo ha approvato a larghissima traverso l’emanazione di linee guida,
› è prevista la semplificazione delle maggioranza il Pacchetto. studi di sistema, promozione di ricer-
procedure amministrative. ca, divulgazione e dimostrazione, allo
LA DIRETTIVA SI ARTICOLA IN (sintesi LE PIATTAFORME BIOCARBURANTI sviluppo delle filiere di produzione ed
in Addendum A1.2): a Direzione Generale per la Ricer- uso di biocarburanti per autotrazione,
• Obiettivi e ambito di applicazione
(Art. 1)
• Definizioni (Art. 2)
L ca della Commissione Europea,
sulla base di un documento di
analisi e prospettive elaborato da Bio-
macchine agricole e motonautica,
competitive, eco-compatibili e in grado
di creare un mercato sostenibile dei
• Obiettivi delle FER e Piani d’Azione fuels Research Advisory Council (BIO- biocombustibili”.
Nazionali (Art. 3, 4) FRAC), lanciò nel giugno del 2006,, la La Piattaforma Italiana dovrà valu-
• Calcolo della percentuale di energia European Biofuels Technology tare e rispondere ad una serie di que-
da FER (Art.5) Platform (EBTP) per favorire le atti- siti riguardanti le strategie, le compe-
• Criteri per definire le garanzie di ori- vità di ricerca, sviluppo e dimostrazio- tizioni, la ricerca. In particolare:
gine delle biomasse (Art. 6, 10) ne necessarie affinché la filiera Bio- LE STRATEGIE
• Procedure amministrative (Art. 12) fuel nel 2030 possa fornire, a costi • L’industria dei biocarburanti è un’in-
• Informazione e formazione (Art. 13) competitivi, in modo economicamen- dustria strategica per l’Italia?
• Accesso alla rete dell’energia elettri- te e ambientalmente sostenibile, il • Quali i vantaggi che potrà trarne l’a-
ca (Art. 14) 25% dell’energia necessaria per i tra- gricoltura?
• Criteri di sostenibilità per i biocarbu- sporti su strada. • Quale è la stima delle superfici di-
ranti (Art. 15, 16) Le linee di sviluppo riguardano sia sponibili in Italia ai fini energetici?
• Calcolo dell’impatto sull’effetto ser- la produzione di materia prima sia le • Quali i terreni potenzialmente più
ra dei biocarburanti (Art. 17) tecnologie di conversione con coin- adatti per le colture energetiche?

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{ 1. Il quadro
sistemico
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

• Quali le tecniche agronomiche da consapevolezza sui temi dell’energia. quella attivata con ITABIA che ha porta-
adottare nelle diverse situazioni di In particolare, mira alla produzione e to alla pianificazione e realizzazione del
coltura? all’uso sostenibile dell’energia tra i di- Rapporto 2008 “I traguardi della Bioe-
• Per il sistema Italia quali sono i drivers versi attori del panorama energetico nergia in Italia - Elementi chiave per gli
fondamentali per i biocarburanti? europeo (settore pubblico, settore obiettivi al 2020”.
• Quali meccanismi per favorire le privato, cittadini, organizzazioni, Nell’ambito della campagna SEE,
produzioni Italiane? ecc.). Uno degli strumenti chiave al- particolare importanza riveste il Patto
• Il mercato libero è sempre positivo? l’interno della Campagna è l’attivazio- dei Sindaci (Covenant of Mayors) che
LE COMPETIZIONI ne di partnerships energetiche soste- si propone di coinvolgere direttamen-
• In che misura e a quali condizioni nibili, in particolare nel settore delle te le città europee nel raggiungimen-
l’agricoltura italiana può contribuire fonti di energia rinnovabile, dell’effi- to degli obiettivi fissati dall’UE al
alla produzione di biocarburanti? cienza energetica e del risparmio 2020. Considerando che a livello eu-
• Questo contributo andrà a condizio- energetico, pensate al fine di coinvol- ropeo, in media, oltre il 50% dell’ener-
nare la capacità dell’Italia di produrre gere concretamente e promuovere un gia viene consumata nelle città, risul-
cibo di qualità? largo spettro di progetti e programmi ta fondamentale coinvolgere le stes-
• Quali sono le relazioni tra uso del in diverse aree strategiche, quali le se negli obiettivi di riduzione delle
territorio per biocarburanti e per altri Regioni, le Città, il settore dei Traspor- emissioni di gas climalteranti e il set-
usi non alimentari? ti e dell’Edilizia. In definitiva, la cam- tore della bioenergia potrà risultare
LA RICERCA pagna SEE si propone come supporto strategico. Il Ministero dell’Ambiente
• Relazione tra tecnologie di prima e al raggiungimento degli obiettivi fis- ne coordinerà le azioni in Italia insie-
seconda generazione, ovvero svilup- sati dall’Unione Europea per il 2020. me alla Commissione Europea con l’o-
po delle prime per aprire la strada alle Per quanto riguarda l’Italia, il Mini- biettivo di coinvolgere il maggior nu-
seconde. stero dell’Ambiente e della Tutela del mero possibile di città.
• Ripresa e presidio delle attività - già Territorio e del Mare agisce come “fo- Maggiori informazioni sulla campa-
avviate negli anni ’80/’90 - sui bio- cal point” nazionale della campagna gna SEE in Italia con l’elenco completo
combustibili di seconda generazione SEE e fino ad oggi sono state attivate dei partners italiani e delle iniziative
in linea con il 7° Programma Quadro nel nostro Paese oltre 100 partner- in atto nel nostro Paese, incluse le
della Commissione Europea (CE/FP). ships, senza dubbio la migliore perfor- modalità per aderire al “Patto dei Sin-
• Creazione di strutture di supporto mance tra tutti gli Stati Membri del- daci”, sono reperibili sul sito
per il monitoraggio, proposte di nor- l’UE. L’elevato numero di partnerships www.campagnaSEEitalia.it.
mative, formazione, comunicazione, attivate in Italia si unisce all’alta qua- *CONTRIBUTO DI ANTONIO LUMICISI
assistenza tecnica, promozione di lità delle proposte e progetti presen- (MATTM)
studi, ricerche e sperimentazioni. tati. Infatti, nel corso della seconda
• Validazione su ampia scala dei risul- edizione della Settimana dell’energia 1.4) IL FUTURO DELLA BIOENER-
tati ottenuti. sostenibile (EUSEW 2008), tra le mi- GIA IN ITALIA: LUCI ED OMBRE
gliori 26 partnerships a livello euro- I NODI DEL SISTEMA
LA CAMPAGNA SUSTAINABLE peo selezionate dalla Commissione l crescente interesse per l’utilizzo
ENERGY EUROPE*
articolare importanza in questo
ben 6 erano italiane e, tra queste, 3
sono risultate vincitrici, nelle rispetti- I delle biomasse come risorsa ener-
getica ed il pressoché unanime ri-

P contesto riveste la campagna di


diffusione delle buone pratiche,
soprattutto per quanto riguarda la
ve categorie, degli Awards SEE 2008, i
premi che la Commissione ha voluto
istituire per i progetti più meritevoli.
conoscimento dei vantaggi legati alla
diffusione della bioenergia nel conte-
sto economico italiano, costituiscono
compatibilità ambientale di iniziative Uno dei settori che maggiormente ha indubbiamente un punto di forza che
“cantierabili”, sostenuta dal Progetto attirato l’attenzione degli stakeholders allinea l’Italia alle altre nazioni euro-
Europeo Energia Sostenibile per l’Eu- italiani è stato quello della bioenergia. pee ed extraeuropee. Le molteplici
ropa (“Sustainable Energy Europe”, Molteplici sono state le proposte pre- realizzazioni in atto, soprattutto nel
SEE) che vede una cospicua parteci- sentate in questo settore da Enti Loca- settore dell’utilizzo termico ed elettri-
pazione italiana. li, Centri di ricerca specializzati, Asso- co della fonte biomassa, rivelano una
La Campagna SEE è un’iniziativa lan- ciazioni, Imprese e Agenzie energeti- solida base industriale ed un poten-
ciata dalla Commissione Europea nel che locali, scaturite poi nell’attivazione ziale di ricerca finalizzata molto ele-
2005 e finalizzata all’aumento della di partnerships strategiche. Tra queste, vato. Tuttavia, la bioenergia non ha an-

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{ 1. Il quadro
sistemico
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

cora raggiunto in molte applicazioni ed estensione dei bacini di approvvigio- tive giuridiche e tecniche, nonché per
una dimensione reale di mercato namento, compatibilità con il contesto procedure autorizzative lunghe e de-
mantenendo inespresse parte delle territoriale e socio-economico. faticanti. Di tutto questo ha sofferto
potenzialità che le competono. anche il recepimento di Direttive Eu-
Ciò è riconducibile ad una comples- I PILASTRI ropee che è avvenuto sempre in ritar-
sa serie di fattori e barriere, che ne ral- I pilastri sui cui deve fondarsi in Italia, do e in maniera parziale.
lentano, tuttora, lo sviluppo. In estre- come in altre regioni del mondo, il fu- Se la redazione di un Testo Unico
ma sintesi, i punti di debolezza del si- turo bioenergetico sono: la Policy, che racchiuda tutte le norme emana-
stema biomasse in Italia possono es- l’Imprenditoria e la Ricerca. te nel corso degli anni appare irrealiz-
sere ricondotti ai seguenti aspetti: zabile, sarebbe auspicabile un’opera
POCA ATTENZIONE ALLE FILIERE DI » LA POLICY di semplificazione e accorpamento di
SUCCESSO (teleriscaldamento, tele- L’attività di policy condotta attual- alcuni filoni essenziali. La Direttiva
raffrescamento, co-combustione, co- mente in Italia appare frammentaria e Europea sulle FER approvata nell’apri-
generazione, biogas e biocarburanti) disorganica. le del 2009, potrebbe essere recepita
sia in termini di efficienza di conver- I DOCUMENTI STRATEGICI NAZIONALI dagli Stati Membri, con un unico De-
sione energetica sia in termini di ac- I primi documenti strategici nazionali creto Legislativo in cui accorpare le
cettabilità sociale. risalgono al 1998 quando l’allora Mi- misure vigenti a favore delle FER.
DEBOLE IMPOSTAZIONE SISTEMICA DEI nistero delle Politiche Agricole e Fore-
PROGETTI (pochi collegamenti con il stali varò il Programma Nazionale LE ATTUALI PROPOSTE DI LEGGE (2008)
mondo agricolo e forestale). Energia Rinnovabile da Biomasse Sono in discussione nel Parlamento
PRECARIETÀ DEI BACINI TERRITORIALI (PNERB) e, in ottemperanza alla deli- Italiano 5 principali proposte di legge
DI PRODUZIONE DI BIOMASSA (poco ri- bera CIPE n. 137 del 19/11/98 “Linee che riguardano direttamente o indi-
guardo alle condizioni dei suoli agri- guida per le politiche e misure nazio- rettamente le bioenergie:
coli e forestali). nali di riduzione delle emissioni dei C. 337: Disposizioni per incentivare la
DIFFICOLTÀ DI ISTITUIRE ACCORDI DI FI- gas serra”, il Programma Nazionale produzione e l’impiego di biocarbu-
LIERA PLURIENNALI TRA GLI OPERATO- per la Valorizzazione delle Biomasse ranti derivanti da biomasse;
RI DEL SETTORE (scarsità di consorzi Agricole e Forestali (PNVBAF) C. 357: Disposizioni per lo sviluppo e
o associazioni di impresa tra produt- Purtroppo da quella data nessun la valorizzazione della produzione
tori agricoli, industriali e imprese di nuovo Piano organico è stato concepi- agroenergtica;
servizi per la fornitura, la prima lavo- to per adattare gli interventi alle di- C. 983: Disposizione per la promozio-
razione delle biomasse, la gestione e verse situazioni che nel frattempo si ne di energie rinnovabili di origine
la manutenzione degli impianti e, infi- sono venute a creare. Inoltre, a causa agricola;
ne, la distribuzione dell’ energia elet- delle particolari situazioni in cui il Par- C. 1139: Disposizioni per la promozio-
trica e/o termica prodotta). lamento si è trovato in questi ultimi ne del recupero di biomasse e della
NUMEROSITÀ E FRAMMENTARIETÀ DI anni, le iniziative per una razionaliz- produzione e dell’impiego di biocar-
NORMATIVE SIA GIURIDICHE CHE TEC- zazione della legislazione sulle FER buranti di origine agricola.
NICHE (in Italia se ne contano circa non hanno avuto esito. Gli unici stru- C. 1696: Disposizioni in materia di
100 senza considerare i provvedi- menti utili per apportare qualche in- agroenergia e di impiego di biocarbu-
menti regionali - Addendum A1.6). novazione sono state e sono le Leggi ranti.
SCARSO COINVOLGIMENTO DELLE PO- Finanziarie (anche se sembra che il La Commissione Agricoltura della Ca-
POLAZIONI LOCALI (poca percezione Governo attualmente in carica abbia mera sta tentando di fare un unico
dei benefici diretti connessi con l’uso deciso di abbandonare questa stra- Testo.
energetico delle biomasse). da). Alcune note sulla Legge Finanzia- In merito alle suddette proposte si
Inoltre, occorre tener presente che ria 2008 sono riportate nell’Adden- osserva che le iniziative dovrebbero
la biomassa è l’unica fonte rinnovabi- dum A1.3. essere finalizzate non solo al rispetto
le che deve essere prodotta prima di Occorre però far rilevare che prov- degli obiettivi di Kyoto, ma anche al re-
essere raccolta e utilizzata. vedimenti legislativi e incentivanti si cepimento della Direttiva Europea sul-
La catena che va dalla produzione al- sono spesso arenati per mancanza di le FER. Anche se tale Direttiva non è
l’uso finale deve essere considerata in strumenti attuativi (o per i ritardi con ancora in vigore, le finalità e la struttu-
blocco e la relativa filiera progettata in cui sono stati emanati), e per continui ra sono già delineate, per cui sembra
base a criteri di efficienza, dimensione cambiamenti nel tempo delle norma- opportuno individuare già da subito le

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{ 1. Il quadro
sistemico
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

linee guida entro le quali ci si intende battito tra gli operatori del settore che parte costituita da impianti per la pro-
muovere. A questo proposito, le propo- ha portato alla costituzione di reti di duzione di biodiesel.
ste in esame potrebbero essere anche cooperazione tra cui, su iniziativa di Il quadro delle principali aziende ita-
l’occasione per conferire al Governo ISES Italia, il Comitato di Indirizzo fra liane che operano nel settore dell’uti-
una delega a razionalizzare e semplifi- numerose organizzazioni private che lizzo energetico delle biomasse legno-
care la normativa in materia di FER. a vario titolo sono coinvolte nel pro- se è rappresentato da una pluralità di
Nel corso dell’ultima legislatura, cesso di promozione e sviluppo delle soggetti aventi caratteristiche socie-
benché di breve durata, si è procedu- FER. Scopo del Comitato è sollecitare i tarie che si differenziano a seconda
to ad un salto di qualità nel regime de- decisori politici ed istituzionali a dare della dimensione e della struttura sia
gli incentivi a favore delle FER, attra- ulteriore impulso al settore in vista de- degli impianti, sia dell’utenza finale a
verso il nuovo regime dei Certificati gli ambiziosi, ma realistici, traguardi al cui sono destinati il calore e l’energia
Verdi, l’innalzamento degli obiettivi di 2020. Nell’Addendum A1.4 è riprodot- elettrica prodotti. Si tratta di aziende
incorporazione dei biocarburanti nei to un primo documento “Una rivoluzio- che hanno figure giuridiche spesso di-
carburanti fossili ed il miglioramento ne energetica anche in Italia” sotto- verse tra loro e che comprendono So-
della normativa sull’efficienza ener- scritto dai membri del Comitato, che cietà di capitali, Società cooperative,
getica. Le proposte, partendo dalla si- fortunatamente ha prodotto esiti posi- Consorzi aziendali e Onlus.
tuazione vigente, si propongono di fa- tivi sulle bozze del Decreto anticrisi. In Italia gli operatori che utilizzano
re ulteriori progressi. Tutto questo è biomasse, di diversa origine, come
naturalmente positivo ma occorre fa- » L’IMPRENDITORIA combustibili per produrre energia ter-
re molta attenzione per evitare inutili In Italia è presente una solida strut- mica e/o elettrica si possono suddivi-
duplicazioni normative. tura industriale in grado di gestire dere in due grandi categorie:
Sono da valutarsi positivamente le tecnologie mature per la produzione › Società di proprietà e/o di gestione di
disposizioni volte a prevedere un pia- di energia termica ed elettrica, anche centrali di teleriscaldamento a bio-
no agroenergetico nazionale (ma sa- in cogenerazione, nonché di biodie- masse legnose vergini, dedicate alla
rebbe meglio riferirsi ad un piano sel e bioetanolo per autotrazione. Lo prevalente produzione e distribuzione
bioenergetico complessivo) e a pro- dimostrano le molteplici realizzazio- di energia termica per usi domestici.
muovere i distretti agro- e bio- ener- ni presenti sul territorio, attuate no- › Società di proprietà e/o di gestione di
getici, le intese di filiera con la relativa nostante l’incertezza sulle agevola- centrali termoelettriche alimentate con
tracciabilità e i contratti quadro. zioni e la farraginosità delle procedu- sole biomasse legnose, di origine agri-
Con riferimento ai biocarburanti le re autorizzative. Possiamo legittima- cola e/o industriale, oppure con un mix
proposte confermano le preoccupa- mente considerare positivo il fatto di biomasse e CDR, dedicate principal-
zioni a proposito del conflitto fra la de- che ad oggi sul territorio nazionale mente alla produzione e alla cessione
stinazione alimentare o energetica sono installati, in tre grandi distretti al GSE dell’energia elettrica prodotta.
delle coltivazioni agricole; è da tenere agroenergetici del nord Italia, ma an- La prima categoria è rappresentata
presente, peraltro, che tali preoccu- che in altre regioni del centro, circa principalmente dalla Fiper, Federazio-
pazioni coinvolgono l’Italia in misura 130 impianti di teleriscaldamento ne Italiana Produttori di Energia da
marginale rispetto ad altri Paesi, dove con una potenza complessiva di po- Fonti Rinnovabili, che raggruppa 20
le superfici interessate sono molto co inferiore ai 400 MW termici, e circa Società, oltre al Consorzio Biomassa
più estese. 500 impianti piccoli, medi e grandi, di Alto Adige al quale aderiscono 38 So-
In questo senso, si condivide la vo- cui oltre 400 alimentati da biogas, in cietà pubbliche e private.
lontà di favorire: grado di generare energia elettrica La seconda categoria è invece rap-
› la filiera agricola corta, anche se con una potenza installata comples- presentata da una più articolata e per
quella agroindustriale, purché am- siva stimata per 1.300 MW elettrici . certi versi disomogenea pluralità di
bientalmente sostenibile, può dare un Molti di questi impianti mostrano Società private, che hanno ritenuto di
contributo significativo al consegui- aspetti di eccellenza per l’ottimo li- avviare le loro iniziative soprattutto
mento dell’obiettivo del 10% di incor- vello organizzativo, l’elevato consen- grazie ai contributi economici in con-
porazione; so sociale e per il notevole grado di to esercizio, a suo tempo concessi dal
› i biocarburanti di seconda genera- successo. Per quanto riguarda i bio- CIP 6 e ora previsti ed erogati a fronte
zione. carburanti la capacità produttiva è di dei Certificati Verdi.
Su alcuni aspetti dei provvedimenti circa 2.000.000 t annue (sfruttata Questa categoria è rappresentata
in corso, si è sviluppato un ampio di- nel 2007 solo per il 25%) in massima da numerosi gruppi privati, tra cui la

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{ 1. Il quadro
sistemico
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

Falck, attraverso la società Actelios; ca, CIRPS, Università degli Studi di Ro- Dal predetto documento si possono
Biomasse Italia, i gruppi Marseglia e ma “La Sapienza”). ricavare i seguenti dati riguardanti il
Saviola; le società dei gruppi risieri Occorre, quindi, dare un nuovo im- potenziale nazionale delle biomasse,
Curti, Scotti e Ticino; il Gruppo delle di- pulso alla ricerca di base e tecnologi- espressi in energia primaria, utilizza-
stillerie Caviro e altre società facenti ca anche attraverso un progetto na- bile nel 2020 (v. anche Addendum
capo al Gruppo Bioenergie. zionale di R&S. A1.5):
ENERGIA ELETTRICA 3,0Mtep*
» LA RICERCA 1.5) IL POSITION PAPER DEL ENERGIA TERMICA 9,3Mtep
Negli anni ’90 l’Italia era all’avanguar- GOVERNO ITALIANO (SETTEMBRE BIOCARBURANTI 4,2Mtep
dia in attività di R&S, anticipando gli 2007) TOTALE 16,5Mtep
attuali orientamenti dell’ UE. Si citano ultimo riferimento ufficiale a li- *14,50TWh
solo alcune delle attività iniziate in
quegli anni.
ENEA Trisaia: bioraffinazione delle
I’ vello nazionale sulla situazione
e le prospettive delle biomasse
e della bioenergia al 2020, è contenu-
Per poter valutare il percorso da se-
guire per realizzare 16,5 Mtep nel
2020, occorre riferirsi alla situazione
biomasse, biocarburanti di seconda to nella bozza del Position Paper del attuale. Il documento fornisce per il
generazione, gassificazione, colture Governo su “L’Energia: temi e sfide per 20 05 i seguenti consumi di energia
energetiche; l’Europa e per l’Italia” (10 settembre primaria da biomasse:
Università dell’Aquila: l’idrolisi enzi- 2007), inviato anche alla Commissio- ENERGIA ELETTRICA 1,35 Mtep
matica della cellulosa per produrre ne Europea. Questo documento è as- ENERGIA TERMICA 1,88 Mtep
etanolo, gassificazione innovativa; sunto come base per successive ela- BIOCARBURANTI 0,30 Mtep
Università di Bologna, Perugia, Tu- borazioni. Uno stralcio del documen- TOTALE 3,53 Mtep
scia, Genova, Firenze: ricerche su col- to, riguardante le biomasse, è riporta- In realtà questi dati non tengono con-
ture energetiche; to di seguito. to delle biomasse auto-prodotte e auto-
Gli istituti sperimentali (ora CRA) del Come principio generale nel citato consumate al di fuori dei circuiti com-
MIPAAF con progetti finalizzati (PRI- documento si afferma che “La condivi- merciali, soprattutto nel settore degli
SCA); sione dell’obiettivo comunitario deve usi termici domestici. Una elaborazione
Il Centro di Ricerche Agrobiochimiche essere basata su una valutazione at- approfondita di questi usi è stata ese-
(CRA) con le sperimentazioni in campo tenta e dettagliata dei potenziali na- guita da ITABIA attingendo dati da varie
di numerose varietà di Topinambur; zionali e su una chiara definizione del fonti. Il risultato è che l’energia primaria
SES (Gruppo FIAT): gassificazione di ruolo dell’importazione delle energie per usi termici risulta pari a circa 4
biomasse legnose per l’alimentazio- rinnovabili e tenuto conto che i diversi Mtep, anziché 1,88 Mtep, per cui il tota-
ne di piccole unità cogenerative (TO- Stati Membri presentano differenti si- le dell’energia primaria fornita nel 2005
TEM - Total Energy Module); tuazioni in termini di territorio, clima, è pari a circa 5,65 Mtep.
ENEL - CRAM: sperimentazione su col- dotazione di risorse naturali, e di livel- In ogni caso, per raggiungere gli
ture erbacee da biomassa per la pro- lo tecnologico”. E ancora: “L’impegno obiettivi al 2020, l’Italia dovrà più che
duzione di energia elettrica. su uno specifico obiettivo deve essere raddoppiare gli attuali consumi di ma-
Alcune di queste attività di ricerca basato su scenari di consumo credibi- teria prima biogenica; per questo, oc-
sono continuate sia pure in forma ri- li, che tengano conto degli impegni corre valutare se:
dotta e senza adeguati finanziamenti, nell’efficienza energetica e degli sce- › sono disponibili sufficienti risorse
ad esempio: nari presentati dagli Stati Membri”. sia di materia prima che di efficienti
• Biocarburanti di sintesi (CREAR). Inoltre, “la scelta tra il consumo di tecnologie d’uso (Capitolo 2 - Risorse/
• Alghe (Università di Genova, Asso- energia finale o quello di energia pri- Efficienza);
costieri). maria non è irrilevante nella defini- › le realizzazioni in atto sono consi-
• Etanolo di seconda generazione zione del target: le perdite di trasfor- stenti e ben strutturate (Capitolo 3 -
(M&G Group). mazione, per esempio, non sarebbero Mercato/Buone pratiche);
• Idrogeno dal metabolismo batterico considerate nel caso della scelta di › c’è la consapevolezza e ci sono gli
delle biomasse (EniTecnologie); energia finale”. Infine: “il commercio strumenti per garantire la sostenibi-
• Le alghe e le biomasse Euforbiacee delle biomasse tra i Paesi UE dovreb- lità delle iniziative (Capitolo 4 - Soste-
come nuovo percorso verso la produ- be essere incoraggiato, al fine di be- nibilità);
zione sostenibile di biocarburanti (Di- neficiare delle opportunità derivanti › è possibile definire un piano organi-
partimento di Meccanica e Aeronauti- dalle differenti situazioni”. co di sviluppo (Capitolo 5). n

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ELEMENTI CHIAVE
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

1] Addenda
A1.1) IL PROGRAMMA energetica, il cambiamento climatico e 2) Facilitare lo sviluppo sostenibile
DI LAVORO DEL GBEP lo sviluppo rurale. Il Rapporto evidenzia delle bioenergie e la collaborazione
n linea con i “Terms of Reference” che per i Paesi G8 +5 sono determi- su progetti concreti nel settore della

I della Partnership e con particolare


attenzione allo stato attuale della
discussione sulla bioenergia a livello
nanti la sicurezza dell’approvvigiona-
mento energetico e il cambiamento cli-
matico. Anche lo sviluppo rurale é rile-
bioenergia.
La Partnership, alla luce delle con-
clusioni del Rapporto GBEP e dei man-
internazionale, i Partners GBEP hanno vante, ma sembra centrale soprattutto dati G8 2005 e 2007, sta valutando co-
selezionato le seguenti aree quali nei Paesi +5 ove maggiore è l’attenzio- me indirizzare il futuro lavoro per fa-
prioritá del programma di lavoro: ne per la riduzione della povertà. vorire lo sviluppo sostenibile delle
1. Produrre un Rapporto sullo stato Il Rapporto evidenzia inoltre che il bioenergie e facilitare la collaborazio-
delle bioenergie nei Paesi G8 + 5. Il mercato delle bioenergie è fortemen- ne su progetti concreti. La GBEP, sotto
Rapporto GBEP “A Review of the Cur- te condizionato dalle misure di soste- la guida della Gran Bretagna, ha deciso
rent State of Bioenergy Development gno, poiché la produzione non è anco- di istituire una Task Force ad hoc sulla
in G8 +5 Countries” è stato pubblicato ra sufficientemente competitiva ri- sostenibilitá, con lo scopo ultimo di in-
il 13 Novembre 2007 e rappresenta spetto ai prezzi dei combustibili fos- dividuare criteri di sostenibilitá inter-
un’importante base per il futuro lavo- sili. Lo strumento di incentivazione a nazionali, volontari. Tale quadro di rife-
ro della GBEP. cui si fa maggior ricorso è la tariffa in- rimento potrá essere utilizzato da tut-
2. Facilitare lo sviluppo sostenibile centivante (feed-in tariff). Nei Paesi ti gli attori interessati al tema delle
delle bioenergie e la collaborazione su G8 sono altrettanto diffusi i sistemi di bioenergie e nella formulazione di po-
progetti concreti nel settore della quote volontarie, mentre gli obblighi litiche nazionali e di programmi di coo-
bioenergia. di miscelazione stanno diventando perazione internazionali.
3. Armonizzare le metodologie per la uno strumento sempre più diffuso
misurazione della riduzione dei gas anche nei Paesi +5. 3) Armonizzare le metodologie per la
ad effetto serra determinati dall’uso Il Rapporto rileva inoltre alcune cri- misurazione della riduzione dei gas
di biocarburanti per il trasporto e di ticità che condizionano la diffusione ad effetto serra determinati dall’uso
biomassa solida. delle bioenergie. Innanzitutto vi è il ri- di biocarburanti per il trasporto e di
4. Svolgere attivitá di comunicazione conoscimento che, benché le bioe- biomassa solida.
e disseminazione di informazioni in nergie siano potenzialmente “verdi”, Un’altra attività di primaria importanza
materia di bioenergia. queste non sempre sono prodotte in per il GBEP è rappresentata dal lavoro
modo sostenibile. Per sciogliere tali della Task Force per l’armonizzazione
1) Il Rapporto GBEP “A Review of the difficoltá sono in corso di definizione delle metodologie di misurazione della
Current State of Bioenergy Develop- dei criteri per garantirne la sostenibi- riduzione dei gas ad effetto serra dovu-
ment in G8 +5 Countries”. lità. Tuttavia, la mancanza di un qua- ta all’uso di biocarburanti per il traspor-
Il Rapporto, redatto sotto la supervi- dro di riferimento sulla sostenibilità to e di biomassa solida per la produzio-
sione della FAO e del Segretariato condiviso a livello internazionale è ne di energia termica e/o elettrica. Tale
GBEP, consiste in una disamina del- percepito come un ostacolo alla dif- quadro metodologico di riferimento
l’attuale situazione di sviluppo delle fusione delle bioenergie sui mercati potrebbe essere utilizzato dai legisla-
bioenergie nei Paesi G8 +5, corredata internazionali. Inoltre, sono necessari tori, sia dei Paesi sviluppati che di quel-
da indicazioni per potenziarne la dif- sforzi adeguati per garantire che lo li in via di sviluppo, nella formulazione
fusione sul mercato. sviluppo di criteri di sostenibilità e si- di politiche energetiche e di mitigazio-
Le bioenergie risultano rappresen- stemi di certificazione contribuisca- ne dei cambiamenti climatici a livello
tare circa il 10% delle forniture mon- no a conseguire gli obiettivi ambien- nazionale ed internazionale. Sotto la
diali di energia primaria. La produzio- tali senza creare barriere al commer- guida degli Stati Uniti d’America, la Task
ne è soprattutto locale e vi fanno cio internazionale, in particolare alle Force sta elaborando delle linee guida
maggior ricorso Cina, India, USA e Bra- esportazioni dei Paesi in via di svilup- per calcolare i risparmi ottenuti attra-
sile, ma il consumo complessivo di po. È infine necessario ridurre ed eli- verso la bioenergia.
bioenergia sta crescendo anche in minare le barriere commerciali e ri- La Task Force si propone di formula-
Germania, Italia e Regno Unito. muovere gradualmente le sovvenzio- re una bozza di quadro metodologico
Questa crescita è imputabile a quat- ni che distorcono gli scambi per con- di riferimento entro la fine del 2008 in
tro fattori: l’instabilità dei prezzi dei tribuire a instaurare un equo contesto vista di un prodotto finale entro la pri-
combustibili fossili, la sicurezza competitivo. mavera 2009.

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{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

4) Svolgere attivitá di comunicazione ne che stabiliscano lo scambio tra gli consumatore finale per scopi energe-
e disseminazione di informazioni in Stati Membri, procedure amministra- tici), piuttosto che il consumo di ener-
materia di bioenergia. tive (rimozione di barriere), connes- gia primaria (utilizzato in vari docu-
Le attività di comunicazione promos- sioni di rete per l’elettricità e criteri di menti precedenti della Commissione
se dalla GBEP hanno l’obiettivo di au- sostenibilità dei biocarburanti per au- quali il Libro Bianco sull’energia rinno-
mentare la sensibilizzazione e diffu- totrazione. vabile, il Piano di Azione sulla Biomas-
sione delle informazioni sulle bioe- sa, la Direttiva sui Biocarburanti,
nergie. Le attività di comunicazione DEFINIZIONI (ARTICOLO 2) ecc.). Ai fini del calcolo dell’energia fi-
GBEP si concentrano sulla creazione Il presente articolo fornisce una defi- nale nel settore della biomassa, i pro-
del sito web www.globalbioenergy.org nizione di energia da fonti rinnovabili, duttori di bioenergia dovranno pren-
(inaugurato a Maggio 2000), sulla dif- biomassa, consumo finale di energia, dere in considerazione l’efficienza di
fusione di materiale informativo sulla bioliquidi, biocombustibili, sistema di conversione da energia primaria a
Partnership, sulla partecipazione a riscaldamento e raffrescamento ur- quella finale.
conferenze internazionali ed incontri bano, garanzie di origine, regime di
dedicati alle bioenergie. sostegno e obbligo in materia di ener- GARANZIE DI ORIGINE (ART. 6, 7, 8, 9, 10)
gie rinnovabili. Buona parte di queste Al fine di dare maggiore flessibilità
A1.2) ANALISI DEI CONTENUTI definizioni erano già contenute nella agli Stati Membri, nella proposta di Di-
DELLA DIRETTIVA SULLE FER Direttiva 2003/77/EC per la produzio- rettiva viene stabilito il sistema non
(CONTRIBUTO DI EDITA VAGONITE, AEBIOM, ne di energia elettrica da FER. obbligatorio di scambio dei certificati.
EUROPEAN BIOMASS ASSOCIATION) Gli Stati Membri avranno dunque la
l 23 gennaio 2008 la Commissione OBIETTIVI DELLE FER E PIANI possibilità di acquistare garanzie di

I Europea ha proposto una Direttiva


sulle Fonti di Energia Rinnovabile.
La proposta è stata analizzata dal Par-
D’AZIONE NAZIONALI (ARTICOLI 3, 4)
Questi articoli stabiliscono, per i 27
Stati Membri, gli obiettivi nazionali di
origine (certificati che attestano/indi-
cano l’origine rinnovabile dell’energia)
da altri Stati Membri nel caso in cui
lamento Europeo e si spera possa es- produzione di energia da fonti rinno- non raggiungessero l'obiettivo nazio-
sere adottata da entrambi - il Parla- vabili (per l’Italia il 17% del consumo nale. Le garanzie d’origine saranno ri-
mento e il Consiglio - già nel 2009. complessivo) al 2020, nonché gli lasciate (su richiesta del produttore)
obiettivi intermedi (Allegato IB). Gli per impianti con una capacità produt-
OBIETTIVI E AMBITO DI APPLICAZIONE Stati Membri dovranno adottare, en- tiva minima pari a 5 MWth per la pro-
(ARTICOLO 1) tro il 31 marzo 2010, dei piani d’azio- duzione di elettricità, riscaldamento o
Il pacchetto contiene proposte per ne nazionali vincolanti per la quota di raffrescamento da FER. La garanzia
l’implementazione di decisioni con- energia da fonti rinnovabili nei settori di origine corrisponde ad un quantita-
cordate in sede europea dai capi di go- del riscaldamento e raffreddamento, tivo standard di 1MWh.
verno degli Stati Membri nel marzo dell’elettricità e dei biocarburanti per
2007, tra cui: autotrazione. I singoli Stati Membri re- PROCEDURE AMMINISTRATIVE
• 20 % di energia da fonti rinnova- stano liberi di definire il contributo (ARTICOLO 12)
bili sul consumo energetico del- che ciascuno di questi settori potrà La proposta stabilisce che gli Stati
l’UE, dare per il raggiungimento dei rispet- Membri dovranno modificare le vigen-
• 20% di aumento di efficienza tivi obiettivi nazionali, lasciando la ti norme amministrative (autorizza-
energetica, scelta dei mezzi più consoni al conte- zione, certificazione e concessione di
• 10% di biocarburanti per autotra- sto locale. Tuttavia, ciascun Stato licenze per gli impianti) al fine di sem-
zione, Membro dovrà raggiungere almeno plificare e definire meglio le procedu-
• 20% di riduzione di emissioni di l’obiettivo del 10% di biocarburanti nei re ad esse legate.
gas effetto serra dell’UE. trasporti entro il 2020.
Al fine di poter raggiungere gli obietti- IL SETTORE DEL RISCALDAMENTO E
vi stabiliti dal Consiglio entro il 2020, CALCOLO DELLA QUOTA DI ENERGIA DEL RAFFRESCAMENTO (ART. 12, 13)
la Commissione propone i seguenti DA FONTI RINNOVABILI (ARTICOLO 5) Questa proposta stabilisce per la pri-
strumenti: obiettivi obbligatori per Ai fini del calcolo della quota di energia ma volta un quadro legislativo euro-
energie rinnovabili e biocarburanti da fonti rinnovabili, la proposta pren- peo per lo sviluppo del mercato delle
per autotrazione per tutti gli Stati de in considerazione il consumo fina- tecnologie di riscaldamento e raffre-
Membri, regole sulle garanzie di origi- le di energia (beni energetici forniti al scamento da energia rinnovabile.

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Oltre all’obbligo di includere il setto- CRITERI DI SOSTENIBILITÀ cembre 2010, la Commissione pre-
re del riscaldamento e del raffresca- (ART. 15, 16, 17) senterà inoltre una relazione (al Par-
mento nei piani di azione nazionali I biocarburanti e gli altri bioliquidi che lamento Europeo e al Consiglio) sulla
per le FER, il riscaldamento da fonti non rispettano i criteri di sostenibilità necessità di un regime di sostenibi-
rinnovabili potrà beneficiare di requi- ambientale di cui all’Articolo 15, non lità per gli altri usi energetici della bio-
siti minimi di utilizzo negli edifici nuo- saranno presi in considerazione. I cri- massa.
vi e ristrutturati. Gli Stati Membri do- teri di sostenibilità sono fissati non
vranno richiedere alle autorità locali solo per i biocarburanti per autotra- BIOCARBURANTI PER AUTOTRAZIONE
di promuovere in sede di pianificazio- zione, ma anche per i bioliquidi (com- (ART. 18).
ne, progettazione, costruzione e ri- bustibili liquidi prodotti da biomassa Gli Stati Membri dovranno assicurare
strutturazione di aree industriali o re- per cogenerazione e riscaldamento). il rispetto delle specifiche definite per
sidenziali l'installazione di apparec- Il primo criterio riguarda la riduzione le miscele al 7% e 10% di biodiesel nel
chiature e sistemi di produzione di ri- delle emissioni di gas a effetto serra gasolio per autotrazione rispettiva-
scaldamento o di raffrescamento e di grazie all'uso di biocarburanti e di altri mente fissate per il 2011 e 2015. Il
elettricità da fonti rinnovabili. Sono bioliquidi che deve essere di almeno il diesel conforme a tali specifiche do-
previsti inoltre dei criteri di certifica- 35%. Le riduzioni di gas a effetto serra vrà essere disponibile in tutte le sta-
zione per gli installatori di sistemi ali- sono calcolate attraverso l’analisi del zioni di servizio (con 2 o più pompe).
mentati da fonti rinnovabili, compre- ciclo di vita e comparate ai combustibi- I biocarburanti prodotti da rifiuti, da
se le caldaie e le stufe a biomassa di li convenzionali sostituiti dai biocarbu- residui, da materie cellulosiche di ori-
piccole dimensioni. Tale sistema di ranti. La proposta fornisce i valori di ri- gine non alimentare e da materie li-
certificazione dovrà essere ricono- duzione dei gas a effetto serra per tut- gno-cellulosiche sarà considerato
sciuto dagli altri Stati Membri. Si in- ti i tipi di biocombustibili, nonché le for- equivalente al doppio di quello di altri
tende puntare su una maggiore infor- mule per il calcolo. Il secondo criterio biocarburanti.
mazione e formazione sulle FER per prevede che i biocarburanti e i bioliqui- Nel definire i propri sistemi di so-
architetti, pianificatori e per l’accredi- di non siano prodotti a partire da mate- stegno, gli Stati Membri potranno in-
tamento di installatori. Inoltre, nel ca- rie prime ottenute su terreni che pre- coraggiare la produzione di biocarbu-
so dell’utilizzo di biomassa come fon- sentano un elevato valore in termini di ranti da biomasse (rifiuti, residui, ma-
te di calore, gli Stati Membri dovranno biodiversità (terreni che possedevano terie ligno-cellulosiche, colture dedi-
promuovere le tecnologie di conver- questo status nel gennaio 2008), qua- cate, ecc.) in funzione delle disponibi-
sione che raggiungano un’efficienza li aree designate per scopi di protezio- lità, costi di produzione e ricadute
minima di conversione dell’85% per le ne della natura, foreste non intaccate ambientali.
applicazioni residenziali e commer- da rilevante attività umana e praterie
ciali e del 70% per le applicazioni indu- ad elevata biodiversità. La produzione LA CONFERENZA DI POZNAN (8 Di-
striali. di biocarburanti è altresì proibita su cembre 2008): Accordo Finale sulla
terreni che presentano un elevato Direttiva sull’Energia Rinnovabile
ELETTRICITÀ (ARTICOLO 14) stock di carbonio (terreni che posse- A Poznan è stato raggiunto un accor-
Gli Stati Membri dovranno creare in- devano questo status nel gennaio do sulla Direttiva per le energie rinno-
frastrutture e adottare misure volte 2008), quali zone umide e zone bo- vabili. Si riportano i punti principali
ad agevolare la messa in rete di elet- schive continue. I biocarburanti e i bio- della Direttiva in merito al settore del-
tricità prodotta da fonti rinnovabili. liquidi saranno ottenuti nel rispetto le biomasse.
La Commissione propone che gli Stati delle norme elencate nel regolamento L’accordo sulla Direttiva è stato rag-
Membri impongano ai gestori della re- del Consiglio (1782/2003) e confor- giunto durante la sessione di negozia-
te di trasmissione e della rete di di- memente ai requisiti minimi per il zione tra il Parlamento Europeo (PE), il
stribuzione l'obbligo di elaborare e mantenimento di buone condizioni Consiglio (27 Stati Membri EU) e la
pubblicare norme standard in materia agricole e ambientali. Commissione. La Direttiva favorirà lo
di costi degli adattamenti tecnici, Tali criteri saranno oggetto di ulte- sviluppo della biomassa in tutti i set-
quali le connessioni di rete e il poten- riori miglioramenti. Nel 2010 e 2012 la tori di utilizzo, compresi i biocarbu-
ziamento della rete, necessari per in- Commissione riferirà al Parlamento ranti di seconda generazione e il bio-
tegrare i nuovi produttori che immet- Europeo e al Consiglio sui criteri di so- gas ma in particolare le tecnologie per
tono nella rete l'elettricità prodotta da stenibilità e, se necessario, proporrà il riscaldamento e il raffrescamento.
fonti energetiche rinnovabili. delle azioni correttive. Entro il 31 Di- Secondo questa Direttiva, gli Stati

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al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

Membri (SM) dovranno raggiungere I BIOCARBURANTI colare sulla riduzione minima di


degli obiettivi nazionali vincolanti E I CRITERI DI SOSTENIBILITÀ emissioni di gas a effetto serra, sui
mediante dei piani di azione naziona- Per quanto riguarda i biocarburanti, cambiamenti indiretti nella destina-
li. La Commissione EU si occuperà di è stato mantenuto l’obiettivo vinco- zione d’uso della terra, sugli impatti
monitorare questi piani e potrà avvia- lante del 10%. L’uso nel settore del sociali, sulla biodiversità, sulla dispo-
re procedure di violazione contro gli trasporto di elettricità e di biocarbu- nibilità di elettricità o di idrogeno da
Stati che non applicheranno la nuova ranti di seconda generazione rice- fonti rinnovabili.
Direttiva. verà maggiori sostegni. Il consumo
Entro il 30 Giugno 2009 la Commis- di elettricità nel settore dei trasporti A1.3) NOTE SULLE RECENTI
sione adotterà un modello per i piani sarà considerato equivalente a 2,5 LEGGI FINANZIARIE
di azione nazionali, gli Stati Membri volte il contenuto energetico dell’in- a Legge 24 dicembre 2007 n
dovranno presentare i rispettivi piani
entro il 30 Giugno 2010.
I regimi di sostegno nazionali e il rag-
put elettrico dato dalle fonti di ener-
gia rinnovabile. Il contributo dei bio-
carburanti prodotti da rifiuti, residui,
L 244 (Finanziaria 2008) innova
il regime delle agevolazioni per
l’impiego delle fonti rinnovabili nella
giungimento del 20% di fonti rinnovabi- materie cellulosiche di origine non produzione di energia elettrica con l’a-
li nei consumi energetici non subiranno alimentare e materie ligno-cellulosi- dozione di un sistema misto fra tarif-
l’influenza della revisione nel 2014. che sarà considerato equivalente al fe “feed in tariff” e incentivazione tra-
La Direttiva apporta cambiamenti doppio di quello di altri biocarburan- mite Certificati Verdi.
significativi nel settore del riscalda- ti. Inoltre, i requisiti di sostenibilità Il nuovo regime prevede che gli im-
mento e del raffrescamento, richie- per questo tipo di biocarburanti sa- pianti di produzione di energia elettri-
dendo agli SM di introdurre misure ranno meno restrittivi. ca alimentati da fonti rinnovabili ed
per aumentare l’utilizzo delle FER nel- L’accordo stabilisce che l’impiego di entrati in funzione dal 2008 possono
l’edilizia. Gli Stati Membri dovranno biocarburanti per l’autotrasporto do- beneficiare dei Certificati Verdi (CV)
stabilire i livelli minimi di energia rin- vrà garantire nel ciclo produttivo, ri- per un periodo di 15 anni. I CV sono
novabile che dovrà essere utilizzata spetto ai carburanti di origine fossile, emessi dal GSE per ciascun impianto
negli edifici già esistenti e in quelli di una riduzione delle emissioni di gas riconosciuto in un numero pari al pro-
nuova costruzione. Questi livelli do- serra del 35% a partire dal 2013 e del dotto della produzione netta di ener-
vranno essere applicati al più tardi a 50% a dal 2017 (60% per nuovi im- gia elettrica da FER moltiplicata per un
partire dal 2015. pianti). coefficiente, riferito alla tipologia del-
L’efficienza energetica riveste un ruolo Per il momento, i criteri di sostenibi- la fonte di cui alla tabella 2 allegata al-
di primaria importanza insieme all’uti- lità si applicheranno soltanto ai bio- la legge. In alternativa ai CV gli im-
lizzo delle FER. Al fine di ottenere una carburanti e bioliquidi per autotrazio- pianti con potenza non superiore a 1
migliore efficienza energetica, l’energia ne. Tuttavia, entro il 31 Dicembre MW possono beneficiare di tariffe
risparmiata sarà conteggiata come 2009, la Commissione presenterà un agevolate, diversificate per fonte rin-
quota da rinnovabili e gli SM dovranno rapporto sulle esigenze di un regime novabile e fissate nella tabella 3 della
implementare delle misure per pro- di sostenibilità ambientale per gli uti- legge, che vengono regolate dall’Auto-
muovere la cogenerazione e gli edifici a lizzi energetici delle biomasse, oltre ai rità per l’energia elettrica e il gas. Agli
basso o nullo consumo energetico. biocarburanti e ai bioliquidi. L’accordo impianti entrati in funzione prima del
Nella definizione di biomassa forni- finale indica altresì che i criteri do- 2008 continua ad applicarsi la prece-
ta nell’accordo, è stata eliminata la fra- vranno essere applicati sia ai biocar- dente normativa.
se “frazione separata biodegradabile buranti europei che a quelli importati. Il Decreto Legge 1 ottobre 2007 n
dei rifiuti”, indicando quindi che una I criteri di sostenibilità prevedono 159, convertito nella Legge 29 no-
parte significativa di rifiuti biodegra- che i biocarburanti e i bioliquidi non vembre 2007 n 222, (Collegato alla
dabili non separati viene presa in con- siano prodotti a partire da materie pri- Finanziaria), modificando il disposto
siderazione per l’obiettivo di utilizzo di me ottenute su terreni che presenta- della Finanziaria 2007, viene a prefi-
fonti rinnovabili. L’accordo finale rifiu- no un elevato valore in termini di bio- gurare un’interessante prospettiva
ta la proposta del PE di escludere la diversità. per la produzione di energia elettrica
torba dal novero delle fonti rinnovabili, Esistono inoltre limitazioni legate da biomasse agricole, sia da colture
tuttavia, vengono poste delle limita- alla tutela del terreno, dell’acqua e dedicate che da sottoprodotti, legate
zioni di sostenibilità per lo sfrutta- dell’aria. Nel 2014 sarà stilata una re- a filiera o a raggio di approvvigiona-
mento delle zone umide torbose. lazione sui biocarburanti ed in parti- mento entro i 70 km; in questa ipote-

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si il valore dei CV viene incrementato tri incentivi pubblici, ma solo per gli delle retribuzioni di costoro. Per il so-
del coefficiente 1,8 e la durata estesa impianti di proprietà di aziende agri- lo settore eolico sono stati valutati in-
a 15 anni. Per gli impianti con capacità cole, agroalimentari, di allevamento e crementi di oltre 50.000 unità. Cosa
inferiore a 1 MW, invece, è prevista, in forestali, alimentati a biomasse e bio- importante, una quota di questa oc-
alternativa ai CV, una tariffa omni- gas, in conto capitale o in conto inte- cupazione sarebbe concentrata nelle
comprensiva di 0,30 euro per KWh ressi con capitalizzazione anticipata aree a minore sviluppo del Paese. È
per un periodo di 15 anni. Anche a se- non eccedente il 40% del costo di in- necessario quindi l’immediata ema-
guito di alcune obiezioni dei Servizi vestimento. nazione dei decreti attuativi.
della Commissione Europea, il regime 2. Gli investimenti in efficienza ne-
a favore della cosiddetta filiera corta, A1.4) UNA RIVOLUZIONE ENER- gli usi finali dell’energia hanno un po-
con particolare riferimento alla tariffa GETICA ANCHE IN ITALIA (ROMA, tenziale elevato sia per gli usi elettrici
omnicomprensiva per gli impianti con 10 DICEMBRE 2008) che per quelli termici. Negli usi elettri-
potenza inferiore ad 1 MW è stato so- l pacchetto clima-energia e gli ci, dai sistemi di illuminazione effi-
speso, in attesa di modifiche più ac-
cettabili alla Commissione. Nel frat-
tempo il Ministero dello Sviluppo Eco-
I obiettivi al 2020 sono un’occasio-
ne importante per una svolta ener-
getica anche in Italia e sulla quale va
ciente ai motori industriali, dai siste-
mi di refrigerazione agli elettrodome-
stici (tecnologie che il nostro Paese
nomico con apposito Decreto Ministe- superata una posizione di retroguar- produce), il 20% di risparmio al 2020
riale (31/12/2008) ha dettato le nor- dia che rischia di far perdere un ap- avrebbe un impatto occupazionale
me applicative del nuovo regime dei puntamento storico. Le recenti norme netto di circa 50.000 posti di lavoro
CV, rinviando ad un decreto del Mini- che aboliscono la certificazione ener- nel settore manifatturiero. Nel settore
stero delle Politiche Agricole la defini- getica obbligatoria in campo edile e la degli usi termici gli investimenti nel
zione del regime per la filiera corta sostanziale abolizione degli sgravi settore edilizio potrebbero generare
che naturalmente dovrà tenere conto per le ristrutturazioni energetiche occupazione sia per il migliore isola-
delle modifiche preannunciate. Uno vanno nella direzione diametralmen- mento degli edifici che per la sostitu-
dei punti deboli della finanziaria te opposta a quella necessaria, e per zione degli impianti. Pertanto, è ne-
2008, è di riconoscere i CV alla sola di più contraggono la domanda dei re- cessario il ritiro del provvedimento in
produzione di energia elettrica da lativi beni e servizi, con effetti contra- discussione in Parlamento.
FER, senza nessun incentivo specifi- ri a quelli necessari per uscire dall’at- 3. La prospettiva di sviluppo del-
co per la cogenerazione. Visti gli im- tuale recessione economica. Il ricorso l’energia solare non è limitata al solo
pegni cogenti della Direttiva Europea alle rinnovabili e ad una maggiore ef- fotovoltaico, che sta decollando an-
di prossima emanazione, e la probabi- ficienza energetica sono oggi un fat- che nel nostro Paese, ma deve essere
le limitatezza delle risorse, sarebbe tore che caratterizza le scelte di im- estesa agli usi termici di bassa, media
opportuno, sia in sede di applicazione portanti Paesi industrializzati e rap- e alta temperatura. Dall’integrazione
della finanziaria sia in occasione di fu- presentano una parte rilevante delle con i sistemi di riscaldamento alle ap-
turi provvedimenti, di razionalizzare proposte di rinascimento economico plicazioni in campo industriale, oggi
al massimo le risorse. Dopo una riso- e sociale sostenute dal nuovo Presi- in sviluppo, il nostro Paese può e de-
luzione della Commissione Agricoltu- dente USA. ve rientrare in un settore nel quale se-
ra della Camera che aveva impegnato QUINDI: gna ancora un forte ritardo, mentre i
il Governo a mantenere le norme vi- 1. Gli incentivi alle fonti rinnovabi- segnali positivi degli ultimi mesi ri-
genti in materia di produzione e di in- li di energia non vanno assunti come schiano di essere cancellati dalla so-
centivazione delle fonti energetiche costi ma come finanziamenti all’inno- stanziale sospensione degli incentivi.
rinnovabili di origine agricola, il recen- vazione tecnologica e nel contempo 4. Un forte impegno nelle rinnova-
te ddl sullo sviluppo delle imprese e come investimenti che hanno ricadu- bili può aprire all’Italia un possibile
l’energia, in via di approvazione finale te di rilevanza strategica sul piano sia ruolo nell’area mediterranea nella
dal Parlamento, stabilizza la tariffa economico, sia occupazionale. La rea- quale la cooperazione tecnologica e
per i piccoli impianti di produzione di lizzazione in Italia del pacchetto euro- ambientale può dare una prospettiva
elettricità (1 MW) da biomassa di ogni peo relativo alla rinnovabili comporte- importante sia all’industria che alle
tipo sul valore 0,28. Inoltre, è confer- rebbe un’occupazione aggiuntiva, relazioni con i Paesi della sponda Sud.
mato il CV incrementato di 1,8 per bio- mediamente piuttosto qualificata, di 5. Nei trasporti, l’aumento di effi-
masse da filiera corta e si chiarisce almeno 150.000 posti di lavoro, sen- cienza dei veicoli, il sostegno al tra-
anche la cumulabilità tra la tariffa e al- za considerare l’effetto moltiplicatore sporto pubblico locale e nazionale, lo

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sviluppo di bioraffinerie di seconda A1.5) IL POSITION PAPER dell’energia equivalente da biocombu-


generazione, oltre alle condizioni am- DEL GOVERNO ITALIANO stibili (presupponendo l’introduzione
bientali, possono contribuire a ridurre (SETTEMBRE 2007) della seconda generazione di biocar-
in misura significativa la dipendenza i questo documento program- buranti), sarebbe dunque necessario
dai prodotti petroliferi, trasformando
parte del deficit nella bilancia energe-
tica in valore aggiunto all’interno del
D matico, i principali paragrafi
che riguardano la bioenergia in
Italia sono testualmente riportati ne-
dedicare una superficie agricola pari
a 5 milioni di ettari, pari al 16,7% del-
l’intera superficie territoriale del pae-
Paese. gli stralci seguenti. se e al 60% circa della superficie at-
Alla sfida dei cambiamenti climati- tualmente coltivata a seminativi. Ri-
ci dunque si può e si deve risponde- BIOMASSE PER LA PRODUZIONE correre alle importazioni è dunque
re spingendo sulle soluzioni pulite ELETTRICA. Il potenziale realizzabile inevitabile se vogliamo raggiungere
ed efficienti già disponibili, che rap- è stato stimato essere dell’ordine di un tale ambizioso obiettivo.
presentano un’occasione di sviluppo 5 TWh/anno, riguardante in partico- L’Italia potrebbe produrre al massimo
e di occupazione, e promuovendo in lare l’utilizzo di residui industriali. Si 800.000 - 1.000.000 tonnellate al-
modo più deciso la ricerca e lo svi- suppone inoltre un'efficienza elettri- l’anno, dedicando per questo scopo
luppo di nuove opzioni tecnologiche. ca del 25%. Supponendo che la fra- una superficie agricola di circa
Il valore strategico degli investimen- zione biodegradabile sia il 40% del- 600.000 ettari, contro gli attuali
ti in efficienza e rinnovabili va dun- l'RSU. Il valore è dato da un potenzia- 260.000. questo è equivalente a
que al di là dei soli obiettivi ambien- le di 1,7 TWh/anno dovuto all’utilizzo 25.600 TJ, o 0,61 Mtep.
tali, come hanno capito i grandi Pae- di gas da fermentazione anaerobica Le restanti tonnellate necessarie per
si europei e la nuova presidenza sta- controllata, che si somma ad un po- raggiungere il 10% di un consumo di
tunitense. tenziale di circa altri 1,5 TWh/anno combustibili pari a 4,6 Mt, si affidano
principalmente da gas di discarica, alle importazioni. Il raggiungimento di
AIEL Associazione Italiana Energie nell’ipotesi di migliorare la captazio- tale obiettivo dovrà essere supporta-
Agroforestali ne del gas nonostante una prevedibi- to da un’analisi dei possibili impatti
ANAB Associazione Nazionale le riduzione del ricorso a queste mo- negativi sulle filiere alimentari che
Architettura Bioecologica dalità di trattamento dei rifiuti. L’o- deriverebbero dalla riduzione della
ANEV Associazione Nazionale biettivo è raggiungibile solo con alte superficie agricola loro dedicata. Nella
Energia del Vento incentivazioni. valutazione del fabbisogno in que-
APER Associazione Produttori Il potenziale totale al 2020 sarebbe di stione, si deve tenere conto della pos-
Energia da fonti Rinnovabili 14.50 TWh, rispetto al 6.16 TWh del sibile evoluzione del mercato dell’au-
ASSOLTERM Associazione Italiana 2005. totrasporto, con motori sempre più ef-
Solare Termico ficienti e che consumano meno e poli-
ASSOSOLARE Associazione BIOMASSE PER LA PRODUZIONE tiche che rendono più competitivo il
dell’Industria Solare Fotovoltaica TERMICA. Si presuppone l’uso del 5% trasporto pubblico. Questi due fattori
FEDERPERN Federazione Produttori di tutti gli scarti non trattati potenzial- potrebbero ridurre la domanda di car-
Energie Rinnovabili mente disponibili sul territorio per il ri- burante e quindi ridurre la domanda
FIPER Federazione Italiana Produttori scaldamento civile e si ipotizza un'ef- per i biocarburanti importati.
di Energia da fonti Rinnovabili ficienza media del 50%. Supposto che Per i settori del riscaldamento/raffre-
GIFI Gruppo Imprese Fotovoltaiche il 50% della nuova potenza installata scamento e biocarburanti è stimato
Italiane sia cogenerativa e che il rendimento un potenziale nazionale massimo
GREENPEACE Italia medio sia del 70%, stimiamo pertanto teorico di 12,01 Mtep.
GSES Gruppo per la Storia dell’Energia un potenziale pari a 389.933 TJ, o
Solare 9,32 Mtep.
ISES ITALIA Sezione italiana
dell’International Solar Energy BIOCARBURANTI. Alla luce dei trend di
Society crescita dei consumi di carburanti per
ITABIA Italian Biomass Association autotrazione, è ipotizzabile un consu-
KYOTO CLUB mo pari a 40 milioni di tonnellate al
LEGAMBIENTE 2020. Per produrre 5,5 milioni di ton-
WWF Italia nellate necessarie per coprire il 10%

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A1.6) NORMATIVE PER LA BIOENERGIA - ITALIA


BIOCARBURANTI
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
D.lgs 504/95 Programma pluriennale 2007-2010, 250.000 t biodiesel accisa pari 20%
(Testo unico delle disposizioni legislative del diesel. La fabbricazione o la miscelazione del biodiesel con oli minera-
per le imposte sulla produzione e li è effettuata in regime di deposito fiscale (22bis).
consumo) > 2007 - 180.000 t biodiesel da Agenzia delle dogane a operatori in attesa
Art.21, 22bis assenso comunitario (22bis).
GU 279 SO, 29/11/1995 > 2007 - aliquota d’accisa per ETBE euro 298,92/1000 litro. L’agevolazio-
ne fiscale è rideterminata ogni anno. Dal 2008 il bioetanolo avrà un’ali-
quota d’accisa di 289,22 per 1000 litro. Per ETBE 298,92 entro un limite di
73 ml euro/anno decretato dal Ministero Economia (art.22bis). Dopo leg-
ge finanziaria 2007].
Per ogni anno di validità del programma i quantitativi del contingente non
ancora miscelati con il gasolio al termine di ogni anno, ovvero non ancora
trasferiti ad impianti di miscelazione nazionali ovvero, per il biodiesel de-
stinato ad essere usato tal quale, non ancora immessi in consumo, sono
ripartiti tra gli operatori proporzionalmente alle quote loro assegnate; tali
quantitativi devono essere miscelati o, per il biodiesel usato tal quale, im-
messi in consumo, entro il successivo 30 giugno (art.22-bis). Dopo DL
159/07 convertito da legge 222/07.
> oli vegetali non modificati esenzione accisa.
> energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili inferiori a 20 kW
esenzione accisa.

DPCM 8/3/2002 > Individuazione dei combustibili consentiti e caratteristiche tecnologiche


(Disciplina delle caratteristiche merceologi- degli impianti di combustione per uso industriale.
che dei combustibili aventi rilevanza ai fini > Individuazione delle biomasse combustibili e condizioni di utilizzo.
dell’inquinamento atmosferico nonché delle
caratteristiche tecnologiche degli impianti
di combustione) GU 154 del 3/7/2002

DM 256 del 25/7/2003 > Regime di esonero dall’accisa per il biodiesel in 300.000 t/anno nel periodo
Ministero dell’Economia 1/7/2001 - 30/6/2004.
(Regolamento concernente le modalità di > Possibile l’esterificazione oli senza vincoli d’origine.
applicazione dell’accisa agevolata sul
prodotto biodiesel)
GU 212 del 12/09/2003
Abrogato dal DM 3/9/2008
dall’ 11/10/2008

DM 96 del 20/2/04 > Progetto sperimentale 2003-2005 di incremento dell’impiego di bioetano-


Ministero dell’Economia lo, ETBE e additivi provenienti da biomassa.
(Regolamento agevolazioni fiscali > Accise ridotte al contingente di sperimentazione entro una spesa di
al bioetanolo agricolo) 15.493.000 euro.
GU 87 del 14/4/2004 SO > Caratteristiche tecniche delle miscele con benzina.
> Procedure di partecipazione al progetto.

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BIOCARBURANTI
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
Legge 239/04 > Il biodiesel è assimilato agli oli minerali greggi, residui delle loro distilla-
(Riordino del settore energetico, nonché de- zioni e tutte le specie e qualità di prodotti petroliferi derivati.
lega al Governo per il riassetto delle disposi-
zioni vigenti in materia di energia)
Art.1 comma 8, lett. c
GU 215 del 13/9/ 2004

Legge 311/04 (Finanziaria 2005) > Programma di esenzione d’accisa sul biodiesel per 200.000 tonnellate
Art.1 commi 521,522 (1/1/2005-31/12/2010).
GU 306 del 31/12/ 2004 S. O. 192

Dlgs 128 /05 > Sostituzione dei combustibili fossili con l’1% di biocombustibili entro il 2005
(Attuazione direttiva 2003/30/CE e il 2,5% entro il 2010, dopo parere Commissione Nazionale Biocombustibili
promozione dell’uso dei biocarburanti) a) entro il 31 dicembre 2005: 1,0 per cento;
GU 160 del 12/7/2005 b) entro il 31 dicembre 2008: 2,5 per cento;
c) entro il 31 dicembre 2010: 5,75 per cento. (Dopo finanziaria 2007)
> Accordi di filiera bioenergetica.

DM 6/6/2005 MiPAAF > Procedura per l'aggiudicazione di alcole di origine vitivinicola detenuto dal-
(Riconoscimento delle imprese che proce- la Comunità da utilizzare, come bioetanolo, nel settore della carburazione.
dono alla trasformazione dell'alcole in bioe-
tanolo da destinare alla carburazione).
GU 160 del 12/7/2005

Legge 266/05 > Agevolazione fiscale con credito d’imposta fino al 31/12/2006 per le reti di
(Finanziaria 2006) teleriscaldamento a biomassa e geotermia.
Art.1 commi 115, 117,421,422, 423 > Incentivo fiscale per manutenzione dei boschi fino al 31/12/2006 entro
GU 302 del 29/12/2005 SO 100.000 euro di spese.
> 200.000 t di biodiesel esente da accise ma 20.000 provenienti da contrat-
ti di filiera, programma 2005-2010.
> Ulteriori 20.000 t di biodiesel esenti da accisa con fondi exbioetanolo.
> 5 milioni di euro per programmi di ricerca del Mipaf sulla bioenergia.
> Produzione di energia elettrica e calorica da biomassa e fotovoltaico effet-
tuate da imprenditori agricoli costituiscono attività connesse alle agricole.
[anche carburanti e prodotti chimici ottenuti dal fondo agricolo da imprendi-
tori agricoli sono attività connesse. Dopo finanziaria 2007].

Legge 81/06 > Fondo per la riconversione della produzione bieticola- saccarifera presso
(Conversione DL 2/06 recante interventi Agea (art.2)
urgenti per l’agricoltura) >Incentivazione per sei anni del bioetanolo dal 1 gennaio 2008 (art. 2quater).
Art. 2, 2quater > Miscelazione di benzina e diesel con biocarburanti all’1% dal 1luglio 2006.
GU 8 del 11/1/2006 Incremento annuale dei biocarburanti dell’1% anni successivi fino al 2010.
[1% di tutti i carburanti consumati nel 2006 per il 2007, 2% dal 2008 e un de-
creto del Ministro Sviluppo Economico stabilirà sanzioni per gli inadempienti.
Somme delle sanzioni per sviluppo biocarburanti. I biocarburanti da miscela-
re sono biodesel, bioetanolo, ETBE, bioidrogeno. Dopo la finanziaria 2007].

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BIOCARBURANTI
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
Legge 81/06 > I produttori di carburante certificano la miscelazione avvenuta.
> Intesa di filiera e contratto quadro hanno per scopo l’integrazione delle filie-
ra agroenergetica, valorizzazione e commercializzazione delle biomassa agri-
cole e biocarburanti.
> Il CIPE disciplina i contratti di programma agroenergetici che hanno valenza
territoriale nazionale.
> Gli operatori di filiere agroenergetiche garantiscono la tracciabilità del pro-
dotto energia.
> La sottoscrizione di un contratto di coltivazione e fornitura o contratto di
programma è titolo preferenziale nei bandi pubblici per finanziamento dei pro-
getti promozionali di bioenergia e per il trasporto pubblico.
[Anche nelle forniture di biocarburanti per il trasporto ed il riscaldamento pub-
blici. Dopo la finanziaria 2007].

> Per l’anno 2007 la quota di contingente di biodiesel di cui all’articolo 22-
Legge 296/06 bis, comma 1, del Dlgs 504/1995, assegnato secondo le modalità di cui al-
(Legge Finanziaria 2007) l’articolo 22-bis, comma 2, primo periodo, è incrementata in misura corri-
Commi 371 - 382 spondente alla somma di euro 16.726.523 e, nei limiti di tali risorse, può
GU 299 del 27/12/2006 SO essere destinata anche come combustibile per riscaldamento. In caso di
mancato impiego del contingente di biodiesel di cui all’articolo 22-bis, Dlgs
504/1995, le corrispondenti maggiori entrate per lo Stato possono essere
destinate, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, per le fi-
nalità di sostegno ai biocarburanti, tra cui il bioetanolo.

Dlgs 26/07 >Non è sottoposta ad accisa l’energia elettrica prodotta in impianti da fonti rin-
(Attuazione della direttiva 2003 /96/CE novabili con potenza non superiore a 20 kW. Anche superiore ai 20 kW ma
che ristruttura il quadro comunitario per la consumata dalle imprese di autoproduzione in luoghi diversi dalle abitazioni.
tassazione dei prodotti energetici e dell’e- > Gli oli vegetali non modificati chimicamente sono esenti dall’addizionale al-
lettricità) Art. 1 comma 15 l’accisa.
GU 68 del 22/3/2007 SO > Sono esenti da accisa gli oli vegetali utilizzati nelle coltivazioni sotto serra.

Legge 244/07 > La quota minima di biocarburanti da immettere al consumo nel 2009 è
(Legge Finanziaria 2008) elevata al 3% di tutto il carburante immesso al consumo nell’anno solare
Art. 2 Comma 139 precedente.
GU 300 del 28/12/2007 S.O.

Legge 222/07 > Gli imprenditori agricoli che producono oli vegetali non modificati chimi-
(Conversione DL 159/07 recante interventi camente e li impiegano per autoconsumo nel parco macchine aziendale,
urgenti in materia economico-finanziaria, fino ad un quantitativo annuo di 5 t sono soggetti al regime di deposito fi-
per lo sviluppo e l’equità sociale. scale per la produzione, trasformazione e cessione dei prodotti soggetti
Art. 26 comma 4 sexies ad accisa.
GU 229 del 2/10/2007

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BIOCARBURANTI
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
DM 100 del 23/4/2008 > Nel caso di violazione dell'obbligo di immettere in consumo nel territorio
Ministero per lo Sviluppo nazionale la quota minima di biocarburanti si applica la sanzione ammi-
Economico nistrativa pecuniaria di 600,00 euro.
(Regolamento recante le sanzioni ammini- > A diversa gravità della violazione si applica una maggiorazione della san-
strative per il mancato raggiungimento del- zione, calcolata in ragione del diverso peso percentuale dei certificati di
l'obbligo di immissione in consumo di una immissione in consumi mancanti, secondo il seguente schema:
quota minima di biocarburanti, ai sensi del- 1) Primo 25% del quantitativo di obbligo si applica la sanzione di 600,00 euro.
l'articolo 2-quater, comma 2, della legge 11 2) Per ogni certificato mancante rientrante nel secondo 25% del quanti-
marzo 2006, n. 81, così come sostituito dal- tativo di obbligo si applica la sanzione maggiorata di 100,00 euro.
l'articolo 1, comma 368, della legge 27 di- 3) Per ogni certificato mancante rientrante nel terzo 25% del quantita-
cembre 2006, n. 296.) tivo di obbligo la sanzione è maggiorata di 200,00 euro.
GU 131 del 6/6/2008 4) Per ogni certificato mancante rientrante nel quarto 25% del quantita-
tivo di obbligo si applica la sanzione maggiorata di 300,00 euro.

DM 110 del 29/4/2008 > Definite le caratteristiche fiscali di biodiesel e bioetanolo, mentre per il
MiPAAF bioidrogeno e l’ETBE occorrerà un altro decreto.
(Regolamento recante criteri, condizioni > I soggetti obbligati all’immissione devono comunicare al Mipaaf i quantita-
e modalità per l’attuazione dell’obbligo di tivi in Gcal di benzina e gasolio immessi in consumo nell’anno precedente.
immissione in consumo nel territorio > La quantità di biocarburanti da immettere in consumo è calcolata molti-
nazionale di una quota minima di plicando la quota minima obbligatoria vigente in un anno in Gcal per il con-
biocarburanti, ai sensi dell’articolo 1, tenuto termico della somma di benzina e gasolio immessa nell’anno pre-
comma 368, punto 3, della legge cedente in Gcal.
n.296/2006 > L’immissione in consumo di 10 Gcal di biocarburanti da diritto ad un cer-
GU 142 del 19/6/2008 tificato da parte Mipaaf. I certificati sono commerciabili.
> Ogni anno dal 2009, entro il 31 maggio ogni soggetto tenuto agli obblighi
di immissione in consumo di una quota di biocarburanti trasmette al Mipaaf
i certificati di immissione in proprio possesso per l’anno precedente.
> Stabilita procedura di tracciabilità del biocarburante.

Determinazione 5/12/2008 > Suddivisione del contingente di 180.000 t di biodiesel 2008 non di filie-
Agenzia delle Dogane ra tra 24 società nazionali ed estere.
(Biodiesel agevolato assegnazione, per > I quantitativi di biodiesel possono essere miscelati con gasolio oppure
l’anno 2008, ai sensi dell’articolo 22-bis, trasferiti ad impianti di miscelazione nazionale, o, infine, immessi in con-
comma 1 del Decreto legislativo 26 sumo tal quali entro il termine del 30 giugno 2009.
ottobre 1995, n.504)

Determinazione 29/12/2008 > In via definitiva, relativamente alle 70.000 tonnellate dell’anno 2008 pro-
Agenzia delle Dogane venienti da intese di filiera, nei limiti certificati dall’AGEA, è consentita l’estra-
(Assegnazione, per l’anno 2008, di 70.000 zione dei quantitativi di biodiesel richiesti dalle ditte Agroinvest, Cereal Docks,
tonnellate di contingente di biodiesel agevo- Comlube , DP Lubrificanti, Eco Fox (già Fox Petroli) , Ital Bi Oil, Novaol, Oil.B.
lato prodotto a seguito della sottoscrizione di > I quantitativi di biodiesel possono essere miscelati con gasolio oppure tra-
contratti di coltivazione realizzati nell’ambito sferiti ad impianti di miscelazione nazionale, o, infine, immessi in consumo
di contratti quadro in applicazione dell’artico- tal quali entro il termine del 30 giugno 2009.
lo 22-bis, comma 1 del Decreto legislativo 26
ottobre 1995, n.504)

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NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
Legge 205/08 > Proroga agli operatori per miscelare il biodiesel del contingente 2008 o
(Conversione del DL 171/08 per immetterlo al consumo tal quale al 30/6/2009.
“Misure urgenti per il rilancio competitivo > Vinacce verdi ed esauste e loro componenti , trattate solo meccanica-
del settore agroalimentare”) Art.2, 2-bis mente, destinate alla combustione nel medesimo ciclo produttivo, sono
GU 303 del 30/12/2008 sottoprodotti di cui sez.4 parte II, allegato X (caratteristiche delle biomas-
se combustibili) del Dlgs 152/06.
> Il biogas derivante da processi anaerobici di depurazione delle borlande
della distillazione destinato alla combustione nel medesimo ciclo produt-
tivo è sottoprodotto di cui sez.6 parte II, allegato X (caratteristiche del bio-
gas) del Dlgs 152/06.

BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI, LIQUIDI E GASSOSI


DM 16/01/1995 > Individuazione dei tipi, caratteristiche dei residui, norme tecniche e condi-
Ministero dell’Ambiente zioni per riutilizzarli nella combustione (anche residui agricoli, sanse, residui
(Norme tecniche per il riutilizzo in un ciclo legno, pollina).
di combustione per la produzione di ener-
gia dai residui derivanti da cicli di produzio-
ne o di consumo)

Legge 448/1998 > Con la tassazione delle emissioni di anidride carbonica derivanti dall’impie-
(Misure di finanza pubblica per la stabilizza- go di oli minerali le risorse dono destinate a misure compensative (credito
zione e lo sviluppo) Art.8 comma 10 lett. F d’imposta come contributo in conto esercizio) per le fonti rinnovabili e per la
(Tassazione sulle emissioni di anidride car- gestione di reti di teleriscaldamento alimentato con biomassa nei comuni ri-
bonica e misure compensative) cadenti nelle zone climatiche E ed F e per gli impianti e le reti di teleriscalda-
GU 302 del 29/12/1998 S.O. mento ad energia geotermica, da traslare all’utente finale.

Delibera CIPE 217 21/12/1999 > Strumento di attuazione del PNERB (energia da biomassa) e si propone co-
(Programma Nazionale Valorizzazione me obiettivo lo sviluppo delle filiere agroenergetiche per l’ottenimento di bio-
Biomassa Agricola e Forestale - PNVBAF) combustibili solidi destinati ad usi elettrici e termici e di biocombustibili per
GU 59 del 11/3/2000 l’autotrazione ed il riscaldamento. Il Programma sviluppa azioni in grado di sti-
molare iniziative pubbliche e private per l’uso efficiente delle biomasse agri-
cole e forestali.

Delibera CIPE 027 del 15/02/2000 > Azioni nazionali per sviluppare i biocombustibili. Sono attuate attività di-
(Programma Nazionale Biocombustibili- mostrative/divulgative con una forte caratterizzazione territoriale, in gra-
PROBIO) GU 27 del 17/5/2000 do di stimolare sia le Amministrazioni locali sia gli imprenditori agricoli ed
industriali verso un ulteriore sviluppo dei biocombustibili.
> Progetti dimostrativi regionali.
> Validità prima fase 1999-2001.

DPCM 8/3/2002 > Tra i combustibili per uso industriale sono ammessi biodiesel , biomasse
(Disciplina delle caratteristiche merceolo- combustibili, biogas con le caratteristiche in allegati.
giche dei combustibili aventi rilevanza ai fi- > Tra i combustibili per impianti termici sono ammessi biodiesel , biomas-
ni dell’inquinamento atmosferico, nonché se combustibili, biogas con le caratteristiche in allegati.
delle caratteristiche tecnologiche degli im-
pianti di combustione) Art. 3 comma 1 lett.n
Art. 6 commna 1 lett. h GU 154 del 3/7/2002

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A1.6) NORMATIVE PER LA BIOENERGIA - ITALIA


BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI, LIQUIDI E GASSOSI
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
Legge 239/04 > La promozione dell’uso delle energie rinnovabili deve avvenire anche at-
(Riordino del settore energetico, nonché traverso il sistema complessivo dei meccanismi di mercato, assicurando
delega al Governo per il riassetto delle di- un equilibrato ricorso alle fonti stesse, assegnando la preferenza alle tec-
sposizioni vigenti in materia di energia.) nologie di minore impatto ambientale e territoriale.
GU 215 del 13/9/2004 > Il risparmio di energia primaria ottenuto mediante la produzione e l’uti-
lizzo di calore da fonti energetiche rinnovabili è idoneo al raggiungimento
degli obiettivi di risparmio energetico.

Circolare 16 febbraio 2009 > Le Organizzazioni di Produttori possono ritirare dal mercato i prodotti or-
n. ACIU.2009.207 Agea 12/2/2009 tofrutticoli a rischio di crisi e destinarli, tra l’altro, a realizzazione di bio-
(STRATEGIA NAZIONALE 2009-2013 - Misu- masse e trasformazione industriale no-food, ai fini della stabilizzazione a
re di prevenzione e gestione delle crisi pre- breve termine dell’offerta del prodotto fresco.
viste nei programmi operativi: ritiri dal mer-
cato dei prodotti ortofrutticoli).

DM 01/10/2008 > Linee guida recanti i criteri per l'individuazione e l'utilizzazione delle mi-
Ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo gliori tecniche disponibili, per gli impianti di combustione con potenza ter-
Economico e della Salute mica di combustione di oltre 50 MW. In allegato diversi tipi di impianti tra
(Linee guida per l’individuazione e l’utiliz- cui alimentazione a biomasse e co-combustione. Il documento è stru-
zazione delle migliori tecniche disponibili mento per approfondire le conoscenze tecnologiche nel settore per favori-
in materia di impianti di combustione, per re la presentazione dell’autorizzazione integrata ambientale.
le attività elencate nell’allegato I del decre- > Apparecchiature a letto fluido sono maggiormente impiegate nei nuovi
to legislativo n.59 del 18/2/2005) impianti per la combustione di biomasse, aventi capacità termica inferiore
GU 51, 3/3/2009 SO a 200 MWt.
BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI, LIQUIDI E GASSOSI
Dlgs 152 del 3/4/2006 > Ai fini di una corretta gestione dei rifiuti le pubbliche amministrazioni fa-
(Norme in materia ambientale) voriscono il loro smaltimento finale anche attraverso l’utilizzazione dei ri-
Art. 181 comma 1 fiuti come mezzo per produrre energia.
Art. 267, comma 4)d > Prolungato il periodo di validità dei certificati verdi da otto a dodici anni.
Art. 269 comma 14)e > Non sono soggetti ad autorizzazione ad emettere CO2 gli impianti ali-
All. II GU 88 del 14/4/2006 SO mentati a biogas.
> Definizione di biomassa e valori limite di emissione per impianti a bio-
masse e biogas.
BIOGAS
DM del 20/7/2004 > Le imprese di distribuzione del gas perseguono gli obiettivi di risparmio
Ministeri dell’Industria e dell’Ambiente energetico e diffusione delle fonti rinnovabili con progetti che prevedono
(Nuova individuazione degli obiettivi quan- misure ed interventi di riscaldamento con biomasse nel periodo 2005 -
titativi per l'incremento dell'efficienza 2009.
energetica negli usi finali di energia, ai sen-
si dell'art. 16, comma 4, del Dlgs. 23 mag-
gio 2000, n. 164)
GU 205 del 1/9/2004

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RIFIUTI
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
DM del 5/2/1998 M > Modalità per il recupero energetico termico ed elettrico dei rifiuti compre-
Ministero dell’Ambiente se le biomasse.
(Individuazione dei rifiuti non pericolosi sot-
toposti alle procedure semplificate di recu-
pero ai sensi degli articoli 31 e 33 del Dlgs. 5
febbraio 1997, n. 22) GU 88 del 16/4/1998 SO

DM 5/5/2006 > Individua ulteriori rifiuti e combustibili ricavati dai rifiuti che sono ammessi a
Ministeri delle Attività Produttive beneficiare dei certificati verdi. Alcuni di questi rifiuti sono classificati biomassa.
e dell’Ambiente (Individuazione dei rifiuti e > Stabilisce le modalità con le quali viene assicurato il rispetto della gerar-
dei combustibili derivati dai rifiuti ammessi a chia comunitaria di trattamento dei rifiuti, di cui al decreto legislativo 3 apri-
beneficiare del regime giuridico riservato al- le 2006, n. 152 art. 179, in particolare per i rifiuti a base di biomassa.
le fonti rinnovabili) GU 125 del 31/5/2006

Legge 210/08 > La data della procedura del riconoscimento in deroga del diritto agli in-
(Conversione del DL 172/08) centivi per le fonti energetiche assimilate (inceneritori) per gli impianti au-
“Misure straordinarie per fronteggiare torizzati e non ancora in esercizio e, in via prioritaria, per quelli in costru-
l’emergenza nel settore dello smaltimento zione o entrati in esercizio fino alla data del 31/12/2008 completata dal Mi-
dei rifiuti nella regione Campania, nonché nistro dello sviluppo economico, è spostata al 31/12/2009
misure urgenti di tutela ambientale” > Sono fatti salvi i finanziamenti e gli incentivi agli impianti autorizzati e av-
Art. 9 GU 260 del 6/11/08 viati alla costruzione prima del 31/12/2006 senza distinzione fra parte or-
ganica ed inorganica, ammessi ad accedere agli stessi per motivi connessi
alla situazione di emergenza rifiuti dichiarata dal PCM.
COLTURE ENERGETICHE
D.M. 401 del 11/9/1999 È favorita la produzione ed utilizzazione di biomassa da destinare a finalità
Ministero dell’ Agricoltura energetiche e per la diffusione e l'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabi-
(Regolamento recante norme di attuazione li nel settore agricolo ed agro-industriale.
dell'articolo 1, commi 3 e 4, del D.Lgs. 30 > Sono concessi aiuti in contributi, in conto capitale o interessi, per investi-
aprile 1998, n. 173, per la concessione di menti finalizzati, all'autoproduzione aziendale o il recupero di energia ter-
aiuti a favore della produzione ed utilizza- mica, elettrica e meccanica da fonti rinnovabili.
zione di fonti energetiche rinnovabili nel > Disciplina gli aiuti per le coltivazioni energetiche dedicate, in termini di parte-
settore agricolo). cipazione ai maggiori costi sostenuti per la produzione sperimentale, da calco-
GU 260 del 5/11/1999 larsi per ettaro in funzione del valore energetico della produzione e del livello di
intensità colturale cui la produzione è soggetta. Aiuti concessi, previa stipula di
un contratto di fornitura, alle sole produzioni destinate ad uso industriale (no per
D.M. 15-3-2005 colture già ammesse ad uno specifico regime di aiuti comunitario).
Ministero dell’Agricoltura > Istruttoria progetti da parte Regioni.
(Disposizioni nazionali di attuazione del rego-
lamento CE n. 1782/2003 del 29 settembre > Il produttore di colture energetiche deve esibire il contratto con il trasfor-
2003 del Consiglio e del Regolamento CE n. matore con la quantità totale prevedibile di materia prima per accedere agli
1973/2004 del 29 ottobre 2004 della Com- aiuti energetici previsti nel Reg 1782.
missione, concernenti norme comuni relative > Modalità di gestione del regime di aiuto alle colture energetiche.
ai regimi di sostegno e l'uso di superfici ritira-
te dalla produzione allo scopo di ottenere ma-
terie prime). Art. 4 GU 95 del 26/4/2005

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ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
Dlgs 79/99 >Importatori e produttori di energia elettrica devono immettere una quota di ener-
(Attuazione direttiva 96/92/CE norme gia da fonte rinnovabile in rete dal 2001. Inizialmente energia eccedente del 2% i
comuni mercato interno dell’energia 100 GWh.
elettrica) Art. 11 > Incentivazione indiretta dell’energia elettrica da fonti rinnovabili attraverso il
GU 75 del 31/3/1999 mercato e i Certificati Verdi (titoli triennali).
> Commercio dei diritti di produzione da fonte rinnovabile. Il GRTN acquista i dirit-
ti di produzione.
> Il Cipe delibera obiettivi pluriennali di incentivazione per ogni fonte rinnovabile
e ripartisce le risorse tra le regioni. Le regioni favoriscono il coinvolgimento delle
comunità locali nelle iniziative e incentivano le fonti rinnovabili.

DM 11/11/1999 > L’obbligo di immissione di energia elettrica da fonte rinnovabile in rete può
Ministero dell’Industria essere ottemperato con la produzione di impianti alimentati da fonti rinnova-
(Direttive per l’attuazione delle norme in bili entrati in esercizio dopo il 1/4/1999 oppure da impianti termoelettrici en-
materia di energia elettrica da fonti trati in servizio prima, che però operino in co-combustione.
rinnovabili in base al Dlgs. 79/99) > Gli impianti a energia rinnovabile hanno diritto a certificati verdi per i primi
GU 292 del 14/12/1999 otto anni di esercizio. Valore del certificato verde pari o multiplo di 100 MWh e
lo stesso è emesso dal Gestore della rete.

> Il mercato dei Certificati Verdi organizzato dal Gestore del mercato elettrico
DM del 9/5/2001 prevede la contrattazione dei certificati emessi a consuntivo trattabili nel cor-
Ministero dell’Industria so dell’anno; certificati emessi in anticipo trattabili in anticipo di un anno ri-
(Approvazione della disciplina del merca- spetto all’anno di validità; certificati intestati al GRTN collocati al prezzo pre-
to elettrico di cui all’art.5 comma 1 del fissato per l’anno di validità.
Dlgs 79/1999) > Le contrattazioni avvengono mediate negoziazione continua.
> Sono stabiliti i metodi di contrattazione.

> Definizioni di biomasse, fonti rinnovabili, fonti rinnovabili programmabili, ecc.


Dlgs 387/03 > Incremento annuale dell’energia elettrica da fonti rinnovabili è di 0,35%, da
(Attuazione direttiva 2001/77 relativa immettere in rete nel periodo 2004-2006. Da fissare la percentuale per perio-
alla promozione dell’energia elettrica di successivi.
prodotta > Definizione dei criteri per incentivare la produzione di energia elettrica da
da fonti energetiche rinnovabili) biomassa e biogas, con decreto interministeriale.
GU 25 del 31/1/2004 SO > Le centrali ibride possono essere avvantaggiate nel dispacciamento dal Ge-
store di rete.
> Accordo di programma tra Ministero delle Attività Produttive, altri ministeri
con ENEA per attuare misure di sostegno della ricerca e diffusione delle fonti
rinnovabili ed efficienza negli usi finali dell’energia.
> Certificazione della qualità dell’energia da fonti rinnovabili qualora la produ-
zione imputabile sia non inferiore a 100 MWh.
> Disciplina delle condizioni tecnico-economiche del servizio di scambio dell’ener-
gia elettrica da impianti rinnovabili con potenza < 20 kW da parte Autorità Energia.
> Autorizzazione unica per costruzione ed esercizio degli impianti da fonti rin-
novabili.
> Certificati verdi riconosciuti per otto anni (dodici anni dopo art. 267, Dlgs. 3
aprile 2006, n. 152).

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ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
Legge 239 del 23/8/2004 > Tra gli obiettivi generali di politica energetica nazionale c’è l’incremento
(Riordino del settore energetico, nonché dell’uso delle fonti energetiche rinnovabili assicurando il ricorso equilibra-
delega al Governo per il riassetto delle to a ciascuna di esse. La promozione dell’uso delle energie rinnovabili de-
disposizioni vigenti in materia di energia) ve avvenire anche attraverso il sistema complessivo dei meccanismi di
Art. 1 commi 3 lett. E, 71, 76, 87 mercato, assicurando un equilibrato ricorso alle fonti stesse, assegnando
GU 215 del 13/9/2004 la preferenza alle tecnologie di minore impatto ambientale e territoriale.
> Il Ministero delle Attività Produttive, di concerto con il Ministero dell’Am-
biente e della Tutela del Territorio, sentito il Ministero delle Politiche Agri-
cole eForestali, stipula un accordo di programma quinquennale con l’Ente
per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente (ENEA) per l’attuazione del-
le misure a sostegno della diffusione delle fonti rinnovabili e dell’efficien-
za negli usi finali dell’energia.
> Hanno diritto alla emissione dei certificati verdi l’energia elettrica pro-
dotta con l’utilizzo dell’idrogeno e l’energia prodotta da impianti di cogene-
razione abbinati al teleriscaldamento, limitatamente alla quota di energia
termica effettivamente utilizzata per il teleriscaldamento.
> Il valore dei certificati verdi emessi ai sensi del decreto legislativo 16
marzo 1999, n. 79, è stabilito in 0,05 GWh o multipli di detta grandezza.

Delibera 60/04 > Avvalimento della Cassa conguaglio per i controlli sulle condizioni tecni-
Autorità per l’Energia Elettrica che di cui in titolo.
e il Gas (AEEG)
(Avvalimento della cassa conguaglio per in-
tensificare le verifiche e sopralluoghi sugli
impianti di produzione di energia elettrica ali-
mentati da fonti rinnovabili, fonti assimilate e
cogenerazione). GU 108 del 10/5/2004

Dlgs 59/05 > Disciplina il rilascio, il rinnovo e il riesame dell’autorizzazione integrata am-
(Attuazione integrale della direttiva bientale di vari impianti, tra cui impianti di produzione di energia elettrica ali-
96/61/CE relativa alla prevenzione e mentati da fonti rinnovabili e impianti di combustione con potenza termica di
riduzione integrate dell’inquinamento) combustione di oltre 50 MW, nonché le modalità di esercizio degli impianti
GU 93 del 22 aprile 2005 SO medesimi, ai fini del rispetto dell’autorizzazione integrata ambientale.
> La costruzione degli impianti previsti nella norma senza autorizzazione
integrata sottopone a sanzione penale e amministrativa.

DM 24/10/2005 > Aggiornamento delle direttive per il funzionamento dei meccanismi di in-
Ministeri delle Attività Produttive centivazione della produzione di energia elettrica con impiego di fonti
e dell’Ambiente energetiche rinnovabili.
(Aggiornamento delle direttive > Gli importatori e i soggetti responsabili degli impianti che, in ciascun an-
[96/92/CE] per l’incentivazione DM no, importano o producono energia elettrica da fonti non rinnovabili hanno
dell’ energia elettrica prodotta da fonti rin- l’obbligo di immettere nel sistema elettrico nazionale, nell’anno successi-
novabili ai sensi art. 11 comma 5, Dlgs vo, una quota prodotta da impianti da fonti rinnovabili entrati in esercizio o
16/3/1999 n. 79) ripotenziati. La quota di cui sopra è inizialmente stabilita nel 2% della sud-
GU 265 del 14/11/2005 SO detta energia eccedente i 100 GWh.
> Produttori e importatori di energia elettrica trasmettono al Gestore di re-

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ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
DM 24/10/2005 te, ogni anno, l’autocertificazione delle proprie importazioni e produzione
di energia rinnovabile.
> La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e centrali ibride
hanno diritto ai certificati verdi per i primi otto anni di esercizio.
> Il Certificato Verde ha valore unitario 50 MWh, è emesso dal gestore di re-
te, è oggetto di libero mercato.
> Viene ammessa la frazione biodegradabile dei rifiuti per il conseguimen-
to dei certificati verdi (disposizione poi eliminata dalla Finanziaria 2007
comma 1120).

Delibera 34/05 > L’energia elettrica è ritirata dal gestore della rete alla quale l’impianto è
Autorità per l’Energia Elettrica collegato.
ed il Gas (AEEG) > Il Gestore di rete riconosce ai produttori un prezzo pari a quello di ces-
(Modalità e condizioni economiche per il ri- sione dall’Acquirente Unico alle imprese distributrici per la vendita al mer-
tiro dell’energia elettrica di cui art.13, com- cato vincolato.
mi 3 e 4 Dlgs387/03 - fonti rinnovabili e
comma 41 Legge 239/04)
GU 61 del 15/3/2005

Legge 266/05 > La produzione e la cessione di energia elettrica e termica da fonti rinno-
(Legge Finanziaria 2006) vabili agroforestali e fotovoltaiche e i carburanti ottenuti da produzioni ve-
Art. 1 Comma 423 getali provenienti prevalentemente dal fondo effettuate dagli imprendito-
GU 302 del 29/12/2005 SO ri agricoli, costituiscono attività connesse e si considerano produttive di
reddito agrario.

DM 6/2/2006 > Obiettivo nazionale di potenza nominale fotovoltaica cumulata da in-


Ministero Attività Produttive stallare entro il 2015 arriva a 1000 MW.
(Criteri per l’incentivazione della > Incrementati i valori di potenza nominale cumulata degli impianti previ-
produzione di energia elettrica mediante sti dal DM 28/7/2005.
conversione fotovoltaica da fonte solare) > L’aggiornamento delle tariffe incentivanti previste dal DM 28/7/2005 è
GU 38 del 15/2/2006 effettuato dopo il 2006 sulla base del tasso di variazione annuo dei prez-
zi al consumo dell’Istat.

Delibera dell’Autorità per l’Energia > Disciplina delle condizioni tecnico-economiche per lo scambio sul posto.
Elettrica e il Gas n. 28 del 10/2/2006 > La disciplina è applicata sia a clienti vincolati che liberi possessori di im-
(Condizioni del servizio di scambio sul po- pianti da fonti rinnovabili < 20 kW.
sto dell’energia elettrica prodotta da im- > Previsto un corrispettivo a copertura dei costi aggiuntivi per l’erogazio-
pianti da fonti rinnovabili di potenza infe- ne del servizio di scambio sul posto.
riore a 20 kW); GU 55 del 7/3/2006

Legge 296/06 > La produzione di energia elettrica mediante biomasse e biogas derivan-
(Legge Finanziaria 2007) ti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali, ottenuti nell’ambito di in-
Commi 382 - 382septies tese di filiera o contratti quadro, oppure di filiere corte, cioè ottenuti entro
GU 299 del 27/12/2006 SO un raggio di 70 chilometri dall’impianto, autorizzata in data successiva al
31 dicembre 2007 > 1 MW è incentivata con certificati verdi per 15 anni.
> Impianti < 1 MW sono incentivati con CV o con una tariffa fissa omni-

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ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
Legge 296/06 comprensiva pari a 0,30 euro per ogni kWh, per un periodo di quindici anni.
> Dall’1/1/2008 i CV hanno valore unitario 1MW e sono emessi dal GSE per
ciascun impianto incentivato, in numero pari al prodotto della produzione
di energia elettrica da biomassa di filiera dell’anno precedente moltiplica-
ta per il coefficiente di 1,8.
> Un decreto del Mipaaf stabilisce le modalità con le quali gli operatori del-
la filiera sono tenuti a garantire la tracciabilità e la rintracciabilità della fi-
liera, al fine di accedere agli incentivi.
[Disposizioni dopo DL 159/07 art.26 comma 4bis].

Dlgs 20/07 > L’elettricità prodotta da cogenerazione ad alto rendimento ha diritto al rila-
(Attuazione della direttiva 2004 /8/CE scio da parte del GSE, se la potenza è non inferiore a 50 MWh, della garanzia
sulla promozione della cogenerazione di origine di elettricità da cogenerazione ad alto rendimento.
basata su una domanda di calore utile nel > Hanno diritto alla emissione dei Certificati Verdi l’energia elettrica prodotta
mercato interno dell’energia, nonché da impianti di cogenerazione abbinati al teleriscaldamento, limitatamente al-
modifica alla direttiva 92/42/CEE) la quota di energia termica effettivamente utilizzata per il teleriscaldamento
GU 54 del 6/2/2007 ma se i medesimi impianti posseggano almeno uno dei seguenti requisiti:
a) siano già entrati in esercizio nel periodo intercorrente tra la data di en-
trata in vigore della legge 23 agosto 2004, n. 239, e la data del 31 dicembre
2006;
b) siano stati autorizzati dopo la data di entrata in vigore della legge 23 ago-
sto 2004, n. 239, e prima della data del 31 dicembre 2006 ed entrino in
esercizio entro il 31 dicembre 2008;
c) siano entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2008, purché i lavori di rea-
lizzazione siano stati effettivamente iniziati prima della data del 31 dicembre
2006. I benefici si applicano anche a cogenerazione + teleriscaldamento.
> l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas emana la disciplina delle condizioni
tecnico-economiche del servizio di scambio sul posto dell’energia elettrica
prodotta da impianti di cogenerazione ad alto rendimento con potenza nomi-
nale non superiore a 200 kW, tenendo conto della valorizzazione dell’energia
elettrica scambiata con il sistema elettrico nazionale.
> Le amministrazioni pubbliche che effettuano agevolazioni a sostegno del-
la cogenerazione trasmettono al GSE, per l’immissione nella banca dati di cui
al comma 3, le informazioni relative agli impianti medesimi, alle modalità di
sostegno e alla erogazione delle agevolazioni stesse.
> È definito come impianto di microgenerazione un impianto per la produzio-
ne di energia elettrica, anche in assetto cogenerativo, con capacità massima
inferiore a 50 kWe.

DM del 21/12/2007 > Procedure tecniche per l’espletamento delle funzioni in materia di fonti rin-
Ministeri dello Sviluppo Economico e del- novabili assegnate al Gestore dei servizi elettrici.
l’Ambiente > I CV rilasciati per le produzioni di cui al decreto interministeriale 24 ottobre
(Approvazione delle procedure per la 2005 altre produzioni, realizzate nel periodo intercorrente tra il 28 settembre
qualificazione di impianti a fonti 2004 e il 31 dicembre 2007, possono essere usati per ottemperare all’obbli-
rinnovabili e di impianti a idrogeno, celle a go di immissione di energia elettrica da FR anche agli anni 2008 e 2009. Pos-
combustibile e di cogenerazione abbinata sono essere usati per ottemperare all’obbligo anche i CV rilasciati ai soggetti

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ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
al teleriscaldamento ai fini del rilascio dei titolari degli impianti di cui all’art. 14, comma 1, del decreto legislativo 8 feb-
certificati verdi) braio 2007 n. 20.
GU 16 del 19-1-2008 SO Il mantenimento del diritto al rilascio dei CV all’energia prodotta da impianti di
cogenerazione abbinati al teleriscaldamento, limitatamente alla quota di
energia termica effettivamente utilizzata per il teleriscaldamento, aventi po-
tenza elettrica superiore a 10 MW, è subordinato all’ottenimento, entro due
anni dalla data di entrata in esercizio ovvero, per gli impianti entrati in eserci-
zio prima del 7 marzo 2007, entro il 7 marzo 2009, della registrazione del si-
to secondo il regolamento EMAS.

Legge 244/07 > La produzione di energia elettrica mediante impianti alimentati da fonti rin-
(Legge Finanziaria 2008) novabili > 1 MW, è incentivata mediante certificati verdi per quindici anni.
Art. 2 Commi 143 - 172 > Incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili < 1 MW
GU 300 del 28/12/2007 SO può essere incentivata con tariffa fissa al posto dei certificati verdi, per 15
anni, di entità variabile a seconda delle fonti nella tabella allegata. È in vi-
gore la normativa specifica che incentiva l’uso delle biomasse.
> I certificati verdi sono collocati sul mercato a un prezzo per MWh pari al-
la differenza tra il valore di riferimento (180 euro/MWh) e il valore medio
annuo del prezzo di cessione dell’energia elettrica dell’anno precedente.
> I certificati verdi si possono dare fino a 12 anni solo agli impianti ali-
mentati da fonti rinnovabili entrati in esercizio dopo il 1° aprile 1999 fino al
31/12/2007.
> L’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas definisce le modalità di eroga-
zione delle tariffe incentivanti.
> Connessione prioritaria alla rete da parte del Gestore per quella prove-
niente da fonti rinnovabili.
> Il Ministero dello Sviluppo Economico, d’intesa con la Conferenza Stato-
Regioni, stabilisce la ripartizione fra le regioni della quota minima di incre-
mento dell’energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili necessaria per
raggiungere l’obiettivo del 25% del consumo interno lordo entro il 2012, e
dei successivi aggiornamenti proposti dall’Unione Europea.

DM del 8/2/2008 > Sono adottate azioni di incentivazione finanziaria a sostegno di progetti da
Ministero dello Sviluppo Economico realizzare in aree tecnologiche prioritarie tra cui bioenergia e produzione di
(Adozione del progetto di innovazione energia dai rifiuti.
industriale per l’efficienza energetica ai > Le azioni sono espletate attraverso progetti assegnati a bando di tipo infra-
sensi dell’articolo 1, comma 844 della strutturale, da attuarsi attraverso:
legge 27 dicembre 2006, n. 296) • la realizzazione o il potenziamento di strutture ed infrastrutture tecnolo-
GU 88 del 14-4-2008 giche per la ricerca industriale e per il trasferimento tecnologico nell’area
dell’efficienza energetica, funzionali alle iniziative previste;
• la dimostrazione e la qualificazione tecnologica ed organizzativa della do-
manda pubblica;
• la formazione e lo sviluppo del capitale umano;
• altre attività per la messa in rete, il trasferimento e la diffusione dei ri-
sultati;
• attività per lo sviluppo di filiere produttive sul territorio.

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ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
DM del 18/12/2008 > I certificati verdi sono per tutti gli impianti che producono energia elettrica
Ministeri dello Sviluppo Economico e del- da rinnovabili ma anche ibridi e a cogenerazione e teleriscaldamento che han-
l’Ambiente no acquisito i diritti all’ottenimento dei certificati verdi in applicazione del de-
(Incentivazione della produzione creto ministeriale 24 ottobre 2005 “altre produzioni”. I CV hanno coefficienti
di energia elettrica da fonti rinnovabili, ai differenziati per tipo di fonte. 1,1 per le biomasse da filiera non corta.
sensi dell’articolo 2, comma 150, della > Gli impianti entrati in esercizio dal 1/1/2008 hanno l’incentivo per 15 an-
legge 24 dicembre 2007, n. 244) ni, mentre gli impianti alimentati da rifiuti non biodegradabili, in esercizio
GU 1 del 2-1-2009 entro il 31/12/2006, che hanno acquisito i diritti all’ottenimento dei certi-
ficati verdi lo hanno per 8 anni.
> Tariffa fissa onnicomprensiva per impianti da 1 kW a 1MW, in alternativa
ai CV, esclusi i solari, ma eolici fino a 200kW, di entità variabile. Impianti a
biomassa non filiera corta 0,22 €/kW.
> Scambio sul posto per tutti gli impianti a fonti rinnovabili fino a 20 kW e
minimo 1 kW. Anche gli impianti a fonti rinnovabili fino a 200 kW entrati in
esercizio dopo il 31.12.07 e gli impianti di cogenerazione ad alto rendi-
mento fino a 200 kW entrati in esercizio dopo il 31.12.07 ne hanno diritto.

Delibera n. 1/09 > La tariffa fissa onnicomprensiva, che comprenderà sia le componenti re-
Autorità Energia Elettrica e Gas munerative di mercato che quelle di incentivazione vere e proprie, sarà ga-
del 8/01/2009 rantita dal GSE, e i produttori, potranno concludere una convenzione di ri-
(Attuazione dell’articolo 2, comma 153, tiro dell’energia elettrica (impianti < 1MW) immessa secondo procedure
della legge n. 244/07 e dell’articolo 20 del uniche per tutto il sistema elettrico nazionale, basate su specifiche tecni-
Decreto Ministeriale 18 dicembre 2008, in che verificate dall’Autorità (AEEG).
materia di incentivazione dell’energia elet- > Estesa la possibilità di aderire al meccanismo di scambio sul posto agli
trica prodotta da fonti rinnovabili tramite la impianti di potenza fino a 200 kW entrati in esercizio dopo il 31 dicembre
tariffa fissa onnicomprensiva e di scambio 2007 ai quali si applicheranno le regole già in vigore dal 1 gennaio 2009
sul posto) GU 54 del 6/3/ 2009 per gli impianti da fonti rinnovabili di potenza fino a 20 kW.

Delibera n. 10/09 > Ai fini della definizione del prezzo di collocamento sul mercato dei Certi-
Autorità Energia Elettrica e Gas ficati Verdi per l’anno 2009, ai sensi dell’art. 2, comma 148, della legge n.
del 6 marzo 2009 244/2007, il valore medio annuo del prezzo di cessione dell’energia elet-
(Determinazione del valore medio del prez- trica per l’anno 2008, calcolato applicando i criteri previsti dalla delibera-
zo di cessione dell’energia elettrica di cui zione ARG/elt 24/08, è pari a 91,34 €/MWh.
all’articolo 13, comma 3, del decreto legi-
slativo n. 387/2003 ai fini della quantifica-
zione del prezzo di collocamento sul mer-
cato dei certificati verdi di cui all’articolo 2,
comma 148, della legge n. 244/2007, per
l’anno 2009)
GU 54 del 6/3/2009

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A1.6) NORMATIVE PER LA BIOENERGIA - ITALIA


EFFICIENZA ENERGETICA
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
DM del 24/4/2001 > Obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico e sviluppo delle
Ministero dell’Industria fonti rinnovabili che devono essere conseguiti dalle imprese di distribu-
(Individuazione degli obiettivi quantitativi zione di gas naturale sono ottenuti con riduzione dei consumi di energia
nazionali di risparmio energetico e primaria secondo le seguenti quantità e anni:
sviluppo delle fonti rinnovabili di cui • 0,10 Mtep/anno nel 2002
all’art. 16 comma 4 Dlgs 23/5/2000 • 0,40 Mtep/anno nel 2003
n.164) • 0,70 Mtep/anno nel 2004
• 1 Mtep/anno nel 2005
• 1,3 Mtep/anno nel 2006
Sono soggette le imprese di distribuzione con non meno di 100.000 clien-
ti finali.
In allegato I le tipologie di interventi per il risparmio energetico e sviluppo
delle fonti rinnovabili, quali cogenerazione, utilizzo di calore di recupero,
impiego di impianti fotovoltaici di potenza elettrica minore di 20 kW.

DM del 20/7/2004 > Gli obiettivi quantitativi nazionali di incremento dell’efficienza energeti-
Ministeri dell’Industria ca degli usi finali di energia che devono essere conseguiti dai distributori
e dell’Ambiente di energia elettrica sono ottenuti attraverso misure e interventi che com-
(Nuova individuazione degli obiettivi portano una riduzione dei consumi di energia primaria secondo le seguenti
quantitativi per l’incremento quantità e cadenze annuali:
dell’efficienza energetica negli usi finali di • 0,10 Mtep/a, da conseguire nell’anno 2005
energia, ai sensi dell’art. 9, comma 1, del • 0,20 Mtep/a, da conseguire nell’anno 2006
Dlgs. 16 marzo 1999, n. 79.) • 0,40 Mtep/a, da conseguire nell’anno 2007
GU 205 del 1/9/2004 • 1,2 Mtep/a, da conseguire nell’anno 2008
• 1,8 Mtep/a, da conseguire nell’anno 2009
> Entro tre mesi le regioni determinano i propri obiettivi indicativi di incre-
mento dell’efficienza energetica.
> Il GSE emette a favore dei distributori Titoli di Efficienza Energetica (TEE),
denominati anche Certificati Bianchi, di valore pari alla riduzione dei con-
sumi certificata ai sensi dell’art. 7, comma 1.
> I TEE rilasciati nell’ambito del presente decreto e i TEE rilasciati nell’am-
bito del decreto di cui all’art. 16, comma 4, del decreto legislativo 23 mag-
gio 2000, n. 164, sono oggetto di contrattazione tra i detentori e i sogget-
ti sottoposti alle disposizioni dei medesimi decreti, nel rispetto delle rela-
tive norme.

DPR “Regolamento recante attuazione del- > Per tutte le categorie di edifici è obbligatorio l’utilizzo di fonti rinnovabili per
l'articolo 4, comma 1, lettere a e b, del DLG la produzione di energia termica ed elettrica. In occasione di installazione di
19 agosto 2005, n. 192, concernente at- impianti termici l’impianto di produzione deve essere progettato in modo da
tuazione della direttiva 2002/91/CE sul coprire almeno il 50% del fabbisogno annuo di energia primaria richiesta per
rendimento energetico in edilizia” la produzione di acqua calda sanitaria con le fonti di energia rinnovabile.
Consiglio dei Ministri: 06/03/2009 > I dettagli degli obblighi saranno fissati con un successivo provvedimento.
Art. 4 commi 22, 23,24,27 > Per gli edifici nuovi è obbligatoria la predisposizione delle opere necessarie
a favorire il collegamento a reti di teleriscaldamento, nel caso di tratte di rete
ad una distanza inferiore a 1000 metri.

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A1.6) NORMATIVE PER LA BIOENERGIA - ITALIA


PROGRAMMAZIONE ENERGETICA
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
Documento Strategico > Strategie di intervento integrate nei processi di produzione e commer-
Preliminare Nazionale 2007-2013 cializzazione delle fonti di energie rinnovabili in una logica di filiera.
(Politiche di Coesione). > Azioni per realizzare impianti energetici rinnovabili e piccola cogenera-
Ministero Economia zione.
del 14/12/ 2005 > Promozione piccoli impianti da fonti rinnovabili.

> La ripartizione fra le regioni della quota minima di incremento dell'ener-


Legge 13/09 gia prodotta con fonti rinnovabili, che era del 25% del consumo interno lor-
Conversione DL 208 del 30/12 2008 do al 2012 nella Finanziaria 2008 (art. 2 c. 167), è ora del 17% del consu-
recante “Misure straordinarie in materia di mo interno lordo entro il 2020 e la ripartizione è definita con decreti del Mi-
risorse idriche e di protezione dell'ambien- nistro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell'Ambiente
te”) Art. 8-bis GU n. 49 del 28-2-2009 e della Tutela del Territorio e del Mare, d'intesa con la Conferenza perma-
nente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni. I decreti sono emanati tenendo
conto:
• Della definizione dei potenziali regionali secondo l'attuale livello di pro-
duzione delle energie rinnovabili.
• Dell'introduzione di obiettivi intermedi al 2012, 2014, 2016 e 2018 cal-
colati coerentemente con gli obiettivi intermedi nazionali.
• Della determinazione delle modalità di esercizio del potere sostitutivo
del Governo ai sensi dell'articolo 120 della Costituzione nei casi di ina-
dempienza delle regioni per il raggiungimento degli obiettivi individuati.

A1.6) NORMATIVE PER LA BIOENERGIA - EUROPA


BIOCARBURANTI
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
Risoluzione del Parlamento > Il Parlamento Europeo invita la Commissione a inserire nel piano d'azio-
Europeo 18/6/1998 ne un progetto pilota volto a promuovere l'utilizzazione del combustibile
(sulla comunicazione della Commissione ottenuto dalla biomassa allo scopo di aumentarne in cinque anni la quota
"Energia per il futuro: le fonti energetiche di mercato, portandola al 2%, prevedendo allo scopo contributi finanziari
rinnovabili" Libro Bianco per una strategia per l'industria di trasformazione ovvero obbligando le società petrolifere a
e un piano d'azione della Comunità inserire nella miscela un quantitativo minimo di combustibile ottenuto
(COM(97) 0599 C4-0047/98) dalla biomassa. Il PE ritiene che, per l'introduzione sul mercato, sia inoltre
GUC 210 del 6/7/1998 opportuno esentare in misura più che proporzionale i combustibili misti
dall'imposta sugli oli minerali.

Regolamento 1623/2000 > La Commissione può decidere di vendere alcole di origine vinica, da uti-
(applicazione del regolamento (CE) n. lizzare come carburante, con bando di vendita pubblica pubblicato nella
1493/1999 del Consiglio, relativo all'orga- Gazzetta ufficiale della Comunità Europea.
nizzazione comune del mercato vitivinico- > È costituito un elenco di imprese riconosciute che sono in grado di uti-
lo, per quanto riguarda i meccanismi di lizzare almeno 50.000 hl di alcol l’anno e pubblicato sulla Gazzetta Euro-
mercato). Art. 92, 93 pea.
GUE L 194 del 31/07/2000

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BIOCARBURANTI
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
Decisione 2002/265/CE > L’Italia è autorizzata a ridurre le accise sulle miscele di biodiesel al 5%
(Autorizzazione ad applicare aliquote di ac- (€/l 363,6 ) e al 25% (€/l 286,3) fino al 30/6/2004.
cisa differenziata ad alcuni carburanti con-
tenenti biodiesel) GUE L 92 del 9/4/2002

Direttiva 2003/30/CE > Sostituzione dei combustibili fossili con il 2% di biocombustibili entro il
(Promozione dell’uso 2005 e il 5,75% entro il 2010.
dei biocarburanti nei trasporti)
GUE L 123 del 17/5/2003

Decisione 1230/2003/CE > Obiettivi: sviluppo sostenibile nell’energia, coesione economica e socia-
(che adotta un programma 2003-2006 di le attraverso l’energia.
azioni nel settore dell’energia “Energia > Obiettivi specifici: settore “save” rafforzamento efficienza energetica e
intelligente per l’Europa”) uso razionale energia nell’edilizia e nell’industria; settore “alterner” pro-
GUE L 176 del 15/7/2003 mozione energie nuove e rinnovabili per produzione centralizzata e de-
centralizzata di energia elettrica e calore; settore “steer” per nuovi cabu-
ranti; settore “coopner” promozione energie rinnovabili ed efficienza ener-
getica nei paesi in via di sviluppo. Dotazione 200 milioni di euro.

Direttiva 2003/96/CE > Facoltà agli Stati membri di applicare esenzioni o riduzioni di tassazione a:
(Ristrutturazione del quadro comunitario • Carburanti da risorse rinnovabili
per la tassazione dell’energia). • Elettricità generata con la biomassa
Art. 15 e 16 GUE L 283 del 31/10/2003

Regolamento 360/2005 > Modalità di vendita pubblica di partite di alcole vinico da impiegare come
(Apertura di vendite pubbliche di alcole di carburante a 23,5 €/hl, al fine di ridurre le scorte comunitarie.
origine vinica ai fini dell'utilizzazione di
bioetanolo nella Comunità).
GUE L 057 del 03/03/2005

Piano d’azione per le biomassa > Introduzione di una percentuale minima di biocarburanti da incorporare nei
Comunicazione della Commissione carburanti convenzionali da immettere sul mercato.
628/2005 > Presentazione di un rapporto sull’applicazione della Direttiva “Biocarburan-
ti” per una revisione della stessa con la fissazione (obbligatoria) di obiettivi
nazionali relativamente al mercato.
> Incoraggiamento dell’utilizzo di biomasse per l’elettricità ed il riscaldamento.
> Promuovere investimenti a favore della ricerca per favorire in particolare la
produzione di combustibili liquidi a partire dal legno e dai residui.
> Promuovere una campagna d’informazione per gli imprenditori agricoli e fo-
restali sull’interesse allo sviluppo delle colture energetiche.
> Migliorare il sostegno all’energia verde attraverso l’introduzione da parte di
ciascun Stato Membro di un regime nazionale che dia orientamenti chiari, ser-
vizi di autorizzazione unici, meccanismi di pianificazione preliminari per ga-
rantire un accesso ai certificati trasparente e non discriminatorio.
> Adozione di una strategia comunitaria volta a promuovere l’utilizzazione di
energie rinnovabili per il riscaldamento.

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BIOCARBURANTI
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
Comunicazione 2008(850) Approvato:
12/3/2008 > L’aumento della quota di biodiesel ad accisa agevolata a 250.000 t (da
(Aiuti di Stato - Italia. Riduzione della 200.000) anno.
tassazione sul biodiesel) > L’applicazione di un'aliquota di accisa pari al 20% di quella applicata al diesel
N 326/2007 Registro aiuti di stato ad uso carburante, nell'ambito di un programma pluriennale con decorrenza
dal 1 gennaio 2007 - 31 dicembre 2010. Dal 1 giugno 2007, l'aliquota di acci-
sa ridotta è pari a 84,60 €/1.000 litri.
> Che l'agevolazione fiscale proposta dall'Italia non copre l'intero differenziale
fra i costi di produzione del biodiesel e il prezzo di mercato del diesel ordinario.
> L’impegno delle autorità italiane a fornire un rapporto di monitoraggio sul re-
gime di agevolazione fiscale per il biodiesel al più tardi nel novembre 2009.

Regolamento 800/2008 > Gli aiuti agli investimenti per la tutela dell'ambiente sono compatibili con il
del 6/8/2008 mercato comune ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, del trattato e sono esen-
[che dichiara alcune categorie di aiuti com- ti dall'obbligo di notifica purché l’intensità di aiuto non superi il 45 % dei costi
patibili con il mercato comune in applica- ammissibili, aumentata del 20% per gli aiuti concessi alle piccole imprese e
zione degli articoli 87 e 88 del trattato (re- del 10% per gli aiuti concessi alle medie imprese:
golamento generale di esenzione per cate- • I costi ammissibili corrispondono ai sovraccosti d'investimento necessa-
goria)] Art. 22, 23 ri a realizzare un impianto di cogenerazione ad alto rendimento rispetto al-
GUL 214 del 9/8/2008 l'investimento di riferimento.
• Una nuova unità di cogenerazione permette di ottenere un risparmio ge-
neralizzato di energia primaria rispetto alla produzione separata.
• Il miglioramento di un'unità di cogenerazione esistente o la conversione
di un impianto di produzione di energia esistente in un'unità di cogenera-
zione consentono di ottenere un risparmio di energia primaria rispetto alla
situazione di partenza.
> Gli aiuti agli investimenti per la tutela dell'ambiente volti a promuovere la pro-
duzione di energia da fonti rinnovabili sono compatibili con il mercato comune
ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, del trattato e sono esenti dall'obbligo di no-
tifica purché l'intensità di aiuto non superi il 45 % dei costi ammissibili, l'inten-
sità di aiuto può essere tuttavia aumentata del 20% per gli aiuti concessi alle
piccole imprese e del 10% per gli aiuti concessi alle medie imprese.

Regolamento della Commissione > Gli organismi di intervento dei paesi membri, in caso di vendita dei cereali,
n. 127 del 12/2/2009 possono procedere alla vendita sul mercato comunitario ai fini della trasfor-
(Fissazione delle procedure e condizioni mazione dei cereali in bioetanolo da utilizzare per la produzione di biocarbu-
per la vendita dei cereali detenuti dagli or- ranti nella Comunità, (salvaguardando il mercato dei prodotti alimentari tra-
ganismi pagatori o dagli organismi d'inter- dizionali). In tal caso, il prezzo minimo di vendita corrisponde almeno al prez-
vento) Art 7 GUL 42 del 13/2/2009 zo rilevato, per una qualità equivalente e per una quantità rappresentativa,
sui mercati dei prodotti per biocarburanti, comprese le spese di trasporto.

Regolamento della Commissione n. 194 del > È istituito un dazio compensativo provvisorio (4 mesi) sulle importazioni di
11/3/2009 (Fissazione delle procedure e biodiesel, in forma pura o in miscela contenente in peso oltre il 20 % di esteri
condizioni per la vendita dei cereali detenuti monoalchilici di acidi grassi, dalle società produttrici USA, viste le sovvenzio-
dagli organismi pagatori o dagli organismi ni governative ai produttori americani.
d'intervento) Art 7 GUL 67 del 1 2/3/2009 > I dazi applicati alle società USA vanno dai 211 ai 237 €/t netta.

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BIOCOMBUSTILI SOLIDI E BIOGAS
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
Regolamento della Commissione 1576/07 > Incenerimento, sotterramento in discarica, trasformazione per biogas
(che modifica il regolamento (CE) n. sono i metodi ammessi per lo smaltimento dei materiali derivanti dal trat-
92/2005 recante attuazione del regola- tamento di sottoprodotti zootecnici derivanti dalla produzione di biogas o
mento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento biodiesel.
Europeo e del Consiglio per quanto riguarda
le modalità di eliminazione e l’utilizzazione
dei sottoprodotti di origine animale)
GU L340 22/12/2007

Posizione comune > La direttiva stabilisce norme comuni per il trasporto, la distribuzione, la
(CE) N. 9/2009 fornitura e lo stoccaggio di gas naturale, definisce le norme relative all'or-
(adottata dal Consiglio il 9 gennaio 2009 in ganizzazione e al funzionamento del settore del gas naturale, l'accesso al
vista dell'adozione della direttiva del Parla- mercato, i criteri e le procedure applicabili in materia di rilascio di autoriz-
mento Europeo e del Consiglio relativa a zazioni per il trasporto, la distribuzione, la fornitura e lo stoccaggio di gas
norme comuni per il mercato interno del naturale nonché la gestione dei sistemi.
gas naturale e che abroga la direttiva > Le norme stabilite dalla presente direttiva per il gas naturale, si applica-
2003/55/CE) no anche al biogas e al gas derivante dalla biomassa nella misura in cui i
Art. 1 comma 2 suddetti gas possano essere iniettati nel sistema del gas naturale e tra-
GUC 70 del 24/3/2009 sportati attraverso tale sistema senza porre problemi di ordine tecnico o
di sicurezza.
RECUPERO RIFIUTI
Direttiva 2008/98/CE > Stabilita la gerarchia dei rifiuti:
del Parlamento Europeo • prevenzione
e del Consiglio • preparazione per il riutilizzo
(relativa ai rifiuti e che abroga • riciclaggio
alcune direttive) • recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia
Art. 2, 4 • smaltimento
GUL 312 del 22/11/2008 > Sono sottoprodotti le sostanze derivanti da un processo di produzione il
cui scopo primario non è la produzione di tale articolo se sono soddisfatte
le seguenti condizioni:
a) È certo che la sostanza sarà ulteriormente utilizzata.
b) La sostanza può essere utilizzata direttamente senza alcun ulteriore
trattamento diverso dalla normale pratica industriale.
c) La sostanza è prodotta come parte integrante di un processo di produzione.
d) L’ulteriore utilizzo è legale sotto ogni aspetto.
> Sono esclusi dall’ambito di applicazione della direttiva paglia e altro ma-
teriale agricolo o forestale naturale non pericoloso utilizzati nell’attività
agricola, nella selvicoltura o per la produzione di energia da tale biomassa
mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente né mettono
in pericolo la salute umana.

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PRODUZIONE COLTURE ENERGETICHE
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
Risoluzione del Parlamento Il Parlamento Europeo chiede alla Commissione la:
Europeo 18/6/1998 > Concessione di un premio supplementare decrescente nel tempo per le
(sulla comunicazione della Commissione colture energetiche, sostituendo progressivamente tale premio con un
"Energia per il futuro: le fonti energetiche contributo finanziato attraverso le imposte energetiche, così che il premio
rinnovabili" Libro Bianco per una strategia per le superfici risulti superiore a quello per i seminativi.
e un piano d'azione della Comunità > Rapida modifica del regolamento (CEE) n. 2078/92 allo scopo di consentire
(COM(97) 0599 C4-0047/98) l'erogazione di aiuti nazionali complementari per le colture energetiche.
GUC 210 del 6/7/1998 > Creazione di incentivi speciali per la coltivazione di specie pluriennali.
> Presa in considerazione dell'utilizzazione a fini energetici della biomas-
sa nel quadro di una nuova direttiva sulla strategia forestale europea, co-
me già richiesto nella sua risoluzione del 30 gennaio 1997 sulla strategia
forestale dell'Unione Europea.

Regolamento 2461/99 > I terreni coltivabili a seminativo e ritirati dalla produzione possono esse-
(Modalità d'applicazione del regolamento re impiegati per coltivare colture dedicate ai carburanti.
1251/1999 per l'uso di superfici ritirate dalla > Con un contratto di trasformazione si può incassare una compensazio-
produzione allo scopo di ottenere materie ne per l’obbligo del ritiro, calcolato a ettaro a seconda delle zone.
prime per la fabbricazione, di prodotti non de-
stinati in primo luogo al consumo umano o
animale). GUL 299 del 20/11/1999

Regolamento 345/02 > Gli Stati membri possono autorizzare il coltivatore a:


(Modifica il regolamento (CE) n. a) utilizzare tutti i cereali o tutti i prodotti oleosi raccolti su determinate
2461/1999 recante modalità d'applicazio- superfici messe a riposo:
ne del regolamento (CE) n. 1251/1999 del • Come combustibili per il riscaldamento della propria azienda agricola.
Consiglio per quanto riguarda l'uso di su- • Per la produzione, nella propria azienda agricola, di energia o di bio-
perfici ritirate dalla produzione allo scopo combustibili.
di ottenere materie prime per la fabbrica- b) trasformare, nella propria azienda agricola, tutta la materia prima rac-
zione, nella Comunità, di prodotti non de- colta su determinate superfici messe a riposo, in biogas.
stinati in primo luogo al consumo umano o > I cereali e prodotti oleosi sul set aside utilizzati come combustibili devo-
animale) no formare oggetto di una denaturazione secondo il metodo che viene sta-
GUL 055 del 26/02/2002 bilito dallo Stato membro.

Regolamento 1782/03 > È concesso un aiuto comunitario di 45 euro per ettaro l'anno per le su-
(che stabilisce norme comuni relative ai perfici seminate a colture energetiche.
regimi di sostegno diretto nell'ambito > È fissata una superficie massima garantita, pari a 1.500.000 ettari, per
della Politica Agricola Comune) Art. 88-92 la quale può essere concesso l'aiuto.
GUE L 270 del 21/10/2003 > L'aiuto è concesso soltanto per le superfici la cui produzione forma og-
getto di un contratto stipulato tra l'agricoltore e l'industria di trasforma-
zione, salvo nel caso in cui la trasformazione sia effettuata dall'agricoltore
stesso nell'azienda.
Regolamento (CE) 1413/07
(che fissa il coefficiente di riduzione appli- > Aiuto alle colture energetiche per il periodo colturale 2007 scende a cir-
cabile alla superficie per agricoltore per la ca 31 euro/ettaro, visto che la superficie totale europea coltivata a colture
quale è chiesto l’aiuto alle colture energeti- energetiche è stata di 2.843.450 ha.
che per il 2007) GU L 314 dell' 1/12/2007

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ENERGIA ELETTRICA DA FONTE RINNOVABILE
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
Direttiva 96/92/CE del Parlamento > Lo Stato membro può imporre al gestore della rete che effettua il dispaccia-
Europeo e del Consiglio del 19 dicembre mento degli impianti di generazione l'obbligo di dare la precedenza agli im-
1996 (concernente norme comuni per il pianti di generazione che impiegano fonti energetiche o rifiuti rinnovabili, ov-
mercato interno dell'energia elettrica) vero che assicurano la produzione mista di calore e di energia elettrica. [Di-
GUEL 027 del 30/01/1997 rettiva abrogata dalla Direttiva 2003/54/CE mantenendo la disposizione].

Direttiva 2001/77/CE > Raddoppiare la quota di rinnovabili dell'Unione, dall'attuale 6% al 12% en-
(promozione dell'energia elettrica prodotta tro il 2010.
da fonti energetiche rinnovabili nel merca- > Promuovere il raggiungimento di uno obiettivo indicativo del 22% del
to interno dell'elettricità) consumo di elettricità prodotta da rinnovabili.
GUE L 283 del 27/10/2001 > Uniformare il sistema di certificazione d'origine dell'energia elettrica da
fonti rinnovabili per tutto il territorio dell'Unione.
> Verificare che i programmi di sostegno in favore di tale produzione vengano
correttamente utilizzati e consentano l'introduzione progressiva di un regime
di sostegno uniforme, entro 5 anni, con la possibilità di stabilire, di conse-
guenza, un prezzo equo dell'energia fondato sulla concorrenza tra i produttori.

Direttiva 2002/91/CE > Per gli edifici di nuova costruzione la cui metratura utile totale supera i
del Parlamento Europeo e 1.000 m2, gli Stati membri provvedono affinché la fattibilità tecnica, am-
del Consiglio del 16 dicembre 2002 bientale ed economica di sistemi alternativi quali:
(Rendimento energetico »sistemi di fornitura energetica decentrati basati su energie rinnovabili,
nell'edilizia ) » cogenerazione, sia valutata e sia tenuta presente prima dell'inizio dei
GUE L 1 del 4/1/2003 lavori di costruzione.

Direttiva 2003/54/CE > Gli Stati membri dovrebbero avere, ai fini della tutela dell'ambiente e del-
(Relativa a norme comuni per il mercato in- la promozione di nuove tecnologie nascenti, la possibilità di bandire gare
terno dell'energia elettrica e che abroga la per nuove capacità sulla base di criteri pubblicati. Le nuove capacità com-
direttiva 96/92/CE) GUE L 176 del prendono tra l'altro le energie rinnovabili e la generazione combinata di ca-
15/07/2003 lore ed elettricità.

Direttiva 2004/8/CE > Gli Stati membri fanno sì che l'origine dell'elettricità prodotta dalla coge-
(Promozione della cogenerazione basata nerazione ad alto rendimento è garantita secondo criteri oggettivi, traspa-
su una domanda di calore utile nel mercato renti e non discriminatori, stabiliti da ciascuno Stato membro per assicu-
interno dell'energia e che modifica la diret- rare che detta garanzia di origine dell'elettricità consenta ai produttori di
tiva 92/42/CEE) dimostrare che l'elettricità da essi venduta è prodotta mediante cogene-
GU L 052 del 21/02/2004 razione ad alto rendimento ed è rilasciata a tal fine su richiesta del pro-
duttore.
> Gli Stati membri effettuano un'analisi del potenziale nazionale per l'at-
tuazione della cogenerazione ad alto rendimento, compresa la micro-co-
generazione ad alto rendimento.
> Gli Stati membri assicurano che il sostegno alla cogenerazione sia basa-
to sulla domanda di calore utile e sui risparmi di energia primaria, alla luce
delle opportunità disponibili per ridurre la domanda energetica.
>Previa notifica alla Commissione, gli Stati membri possono rendere par-
ticolarmente agevole l'accesso alla rete dell'elettricità da cogenerazione
ad alto rendimento prodotta da unità di piccola cogenerazione e di micro-

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ENERGIA ELETTRICA DA FONTE RINNOVABILE
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
Direttiva 2004/8/CE cogenerazione.
> Sono fissati valori soglia per calcolare il rendimento della produzione me-
diante cogenerazione e il risparmio di energia primaria, che sono adegua-
ti al progresso tecnico.

Decisione 2007/74/CE > La Commissione deve fissare valori di rendimento di riferimento armo-
(che fissa valori di rendimento di riferi- nizzati per la produzione separata di elettricità e di calore che constano di
mento armonizzati per la produzione sepa- una matrice di valori differenziati da fattori pertinenti, tra cui l'anno di co-
rata di elettricità e di Calore - cogenerazio- struzione e i tipi di combustibile.
ne in applicazione della direttiva > I valori di rendimento di riferimento armonizzati per la produzione sepa-
2004/8/CE del Parlamento europeo e del rata di calore sono basati sul potere termico inferiore e sulle condizioni ISO
Consiglio) standard. Per le biomasse di origine agricola il valore di rendimento è 80
GUL 32 del 6/2/2007 per il vapore e 72 per utilizzo diretto del gas di scarico; mentre per i bio-
carburanti rispettivamente 89 e 81.
EFFICIENZA ENERGETICA
Decisione 1230/2003/CE > Obiettivi: sviluppo sostenibile nell’energia, coesione economica e socia-
(che adotta un programma le attraverso l’energia.
2003-2006 di azioni nel settore > Obiettivi specifici: settore “save” rafforzamento efficienza energetica e
dell’energia “Energia intelligente per uso razionale energia nell’edilizia e nell’industria; settore “alterner” pro-
l’Europa”) mozione energie nuove e rinnovabili per produzione centralizzata e de-
GUE L 176 del 15.7.2003 centralizzata di energia elettrica e calore; settore “steer” per nuovi carbu-
ranti; settore “coopner” promozione energie rinnovabili ed efficienza ener-
getica nei paesi in via di sviluppo. Dotazione 200 milioni di euro.

Direttiva 2006/32/CE > Gli Stati membri mirano a conseguire un obiettivo nazionale indicativo glo-
(efficienza negli usi finali bale di risparmio energetico, pari al 9 % per il nono anno di applicazione del-
dell’energia e servizi energetici) la presente direttiva ed è il risultato del cumulo dei risparmi energetici an-
GU L 114/2006 nuali conseguiti nell'intero periodo da conseguire tramite servizi energetici
ed altre misure di miglioramento dell'efficienza energetica.
> Gli Stati membri affidano ad una o più autorità o agenzie, nuove o preesi-
stenti, di verificare il risparmio energetico risultante dai servizi energetici e
dalle altre misure di miglioramento dell'efficienza energetica, comprese quel-
le vigenti a livello nazionale, e riferiscono in merito ai risultati della verifica.
> Fatti salvi gli articoli 87 e 88 del trattato, gli Stati membri possono istituire
uno o più fondi per sovvenzionare la fornitura di programmi di miglioramen-
to dell'efficienza energetica e di altre misure di miglioramento dell'efficienza
energetica e per promuovere lo sviluppo di un mercato di misure, quali: la
promozione di diagnosi energetiche, strumenti finanziari per il risparmio
energetico e un miglioramento delle misurazioni e delle fatture informative.

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{ Addenda
al Capitolo 1
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A1.6) NORMATIVE PER LA BIOENERGIA - EUROPA


PROGRAMMAZIONE
NORMATIVA ARGOMENTI CARATTERIZZANTI
Comunicazione (2006) 105 > La Commissione invita gli Stati membri a fare di tutto per attuare una po-
(Libro verde della Commissione, dell'8 mar- litica energetica europea articolata su tre obiettivi principali:
zo 2006, "Una strategia europea per un'e- • La sostenibilità, per lottare attivamente contro il cambiamento clima-
nergia sostenibile, competitiva e sicura) tico, promuovendo le fonti di energia rinnovabili e l'efficienza energetica.
Non pubblicato sulla GU • La competitività, per migliorare l'efficacia della rete europea tramite la
realizzazione del mercato interno dell'energia.
• La sicurezza dell'approvvigionamento, per coordinare meglio l'offerta
e la domanda interne di energia dell'UE nel contesto internazionale.
> Per creare un ambiente stabile per lo sviluppo delle energie rinnovabili,
la Commissione si impegna a presentare una tabella di marcia per l'ener-
gia rinnovabile che deve consentire di rivedere gli obiettivi generali e par-
ticolari dell'UE entro il 2020 e redigere un elenco di misure per favorire lo
sviluppo delle fonti di energia pulite e rinnovabili.

Decisione del Consiglio 144 > La PAC deve contribuire ad uno sviluppo sostenibile anche procurando
del 20/2/2006 materie prime rinnovabili.
(Orientamenti strategici comunitari > Azioni chiave per sostenere la competitività è la promozione dello svi-
per lo sviluppo rurale 2007-2013) luppo di materiali energetici rinnovabili e biocarburanti.
GUL 55 del 25/2/2006 > L’agricoltura deve contribuire a combattere il cambiamento climatico an-
che con lo sviluppo di energie rinnovabili e di filiere bioenergetiche.
> Sviluppare l’offerta di fonti di energia rinnovabile contribuisce a creare
nuovi sbocchi di mercato per i prodotti agroforestali nei territori rurali.
> Gli stati membri devono tener conto della strategia UE sull’uso delle fon-
ti di energia rinnovabile nel definire le strategie nazionali.

Comunicazione (2007) 2 > La Commissione prevede l’adozione di provvedimenti energetici:


(Limitare il surriscaldamento dovuto • Migliorare del 20% l'efficienza energetica dell'UE entro il 2020.
ai cambiamenti climatici a 2°C - • Incrementare la percentuale delle energie rinnovabili portandole al
La via da percorrere fino al 2020 e oltre) 20% entro il 2020.
Non pubblicata nella GU • Sviluppare una politica di cattura e stoccaggio del carbonio che sia
compatibile con l'ambiente.

Regolamento (CE) 74/2009 > A decorrere dal 1 gennaio 2010, gli Stati membri prevedono nei pro-
del Consiglio grammi di sviluppo rurale, in funzione delle loro particolari esigenze, tipi di
del 19 gennaio 2009 operazioni rispondenti a 5 priorità, enunciate negli orientamenti strategici
(che modifica il regolamento (CE) comunitari e meglio specificate nei piani strategici nazionali, tra cui:
n. 1698/2005 sul sostegno allo sviluppo • Cambiamenti climatici
rurale da parte del FEASR) • Energie rinnovabili
Art. 1 comma 3 > I PSR devono essere rivisti in connessione con le 5 priorità entro il
GUL 3 del 31/1/2009 30/6/2009, prevedendo anche sostegni maggiorati dal 2010.

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2] Risorse/Efficienze
RISORSE DI MATERIA PRIMA ED EFFICIENZA DI RACCOLTA 2.1.1) LA DISPONIBILITÀ DI
E CONFERIMENTO BIOMASSA E LE COMPETIZIONI
RISORSE TECNOLOGICHE ED EFFICIENZE D’USO Formulare delle stime sulla disponibi-
lità di biomassa da destinare ad uso
ADDENDA energetico può dare un’idea sulle po-
tenzialità del settore, ma lascia co-
munque ampi margini di aleatorietà vi-
ste le tante variabili che entrano in gio-
a bioenergia è costituita da tre traverso interventi di ristrutturazione co. Uno studio utile in tal senso lo sta

L principali filiere d’uso: la filiera


termica per la produzione loca-
lizzata o distribuita di calore e/o frigo-
del comparto agricolo non alimenta-
re, del comparto forestale e della rico-
lonizzazione di territori marginali an-
avviando l’Enea con l’elaborazione di
un “Atlante delle Biomasse” struttura-
to come geodatabase interattivo, ac-
rie; la filiera elettrica per la produzione cora adatti per la messa a coltura con cessibile e consultabile sul WEB.
di elettricità o cogenerazione in im- specie poco esigenti dal punto di vista La banca dati conterrà informazioni a li-
pianti di piccola potenza e la filiera dei degli input energetici e degli stru- vello provinciale circa i quantitativi an-
biocarburanti dedicata alla sostitu- menti colturali. Accenneremo perciò nuali di biomassa disponibile in Italia. I
zione parziale di carburanti fossili all’argomento in modo sintetico, con- dati censiti saranno georiferiti e asso-
con carburanti di origine biologica nel- siderando che l’ordine di grandezza ciati agli elementi del territorio che mag-
l’autotrazione. Come riportato nel Ca- delle stime è sufficientemente reali- giormente influenzano la gestione delle
pitolo 1, il Position Paper del Governo stico e che è illusorio pervenire a dati filiere bioenergetiche (infrastrutture di
Italiano del 2007, già indicava per que- più precisi vista l’elevata dispersione trasporto, geomorfologia, limiti ammini-
ste tre filiere alcuni obiettivi per il e frammentazione sul territorio di tali strativi, vincoli ambientali, ecc.).
2020, confermati, nella sostanza, dal- materiali. La quantità totale di residui Il sistema informativo così strutturato
la Direttiva Europea sulle Fonti di e sottoprodotti di natura organica pro- e periodicamente aggiornato in consi-
Energia Rinnovabile (FER), di prossi- dotta ogni anno in Italia ammonta a derazione delle variabili produttive, tec-
ma entrata in vigore. Per verificare la svariate decine di milioni di tonnella- nologiche e legislative, costituirà un va-
possibilità di raggiungere questi te; attualmente però si è in grado di lido strumento d’indirizzo attraverso
obiettivi per l’Italia occorre innanzi- utilizzarne solo una parte a causa: l’individuazione di distretti vocati alla
tutto valutare la disponibilità di risor- 1) della competizione con altri usi non produzione di energia da biomasse.
se di materia prima e di tecnologie di energetici della materia biogenica; Per un quadro di massima, visto che
raccolta, trattamento, conferimento e 2) dei problemi connessi con la rac- ancora non è fruibile una mappatura
conversione, ponendo l’accento sulle colta di tali materiali e il successivo cosi dettagliata e attendibile, è possibi-
efficienze d’uso. conferimento all’impianto di conver- le fare riferimento ad una recente inda-
sione energetica. gine con cui ITABIA ha voluto focalizza-
2.1) RISORSE DI MATERIA PRIMA
ED EFFICIENZA DI RACCOLTA
E CONFERIMENTO
egli ultimi anni molte organiz-

N zazioni pubbliche e private


hanno svolto indagini com-
plessive o parziali sulla disponibilità
RIEPILOGO COMPLESSIVO DELLE BIOMASSE RESIDUALI (kt/anno s.s.)

4.500
900
di biomasse di vario tipo, costituite
essenzialmente da residui delle lavo-
9.300
Agricoltura 3.900
razioni agricole e forestali, dalla le- 6.500
gna da ardere, nonché dalla parte Foreste
biodegradabile dei rifiuti urbani e in- Agroindustria
dustriali, da utilizzare per scopi ener- Industria del legno
getici. È stata anche presa in consi-
derazione la possibilità di produrre Rifiuti Urbani
ulteriori quantità di materia prima at-

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Efficienze
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re l’attenzione sui residui vegetali RESIDUI DELLE PRINCIPALI COLTURE ERBACEE E ARBOREE
derivanti dai cinque comparti più idonei:
agricoltura, foreste, agroindustria, indu- COMPARTO TIPOLOGIA SCARTO QUANTITÀ (kt s.s.)
stria del legno e rifiuti urbani. I dati otte- AGRICOLTURA
nuti sono il frutto di stime che hanno
escluso dal conteggio quantitativi note- FRUMENTO TENERO Paglia 500
voli di biomasse non accessibili per ra- FRUMENTO DURO Paglia 1.600
gioni economiche, logistiche o di merca- ORZO Paglia 380
to. Nel complesso si è stimato un quan- AVENA Paglia 120
titativo annuo di tali biomasse che si at-
RISO Paglia 550
testa oltre i 25 milioni di tonnellate di so-
stanza secca (vedi grafico a pag 39). MAIS Stocchi, tutoli 3.100
Questa disponibilità annua di biomas- TABACCO Steli 10
se residuali, con l’aggiunta degli scar- GIRASOLE Steli 350
ti della zootecnia e delle potenziali VITE Sarmenti 880
colture dedicate, può essere schema-
tizzata con buona approssimazione OLIVO Legna, rami, frasche 800
nei valori che seguono e che vengono MELO Rami 90
espressi in milioni di tonnellate equi- PERO Rami 50
valenti di petrolio (Mtep/anno), in PESCO Rami 150
termini di energia primaria. AGRUMI Rami 480
MTEP/ANNO MANDORLO Rami 95
1. RESIDUI DA NOCCIOLO Rami 85
AGRICOLTURA E AGRO-INDUSTRIA 5 ACTINIDIA Sarmenti 25
FORESTE E INDUSTRIA DEL LEGNO 4.3
RIFIUTI SOLIDI URBANI 0.3 ALBICOCCO, CILIEGIO, SUSINO Rami 35
ALLEVAMENTI ZOOTECNICI 10-12 TOTALE Paglie, steli, stocchi, foglie 9.300
2. LEGNA DA ARDERE 2-4 analizzati i principali studi effettuati BIOMASSE FORESTALI
3. COLTURE DEDICATE (POTENZIALE) 3-5 negli ultimi anni, che riguardavano sia La stima dei quantitativi di biomasse
4. TOTALE 24-30 porzioni più o meno ampie di territorio, forestali destinabili ad uso energetico
sia alcune tipologie di biomassa; que- è stata fatta a due livelli: il primo ana-
Questa disponibilità potenziale andrà ul- sti hanno consentito di verificare il lizzando l’attuale produzione di legna
teriormente ponderata (vedi paragrafo grado di approssimazione dei coeffi- da ardere; il secondo valutando i pos-
2.1.2), in relazione ai problemi tecnici ed cienti adottati di disponibilità di bio- sibili ed auspicabili maggiori interven-
economici legati all’effettivo conferi- masse residue per unità di superficie ti di manutenzione e valorizzazione
mento della materia prima, sotto forma e/o di prodotto principale. del bosco.
di “biocombustibile”, alla bocca dell’im- Tali residui trovano in molti casi im- Per i boschi cedui, oggi sfruttati decisa-
pianto di conversione (es.: costi di rac- piego, all’interno della stessa azienda mente al di sotto del loro potenziale, si
colta e trasporto, costi di stoccaggio e che li produce, per vari scopi (ad è considerato un incremento delle su-
pretrattamento, ecc.). Per le varie cate- esempio, lettiere per ricovero degli perfici utilizzate dal 2% attuale al 5%.
gorie di biomassa la disponibilità poten- animali, alimentazione animale, in- Inoltre, sia per le fustaie sia per i cedui,
ziale calcolata è di seguito illustrata. terramento, ecc.) o entrano in qual- il ricorso ad una più razionale organiz-
che mercato locale (industria cartaria zazione dei cantieri forestali, supporta-
BIOMASSE RESIDUALI AGRICOLE e varie), come schematicamente ri- ta anche dalla meccanizzazione inno-
Sono stati presi in considerazione tut- portato in Addendum A2.1. vativa disponibile, consentirebbe di re-
ti quegli scarti di matrice lignocellulo- La quantità stimata come effettiva- cuperare ingenti quantitativi di biomas-
sica (paglie, steli, potature, ecc.) che mente disponibile (al netto quindi di se (rami, cimali) oggi lasciate in bosco.
derivano dalla coltivazione di piante er- quella esistente ma non utilizzabile) La massa legnosa asportata dai boschi
bacee ed arboree presenti sul territorio ammonta a circa 9,3 Mt/anno di so- cedui ha una destinazione d’uso preva-
nazionale. Per le valutazioni sono stati stanza secca. lentemente energetica (legna da arde-

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Efficienze
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SCHEMA 1 CEDUI SCHEMA 2 CEDUI


MASSA LEGNOSA MASSA LEGNOSA la filiera legno-energia. Come ulteriore
100% 100% risorsa andrebbero valutate anche le
biomasse ottenibili da interventi di
governo e manutenzione di alvei flu-
viali, fasce frangivento, filari e siepi, la
LEGNA DA ARDERE RESIDUI MINUTI E PERDITE RESIDUI MINUTI E PERDITE
60% 20% 20%
cui cura produrrebbe per di più rica-
dute positive a livello ambientale.
RAMAGLIA LEGNA PER ENERGIA
20% 80% BIOMASSE RESIDUALI INDUSTRIALI
La disponibilità di residui dell’agroin-
re), le percentuali di produzione sono SCHEMA 3 dustria e dell'industria del legno risul-
FUSTAIE
visibili nello schema 1. MASSA LEGNOSA ta significativa dal punto di vista del
Ipotizzando una gestione ottimale 100% contenuto energetico. Il loro utilizzo è
con finalità prettamente energetiche, oggi in parte incluso negli stessi cicli
che preveda metodologie di lavoro e produttivi delle varie aziende (prodot-
LEGNA DA LAVORO RESIDUI MINUTI E PERDITE
meccanizzazione idonee, il quantita- 50% 20%
ti secondari e calore di processo), in
tivo di legna per energia potrebbe in- parte indirizzato verso altri segmenti
crementare sensibilmente come da RAMI E CIMALI di mercato come materie prime se-
schema 2. 30% conde (mangimistica per la zootec-
Per contro, le fustaie sono formazioni nia, ammendanti per il suolo, fibre per
forestali dalle quali si ricava legname DISPONIBILITÀ DI BIOMASSE FORESTALI pannelli truciolari o MDF, ecc.) e in
di maggior pregio comunemente uti- TIPOLOGIA BOSCO BIOMASSA QUANTITÀ parte smaltito come rifiuto. Tali resi-
lizzato dall’industria del legno e della (kt/anno s.s.) dui, pur avendo una loro destinazio-
pasta da cellulosa. ne, meritano comunque di essere
Dai tagli nelle fustaie si possono ri- FUSTAIE Rami, cimali e considerati, in quanto svariati posso-
trarre le masse legnose e valorizzare (latifoglie, conifere) residui minuti 1.800 no essere i motivi di mercato tali da
la parte di biomasse, costituita per il CEDUI Intera spostare queste disponibilità verso la
30% da rami e cimali, per un uso ener- (semplici, composti) pianta 4.700 produzione di energia. Negli ultimi an-
getico (schema 3). TOTALE 6.500 ni, in particolare nelle regioni del Nord
Sulla base di queste considerazioni si è
calcolato che la quantità di materiale RESIDUI DELL’AGROINDUSTRIA E DELL’INDUSTRIA DEL LEGNO
destinabile ad impieghi energetici, sen- SETTORI TIPOLOGIA SCARTO QUANTITÀ
za diminuire la consistenza dei boschi, (kt/anno s.s.)
ammonterebbe annualmente a circa AGROINDUSTRIA
13 milioni di tonnellate di legno tal qua- ZUCCHERIFICI melasso, polpe secche, melme 1.570
le, ovvero circa 6,5 milioni di tonnellate POMODORO bucce e semi 135
espresse in sostanza secca. AGRUMI pastazzo 210
Attualmente la legna da ardere pro- FRUTTA FRESCA noccioli 35
dotta a livello nazionale si attesta in- FRUTTA SECCA bucce 135
torno a 2,2 Mt/anno in sostanza sec- MOLITORIA cruscami 185
ca (4,5 milioni di tonnellate annue tal PASTIFICAZIONE rotture 60
quale) ed è assorbita pressoché inte- RISIERA lolla, pula, farinaccio, rotture 520
ramente da un mercato consolidato di OLIO sanse vergini, sanse esauste 750
piccoli utenti che l’impiegano per atti- VINO vinacce vergini, vinacce esauste, raspi 300
vità commerciali (pizzerie, forni a le- TOTALE sanse, vinacce, bucce, ecc. 3.900
gna, ecc.) o, in scala maggiore, per il INDUSTRIA DEL LEGNO
riscaldamento individuale. Per arriva- I LAVORAZIONE LEGNO cortecce, refili, ecc. 2.500
re ai 6,5 Mt/anno calcolati a partire II LAVORAZIONE LEGNO segatura, trucioli, ecc. 1.700
dalla produzione odierna, si avrebbe CARTIERE polpa-carta, pulper 300
un importante incremento di risorse TOTALE segatura, trucioli, refili, ecc. 4.500
(4,3 Mt/anno in s.s.) da destinare al- TOTALE COMPLESSIVO 8.400

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Italia, il forte sviluppo delle centrali di re la totalità dei rifiuti nazionali. coltivazioni). La massima produzione
teleriscaldamento a biomasse, ha vegetale sostenibile (lignocellulosi-
creato una forte concorrenza con i I REFLUI ZOOTECNICI che, oleaginose, zuccherine, ecc.) è
produttori di pannelli per l’approvvi- Rappresentano una buona fonte di stimabile in circa 16.000.000 t/anno
gionamento dei residui delle seghe- substrati per la digestione anaerobica (tal quali), equivalenti a 5 Mtep/anno
rie. Tale aspetto è stato ulteriormente con produzione di biogas, un combu- di energia primaria.
acuito dalla recente crisi economica stibile intermedio adatto per produrre
che ha ridotto l’attività delle imprese energia termica e/o elettrica che do- 2.1.2) RACCOLTA E
di prima e seconda trasformazione vrebbe avere una maggiore conside- CONFERIMENTO DELLA BIOMASSA
del legno. Inoltre, l’incremento della razione da parte degli operatori pub- Oggi l’organizzazione di cantieri di
richiesta di scarti agroindustriali per blici e privati. In Italia dagli allevamen- raccolta, condizionamento e traspor-
la produzione di biogas, legata anche ti zootecnici vengono prodotti an- to delle biomasse agroforestali può
alla facilità di approvvigionamento dai nualmente circa 300 milioni di ton- contare su tecniche ampiamente spe-
centri di produzione, ha fatto si che nellate di reflui che solo per una pic- rimentate per ottimizzare, nei conte-
ciò che qualche anno fa veniva conse- cola parte sono destinati alla dige- sti più vari, l’efficienza e la sicurezza
gnato gratuitamente, oggi arriva a co- stione anaerobica. di macchine operatrici altamente sofi-
stare fino a 10-15 Euro/t. Fatta salva la quota limitata che può sticate. Per il conseguimento degli
Secondo recenti stime di ITABIA, la di- andare allo spandimento in campo, odierni livelli di efficienza è stato de-
sponibilità globale dei residui indu- non esistono quindi utilizzi alternativi terminante l’impegno congiunto di
striali, espressa in termini di sostan- che entrino in competizione con il lo- Istituti di ricerca (CNR-IVALSA, CRA-
za secca, ammonta a circa 8,4 Mt/an- ro impiego a scopi energetici. In Ger- ISMA) e Associazioni Nazionali nel
no di cui 3,9 Mt dall’agroindustria e a mania e Olanda, dove il settore è mol- settore della meccanizzazione agro-
4,5 Mt/anno dall’industria del legno. to sviluppato, esiste una borsa dei li- forestale (UNACOMA, ENAMA, UNIMA).
quami ove lo scambio ha registrato Nonostante ciò, per l’approvvigiona-
BIOMASSE DI ORIGINE URBANA quote che variano da 1,5 Euro/t entro mento degli impianti alimentati a bio-
I rifiuti urbani, come quelli industriali, 5 km di distanza dal digestore, fino a masse, permangono delle difficoltà
sono sempre più sottoposti a proces- 5 Euro/t oltre i 5 km. Sulla base dei dovute alla forte dispersione sul terri-
si per il recupero della frazione ricicla- quantitativi di reflui disponibili a livel- torio di tali risorse, particolarmente
bile, per cui c’è molta incertezza sulla lo nazionale, si è stimato un potenzia- accentuate nel caso che si abbia a che
percentuale di tali materiali che può le energetico pari a circa 10-12 Mtep fare con biomasse legnose o residui
essere utilizzata per produrre energia in termini di energia primaria. lignocellulosici. In Italia si registra in-
nei prossimi anni. Attualmente solo fatti una scarsa capacità nell’organiz-
l’8%-10% dell’intera massa di rifiuto è LE COLTIVAZIONI DEDICATE zare consorzi o associazioni d’impre-
usata come combustibile, secondo Devono competere con l’uso del terri- sa tra produttori agricoli, imprese in-
quanto previsto dal Dl 152/06. Infatti: torio per scopi alimentari o industriali dustriali e società di servizi per la rac-
> Dalla raccolta differenziata deriva- e quindi sono oggi limitate a poche mi- colta e fornitura di tali materiali all’im-
no quasi 0,9 Mt/anno di biomassa tal gliaia di ettari di girasole soia e colza pianto di conversione energetica. Per
quale, pari a circa 100.000 t/anno di per biodiesel e a poche migliaia di et- una breve descrizione di come si arti-
sostanza secca. tari di pioppi a rapida crescita (Short cola la filiera di approvvigionamento
> Dalla manutenzione del verde pub- Rotation Forest, SRF) nel Nord Italia. nei suoi aspetti tecnici ed economici,
blico derivano oltre 0,9 Mt/anno di L’analisi del territorio porta a stimare si rimanda all’Addendum A2.3.
biomassa tal quale, pari a circa la possibilità di utilizzare circa Di contro per alcuni settori, come ad
380.000 t/anno di sostanza secca. 500.000-600.000 ha di terreno arabi- esempio quello dei reflui e dei residui
La FORSU ottenibile dagli impianti di le per colture energetiche da destina- organici, il problema del reperimento si
trattamento dei rifiuti esistenti o in re a biodiesel e bioetanolo di prima ge- semplifica; non è infatti difficile appron-
costruzione ammonta a circa 2 nerazione, e circa 1.000.000 ha di ter- tare, in un corto raggio, una rete di con-
Mt/anno di tal quale, pari a circa ritori marginali per colture energetiche vogliamento del refluo all’impianto di
400.000 t/anno di sostanza secca; a basso input colturale, adatte per pro- trasformazione, o predisporre la raccol-
tale valore potrebbe in prospettiva durre sia biomassa lignocellulosica, ta dei residui organici anche su un lun-
anche quadruplicare se dovessero sia biocarburanti (in Addendum A2.2 go raggio, cosa dovuta anche dall’esi-
realizzarsi impianti in grado di tratta- sono riportate le rese per ha di alcune genza del loro smaltimento.

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Efficienze
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Tenendo conto di questi aspetti ridutti- cerca (biocarburanti di seconda gene- giungimento degli ambiziosi obiettivi
vi, che dovranno peraltro essere in par- razione). ITABIA ha infatti stimato che posti dall’EU, e verso i “macroscopici”
te superati nel percorso verso il 2020, la con i biocarburanti di prima generazio- sviluppi previsti per la bioenergia.
disponibilità effettiva di biomassa è sti- ne (se prodotti da colture nazionali) ri- Le stesse proiezioni danno già oggi
mabile intorno all’80% di quella poten- spettando i nuovi criteri proposti dalla un’idea chiara sul fatto che un ruolo
ziale (vista nel precedente punto Direttiva, si potrebbe al massimo rag- predominante sarà assunto dai bio-
2.1.1), e quindi pari a 19 -24 Mtep/an- giungere una produzione di 2 Mtep, combustibili solidi e non solo per la
no, in termini di energia primaria. contro una domanda che nel 2020 sarà produzione di energia termica (legna
(realisticamente) superiore alle 5 da ardere, cippato di legno e pellets) e
2.1.3) LA DISPONIBILITÀ FINALE Mtep, necessarie per raggiungere la di energia elettrica/cogenerazione
DI BIOCOMBUSTIBILI quota di incorporazione del 10% di bio- (cippato di legno), ma anche per la
“SOSTENIBILI” AL 2020 carburanti nei consumi di carburanti produzione di biocarburanti di secon-
Tali quantitativi possono fornire alla fossili. da generazione.
bioenergia un ruolo d’importanza pri- Il settore dei biocombustili solidi, li- Definizioni, caratteristiche merceolo-
maria per il rispetto del target naziona- quidi e gassosi, destinati a produzione giche e specifiche tecniche dei bio-
le, che al 2020 prevede il 17% di quota di energia termica e/o elettrica, è meno combustibili solidi sono maggiormen-
“rinnovabile” su un consumo finale lor- critico in quanto non è assoggettato al te dettagliate in Addendum A2.4.
do che ammonta oggi a circa 150 rispetto degli stessi severi criteri di so-
Mtep/anno. Se tale consumo dovesse stenibilità. Occorre comunque ottimiz- 2.2) RISORSE TECNOLOGICHE
rimanere costante, in virtù delle misure zare i sistemi di conferimento della ED EFFICIENZE D’USO
per il risparmio e l’efficienza energetica biomassa e di efficienza della conver- ggi, a livello nazionale, è dispo-
previste dalla Proposta di Direttiva EU
2008, la quota utile da FER dovrà copri-
re, al 2020, circa 26 Mtep/anno di con-
sione energetica limitando il raggio del
bacino di approvvigionamento (meno
emissioni per il trasporto) e facendo ri-
O nibile una vasta gamma di tec-
nologie mature tecnicamente
ed economicamente, per la conver-
sumi finali lordi nei settori elettrico, ter- corso a tecnologie ad alto rendimento sione energetica delle biomasse. Tra
mico e dell’autotrazione. In considera- (cogenerazione). Si fa presente che queste alcune consentono la produ-
zione della situazione attuale e delle oggi una quota rilevante dell’energia zione di energia termica ed elettrica
proiezioni di sviluppo per le altre fonti primaria contenuta nelle biomasse li- isolatamente o in co- e trigenerazio-
rinnovabili, il contributo della bioener- gnocellolosiche destinate ad uso ter- ne, altre la produzione di vettori ener-
gia potrà essere di circa 16-18 Mtep/an- mico domestico viene dissipata per getici intermedi destinati prevalente-
no ottenibili da biomasse disponibili in l’impiego di tecnologie obsolete e a mente all’autotrazione. Per gli stessi
ambito nazionale. basso rendimento (30%-35%). La loro usi finali, sono in fase di avanzata
Se sulla base della disponibilità di sostituzione con apparecchiature ad messa a punto tecnologie innovative.
materia prima si potrebbe arrivare a alta efficienza (70%-80%) potrebbe Qui di seguito viene fatto un breve
soddisfare la quota di bioenergia ne- rendere disponibili nel 2020 ulteriori ri- cenno delle tecnologie di conversione
cessaria per il target al 2020, è comun- sorse di bioenergia primaria stimabili in uso in Italia, rimandandone a testi
que necessario rispettare i criteri di so- in 2 Mtep. Tali risorse potrebbero esse- specialistici la descrizione dettaglia-
stenibilità di produzione finale dei bio- re indirizzate alla produzione di biocar- ta. In ogni caso, anche per valutare
combustibili contenuti nella proposta buranti di seconda generazione, qualo- l’efficienza d’uso, occorre sempre ri-
di Direttiva sulle FER. ra questa tecnologia raggiungesse en- ferirsi alle filiere complete più che al-
Sotto questo punto di vista il settore tro il 2020 una solida maturità tecnica, le singole tecnologie. Le tipologie di
che presenta maggiori criticità è quello sostenibile ed economica. biomasse e i relativi processi di con-
dei biocarburanti per autotrazione, da Inoltre, soprattutto per gli impianti di versione energetica sono schematiz-
cui è atteso il contributo principale per grossa taglia, è importante poter fare zati nella tabella che segue a pag. 44.
la sostituzione del 10% dei carburanti affidamento su un biocombustibile di Questo quadro non esclude che, so-
fossili al 2020. Il Position Paper (Capito- qualità. Appare quindi chiara l’impor- prattutto in prospettiva, non sia con-
lo 1) prevede l’impiego di un quantitati- tanza di definire degli standard per tali veniente per esempio produrre bioe-
vo di biocarburanti pari a 4,2 Mtep, rea- biocombustibili (vedi Capitolo 4), onde tanolo dalla degradazione batterica
lizzabile solo attraverso l’importazione evitare incerte interpretazioni della degli zuccheri contenuti in forma di
di materia prima nonché incentivi e im- normativa in vigore e per non creare cellulosa ed emicellulosa nella bio-
portanti interventi a sostegno della ri- “turbative amministrative” verso il rag- massa legnosa, oppure (come già av-

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TIPOLOGIE DI BIOMASSE E LORO CONVERSIONE ENERGETICA > trigenerazione


da biocombustibili solidi;
TIPI DI BIOMASSE PROCESSO PRODOTTO UTILIZZO > trigenerazione
DI CONVERSIONE da biocombustibili liquidi
Materiali legnosi Utenze
e gassosi.
e frazione secca dei Combustione calore Termiche Le filiere industriali si basano invece
rifiuti solidi urbani sulla stretta relazione tra il settore
H2O<35% Utenze agricolo/forestale e quello industriale
C/N>30 Elettriche e necessitano di un elevato livello or-
Liquami Utenze ganizzativo dal quale non può pre-
e frazione umida dei Digestione biogas Termiche scindere un forte coinvolgimento del-
rifiuti solidi urbani anaerobica 60% metano le amministrazioni. Spesso accade
H2O>35% Utenze che tali filiere, fortemente volute sia a
20<C/N <30 Elettriche livello politico sia dagli stakeholders
Materiali zuccherini del settore, stentino a decollare per
amidacei e cellulosici Fermentazione bioetanolo Motori l’assenza, fino ad oggi riscontrata, di
rifiuti solidi urbani degli zuccheri e derivati a benzina una concreta programmazione ener-
15<H2O<90% in alcool etilico getica nazionale di ampio respiro. Per
C/N qualunque queste filiere difficilmente si possono
Piante oleaginose Esterificazione biolio Motori immaginare scenari di crescita e svi-
H2O>35% degli oli diesel luppo prescindendo da importanti e
C/N qualunque affidabili aiuti finanziari almeno nella
fase di avvio. Un esempio emblemati-
viene) generare elettricità dalla com- mate sono quelle incentrate sulla pro- co della situazione attuale è quello ri-
bustione di oli vegetali, ecc.. duzione a piccola media scala di energia feribile al quantitativo di biodiesel
L’attivazione di qualsiasi tipo di filiera elettrica, termica o di biocombustibili da esente da accisa il cui contingente va-
per la produzione di energia da biomas- parte dell’impresa agricola. Si verifica in ria di anno in anno in base alla legge
se necessita di un approfondito studio tal modo un passo oltre le tradizionali finanziaria, bloccando di fatto l’impe-
del contesto territoriale ove si intende produzioni agro-forestali, sviluppando gno industriale verso la produzione di
operare. Saranno gli aspetti di sistema l’azienda agroenergetica in grado di for- un biocarburante che tecnicamente è
a determinare le scelte idonee per una nire il servizio calore, produrre in proprio ampiamente maturo per il mercato.
corretta articolazione ed integrazione energia elettrica, ecc.. Sulla scia del con- Ad oggi, nonostante le forti difficoltà
dell’intero processo produttivo, che va creto interesse riscontrato, hanno rag- menzionate, le filiere agro-industriali
dalla fase di approvvigionamento della giunto una notevole maturità di merca- di maggior interesse in Italia sono
biomassa (coltivazione e/o raccolta, to le seguenti tecnologie: quelle orientate alla:
trasporto, stoccaggio), della trasforma- > piccole caldaie per riscaldamento > produzione di energia elettrica da
zione (cippato, pellet, oli vegetali, bio- domestico da biocombustibili solidi; biocombustibili solidi e liquidi su
diesel, bioetanolo, biogas, ecc.) fino al- > teleriscaldamento scala industriale;
la conversione energetica (calore, elet- da biocombustibili solidi; > produzione di biodiesel;
tricità, autotrazione, ecc.). > energia elettrica > produzione di bioetanolo.
Un criterio distintivo delle filiere da biocombustibili solidi; In un prossimo futuro sarà possibile
bioenergetiche è quello riferibile al lo- > energia elettrica parlare di biocombustibili di seconda
ro grado di complessità. Vengono così da biocombustibili liquidi e terza generazione tra cui:
definite le così dette “filiere aziendali” e gassosi; > etanolo da
e “filiere industriali”. > energia elettrica lignocellulosiche;
Le filiere aziendali sono quelle svilup- e cogenerazione > idrogeno da biomasse;
pabili in ambito agro-forestale, a livello da biocombustibili solidi; > BTL (Biomass to Liquid);
aziendale o di piccolo distretto. Allo sta- > energia elettrica > BTG (Biomass to Gas).
to attuale, per via di una maggiore faci- e cogenerazione Una valutazione delle filiere dal punto
lità di realizzazione legata anche ad in- da biocombustibili liquidi di vista della loro efficienza d’uso por-
vestimenti meno onerosi, le più affer- e gassosi; ta alle considerazioni che seguono.

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2.2.1) FILIERA TERMICA per la larga distribuzione degli im- RISCALDAMENTO


È la più diffusa e nella maggioranza pianti sul territorio nazionale, ma an- Caldaie a biomassa ad alimentazione
dei casi rientra tra le filiere “aziendali”. che per il loro livello di evoluzione in manuale per riscaldamento domesti-
Principalmente legata ai biocombusti- termini di rese e affidabilità. Appare co (fino a 100 kW).
bili solidi (legna da ardere, residui di evidente che la categoria delle piccole Per le piccole caldaie a biomassa è pos-
potatura, cippato di legno, pellet), ve- utenze, pur essendo molto significati- sibile oggi l’installazione di apparec-
de anche un uso marginale dei bio- va da un punto di vista quantitativo, chiature garantite dal costruttore per
combustibili gassosi (biogas) e dei mostra mediamente rendimenti ter- un valore di efficienza (rendimento
biocombustibili liquidi (oli vegetali). mici relativamente bassi (30-35%). termico) nominale fino al 90%.
Biogas e oli vegetali sono oggi infatti Tali valori contrastano con l’elevato Il rendimento energetico effettivo (me-
più vocati (per la loro “molteplicità” di sviluppo tecnologico delle moderne dio annuo) dipende invece da numero-
opzioni energetiche) ad uno sviluppo caldaie a fiamma inversa, cippato e si fattori, legati al corretto dimensiona-
nel settore della generazione combi- pellet che presentano rendimenti ele- mento della caldaia e alle condizioni in
nata di energia (cogenerazione) e nel vatissimi (fino al 90%). cui viene realmente esercìta.
settore dell’energia meccanica (auto- Ciò nonostante, in Italia le apparec- Il rendimento energetico effettivo si
trazione). Si può semplificare il con- chiature a scarsa efficienza o addirit- discosta da quello nominale se la cal-
cetto dicendo che il “valore aggiunto” tura obsolete (vecchie stufe, camini, daia funziona per lunghi periodi ad
acquisito nei processi per convertire cucine economiche, ecc.) risultano una potenza sensibilmente inferiore
la biomassa d’origine in biogas o in olio essere circa 6 milioni, con una poten- a quella nominale o se viene alimen-
vegetale li qualifica per impieghi più za totale installata di circa 30.000 tata da combustibile disomogeneo
nobili, quali la produzione di energia MW termici (Fonte: ITABIA, Progetto e/o con un’umidità relativa superiore
elettrica e/o meccanica, suggerendo Europeo K4 RES -Heat). al 50%. È opportuno verificare che il
di non “bruciare” tale valore aggiunto L’installazione di moderne caldaie a bio- rendimento effettivo (medio annuo)
per la sola produzione di calore. Per massa dovrebbe essere fortemente non sia inferiore al 60-70%.
questo motivo non verranno qui trat- promossa anche attraverso incentivi Caldaie a biomassa ad alimentazione
tate le filiere di produzione di energia sulla rottamazione delle esistenti vec- automatica per riscaldamento dome-
termica da biogas e oli vegetali, anche chie apparecchiature a legna, che rap- stico/teleriscaldamento/usi produtti-
se in alcuni casi specifici l’impiego ter- presentano oggi la maggior parte del vi (fino a svariati MW).
mico è giustificato economicamente, contributo di bioenergia primaria (circa Per impianti ad alimentazione auto-
come ad esempio per gli impianti a 4 Mtep) sul totale consumo di energia matica è possibile oggi installare cal-
biogas annessi a caseifici. primaria in Italia (circa 200 Mtep). daie garantite dal costruttore per un
Nonostante lo sviluppo di apparec- Gli impianti di teleriscaldamento a bio- valore di rendimento nominale non
chiature termiche a legna e pellets, è masse, invece, sono pressoché tutti inferiore all’ 85%-90%.
oggi di fondamentale importanza in- caratterizzati da sistemi altamente Le caldaie di potenza maggiore di 100
sistere sul tema della loro efficienza. tecnologici e innovativi tali da con- kWt sono in genere alimentate auto-
La biomassa legnosa è una risorsa sentire elevate rese energetiche e maticamente da cippato di legno. Per
energetica che, non essendo illimita- consistenti risparmi economici sia caldaie di questa fascia di potenza il
ta, deve essere utilizzata al meglio; per il costo della materia prima utiliz- rendimento effettivo (medio annuo)
inoltre si è visto che il suo costo è in zata sia per la gestione e manutenzio- non dovrebbe essere inferiore al
qualche modo legato anche al prezzo ne dell’impianto. 80%-85%.
delle fonti fossili. Un suo utilizzo “eco- Al momento per gli impianti di teleri- Nel caso di teleriscaldamento, in consi-
nomico” richiede pertanto applicazio- scaldamento si registra una forte derazione delle naturali perdite termi-
ni basate sulla massima efficienza di concentrazione nelle regioni del Nord, che dalla rete di distribuzione del calo-
“filiera”, dalle fasi di coltivazione, rac- ma da qualche anno a questa parte re, si deve verificare che il rendimento
colta e trasporto della biomassa all’u- l’interesse si sta estendendo, lungo la effettivo complessivo (caldaia+rete)
so finale (rendimento degli impianti, dorsale appenninica, verso il Mezzo- non sia inferiore al 75%-80%.
gestione delle utenze). giorno d’Italia.
Per quanto riguarda le efficienze d’u- Per quello che riguarda l’efficienza RISCALDAMENTO
so, il settore termico (impianti dome- delle specifiche tecnologie della filie- E RAFFRESCAMENTO
stici, industriali e di teleriscaldamen- ra termica, si possono fare le conside- Caldaie a biomassa ad alimentazione
to) è quello più eterogeneo non solo razioni che seguono. manuale o automatica e macchina ad

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assorbimento per riscaldamen- erogata dalla macchina e quella termi- vrebbe comunque essere perseguito
to/raffrescamento domestico (da 35 ca fornitale quantifica le sue prestazio- con decisione, per aumentare la quo-
kW fino a svariati MW). ni: tale valore di efficienza, denomina- ta di energia finale utile (elettrica +
Un impianto di produzione di energia to COP (Coefficient of Performance) è termica) e quindi il rendimento globa-
termica e frigorifera da biocombusti- normalmente pari a 0,7 ed indica che le della conversione: ciò per rispetta-
bili solidi si compone di due principali per produrre 1 kWh frigorifero saranno re il principio che la biomassa non è
componenti: necessari 1,43 kWh termici. una risorsa infinita e che pertanto va
> Caldaia per la produzione di utilizzata con la migliore efficienza
acqua calda. 2.2.2) FILIERA DELL’ENERGIA possibile.
> Macchina frigorifera ad ELETTRICA, COGENERAZIONE Per quello che riguarda l’analisi delle
assorbimento a bromuro di litio. E TRIGENERAZIONE specifiche risorse tecnologiche della
La stessa caldaia a biomassa progetta- Mentre le filiere termiche sono pratica- filiera elettrica/cogenerativa, relativa-
ta per il riscaldamento invernale sarà mente tutte di carattere “aziendale”, mente ai diversi processi di conver-
accesa d'estate per alimentare la mac- quelle elettriche o di cogenenerazione sione, si possono fare le seguenti
china frigorifera ad assorbimento. mantengono le loro caratteristiche di considerazioni.
Il motivo per cui si citano macchine filiera “aziendale” solo per i piccoli im-
a bromuro di litio (e non ad ammonia- pianti (potenza elettrica <1 MW); im- ENERGIA ELETTRICA
ca) risiede nel fatto che il ciclo di pro- pianti di maggiore potenza rientrano Si considerano le filiere per la produ-
cesso non richiede temperature ele- nelle filiere industriali. Anche per la zione di energia elettrica da: biocom-
vate (caldaie a vapore o a olio diater- produzione di energia elettrica è di fon- bustibili solidi, liquidi e gassosi.
mico) ma può essere alimentato da damentale importanza insistere sul te-
normali caldaie ad acqua calda. ma dell’efficienza dei processi di con- Generazione elettrica
La temperatura dell’acqua calda ri- versione e della relativa “filiera”. Nel- da biocombustibili solidi
chiesta dal ciclo ad assorbimento è in- l’ottica di un utilizzo ottimale della bio- La produzione di energia elettrica da
fatti compresa tra 75°C e 95°C. massa, per ragioni di carattere am- biocombustibili solidi si basa su due
L’acqua refrigerata prodotta esce dal- bientale ed economico, è preferibile la tecnologie ormai consolidate:
l’evaporatore a 7°C, temperatura par- produzione congiunta di elettricità e > Caldaia per la produzione di vapore.
ticolarmente idonea quindi ai proces- calore, anche in relazione agli elevati > Turbina abbinata ad alternatore.
si di condizionamento dell’aria. costi iniziali di investimento. La produzione di vapore avviene at-
Il range dimensionale delle macchine Per quanto riguarda la filiera elettri- traverso due principali processi di
frigorifere ad assorbimento a bromuro ca, i grandi impianti (>3 MWe), nati conversione, a seconda della dimen-
di litio disponibili sul mercato parte da quasi tutti in seguito al provvedimen- sione degli impianti.
una taglia minima di 20 kW frigoriferi to CIP 6/92, privilegiavano la produ- »Piccoli impianti (< 1 MWe): caldaia a
ed arriva intorno ai 200 kW (per taglie zione elettrica, presentando un rendi- olio diatermico con ciclo ORC (Organic
superiori si installano normalmente mento finale di conversione dell’ener- Rankine Cycle).
più macchine in parallelo alimentate gia primaria non superiore al 20-25%, Per impianti di produzione di energia
da una unica caldaia a biomassa). utilizzando tecnologie basate sul ci- elettrica di piccole/medie dimensioni,
Il loro corretto funzionamento richie- clo Rankine (vapore acqueo). Il con- la tecnologia oggi più referenziata è
de l'accoppiamento con una caldaia a sumo di biomassa (umidità relativa quella proposta dalla Turboden (so-
biomassa di potenza termica 1,6 vol- 35-45%) specifico medio di questi im- cietà italiana), che abbina una caldaia
te maggiore. L’efficienza effettiva glo- pianti può essere assunto intorno a ad olio diatermico ad un turbogenera-
bale del sistema riscaldamento/raf- 1,3-1,5 t/MWhe prodotto. tore a fluido organico.
frescamento dipende dalle ore di fun- Con il graduale esaurimento del CIP6 e Sul mercato sono disponibili gamme
zionamento estivo in rapporto a quel- con l’avvento dei Certificati Verdi è di- di potenza tra 200 kWe e 2.000 kWe.
lo invernale: a parità di ore di funzio- minuita la “corsa” verso l’esclusiva Nel processo ORC il turbogeneratore
namento l’efficienza effettiva globale produzione elettrica, ed una maggio- sfrutta l'olio diatermico caldo per pre-
annua è circa il 15% in meno di quella re sensibilizzazione verso la cogene- riscaldare e vaporizzare un opportu-
della sola caldaia, a causa della dissi- razione sta prendendo piede, anche no fluido organico che muove la turbi-
pazione termica alla torre di raffred- per migliorare il risultato economico na, la quale è accoppiata all’alternato-
damento della macchina frigorifera. delle iniziative. re elettrico.
Il rapporto tra la potenza frigorifera Il ricorso alla cogenerazione do- L’efficienza elettrica di queste unità

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varia dal 15% al 18%, secondo le di- fluido presenta una più alta affidabilità pianti, è di grande interesse e i suoi
mensioni. In mancanza dell’assetto d’esercizio contro una minore efficien- elementi principali sono:
cogenerativo, la loro realizzazione è za di combustione e controllo delle • le attività produttive sia di campo
giustificata economicamente e ter- emissioni (NOx, CO, ecc.). che di centro aziendale;
modinamicamente solo in aree de- Questi impianti, per gli elevati costi • la vicinanza della rete elettrica e/o la
centrate, dotate di una ampia disponi- d’investimento e i grandi quantitativi presenza di utenze dal fabbisogno si-
bilità di biomasse e comunque in di biomassa necessaria (operano a ci- gnificativo per sviluppare l’autosuffi-
prossimità della rete elettrica nazio- clo continuo tutto l’anno), richiedono cienza energetica e razionalizzarne
nale. Per un ritorno economico di que- il massimo rendimento elettrico net- approvvigionamento e gestione;
sti impianti, visto l’elevato costo d’in- to. Tenendo conto che il combustibile • la disponibilità di terreno destinato
vestimento attuale, è fondamentale non è mai completamente omogeneo, o destinabile nel breve termine alla
poter fare affidamento sugli incentivi devono essere scelte soluzioni di pro- produzione di colture dedicate.
pubblici per kWhe prodotto (CV o tarif- cesso equilibrate (es. vapore a 450° C Ciò che interessa è l’ottenimento di
fa omnicomprensiva). e 50 bar), che consentano l’esercizio energia elettrica da biocombustibili
Esistono anche altre risorse tecnolo- dell’impianto anche per 8.000 ore/an- autoprodotti, per sviluppare forme di
giche, ma ancora in fase di sviluppo, no ad un rendimento elettrico del reddito integrative in quei periodi
per piccolissimi impianti di produzio- 25%, permettendo l’impiego di bio- (stagioni fredde) in cui l’attività di
ne elettrica (< 200 kWe): si basano masse più critiche rispetto al cippato campo è ridotta.
essenzialmente sui motori Stirling e (es. sanse di oliva, farine di vinaccioli, Dal punto di vista dell’efficienza, queste
sulla gassificazione dei biocombusti- lolla di riso, ecc.) senza rischi per il filiere presentano un rendimento elet-
bili solidi con la combustione del gas funzionamento. Scelte di parametri di trico nettamente più elevato rispetto
in microturbine. processo più spinti (es. vapore a 520° alle filiere da biocombustibili solidi.
»Medi e grandi impianti (> 1 MWe): C e 90 bar) comportano rendimenti Per le varie fasce dimensionali può
Caldaia a ciclo vapore acqueo. più elevati (fino al 30%) ma anche essere infatti così delineato:
Le risorse tecnologiche relative agli im- maggiori rischi di fermate per inter- Da 50 kWe a 350 kWe 32%
pianti termoelettrici medi e grandi sono venti di manutenzione dovuti a corro- Da 350 kWe a 1 MWe 36%
ormai consolidate da lunga esperienza. sioni e sporcamenti eccessivi. Da 1 Mwe a 10 MWe 40%
Questo processo, infatti, è stato ed è >10 MWe 45%
impiegato in tutte le grandi Centrali (da Generazione elettrica Dal punto di vista economico, oltre al
1 MWe fino a 40 MWe), dove quasi mai da biocombustibili liquidi e gassosi più alto rendimento elettrico, la conve-
è prevista la contemporanea applica- Un impianto di produzione di energia nienza risiede nel costo di investimen-
zione della cogenerazione, anche per la elettrica a biocombustibili liquidi (oli to unitario di impianto (per kWe di po-
mancanza di utenze termiche tali da vegetali) o gassosi (biogas) si com- tenza installata) decisamente più bas-
impiegare e valorizzare le notevoli pone di: so, anche se nel caso degli oli vegetali
quantità di calore che residuano dal > Motore a combustione interna. il costo del biocombustibile per l’ali-
processo di produzione elettrica. > Alternatore. mentazione del motore è circa tre volte
L’efficienza elettrica del ciclo è molto Le taglie disponibili sul mercato van- più alto (in termini di contenuto ener-
più elevata rispetto a quella degli im- no da 50 kWe a circa 20 MWe. Le po- getico primario) del costo dei biocom-
pianti a ORC ed inoltre le maggiori di- tenze elettriche minori solitamente bustibili solidi (cippato di legno).
mensioni permettono notevoli econo- lavorano ad alta velocità (1.500 gi-
mie di scala sui costi unitari di inve- ri/min) mentre con potenze superiori COGENERAZIONE
stimento. si passa a medie-basse velocità. I fu- La delibera AEEG 42/02 e il Dlgs
La redditività economica dipende co- mi sono caratterizzati da elevati con- 20/2007, hanno fissato i parametri
munque strettamente dal costo del tenuti di NOx e CO che nel caso di mo- per la definizione di impianto “coge-
biocombustibile (non sempre è pos- tori di taglia <1 MWt (350 kWe) non nerativo” da combustibili fossili.
sibile l’approvvigionamento da fonti sono ritenute significative dalla nor- Questi sono:
locali) e dagli incentivi nazionali. mativa vigente, ma nel caso di taglie > Il Limite Termico (LT), dato dal rappor-
La tecnologia di combustione oggi superiori necessitano di adeguati im- to dell’energia termica utile prodotta ri-
maggiormente impiegata nei generato- pianti di trattamento per rientrare nei spetto alla somma di produzione utile
ri di vapore acqueo (caldaie) è la griglia limiti imposti (DLgs. 152/2006). elettrica e termica. Questo indica la
mobile, che rispetto alle caldaie a letto La filiera, nel caso di piccoli e medi im- quota di energia termica utile prodotta

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> Circuito termico per il recupero del


ESEMPIO 1: IMPIANTO CON TURBOGENERATORE A CICLO ORC DA 5 MWT calore di condensazione alla turbina.
ENERGIA PRIMARIA (20% RENDIMENTO ELETTRICO) L’impianto si compone dunque degli
CARATTERISTICHE: stessi elementi necessari per la sola
1 MWe potenza disponibile per immissione in Rete. produzione di energia elettrica, con
3 MWt potenza disponibile per utenze termiche. l’aggiunta del circuito di recupero ter-
1 MW (perdite e consumi). mico del calore che costituisce, in
Produzione elettrica in Rete con funzionamento annuo di 7.500 ore : 7.500 pratica, una seconda caldaia.
MWhe. Di seguito analizziamo i valori di LT ed
Produzione termica potenziale con funzionamento annuo di 7.500 ore: IRE per un impianto di cogenerazione,
22.500 MWht. ponendo che la sezione di produzione
Ipotesi di produzione annua effettiva di energia termica utile per 1.100 ore: elettrica funzioni a ciclo continuo per
3.300 MWht tutto l’anno (vedi esempio 1).
LT = 3.300/(7.500 + 3.300)=30,5% IRE = 10% L’efficienza globale della cogenerazio-
Si può dunque vedere che già uno sfruttamento termico limitato a 1.100 ne a ciclo ORC è dunque strettamente
ore/anno dipendente dal numero di ore annue
porta ad un valore di LT > 30%. di utilizzo dell’energia termica utile, e
Sfruttando invece tutta l’energia termica potenziale si arriverebbe ad un LT può variare da un minimo del 30% ad
pari al 70%, e ad un IRE pari al 43%, che rappresentano i valori massimi dei due un massimo del 70%.
parametri ottenibili con ciclo ORC.
Cogenerazione
da biocombustibili liquidi e gassosi
sul totale utile (elettrica + termica). nomici connessi alla cogenerazione. Un impianto di produzione di energia
> L’Indice di Risparmio Energetico Cogenerazione elettrica a biocombustibili liquidi (oli
(IRE), dato dal rapporto tra l’energia da biocombustibili solidi vegetali) e/o gassosi (biogas) si com-
primaria totale consumata e la som- Un impianto di produzione di energia pone principalmente di:
ma delle specifiche energie primarie elettrica e termica da biocombustibili > Motore a combustione interna.
relative alla produzione utile elettrica solidi si articola in tre componenti > Alternatore.
e termica. L’IRE indica la percentuale principali: > Circuito termico per il recupero del
di risparmio energetico che si ha co- > Caldaia per la produzione di vapore. calore dai gas di scarico e dall’acqua
generando, con un unico processo, le > Turbina abbinata ad alternatore. di raffreddamento.
stesse quantità di energia elettrica e
termica altrimenti prodotte con due ESEMPIO: IMPIANTO CON GENERATORE CICLO DIESEL DA 5 MWT
processi separati. ENERGIA PRIMARIA (40% RENDIMENTO ELETTRICO)
Tali normative prevedono che un CARATTERISTICHE:
nuovo impianto di produzione ter- 2 MWe potenza disponibile per immissione in Rete.
moelettrica potrà godere dei vantaggi 2,5 MWt potenza disponibile per utenze termiche.
riservati alla cogenerazione se: 0,5 MW (perdite e autoconsumi).
> LT > 30% Produzione energia elettrica in Rete con funzionamento annuo di 7.500 ore:
> IRE > 10% 15.000 MWhe.
Per gli impianti di cogenerazione a Produzione termica potenziale con funzionamento annuo di 7.500 ore:
biomassa non ci sono ancora prescri- 18.750 MWht.
zioni simili, ma sarebbe ragionevole Ipotesi di produzione annua utile energia termica utile per 1.100 ore: 2.750
legare a tali parametri la normativa MWht
sui futuri incentivi per la bioenergia. LT= 2.750 / (15.000 + 2.750) = 15,5% IRE= 8%
È comunque importante notare che i Si può vedere che, con lo stesso assetto cogenerativo (potenza installata e ore
parametri LT e IRE non riguardano l’ef- annue di produzione di energia termica utile), si ottiene un valore di LT = 15,5
ficienza energetica globale dei pro- contro il 30% della cogenerazione a biocombustibili solidi, e ad un valore di IRE
cessi di conversione, ma valgono per del 8% contro il 10% dei biocombustibili solidi. Sfruttando invece tutta l’energia
l’ammissibilità di un determinato im- termica potenziale si arriverebbe ad un LT pari al 55 %, e ad un IRE pari al 40%, che
pianto ad accedere agli incentivi eco- rappresentano i valori massimi di tali parametri ottenibili con ciclo Diesel.

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Per le componenti dell’impianto e il ranno tanto migliori (rispetto alla sola disponibili sul mercato (da una taglia
periodo di produzione energetica vale cogenerazione) quanto più alto sarà il minima di 20 kW a taglie intorno ai
quanto detto nel caso precedente. numero di ore di funzionamento esti- 200 kW), sia per il loro corretto fun-
L’efficienza globale della cogenerazio- vo della macchina ad assorbimento. zionamento, che richiede l'accoppia-
ne con ciclo Diesel è anch’essa stret- In generale il limite alle dimensioni di mento ad un cogeneratore (turbina
tamente dipendente dal numero di impianto si pone intorno ai 5 MW di abbinata ad alternatore) con potenza
ore annue di utilizzo dell’energia ter- potenza primaria, poiché fino a que- termica disponibile almeno 1,6 volte
mica utile, e può variare da un minimo sta potenza è relativamente facile tro- maggiore di quella frigorifera nomina-
del 50% ad un massimo dell’85% (vedi vare utenti per l'energia termica/frigo- le della macchina ad assorbimento.
Esempio 2). rifera ottenuta a valle della produzio- Anche in questo caso l’efficienza ef-
I valori più bassi di LT ed IRE che si ne elettrica, che in ogni caso viene im- fettiva globale del sistema riscalda-
riscontrano con il ciclo Diesel sono messa nella rete nazionale. mento/raffrescamento dipende dalle
semplicemente dovuti al più alto ren- Dal punto di vista ambientale, l'uso ore di funzionamento estivo in rap-
dimento elettrico ed a una conse- del calore/freddo prodotto è molto im- porto a quello invernale: a parità di
guente minore quota di energia termi- portante, perché permette di sfrutta- ore di funzionamento l’efficienza ef-
ca utile residua. re al meglio il contenuto energetico fettiva globale annua è circa il 15% in
della biomassa impiegata a parità del- meno di quella termica (solo calore)
TRIGENERAZIONE le emissioni di C02. cogenerata, a causa della dissipazio-
Ancora non molto diffuse, ma certo di ne termica alla torre di raffreddamen-
ormai consolidata tecnologia, risulta- Trigenerazione to nei periodi estivi.
no essere le filiere per la produzione da biocombustibili solidi
congiunta di elettricità, calore e fre- Un impianto di questo tipo è compo- Trigenerazione da biocombustibili
sco da biocombustibili solidi, liquidi e sto da: liquidi e gassosi
gassosi. > Caldaia per la produzione di vapore. I componenti principali che caratteriz-
La realizzazione di una centrale trige- > Turbina abbinata ad alternatore. zano questo tipo di impianto sono:
nerativa si profila come soluzione ot- > Circuito termico per il recupero del > Motore a combustione interna.
timale per soddisfare una forte do- calore di condensazione alla turbina. > Alternatore.
manda di energia termica sia nel pe- > Macchina ad assorbimento. > Circuito termico per il recupero del
riodo invernale (calore), sia in quello Gli elementi principali sono quelli di calore dai gas di scarico e dall’acqua
estivo (raffrescamento). In una tale un impianto di cogenerazione, con l’u- di raffreddamento.
situazione il Limite Termico (LT), l’In- nica aggiunta di una macchina frigori- > Macchina ad assorbimento.
dice di Risparmio Energetico (IRE) e fera ad assorbimento. Per la tecnolo- Si compone degli stessi principali ele-
l’efficienza globale del sistema mi- gia dell’assorbimento valgono le stes- menti di un impianto di cogenerazio-
gliorano nettamente rispetto al caso se considerazioni svolte nel para- ne a biocombustibili liquidi e gassosi
di sola cogenerazione. grafo relativo a “Riscaldamento e raf- con l’unica aggiunta di una macchina
Sia i valori di efficienza globale sia il ri- frescamento” (pf. 2.2.1.), sia per il frigorifera ad assorbimento. Valgono
sultato economico dell’iniziativa sa- range dimensionale delle macchine le stesse considerazioni svolte nel
paragrafo precedente, per le macchi-
SCHEMA DI IMPIANTO DI TRIGENERAZIONE DA BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI ne disponibili sul mercato, e per il loro
funzionamento, che richiede l'accop-
CALDAIA piamento ad un motore di potenza
termica almeno 1,6 volte maggiore di
calore primario quella frigorifera della macchina ad
TURBINA ORC ENERGIA ELETTRICA assorbimento.
calore Anche in questo caso l’efficienza ef-
ASSORBITORE residuo fettiva globale del sistema riscalda-
ENERGIA FRIGORIFERA mento/raffreddamento dipende dalle
ore di funzionamento estivo in rap-
porto a quello invernale e di nuovo va-
ENERGIA TERMICA le quanto sopra detto per la trigenera-
zione da biocombustibili solidi.

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2.2.3) FILIERA DEI BIOCARBURANTI Per quanto riguarda le coltivazioni ad to avviene la detossificazione che
I principali biocombustibili utilizzabili hoc, quelle più sperimentate e diffuse consiste nell’allontanamento di emi-
anche nel settore dell’autotrasporto, nel mondo sono la canna da zucchero cellusa, acidi organici e composti fe-
così come indicato dalla Direttiva (si veda l’esperienza brasiliana), il nolici prodotti nella fase precedente.
2003/30/CE sono: mais e il grano. Infine l’idrolisi con cui si scompone la
> Bioetanolo e bio-ETBE Le materie prime attualmente uti- struttura complessa lignocellulosica
> Biometanolo e bio-MTBE lizzate in Italia per la produzione del in monosaccaridi, che forniscono un
> Biodiesel bioetanolo (non destinato al mercato buon substrato per la fermentazione
> Biogas energetico, se non in via eccezionale) alcolica, a cui segue per distillazione
> Bioidrogeno sono le vinacce, il vino eccedentario, l’ottenimento del bioetanolo.
Da studi e valutazioni effettuate è frutta e verdure ritirate dal mercato. L’efficienza e la convenienza econo-
emerso che, tra questi, i biocombusti- Per ciò che concerne le colture dedi- mica del processo descritto va perfe-
bili la cui tecnologia di produzione può cate, in assenza di un vero e proprio zionata e a tal fine l’interesse del set-
essere considerata sufficientemente mercato, sono state sperimentate, tore industriale è molto elevato. Sono
matura per una diffusione su scala in- anche su ampia scala, altre colture, infatti decine le grandi compagnie
dustriale e di mercato nel breve-me- quali la bietola, il sorgo zuccherino, il (soprattutto USA) impegnate in pro-
dio periodo siano essenzialmente il topinambur con risultati notevolmen- getti sperimentali. Secondo stime del-
bioetanolo da destinare alla produzio- te interessanti. la Commissione Europea al 2020 cir-
ne di ETBE, il biodiesel e il biogas. Molte aspettative in termini di ren- ca il 30% dei biocarburanti prodotti
dimenti economici ed energetici sono sarà di seconda generazione.
IL BIOETANOLO riposti nella produzione di bioetanolo
L’etanolo può essere prodotto per via di seconda generazione attraverso IL BIODIESEL
chimica con sintesi a partire da fonte l’impiego di materiali lignocellulosici Il biodiesel è un estere metilico di aci-
fossile o per via fermentativa a parti- che consentirebbe di abbassare al 20 di grassi di oli vegetali e/o animali,
re da biomasse. Questa seconda via ÷ 30% l’aliquota del costo della mate- prodotto attraverso una reazione di
porta alla produzione del cosiddetto ria prima sul costo totale del proces- transesterificazione, un processo nel
bioetanolo. Le materie prime per la so, rispetto al 60-70% che si ha nel ca- quale un olio vegetale è fatto reagire
produzione di etanolo possono esse- so degli altri materiali di partenza. in eccesso di alcool metilico, in pre-
re racchiuse nelle seguenti classi: Inoltre la possibilità d’impiego di resi- senza di un catalizzatore alcalino.
> Residui di coltivazioni agricole. dui agricoli, forestali e agroidustriali, Il prodotto finale è costituito da una
> Residui di coltivazioni forestali. unita anche alle alte rese produttive miscela di alcuni (6-7) metil esteri
> Eccedenze agricole delle colture ad hoc lignocellulosiche che non contiene zolfo e composti
temporanee ed occasionali. consentirebbe di contenere notevol- aromatici; contiene invece ossigeno
> Residui di lavorazione delle mente l’uso di superfici agricole evi- in quantità elevata (non meno del
industrie agrarie e agro-alimentari. tando il rischio di competizioni tra 10%) e può essere utilizzato come
> Coltivazioni ad hoc. food ed energy crops. combustibile per autotrazione e ri-
> Rifiuti urbani. Tuttavia, l’impiego di queste materie scaldamento, sia miscelato con gaso-
Secondo la loro natura, le materie pri- prime è ancora relativamente poco lio che tal quale.
me possono essere classificate in tre diffuso per la complessità e i costi L’uso del biodiesel in miscela nel
tipologie distinte: delle tecnologie necessarie. Infatti il gasolio per motori diesel, in percen-
> Materiali zuccherini: sostanze ric- processo che porta alla produzione di tuali comprese tra il 2 ed il 30% in vo-
che di saccarosio come la canna da bioetanolo è più complesso di quello lume, non richiede alcuna modifica
zucchero, la bietola, il sorgo zucche- che parte da materiali zuccherini. Le dei motori.
rino, taluni frutti, ecc. sostanze che contengono lignina, cel- L’uso del biodiesel puro come combu-
> Materiali amidacei: sostanze ric- lulosa ed emicellulosa per arrivare al- stibile per autotrazione può richiede-
che di amido come il grano, il mais, la fermentazione devono subire un re qualche modifica del motore, a cau-
l’orzo, il sorgo da granella, la patata. pretrattamento che ammorbidisce la sa del minore potere calorifico.
> Materiali lignocellulosici: sostan- biomassa. Questo può avvenire con Il sottoprodotto che si ottiene dalla
ze ricche di cellulosa come la pa- tre diversi tipi di processo: chimico reazione di produzione è il glicerolo
glia, lo stocco del mais, gli scarti le- (idrolisi basica o acida), fisico (steam (comunemente conosciuto come gli-
gnosi, ecc. explosion) o microbiologico. In segui- cerina), che, dopo essere stato raffi-

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nato, viene venduto alle industrie far- ve, anche per limitare l’estensione gioco anche biomasse vegetali apposi-
maceutiche e cosmetiche. delle superfici agricole da dedicare a tamente coltivate allo scopo.
Le materie prime per la produzione colture energetiche. È stato calcolato Il biogas recuperato ha un potere
del biodiesel possono essere distinte che a livello europeo per arrivare a calorifico inferiore normalmente com-
in due classi principali: produrre il quantitativo di biodiesel preso tra 4.000 e 6.000 kcal/Nm3 e
a) oli provenienti da colture diffuse o necessario a sostituire il 10% del ga- può avere vari impieghi:
da diffondere con elevato tenore di solio utilizzato per autotrazione oc- > Produzione di energia elettrica e/o
acido oleico e/o acido erucico (ad es. correrebbero 24 milioni di ettari colti- termica, sia per autoconsumi sia per
olio di soia, di colza, di girasole, di pal- vati a colza, oppure 18 milioni di etta- distribuzione, tipicamente in gruppi
ma, di noce di cocco e di ricino); ri a girasole, che scenderebbero a 4 elettrogeni cogenerativi.
b) oli vegetali esausti e/o altre mate- milioni di ettari di Arundo donax (can- > Uso in motori a gas per autotrazio-
rie grasse di scarto o di recupero. na comune) per biocarburanti otteni- ne, previa opportuna purificazione.
Attualmente, la classe b) di materie pri- bili con innovativi processi di produ- > Produzione di gas di sintesi e/o di
me non è utilizzata su scala industria- zione “biomass to liquid”. Altro setto- idrogeno, attraverso processi cata-
le, ma esistono solo applicazioni a ca- re di ricerca molto promettente è lizzati analoghi a quelli utilizzati per
rattere sperimentale o dimostrativo. quello che punta sull’impiego delle al- il metano (ossidazione parziale ca-
Su scala mondiale, la materia prima ghe. Secondo la sperimentazione in talitica).
principale impiegata per la produzio- corso sarebbe possibile ottenere rese In Italia la prima categoria di tipologie
ne di biodiesel è l’olio di colza. in olio pari a circa il 50% della biomas- d’uso trova applicazioni su larga scala,
Più ragioni determinano tale preva- sa di partenza e questa, rispetto alle mentre le altre due sono a livello di
lenza dell’olio di colza come materia colture tradizionali di oleaginose, po- sperimentazione o di dimostrazione.
prima: innanzitutto la limitata dispo- trebbe avere un potenziale annuo In diversi paesi europei è già molto svi-
nibilità e l’elevato prezzo delle mate- produttivo superiore dalle 10 alle 20 luppato l’impiego del biogas, dopo puri-
rie prime alternative alla colza; in se- volte per ettaro di coltura acquatica. ficazione a metano al 95-98% (biome-
condo luogo lo scetticismo dei pro- tano), nel settore dell’autotrasporto
duttori di motori diesel rispetto all’im- IL BIOGAS per alimentare gli stessi veicoli che uti-
piego di biodiesel prodotto a partire Negli ultimi dieci anni la digestione lizzano il gas naturale o metano di ori-
da oli vegetali ad elevato contenuto di anaerobica si è diffusa in molti Paesi gine fossile. Da un punto di vista ener-
iodio e da oli esausti e grassi. europei, tra i quali l’Italia, allo scopo di getico il biometano è un valido combu-
Questa situazione è stata di fatto recuperare energia rinnovabile sot- stibile che brucia in modo efficiente nei
“ratificata” dagli standard definiti dal toforma di biogas. motori riducendo le emissioni dirette
Comitato Europeo per la Normazione. Le principali materie prime impiegabi- di CO2 del 20% rispetto alla benzina e
Per poter rispettare tali standard, i li nel processo di produzione del bio- del 5% rispetto al gasolio.
produttori di biodiesel devono utiliz- gas sono: Tuttavia il vero vantaggio ambientale
zare come materia prima olio di colza > Reflui zootecnici. sulle emissioni di gas ad effetto serra
o una miscela di oli contenente alme- > Residui agricoli. va considerato sull’intero ciclo di vita
no il 50 - 60% in peso di olio di colza. Il > Scarti dell’agroindustria. del biometano. In primo luogo si tratta
bilancio di massa semplificato dell'in- > Colture dedicate. infatti di un combustibile rinnovabile,
tero processo è il seguente: da 1.000 > Frazione organica dei poi le emissioni di CO2 del ciclo di vita
kg di olio raffinato e 100 kg metanolo rifiuti solidi urbani (FORSU). sono molto ridotte, inoltre, derivando
si ottengono 1.000 kg biodiesel e 100 > Fanghi di depurazione civile. da materia organica, elimina la disper-
kg glicerina. In ambito agricolo la digestione anae- sione di metano dovuto alla naturale
Poiché si tende ad ottenere un eleva- robica ha una valenza particolare per il decomposizione. Questi effetti com-
to tasso di conversione in estere me- trattamento dei liquami zootecnici, ri- binati producono una riduzione dei
tilico (se possibile superiore al 97%), ducendo le emissioni maleodoranti, composti CO2 equivalenti superiore al
occorre eliminare fosfolipidi e mucil- stabilizzando la carica di azoto delle 100%. A seconda del substrato di base
lagini e mantenere il tasso di acidità biomasse prima del loro utilizzo agro- utilizzato per la produzione del bio-
dell'olio il più basso possibile. nomico. Ora le prospettive per il mondo metano la riduzione di emissioni di
Per il biodiesel, come per il bioete- agricolo si sono notevolmente amplia- CO2 equivalente varia dal 75 al 200%. Il
nolo, l’efficienza produttiva della filie- te, poiché nella produzione di biogas biometano ha un comportamento
ra punta molto su tecnologie innovati- possono entrare convenientemente in buono in termini di emissioni nel ri-

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spetto degli standard per la qualità


dell’aria. Dalla sua combustione è EFFICIENZE DI CONVERSIONE D’USO DELLA BIOMASSA
basso il livello di particolato e con Utenze termiche individuali 70-85 %
specifici dispositivi per il trattamento Teleriscaldamento 75-90%
dei fumi è accettabile anche il livello Riscaldamento e raffrescamento 55-70%
degli NOX. I veicoli a biometano gene- Bioelettricità da biocombustibili solidi 15-30%
ralmente rispettano i limiti in materia Bioelettricità da biocombustibili liquidi e gassosi 32-45%
di emissioni previsti dalle norme più Co-generazione da biocombustibili solidi 30-70%
severe vigenti in Europa (Euro V e EEV Co-generazione biocombustibili liquidi e gassosi 50-85%
per veicoli Bi-Fuel, Euro IV per veicoli Tri-generazione da biocombustibili solidi 15-55%
dual-fuel). Gli ultimi sviluppi della tec- Tri-generazione biocombustibili liquidi e gassosi 35-70%
nologia fanno prevedere un ulteriore
miglioramento nelle performances buranti tradizionali e quindi c’è un Stabilire a priori quale sia la filiera più
ambientali. buon vantaggio economico nel suo uti- indicata per un particolare tipo di con-
In merito agli aspetti economici del lizzo. Tuttavia, il costo dei veicoli a bio- versione energetica è nella maggior
biometano i dati più attendibili fanno ri- metano è attualmente maggiore ri- parte dei casi uno sforzo teorico inuti-
ferimento al mercato svedese dove l’u- spetto a quelli convenzionali anche se le. Diventa invece molto più semplice
tilizzo nel trasporto è molto sviluppato ci si aspetta un calo dei prezzi legato stabilire un orientamento quando so-
e i costi variano tra 0,65 e 0,75 €/l tas- all’espansione del mercato. no chiari i contesti aziendali, com-
se escluse. In termini di costo per unità prensoriali e geografici in cui si inten-
di energia si tratta di un costo di produ- 2.2.4) CONSIDERAZIONI CONCLUSI- de operare. Tali aspetti sono dati prin-
zione di 0,47-0,57€/litro di gasolio VE SULLA SCELTA DELLE FILIERE cipalmente dalle seguenti variabili:
equivalente rispetto ad un costo di ga- In sintesi, con le tecnologie oggi dispo- > disponibilità di biomasse e quindi
solio fossile di 0,75€/litro (tasse nibili, le efficienze di conversione ener- produzione agricola o forestale (in-
escluse). In molti Paesi la tassazione getica della biomassa sono schematica- fluenzata da orografia, clima, suolo,
sul biometano è ridotta rispetto ai car- mente rappresentate come in tabella. disponibilità di acqua, dimensione
media degli appezzamenti, ecc.);
> costi di raccolta, trasporto e stoc-
caggio (influenzati dalle dimensioni
delle aziende, dal grado di mecca-
nizzazione, dal livello di ricorso a
contoterzismo, dalle infrastrutture
esistenti, ecc.);
> esistenza di utenze termiche e/o
elettriche e loro fabbisogno annuale
(curve di carico);
> fattori che incidono sulla conver-
sione energetica (rendimenti, taglie
e tipologie di impianto, ecc.);
> fattori che incidono sul controllo e
sulla gestione delle emissioni (cli-
matologia, tipologia di biomasse, ti-
pologia di processo di conversione,
tecnologie sistemi trattamento dei
fumi, ceneri, ecc.).
Nel capitolo che segue viene decritta
la situazione degli impianti bioener-
getici esistenti sul territorio naziona-
le completati da stime economiche e

tendenza. n
da alcune valutazioni sulle linee di

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2] Addenda
A2.1) ATTUALI DESTINAZIONI DEI RESIDUI DELLE COLTIVAZIONI AGRICOLE E DELLE INDUSTRIE CONNESSE
COLTURE RESIDUI DESTINAZIONE % DI DESTINAZIONE
FRUMENTO Paglia > Lettiera per ricovero degli animali 40-50 %
tenero e duro > Alimentazione animale 5-10 %
> Industria cartaria e varie 5-10 %
> Bruciata in campo 30-40 %
ORZO Paglia > Lettiera per il ricovero degli animali 40-50 %
> Bruciata in campo 50-60 %
AVENA Paglia > Alimentazione animale 40-60 %
> Bruciata in campo 40-60 %
RISO Paglia > Lettiera per il ricovero degli animali 20-30 %
> Bruciata in campo 70-80%
MAIS Stocchi (steli) > Lettiera per il ricovero degli animali (stocchi) 40-50 %
da granella Tutoli > Alimentazione animale (stocchi) 10-20 %
(assi delle spighe) > Interramento (tutoli) 70-80 %
BARBABIETOLA Foglie > Alimentazione animale 10-20 %
da zucchero > Interramento 90-80%
TABACCO Steli > Interramento 100%
GIRASOLE Steli > Interramento 100%
VITE Sarmenti (rami) > Interramento 30-40 %
da vino e da tavola > Bruciati in campo 30-40 %
> Fascine da ardere 20-40 %
OLIVO Legna, rami, frasche > Energia (legna) 90-100 %
> Bruciati in campo (rami) 90-100 %
FRUTTIFERI Rami > Interrati (in pianura) 10-20 %
(melo, pero, pesco, ecc.) > Bruciati in campo 80-90%
AGRUMI Rami > Bruciati in campo 90-100 %
(arancio, limone, ecc.)
FRUTTIFERI A GUSCIO Rami > Bruciati in campo 90-100 %
noci, noccioli, mandorli, ecc.)

A2.2) RESE PER ETTARO DI ALCUNE COLTURE AGRO-ENERGETICHE (ELABORAZIONI ITABIA SU DATI INEA)
PRINCIPALI COLTURE DA CARBOIDRATI
COLTURE t/ha di ZUCCHERI AREA PROBLEMATICHE
attuale a5/10 anni
MAIS 5-8 8-12 Pianura irrigua Competizione alimentare
GRANO 4-7 7-10 Pianura/collina asciutta Competizione alimentare
SORGO zuccherino 7-12 12-20 Pianura irrigua Breve periodo di raccolta
BIETOLA 5-10 10-15 Pianura irrigua Breve periodo di raccolta, costi
TOPINAMBUR 5-8 8-15 Collina asciutta Rotazione difficile

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{ Addenda
al Capitolo 2
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A2.2) RESE PER ETTARO DI ALCUNE COLTURE AGRO-ENERGETICHE (ELABORAZIONI ITABIA SU DATI INEA)
PRINCIPALI COLTURE OLEAGINOSE
COLTURE t/ha di ZUCCHERI AREA PROBLEMATICHE
attuale a5/10 anni
MAIS 5-8 8-12 Pianura irrigua Competizione alimentare
GRANO 4-7 7-10 Pianura/collina asciutta Competizione alimentare
SORGO zuccherino 7-12 12-20 Pianura irrigua Breve periodo di raccolta
BIETOLA 5-10 10-15 Pianura irrigua Breve periodo di raccolta, costi
TOPINAMBUR 5-8 8-15 Collina asciutta Rotazione difficile
PRINCIPALI COLTURE LIGNO-CELLULOSICHE
ANNUALI
Sorgo fibra 15-20 20-30 Sfruttamento terreno
POLIENNALI
Canna comune 20-22 30-35 Sperimentazioni limitate,
difficoltà avvicendamento
Miscanthus 15-20 20-30 Sperimentazioni limitate
Ginestra 6-8 8-12 Raccolta
Cardo 10-12 12-20 Rese variabili
S.F.R. 10-16 15-25 Tecniche da mettere a punto;
costo trapianto
(Fonte: elaborazione Itabia su dati INEA)
A2.3) TECNOLOGIE DI RACCOLTA effettuata impiegando una cippatrice o scarti di lavorazione.
TRASFORMAZIONE un trituratore. La principale differenza Alla prima categoria appartengono i
E CONFERIMENTO tra le due macchine è l’organo sminuz- boschi giovani, soprattutto i cedui e le
Le biomasse legnose possono essere zatore, visto che le cippatrici utilizzano giovani piantagioni, che una corretta
ottenute da fonti diverse, tra cui il recu- lame affilate (coltelli) mentre i triturato- gestione forestale impone di diradare
pero degli scarti negli impianti di prima ri impiegano attrezzi smussati non ta- al fine di garantirne uno sviluppo otti-
trasformazione del legno (segherie, glienti (martelli). Tra le due opzioni, le male ed una migliore resistenza alle
mobilifici e falegnamerie), l’utilizzazio- cippatrici offrono un prodotto di miglio- avversità. L’intervento può essere ef-
ne dei boschi, la valorizzazione dei resi- re qualità e consumano meno energia: fettuato con diversi sistemi, a seconda
dui colturali in agricoltura e infine le col- d’altra parte le loro lame sono molto delle condizioni operative. Il sistema
tivazioni legnose dedicate. sensibili al contatto con pietre, metallo e del legno corto prevede l’abbattimento
particelle di terreno, e se il legname da delle piante, il loro allestimento in tron-
RACCOLTA E TRASFORMAZIONE** sminuzzare contiene questi elementi, è chetti e il successivo esbosco dei tron-
Il recupero degli scarti industriali è il ca- meglio usare un trituratore, nonostante chetti fino ad una strada camionabile. Il
so più semplice, perché richiede unica- la qualità inferiore del prodotto. lavoro può essere effettuato con meto-
mente la sminuzzatura ed il trasporto in I boschi rappresentano un caso mol- di manuali o meccanici, optando nel pri-
centrale. Le due operazioni possono av- to più complesso, perché presentano mo caso per motoseghe e trattori e nel
venire anche nell’ordine inverso, ossia condizioni di lavoro estremamente va- secondo per harvester e forwarder. Al
trasportando il legname in centrale per riabili, e oltretutto offrono assortimenti contrario, il sistema della pianta intera
sminuzzarlo lì. In molti casi la sminuz- diversi - legna da ardere e cippato - con prevede di posticipare l’allestimento in
zatura avviene in apposite piattaforme caratteristiche e prezzi molto differenti. tronchetti fino alla strada camionabile,
di lavorazione, per cui il materiale è tra- Nell’ottica di un approvvigionamento e quindi implica l’esbosco di piante in-
sportato due volte: in forma sfusa dal si- del legno da energia, possiamo suddivi- tere. Anche qui il lavoro può eseguirsi
to di origine alla piattaforma e come cip- dere i boschi in due grandi categorie: secondo diversi livelli di meccanizza-
pato dalla piattaforma alla centrale. Indi- quelli che producono solamente legno zione, che nel caso più spinto prevedo-
pendentemente dal luogo in cui avvie- da energia e quelli che producono altri no l’uso di feller e skidder. A questo pro-
ne, la lavorazione principale è sempre la prodotti e da cui si può ricavare bio- posito, occorre ricordare che la mecca-
stessa e consiste nella sminuzzatura, massa ad uso energetico sfruttando gli nizzazione spinta è disponibile in diver-

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{ Addenda
al Capitolo 2
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

se taglie e non è obbligatoriamente ba- esboscando le piante intere e lavoran- L’agricoltura può contribuire alla pro-
sata su attrezzature grosse e pesanti. dole all’imposto: qui vengono separati il duzione di biomassa legnosa anche at-
Esistono mini-abbattitrici e mini-pro- legname da industria ed il residuo ad traverso l’impianto di colture dedicate -
cessori che traducono i dettami della uso energetico, il primo caricato sui ca- soprattutto pioppo e robinia - che oggi
migliore tecnologia scandinava o nor- mion ed inviato in fabbrica, ed il secondo stanno riscontrando un notevole suc-
damericana in attrezzature leggere ed cippato e portato in centrale. La raccolta cesso anche in Italia. Per raccogliere
economiche, dove peso e costo sono ri- integrata consente notevoli economie e queste colture esistono due sistemi di-
dotti a meno della metà rispetto a quel- spesso è l’unico modo per recuperare il stinti. Uno prevede che la biomassa
li dei modelli commerciali più diffusi. residuo nei boschi di montagna, dove l’e- venga tagliata, raccolta e sminuzzata in
Nei boschi di maggior valore (fu- sbosco separato di rami e cimali sareb- una successione continua: l'intera ope-
staie), quelli sfruttati per la produzione be troppo laborioso e in ultima analisi razione è effettuata da una sola mac-
di tronchi da lavoro, è sempre possibile del tutto antieconomico. Oggi questo si- china, ed il materiale è scaricato a bor-
ricavare della biomassa energetica at- stema di lavoro si sta diffondendo molto do campo già in forma di cippato. L'altro
traverso il recupero dei residui, soprat- rapidamente soprattutto sulle Alpi, per- sistema invece si basa sulla separazio-
tutto ramaglie e cimali, che spesso rap- ché consente di meccanizzare l’allesti- ne delle fasi di taglio, raccolta e sminuz-
presentano una quota cospicua del vo- mento attraverso l’impiego del proces- zatura, che possono essere effettuate
lume abbattuto. In genere il lavoro è ef- sore. In questo modo, il costo di raccolta anche con macchine diverse ed in tem-
fettuato in due passaggi: nel primo si del legname da industria viene ridotto di pi separati. Il primo sistema è general-
abbattono le piante e si allestiscono i oltre il 30% e in più si riesce a recupera- mente più produttivo e più semplice
tronchi da lavoro, che immediatamente re una buona quantità di biomassa da sotto il profilo organizzativo, ma ha una
vengono esboscati; nel secondo si re- cui trarre un introito aggiuntivo. scarsa flessibilità operativa e può ri-
cuperano le ramaglie ed i cimali, che La valorizzazione dei residui agricoli chiedere attrezzature piuttosto ingom-
erano rimasti sul terreno. Questo se- rappresenta un’altra fonte importante branti. Il secondo sistema è più flessibi-
condo passaggio generalmente preve- di biomassa legnosa, visto che la pota- le, consente un parziale ricorso ad at-
de la cippatura, che può essere effet- tura di frutteti e vigneti produce annual- trezzature convenzionali e soprattutto
tuata direttamente in campo, oppure mente da 1 a 3 tonnellate di sostanza permette di dilazionare la sminuzzatu-
all’imposto. La cippatura in campo ri- secca ad ettaro, che vanno moltiplicate ra fino a che l'umidità dei fusti non sia
chiede l’impiego di una cippatrice se- per l’enorme superficie investita da que- scesa a livelli ottimali. In Italia esistono
movente, che può essere dotata di un ste colture. Al recupero delle potature si ormai conoscenze e attrezzature per
cassone incorporato in cui raccogliere il aprono essenzialmente due vie: la rac- entrambi i sistemi, anche se attual-
cippato, oppure affiancata da un tratto- colta e cippatura e l’imballatura. Nel pri- mente il metodo più diffuso è quello
re che traina un rimorchio cassonato a mo caso, il materiale può essere con- della raccolta in un solo passaggio, ef-
sponde alte. Quando il cassone è pieno, centrato in capezzagna con un trattore fettuata con falciatrinciacaricatrici di
la macchina ritorna all’imposto e lo munito di lama frontale e quindi smi- grossa potenza. Queste sono equipag-
svuota a terra o in un container scarra- nuzzato con un trituratore. Esistono an- giate con speciali punte di raccolta, e
bile. La sequenza inversa si osserva che macchine che effettuano il lavoro in raggiungono una produttività anche
quando invece sono le ramaglie ad es- un solo passaggio - in pratica trinciasar- superiore alle 40 tonnellate ad ora. Esi-
sere caricate su un cassone e portate menti modificate attraverso l’applica- stono anche punte di raccolta analoghe
all’imposto, dove saranno cippate e ca- zione di un cassone ove convogliare il destinate ad equipaggiare trattori agri-
ricate direttamente su autocarro. Una trinciato. Queste macchine sono dispo- coli, ma le prestazioni e l’affidabilità di
terza opportunità è rappresentata dal- nibili in diverse versioni e si distinguono queste attrezzature sono molto inferio-
l’imballatura dei residui, che consiste in modelli leggeri e modelli industriali, i ri a quelle delle falciatrinciacaricatrici.
nel comprimere e legare le ramaglie in secondi molto più pesanti e costosi, ma In sostanza, il settore è vasto e arti-
modo da formare pacchi cilindrici, simi- anche molto più produttivi. In alternati- colato e offre opportunità molto inte-
li ai tronchi per forma e dimensione. va si possono usare imballatrici di vario ressanti per chi opera in agricoltura e
Questo consente di movimentare il re- tipo, capaci di confezionare balle di varia forestazione. La sua complessità non
siduo con le stesse macchine impiega- forma e dimensioni: rispetto al trinciato, deve spaventare, perché esistono già
te per movimentare i tronchi, evitando le balle si conservano meglio ma impli- numerose realtà in cui le conoscenze e
la duplicazione delle attrezzature. cano una doppia lavorazione, perché il le attrezzature disponibili consentono
Il recupero dei residui può anche es- materiale deve essere comunque trin- di affrontare al meglio le diverse esi-
sere effettuato in un solo passaggio, ciato prima dell’avvio in caldaia. genze operative. Questo è stato ampia-

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{ Addenda
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mente illustrato nell’ambito di Eima mi di gasolio e di emissioni di CO2, 50 bilito in alcune Direttive europee, rece-
Energy 2008, dove UNACOMA, ITABIA e km su autocarro da 3,5 t equivalgono a pite anche nel nostro Paese.
CNR hanno fornito abbondanti informa- 300 km su autotreno da 27 t.
zioni al pubblico, attraverso seminari e Ragionando per assurdo si può anche LA DEFINIZIONE DI “BIOMASSA ,
dimostrazioni pratiche, condotte in col- vedere che, prima di portare a zero il be- COME FONTE DI ENERGIA RINNOVABILE”
laborazione con i maggiori costruttori neficio delle emissioni di CO2 legato alle La biomassa destinata a fini energetici
di macchine agricole e forestali. biomasse trasportate, un autocarro da è definibile secondo il D. Lgs 29/12/03,
**Contributo di Raffaele Spinelli (CNR- 1,5 t potrebbe viaggiare per circa 5.500 n. 387 - "Attuazione della direttiva
IVALSA) km, mentre un autotreno da 27 t po- 2001/77/CE relativa alla promozione
CONFERIMENTO trebbe viaggiare per circa 36.000 km. dell'energia elettrica prodotta da fonti
Il trasporto delle biomasse o dei “bio- Se si svolge lo stesso ragionamento per energetiche rinnovabili nel mercato in-
combustibili finali” all’impianto di con- i trasporti via mare, il beneficio in termi- terno dell'elettricità", come:
versione energetica pone delle criticità ni di risparmio di combustibili fossili e “La parte biodegradabile dei prodotti, ri-
per il contenimento dei costi di approv- di ridotte immissioni di CO2 fossile in at- fiuti e residui provenienti dall'agricoltu-
vigionamento e delle emissioni di CO2 mosfera è ulteriormente esaltato, fer- ra (comprendente sostanze vegetali e
fossile in atmosfera. Per questi motivi è mo restando che le biomasse andreb- animali) e dalla silvicoltura e dalle indu-
sempre opportuno fare ricorso a mezzi bero comunque trasportate al porto di strie connesse, nonché la parte biode-
efficienti e stabilire un corretto rapporto partenza e ritirate da quello di arrivo. gradabile dei rifiuti industriali e urbani”.
tra il quantitativo di biomassa trasporta- Con quanto detto non si vogliono cer-
ta e la distanza di percorrenza. Un ec- to incoraggiare trasporti transoceanici LA DEFINIZIONE DI “BIOMASSA
cesso di emissioni di CO2 dovuti a tra- o su lunghe distanze, ma si intende so- COMBUSTIBILE”
sporti mal gestiti andrebbe infatti ad in- lo sottolineare che anche nelle cosid- Secondo il D.Lgs 152/2006 (Parte V, Al-
fluire negativamente sul bilancio neu- dette filiere “corte”, l’efficienza del si- legato X, parte II, sez. 4, n. 1) rientrano
tro prodotto dalla combustione della stema di approvvigionamento va co- nella definizione di biomassa combu-
biomassa. L'influenza è comunque tra- munque ben ponderato in quanto può stibile i seguenti materiali:
scurabile se le distanze percorse sono incidere fortemente sulla sostenibilità a) Materiale vegetale prodotto da colti-
brevi, o se eventuali grandi distanze so- ambientale dell’intera efficienza di tut- vazioni dedicate.
no percorse trasportando grandi quan- ta la filiera. b) Materiale vegetale prodotto da trat-
titativi di biomassa (trasporto su navi). tamento esclusivamente meccanico di
Itabia ha comunque calcolato che anche A2.4) DEFINIZIONI DI BIOMASSE, coltivazioni agricole non dedicate.
prolungati trasporti su gomma (fino a BIOMASSE COMBUSTIBILI c) Materiale vegetale prodotto da inter-
1.000 km), per autoarticolati ed auto- E BIOCOMBUSTIBILI venti selvicolturali, da manutenzione
treni da 25 t, incidono in negativo, sul bi- Per le tipologie di biomassa, citate in forestale e da potatura.
lancio della CO2, per non più del 10%. apertura di capitolo, è necessario un d) Materiale vegetale prodotto dalla la-
Dal punto di vista dei costi ambienta- approfondimento concettuale sulle de- vorazione esclusivamente meccanica
li del trasporto, Itabia ha stimato che au- finizioni di “biomassa come fonte di di legno vergine e costituito da cortec-
tocarri leggeri adatti a trasporti di bio- energia rinnovabile”, di “biomassa com- ce, segatura, trucioli, chips, refili e ton-
massa in ambito locale (3,5 t lorde, 1,5 bustibile” e di “biocombustibili”. delli di legno vergine, granulati e casca-
t nette) hanno un consumo medio di Le biomasse sono un insieme eteroge- mi di legno vergine, granulati e cascami
carburante pari a circa 0,125 l/km, cor- neo di materiali di origine organica e rin- di sughero vergine, tondelli, non conta-
rispondente ad un’emissione di CO2 fos- novabili e costituiscono anche una fon- minati da inquinanti.
sile pari a 0,33 kg/km, il che equivale a te energetica atipica caratterizzata da: e) Materiale vegetale prodotto dalla la-
0,22 kg/km di CO2 per ogni t di biomas- > Molteplicità di opzioni energetiche vorazione esclusivamente meccanica
sa trasportata. > Forte radicamento nell’ecosistema di prodotti agricoli.
Nel caso di un autotreno (40 t lorde, 27 > Pluralità di usi extra-energetici f) Sansa di oliva disoleata... (omissis).
t nette) il consumo unitario di carbu- > Vaste implicazioni sociali g)Liquor nero ottenuto nelle cartiere
rante è 0,42 l/km, corrispondente ad Per questo i modi per definire le bio- dalle operazioni di lisciviazione del le-
una emissione di CO2 fossile pari a 1 masse sono innumerevoli e difficil- gno e sottoposto ad evaporazione al fi-
kg/km, il che equivale a 0,037 kg/km di mente si riesce a trovarne uno sinteti- ne di incrementarne il residuo solido...
CO2 per ogni t di biomassa trasportata. co ed esaustivo allo stesso tempo. Per (omissis).
Da questo deriva che, a livello di consu- semplicità ci si può rifare a quanto sta- I prodotti energetici derivanti dalle “bio-

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{ Addenda
al Capitolo 2
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masse combustibili” possono trovare zootecnici e produzioni erbacee umide Una sintesi delle attività di normazione
impiego in un’ampia gamma di applica- in biogas (combustibili gassosi). sui “biocombustibili” è presentata nella
zioni come biocombustibili solidi, liqui- Il “biocombustibile” non si identifica figura che segue:
di e gassosi. dunque nella materia prima da cui si ori- Per quanto riguarda i biocombustibili li-
gina, bensì nello specifico prodotto fi- quidi è stata recentemente approvata
LA DEFINIZIONE DI “BIOCOMBUSTIBILE” nale ottenuto, che deve essere assolu- la Direttiva EU sulla qualità dei carbu-
I biocombustibili derivano dalla tra- tamente idoneo alle specifiche esigen- ranti che definisce una dettagliata serie
sformazione della “biomassa combu- ze tecnologiche di conversione finale di specifiche tecniche per la loro im-

per autotrazione. n
stibile” e sono i prodotti che dovranno (caldaie, motori endotermici per gene- missione nel mercato dei carburanti
essere definiti da precise caratteristi- rare elettricità o per autotrazione, ecc.).
che merceologiche e assoggettati a Le tecnologie disponibili per i vari pro-
specifiche normative tecniche e certi- cessi di conversione energetica finale
ficazioni nazionali ed internazionali richiedono dunque precisi standards NORMATIVA SULLE BIOMASSE
(UNI, CEN, ecc.). qualitativi dei biocombustibili impiega- > Raccomandazione CTI R 03/1
Nell’ambito della produzione dei “bio- ti, perciò per tutte le tipologie è da tem- - Biocombustibili solidi
combustibili” un ruolo preminente è oc- po in corso un’impegnativa attività di > Raccomandazione CTI R 04/5
cupato dalla trasformazione meccani- classificazione, standardizzazione e - Biocombustibili solidi
ca delle biomasse legnose originali in normazione tecnica in rapporto agli im- Caratterizzazione del pellet
legna da ardere, pellet e cippato (com- pianti dedicati al loro utilizzo finale. a fini energetici
bustibili solidi), dalla pressatura delle L’importanza di tale attività, oltre all’ef- > Norme del CEN/TC 335
biomasse oleaginose in olio vegetale ficienza energetica ed ambientale, ri- - Solid Biofuels
(combustibili liquidi), dalla fermenta- guarda anche la loro diffusione sul mer- > Norme del CEN/TC 343
zione di biomasse amidaceo-zuccheri- cato, per il controllo della qualità, la cer- - Solid Recovered Fuels
ne in etanolo (combustibili liquidi) e tificazione della provenienza e la difesa > Documenti nazionali CTI
dalla digestione anaerobica di liquami del consumatore finale. su pellet, oli, vinacce.
> Attività del CEN sugli impianti
a biomasse: stufe, caminetti,
IL BIOCOMBUSTIBILE: PRODOTTO DELLA TRASFORMAZIONE DELLA BIOMASSA (CTI) barbecue, caldaie a legna e a pellet
> Norme UNI su Biodiesel, oli,
BIOMASSA e grassi
> Legnosa (SRF, gestione boschi, verde urbano)
> Erbacea,(Barbabietola, canna da zucchero, patata,
frumento, mais, sorgo)
> Semi e frutti (Girasole, colza, soia)
> Miscugli e miscele delle precedenti
BIOCOMBUSTIBILE
BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI
> Legno da ardere
PROCESSO DI TRASFORMAZIONE
> Pellet
> Cippato
Taglio di tronchi e ramaglie
Compressione di segatura BIOCOMBUSTIBILI LIQUIDI
Sminuzzatura di tronchi, ramaglie e fascine > Olio vegetale
Spremitura meccanica a freddo di semi oleosi > Biodiesel
Esterificazione di oli vegetali con alcool metilico > Etanolo
Fermentazione di biomassa zuccherina e amidacea
Fermentazione anaerobica di reflui zootecnici, insilati e scarti BIOCOMBUSTIBILI GASSOSI
vegetali > Biogas

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3] Mercato/Buone pratiche
Centrali di teleriscaldamento
CRITERI PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE BUONE PRATICHE Il censimento condotto nel corso del
VALUTAZIONI ECONOMICHE 2008 ha evidenziato l’esistenza in Ita-
CONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO lia di circa 130 centrali di teleriscalda-
mento, a servizio di utenze diffuse sul
ADDENDA territorio e gestite da una pluralità di
operatori, (società di servizi comuna-
li, società cooperative, società private
e alcune ONLUS).
l mercato delle biomasse si fonda cuni impianti a biomasse esistenti sul Il censimento non ha preso ovviamente

I sull’incontro tra domanda, offerta e


compatibilità con il territorio. L’indi-
viduazione delle filiere di successo, ef-
territorio nazionale. Lo schema è sta-
to utile per individuare, tra i casi ana-
lizzati, quelli caratterizzati da “buone
in considerazione le caldaie a servizio
di singoli soggetti, quali condomini pri-
vati o ville unifamiliari, che utilizzano
fettuata attraverso la selezione delle pratiche”, sia a livello tecnologico ed biomasse, ma che sono privi di reti di di-
“buone pratiche”, aiuta il mercato ren- impiantistico, che a livello gestionale stribuzione collettiva del calore.
dendo possibile la moltiplicazione e la ed economico. La capacità delle centrali considerate
commerciabilità di risorse, tecnologie, raggiunge complessivamente circa
prodotti ecologicamente e socio-eco- 3.1.1) IMPIANTI 370 MWt; esse sono dotate di 172 cal-
nomicamente sostenibili. A BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI daie, per una rete totale di circa 700
Allo stato attuale gli impianti che uti- km e un numero di utenze allacciate
3.1) CRITERI PER L’INDIVIDUA- lizzano biomasse solide, per produrre superiori alle 14.000 unità.
ZIONE DELLE BUONE PRATICHE energia termica e/o elettrica si posso- Il consumo complessivo di biomasse
n Italia sono ormai numerose le no suddividere in tre grandi categorie: utilizzate, per i dati resi disponibili, si

I iniziative attivate per una valoriz-


zazione energetica della biomas-
sa. Si è visto che quando queste so-
a) Piccoli impianti domestici (legna a
ciocchi, pellets e cippato di legno) che
hanno rappresentato fino ad oggi il
aggira su circa 300.000 t/anno, dato
sottostimato in quanto di parecchie
centrali non è stato possibile reperire
no programmate con un corretto ap- settore portante della bioenergia na- dati a consuntivo della stagione inver-
proccio di filiera si rivelano efficaci e zionale. nale 2007-2008.
durature nel tempo conseguendo gli b)Centrali di teleriscaldamento (cippa- Le centrali censite sono diffuse so-
obiettivi energetici, economici ed to di legno), dedicate alla prevalente prattutto nelle regioni del Nord Italia,
ambientali attesi. produzione e distribuzione di energia per ovvie ragioni climatiche. Risultano
Al fine di catalogare e valutare le ca- termica per usi domestici e spesso ab- maggiormente concentrate in Valle
ratteristiche e le qualità di tali iniziati- binate alla generazione di elettricità. d’Aosta e in Piemonte (13 centrali), in
ve, ITABIA ha messo a punto uno sche- c) Centrali termoelettriche alimentate Lombardia (12 centrali), in Trentino-
ma d’indagine originale strutturato in con sole biomasse legnose, di origine Alto Adige (73 centrali) e in Friuli - Ve-
3 “macro aree” (tecnica, legale ed agricola e/o industriale (cippato di le- nezia Giulia (15 centrali). Le restanti
economica) e contenente varie “chia- gno), oppure con un mix di biomasse 15 centrali sono distribuite tra Vene-
vi d’indagine” (processo di conversio- e combustibili derivati dai rifiuti to, Liguria, Emilia Romagna, Toscana,
ne energetica, raccolta-stoccaggio- (CDR), dedicate esclusivamente alla Marche, Campania e Basilicata. In par-
trasporto, pratiche agricole, ecc.) e al- produzione e alla cessione al Gestore ticolare, ben 35 centrali di teleriscal-
tri parametri di valutazione (rendi- Servizi Elettrici (GSE) dell’energia damento dell’Alto Adige aderiscono al
mento del processo di conversione, elettrica prodotta. Consorzio Biomassa Alto Adige, men-
bilancio energetico di filiera, bilancio Piccoli impianti domestici tre altre 12 centrali sono operative sul
CO2, replicabilità, ecc.). A titolo d’e- Questa prima categoria, certamente di territorio provinciale.
sempio tale schema è riportato in Ad- grande importanza per le ampie poten- Nell’Addedum A3.2 si riporta l’elenco
dendum A3.1. zialità d’impiego attuali e di ulteriore delle 128 centrali censite, con l’indica-
I criteri di analisi in esso contenuti so- sviluppo futuro, non verrà trattata in zione dei principali aspetti tecnici-ge-
no stati già impiegati nel progetto eu- questa sede in quanto difficilmente in- stionali e della loro ubicazione. Sulla ba-
ropeo Bites - Biofuels Technologies quadrabile in un lavoro di censimento. se dei dati raccolti, è stato possibile in-
European Showcase (coordina- Si rimanda perciò a quanto detto nel dividuare dal punto di vista territoriale
to da ITABIA)e in parte utilizzati per al- precedente capitolo sulle tecnologie. alcuni “distretti energetici” con impian-

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{ 3. Mercato/
Buone pratiche
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ti in grado di soddisfare il fabbisogno mento a biomasse. Le 12 centrali en- Oltre ai tre distretti indicati, si deve
termico e di acqua calda per usi igieni- trate in esercizio, realizzate a partire considerare anche la diffusione del
co-sanitari di differenziate utenze citta- dalla fine degli anni ‘90, sono dotate teleriscaldamento a biomasse avve-
dine (edifici pubblici e utenze private). di 17 caldaie per una capacità termica nuta nella Regione Friuli - Venezia Giu-
I principali “distretti energetici” sono totale di oltre 75 MW. lia dove, negli anni 2004 e 2005, so-
quello altoatesino-trentino, quello Per il loro grado di successo, sono da no state installate 15 centrali di teleri-
lombardo-valtellinese e quello pie- menzionare le centrali di Tirano, Son- scaldamento di tipo collettivo.
montese-valdostano. Tutti e tre si ca- dalo e Santa Caterina Valfurva della Nelle altre Regioni italiane la presen-
ratterizzano per l’ottimo livello orga- società Teleriscaldamento Cogenera- za di centrali di teleriscaldamento è
nizzativo, l’elevato consenso sociale zione Valtellina Valchiavenna Valca- tuttora circoscritta a poche e sporadi-
e per il notevole grado di successo, monica SpA, che sono le principali che realtà, alcune delle quali entrate
come testimoniato dai dati raccolti realtà presenti in Valtellina, così ca- in esercizio negli ultimi anni. Tra que-
con un apposito questionario elabora- ratterizzate: ste si possono annoverare: le centrali
to da ITABIA e redatto dalle principali > Società di gestione: TCVVV SpA. venete di Treviso, di Ponte San Nicolò
società facenti parte della Fiper, Fede- > 3 centrali, con 7 caldaie per 42 (PD) e di Valdastico (VI); la centrale di
razione dei Produttori di Energie Rin- MWt, pari all’11,3 % del totale Vidiciatico nel comune di Lizzano in
novabili (SEA di Aosta, TCVVV di Tirano, installato. Belvedere (BO); le centrali di Campo
Azienda Pubbliservizi Brunico e dalla > 3 Comuni serviti dalla Ligure e Rossiglione (GE); le centrali
FTI di Dobbiaco-San Candido). distribuzione di calore toscane di Camporgiano (LU), di Ca-
e acqua per usi sanitari stel San Niccolò e di Loro Ciuffenna
DISTRETTO altoatesino-trentino > Oltre 50 km di reti distributive. (AR), quelle di Casole d’Elsa e di Mon-
Costituito da centrali realizzate a par- > Oltre 1.000 utenze allacciate, ticano (SI); la centrale di Apiro (MC); la
tire dalla metà degli anni ‘90 e che al- pari a circa 15.000 abitanti serviti. centrale di Eboli (SA) e infine, la cen-
la fine del 2008 ha in esercizio 73 trale di Calvello (PZ).
unità dotate di 102 caldaie per una ca- DISTRETTO piemontese-valdostano
pacità termica totale di oltre 220 MW. Il terzo distretto italiano, per presen- Centrali termoelettriche
Di particolare rilevanza, per il loro gra- za e importanza di centrali di teleri- In Italia risultano attualmente operative
do di successo, sono da menzionare scaldamento a biomasse. È costituito 25 centrali, a prevalente produzione di
le due centrali dell’Azienda Pubbliser- dalle unità installate in Piemonte e energia elettrica, di cui 19 ad esclusiva
vizi di Brunico e della Cooperativa FTI Valle d’Aosta a partire dai primi anni produzione di energia elettrica, mentre
di Dobbiaco-San Candido, che costi- del 2000 e oggi conta13 centrali, do- in 6 centrali l’assetto energetico è di ti-
tuiscono le principali realtà presenti tate di 21 caldaie per una capacità ter- po cogenerativo, con produzione com-
in Val Pusteria. Queste, assieme alle mica totale di oltre 50 MW. binata di energia elettrica e di vapore,
altre 33 centrali, sono caratterizzate Per il loro grado di successo, sono da quest’ultimo utilizzato per usi indu-
dai seguenti dati tecnici ed operativi: menzionare le tre centrali valdostane striali e per il teleriscaldamento urbano.
> Ente di gestione: Consorzio di Morgex, Pollein e Pré-Saint-Didier Le suddette centrali sono alimentate
Biomasse Alto Adige gestite dalla società SEA Srl, che co- con solo biomasse, di origine agricola
(Biomasseverband Südtirol). stituiscono le principali realtà pre- e/o industriale, oppure con un mix di
> 35 centrali, con 53 caldaie per senti in Val d’Aosta, caratterizzate dai biomasse e CDR di qualità. Oltre a dette
217 MWt, pari al 58,6 % del totale seguenti dati tecnici e operativi: centrali, ad oggi, risultano in fase di co-
installato. > Società di gestione: Società struzione avanzata altri 2 impianti, e
> 35 Comuni serviti dalla Energetica Aostana (SEA) Srl. sono in fase di sviluppo diversi progetti
distribuzione di calore e acqua > 3 centrali, con 6 caldaie predisposti da aziende multiservizi e
per usi sanitari. per 16,1 MWt, pari al 4,3 % da società energetiche private.
> Circa 500 km di reti distributive. del totale installato. Le centrali in funzione sono costitui-
> Oltre 6.500 utenze allacciate, > 3 Comuni serviti dalla te da impianti di potenzialità variabile
pari a circa 19.000 abitanti serviti. distribuzione di calore e acqua da 2,5 a 40 MWe, che sono stati realiz-
per usi sanitari. zati in diverse regioni italiane in funzio-
DISTRETTO lombardo-valtellinese > Circa 20 km di reti distributive. ne della disponibilità di risorse biogeni-
Si tratta del secondo distretto per im- > Oltre 300 utenze allacciate, pari che, del consenso delle popolazioni lo-
portanza di centrali di teleriscalda- a circa 2.300 abitanti serviti. cali e delle possibilità di superare le

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{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

complesse pratiche amministrative annuale di circa 190.000 MWht utilizza- Centrali a Rifiuti Solidi Urbani (RSU)
per l’ottenimento delle dovute autoriz- ti per il teleriscaldamento cittadino. Un discorso a parte meritano i RSU e i
zazioni. In diversi casi le centrali sono Dalla disamina delle 25 centrali in fun- termovalorizzatori.
state realizzate riconvertendo siti indu- zione, si possono ricavare i seguenti Per termovalorizzazione si deve in-
striali dismessi, dei quali hanno potuto dati tecnici ed operativi complessivi: tendere la fase finale di un sistema in-
fruire di infrastrutture logistiche già a. Tecnologie adottate: tegrato di gestione dei rifiuti che per-
esistenti (strade di accesso, aree di 14 combustori a griglia mobile; mette di sfruttarne il potere calorifico
stoccaggio, servizi ausiliari, ecc.). 6 combustori a letto fluido; e di trasformare il calore prodotto dal-
L’indagine di ITABIA ha permesso di 4 combustori a griglia vibrante; la loro combustione in energia elettri-
identificare alcuni esempi di “eccellen- 1 combustore a griglia fissa. ca e/o termica.
za” tra i quali citiamo, per necessità di b. Capacità di trattamento: circa Questo tipo di impianti sono, quindi, da
sintesi, la centrale di Ospitale di Cadore 3.000.000 t/anno di biomasse varie. considerare a tutti gli effetti delle vere e
(SICET), ed in particolare le Centrali di c. Potenza netta cedibile al GSE: proprie centrali termoelettriche che uti-
Crotone (20 MWe) e di Strongoli (40 285,8 MWe. lizzano i RSU adeguatamente pretratta-
MWe) della Società BiomasseItalia, la I dati operativi raccolti, per capacità ti e/o rimanenti dalle raccolte differen-
quale ha ricevuto nel 2008 una Specia- di trattamento e per produzione di ziate e il CDR (combustibile derivato dai
le Menzione per il Premio Impresa Am- energia elettrica netta cedibile alla re- rifiuti), come combustibili sostitutivi di
biente come “ottimo esempio di impre- te del GSE, si devono intendere come quelli di origine fossile.
sa sostenibile sviluppata in un territorio dati di massima potenzialità e non so- In particolare, la politica dell’Unione
svantaggiato con un buon sistema di no il risultato di un’effettiva rendicon- Europea prevede il superamento della
gestione ambientale e capacità di recu- tazione annuale, la quale può variare discarica come principale strumento
pero di manodopera specializzata in in funzione di situazioni tecniche par- per lo smaltimento dei rifiuti, puntando
una provincia, come quella di Crotone, ticolari o programmate (guasti, inci- molto di più sul riutilizzo di materie se-
che ha subito negli ultimi anni una rapi- denti, fermate per manutenzioni ordi- condarie e sul recupero energetico dei
da deindustrializzazione”. narie e/o straordinarie, ecc.) oppure residui altrimenti non riciclabili.
Il Premio Impresa Ambiente è stato pro- per ragioni di mercato legate all’ap- Attualmente, infatti, in Europa sono at-
mosso dal Ministero dell’Ambiente e provvigionamento delle biomasse o tivi più di 400 impianti di termovaloriz-
della Tutela del Territorio e del Mare, dal del CDR, laddove quest’ultimo sia sta- zazione (cui se ne aggiungeranno un
Ministero dello Sviluppo Economico, da to autorizzato alla co-combustione centinaio entro il 2012), che trattano
Unioncamere e dalle Camere di Com- con le biomasse medesime. ogni anno circa 50 milioni di tonnellate
mercio di Roma e Milano. Allo scopo di fornire un quadro di ri- di rifiuti solidi urbani; questo sistema di
ITABIA ha potuto verificare come Bio- ferimento a livello europeo, riteniamo gestione è molto diffuso anche al di
masseItalia sia fortemente impegnata utile riportare le più significative fuori dell’Europa, come in Usa, Canada,
nella creazione di infrastrutture locali esperienze di utilizzo energetico delle Giappone e sud-est asiatico.
per la coltivazione e raccolta della ma- biomasse, che hanno trovato ampia I paesi europei più “virtuosi” sono
teria prima per l’alimentazione del bio- diffusione soprattutto nei Paesi del Francia e Germania, ma anche Svezia,
combustibile finale agli impianti (circa centro e nord Europa (Svezia, Finlan- Danimarca e Olanda si pongono tra le
800.000 t/anno tra l’impianto di Croto- dia, Germania, Danimarca, Olanda e prime nazioni, con tassi di termovalo-
ne e quello di Strongoli. Austria), oltre che in Spagna. rizzazione compresi tra il 55 e il 60% dei
L’Addedum A3.3 riporta l’elenco delle 25 In Addendum A3.4 si riporta l’elenco rifiuti da loro prodotti.
centrali, con le indicazione delle località, delle maggiori centrali termoelettri- La Francia con i suoi 123 termovaloriz-
delle società di gestione, della loro po- che europee, con le indicazione delle zatori è il paese europeo con il maggior
tenzialità elettrica, della quantità di bio- località, delle società di gestione, del- numero di impianti; la Germania è inve-
masse utilizzabili, della tecnologia di la capacità di biomasse utilizzabili, ce quello che termoutilizza la maggior
combustione adottata e della tipologia della loro potenzialità elettrica e della quantità di rifiuti (circa 12 milioni di ton-
di recupero energetico. Nell’elenco è sta- tecnologia di combustione adottata. nellate ogni anno), a fronte di 58 im-
ta inserita anche la terza linea dell’im- Tutte le centrali elencate adottano un pianti operativi. Ci sono però anche pae-
pianto di termovalorizzazione dei RSU di assetto cogenerativo, con produzione si europei, come Austria, Spagna, Inghil-
Brescia, che nel corso dell’anno di eser- di energia elettrica e di energia termi- terra, Finlandia, Irlanda e Grecia, che ne
cizio 2007 ha trattato 289.000 tonnel- ca per il teleriscaldamento cittadino e fanno un uso limitato o pressoché nullo.
late di biomasse, con una produzione anche per usi industriali. Per contro, in Italia, la gestione dei ri-

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fiuti mediante incenerimento si è diffu- Nel 2006, in base ai dati APAT, in Italia late altri rifiuti speciali e 52 mila ton-
sa sul territorio nazionale tra il 1960 e il erano operativi 50 impianti di termova- nellate di rifiuti sanitari.
1970, subendo una marcata battuta di lorizzazione, 48 dei quali attivi a pieno I rifiuti pericolosi trattati risultavano pa-
arresto nel corso degli anni ’70 e ’80. A regime; circa il 60% di questi risultava lo- ri a più di 72 mila tonnellate, costituiti,
partire dalla metà degli anni ’90 si sono calizzato al Nord (29) e oltre il 70% degli in gran parte, da rifiuti del settore sani-
riscontrati dei deboli ma continui segni impianti delle regioni settentrionali ve- tario ed ospedaliero.
di ripresa, a seguito sia degli sviluppi niva localizzato in due sole regioni, Prendendo in considerazione la distri-
tecnologici del settore sia, soprattutto, Lombardia (13) ed Emilia Romagna (8). buzione territoriale degli impianti, nel
dell’evolversi della normativa in campo Al Centro risultavano operativi 13 im- 2006 risultava che la maggior quantità
ambientale, che ha riconosciuto al re- pianti, dei quali 8 in Toscana; meno do- di rifiuti veniva trattata nelle regioni del
cupero energetico un ruolo irrinunciabi- tato il Sud che contava 8 impianti: 2 in Nord: la Regione Lombardia, con il 39%,
le ai fini dell’attuazione di un sistema Puglia, 2 in Basilicata, 1 in Calabria, 1 in era al primo posto nel recupero energe-
integrato di gestione dei rifiuti. Sicilia e 2 in Sardegna. tico dei RSU, rispetto alla propria produ-
La situazione nazionale si è quindi Nel numero totale dei termovaloriz- zione regionale, seguita da Friuli-Vene-
lentamente ripresa attraverso un co- zatori veniva considerato anche l’im- zia Giulia (22,7%), Emilia-Romagna
stante aumento degli impianti operativi pianto di Potenza, che risultava in fase (22,2%), Sardegna (18,3%), Trentino-
che ha riguardato dapprima le regioni di collaudo, nonché l’impianto di Taran- Alto Adige (13,2%), Calabria (12,5%),
del Nord del Paese e, solo negli ultimi to, che tuttavia aveva funzionato solo Basilicata (11,6%) e Veneto (6,7%).
anni, anche quelle del Centro-Sud, nelle per un breve periodo; tra gli impianti Con l’aggiornamento delle informa-
quali tuttavia tale opzione rimane, ad operativi, due risultavano privi di recu- zioni, raccolte nel corso del 2008 e alla
oggi, in forte ritardo; contestualmente, pero energetico, quelli di Messina e di data del presente rapporto, in Italia ri-
anche i quantitativi annui di rifiuti trat- Montale, tra l’altro ormai tecnologica- sultano in esercizio, in fase di adegua-
tati termicamente sono passati dai cir- mente superati, che avevano smaltito mento e/o collaudo e in costruzione, 54
ca 1,6 milioni di tonnellate del 1996 ai nel 2006 circa 39 mila tonnellate di ri- impianti di termovalorizzazione di RSU,
circa 6 milioni del 2007. fiuti urbani. CDR e anche di biomasse, per un totale
Per quanto riguarda invece le modalità Gli impianti dotati di cicli cogenerati- complessivo di 102 linee di combustio-
di recupero energetico, negli anni c’è vi risultavano invece otto (Bolzano, ne, aventi una capacità di trattamento
stata una forte riduzione degli impianti Cremona, Milano, Brescia, Ferrara, Reg- pari a circa 22.000 t/giorno e un recu-
privi di forme di recupero energetico, a gio Emilia, Granarolo dell’Emilia e pero energetico complessivo pari a ol-
favore di quelli con sistemi di produzio- Forlì), con la produzione sia di energia tre 800 MWe.
ne energetica, in prevalenza elettrica. elettrica, sia di quella termica, questi Tuttavia, tale capacità di trattamento
Il Rapporto Rifiuti 2007 dell’APAT ri- avevano trattato 1,7 milioni di tonnel- non rappresenta l’effettiva quantità di
porta in maniera puntuale la situazione late di rifiuti recuperando 1,3 milioni di rifiuti trattabili ogni giorno dai suddetti
italiana. Dai dati emerge che, di fronte MWh di energia elettrica e 690 mila 54 impianti, in quanto bisogna tener
ad una produzione nazionale di rifiuti MWh di energia termica. presente i reali fattori di utilizzo di ogni
urbani in crescita, pari a 32,5 milioni di I rimanenti 38 impianti, infine, presen- singolo impianto, i quali possono dipen-
tonnellate nel 2006 (oltre il 2,7% in più tavano sistemi per il solo recupero dere, principalmente, dalle variazioni
rispetto al 2005), ed una positiva diffu- energetico elettrico e avevano trattato stagionali quali - quantitativi dei RSU
sione della raccolta differenziata oltre 2,7 milioni di tonnellate di rifiuti raccolti e dalle fermate dei forni per ma-
(25,8% della produzione totale dei rifiu- urbani e CDR, con un recupero di 1,6 mi- nutenzioni straordinarie.
ti urbani, contro il 24,2% rilevato nel lioni di MWh di energia elettrica; in tota- Un elenco dei termovalorizzatori con
2005), in Italia la discarica si conferma le, nel 2006, sono stati recuperati circa recupero energetico in funzione e in co-
la modalità di gestione dei rifiuti urbani 2,9 milioni di MWh di energia elettrica e struzione al 31 dicembre 2008 (localiz-
più diffusa (47,9%). 689 mila MWh di energia termica. zazione geografica, principali caratteri-
Il ricorso alle altre forme di gestione ap- Sempre secondo il Rapporto APAT, stiche tecniche e siti internet) sono ri-
pare in generale abbastanza stabile: la ammontavano a circa 4,5 milioni di portati nell’Addendum A3.5.
combustione, rispetto al 10,1% del tonnellate i rifiuti trattati negli impian- In conclusione, si può evidenziare il
2006, vede crescere la potenzialità dei ti dedicati al termotrattamento dei fatto che il sistema integrato italiano di
rifiuti termotrattati, che sale, con i nuovi RSU, così suddivisi: 3,3 milioni di ton- trattamento dei RSU appare ancora ina-
impianti in costruzione, a circa il 20% dei nellate risultavano rifiuti urbani, 687 deguato ed insufficiente; in particolare,
rifiuti urbani prodotti a livello nazionale. mila tonnellate CDR, 500 mila tonnel- risulta ancora arretrata la dotazione di

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moderni termovalorizzatori in molte re- Catania) per un totale di 11 linee di 3.1.2) IMPIANTI A BIOGAS
gioni italiane del Centro-sud; anche combustione, progettate per trattare E BIOCARBURANTI
grandi città come Genova, Firenze, Ro- circa 5.000 t/giorno di RSU. Il biogas
ma, Napoli, Bari, Palermo e Catania so- Per quanto riguarda il 2009, nel La- In Italia il settore del biogas è in forte
no tuttora prive di tali indispensabili zio è in programma l’avvio dell’iter au- espansione, sia dal punto di vista del-
strutture, necessarie per gestire effica- torizzativo per dotare anche il Comu- la costruzione di nuovi impianti, sia
cemente l’intero processo di gestione ne di Roma di un adeguato e moderno per la costituzione di nuove ditte o
dei rifiuti urbani, a partire dalla raccolta impianto di termovalorizzazione dei nuovi ambiti d’impresa interessati al-
differenziata di materiali riciclabili, per RSU, nonché il potenziamento dell’im- la realizzazione di impianti completi e
poi completare il ciclo dello smaltimen- pianto di S.Vittore del Lazio con una componentistica.
to, mediante il recupero energetico del- seconda linea. Sempre per il 2009 è Il settore zootecnico può rappresenta-
le frazioni rimanenti. stato pianificato il potenziamento, re la forza motrice per lo sviluppo su
I motivi di questi squilibri sarebbero, con una terza linea, dell’impianto di larga scala della digestione anaerobi-
forse, oggetto più di indagini sociolo- Valmadrera, in provincia di Lecco e ca, come già sta avvenendo in Germa-
giche che tecniche; ma resta il fatto dovrebbero essere completati i lavori nia, Danimarca, Svezia e Austria.
che anche in Campania, Puglia e Sici- per la costruzione e l’entrata in eserci- Gli incentivi in tal senso sono molti: un
lia, Regioni dove le aggiudicazioni di zio del “famoso” termovalorizzatore miglioramento della "sostenibilità am-
gare emesse dai Commissari Straor- di Acerra, in Campania. bientale" degli allevamenti, un'integra-
dinari per le politiche ambientali pre- Infine, è recente la notizia dell’asse- zione di reddito "dall'energia verde",
vedevano la realizzazione di un siste- gnazione dell’appalto per la realizza- una riduzione dei problemi ambientali
ma integrato per la gestione e la ter- zione del nuovo impianto di ter- legati alle emissioni in atmosfe-
movalorizzazione dei RSU, si è attual- movalorizzazione a ra e agli odori, una mi-
mente in situazioni di stallo e di pe- servizio del-
1 8 gliore utilizzazione
renne emergenza ambientale. l’area sud
3 agronomica degli ele-
48 34 11 2
Queste Concessioni, con modalità d el l a 2 1 12
diverse, sono state basate sulla realiz- città e
1 2 3 17 Ripartizione
zazione e gestione di un sistema co- della 21 6 3 regionale, all’ottobre 2007,
stituito da più impianti per il pretratta- provin- 1 degli impianti di biogas
mento meccanico, più o meno spinto, cia di Tori- 21 30 operativi e/o in corso di
5 7
dei RSU raccolti in maniera indifferen- no, da par- realizzazione in Italia
ziata, ovvero delle frazioni rimanenti te della so- 10 (306), ad esclusione
dei RSU, oggetto delle raccolte diffe- cietà di scopo TRM di Torino. 1 7 degli impianti di recupero
renziate e da più termovalorizzatori in 1 2 1 del biogas da discarica
grado di assorbire quanto prodotto in 1 2 dei rifiuti urbani
tali impianti sotto forma del cosiddet- 1
to CDR e, infine, da una serie di disca- 154 impianti: Effluenti 5 1
riche controllate di servizio per il de- zootecnici + scarti
posito dei residui prodotti, quali scarti 1 11
organici + colture
dei pretrattamenti e scorie dei forni. energetiche 5 3 1
In Campania i notevoli ritardi nella 7 2
realizzazione dei due grandi termova- 121 impianti: 1
lorizzatori previsti, per un totale di 5 li- Fanghi
1
nee da 650 t/giorno ciascuna, hanno di depurazione 1
portato a crisi ambientali a più riprese civile
denunciate all’opinione pubblica dagli 1
organi di stampa, poi sfociate nella 9 impianti: FORSU
ben nota gravissima emergenza igie-
nico-sanitaria. 22 impianti:
Anche in Sicilia tardano a partire i lavori Reflui agro-industriali
di costruzione dei 4 termovalorizzatori 1
previsti, (Augusta, Siracusa, Palermo,

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menti fertilizzanti presenti nei liquami. soluzione gestionale al recupero di esclusivamente effluenti zootecnici.
In Italia, secondo stime di EurOb- questi scarti. Rispetto ad un precedente censimento
serv’ER, la produzione di biogas nel La quantità di impianti presente in Pro- del 1999, questo numero è aumentato
2007 ammonta a circa di 406,2 ktep vincia di Bolzano è influenzata dalla vi- di circa 43 unità (+60%) e di 78 unità
di energia primaria, di cui oltre l’85% cinanza con Austria e Germania, oltre (+108%) se si considerano anche quel-
deriva dalle discariche per rifiuti urba- che dalla forte politica di incentivazione li attualmente in fase di realizzazione.
ni. Sempre per il 2007 il GSE riporta dell’amministrazione provinciale. Il nu- Questo conferma il forte impulso che la
una produzione lorda di energia elet- mero di impianti risulta invece decisa- digestione anaerobica sta avendo nel
trica da biogas di 1,45 TWh, di cui cir- mente più contenuto nel Centro e nel nostro Paese. Come impiego finale del
ca l’86% è ottenuta dal biogas da di- Sud dell’Italia. biogas prodotto in questi impianti pre-
scariche per rifiuti urbani. Dei 154 impianti che trattano effluenti vale la cogenerazione; solo in alcuni, in
Un quadro nazionale di maggior det- zootecnici, scarti agricoli e agro-indu- genere annessi a caseifici, il biogas vie-
taglio deriva da un censimento svolto striali e colture energetiche, la maggior ne bruciato direttamente in caldaia per
dal CRPA per conto della Regione Emi- parte hanno una potenza elettrica in- la sola produzione di calore.
lia-Romagna sugli impianti di dige- stallata inferiore a 100 kWe e sono14 I 121 impianti di digestione anaerobica
stione anaerobica operativi nel setto- quelli di potenza maggiore di 1 MWe, per la stabilizzazione dei fanghi di de-
re zootecnico ed agro-industriale. per un totale di circa 50 MWe installati purazione civile e industriale sono rea-
All’inizio del 2008 risultavano installati (vedi addendum A3.7). Di questi sono lizzati per lo più all’interno di grossi sta-
circa 306 impianti (vedi Addendum 115 gli impianti che utilizzano quasi bilimenti urbani di depurazione delle
A3.6) di taglia piccola-media di cui:
> 154 alimentati con effluenti PRODUZIONE BIODIESEL 2007 CAPACITÀ PRODUTTIVA 2008
zootecnici, scarti organici, colture PAESE Kt PAESE Kt
energetiche;
>121 alimentati con fanghi di GERMANIA 2.890 GERMANIA 5.302
depurazione civile; FRANCIA 872 FRANCIA 1.980
> 9 alimentati da FORSU (frazione ITALIA 469 ITALIA 1.916
organica dei rifiuti solidi urbani); AUSTRIA 267 SPAGNA 1.267
> 22 impianti da reflui PORTOGALLO 175 REGNO UNITO 726
agroindustriali. SPAGNA 168 BELGIO 665
A questi vanno aggiunti circa 140 im- BELGIO 166 PAESI BASSI 571
pianti operativi per il recupero del bio- REGNO UNITO 150 GRECIA 565
gas dalle discariche di rifiuti urbani (cir- GRECIA 100 AUSTRIA 485
ca 210 MWe installati) che per ora rap- PAESI BASSI 85 POLONIA 450
presentano la principale fonte di biogas DANIMARCA 85 PORTOGALLO 406
da biomasse. POLONIA 80 BULGARIA 215
Nel complesso il potenziale di genera- SVEZIA 63 SVEZIA 212
tori elettrici alimentati da biogas è sti- REP. CECA 61 SLOVACCHIA 206
mato essere di circa 250-300 MWe in- SLOVACCHIA 46 REP. CECA 203
stallati. FINLANDIA 39 UNGHERIA 186
Dall’indagine è risultato che gli im- ROMANIA 36 FINLANDIA 170
pianti sono realizzati per la quasi tota- LITUANIA 26 LITUANIA 147
lità nelle regioni del Nord. Le aree più in- SLOVENIA 11 DANIMARCA 140
teressate risultano essere quelle in cui BULGARIA 9 ESTONIA 135
èpresente una maggiore concentrazio- LETTONIA 9 LETTONIA 130
ne di allevamenti zootecnici come la UNGHERIA 7 ROMANIA 111
Lombardia, l’Emilia-Romagna e il Vene- IRLANDA 3 IRLANDA 80
to. Alcuni impianti si stanno sviluppan- CIPRO 1 SLOVENIA 67
do in zone in cui sono prodotte quantità MALTA 1 MALTA 8
significative di scarti e sottoprodotti or- ESTONIA 0 CIPRO 6
ganici del comparto agro-industriale da LUSSEMBURGO 0 LUSSEMBURGO 0
utilizzare in co-digestione, anche come TOTALE 5.819 TOTALE 16.949

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acque reflue civili e industriali. nellate a Dislocazione territoriale


Tra i 9 impianti che trattano la frazione fronte di degli oleifici (blu)
organica pre-selezionata da raccolta una capa- e degli impianti
differenziata (Forsu), alcuni lo fanno in cità produt- di produzione biodiesel
miscela con fanghi di depurazione. Inol- tiva, stimata al (rosso)
tre 4 impianti, tra quelli che utilizzano 2008, di quasi 17 milioni di ton-
effluenti zootecnici, trattano anche For- nellate. Del biodiesel prodotto
su insieme a liquami, pollina, fanghi circa l’80% deriva da colza col-
agro-industriali e colture energetiche. tivata nei paesi del Centro-
È in corso, sempre a cura del CRPA, Nord Europa e la restante
un aggiornamento del censimento che, parte da altre oleaginose
a testimonianza della forte espansione (in particolare gira-
del settore, ha rilevato nell’ultimo anno sole e soia) più
l’entrata in costruzione di 52 impianti di adatte ai paesi
biogas che operano con effluenti zoo- meridionali.
tecnici, colture energetiche, residui or- L’Italia, con un
ganici, reflui dell’agro-industria e la fra- quantitativo an-
zione organica dei rifiuti urbani. nuo di circa
470.000 t è il ter-
Il biodiesel e gli oli vegetali* zo produttore euro-
In Europa nel 2007 la produzione del peo di biodiesel dopo la Germania
biodiesel ha sfiorato i 6 milioni di ton- (2.890.000 t) e la Francia (872.000 t).

TABELLA 1 - IMPIANTI DI PRODUZIONE DI BIODIESEL


PRESENTI IN ITALIA E LORO POTENZIALITÀ
AZIENDE LOCALITÀ CAPACITÀ PRODUTTIVA (t)
La Germania che da sola produce circa il
ALCHEMIA ITALIA SRL Rovigo 15.000 50% del biodiesel europeo, è anche il pri-
BIO-VE-OIL OLIMPO SRL* Corato (BA) 100.000 mo produttore a livello mondiale.
CAFFARO BIOFUEL SRL Torviscosa (UD) 60.000 In Italia, attualmente sono presenti 15
CAFFARO BIOFUEL SRL* Torviscosa (UD) 100.000 impianti con un potenziale produttivo di
CEREAL DOCKS SPA Vicenza (VI) 150.000 circa 2.250.000 t/anno di biocombusti-
COMLUBE SRL Castenedolo (BS) 120.000 bile e altri 4 sono in fase di realizzazione.
DP LUBRIFICANTI SRL Aprilia (LT) 155.520 La maggiore concentrazione di impianti
ECOIL* Priolo (SR) 200.000 si ha nella regione Lombardia, con una
F.A.R. Spa Divisione Polioli Cologno Monzese (MI) 100.000 capacità produttiva complessiva di
FOREDBIO SPA Nola Marigliano (NA) 70.000 670.000 t/anno pari al 33% del totale
ECO FOX SRL Vasto (CH) 131.370 nazionale.
ITAL BI OIL SRL Monopoli (BA) 190.300 Nel nostro Paese il commercio del bio-
ITAL GREEN OIL SRL San Pietro di Morubio (VR) 365.000 diesel è regolato dal Decreto del Mini-
GDR BIOCARBURANTI Cernusco sul Naviglio (MI) 50.000 stero dell’Economia e delle Finanze n.
MYTHEN SPA Ferrandina (MT) 200.000 256 del 25 luglio 2003, che fissa il con-
NOVAOL SRL Livorno (LI) 250.000 tingente ad accisa ridotta di anno in an-
NOVAOL SRL* Ravenna (RA) 200.000 no rivisto nell’ambito della finanziaria, e
OIL.B SRL Solbiate Olona (VA) 200.000 ne determina le modalità di utilizzo (mi-
OXEM S.p.A. Mezzana Bigli (PV) 200.000 scele fino al 5% di biodiesel possono es-
TOTALE 2.257.190** sere avviate al consumo sia in rete che
*Impianti da realizzare extra rete; miscele fino al 25% possono
**Nel totale sono esclusi gli impianti da realizzare (600.000 t/a) essere avviate al consumo solo presso
Fonte – www.assocostieribiodiesel.com (2009) utenti extra-rete; miscele sopra al 25%

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non hanno riferimenti normativi). Le TAB. 2 - PRINCIPALI INDUSTRIE OLEARIE PRESENTI NEL TERRITORIO NAZIONALE
quantità così stabilite sono limitate ri-
spetto alla capacità produttiva degli im- OLEIFICIO UBICAZIONE SEMI TRATTATI OPERAZIONI
pianti presenti sul territorio nazionale 1 San Pietro di Morubio (BA) Soia Spremitura, raffinazione,
che, quindi, esportano parte della pro- Girasole confezionamento
duzione soprattutto verso la Germania, 2 Camisano Vicentino (VI) Soia Spremitura
la Francia e l’Austria. 3 Porto Marghera (VE) Colza, girasole Spremitura, raffinazione
In Italia sono presenti 7 grandi oleifici Porto Corsini (RA) Soia, mais Confezionamento,
(tabella 2) tutti associati ad Assitol Porto di Ancona (AN) Arachide (no spremitura) distribuzione
(Associazione Italiana dell’Industria 4 Castelfiorentino (FI) Girasole Spremitura
Olearia) tranne uno. Altri oleifici di pic- 5 Fontanelle (TV) Soia, vinaccioli, Spremitura, raffinazione,
cole dimensioni servono mercati locali mais, colza (no spremitura) confezionamento,
e hanno un limitato interesse a riforni- Girasole (no spremitura) distribuzione
re di materia prima il mercato dei bio- Arachide (no spremitura)
carburanti. 6 Cisterna di Latina (LT) Girasole, colza, soia Spremitura, raffinazione
Gli oleifici sono concentrati soprattutto 7 Faenza (FC) Girasole oleico e altoleico Spremitura, raffinazione,
nel centro-nord della penisola con par- Vinaccioli, mais distribuzione
ticolare presenza in Emilia Romagna (autocisterne o navi)
ed in Veneto (figura pag. 64). Tra gli
oleifici indicati quelli principalmente le- TAB. 3 - PRINCIPALI INDUSTRIE PER LA RAFFINAZIONE OLEARIA PRESENTI NEL
gati all’industria del biodiesel sono gli TERRITORIO NAZIONALE
oleifici 1, 2 e 3, dotati di un proprio im-
OLEIFICIO UBICAZIONE PROCESSO OLI TRATTATI
pianto di esterificazione, ed il 7.
Oltre ad industrie che producono olio di 8 Silea (TV) Raffinazione, confezionamento Mais, soia,
semi, sono presenti, a livello nazionale, Distribuzione girasole
industrie che si occupano solo della raf- 9 Viareggio (LU) Raffinazione, confezionamento Colza, girasole, soia,
finazione e/o del confezionamento e/o Distibuzione vinaccioli, mais, arachide
della distribuzione (tabella 3). 10 Inveruno Raffinazione, confezionamento Colza, girasole, soia,
Attualmente, a livello nazionale, l’uni- Distibuzione vinaccioli, mais, arachide
co anello forte della filiera è la fase di
produzione industriale del biodiesel. In- di 50 €/t e di esterificazione di 100 nale debba essere generato dall’ultimo
fatti la materia prima utilizzata viene €/t, si arriverebbe ad un costo di pro- anello della catena e cioè dai “petrolieri”
per la maggior parte importata sia da duzione del biodiesel di 785 €/t; si evi- che dovrebbero rispettare l’obbligo del-
paesi europei (Francia, Spagna, Germa- denzia l’elevata percentuale (80%) con la miscelazione. Da qui infatti, si gene-
nia) che extraeuropei (Argentina, Brasi- cui il costo della materia prima pesa sul rerebbe una domanda di biocarburante
le, Sud America e Canada); il 60% del costo di produzione finale del biodiesel che ricadrebbe sui produttori di biodie-
biodiesel prodotto in Italia viene espor- (Assocostieri). sel. Questi ultimi, hanno agevolazioni
tato in paesi europei dove l’utilizzo è In Italia ci sono una serie di limitazio- particolari per la quota di materia prima
consolidato. Il sottoprodotto dell’esteri- ni di carattere soprattutto normativo proveniente dalla realizzazione di filiere
ficazione, la glicerina, viene in parte che frenano il mercato del biodiesel co- locali convalidate da accordi di filiera tra
esportata nei paesi asiatici. me: l’esistenza di un limitato contin- i vari attori. Si intende così creare un le-
I produttori di biodiesel si avvalgono di gente annuo agevolato in termini di ap- game diretto tra il primo e l’ultimo anel-
olio extra-nazionale in quanto i costi di plicazione di accise; il limite di miscela- lo della catena ottimizzando gli aspetti
produzione del biocombustibile sono zione al 5% per la vendita nella rete; logistici ed economici del processo di
strettamente legati al prezzo della ma- “l’obbligatorietà” di miscelazione da produzione e dando un’opportunità di
teria prima che a livello nazionale è ele- parte dei produttori/commercianti di crescita imprenditoriale al mondo agri-
vato: ad esempio utilizzando una mi- carburanti tradizionali regolarizzata in colo integrativa all’alimentare.
scela di olio grezzo nazionale al 30% di termini sanzionatori solo di recente. * Contributo di V. Scrosta e R. Cerioni
soia e al 70% di colza, rispettivamente In conclusione, sulla base della norma- Sistemi Innovativi Biomasse
valorizzati a 565 €/t e a 665 €/t, e tiva vigente sembrerebbe che lo svilup- Energetiche - Spin-off dell’Università
considerando un costo di raffinazione po dell’intera filiera sul territorio nazio- Politecnica delle Marche

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Il bioetanolo tativo pari a circa 117,5 milioni di litri poco meno di 150 kt/anno di etanolo).
Lo sviluppo della filiera del bioetanolo di alcol puro (1.175.000 ettanidri). Le prospettive aperte dalla riduzione
destinato al mercato energetico in Ita- L’etanolo di origine agricola è destina- degli aromatici nella benzina fanno
lia è stato finora limitato ad iniziative to principalmente al mercato delle be- triplicare tali spazi di mercato nel bre-
di tipo sperimentale-dimostrativo, per vande alcoliche, all’industria alimen- ve periodo: l'utilizzo di ETBE, nella per-
le quali, generalmente, è stato utiliz- tare e farmaceutica, ecc., dunque ad centuale minima del 5%, in tutta la
zato etanolo derivante dalle distilla- applicazioni completamente diverse benzina consumata in Italia richiede-
zioni obbligatorie di vino ed altri pro- dalla produzione di energia. Di fatto, in- rebbe circa 800 kt/anno di bioetanolo
dotti ortofrutticoli eccedenti. Esisto- vece, in Italia la commercializzazione (d’altra parte, il mercato attuale del-
no circa 150 aziende italiane che, a di bioetanolo come combustibile è l’MTBE si aggira intorno alle 430 - 450
vario titolo, producono alcol etilico da praticamente nulla. Peraltro, la distilla- kt/anno).
prodotti o scarti agricoli. La maggior zione obbligatoria dei vini e altri pro- Lo sviluppo di questo mercato è stato
parte di queste sono piccole distille- dotti ortofrutticoli eccedenti, ha gene- per anni condizionato da processi
rie o aziende vinicole, ma vi sono an- rato già notevoli giacenze di alcol etili- normativi farraginosi e incompleti
che alcuni impianti di moderna con- co di origine agricola, stimate nell’ordi- nella definizione di misure a soste-
cezione con elevata capacità produt- ne di alcuni milioni di ettanidri. La nuo- gno del bioetanolo come biocarburan-
tiva come l’IMA del Gruppo Bertolino va OCM vitivinicola (agosto 2008) pre- te (defiscalizzazione, obblighi di im-
(Trapani), la Caviro Sca (Faenza), la vede il mantenimento delle distillazio- missione, ecc.). La Finanziaria 2007
Alc.Este. SpA (Ferrara), la Sedamyl del ni dei sottoprodotti (fecce e vinacce) e tuttavia, riprendendo la legge
Gruppo Amylum - Tate & Lyle (Saluz- del vino invenduto (distillazione di cri- 81/2006, stabilisce obblighi di utiliz-
zo) e la Silcompa SpA (Correggio). Le si), ma a condizioni radicalmente di- zo dell’1% nel 2006, del 2% nel 2007 e
aziende menzionate, che rientrano verse al vecchio regolamento indica un obiettivo non vincolante del
nel novero dei maggiori produttori di 1493/99: non ci sarà più il prezzo mi- 5,75% nel 2010. Inoltre, la stessa leg-
alcool in Europa, aderiscono alla So- nimo, resterà un aiuto alla trasforma- ge rinnova per il triennio 2007-2010 lo
cietà Italiana BioEtanolo (Sibe) condi- zione e al trasporto, non ci saranno più stanziamento annuo di 73 milioni di
videndo una strategia di filiera per la né stoccaggio né acquisto dell'alcol euro per lo sgravio parziale di accise
produzione di alcool etilico destinato con organismi d'intervento. L'alcol re- del bioetanolo, già introdotto con le Fi-
alla biocarburazione. Le distillerie ita- sterà dunque nelle disponibilità del di- nanziarie 2001 e 2005 e mai reso
liane sono caratterizzate dalla versa- stillatore che lo dovrà commercializ- operativo. Infine nell’aprile 2008 so-
tilità d’impiego delle diverse materie zare in proprio esclusivamente per usi no stati pubblicati due decreti sugli
prime agricole fermentescibili e nel industriali/energetici. obblighi di applicazione (n.100 del 23
2007 l'alcol agricolo prodotto è deri- Diverso è il discorso che concerne aprile 2008 - n.110 del 29 aprile
vato da melasso (5%), da vino (34%), l’ETBE: la capacità produttiva a livello 2008), provvedimenti normativi a
da materie vinose (36%), da cereali nazionale nel breve periodo è dell’ordi- lungo attesi che saranno determinan-
(23%) e da frutta (2%), per un quanti- ne delle 300 kt/anno di ETBE (pari a ti per la nascita di un mercato nazio-
nale di biocarburanti. È evidente che
anche e soprattutto gli industriali di-
ALCOL PRODOTTO E MATERIE PRIME UTILIZZATE (ANNO 2007) stillatori siano interessati agli sgravi
MATERIA PRIMA TONNELLATE ALCOL PRODOTTO previsti dalla finanziaria, visto che an-
D’ORIGINE UTILIZZATE (in hn) cora oggi l’etanolo costa circa due-tre
volte la benzina.
MELASSO 19.000 61.000 La potenziale produzione di bioetano-
VINO * 360.000 400.000 lo soggetto a sgravi eccede di gran
lunga il mercato potenziale di ETBE in
MATERIE VINOSE 975.000 421.000
Italia (ma anche la capacità produtti-
FRUTTA 50.000 22.000 va di ETBE dell’industria italiana), e
CEREALI 66.000 271.000 potrebbe determinarsi l’accumulo di
TOTALE 1.470.000 1.175.000 ulteriori giacenze di bioetanolo, a me-
no di non avere un grande impulso
* 1.000 litri delle esportazioni.
Fonte: AssoDistil Per quanto riguarda la produzione del-

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l’ETBE, infatti, l'unico stabilimento per giungimento degli obiettivi al 2020. mente determinabile, ma è sempre
la produzione di MTBE, in grado di pro- È peraltro ovvio che tale valutazione strettamente legata alle specifiche si-
durre anche ETBE, è di proprietà del- deve riguardare, per ciascuna filiera, tuazioni locali (in termini di disponibi-
l'Ecofuel di Ravenna (ENI); la tecnolo- le relative BAT (Best Available Tech- lità di risorse, di condizioni climati-
gia SNAMPROGETTI/ECOFUEL permet- nologies) in termini di efficienza di che, di vicinanza di utenze termiche
te, infatti, di alternare la produzione di conversione energetica, di affidabilità ed elettriche, di aiuti e incentivi locali,
MTBE e ETBE, con poche modifiche e qualità tecnica degli impianti. di numero di ore di funzionamento
nella configurazione dell’impianto. Il Per questo motivo le considerazioni annuo, ecc).
passaggio da MTBE a ETBE si effettua, svolte in questo capitolo riguardano Per quanto riguarda gli incentivi si
di solito, in funzione della disponibi- esclusivamente le filiere che già oggi può vedere che alcune filiere, ed in
lità e del prezzo dell’etanolo. Nuovi im- hanno raggiunto una consolidata ma- particolare quelle per il riscaldamento
pianti potrebbero essere realizzati in turità tecnologica e di mercato. domestico ed il teleriscaldamento da
altre raffinerie. Tra le maggiori ditte Queste, in sintesi, sono: biocombustibili solidi, sono già di per
produttrici di bioetanolo e l’Ecofuel, • Filiera dell’energia termica (riscal- sé economicamente sostenibili in
sono stati attivati accordi di fornitura damento, raffrescamento e teleri- gran parte delle realtà italiane, senza
per la recente produzione di alcune scaldamento per uso domestico e/o la necessità di ricorrere ad aiuti pub-
decine di migliaia di tonnellate di ET- calore per usi di processo). blici. Lo stesso non vale però per altre
BE nell’ambito del programma nazio- • Filiera dell’energia elettrica. filiere dove gli incentivi (vedi la pro-
nale bioetanolo/ETBE. • Filiera dell’energia elettrica in co- duzione di sola energia elettrica) o le
Sulla base dei menzionati obblighi di generazione (riscaldamento, raffre- defiscalizzazioni (vedi la produzione
impiego per il triennio 2008-2010, As- scamento e teleriscaldamento per di biocarburanti) rivestono un ruolo
sodistil ha stimato il potenziale mer- uso domestico e/o calore per usi di importantissimo ed imprescindibile
cato italiano di bioetanolo/etbe, per la processo). per garantirne lo sviluppo.
sostituzione del 2% nel 2008, del 3% • Filiera dei biocarburanti per auto- Una considerazione di carattere gene-
nel 2009 e del 5,75% nel 2010, delle trazione. rale, comune a tutte le filiere bioener-
benzine immesse in consumo. Le principali soluzioni tecnologiche e getiche, è quella legata al numero di
impiantistiche, saranno sintetica- ore annue di funzionamento degli im-
3.2) VALUTAZIONI ECONOMICHE mente trattate da un punto di vista pianti. Quanto questo è più alto, tanto
a valutazione economica delle fi- economico per mostrare il loro poten- migliore sarà il risultato economico

L liere bioenergetiche è tra gli ele-


menti fondamentali, assieme alla
loro sostenibilità ambientale e sociale,
ziale di accesso al mercato nazionale.
È fondamentale premettere che la va-
lutazione economica di qualunque fi-
dell’iniziativa.
Sempre di carattere generale è la con-
siderazione relativa al fattore “scala”:
per prevederne gli sviluppi verso il rag- liera bioenergetica non è univoca- i costi d’investimento degli impianti
(per unità di potenza installata) sono
minori quanto maggiori sono le di-
QUANTITATIVI DI BIOETANOLO DA UTILIZZARE OBBLIGATORIAMENTE mensioni dell’impianto.
VS. QUANTITATIVI DEFISCALIZZATI (2008-2010 in ettanidri) Qualunque valutazione economica
in campo bioenergetico deve confron-
13.445.000 tarsi con il costo dell’energia fossile: è
OBBLIGO
infatti il risparmio che si può conse-
DEFISCALIZZAZIONE guire usando biocombustibili (anzi-
ché combustibili fossili) che permet-
7.015.000 te di ammortizzare il maggiore costo
d’investimento in genere necessario
4.670.000 per la realizzazione degli impianti.
In sintesi i principali dati e parametri di
1.022.000 1.022.000 1.022.000 riferimento per una corretta valutazio-
ne economica devono tenere conto di:
• Costo dei combustibili fossili vs
biocombustibili.
2008 2009 2010 • Costo e tariffe dell’energia elettrica.

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• Costo del denaro (tassi interesse). Un’immediata visualizzazione delle spetto alle piccole caldaie individuali
• Incentivi nazionali e locali (CV, principali zone climatiche delle Pro- il risultato economico di un impianto
TEE, defiscalizzazioni). vince italiane è presentata in Adden- di teleriscaldamento è in parte “appe-
Gli indici normalmente utilizzati per dum A3.9. santito” dal costo della rete di distri-
la valutazione economica sono il Per fare un esempio, l’acquisto di una buzione del calore, anche se la mag-
Tempo di Ritorno dell’Investimento caldaia alimentata a cippato (70 €/t) giore dimensione delle caldaie può,
(o Payback) e il Tasso Interno di Ren- a servizio di un’ipotetica utenza con per un fattore di “scala”, incidere posi-
dimento (TIR). determinate caratteristiche struttu- tivamente sia sui costi d’investimen-
Il Payback stima il numero degli anni rali (stessa volumetria e tipologia co- to, sia su quelli di esercizio.
necessari a far sì che i ricavi netti ge- struttiva) avrà tempi di “payback” Per la stessa volumetria e tipologia di
nerati dall’investimento coprano il ca- che variano notevolmente in relazio- utenze servite, a parità di caratteristi-
pitale investito. ne alla zona climatica in cui avviene che della rete di distribuzione e del
Il TIR rappresenta il tasso di interesse l’installazione. Come mostrato in ta- costo del biocombustibile utilizzato
che si dovrebbe ottenere investendo bella, passando dalle zone più calde a (cippato di legno a 70 €/t), si hanno i
lo stesso capitale in banca, per il tem- quelle più fredde, si riducono i tempi seguenti valori di “payback”:
po di vita dell’iniziativa (normalmente di ammortamento dell’investimento,
15 anni). nonostante la più alta potenza termi- LOCALIZZAZIONE PAYBACK
La valutazione del costo di investi- ca necessaria faccia crescere il prez- Zona Climatica A 14 anni
mento iniziale e dei successivi ricavi zo dell’impianto. Zona Climatica B 8 anni
netti annui sono il punto di partenza Zona Climatica C 6 anni
per qualunque specifica valutazione LOCALIZZAZIONE PAYBACK Zona Climatica D 3 anni
economica. Zona Climatica A 13 anni Zona Climatica E 2 anni
Alcuni dati di massima sui costi di in- Zona Climatica B 7 anni Zona Climatica F 1,5 anni
vestimento delle caldaie a biomassa Zona Climatica C 5 anni
sono sinteticamente presentati nel- Zona Climatica D 2,5 anni ENERGIA ELETTRICA (<1MWe)
l’Addendum A3.8. Zona Climatica E 1,5 anni DA BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI
ITABIA ha recentemente elaborato, in Zona Climatica F 1 anno Diversamente dalle filiere termiche,
collaborazione con UNACOMA, un pro- dove la localizzazione e le caratteri-
gramma di calcolo mirato a fornire un Nel calcolo non sono stati presi in stiche delle utenze sono il principale
orientamento alle tecnologie di con- considerazione gli incentivi (essen- parametro di riferimento per la loro
versione energetica più convenienti zialmente misure di defiscalizzazio- valutazione economica, nel caso della
in termini economici in funzione di ti- ne) previsti dalla carente legislazione filiera elettrica l’utenza è costituita
pologia, quantità e costo della bio- nazionale in materia di energia rinno- dalla rete pubblica nazionale, che è ol-
massa disponibile. Tale programma, vabile termica. tretutto obbligata dalle normative vi-
assumendo dati e parametri di riferi- Queste valutazioni valgono sia per le genti ad acquistare a tariffe incenti-
mento medi relativi al 2008 (es. costo piccole caldaie ad alimentazione au- vate l’energia elettrica “rinnovabile”
dei combustibili fossili, costo e tariffe tomatica che per quelle ad alimenta- prodotta da impianti qualificati IAFR.
dell’energia elettrica, tassi d’interes- zione manuale. Il risultato economico In questo caso due sono i “drivers”
se, incentivi, ecc.), evidenzia, per le non varia sensibilmente, poiché a principali per la loro valutazione:
diverse filiere tecnologiche conside- fronte di un costo più alto del biocom- > il costo del biocombustibile utilizza-
rate, interessanti peculiarità “econo- bustibile nel caso di alimentazione to (cippato di legno);
miche” di seguito sintetizzate. manuale (pellet o legna da ardere), > l’incentivo riconosciuto al kWh elet-
diminuisce il costo di investimento, in trico prodotto.
PICCOLE CALDAIE PER quanto la caldaia è priva degli onerosi Per un più rapido ammortamento del-
RISCALDAMENTO DOMESTICO componenti per l’alimentazione auto- l’investimento iniziale, le centrali ter-
DA BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI matica. moelettriche funzionano per il massi-
Il “driver” principale per la loro valuta- mo di ore annue, compatibilmente
zione economica è strettamente lega- TELERISCALDAMENTO con le fermate per la loro manutenzio-
to alla localizzazione dell’utenza e al- DA BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI ne programmata.
la durata di funzionamento giornalie- Valgono le considerazioni fatte circa la Considerando il valore di 0,30 € per
ro e annuo prevista dal D.P.R. 412/93. zona climatica d'appartenenza. Ri- kWh prodotto, come previsto dalla Fi-

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nanziaria 2008, l’incidenza del costo trico prodotto. valore di 0,30 €/kWh, come previsto
del combustibile sui tempi di ammor- Se per l’incentivo sul kWh prodotto si dalla Finanziaria 2008 per il biogas di
tamento è: considera il valore di 0,30 €/kWh (Fi- origine agro-zootecnica: con questa
COSTO DEL PAYBACK nanziaria 2008), l’incidenza del costo ipotesi il payback è normalmente
BIOCOMBUSTIBILE del combustibile (olio vegetale) sul compreso in un range che può variare
€/t payback è: dai 3 ai 6 anni.
40 6 anni COSTO DEL PAYBACK Per sviluppare le significative oppor-
70 8 anni BIOCOMBUSTIBILE tunità offerte dal biogas è però neces-
È interessante notare come cambie- €/t sario che vengano emesse procedure
rebbero i valori di pay back se l’incen- 600 2,8 anni autorizzative più chiare e percorribili
tivo sul kWh prodotto scendesse a 800 4,0 anni di quelle attualmente in vigore, relati-
0,20 €/kWh : Detti valori muterebbero notevolmen- ve alla realizzazione degli impianti, al-
COSTO DEL PAYBACK te se l’incentivo sul kWh prodotto l’allacciamento alla rete elettrica na-
BIOCOMBUSTIBILE scendesse, ad esempio, a 0,20 zionale ed alla movimentazione e
€/t €/kWh. stoccaggio, come sottoprodotti e non
40 15 anni COSTO DEL PAYBACK come rifiuti, delle varie matrici utiliz-
70 >100 anni BIOCOMBUSTIBILE zabili per la sua produzione.
Questa forte variazione del payback €/t
sta a dimostrare l’importanza dell’in- 600 15 anni ENERGIA ELETTRICA (<1MWe)
centivo per lo sviluppo futuro della 800 mai E COGENERAZIONE
tecnologia. Indicativamente il costo d’investi- DA BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI
Indicativamente il costo di investi- mento per piccole centrali elettriche a La cogenerazione presenta aspetti
mento per piccole centrali elettriche a biocombustibili liquidi è valutabile in- economici di assoluta validità quando
biocombustibili solidi è valutabile in- torno ai 1.500 € per kW elettrico di il recupero del calore residuo avviene
torno ai 5.000 € per kW elettrico di potenza lorda installata. lungo tutto l’arco dell’anno ed in ma-
potenza lorda installata. Per quanto riguarda il biogas, la sua niera parallela e proporzionale alla
conversione finale in energia elettrica produzione elettrica. Tale situazione si
ENERGIA ELETTRICA (<1MWe) DA avviene con lo stesso processo utiliz- può verificare solo nel caso di proces-
BIOCOMBUSTIBILI LIQUIDI E GASSOSI zato per gli oli vegetali (combustione si industriali con richiesta costante di
Trattiamo separatamente la valuta- in motore endotermico), ed il risultato calore a bassa temperatura. Si tratta
zione economica di impianti per la ge- economico dipende essenzialmente quindi di realtà poco frequenti. Per
nerazione elettrica da biocombustibi- dai costi d’investimento e gestione questo motivo si limita la valutazione
li liquidi (oli vegetali), rispetto a quel- per la produzione del biogas stesso, economica alle utenze più diffuse,
la da biocombustibili gassosi (bio- che sono però estremamente variabi- cioè quelle domestiche e alla loro do-
gas), in quanto necessitano di un di- li e di difficile stima. manda stagionale di riscaldamento.
verso approccio. Si può comunque ipotizzare che il co- Anche per la cogenerazione ritorna
Per quanto riguarda i biocombustibili sto d’investimento per piccole centra- dunque in primo piano l’importanza
liquidi è interessante osservare che, li elettriche a biogas sia compreso in delle zone climatiche di appartenenza.
rispetto ai biocombustibili solidi, il co- un range variabile tra i 2.500 ed i Nella tabella sono state considerate le
sto d’investimento per la tecnologia di 5.000 € per kW elettrico di potenza zone climatiche più interessanti per
conversione energetica è di circa 5 lorda installata, in funzione delle di- applicazioni cogenerative residenzia-
volte minore, mentre il costo unitario mensioni, della complessità e dell’ef- li, per le quali si ipotizza di fare fun-
dell’olio vegetale impiegato è di circa ficienza dell’impianto. zionare l’impianto di riscaldamento
10 volte maggiore del cippato, (pos- La loro valutazione economica dipen- secondo prescrizioni ed orari indicati
sedendo comunque un contenuto de, oltre che dal costo d’investimento, dal già citato D.P.R. 412. Come previ-
energetico 3 volte superiore). dal tipo e dal costo del substrato ali- sto dalla Finanziaria 2008 l’incentivo
Anche in questo caso i “drivers” prin- mentato al digestore anaerobico e sul kWh prodotto si considera del va-
cipali per la loro valutazione economi- dalle ore di funzionamento annuo del- lore di 0,30 Euro.
ca sono: l’impianto. Per la stessa volumetria e tipologia di
> il costo dell’olio vegetale utilizzato, Per quanto riguarda l’incentivo sul utenze servite, a parità di caratteristi-
> l’incentivo riconosciuto al kWh elet- kWh elettrico prodotto si considera il che della rete di distribuzione e con lo

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stesso costo del biocombustibile uti- lo sia per la cogenerazione da biocom- nell’alto valore del Limite Termico LT,
lizzato (cippato di legno a 70 €/t), si bustibili solidi, per la minore quantità che in sintesi si riflette sulla più alta
hanno i seguenti valori di payback. di calore residuo destinabile ad uso efficienza energetica ed ambientale
termico. dell’intero sistema.
ZONA LIMITE PAYBACK Il risultato economico (payback) della
CLIMATICA TERMICO ENERGIA ELETTRICA (<1MWe) trigenerazione, per le stesse utenze e
C 17% 6,7 anni E TRIGENERAZIONE con le ore estive di funzionamento so-
D 28% 5,6 anni DA BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI pra considerate, non migliora quello
E 41% 4,4 anni La valutazione economica della trige- della sola cogenerazione, a causa del-
nerazione è assolutamente dipen- l’elevato costo di investimento aggiun-
È interessante notare come il Limite dente dal numero di ore annue previ- tivo per l’installazione della macchina
Termico (LT) ed il payback migliorino ste per il condizionamento estivo: ad assorbimento. Un forte aumento
nettamente in zone climatiche più queste non sono regolate da alcuna delle ore di funzionamento estivo si ri-
fredde, e come il payback sia in ogni normativa (come il D.P.R. 412 per il ri- fletterebbe comunque in una maggio-
caso più interessante di quello otte- scaldamento invernale) e pertanto la re convenienza economica.
nuto per la produzione di sola energia valutazione economica riveste un ca-
elettrica, a parità di costo del biocom- rattere del tutto ipotetico. ENERGIA ELETTRICA (<1MWe)
bustibile. Anche l’importanza della zona clima- E TRIGENERAZIONE
tica viene meno, e non per l’inapplica- DA BIOCOMBUSTIBILI LIQUIDI E GASSOSI
ENERGIA ELETTRICA (<1MWe) E CO- bilità del decreto, ma per il semplice Le stesse considerazioni, con le stes-
GENERAZIONE DA BIOCOMBUSTIBILI fatto che tanto più è fredda una Zona se ipotesi di durata di funzionamento
LIQUIDI E GASSOSI Climatica tanto minore sarà la sua ne- estivo, volumetria e tipologia di uten-
Anche in questo caso valgono le con- cessità di “fresco” estivo, e viceversa. ze servite, caratteristiche della rete di
siderazioni economiche esposte nel L’indipendenza della trigenerazione distribuzione e costo del biocombu-
paragrafo precedente per la cogene- dalla zona climatica è confermata, per stibile utilizzato (olio vegetale a 600
razione da biocombustibili solidi. quanto riguarda la valutazione econo- €/t) valgono per la trigenerazione da
Rispetto a questi ultimi, il risultato mica, dalla tabella sottostante, elabo- biocombustibili liquidi:
economico è nettamente migliore, e rata con questa ipotesi di funziona-
questo si riflette anche sulla cogene- mento estivo: ZONA LIMITE PAYBACK
razione, dove comunque è sempre si- CLIMATICA TERMICO
gnificativo il ruolo della zona climatica ZONA CONDIZIONAMENTO C 29% 3,5 anni
d’appartenenza; infatti, per la stessa CLIMATICA D 32% 3,3 anni
volumetria e tipologia di utenze servi- C 1.000 ore E 37% 3,0 anni
te, a parità di caratteristiche della re- D 700 ore Anche in questo caso il beneficio
te di distribuzione, la tabella mostra E 400 ore maggiore risiede nell’alto valore del
l’influenza della zona climatica su LT e Limite Termico LT, e nella più alta effi-
payback nell’ipotesi di costo dell’olio Restano inoltre le stesse ipotesi prece- cienza energetica ed ambientale del-
vegetale pari a 600 €/t. dentemente applicate nel caso della co- l’intero sistema. Per quanto riguarda il
generazione, per quello che riguarda ritorno economico valgono anche in
ZONA LIMITE PAYBACK volumetria e tipologia di utenze servite, questo caso le considerazioni fatte
CLIMATICA TERMICO caratteristiche della rete di distribuzio- per la trigenerazione a biocombustibi-
C 16% 2,5 anni ne e costo del biocombustibile utilizza- li solidi.
D 27% 2,3 anni to (cippato di legno a 70 €/t):
E 35% 2,0 anni PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA
ZONA LIMITE PAYBACK BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI, LIQUIDI E GAS-
Anche nella cogenerazione da bio- CLIMATICA TERMICO SOSI (IMPIANTI A SCALA INDUSTRIALE)
combustibili liquidi è interessante no- C 37% 7,0 anni Per i grandi impianti, siano essi ali-
tare come il Limite Termico (LT) ed il D 39% 6,3 anni mentati da biocombustibili solidi piut-
payback migliorino passando a zone E 43% 5,6 anni tosto che liquidi e gassosi, valgono al-
climatiche più fredde. Il miglioramen- Dalla tabella emerge che il beneficio cune favorevoli considerazioni di ca-
to è però meno marcato di quanto non maggiore della trigenerazione risiede rattere economico:

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> Il costo di investimento unitario è COSTO DEL PAYBACK rettiva, la sostituzione, attraverso la
minore rispetto a quello degli impian- BIOCOMBUSTIBILE bioenergia, dei seguenti quantitativi
ti con potenza elettrica < 1 MWe, gra- €/t di energia primaria fossile:
zie all’effetto “scala”, ed è stimabile in 40 4 anni ENERGIA TERMICA: 9,3 Mtep, che
un range tra i 3 ed i 4 MEuro/MWe per 70 6 anni comporteranno, a valle del rendimen-
i biocombustibili solidi ed a 1 MEu- to termico medio effettivo (70%), una
ro/MWe per i biocombustibili liquidi. Tale valutazione è però condizionata produzione termica utile di 80 TWh.
> Il costo del biocombustibile è di nor- dal valore di mercato dei Certificati ENERGIA ELETTRICA: 3 Mtep, equiva-
ma inferiore (trattandosi di grandi Verdi non ancora ben definito. lenti, a valle del rendimento elettrico
quantitativi in genere legati a contrat- medio convenzionale (50%), ad una
ti di approvvigionamento pluriennali). 3.3) CONSIDERAZIONI produzione elettrica di 14,5 TWh, e ad
> I costi fissi di esercizio unitari in SULLE PRINCIPALI OPPORTUNITÀ un corrispondente consumo di bioener-
€/kWhe (gestione, manutenzione, fi- DI SVILUPPO gia primaria pari a 6 Mtep, in base al più
nanziari, ecc.) sono inferiori, in quan- ulla base delle valutazioni econo- basso rendimento energetico medio
to si spalmano su un gran numero di
kWhe prodotti nel corso della vita del-
l’impianto.
S miche esposte, si possono ipotiz-
zare possibili scenari di sviluppo
per le diverse filiere bioenergetiche ver-
della conversione da biomasse (25%).
BIOCARBURANTI: 0,6 Mtep (contro i
presumibili 4,2 Mtep necessari al
Di contro le negatività sono rappre- so il raggiungimento degli obiettivi posti 2020 per ottemperare alla copertura
sentate da: dalla Direttiva europea sulle FER. Ricor- del 10% dei consumi autotrazione).
> Bassa efficienza elettrica (25%) per diamo (vedi Capitolo 2) che questi pre- Le indicazioni fornite dal Position
gli impianti alimentati a biocombusti- sumibilmente richiederanno dalla bio- Paper, elaborato nel 2007, non poteva-
bili solidi. massa, al 2020, un contributo sui con- no prevedere tutti gli obiettivi posti
> Difficoltà di reperire adeguate uten- sumi lordi finali pari a circa 16-18 Mtep. dalla Direttiva sulle FER, elaborata nel
ze termiche per la valorizzazione eco- Nell’impostazione di tali scenari sono 2008, e sarà dunque necessario
nomica delle grandi quantità di calore state anche tenute in considerazione aspettare gli “Action Plans” nazionali
residuo. le ipotesi fornite dal Position Paper che gli Stati Membri dovranno emana-
> Dipendenza dal valore di mercato (vedi Capitolo 1) che indica al 2020, in re entro il 2010, per tracciare detta-
dei Certificati Verdi ed instabilità tem- sostanziale accordo con la citata Di- gliate curve di tendenza.
porale della normativa in materia.
> Difficoltà degli investitori per l’otteni-
mento delle necessarie autorizzazioni. BIOENERGIA: TRAIETTORIA INDICATIVA DEI CONSUMI FINALI LORDI
Anche per questi i “drivers” principali
per la loro valutazione economica so- Mtep
no il costo del biocombustibile e l’in-
centivo al kWh prodotto. 18
Visti gli alti costi d’investimento ini- 16
ziali si ipotizza che gli impianti funzio- 14
nino per il massimo numero di ore an-
nue possibile (7.000-8.000 h). 12
Per quanto riguarda l’incentivo sul 10
kWhe prodotto vale il meccanismo dei
Certificati Verdi, come previsto nella 8
Finanziaria 2008 per gli impianti con 6
potenza elettrica installata > 1 MWe. 4
Nel caso di filiera “corta” o locale, so-
stenibile solo per i biocombustibili so- 2
lidi (e con l’obbligo di approvvigionare
la biomassa da distanze non superio-
ri ai 70 km), si hanno i seguenti valo- 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020
ri di payback (in funzione del costo Anni
del combustibile):

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L’ Allegato 1 della Direttiva già oggi


suggerisce comunque traiettorie indi- ENERGIA TERMICA: TRAIETTORIA INDICATIVA
DELLA POTENZA TERMICA DI NUOVA INSTALLAZIONE
cative temporali, per verificare, in cor-
so d’opera, l’effettivo raggiungimento MWth
degli obiettivi nazionali.
Per il nostro Paese la traiettoria indica-
tiva, in termini di consumi finali lordi, è 50.000
rappresentata nel grafico che segue.
Curve di tendenza più dettagliate per 40.000
le singole tecnologie potranno essere
elaborate solo dopo l’uscita del Piano 30.000
d’Azione nazionale.
Alcune considerazioni di carattere ge- 20.000
nerale possono comunque già oggi
essere svolte, sulla base del Position
Paper, in particolare per quanto ri- 10.000
guarda i costi d’investimento da af-
frontare da qui al 2020.
2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020
3.3.1) ENERGIA TERMICA
Produrre 80 TWh/anno di energia ter- Anni
mica da biomasse (Position Paper
2007) significa disporre, al 2020, di
una potenza totale installata di circa parte costituita da piccole caldaie do- 3.3.2) ENERGIA ELETTRICA
50.000 MW, nell’ipotesi di un funziona- mestiche, anche se da alcuni anni ha Produrre 14,5 TWh/anno da biomasse
mento medio annuo di 2.000 ore (tra iniziato a diffondersi il teleriscaldamen- (Position Paper 2007) significa impie-
utenze civili ed industriali). to, per il quale si prevede una forte cre- gare (rendimento elettrico medio pari
L’attuale potenza installata del parco scita in considerazione dei favorevoli ri- al 25%) circa 6 Mtep/anno di bioener-
caldaie a biomassa nazionale è costi- torni economici, ambientali e sociali ad gia primaria, e disporre al 2020 di una
tuito da 16.000 MW termici per utenze esso legati. Si può mediamente assu- potenza elettrica totale installata di
civili e da 5.000 MW termici per utenze mere, per il parco caldaie di nuova co- circa 2.000 MWe (ipotizzando pru-
industriali (cfr. ITABIA - Progetto K4 RES struzione, un costo di investimento denzialmente un funzionamento me-
Heating). Tale parco è in gran parte ob- unitario di € 400/kW, inclusivo dei co- dio di 7.000 ore/anno).
soleto ed in particolare quello destina- sti delle nuove reti di teleriscaldamen- La potenza elettrica attualmente in-
to ad utenze civili opera a bassissime to: l’investimento totale necessario da stallata (includendo anche il contri-
efficienze; è perciò ragionevole preve- qui al 2020 può pertanto essere stima- buto dei R.S.U.) è di circa1.300 MWe,
derne la quasi integrale sostituzione al to in circa 15 miliardi di Euro. ma è ipotizzabile che almeno l’80% di
2020. Questo significa che almeno Il trend di sviluppo previsto per impian- questi impianti sarà dismesso (causa
40.000 MW sui 50.000 necessari do- ti termici a biomassa può essere ipotiz- vetustà, scadenza CIP6 e scadenza di
vranno essere di nuova costruzione. zato come da grafico. altri incentivi) e assoggettato a rifaci-
Una significativa parte di energia termi- Sfuggono alle statistiche e non vengo- menti totali.
ca può però provenire dagli impianti di no qui computati ulteriori 14.000 MW Questa valutazione porta a circa
cogenerazione per i quali si può conser- termici installati in piccolissime appa- 1.800 MWe la potenza elettrica di
vativamente prevedere una potenza recchiature, di potenza inferiore ai 10 nuova costruzione da installare entro
termica utile residua di almeno 3.000 kW, costituiti da caminetti, termo-cami- 2020.
MW. Questa valutazione riduce a 37.000 ni, stufe, cucine, ecc. Secondo stime ef- Una stima dei relativi costi d’investi-
MW la potenza termica di nuova costru- fettuate dall’Associazione Italiana Pel- mento si può basare sulla considera-
zione da installare entro il 2020. lets attualmente le sole stufe alimenta- zione che tale nuova potenza sarà per
Una stima dei relativi costi d’investi- te con pellet di legno, quindi di moder- la maggior parte costituita da picco-
mento si basa sulla considerazione che na concezione, sono a livello nazionale le/medie centrali elettriche di coge-
tale nuova potenza sarà per la maggior circa 740.000 unità. nerazione (<1MWe), a biocombusti-

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3.3.3) BIOCARBURANTI
ENERGIA ELETTRICA: TRAIETTORIA INDICATIVA Al 2020, per ottemperare alla coper-
DELLA POTENZA ELETTRICA DI NUOVA INSTALLAZIONE tura del 10% di biocarburanti nei con-
sumi per l’autotrazione, saranno ne-
MWel cessari 4,2 Mtep rinnovabili (vedi gra-
fico in basso). Questi corrispondono a
2.000 circa 5,5 milioni di tonnellate di bio-
carburanti, che, seppur prodotti in
1.500 buona parte con tecnologie di secon-
da generazione, non potranno evitare
1.000 da parte dell’Italia un notevole ricorso
alle importazioni.
Dalle considerazioni ed elaborazioni at-
500 tualmente possibili emerge che il mer-
cato dei biocarburanti, per rispettare gli
obiettivi della Direttiva EU, dovrà soste-
2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020 nere, da oggi al 2020, significativi costi
perla produzione di biocarburanti di pri-
Anni ma e seconda generazione, non facil-
mente ipotizzabili allo stato attuale.
BIOCARBURANTI PER AUTOTRAZIONE:
TRAIETTORIA INDICATIVA DELLA FUTURA PRODUZIONE 3.3.4) CONCLUSIONI
L’approvvigionamento per l’alimenta-
Mtep zione delle diverse filiere tecnologiche
comporterà per il mercato, sempre al
4 2020, la commercializzazione di bio-
combustibili solidi, liquidi e gassosi per
valori prossimi ai 10 miliardi di Euro.
3 L’emanazione dei già citati Piani d’A-
zione nazionali, prevista entro il 2010,
2 permetterà una verifica delle proie-
zioni di mercato svolte in questo capi-
1 tolo. Nel frattempo, per una loro cor-
retta formulazione, è importante
prendere atto delle specifiche diffi-
coltà legate al raggiungimento degli
2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020 obiettivi posti dalla Direttiva ed è ne-
Anni cessario da subito prevedere le azioni
necessarie al loro superamento.
Queste sono ben sintetizzate nelle
bili solidi, liquidi e gassosi, per le qua- andrà a ridurre i costi d’investimento conclusioni di un documento dell’A-
li si può mediamente assumere un necessari per le caldaie di nuova co- PER (Associazione Produttori di Ener-
costo d’investimento unitario di € struzione, viste nel paragrafo prece- gia da fonti Rinnovabili) di cui riportia-
3.000/kWe; l’investimento totale ne- dente relativo all’energia termica. mo uno stralcio:
cessario da qui al 2020 può pertanto Le favorevoli analisi economiche nei
essere stimato per oltre 5 miliardi di confronti della produzione elettrica e “1. La definizione concertata tra Go-
Euro. cogenerazione da biocombustibili so- verno Nazionale e Regioni degli obietti-
L’assetto cogenerativo auspicato per lidi, liquidi e gassosi (vedi ottimo pay- vi quantitativi, divisi per fonte energe-
queste nuove centrali renderà dispo- back degli impianti), suggeriscono tica e per distribuzione regionale, qua-
nibile una significativa quota di poten- una previsione di trend (riportata nel le obiettivo operativo: il target nazio-
za termica (almeno 3.000 MW) che grafico in alto). nale deve essere rappresentato dalla

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somma di realistici target regionali.


2. L’individuazione di meccanismi di
premialità e di sanzione, che presie-
dano al raggiungimento dei target re-
gionali con una logica di “meccanismi
flessibili” tali da garantire ricadute
economiche sui territori delle Regioni
“virtuose”.
3. La definizione concordata di criteri
autorizzativi trasparenti, affidabili nel
tempo e non discriminatori, che con-
ducano all’armonizzazione delle di-
scipline regionali e all’abbandono
dell’atteggiamento di ostilità, presi-
diati da strumenti amministrativi ef-
ficaci quali il potere di sostituzione
degli organi superiori e il potere di
commissariamento.
4. L’istituzione di un organo collegiale
dotato di ampi poteri esecutivi per il
controllo delle azioni di perseguimen-
to degli obiettivi di sviluppo delle FER
nel nostro Paese, anche attraverso il
rafforzamento del ruolo dell'Osserva-
torio Nazionale per le Fonti Rinnovabi-
li e l'Efficienza Energetica, costituito
ai sensi del D. Lgs 387/03, i cui com-
piti e attribuzioni dovrebbero essere la ricerca di base (e soprattutto alla l’immediata emanazione da parte dei
maggiormente implementati. ricerca applicata) nel settore delle Ministeri competenti (dove previsto
5. Il rafforzamento del ruolo di CNR, rinnovabili. in coordinamento anche con l’AEEG)

spetto alle scadenze stabilite.” n


ENEA, CESI sia nella pianificazione 6. La piena attuazione a quanto pre- dei decreti attuativi, già in ritardo ri-
che nella informazione di supporto al- visto dalle leggi 222/07 e 244/07 con

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3] Addenda
A3.1) VALUTAZIONE DEL GRADO DI SUCCESSO DEGLI IMPIANTI A BIOMASSE
REFERENTE: Azienda Pubbliservizi Brunico - Stadtwerke Bruneck
REGIONE/LOCALITÀ: TN-AA, 39031 Brunico (BZ)
PERIODO CONSIDERATO: 2007
CAPACITÀ DELL’IMPIANTO: 7.306 MW
BIOMASSE UTILIZZATE: Cippato, corteccia, trucioli “uso trieste”/da bosco

1 ASPETTI TECNICI ARGOMENTO DESCRIZIONE

1.1 Colture dedicate e/o Specie coltivate e/o raccolte Larice, abete
fonti di provenienza delle Metodi di coltura e/o di raccolta n. d.
biomasse Tassi di produttività in termini di ton/ha n. d.
Costo di coltivazione unitario euro/ha n. d.
Fonti geografiche di provenienza fornitori diretti: ca. 75 km
Soggetti fornitori segherie, prorietari boschivi
Tipologia contrattuale della fornitura m3 steri
1.2 Approvvigionamento, Modalità di approvvigionamento autotreni/camion
trasporto e stoccaggio delle Tipologia contrattuale del trasporto incluso nel prezzo della biomassa
biomasse Strutture dello stoccaggio esterno non coperto
Durata dello stoccaggio 6 mesi
1.3 Gestione dell'impianto Processo di conversione energetica caldaie a biomassa
Tipologia del recupero energetico caldaie: gas di scarico (950°C) -
acqua calda (95°C)
Quantità di biomasse utilizzate (t/anno) 43.320
Potenza termica installata (MWt) 73,6
Rendimenti energetici (% kJ in/kJ out) 85%
Tecnologia di abbattimento filtri elettrostatici e impianti
delle emissioni di condensazione
1.4 Usi finali Popolazione e utenze servite ca. 13.000 abitanti
dell'energia prodotta (N° abitanti e N° Edifici) ca. 2.200 edifici
Volumetria riscaldata (m3) n. d.
Energia prodotta (kJ/anno) 129 MWh - 467 TJ
Energia distribuita (kJ/anno) 109 MWh
Rapporto pro-capite energia/abitante (kJ/ab) n. disp.
1.5 Sostenibilità Combustibili fossili risparmiati (t/anno) 11.000
energetica ed ambientale Emissioni di CO2 risparmiate (t/anno) 27.000
Emissioni evitate di HCl, NOx, ecc. (t/anno) n. d.
1.6 Residui prodotti Materiali di scarto e/o di recupero (t/anno)
Ceneri di processo (t/anno) 140
Destinazione degli scarti e delle ceneri discarica

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{ Addenda
al Capitolo 3
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2 ASPETTI LEGALI ARGOMENTO DESCRIZIONE


2.1 Colture dedicate e/o Presenza di prescrizioni legali regionali e/o nazionali
fonti di provenienza delle Stabilità e durata delle prescrizioni legali
biomasse Altre informazioni:
2.2 Approvvigionamento, Presenza di prescrizioni legali regionali e/o nazionali V.I.A. - APA Bolzano
trasporto e stoccaggio Stabilità e durata delle prescrizioni legali
delle biomasse
2.3 Gestione dell'impianto Autorizzazioni all'esercizio e loro durata Prov. Autonoma di Bolzano
Ufficio Aria e rumore (rip. 29.2)
Presenza di prescrizioni agli operatori dell'impianto
2.4 Usi finali dell'energia Presenza di prescrizioni e/o vincoli regionali
prodotta e/o nazionali alla cessione dell'energia prodotta
Contratti regionali e/o nazionali alla cessione dell'energia prodotta
2.5 Sostenibilità energetica Presenza di prescrizioni legali Prov. Autonoma di Bolzano
ed ambientale alla produzione di energia Ufficio Aria e rumore (rip. 29.2)
Presenza di prescrizioni legali Prov. Autonoma di Bolzano
alle emissioni in atmosfera Ufficio Aria e rumore (rip. 29.2)
2.5 Residui prodotti Presenza di prescrizioni legali DLgs 22/1997, DM 145/1998,
allo smaltimento dei residui Del. CIR 27.07.1984

3 ASPETTI ECONOMICI ARGOMENTO DESCRIZIONE

3.1 Colture dedicate e/o Presenza a livello regionale e/o nazionale


fonti di provenienza delle di incentivi economico-finanziari
biomasse Stabilità e durata degli incentivi economico-finanziari
Misure di sostegno agli agricoltori/produttori Proprietari boschivi:
prezzo di mercato + 40%
Valutazioni economiche specifiche (ROI, PBT, ecc.)
Risvolti e vantaggi occupazionali
Consenso politico e/o sociale Altissimo
3.2 Approvvigionamento, Costi di approvvigionamento n. d. (incluso nel prezzo della
trasporto e stoccaggio delle e di trasporto (€/t) biomassa - f.co destinazione)
biomasse Costi di stoccaggio (€/t) n. d.
3.3 Gestione dell'impianto Valutazioni economiche specifiche (ROI, PBT, ecc.)
Tipologie delle misure di sostegno contributo provinciale
(ex-CIP 6, certificati verdi, ecc.) in conto capitale (LP 4/1993)
Costi unitari di gestione (€/t)
Costi unitari di investimento (M€/t)
3.4 Usi finali Contratti di cessione dell'energia Si
dell'energia prodotta Valorizzazione unitaria dell'energia (€/kJ) 0,095 / kWh
3.5 Sostenibilità energetica Risparmi economici di combustibili fossili (€/anno)
e ambientale Risparmi energetici (tep/anno)
3.6 Residui prodotti Costi di smaltimento dei residui (€/t)
Costi di smaltimento delle ceneri (€/t) ca. 130 €/t
Alternative di smaltimento e/o di recupero dei residui

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{ Addenda
al Capitolo 3
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A3.2) CENTRALI DI TELERISCALDAMENTO A BIOMASSE, ELEMENTI SINTETICI TECNICI E SOCIETARI


REGIONE POTENZE CALDAIE RETE UTENZE ENERGIA BIOMASSA
Comune, Provincia MWt-MWe N° Km N° ceduta utilizzata
e Società di gestione MWh/anno t/anno
VALLE D’AOSTA
1 Pollein (AO) S.E.A. Srl 5 2 2,5 21 2.600 1.800
2 Morgex (AO) Le Brasier Srl 7 2 10 200 8.500 5.700
3 Pré-Saint-Didier S.E.A. Srl 4,1- 0,205 2 5 80 9.500 5.500
PIEMONTE
4 Leinì (TO)Provana Calore Srl 10 2 10 67 14.790 6.788
5 Castellamonte (TO) A.S.A. Srl 9 2 13,75 152 12.729 8.600
6 Chivasso (TO) Comune di Chivasso 1,2 1 n.d. 240 Avvio recente
7 Vico Canavese (TO) Vico Energia Srl 3,5 2 3 78 Avviata gennaio 2008
8 Vinovo (TO) Comune di Vinovo 1,65 1 n.d. 5 Avvio recente
9 Verzuolo (CN) ETS Srl 5,8 2 3,8 31 7.755 2.995
10 Ormea (CN) Calore Verde Srl 3,9 2 5,5 152 4.520 3.240
11 Arquata Scrivia (AL) B.E.A. Scarl 1 1 n.d. n.d. 1.220 567
12 Serravalle Scrivia (AL) B.E.A. Scarl 1 1 0,55 4 2.130 1.054
13 Casale Monferrato (AL) Comune 0,2 1 n.d. 3 Avvio recente
LOMBARDIA
1 Collio (BS) F.R. Alta Val Trompia Srl 12,5 1 18 320 n.d. n.d.
2 Corte Franca (BS) IS.PA.RO. Onlus 0,25 1 0,07 3 Autoconsumo
3 Ospitaletto (BS) Fraternità Agricola Onlus 0,9 1 0,5 2 772 98
4 Piancogno (BS) Integra Srl 5,5 2 12,5 200 n.d. n.d.
5 Sellero Novelle (BS) T.S.N. Srl 12,9 1 14 415 n.d. n.d.
6 Sondalo (SO) T.C.V.V.V. SpA 10 2 17,3 339 28.982 8.600
7 Tirano (SO) T.C.V.V.V. SpA 20 3 30,4 641 66.882 25.500
8 S. Caterina Valfurva (SO) T.C.V.V.V. SpA 12 2 3,6 38 Avviata novembre 2007
9 Marchirolo (VA) Energia Legno Varese Srl 1 1 0,36 8 Avviata gennaio 2008
10 Gerosa (BG) Industria del legno 0,65 1 n.d. 4 Avvio recente n.d.
11 Peghera di Taleggio (BG) Industria del legno 0,5 1 n.d. 4 Avvio recente n.d.
12 Gargnano (BS) Struttura alberghiera 0,65 1 n.d. 3 Avvio recente n.d.
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
1 Cavalese Bioenergia Fiemme SpA 8 2 20 475 24.609 10.125
2 Fiera di Primiero Ecotermica S. Martino Srl 8 2 12,6 218 n.d. n.d.
3 Fondo Bioenergy Anaunia SpA 5 2 6,5 144 5.932 7.285
4 Pieve di Ledro Foletto Snc 0,55 1 0,08 6 In funzione dal 1/1/07
5 Predazzo Eneco Energia Ecologica Srl 2,32 1 16 40 6.700 2.160
6 S. Martino di Castrozza n.d. 8,8 2 13 230 23.952 9.140
7 Malosco n.d. 0,9 1 n.d. n.d. n.d. n.d.
8 Tres n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.
9 Grumes n.d. 0,6 1 n.d. n.d. n.d. n.d.
10 Cloz n.d. 0,8 1 n.d. n.d. n.d. n.d.
11 Coredo n.d. 6 1 n.d. n.d. n.d. n.d.
12 Pellizzano n.d. n.d. 1 n.d. n.d. n.d. n.d.
PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO
1 Resia Bioenergia Resia Scrl 1,6 1 5 31 n.d. n.d.
2 Slingia Bioenergiegenossenschaft Scrl 0,3 1 n.d. 15 n.d. n.d.
3 San Valentino alla Muta Bioenergie Scrl 1,6 1 n.d. 81 460 n.d.

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ELEMENTI CHIAVE

{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

REGIONE POTENZE CALDAIE RETE UTENZE ENERGIA BIOMASSA


Comune, Provincia MWt-MWe N° Km N° ceduta utilizzata
e Società di gestione MWh/anno t/anno

4 Siusi Bio Heizwerk Srl 0,85 1 n.d. 15 680 n.d.


5 San Pietro-Funes Azienda Elettrica Scrl 1,1 1 n.d. 90 n.d. n.d.
6 Laces Energetica Laces Scrl 8,4 2 n.d. 373 n.d. n.d.
7 Solda Coop. di Energia Solda Scrl 4 2 17,1 111 9.847 6.070
8 Vandoies Energiegenoss. Vintl Scrl 2,5 1 9,4 145 6.772 n.d.
9 Valles Fonti Energetiche Valles Scrl 4 2 8,2 132 6.306 3.610
10 Obereggen Energia e Teler. Scrl 2,65 2 1,8 12 4.000 n.d.
11 Varna-Bressanone Ener-Team Srl 0,7 2 n.d. 7 440 830
12 Prato allo Stelvio Az. Energetica Scrl 2,8 2 17 347 7.416 3.495
13 Lutago-Lutago di Sopra-Gisse 2,95 3 5 162 4.881 1.840
Feichter Holz Sas
14 Dobbiaco-San Candido FTI Scrl 18-1,5 (ORC) 3 87 680 44.096 34.430
15 Colle Isarco Teleriscald. Colle Isarco Scrl 3,5 1 n.d. 117 3.499 n.d.
16 Racines di Dentro teleris. Racines Srl 1,2 1 n.d. 29 n.d. n.d
17 Chiusa Teleriscaldamento Chiusa Srl 3 1 n.d. 450 n.d. n.d.
18 Lazfons Teleriscaldamento Chiusa Srl 1 1 n.d. 94 1.528 n.d.
19 Valdaora di Sot. Mez. e Sop. Centr. Teleris. 8 2 19 488 17.106 13.350
20 Sorafurcia Centr. Teleris. Valdaora SpA 1,1 1 n.d. 22 n.d. n.d.
21 Sesto Teleriscaldamento Sesto Srl 9 2 17,4 335 17.520 n.d.
22 Verano Termocentrale Verano Scrl 1,6 2 5 90 1.929 1.050
23 Monguelfo-Villabassa Telerisc. Scrl 6 2 23,5 430 19.578 8.180
24 Prato alla Drava Telerisc. Rainer Srl 0,55 1 0,58 18 706 n.d.
25 Tiso-Funes Teleriscaldamento Tiso Scrl 0,85 1 n.d. 51 302 n.d.
26 San Nicolò Coop. Prom. Ultimo Scrl 0,7 1 n.d. 26 1.171 n.d.
27 San Pancrazio Coop. Prom. Ultimo Scrl 0,7 1 n.d. 49 1.866 n.d.
28 S. Valpurga-Pracupola Coop. Prom. Ultimo 1,4 1 n.d. 130 5.147 n.d.
29 San Giovanni-Riepe Com. Valle Aurina 0,55 1 n.d. 16 182 n.d.
30 Laion Comune di Laion 1,3 1 n.d. 110 3.165 n.d.
31 Luson Comune di Luson 1,4 1 n.d. 94 n.d. n.d.
32 Malles Comune di Malles 1,2 1 n.d. 49 2.648 n.d.
33 Martello Comune di Martello 0,55 1 n.d. 5 437 n.d.
34 Naturno Comune di Naturno 1,4 1 1,05 10 2.608 n.d.
35 Terento Comune di Terento 1 1 n.d. 68 3.015 n.d.
36 Terlano Comune di Terlano 1,2 1 n.d. 15 n.d. n.d.
37 Velturno Centrale Termica Velturno Scrl 2,1 1 n.d. 120 3.229 n.d.
38 Sarentino-Villa Telerisc. Sarentino Scrl 3 1 n.d. 199 6.794 3.400
39 Nova Ponente Holz & Ko Srl 0,84 1 0,96 12 791 1.050
40 Lasa-Oris Laser Eyrser Energie. Scrl 6,2 2 23 470 15.262 6.420
Laser Eyrser Energie. Scrl
41 La Villa-Funtanacia Ligna Calor SpA 5 2 17 264 12.640 6.780
42 Plan, Moso in Passiria 1,2 1 1,7 42 1.456 675
Pfelderer Genossenschaft Scrl
43 Prato allo Stelvio 3,2 2 n.d. 15 2.228 n.d.
Polyfaser Srl e Az. En. Prato Scrl
44 Sluderno-Glorenza 4,5 2 19,4 447 11.369 10.270
Schluderns Glurns Energieg. Scrl

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ELEMENTI CHIAVE

{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

REGIONE POTENZE CALDAIE RETE UTENZE ENERGIA BIOMASSA


Comune, Provincia MWt-MWe N° Km N° ceduta utilizzata
e Società di gestione MWh/anno t/anno

45 Malles Impianti Sportivi Malles SpA 2,45 2 n.d. 64 4.323 n.d.


46 Brunico-Perca Az. Pubbliser. Brunico 20-4,5 3 110 1.884 109.429 43.320
47 Versciaco Sulzenbacher Otto & Co. Snc 1,1 1 n.d. 45 2.266 n.d.
48 San Pietro-Laion Telfholz Srl 0,55 1 n.d. 16 319 n.d.
49 Antermoia Termo Antermoia Scrl 1,2 1 2,4 50 1.445 n.d.
50 Vipiteno-Prati-Casateia 17,3 2 66,4 584 31.000 15.740
Thermo Wipptal SpA
51 Burgusio Falegnameria Telser Snc 1,2 2 n.d. 50 477 n.d.
52 S. Giovanni-Cadipietra 1,6 1 n.d. 122 n.d. n.d.
S. Giacomo-Valle Aurina Wärme und Energie. Ahrntal Scrl
53 Anterselva di Mezzo Termocen. Scrl 3,4 2 n.d. 127 3.447 n.d.
54 Rasun Wärmewerke Rasen SpA 5 2 16 306 9.574 5.770
55 Lappago Az. Elet. Selva dei Mulini SpA 0,35 1 n.d. 24 n.d. n.d.
56 Selva dei Mulini Az. Elettrica SpA 1,4 1 n.d. 90 2.110 275
57 San Martino-Sarentino 0,37 2 0,9 10 1.058 n.d.
Cons. Centr. F.lli Gruber
58 Castelrotto Aziende private locali n.d. 1 n.d. n.d. n.d. n.d.
59 Lana Comune di Lana 0,65 1 n.d. 82 n.d. n.d.
60 Lana Comune di Lana 0,30 1 n.d. 4 n.d. n.d.
61 S. Martino in Passiria Comune 0,19 1 n.d. 4 n.d. n.d.
VENETO
1 Ponte S. Nicolò (PD) Biomasse Europa Srl 0,58 1 0,3 3 n.d. n.d.
2 Treviso Comune di Treviso 1,3 2 n.d. 8 Avvio rec. n.d.
3 Valdastico (VI) Industria agroalimentare 0,3 1 n.d. 3 Avvio rec. n.d.
FRIULI VENEZIA GIULIA
1 Buttrio, Caminetto (UD) Azienda privata 0,17 1 n.d. 1 204 25
2 Capriva del Friuli (GO)Edifici privati 0,11 1 n.d. 1 132 n.d.
3 Chiusaforte (UD) Azienda privata 0,20 2 n.d. 3 300 180
4 Cividale del Friuli (UD) Agriturismo 0,10 1 n.d. 3 120 80
5 Forni di Sopra (UD) Azienda privata 0,54 1 n.d. 3 810 400
6 Malborghetto Valbruna Ugovizza (UD) 0,15 1 n.d. 2 225 150
Edifici privati
7 Ovaro (UD) Albergo e edifici privati 0,50 1 0,22 4 750 290
8 Pontebba (UD) Azienda privata 0,68 1 n.d. 1 1.020 n.d.
9 Romans d’Isonzo Azienda privata 0,465 1 n.d. 1 558 n.d.
10 San Giorgio della Richinvelda, 0,70 1 n.d. 3 840 300
Rauscedo (PN) Azienda sperimentale
11 San Giorgio di Nogaro (UD) Edifici privati 0,40 1 n.d. 1 480 400
12 Sgonico (TS) Agriturismo ed edifici priv. 0,10 1 n.d. 4 149 50
13 Treppo Carnico (UD) C. M. della Carnia 0,55 1 0,7 17 1.069 n.d.
14 Villa Santina (UD) Albergo e edifici priv. 0,10 1 n.d. 1 150 55
15 Villa Vicentina (UD) Enti locali 0,30 1 n.d. 3 360 n.d.
LIGURIA
1 Campo Ligure (GE) C. M. Valli Stura e Orba 0,7 1 n.d. n.d. n.d. n.d.
2 Rossiglione (GE) C. M. Valli Stura e Orba 1,2 1 n.d. n.d. n.d. n.d.
3 Carcare (SV) n.d. 1 1 n.d. n.d. n.d. n.d.

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al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

REGIONE POTENZE CALDAIE RETE UTENZE ENERGIA BIOMASSA


Comune, Provincia MWt-MWe N° Km N° ceduta utilizzata
e Società di gestione MWh/anno t/anno

EMILIA ROMAGNA
1 Lizzano in Belvedere, Vidiciatico (BO) 3 1 20 235 3.868 1.840
Warmwood Srl
TOSCANA
1 Camporgiano (LU) Comune 0,54 1 0,3 3 n.d. 150
2 Castel San Niccolò (AR) C. M. del Casentino 0,35 1 0,6 17 n.d. 220
3 Loro Ciuffenna (AR) Comune 0,5 1 0,3 6 n.d. 266
4 Casole d’Elsa (SI) Comune 0,54 1 0,1 4 n.d. 211
5 Monticiano (SI) Comune 0,50 1 0,1 2 n.d. 50
MARCHE
1 Apiro (MC) Comune 1,2 1 n.d. n.d. n.d. n.d.
CAMPANIA
1 Eboli (SA) Azienda Improsta 0,29 1 0,1 5 110 60
BASILICATA
1 Calvello (PZ) Centro Polifunzionale 0,22 1 0,1 3 85 120
TOTALI 128 Centrali 370 172 716 14.388 620.000 280.000
(Dato parziale)

Fonti bibliografiche: Segreteria Generale Itabia, Segreteria Nazionale Fiper, Consorzio Biomassa Alto Adige, Provincia Autonoma
di Bolzano e Provincia Autonoma di Trento - Agenzia provinciale per l’energia.

A3.3) CENTRALI TERMOELETTRICHE A BIOMASSE

REGIONE POTENZE CAPACITÀ TECNOLOGIA RECUPERO SITO INTERNET


Comune, Provincia MWe (t/anno) adottata energetico o link informativo
e Società di gestione
PIEMONTE
Airasca (TO) STC – ATEL Srl 14,6 120.000 Griglia mobile Cogenerazione stcgroup.com
Crova (VC) Idroblins Srl 6,7 64.000 Griglia mobile Produzione E.E. n.d.
Verzuolo (CN) Cartiere Burgo SpA 5,5 95.000 Letto fluido Cogenerazione burgo.com
LOMBARDIA
Brescia ASM (III linea) 20,0 289.000 Griglia mobile Cogenerazione a2a.eu
Sustinente (MN) Gruppo Saviola 8,0 110.000 Griglia mobile Produzione E.E. grupposaviola.com
Pavia Riso Scotti Energia Srl 7,6 80.000 Griglia mobile Cogenerazione risoscotti.it
Valle Lomellina (PV) Curti Riso SpA 4,5 42.000 Griglia mobile Produzione E.E. regioneambiente.it
Lomello (PV) Riso Ticino Scrl 3,6 27.000 Griglia fissa Produzione E.E. calorsrl.com
Castiraga Vidardo (LO) Ecowatt Srl 3,6 40.000 Griglia mobile Produzione E.E. cti2000.it
VENETO
Ospitale di Cadore (BL) SICET Srl 20,0 200.000 Letto fluido Produzione E.E. cti2000.it
Castellavazzo (BL) CEB SpA 5,0 39.000 Griglia mobile Produzione E.E. protoimprese.it
FRIULI VENEZIA GIULIA
Manzano (UD) Nuova Romano Bolzicco 2,5 21.000 Griglia mobile Cogenerazione premioinnovazione.it
EMILIA ROMAGNA
Bando d’Argenta (FE) 20,0 280.000 Griglia vibrante Produzione E.E. bioenergiespa.it
S.Marco Bioenergie SpA

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al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

REGIONE POTENZE CAPACITÀ TECNOLOGIA RECUPERO SITO INTERNET


Comune, Provincia MWe (t/anno) adottata energetico o link informativo
e Società di gestione

Faenza (RA) Cavino Energia Scrl 3,2 33.000 Griglia mobile Cogenerazione distilleria.caviro.it
TOSCANA
Scarlino (GR) Scarlino Energia Srl 19,5 120.000 Letto fluido Produzione E.E. marsegliagroup.com
UMBRIA
Terni ENA Srl 10,0 90.000 Griglia mobile Produzione E.E. enertad.it
MOLISE
Termoli (CB) Ecoenergy Srl 14,6 120.000 Griglia mobile Produzione E.E. stcgroup.com
Pozzilli (IS) Energonut Srl 11,4 85.000 Griglia mobile Produzione E.E. e-gazette.it
PUGLIE
Monopoli (BA) Ital Green Energy Srl 12,0 110.000 Griglia mobile Produzione E.E. marsegliagroup.com
Maglie (LE) CoperSalento SpA 3,0 18.000 Griglia mobile Produzione E.E. protoimprese.it
CALABRIA
Strongoli (KR) Biomasse Italia SpA 40,0 400.000 Letto fluido Produzione E.E. biomasseitalia.it
Crotone Biomasse Italia SpA 20,0 250.000 Griglia vibrante Produzione E.E. biomasseitalia.it
Cutro (KR) E.T.A. SpA 14,0 190.000 Letto fluido Produzione E.E. etacutro.com
Rende (CS) Ecosesto SpA 12,3 150.000 Griglia vibrante Produzione E.E. actelios.it
Rossano Calabro (CS) 4,2 36.000 Griglia vibrante Produzione E.E. icqholding.it
Rossano Energia Srl
TOTALI 25 in esercizio 285,8 3.009.000 14 Griglia mobile 19 Produzione E.E.
4 Griglia vibrante 6 Cogenerazione
1 Griglia fissa
6 Letto Fluido

A3.4) MAGGIORI CENTRALI TERMICHE E TERMOELETTRICHE EUROPEE A BIOMASSE LEGNOSE


NAZIONE SOCIETÀ CONSUMI BIOMASSA POTENZA TECNOLOGIA
E LOCALITÀ di gestione (t/anno) adottata

SVEZIA
Örebro Örebro Energi AB 260.000 165 MWt Letto fluido CFB
Västeras Mälarenergi AB 250.000 60 MWe Letto fluido CFB
Perstorp Perstorp AB 90.000 55 MWt Letto fluido CFB
Lidköping Lidköping Värmeverk AB 50.000 30 MWt Letto fluido BFB
Sala Heby Energi AB 50.000 30 MWt Letto fluido BFB
Norrsundet Norrsundet Bruk AB 45.000 27 MWt Gassificatore BFB
FINLANDIA
Lahti Kymijärvi Power Station 80.000 50 MWt Gassificatore CFB
Pietarsaari Oy Wisaforest AB 55.000 35 MWt Gassificatore BFB
Pieksämäki Pieksämäki D. H. AB 35.000 20 MWt Letto fluido BFB
GERMANIA
Bertenrath N.D. 240.000 150 MWt Gassificatore HTW
Rüdersdorfer Rüdersdorfer Zement AG 160.000 100 MWt Gassificatore CFB
Schwedt Haindl Papier GmbH 55.000 34 MWt Letto fluido BFB

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PER GLI OBIETTIVI AL 2020

NAZIONE SOCIETÀ CONSUMI BIOMASSA POTENZA TECNOLOGIA


E LOCALITÀ di gestione (t/anno) adottata

DANIMARCA
Køge Junckers Industrier AS 105.000 65 MWt Griglia vibrante
Rudkøbing Rudkøbing Kraftvarm AS 25.000 16 MWt Griglia vibrante
OLANDA
- EVZ AV 135.000 84 MWt Gassificatore CFB
AUSTRIA
Sankt Veit Funder GmbH 50.000 32 MWt Letto fluido FICB
SPAGNA
Villanuevadel Arzobispo Energia de la Loma SA 150.000 16 MWe Griglia mobile

A3.5) IMPIANTI DI TERMOVALORIZZAZIONE RSU E/O CDR CON RECUPERO ENERGETICO IN FUNZIONE
E IN COSTRUZIONE AL 31 DICEMBRE 2008
REGIONE POTENZIALITÀ TIPOLOGIA TECNOLOGIA TRATTAMENTO POTENZA
Comune nominale del combust. di combust. depurazione fumi elettrica (MW)
(Provincia) (n. linee x t/d)
PIEMONTE
Mergozzo (VB) 2 x 60 RSU ACG - Fonsar (I) DeNOx + CR + BF + WET 5
Vercelli (VC) 3 x 75 RSU ACG - DBA (D) BF + WET 4
Torino, Gerbido 3 x 540 RSU A/WCG - Von Roll (CH) DeNOx + ESP + BF 65
LOMBARDIA
Bergamo (BG) 1 x 200 CDR BFB - EPI (USA) 1BF + CR + 2BF + DeNOx 11,5
Brescia (BS) 3 x 750 RSU + Biomas. ACG - Martin (D) CR + BF 84,4
Busto Arsizio (VA) 2 x 200 RSU ACG - W+E (CH) DeNOx + BF + WET 9,2
Como, loc. 1x120 + 1x150 RSU ACG - De Bartolomeis (I) ESP+CR+BF+DeNOx+WET 6
La Guzza (CO) (Impianto in revamping)
Corteolona (PV) 1 x 180 CDR BFB - Kvaerner (S) DeNOx + CR + BF 8,7
Cremona (CR) 2 x 125 RSU (Sovvalli) ACG - Steinmüeller (D) CR + BF + WET 6
Dalmine (BG) 2 x 200 CDR WCG - NoyVallesina (I) ESP + CR + BF + DeNOx 15,6
Desio (MI) 2 x 120 RSU ACG - De Bartolomeis (I) DeNOx + ESP + CR + BF 5,7
Parona 1x 620 + 1x580 CDR CFB - Foster Wheeler (USA) DeNOx + CR + BF 38
Lomellina (PV)
Milano, Silla 2 3 x 485 RSU (Sovvalli) A/WCG - ABB W+E (CH) ESP + BF + DeNOx 59
Sesto San Giovanni (MI) 3 x 80 RSU ACG - De Bartolomeis (I) DeNOx + ESP + WET + BF 5,5
Trezzo sull’Adda (MI) 2 x 300 RSU WCG - Von Roll (CH) DeNOx + CR + BF + WET 20,2
Valmadrera (LC) 1x120 + 1x160 RSU ACG - TM.E. (I) DeNOx + CR + BF + WET 10,5
(Impianto in revamping)
TRENTINO ALTO ADIGE
Bolzano 1x150 + 1x200 RSU ACG - DBA/Lentjes (D) BF + WET + DeNOx 6,05
FRIULI
Trieste 3 x 204 RSU A/WCG - W+E (CH) DeNOx + CR + BF + WET 14,9
VENETO
Padova 2 x 150 RSU ACG - Von Roll (I) DeNOx + CR + BF + WET 6,6
(III linea in costruzione) 1 x 300 RSU WCG - Martin (D) 1 BF + CR + 2 BF + DeNOx 7
Schio (VI) 1 x 36+60+100 RSU ACG - DBA (D) DeNOx + ESP + CR + BF 6,9

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{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

REGIONE POTENZIALITÀ TIPOLOGIA TECNOLOGIA TRATTAMENTO POTENZA


Comune nominale del combust. di combust. depurazione fumi elettrica (MW)
(Provincia) (n. linee x t/d)

Venezia, loc. Fusina 1 x 150 RSU (Sovvalli) ACG - W+E (CH) DeNOx + CR + BF + WET 2,15
Verona 2 x 180 CDR BFB - Thyssen (D) DeNOx + CR + BF 21,8
(Forni a letto fluido fuori esercizio dal 2006)
EMILIA ROMAGNA
Granarolo dell’Emilia (BO) 2 x 300 RSU A/WCG - Von Roll (CH) CR + BF + WET + DeNOx 22
Coriano (RN) 2 x 280 RSU ACG - Von Roll (CH) ESP + CR + BF + DeNOx 15,7
(Impianto in revamping)
Ferrara, loc. Canal Bianco 2 x 215 RSU ACG - De Bartolomeis (I) CR + BF + DeNOx 12,9
Forlì 1 x 380 RSU ACG - Von Roll (CH) CR + BF + DeNOx 10,6
Modena 2 x 140+1x 250 RSU ACG - Von Roll (CH) ESP + BF + DeNOx 32
Piacenza 2 x 180 RSU ACG - Martin (D) DeNOx + ESP + BF 11,6
Ravenna 1 x 150 CDR BFB - EPI (USA) DeNOx + BF + WET 6,5
Reggio nell’Emilia 2 x 100 RSU ACG - De Bartolomeis (I) DeNOx + ESP + BF 4,3
TOSCANA
Arezzo, loc. San Zeno 1 x 120 RSU ACG - Volund (DK) DeNOx + CR + BF 2,9
Castelnuovo di G. (LU) 1 x 36 RSU ACG - Fonsar (I) CR + BF 0,5
Livorno 2 x 90 RSU (Sovvalli) WCG - Nöell (D) DeNOx + CR + BF 6,7
Montale (PT) 2 x 75 RSU (Sovvalli) RK - Tecnitalia (I) DeNOx + ESP + CR + BF 4,8
(Impianto in revamping)
Pisa, loc. Ospedaletto 2 x 100 RSU ACG - De Bartolomeis (I) DeNOx + CR + BF + WET 4,5
Pietrasanta (LU) 2 x 120 CDR BFB - Kvaerner (S) DeNOx + CR + BF + WET 5,7
Poggibonsi (SI) 2 x 30 RSU (Sovvalli) ACG - De Bartolomeis (I) DeNOx + CR + BF -
(III linea in costruzione) 1 x 170 RSU (Sovvalli) WCG - De Bartolomeis (I) CR + BF + DeNOx 8,4
Rufina (FI) 1 x 30 RSU ACG - n.d. DeNOx + CR + BF assente
Scarlino (GR) 1 x 96+2 x 144 CDR + Biomas. BFB - Ex-Dorr Oliver (USA) DeNOx+WET1+ESP+WET2 19,5
(Impianto in revamping)
MARCHE
Tolentino (MC) 1 x 70 RSU (Sovvalli) ACG - DBA (D) CR + ESP + BF + WET 1,2
UMBRIA
Terni 2 x 75 RSU (Sovvalli) ACG - Von Roll (CH) CR + BF + WET 2,5
LAZIO
Colleferro, 1 x 300 CDR WCG – Lurgi (D) CR + BF + DeNOx 13,5
Mobilservice (Roma)
Colleferro, 1 x 300 CDR WCG - Lurgi (D) CR + BF + DeNOx 13,5
E.P. Sistemi (Roma)
San Vittore del Lazio (FR) 1 x 300 CDR WCG - Lurgi (D) CR + BF + DeNOx 13,5
CAMPANIA
Acerra (NA) in costruz. 3 x 650 CDR (Declassato a FSC) WCG - DBA (D) CR + 1 BF + 2 BF + DeNOx 106
PUGLIA
Taranto, Com. di Statte 2 x 100 RSU ACG - Von Roll (CH) DeNOx + ESP + BF + WET 3,5
(Impianto in ristrutturazione)
Massafra (TA) 1 x 300 CDR BFB - EPI (USA) DeNOx + CR + BF 12,25
Modugno (BA) 1 x 300 CDR BFB - EPI (USA) DeNOx + CR + BF 12,25
(Impianto in costruzione)
BASILICATA
Melfi (PZ) 1 x 100 RSU ACG - DBA (D) CR + BF + WET + DeNOx 4,0

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{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

REGIONE POTENZIALITÀ TIPOLOGIA TECNOLOGIA TRATTAMENTO POTENZA


Comune nominale del combust. di combust. depurazione fumi elettrica (MW)
(Provincia) (n. linee x t/d)

Potenza 2 x 50 RSU (Sovvalli) ACG - De Bartolomeis (I) DeNOx + WET + CR + BF 1,2


(Impianto in revamping)
CALABRIA
Gioia Tauro (RC) 2 x 190 CDR BFB - Kvaerner (S) CR + BF + DeNOx 17
SICILIA
Messina, loc. Pace 2 x 100 RSU ACG - Fonsar (I) CR + BF + WET assente
SARDEGNA
Cagliari, loc. Capoterra 2 x 160 RSU (Sovvalli) ACG - W+E (CH) DeNOx + CR + BF 9,4
1 x 180 RSU (Sovvalli) ACG - Kawasaki (J) CR + BF + DeNOx 4,5
Macomer, loc. Tossilo (NU) 2 x 72 CDR BFB - Ebara (J) CR + BF + DeNOx 2
DATI RIASSUNTIVI
Numero totale Potenzialità 37 impianti ACG: 34 impianti (63%) MWe installati
impianti:54 totale: RSU: WCG: 9 impianti (16,5%) totali: 804,6
22.272 t/d 15.034 t/d BFB: 9 impianti (16,5%)
6.960.000 t/y (67,5%) CFB: 1 impianto (2%)
(su media di 17 impianti CDR: RK: 1 impianto (2%)
7.500 h/anno) 7.238 t/d (32,5%)
LEGENDA (1): LEGENDA (2):
ACG = Air Cooled Grate (Griglia raffreddata ad aria) WET = Scrubber (Colonna di lavaggio)
WCG = Water Cooled Grate (Griglia raffreddata ad acqua) ESP = Electrostatic Precipitator (Filtro elettrostatico)
BFB = Boiling Fluidized Bed (Letto fluido bollente) BF = Bag Filter (Filtro a maniche)
CFB= Circulating Fluidized Bed (Letto fluido circolante) CR = Chemical Reactor o Venturi (Reattore chimico)
RK = Rotary Kiln (Tamburo rotante) DeNOx = NH3 o SCR (Rimozione ossidi di azoto)

IMPIANTI DI TERMOVALORIZZAZIONE RSU E/O CDR - SITO INTERNET O LINK INFORMATIVO


PIEMONTE TRENTINO ALTO ADIGE
Mergozzo (VB) conservco.it Bolzano eco-center.it
Vercelli (VC) tmt-vercelli.it FRIULI
Torino, gerbido trm.to.it Trieste acegas.mediatech.it
LOMBARDIA VENETO
Bergamo (BG) a2a.eu Padova acegas.mediatech.it
Brescia (BS) a2a.eu Schio (VI) acegas.mediatech.it
Busto Arsizio (VA)accam.it Venezia, loc. Fusina altovicentinoambiente.it
Como, loc. La Guzza (CO)acsm.it Verona ecoprogettovenezia.it, agsm.it
Corteolona (PV) ecoenergia.it EMILIA ROMAGNA
Cremona (CR) aemcremona.it Granarolo dell’Emilia (BO) feafrullo.it
Dalmine (BG) readalmine.it Coriano (RN) gruppohera.it
Desio (MI) beabrianza.it Ferrara, loc. Canal Bianco gruppohera.it
Parona Lomellina (PV) lomellinaenergia.it Forlì gruppohera.it
Milano, Silla 2 amsa.it Modena gruppohera.it
Sesto San Giovanni (MI) coresesto.it Piacenza tecnoborgo.com
Trezzo sull’Adda (MI) termotrezzo.it Ravenna gruppohera.it
Valmadrera (LC) sileaspa.it Reggio nell’Emilia agac.it

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al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

TOSCANA ColleferroSan Vittore del Lazio (FR) aceaspa.it


Arezzo, loc. San Zeno aisaspa.com CAMPANIA
Castelnuovo di G. (LU) severa.it Acerra (NA) impregilo.it
Livorno aamps.livorno.it PUGLIA
Montale (PT) cis.pt.it Taranto, Comune di Statte amiutaranto.it
Pisa, loc. Ospedaletto geofor.it Massafra (TA) appiaenergy.com
Pietrasanta,loc.Falascaia (LU) termoversilia.it Modugno (BA) euroenergygroup.com
Poggibonsi (SI) sienambiente.it BASILICATA
Rufina (FI) aerspa.it Melfi (PZ) fenicespa.com
Scarlino (GR) scarlinoenergia.it Potenza veoliaes.it
MARCHE CALABRIA
Tolentino (MC) cosmari.sinp.net Gioia Tauro (RC) tecspa.it
UMBRIA SICILIA
Terni asmterni.it Messina, loc. Pace messinambiente.it
LAZIO SARDEGNA
Colleferro, Mobilservice (Roma) Cagliari, loc. Capoterra tecnocasic.it
consorziogaia.it consorziogaia.it Macomer, loc. Tossilo (NU) tossilo.it

A3.6) IMPIANTI DI BIOGAS PER CATEGORIA DI SUBSTRATO: RIPARTIZIONE REGIONALE ALL’OTTOBRE 2007
(NON SONO RIPORTATI GLI IMPIANTI DI RECUPERO DI BIOGAS DALLE DISCARICHE DEI RIFIUTI URBANI)
REGIONE EFFLUENTI ZOOTEC. FANGHI REFLUI FORSU+FANGHI TOTALE
+ scarti organici di depurazione agro di depurazione
colture energetiche* civile** industriali
LOMBARDIA 48 12 2 1 63
EMILIA-ROMAGNA 30 21 7 1 59
TRENTINO - ALTO ADIGE 34 8 0 1 43
VENETO 17 11 3 3 34
PIEMONTE 6 21 0 1 28
TOSCANA 1 10 1 1 13
PUGLIA 0 11 1 0 12
CAMPANIA 1 5 3 0 9
SARDEGNA 7 0 0 1 8
MARCHE 0 7 1 0 8
LAZIO 0 5 1 0 6
LIGURIA 0 5 0 0 5
FRIULI-VENEZIA GIULIA 2 3 0 0 5
UMBRIA 2 2 0 0 4
BASILICATA 2 0 1 0 3
ABRUZZO 1 0 1 0 2
VALLE D’AOSTA 2 0 0 0 2
CALABRIA 1 0 0 0 1
SICILIA 0 0 1 0 1
TOTALE 154 121 22 9 306

Fonte C.R.P.A. Reggio Emilia *Scarti organici: scarti agro-industriali e Forsu.


**Fonte Gerli A., Merzagora W. (2000).

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al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

A3.7) IMPIANTI DI BIOGAS CHE OPERANO CON EFFLUENTI ZOOTECNICI, SCARTI ORGANICI AGROINDUSTRIALI
E CIVILI E COLTURE ENERGETICHE SUDDIVISI PER REGIONE (OTTOBRE 2007)
REGIONE MATRICE t/d VOLUME TOT POTENZA
COMUNE ORGANICA digestore(*) [m3] kWe
LOMBARDIA TOT IMPIANTI: 48
1 Bagnolo S. Vito (MN) Liquame suino 78 4.000 (1) -
2 Pegognaga (MN) Liquame suino 80 4.500 (1) -
3 Cavriana (MN) Liquame suino 65 1.300 (1) -
4 Fossato di Rodigo (MN) Biomassa - - 955
5 Bagnolo S. Vito (MN) Liquame suino 105 2.100 (1) 30
6 Poggio Rusco (MN) (A) Insilato di mais 82 7.200 (2) 1.500
7 San Benedetto Po (MN) (A) Insilato di mais 82 7.200 (2) 1.500
8 Persico Dosimo (CR) Fango flottato suino - 1.340 (2) 180
con reflui latteria
9 Castelleone (CR) (A) Silomais 28 15.000 (6) 750
Liquame suino
10 Vescovato (CR) Liquame suino flottato - - 90
11 Cumignano sul Naviglio (CR) Liquame suino flottato 70 1.400 (2) 270
12 Formigara (CR) Liquame suino 14 3.500 (2) 1.200
Biomassa
13 Castelleone (CR) Liquame e letame bovino 44 4.820 (4) 500
Silomais 24
14 Trigolo (CR) Liquame suino 85 1.700 (2) 60
15 Pandino (CR) Liquame bovino 50 1.000 (1) 125
16 Pizzighettone (CR) Liquame suino 70 7.060 (4) 1.000
Colture energetiche 57
17 Rivolta d'Adda (CR) Silomais 17,3 2.000 (2) 400
Località San Giorgio
18 Moscazzano (CR) (C) Liquame suino - (1) 370
Insilati
19 Castelleone (CR) (C) Forsu, liquame bovino e suino, 55 7.200 (4) 1.600
silomais, scarti agro-industriali
20 Faverzano di Offlaga (BS) Liquame suino 40 800 (1) 15
21 Gambara (BS) Liquame suino 40 801 (1) 30
22 Lograto (BS) Liquame suino 45 900 (2) 30
23 Montichiari (BS) Liquame suino 20 400 30
24 Visano (BS) Liquame suino 100 2.000 (1) -
25 Lonato (BS) Liquame suino 325 6.500 (1) -
26 Chiari (BS) Liquame suino 27,5 550 (1) 15
27 Orzinuovi (BS) Liquame suino 40 800 (2) 75
28 Sacca di Esine (BS) Liquame suino 12,5 250 (1) -
29 Manerbio (BS) Liquame suino 35 700 (2) 30
30 Poncarale (BS) Liquame suino 22,5 450 (1) -
31 Castegnato (BS) Liquame suino flottato - (1) -
32 Manerbio (BS) Liquame suino 140 2.800 (2) 60
33 Orzinuovi (BS) Liquame suino e biomassa - - 330
34 Darfo Boario Terme (BS) Liquame suino 17,5 350 (1) 15
35 Faverzano di Offlaga (BS) Liquame bovino 65 1.300 (1) 30
36 Artogne (BS) Liquame suino 35 2.250 (2) 75

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PER GLI OBIETTIVI AL 2020

REGIONE MATRICE t/d VOLUME TOT POTENZA


COMUNE ORGANICA digestore(*) [m3] kWe

37 Martinengo (BG) Liquame suino flottato - (1) -


38 Treviglio (BG) Liquame suino 85 1.700 (2) 100
39 Torre Pallavicina (BG) Liquame suino 95 1.900 (1) 165
40 Corbetta (MI) Liquame suino 90 - -
Colture energetiche 28
41 Maleo (LO) Liquame suino e bovino 70 4.790 (2) 955
Colture energetiche
42 Borgo San Giovanni (LO) Liquame suino - - 955
Biomassa
43 Villanova Sillaro (LO) Liquame suino e bovino 75 1.500 (1) 15
44 Villanova Sillaro (LO) Liquame suino e bovino 80 4800 850
45 Tavezzano (LO) (C) Liquame suino 100 2.798 (2) 125
46 Costa de’ Nobili (PV) Liquame suino - - 1.689
Biomassa -
Scarti agroalimentari -
47 Gambarana (PV) (C) Biomassa - - 350
48 Mezzana Bigli (PV) Liquame suino 125 2.500 (1) 30

EMILIA-ROMAGNA TOTALE IMPIANTI 30


49 Spilamberto (MO) Liquame suino 247 (2) 600
Scarti agro-industriali 69
50 Piumazzo Castelfranco (MO) Liquame e letame bovino 39 1.700 (1) 150
51 Forlimpopoli (FC) (A) Letame avicunicolo, pollina 41 (2) 225
Scarti macello cunicolo
Colture energetiche
52 Mercato Saraceno (FC) Liquame suino 58 (2) -
53 Meldola (FC) Liquame suino flottato - (1) -
54 Fratta di Bertinoro (FC) Liquame suino flottato - (1) -
55 Sogliano al Rubicone (FC) Liquame suino flottato - (1) 190
56 Bagno di Romagna (FC) Liquame suino - (1) 60
57 Basilicagoiano (PR) Liquame suino 60 1.200 (2) 50
Siero
58 Basilicanova Liquame bovino 30 648 (1) 60
Montechiarugolo (PR)
59 Fontanellato Liquame bovino 15 1.260 (1) 75
Località Albereto (PR)
60 Casalbaroncolo (PR) (A) Liquame suino flottato 11,4 1.530 (1) 200
Liquame bovino 9
Colture energetiche 9,3
61 Busseto (PR) (A) Liquame bovino 9 5.800 (3) 1131
Colture energetiche 51
62 Bosco Camillo - Sorbolo (PR) (A) Silomais - - 1000
63 Neviano degli Arduini (PR) (C) Liquame bovino - 700 (1) 20
64 Neviano degli Arduini (PR) (C) Liquame bovino - 600 (1) 20
65 Tizzano val Parma (PR) (C) Liquame bovino - 400 (1) 20
66 Tizzano val Parma (PR) Liquame bovino - 600 (1) 20
67 San Pietro in Casale (BO) (A) Pollina, silomais, forsu - 2.500 (5) 190

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PER GLI OBIETTIVI AL 2020

REGIONE MATRICE t/d VOLUME TOT POTENZA


COMUNE ORGANICA digestore(*) [m3] kWe

68 Castenaso (BO) Liquame bovino 11,5 2.400 (2) 360


Colture energetiche 2
Scarti agro-industria 15
69 Medicina Insilato di mais 82 5.860 (2) 1.416
Frazione Ganzanigo (BO) (C) Granelle di scarto
Grassi, oli vegetali
70 Medicina (BO) (A) Liquami - - 1.064
Biomassa vegetale -
71 San Giovanni in Persiceto (BO) Liquami, letami, lettiere - - 990
Scarti agro-industriali 1,4
Colture energetiche 60
72 Podenzano-Località Gariga (PC) (A) Liquame bovino 12,6 1.230 (1) 100
Silomais -
73 Castel San Giovanni (PC) (C) Liquame suino 110 2.799 (2) 180
Silomais 4
74 Gragnano Trebbiense Liquame bovino 60 1.399 (1) 120
Loc. Copremoldo di sopra (PC)
75 Besenzone - C.na Casa Bianca (PC) (C) Liquame suino + bovino 58 1.500 (1) 90
76 San Pietro in Campiano (RA) Liquame bovino 15 5.000 (3) 845
Sorgo insilato 30
Scarti agro-industriali 20
77 Bondeno (FE) (A) Liquame bovino 11 23.200 (12) 4.248
Colture energetiche 208
78 Argenta (FE) (A) Liquame bovino 10 6.855 (3) 1.065
Triticale di sorgo 41
Scarti agro-industriali 30

VENETO TOTALE IMPIANTI 17


79 S. Maria di Zevio (VR) (A) Silomais 13,7 1.900 (1) -
80 Nogarole Rocca (VR) Liquame suino 22,5 450 (1) 15
81 Valeggio sul Mincio (VR) Liquame suino 90 14.800 (2) 200
82 Minerbe (VR) Liquame e letame bovino 22 5.200 (3) 845
Insilato mais 41
Pollina -
Scarti agro-industria -
83 Isola Rizza (VR) Pollina ovaiole - 5.000 (4) 920
Letame cunicolo -
Silomais -
84 Casaleone - Insilato di mais 82 7.200 (2) 1500
Località Muraiola (VR) (A)
85 Sandrigo (VI) Liquame bovino 43 1.920 (1) 110
Colture energetiche -
86 Villaga (VI) Liquami e letami zootecnici 9 670 (1) 90
Silomais e farina di mais 2,3
Siero 3,3
87 San Liberale di Marcon (VE) Liquame e letame bovino 9 1.323 (1) 346
Pollina 5

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al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

REGIONE MATRICE t/d VOLUME TOT POTENZA


COMUNE ORGANICA digestore(*) [m3] kWe

Coltura energetica 3
88 Teglio Veneto (VE) Liquame bovino 10 5.200 (4) 1.064
Pollina 15
Coltura energetica 18
89 San Stino di Livenza (VE) (C) Liquame bovino - - 1.500
Silomais -
90 Lozzo Atesino (PD) Liquame bovino 500 5.000 (1) -
Spremuta di Forsu
Fanghi agro-industriali
91 Limena (PD) Liquame bovino - - 1.000
Silomais -
92 Camposanpiero (PD) Reflui zootecnici - 3.300 (1) -
Forsu e fanghi -
93 Abano Terme (PD) Liquame bovino - 720 (1) 70
94 Zero Branco (TV) Liquame suino 105 2.100 (1) 30
95 Treviso (TV) Reflui zootecnici - - -
Forsu -
Fanghi depurazione -

TRENTINO-ALTO-ADIGE TOTALE IMPIANTI 34


96 Terento (BZ) Liquame e letame bovino - - 380
Biomassa -
97 Campo Tures (BZ) Liquame e letame bovino - - 940
Biomassa -
98 Val Sarentino (BZ) Liquame bovino - 780 37
Biomassa -
99 Terento (BZ) Liquame bovino - - 37
100 S. Cassiano (BZ) Liquame e letame bovino - - 65
101 Terento (BZ) Liquame bovino - 250 50
Marcomela -
102 Campo Tures (BZ) Liquame e letame bovino - 4.528 18
103 Campo di Trens (BZ) Liquame bovino 10 950 (2) 50
Scarti dalla latteria 0,5
104 Casies (BZ) Liquame bovino 8 500 (1) 25
Scarti di cucina 0,5
105 Dobbiaco (BZ) Liquame bovino 2,5 450 (1) 15
Scarti di cucina 0,5
106 Rodengo (BZ) Liquame bovino 8 950 (2) 30
Scarti di cucina 0,5
107 San Cassiano (BZ) Liquame bovino 8 500 (1) 50
Scarti di cucina 1
108 Prato allo Stelvio (BZ) Liquame bovino - 1.470 (2) -
Paglia
Scarti organici
109 Valle Caseis (BZ) Liquame bovino - 500 -
110 Campo Tures (BZ) Liquame bovino - 150 -
111 Terento (BZ) Liquame bovino - 700 -

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al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

REGIONE MATRICE t/d VOLUME TOT POTENZA


COMUNE ORGANICA digestore(*) [m3] kWe

112 Valle Caseis (BZ) Liquame bovino - 140 -


113 Valle Caseis (BZ) Liquame bovino - 65 -
114 Brunico (BZ) Liquame bovino - 48 -
115 Luson (BZ) Liquame bovino - 150 -
116 Verano (BZ) Liquame bovino - - -
117 San Candido (BZ) Liquame bovino - 78 -
118 Valle Caseis (BZ) Liquame bovino - 400 -
119 Renon (BZ) Liquame bovino - 120 -
120 Valle Caseis (BZ) Liquame bovino - 100 -
121 Malles (BZ) Liquame bovino - - -
122 Valle Aurina (BZ) Liquame bovino - - -
123 Fiè (BZ) Liquame bovino - 200 -
124 Aldino (BZ) Liquame bovino - - -
125 Dobbiaco (BZ) (C) Liquame bovino - - -
126 Sluderno (BZ) (C) Liquame bovino - - -
127 Senales (BZ) Liquame bovino - - -
128 Malles (BZ) (C) Liquame bovino - - -
129 Marebbe (BZ) (C) Liquame bovino - - -

PIEMONTE TOTALE IMPIANTI 6


130 Pozzolo di Formigara (AL) (C) Liquame e letame bovino - - 500
Biomassa -
131 Alessandria (A) Liquame bovino 220 2.2437 (9) 2.130
132 Carrù (CN) (C) Liquame bovino + suino 400 6.700 (3) 1.000
Silomais 40
133 Bra (CN) Liquame suino 70 3.400 (1) 342
Insilato di mais 15
134 Villastellone (TO) Liquame bovino 18 1.100 (1) 116
Silomais 3
Siero caseario 3
135 Val Bormida (C) Liquame bovino - - 50

CAMPANIA TOTALE IMPIANTI 1


136 Salerno (A) Liquame zootecnico + biomassa - - 1.000

SARDEGNA TOTALE IMPIANTI 7


139 Lanusei (NU) Liquame suino 20 400 (1) -
140 Loceri (NU) Liquame suino 30 600 (1)
141 Bottidda (NU) Liquame suino + bovino 50 1.000 (2) 125
142 San Gavino Monreale (VS) Fango flottato suino 86 1.890 (1) 330
143 San Gavino Monreale (VS) Liquame suino 120 (2) -
144 Isili (CA) Liquame suino - - -
145 Paulilatino (OR)) Liquame suino 400 400 -

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REGIONE MATRICE t/d VOLUME TOT POTENZA


COMUNE ORGANICA digestore(*) [m3] kWe

BASILICATA TOTALE IMPIANTI 2


146 Agromonte Magnano (PZ) Liquame suino flottato - - -
147 S. Chirico Raparo (PZ) Liquame suino flottato - (1) -

TOSCANA TOTALE IMPIANTI 1


148 Campagnatico (GR) (A) Liquame bovino 60 5.715 (3) 836

CALABRIA TOTALE IMPIANTI 1


149 Montalto Uffugo (CS) Liquami e reflui aziendali - - 100

FRIULI-VENEZIA GIULIA TOTALE IMPIANTI 2


150 Spilimbergo (UD) (C) Liquame zootecnico + biomassa - - 250
151 Pordenone (PN) (C) Liquame zootecnico - - 30

VALLE D'AOSTA TOTALE IMPIANTI 2


152 Nus (AO) Liquame bovino - - 50
Scarti agro-industria -
153 Ayas (AO) Liquame suino + bovino 55 - 1.000

ABRUZZO TOTALE IMPIANTI 1


154 Capitignano (AQ) (C) Liquame suino 50 4.735 (1) 100

(C) Impianto in costruzione. Fonte C.R.P.A. Reggio Emilia


(A) Impianto in autorizzazione.
– Dato non disponibile.
(*) In parentesi insieme al dato di volume totale è riportato il numero di reattori dell’impianto.

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A3.8) DATI SUI COSTI DELLE CALDAIE esistente, i costi vanno opportuna-
A BIOMASSA mente ridotti;
Gli impianti termici alimentati a biomas- d) i valori max e min dei grafici seguen-
sa possono soddisfare il fabbisogno ti sono relativi alla
energetico (calore e acqua calda sani- qualità delle com-
FIG. 1 - IMPIANTI DI PICCOLA TAGLIA
taria) di singole utenze (riscaldamento ponenti prescelte;
domestico) fino a piccoli comuni (tele- e) il corrisponden- FASCIA DI COSTO DELL’IMPIANTO IN RAPPORTO
ALLA POTENZA DELLA CALDAIA
riscaldamento). Si tratta quindi di filiere te costo di impian-
corte come quelle legate a piccole cal- to a combustibili 60
daie alimentate a legna, o lunghe nel fossili (gasolio, 50

Costo in k€
caso di grandi impianti termici alimen- metano, GPL) è va- 40
tati con cippato di legna ottenuto, per lutabile intorno al 30
esempio, da Short Rotation Forestry. 30% del costo del- 20
Per qualsiasi tipologia di impianto, è l’impianto a bio-
10
importante valutare in via preliminare masse.
l’entità dell’investimento. Nelle figure 0
MIN 30 50 70 90
1, 2, 3 vengono indicate le fasce di co-
sto riferibili rispettivamente a impianti MAX Potenza kW
di piccola, media e grande taglia. Per
FIG. 2 - IMPIANTI DI MEDIA TAGLIA
una corretta interpretazione di dette fi-
gure vanno tenuti presenti i seguenti FASCIA DI COSTO DELL’IMPIANTO IN RAPPORTO ALLA POTENZA DELLA CALDAIA
aspetti: 300
a) le curve dei grafici danno indicazio-
ni sul costo di investimento grass-root 250
degli impianti termici a biomasse nelle 200
Costo in k€

varie fasce di potenza di caldaia; 150


b) i costi includono tutte le componen-
ti base di impianto, ad esclusione del 100
silo per biomasse, dell’eventuale rete 50
di teleriscaldamento e delle opere civi- 0
li di centrale (locale caldaia, ecc.); 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1.000
c) se l’impianto a biomasse va ad im- MAX
Potenza kW
plementare una centrale termica già MIN

FIG. 3 - IMPIANTI DI GRANDE TAGLIA


FASCIA DI COSTO DELL’IMPIANTO IN RAPPORTO ALLA POTENZA DELLA CALDAIA
500
450
400
350
Costo in k€

300
250
200
150
100
50
0
MAX
1.000 1.200 1.400 1.600 1.800 2.000 2.200 2.400 2.600 2.800 3.000
MIN
Potenza kW

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A3.9) TABELLA ZONE CLIMATICHE (PROVINCE)


REGIONE PROVINCIA ZONA CLIMATICA REGIONE PROVINCIA ZONA CLIMATICA
ABRUZZO L’Aquila ET Milano E
Chieti D Pavia E
Pescara D Sondrio E
Teramo D Varese E
EMILIA ROMAGNA Bologna E TOSCANA Arezzo E
Ferrara E Firenze D
Forlì D Grosseto D
Modena E Livorno D
Piacenza E Lucca D
Parma E Massa D
Ravenna E Pisa D
Reggio Emilia E Pistoia D
Rimini E Siena D
BASILICATA Matera D TRENTINO A.A. Bolzano E
Potenza E Trento F
MOLISE Campobasso E PIEMONTE Alessandria E
Isernia D Asti E
CALABRIA Catanzaro C Biella E
Cosenza C Cuneo F
Crotone B Novara E
Reggio Calabria B Torino E
Vibo valentia D Verbania E
CAMPANIA Avellino D Vercelli E
Benevento C PUGLIA Bari C
Caserta C Brindisi C
Napoli C Foggia D
Salerno C Lecce C
FRIULI VENEZIA GIULIA Gorizia E Taranto C
Pordenone E SARDEGNA Cagliari C
Trieste E Nuoro D
Udine E Oristano C
LAZIO Frosinone E Sassari C
Latina C SICILIA Agrigento B
Rieti E Caltanisetta D
Roma D Catania B
Viterbo D Enna E
MARCHE Ancona D Messina B
Ascoli Piceno D Palermo B
Macerata D Siracusa B
Pesaro/Urbino D/E Trapani B
LIGURIA Genova D UMBRIA Perugia E
Imperia C Terni D
La Spezia D AOSTA Aosta E
Savona D VENETO Belluno F
LOMBARDIA Bergamo E Padova E
Brescia E Rovigo E
Como E Treviso E
Cremona E Venezia E
Lecco E Verona E
Lodi E Vicenza E
Mantova E

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4] Sostenibilità/Garanzie
DIBATTITO SUI CRITERI DI SOSTENIBILITÀ senta uno strumento importante in
FORMULAZIONI METODOLOGICHE grado di assicurare alle amministra-
ADDENDA zioni centrali o locali oggettivi elemen-
ti di valutazione per le azioni intrapre-
se. Tramite l'utilizzo di indicatori di ef-
ficienza, consente di analizzare i risul-
tati ottenuti in rapporto agli obiettivi
fissati. Esso costituisce un elemento
a sostenibilità di un progetto sana gestione del territorio e dei suo- centrale dei programmi di intervento

L bioenergetico, intesa non solo


in senso tecnico ma anche in
senso ambientale e socioeconomico,
li, non impattino sull’ecosistema nelle
varie fasi del loro utilizzo, rispondano
in maniera flessibile alle esigenze
ed è nello stesso tempo uno strumen-
to flessibile e di grande efficacia per la
correzione e l'adeguamento progressi-
è al centro del vivace dibattito in cor- delle popolazioni locali. vo delle azioni stesse. Infatti il monito-
so sul futuro della bioenergia in Italia Il concetto di sostenibilità e i criteri raggio ha, come obiettivo principale,
e nel mondo. Il nocciolo del problema per definire in maniera coerente que- quello di confermare e rafforzare i van-
è cercare un punto di equilibrio tra fat- sto importante principio, sono varia- taggi ambientali ed economici che l'uti-
tori trainanti e criticità, trovando le mente interpretati e discussi. Stretta- lizzo delle biomasse, come fonte sosti-
condizioni per massimizzare i primi e mente correlati con gli schemi di so- tutiva delle energie fossili, comporta.
minimizzare le seconde. Nel capitolo stenibilità sono la certificazione delle Come secondo obiettivo vi è poi quello
4 del precedente Rapporto Itabia “Le filiere e il loro monitoraggio. di migliorare ulteriormente le tecnolo-
biomasse per l’Energia e l’Ambiente” La certificazione deve tenere conto gie, adottando modifiche e adegua-
si trovano esposte in maniera detta- che vi sono: menti che l'attività di monitoraggio do-
gliata “Le ricadute ambientali attuali e > una grande varietà di biomasse; vesse evidenziare.
in prospettiva del ciclo delle filiere > un gran numero di operatori (agri- Questi tre concetti - sostenibilità,
bioenergetiche”, nonché i principi coli, forestali, industriali); certificazione e monitoraggio - richie-
fondamentali e i concetti base su cui > un concreto rischio di danno am- derebbero una trattazione a parte; ci
poggia la sostenibilità dell’uso ener- bientale per l’importazione/esporta- si limita qui a riportare alcuni punti
getico delle biomasse. Questi principi zione di grandi quantità di biomasse salienti del dibattito che si sta svol-
sono tuttora validi e, quindi, non ver- da o per luoghi molto distanti. gendo in ambito globale, europeo e
ranno ripetuti nel presente lavoro. Attualmente l’attenzione degli opera- nazionale, rimandando ai documenti
Viene invece posto l’accento sul di- tori pubblici e privati è quasi tutta con- in circolazione maggiori dettagli e ap-
battito in corso elencando criteri e centrata sui biocarburanti per auto- profondimenti.
metodi per l’attuazione dei suddetti trazione. Sicuramente la certificazio-
principi e rimarcando la necessità di ne dei biocarburanti, ma anche del- 4.1.1) IL DIBATTITO NEL GBEP
una certificazione trasparente e di un l’intero sistema delle biomasse, è uno Un’ampia discussione è in corso nel-
sistema di monitoraggio continuo del- strumento adeguato per garantire l’ambito della “Task Force on Sustai-
le iniziative e delle relative operazioni. una produzione sostenibile di bioe- nability” del GBEP. Le conclusioni non
nergia. Tuttavia tale certificazione, co- sono ancora disponibili, tuttavia si
4.1) DIBATTITO SUI CRITERI me sostiene AEBIOM (Associazione può ritenere, fin da ora, ben fondata la
DI SOSTENIBILITÀ Europea delle Biomasse), dovrebbe suddivisione dei criteri di sostenibi-
o sviluppo sostenibile si basa su essere estesa anche ai concorrenti lità in 4 blocchi-base (baskets), che

L tre pilastri principali: l’economi-


co, il sociale e l’ambientale. Le
iniziative e le azioni che si fondano su
prodotti alimentari della stessa origi-
ne geografica e agli equivalenti com-
bustibili fossili, per non creare squili-
includono una serie di indicatori di cui
si fornisce qui una sintesi.
Environmental basket: comprende
questi tre pilastri devono essere alta- bri nei luoghi di produzione tra usi valutazioni sulle emissioni di gas ser-
mente integrate per raggiungere l’o- energetici ed alimentari della stessa ra; la fertilità e il bilancio del carbonio
biettivo di una società sostenibile. Le materia prima (ad esempio: l’uso del- in terreni impiegati nella produzione
biomasse possono contribuire a tale l’olio di palma conteso tra alimenti e di nuove colture; la qualità dell’aria e
obiettivo a patto che siano rese effet- biocarburanti). dell’acqua; la biodiversità e la conser-
tivamente rinnovabili attraverso una Il piano di monitoraggio, poi, rappre- vazione dell’ecosistema.

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Economic Basket: pone l’accento sul- ranti. Il risparmio, calcolato sulla base vranno riguardare non soltanto le bio-
l’uso efficiente delle risorse, sullo svi- del ciclo di vita, deve essere almeno masse coltivate sul territorio euro-
luppo rurale e socio-economico, sulle del 35% se confrontato con i corri- peo, ma anche quelle reperite fuori
politiche di supporto. spondenti combustibili fossili sosti- dai confini dell’Europa.
Social Basket: intende valutare le ri- tuiti. La Direttiva indica i valori di gas
cadute sociali delle politiche commer- serra risparmiati e le regole di calcolo. 4.1.3) ALCUNI SPUNTI IN ITALIA
ciali, la sicurezza alimentare, l’acces- Successivamente, il Consiglio Euro- In Italia il dibattito non è molto organiz-
so alle risorse naturali (acqua, territo- peo e il Parlamento hanno tracciato zato. La Piattaforma Tecnologica Italia-
rio, ecc.), la creazione di nuovi posti di ulteriori obiettivi. Il Consiglio, ad na Biocarburanti ha istituito, nell’ambi-
lavoro, la nuova imprenditoria in am- esempio, aveva delineato il seguente to del Comitato Scientifico, un gruppo
bito agricolo, la compartecipazione percorso per quanto riguarda il rispar- di lavoro ad hoc sui problemi ambien-
delle popolazioni locali all’uso del ter- mio di CO2: 35% fino al 2017 e 50% dal tali e di sostenibilità. La Rete Bioener-
ritorio, la creazione di reddito, la salu- 2017 in poi. Il Parlamento, invece, sta- gia, recentemente costituita da ITABIA,
te e il benessere sociale. biliva che il risparmio di gas serra Fiper e Aiel, ha espresso le sue idee ri-
Energy Security Basket: pone parti- conseguente all’uso di biocarburanti marcando la necessità di un approccio
colare attenzione al contributo della fosse del 45% fino al 2015 e del 60% sostenibile per i biocarburanti e dando
bioenergia nella mitigazione della do- dopo tale data. Un accordo tra le due un contributo al questionario sulle fi-
manda di energia da fonti fossili, a li- diverse posizioni è stato comunque liere termica ed elettrica. Per queste fi-
vello nazionale, locale e, soprattutto raggiunto a fine 2008 e rispecchia es- liere, come si è già detto, si ritiene ne-
in ambito rurale, attraverso la diversi- senzialmente i parametri delineati dal cessario un nuovo schema di sosteni-
ficazione delle risorse energetiche, Consiglio. bilità, tenuto presente che in alcuni
l’efficienza energetica e lo sviluppo di Il secondo criterio richiede che bio- Stati membri, la frazione biodegradabi-
tecnologie energetiche innovative a carburanti e biocombustibili liquidi le dei RSU e RSI è spesso utilizzata in-
basso impatto ambientale. non dovranno essere ottenuti da col- sieme ad altri tipi di biomasse, secon-
ture prodotte su territori ad elevato do la definizione generale di “biomas-
4.1.2) IL DIBATTITO NELLA UE valore di biodiversità, aree dedicate se” correntemente usata nell’UE.
In Europa gli ultimi sviluppi del dibat- alla protezione della natura, foreste Vi è quindi il rischio che questo mix di
tito hanno ruotato intorno alla Diretti- incontaminate, pascoli o terreni con biomasse non sia gestito in maniera
va Europea sulle Fonti Rinnovabili di elevate funzioni di accumulatori di adeguata, causando conflitti e opposi-
Energia (RES-Directive) e, in partico- carbonio. zioni da parte delle popolazioni locali.
lare, intorno agli articoli 15, 16 e 17 Biocarburanti e prodotti assimilati de- Occorre poi tener presente che una
del testo base. Sono state poi organiz- vono inoltre soddisfare gli standard certa quantità di biomasse residuali,
zate e diffuse, da parte della Commis- contenuti nel Regolamento 1782/ specialmente la frazione umida, po-
sione Europea, due ampie consulta- 2003, relativo ai regimi di sostegno trebbe essere impiegata per ripristina-
zioni on-line: la prima riguardante i ed ai criteri sulle buone pratiche agri- re e conservare la sostanza organica
biocarburanti e la seconda le filiere cole ed ambientali. nei terreni particolarmente carenti di
termica ed elettrica da biomasse. Il carattere vincolante della Diretti- humus, invece di generare calore o
Una particolare attenzione viene va per gli Stati membri è giudicato in elettricità. Lo schema di sostenibilità
giustamente riservata ai biocarbu- maniera positiva perché rappresenta deve essere riferito, a livello europeo,
ranti per autotrazione e ai biocombu- una garanzia per gli utenti e le popola- ad una visione sistemica del settore
stibili liquidi, le filiere più critiche e zioni locali, guadagnando consensi delle biomasse, anche se una certa
controverse dal punto di vista am- ed evitando contrasti. Occorre però flessibilità dovrebbe essere assicurata
bientale. Questi prodotti, prescrive la tener presente che il Parlamento Eu- agli Stati membri. Ne consegue che un
Direttiva, non potranno essere presi ropeo reputa ora necessario estende- nuovo schema di sostenibilità è ne-
in considerazione nei futuri bilanci re i criteri di sostenibilità (che inclu- cessario anche per le filiere termica ed
energetici ed ambientali se non ver- dono anche la polluzione dell’aria e elettrica.
ranno soddisfatti i criteri di sostenibi- delle falde acquifere, il deterioramen- Tra i diversi obiettivi posti dalla Diret-
lità in essa definiti. to della qualità dei suoli, lo sfrutta- tiva EU al 2020, forse il più impegnati-
Il primo criterio riguarda l’entità del- mento del lavoro minorile, ecc.), an- vo riguarda la percentuale del 10% di
la riduzione delle emissioni di gas ser- che a tutte le biomasse e non soltan- immissione di biocarburanti nei con-
ra conseguente all’uso di biocarbu- to ai biocarburanti. Questi criteri do- sumi finali per l’autotrazione.

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Su tale tema è necessaria ed opportu- za contare poi quello che potrebbero Per quanto riguarda il bilancio della
na un’osservazione relativa agli oli riservare i mari e gli oceani. CO2, il monitoraggio permetterà di va-
vegetali: questi, al di là delle prospet- lutare l'incidenza della CO2 fossile sul-
tive d’impiego legate alla seconda ge- B) IL BILANCIO DELLA CO2 la CO2 rinnovabile contenuta nel com-
nerazione, sono le uniche potenziali Particolarmente importante è il bilan- bustibile, relativamente alle operazio-
risorse verso la sostituzione del gaso- cio della CO2 lungo le varie fasi di pro- ni di movimentazione e cippatura.
lio, siano essi prodotti sul territorio duzione, trasformazione e uso di bio- Sarà interessante notare come il valo-
nazionale piuttosto che importati dal- masse energetiche. re assoluto delle emissioni è diretta-
l’estero. Il loro uso per la produzione di Come ben noto, la crescita delle specie mente proporzionale alle dimensioni
energia elettrica, che oggi è incentiva- vegetali avviene attraverso il processo delle varie macchine operatrici, men-
to ed estremamente interessante da di fotosintesi con cui viene sottratta tre i “fattori di emissione” saranno mi-
un punto di vista economico, potreb- CO2 all’atmosfera per essere imma- gliori per le macchine di grandi di-
be però interferire pesantemente sul- gazzinata nella biomassa (per ogni mensioni.
la loro disponibilità ed utilizzo per tonnellata di biomassa secca il conte- Ovviamente le emissioni prodotte dal-
l’autotrazione: la normativa e gli Ac- nuto di carbonio è all’incirca di 0,5 t l'utilizzo dei vari macchinari sono
tion Plans nazionali dovranno atten- dovuto all’assorbimento di circa 1,2 t strettamente correlabili ad una serie
tamente valutare questo aspetto. di CO2 atmosferica). Poter disporre di di elementi:
dati precisi sulle quantità di biomassa > il tipo di carburante con cui viene
4.1.4) RIFLESSIONI INTORNO AGLI prodotte da un determinato impianto alimentato il motore,
ELEMENTI CHIAVE DEL DIBATTITO di colture dedicate sia arboree che er- > la potenza del motore,
Dai precedenti argomenti si estrapo- bacee, e valutarne le ricadute ambien- > la sua regolazione,
lano 5 elementi determinanti, sui tali in termini di immobilizzazione e > lo stato di usura,
quali è opportuno soffermarsi breve- stoccaggio di anidride carbonica at- > le condizioni di utilizzo,
mente: mosferica, è un argomento importante > ecc.
A) la copertura geografica della risor- per la promozione di coltivazioni ener- Anche le emissioni dovute al traspor-
sa biomassa, getiche in grado di fornire nuovi sboc- to, vanno ad influire negativamente
B) il bilancio della CO2, chi all’agricoltura. Ma le biomasse pro- sul bilancio della CO2. L'influenza è co-
C) la difesa del suolo e delle falde dotte vanno poi raccolte, pre-trattate, munque trascurabile se le distanze
acquifere, trasportate, convertite attraverso una percorse sono brevi, o se eventuali
D) i bilanci energetici, varietà di macchine operatrici che ren- grandi distanze sono percorse tra-
E) le ricadute socio-economiche. dono non del tutto neutro il bilancio sportando grandi quantitativi di bio-
della CO2. Le macchine operatrici nor- massa (trasporto su autoarticolati o
A) LA COPERTURA GEOGRAFICA malmente in uso per le operazioni di trasporto su navi). ITABIA ha calcolato
DELLA RISORSA BIOMASSA raccolta e prima trasformazione delle che anche prolungati trasporti su
La ricerca di nuove risorse energeti- biomasse sono di vario genere e van- gomma (fino a 1.000 km), per au-
che che siano diversificate dal punto no dai modelli più semplici di motose- toarticolati ed autotreni da 25 t, inci-
di vista geografico, ma anche deloca- ghe fino ai più complessi trattori o cip- dono in negativo, sul bilancio della
lizzate e riproducibili è ormai un im- patrici. I motori che muovono tali mac- CO2, per non più del 10%.
perativo a cui tutte le politiche nazio- chine sono normalmente alimentati
nali, continentali e globali devono ten- da carburanti tradizionali, con un con- C) DIFESA DEL SUOLO
dere. Le biomasse sono disponibili in seguente impatto sulla qualità dell'a- E FALDE ACQUIFERE
vaste regioni del mondo (ad eccezio- ria e sul bilancio della CO2 collegato a L’impianto di colture dedicate alla pro-
ne del Medio Oriente). Il loro potenzia- tali operazioni. Il monitoraggio dovrà duzione di energia può essere un in-
le realisticamente sfruttabile si aggi- permettere di valutare gli specifici fat- tervento utile per la difesa del suolo
ra intorno a 2.000 Mtep (oggi è di cir- tori di emissione collegati alle diverse sia in contesti eccessivamente sfrut-
ca 800 Mtep su un fabbisogo di ener- operazioni di movimentazione e trat- tati, sia in aree marginali. In linea di
gia primaria di oltre 8.000 Mtep) e si tamento del combustibile: si potrà ad massima, infatti, tali colture, che ri-
ripartisce quasi uniformemente tra esempio vedere quanti NOx o quanta chiedono un livello di cure e di input
Nord America, Sud America, Africa, CO2 mediamente si emette per unità di energetici sensibilmente inferiore ri-
Asia ed Europa. La risorsa quindi è di- peso di combustibile movimentato ed spetto a quelle alimentari, possono
sponibile in vaste aree del globo. Sen- alimentato alla caldaia. alleggerire l’impatto sui terreni ove

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l’agricoltura è intensiva (aree presi- ginose ed amidacee) necessita di nu- Ricadute negative. Il problema del-
diate) e di contro consentono una mi- merose operazioni agronomiche che l'accettabilità sociale delle fonti rin-
gliore gestione del territorio in quelle comportano il ricorso a manodopera novabili rappresenta oggi una delle
aree destinate ad essere abbandona- specializzata e ad un adeguato impiego principali barriere al loro sviluppo.
te dall’uomo (aree marginali non pre- della meccanizzazione. Tali operazioni Questo, in particolare per la bioener-
sidiate). Il monitoraggio degli effetti per comodità possono essere raggrup- gia, è la causa più frequente di insuc-
prodotti sul suolo dalle colture dedi- pate in tre fasi distinte: quella del vivaio cesso delle iniziative. Il fenomeno, an-
cate in questi due differenti contesti (produzione delle talee), quella di im- che se molto attenuato rispetto al
dovrà necessariamente prevedere pianto (coltura di pieno campo) e, suc- passato, non è del tutto scomparso e,
metodologie distinte. cessivamente, quella della raccolta. paradossalmente, sono proprio le mo-
Aree presidiate Monitorare le fasi agricole della filie- tivazioni di carattere ambientale ad
In tali ambienti, ove il grado di sfrutta- ra, fornisce delle indicazioni sui bilan- animare chi si oppone.
mento è elevato, il rischio maggiore ri- ci economici ed energetici per l’avvio Tra tutte le fonti rinnovabili le biomas-
siede nella perdita di fertilità dei suoli di colture dedicate. Inoltre può deter- se sembrano le più penalizzate per
e nel conseguente ricorso a crescenti minare l’ottimizzazione delle rese e la tre motivi principali.
apporti energetici di sostegno come riduzione dei costi. Sulla base dei rile- 1. La conversione energetica finale av-
lavorazioni spinte e concimazioni for- vamenti fatti circa i tempi di lavoro e i viene tramite il processo di combustio-
temente impattanti. Per monitorare, consumi delle macchine impiegate ne (caldaie, motori endotermici, ecc.)
in terreni pianeggianti di buona ferti- per le singole operazioni, si potrà ef- percepita, a causa dell’“effetto cami-
lità, gli effetti prodotti sul suolo dal- fettuare una valutazione complessi- no”, come un elemento negativo sino-
l’inserimento di colture dedicate in va dei costi economici ed energetici. nimo di inquinamento dell'aria. Addirit-
sostituzione di colture erbacee di pie- tura alcune organizzazioni ambientali-
no campo (es. avvicendamento bien- E) RICADUTE SOCIO-ECONOMICHE ste negli Stati Uniti hanno proposto di
nale girasole/frumento duro), si pos- Ricadute positive. Si può asserire che, non considerare rinnovabili tutte le
sono fare delle considerazioni quali- nelle aree in cui si da l’avvio a colture fonti basate sulla combustione.
quantitative di tipo semplice oppure dedicate, è sensato attendersi delle ri- 2. L'assimilazione delle biomasse ai
ci si può spingere ad analisi notevol- cadute positive anche a livello sociale rifiuti suscita forti opposizioni per il ti-
mente più complicate. ed economico. In linea di massima, l’in- more delle possibili emissioni di pro-
Aree non presidiate troduzione di queste colture all’interno dotti tossici (in particolare le diossi-
In questi contesti gli aspetti critici ri- delle aziende agricole, avviene con la ne) dovuti all’incenerimento. Capita
guardano il dissesto idrogeologico creazione di nuove e articolate attività infatti che impianti a biomasse vergi-
(stabilità dei versanti, regimazione del- che, oltre a fornire uno stimolo per l’af- ni vengano considerate come il "ca-
le acque, conservazione del suolo, fermazione di figure professionali spe- vallo di Troia" per raggiungere il vero
ecc.) tutti elementi che concorrono nel cializzate, possono innescare la ripre- obiettivo: incenerire i rifiuti urbani.
determinare specifici caratteri ricono- sa di processi produttivi in quelle aree A complicare il quadro c’è poca
scibili anche visivamente a livello di marginali dove è elevato il rischio di ab- chiarezza nell’informazione: ad
paesaggio. Il monitoraggio degli effetti bandono da parte della popolazione. esempio, gran parte delle statistiche
prodotti dall’introduzione di una coltura Per quanto riguarda le ricadute occu- comunitarie e nazionali sull'energia
in un’area marginale a rischio di degra- pazionali, gli aspetti che discendono forniscono dati d'insieme per biomas-
do potrebbe richiedere studi da condur- direttamente dall’attivazione di nuove se e rifiuti (un’assimilazione di fatto).
re a livello territoriale molto complessi e forme di impresa e di destinazione d’u- 3. Tra tutte le fonti rinnovabili le bio-
costosi, oppure concentrarsi sulla rac- so dell’ambiente rurale riguardano masse sono quelle più strettamente
colta di indizi che testimonino, a livello principalmente: integrate con il territorio e ciò acuisce
di paesaggio, il processo di ripristino > l’introduzione di nuovi prodotti la sensibilità delle popolazioni locali a
ambientale innescato dall’intervento. sul mercato; possibili effetti non solo sull'ambien-
> il ricorso a tecnologie innovative; te, ma sulle attività economiche, sulla
D) BILANCI ENERGETICI > il ricorso a figure professionali viabilità e sulla gestione del patrimo-
E PRODUTTIVITÀ specializzate; nio forestale.
La realizzazione di un impianto di coltu- > l’incremento dell’organico Dai sondaggi di opinione emerge,
re energetiche arboree o erbacee aziendale; però, che l'accettabilità delle FER è
(Short Rotation Forestry o colture olea- > il ricorso a finanziamenti. più alta là dove vi sono già in esercizio

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impianti alimentati con rinnovabili. BIA) per la Regione Siciliana nell’ambi- energetico /economica. Difatti sia in ri-
Le conclusioni cui si giunge è che to del Programma Nazionale Biocom- ferimento alle biomasse residuali di ori-
quando i cittadini possono sperimen- bustibili (PROBIO) del MiPAAF. Di que- gine agricola e forestale o alle biomas-
tare direttamente gli effetti degli im- sto lavoro se ne riporta uno stralcio: se prodotte da coltivazioni dedicate
pianti energetici, molti dei pregiudizi • Salvaguardia della natura endogena non è univocamente definito entro qua-
che essi avevano nella fase di propo- delle biomasse: si stanno di fatto veri- li limiti i costi energetici delle operazioni
sta, progettazione e realizzazione, ficando delle forti importazioni di tale di produzione/raccolta, trattamento,
scompaiono. materiale sotto la spinta dell’aumento stoccaggio e distribuzione siano suc-
dei consumi sia da parte della grande cessivamente ripagati dalla valorizza-
4.2) FORMULAZIONI industria (centrali elettriche a biomas- zione energetica del materiale.
METODOLOGICHE sa), che importano navi di cippato an-
principi esposti, pur ampiamente che da oltreoceano, sia da parte dei Tali problematiche evidenziano ormai

I condivisibili, hanno bisogno di esse-


re approfonditi e si spera che si pos-
sa giungere al più presto ad un “corpus”
produttori di pellet con importazione di
segatura e scarti forestali. Tale feno-
meno, più che legittimo su un piano
un fenomeno condiviso dagli esperti
del settore: per quanto il motore della
filiera sia la domanda di combustibile
organico di criteri e metodi anche in meramente commerciale, pone grossi (è stato quindi corretto favorire negli
ambito internazionale. Occorre però fin limiti ai benefici ambientali ed econo- ultimi anni la diffusione degli impian-
da ora formulare, almeno a livello na- mici che la natura endogena delle bio- ti) il punto critico della filiera era e ri-
zionale, ben definite metodologie pre- masse è in grado di garantire. L’utilizzo mane l’approvvigionamento e soprat-
disponendo criteri di certificazione e di biomasse in zone molto remote ri- tutto la capacità di legare gli investi-
piani di monitoraggio, legati alle norme spetto alle zone di produzione del com- menti industriali al territorio valoriz-
autorizzative in materia, per assicurare bustibile riducono sensibilmente i be- zando soprattutto la biomassa locale
un corretto sviluppo a tutte le future nefici ambientali associati alle fonti nel rispetto dei criteri dello sviluppo
iniziative bioenergetiche rinnovabili ed ai principi previsti dal sostenibile.
Protocollo di Kyoto.
4.2.1) CRITERI DI CERTIFICAZIONE • Rintracciabilità del materiale: tale Per le varie filiere bioenergetiche, i Crite-
Stabilire corretti criteri di certificazio- necessità è funzione delle differenti ri di Certificazione dovranno riguardare
ne relativamente alla trasformazione modalità di valorizzazione energeti- i due seguenti parametri principali:
energetica di biomasse significa for- ca delle biomasse. È infatti opportuno > PARAMETRI TECNICI:
nire uno strumento dettagliato e indi- considerare che oltre all’utilizzo in 1. Tracciabilità dell’approvvigiona-
spensabile alle Amministrazioni pub- centrali termiche/elettriche di medie mento del biocombustibile.
bliche (Stato, Regioni, Province, Co- e grandi dimensioni, sta crescendo il 2. Corretto dimensionamento dell’im-
muni, ecc.) per legiferare in materia. mercato domestico (stufe a pellet, pianto.
È infatti ovvio che, in vista della pros- briquet, ecc.) e il mercato dell’utilizzo 3. Rendimento energetico nominale
sima emanazione della Direttiva sulle in forni a legna ad usi alimentari. In al lordo e al netto dei consumi energe-
FER e dei decreti applicativi nazionali tal caso risulta semplice ribadire la tici fossili (operazioni di pretratta-
che ne deriveranno, i legislatori do- necessità della certificazione della mento del biocombustibile).
vranno essere dotati di precisi stru- provenienza del materiale e delle suc- 4. Rendimento energetico effettivo e
menti per stabilire l’ammissibilità agli cessive trasformazioni e lavorazioni bilancio CO2 (medio annuo) al lordo ed
incentivi e le procedure necessarie che il materiale ha subito. al netto dei consumi energetici fossili.
all’autorizzazione dei nuovi impianti e • Misura dell’effettivo beneficio energe- 5. Rispetto delle normative tecniche
delle nuove filiere che verranno im- tico delle biomasse: per quanto sia so- vigenti.
plementate da oggi al 2020. vente enfatizzato il ruolo delle biomas- > PARAMETRI ECONOMICI :
La forte espansione che si prevede se ad uso energetico nell’ambito delle 1. Costi di investimento (per fasce di
per il mercato delle biomasse per uso iniziative volte a ridurre i costi di produ- potenza installata).
energetico, sia industriale che dome- zione di energia termica/elettrica e ad 2. Costi di esercizio (combustibile,
stico, da quindi risalto ad una serie di ampliare la percentuale di energia pro- manodopera, manutenzione, costi fi-
problematiche, bene espresse in uno dotta da fonti rinnovabili, non è sempre nanziari e ammortamenti).
studio sulla certificazione di filiere chiaro in quali casi e sotto quali condi- 3. Risparmio economico annuo “ver-
bioenergetiche condotto dal Consor- zioni possa essere assicurata tale com- sus” utilizzo fonti fossili.
zio AGREEN (Agriconsultig, CRA, ITA- patibilità ambientale e sostenibilità 4. Valutazione del Payback.

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4.2.2) PIANI DI MONITORAGGIO LA CATENA DI APPROVVIGIONAMENTO DEL COMBUSTIBILE


Definire il piano di monitoraggio di un
programma incentrato sullo sfrutta-
mento energetico delle biomasse è
PRODUZIONE RACCOLTA CONDIZIONAMENTO
particolarmente difficile per la natura
intrinseca della fonte energetica in PRETRATTAMENTO UTILIZZAZIONE
questione, per cui le considerazioni FINALE
che seguono forniscono solo alcuni
elementi di base. STOCCAGGIO
Diversamente dalle altre fonti rinno-
vabili di energia, le biomasse necessi- TRASPORTO
tano di una serie di passaggi per assi-
curare il loro conferimento all’impian-
to. Assume quindi un particolare rilie-
vo l’analisi dell’intero ciclo del combu- tore industriale (trasformazione ed nibilità della comunità locale ad ac-
stibile. utilizzazione); cettare l'insediamento nel territorio di
La determinazione delle strategie di c. alcuni impatti sono di difficile quan- un impianto industriale per la produ-
approvvigionamento del combustibi- tificazione, ad esempio il beneficio ap- zione di energia elettrica, o ancora il
le hanno, infatti, importanza sia sul portato dalla coltivazione di colture beneficio occupazionale complessivo
piano economico, sia su quello am- energetiche, in aree marginali collina- (lungo tutta la catena) derivante dal-
bientale. Sul piano economico esse ri, ai fenomeni di erosione del suolo; l'attivazione degli impianti energetici.
permettono di ridurre i costi del bio- d.non vi sono metodologie adeguate In conclusione si ritiene che, visti
combustibile agendo sulle numerose di valutazione dell’impatto ambienta- gli ambiziosi traguardi che il dibattito
e articolate variabili del sistema. Sul le. Tra quelle più comunemente impie- in corso va delineando, il Piano di Mo-
piano ambientale esse contribuisco- gate la VIA è specifica per impatti loca- nitoraggio debba contenere anche
no a minimizzare gli effetti potenzial- lizzati e strutturata per le “grandi ope- tutti gli elementi necessari per il "fol-
mente negativi sugli ecosistemi e a re”, la LCA (Life Cycle Analysis) ha ca- low up" delle diverse iniziative e cioè
ottimizzare quelli positivi. ratteristiche di globalità, valuta effica- dare indicazioni su come autorizzare,
Nella figura in alto, la catena è stata cemente gli impatti di catena, ma è avviare e gestire azioni che produca-
schematizzata e semplificata; in realtà strutturata per la valutazione del “con- no sul territorio effetti concreti.
il sistema è assai più articolato con una tenuto ambientale” di beni o prodotti. Impostazioni di massima per il piano
serie complessa di azioni e retroazioni In particolare, grande rilievo assume di monitoraggio
tra le differenti componenti. la constatazione che in questo caso il In considerazione del fatto che le filie-
Questa complessità del sistema risul- sistema che si va a considerare è co- re per la produzione di energia dalle
ta ancor più evidente se osserviamo stituito da differenti sottosistemi: biomasse si articolano in numerose
la produzione di energia dalle biomas- 1. AGRICOLO fasi che possono investire gli argo-
se sotto il profilo ambientale. L’analisi 2. FORESTALE menti più svariati, è necessario defi-
ambientale è del tutto peculiare non 3. INDUSTRIALE nire innanzitutto il campo d’azione,
solo rispetto alle fonti convenzionali, 4. ENERGETICO. stabilendo:
ma anche rispetto alle altre fonti rin- Tali sottosistemi, ciascuno con una 1. Quali fasi considerare.
novabili per una serie di motivazioni sua specificità, interagiscono tra loro 2. Quali azioni le compongono.
che si possono così riassumere: in maniera talvolta conflittuale. 3. Quali ricadute ambientali, ener-
a. gli impatti non sono localizzati, ma La sussistenza di una situazione così getiche, economiche e sociali inte-
si ripartiscono lungo una catena che differenziata influenza significativa- ressano le varie azioni.
va dalla produzione, al trasporto, allo mente la scelta degli indicatori, sia 4. Quali ricadute vanno monitorate,
stoccaggio, alla conversione energe- quelli di tipo quantitativo che quelli di quali semplicemente descritte,
tica, all’utilizzazione; tipo qualitativo. quali trascurate.
b. essi interessano più sistemi pro- Ad esempio, è importante valutare 1. Ricordiamo per esempio le fasi prin-
duttivi. Ad esempio, per i biocombu- l'opinione e il grado di coinvolgimento cipali della filiera legno-energia:
stibili, il settore agricolo (produzione delle potenziali utenze degli impianti a. Produzione del biocombustibile
e fornitura del combustibile) ed il set- di teleriscaldamento, ovvero la dispo- (legna da ardere, cippato, pellet).

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{ 4. Sostenibilità/
Garanzie
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b. Approvvigionamento del biocom- timento ceneri, ecc.). 4.2.3) CONCLUSIONI


bustibile. b. Per le componenti energetiche: bi- Il futuro della bioenergia dipende molto
c. Conversione energetica (vari im- lanci energetici dei processi di filiera. dalla capacità di individuare dei criteri
pianti tecnologici). c. Per le componenti socioeconomi- di sostenibilità che possano garantire
che: ricadute occupazionali dirette lo sviluppo delle diverse filiere. A tal fi-
2. Le varie azioni di cui si compone e indirette. ne è importante monitorare le attività
ciascuna di queste fasi sono elencate Nell’ambito di un Progetto PROBIO del- dal punto di vista dell’efficienza per il ri-
di seguito. la Regione Basilicata, ITABIA ha recen- spetto di obiettivi fissati a livello locale
a. Produzione del combustibile: temente impostato gli schemi di mo- e centrale. Gli esiti del monitoraggio
> Operazioni per l’impianto e la ge- nitoraggio per il rilevamento di dati ri- possono inoltre giocare un ruolo fon-
stione di nuove colture dedicate. guardanti: damentale per l’attivazione di ulteriori
> Operazioni di taglio e di raccolta A) Ciclo di produzione e approvvigio- iniziative legate a filiere certificate.
(biomasse residuali e/o nuove col- namento del biocombustibile In termini operativi, sarà importante
ture). > Assorbimento CO2 nuove colture. definire gli elementi necessari per la
> Pretrattamento in loco (imballa- > Bilancio energetico nuove colture. sostenibilità delle iniziative da attiva-
tura, cippatura, stoccaggio tempo- > Ricadute occupazionali. re nei diversi contesti (urbano, rurale,
raneo, ecc.). > Emissioni macchine operatrici e ecc.), come anche per la formulazio-
b. Approvvigionamento del combu- bilancio CO2. ne di misure legislative necessarie
stibile: > Rumorosità macchine operatrici per il rispetto degli obiettivi strategici,
> Trasporto della materia prima. e impianti. per incrementare risorse e strumenti,
> Operazioni di movimentazione e > Bilancio energetico taglio, raccol- monitorare e stimare le ricadute pro-
trattamento finale del biocombu- ta e cippatura della materia prima. dotte dalle misure adottate in ambito
stibile. > Bilancio energetico e bilancio CO2 Europeo e negli Stati membri.
> Operazioni di stoccaggio e ali- trasporto materia prima. Il concetto di sostenibilità andrà ap-
mentazione del biocombustibile a > Valutazione traffico pesante. procciato da diversi punti di vista: am-
bocca di impianto. > Contenuto energetico del biocom- bientale (per esempio la biodiversità,
c. Impianti di conversione energetica: bustibile. la deforestazione, ecc.), sociale (l’ac-
> Produzione distribuzione e usi fi- cettabilità dell’installazione di un nuo-
nali energia termica e/o elettrica. B) Impianti di conversione energetica vo impianto), economico (l’indotto del-
> Smaltimento ceneri. > Emissioni impianto e bilancio CO2. la filiera), politico (piani di sviluppo lo-
> Ceneri: quantità e metodi di smal- cali o nazionali), tecnico (maturità del-
3. Le ricadute che interessano le varie timento. le tecnologie e dei processi).
fasi considerate sono molteplici e > Bilancio energetico produzione L’approvazione dei risultati dovrà ri-
possono essere attribuite a tre com- energia termica. guardare quattro argomenti principali:
ponenti principali: ambientali, ener- > Bilancio energetico produzione a) diffusione della ricerca sulle filiere
getiche e socioeconomiche. energia termica e frigorifera. bioenergetiche,
a. Per le componenti ambientali, gli > Bilancio energetico produzione b) inquadramento di strumenti cono-
elementi d’interesse maggiore sono: pellets. scitivi per legiferare,
> Atmosfera. > Bilancio energetico cogenerazione. c) crescita della cooperazione tra Sta-
> Rumore e vibrazioni. A titolo di esempio nell’Addendum ti membri nel settore della bioenergia,
> Traffico. A4.1 è riportato lo schema per il moni- d) sviluppo del mercato della bioenergia
> Altre (tutela del territorio, difesa toraggio del bilancio energetico di im- in Europa attraverso una maggiore co-

potenzialità di crescita sostenibile. n


dei suoli, uso concimi e fitofarmaci, pianti di cogenerazione a biocombu- noscenza dei modelli economici e delle
idrogeologia, effluenti liquidi, smal- stibile solido (cippato di legno).

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4] Addenda
A4.1) BILANCIO ENERGETICO • Rendimento elettrico della turbina metodologico è valido per qualunque
DELLA COGENERAZIONE Energia elettrica utile prodotta, rispet- dimensione di impianto e per qualun-
ASPETTI GENERALI to alla energia termica trasferita alla que “range” di temperature di funziona-
Nel caso di impianti per la produzione turbina. mento (la temperatura è più alta nel ca-
combinata di energia elettrica e calore • Limite Termico dell’impianto di coge- so di caldaia a olio diatermico per l’ali-
l’attività di monitoraggio è molto impor- nerazione (L.T.) mentazione di turbine ORC).
tante per verificare la fattibilità econo- Rapporto tra energia termica utile recu- Il corretto monitoraggio degli impianti di
mica di tale tecnologia, anche in consi- perata e totale utile di energia termica cogenerazione deve seguire le seguen-
derazione dei costi di investimento sen- ed elettrica prodotta. ti indicazioni:
sibilmente più alti di quelli che si affron- •Indice di Risparmio Energetico (I.R.E.) Strumentazione: Installazione di conta-
tano in un impianto di produzione di so- Percentuale di risparmio energetico ot- calorie on-line, termometri interni ed
la energia termica. tenuto dalla cogenerazione producen- esterni, misuratori di portata combusti-
Validi risultati economici ed energetici do le stesse quantità di energia elettri- bile, misuratori di portata fumi, contato-
per impianti di questa tipologia, tutti da ca e termica altrimenti prodotte con ri elettrici.
verificare con un attento monitoraggio, due processi separati tra loro. Misura energia primaria in ingresso:
sono la condizione principale per una lo- Le rilevazioni richiedono strumentazio- calorimetro di Mahler.
ro ampia diffusione sul territorio, ad ulte- ni fisse, per determinare portata e tem- Frequenza rilievi: Bimestrale.
riore beneficio del risultato ambientale, peratura dei diversi flussi termici sia sul Durata rilievo: 5 ore
già garantito dall'uso di una fonte rinno- circuito primario (entrata e uscita cal- Raccomandazioni:
vabile teoricamente neutra nei confronti daia), sia sul circuito secondario (entra- > I rilievi vanno eseguiti con l’impianto a
dell'effetto serra e del bilancio energeti- ta e uscita rete di recupero termico). Oc- regime costante in un range prossimo
co che è direttamente proporzionale al core inoltre installare contatori per le alla capacità massima.
risultato economico dell’iniziativa. Le mi- produzioni elettriche lorde e per quelle > La posizione degli strumenti di misu-
surazioni devono riguardare: al netto degli eventuali autoconsumi e ra deve essere indicata sullo schema di
• Rendimento termico della caldaia dei consumi ausiliari. Per quanto riguar- flusso progettuale dell’impianto.
Energia termica utile trasferita alla tur- da la misurazione del consumo del
bina per la produzione elettrica, rispetto combustibile, è bene che questo sia
alla energia primaria del biocombustibi- preliminarmente pesato e analizzato
le alimentato. per il contenuto energetico. L'approccio

SCHEMA IMPIANTO COGENERAZIONE CONTATORE


ELETTRICO C3el
PORTATA FUMI P1
TEMPERATURA FUMI T1 TURBINA ALTERNATORE
RETE
VAPORE ELETTRICA

Contacalorie Contacalorie
differenziale differenziale Temperatura Temperatura
CALDAIA Cd1 Cd2 interna Ti esterna T

CONDENSATORE UTENZE
TERMICHE LEGENDA
BIOMASSE Prec: registrazione portata biomassa in alimentazione
Cd1: contacalorie differenziale ingresso-uscita caldaia
Cd2: contacalorie differenziale ingresso-uscita rete recupero termico
Prec portata C3el: contatore elettrico-differenziale ingresso-uscita alternatore
biomassa T: termometro registratore temperatura esterna
Ti: termometro registratore temperatura interna
T1: termometro registratore temperatura fumi
P1: misuratore portata fumi

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{ Addenda
al Capitolo 4
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SCHEDA BILANCI ENERGETICI TIPOLOGIA IMPIANTO:


COMPONENTE: BILANCI ENERGETICI TEMA: COGENERAZIONE
La scheda è un esempio per la raccol-
ta e registrazione dei dati rilevati e per Località: Comune:
la loro successiva elaborazione: Data rilievo: Durata (h):
N° Progr.:
Strumentazione usata:
Tipo Impianto:
Tipologia Combustibile:
Consumo (kg/h): Umidità: pci (kcal/kg)
Funz/anno:(h) Potenza media annua (kWh)
RISULTATO RILIEVI:
Valore
Biomassa (t) Prec:
Energia termica immessa (kCal)
Energia utile uscita caldaia (kCal)Cd1
Energia utile riscald. (kCal) Cd2
Energia elettr. prodotta (kWh) C3El
Portata fumi (m3/h) P1
T fumi (°C) T1
T esterna (°C) T
Rendimento caldaia (%)
Rendimento elettrico (%)
Rendimento globale (%)

NOTE:

Compilato da

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5] Verso un nuovo
Piano d’Azione per la bioenergia
CONSIDERAZIONI GENERALI g) Elaborazione di progetti territoriali
cantierabili.
GLI INDIRIZZI STRATEGICI h) Diffusione delle buone pratiche e
GLI INVESTIMENTI NECESSARI dei casi di successo.
i) Sviluppo di progetti dimostrativi,
soprattutto per le realizzazioni di pic-
cola e media scala.
Per poter razionalizzare l’intero siste-
articolo 4 della Direttiva Europea tutte le componenti delle filiere; ma e pervenire ad un Piano d’Azione

L’ sulle FER prescrive che ciascu-


no Stato Membro elabori un Pia-
no d’Azione proiettato al 2020 e lo sot-
> le Regioni e gli Enti locali devono uti-
lizzare tutti gli spazi disponibili per
promuovere l’avvio di filiere sul pro-
compatibile con la realtà territoriale e
socio-economica nazionale occorre
prendere in considerazione le tre cop-
toponga alla Commissione entro il 31 prio territorio ed attivare l’imprendito- pie di elementi-chiave, descritte in
Marzo 2010. I diversi Paesi devono sta- ria agricola e industriale; questo rapporto, che costituiscono le
bilire quali misure intendono adottare > è indispensabile promuovere in ma- architravi del sistema bioenergetico
per il raggiungimento degli obiettivi. In- niera sostanziale un’attività di ricer- nazionale:
fine, sono previste ammende e sanzio- ca, sperimentazione e sviluppo, fina- > risorse/efficienze
ni in caso di inadempienze. lizzata e adeguatamente finanziata > mercato/buone
con risorse pubbliche e private, op- pratiche
5.1) CONSIDERAZIONI GENERALI portunamente coordinate; > sostenibilità/garanzie.
n vista degli obblighi a cui anche > l’Italia deve rappresentare con forza

I l’Italia dovrà sottoporsi nell’imme-


diato futuro, ci sembra opportuno
richiamare l’attenzione su alcuni indi-
alle Istituzioni europee la volontà di
promuovere e sostenere il settore,
con prospettive e programmi di am-
5.2) GLI INDIRIZZI STRATEGICI
GLI INDIRIZZI PER L’ENERGIA
rizzi che il Piano d’Azione nazionale pio respiro; inoltre, l’Italia deve raffor- l fine di assicurare un peso
dovrà prendere in considerazione nel
settore delle biomasse.
Dai capitoli precedenti si evince quan-
zare la propria presenza nei program-
mi internazionali e comunitari per in-
crementare lo scambio di esperienze
A adeguato alla risorsa biogenica
nei futuri bilanci energetici,
l’attenzione dei soggetti pubblici e pri-
to segue: e per rafforzare la capacità di ricerca vati del settore dovrà concentrarsi sui
> le biomasse per usi energetici di origi- sulle innovazioni applicabili nel breve seguenti temi:
ne agricola, forestale, zootecnica sono e nel lungo periodo. > messa a punto di un sistema di in-
risorse fondamentali per affrontare se- Pertanto, occorre che si proceda in centivazione (con strumenti di natura
riamente la diversificazione delle fonti tempi brevi a: amministrativa, economica, fiscale,
di energia e diminuire l’impatto am- a) Ridefinizione di un Programma ecc.) che superi l'attuale frammenta-
bientale del sistema dei consumi; quadro in linea con gli orientamenti zione normativa, caratterizzato da una
> l’Italia può e deve raggiungere alcu- dell’Unione Europea. logica dinamica in grado di adeguarsi
ni importanti obiettivi per il prossimo b) Unificazione e semplificazione del- all'evoluzione dell'intero comparto e
decennio quali, produrre, utilizzando le normative e delle procedure auto- dei suoi segmenti e che tenda a pre-
biomasse di vario tipo e origine, circa: rizzative. miare l'innovazione tecnologica ed il
3 Mtep di energia elettrica, 9-11 Mtep c) Ridefinizione dell’approccio con la costante miglioramento dell'efficienza;
di energia termica, 4-5 Mtep di bio- Commissione Europea nelle procedure > promozione dell'integrazione di filie-
carburanti per un totale di energia di approvazione delle norme nazionali. ra, attraverso specifiche agevolazioni
fossile sostituita pari a 16-18 Mtep; d) Promozione di iniziative altamente per la creazione di strutture che veda-
> le risorse pubbliche devono essere integrate con elevate ricadute sul ter- no partecipazioni interprofessionali,
sufficienti a dare un sostanziale im- ritorio, individuando soluzioni con- anche tramite il diretto intervento di ca-
pulso alle filiere, per la creazione di grue con il contesto comunitario. pitale pubblico in iniziative strategiche;
energia a basso impatto ambientale, e) Lancio di consultazioni diffuse a li- > attivazione della domanda, sia trami-
senza pesare sui bilanci in modo non vello nazionale e regionale. te un'adeguata campagna di informa-
sostenibile ed assicurando un’equa f) Sviluppo di campagne di informa- zione e promozione, sia con l'introdu-
ripartizione del valore aggiunto su zione e di formazione qualificata. zione di vincoli ambientali che orienti-

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per la bioenergia
PER GLI OBIETTIVI AL 2020

no verso le biomasse o ne impongano,


quando necessario ed opportuno, l'im-
piego come materia prima;
> standardizzazione dei prodotti fina-
li (con particolare riferimento ai bio-
combustibili) allo scopo di dare stabi-
lità al mercato e adeguate garanzie ai
consumatori; vanno affrontati non so-
lo gli aspetti merceologici, ma anche
quelli legati all'impatto ambientale, al
bilancio energetico, ecc.;
> ridefinizione dei vincoli connessi con
l'uso termico e/o elettrico delle biomas-
se agricole e forestali derivanti da una
loro non coerente classificazione all'in-
terno dei rifiuti, valorizzandone, quando
possibile, il "contenuto ambientale";
> promozione dell'attività di recupero
di oli vegetali usati ed altre materie
seconde con necessità di smaltimen-
to ed elevata possibilità di utilizzazio- ca, in grado di rafforzare le capacità tutte dotate di una certa facilità di ac-
ne in processi di conversione energe- biologiche delle specie vegetali e ri- cesso in quanto si tratta pur sempre
tica (biodiesel, biogas, ecc.); durre gli input esterni; di terreni già coltivati. Il recupero pro-
> promozione di alcuni significativi > l’individuazione di specie e/o va- duttivo a fini energetici di queste aree
progetti con forti caratteristiche di- rietà vegetali in grado di massimizza- potrebbe essere un’occasione per ve-
mostrative, anche valorizzando ini- re l'efficienza produttiva in termini di rificare la reale consistenza del po-
ziative in corso, in grado di dare un biomassa utilizzabile, sviluppando or- tenziale contributo energetico delle
concreto avvio al comparto e di forni- dinamenti produttivi e avvicenda- fonti rinnovabili, impedire l’ulteriore
re un banco di prova per successivi menti colturali in grado di favorirne degrado del territorio, fornire stru-
miglioramenti tecnologici. l'introduzione e la diffusione; menti di occupazione.
> contributo alla tutela della biodiver-
GLI INDIRIZZI PER L’AMBIENTE sità, sia attraverso un più ampio ricor- AZIONI COMPLEMENTARI
Al fine di sfruttare al massimo il po- so a tutta la gamma delle specie ve- Le azioni-chiave di cui sopra dovran-
tenziale di mitigazione dell’effetto getali autoctone (anche attualmente no essere affiancate da azioni com-
serra offerto dal sistema biomasse, non coltivate), sia tramite l'incremen- plementari quali:
occorre puntare al: to delle superfici investite con essen- > integrazione delle attività di ricerca,
> miglioramento delle tecniche di ge- ze forestali; sviluppo e dimostrazione, orientando
stione forestale, finalizzate alla prote- > sviluppo di coltivazioni dedicate o a operatori pubblici e privati verso gli
zione del territorio, all'assorbimento prevalente orientamento energetico. obiettivi prioritari anche al fine di uti-
di CO2 dall'atmosfera, al mantenimen- Da uno studio effettuato anni ad- lizzare al meglio le risorse disponibili;
to e alla creazione di attività produtti- dietro dall’ENEA e poi ripreso da ITA- > informazione e comunicazione a
ve e occupazione connessa; BIA, si valuta che, nell’Italia centro- partire dal livello scolastico, per crea-
> uso dei biocombustibili liquidi in aree meridionale e nelle isole, esistano cir- re una maggiore cultura di base che
a rischio quali: centri storici di città d’ar- ca 2 milioni di ettari di terreni abban- consenta di spostare gli orizzonti
te, acque interne navigabili, ecc. donati dall’agricoltura convenzionale temporali verso scadenze più con-
per insussistenza di reddito agrario. grue con la dimensione ambientale
GLI INDIRIZZI PER IL TERRITORIO Ciò corrisponde a considerare un’area della problematica;
Gli interventi devono riguardare: complessiva inutilizzata pari al 6,7% > rafforzamento della cooperazione
> il miglioramento delle qualità dei del territorio nazionale. La localizza- internazionale a livello di interscam-
terreni agricoli, tramite un graduale ri- zione di questi terreni è posta in zone bio di informazioni, di esperienze e di
pristino del tenore di sostanza organi- pedemontane, di pianura e di collina, studio e ricerca.

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per la bioenergia
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5.3) GLI NVESTIMENTI NECESSARI costo di investimento per l’Italia, da qui base al PIL ciò comporterà per il no-
on è facile valutare i costi di in- al 2020, di circa 6 miliardi di Euro. stro Paese un costo fino al 2020 di cir-

N vestimento che l’Italia dovrà


affrontare entro il 2020, nel
settore della bioenergia, per raggiun-
Da queste considerazioni emerge che
il costo di investimento globale na-
zionale per gli impianti di conversione
ca 20 miliardi di Euro.

CONCLUSIONE SUI COSTI


gere gli obiettivi posti dalla Direttiva bioenergetica ammonterebbe media- DI INVESTIMENTO PER LA BIOENERGIA
FER. Bisogna infatti considerare che mente a circa 26 miliardi, corrispon- Sulla base delle ipotesi sopra accen-
solo a seguito della definizione del denti circa all’1% del PIL nazionale. nate, emergerebbe che l’adeguamen-
Piano d’Azione nazionale sarà possi- to alla Direttiva FER per la bioenergia,
bile attivare specifici programmi e 2. MISURE DI SOSTEGNO (INCENTIVI E costerà all’Italia circa 80 miliardi di
previsioni di spesa per lo sviluppo di DEFISCALIZZAZIONI) Euro, da oggi al 2020.
tutte le “rinnovabili”. Il tema della stima dei costi legati alle Questa cifra non tiene, però conto, dei
È comunque importante individuare misure di sostegno che saranno notevoli risparmi economici che deri-
fin d’ora, almeno per quel che riguarda adottate in Italia è ancora più incerto, verebbero da un minor ricorso all’im-
la bioenergia, quali saranno le princi- vista l’instabile legislazione naziona- port di carburanti, dalla costruzione
pali voci di costo, cercando, per cia- le sulla defiscalizzazione dei biocar- di nuovi impianti di tipo tradizionale e
scuna di esse, di fornire prime ipotesi buranti per l’autotrazione. in particolare dalla riduzione dei costi
previsionali, seppure di massima. Sul “portale informativo” di AGIENER- ambientali determinati dall’inquina-
GIA appare che il costo Paese Italia mento atmosferico.
1. REALIZZAZIONE E REVAMPING per incentivazioni e defiscalizzazioni, Le valutazioni sopra accennate sono
DI IMPIANTI DI CONVERSIONE secondo valutazioni ENEA, sarà, per state condotte inoltre nell’ipotesi più
ENERGETICA tutto il Pacchetto FER, intorno ai 42 costosa, per l’Italia, in termini di inve-
Come già anticipato nel Capitolo 3.3, miliardi di Euro. Di questi, una parte stimento: ossia quella di non ricorrere
attraverso considerazioni di ITABIA significativa (15-20 miliardi di Euro) ai meccanismi di flessibilità previsti

crediti con altri Paesi. n


basate sulle previsioni del Position spetterà alla bioenergia, sia attraver- dalla Direttiva FER per lo scambio di
Paper 2007 del Governo italiano (so- so gli incentivi all’energia elettrica
stanzialmente coerenti con la Diretti- (CV) sia per le misure di defiscalizza-
va FER), si stimavano per il 2020 in- zione dei biocarburanti.
vestimenti di circa 15 miliardi di Euro
per gli impianti di produzione di ener- 3. RICERCA SCIENTIFICA
gia termica e di circa 5 miliardi di Euro E TECNOLOGICA
per quelli di energia elettrica. Utilizzando i crieri dello studio del-
Queste stime sono basate sugli ef- l’UNFCCC ed in base al PIL nazionale,
fettivi quantitativi di bioenergia da im- gli investimenti necessari per la ricer-
mettere nei consumi finali e sulle ca e lo sviluppo di nuove tecnologie
conseguenti necessità di realizzazio- dovranno ammontare a circa 15 mi-
ne di nuovi impianti (grass-root o re- liardi di Euro. Una sensibile quota di
vamping e/o sostituzione di vecchi tali fondi (8-10 miliardi di Euro) dovrà
impianti). essere indirizzata alla bioenergia (ef-
Una previsione altrettanto realistica ficienza energetica e biocarburanti).
per i biocarburanti, non è stata possi-
bile per una serie di variabili di tipo 4. SETTORE AGROFORESTALE: RIFORE-
tecnologico e legislativo. STAZIONE E COLTURE ENERGETICHE
Tuttavia, secondo un recente studio Sempre secondo l’UNFCCC, a livello
dell’ UNFCCC (United Nations Fra- mondiale, il settore agroforestale do-
mework Convention on Climate Chan- vrà prevedere una spesa annuale di
ges), che collega i costi di investi- circa 50 miliardi di Euro, per interven-
mento di tutto il Pacchetto 20/20/20 ti legati alla riduzione delle emissioni
al PIL mondiale, il settore degli im- fossili delle aziende agricole, alla rifo-
pianti per biocarburanti di seconda restazione ed a nuove colture energe-
generazione potrebbe comportare un tiche. Estrapolando questo valore in

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Informazioni Utili
LE ATTIVITÀ della bioenergia nel mondo;
Fin dalla sua costituzione ITABIA ha > Ha assunto il coordinamento del
operato nei seguenti settori: progetto europeo BITES: Biofuels Te-
Studi, ricerche, attività dimostrative: chnologies European Showcase volto
36 azioni a individuare i casi di successo in am-
un’Associazione indipendente e Rapporti con amministrazioni bito internazione e le migliori pratiche

È senza fini di lucro, che opera dal


1985 nel settore della bioener-
gia con lo scopo di aggregare espe-
pubbliche nazionali e locali: 21 azioni
Rapporti con Associazioni ed Enti
privati: 12 azioni
per la diffusione biocarburanti nel
settore dei trasporti;
> Ha costituito, su iniziativa dell’Uni-
rienze, promuovere ricerca e svilup- Partecipazione Networks versità di Bologna e in associazione
po, orientare e supportare la program- internazionali: 10 con gli operatori del settore, la Piat-
mazione, assistere la nascita di inizia- Partecipazione ad Associazioni e taforma Tecnologica Italiana Biocar-
tive territoriali. Consorzi: 4 buranti: Biofuels Italia, un forum che
Attività formative ed informative: 19 si propone di creare un punto d’incon-
LA MISSIONE azioni tro per lo sviluppo sostenibile dei bio-
ITABIA mira a promuovere l’uso pro- Pubblicazioni: 34 carburanti in Italia, in collegamento
duttivo delle biomasse, suscettibili di Visite tecniche: 100 con analoghe iniziative della Ue;
valorizzazione sia energetica che in- Documenti di indirizzo politico: 10 ha stipulato un accordo quadro con
dustriale, includendo i materiali appo- Convegni, seminari ed incontri vari: UNACOMA SERVICE per l’individuazio-
sitamente prodotti, i sottoprodotti di 250 ne dei migliori percorsi da seguire nel-
raccolta e di lavorazione, i rifiuti civili, l’elaborazione di progetti cantierabili.
agro-zootecnici e industriali. Negli ultimi anni ITABIA:
ITABIA è fortemente impegnata nella > Ha partecipato al Progetto Europeo I SOCI
definizione di metodologie mirate a “Key Issues for Renowable Heat in Eu- Possono diventare Soci di ITABIA le
massimizzare le ricadute positive rope” che ha consentito di mettere a persone fisiche, le imprese pubbliche
sull’ambiente e sul comparto socio- fuoco il quadro tecnico e normativo ri- e private, le associazioni a carattere
economico derivanti dalla valorizza- guardante l’utilizzo di alcune fonti rin- scientifico e culturale, gli enti di ricer-
zione delle biomasse. novabili per la produzione di energia ca, gli studi associati, i cui fini statu-
ITABIA, nell’effettuare analisi finalizza- termica nella Ue. ITABIA, in particola- tari siano coerenti con quelli dell’As-
te alla definizione di programmi bioe- re, ha prodotto un caso di studio sul- sociazione.
nergetici da parte delle Amministra- l’uso termico delle biomasse in Italia, I Soci partecipano e collaborano ai
zioni pubbliche, propone un approccio rappresentativo anche per il sud Eu- progetti che l’Associazione gestisce
integrato - energetico/ambientale - ropa, studio integrato poi con altri sia su propria iniziativa sia su com-
per la riqualificazione di aree agricole analoghi riguardanti Europa del nord, mittenza pubblica o privata.
e di terreni abbandonati mediante la del Centro e dell’Est, condotti da altre Gruppi sono costituiti ad hoc per ogni
coltivazione di specie vegetali utili per organizzazioni europee. lavoro e gruppi di studio si attivano su
la protezione del territorio, per l’assor- > Ha contribuito, con un Background tematiche che Itabia desidera pro-
bimento netto di carbonio e per la pro- Document e un White Paper alla fase muovere e divulgare.
duzione di biomassa. preparatoria del Global BioEnergy
ITABIA costituisce inoltre un centro di Partnership, un’iniziativa del Ministe- LA SEDE
raccolta e selezione di notizie, espe- ro Ambiente, nata sotto l’egida del G8, Via Acireale 19 - 00182 Roma
rienze e proposte a servizio dei Soci e volta a costituire un partenariato in- tel. +39 06 7021118
di chi opera nel settore, con l’obiettivo ternazionale sulla bioenergia, al fine fax +39 06 70304833
della qualificazione dell’informazione di legare, stimolare e rendere comple- Sito internet: www.itabia.it
e del supporto alla progettualità. mentari varie azioni per la diffusione E-mail: itabia@mclink.it

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Unità di misura adottate nel testo
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e unità di misura adottate nel GRANDEZZE FONDAMENTALI E UNITÀ DI BASE DEL SISTEMA INTERNAZIONALE

L testo fanno essenzialmente ri-


ferimento al Sistema Internazio-
nale di Unità di misura (S.I.) e ad alcu-
GRANDEZZA

LUNGHEZZA
NOME
metro
UNITÀ
SIMBOLO
m
ne altre unità di misura correntemen-
te adottate; nel seguito si illustrano le MASSA chilogrammo kg
principali Unità e simboli connessi. TEMPO secondo s
Nel testo si incontrano spesso multi- INTENSITÀ DI CORRENTE ELETTRICA ampère A
pli di queste unità di misura, che sono
quindi indicati con il prefisso indivi- TEMPERATURA TERMODINAMICA kelvin ºK
duabile dalla successiva tabella o uni-
tamente al fattore corrispondente.
MULTIPLI DI USO CORRENTE
PREFISSO SIMBOLO FATTORE
KILO k 103 ALCUNE GRANDEZZE E UNITÀ DERIVATE S.I., DI UTILITÀ NEL CAMPO DELLE BIOMASSE PER ENERGIA
MEGA M 106
GIGA G 109 GRANDEZZA SIMBOLO NOME (ESTESO) VALORE
TERA T 1012 SUPERFICIE m 2
metro quadrato –
km2 chilometro quadrato 106 m2
ha ettaro 104 m2
L’equivalente energetico di una so-
VOLUME m3 metro cubo –
stanza è generalmente fatto coincide- mst metro stero vedi nota1
re con il potere calorifico inferiore,
p.c.i. e si misura in genere in kcal/kg MASSA kg chilogrammo 103 g
per i solidi ed i liquidi, in kcal/l per i li- t tonnellata 106 g
quidi, in kcal/m3 per i gas; in quest’ulti- l litro
mo caso si preferisce utilizzare il sim- LAVORO/ENERGIA J joule 1W.s
bolo Nm3, per indicare il metro cubo a cal caloria 4,185J (vedi nota2)
pressione “normale” o atmosferica. POTENZA W watt 1J/s

1
POTERE CALORIFICO INFERIORE Il metro stero si utilizza per indicare, nel caso
DI ALCUNI COMBUSTIBILI (P.C.I.) di una catasta di legname o di un cumulo di
scaglie di legno, un ingombro complessivo di 1
COMBUSTIBILE P.C.I. m3, comprensivo degli interstizi vuoti.
2
(kcal/kg - kcal/m3) la caloria è definita come la quantità di calo-
re necessaria a portare la temperatura di 1 g
LEGNA DA ARDERE 2.500 - 4.500 di acqua distillata da 14.5 °C a 15.5 °C, a pres-
TORBA 3.000 - 4.500 sione standard
CARBONE DI LEGNA 7.500
LIGNITE 4.000 - 6.200
ANTRACITE 8.000 - 8.500
COKE 7.000
OLIO COMBUSTIBILE 9.800
COMBUSTIBILE PER AEREI 10.400
GASOLIO 10.200
BENZINA PER AUTO 10.500
PETROLIO GREZZO 10.000
GAS DI PETROLIO LIQUEFATTI 11.000
GAS NATURALE 8.300

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Unità di misura adottate nel testo
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Per quanto riguarda la legna da ardere, ed il materiale ligno-cellulosico in gene-


re, è fondamentale conoscere il contenuto di umidità, in base al quale cambia
sostanzialmente il p.c.i., come evidenziato dal seguente grafico:

POTERE CALORIFICO DEL LEGNO IN BASE AL CONTENUTO DI UMIDITÀ

3
Nella maggior parte dei combustibili, che contengono idrogeno, si distingue un potere calorifico
superiore (che include il calore di condensazione del vapore d'acqua che si forma nella combustio-
ne) e un potere calorifico inferiore (che non considera tale calore).

EQUIVALENZE ENERGETICHE
kJ kcal kWh tep
-3
1 kJ 1 0,239 0,278.10 23,9.10-9
1 kcal 4,1868 1 1,163.10-3 0,1.10-6
1 kWh 3.600 860 1 86.10-6
1 tep 41,9.106 10.106 11,63.103 1

Tra i valori sopra riportati, il chilowattora (kWh), unità derivata, è la più utilizzata,
anche se, per le grandezze energetiche a livello di interi sistemi economici, l’unità
di misura correntemente utilizzata è il tep, anche se non considerata dal S.I.
È bene tenere presente che in genere si distingue tra chilowattora per energia
termica (kWht) e per energia elettrica (kWhe), ma che l’unità di misura è la me-
desima.

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Indirizzi Internet
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Per maggiori informazioni e approfon- ATLANTE EOLICO DELL’ITALIA: FIRE Italia (Federazione Italiana
dimenti si suggeriscono alcuni validi www.ricercadisistema.it per l'Uso Razionale dell'Energia):
riferimenti sul web. ANEV (Associazione Nazionale www.fire-italia.it
Energia dal Vento): www.anev.org Fondazione
AEBIOM (European Biomass BIOFUELS ITALIA (Piattaforma per lo Sviluppo Sostenibile:
Association): Tecnologica Italiana Biocarburanti): www.fondazionesvilupposostenibile.org
www.ecop.ucl.ac.be/aebiom/ www.biofuelsitaliatp.it GBEP (Global Bioenergy Partnership):
AGROENERGIA: www.agroenergia.it CEAR (Consorzio Energia Alternativa www.globalbioenergy.org
AIIA (Associazione Italiana per il Riscaldamento): GSE (Gestore dei Servizi Elettrici):
di Ingegneria Agraria): www.aiia.info www.consorziocear.com www.gsel.it/ita/index.asp
AIEL (Associazione Italiana Energie CETA (Centro di Ecologia Teorica e GIFI (Gruppo Imprese Fotovoltaiche
Agroforestali): www.aiel.cia.it Applicata): www.ceta.ts.it/ Italiane): www.gifi-fv.it
AIEE (Associazione Italiana degli CNER (Consorzio Nazionale Energie IEA (International Energy Agency):
Economisti dell’Energia): Rinnovabili agricole): www.cner.it www.iea.org
www.aiee.org CTI (Comitato Termotecnico Italiano): ITABIA - Italian Biomass Association:
AMBIENTE ITALIA (Istituto di ricerche): www.cti2000.it www.itabia.it
www.ambienteitalia.it/solare/index.htm CNR-IVALSA (Istituto per ISES Italia (International Solar Energy
APER (Associazione Produttori di la Valorizzazione del Legno Society): www.isesitalia.it
Energia da fonti Rinnovabili): e delle Specie Arboree): KYOTO CLUB: www.kyotoclub.org
www.aper.it www.ivalsa.cnr.it LEGAMBIENTE: www.legambiente.com
ASSOBIODIESEL (Associazione Italiana CRPA (Centro Ricerche Produzioni www.fonti-rinnovabili.it
Produttori di Biodiesel): Animali): www.crpa.it Ministero dell'Ambiente
www.assobiodiesel.it/ ENEA e della Tutela del Territorio
ASSOCOSTIERI (Associazione Centro ricerche Casaccia: e del Mare: www.minambiente.it
Nazionale Depositi Costieri Olii www.casaccia.enea.it Ministero delle Politiche Agricole,
Minerali): www.assocostieri.it ENEA Alimentari e Forestali:
ASSODISTIL (Associaz. Naz.le Centro Ricerche Trisaia: www.politicheagricole.it
Industriali Distillatori di Alcoli www.trisaia.enea.it RENAEL (Rete delle Agenzie
e di Acquaviti): www.assodistil.it ETA - Energie Rinnovabili: Energetiche Locali, c/o Rete di Punti
ASSOLTERM (Associazione Italiana www.etaflorence.it Energia): www.renael.it
Solare Termico): www.assolterm.it EUBIA (European Biomass Industry SEE (Sustainable Energy Europe):
ASSOSOLARE (Associazione Nazionale Association): www.eubia.org/ www.sustenergy.org
dell’Industria Fotovoltaica): FIPER (Federazione Italiana Produttori www.campagnaSEEitalia.it
www.assolare.org Energie Rinnovabili): www.fiper.it

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