I TRAGUARDI
DELLA BIOENERGIA
IN ITALIA
ELEMENTI CHIAVE
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Rapporto2008 1.
Il quadro sistemico
2.
Risorse/Efficienze
3.
Mercato/
Buone pratiche
4.
Sostenibilità/
Garanzie
5.
Verso un piano
d’azione
PRESENTAZIONE
PREFAZIONE
RINGRAZIAMENTI
INFORMAZIONI UTILI
ITABIA
Italian Biomass Association
ITABIA
Italian Biomass Association I TRAGUARDI DELLA BIOENERGIA IN ITALIA
RAPPORTO 2008
ELEMENTI CHIAVE
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Indice Rapporto
PRESENTAZIONE 1 conclusive sulla scelta delle scarti organici agroindustriali e
filiere civili, colture energetiche
PREMESSA 1 A3.8 - Dati sui costi delle caldaie 92
> Addenda Capitolo 2 53 a biomasse
RINGRAZIAMENTI 2 A2.1 - Attuali destinazioni dei 53 A3.9 - Tabella zone climatiche 93
residui delle coltivazioni
CAPITOLO 1 - Il quadro sistemico 3 agricole e delle industrie CAPITOLO 4 - Sostenibilità/ 94
1.1. Lo status nazionale 3 connesse Garanzie
1.2. Le biomasse: 3 A2.2 - Rese per ettaro di alcune 53 4.1 - Il dibattito sui criteri 94
fattori trainanti e criticità colture agro-energetiche di sostenibilità
1.3. Le iniziative e il dibattito 4 A2.3 - Tecnologie di raccolta 54 4.1.1 - Il dibattito nel GBEP 94
in corso trasformazione e conferimento 4.1.2 - Il dibattito nella UE 95
1.4. Il futuro della bioenergia 7 A2.4 - Definizione di biomasse, 56 4.1.3 - Alcuni spunti in Italia 95
in Italia: luci e ombre biomasse combustibili e 4.1.4 - Riflessioni attorno agli 96
1.5. Il Position Paper 10 biocombustibili elementi chiave
del Governo italiano 4.2 - Formulazioni metodologiche 98
(settembre 2007) 4.2.1 - Criteri di certificazione 98
CAPITOLO 3 - Mercato/Buone 58 4.2.2 - Piani di monitoraggio 99
> Addenda Capitolo 1 11 pratiche 4.2.3 - Conclusioni 100
A1.1 - Il programma di lavoro 11 3.1 - Criteri per l’individuazione 58
del GBEP delle buone pratiche Addendum Capitolo 4 101
A1.2 - Analisi dei contenuti 12 3.1.1 - Impianti a 58 A4.1 - Bilancio energetico della 101
delle Direttiva sulle FER biocombustibili solidi cogenerazione
A1.3 - Note sulle recenti 14 3.1.2 - Impianti a biogas 62
Leggi Finanziarie e biocarburanti CAPITOLO 5 - Verso un Piano 103
A1.4 - Una rivoluzione 15 3.2 - Valutazioni economiche 67 d’Azione per la bioenergia
energetica anche in Italia 3.3 - Considerazioni sulle 71 5.1 - Considerazioni generali 103
A1.5 - Il Position Paper 16 principali opportunità di 5.2 - Gli indirizzi strategici 103
del Governo italiano sviluppo 5.3 - Gli investimenti necessari 105
A1.6 - Normativa per la bioenergia 17 3.3.1 - Energia termica 72
3.3.2 - Energia elettrica 72 INFORMAZIONI UTILI 106
3.3.3 - Biocarburanti 73 Itabia, chi siamo 106
CAPITOLO 2 - Risorse/Efficienze 39 3.3.4 - Conclusioni 74 Unità di misura adottate nel testo 107
2.1 - Risorse di materia prima 39 Indirizzi Internet 109
ed efficienza di raccolta > Addenda Capitolo 3 75
e conferimento A3.1 - Valutazione del grado 75
2.1.1 - La disponibilità 39 di successo degli impianti
di biomassa e le competizioni a biomassa
2.1.2 - La raccolta e il 42 A3.2 - Centrali di 77
conferimento delle biomasse teleriscaldamento a biomasse
2.1.3 - La disponibilità finale 43 A3.3 - Centrali termoelettriche 80
di biocobustibili “sostenibili” a biomasse
al 2020 A3.4 - Maggiori centrali termiche 81
2.2. - Risorse tecnologiche 43 e termoelettriche europee
ed efficienze d’uso a biomasse
2.2.1 - Filiera termica 45 A3.5 - Impianti di 82
2.2.2 - Filiera dell’energia 46 termovalorizzazione RSU e/o CDR
elettrica, cogenerazione e A3.6 - Impianti di biogas 85
trigenerazione per categoria di substrato
2.2.3 - Filiera dei biocarburanti 50 A3.7 - Impianti di biogas che 86
2.2.4 - Considerazioni 52 operano con effluenti zootecnici,
Presentazione
e biomasse, ma più in generale il territorio, con particolare riferimento al- pea (www.sustenergy.org) e a livello
Premessa
SCOPO DEL RAPPORTO redazione di un rapporto aggiornato al 2008. Il leitmotiv del
el 2004 ITABIA redasse, per conto del Ministero del- Rapporto 2008 è quello di esaminare gli aspetti di congruen-
Ringraziamenti
ITABIA desidera esprimere la sua Infine, ci sembra doveroso ricorda- TRADUZIONE IN INGLESE:
profonda gratitudine a tutti coloro re la figura di Vittorio Bartolelli, già vi- Sarah Tripepi Winteringham
che hanno contribuito, a vario titolo, ce Presidente e Segretario Generale
alla realizzazione del presente Rap- che, insieme a due soci fondatori di GRAFICA:
porto commissionato dal Ministero ITABIA Carlo Baldelli e Francesco Alfa- Giorgia Monni
dell’Ambiente e della Tutela del Terri- ni, tutti prematuramente scomparsi
torio e del Mare. In primo luogo, de- negli ultimi anni, ha contribuito non PROGRAMMAZIONE HTML:
terminante è stato il supporto che il poco alla elaborazione di principi, Antonio Scimone
Consiglio Direttivo di ITABIA unanime- concetti, impostazioni che rappre-
mente ha accordato all’iniziativa. Un sentano il tessuto connettivo dell’As-
contributo sostanziale al reperimen- sociazione. Quelli che trent’anni fa
to dati e informazioni, elaborazione e potevano sembrare i sogni di giovani
stesura del testo è stato fornito da idealisti - come lo sviluppo sostenibi-
Andrea Scarpini, Vice Presidente, le, le biomasse, la tutela del territorio,
Matteo Monni, Segretario Generale e la coesione sociale - sono oggi con-
dai Consiglieri Aldo Abenavoli, Walter cetti riconosciuti a livello globale
Merzagora, Marcello Ortenzi, Sergio e condivisi dalla maggioranza
Piccinini, Filippo Stirpe. del mondo politico, scientifi-
Un ringraziamento particolare va ri- co, industriale e sociale. A
conosciuto ad Antonio Lumicisi della tutti loro un grato ricordo.
Direzione Generale per la Ricerca Am- GIUSEPPE CASERTA
bientale e lo Sviluppo del Ministero Presidente ITABIA
dell’Ambiente e della Tutela del Terri-
torio e del Mare per il supporto dato al-
l’impostazione del lavoro e all’attività
di revisione del testo e a Michela Mo-
rese, della Global Bioenergy Partner-
ship (GBEP), per le informazioni for-
nite e la preziosa co-operazione in-
stauratasi con ITABIA fin dai tempi del-
la fase preparatoria del GBEP.
Siamo inoltre grati a Marino Berton,
Presidente AIEL, Walter Righini, Pre-
sidente FIPER e Pietro Giorgio, Diret-
tore SEA, per i dati forniti e le utilissi-
me discussioni che hanno avuto luo-
go in occasione del lancio della Rete
Bioenergia, istituita per consolidare
uno stretto rapporto di collaborazio-
ne tra organizzazioni private in que-
sto importante settore delle fonti rin-
novabili di energia.
VITTORIO BARTOLELLI
1] Il quadro sistemico
tuazioni energetico - ambientali.
LO STATUS NAZIONALE e) Può contare su una struttura indu-
LE BIOMASSE: FATTORI TRAINANTI E CRITICITÀ striale ed imprenditoriale che, anche
LE INIZIATIVE E IL DIBATTITO IN CORSO nel settore delle FER, poggia su solide
basi tecnologiche ed ingegneristiche,
IL FUTURO DELLA BIOENERGIA IN ITALIA: LUCI ED OMBRE come dimostrano i molteplici inter-
IL POSITION PAPER DEL GOVERNO ITALIANO (SETTEMBRE 2007) venti impiantistici realizzati su tutto il
ADDENDA territorio nazionale, ma che non è suf-
ficientemente orientata da una chiara
politica energetica di ampio respiro e
sempre più diffusa la cognizio- zione delle relative emissioni gasso- supportata da una ricerca innovativa
È ne e la consapevolezza che la
bioenergia sia un comparto
complesso fortemente interconnes-
se. Nel 1990 in Italia è stata emessa
una quantità di gas serra equivalente
a 550 Mt di CO2; l’attuale tendenza por-
di processi e di prodotti.
Di fronte, quindi, all’incalzare delle
emergenze ambientali, delle sollecita-
so con altri settori produttivi, ambien- ta al 2010 (come media del quinquen- zioni e delle direttive delle comunità
tali e socio-economici. Pertanto l’ap- nio 2008- 2012) a valori pari a 622 Mt; sovranazionali, dei costi di uno svi-
proccio alla bioenergia non può che per gli impegni presi nell’ambito del luppo socio-economico non equilibra-
essere di tipo “sistemico”. Protocollo di Kyoto, nel 2012 il livello to, è più che mai necessario rivedere i
delle emissioni dovrebbe attestarsi su vecchi programmi nazionali e perve-
1.1) LO STATUS NAZIONALE un valore pari a 519 Mt di CO2 equiva- nire ad una nuova politica energetica
a ricerca e lo sfruttamento di ri- lente. Occorre, quindi, ridurre le emis- che, nel caso specifico delle FER e del-
{ 1. Il quadro
sistemico
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
{ 1. Il quadro
sistemico
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
India, Messico e Sud Africa), riuniti a luppo (UNCTAD), il Dipartimento delle zioni e di conoscenze tecniche e tec-
Gleneagles nel Luglio 2005, concorda- Nazioni Unite degli Affari Economici e nologiche attraverso l’identificazione e
rono il lancio della Global Bioenergy Sociali (UNDESA), il Programma delle la promozione di potenziali aree di coo-
Partnership per “sostenere un più am- Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), perazione bilaterale e multilaterale;
pio ed efficiente uso delle biomasse e il Programma delle Nazioni Unite per › Facilitare l’integrazione delle bioe-
dei biocombustibili, in particolare nei l’Ambiente (UNEP), l’Organizzazione nergie nei mercati dell’energia, analiz-
Paesi in via di sviluppo dove l’uso delle delle Nazioni Unite per lo Sviluppo In- zando e superando le barriere esi-
biomasse è prevalente”. dustriale (UNIDO), l’Agenzia Interna- stenti al loro sviluppo;
A seguito di un processo di consulta- zionale dell’Energia (AIE), la Fonda- › Agire come un’iniziativa trasversale,
zione tra Paesi G8 +5, organizzazioni zione delle Nazioni Unite, il Consiglio in sinergia con le altre attivitá rilevan-
internazionali e associazioni del setto- Mondiale per l’Energia Rinnovabile ti, evitando duplicazioni.
re privato, il Ministero italiano dell’Am- (WCRE) e l’Associazione delle Indu- La GBEP lavora in sinergia con altre
biente e della Tutela del Territorio e del strie Europee della Biomassa (EUBIA). rilevanti iniziative internazionali, tra
Mare ha redatto, in collaborazione con Partecipano in qualità di osservatori cui: International Bioenergy Platform
ITABIA e Imperial College di Londra, un Austria, India, Indonesia, Israele, (IBEP) della FAO; International Biofuels
“Libro Bianco” sulle bioenergie, per fa- Kenya, Marocco, Mozambico, Sud Afri- Forum (IBF); International Partnership
re il punto sulle attività internazionali ca, Svezia, Tanzania, Tunisia, l’Agenzia for the Hydrogen Economy (IPHE); Me-
in corso sull’argomento e guidare le at- Europea dell’Ambiente (AEA), la Com- diterranean Renewable Energy Pro-
tivitá della Partnership. missione Europea e la Banca Mondiale. gramme (MEDREP); Methane to
La Partnership, ufficialmente lan- All’Italia è stato affidato il compito di Markets; Renewable Energy Policy
ciata a New York l’11 maggio 2006 du- presiedere la Partnership, con il sup- Network for the 21st Century (REN21);
rante il segmento ministeriale della porto del Messico come co-presiden- Renewable Energy and Energy Effi-
Commissione sullo Sviluppo Sosteni- te. A presiedere la GBEP per l’Italia è ciency Partnership (REEEP); UNCTAD
bile (CSD14), fornisce un forum per Corrado Clini, Direttore Generale del BioFuels Initiative, Bioenergy Imple-
favorire l’attuazione di politiche effi- Ministero dell’Ambiente e della Tutela menting Agreements della Agenzia In-
cienti attraverso l’identificazione di del Territorio e del Mare, con la colla- ternazionale dell’Energia.
metodi e strumenti di supporto agli borazione del Segretariato del GBEP Il programma di lavoro, molto intenso
investimenti e attraverso la rimozio- che ha sede presso la FAO di Roma, ed articolato è descritto nell’Addendum
ne di barriere all’attuazione di proget- con il supporto finanziario dell’Italia. A1.1 del presente capitolo (v. anche il
ti di sviluppo in cooperazione. La OBIETTIVI DELLA PARTNERSHIP sito www.globalbioenergy.org).
GBEP, inoltre, fonda le sue attività su La GBEP fornisce ai propri Partners un *CONTRIBUTO
tre pilastri strategici: Sicurezza Ener- meccanismo per organizzare, coordi- DI MICHELA MORESE (GBEP)
getica - Sicurezza Alimentare - Svilup- nare ed incrementare i livelli interna-
po Sostenibile. zionali di ricerca, sviluppo, applicazio- IL PACCHETTO “ENERGIA
La Partnership, dopo il primo anno ne e diffusione commerciale, relativi E CLIMA” DELLA UE
di attivitá, ha ricevuto un nuovo man- alla produzione, conversione ed uso l 23 gennaio 2008 la Commissione
dato dal Vertice G8 di Heiligendamm
(7 giugno 2007).
La GBEP riunisce i responsabili delle
della biomassa ai fini dell’energia, con
particolare attenzione verso i Paesi in
via di sviluppo.
I Europea ha adottato un nuovo Pac-
chetto Energia e Clima che include
una proposta per una Direttiva sulla
decisioni politiche, i rappresentanti del I principali obiettivi della Partnership promozione e l’uso di energia da fonti
settore privato e della societá civile, sono: rinnovabili. Questa Direttiva stabili-
cosí come agenzie internazionali ed › Creare un dialogo politico di alto li- sce obiettivi vincolanti per gli Stati
esperti nel settore delle bioenergie. vello sulle bioenergie, sostenere le Membri in vista del raggiungimento
Gli attuali membri della Partnership politiche nazionali e regionali oltre al- del 20% di fonti rinnovabili nei consu-
sono: Brasile, Canada, Cina, Francia, la loro diffusione sul mercato e facili- mi energetici del 2020. Le proiezioni
Germania, Giappone, Italia, Messico, tare la cooperazione internazionale; fatte dalla Renewable Road Map del
Olanda, Regno Unito, Russia, Stati Uni- › Favorire un uso efficiente e sosteni- gennaio 2007 fanno rilevare un signi-
ti d’America, l’Organizzazione delle bile delle biomasse e sviluppare pro- ficativo contributo della bioenergia
Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’A- getti concreti nel campo delle bioe- nel raggiungimento del 20%. Inoltre,
gricoltura (FAO), la Conferenza delle nergie; nel documento del Consiglio Europeo
Nazioni Unite sul Commercio e lo Svi- › Incoraggiare lo scambio di informa- del marzo 2007 sulla politica climati-
{ 1. Il quadro
sistemico
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
ca ed energetica integrata e nel suc- • Rapporti da parte degli Stati Membri volgimento di “stakeholders” pubblici
cessivo dibattito in corso in ambito e monitoraggio da parte della CE (Art. e privati. I settori d’interesse sono:
europeo sulla nuova Direttiva riguar- 19, 25) FILIERA BIODIESEL: oli vegetali tran-
dante le Fonti Rinnovabili di Energia, La Direttiva apre prospettive molto sesterificati prodotti da piante oleagi-
particolare importanza viene data a interessanti per perseguire: nose o proteoleaginose.
tre punti-chiave: › un salto di qualità nello sviluppo del- FILIERA ETANOLO: alcoli da carboidrati
› definizione di obiettivi al 2020 fon- le FER; fermentiscibili originati da piante zuc-
dati sulle prospettive ed aspettative › la previsione di un quadro normativo cherine e amidacee, nonché da resi-
nazionali; che includa anche la produzione di dui dell’agricoltura, dell’agroindustria
› sostegno del commercio delle bio- energia termica; e probabilmente anche da altre fonti
masse e della bioenergia; › un’opera di sistemazione e semplifi- di derivazione organica.
› certificazione chiara e trasparente cazione del quadro normativo generale. CARBURANTI DI SECONDA GENERAZIO-
delle filiere. Un importante accordo sulla Diretti- NE prodotti da fonti lignocellulosiche.
Su questa Direttiva (approvata ad va è stato raggiunto nella UE (8 di- Le filiere sono giustificate prevalente-
aprile 2009) è in corso un vivace di- cembre 2008) tra il Parlamento, il mente da esigenze ambientali: se-
battito in vista del suo possibile varo Consiglio (27 Stati Membri) e la Com- questro della CO 2 e minor inquina-
nel 2010. La proposta viene a modifi- missione, nell’ambito della Conferen- mento atmosferico nel settore dei tra-
care il quadro di riferimento in quanto za sul Clima di Poznan. Tale accordo sporti.
definisce un obiettivo unico di rispar- prevede di sostenere tutti i settori ri- Successivamente altri 16 Stati
mio energetico per il trasporto, l’ener- guardanti l’uso energetico delle bio- Membri hanno costituito Piattaforme
gia elettrica e quella termica, lascian- masse, inclusi i biocarburanti di se- Nazionali e “Mirror Groups” che hanno
do agli Stati Membri la libertà di defi- conda generazione, il biogas e le filie- lo scopo di mantenere i collegamenti
nire il mix di misure ritenuto più ido- re tecnologiche di produzione di ener- tra la Piattaforma Europea e le singole
neo. A questo proposito occorre tener gia termica. Particolare attenzione è Piattaforme Nazionali.
presente che: riservata all’efficienza energetica e ai Nella scia delle Piattaforme Europee,
› la Direttiva deve essere recepita dagli valori dell’energia finale effettivamen- anche in Italia nel gennaio 2008 è sta-
Stati Membri entro il 31 marzo 2010; te utilizzata, ai criteri di sostenibilità e ta costituita la Piattaforma Tecnologi-
› ciascuno Stato deve adottare un pia- ai piani d’azione nazionali. Il 17 di- ca Italiana Biocarburanti (Biofuels Ita-
no nazionale per rendere operative le cembre 2008, infine, il Parlamento lia) la cui missione è “contribuire, at-
misure; Europeo ha approvato a larghissima traverso l’emanazione di linee guida,
› è prevista la semplificazione delle maggioranza il Pacchetto. studi di sistema, promozione di ricer-
procedure amministrative. ca, divulgazione e dimostrazione, allo
LA DIRETTIVA SI ARTICOLA IN (sintesi LE PIATTAFORME BIOCARBURANTI sviluppo delle filiere di produzione ed
in Addendum A1.2): a Direzione Generale per la Ricer- uso di biocarburanti per autotrazione,
• Obiettivi e ambito di applicazione
(Art. 1)
• Definizioni (Art. 2)
L ca della Commissione Europea,
sulla base di un documento di
analisi e prospettive elaborato da Bio-
macchine agricole e motonautica,
competitive, eco-compatibili e in grado
di creare un mercato sostenibile dei
• Obiettivi delle FER e Piani d’Azione fuels Research Advisory Council (BIO- biocombustibili”.
Nazionali (Art. 3, 4) FRAC), lanciò nel giugno del 2006,, la La Piattaforma Italiana dovrà valu-
• Calcolo della percentuale di energia European Biofuels Technology tare e rispondere ad una serie di que-
da FER (Art.5) Platform (EBTP) per favorire le atti- siti riguardanti le strategie, le compe-
• Criteri per definire le garanzie di ori- vità di ricerca, sviluppo e dimostrazio- tizioni, la ricerca. In particolare:
gine delle biomasse (Art. 6, 10) ne necessarie affinché la filiera Bio- LE STRATEGIE
• Procedure amministrative (Art. 12) fuel nel 2030 possa fornire, a costi • L’industria dei biocarburanti è un’in-
• Informazione e formazione (Art. 13) competitivi, in modo economicamen- dustria strategica per l’Italia?
• Accesso alla rete dell’energia elettri- te e ambientalmente sostenibile, il • Quali i vantaggi che potrà trarne l’a-
ca (Art. 14) 25% dell’energia necessaria per i tra- gricoltura?
• Criteri di sostenibilità per i biocarbu- sporti su strada. • Quale è la stima delle superfici di-
ranti (Art. 15, 16) Le linee di sviluppo riguardano sia sponibili in Italia ai fini energetici?
• Calcolo dell’impatto sull’effetto ser- la produzione di materia prima sia le • Quali i terreni potenzialmente più
ra dei biocarburanti (Art. 17) tecnologie di conversione con coin- adatti per le colture energetiche?
{ 1. Il quadro
sistemico
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
• Quali le tecniche agronomiche da consapevolezza sui temi dell’energia. quella attivata con ITABIA che ha porta-
adottare nelle diverse situazioni di In particolare, mira alla produzione e to alla pianificazione e realizzazione del
coltura? all’uso sostenibile dell’energia tra i di- Rapporto 2008 “I traguardi della Bioe-
• Per il sistema Italia quali sono i drivers versi attori del panorama energetico nergia in Italia - Elementi chiave per gli
fondamentali per i biocarburanti? europeo (settore pubblico, settore obiettivi al 2020”.
• Quali meccanismi per favorire le privato, cittadini, organizzazioni, Nell’ambito della campagna SEE,
produzioni Italiane? ecc.). Uno degli strumenti chiave al- particolare importanza riveste il Patto
• Il mercato libero è sempre positivo? l’interno della Campagna è l’attivazio- dei Sindaci (Covenant of Mayors) che
LE COMPETIZIONI ne di partnerships energetiche soste- si propone di coinvolgere direttamen-
• In che misura e a quali condizioni nibili, in particolare nel settore delle te le città europee nel raggiungimen-
l’agricoltura italiana può contribuire fonti di energia rinnovabile, dell’effi- to degli obiettivi fissati dall’UE al
alla produzione di biocarburanti? cienza energetica e del risparmio 2020. Considerando che a livello eu-
• Questo contributo andrà a condizio- energetico, pensate al fine di coinvol- ropeo, in media, oltre il 50% dell’ener-
nare la capacità dell’Italia di produrre gere concretamente e promuovere un gia viene consumata nelle città, risul-
cibo di qualità? largo spettro di progetti e programmi ta fondamentale coinvolgere le stes-
• Quali sono le relazioni tra uso del in diverse aree strategiche, quali le se negli obiettivi di riduzione delle
territorio per biocarburanti e per altri Regioni, le Città, il settore dei Traspor- emissioni di gas climalteranti e il set-
usi non alimentari? ti e dell’Edilizia. In definitiva, la cam- tore della bioenergia potrà risultare
LA RICERCA pagna SEE si propone come supporto strategico. Il Ministero dell’Ambiente
• Relazione tra tecnologie di prima e al raggiungimento degli obiettivi fis- ne coordinerà le azioni in Italia insie-
seconda generazione, ovvero svilup- sati dall’Unione Europea per il 2020. me alla Commissione Europea con l’o-
po delle prime per aprire la strada alle Per quanto riguarda l’Italia, il Mini- biettivo di coinvolgere il maggior nu-
seconde. stero dell’Ambiente e della Tutela del mero possibile di città.
• Ripresa e presidio delle attività - già Territorio e del Mare agisce come “fo- Maggiori informazioni sulla campa-
avviate negli anni ’80/’90 - sui bio- cal point” nazionale della campagna gna SEE in Italia con l’elenco completo
combustibili di seconda generazione SEE e fino ad oggi sono state attivate dei partners italiani e delle iniziative
in linea con il 7° Programma Quadro nel nostro Paese oltre 100 partner- in atto nel nostro Paese, incluse le
della Commissione Europea (CE/FP). ships, senza dubbio la migliore perfor- modalità per aderire al “Patto dei Sin-
• Creazione di strutture di supporto mance tra tutti gli Stati Membri del- daci”, sono reperibili sul sito
per il monitoraggio, proposte di nor- l’UE. L’elevato numero di partnerships www.campagnaSEEitalia.it.
mative, formazione, comunicazione, attivate in Italia si unisce all’alta qua- *CONTRIBUTO DI ANTONIO LUMICISI
assistenza tecnica, promozione di lità delle proposte e progetti presen- (MATTM)
studi, ricerche e sperimentazioni. tati. Infatti, nel corso della seconda
• Validazione su ampia scala dei risul- edizione della Settimana dell’energia 1.4) IL FUTURO DELLA BIOENER-
tati ottenuti. sostenibile (EUSEW 2008), tra le mi- GIA IN ITALIA: LUCI ED OMBRE
gliori 26 partnerships a livello euro- I NODI DEL SISTEMA
LA CAMPAGNA SUSTAINABLE peo selezionate dalla Commissione l crescente interesse per l’utilizzo
ENERGY EUROPE*
articolare importanza in questo
ben 6 erano italiane e, tra queste, 3
sono risultate vincitrici, nelle rispetti- I delle biomasse come risorsa ener-
getica ed il pressoché unanime ri-
{ 1. Il quadro
sistemico
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
cora raggiunto in molte applicazioni ed estensione dei bacini di approvvigio- tive giuridiche e tecniche, nonché per
una dimensione reale di mercato namento, compatibilità con il contesto procedure autorizzative lunghe e de-
mantenendo inespresse parte delle territoriale e socio-economico. faticanti. Di tutto questo ha sofferto
potenzialità che le competono. anche il recepimento di Direttive Eu-
Ciò è riconducibile ad una comples- I PILASTRI ropee che è avvenuto sempre in ritar-
sa serie di fattori e barriere, che ne ral- I pilastri sui cui deve fondarsi in Italia, do e in maniera parziale.
lentano, tuttora, lo sviluppo. In estre- come in altre regioni del mondo, il fu- Se la redazione di un Testo Unico
ma sintesi, i punti di debolezza del si- turo bioenergetico sono: la Policy, che racchiuda tutte le norme emana-
stema biomasse in Italia possono es- l’Imprenditoria e la Ricerca. te nel corso degli anni appare irrealiz-
sere ricondotti ai seguenti aspetti: zabile, sarebbe auspicabile un’opera
POCA ATTENZIONE ALLE FILIERE DI » LA POLICY di semplificazione e accorpamento di
SUCCESSO (teleriscaldamento, tele- L’attività di policy condotta attual- alcuni filoni essenziali. La Direttiva
raffrescamento, co-combustione, co- mente in Italia appare frammentaria e Europea sulle FER approvata nell’apri-
generazione, biogas e biocarburanti) disorganica. le del 2009, potrebbe essere recepita
sia in termini di efficienza di conver- I DOCUMENTI STRATEGICI NAZIONALI dagli Stati Membri, con un unico De-
sione energetica sia in termini di ac- I primi documenti strategici nazionali creto Legislativo in cui accorpare le
cettabilità sociale. risalgono al 1998 quando l’allora Mi- misure vigenti a favore delle FER.
DEBOLE IMPOSTAZIONE SISTEMICA DEI nistero delle Politiche Agricole e Fore-
PROGETTI (pochi collegamenti con il stali varò il Programma Nazionale LE ATTUALI PROPOSTE DI LEGGE (2008)
mondo agricolo e forestale). Energia Rinnovabile da Biomasse Sono in discussione nel Parlamento
PRECARIETÀ DEI BACINI TERRITORIALI (PNERB) e, in ottemperanza alla deli- Italiano 5 principali proposte di legge
DI PRODUZIONE DI BIOMASSA (poco ri- bera CIPE n. 137 del 19/11/98 “Linee che riguardano direttamente o indi-
guardo alle condizioni dei suoli agri- guida per le politiche e misure nazio- rettamente le bioenergie:
coli e forestali). nali di riduzione delle emissioni dei C. 337: Disposizioni per incentivare la
DIFFICOLTÀ DI ISTITUIRE ACCORDI DI FI- gas serra”, il Programma Nazionale produzione e l’impiego di biocarbu-
LIERA PLURIENNALI TRA GLI OPERATO- per la Valorizzazione delle Biomasse ranti derivanti da biomasse;
RI DEL SETTORE (scarsità di consorzi Agricole e Forestali (PNVBAF) C. 357: Disposizioni per lo sviluppo e
o associazioni di impresa tra produt- Purtroppo da quella data nessun la valorizzazione della produzione
tori agricoli, industriali e imprese di nuovo Piano organico è stato concepi- agroenergtica;
servizi per la fornitura, la prima lavo- to per adattare gli interventi alle di- C. 983: Disposizione per la promozio-
razione delle biomasse, la gestione e verse situazioni che nel frattempo si ne di energie rinnovabili di origine
la manutenzione degli impianti e, infi- sono venute a creare. Inoltre, a causa agricola;
ne, la distribuzione dell’ energia elet- delle particolari situazioni in cui il Par- C. 1139: Disposizioni per la promozio-
trica e/o termica prodotta). lamento si è trovato in questi ultimi ne del recupero di biomasse e della
NUMEROSITÀ E FRAMMENTARIETÀ DI anni, le iniziative per una razionaliz- produzione e dell’impiego di biocar-
NORMATIVE SIA GIURIDICHE CHE TEC- zazione della legislazione sulle FER buranti di origine agricola.
NICHE (in Italia se ne contano circa non hanno avuto esito. Gli unici stru- C. 1696: Disposizioni in materia di
100 senza considerare i provvedi- menti utili per apportare qualche in- agroenergia e di impiego di biocarbu-
menti regionali - Addendum A1.6). novazione sono state e sono le Leggi ranti.
SCARSO COINVOLGIMENTO DELLE PO- Finanziarie (anche se sembra che il La Commissione Agricoltura della Ca-
POLAZIONI LOCALI (poca percezione Governo attualmente in carica abbia mera sta tentando di fare un unico
dei benefici diretti connessi con l’uso deciso di abbandonare questa stra- Testo.
energetico delle biomasse). da). Alcune note sulla Legge Finanzia- In merito alle suddette proposte si
Inoltre, occorre tener presente che ria 2008 sono riportate nell’Adden- osserva che le iniziative dovrebbero
la biomassa è l’unica fonte rinnovabi- dum A1.3. essere finalizzate non solo al rispetto
le che deve essere prodotta prima di Occorre però far rilevare che prov- degli obiettivi di Kyoto, ma anche al re-
essere raccolta e utilizzata. vedimenti legislativi e incentivanti si cepimento della Direttiva Europea sul-
La catena che va dalla produzione al- sono spesso arenati per mancanza di le FER. Anche se tale Direttiva non è
l’uso finale deve essere considerata in strumenti attuativi (o per i ritardi con ancora in vigore, le finalità e la struttu-
blocco e la relativa filiera progettata in cui sono stati emanati), e per continui ra sono già delineate, per cui sembra
base a criteri di efficienza, dimensione cambiamenti nel tempo delle norma- opportuno individuare già da subito le
{ 1. Il quadro
sistemico
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
linee guida entro le quali ci si intende battito tra gli operatori del settore che parte costituita da impianti per la pro-
muovere. A questo proposito, le propo- ha portato alla costituzione di reti di duzione di biodiesel.
ste in esame potrebbero essere anche cooperazione tra cui, su iniziativa di Il quadro delle principali aziende ita-
l’occasione per conferire al Governo ISES Italia, il Comitato di Indirizzo fra liane che operano nel settore dell’uti-
una delega a razionalizzare e semplifi- numerose organizzazioni private che lizzo energetico delle biomasse legno-
care la normativa in materia di FER. a vario titolo sono coinvolte nel pro- se è rappresentato da una pluralità di
Nel corso dell’ultima legislatura, cesso di promozione e sviluppo delle soggetti aventi caratteristiche socie-
benché di breve durata, si è procedu- FER. Scopo del Comitato è sollecitare i tarie che si differenziano a seconda
to ad un salto di qualità nel regime de- decisori politici ed istituzionali a dare della dimensione e della struttura sia
gli incentivi a favore delle FER, attra- ulteriore impulso al settore in vista de- degli impianti, sia dell’utenza finale a
verso il nuovo regime dei Certificati gli ambiziosi, ma realistici, traguardi al cui sono destinati il calore e l’energia
Verdi, l’innalzamento degli obiettivi di 2020. Nell’Addendum A1.4 è riprodot- elettrica prodotti. Si tratta di aziende
incorporazione dei biocarburanti nei to un primo documento “Una rivoluzio- che hanno figure giuridiche spesso di-
carburanti fossili ed il miglioramento ne energetica anche in Italia” sotto- verse tra loro e che comprendono So-
della normativa sull’efficienza ener- scritto dai membri del Comitato, che cietà di capitali, Società cooperative,
getica. Le proposte, partendo dalla si- fortunatamente ha prodotto esiti posi- Consorzi aziendali e Onlus.
tuazione vigente, si propongono di fa- tivi sulle bozze del Decreto anticrisi. In Italia gli operatori che utilizzano
re ulteriori progressi. Tutto questo è biomasse, di diversa origine, come
naturalmente positivo ma occorre fa- » L’IMPRENDITORIA combustibili per produrre energia ter-
re molta attenzione per evitare inutili In Italia è presente una solida strut- mica e/o elettrica si possono suddivi-
duplicazioni normative. tura industriale in grado di gestire dere in due grandi categorie:
Sono da valutarsi positivamente le tecnologie mature per la produzione › Società di proprietà e/o di gestione di
disposizioni volte a prevedere un pia- di energia termica ed elettrica, anche centrali di teleriscaldamento a bio-
no agroenergetico nazionale (ma sa- in cogenerazione, nonché di biodie- masse legnose vergini, dedicate alla
rebbe meglio riferirsi ad un piano sel e bioetanolo per autotrazione. Lo prevalente produzione e distribuzione
bioenergetico complessivo) e a pro- dimostrano le molteplici realizzazio- di energia termica per usi domestici.
muovere i distretti agro- e bio- ener- ni presenti sul territorio, attuate no- › Società di proprietà e/o di gestione di
getici, le intese di filiera con la relativa nostante l’incertezza sulle agevola- centrali termoelettriche alimentate con
tracciabilità e i contratti quadro. zioni e la farraginosità delle procedu- sole biomasse legnose, di origine agri-
Con riferimento ai biocarburanti le re autorizzative. Possiamo legittima- cola e/o industriale, oppure con un mix
proposte confermano le preoccupa- mente considerare positivo il fatto di biomasse e CDR, dedicate principal-
zioni a proposito del conflitto fra la de- che ad oggi sul territorio nazionale mente alla produzione e alla cessione
stinazione alimentare o energetica sono installati, in tre grandi distretti al GSE dell’energia elettrica prodotta.
delle coltivazioni agricole; è da tenere agroenergetici del nord Italia, ma an- La prima categoria è rappresentata
presente, peraltro, che tali preoccu- che in altre regioni del centro, circa principalmente dalla Fiper, Federazio-
pazioni coinvolgono l’Italia in misura 130 impianti di teleriscaldamento ne Italiana Produttori di Energia da
marginale rispetto ad altri Paesi, dove con una potenza complessiva di po- Fonti Rinnovabili, che raggruppa 20
le superfici interessate sono molto co inferiore ai 400 MW termici, e circa Società, oltre al Consorzio Biomassa
più estese. 500 impianti piccoli, medi e grandi, di Alto Adige al quale aderiscono 38 So-
In questo senso, si condivide la vo- cui oltre 400 alimentati da biogas, in cietà pubbliche e private.
lontà di favorire: grado di generare energia elettrica La seconda categoria è invece rap-
› la filiera agricola corta, anche se con una potenza installata comples- presentata da una più articolata e per
quella agroindustriale, purché am- siva stimata per 1.300 MW elettrici . certi versi disomogenea pluralità di
bientalmente sostenibile, può dare un Molti di questi impianti mostrano Società private, che hanno ritenuto di
contributo significativo al consegui- aspetti di eccellenza per l’ottimo li- avviare le loro iniziative soprattutto
mento dell’obiettivo del 10% di incor- vello organizzativo, l’elevato consen- grazie ai contributi economici in con-
porazione; so sociale e per il notevole grado di to esercizio, a suo tempo concessi dal
› i biocarburanti di seconda genera- successo. Per quanto riguarda i bio- CIP 6 e ora previsti ed erogati a fronte
zione. carburanti la capacità produttiva è di dei Certificati Verdi.
Su alcuni aspetti dei provvedimenti circa 2.000.000 t annue (sfruttata Questa categoria è rappresentata
in corso, si è sviluppato un ampio di- nel 2007 solo per il 25%) in massima da numerosi gruppi privati, tra cui la
{ 1. Il quadro
sistemico
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Falck, attraverso la società Actelios; ca, CIRPS, Università degli Studi di Ro- Dal predetto documento si possono
Biomasse Italia, i gruppi Marseglia e ma “La Sapienza”). ricavare i seguenti dati riguardanti il
Saviola; le società dei gruppi risieri Occorre, quindi, dare un nuovo im- potenziale nazionale delle biomasse,
Curti, Scotti e Ticino; il Gruppo delle di- pulso alla ricerca di base e tecnologi- espressi in energia primaria, utilizza-
stillerie Caviro e altre società facenti ca anche attraverso un progetto na- bile nel 2020 (v. anche Addendum
capo al Gruppo Bioenergie. zionale di R&S. A1.5):
ENERGIA ELETTRICA 3,0Mtep*
» LA RICERCA 1.5) IL POSITION PAPER DEL ENERGIA TERMICA 9,3Mtep
Negli anni ’90 l’Italia era all’avanguar- GOVERNO ITALIANO (SETTEMBRE BIOCARBURANTI 4,2Mtep
dia in attività di R&S, anticipando gli 2007) TOTALE 16,5Mtep
attuali orientamenti dell’ UE. Si citano ultimo riferimento ufficiale a li- *14,50TWh
solo alcune delle attività iniziate in
quegli anni.
ENEA Trisaia: bioraffinazione delle
I’ vello nazionale sulla situazione
e le prospettive delle biomasse
e della bioenergia al 2020, è contenu-
Per poter valutare il percorso da se-
guire per realizzare 16,5 Mtep nel
2020, occorre riferirsi alla situazione
biomasse, biocarburanti di seconda to nella bozza del Position Paper del attuale. Il documento fornisce per il
generazione, gassificazione, colture Governo su “L’Energia: temi e sfide per 20 05 i seguenti consumi di energia
energetiche; l’Europa e per l’Italia” (10 settembre primaria da biomasse:
Università dell’Aquila: l’idrolisi enzi- 2007), inviato anche alla Commissio- ENERGIA ELETTRICA 1,35 Mtep
matica della cellulosa per produrre ne Europea. Questo documento è as- ENERGIA TERMICA 1,88 Mtep
etanolo, gassificazione innovativa; sunto come base per successive ela- BIOCARBURANTI 0,30 Mtep
Università di Bologna, Perugia, Tu- borazioni. Uno stralcio del documen- TOTALE 3,53 Mtep
scia, Genova, Firenze: ricerche su col- to, riguardante le biomasse, è riporta- In realtà questi dati non tengono con-
ture energetiche; to di seguito. to delle biomasse auto-prodotte e auto-
Gli istituti sperimentali (ora CRA) del Come principio generale nel citato consumate al di fuori dei circuiti com-
MIPAAF con progetti finalizzati (PRI- documento si afferma che “La condivi- merciali, soprattutto nel settore degli
SCA); sione dell’obiettivo comunitario deve usi termici domestici. Una elaborazione
Il Centro di Ricerche Agrobiochimiche essere basata su una valutazione at- approfondita di questi usi è stata ese-
(CRA) con le sperimentazioni in campo tenta e dettagliata dei potenziali na- guita da ITABIA attingendo dati da varie
di numerose varietà di Topinambur; zionali e su una chiara definizione del fonti. Il risultato è che l’energia primaria
SES (Gruppo FIAT): gassificazione di ruolo dell’importazione delle energie per usi termici risulta pari a circa 4
biomasse legnose per l’alimentazio- rinnovabili e tenuto conto che i diversi Mtep, anziché 1,88 Mtep, per cui il tota-
ne di piccole unità cogenerative (TO- Stati Membri presentano differenti si- le dell’energia primaria fornita nel 2005
TEM - Total Energy Module); tuazioni in termini di territorio, clima, è pari a circa 5,65 Mtep.
ENEL - CRAM: sperimentazione su col- dotazione di risorse naturali, e di livel- In ogni caso, per raggiungere gli
ture erbacee da biomassa per la pro- lo tecnologico”. E ancora: “L’impegno obiettivi al 2020, l’Italia dovrà più che
duzione di energia elettrica. su uno specifico obiettivo deve essere raddoppiare gli attuali consumi di ma-
Alcune di queste attività di ricerca basato su scenari di consumo credibi- teria prima biogenica; per questo, oc-
sono continuate sia pure in forma ri- li, che tengano conto degli impegni corre valutare se:
dotta e senza adeguati finanziamenti, nell’efficienza energetica e degli sce- › sono disponibili sufficienti risorse
ad esempio: nari presentati dagli Stati Membri”. sia di materia prima che di efficienti
• Biocarburanti di sintesi (CREAR). Inoltre, “la scelta tra il consumo di tecnologie d’uso (Capitolo 2 - Risorse/
• Alghe (Università di Genova, Asso- energia finale o quello di energia pri- Efficienza);
costieri). maria non è irrilevante nella defini- › le realizzazioni in atto sono consi-
• Etanolo di seconda generazione zione del target: le perdite di trasfor- stenti e ben strutturate (Capitolo 3 -
(M&G Group). mazione, per esempio, non sarebbero Mercato/Buone pratiche);
• Idrogeno dal metabolismo batterico considerate nel caso della scelta di › c’è la consapevolezza e ci sono gli
delle biomasse (EniTecnologie); energia finale”. Infine: “il commercio strumenti per garantire la sostenibi-
• Le alghe e le biomasse Euforbiacee delle biomasse tra i Paesi UE dovreb- lità delle iniziative (Capitolo 4 - Soste-
come nuovo percorso verso la produ- be essere incoraggiato, al fine di be- nibilità);
zione sostenibile di biocarburanti (Di- neficiare delle opportunità derivanti › è possibile definire un piano organi-
partimento di Meccanica e Aeronauti- dalle differenti situazioni”. co di sviluppo (Capitolo 5). n
1] Addenda
A1.1) IL PROGRAMMA energetica, il cambiamento climatico e 2) Facilitare lo sviluppo sostenibile
DI LAVORO DEL GBEP lo sviluppo rurale. Il Rapporto evidenzia delle bioenergie e la collaborazione
n linea con i “Terms of Reference” che per i Paesi G8 +5 sono determi- su progetti concreti nel settore della
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
4) Svolgere attivitá di comunicazione ne che stabiliscano lo scambio tra gli consumatore finale per scopi energe-
e disseminazione di informazioni in Stati Membri, procedure amministra- tici), piuttosto che il consumo di ener-
materia di bioenergia. tive (rimozione di barriere), connes- gia primaria (utilizzato in vari docu-
Le attività di comunicazione promos- sioni di rete per l’elettricità e criteri di menti precedenti della Commissione
se dalla GBEP hanno l’obiettivo di au- sostenibilità dei biocarburanti per au- quali il Libro Bianco sull’energia rinno-
mentare la sensibilizzazione e diffu- totrazione. vabile, il Piano di Azione sulla Biomas-
sione delle informazioni sulle bioe- sa, la Direttiva sui Biocarburanti,
nergie. Le attività di comunicazione DEFINIZIONI (ARTICOLO 2) ecc.). Ai fini del calcolo dell’energia fi-
GBEP si concentrano sulla creazione Il presente articolo fornisce una defi- nale nel settore della biomassa, i pro-
del sito web www.globalbioenergy.org nizione di energia da fonti rinnovabili, duttori di bioenergia dovranno pren-
(inaugurato a Maggio 2000), sulla dif- biomassa, consumo finale di energia, dere in considerazione l’efficienza di
fusione di materiale informativo sulla bioliquidi, biocombustibili, sistema di conversione da energia primaria a
Partnership, sulla partecipazione a riscaldamento e raffrescamento ur- quella finale.
conferenze internazionali ed incontri bano, garanzie di origine, regime di
dedicati alle bioenergie. sostegno e obbligo in materia di ener- GARANZIE DI ORIGINE (ART. 6, 7, 8, 9, 10)
gie rinnovabili. Buona parte di queste Al fine di dare maggiore flessibilità
A1.2) ANALISI DEI CONTENUTI definizioni erano già contenute nella agli Stati Membri, nella proposta di Di-
DELLA DIRETTIVA SULLE FER Direttiva 2003/77/EC per la produzio- rettiva viene stabilito il sistema non
(CONTRIBUTO DI EDITA VAGONITE, AEBIOM, ne di energia elettrica da FER. obbligatorio di scambio dei certificati.
EUROPEAN BIOMASS ASSOCIATION) Gli Stati Membri avranno dunque la
l 23 gennaio 2008 la Commissione OBIETTIVI DELLE FER E PIANI possibilità di acquistare garanzie di
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Oltre all’obbligo di includere il setto- CRITERI DI SOSTENIBILITÀ cembre 2010, la Commissione pre-
re del riscaldamento e del raffresca- (ART. 15, 16, 17) senterà inoltre una relazione (al Par-
mento nei piani di azione nazionali I biocarburanti e gli altri bioliquidi che lamento Europeo e al Consiglio) sulla
per le FER, il riscaldamento da fonti non rispettano i criteri di sostenibilità necessità di un regime di sostenibi-
rinnovabili potrà beneficiare di requi- ambientale di cui all’Articolo 15, non lità per gli altri usi energetici della bio-
siti minimi di utilizzo negli edifici nuo- saranno presi in considerazione. I cri- massa.
vi e ristrutturati. Gli Stati Membri do- teri di sostenibilità sono fissati non
vranno richiedere alle autorità locali solo per i biocarburanti per autotra- BIOCARBURANTI PER AUTOTRAZIONE
di promuovere in sede di pianificazio- zione, ma anche per i bioliquidi (com- (ART. 18).
ne, progettazione, costruzione e ri- bustibili liquidi prodotti da biomassa Gli Stati Membri dovranno assicurare
strutturazione di aree industriali o re- per cogenerazione e riscaldamento). il rispetto delle specifiche definite per
sidenziali l'installazione di apparec- Il primo criterio riguarda la riduzione le miscele al 7% e 10% di biodiesel nel
chiature e sistemi di produzione di ri- delle emissioni di gas a effetto serra gasolio per autotrazione rispettiva-
scaldamento o di raffrescamento e di grazie all'uso di biocarburanti e di altri mente fissate per il 2011 e 2015. Il
elettricità da fonti rinnovabili. Sono bioliquidi che deve essere di almeno il diesel conforme a tali specifiche do-
previsti inoltre dei criteri di certifica- 35%. Le riduzioni di gas a effetto serra vrà essere disponibile in tutte le sta-
zione per gli installatori di sistemi ali- sono calcolate attraverso l’analisi del zioni di servizio (con 2 o più pompe).
mentati da fonti rinnovabili, compre- ciclo di vita e comparate ai combustibi- I biocarburanti prodotti da rifiuti, da
se le caldaie e le stufe a biomassa di li convenzionali sostituiti dai biocarbu- residui, da materie cellulosiche di ori-
piccole dimensioni. Tale sistema di ranti. La proposta fornisce i valori di ri- gine non alimentare e da materie li-
certificazione dovrà essere ricono- duzione dei gas a effetto serra per tut- gno-cellulosiche sarà considerato
sciuto dagli altri Stati Membri. Si in- ti i tipi di biocombustibili, nonché le for- equivalente al doppio di quello di altri
tende puntare su una maggiore infor- mule per il calcolo. Il secondo criterio biocarburanti.
mazione e formazione sulle FER per prevede che i biocarburanti e i bioliqui- Nel definire i propri sistemi di so-
architetti, pianificatori e per l’accredi- di non siano prodotti a partire da mate- stegno, gli Stati Membri potranno in-
tamento di installatori. Inoltre, nel ca- rie prime ottenute su terreni che pre- coraggiare la produzione di biocarbu-
so dell’utilizzo di biomassa come fon- sentano un elevato valore in termini di ranti da biomasse (rifiuti, residui, ma-
te di calore, gli Stati Membri dovranno biodiversità (terreni che possedevano terie ligno-cellulosiche, colture dedi-
promuovere le tecnologie di conver- questo status nel gennaio 2008), qua- cate, ecc.) in funzione delle disponibi-
sione che raggiungano un’efficienza li aree designate per scopi di protezio- lità, costi di produzione e ricadute
minima di conversione dell’85% per le ne della natura, foreste non intaccate ambientali.
applicazioni residenziali e commer- da rilevante attività umana e praterie
ciali e del 70% per le applicazioni indu- ad elevata biodiversità. La produzione LA CONFERENZA DI POZNAN (8 Di-
striali. di biocarburanti è altresì proibita su cembre 2008): Accordo Finale sulla
terreni che presentano un elevato Direttiva sull’Energia Rinnovabile
ELETTRICITÀ (ARTICOLO 14) stock di carbonio (terreni che posse- A Poznan è stato raggiunto un accor-
Gli Stati Membri dovranno creare in- devano questo status nel gennaio do sulla Direttiva per le energie rinno-
frastrutture e adottare misure volte 2008), quali zone umide e zone bo- vabili. Si riportano i punti principali
ad agevolare la messa in rete di elet- schive continue. I biocarburanti e i bio- della Direttiva in merito al settore del-
tricità prodotta da fonti rinnovabili. liquidi saranno ottenuti nel rispetto le biomasse.
La Commissione propone che gli Stati delle norme elencate nel regolamento L’accordo sulla Direttiva è stato rag-
Membri impongano ai gestori della re- del Consiglio (1782/2003) e confor- giunto durante la sessione di negozia-
te di trasmissione e della rete di di- memente ai requisiti minimi per il zione tra il Parlamento Europeo (PE), il
stribuzione l'obbligo di elaborare e mantenimento di buone condizioni Consiglio (27 Stati Membri EU) e la
pubblicare norme standard in materia agricole e ambientali. Commissione. La Direttiva favorirà lo
di costi degli adattamenti tecnici, Tali criteri saranno oggetto di ulte- sviluppo della biomassa in tutti i set-
quali le connessioni di rete e il poten- riori miglioramenti. Nel 2010 e 2012 la tori di utilizzo, compresi i biocarbu-
ziamento della rete, necessari per in- Commissione riferirà al Parlamento ranti di seconda generazione e il bio-
tegrare i nuovi produttori che immet- Europeo e al Consiglio sui criteri di so- gas ma in particolare le tecnologie per
tono nella rete l'elettricità prodotta da stenibilità e, se necessario, proporrà il riscaldamento e il raffrescamento.
fonti energetiche rinnovabili. delle azioni correttive. Entro il 31 Di- Secondo questa Direttiva, gli Stati
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
si il valore dei CV viene incrementato tri incentivi pubblici, ma solo per gli delle retribuzioni di costoro. Per il so-
del coefficiente 1,8 e la durata estesa impianti di proprietà di aziende agri- lo settore eolico sono stati valutati in-
a 15 anni. Per gli impianti con capacità cole, agroalimentari, di allevamento e crementi di oltre 50.000 unità. Cosa
inferiore a 1 MW, invece, è prevista, in forestali, alimentati a biomasse e bio- importante, una quota di questa oc-
alternativa ai CV, una tariffa omni- gas, in conto capitale o in conto inte- cupazione sarebbe concentrata nelle
comprensiva di 0,30 euro per KWh ressi con capitalizzazione anticipata aree a minore sviluppo del Paese. È
per un periodo di 15 anni. Anche a se- non eccedente il 40% del costo di in- necessario quindi l’immediata ema-
guito di alcune obiezioni dei Servizi vestimento. nazione dei decreti attuativi.
della Commissione Europea, il regime 2. Gli investimenti in efficienza ne-
a favore della cosiddetta filiera corta, A1.4) UNA RIVOLUZIONE ENER- gli usi finali dell’energia hanno un po-
con particolare riferimento alla tariffa GETICA ANCHE IN ITALIA (ROMA, tenziale elevato sia per gli usi elettrici
omnicomprensiva per gli impianti con 10 DICEMBRE 2008) che per quelli termici. Negli usi elettri-
potenza inferiore ad 1 MW è stato so- l pacchetto clima-energia e gli ci, dai sistemi di illuminazione effi-
speso, in attesa di modifiche più ac-
cettabili alla Commissione. Nel frat-
tempo il Ministero dello Sviluppo Eco-
I obiettivi al 2020 sono un’occasio-
ne importante per una svolta ener-
getica anche in Italia e sulla quale va
ciente ai motori industriali, dai siste-
mi di refrigerazione agli elettrodome-
stici (tecnologie che il nostro Paese
nomico con apposito Decreto Ministe- superata una posizione di retroguar- produce), il 20% di risparmio al 2020
riale (31/12/2008) ha dettato le nor- dia che rischia di far perdere un ap- avrebbe un impatto occupazionale
me applicative del nuovo regime dei puntamento storico. Le recenti norme netto di circa 50.000 posti di lavoro
CV, rinviando ad un decreto del Mini- che aboliscono la certificazione ener- nel settore manifatturiero. Nel settore
stero delle Politiche Agricole la defini- getica obbligatoria in campo edile e la degli usi termici gli investimenti nel
zione del regime per la filiera corta sostanziale abolizione degli sgravi settore edilizio potrebbero generare
che naturalmente dovrà tenere conto per le ristrutturazioni energetiche occupazione sia per il migliore isola-
delle modifiche preannunciate. Uno vanno nella direzione diametralmen- mento degli edifici che per la sostitu-
dei punti deboli della finanziaria te opposta a quella necessaria, e per zione degli impianti. Pertanto, è ne-
2008, è di riconoscere i CV alla sola di più contraggono la domanda dei re- cessario il ritiro del provvedimento in
produzione di energia elettrica da lativi beni e servizi, con effetti contra- discussione in Parlamento.
FER, senza nessun incentivo specifi- ri a quelli necessari per uscire dall’at- 3. La prospettiva di sviluppo del-
co per la cogenerazione. Visti gli im- tuale recessione economica. Il ricorso l’energia solare non è limitata al solo
pegni cogenti della Direttiva Europea alle rinnovabili e ad una maggiore ef- fotovoltaico, che sta decollando an-
di prossima emanazione, e la probabi- ficienza energetica sono oggi un fat- che nel nostro Paese, ma deve essere
le limitatezza delle risorse, sarebbe tore che caratterizza le scelte di im- estesa agli usi termici di bassa, media
opportuno, sia in sede di applicazione portanti Paesi industrializzati e rap- e alta temperatura. Dall’integrazione
della finanziaria sia in occasione di fu- presentano una parte rilevante delle con i sistemi di riscaldamento alle ap-
turi provvedimenti, di razionalizzare proposte di rinascimento economico plicazioni in campo industriale, oggi
al massimo le risorse. Dopo una riso- e sociale sostenute dal nuovo Presi- in sviluppo, il nostro Paese può e de-
luzione della Commissione Agricoltu- dente USA. ve rientrare in un settore nel quale se-
ra della Camera che aveva impegnato QUINDI: gna ancora un forte ritardo, mentre i
il Governo a mantenere le norme vi- 1. Gli incentivi alle fonti rinnovabi- segnali positivi degli ultimi mesi ri-
genti in materia di produzione e di in- li di energia non vanno assunti come schiano di essere cancellati dalla so-
centivazione delle fonti energetiche costi ma come finanziamenti all’inno- stanziale sospensione degli incentivi.
rinnovabili di origine agricola, il recen- vazione tecnologica e nel contempo 4. Un forte impegno nelle rinnova-
te ddl sullo sviluppo delle imprese e come investimenti che hanno ricadu- bili può aprire all’Italia un possibile
l’energia, in via di approvazione finale te di rilevanza strategica sul piano sia ruolo nell’area mediterranea nella
dal Parlamento, stabilizza la tariffa economico, sia occupazionale. La rea- quale la cooperazione tecnologica e
per i piccoli impianti di produzione di lizzazione in Italia del pacchetto euro- ambientale può dare una prospettiva
elettricità (1 MW) da biomassa di ogni peo relativo alla rinnovabili comporte- importante sia all’industria che alle
tipo sul valore 0,28. Inoltre, è confer- rebbe un’occupazione aggiuntiva, relazioni con i Paesi della sponda Sud.
mato il CV incrementato di 1,8 per bio- mediamente piuttosto qualificata, di 5. Nei trasporti, l’aumento di effi-
masse da filiera corta e si chiarisce almeno 150.000 posti di lavoro, sen- cienza dei veicoli, il sostegno al tra-
anche la cumulabilità tra la tariffa e al- za considerare l’effetto moltiplicatore sporto pubblico locale e nazionale, lo
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
DM 256 del 25/7/2003 > Regime di esonero dall’accisa per il biodiesel in 300.000 t/anno nel periodo
Ministero dell’Economia 1/7/2001 - 30/6/2004.
(Regolamento concernente le modalità di > Possibile l’esterificazione oli senza vincoli d’origine.
applicazione dell’accisa agevolata sul
prodotto biodiesel)
GU 212 del 12/09/2003
Abrogato dal DM 3/9/2008
dall’ 11/10/2008
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Legge 311/04 (Finanziaria 2005) > Programma di esenzione d’accisa sul biodiesel per 200.000 tonnellate
Art.1 commi 521,522 (1/1/2005-31/12/2010).
GU 306 del 31/12/ 2004 S. O. 192
Dlgs 128 /05 > Sostituzione dei combustibili fossili con l’1% di biocombustibili entro il 2005
(Attuazione direttiva 2003/30/CE e il 2,5% entro il 2010, dopo parere Commissione Nazionale Biocombustibili
promozione dell’uso dei biocarburanti) a) entro il 31 dicembre 2005: 1,0 per cento;
GU 160 del 12/7/2005 b) entro il 31 dicembre 2008: 2,5 per cento;
c) entro il 31 dicembre 2010: 5,75 per cento. (Dopo finanziaria 2007)
> Accordi di filiera bioenergetica.
DM 6/6/2005 MiPAAF > Procedura per l'aggiudicazione di alcole di origine vitivinicola detenuto dal-
(Riconoscimento delle imprese che proce- la Comunità da utilizzare, come bioetanolo, nel settore della carburazione.
dono alla trasformazione dell'alcole in bioe-
tanolo da destinare alla carburazione).
GU 160 del 12/7/2005
Legge 266/05 > Agevolazione fiscale con credito d’imposta fino al 31/12/2006 per le reti di
(Finanziaria 2006) teleriscaldamento a biomassa e geotermia.
Art.1 commi 115, 117,421,422, 423 > Incentivo fiscale per manutenzione dei boschi fino al 31/12/2006 entro
GU 302 del 29/12/2005 SO 100.000 euro di spese.
> 200.000 t di biodiesel esente da accise ma 20.000 provenienti da contrat-
ti di filiera, programma 2005-2010.
> Ulteriori 20.000 t di biodiesel esenti da accisa con fondi exbioetanolo.
> 5 milioni di euro per programmi di ricerca del Mipaf sulla bioenergia.
> Produzione di energia elettrica e calorica da biomassa e fotovoltaico effet-
tuate da imprenditori agricoli costituiscono attività connesse alle agricole.
[anche carburanti e prodotti chimici ottenuti dal fondo agricolo da imprendi-
tori agricoli sono attività connesse. Dopo finanziaria 2007].
Legge 81/06 > Fondo per la riconversione della produzione bieticola- saccarifera presso
(Conversione DL 2/06 recante interventi Agea (art.2)
urgenti per l’agricoltura) >Incentivazione per sei anni del bioetanolo dal 1 gennaio 2008 (art. 2quater).
Art. 2, 2quater > Miscelazione di benzina e diesel con biocarburanti all’1% dal 1luglio 2006.
GU 8 del 11/1/2006 Incremento annuale dei biocarburanti dell’1% anni successivi fino al 2010.
[1% di tutti i carburanti consumati nel 2006 per il 2007, 2% dal 2008 e un de-
creto del Ministro Sviluppo Economico stabilirà sanzioni per gli inadempienti.
Somme delle sanzioni per sviluppo biocarburanti. I biocarburanti da miscela-
re sono biodesel, bioetanolo, ETBE, bioidrogeno. Dopo la finanziaria 2007].
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
> Per l’anno 2007 la quota di contingente di biodiesel di cui all’articolo 22-
Legge 296/06 bis, comma 1, del Dlgs 504/1995, assegnato secondo le modalità di cui al-
(Legge Finanziaria 2007) l’articolo 22-bis, comma 2, primo periodo, è incrementata in misura corri-
Commi 371 - 382 spondente alla somma di euro 16.726.523 e, nei limiti di tali risorse, può
GU 299 del 27/12/2006 SO essere destinata anche come combustibile per riscaldamento. In caso di
mancato impiego del contingente di biodiesel di cui all’articolo 22-bis, Dlgs
504/1995, le corrispondenti maggiori entrate per lo Stato possono essere
destinate, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, per le fi-
nalità di sostegno ai biocarburanti, tra cui il bioetanolo.
Dlgs 26/07 >Non è sottoposta ad accisa l’energia elettrica prodotta in impianti da fonti rin-
(Attuazione della direttiva 2003 /96/CE novabili con potenza non superiore a 20 kW. Anche superiore ai 20 kW ma
che ristruttura il quadro comunitario per la consumata dalle imprese di autoproduzione in luoghi diversi dalle abitazioni.
tassazione dei prodotti energetici e dell’e- > Gli oli vegetali non modificati chimicamente sono esenti dall’addizionale al-
lettricità) Art. 1 comma 15 l’accisa.
GU 68 del 22/3/2007 SO > Sono esenti da accisa gli oli vegetali utilizzati nelle coltivazioni sotto serra.
Legge 244/07 > La quota minima di biocarburanti da immettere al consumo nel 2009 è
(Legge Finanziaria 2008) elevata al 3% di tutto il carburante immesso al consumo nell’anno solare
Art. 2 Comma 139 precedente.
GU 300 del 28/12/2007 S.O.
Legge 222/07 > Gli imprenditori agricoli che producono oli vegetali non modificati chimi-
(Conversione DL 159/07 recante interventi camente e li impiegano per autoconsumo nel parco macchine aziendale,
urgenti in materia economico-finanziaria, fino ad un quantitativo annuo di 5 t sono soggetti al regime di deposito fi-
per lo sviluppo e l’equità sociale. scale per la produzione, trasformazione e cessione dei prodotti soggetti
Art. 26 comma 4 sexies ad accisa.
GU 229 del 2/10/2007
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
DM 110 del 29/4/2008 > Definite le caratteristiche fiscali di biodiesel e bioetanolo, mentre per il
MiPAAF bioidrogeno e l’ETBE occorrerà un altro decreto.
(Regolamento recante criteri, condizioni > I soggetti obbligati all’immissione devono comunicare al Mipaaf i quantita-
e modalità per l’attuazione dell’obbligo di tivi in Gcal di benzina e gasolio immessi in consumo nell’anno precedente.
immissione in consumo nel territorio > La quantità di biocarburanti da immettere in consumo è calcolata molti-
nazionale di una quota minima di plicando la quota minima obbligatoria vigente in un anno in Gcal per il con-
biocarburanti, ai sensi dell’articolo 1, tenuto termico della somma di benzina e gasolio immessa nell’anno pre-
comma 368, punto 3, della legge cedente in Gcal.
n.296/2006 > L’immissione in consumo di 10 Gcal di biocarburanti da diritto ad un cer-
GU 142 del 19/6/2008 tificato da parte Mipaaf. I certificati sono commerciabili.
> Ogni anno dal 2009, entro il 31 maggio ogni soggetto tenuto agli obblighi
di immissione in consumo di una quota di biocarburanti trasmette al Mipaaf
i certificati di immissione in proprio possesso per l’anno precedente.
> Stabilita procedura di tracciabilità del biocarburante.
Determinazione 5/12/2008 > Suddivisione del contingente di 180.000 t di biodiesel 2008 non di filie-
Agenzia delle Dogane ra tra 24 società nazionali ed estere.
(Biodiesel agevolato assegnazione, per > I quantitativi di biodiesel possono essere miscelati con gasolio oppure
l’anno 2008, ai sensi dell’articolo 22-bis, trasferiti ad impianti di miscelazione nazionale, o, infine, immessi in con-
comma 1 del Decreto legislativo 26 sumo tal quali entro il termine del 30 giugno 2009.
ottobre 1995, n.504)
Determinazione 29/12/2008 > In via definitiva, relativamente alle 70.000 tonnellate dell’anno 2008 pro-
Agenzia delle Dogane venienti da intese di filiera, nei limiti certificati dall’AGEA, è consentita l’estra-
(Assegnazione, per l’anno 2008, di 70.000 zione dei quantitativi di biodiesel richiesti dalle ditte Agroinvest, Cereal Docks,
tonnellate di contingente di biodiesel agevo- Comlube , DP Lubrificanti, Eco Fox (già Fox Petroli) , Ital Bi Oil, Novaol, Oil.B.
lato prodotto a seguito della sottoscrizione di > I quantitativi di biodiesel possono essere miscelati con gasolio oppure tra-
contratti di coltivazione realizzati nell’ambito sferiti ad impianti di miscelazione nazionale, o, infine, immessi in consumo
di contratti quadro in applicazione dell’artico- tal quali entro il termine del 30 giugno 2009.
lo 22-bis, comma 1 del Decreto legislativo 26
ottobre 1995, n.504)
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Legge 448/1998 > Con la tassazione delle emissioni di anidride carbonica derivanti dall’impie-
(Misure di finanza pubblica per la stabilizza- go di oli minerali le risorse dono destinate a misure compensative (credito
zione e lo sviluppo) Art.8 comma 10 lett. F d’imposta come contributo in conto esercizio) per le fonti rinnovabili e per la
(Tassazione sulle emissioni di anidride car- gestione di reti di teleriscaldamento alimentato con biomassa nei comuni ri-
bonica e misure compensative) cadenti nelle zone climatiche E ed F e per gli impianti e le reti di teleriscalda-
GU 302 del 29/12/1998 S.O. mento ad energia geotermica, da traslare all’utente finale.
Delibera CIPE 217 21/12/1999 > Strumento di attuazione del PNERB (energia da biomassa) e si propone co-
(Programma Nazionale Valorizzazione me obiettivo lo sviluppo delle filiere agroenergetiche per l’ottenimento di bio-
Biomassa Agricola e Forestale - PNVBAF) combustibili solidi destinati ad usi elettrici e termici e di biocombustibili per
GU 59 del 11/3/2000 l’autotrazione ed il riscaldamento. Il Programma sviluppa azioni in grado di sti-
molare iniziative pubbliche e private per l’uso efficiente delle biomasse agri-
cole e forestali.
Delibera CIPE 027 del 15/02/2000 > Azioni nazionali per sviluppare i biocombustibili. Sono attuate attività di-
(Programma Nazionale Biocombustibili- mostrative/divulgative con una forte caratterizzazione territoriale, in gra-
PROBIO) GU 27 del 17/5/2000 do di stimolare sia le Amministrazioni locali sia gli imprenditori agricoli ed
industriali verso un ulteriore sviluppo dei biocombustibili.
> Progetti dimostrativi regionali.
> Validità prima fase 1999-2001.
DPCM 8/3/2002 > Tra i combustibili per uso industriale sono ammessi biodiesel , biomasse
(Disciplina delle caratteristiche merceolo- combustibili, biogas con le caratteristiche in allegati.
giche dei combustibili aventi rilevanza ai fi- > Tra i combustibili per impianti termici sono ammessi biodiesel , biomas-
ni dell’inquinamento atmosferico, nonché se combustibili, biogas con le caratteristiche in allegati.
delle caratteristiche tecnologiche degli im-
pianti di combustione) Art. 3 comma 1 lett.n
Art. 6 commna 1 lett. h GU 154 del 3/7/2002
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Circolare 16 febbraio 2009 > Le Organizzazioni di Produttori possono ritirare dal mercato i prodotti or-
n. ACIU.2009.207 Agea 12/2/2009 tofrutticoli a rischio di crisi e destinarli, tra l’altro, a realizzazione di bio-
(STRATEGIA NAZIONALE 2009-2013 - Misu- masse e trasformazione industriale no-food, ai fini della stabilizzazione a
re di prevenzione e gestione delle crisi pre- breve termine dell’offerta del prodotto fresco.
viste nei programmi operativi: ritiri dal mer-
cato dei prodotti ortofrutticoli).
DM 01/10/2008 > Linee guida recanti i criteri per l'individuazione e l'utilizzazione delle mi-
Ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo gliori tecniche disponibili, per gli impianti di combustione con potenza ter-
Economico e della Salute mica di combustione di oltre 50 MW. In allegato diversi tipi di impianti tra
(Linee guida per l’individuazione e l’utiliz- cui alimentazione a biomasse e co-combustione. Il documento è stru-
zazione delle migliori tecniche disponibili mento per approfondire le conoscenze tecnologiche nel settore per favori-
in materia di impianti di combustione, per re la presentazione dell’autorizzazione integrata ambientale.
le attività elencate nell’allegato I del decre- > Apparecchiature a letto fluido sono maggiormente impiegate nei nuovi
to legislativo n.59 del 18/2/2005) impianti per la combustione di biomasse, aventi capacità termica inferiore
GU 51, 3/3/2009 SO a 200 MWt.
BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI, LIQUIDI E GASSOSI
Dlgs 152 del 3/4/2006 > Ai fini di una corretta gestione dei rifiuti le pubbliche amministrazioni fa-
(Norme in materia ambientale) voriscono il loro smaltimento finale anche attraverso l’utilizzazione dei ri-
Art. 181 comma 1 fiuti come mezzo per produrre energia.
Art. 267, comma 4)d > Prolungato il periodo di validità dei certificati verdi da otto a dodici anni.
Art. 269 comma 14)e > Non sono soggetti ad autorizzazione ad emettere CO2 gli impianti ali-
All. II GU 88 del 14/4/2006 SO mentati a biogas.
> Definizione di biomassa e valori limite di emissione per impianti a bio-
masse e biogas.
BIOGAS
DM del 20/7/2004 > Le imprese di distribuzione del gas perseguono gli obiettivi di risparmio
Ministeri dell’Industria e dell’Ambiente energetico e diffusione delle fonti rinnovabili con progetti che prevedono
(Nuova individuazione degli obiettivi quan- misure ed interventi di riscaldamento con biomasse nel periodo 2005 -
titativi per l'incremento dell'efficienza 2009.
energetica negli usi finali di energia, ai sen-
si dell'art. 16, comma 4, del Dlgs. 23 mag-
gio 2000, n. 164)
GU 205 del 1/9/2004
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
DM 5/5/2006 > Individua ulteriori rifiuti e combustibili ricavati dai rifiuti che sono ammessi a
Ministeri delle Attività Produttive beneficiare dei certificati verdi. Alcuni di questi rifiuti sono classificati biomassa.
e dell’Ambiente (Individuazione dei rifiuti e > Stabilisce le modalità con le quali viene assicurato il rispetto della gerar-
dei combustibili derivati dai rifiuti ammessi a chia comunitaria di trattamento dei rifiuti, di cui al decreto legislativo 3 apri-
beneficiare del regime giuridico riservato al- le 2006, n. 152 art. 179, in particolare per i rifiuti a base di biomassa.
le fonti rinnovabili) GU 125 del 31/5/2006
Legge 210/08 > La data della procedura del riconoscimento in deroga del diritto agli in-
(Conversione del DL 172/08) centivi per le fonti energetiche assimilate (inceneritori) per gli impianti au-
“Misure straordinarie per fronteggiare torizzati e non ancora in esercizio e, in via prioritaria, per quelli in costru-
l’emergenza nel settore dello smaltimento zione o entrati in esercizio fino alla data del 31/12/2008 completata dal Mi-
dei rifiuti nella regione Campania, nonché nistro dello sviluppo economico, è spostata al 31/12/2009
misure urgenti di tutela ambientale” > Sono fatti salvi i finanziamenti e gli incentivi agli impianti autorizzati e av-
Art. 9 GU 260 del 6/11/08 viati alla costruzione prima del 31/12/2006 senza distinzione fra parte or-
ganica ed inorganica, ammessi ad accedere agli stessi per motivi connessi
alla situazione di emergenza rifiuti dichiarata dal PCM.
COLTURE ENERGETICHE
D.M. 401 del 11/9/1999 È favorita la produzione ed utilizzazione di biomassa da destinare a finalità
Ministero dell’ Agricoltura energetiche e per la diffusione e l'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabi-
(Regolamento recante norme di attuazione li nel settore agricolo ed agro-industriale.
dell'articolo 1, commi 3 e 4, del D.Lgs. 30 > Sono concessi aiuti in contributi, in conto capitale o interessi, per investi-
aprile 1998, n. 173, per la concessione di menti finalizzati, all'autoproduzione aziendale o il recupero di energia ter-
aiuti a favore della produzione ed utilizza- mica, elettrica e meccanica da fonti rinnovabili.
zione di fonti energetiche rinnovabili nel > Disciplina gli aiuti per le coltivazioni energetiche dedicate, in termini di parte-
settore agricolo). cipazione ai maggiori costi sostenuti per la produzione sperimentale, da calco-
GU 260 del 5/11/1999 larsi per ettaro in funzione del valore energetico della produzione e del livello di
intensità colturale cui la produzione è soggetta. Aiuti concessi, previa stipula di
un contratto di fornitura, alle sole produzioni destinate ad uso industriale (no per
D.M. 15-3-2005 colture già ammesse ad uno specifico regime di aiuti comunitario).
Ministero dell’Agricoltura > Istruttoria progetti da parte Regioni.
(Disposizioni nazionali di attuazione del rego-
lamento CE n. 1782/2003 del 29 settembre > Il produttore di colture energetiche deve esibire il contratto con il trasfor-
2003 del Consiglio e del Regolamento CE n. matore con la quantità totale prevedibile di materia prima per accedere agli
1973/2004 del 29 ottobre 2004 della Com- aiuti energetici previsti nel Reg 1782.
missione, concernenti norme comuni relative > Modalità di gestione del regime di aiuto alle colture energetiche.
ai regimi di sostegno e l'uso di superfici ritira-
te dalla produzione allo scopo di ottenere ma-
terie prime). Art. 4 GU 95 del 26/4/2005
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
DM 11/11/1999 > L’obbligo di immissione di energia elettrica da fonte rinnovabile in rete può
Ministero dell’Industria essere ottemperato con la produzione di impianti alimentati da fonti rinnova-
(Direttive per l’attuazione delle norme in bili entrati in esercizio dopo il 1/4/1999 oppure da impianti termoelettrici en-
materia di energia elettrica da fonti trati in servizio prima, che però operino in co-combustione.
rinnovabili in base al Dlgs. 79/99) > Gli impianti a energia rinnovabile hanno diritto a certificati verdi per i primi
GU 292 del 14/12/1999 otto anni di esercizio. Valore del certificato verde pari o multiplo di 100 MWh e
lo stesso è emesso dal Gestore della rete.
> Il mercato dei Certificati Verdi organizzato dal Gestore del mercato elettrico
DM del 9/5/2001 prevede la contrattazione dei certificati emessi a consuntivo trattabili nel cor-
Ministero dell’Industria so dell’anno; certificati emessi in anticipo trattabili in anticipo di un anno ri-
(Approvazione della disciplina del merca- spetto all’anno di validità; certificati intestati al GRTN collocati al prezzo pre-
to elettrico di cui all’art.5 comma 1 del fissato per l’anno di validità.
Dlgs 79/1999) > Le contrattazioni avvengono mediate negoziazione continua.
> Sono stabiliti i metodi di contrattazione.
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Delibera 60/04 > Avvalimento della Cassa conguaglio per i controlli sulle condizioni tecni-
Autorità per l’Energia Elettrica che di cui in titolo.
e il Gas (AEEG)
(Avvalimento della cassa conguaglio per in-
tensificare le verifiche e sopralluoghi sugli
impianti di produzione di energia elettrica ali-
mentati da fonti rinnovabili, fonti assimilate e
cogenerazione). GU 108 del 10/5/2004
Dlgs 59/05 > Disciplina il rilascio, il rinnovo e il riesame dell’autorizzazione integrata am-
(Attuazione integrale della direttiva bientale di vari impianti, tra cui impianti di produzione di energia elettrica ali-
96/61/CE relativa alla prevenzione e mentati da fonti rinnovabili e impianti di combustione con potenza termica di
riduzione integrate dell’inquinamento) combustione di oltre 50 MW, nonché le modalità di esercizio degli impianti
GU 93 del 22 aprile 2005 SO medesimi, ai fini del rispetto dell’autorizzazione integrata ambientale.
> La costruzione degli impianti previsti nella norma senza autorizzazione
integrata sottopone a sanzione penale e amministrativa.
DM 24/10/2005 > Aggiornamento delle direttive per il funzionamento dei meccanismi di in-
Ministeri delle Attività Produttive centivazione della produzione di energia elettrica con impiego di fonti
e dell’Ambiente energetiche rinnovabili.
(Aggiornamento delle direttive > Gli importatori e i soggetti responsabili degli impianti che, in ciascun an-
[96/92/CE] per l’incentivazione DM no, importano o producono energia elettrica da fonti non rinnovabili hanno
dell’ energia elettrica prodotta da fonti rin- l’obbligo di immettere nel sistema elettrico nazionale, nell’anno successi-
novabili ai sensi art. 11 comma 5, Dlgs vo, una quota prodotta da impianti da fonti rinnovabili entrati in esercizio o
16/3/1999 n. 79) ripotenziati. La quota di cui sopra è inizialmente stabilita nel 2% della sud-
GU 265 del 14/11/2005 SO detta energia eccedente i 100 GWh.
> Produttori e importatori di energia elettrica trasmettono al Gestore di re-
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Delibera 34/05 > L’energia elettrica è ritirata dal gestore della rete alla quale l’impianto è
Autorità per l’Energia Elettrica collegato.
ed il Gas (AEEG) > Il Gestore di rete riconosce ai produttori un prezzo pari a quello di ces-
(Modalità e condizioni economiche per il ri- sione dall’Acquirente Unico alle imprese distributrici per la vendita al mer-
tiro dell’energia elettrica di cui art.13, com- cato vincolato.
mi 3 e 4 Dlgs387/03 - fonti rinnovabili e
comma 41 Legge 239/04)
GU 61 del 15/3/2005
Legge 266/05 > La produzione e la cessione di energia elettrica e termica da fonti rinno-
(Legge Finanziaria 2006) vabili agroforestali e fotovoltaiche e i carburanti ottenuti da produzioni ve-
Art. 1 Comma 423 getali provenienti prevalentemente dal fondo effettuate dagli imprendito-
GU 302 del 29/12/2005 SO ri agricoli, costituiscono attività connesse e si considerano produttive di
reddito agrario.
Delibera dell’Autorità per l’Energia > Disciplina delle condizioni tecnico-economiche per lo scambio sul posto.
Elettrica e il Gas n. 28 del 10/2/2006 > La disciplina è applicata sia a clienti vincolati che liberi possessori di im-
(Condizioni del servizio di scambio sul po- pianti da fonti rinnovabili < 20 kW.
sto dell’energia elettrica prodotta da im- > Previsto un corrispettivo a copertura dei costi aggiuntivi per l’erogazio-
pianti da fonti rinnovabili di potenza infe- ne del servizio di scambio sul posto.
riore a 20 kW); GU 55 del 7/3/2006
Legge 296/06 > La produzione di energia elettrica mediante biomasse e biogas derivan-
(Legge Finanziaria 2007) ti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali, ottenuti nell’ambito di in-
Commi 382 - 382septies tese di filiera o contratti quadro, oppure di filiere corte, cioè ottenuti entro
GU 299 del 27/12/2006 SO un raggio di 70 chilometri dall’impianto, autorizzata in data successiva al
31 dicembre 2007 > 1 MW è incentivata con certificati verdi per 15 anni.
> Impianti < 1 MW sono incentivati con CV o con una tariffa fissa omni-
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Dlgs 20/07 > L’elettricità prodotta da cogenerazione ad alto rendimento ha diritto al rila-
(Attuazione della direttiva 2004 /8/CE scio da parte del GSE, se la potenza è non inferiore a 50 MWh, della garanzia
sulla promozione della cogenerazione di origine di elettricità da cogenerazione ad alto rendimento.
basata su una domanda di calore utile nel > Hanno diritto alla emissione dei Certificati Verdi l’energia elettrica prodotta
mercato interno dell’energia, nonché da impianti di cogenerazione abbinati al teleriscaldamento, limitatamente al-
modifica alla direttiva 92/42/CEE) la quota di energia termica effettivamente utilizzata per il teleriscaldamento
GU 54 del 6/2/2007 ma se i medesimi impianti posseggano almeno uno dei seguenti requisiti:
a) siano già entrati in esercizio nel periodo intercorrente tra la data di en-
trata in vigore della legge 23 agosto 2004, n. 239, e la data del 31 dicembre
2006;
b) siano stati autorizzati dopo la data di entrata in vigore della legge 23 ago-
sto 2004, n. 239, e prima della data del 31 dicembre 2006 ed entrino in
esercizio entro il 31 dicembre 2008;
c) siano entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2008, purché i lavori di rea-
lizzazione siano stati effettivamente iniziati prima della data del 31 dicembre
2006. I benefici si applicano anche a cogenerazione + teleriscaldamento.
> l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas emana la disciplina delle condizioni
tecnico-economiche del servizio di scambio sul posto dell’energia elettrica
prodotta da impianti di cogenerazione ad alto rendimento con potenza nomi-
nale non superiore a 200 kW, tenendo conto della valorizzazione dell’energia
elettrica scambiata con il sistema elettrico nazionale.
> Le amministrazioni pubbliche che effettuano agevolazioni a sostegno del-
la cogenerazione trasmettono al GSE, per l’immissione nella banca dati di cui
al comma 3, le informazioni relative agli impianti medesimi, alle modalità di
sostegno e alla erogazione delle agevolazioni stesse.
> È definito come impianto di microgenerazione un impianto per la produzio-
ne di energia elettrica, anche in assetto cogenerativo, con capacità massima
inferiore a 50 kWe.
DM del 21/12/2007 > Procedure tecniche per l’espletamento delle funzioni in materia di fonti rin-
Ministeri dello Sviluppo Economico e del- novabili assegnate al Gestore dei servizi elettrici.
l’Ambiente > I CV rilasciati per le produzioni di cui al decreto interministeriale 24 ottobre
(Approvazione delle procedure per la 2005 altre produzioni, realizzate nel periodo intercorrente tra il 28 settembre
qualificazione di impianti a fonti 2004 e il 31 dicembre 2007, possono essere usati per ottemperare all’obbli-
rinnovabili e di impianti a idrogeno, celle a go di immissione di energia elettrica da FR anche agli anni 2008 e 2009. Pos-
combustibile e di cogenerazione abbinata sono essere usati per ottemperare all’obbligo anche i CV rilasciati ai soggetti
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Legge 244/07 > La produzione di energia elettrica mediante impianti alimentati da fonti rin-
(Legge Finanziaria 2008) novabili > 1 MW, è incentivata mediante certificati verdi per quindici anni.
Art. 2 Commi 143 - 172 > Incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili < 1 MW
GU 300 del 28/12/2007 SO può essere incentivata con tariffa fissa al posto dei certificati verdi, per 15
anni, di entità variabile a seconda delle fonti nella tabella allegata. È in vi-
gore la normativa specifica che incentiva l’uso delle biomasse.
> I certificati verdi sono collocati sul mercato a un prezzo per MWh pari al-
la differenza tra il valore di riferimento (180 euro/MWh) e il valore medio
annuo del prezzo di cessione dell’energia elettrica dell’anno precedente.
> I certificati verdi si possono dare fino a 12 anni solo agli impianti ali-
mentati da fonti rinnovabili entrati in esercizio dopo il 1° aprile 1999 fino al
31/12/2007.
> L’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas definisce le modalità di eroga-
zione delle tariffe incentivanti.
> Connessione prioritaria alla rete da parte del Gestore per quella prove-
niente da fonti rinnovabili.
> Il Ministero dello Sviluppo Economico, d’intesa con la Conferenza Stato-
Regioni, stabilisce la ripartizione fra le regioni della quota minima di incre-
mento dell’energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili necessaria per
raggiungere l’obiettivo del 25% del consumo interno lordo entro il 2012, e
dei successivi aggiornamenti proposti dall’Unione Europea.
DM del 8/2/2008 > Sono adottate azioni di incentivazione finanziaria a sostegno di progetti da
Ministero dello Sviluppo Economico realizzare in aree tecnologiche prioritarie tra cui bioenergia e produzione di
(Adozione del progetto di innovazione energia dai rifiuti.
industriale per l’efficienza energetica ai > Le azioni sono espletate attraverso progetti assegnati a bando di tipo infra-
sensi dell’articolo 1, comma 844 della strutturale, da attuarsi attraverso:
legge 27 dicembre 2006, n. 296) • la realizzazione o il potenziamento di strutture ed infrastrutture tecnolo-
GU 88 del 14-4-2008 giche per la ricerca industriale e per il trasferimento tecnologico nell’area
dell’efficienza energetica, funzionali alle iniziative previste;
• la dimostrazione e la qualificazione tecnologica ed organizzativa della do-
manda pubblica;
• la formazione e lo sviluppo del capitale umano;
• altre attività per la messa in rete, il trasferimento e la diffusione dei ri-
sultati;
• attività per lo sviluppo di filiere produttive sul territorio.
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Delibera n. 1/09 > La tariffa fissa onnicomprensiva, che comprenderà sia le componenti re-
Autorità Energia Elettrica e Gas munerative di mercato che quelle di incentivazione vere e proprie, sarà ga-
del 8/01/2009 rantita dal GSE, e i produttori, potranno concludere una convenzione di ri-
(Attuazione dell’articolo 2, comma 153, tiro dell’energia elettrica (impianti < 1MW) immessa secondo procedure
della legge n. 244/07 e dell’articolo 20 del uniche per tutto il sistema elettrico nazionale, basate su specifiche tecni-
Decreto Ministeriale 18 dicembre 2008, in che verificate dall’Autorità (AEEG).
materia di incentivazione dell’energia elet- > Estesa la possibilità di aderire al meccanismo di scambio sul posto agli
trica prodotta da fonti rinnovabili tramite la impianti di potenza fino a 200 kW entrati in esercizio dopo il 31 dicembre
tariffa fissa onnicomprensiva e di scambio 2007 ai quali si applicheranno le regole già in vigore dal 1 gennaio 2009
sul posto) GU 54 del 6/3/ 2009 per gli impianti da fonti rinnovabili di potenza fino a 20 kW.
Delibera n. 10/09 > Ai fini della definizione del prezzo di collocamento sul mercato dei Certi-
Autorità Energia Elettrica e Gas ficati Verdi per l’anno 2009, ai sensi dell’art. 2, comma 148, della legge n.
del 6 marzo 2009 244/2007, il valore medio annuo del prezzo di cessione dell’energia elet-
(Determinazione del valore medio del prez- trica per l’anno 2008, calcolato applicando i criteri previsti dalla delibera-
zo di cessione dell’energia elettrica di cui zione ARG/elt 24/08, è pari a 91,34 €/MWh.
all’articolo 13, comma 3, del decreto legi-
slativo n. 387/2003 ai fini della quantifica-
zione del prezzo di collocamento sul mer-
cato dei certificati verdi di cui all’articolo 2,
comma 148, della legge n. 244/2007, per
l’anno 2009)
GU 54 del 6/3/2009
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
DM del 20/7/2004 > Gli obiettivi quantitativi nazionali di incremento dell’efficienza energeti-
Ministeri dell’Industria ca degli usi finali di energia che devono essere conseguiti dai distributori
e dell’Ambiente di energia elettrica sono ottenuti attraverso misure e interventi che com-
(Nuova individuazione degli obiettivi portano una riduzione dei consumi di energia primaria secondo le seguenti
quantitativi per l’incremento quantità e cadenze annuali:
dell’efficienza energetica negli usi finali di • 0,10 Mtep/a, da conseguire nell’anno 2005
energia, ai sensi dell’art. 9, comma 1, del • 0,20 Mtep/a, da conseguire nell’anno 2006
Dlgs. 16 marzo 1999, n. 79.) • 0,40 Mtep/a, da conseguire nell’anno 2007
GU 205 del 1/9/2004 • 1,2 Mtep/a, da conseguire nell’anno 2008
• 1,8 Mtep/a, da conseguire nell’anno 2009
> Entro tre mesi le regioni determinano i propri obiettivi indicativi di incre-
mento dell’efficienza energetica.
> Il GSE emette a favore dei distributori Titoli di Efficienza Energetica (TEE),
denominati anche Certificati Bianchi, di valore pari alla riduzione dei con-
sumi certificata ai sensi dell’art. 7, comma 1.
> I TEE rilasciati nell’ambito del presente decreto e i TEE rilasciati nell’am-
bito del decreto di cui all’art. 16, comma 4, del decreto legislativo 23 mag-
gio 2000, n. 164, sono oggetto di contrattazione tra i detentori e i sogget-
ti sottoposti alle disposizioni dei medesimi decreti, nel rispetto delle rela-
tive norme.
DPR “Regolamento recante attuazione del- > Per tutte le categorie di edifici è obbligatorio l’utilizzo di fonti rinnovabili per
l'articolo 4, comma 1, lettere a e b, del DLG la produzione di energia termica ed elettrica. In occasione di installazione di
19 agosto 2005, n. 192, concernente at- impianti termici l’impianto di produzione deve essere progettato in modo da
tuazione della direttiva 2002/91/CE sul coprire almeno il 50% del fabbisogno annuo di energia primaria richiesta per
rendimento energetico in edilizia” la produzione di acqua calda sanitaria con le fonti di energia rinnovabile.
Consiglio dei Ministri: 06/03/2009 > I dettagli degli obblighi saranno fissati con un successivo provvedimento.
Art. 4 commi 22, 23,24,27 > Per gli edifici nuovi è obbligatoria la predisposizione delle opere necessarie
a favorire il collegamento a reti di teleriscaldamento, nel caso di tratte di rete
ad una distanza inferiore a 1000 metri.
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Regolamento 1623/2000 > La Commissione può decidere di vendere alcole di origine vinica, da uti-
(applicazione del regolamento (CE) n. lizzare come carburante, con bando di vendita pubblica pubblicato nella
1493/1999 del Consiglio, relativo all'orga- Gazzetta ufficiale della Comunità Europea.
nizzazione comune del mercato vitivinico- > È costituito un elenco di imprese riconosciute che sono in grado di uti-
lo, per quanto riguarda i meccanismi di lizzare almeno 50.000 hl di alcol l’anno e pubblicato sulla Gazzetta Euro-
mercato). Art. 92, 93 pea.
GUE L 194 del 31/07/2000
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Direttiva 2003/30/CE > Sostituzione dei combustibili fossili con il 2% di biocombustibili entro il
(Promozione dell’uso 2005 e il 5,75% entro il 2010.
dei biocarburanti nei trasporti)
GUE L 123 del 17/5/2003
Decisione 1230/2003/CE > Obiettivi: sviluppo sostenibile nell’energia, coesione economica e socia-
(che adotta un programma 2003-2006 di le attraverso l’energia.
azioni nel settore dell’energia “Energia > Obiettivi specifici: settore “save” rafforzamento efficienza energetica e
intelligente per l’Europa”) uso razionale energia nell’edilizia e nell’industria; settore “alterner” pro-
GUE L 176 del 15/7/2003 mozione energie nuove e rinnovabili per produzione centralizzata e de-
centralizzata di energia elettrica e calore; settore “steer” per nuovi cabu-
ranti; settore “coopner” promozione energie rinnovabili ed efficienza ener-
getica nei paesi in via di sviluppo. Dotazione 200 milioni di euro.
Direttiva 2003/96/CE > Facoltà agli Stati membri di applicare esenzioni o riduzioni di tassazione a:
(Ristrutturazione del quadro comunitario • Carburanti da risorse rinnovabili
per la tassazione dell’energia). • Elettricità generata con la biomassa
Art. 15 e 16 GUE L 283 del 31/10/2003
Regolamento 360/2005 > Modalità di vendita pubblica di partite di alcole vinico da impiegare come
(Apertura di vendite pubbliche di alcole di carburante a 23,5 €/hl, al fine di ridurre le scorte comunitarie.
origine vinica ai fini dell'utilizzazione di
bioetanolo nella Comunità).
GUE L 057 del 03/03/2005
Piano d’azione per le biomassa > Introduzione di una percentuale minima di biocarburanti da incorporare nei
Comunicazione della Commissione carburanti convenzionali da immettere sul mercato.
628/2005 > Presentazione di un rapporto sull’applicazione della Direttiva “Biocarburan-
ti” per una revisione della stessa con la fissazione (obbligatoria) di obiettivi
nazionali relativamente al mercato.
> Incoraggiamento dell’utilizzo di biomasse per l’elettricità ed il riscaldamento.
> Promuovere investimenti a favore della ricerca per favorire in particolare la
produzione di combustibili liquidi a partire dal legno e dai residui.
> Promuovere una campagna d’informazione per gli imprenditori agricoli e fo-
restali sull’interesse allo sviluppo delle colture energetiche.
> Migliorare il sostegno all’energia verde attraverso l’introduzione da parte di
ciascun Stato Membro di un regime nazionale che dia orientamenti chiari, ser-
vizi di autorizzazione unici, meccanismi di pianificazione preliminari per ga-
rantire un accesso ai certificati trasparente e non discriminatorio.
> Adozione di una strategia comunitaria volta a promuovere l’utilizzazione di
energie rinnovabili per il riscaldamento.
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Regolamento 800/2008 > Gli aiuti agli investimenti per la tutela dell'ambiente sono compatibili con il
del 6/8/2008 mercato comune ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, del trattato e sono esen-
[che dichiara alcune categorie di aiuti com- ti dall'obbligo di notifica purché l’intensità di aiuto non superi il 45 % dei costi
patibili con il mercato comune in applica- ammissibili, aumentata del 20% per gli aiuti concessi alle piccole imprese e
zione degli articoli 87 e 88 del trattato (re- del 10% per gli aiuti concessi alle medie imprese:
golamento generale di esenzione per cate- • I costi ammissibili corrispondono ai sovraccosti d'investimento necessa-
goria)] Art. 22, 23 ri a realizzare un impianto di cogenerazione ad alto rendimento rispetto al-
GUL 214 del 9/8/2008 l'investimento di riferimento.
• Una nuova unità di cogenerazione permette di ottenere un risparmio ge-
neralizzato di energia primaria rispetto alla produzione separata.
• Il miglioramento di un'unità di cogenerazione esistente o la conversione
di un impianto di produzione di energia esistente in un'unità di cogenera-
zione consentono di ottenere un risparmio di energia primaria rispetto alla
situazione di partenza.
> Gli aiuti agli investimenti per la tutela dell'ambiente volti a promuovere la pro-
duzione di energia da fonti rinnovabili sono compatibili con il mercato comune
ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, del trattato e sono esenti dall'obbligo di no-
tifica purché l'intensità di aiuto non superi il 45 % dei costi ammissibili, l'inten-
sità di aiuto può essere tuttavia aumentata del 20% per gli aiuti concessi alle
piccole imprese e del 10% per gli aiuti concessi alle medie imprese.
Regolamento della Commissione > Gli organismi di intervento dei paesi membri, in caso di vendita dei cereali,
n. 127 del 12/2/2009 possono procedere alla vendita sul mercato comunitario ai fini della trasfor-
(Fissazione delle procedure e condizioni mazione dei cereali in bioetanolo da utilizzare per la produzione di biocarbu-
per la vendita dei cereali detenuti dagli or- ranti nella Comunità, (salvaguardando il mercato dei prodotti alimentari tra-
ganismi pagatori o dagli organismi d'inter- dizionali). In tal caso, il prezzo minimo di vendita corrisponde almeno al prez-
vento) Art 7 GUL 42 del 13/2/2009 zo rilevato, per una qualità equivalente e per una quantità rappresentativa,
sui mercati dei prodotti per biocarburanti, comprese le spese di trasporto.
Regolamento della Commissione n. 194 del > È istituito un dazio compensativo provvisorio (4 mesi) sulle importazioni di
11/3/2009 (Fissazione delle procedure e biodiesel, in forma pura o in miscela contenente in peso oltre il 20 % di esteri
condizioni per la vendita dei cereali detenuti monoalchilici di acidi grassi, dalle società produttrici USA, viste le sovvenzio-
dagli organismi pagatori o dagli organismi ni governative ai produttori americani.
d'intervento) Art 7 GUL 67 del 1 2/3/2009 > I dazi applicati alle società USA vanno dai 211 ai 237 €/t netta.
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Posizione comune > La direttiva stabilisce norme comuni per il trasporto, la distribuzione, la
(CE) N. 9/2009 fornitura e lo stoccaggio di gas naturale, definisce le norme relative all'or-
(adottata dal Consiglio il 9 gennaio 2009 in ganizzazione e al funzionamento del settore del gas naturale, l'accesso al
vista dell'adozione della direttiva del Parla- mercato, i criteri e le procedure applicabili in materia di rilascio di autoriz-
mento Europeo e del Consiglio relativa a zazioni per il trasporto, la distribuzione, la fornitura e lo stoccaggio di gas
norme comuni per il mercato interno del naturale nonché la gestione dei sistemi.
gas naturale e che abroga la direttiva > Le norme stabilite dalla presente direttiva per il gas naturale, si applica-
2003/55/CE) no anche al biogas e al gas derivante dalla biomassa nella misura in cui i
Art. 1 comma 2 suddetti gas possano essere iniettati nel sistema del gas naturale e tra-
GUC 70 del 24/3/2009 sportati attraverso tale sistema senza porre problemi di ordine tecnico o
di sicurezza.
RECUPERO RIFIUTI
Direttiva 2008/98/CE > Stabilita la gerarchia dei rifiuti:
del Parlamento Europeo • prevenzione
e del Consiglio • preparazione per il riutilizzo
(relativa ai rifiuti e che abroga • riciclaggio
alcune direttive) • recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia
Art. 2, 4 • smaltimento
GUL 312 del 22/11/2008 > Sono sottoprodotti le sostanze derivanti da un processo di produzione il
cui scopo primario non è la produzione di tale articolo se sono soddisfatte
le seguenti condizioni:
a) È certo che la sostanza sarà ulteriormente utilizzata.
b) La sostanza può essere utilizzata direttamente senza alcun ulteriore
trattamento diverso dalla normale pratica industriale.
c) La sostanza è prodotta come parte integrante di un processo di produzione.
d) L’ulteriore utilizzo è legale sotto ogni aspetto.
> Sono esclusi dall’ambito di applicazione della direttiva paglia e altro ma-
teriale agricolo o forestale naturale non pericoloso utilizzati nell’attività
agricola, nella selvicoltura o per la produzione di energia da tale biomassa
mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente né mettono
in pericolo la salute umana.
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Regolamento 2461/99 > I terreni coltivabili a seminativo e ritirati dalla produzione possono esse-
(Modalità d'applicazione del regolamento re impiegati per coltivare colture dedicate ai carburanti.
1251/1999 per l'uso di superfici ritirate dalla > Con un contratto di trasformazione si può incassare una compensazio-
produzione allo scopo di ottenere materie ne per l’obbligo del ritiro, calcolato a ettaro a seconda delle zone.
prime per la fabbricazione, di prodotti non de-
stinati in primo luogo al consumo umano o
animale). GUL 299 del 20/11/1999
Regolamento 1782/03 > È concesso un aiuto comunitario di 45 euro per ettaro l'anno per le su-
(che stabilisce norme comuni relative ai perfici seminate a colture energetiche.
regimi di sostegno diretto nell'ambito > È fissata una superficie massima garantita, pari a 1.500.000 ettari, per
della Politica Agricola Comune) Art. 88-92 la quale può essere concesso l'aiuto.
GUE L 270 del 21/10/2003 > L'aiuto è concesso soltanto per le superfici la cui produzione forma og-
getto di un contratto stipulato tra l'agricoltore e l'industria di trasforma-
zione, salvo nel caso in cui la trasformazione sia effettuata dall'agricoltore
stesso nell'azienda.
Regolamento (CE) 1413/07
(che fissa il coefficiente di riduzione appli- > Aiuto alle colture energetiche per il periodo colturale 2007 scende a cir-
cabile alla superficie per agricoltore per la ca 31 euro/ettaro, visto che la superficie totale europea coltivata a colture
quale è chiesto l’aiuto alle colture energeti- energetiche è stata di 2.843.450 ha.
che per il 2007) GU L 314 dell' 1/12/2007
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Direttiva 2001/77/CE > Raddoppiare la quota di rinnovabili dell'Unione, dall'attuale 6% al 12% en-
(promozione dell'energia elettrica prodotta tro il 2010.
da fonti energetiche rinnovabili nel merca- > Promuovere il raggiungimento di uno obiettivo indicativo del 22% del
to interno dell'elettricità) consumo di elettricità prodotta da rinnovabili.
GUE L 283 del 27/10/2001 > Uniformare il sistema di certificazione d'origine dell'energia elettrica da
fonti rinnovabili per tutto il territorio dell'Unione.
> Verificare che i programmi di sostegno in favore di tale produzione vengano
correttamente utilizzati e consentano l'introduzione progressiva di un regime
di sostegno uniforme, entro 5 anni, con la possibilità di stabilire, di conse-
guenza, un prezzo equo dell'energia fondato sulla concorrenza tra i produttori.
Direttiva 2002/91/CE > Per gli edifici di nuova costruzione la cui metratura utile totale supera i
del Parlamento Europeo e 1.000 m2, gli Stati membri provvedono affinché la fattibilità tecnica, am-
del Consiglio del 16 dicembre 2002 bientale ed economica di sistemi alternativi quali:
(Rendimento energetico »sistemi di fornitura energetica decentrati basati su energie rinnovabili,
nell'edilizia ) » cogenerazione, sia valutata e sia tenuta presente prima dell'inizio dei
GUE L 1 del 4/1/2003 lavori di costruzione.
Direttiva 2003/54/CE > Gli Stati membri dovrebbero avere, ai fini della tutela dell'ambiente e del-
(Relativa a norme comuni per il mercato in- la promozione di nuove tecnologie nascenti, la possibilità di bandire gare
terno dell'energia elettrica e che abroga la per nuove capacità sulla base di criteri pubblicati. Le nuove capacità com-
direttiva 96/92/CE) GUE L 176 del prendono tra l'altro le energie rinnovabili e la generazione combinata di ca-
15/07/2003 lore ed elettricità.
Direttiva 2004/8/CE > Gli Stati membri fanno sì che l'origine dell'elettricità prodotta dalla coge-
(Promozione della cogenerazione basata nerazione ad alto rendimento è garantita secondo criteri oggettivi, traspa-
su una domanda di calore utile nel mercato renti e non discriminatori, stabiliti da ciascuno Stato membro per assicu-
interno dell'energia e che modifica la diret- rare che detta garanzia di origine dell'elettricità consenta ai produttori di
tiva 92/42/CEE) dimostrare che l'elettricità da essi venduta è prodotta mediante cogene-
GU L 052 del 21/02/2004 razione ad alto rendimento ed è rilasciata a tal fine su richiesta del pro-
duttore.
> Gli Stati membri effettuano un'analisi del potenziale nazionale per l'at-
tuazione della cogenerazione ad alto rendimento, compresa la micro-co-
generazione ad alto rendimento.
> Gli Stati membri assicurano che il sostegno alla cogenerazione sia basa-
to sulla domanda di calore utile e sui risparmi di energia primaria, alla luce
delle opportunità disponibili per ridurre la domanda energetica.
>Previa notifica alla Commissione, gli Stati membri possono rendere par-
ticolarmente agevole l'accesso alla rete dell'elettricità da cogenerazione
ad alto rendimento prodotta da unità di piccola cogenerazione e di micro-
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Decisione 2007/74/CE > La Commissione deve fissare valori di rendimento di riferimento armo-
(che fissa valori di rendimento di riferi- nizzati per la produzione separata di elettricità e di calore che constano di
mento armonizzati per la produzione sepa- una matrice di valori differenziati da fattori pertinenti, tra cui l'anno di co-
rata di elettricità e di Calore - cogenerazio- struzione e i tipi di combustibile.
ne in applicazione della direttiva > I valori di rendimento di riferimento armonizzati per la produzione sepa-
2004/8/CE del Parlamento europeo e del rata di calore sono basati sul potere termico inferiore e sulle condizioni ISO
Consiglio) standard. Per le biomasse di origine agricola il valore di rendimento è 80
GUL 32 del 6/2/2007 per il vapore e 72 per utilizzo diretto del gas di scarico; mentre per i bio-
carburanti rispettivamente 89 e 81.
EFFICIENZA ENERGETICA
Decisione 1230/2003/CE > Obiettivi: sviluppo sostenibile nell’energia, coesione economica e socia-
(che adotta un programma le attraverso l’energia.
2003-2006 di azioni nel settore > Obiettivi specifici: settore “save” rafforzamento efficienza energetica e
dell’energia “Energia intelligente per uso razionale energia nell’edilizia e nell’industria; settore “alterner” pro-
l’Europa”) mozione energie nuove e rinnovabili per produzione centralizzata e de-
GUE L 176 del 15.7.2003 centralizzata di energia elettrica e calore; settore “steer” per nuovi carbu-
ranti; settore “coopner” promozione energie rinnovabili ed efficienza ener-
getica nei paesi in via di sviluppo. Dotazione 200 milioni di euro.
Direttiva 2006/32/CE > Gli Stati membri mirano a conseguire un obiettivo nazionale indicativo glo-
(efficienza negli usi finali bale di risparmio energetico, pari al 9 % per il nono anno di applicazione del-
dell’energia e servizi energetici) la presente direttiva ed è il risultato del cumulo dei risparmi energetici an-
GU L 114/2006 nuali conseguiti nell'intero periodo da conseguire tramite servizi energetici
ed altre misure di miglioramento dell'efficienza energetica.
> Gli Stati membri affidano ad una o più autorità o agenzie, nuove o preesi-
stenti, di verificare il risparmio energetico risultante dai servizi energetici e
dalle altre misure di miglioramento dell'efficienza energetica, comprese quel-
le vigenti a livello nazionale, e riferiscono in merito ai risultati della verifica.
> Fatti salvi gli articoli 87 e 88 del trattato, gli Stati membri possono istituire
uno o più fondi per sovvenzionare la fornitura di programmi di miglioramen-
to dell'efficienza energetica e di altre misure di miglioramento dell'efficienza
energetica e per promuovere lo sviluppo di un mercato di misure, quali: la
promozione di diagnosi energetiche, strumenti finanziari per il risparmio
energetico e un miglioramento delle misurazioni e delle fatture informative.
{ Addenda
al Capitolo 1
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Decisione del Consiglio 144 > La PAC deve contribuire ad uno sviluppo sostenibile anche procurando
del 20/2/2006 materie prime rinnovabili.
(Orientamenti strategici comunitari > Azioni chiave per sostenere la competitività è la promozione dello svi-
per lo sviluppo rurale 2007-2013) luppo di materiali energetici rinnovabili e biocarburanti.
GUL 55 del 25/2/2006 > L’agricoltura deve contribuire a combattere il cambiamento climatico an-
che con lo sviluppo di energie rinnovabili e di filiere bioenergetiche.
> Sviluppare l’offerta di fonti di energia rinnovabile contribuisce a creare
nuovi sbocchi di mercato per i prodotti agroforestali nei territori rurali.
> Gli stati membri devono tener conto della strategia UE sull’uso delle fon-
ti di energia rinnovabile nel definire le strategie nazionali.
Regolamento (CE) 74/2009 > A decorrere dal 1 gennaio 2010, gli Stati membri prevedono nei pro-
del Consiglio grammi di sviluppo rurale, in funzione delle loro particolari esigenze, tipi di
del 19 gennaio 2009 operazioni rispondenti a 5 priorità, enunciate negli orientamenti strategici
(che modifica il regolamento (CE) comunitari e meglio specificate nei piani strategici nazionali, tra cui:
n. 1698/2005 sul sostegno allo sviluppo • Cambiamenti climatici
rurale da parte del FEASR) • Energie rinnovabili
Art. 1 comma 3 > I PSR devono essere rivisti in connessione con le 5 priorità entro il
GUL 3 del 31/1/2009 30/6/2009, prevedendo anche sostegni maggiorati dal 2010.
2] Risorse/Efficienze
RISORSE DI MATERIA PRIMA ED EFFICIENZA DI RACCOLTA 2.1.1) LA DISPONIBILITÀ DI
E CONFERIMENTO BIOMASSA E LE COMPETIZIONI
RISORSE TECNOLOGICHE ED EFFICIENZE D’USO Formulare delle stime sulla disponibi-
lità di biomassa da destinare ad uso
ADDENDA energetico può dare un’idea sulle po-
tenzialità del settore, ma lascia co-
munque ampi margini di aleatorietà vi-
ste le tante variabili che entrano in gio-
a bioenergia è costituita da tre traverso interventi di ristrutturazione co. Uno studio utile in tal senso lo sta
4.500
900
di biomasse di vario tipo, costituite
essenzialmente da residui delle lavo-
9.300
Agricoltura 3.900
razioni agricole e forestali, dalla le- 6.500
gna da ardere, nonché dalla parte Foreste
biodegradabile dei rifiuti urbani e in- Agroindustria
dustriali, da utilizzare per scopi ener- Industria del legno
getici. È stata anche presa in consi-
derazione la possibilità di produrre Rifiuti Urbani
ulteriori quantità di materia prima at-
{ 2. Risorse/
Efficienze
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
re l’attenzione sui residui vegetali RESIDUI DELLE PRINCIPALI COLTURE ERBACEE E ARBOREE
derivanti dai cinque comparti più idonei:
agricoltura, foreste, agroindustria, indu- COMPARTO TIPOLOGIA SCARTO QUANTITÀ (kt s.s.)
stria del legno e rifiuti urbani. I dati otte- AGRICOLTURA
nuti sono il frutto di stime che hanno
escluso dal conteggio quantitativi note- FRUMENTO TENERO Paglia 500
voli di biomasse non accessibili per ra- FRUMENTO DURO Paglia 1.600
gioni economiche, logistiche o di merca- ORZO Paglia 380
to. Nel complesso si è stimato un quan- AVENA Paglia 120
titativo annuo di tali biomasse che si at-
RISO Paglia 550
testa oltre i 25 milioni di tonnellate di so-
stanza secca (vedi grafico a pag 39). MAIS Stocchi, tutoli 3.100
Questa disponibilità annua di biomas- TABACCO Steli 10
se residuali, con l’aggiunta degli scar- GIRASOLE Steli 350
ti della zootecnia e delle potenziali VITE Sarmenti 880
colture dedicate, può essere schema-
tizzata con buona approssimazione OLIVO Legna, rami, frasche 800
nei valori che seguono e che vengono MELO Rami 90
espressi in milioni di tonnellate equi- PERO Rami 50
valenti di petrolio (Mtep/anno), in PESCO Rami 150
termini di energia primaria. AGRUMI Rami 480
MTEP/ANNO MANDORLO Rami 95
1. RESIDUI DA NOCCIOLO Rami 85
AGRICOLTURA E AGRO-INDUSTRIA 5 ACTINIDIA Sarmenti 25
FORESTE E INDUSTRIA DEL LEGNO 4.3
RIFIUTI SOLIDI URBANI 0.3 ALBICOCCO, CILIEGIO, SUSINO Rami 35
ALLEVAMENTI ZOOTECNICI 10-12 TOTALE Paglie, steli, stocchi, foglie 9.300
2. LEGNA DA ARDERE 2-4 analizzati i principali studi effettuati BIOMASSE FORESTALI
3. COLTURE DEDICATE (POTENZIALE) 3-5 negli ultimi anni, che riguardavano sia La stima dei quantitativi di biomasse
4. TOTALE 24-30 porzioni più o meno ampie di territorio, forestali destinabili ad uso energetico
sia alcune tipologie di biomassa; que- è stata fatta a due livelli: il primo ana-
Questa disponibilità potenziale andrà ul- sti hanno consentito di verificare il lizzando l’attuale produzione di legna
teriormente ponderata (vedi paragrafo grado di approssimazione dei coeffi- da ardere; il secondo valutando i pos-
2.1.2), in relazione ai problemi tecnici ed cienti adottati di disponibilità di bio- sibili ed auspicabili maggiori interven-
economici legati all’effettivo conferi- masse residue per unità di superficie ti di manutenzione e valorizzazione
mento della materia prima, sotto forma e/o di prodotto principale. del bosco.
di “biocombustibile”, alla bocca dell’im- Tali residui trovano in molti casi im- Per i boschi cedui, oggi sfruttati decisa-
pianto di conversione (es.: costi di rac- piego, all’interno della stessa azienda mente al di sotto del loro potenziale, si
colta e trasporto, costi di stoccaggio e che li produce, per vari scopi (ad è considerato un incremento delle su-
pretrattamento, ecc.). Per le varie cate- esempio, lettiere per ricovero degli perfici utilizzate dal 2% attuale al 5%.
gorie di biomassa la disponibilità poten- animali, alimentazione animale, in- Inoltre, sia per le fustaie sia per i cedui,
ziale calcolata è di seguito illustrata. terramento, ecc.) o entrano in qual- il ricorso ad una più razionale organiz-
che mercato locale (industria cartaria zazione dei cantieri forestali, supporta-
BIOMASSE RESIDUALI AGRICOLE e varie), come schematicamente ri- ta anche dalla meccanizzazione inno-
Sono stati presi in considerazione tut- portato in Addendum A2.1. vativa disponibile, consentirebbe di re-
ti quegli scarti di matrice lignocellulo- La quantità stimata come effettiva- cuperare ingenti quantitativi di biomas-
sica (paglie, steli, potature, ecc.) che mente disponibile (al netto quindi di se (rami, cimali) oggi lasciate in bosco.
derivano dalla coltivazione di piante er- quella esistente ma non utilizzabile) La massa legnosa asportata dai boschi
bacee ed arboree presenti sul territorio ammonta a circa 9,3 Mt/anno di so- cedui ha una destinazione d’uso preva-
nazionale. Per le valutazioni sono stati stanza secca. lentemente energetica (legna da arde-
{ 2. Risorse/
Efficienze
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
{ 2. Risorse/
Efficienze
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Italia, il forte sviluppo delle centrali di re la totalità dei rifiuti nazionali. coltivazioni). La massima produzione
teleriscaldamento a biomasse, ha vegetale sostenibile (lignocellulosi-
creato una forte concorrenza con i I REFLUI ZOOTECNICI che, oleaginose, zuccherine, ecc.) è
produttori di pannelli per l’approvvi- Rappresentano una buona fonte di stimabile in circa 16.000.000 t/anno
gionamento dei residui delle seghe- substrati per la digestione anaerobica (tal quali), equivalenti a 5 Mtep/anno
rie. Tale aspetto è stato ulteriormente con produzione di biogas, un combu- di energia primaria.
acuito dalla recente crisi economica stibile intermedio adatto per produrre
che ha ridotto l’attività delle imprese energia termica e/o elettrica che do- 2.1.2) RACCOLTA E
di prima e seconda trasformazione vrebbe avere una maggiore conside- CONFERIMENTO DELLA BIOMASSA
del legno. Inoltre, l’incremento della razione da parte degli operatori pub- Oggi l’organizzazione di cantieri di
richiesta di scarti agroindustriali per blici e privati. In Italia dagli allevamen- raccolta, condizionamento e traspor-
la produzione di biogas, legata anche ti zootecnici vengono prodotti an- to delle biomasse agroforestali può
alla facilità di approvvigionamento dai nualmente circa 300 milioni di ton- contare su tecniche ampiamente spe-
centri di produzione, ha fatto si che nellate di reflui che solo per una pic- rimentate per ottimizzare, nei conte-
ciò che qualche anno fa veniva conse- cola parte sono destinati alla dige- sti più vari, l’efficienza e la sicurezza
gnato gratuitamente, oggi arriva a co- stione anaerobica. di macchine operatrici altamente sofi-
stare fino a 10-15 Euro/t. Fatta salva la quota limitata che può sticate. Per il conseguimento degli
Secondo recenti stime di ITABIA, la di- andare allo spandimento in campo, odierni livelli di efficienza è stato de-
sponibilità globale dei residui indu- non esistono quindi utilizzi alternativi terminante l’impegno congiunto di
striali, espressa in termini di sostan- che entrino in competizione con il lo- Istituti di ricerca (CNR-IVALSA, CRA-
za secca, ammonta a circa 8,4 Mt/an- ro impiego a scopi energetici. In Ger- ISMA) e Associazioni Nazionali nel
no di cui 3,9 Mt dall’agroindustria e a mania e Olanda, dove il settore è mol- settore della meccanizzazione agro-
4,5 Mt/anno dall’industria del legno. to sviluppato, esiste una borsa dei li- forestale (UNACOMA, ENAMA, UNIMA).
quami ove lo scambio ha registrato Nonostante ciò, per l’approvvigiona-
BIOMASSE DI ORIGINE URBANA quote che variano da 1,5 Euro/t entro mento degli impianti alimentati a bio-
I rifiuti urbani, come quelli industriali, 5 km di distanza dal digestore, fino a masse, permangono delle difficoltà
sono sempre più sottoposti a proces- 5 Euro/t oltre i 5 km. Sulla base dei dovute alla forte dispersione sul terri-
si per il recupero della frazione ricicla- quantitativi di reflui disponibili a livel- torio di tali risorse, particolarmente
bile, per cui c’è molta incertezza sulla lo nazionale, si è stimato un potenzia- accentuate nel caso che si abbia a che
percentuale di tali materiali che può le energetico pari a circa 10-12 Mtep fare con biomasse legnose o residui
essere utilizzata per produrre energia in termini di energia primaria. lignocellulosici. In Italia si registra in-
nei prossimi anni. Attualmente solo fatti una scarsa capacità nell’organiz-
l’8%-10% dell’intera massa di rifiuto è LE COLTIVAZIONI DEDICATE zare consorzi o associazioni d’impre-
usata come combustibile, secondo Devono competere con l’uso del terri- sa tra produttori agricoli, imprese in-
quanto previsto dal Dl 152/06. Infatti: torio per scopi alimentari o industriali dustriali e società di servizi per la rac-
> Dalla raccolta differenziata deriva- e quindi sono oggi limitate a poche mi- colta e fornitura di tali materiali all’im-
no quasi 0,9 Mt/anno di biomassa tal gliaia di ettari di girasole soia e colza pianto di conversione energetica. Per
quale, pari a circa 100.000 t/anno di per biodiesel e a poche migliaia di et- una breve descrizione di come si arti-
sostanza secca. tari di pioppi a rapida crescita (Short cola la filiera di approvvigionamento
> Dalla manutenzione del verde pub- Rotation Forest, SRF) nel Nord Italia. nei suoi aspetti tecnici ed economici,
blico derivano oltre 0,9 Mt/anno di L’analisi del territorio porta a stimare si rimanda all’Addendum A2.3.
biomassa tal quale, pari a circa la possibilità di utilizzare circa Di contro per alcuni settori, come ad
380.000 t/anno di sostanza secca. 500.000-600.000 ha di terreno arabi- esempio quello dei reflui e dei residui
La FORSU ottenibile dagli impianti di le per colture energetiche da destina- organici, il problema del reperimento si
trattamento dei rifiuti esistenti o in re a biodiesel e bioetanolo di prima ge- semplifica; non è infatti difficile appron-
costruzione ammonta a circa 2 nerazione, e circa 1.000.000 ha di ter- tare, in un corto raggio, una rete di con-
Mt/anno di tal quale, pari a circa ritori marginali per colture energetiche vogliamento del refluo all’impianto di
400.000 t/anno di sostanza secca; a basso input colturale, adatte per pro- trasformazione, o predisporre la raccol-
tale valore potrebbe in prospettiva durre sia biomassa lignocellulosica, ta dei residui organici anche su un lun-
anche quadruplicare se dovessero sia biocarburanti (in Addendum A2.2 go raggio, cosa dovuta anche dall’esi-
realizzarsi impianti in grado di tratta- sono riportate le rese per ha di alcune genza del loro smaltimento.
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Efficienze
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Tenendo conto di questi aspetti ridutti- cerca (biocarburanti di seconda gene- giungimento degli ambiziosi obiettivi
vi, che dovranno peraltro essere in par- razione). ITABIA ha infatti stimato che posti dall’EU, e verso i “macroscopici”
te superati nel percorso verso il 2020, la con i biocarburanti di prima generazio- sviluppi previsti per la bioenergia.
disponibilità effettiva di biomassa è sti- ne (se prodotti da colture nazionali) ri- Le stesse proiezioni danno già oggi
mabile intorno all’80% di quella poten- spettando i nuovi criteri proposti dalla un’idea chiara sul fatto che un ruolo
ziale (vista nel precedente punto Direttiva, si potrebbe al massimo rag- predominante sarà assunto dai bio-
2.1.1), e quindi pari a 19 -24 Mtep/an- giungere una produzione di 2 Mtep, combustibili solidi e non solo per la
no, in termini di energia primaria. contro una domanda che nel 2020 sarà produzione di energia termica (legna
(realisticamente) superiore alle 5 da ardere, cippato di legno e pellets) e
2.1.3) LA DISPONIBILITÀ FINALE Mtep, necessarie per raggiungere la di energia elettrica/cogenerazione
DI BIOCOMBUSTIBILI quota di incorporazione del 10% di bio- (cippato di legno), ma anche per la
“SOSTENIBILI” AL 2020 carburanti nei consumi di carburanti produzione di biocarburanti di secon-
Tali quantitativi possono fornire alla fossili. da generazione.
bioenergia un ruolo d’importanza pri- Il settore dei biocombustili solidi, li- Definizioni, caratteristiche merceolo-
maria per il rispetto del target naziona- quidi e gassosi, destinati a produzione giche e specifiche tecniche dei bio-
le, che al 2020 prevede il 17% di quota di energia termica e/o elettrica, è meno combustibili solidi sono maggiormen-
“rinnovabile” su un consumo finale lor- critico in quanto non è assoggettato al te dettagliate in Addendum A2.4.
do che ammonta oggi a circa 150 rispetto degli stessi severi criteri di so-
Mtep/anno. Se tale consumo dovesse stenibilità. Occorre comunque ottimiz- 2.2) RISORSE TECNOLOGICHE
rimanere costante, in virtù delle misure zare i sistemi di conferimento della ED EFFICIENZE D’USO
per il risparmio e l’efficienza energetica biomassa e di efficienza della conver- ggi, a livello nazionale, è dispo-
previste dalla Proposta di Direttiva EU
2008, la quota utile da FER dovrà copri-
re, al 2020, circa 26 Mtep/anno di con-
sione energetica limitando il raggio del
bacino di approvvigionamento (meno
emissioni per il trasporto) e facendo ri-
O nibile una vasta gamma di tec-
nologie mature tecnicamente
ed economicamente, per la conver-
sumi finali lordi nei settori elettrico, ter- corso a tecnologie ad alto rendimento sione energetica delle biomasse. Tra
mico e dell’autotrazione. In considera- (cogenerazione). Si fa presente che queste alcune consentono la produ-
zione della situazione attuale e delle oggi una quota rilevante dell’energia zione di energia termica ed elettrica
proiezioni di sviluppo per le altre fonti primaria contenuta nelle biomasse li- isolatamente o in co- e trigenerazio-
rinnovabili, il contributo della bioener- gnocellolosiche destinate ad uso ter- ne, altre la produzione di vettori ener-
gia potrà essere di circa 16-18 Mtep/an- mico domestico viene dissipata per getici intermedi destinati prevalente-
no ottenibili da biomasse disponibili in l’impiego di tecnologie obsolete e a mente all’autotrazione. Per gli stessi
ambito nazionale. basso rendimento (30%-35%). La loro usi finali, sono in fase di avanzata
Se sulla base della disponibilità di sostituzione con apparecchiature ad messa a punto tecnologie innovative.
materia prima si potrebbe arrivare a alta efficienza (70%-80%) potrebbe Qui di seguito viene fatto un breve
soddisfare la quota di bioenergia ne- rendere disponibili nel 2020 ulteriori ri- cenno delle tecnologie di conversione
cessaria per il target al 2020, è comun- sorse di bioenergia primaria stimabili in uso in Italia, rimandandone a testi
que necessario rispettare i criteri di so- in 2 Mtep. Tali risorse potrebbero esse- specialistici la descrizione dettaglia-
stenibilità di produzione finale dei bio- re indirizzate alla produzione di biocar- ta. In ogni caso, anche per valutare
combustibili contenuti nella proposta buranti di seconda generazione, qualo- l’efficienza d’uso, occorre sempre ri-
di Direttiva sulle FER. ra questa tecnologia raggiungesse en- ferirsi alle filiere complete più che al-
Sotto questo punto di vista il settore tro il 2020 una solida maturità tecnica, le singole tecnologie. Le tipologie di
che presenta maggiori criticità è quello sostenibile ed economica. biomasse e i relativi processi di con-
dei biocarburanti per autotrazione, da Inoltre, soprattutto per gli impianti di versione energetica sono schematiz-
cui è atteso il contributo principale per grossa taglia, è importante poter fare zati nella tabella che segue a pag. 44.
la sostituzione del 10% dei carburanti affidamento su un biocombustibile di Questo quadro non esclude che, so-
fossili al 2020. Il Position Paper (Capito- qualità. Appare quindi chiara l’impor- prattutto in prospettiva, non sia con-
lo 1) prevede l’impiego di un quantitati- tanza di definire degli standard per tali veniente per esempio produrre bioe-
vo di biocarburanti pari a 4,2 Mtep, rea- biocombustibili (vedi Capitolo 4), onde tanolo dalla degradazione batterica
lizzabile solo attraverso l’importazione evitare incerte interpretazioni della degli zuccheri contenuti in forma di
di materia prima nonché incentivi e im- normativa in vigore e per non creare cellulosa ed emicellulosa nella bio-
portanti interventi a sostegno della ri- “turbative amministrative” verso il rag- massa legnosa, oppure (come già av-
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PER GLI OBIETTIVI AL 2020
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assorbimento per riscaldamen- erogata dalla macchina e quella termi- vrebbe comunque essere perseguito
to/raffrescamento domestico (da 35 ca fornitale quantifica le sue prestazio- con decisione, per aumentare la quo-
kW fino a svariati MW). ni: tale valore di efficienza, denomina- ta di energia finale utile (elettrica +
Un impianto di produzione di energia to COP (Coefficient of Performance) è termica) e quindi il rendimento globa-
termica e frigorifera da biocombusti- normalmente pari a 0,7 ed indica che le della conversione: ciò per rispetta-
bili solidi si compone di due principali per produrre 1 kWh frigorifero saranno re il principio che la biomassa non è
componenti: necessari 1,43 kWh termici. una risorsa infinita e che pertanto va
> Caldaia per la produzione di utilizzata con la migliore efficienza
acqua calda. 2.2.2) FILIERA DELL’ENERGIA possibile.
> Macchina frigorifera ad ELETTRICA, COGENERAZIONE Per quello che riguarda l’analisi delle
assorbimento a bromuro di litio. E TRIGENERAZIONE specifiche risorse tecnologiche della
La stessa caldaia a biomassa progetta- Mentre le filiere termiche sono pratica- filiera elettrica/cogenerativa, relativa-
ta per il riscaldamento invernale sarà mente tutte di carattere “aziendale”, mente ai diversi processi di conver-
accesa d'estate per alimentare la mac- quelle elettriche o di cogenenerazione sione, si possono fare le seguenti
china frigorifera ad assorbimento. mantengono le loro caratteristiche di considerazioni.
Il motivo per cui si citano macchine filiera “aziendale” solo per i piccoli im-
a bromuro di litio (e non ad ammonia- pianti (potenza elettrica <1 MW); im- ENERGIA ELETTRICA
ca) risiede nel fatto che il ciclo di pro- pianti di maggiore potenza rientrano Si considerano le filiere per la produ-
cesso non richiede temperature ele- nelle filiere industriali. Anche per la zione di energia elettrica da: biocom-
vate (caldaie a vapore o a olio diater- produzione di energia elettrica è di fon- bustibili solidi, liquidi e gassosi.
mico) ma può essere alimentato da damentale importanza insistere sul te-
normali caldaie ad acqua calda. ma dell’efficienza dei processi di con- Generazione elettrica
La temperatura dell’acqua calda ri- versione e della relativa “filiera”. Nel- da biocombustibili solidi
chiesta dal ciclo ad assorbimento è in- l’ottica di un utilizzo ottimale della bio- La produzione di energia elettrica da
fatti compresa tra 75°C e 95°C. massa, per ragioni di carattere am- biocombustibili solidi si basa su due
L’acqua refrigerata prodotta esce dal- bientale ed economico, è preferibile la tecnologie ormai consolidate:
l’evaporatore a 7°C, temperatura par- produzione congiunta di elettricità e > Caldaia per la produzione di vapore.
ticolarmente idonea quindi ai proces- calore, anche in relazione agli elevati > Turbina abbinata ad alternatore.
si di condizionamento dell’aria. costi iniziali di investimento. La produzione di vapore avviene at-
Il range dimensionale delle macchine Per quanto riguarda la filiera elettri- traverso due principali processi di
frigorifere ad assorbimento a bromuro ca, i grandi impianti (>3 MWe), nati conversione, a seconda della dimen-
di litio disponibili sul mercato parte da quasi tutti in seguito al provvedimen- sione degli impianti.
una taglia minima di 20 kW frigoriferi to CIP 6/92, privilegiavano la produ- »Piccoli impianti (< 1 MWe): caldaia a
ed arriva intorno ai 200 kW (per taglie zione elettrica, presentando un rendi- olio diatermico con ciclo ORC (Organic
superiori si installano normalmente mento finale di conversione dell’ener- Rankine Cycle).
più macchine in parallelo alimentate gia primaria non superiore al 20-25%, Per impianti di produzione di energia
da una unica caldaia a biomassa). utilizzando tecnologie basate sul ci- elettrica di piccole/medie dimensioni,
Il loro corretto funzionamento richie- clo Rankine (vapore acqueo). Il con- la tecnologia oggi più referenziata è
de l'accoppiamento con una caldaia a sumo di biomassa (umidità relativa quella proposta dalla Turboden (so-
biomassa di potenza termica 1,6 vol- 35-45%) specifico medio di questi im- cietà italiana), che abbina una caldaia
te maggiore. L’efficienza effettiva glo- pianti può essere assunto intorno a ad olio diatermico ad un turbogenera-
bale del sistema riscaldamento/raf- 1,3-1,5 t/MWhe prodotto. tore a fluido organico.
frescamento dipende dalle ore di fun- Con il graduale esaurimento del CIP6 e Sul mercato sono disponibili gamme
zionamento estivo in rapporto a quel- con l’avvento dei Certificati Verdi è di- di potenza tra 200 kWe e 2.000 kWe.
lo invernale: a parità di ore di funzio- minuita la “corsa” verso l’esclusiva Nel processo ORC il turbogeneratore
namento l’efficienza effettiva globale produzione elettrica, ed una maggio- sfrutta l'olio diatermico caldo per pre-
annua è circa il 15% in meno di quella re sensibilizzazione verso la cogene- riscaldare e vaporizzare un opportu-
della sola caldaia, a causa della dissi- razione sta prendendo piede, anche no fluido organico che muove la turbi-
pazione termica alla torre di raffred- per migliorare il risultato economico na, la quale è accoppiata all’alternato-
damento della macchina frigorifera. delle iniziative. re elettrico.
Il rapporto tra la potenza frigorifera Il ricorso alla cogenerazione do- L’efficienza elettrica di queste unità
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PER GLI OBIETTIVI AL 2020
varia dal 15% al 18%, secondo le di- fluido presenta una più alta affidabilità pianti, è di grande interesse e i suoi
mensioni. In mancanza dell’assetto d’esercizio contro una minore efficien- elementi principali sono:
cogenerativo, la loro realizzazione è za di combustione e controllo delle • le attività produttive sia di campo
giustificata economicamente e ter- emissioni (NOx, CO, ecc.). che di centro aziendale;
modinamicamente solo in aree de- Questi impianti, per gli elevati costi • la vicinanza della rete elettrica e/o la
centrate, dotate di una ampia disponi- d’investimento e i grandi quantitativi presenza di utenze dal fabbisogno si-
bilità di biomasse e comunque in di biomassa necessaria (operano a ci- gnificativo per sviluppare l’autosuffi-
prossimità della rete elettrica nazio- clo continuo tutto l’anno), richiedono cienza energetica e razionalizzarne
nale. Per un ritorno economico di que- il massimo rendimento elettrico net- approvvigionamento e gestione;
sti impianti, visto l’elevato costo d’in- to. Tenendo conto che il combustibile • la disponibilità di terreno destinato
vestimento attuale, è fondamentale non è mai completamente omogeneo, o destinabile nel breve termine alla
poter fare affidamento sugli incentivi devono essere scelte soluzioni di pro- produzione di colture dedicate.
pubblici per kWhe prodotto (CV o tarif- cesso equilibrate (es. vapore a 450° C Ciò che interessa è l’ottenimento di
fa omnicomprensiva). e 50 bar), che consentano l’esercizio energia elettrica da biocombustibili
Esistono anche altre risorse tecnolo- dell’impianto anche per 8.000 ore/an- autoprodotti, per sviluppare forme di
giche, ma ancora in fase di sviluppo, no ad un rendimento elettrico del reddito integrative in quei periodi
per piccolissimi impianti di produzio- 25%, permettendo l’impiego di bio- (stagioni fredde) in cui l’attività di
ne elettrica (< 200 kWe): si basano masse più critiche rispetto al cippato campo è ridotta.
essenzialmente sui motori Stirling e (es. sanse di oliva, farine di vinaccioli, Dal punto di vista dell’efficienza, queste
sulla gassificazione dei biocombusti- lolla di riso, ecc.) senza rischi per il filiere presentano un rendimento elet-
bili solidi con la combustione del gas funzionamento. Scelte di parametri di trico nettamente più elevato rispetto
in microturbine. processo più spinti (es. vapore a 520° alle filiere da biocombustibili solidi.
»Medi e grandi impianti (> 1 MWe): C e 90 bar) comportano rendimenti Per le varie fasce dimensionali può
Caldaia a ciclo vapore acqueo. più elevati (fino al 30%) ma anche essere infatti così delineato:
Le risorse tecnologiche relative agli im- maggiori rischi di fermate per inter- Da 50 kWe a 350 kWe 32%
pianti termoelettrici medi e grandi sono venti di manutenzione dovuti a corro- Da 350 kWe a 1 MWe 36%
ormai consolidate da lunga esperienza. sioni e sporcamenti eccessivi. Da 1 Mwe a 10 MWe 40%
Questo processo, infatti, è stato ed è >10 MWe 45%
impiegato in tutte le grandi Centrali (da Generazione elettrica Dal punto di vista economico, oltre al
1 MWe fino a 40 MWe), dove quasi mai da biocombustibili liquidi e gassosi più alto rendimento elettrico, la conve-
è prevista la contemporanea applica- Un impianto di produzione di energia nienza risiede nel costo di investimen-
zione della cogenerazione, anche per la elettrica a biocombustibili liquidi (oli to unitario di impianto (per kWe di po-
mancanza di utenze termiche tali da vegetali) o gassosi (biogas) si com- tenza installata) decisamente più bas-
impiegare e valorizzare le notevoli pone di: so, anche se nel caso degli oli vegetali
quantità di calore che residuano dal > Motore a combustione interna. il costo del biocombustibile per l’ali-
processo di produzione elettrica. > Alternatore. mentazione del motore è circa tre volte
L’efficienza elettrica del ciclo è molto Le taglie disponibili sul mercato van- più alto (in termini di contenuto ener-
più elevata rispetto a quella degli im- no da 50 kWe a circa 20 MWe. Le po- getico primario) del costo dei biocom-
pianti a ORC ed inoltre le maggiori di- tenze elettriche minori solitamente bustibili solidi (cippato di legno).
mensioni permettono notevoli econo- lavorano ad alta velocità (1.500 gi-
mie di scala sui costi unitari di inve- ri/min) mentre con potenze superiori COGENERAZIONE
stimento. si passa a medie-basse velocità. I fu- La delibera AEEG 42/02 e il Dlgs
La redditività economica dipende co- mi sono caratterizzati da elevati con- 20/2007, hanno fissato i parametri
munque strettamente dal costo del tenuti di NOx e CO che nel caso di mo- per la definizione di impianto “coge-
biocombustibile (non sempre è pos- tori di taglia <1 MWt (350 kWe) non nerativo” da combustibili fossili.
sibile l’approvvigionamento da fonti sono ritenute significative dalla nor- Questi sono:
locali) e dagli incentivi nazionali. mativa vigente, ma nel caso di taglie > Il Limite Termico (LT), dato dal rappor-
La tecnologia di combustione oggi superiori necessitano di adeguati im- to dell’energia termica utile prodotta ri-
maggiormente impiegata nei generato- pianti di trattamento per rientrare nei spetto alla somma di produzione utile
ri di vapore acqueo (caldaie) è la griglia limiti imposti (DLgs. 152/2006). elettrica e termica. Questo indica la
mobile, che rispetto alle caldaie a letto La filiera, nel caso di piccoli e medi im- quota di energia termica utile prodotta
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PER GLI OBIETTIVI AL 2020
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PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Per le componenti dell’impianto e il ranno tanto migliori (rispetto alla sola disponibili sul mercato (da una taglia
periodo di produzione energetica vale cogenerazione) quanto più alto sarà il minima di 20 kW a taglie intorno ai
quanto detto nel caso precedente. numero di ore di funzionamento esti- 200 kW), sia per il loro corretto fun-
L’efficienza globale della cogenerazio- vo della macchina ad assorbimento. zionamento, che richiede l'accoppia-
ne con ciclo Diesel è anch’essa stret- In generale il limite alle dimensioni di mento ad un cogeneratore (turbina
tamente dipendente dal numero di impianto si pone intorno ai 5 MW di abbinata ad alternatore) con potenza
ore annue di utilizzo dell’energia ter- potenza primaria, poiché fino a que- termica disponibile almeno 1,6 volte
mica utile, e può variare da un minimo sta potenza è relativamente facile tro- maggiore di quella frigorifera nomina-
del 50% ad un massimo dell’85% (vedi vare utenti per l'energia termica/frigo- le della macchina ad assorbimento.
Esempio 2). rifera ottenuta a valle della produzio- Anche in questo caso l’efficienza ef-
I valori più bassi di LT ed IRE che si ne elettrica, che in ogni caso viene im- fettiva globale del sistema riscalda-
riscontrano con il ciclo Diesel sono messa nella rete nazionale. mento/raffrescamento dipende dalle
semplicemente dovuti al più alto ren- Dal punto di vista ambientale, l'uso ore di funzionamento estivo in rap-
dimento elettrico ed a una conse- del calore/freddo prodotto è molto im- porto a quello invernale: a parità di
guente minore quota di energia termi- portante, perché permette di sfrutta- ore di funzionamento l’efficienza ef-
ca utile residua. re al meglio il contenuto energetico fettiva globale annua è circa il 15% in
della biomassa impiegata a parità del- meno di quella termica (solo calore)
TRIGENERAZIONE le emissioni di C02. cogenerata, a causa della dissipazio-
Ancora non molto diffuse, ma certo di ne termica alla torre di raffreddamen-
ormai consolidata tecnologia, risulta- Trigenerazione to nei periodi estivi.
no essere le filiere per la produzione da biocombustibili solidi
congiunta di elettricità, calore e fre- Un impianto di questo tipo è compo- Trigenerazione da biocombustibili
sco da biocombustibili solidi, liquidi e sto da: liquidi e gassosi
gassosi. > Caldaia per la produzione di vapore. I componenti principali che caratteriz-
La realizzazione di una centrale trige- > Turbina abbinata ad alternatore. zano questo tipo di impianto sono:
nerativa si profila come soluzione ot- > Circuito termico per il recupero del > Motore a combustione interna.
timale per soddisfare una forte do- calore di condensazione alla turbina. > Alternatore.
manda di energia termica sia nel pe- > Macchina ad assorbimento. > Circuito termico per il recupero del
riodo invernale (calore), sia in quello Gli elementi principali sono quelli di calore dai gas di scarico e dall’acqua
estivo (raffrescamento). In una tale un impianto di cogenerazione, con l’u- di raffreddamento.
situazione il Limite Termico (LT), l’In- nica aggiunta di una macchina frigori- > Macchina ad assorbimento.
dice di Risparmio Energetico (IRE) e fera ad assorbimento. Per la tecnolo- Si compone degli stessi principali ele-
l’efficienza globale del sistema mi- gia dell’assorbimento valgono le stes- menti di un impianto di cogenerazio-
gliorano nettamente rispetto al caso se considerazioni svolte nel para- ne a biocombustibili liquidi e gassosi
di sola cogenerazione. grafo relativo a “Riscaldamento e raf- con l’unica aggiunta di una macchina
Sia i valori di efficienza globale sia il ri- frescamento” (pf. 2.2.1.), sia per il frigorifera ad assorbimento. Valgono
sultato economico dell’iniziativa sa- range dimensionale delle macchine le stesse considerazioni svolte nel
paragrafo precedente, per le macchi-
SCHEMA DI IMPIANTO DI TRIGENERAZIONE DA BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI ne disponibili sul mercato, e per il loro
funzionamento, che richiede l'accop-
CALDAIA piamento ad un motore di potenza
termica almeno 1,6 volte maggiore di
calore primario quella frigorifera della macchina ad
TURBINA ORC ENERGIA ELETTRICA assorbimento.
calore Anche in questo caso l’efficienza ef-
ASSORBITORE residuo fettiva globale del sistema riscalda-
ENERGIA FRIGORIFERA mento/raffreddamento dipende dalle
ore di funzionamento estivo in rap-
porto a quello invernale e di nuovo va-
ENERGIA TERMICA le quanto sopra detto per la trigenera-
zione da biocombustibili solidi.
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2.2.3) FILIERA DEI BIOCARBURANTI Per quanto riguarda le coltivazioni ad to avviene la detossificazione che
I principali biocombustibili utilizzabili hoc, quelle più sperimentate e diffuse consiste nell’allontanamento di emi-
anche nel settore dell’autotrasporto, nel mondo sono la canna da zucchero cellusa, acidi organici e composti fe-
così come indicato dalla Direttiva (si veda l’esperienza brasiliana), il nolici prodotti nella fase precedente.
2003/30/CE sono: mais e il grano. Infine l’idrolisi con cui si scompone la
> Bioetanolo e bio-ETBE Le materie prime attualmente uti- struttura complessa lignocellulosica
> Biometanolo e bio-MTBE lizzate in Italia per la produzione del in monosaccaridi, che forniscono un
> Biodiesel bioetanolo (non destinato al mercato buon substrato per la fermentazione
> Biogas energetico, se non in via eccezionale) alcolica, a cui segue per distillazione
> Bioidrogeno sono le vinacce, il vino eccedentario, l’ottenimento del bioetanolo.
Da studi e valutazioni effettuate è frutta e verdure ritirate dal mercato. L’efficienza e la convenienza econo-
emerso che, tra questi, i biocombusti- Per ciò che concerne le colture dedi- mica del processo descritto va perfe-
bili la cui tecnologia di produzione può cate, in assenza di un vero e proprio zionata e a tal fine l’interesse del set-
essere considerata sufficientemente mercato, sono state sperimentate, tore industriale è molto elevato. Sono
matura per una diffusione su scala in- anche su ampia scala, altre colture, infatti decine le grandi compagnie
dustriale e di mercato nel breve-me- quali la bietola, il sorgo zuccherino, il (soprattutto USA) impegnate in pro-
dio periodo siano essenzialmente il topinambur con risultati notevolmen- getti sperimentali. Secondo stime del-
bioetanolo da destinare alla produzio- te interessanti. la Commissione Europea al 2020 cir-
ne di ETBE, il biodiesel e il biogas. Molte aspettative in termini di ren- ca il 30% dei biocarburanti prodotti
dimenti economici ed energetici sono sarà di seconda generazione.
IL BIOETANOLO riposti nella produzione di bioetanolo
L’etanolo può essere prodotto per via di seconda generazione attraverso IL BIODIESEL
chimica con sintesi a partire da fonte l’impiego di materiali lignocellulosici Il biodiesel è un estere metilico di aci-
fossile o per via fermentativa a parti- che consentirebbe di abbassare al 20 di grassi di oli vegetali e/o animali,
re da biomasse. Questa seconda via ÷ 30% l’aliquota del costo della mate- prodotto attraverso una reazione di
porta alla produzione del cosiddetto ria prima sul costo totale del proces- transesterificazione, un processo nel
bioetanolo. Le materie prime per la so, rispetto al 60-70% che si ha nel ca- quale un olio vegetale è fatto reagire
produzione di etanolo possono esse- so degli altri materiali di partenza. in eccesso di alcool metilico, in pre-
re racchiuse nelle seguenti classi: Inoltre la possibilità d’impiego di resi- senza di un catalizzatore alcalino.
> Residui di coltivazioni agricole. dui agricoli, forestali e agroidustriali, Il prodotto finale è costituito da una
> Residui di coltivazioni forestali. unita anche alle alte rese produttive miscela di alcuni (6-7) metil esteri
> Eccedenze agricole delle colture ad hoc lignocellulosiche che non contiene zolfo e composti
temporanee ed occasionali. consentirebbe di contenere notevol- aromatici; contiene invece ossigeno
> Residui di lavorazione delle mente l’uso di superfici agricole evi- in quantità elevata (non meno del
industrie agrarie e agro-alimentari. tando il rischio di competizioni tra 10%) e può essere utilizzato come
> Coltivazioni ad hoc. food ed energy crops. combustibile per autotrazione e ri-
> Rifiuti urbani. Tuttavia, l’impiego di queste materie scaldamento, sia miscelato con gaso-
Secondo la loro natura, le materie pri- prime è ancora relativamente poco lio che tal quale.
me possono essere classificate in tre diffuso per la complessità e i costi L’uso del biodiesel in miscela nel
tipologie distinte: delle tecnologie necessarie. Infatti il gasolio per motori diesel, in percen-
> Materiali zuccherini: sostanze ric- processo che porta alla produzione di tuali comprese tra il 2 ed il 30% in vo-
che di saccarosio come la canna da bioetanolo è più complesso di quello lume, non richiede alcuna modifica
zucchero, la bietola, il sorgo zucche- che parte da materiali zuccherini. Le dei motori.
rino, taluni frutti, ecc. sostanze che contengono lignina, cel- L’uso del biodiesel puro come combu-
> Materiali amidacei: sostanze ric- lulosa ed emicellulosa per arrivare al- stibile per autotrazione può richiede-
che di amido come il grano, il mais, la fermentazione devono subire un re qualche modifica del motore, a cau-
l’orzo, il sorgo da granella, la patata. pretrattamento che ammorbidisce la sa del minore potere calorifico.
> Materiali lignocellulosici: sostan- biomassa. Questo può avvenire con Il sottoprodotto che si ottiene dalla
ze ricche di cellulosa come la pa- tre diversi tipi di processo: chimico reazione di produzione è il glicerolo
glia, lo stocco del mais, gli scarti le- (idrolisi basica o acida), fisico (steam (comunemente conosciuto come gli-
gnosi, ecc. explosion) o microbiologico. In segui- cerina), che, dopo essere stato raffi-
{ 2. Risorse/
Efficienze
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
nato, viene venduto alle industrie far- ve, anche per limitare l’estensione gioco anche biomasse vegetali apposi-
maceutiche e cosmetiche. delle superfici agricole da dedicare a tamente coltivate allo scopo.
Le materie prime per la produzione colture energetiche. È stato calcolato Il biogas recuperato ha un potere
del biodiesel possono essere distinte che a livello europeo per arrivare a calorifico inferiore normalmente com-
in due classi principali: produrre il quantitativo di biodiesel preso tra 4.000 e 6.000 kcal/Nm3 e
a) oli provenienti da colture diffuse o necessario a sostituire il 10% del ga- può avere vari impieghi:
da diffondere con elevato tenore di solio utilizzato per autotrazione oc- > Produzione di energia elettrica e/o
acido oleico e/o acido erucico (ad es. correrebbero 24 milioni di ettari colti- termica, sia per autoconsumi sia per
olio di soia, di colza, di girasole, di pal- vati a colza, oppure 18 milioni di etta- distribuzione, tipicamente in gruppi
ma, di noce di cocco e di ricino); ri a girasole, che scenderebbero a 4 elettrogeni cogenerativi.
b) oli vegetali esausti e/o altre mate- milioni di ettari di Arundo donax (can- > Uso in motori a gas per autotrazio-
rie grasse di scarto o di recupero. na comune) per biocarburanti otteni- ne, previa opportuna purificazione.
Attualmente, la classe b) di materie pri- bili con innovativi processi di produ- > Produzione di gas di sintesi e/o di
me non è utilizzata su scala industria- zione “biomass to liquid”. Altro setto- idrogeno, attraverso processi cata-
le, ma esistono solo applicazioni a ca- re di ricerca molto promettente è lizzati analoghi a quelli utilizzati per
rattere sperimentale o dimostrativo. quello che punta sull’impiego delle al- il metano (ossidazione parziale ca-
Su scala mondiale, la materia prima ghe. Secondo la sperimentazione in talitica).
principale impiegata per la produzio- corso sarebbe possibile ottenere rese In Italia la prima categoria di tipologie
ne di biodiesel è l’olio di colza. in olio pari a circa il 50% della biomas- d’uso trova applicazioni su larga scala,
Più ragioni determinano tale preva- sa di partenza e questa, rispetto alle mentre le altre due sono a livello di
lenza dell’olio di colza come materia colture tradizionali di oleaginose, po- sperimentazione o di dimostrazione.
prima: innanzitutto la limitata dispo- trebbe avere un potenziale annuo In diversi paesi europei è già molto svi-
nibilità e l’elevato prezzo delle mate- produttivo superiore dalle 10 alle 20 luppato l’impiego del biogas, dopo puri-
rie prime alternative alla colza; in se- volte per ettaro di coltura acquatica. ficazione a metano al 95-98% (biome-
condo luogo lo scetticismo dei pro- tano), nel settore dell’autotrasporto
duttori di motori diesel rispetto all’im- IL BIOGAS per alimentare gli stessi veicoli che uti-
piego di biodiesel prodotto a partire Negli ultimi dieci anni la digestione lizzano il gas naturale o metano di ori-
da oli vegetali ad elevato contenuto di anaerobica si è diffusa in molti Paesi gine fossile. Da un punto di vista ener-
iodio e da oli esausti e grassi. europei, tra i quali l’Italia, allo scopo di getico il biometano è un valido combu-
Questa situazione è stata di fatto recuperare energia rinnovabile sot- stibile che brucia in modo efficiente nei
“ratificata” dagli standard definiti dal toforma di biogas. motori riducendo le emissioni dirette
Comitato Europeo per la Normazione. Le principali materie prime impiegabi- di CO2 del 20% rispetto alla benzina e
Per poter rispettare tali standard, i li nel processo di produzione del bio- del 5% rispetto al gasolio.
produttori di biodiesel devono utiliz- gas sono: Tuttavia il vero vantaggio ambientale
zare come materia prima olio di colza > Reflui zootecnici. sulle emissioni di gas ad effetto serra
o una miscela di oli contenente alme- > Residui agricoli. va considerato sull’intero ciclo di vita
no il 50 - 60% in peso di olio di colza. Il > Scarti dell’agroindustria. del biometano. In primo luogo si tratta
bilancio di massa semplificato dell'in- > Colture dedicate. infatti di un combustibile rinnovabile,
tero processo è il seguente: da 1.000 > Frazione organica dei poi le emissioni di CO2 del ciclo di vita
kg di olio raffinato e 100 kg metanolo rifiuti solidi urbani (FORSU). sono molto ridotte, inoltre, derivando
si ottengono 1.000 kg biodiesel e 100 > Fanghi di depurazione civile. da materia organica, elimina la disper-
kg glicerina. In ambito agricolo la digestione anae- sione di metano dovuto alla naturale
Poiché si tende ad ottenere un eleva- robica ha una valenza particolare per il decomposizione. Questi effetti com-
to tasso di conversione in estere me- trattamento dei liquami zootecnici, ri- binati producono una riduzione dei
tilico (se possibile superiore al 97%), ducendo le emissioni maleodoranti, composti CO2 equivalenti superiore al
occorre eliminare fosfolipidi e mucil- stabilizzando la carica di azoto delle 100%. A seconda del substrato di base
lagini e mantenere il tasso di acidità biomasse prima del loro utilizzo agro- utilizzato per la produzione del bio-
dell'olio il più basso possibile. nomico. Ora le prospettive per il mondo metano la riduzione di emissioni di
Per il biodiesel, come per il bioete- agricolo si sono notevolmente amplia- CO2 equivalente varia dal 75 al 200%. Il
nolo, l’efficienza produttiva della filie- te, poiché nella produzione di biogas biometano ha un comportamento
ra punta molto su tecnologie innovati- possono entrare convenientemente in buono in termini di emissioni nel ri-
{ 2. Risorse/
Efficienze
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
tendenza. n
da alcune valutazioni sulle linee di
2] Addenda
A2.1) ATTUALI DESTINAZIONI DEI RESIDUI DELLE COLTIVAZIONI AGRICOLE E DELLE INDUSTRIE CONNESSE
COLTURE RESIDUI DESTINAZIONE % DI DESTINAZIONE
FRUMENTO Paglia > Lettiera per ricovero degli animali 40-50 %
tenero e duro > Alimentazione animale 5-10 %
> Industria cartaria e varie 5-10 %
> Bruciata in campo 30-40 %
ORZO Paglia > Lettiera per il ricovero degli animali 40-50 %
> Bruciata in campo 50-60 %
AVENA Paglia > Alimentazione animale 40-60 %
> Bruciata in campo 40-60 %
RISO Paglia > Lettiera per il ricovero degli animali 20-30 %
> Bruciata in campo 70-80%
MAIS Stocchi (steli) > Lettiera per il ricovero degli animali (stocchi) 40-50 %
da granella Tutoli > Alimentazione animale (stocchi) 10-20 %
(assi delle spighe) > Interramento (tutoli) 70-80 %
BARBABIETOLA Foglie > Alimentazione animale 10-20 %
da zucchero > Interramento 90-80%
TABACCO Steli > Interramento 100%
GIRASOLE Steli > Interramento 100%
VITE Sarmenti (rami) > Interramento 30-40 %
da vino e da tavola > Bruciati in campo 30-40 %
> Fascine da ardere 20-40 %
OLIVO Legna, rami, frasche > Energia (legna) 90-100 %
> Bruciati in campo (rami) 90-100 %
FRUTTIFERI Rami > Interrati (in pianura) 10-20 %
(melo, pero, pesco, ecc.) > Bruciati in campo 80-90%
AGRUMI Rami > Bruciati in campo 90-100 %
(arancio, limone, ecc.)
FRUTTIFERI A GUSCIO Rami > Bruciati in campo 90-100 %
noci, noccioli, mandorli, ecc.)
A2.2) RESE PER ETTARO DI ALCUNE COLTURE AGRO-ENERGETICHE (ELABORAZIONI ITABIA SU DATI INEA)
PRINCIPALI COLTURE DA CARBOIDRATI
COLTURE t/ha di ZUCCHERI AREA PROBLEMATICHE
attuale a5/10 anni
MAIS 5-8 8-12 Pianura irrigua Competizione alimentare
GRANO 4-7 7-10 Pianura/collina asciutta Competizione alimentare
SORGO zuccherino 7-12 12-20 Pianura irrigua Breve periodo di raccolta
BIETOLA 5-10 10-15 Pianura irrigua Breve periodo di raccolta, costi
TOPINAMBUR 5-8 8-15 Collina asciutta Rotazione difficile
{ Addenda
al Capitolo 2
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
A2.2) RESE PER ETTARO DI ALCUNE COLTURE AGRO-ENERGETICHE (ELABORAZIONI ITABIA SU DATI INEA)
PRINCIPALI COLTURE OLEAGINOSE
COLTURE t/ha di ZUCCHERI AREA PROBLEMATICHE
attuale a5/10 anni
MAIS 5-8 8-12 Pianura irrigua Competizione alimentare
GRANO 4-7 7-10 Pianura/collina asciutta Competizione alimentare
SORGO zuccherino 7-12 12-20 Pianura irrigua Breve periodo di raccolta
BIETOLA 5-10 10-15 Pianura irrigua Breve periodo di raccolta, costi
TOPINAMBUR 5-8 8-15 Collina asciutta Rotazione difficile
PRINCIPALI COLTURE LIGNO-CELLULOSICHE
ANNUALI
Sorgo fibra 15-20 20-30 Sfruttamento terreno
POLIENNALI
Canna comune 20-22 30-35 Sperimentazioni limitate,
difficoltà avvicendamento
Miscanthus 15-20 20-30 Sperimentazioni limitate
Ginestra 6-8 8-12 Raccolta
Cardo 10-12 12-20 Rese variabili
S.F.R. 10-16 15-25 Tecniche da mettere a punto;
costo trapianto
(Fonte: elaborazione Itabia su dati INEA)
A2.3) TECNOLOGIE DI RACCOLTA effettuata impiegando una cippatrice o scarti di lavorazione.
TRASFORMAZIONE un trituratore. La principale differenza Alla prima categoria appartengono i
E CONFERIMENTO tra le due macchine è l’organo sminuz- boschi giovani, soprattutto i cedui e le
Le biomasse legnose possono essere zatore, visto che le cippatrici utilizzano giovani piantagioni, che una corretta
ottenute da fonti diverse, tra cui il recu- lame affilate (coltelli) mentre i triturato- gestione forestale impone di diradare
pero degli scarti negli impianti di prima ri impiegano attrezzi smussati non ta- al fine di garantirne uno sviluppo otti-
trasformazione del legno (segherie, glienti (martelli). Tra le due opzioni, le male ed una migliore resistenza alle
mobilifici e falegnamerie), l’utilizzazio- cippatrici offrono un prodotto di miglio- avversità. L’intervento può essere ef-
ne dei boschi, la valorizzazione dei resi- re qualità e consumano meno energia: fettuato con diversi sistemi, a seconda
dui colturali in agricoltura e infine le col- d’altra parte le loro lame sono molto delle condizioni operative. Il sistema
tivazioni legnose dedicate. sensibili al contatto con pietre, metallo e del legno corto prevede l’abbattimento
particelle di terreno, e se il legname da delle piante, il loro allestimento in tron-
RACCOLTA E TRASFORMAZIONE** sminuzzare contiene questi elementi, è chetti e il successivo esbosco dei tron-
Il recupero degli scarti industriali è il ca- meglio usare un trituratore, nonostante chetti fino ad una strada camionabile. Il
so più semplice, perché richiede unica- la qualità inferiore del prodotto. lavoro può essere effettuato con meto-
mente la sminuzzatura ed il trasporto in I boschi rappresentano un caso mol- di manuali o meccanici, optando nel pri-
centrale. Le due operazioni possono av- to più complesso, perché presentano mo caso per motoseghe e trattori e nel
venire anche nell’ordine inverso, ossia condizioni di lavoro estremamente va- secondo per harvester e forwarder. Al
trasportando il legname in centrale per riabili, e oltretutto offrono assortimenti contrario, il sistema della pianta intera
sminuzzarlo lì. In molti casi la sminuz- diversi - legna da ardere e cippato - con prevede di posticipare l’allestimento in
zatura avviene in apposite piattaforme caratteristiche e prezzi molto differenti. tronchetti fino alla strada camionabile,
di lavorazione, per cui il materiale è tra- Nell’ottica di un approvvigionamento e quindi implica l’esbosco di piante in-
sportato due volte: in forma sfusa dal si- del legno da energia, possiamo suddivi- tere. Anche qui il lavoro può eseguirsi
to di origine alla piattaforma e come cip- dere i boschi in due grandi categorie: secondo diversi livelli di meccanizza-
pato dalla piattaforma alla centrale. Indi- quelli che producono solamente legno zione, che nel caso più spinto prevedo-
pendentemente dal luogo in cui avvie- da energia e quelli che producono altri no l’uso di feller e skidder. A questo pro-
ne, la lavorazione principale è sempre la prodotti e da cui si può ricavare bio- posito, occorre ricordare che la mecca-
stessa e consiste nella sminuzzatura, massa ad uso energetico sfruttando gli nizzazione spinta è disponibile in diver-
{ Addenda
al Capitolo 2
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
se taglie e non è obbligatoriamente ba- esboscando le piante intere e lavoran- L’agricoltura può contribuire alla pro-
sata su attrezzature grosse e pesanti. dole all’imposto: qui vengono separati il duzione di biomassa legnosa anche at-
Esistono mini-abbattitrici e mini-pro- legname da industria ed il residuo ad traverso l’impianto di colture dedicate -
cessori che traducono i dettami della uso energetico, il primo caricato sui ca- soprattutto pioppo e robinia - che oggi
migliore tecnologia scandinava o nor- mion ed inviato in fabbrica, ed il secondo stanno riscontrando un notevole suc-
damericana in attrezzature leggere ed cippato e portato in centrale. La raccolta cesso anche in Italia. Per raccogliere
economiche, dove peso e costo sono ri- integrata consente notevoli economie e queste colture esistono due sistemi di-
dotti a meno della metà rispetto a quel- spesso è l’unico modo per recuperare il stinti. Uno prevede che la biomassa
li dei modelli commerciali più diffusi. residuo nei boschi di montagna, dove l’e- venga tagliata, raccolta e sminuzzata in
Nei boschi di maggior valore (fu- sbosco separato di rami e cimali sareb- una successione continua: l'intera ope-
staie), quelli sfruttati per la produzione be troppo laborioso e in ultima analisi razione è effettuata da una sola mac-
di tronchi da lavoro, è sempre possibile del tutto antieconomico. Oggi questo si- china, ed il materiale è scaricato a bor-
ricavare della biomassa energetica at- stema di lavoro si sta diffondendo molto do campo già in forma di cippato. L'altro
traverso il recupero dei residui, soprat- rapidamente soprattutto sulle Alpi, per- sistema invece si basa sulla separazio-
tutto ramaglie e cimali, che spesso rap- ché consente di meccanizzare l’allesti- ne delle fasi di taglio, raccolta e sminuz-
presentano una quota cospicua del vo- mento attraverso l’impiego del proces- zatura, che possono essere effettuate
lume abbattuto. In genere il lavoro è ef- sore. In questo modo, il costo di raccolta anche con macchine diverse ed in tem-
fettuato in due passaggi: nel primo si del legname da industria viene ridotto di pi separati. Il primo sistema è general-
abbattono le piante e si allestiscono i oltre il 30% e in più si riesce a recupera- mente più produttivo e più semplice
tronchi da lavoro, che immediatamente re una buona quantità di biomassa da sotto il profilo organizzativo, ma ha una
vengono esboscati; nel secondo si re- cui trarre un introito aggiuntivo. scarsa flessibilità operativa e può ri-
cuperano le ramaglie ed i cimali, che La valorizzazione dei residui agricoli chiedere attrezzature piuttosto ingom-
erano rimasti sul terreno. Questo se- rappresenta un’altra fonte importante branti. Il secondo sistema è più flessibi-
condo passaggio generalmente preve- di biomassa legnosa, visto che la pota- le, consente un parziale ricorso ad at-
de la cippatura, che può essere effet- tura di frutteti e vigneti produce annual- trezzature convenzionali e soprattutto
tuata direttamente in campo, oppure mente da 1 a 3 tonnellate di sostanza permette di dilazionare la sminuzzatu-
all’imposto. La cippatura in campo ri- secca ad ettaro, che vanno moltiplicate ra fino a che l'umidità dei fusti non sia
chiede l’impiego di una cippatrice se- per l’enorme superficie investita da que- scesa a livelli ottimali. In Italia esistono
movente, che può essere dotata di un ste colture. Al recupero delle potature si ormai conoscenze e attrezzature per
cassone incorporato in cui raccogliere il aprono essenzialmente due vie: la rac- entrambi i sistemi, anche se attual-
cippato, oppure affiancata da un tratto- colta e cippatura e l’imballatura. Nel pri- mente il metodo più diffuso è quello
re che traina un rimorchio cassonato a mo caso, il materiale può essere con- della raccolta in un solo passaggio, ef-
sponde alte. Quando il cassone è pieno, centrato in capezzagna con un trattore fettuata con falciatrinciacaricatrici di
la macchina ritorna all’imposto e lo munito di lama frontale e quindi smi- grossa potenza. Queste sono equipag-
svuota a terra o in un container scarra- nuzzato con un trituratore. Esistono an- giate con speciali punte di raccolta, e
bile. La sequenza inversa si osserva che macchine che effettuano il lavoro in raggiungono una produttività anche
quando invece sono le ramaglie ad es- un solo passaggio - in pratica trinciasar- superiore alle 40 tonnellate ad ora. Esi-
sere caricate su un cassone e portate menti modificate attraverso l’applica- stono anche punte di raccolta analoghe
all’imposto, dove saranno cippate e ca- zione di un cassone ove convogliare il destinate ad equipaggiare trattori agri-
ricate direttamente su autocarro. Una trinciato. Queste macchine sono dispo- coli, ma le prestazioni e l’affidabilità di
terza opportunità è rappresentata dal- nibili in diverse versioni e si distinguono queste attrezzature sono molto inferio-
l’imballatura dei residui, che consiste in modelli leggeri e modelli industriali, i ri a quelle delle falciatrinciacaricatrici.
nel comprimere e legare le ramaglie in secondi molto più pesanti e costosi, ma In sostanza, il settore è vasto e arti-
modo da formare pacchi cilindrici, simi- anche molto più produttivi. In alternati- colato e offre opportunità molto inte-
li ai tronchi per forma e dimensione. va si possono usare imballatrici di vario ressanti per chi opera in agricoltura e
Questo consente di movimentare il re- tipo, capaci di confezionare balle di varia forestazione. La sua complessità non
siduo con le stesse macchine impiega- forma e dimensioni: rispetto al trinciato, deve spaventare, perché esistono già
te per movimentare i tronchi, evitando le balle si conservano meglio ma impli- numerose realtà in cui le conoscenze e
la duplicazione delle attrezzature. cano una doppia lavorazione, perché il le attrezzature disponibili consentono
Il recupero dei residui può anche es- materiale deve essere comunque trin- di affrontare al meglio le diverse esi-
sere effettuato in un solo passaggio, ciato prima dell’avvio in caldaia. genze operative. Questo è stato ampia-
{ Addenda
al Capitolo 2
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
mente illustrato nell’ambito di Eima mi di gasolio e di emissioni di CO2, 50 bilito in alcune Direttive europee, rece-
Energy 2008, dove UNACOMA, ITABIA e km su autocarro da 3,5 t equivalgono a pite anche nel nostro Paese.
CNR hanno fornito abbondanti informa- 300 km su autotreno da 27 t.
zioni al pubblico, attraverso seminari e Ragionando per assurdo si può anche LA DEFINIZIONE DI “BIOMASSA ,
dimostrazioni pratiche, condotte in col- vedere che, prima di portare a zero il be- COME FONTE DI ENERGIA RINNOVABILE”
laborazione con i maggiori costruttori neficio delle emissioni di CO2 legato alle La biomassa destinata a fini energetici
di macchine agricole e forestali. biomasse trasportate, un autocarro da è definibile secondo il D. Lgs 29/12/03,
**Contributo di Raffaele Spinelli (CNR- 1,5 t potrebbe viaggiare per circa 5.500 n. 387 - "Attuazione della direttiva
IVALSA) km, mentre un autotreno da 27 t po- 2001/77/CE relativa alla promozione
CONFERIMENTO trebbe viaggiare per circa 36.000 km. dell'energia elettrica prodotta da fonti
Il trasporto delle biomasse o dei “bio- Se si svolge lo stesso ragionamento per energetiche rinnovabili nel mercato in-
combustibili finali” all’impianto di con- i trasporti via mare, il beneficio in termi- terno dell'elettricità", come:
versione energetica pone delle criticità ni di risparmio di combustibili fossili e “La parte biodegradabile dei prodotti, ri-
per il contenimento dei costi di approv- di ridotte immissioni di CO2 fossile in at- fiuti e residui provenienti dall'agricoltu-
vigionamento e delle emissioni di CO2 mosfera è ulteriormente esaltato, fer- ra (comprendente sostanze vegetali e
fossile in atmosfera. Per questi motivi è mo restando che le biomasse andreb- animali) e dalla silvicoltura e dalle indu-
sempre opportuno fare ricorso a mezzi bero comunque trasportate al porto di strie connesse, nonché la parte biode-
efficienti e stabilire un corretto rapporto partenza e ritirate da quello di arrivo. gradabile dei rifiuti industriali e urbani”.
tra il quantitativo di biomassa trasporta- Con quanto detto non si vogliono cer-
ta e la distanza di percorrenza. Un ec- to incoraggiare trasporti transoceanici LA DEFINIZIONE DI “BIOMASSA
cesso di emissioni di CO2 dovuti a tra- o su lunghe distanze, ma si intende so- COMBUSTIBILE”
sporti mal gestiti andrebbe infatti ad in- lo sottolineare che anche nelle cosid- Secondo il D.Lgs 152/2006 (Parte V, Al-
fluire negativamente sul bilancio neu- dette filiere “corte”, l’efficienza del si- legato X, parte II, sez. 4, n. 1) rientrano
tro prodotto dalla combustione della stema di approvvigionamento va co- nella definizione di biomassa combu-
biomassa. L'influenza è comunque tra- munque ben ponderato in quanto può stibile i seguenti materiali:
scurabile se le distanze percorse sono incidere fortemente sulla sostenibilità a) Materiale vegetale prodotto da colti-
brevi, o se eventuali grandi distanze so- ambientale dell’intera efficienza di tut- vazioni dedicate.
no percorse trasportando grandi quan- ta la filiera. b) Materiale vegetale prodotto da trat-
titativi di biomassa (trasporto su navi). tamento esclusivamente meccanico di
Itabia ha comunque calcolato che anche A2.4) DEFINIZIONI DI BIOMASSE, coltivazioni agricole non dedicate.
prolungati trasporti su gomma (fino a BIOMASSE COMBUSTIBILI c) Materiale vegetale prodotto da inter-
1.000 km), per autoarticolati ed auto- E BIOCOMBUSTIBILI venti selvicolturali, da manutenzione
treni da 25 t, incidono in negativo, sul bi- Per le tipologie di biomassa, citate in forestale e da potatura.
lancio della CO2, per non più del 10%. apertura di capitolo, è necessario un d) Materiale vegetale prodotto dalla la-
Dal punto di vista dei costi ambienta- approfondimento concettuale sulle de- vorazione esclusivamente meccanica
li del trasporto, Itabia ha stimato che au- finizioni di “biomassa come fonte di di legno vergine e costituito da cortec-
tocarri leggeri adatti a trasporti di bio- energia rinnovabile”, di “biomassa com- ce, segatura, trucioli, chips, refili e ton-
massa in ambito locale (3,5 t lorde, 1,5 bustibile” e di “biocombustibili”. delli di legno vergine, granulati e casca-
t nette) hanno un consumo medio di Le biomasse sono un insieme eteroge- mi di legno vergine, granulati e cascami
carburante pari a circa 0,125 l/km, cor- neo di materiali di origine organica e rin- di sughero vergine, tondelli, non conta-
rispondente ad un’emissione di CO2 fos- novabili e costituiscono anche una fon- minati da inquinanti.
sile pari a 0,33 kg/km, il che equivale a te energetica atipica caratterizzata da: e) Materiale vegetale prodotto dalla la-
0,22 kg/km di CO2 per ogni t di biomas- > Molteplicità di opzioni energetiche vorazione esclusivamente meccanica
sa trasportata. > Forte radicamento nell’ecosistema di prodotti agricoli.
Nel caso di un autotreno (40 t lorde, 27 > Pluralità di usi extra-energetici f) Sansa di oliva disoleata... (omissis).
t nette) il consumo unitario di carbu- > Vaste implicazioni sociali g)Liquor nero ottenuto nelle cartiere
rante è 0,42 l/km, corrispondente ad Per questo i modi per definire le bio- dalle operazioni di lisciviazione del le-
una emissione di CO2 fossile pari a 1 masse sono innumerevoli e difficil- gno e sottoposto ad evaporazione al fi-
kg/km, il che equivale a 0,037 kg/km di mente si riesce a trovarne uno sinteti- ne di incrementarne il residuo solido...
CO2 per ogni t di biomassa trasportata. co ed esaustivo allo stesso tempo. Per (omissis).
Da questo deriva che, a livello di consu- semplicità ci si può rifare a quanto sta- I prodotti energetici derivanti dalle “bio-
{ Addenda
al Capitolo 2
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
masse combustibili” possono trovare zootecnici e produzioni erbacee umide Una sintesi delle attività di normazione
impiego in un’ampia gamma di applica- in biogas (combustibili gassosi). sui “biocombustibili” è presentata nella
zioni come biocombustibili solidi, liqui- Il “biocombustibile” non si identifica figura che segue:
di e gassosi. dunque nella materia prima da cui si ori- Per quanto riguarda i biocombustibili li-
gina, bensì nello specifico prodotto fi- quidi è stata recentemente approvata
LA DEFINIZIONE DI “BIOCOMBUSTIBILE” nale ottenuto, che deve essere assolu- la Direttiva EU sulla qualità dei carbu-
I biocombustibili derivano dalla tra- tamente idoneo alle specifiche esigen- ranti che definisce una dettagliata serie
sformazione della “biomassa combu- ze tecnologiche di conversione finale di specifiche tecniche per la loro im-
per autotrazione. n
stibile” e sono i prodotti che dovranno (caldaie, motori endotermici per gene- missione nel mercato dei carburanti
essere definiti da precise caratteristi- rare elettricità o per autotrazione, ecc.).
che merceologiche e assoggettati a Le tecnologie disponibili per i vari pro-
specifiche normative tecniche e certi- cessi di conversione energetica finale
ficazioni nazionali ed internazionali richiedono dunque precisi standards NORMATIVA SULLE BIOMASSE
(UNI, CEN, ecc.). qualitativi dei biocombustibili impiega- > Raccomandazione CTI R 03/1
Nell’ambito della produzione dei “bio- ti, perciò per tutte le tipologie è da tem- - Biocombustibili solidi
combustibili” un ruolo preminente è oc- po in corso un’impegnativa attività di > Raccomandazione CTI R 04/5
cupato dalla trasformazione meccani- classificazione, standardizzazione e - Biocombustibili solidi
ca delle biomasse legnose originali in normazione tecnica in rapporto agli im- Caratterizzazione del pellet
legna da ardere, pellet e cippato (com- pianti dedicati al loro utilizzo finale. a fini energetici
bustibili solidi), dalla pressatura delle L’importanza di tale attività, oltre all’ef- > Norme del CEN/TC 335
biomasse oleaginose in olio vegetale ficienza energetica ed ambientale, ri- - Solid Biofuels
(combustibili liquidi), dalla fermenta- guarda anche la loro diffusione sul mer- > Norme del CEN/TC 343
zione di biomasse amidaceo-zuccheri- cato, per il controllo della qualità, la cer- - Solid Recovered Fuels
ne in etanolo (combustibili liquidi) e tificazione della provenienza e la difesa > Documenti nazionali CTI
dalla digestione anaerobica di liquami del consumatore finale. su pellet, oli, vinacce.
> Attività del CEN sugli impianti
a biomasse: stufe, caminetti,
IL BIOCOMBUSTIBILE: PRODOTTO DELLA TRASFORMAZIONE DELLA BIOMASSA (CTI) barbecue, caldaie a legna e a pellet
> Norme UNI su Biodiesel, oli,
BIOMASSA e grassi
> Legnosa (SRF, gestione boschi, verde urbano)
> Erbacea,(Barbabietola, canna da zucchero, patata,
frumento, mais, sorgo)
> Semi e frutti (Girasole, colza, soia)
> Miscugli e miscele delle precedenti
BIOCOMBUSTIBILE
BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI
> Legno da ardere
PROCESSO DI TRASFORMAZIONE
> Pellet
> Cippato
Taglio di tronchi e ramaglie
Compressione di segatura BIOCOMBUSTIBILI LIQUIDI
Sminuzzatura di tronchi, ramaglie e fascine > Olio vegetale
Spremitura meccanica a freddo di semi oleosi > Biodiesel
Esterificazione di oli vegetali con alcool metilico > Etanolo
Fermentazione di biomassa zuccherina e amidacea
Fermentazione anaerobica di reflui zootecnici, insilati e scarti BIOCOMBUSTIBILI GASSOSI
vegetali > Biogas
3] Mercato/Buone pratiche
Centrali di teleriscaldamento
CRITERI PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE BUONE PRATICHE Il censimento condotto nel corso del
VALUTAZIONI ECONOMICHE 2008 ha evidenziato l’esistenza in Ita-
CONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO lia di circa 130 centrali di teleriscalda-
mento, a servizio di utenze diffuse sul
ADDENDA territorio e gestite da una pluralità di
operatori, (società di servizi comuna-
li, società cooperative, società private
e alcune ONLUS).
l mercato delle biomasse si fonda cuni impianti a biomasse esistenti sul Il censimento non ha preso ovviamente
{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
ti in grado di soddisfare il fabbisogno mento a biomasse. Le 12 centrali en- Oltre ai tre distretti indicati, si deve
termico e di acqua calda per usi igieni- trate in esercizio, realizzate a partire considerare anche la diffusione del
co-sanitari di differenziate utenze citta- dalla fine degli anni ‘90, sono dotate teleriscaldamento a biomasse avve-
dine (edifici pubblici e utenze private). di 17 caldaie per una capacità termica nuta nella Regione Friuli - Venezia Giu-
I principali “distretti energetici” sono totale di oltre 75 MW. lia dove, negli anni 2004 e 2005, so-
quello altoatesino-trentino, quello Per il loro grado di successo, sono da no state installate 15 centrali di teleri-
lombardo-valtellinese e quello pie- menzionare le centrali di Tirano, Son- scaldamento di tipo collettivo.
montese-valdostano. Tutti e tre si ca- dalo e Santa Caterina Valfurva della Nelle altre Regioni italiane la presen-
ratterizzano per l’ottimo livello orga- società Teleriscaldamento Cogenera- za di centrali di teleriscaldamento è
nizzativo, l’elevato consenso sociale zione Valtellina Valchiavenna Valca- tuttora circoscritta a poche e sporadi-
e per il notevole grado di successo, monica SpA, che sono le principali che realtà, alcune delle quali entrate
come testimoniato dai dati raccolti realtà presenti in Valtellina, così ca- in esercizio negli ultimi anni. Tra que-
con un apposito questionario elabora- ratterizzate: ste si possono annoverare: le centrali
to da ITABIA e redatto dalle principali > Società di gestione: TCVVV SpA. venete di Treviso, di Ponte San Nicolò
società facenti parte della Fiper, Fede- > 3 centrali, con 7 caldaie per 42 (PD) e di Valdastico (VI); la centrale di
razione dei Produttori di Energie Rin- MWt, pari all’11,3 % del totale Vidiciatico nel comune di Lizzano in
novabili (SEA di Aosta, TCVVV di Tirano, installato. Belvedere (BO); le centrali di Campo
Azienda Pubbliservizi Brunico e dalla > 3 Comuni serviti dalla Ligure e Rossiglione (GE); le centrali
FTI di Dobbiaco-San Candido). distribuzione di calore toscane di Camporgiano (LU), di Ca-
e acqua per usi sanitari stel San Niccolò e di Loro Ciuffenna
DISTRETTO altoatesino-trentino > Oltre 50 km di reti distributive. (AR), quelle di Casole d’Elsa e di Mon-
Costituito da centrali realizzate a par- > Oltre 1.000 utenze allacciate, ticano (SI); la centrale di Apiro (MC); la
tire dalla metà degli anni ‘90 e che al- pari a circa 15.000 abitanti serviti. centrale di Eboli (SA) e infine, la cen-
la fine del 2008 ha in esercizio 73 trale di Calvello (PZ).
unità dotate di 102 caldaie per una ca- DISTRETTO piemontese-valdostano
pacità termica totale di oltre 220 MW. Il terzo distretto italiano, per presen- Centrali termoelettriche
Di particolare rilevanza, per il loro gra- za e importanza di centrali di teleri- In Italia risultano attualmente operative
do di successo, sono da menzionare scaldamento a biomasse. È costituito 25 centrali, a prevalente produzione di
le due centrali dell’Azienda Pubbliser- dalle unità installate in Piemonte e energia elettrica, di cui 19 ad esclusiva
vizi di Brunico e della Cooperativa FTI Valle d’Aosta a partire dai primi anni produzione di energia elettrica, mentre
di Dobbiaco-San Candido, che costi- del 2000 e oggi conta13 centrali, do- in 6 centrali l’assetto energetico è di ti-
tuiscono le principali realtà presenti tate di 21 caldaie per una capacità ter- po cogenerativo, con produzione com-
in Val Pusteria. Queste, assieme alle mica totale di oltre 50 MW. binata di energia elettrica e di vapore,
altre 33 centrali, sono caratterizzate Per il loro grado di successo, sono da quest’ultimo utilizzato per usi indu-
dai seguenti dati tecnici ed operativi: menzionare le tre centrali valdostane striali e per il teleriscaldamento urbano.
> Ente di gestione: Consorzio di Morgex, Pollein e Pré-Saint-Didier Le suddette centrali sono alimentate
Biomasse Alto Adige gestite dalla società SEA Srl, che co- con solo biomasse, di origine agricola
(Biomasseverband Südtirol). stituiscono le principali realtà pre- e/o industriale, oppure con un mix di
> 35 centrali, con 53 caldaie per senti in Val d’Aosta, caratterizzate dai biomasse e CDR di qualità. Oltre a dette
217 MWt, pari al 58,6 % del totale seguenti dati tecnici e operativi: centrali, ad oggi, risultano in fase di co-
installato. > Società di gestione: Società struzione avanzata altri 2 impianti, e
> 35 Comuni serviti dalla Energetica Aostana (SEA) Srl. sono in fase di sviluppo diversi progetti
distribuzione di calore e acqua > 3 centrali, con 6 caldaie predisposti da aziende multiservizi e
per usi sanitari. per 16,1 MWt, pari al 4,3 % da società energetiche private.
> Circa 500 km di reti distributive. del totale installato. Le centrali in funzione sono costitui-
> Oltre 6.500 utenze allacciate, > 3 Comuni serviti dalla te da impianti di potenzialità variabile
pari a circa 19.000 abitanti serviti. distribuzione di calore e acqua da 2,5 a 40 MWe, che sono stati realiz-
per usi sanitari. zati in diverse regioni italiane in funzio-
DISTRETTO lombardo-valtellinese > Circa 20 km di reti distributive. ne della disponibilità di risorse biogeni-
Si tratta del secondo distretto per im- > Oltre 300 utenze allacciate, pari che, del consenso delle popolazioni lo-
portanza di centrali di teleriscalda- a circa 2.300 abitanti serviti. cali e delle possibilità di superare le
{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
complesse pratiche amministrative annuale di circa 190.000 MWht utilizza- Centrali a Rifiuti Solidi Urbani (RSU)
per l’ottenimento delle dovute autoriz- ti per il teleriscaldamento cittadino. Un discorso a parte meritano i RSU e i
zazioni. In diversi casi le centrali sono Dalla disamina delle 25 centrali in fun- termovalorizzatori.
state realizzate riconvertendo siti indu- zione, si possono ricavare i seguenti Per termovalorizzazione si deve in-
striali dismessi, dei quali hanno potuto dati tecnici ed operativi complessivi: tendere la fase finale di un sistema in-
fruire di infrastrutture logistiche già a. Tecnologie adottate: tegrato di gestione dei rifiuti che per-
esistenti (strade di accesso, aree di 14 combustori a griglia mobile; mette di sfruttarne il potere calorifico
stoccaggio, servizi ausiliari, ecc.). 6 combustori a letto fluido; e di trasformare il calore prodotto dal-
L’indagine di ITABIA ha permesso di 4 combustori a griglia vibrante; la loro combustione in energia elettri-
identificare alcuni esempi di “eccellen- 1 combustore a griglia fissa. ca e/o termica.
za” tra i quali citiamo, per necessità di b. Capacità di trattamento: circa Questo tipo di impianti sono, quindi, da
sintesi, la centrale di Ospitale di Cadore 3.000.000 t/anno di biomasse varie. considerare a tutti gli effetti delle vere e
(SICET), ed in particolare le Centrali di c. Potenza netta cedibile al GSE: proprie centrali termoelettriche che uti-
Crotone (20 MWe) e di Strongoli (40 285,8 MWe. lizzano i RSU adeguatamente pretratta-
MWe) della Società BiomasseItalia, la I dati operativi raccolti, per capacità ti e/o rimanenti dalle raccolte differen-
quale ha ricevuto nel 2008 una Specia- di trattamento e per produzione di ziate e il CDR (combustibile derivato dai
le Menzione per il Premio Impresa Am- energia elettrica netta cedibile alla re- rifiuti), come combustibili sostitutivi di
biente come “ottimo esempio di impre- te del GSE, si devono intendere come quelli di origine fossile.
sa sostenibile sviluppata in un territorio dati di massima potenzialità e non so- In particolare, la politica dell’Unione
svantaggiato con un buon sistema di no il risultato di un’effettiva rendicon- Europea prevede il superamento della
gestione ambientale e capacità di recu- tazione annuale, la quale può variare discarica come principale strumento
pero di manodopera specializzata in in funzione di situazioni tecniche par- per lo smaltimento dei rifiuti, puntando
una provincia, come quella di Crotone, ticolari o programmate (guasti, inci- molto di più sul riutilizzo di materie se-
che ha subito negli ultimi anni una rapi- denti, fermate per manutenzioni ordi- condarie e sul recupero energetico dei
da deindustrializzazione”. narie e/o straordinarie, ecc.) oppure residui altrimenti non riciclabili.
Il Premio Impresa Ambiente è stato pro- per ragioni di mercato legate all’ap- Attualmente, infatti, in Europa sono at-
mosso dal Ministero dell’Ambiente e provvigionamento delle biomasse o tivi più di 400 impianti di termovaloriz-
della Tutela del Territorio e del Mare, dal del CDR, laddove quest’ultimo sia sta- zazione (cui se ne aggiungeranno un
Ministero dello Sviluppo Economico, da to autorizzato alla co-combustione centinaio entro il 2012), che trattano
Unioncamere e dalle Camere di Com- con le biomasse medesime. ogni anno circa 50 milioni di tonnellate
mercio di Roma e Milano. Allo scopo di fornire un quadro di ri- di rifiuti solidi urbani; questo sistema di
ITABIA ha potuto verificare come Bio- ferimento a livello europeo, riteniamo gestione è molto diffuso anche al di
masseItalia sia fortemente impegnata utile riportare le più significative fuori dell’Europa, come in Usa, Canada,
nella creazione di infrastrutture locali esperienze di utilizzo energetico delle Giappone e sud-est asiatico.
per la coltivazione e raccolta della ma- biomasse, che hanno trovato ampia I paesi europei più “virtuosi” sono
teria prima per l’alimentazione del bio- diffusione soprattutto nei Paesi del Francia e Germania, ma anche Svezia,
combustibile finale agli impianti (circa centro e nord Europa (Svezia, Finlan- Danimarca e Olanda si pongono tra le
800.000 t/anno tra l’impianto di Croto- dia, Germania, Danimarca, Olanda e prime nazioni, con tassi di termovalo-
ne e quello di Strongoli. Austria), oltre che in Spagna. rizzazione compresi tra il 55 e il 60% dei
L’Addedum A3.3 riporta l’elenco delle 25 In Addendum A3.4 si riporta l’elenco rifiuti da loro prodotti.
centrali, con le indicazione delle località, delle maggiori centrali termoelettri- La Francia con i suoi 123 termovaloriz-
delle società di gestione, della loro po- che europee, con le indicazione delle zatori è il paese europeo con il maggior
tenzialità elettrica, della quantità di bio- località, delle società di gestione, del- numero di impianti; la Germania è inve-
masse utilizzabili, della tecnologia di la capacità di biomasse utilizzabili, ce quello che termoutilizza la maggior
combustione adottata e della tipologia della loro potenzialità elettrica e della quantità di rifiuti (circa 12 milioni di ton-
di recupero energetico. Nell’elenco è sta- tecnologia di combustione adottata. nellate ogni anno), a fronte di 58 im-
ta inserita anche la terza linea dell’im- Tutte le centrali elencate adottano un pianti operativi. Ci sono però anche pae-
pianto di termovalorizzazione dei RSU di assetto cogenerativo, con produzione si europei, come Austria, Spagna, Inghil-
Brescia, che nel corso dell’anno di eser- di energia elettrica e di energia termi- terra, Finlandia, Irlanda e Grecia, che ne
cizio 2007 ha trattato 289.000 tonnel- ca per il teleriscaldamento cittadino e fanno un uso limitato o pressoché nullo.
late di biomasse, con una produzione anche per usi industriali. Per contro, in Italia, la gestione dei ri-
{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
fiuti mediante incenerimento si è diffu- Nel 2006, in base ai dati APAT, in Italia late altri rifiuti speciali e 52 mila ton-
sa sul territorio nazionale tra il 1960 e il erano operativi 50 impianti di termova- nellate di rifiuti sanitari.
1970, subendo una marcata battuta di lorizzazione, 48 dei quali attivi a pieno I rifiuti pericolosi trattati risultavano pa-
arresto nel corso degli anni ’70 e ’80. A regime; circa il 60% di questi risultava lo- ri a più di 72 mila tonnellate, costituiti,
partire dalla metà degli anni ’90 si sono calizzato al Nord (29) e oltre il 70% degli in gran parte, da rifiuti del settore sani-
riscontrati dei deboli ma continui segni impianti delle regioni settentrionali ve- tario ed ospedaliero.
di ripresa, a seguito sia degli sviluppi niva localizzato in due sole regioni, Prendendo in considerazione la distri-
tecnologici del settore sia, soprattutto, Lombardia (13) ed Emilia Romagna (8). buzione territoriale degli impianti, nel
dell’evolversi della normativa in campo Al Centro risultavano operativi 13 im- 2006 risultava che la maggior quantità
ambientale, che ha riconosciuto al re- pianti, dei quali 8 in Toscana; meno do- di rifiuti veniva trattata nelle regioni del
cupero energetico un ruolo irrinunciabi- tato il Sud che contava 8 impianti: 2 in Nord: la Regione Lombardia, con il 39%,
le ai fini dell’attuazione di un sistema Puglia, 2 in Basilicata, 1 in Calabria, 1 in era al primo posto nel recupero energe-
integrato di gestione dei rifiuti. Sicilia e 2 in Sardegna. tico dei RSU, rispetto alla propria produ-
La situazione nazionale si è quindi Nel numero totale dei termovaloriz- zione regionale, seguita da Friuli-Vene-
lentamente ripresa attraverso un co- zatori veniva considerato anche l’im- zia Giulia (22,7%), Emilia-Romagna
stante aumento degli impianti operativi pianto di Potenza, che risultava in fase (22,2%), Sardegna (18,3%), Trentino-
che ha riguardato dapprima le regioni di collaudo, nonché l’impianto di Taran- Alto Adige (13,2%), Calabria (12,5%),
del Nord del Paese e, solo negli ultimi to, che tuttavia aveva funzionato solo Basilicata (11,6%) e Veneto (6,7%).
anni, anche quelle del Centro-Sud, nelle per un breve periodo; tra gli impianti Con l’aggiornamento delle informa-
quali tuttavia tale opzione rimane, ad operativi, due risultavano privi di recu- zioni, raccolte nel corso del 2008 e alla
oggi, in forte ritardo; contestualmente, pero energetico, quelli di Messina e di data del presente rapporto, in Italia ri-
anche i quantitativi annui di rifiuti trat- Montale, tra l’altro ormai tecnologica- sultano in esercizio, in fase di adegua-
tati termicamente sono passati dai cir- mente superati, che avevano smaltito mento e/o collaudo e in costruzione, 54
ca 1,6 milioni di tonnellate del 1996 ai nel 2006 circa 39 mila tonnellate di ri- impianti di termovalorizzazione di RSU,
circa 6 milioni del 2007. fiuti urbani. CDR e anche di biomasse, per un totale
Per quanto riguarda invece le modalità Gli impianti dotati di cicli cogenerati- complessivo di 102 linee di combustio-
di recupero energetico, negli anni c’è vi risultavano invece otto (Bolzano, ne, aventi una capacità di trattamento
stata una forte riduzione degli impianti Cremona, Milano, Brescia, Ferrara, Reg- pari a circa 22.000 t/giorno e un recu-
privi di forme di recupero energetico, a gio Emilia, Granarolo dell’Emilia e pero energetico complessivo pari a ol-
favore di quelli con sistemi di produzio- Forlì), con la produzione sia di energia tre 800 MWe.
ne energetica, in prevalenza elettrica. elettrica, sia di quella termica, questi Tuttavia, tale capacità di trattamento
Il Rapporto Rifiuti 2007 dell’APAT ri- avevano trattato 1,7 milioni di tonnel- non rappresenta l’effettiva quantità di
porta in maniera puntuale la situazione late di rifiuti recuperando 1,3 milioni di rifiuti trattabili ogni giorno dai suddetti
italiana. Dai dati emerge che, di fronte MWh di energia elettrica e 690 mila 54 impianti, in quanto bisogna tener
ad una produzione nazionale di rifiuti MWh di energia termica. presente i reali fattori di utilizzo di ogni
urbani in crescita, pari a 32,5 milioni di I rimanenti 38 impianti, infine, presen- singolo impianto, i quali possono dipen-
tonnellate nel 2006 (oltre il 2,7% in più tavano sistemi per il solo recupero dere, principalmente, dalle variazioni
rispetto al 2005), ed una positiva diffu- energetico elettrico e avevano trattato stagionali quali - quantitativi dei RSU
sione della raccolta differenziata oltre 2,7 milioni di tonnellate di rifiuti raccolti e dalle fermate dei forni per ma-
(25,8% della produzione totale dei rifiu- urbani e CDR, con un recupero di 1,6 mi- nutenzioni straordinarie.
ti urbani, contro il 24,2% rilevato nel lioni di MWh di energia elettrica; in tota- Un elenco dei termovalorizzatori con
2005), in Italia la discarica si conferma le, nel 2006, sono stati recuperati circa recupero energetico in funzione e in co-
la modalità di gestione dei rifiuti urbani 2,9 milioni di MWh di energia elettrica e struzione al 31 dicembre 2008 (localiz-
più diffusa (47,9%). 689 mila MWh di energia termica. zazione geografica, principali caratteri-
Il ricorso alle altre forme di gestione ap- Sempre secondo il Rapporto APAT, stiche tecniche e siti internet) sono ri-
pare in generale abbastanza stabile: la ammontavano a circa 4,5 milioni di portati nell’Addendum A3.5.
combustione, rispetto al 10,1% del tonnellate i rifiuti trattati negli impian- In conclusione, si può evidenziare il
2006, vede crescere la potenzialità dei ti dedicati al termotrattamento dei fatto che il sistema integrato italiano di
rifiuti termotrattati, che sale, con i nuovi RSU, così suddivisi: 3,3 milioni di ton- trattamento dei RSU appare ancora ina-
impianti in costruzione, a circa il 20% dei nellate risultavano rifiuti urbani, 687 deguato ed insufficiente; in particolare,
rifiuti urbani prodotti a livello nazionale. mila tonnellate CDR, 500 mila tonnel- risulta ancora arretrata la dotazione di
{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
moderni termovalorizzatori in molte re- Catania) per un totale di 11 linee di 3.1.2) IMPIANTI A BIOGAS
gioni italiane del Centro-sud; anche combustione, progettate per trattare E BIOCARBURANTI
grandi città come Genova, Firenze, Ro- circa 5.000 t/giorno di RSU. Il biogas
ma, Napoli, Bari, Palermo e Catania so- Per quanto riguarda il 2009, nel La- In Italia il settore del biogas è in forte
no tuttora prive di tali indispensabili zio è in programma l’avvio dell’iter au- espansione, sia dal punto di vista del-
strutture, necessarie per gestire effica- torizzativo per dotare anche il Comu- la costruzione di nuovi impianti, sia
cemente l’intero processo di gestione ne di Roma di un adeguato e moderno per la costituzione di nuove ditte o
dei rifiuti urbani, a partire dalla raccolta impianto di termovalorizzazione dei nuovi ambiti d’impresa interessati al-
differenziata di materiali riciclabili, per RSU, nonché il potenziamento dell’im- la realizzazione di impianti completi e
poi completare il ciclo dello smaltimen- pianto di S.Vittore del Lazio con una componentistica.
to, mediante il recupero energetico del- seconda linea. Sempre per il 2009 è Il settore zootecnico può rappresenta-
le frazioni rimanenti. stato pianificato il potenziamento, re la forza motrice per lo sviluppo su
I motivi di questi squilibri sarebbero, con una terza linea, dell’impianto di larga scala della digestione anaerobi-
forse, oggetto più di indagini sociolo- Valmadrera, in provincia di Lecco e ca, come già sta avvenendo in Germa-
giche che tecniche; ma resta il fatto dovrebbero essere completati i lavori nia, Danimarca, Svezia e Austria.
che anche in Campania, Puglia e Sici- per la costruzione e l’entrata in eserci- Gli incentivi in tal senso sono molti: un
lia, Regioni dove le aggiudicazioni di zio del “famoso” termovalorizzatore miglioramento della "sostenibilità am-
gare emesse dai Commissari Straor- di Acerra, in Campania. bientale" degli allevamenti, un'integra-
dinari per le politiche ambientali pre- Infine, è recente la notizia dell’asse- zione di reddito "dall'energia verde",
vedevano la realizzazione di un siste- gnazione dell’appalto per la realizza- una riduzione dei problemi ambientali
ma integrato per la gestione e la ter- zione del nuovo impianto di ter- legati alle emissioni in atmosfe-
movalorizzazione dei RSU, si è attual- movalorizzazione a ra e agli odori, una mi-
mente in situazioni di stallo e di pe- servizio del-
1 8 gliore utilizzazione
renne emergenza ambientale. l’area sud
3 agronomica degli ele-
48 34 11 2
Queste Concessioni, con modalità d el l a 2 1 12
diverse, sono state basate sulla realiz- città e
1 2 3 17 Ripartizione
zazione e gestione di un sistema co- della 21 6 3 regionale, all’ottobre 2007,
stituito da più impianti per il pretratta- provin- 1 degli impianti di biogas
mento meccanico, più o meno spinto, cia di Tori- 21 30 operativi e/o in corso di
5 7
dei RSU raccolti in maniera indifferen- no, da par- realizzazione in Italia
ziata, ovvero delle frazioni rimanenti te della so- 10 (306), ad esclusione
dei RSU, oggetto delle raccolte diffe- cietà di scopo TRM di Torino. 1 7 degli impianti di recupero
renziate e da più termovalorizzatori in 1 2 1 del biogas da discarica
grado di assorbire quanto prodotto in 1 2 dei rifiuti urbani
tali impianti sotto forma del cosiddet- 1
to CDR e, infine, da una serie di disca- 154 impianti: Effluenti 5 1
riche controllate di servizio per il de- zootecnici + scarti
posito dei residui prodotti, quali scarti 1 11
organici + colture
dei pretrattamenti e scorie dei forni. energetiche 5 3 1
In Campania i notevoli ritardi nella 7 2
realizzazione dei due grandi termova- 121 impianti: 1
lorizzatori previsti, per un totale di 5 li- Fanghi
1
nee da 650 t/giorno ciascuna, hanno di depurazione 1
portato a crisi ambientali a più riprese civile
denunciate all’opinione pubblica dagli 1
organi di stampa, poi sfociate nella 9 impianti: FORSU
ben nota gravissima emergenza igie-
nico-sanitaria. 22 impianti:
Anche in Sicilia tardano a partire i lavori Reflui agro-industriali
di costruzione dei 4 termovalorizzatori 1
previsti, (Augusta, Siracusa, Palermo,
{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
menti fertilizzanti presenti nei liquami. soluzione gestionale al recupero di esclusivamente effluenti zootecnici.
In Italia, secondo stime di EurOb- questi scarti. Rispetto ad un precedente censimento
serv’ER, la produzione di biogas nel La quantità di impianti presente in Pro- del 1999, questo numero è aumentato
2007 ammonta a circa di 406,2 ktep vincia di Bolzano è influenzata dalla vi- di circa 43 unità (+60%) e di 78 unità
di energia primaria, di cui oltre l’85% cinanza con Austria e Germania, oltre (+108%) se si considerano anche quel-
deriva dalle discariche per rifiuti urba- che dalla forte politica di incentivazione li attualmente in fase di realizzazione.
ni. Sempre per il 2007 il GSE riporta dell’amministrazione provinciale. Il nu- Questo conferma il forte impulso che la
una produzione lorda di energia elet- mero di impianti risulta invece decisa- digestione anaerobica sta avendo nel
trica da biogas di 1,45 TWh, di cui cir- mente più contenuto nel Centro e nel nostro Paese. Come impiego finale del
ca l’86% è ottenuta dal biogas da di- Sud dell’Italia. biogas prodotto in questi impianti pre-
scariche per rifiuti urbani. Dei 154 impianti che trattano effluenti vale la cogenerazione; solo in alcuni, in
Un quadro nazionale di maggior det- zootecnici, scarti agricoli e agro-indu- genere annessi a caseifici, il biogas vie-
taglio deriva da un censimento svolto striali e colture energetiche, la maggior ne bruciato direttamente in caldaia per
dal CRPA per conto della Regione Emi- parte hanno una potenza elettrica in- la sola produzione di calore.
lia-Romagna sugli impianti di dige- stallata inferiore a 100 kWe e sono14 I 121 impianti di digestione anaerobica
stione anaerobica operativi nel setto- quelli di potenza maggiore di 1 MWe, per la stabilizzazione dei fanghi di de-
re zootecnico ed agro-industriale. per un totale di circa 50 MWe installati purazione civile e industriale sono rea-
All’inizio del 2008 risultavano installati (vedi addendum A3.7). Di questi sono lizzati per lo più all’interno di grossi sta-
circa 306 impianti (vedi Addendum 115 gli impianti che utilizzano quasi bilimenti urbani di depurazione delle
A3.6) di taglia piccola-media di cui:
> 154 alimentati con effluenti PRODUZIONE BIODIESEL 2007 CAPACITÀ PRODUTTIVA 2008
zootecnici, scarti organici, colture PAESE Kt PAESE Kt
energetiche;
>121 alimentati con fanghi di GERMANIA 2.890 GERMANIA 5.302
depurazione civile; FRANCIA 872 FRANCIA 1.980
> 9 alimentati da FORSU (frazione ITALIA 469 ITALIA 1.916
organica dei rifiuti solidi urbani); AUSTRIA 267 SPAGNA 1.267
> 22 impianti da reflui PORTOGALLO 175 REGNO UNITO 726
agroindustriali. SPAGNA 168 BELGIO 665
A questi vanno aggiunti circa 140 im- BELGIO 166 PAESI BASSI 571
pianti operativi per il recupero del bio- REGNO UNITO 150 GRECIA 565
gas dalle discariche di rifiuti urbani (cir- GRECIA 100 AUSTRIA 485
ca 210 MWe installati) che per ora rap- PAESI BASSI 85 POLONIA 450
presentano la principale fonte di biogas DANIMARCA 85 PORTOGALLO 406
da biomasse. POLONIA 80 BULGARIA 215
Nel complesso il potenziale di genera- SVEZIA 63 SVEZIA 212
tori elettrici alimentati da biogas è sti- REP. CECA 61 SLOVACCHIA 206
mato essere di circa 250-300 MWe in- SLOVACCHIA 46 REP. CECA 203
stallati. FINLANDIA 39 UNGHERIA 186
Dall’indagine è risultato che gli im- ROMANIA 36 FINLANDIA 170
pianti sono realizzati per la quasi tota- LITUANIA 26 LITUANIA 147
lità nelle regioni del Nord. Le aree più in- SLOVENIA 11 DANIMARCA 140
teressate risultano essere quelle in cui BULGARIA 9 ESTONIA 135
èpresente una maggiore concentrazio- LETTONIA 9 LETTONIA 130
ne di allevamenti zootecnici come la UNGHERIA 7 ROMANIA 111
Lombardia, l’Emilia-Romagna e il Vene- IRLANDA 3 IRLANDA 80
to. Alcuni impianti si stanno sviluppan- CIPRO 1 SLOVENIA 67
do in zone in cui sono prodotte quantità MALTA 1 MALTA 8
significative di scarti e sottoprodotti or- ESTONIA 0 CIPRO 6
ganici del comparto agro-industriale da LUSSEMBURGO 0 LUSSEMBURGO 0
utilizzare in co-digestione, anche come TOTALE 5.819 TOTALE 16.949
{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
non hanno riferimenti normativi). Le TAB. 2 - PRINCIPALI INDUSTRIE OLEARIE PRESENTI NEL TERRITORIO NAZIONALE
quantità così stabilite sono limitate ri-
spetto alla capacità produttiva degli im- OLEIFICIO UBICAZIONE SEMI TRATTATI OPERAZIONI
pianti presenti sul territorio nazionale 1 San Pietro di Morubio (BA) Soia Spremitura, raffinazione,
che, quindi, esportano parte della pro- Girasole confezionamento
duzione soprattutto verso la Germania, 2 Camisano Vicentino (VI) Soia Spremitura
la Francia e l’Austria. 3 Porto Marghera (VE) Colza, girasole Spremitura, raffinazione
In Italia sono presenti 7 grandi oleifici Porto Corsini (RA) Soia, mais Confezionamento,
(tabella 2) tutti associati ad Assitol Porto di Ancona (AN) Arachide (no spremitura) distribuzione
(Associazione Italiana dell’Industria 4 Castelfiorentino (FI) Girasole Spremitura
Olearia) tranne uno. Altri oleifici di pic- 5 Fontanelle (TV) Soia, vinaccioli, Spremitura, raffinazione,
cole dimensioni servono mercati locali mais, colza (no spremitura) confezionamento,
e hanno un limitato interesse a riforni- Girasole (no spremitura) distribuzione
re di materia prima il mercato dei bio- Arachide (no spremitura)
carburanti. 6 Cisterna di Latina (LT) Girasole, colza, soia Spremitura, raffinazione
Gli oleifici sono concentrati soprattutto 7 Faenza (FC) Girasole oleico e altoleico Spremitura, raffinazione,
nel centro-nord della penisola con par- Vinaccioli, mais distribuzione
ticolare presenza in Emilia Romagna (autocisterne o navi)
ed in Veneto (figura pag. 64). Tra gli
oleifici indicati quelli principalmente le- TAB. 3 - PRINCIPALI INDUSTRIE PER LA RAFFINAZIONE OLEARIA PRESENTI NEL
gati all’industria del biodiesel sono gli TERRITORIO NAZIONALE
oleifici 1, 2 e 3, dotati di un proprio im-
OLEIFICIO UBICAZIONE PROCESSO OLI TRATTATI
pianto di esterificazione, ed il 7.
Oltre ad industrie che producono olio di 8 Silea (TV) Raffinazione, confezionamento Mais, soia,
semi, sono presenti, a livello nazionale, Distribuzione girasole
industrie che si occupano solo della raf- 9 Viareggio (LU) Raffinazione, confezionamento Colza, girasole, soia,
finazione e/o del confezionamento e/o Distibuzione vinaccioli, mais, arachide
della distribuzione (tabella 3). 10 Inveruno Raffinazione, confezionamento Colza, girasole, soia,
Attualmente, a livello nazionale, l’uni- Distibuzione vinaccioli, mais, arachide
co anello forte della filiera è la fase di
produzione industriale del biodiesel. In- di 50 €/t e di esterificazione di 100 nale debba essere generato dall’ultimo
fatti la materia prima utilizzata viene €/t, si arriverebbe ad un costo di pro- anello della catena e cioè dai “petrolieri”
per la maggior parte importata sia da duzione del biodiesel di 785 €/t; si evi- che dovrebbero rispettare l’obbligo del-
paesi europei (Francia, Spagna, Germa- denzia l’elevata percentuale (80%) con la miscelazione. Da qui infatti, si gene-
nia) che extraeuropei (Argentina, Brasi- cui il costo della materia prima pesa sul rerebbe una domanda di biocarburante
le, Sud America e Canada); il 60% del costo di produzione finale del biodiesel che ricadrebbe sui produttori di biodie-
biodiesel prodotto in Italia viene espor- (Assocostieri). sel. Questi ultimi, hanno agevolazioni
tato in paesi europei dove l’utilizzo è In Italia ci sono una serie di limitazio- particolari per la quota di materia prima
consolidato. Il sottoprodotto dell’esteri- ni di carattere soprattutto normativo proveniente dalla realizzazione di filiere
ficazione, la glicerina, viene in parte che frenano il mercato del biodiesel co- locali convalidate da accordi di filiera tra
esportata nei paesi asiatici. me: l’esistenza di un limitato contin- i vari attori. Si intende così creare un le-
I produttori di biodiesel si avvalgono di gente annuo agevolato in termini di ap- game diretto tra il primo e l’ultimo anel-
olio extra-nazionale in quanto i costi di plicazione di accise; il limite di miscela- lo della catena ottimizzando gli aspetti
produzione del biocombustibile sono zione al 5% per la vendita nella rete; logistici ed economici del processo di
strettamente legati al prezzo della ma- “l’obbligatorietà” di miscelazione da produzione e dando un’opportunità di
teria prima che a livello nazionale è ele- parte dei produttori/commercianti di crescita imprenditoriale al mondo agri-
vato: ad esempio utilizzando una mi- carburanti tradizionali regolarizzata in colo integrativa all’alimentare.
scela di olio grezzo nazionale al 30% di termini sanzionatori solo di recente. * Contributo di V. Scrosta e R. Cerioni
soia e al 70% di colza, rispettivamente In conclusione, sulla base della norma- Sistemi Innovativi Biomasse
valorizzati a 565 €/t e a 665 €/t, e tiva vigente sembrerebbe che lo svilup- Energetiche - Spin-off dell’Università
considerando un costo di raffinazione po dell’intera filiera sul territorio nazio- Politecnica delle Marche
{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Il bioetanolo tativo pari a circa 117,5 milioni di litri poco meno di 150 kt/anno di etanolo).
Lo sviluppo della filiera del bioetanolo di alcol puro (1.175.000 ettanidri). Le prospettive aperte dalla riduzione
destinato al mercato energetico in Ita- L’etanolo di origine agricola è destina- degli aromatici nella benzina fanno
lia è stato finora limitato ad iniziative to principalmente al mercato delle be- triplicare tali spazi di mercato nel bre-
di tipo sperimentale-dimostrativo, per vande alcoliche, all’industria alimen- ve periodo: l'utilizzo di ETBE, nella per-
le quali, generalmente, è stato utiliz- tare e farmaceutica, ecc., dunque ad centuale minima del 5%, in tutta la
zato etanolo derivante dalle distilla- applicazioni completamente diverse benzina consumata in Italia richiede-
zioni obbligatorie di vino ed altri pro- dalla produzione di energia. Di fatto, in- rebbe circa 800 kt/anno di bioetanolo
dotti ortofrutticoli eccedenti. Esisto- vece, in Italia la commercializzazione (d’altra parte, il mercato attuale del-
no circa 150 aziende italiane che, a di bioetanolo come combustibile è l’MTBE si aggira intorno alle 430 - 450
vario titolo, producono alcol etilico da praticamente nulla. Peraltro, la distilla- kt/anno).
prodotti o scarti agricoli. La maggior zione obbligatoria dei vini e altri pro- Lo sviluppo di questo mercato è stato
parte di queste sono piccole distille- dotti ortofrutticoli eccedenti, ha gene- per anni condizionato da processi
rie o aziende vinicole, ma vi sono an- rato già notevoli giacenze di alcol etili- normativi farraginosi e incompleti
che alcuni impianti di moderna con- co di origine agricola, stimate nell’ordi- nella definizione di misure a soste-
cezione con elevata capacità produt- ne di alcuni milioni di ettanidri. La nuo- gno del bioetanolo come biocarburan-
tiva come l’IMA del Gruppo Bertolino va OCM vitivinicola (agosto 2008) pre- te (defiscalizzazione, obblighi di im-
(Trapani), la Caviro Sca (Faenza), la vede il mantenimento delle distillazio- missione, ecc.). La Finanziaria 2007
Alc.Este. SpA (Ferrara), la Sedamyl del ni dei sottoprodotti (fecce e vinacce) e tuttavia, riprendendo la legge
Gruppo Amylum - Tate & Lyle (Saluz- del vino invenduto (distillazione di cri- 81/2006, stabilisce obblighi di utiliz-
zo) e la Silcompa SpA (Correggio). Le si), ma a condizioni radicalmente di- zo dell’1% nel 2006, del 2% nel 2007 e
aziende menzionate, che rientrano verse al vecchio regolamento indica un obiettivo non vincolante del
nel novero dei maggiori produttori di 1493/99: non ci sarà più il prezzo mi- 5,75% nel 2010. Inoltre, la stessa leg-
alcool in Europa, aderiscono alla So- nimo, resterà un aiuto alla trasforma- ge rinnova per il triennio 2007-2010 lo
cietà Italiana BioEtanolo (Sibe) condi- zione e al trasporto, non ci saranno più stanziamento annuo di 73 milioni di
videndo una strategia di filiera per la né stoccaggio né acquisto dell'alcol euro per lo sgravio parziale di accise
produzione di alcool etilico destinato con organismi d'intervento. L'alcol re- del bioetanolo, già introdotto con le Fi-
alla biocarburazione. Le distillerie ita- sterà dunque nelle disponibilità del di- nanziarie 2001 e 2005 e mai reso
liane sono caratterizzate dalla versa- stillatore che lo dovrà commercializ- operativo. Infine nell’aprile 2008 so-
tilità d’impiego delle diverse materie zare in proprio esclusivamente per usi no stati pubblicati due decreti sugli
prime agricole fermentescibili e nel industriali/energetici. obblighi di applicazione (n.100 del 23
2007 l'alcol agricolo prodotto è deri- Diverso è il discorso che concerne aprile 2008 - n.110 del 29 aprile
vato da melasso (5%), da vino (34%), l’ETBE: la capacità produttiva a livello 2008), provvedimenti normativi a
da materie vinose (36%), da cereali nazionale nel breve periodo è dell’ordi- lungo attesi che saranno determinan-
(23%) e da frutta (2%), per un quanti- ne delle 300 kt/anno di ETBE (pari a ti per la nascita di un mercato nazio-
nale di biocarburanti. È evidente che
anche e soprattutto gli industriali di-
ALCOL PRODOTTO E MATERIE PRIME UTILIZZATE (ANNO 2007) stillatori siano interessati agli sgravi
MATERIA PRIMA TONNELLATE ALCOL PRODOTTO previsti dalla finanziaria, visto che an-
D’ORIGINE UTILIZZATE (in hn) cora oggi l’etanolo costa circa due-tre
volte la benzina.
MELASSO 19.000 61.000 La potenziale produzione di bioetano-
VINO * 360.000 400.000 lo soggetto a sgravi eccede di gran
lunga il mercato potenziale di ETBE in
MATERIE VINOSE 975.000 421.000
Italia (ma anche la capacità produtti-
FRUTTA 50.000 22.000 va di ETBE dell’industria italiana), e
CEREALI 66.000 271.000 potrebbe determinarsi l’accumulo di
TOTALE 1.470.000 1.175.000 ulteriori giacenze di bioetanolo, a me-
no di non avere un grande impulso
* 1.000 litri delle esportazioni.
Fonte: AssoDistil Per quanto riguarda la produzione del-
{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
l’ETBE, infatti, l'unico stabilimento per giungimento degli obiettivi al 2020. mente determinabile, ma è sempre
la produzione di MTBE, in grado di pro- È peraltro ovvio che tale valutazione strettamente legata alle specifiche si-
durre anche ETBE, è di proprietà del- deve riguardare, per ciascuna filiera, tuazioni locali (in termini di disponibi-
l'Ecofuel di Ravenna (ENI); la tecnolo- le relative BAT (Best Available Tech- lità di risorse, di condizioni climati-
gia SNAMPROGETTI/ECOFUEL permet- nologies) in termini di efficienza di che, di vicinanza di utenze termiche
te, infatti, di alternare la produzione di conversione energetica, di affidabilità ed elettriche, di aiuti e incentivi locali,
MTBE e ETBE, con poche modifiche e qualità tecnica degli impianti. di numero di ore di funzionamento
nella configurazione dell’impianto. Il Per questo motivo le considerazioni annuo, ecc).
passaggio da MTBE a ETBE si effettua, svolte in questo capitolo riguardano Per quanto riguarda gli incentivi si
di solito, in funzione della disponibi- esclusivamente le filiere che già oggi può vedere che alcune filiere, ed in
lità e del prezzo dell’etanolo. Nuovi im- hanno raggiunto una consolidata ma- particolare quelle per il riscaldamento
pianti potrebbero essere realizzati in turità tecnologica e di mercato. domestico ed il teleriscaldamento da
altre raffinerie. Tra le maggiori ditte Queste, in sintesi, sono: biocombustibili solidi, sono già di per
produttrici di bioetanolo e l’Ecofuel, • Filiera dell’energia termica (riscal- sé economicamente sostenibili in
sono stati attivati accordi di fornitura damento, raffrescamento e teleri- gran parte delle realtà italiane, senza
per la recente produzione di alcune scaldamento per uso domestico e/o la necessità di ricorrere ad aiuti pub-
decine di migliaia di tonnellate di ET- calore per usi di processo). blici. Lo stesso non vale però per altre
BE nell’ambito del programma nazio- • Filiera dell’energia elettrica. filiere dove gli incentivi (vedi la pro-
nale bioetanolo/ETBE. • Filiera dell’energia elettrica in co- duzione di sola energia elettrica) o le
Sulla base dei menzionati obblighi di generazione (riscaldamento, raffre- defiscalizzazioni (vedi la produzione
impiego per il triennio 2008-2010, As- scamento e teleriscaldamento per di biocarburanti) rivestono un ruolo
sodistil ha stimato il potenziale mer- uso domestico e/o calore per usi di importantissimo ed imprescindibile
cato italiano di bioetanolo/etbe, per la processo). per garantirne lo sviluppo.
sostituzione del 2% nel 2008, del 3% • Filiera dei biocarburanti per auto- Una considerazione di carattere gene-
nel 2009 e del 5,75% nel 2010, delle trazione. rale, comune a tutte le filiere bioener-
benzine immesse in consumo. Le principali soluzioni tecnologiche e getiche, è quella legata al numero di
impiantistiche, saranno sintetica- ore annue di funzionamento degli im-
3.2) VALUTAZIONI ECONOMICHE mente trattate da un punto di vista pianti. Quanto questo è più alto, tanto
a valutazione economica delle fi- economico per mostrare il loro poten- migliore sarà il risultato economico
{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
• Costo del denaro (tassi interesse). Un’immediata visualizzazione delle spetto alle piccole caldaie individuali
• Incentivi nazionali e locali (CV, principali zone climatiche delle Pro- il risultato economico di un impianto
TEE, defiscalizzazioni). vince italiane è presentata in Adden- di teleriscaldamento è in parte “appe-
Gli indici normalmente utilizzati per dum A3.9. santito” dal costo della rete di distri-
la valutazione economica sono il Per fare un esempio, l’acquisto di una buzione del calore, anche se la mag-
Tempo di Ritorno dell’Investimento caldaia alimentata a cippato (70 €/t) giore dimensione delle caldaie può,
(o Payback) e il Tasso Interno di Ren- a servizio di un’ipotetica utenza con per un fattore di “scala”, incidere posi-
dimento (TIR). determinate caratteristiche struttu- tivamente sia sui costi d’investimen-
Il Payback stima il numero degli anni rali (stessa volumetria e tipologia co- to, sia su quelli di esercizio.
necessari a far sì che i ricavi netti ge- struttiva) avrà tempi di “payback” Per la stessa volumetria e tipologia di
nerati dall’investimento coprano il ca- che variano notevolmente in relazio- utenze servite, a parità di caratteristi-
pitale investito. ne alla zona climatica in cui avviene che della rete di distribuzione e del
Il TIR rappresenta il tasso di interesse l’installazione. Come mostrato in ta- costo del biocombustibile utilizzato
che si dovrebbe ottenere investendo bella, passando dalle zone più calde a (cippato di legno a 70 €/t), si hanno i
lo stesso capitale in banca, per il tem- quelle più fredde, si riducono i tempi seguenti valori di “payback”:
po di vita dell’iniziativa (normalmente di ammortamento dell’investimento,
15 anni). nonostante la più alta potenza termi- LOCALIZZAZIONE PAYBACK
La valutazione del costo di investi- ca necessaria faccia crescere il prez- Zona Climatica A 14 anni
mento iniziale e dei successivi ricavi zo dell’impianto. Zona Climatica B 8 anni
netti annui sono il punto di partenza Zona Climatica C 6 anni
per qualunque specifica valutazione LOCALIZZAZIONE PAYBACK Zona Climatica D 3 anni
economica. Zona Climatica A 13 anni Zona Climatica E 2 anni
Alcuni dati di massima sui costi di in- Zona Climatica B 7 anni Zona Climatica F 1,5 anni
vestimento delle caldaie a biomassa Zona Climatica C 5 anni
sono sinteticamente presentati nel- Zona Climatica D 2,5 anni ENERGIA ELETTRICA (<1MWe)
l’Addendum A3.8. Zona Climatica E 1,5 anni DA BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI
ITABIA ha recentemente elaborato, in Zona Climatica F 1 anno Diversamente dalle filiere termiche,
collaborazione con UNACOMA, un pro- dove la localizzazione e le caratteri-
gramma di calcolo mirato a fornire un Nel calcolo non sono stati presi in stiche delle utenze sono il principale
orientamento alle tecnologie di con- considerazione gli incentivi (essen- parametro di riferimento per la loro
versione energetica più convenienti zialmente misure di defiscalizzazio- valutazione economica, nel caso della
in termini economici in funzione di ti- ne) previsti dalla carente legislazione filiera elettrica l’utenza è costituita
pologia, quantità e costo della bio- nazionale in materia di energia rinno- dalla rete pubblica nazionale, che è ol-
massa disponibile. Tale programma, vabile termica. tretutto obbligata dalle normative vi-
assumendo dati e parametri di riferi- Queste valutazioni valgono sia per le genti ad acquistare a tariffe incenti-
mento medi relativi al 2008 (es. costo piccole caldaie ad alimentazione au- vate l’energia elettrica “rinnovabile”
dei combustibili fossili, costo e tariffe tomatica che per quelle ad alimenta- prodotta da impianti qualificati IAFR.
dell’energia elettrica, tassi d’interes- zione manuale. Il risultato economico In questo caso due sono i “drivers”
se, incentivi, ecc.), evidenzia, per le non varia sensibilmente, poiché a principali per la loro valutazione:
diverse filiere tecnologiche conside- fronte di un costo più alto del biocom- > il costo del biocombustibile utilizza-
rate, interessanti peculiarità “econo- bustibile nel caso di alimentazione to (cippato di legno);
miche” di seguito sintetizzate. manuale (pellet o legna da ardere), > l’incentivo riconosciuto al kWh elet-
diminuisce il costo di investimento, in trico prodotto.
PICCOLE CALDAIE PER quanto la caldaia è priva degli onerosi Per un più rapido ammortamento del-
RISCALDAMENTO DOMESTICO componenti per l’alimentazione auto- l’investimento iniziale, le centrali ter-
DA BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI matica. moelettriche funzionano per il massi-
Il “driver” principale per la loro valuta- mo di ore annue, compatibilmente
zione economica è strettamente lega- TELERISCALDAMENTO con le fermate per la loro manutenzio-
to alla localizzazione dell’utenza e al- DA BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI ne programmata.
la durata di funzionamento giornalie- Valgono le considerazioni fatte circa la Considerando il valore di 0,30 € per
ro e annuo prevista dal D.P.R. 412/93. zona climatica d'appartenenza. Ri- kWh prodotto, come previsto dalla Fi-
{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
nanziaria 2008, l’incidenza del costo trico prodotto. valore di 0,30 €/kWh, come previsto
del combustibile sui tempi di ammor- Se per l’incentivo sul kWh prodotto si dalla Finanziaria 2008 per il biogas di
tamento è: considera il valore di 0,30 €/kWh (Fi- origine agro-zootecnica: con questa
COSTO DEL PAYBACK nanziaria 2008), l’incidenza del costo ipotesi il payback è normalmente
BIOCOMBUSTIBILE del combustibile (olio vegetale) sul compreso in un range che può variare
€/t payback è: dai 3 ai 6 anni.
40 6 anni COSTO DEL PAYBACK Per sviluppare le significative oppor-
70 8 anni BIOCOMBUSTIBILE tunità offerte dal biogas è però neces-
È interessante notare come cambie- €/t sario che vengano emesse procedure
rebbero i valori di pay back se l’incen- 600 2,8 anni autorizzative più chiare e percorribili
tivo sul kWh prodotto scendesse a 800 4,0 anni di quelle attualmente in vigore, relati-
0,20 €/kWh : Detti valori muterebbero notevolmen- ve alla realizzazione degli impianti, al-
COSTO DEL PAYBACK te se l’incentivo sul kWh prodotto l’allacciamento alla rete elettrica na-
BIOCOMBUSTIBILE scendesse, ad esempio, a 0,20 zionale ed alla movimentazione e
€/t €/kWh. stoccaggio, come sottoprodotti e non
40 15 anni COSTO DEL PAYBACK come rifiuti, delle varie matrici utiliz-
70 >100 anni BIOCOMBUSTIBILE zabili per la sua produzione.
Questa forte variazione del payback €/t
sta a dimostrare l’importanza dell’in- 600 15 anni ENERGIA ELETTRICA (<1MWe)
centivo per lo sviluppo futuro della 800 mai E COGENERAZIONE
tecnologia. Indicativamente il costo d’investi- DA BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI
Indicativamente il costo di investi- mento per piccole centrali elettriche a La cogenerazione presenta aspetti
mento per piccole centrali elettriche a biocombustibili liquidi è valutabile in- economici di assoluta validità quando
biocombustibili solidi è valutabile in- torno ai 1.500 € per kW elettrico di il recupero del calore residuo avviene
torno ai 5.000 € per kW elettrico di potenza lorda installata. lungo tutto l’arco dell’anno ed in ma-
potenza lorda installata. Per quanto riguarda il biogas, la sua niera parallela e proporzionale alla
conversione finale in energia elettrica produzione elettrica. Tale situazione si
ENERGIA ELETTRICA (<1MWe) DA avviene con lo stesso processo utiliz- può verificare solo nel caso di proces-
BIOCOMBUSTIBILI LIQUIDI E GASSOSI zato per gli oli vegetali (combustione si industriali con richiesta costante di
Trattiamo separatamente la valuta- in motore endotermico), ed il risultato calore a bassa temperatura. Si tratta
zione economica di impianti per la ge- economico dipende essenzialmente quindi di realtà poco frequenti. Per
nerazione elettrica da biocombustibi- dai costi d’investimento e gestione questo motivo si limita la valutazione
li liquidi (oli vegetali), rispetto a quel- per la produzione del biogas stesso, economica alle utenze più diffuse,
la da biocombustibili gassosi (bio- che sono però estremamente variabi- cioè quelle domestiche e alla loro do-
gas), in quanto necessitano di un di- li e di difficile stima. manda stagionale di riscaldamento.
verso approccio. Si può comunque ipotizzare che il co- Anche per la cogenerazione ritorna
Per quanto riguarda i biocombustibili sto d’investimento per piccole centra- dunque in primo piano l’importanza
liquidi è interessante osservare che, li elettriche a biogas sia compreso in delle zone climatiche di appartenenza.
rispetto ai biocombustibili solidi, il co- un range variabile tra i 2.500 ed i Nella tabella sono state considerate le
sto d’investimento per la tecnologia di 5.000 € per kW elettrico di potenza zone climatiche più interessanti per
conversione energetica è di circa 5 lorda installata, in funzione delle di- applicazioni cogenerative residenzia-
volte minore, mentre il costo unitario mensioni, della complessità e dell’ef- li, per le quali si ipotizza di fare fun-
dell’olio vegetale impiegato è di circa ficienza dell’impianto. zionare l’impianto di riscaldamento
10 volte maggiore del cippato, (pos- La loro valutazione economica dipen- secondo prescrizioni ed orari indicati
sedendo comunque un contenuto de, oltre che dal costo d’investimento, dal già citato D.P.R. 412. Come previ-
energetico 3 volte superiore). dal tipo e dal costo del substrato ali- sto dalla Finanziaria 2008 l’incentivo
Anche in questo caso i “drivers” prin- mentato al digestore anaerobico e sul kWh prodotto si considera del va-
cipali per la loro valutazione economi- dalle ore di funzionamento annuo del- lore di 0,30 Euro.
ca sono: l’impianto. Per la stessa volumetria e tipologia di
> il costo dell’olio vegetale utilizzato, Per quanto riguarda l’incentivo sul utenze servite, a parità di caratteristi-
> l’incentivo riconosciuto al kWh elet- kWh elettrico prodotto si considera il che della rete di distribuzione e con lo
{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
stesso costo del biocombustibile uti- lo sia per la cogenerazione da biocom- nell’alto valore del Limite Termico LT,
lizzato (cippato di legno a 70 €/t), si bustibili solidi, per la minore quantità che in sintesi si riflette sulla più alta
hanno i seguenti valori di payback. di calore residuo destinabile ad uso efficienza energetica ed ambientale
termico. dell’intero sistema.
ZONA LIMITE PAYBACK Il risultato economico (payback) della
CLIMATICA TERMICO ENERGIA ELETTRICA (<1MWe) trigenerazione, per le stesse utenze e
C 17% 6,7 anni E TRIGENERAZIONE con le ore estive di funzionamento so-
D 28% 5,6 anni DA BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI pra considerate, non migliora quello
E 41% 4,4 anni La valutazione economica della trige- della sola cogenerazione, a causa del-
nerazione è assolutamente dipen- l’elevato costo di investimento aggiun-
È interessante notare come il Limite dente dal numero di ore annue previ- tivo per l’installazione della macchina
Termico (LT) ed il payback migliorino ste per il condizionamento estivo: ad assorbimento. Un forte aumento
nettamente in zone climatiche più queste non sono regolate da alcuna delle ore di funzionamento estivo si ri-
fredde, e come il payback sia in ogni normativa (come il D.P.R. 412 per il ri- fletterebbe comunque in una maggio-
caso più interessante di quello otte- scaldamento invernale) e pertanto la re convenienza economica.
nuto per la produzione di sola energia valutazione economica riveste un ca-
elettrica, a parità di costo del biocom- rattere del tutto ipotetico. ENERGIA ELETTRICA (<1MWe)
bustibile. Anche l’importanza della zona clima- E TRIGENERAZIONE
tica viene meno, e non per l’inapplica- DA BIOCOMBUSTIBILI LIQUIDI E GASSOSI
ENERGIA ELETTRICA (<1MWe) E CO- bilità del decreto, ma per il semplice Le stesse considerazioni, con le stes-
GENERAZIONE DA BIOCOMBUSTIBILI fatto che tanto più è fredda una Zona se ipotesi di durata di funzionamento
LIQUIDI E GASSOSI Climatica tanto minore sarà la sua ne- estivo, volumetria e tipologia di uten-
Anche in questo caso valgono le con- cessità di “fresco” estivo, e viceversa. ze servite, caratteristiche della rete di
siderazioni economiche esposte nel L’indipendenza della trigenerazione distribuzione e costo del biocombu-
paragrafo precedente per la cogene- dalla zona climatica è confermata, per stibile utilizzato (olio vegetale a 600
razione da biocombustibili solidi. quanto riguarda la valutazione econo- €/t) valgono per la trigenerazione da
Rispetto a questi ultimi, il risultato mica, dalla tabella sottostante, elabo- biocombustibili liquidi:
economico è nettamente migliore, e rata con questa ipotesi di funziona-
questo si riflette anche sulla cogene- mento estivo: ZONA LIMITE PAYBACK
razione, dove comunque è sempre si- CLIMATICA TERMICO
gnificativo il ruolo della zona climatica ZONA CONDIZIONAMENTO C 29% 3,5 anni
d’appartenenza; infatti, per la stessa CLIMATICA D 32% 3,3 anni
volumetria e tipologia di utenze servi- C 1.000 ore E 37% 3,0 anni
te, a parità di caratteristiche della re- D 700 ore Anche in questo caso il beneficio
te di distribuzione, la tabella mostra E 400 ore maggiore risiede nell’alto valore del
l’influenza della zona climatica su LT e Limite Termico LT, e nella più alta effi-
payback nell’ipotesi di costo dell’olio Restano inoltre le stesse ipotesi prece- cienza energetica ed ambientale del-
vegetale pari a 600 €/t. dentemente applicate nel caso della co- l’intero sistema. Per quanto riguarda il
generazione, per quello che riguarda ritorno economico valgono anche in
ZONA LIMITE PAYBACK volumetria e tipologia di utenze servite, questo caso le considerazioni fatte
CLIMATICA TERMICO caratteristiche della rete di distribuzio- per la trigenerazione a biocombustibi-
C 16% 2,5 anni ne e costo del biocombustibile utilizza- li solidi.
D 27% 2,3 anni to (cippato di legno a 70 €/t):
E 35% 2,0 anni PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA
ZONA LIMITE PAYBACK BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI, LIQUIDI E GAS-
Anche nella cogenerazione da bio- CLIMATICA TERMICO SOSI (IMPIANTI A SCALA INDUSTRIALE)
combustibili liquidi è interessante no- C 37% 7,0 anni Per i grandi impianti, siano essi ali-
tare come il Limite Termico (LT) ed il D 39% 6,3 anni mentati da biocombustibili solidi piut-
payback migliorino passando a zone E 43% 5,6 anni tosto che liquidi e gassosi, valgono al-
climatiche più fredde. Il miglioramen- Dalla tabella emerge che il beneficio cune favorevoli considerazioni di ca-
to è però meno marcato di quanto non maggiore della trigenerazione risiede rattere economico:
{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
> Il costo di investimento unitario è COSTO DEL PAYBACK rettiva, la sostituzione, attraverso la
minore rispetto a quello degli impian- BIOCOMBUSTIBILE bioenergia, dei seguenti quantitativi
ti con potenza elettrica < 1 MWe, gra- €/t di energia primaria fossile:
zie all’effetto “scala”, ed è stimabile in 40 4 anni ENERGIA TERMICA: 9,3 Mtep, che
un range tra i 3 ed i 4 MEuro/MWe per 70 6 anni comporteranno, a valle del rendimen-
i biocombustibili solidi ed a 1 MEu- to termico medio effettivo (70%), una
ro/MWe per i biocombustibili liquidi. Tale valutazione è però condizionata produzione termica utile di 80 TWh.
> Il costo del biocombustibile è di nor- dal valore di mercato dei Certificati ENERGIA ELETTRICA: 3 Mtep, equiva-
ma inferiore (trattandosi di grandi Verdi non ancora ben definito. lenti, a valle del rendimento elettrico
quantitativi in genere legati a contrat- medio convenzionale (50%), ad una
ti di approvvigionamento pluriennali). 3.3) CONSIDERAZIONI produzione elettrica di 14,5 TWh, e ad
> I costi fissi di esercizio unitari in SULLE PRINCIPALI OPPORTUNITÀ un corrispondente consumo di bioener-
€/kWhe (gestione, manutenzione, fi- DI SVILUPPO gia primaria pari a 6 Mtep, in base al più
nanziari, ecc.) sono inferiori, in quan- ulla base delle valutazioni econo- basso rendimento energetico medio
to si spalmano su un gran numero di
kWhe prodotti nel corso della vita del-
l’impianto.
S miche esposte, si possono ipotiz-
zare possibili scenari di sviluppo
per le diverse filiere bioenergetiche ver-
della conversione da biomasse (25%).
BIOCARBURANTI: 0,6 Mtep (contro i
presumibili 4,2 Mtep necessari al
Di contro le negatività sono rappre- so il raggiungimento degli obiettivi posti 2020 per ottemperare alla copertura
sentate da: dalla Direttiva europea sulle FER. Ricor- del 10% dei consumi autotrazione).
> Bassa efficienza elettrica (25%) per diamo (vedi Capitolo 2) che questi pre- Le indicazioni fornite dal Position
gli impianti alimentati a biocombusti- sumibilmente richiederanno dalla bio- Paper, elaborato nel 2007, non poteva-
bili solidi. massa, al 2020, un contributo sui con- no prevedere tutti gli obiettivi posti
> Difficoltà di reperire adeguate uten- sumi lordi finali pari a circa 16-18 Mtep. dalla Direttiva sulle FER, elaborata nel
ze termiche per la valorizzazione eco- Nell’impostazione di tali scenari sono 2008, e sarà dunque necessario
nomica delle grandi quantità di calore state anche tenute in considerazione aspettare gli “Action Plans” nazionali
residuo. le ipotesi fornite dal Position Paper che gli Stati Membri dovranno emana-
> Dipendenza dal valore di mercato (vedi Capitolo 1) che indica al 2020, in re entro il 2010, per tracciare detta-
dei Certificati Verdi ed instabilità tem- sostanziale accordo con la citata Di- gliate curve di tendenza.
porale della normativa in materia.
> Difficoltà degli investitori per l’otteni-
mento delle necessarie autorizzazioni. BIOENERGIA: TRAIETTORIA INDICATIVA DEI CONSUMI FINALI LORDI
Anche per questi i “drivers” principali
per la loro valutazione economica so- Mtep
no il costo del biocombustibile e l’in-
centivo al kWh prodotto. 18
Visti gli alti costi d’investimento ini- 16
ziali si ipotizza che gli impianti funzio- 14
nino per il massimo numero di ore an-
nue possibile (7.000-8.000 h). 12
Per quanto riguarda l’incentivo sul 10
kWhe prodotto vale il meccanismo dei
Certificati Verdi, come previsto nella 8
Finanziaria 2008 per gli impianti con 6
potenza elettrica installata > 1 MWe. 4
Nel caso di filiera “corta” o locale, so-
stenibile solo per i biocombustibili so- 2
lidi (e con l’obbligo di approvvigionare
la biomassa da distanze non superio-
ri ai 70 km), si hanno i seguenti valo- 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020
ri di payback (in funzione del costo Anni
del combustibile):
{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
3.3.3) BIOCARBURANTI
ENERGIA ELETTRICA: TRAIETTORIA INDICATIVA Al 2020, per ottemperare alla coper-
DELLA POTENZA ELETTRICA DI NUOVA INSTALLAZIONE tura del 10% di biocarburanti nei con-
sumi per l’autotrazione, saranno ne-
MWel cessari 4,2 Mtep rinnovabili (vedi gra-
fico in basso). Questi corrispondono a
2.000 circa 5,5 milioni di tonnellate di bio-
carburanti, che, seppur prodotti in
1.500 buona parte con tecnologie di secon-
da generazione, non potranno evitare
1.000 da parte dell’Italia un notevole ricorso
alle importazioni.
Dalle considerazioni ed elaborazioni at-
500 tualmente possibili emerge che il mer-
cato dei biocarburanti, per rispettare gli
obiettivi della Direttiva EU, dovrà soste-
2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020 nere, da oggi al 2020, significativi costi
perla produzione di biocarburanti di pri-
Anni ma e seconda generazione, non facil-
mente ipotizzabili allo stato attuale.
BIOCARBURANTI PER AUTOTRAZIONE:
TRAIETTORIA INDICATIVA DELLA FUTURA PRODUZIONE 3.3.4) CONCLUSIONI
L’approvvigionamento per l’alimenta-
Mtep zione delle diverse filiere tecnologiche
comporterà per il mercato, sempre al
4 2020, la commercializzazione di bio-
combustibili solidi, liquidi e gassosi per
valori prossimi ai 10 miliardi di Euro.
3 L’emanazione dei già citati Piani d’A-
zione nazionali, prevista entro il 2010,
2 permetterà una verifica delle proie-
zioni di mercato svolte in questo capi-
1 tolo. Nel frattempo, per una loro cor-
retta formulazione, è importante
prendere atto delle specifiche diffi-
coltà legate al raggiungimento degli
2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020 obiettivi posti dalla Direttiva ed è ne-
Anni cessario da subito prevedere le azioni
necessarie al loro superamento.
Queste sono ben sintetizzate nelle
bili solidi, liquidi e gassosi, per le qua- andrà a ridurre i costi d’investimento conclusioni di un documento dell’A-
li si può mediamente assumere un necessari per le caldaie di nuova co- PER (Associazione Produttori di Ener-
costo d’investimento unitario di € struzione, viste nel paragrafo prece- gia da fonti Rinnovabili) di cui riportia-
3.000/kWe; l’investimento totale ne- dente relativo all’energia termica. mo uno stralcio:
cessario da qui al 2020 può pertanto Le favorevoli analisi economiche nei
essere stimato per oltre 5 miliardi di confronti della produzione elettrica e “1. La definizione concertata tra Go-
Euro. cogenerazione da biocombustibili so- verno Nazionale e Regioni degli obietti-
L’assetto cogenerativo auspicato per lidi, liquidi e gassosi (vedi ottimo pay- vi quantitativi, divisi per fonte energe-
queste nuove centrali renderà dispo- back degli impianti), suggeriscono tica e per distribuzione regionale, qua-
nibile una significativa quota di poten- una previsione di trend (riportata nel le obiettivo operativo: il target nazio-
za termica (almeno 3.000 MW) che grafico in alto). nale deve essere rappresentato dalla
{ 3. Mercato/
Buone pratiche
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
3] Addenda
A3.1) VALUTAZIONE DEL GRADO DI SUCCESSO DEGLI IMPIANTI A BIOMASSE
REFERENTE: Azienda Pubbliservizi Brunico - Stadtwerke Bruneck
REGIONE/LOCALITÀ: TN-AA, 39031 Brunico (BZ)
PERIODO CONSIDERATO: 2007
CAPACITÀ DELL’IMPIANTO: 7.306 MW
BIOMASSE UTILIZZATE: Cippato, corteccia, trucioli “uso trieste”/da bosco
1.1 Colture dedicate e/o Specie coltivate e/o raccolte Larice, abete
fonti di provenienza delle Metodi di coltura e/o di raccolta n. d.
biomasse Tassi di produttività in termini di ton/ha n. d.
Costo di coltivazione unitario euro/ha n. d.
Fonti geografiche di provenienza fornitori diretti: ca. 75 km
Soggetti fornitori segherie, prorietari boschivi
Tipologia contrattuale della fornitura m3 steri
1.2 Approvvigionamento, Modalità di approvvigionamento autotreni/camion
trasporto e stoccaggio delle Tipologia contrattuale del trasporto incluso nel prezzo della biomassa
biomasse Strutture dello stoccaggio esterno non coperto
Durata dello stoccaggio 6 mesi
1.3 Gestione dell'impianto Processo di conversione energetica caldaie a biomassa
Tipologia del recupero energetico caldaie: gas di scarico (950°C) -
acqua calda (95°C)
Quantità di biomasse utilizzate (t/anno) 43.320
Potenza termica installata (MWt) 73,6
Rendimenti energetici (% kJ in/kJ out) 85%
Tecnologia di abbattimento filtri elettrostatici e impianti
delle emissioni di condensazione
1.4 Usi finali Popolazione e utenze servite ca. 13.000 abitanti
dell'energia prodotta (N° abitanti e N° Edifici) ca. 2.200 edifici
Volumetria riscaldata (m3) n. d.
Energia prodotta (kJ/anno) 129 MWh - 467 TJ
Energia distribuita (kJ/anno) 109 MWh
Rapporto pro-capite energia/abitante (kJ/ab) n. disp.
1.5 Sostenibilità Combustibili fossili risparmiati (t/anno) 11.000
energetica ed ambientale Emissioni di CO2 risparmiate (t/anno) 27.000
Emissioni evitate di HCl, NOx, ecc. (t/anno) n. d.
1.6 Residui prodotti Materiali di scarto e/o di recupero (t/anno)
Ceneri di processo (t/anno) 140
Destinazione degli scarti e delle ceneri discarica
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
EMILIA ROMAGNA
1 Lizzano in Belvedere, Vidiciatico (BO) 3 1 20 235 3.868 1.840
Warmwood Srl
TOSCANA
1 Camporgiano (LU) Comune 0,54 1 0,3 3 n.d. 150
2 Castel San Niccolò (AR) C. M. del Casentino 0,35 1 0,6 17 n.d. 220
3 Loro Ciuffenna (AR) Comune 0,5 1 0,3 6 n.d. 266
4 Casole d’Elsa (SI) Comune 0,54 1 0,1 4 n.d. 211
5 Monticiano (SI) Comune 0,50 1 0,1 2 n.d. 50
MARCHE
1 Apiro (MC) Comune 1,2 1 n.d. n.d. n.d. n.d.
CAMPANIA
1 Eboli (SA) Azienda Improsta 0,29 1 0,1 5 110 60
BASILICATA
1 Calvello (PZ) Centro Polifunzionale 0,22 1 0,1 3 85 120
TOTALI 128 Centrali 370 172 716 14.388 620.000 280.000
(Dato parziale)
Fonti bibliografiche: Segreteria Generale Itabia, Segreteria Nazionale Fiper, Consorzio Biomassa Alto Adige, Provincia Autonoma
di Bolzano e Provincia Autonoma di Trento - Agenzia provinciale per l’energia.
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Faenza (RA) Cavino Energia Scrl 3,2 33.000 Griglia mobile Cogenerazione distilleria.caviro.it
TOSCANA
Scarlino (GR) Scarlino Energia Srl 19,5 120.000 Letto fluido Produzione E.E. marsegliagroup.com
UMBRIA
Terni ENA Srl 10,0 90.000 Griglia mobile Produzione E.E. enertad.it
MOLISE
Termoli (CB) Ecoenergy Srl 14,6 120.000 Griglia mobile Produzione E.E. stcgroup.com
Pozzilli (IS) Energonut Srl 11,4 85.000 Griglia mobile Produzione E.E. e-gazette.it
PUGLIE
Monopoli (BA) Ital Green Energy Srl 12,0 110.000 Griglia mobile Produzione E.E. marsegliagroup.com
Maglie (LE) CoperSalento SpA 3,0 18.000 Griglia mobile Produzione E.E. protoimprese.it
CALABRIA
Strongoli (KR) Biomasse Italia SpA 40,0 400.000 Letto fluido Produzione E.E. biomasseitalia.it
Crotone Biomasse Italia SpA 20,0 250.000 Griglia vibrante Produzione E.E. biomasseitalia.it
Cutro (KR) E.T.A. SpA 14,0 190.000 Letto fluido Produzione E.E. etacutro.com
Rende (CS) Ecosesto SpA 12,3 150.000 Griglia vibrante Produzione E.E. actelios.it
Rossano Calabro (CS) 4,2 36.000 Griglia vibrante Produzione E.E. icqholding.it
Rossano Energia Srl
TOTALI 25 in esercizio 285,8 3.009.000 14 Griglia mobile 19 Produzione E.E.
4 Griglia vibrante 6 Cogenerazione
1 Griglia fissa
6 Letto Fluido
SVEZIA
Örebro Örebro Energi AB 260.000 165 MWt Letto fluido CFB
Västeras Mälarenergi AB 250.000 60 MWe Letto fluido CFB
Perstorp Perstorp AB 90.000 55 MWt Letto fluido CFB
Lidköping Lidköping Värmeverk AB 50.000 30 MWt Letto fluido BFB
Sala Heby Energi AB 50.000 30 MWt Letto fluido BFB
Norrsundet Norrsundet Bruk AB 45.000 27 MWt Gassificatore BFB
FINLANDIA
Lahti Kymijärvi Power Station 80.000 50 MWt Gassificatore CFB
Pietarsaari Oy Wisaforest AB 55.000 35 MWt Gassificatore BFB
Pieksämäki Pieksämäki D. H. AB 35.000 20 MWt Letto fluido BFB
GERMANIA
Bertenrath N.D. 240.000 150 MWt Gassificatore HTW
Rüdersdorfer Rüdersdorfer Zement AG 160.000 100 MWt Gassificatore CFB
Schwedt Haindl Papier GmbH 55.000 34 MWt Letto fluido BFB
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
DANIMARCA
Køge Junckers Industrier AS 105.000 65 MWt Griglia vibrante
Rudkøbing Rudkøbing Kraftvarm AS 25.000 16 MWt Griglia vibrante
OLANDA
- EVZ AV 135.000 84 MWt Gassificatore CFB
AUSTRIA
Sankt Veit Funder GmbH 50.000 32 MWt Letto fluido FICB
SPAGNA
Villanuevadel Arzobispo Energia de la Loma SA 150.000 16 MWe Griglia mobile
A3.5) IMPIANTI DI TERMOVALORIZZAZIONE RSU E/O CDR CON RECUPERO ENERGETICO IN FUNZIONE
E IN COSTRUZIONE AL 31 DICEMBRE 2008
REGIONE POTENZIALITÀ TIPOLOGIA TECNOLOGIA TRATTAMENTO POTENZA
Comune nominale del combust. di combust. depurazione fumi elettrica (MW)
(Provincia) (n. linee x t/d)
PIEMONTE
Mergozzo (VB) 2 x 60 RSU ACG - Fonsar (I) DeNOx + CR + BF + WET 5
Vercelli (VC) 3 x 75 RSU ACG - DBA (D) BF + WET 4
Torino, Gerbido 3 x 540 RSU A/WCG - Von Roll (CH) DeNOx + ESP + BF 65
LOMBARDIA
Bergamo (BG) 1 x 200 CDR BFB - EPI (USA) 1BF + CR + 2BF + DeNOx 11,5
Brescia (BS) 3 x 750 RSU + Biomas. ACG - Martin (D) CR + BF 84,4
Busto Arsizio (VA) 2 x 200 RSU ACG - W+E (CH) DeNOx + BF + WET 9,2
Como, loc. 1x120 + 1x150 RSU ACG - De Bartolomeis (I) ESP+CR+BF+DeNOx+WET 6
La Guzza (CO) (Impianto in revamping)
Corteolona (PV) 1 x 180 CDR BFB - Kvaerner (S) DeNOx + CR + BF 8,7
Cremona (CR) 2 x 125 RSU (Sovvalli) ACG - Steinmüeller (D) CR + BF + WET 6
Dalmine (BG) 2 x 200 CDR WCG - NoyVallesina (I) ESP + CR + BF + DeNOx 15,6
Desio (MI) 2 x 120 RSU ACG - De Bartolomeis (I) DeNOx + ESP + CR + BF 5,7
Parona 1x 620 + 1x580 CDR CFB - Foster Wheeler (USA) DeNOx + CR + BF 38
Lomellina (PV)
Milano, Silla 2 3 x 485 RSU (Sovvalli) A/WCG - ABB W+E (CH) ESP + BF + DeNOx 59
Sesto San Giovanni (MI) 3 x 80 RSU ACG - De Bartolomeis (I) DeNOx + ESP + WET + BF 5,5
Trezzo sull’Adda (MI) 2 x 300 RSU WCG - Von Roll (CH) DeNOx + CR + BF + WET 20,2
Valmadrera (LC) 1x120 + 1x160 RSU ACG - TM.E. (I) DeNOx + CR + BF + WET 10,5
(Impianto in revamping)
TRENTINO ALTO ADIGE
Bolzano 1x150 + 1x200 RSU ACG - DBA/Lentjes (D) BF + WET + DeNOx 6,05
FRIULI
Trieste 3 x 204 RSU A/WCG - W+E (CH) DeNOx + CR + BF + WET 14,9
VENETO
Padova 2 x 150 RSU ACG - Von Roll (I) DeNOx + CR + BF + WET 6,6
(III linea in costruzione) 1 x 300 RSU WCG - Martin (D) 1 BF + CR + 2 BF + DeNOx 7
Schio (VI) 1 x 36+60+100 RSU ACG - DBA (D) DeNOx + ESP + CR + BF 6,9
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Venezia, loc. Fusina 1 x 150 RSU (Sovvalli) ACG - W+E (CH) DeNOx + CR + BF + WET 2,15
Verona 2 x 180 CDR BFB - Thyssen (D) DeNOx + CR + BF 21,8
(Forni a letto fluido fuori esercizio dal 2006)
EMILIA ROMAGNA
Granarolo dell’Emilia (BO) 2 x 300 RSU A/WCG - Von Roll (CH) CR + BF + WET + DeNOx 22
Coriano (RN) 2 x 280 RSU ACG - Von Roll (CH) ESP + CR + BF + DeNOx 15,7
(Impianto in revamping)
Ferrara, loc. Canal Bianco 2 x 215 RSU ACG - De Bartolomeis (I) CR + BF + DeNOx 12,9
Forlì 1 x 380 RSU ACG - Von Roll (CH) CR + BF + DeNOx 10,6
Modena 2 x 140+1x 250 RSU ACG - Von Roll (CH) ESP + BF + DeNOx 32
Piacenza 2 x 180 RSU ACG - Martin (D) DeNOx + ESP + BF 11,6
Ravenna 1 x 150 CDR BFB - EPI (USA) DeNOx + BF + WET 6,5
Reggio nell’Emilia 2 x 100 RSU ACG - De Bartolomeis (I) DeNOx + ESP + BF 4,3
TOSCANA
Arezzo, loc. San Zeno 1 x 120 RSU ACG - Volund (DK) DeNOx + CR + BF 2,9
Castelnuovo di G. (LU) 1 x 36 RSU ACG - Fonsar (I) CR + BF 0,5
Livorno 2 x 90 RSU (Sovvalli) WCG - Nöell (D) DeNOx + CR + BF 6,7
Montale (PT) 2 x 75 RSU (Sovvalli) RK - Tecnitalia (I) DeNOx + ESP + CR + BF 4,8
(Impianto in revamping)
Pisa, loc. Ospedaletto 2 x 100 RSU ACG - De Bartolomeis (I) DeNOx + CR + BF + WET 4,5
Pietrasanta (LU) 2 x 120 CDR BFB - Kvaerner (S) DeNOx + CR + BF + WET 5,7
Poggibonsi (SI) 2 x 30 RSU (Sovvalli) ACG - De Bartolomeis (I) DeNOx + CR + BF -
(III linea in costruzione) 1 x 170 RSU (Sovvalli) WCG - De Bartolomeis (I) CR + BF + DeNOx 8,4
Rufina (FI) 1 x 30 RSU ACG - n.d. DeNOx + CR + BF assente
Scarlino (GR) 1 x 96+2 x 144 CDR + Biomas. BFB - Ex-Dorr Oliver (USA) DeNOx+WET1+ESP+WET2 19,5
(Impianto in revamping)
MARCHE
Tolentino (MC) 1 x 70 RSU (Sovvalli) ACG - DBA (D) CR + ESP + BF + WET 1,2
UMBRIA
Terni 2 x 75 RSU (Sovvalli) ACG - Von Roll (CH) CR + BF + WET 2,5
LAZIO
Colleferro, 1 x 300 CDR WCG – Lurgi (D) CR + BF + DeNOx 13,5
Mobilservice (Roma)
Colleferro, 1 x 300 CDR WCG - Lurgi (D) CR + BF + DeNOx 13,5
E.P. Sistemi (Roma)
San Vittore del Lazio (FR) 1 x 300 CDR WCG - Lurgi (D) CR + BF + DeNOx 13,5
CAMPANIA
Acerra (NA) in costruz. 3 x 650 CDR (Declassato a FSC) WCG - DBA (D) CR + 1 BF + 2 BF + DeNOx 106
PUGLIA
Taranto, Com. di Statte 2 x 100 RSU ACG - Von Roll (CH) DeNOx + ESP + BF + WET 3,5
(Impianto in ristrutturazione)
Massafra (TA) 1 x 300 CDR BFB - EPI (USA) DeNOx + CR + BF 12,25
Modugno (BA) 1 x 300 CDR BFB - EPI (USA) DeNOx + CR + BF 12,25
(Impianto in costruzione)
BASILICATA
Melfi (PZ) 1 x 100 RSU ACG - DBA (D) CR + BF + WET + DeNOx 4,0
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
A3.6) IMPIANTI DI BIOGAS PER CATEGORIA DI SUBSTRATO: RIPARTIZIONE REGIONALE ALL’OTTOBRE 2007
(NON SONO RIPORTATI GLI IMPIANTI DI RECUPERO DI BIOGAS DALLE DISCARICHE DEI RIFIUTI URBANI)
REGIONE EFFLUENTI ZOOTEC. FANGHI REFLUI FORSU+FANGHI TOTALE
+ scarti organici di depurazione agro di depurazione
colture energetiche* civile** industriali
LOMBARDIA 48 12 2 1 63
EMILIA-ROMAGNA 30 21 7 1 59
TRENTINO - ALTO ADIGE 34 8 0 1 43
VENETO 17 11 3 3 34
PIEMONTE 6 21 0 1 28
TOSCANA 1 10 1 1 13
PUGLIA 0 11 1 0 12
CAMPANIA 1 5 3 0 9
SARDEGNA 7 0 0 1 8
MARCHE 0 7 1 0 8
LAZIO 0 5 1 0 6
LIGURIA 0 5 0 0 5
FRIULI-VENEZIA GIULIA 2 3 0 0 5
UMBRIA 2 2 0 0 4
BASILICATA 2 0 1 0 3
ABRUZZO 1 0 1 0 2
VALLE D’AOSTA 2 0 0 0 2
CALABRIA 1 0 0 0 1
SICILIA 0 0 1 0 1
TOTALE 154 121 22 9 306
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
A3.7) IMPIANTI DI BIOGAS CHE OPERANO CON EFFLUENTI ZOOTECNICI, SCARTI ORGANICI AGROINDUSTRIALI
E CIVILI E COLTURE ENERGETICHE SUDDIVISI PER REGIONE (OTTOBRE 2007)
REGIONE MATRICE t/d VOLUME TOT POTENZA
COMUNE ORGANICA digestore(*) [m3] kWe
LOMBARDIA TOT IMPIANTI: 48
1 Bagnolo S. Vito (MN) Liquame suino 78 4.000 (1) -
2 Pegognaga (MN) Liquame suino 80 4.500 (1) -
3 Cavriana (MN) Liquame suino 65 1.300 (1) -
4 Fossato di Rodigo (MN) Biomassa - - 955
5 Bagnolo S. Vito (MN) Liquame suino 105 2.100 (1) 30
6 Poggio Rusco (MN) (A) Insilato di mais 82 7.200 (2) 1.500
7 San Benedetto Po (MN) (A) Insilato di mais 82 7.200 (2) 1.500
8 Persico Dosimo (CR) Fango flottato suino - 1.340 (2) 180
con reflui latteria
9 Castelleone (CR) (A) Silomais 28 15.000 (6) 750
Liquame suino
10 Vescovato (CR) Liquame suino flottato - - 90
11 Cumignano sul Naviglio (CR) Liquame suino flottato 70 1.400 (2) 270
12 Formigara (CR) Liquame suino 14 3.500 (2) 1.200
Biomassa
13 Castelleone (CR) Liquame e letame bovino 44 4.820 (4) 500
Silomais 24
14 Trigolo (CR) Liquame suino 85 1.700 (2) 60
15 Pandino (CR) Liquame bovino 50 1.000 (1) 125
16 Pizzighettone (CR) Liquame suino 70 7.060 (4) 1.000
Colture energetiche 57
17 Rivolta d'Adda (CR) Silomais 17,3 2.000 (2) 400
Località San Giorgio
18 Moscazzano (CR) (C) Liquame suino - (1) 370
Insilati
19 Castelleone (CR) (C) Forsu, liquame bovino e suino, 55 7.200 (4) 1.600
silomais, scarti agro-industriali
20 Faverzano di Offlaga (BS) Liquame suino 40 800 (1) 15
21 Gambara (BS) Liquame suino 40 801 (1) 30
22 Lograto (BS) Liquame suino 45 900 (2) 30
23 Montichiari (BS) Liquame suino 20 400 30
24 Visano (BS) Liquame suino 100 2.000 (1) -
25 Lonato (BS) Liquame suino 325 6.500 (1) -
26 Chiari (BS) Liquame suino 27,5 550 (1) 15
27 Orzinuovi (BS) Liquame suino 40 800 (2) 75
28 Sacca di Esine (BS) Liquame suino 12,5 250 (1) -
29 Manerbio (BS) Liquame suino 35 700 (2) 30
30 Poncarale (BS) Liquame suino 22,5 450 (1) -
31 Castegnato (BS) Liquame suino flottato - (1) -
32 Manerbio (BS) Liquame suino 140 2.800 (2) 60
33 Orzinuovi (BS) Liquame suino e biomassa - - 330
34 Darfo Boario Terme (BS) Liquame suino 17,5 350 (1) 15
35 Faverzano di Offlaga (BS) Liquame bovino 65 1.300 (1) 30
36 Artogne (BS) Liquame suino 35 2.250 (2) 75
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Coltura energetica 3
88 Teglio Veneto (VE) Liquame bovino 10 5.200 (4) 1.064
Pollina 15
Coltura energetica 18
89 San Stino di Livenza (VE) (C) Liquame bovino - - 1.500
Silomais -
90 Lozzo Atesino (PD) Liquame bovino 500 5.000 (1) -
Spremuta di Forsu
Fanghi agro-industriali
91 Limena (PD) Liquame bovino - - 1.000
Silomais -
92 Camposanpiero (PD) Reflui zootecnici - 3.300 (1) -
Forsu e fanghi -
93 Abano Terme (PD) Liquame bovino - 720 (1) 70
94 Zero Branco (TV) Liquame suino 105 2.100 (1) 30
95 Treviso (TV) Reflui zootecnici - - -
Forsu -
Fanghi depurazione -
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
A3.8) DATI SUI COSTI DELLE CALDAIE esistente, i costi vanno opportuna-
A BIOMASSA mente ridotti;
Gli impianti termici alimentati a biomas- d) i valori max e min dei grafici seguen-
sa possono soddisfare il fabbisogno ti sono relativi alla
energetico (calore e acqua calda sani- qualità delle com-
FIG. 1 - IMPIANTI DI PICCOLA TAGLIA
taria) di singole utenze (riscaldamento ponenti prescelte;
domestico) fino a piccoli comuni (tele- e) il corrisponden- FASCIA DI COSTO DELL’IMPIANTO IN RAPPORTO
ALLA POTENZA DELLA CALDAIA
riscaldamento). Si tratta quindi di filiere te costo di impian-
corte come quelle legate a piccole cal- to a combustibili 60
daie alimentate a legna, o lunghe nel fossili (gasolio, 50
Costo in k€
caso di grandi impianti termici alimen- metano, GPL) è va- 40
tati con cippato di legna ottenuto, per lutabile intorno al 30
esempio, da Short Rotation Forestry. 30% del costo del- 20
Per qualsiasi tipologia di impianto, è l’impianto a bio-
10
importante valutare in via preliminare masse.
l’entità dell’investimento. Nelle figure 0
MIN 30 50 70 90
1, 2, 3 vengono indicate le fasce di co-
sto riferibili rispettivamente a impianti MAX Potenza kW
di piccola, media e grande taglia. Per
FIG. 2 - IMPIANTI DI MEDIA TAGLIA
una corretta interpretazione di dette fi-
gure vanno tenuti presenti i seguenti FASCIA DI COSTO DELL’IMPIANTO IN RAPPORTO ALLA POTENZA DELLA CALDAIA
aspetti: 300
a) le curve dei grafici danno indicazio-
ni sul costo di investimento grass-root 250
degli impianti termici a biomasse nelle 200
Costo in k€
300
250
200
150
100
50
0
MAX
1.000 1.200 1.400 1.600 1.800 2.000 2.200 2.400 2.600 2.800 3.000
MIN
Potenza kW
{ Addenda
al Capitolo 3
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
4] Sostenibilità/Garanzie
DIBATTITO SUI CRITERI DI SOSTENIBILITÀ senta uno strumento importante in
FORMULAZIONI METODOLOGICHE grado di assicurare alle amministra-
ADDENDA zioni centrali o locali oggettivi elemen-
ti di valutazione per le azioni intrapre-
se. Tramite l'utilizzo di indicatori di ef-
ficienza, consente di analizzare i risul-
tati ottenuti in rapporto agli obiettivi
fissati. Esso costituisce un elemento
a sostenibilità di un progetto sana gestione del territorio e dei suo- centrale dei programmi di intervento
{ 4. Sostenibilità/
Garanzie
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Economic Basket: pone l’accento sul- ranti. Il risparmio, calcolato sulla base vranno riguardare non soltanto le bio-
l’uso efficiente delle risorse, sullo svi- del ciclo di vita, deve essere almeno masse coltivate sul territorio euro-
luppo rurale e socio-economico, sulle del 35% se confrontato con i corri- peo, ma anche quelle reperite fuori
politiche di supporto. spondenti combustibili fossili sosti- dai confini dell’Europa.
Social Basket: intende valutare le ri- tuiti. La Direttiva indica i valori di gas
cadute sociali delle politiche commer- serra risparmiati e le regole di calcolo. 4.1.3) ALCUNI SPUNTI IN ITALIA
ciali, la sicurezza alimentare, l’acces- Successivamente, il Consiglio Euro- In Italia il dibattito non è molto organiz-
so alle risorse naturali (acqua, territo- peo e il Parlamento hanno tracciato zato. La Piattaforma Tecnologica Italia-
rio, ecc.), la creazione di nuovi posti di ulteriori obiettivi. Il Consiglio, ad na Biocarburanti ha istituito, nell’ambi-
lavoro, la nuova imprenditoria in am- esempio, aveva delineato il seguente to del Comitato Scientifico, un gruppo
bito agricolo, la compartecipazione percorso per quanto riguarda il rispar- di lavoro ad hoc sui problemi ambien-
delle popolazioni locali all’uso del ter- mio di CO2: 35% fino al 2017 e 50% dal tali e di sostenibilità. La Rete Bioener-
ritorio, la creazione di reddito, la salu- 2017 in poi. Il Parlamento, invece, sta- gia, recentemente costituita da ITABIA,
te e il benessere sociale. biliva che il risparmio di gas serra Fiper e Aiel, ha espresso le sue idee ri-
Energy Security Basket: pone parti- conseguente all’uso di biocarburanti marcando la necessità di un approccio
colare attenzione al contributo della fosse del 45% fino al 2015 e del 60% sostenibile per i biocarburanti e dando
bioenergia nella mitigazione della do- dopo tale data. Un accordo tra le due un contributo al questionario sulle fi-
manda di energia da fonti fossili, a li- diverse posizioni è stato comunque liere termica ed elettrica. Per queste fi-
vello nazionale, locale e, soprattutto raggiunto a fine 2008 e rispecchia es- liere, come si è già detto, si ritiene ne-
in ambito rurale, attraverso la diversi- senzialmente i parametri delineati dal cessario un nuovo schema di sosteni-
ficazione delle risorse energetiche, Consiglio. bilità, tenuto presente che in alcuni
l’efficienza energetica e lo sviluppo di Il secondo criterio richiede che bio- Stati membri, la frazione biodegradabi-
tecnologie energetiche innovative a carburanti e biocombustibili liquidi le dei RSU e RSI è spesso utilizzata in-
basso impatto ambientale. non dovranno essere ottenuti da col- sieme ad altri tipi di biomasse, secon-
ture prodotte su territori ad elevato do la definizione generale di “biomas-
4.1.2) IL DIBATTITO NELLA UE valore di biodiversità, aree dedicate se” correntemente usata nell’UE.
In Europa gli ultimi sviluppi del dibat- alla protezione della natura, foreste Vi è quindi il rischio che questo mix di
tito hanno ruotato intorno alla Diretti- incontaminate, pascoli o terreni con biomasse non sia gestito in maniera
va Europea sulle Fonti Rinnovabili di elevate funzioni di accumulatori di adeguata, causando conflitti e opposi-
Energia (RES-Directive) e, in partico- carbonio. zioni da parte delle popolazioni locali.
lare, intorno agli articoli 15, 16 e 17 Biocarburanti e prodotti assimilati de- Occorre poi tener presente che una
del testo base. Sono state poi organiz- vono inoltre soddisfare gli standard certa quantità di biomasse residuali,
zate e diffuse, da parte della Commis- contenuti nel Regolamento 1782/ specialmente la frazione umida, po-
sione Europea, due ampie consulta- 2003, relativo ai regimi di sostegno trebbe essere impiegata per ripristina-
zioni on-line: la prima riguardante i ed ai criteri sulle buone pratiche agri- re e conservare la sostanza organica
biocarburanti e la seconda le filiere cole ed ambientali. nei terreni particolarmente carenti di
termica ed elettrica da biomasse. Il carattere vincolante della Diretti- humus, invece di generare calore o
Una particolare attenzione viene va per gli Stati membri è giudicato in elettricità. Lo schema di sostenibilità
giustamente riservata ai biocarbu- maniera positiva perché rappresenta deve essere riferito, a livello europeo,
ranti per autotrazione e ai biocombu- una garanzia per gli utenti e le popola- ad una visione sistemica del settore
stibili liquidi, le filiere più critiche e zioni locali, guadagnando consensi delle biomasse, anche se una certa
controverse dal punto di vista am- ed evitando contrasti. Occorre però flessibilità dovrebbe essere assicurata
bientale. Questi prodotti, prescrive la tener presente che il Parlamento Eu- agli Stati membri. Ne consegue che un
Direttiva, non potranno essere presi ropeo reputa ora necessario estende- nuovo schema di sostenibilità è ne-
in considerazione nei futuri bilanci re i criteri di sostenibilità (che inclu- cessario anche per le filiere termica ed
energetici ed ambientali se non ver- dono anche la polluzione dell’aria e elettrica.
ranno soddisfatti i criteri di sostenibi- delle falde acquifere, il deterioramen- Tra i diversi obiettivi posti dalla Diret-
lità in essa definiti. to della qualità dei suoli, lo sfrutta- tiva EU al 2020, forse il più impegnati-
Il primo criterio riguarda l’entità del- mento del lavoro minorile, ecc.), an- vo riguarda la percentuale del 10% di
la riduzione delle emissioni di gas ser- che a tutte le biomasse e non soltan- immissione di biocarburanti nei con-
ra conseguente all’uso di biocarbu- to ai biocarburanti. Questi criteri do- sumi finali per l’autotrazione.
{ 4. Sostenibilità/
Garanzie
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Su tale tema è necessaria ed opportu- za contare poi quello che potrebbero Per quanto riguarda il bilancio della
na un’osservazione relativa agli oli riservare i mari e gli oceani. CO2, il monitoraggio permetterà di va-
vegetali: questi, al di là delle prospet- lutare l'incidenza della CO2 fossile sul-
tive d’impiego legate alla seconda ge- B) IL BILANCIO DELLA CO2 la CO2 rinnovabile contenuta nel com-
nerazione, sono le uniche potenziali Particolarmente importante è il bilan- bustibile, relativamente alle operazio-
risorse verso la sostituzione del gaso- cio della CO2 lungo le varie fasi di pro- ni di movimentazione e cippatura.
lio, siano essi prodotti sul territorio duzione, trasformazione e uso di bio- Sarà interessante notare come il valo-
nazionale piuttosto che importati dal- masse energetiche. re assoluto delle emissioni è diretta-
l’estero. Il loro uso per la produzione di Come ben noto, la crescita delle specie mente proporzionale alle dimensioni
energia elettrica, che oggi è incentiva- vegetali avviene attraverso il processo delle varie macchine operatrici, men-
to ed estremamente interessante da di fotosintesi con cui viene sottratta tre i “fattori di emissione” saranno mi-
un punto di vista economico, potreb- CO2 all’atmosfera per essere imma- gliori per le macchine di grandi di-
be però interferire pesantemente sul- gazzinata nella biomassa (per ogni mensioni.
la loro disponibilità ed utilizzo per tonnellata di biomassa secca il conte- Ovviamente le emissioni prodotte dal-
l’autotrazione: la normativa e gli Ac- nuto di carbonio è all’incirca di 0,5 t l'utilizzo dei vari macchinari sono
tion Plans nazionali dovranno atten- dovuto all’assorbimento di circa 1,2 t strettamente correlabili ad una serie
tamente valutare questo aspetto. di CO2 atmosferica). Poter disporre di di elementi:
dati precisi sulle quantità di biomassa > il tipo di carburante con cui viene
4.1.4) RIFLESSIONI INTORNO AGLI prodotte da un determinato impianto alimentato il motore,
ELEMENTI CHIAVE DEL DIBATTITO di colture dedicate sia arboree che er- > la potenza del motore,
Dai precedenti argomenti si estrapo- bacee, e valutarne le ricadute ambien- > la sua regolazione,
lano 5 elementi determinanti, sui tali in termini di immobilizzazione e > lo stato di usura,
quali è opportuno soffermarsi breve- stoccaggio di anidride carbonica at- > le condizioni di utilizzo,
mente: mosferica, è un argomento importante > ecc.
A) la copertura geografica della risor- per la promozione di coltivazioni ener- Anche le emissioni dovute al traspor-
sa biomassa, getiche in grado di fornire nuovi sboc- to, vanno ad influire negativamente
B) il bilancio della CO2, chi all’agricoltura. Ma le biomasse pro- sul bilancio della CO2. L'influenza è co-
C) la difesa del suolo e delle falde dotte vanno poi raccolte, pre-trattate, munque trascurabile se le distanze
acquifere, trasportate, convertite attraverso una percorse sono brevi, o se eventuali
D) i bilanci energetici, varietà di macchine operatrici che ren- grandi distanze sono percorse tra-
E) le ricadute socio-economiche. dono non del tutto neutro il bilancio sportando grandi quantitativi di bio-
della CO2. Le macchine operatrici nor- massa (trasporto su autoarticolati o
A) LA COPERTURA GEOGRAFICA malmente in uso per le operazioni di trasporto su navi). ITABIA ha calcolato
DELLA RISORSA BIOMASSA raccolta e prima trasformazione delle che anche prolungati trasporti su
La ricerca di nuove risorse energeti- biomasse sono di vario genere e van- gomma (fino a 1.000 km), per au-
che che siano diversificate dal punto no dai modelli più semplici di motose- toarticolati ed autotreni da 25 t, inci-
di vista geografico, ma anche deloca- ghe fino ai più complessi trattori o cip- dono in negativo, sul bilancio della
lizzate e riproducibili è ormai un im- patrici. I motori che muovono tali mac- CO2, per non più del 10%.
perativo a cui tutte le politiche nazio- chine sono normalmente alimentati
nali, continentali e globali devono ten- da carburanti tradizionali, con un con- C) DIFESA DEL SUOLO
dere. Le biomasse sono disponibili in seguente impatto sulla qualità dell'a- E FALDE ACQUIFERE
vaste regioni del mondo (ad eccezio- ria e sul bilancio della CO2 collegato a L’impianto di colture dedicate alla pro-
ne del Medio Oriente). Il loro potenzia- tali operazioni. Il monitoraggio dovrà duzione di energia può essere un in-
le realisticamente sfruttabile si aggi- permettere di valutare gli specifici fat- tervento utile per la difesa del suolo
ra intorno a 2.000 Mtep (oggi è di cir- tori di emissione collegati alle diverse sia in contesti eccessivamente sfrut-
ca 800 Mtep su un fabbisogo di ener- operazioni di movimentazione e trat- tati, sia in aree marginali. In linea di
gia primaria di oltre 8.000 Mtep) e si tamento del combustibile: si potrà ad massima, infatti, tali colture, che ri-
ripartisce quasi uniformemente tra esempio vedere quanti NOx o quanta chiedono un livello di cure e di input
Nord America, Sud America, Africa, CO2 mediamente si emette per unità di energetici sensibilmente inferiore ri-
Asia ed Europa. La risorsa quindi è di- peso di combustibile movimentato ed spetto a quelle alimentari, possono
sponibile in vaste aree del globo. Sen- alimentato alla caldaia. alleggerire l’impatto sui terreni ove
{ 4. Sostenibilità/
Garanzie
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
l’agricoltura è intensiva (aree presi- ginose ed amidacee) necessita di nu- Ricadute negative. Il problema del-
diate) e di contro consentono una mi- merose operazioni agronomiche che l'accettabilità sociale delle fonti rin-
gliore gestione del territorio in quelle comportano il ricorso a manodopera novabili rappresenta oggi una delle
aree destinate ad essere abbandona- specializzata e ad un adeguato impiego principali barriere al loro sviluppo.
te dall’uomo (aree marginali non pre- della meccanizzazione. Tali operazioni Questo, in particolare per la bioener-
sidiate). Il monitoraggio degli effetti per comodità possono essere raggrup- gia, è la causa più frequente di insuc-
prodotti sul suolo dalle colture dedi- pate in tre fasi distinte: quella del vivaio cesso delle iniziative. Il fenomeno, an-
cate in questi due differenti contesti (produzione delle talee), quella di im- che se molto attenuato rispetto al
dovrà necessariamente prevedere pianto (coltura di pieno campo) e, suc- passato, non è del tutto scomparso e,
metodologie distinte. cessivamente, quella della raccolta. paradossalmente, sono proprio le mo-
Aree presidiate Monitorare le fasi agricole della filie- tivazioni di carattere ambientale ad
In tali ambienti, ove il grado di sfrutta- ra, fornisce delle indicazioni sui bilan- animare chi si oppone.
mento è elevato, il rischio maggiore ri- ci economici ed energetici per l’avvio Tra tutte le fonti rinnovabili le biomas-
siede nella perdita di fertilità dei suoli di colture dedicate. Inoltre può deter- se sembrano le più penalizzate per
e nel conseguente ricorso a crescenti minare l’ottimizzazione delle rese e la tre motivi principali.
apporti energetici di sostegno come riduzione dei costi. Sulla base dei rile- 1. La conversione energetica finale av-
lavorazioni spinte e concimazioni for- vamenti fatti circa i tempi di lavoro e i viene tramite il processo di combustio-
temente impattanti. Per monitorare, consumi delle macchine impiegate ne (caldaie, motori endotermici, ecc.)
in terreni pianeggianti di buona ferti- per le singole operazioni, si potrà ef- percepita, a causa dell’“effetto cami-
lità, gli effetti prodotti sul suolo dal- fettuare una valutazione complessi- no”, come un elemento negativo sino-
l’inserimento di colture dedicate in va dei costi economici ed energetici. nimo di inquinamento dell'aria. Addirit-
sostituzione di colture erbacee di pie- tura alcune organizzazioni ambientali-
no campo (es. avvicendamento bien- E) RICADUTE SOCIO-ECONOMICHE ste negli Stati Uniti hanno proposto di
nale girasole/frumento duro), si pos- Ricadute positive. Si può asserire che, non considerare rinnovabili tutte le
sono fare delle considerazioni quali- nelle aree in cui si da l’avvio a colture fonti basate sulla combustione.
quantitative di tipo semplice oppure dedicate, è sensato attendersi delle ri- 2. L'assimilazione delle biomasse ai
ci si può spingere ad analisi notevol- cadute positive anche a livello sociale rifiuti suscita forti opposizioni per il ti-
mente più complicate. ed economico. In linea di massima, l’in- more delle possibili emissioni di pro-
Aree non presidiate troduzione di queste colture all’interno dotti tossici (in particolare le diossi-
In questi contesti gli aspetti critici ri- delle aziende agricole, avviene con la ne) dovuti all’incenerimento. Capita
guardano il dissesto idrogeologico creazione di nuove e articolate attività infatti che impianti a biomasse vergi-
(stabilità dei versanti, regimazione del- che, oltre a fornire uno stimolo per l’af- ni vengano considerate come il "ca-
le acque, conservazione del suolo, fermazione di figure professionali spe- vallo di Troia" per raggiungere il vero
ecc.) tutti elementi che concorrono nel cializzate, possono innescare la ripre- obiettivo: incenerire i rifiuti urbani.
determinare specifici caratteri ricono- sa di processi produttivi in quelle aree A complicare il quadro c’è poca
scibili anche visivamente a livello di marginali dove è elevato il rischio di ab- chiarezza nell’informazione: ad
paesaggio. Il monitoraggio degli effetti bandono da parte della popolazione. esempio, gran parte delle statistiche
prodotti dall’introduzione di una coltura Per quanto riguarda le ricadute occu- comunitarie e nazionali sull'energia
in un’area marginale a rischio di degra- pazionali, gli aspetti che discendono forniscono dati d'insieme per biomas-
do potrebbe richiedere studi da condur- direttamente dall’attivazione di nuove se e rifiuti (un’assimilazione di fatto).
re a livello territoriale molto complessi e forme di impresa e di destinazione d’u- 3. Tra tutte le fonti rinnovabili le bio-
costosi, oppure concentrarsi sulla rac- so dell’ambiente rurale riguardano masse sono quelle più strettamente
colta di indizi che testimonino, a livello principalmente: integrate con il territorio e ciò acuisce
di paesaggio, il processo di ripristino > l’introduzione di nuovi prodotti la sensibilità delle popolazioni locali a
ambientale innescato dall’intervento. sul mercato; possibili effetti non solo sull'ambien-
> il ricorso a tecnologie innovative; te, ma sulle attività economiche, sulla
D) BILANCI ENERGETICI > il ricorso a figure professionali viabilità e sulla gestione del patrimo-
E PRODUTTIVITÀ specializzate; nio forestale.
La realizzazione di un impianto di coltu- > l’incremento dell’organico Dai sondaggi di opinione emerge,
re energetiche arboree o erbacee aziendale; però, che l'accettabilità delle FER è
(Short Rotation Forestry o colture olea- > il ricorso a finanziamenti. più alta là dove vi sono già in esercizio
{ 4. Sostenibilità/
Garanzie
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
impianti alimentati con rinnovabili. BIA) per la Regione Siciliana nell’ambi- energetico /economica. Difatti sia in ri-
Le conclusioni cui si giunge è che to del Programma Nazionale Biocom- ferimento alle biomasse residuali di ori-
quando i cittadini possono sperimen- bustibili (PROBIO) del MiPAAF. Di que- gine agricola e forestale o alle biomas-
tare direttamente gli effetti degli im- sto lavoro se ne riporta uno stralcio: se prodotte da coltivazioni dedicate
pianti energetici, molti dei pregiudizi • Salvaguardia della natura endogena non è univocamente definito entro qua-
che essi avevano nella fase di propo- delle biomasse: si stanno di fatto veri- li limiti i costi energetici delle operazioni
sta, progettazione e realizzazione, ficando delle forti importazioni di tale di produzione/raccolta, trattamento,
scompaiono. materiale sotto la spinta dell’aumento stoccaggio e distribuzione siano suc-
dei consumi sia da parte della grande cessivamente ripagati dalla valorizza-
4.2) FORMULAZIONI industria (centrali elettriche a biomas- zione energetica del materiale.
METODOLOGICHE sa), che importano navi di cippato an-
principi esposti, pur ampiamente che da oltreoceano, sia da parte dei Tali problematiche evidenziano ormai
{ 4. Sostenibilità/
Garanzie
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
{ 4. Sostenibilità/
Garanzie
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
Ministero dell ’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 100
ITABIA
Italian Biomass Association I TRAGUARDI DELLA BIOENERGIA IN ITALIA
RAPPORTO 2008
ELEMENTI CHIAVE
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
4] Addenda
A4.1) BILANCIO ENERGETICO • Rendimento elettrico della turbina metodologico è valido per qualunque
DELLA COGENERAZIONE Energia elettrica utile prodotta, rispet- dimensione di impianto e per qualun-
ASPETTI GENERALI to alla energia termica trasferita alla que “range” di temperature di funziona-
Nel caso di impianti per la produzione turbina. mento (la temperatura è più alta nel ca-
combinata di energia elettrica e calore • Limite Termico dell’impianto di coge- so di caldaia a olio diatermico per l’ali-
l’attività di monitoraggio è molto impor- nerazione (L.T.) mentazione di turbine ORC).
tante per verificare la fattibilità econo- Rapporto tra energia termica utile recu- Il corretto monitoraggio degli impianti di
mica di tale tecnologia, anche in consi- perata e totale utile di energia termica cogenerazione deve seguire le seguen-
derazione dei costi di investimento sen- ed elettrica prodotta. ti indicazioni:
sibilmente più alti di quelli che si affron- •Indice di Risparmio Energetico (I.R.E.) Strumentazione: Installazione di conta-
tano in un impianto di produzione di so- Percentuale di risparmio energetico ot- calorie on-line, termometri interni ed
la energia termica. tenuto dalla cogenerazione producen- esterni, misuratori di portata combusti-
Validi risultati economici ed energetici do le stesse quantità di energia elettri- bile, misuratori di portata fumi, contato-
per impianti di questa tipologia, tutti da ca e termica altrimenti prodotte con ri elettrici.
verificare con un attento monitoraggio, due processi separati tra loro. Misura energia primaria in ingresso:
sono la condizione principale per una lo- Le rilevazioni richiedono strumentazio- calorimetro di Mahler.
ro ampia diffusione sul territorio, ad ulte- ni fisse, per determinare portata e tem- Frequenza rilievi: Bimestrale.
riore beneficio del risultato ambientale, peratura dei diversi flussi termici sia sul Durata rilievo: 5 ore
già garantito dall'uso di una fonte rinno- circuito primario (entrata e uscita cal- Raccomandazioni:
vabile teoricamente neutra nei confronti daia), sia sul circuito secondario (entra- > I rilievi vanno eseguiti con l’impianto a
dell'effetto serra e del bilancio energeti- ta e uscita rete di recupero termico). Oc- regime costante in un range prossimo
co che è direttamente proporzionale al core inoltre installare contatori per le alla capacità massima.
risultato economico dell’iniziativa. Le mi- produzioni elettriche lorde e per quelle > La posizione degli strumenti di misu-
surazioni devono riguardare: al netto degli eventuali autoconsumi e ra deve essere indicata sullo schema di
• Rendimento termico della caldaia dei consumi ausiliari. Per quanto riguar- flusso progettuale dell’impianto.
Energia termica utile trasferita alla tur- da la misurazione del consumo del
bina per la produzione elettrica, rispetto combustibile, è bene che questo sia
alla energia primaria del biocombustibi- preliminarmente pesato e analizzato
le alimentato. per il contenuto energetico. L'approccio
Contacalorie Contacalorie
differenziale differenziale Temperatura Temperatura
CALDAIA Cd1 Cd2 interna Ti esterna T
CONDENSATORE UTENZE
TERMICHE LEGENDA
BIOMASSE Prec: registrazione portata biomassa in alimentazione
Cd1: contacalorie differenziale ingresso-uscita caldaia
Cd2: contacalorie differenziale ingresso-uscita rete recupero termico
Prec portata C3el: contatore elettrico-differenziale ingresso-uscita alternatore
biomassa T: termometro registratore temperatura esterna
Ti: termometro registratore temperatura interna
T1: termometro registratore temperatura fumi
P1: misuratore portata fumi
Ministero dell ’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 101
ITABIA
Italian Biomass Association I TRAGUARDI DELLA BIOENERGIA IN ITALIA
RAPPORTO 2008
ELEMENTI CHIAVE
{ Addenda
al Capitolo 4
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
NOTE:
Compilato da
Ministero dell ’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 102
ITABIA
Italian Biomass Association I TRAGUARDI DELLA BIOENERGIA IN ITALIA
RAPPORTO 2008
ELEMENTI CHIAVE
PER GLI OBIETTIVI AL 2020
5] Verso un nuovo
Piano d’Azione per la bioenergia
CONSIDERAZIONI GENERALI g) Elaborazione di progetti territoriali
cantierabili.
GLI INDIRIZZI STRATEGICI h) Diffusione delle buone pratiche e
GLI INVESTIMENTI NECESSARI dei casi di successo.
i) Sviluppo di progetti dimostrativi,
soprattutto per le realizzazioni di pic-
cola e media scala.
Per poter razionalizzare l’intero siste-
articolo 4 della Direttiva Europea tutte le componenti delle filiere; ma e pervenire ad un Piano d’Azione
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5.3) GLI NVESTIMENTI NECESSARI costo di investimento per l’Italia, da qui base al PIL ciò comporterà per il no-
on è facile valutare i costi di in- al 2020, di circa 6 miliardi di Euro. stro Paese un costo fino al 2020 di cir-
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LE ATTIVITÀ della bioenergia nel mondo;
Fin dalla sua costituzione ITABIA ha > Ha assunto il coordinamento del
operato nei seguenti settori: progetto europeo BITES: Biofuels Te-
Studi, ricerche, attività dimostrative: chnologies European Showcase volto
36 azioni a individuare i casi di successo in am-
un’Associazione indipendente e Rapporti con amministrazioni bito internazione e le migliori pratiche
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Unità di misura adottate nel testo
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e unità di misura adottate nel GRANDEZZE FONDAMENTALI E UNITÀ DI BASE DEL SISTEMA INTERNAZIONALE
LUNGHEZZA
NOME
metro
UNITÀ
SIMBOLO
m
ne altre unità di misura correntemen-
te adottate; nel seguito si illustrano le MASSA chilogrammo kg
principali Unità e simboli connessi. TEMPO secondo s
Nel testo si incontrano spesso multi- INTENSITÀ DI CORRENTE ELETTRICA ampère A
pli di queste unità di misura, che sono
quindi indicati con il prefisso indivi- TEMPERATURA TERMODINAMICA kelvin ºK
duabile dalla successiva tabella o uni-
tamente al fattore corrispondente.
MULTIPLI DI USO CORRENTE
PREFISSO SIMBOLO FATTORE
KILO k 103 ALCUNE GRANDEZZE E UNITÀ DERIVATE S.I., DI UTILITÀ NEL CAMPO DELLE BIOMASSE PER ENERGIA
MEGA M 106
GIGA G 109 GRANDEZZA SIMBOLO NOME (ESTESO) VALORE
TERA T 1012 SUPERFICIE m 2
metro quadrato –
km2 chilometro quadrato 106 m2
ha ettaro 104 m2
L’equivalente energetico di una so-
VOLUME m3 metro cubo –
stanza è generalmente fatto coincide- mst metro stero vedi nota1
re con il potere calorifico inferiore,
p.c.i. e si misura in genere in kcal/kg MASSA kg chilogrammo 103 g
per i solidi ed i liquidi, in kcal/l per i li- t tonnellata 106 g
quidi, in kcal/m3 per i gas; in quest’ulti- l litro
mo caso si preferisce utilizzare il sim- LAVORO/ENERGIA J joule 1W.s
bolo Nm3, per indicare il metro cubo a cal caloria 4,185J (vedi nota2)
pressione “normale” o atmosferica. POTENZA W watt 1J/s
1
POTERE CALORIFICO INFERIORE Il metro stero si utilizza per indicare, nel caso
DI ALCUNI COMBUSTIBILI (P.C.I.) di una catasta di legname o di un cumulo di
scaglie di legno, un ingombro complessivo di 1
COMBUSTIBILE P.C.I. m3, comprensivo degli interstizi vuoti.
2
(kcal/kg - kcal/m3) la caloria è definita come la quantità di calo-
re necessaria a portare la temperatura di 1 g
LEGNA DA ARDERE 2.500 - 4.500 di acqua distillata da 14.5 °C a 15.5 °C, a pres-
TORBA 3.000 - 4.500 sione standard
CARBONE DI LEGNA 7.500
LIGNITE 4.000 - 6.200
ANTRACITE 8.000 - 8.500
COKE 7.000
OLIO COMBUSTIBILE 9.800
COMBUSTIBILE PER AEREI 10.400
GASOLIO 10.200
BENZINA PER AUTO 10.500
PETROLIO GREZZO 10.000
GAS DI PETROLIO LIQUEFATTI 11.000
GAS NATURALE 8.300
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Unità di misura adottate nel testo
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Nella maggior parte dei combustibili, che contengono idrogeno, si distingue un potere calorifico
superiore (che include il calore di condensazione del vapore d'acqua che si forma nella combustio-
ne) e un potere calorifico inferiore (che non considera tale calore).
EQUIVALENZE ENERGETICHE
kJ kcal kWh tep
-3
1 kJ 1 0,239 0,278.10 23,9.10-9
1 kcal 4,1868 1 1,163.10-3 0,1.10-6
1 kWh 3.600 860 1 86.10-6
1 tep 41,9.106 10.106 11,63.103 1
Tra i valori sopra riportati, il chilowattora (kWh), unità derivata, è la più utilizzata,
anche se, per le grandezze energetiche a livello di interi sistemi economici, l’unità
di misura correntemente utilizzata è il tep, anche se non considerata dal S.I.
È bene tenere presente che in genere si distingue tra chilowattora per energia
termica (kWht) e per energia elettrica (kWhe), ma che l’unità di misura è la me-
desima.
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Indirizzi Internet
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Per maggiori informazioni e approfon- ATLANTE EOLICO DELL’ITALIA: FIRE Italia (Federazione Italiana
dimenti si suggeriscono alcuni validi www.ricercadisistema.it per l'Uso Razionale dell'Energia):
riferimenti sul web. ANEV (Associazione Nazionale www.fire-italia.it
Energia dal Vento): www.anev.org Fondazione
AEBIOM (European Biomass BIOFUELS ITALIA (Piattaforma per lo Sviluppo Sostenibile:
Association): Tecnologica Italiana Biocarburanti): www.fondazionesvilupposostenibile.org
www.ecop.ucl.ac.be/aebiom/ www.biofuelsitaliatp.it GBEP (Global Bioenergy Partnership):
AGROENERGIA: www.agroenergia.it CEAR (Consorzio Energia Alternativa www.globalbioenergy.org
AIIA (Associazione Italiana per il Riscaldamento): GSE (Gestore dei Servizi Elettrici):
di Ingegneria Agraria): www.aiia.info www.consorziocear.com www.gsel.it/ita/index.asp
AIEL (Associazione Italiana Energie CETA (Centro di Ecologia Teorica e GIFI (Gruppo Imprese Fotovoltaiche
Agroforestali): www.aiel.cia.it Applicata): www.ceta.ts.it/ Italiane): www.gifi-fv.it
AIEE (Associazione Italiana degli CNER (Consorzio Nazionale Energie IEA (International Energy Agency):
Economisti dell’Energia): Rinnovabili agricole): www.cner.it www.iea.org
www.aiee.org CTI (Comitato Termotecnico Italiano): ITABIA - Italian Biomass Association:
AMBIENTE ITALIA (Istituto di ricerche): www.cti2000.it www.itabia.it
www.ambienteitalia.it/solare/index.htm CNR-IVALSA (Istituto per ISES Italia (International Solar Energy
APER (Associazione Produttori di la Valorizzazione del Legno Society): www.isesitalia.it
Energia da fonti Rinnovabili): e delle Specie Arboree): KYOTO CLUB: www.kyotoclub.org
www.aper.it www.ivalsa.cnr.it LEGAMBIENTE: www.legambiente.com
ASSOBIODIESEL (Associazione Italiana CRPA (Centro Ricerche Produzioni www.fonti-rinnovabili.it
Produttori di Biodiesel): Animali): www.crpa.it Ministero dell'Ambiente
www.assobiodiesel.it/ ENEA e della Tutela del Territorio
ASSOCOSTIERI (Associazione Centro ricerche Casaccia: e del Mare: www.minambiente.it
Nazionale Depositi Costieri Olii www.casaccia.enea.it Ministero delle Politiche Agricole,
Minerali): www.assocostieri.it ENEA Alimentari e Forestali:
ASSODISTIL (Associaz. Naz.le Centro Ricerche Trisaia: www.politicheagricole.it
Industriali Distillatori di Alcoli www.trisaia.enea.it RENAEL (Rete delle Agenzie
e di Acquaviti): www.assodistil.it ETA - Energie Rinnovabili: Energetiche Locali, c/o Rete di Punti
ASSOLTERM (Associazione Italiana www.etaflorence.it Energia): www.renael.it
Solare Termico): www.assolterm.it EUBIA (European Biomass Industry SEE (Sustainable Energy Europe):
ASSOSOLARE (Associazione Nazionale Association): www.eubia.org/ www.sustenergy.org
dell’Industria Fotovoltaica): FIPER (Federazione Italiana Produttori www.campagnaSEEitalia.it
www.assolare.org Energie Rinnovabili): www.fiper.it
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