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L’ACCOGLIENZA DELLO STRANIERO

Fra i tanti avvenimenti che hanno contraddistinto la storia dell’uomo, alcuni dei più ricorrenti
e drammatici vanno riferiti agli esodi forzati che hanno avuto per protagonisti milioni e milioni
di individui, costretti a lasciare i loro rispettivi Paesi d’origine per motivi politici, etnici e
religiosi. E l’eccessivo afflusso di profughi in Italia provenienti dalle realtà più disastrate del
continente europeo ha creato non pochi problemi anche in Italia, per via della sostanziale
inadeguatezza delle strutture destinate ad accogliere i nuovi arrivati. Pertanto, dopo aver
cercato scampo dalle rovine e dalle catastrofi della guerra, molti profughi restano in una
condizione assolutamente precaria, per molti versi simile a quella degli immigrati clandestini
e comunque destinata ad un futuro ricco di incognite. Tanto per rimanere in un’epoca storica
relativamente recente, si potrebbe ricordare, ad esempio, che furono più di due milioni gli
Ebrei fuggiti dalla Germania a causa delle persecuzioni naziste. Così come sono stati oltre
un milione i Palestinesi costretti a rifugiarsi nei campi profughi dei Paesi arabi dopo che, nel
1948, la Palestina si trasformò nel nuovo Stato d’Israele, destinato ad accogliere gruppi
etnici di religione ebraica provenienti dai più disparati angoli del globo.

Rifugiato: persona che ha trovato rifugio in luogo sicuro; part., individuo che, in seguito alle
vicende del proprio paese, ha ottenuto asilo politico in un paese straniero.

Profugo: Costretto ad abbandonare la propria terra, il proprio paese, la patria, in seguito a


eventi bellici, a persecuzioni, oppure a cataclismi.

Clandestino: Passeggero clandestino, chi viaggia su un mezzo di trasporto senza averne


diritto. Immigrato illegale, cittadino straniero che entra e/o soggiorna in un altro paese, in
violazione delle leggi di immigrazione di tale paese.

Campo profughi: Luoghi adibiti ad “ospitare” temporaneamente persone che, per vari motivi,
sono state costrette a lasciare la propria abitazione: vittime di guerre e discriminazioni
etniche, vittime di disastri ambientali, ecc..

Immigrazione: è il trasferimento permanente o temporaneo di singoli individui o di gruppi di


persone in un paese o luogo diverso da quello di origine. Il fenomeno è l'opposto
dell'emigrazione.

Emigrato: Che ha lasciato il proprio paese in cerca di lavoro o per motivi politici

Boat people: (espressione costruita a partire dalle parole inglesi «barca» e «gente») sono
dei profughi che fuggono dai loro paesi per motivi politici o economici a bordo di
imbarcazioni, anche di fortuna note come «carrette del mare

Rimpatriare: Tornare in patria o nel comune della propria residenza

Integrazione: L'incorporazione di una certa entità etnica in una società, con l'esclusione di
qualsiasi discriminazione razziale; estens., l'inserimento dell'individuo all'interno di una
collettività, attraverso il processo di socializzazione.
Assimilazione: processo per cui un individuo o un gruppo abbandona la propria cultura e
cerca di assumere quella dominante.

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