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A febbraio i "Fridays for future" hanno preso piede anche in Italia: gli studenti
hanno sfilato in corteo a Bologna, Pisa, Milano, Torino, Venezia. Solo per dire
alcune delle città che vedono crescere ragazzi non più disposti a foraggiare la
nube di polveri sottili che avvolge le loro case.
I venerdì di Alexia (13 anni)
Il giovane volto della protesta a New York è quello di Alexandria Villasenor, 13
anni e la stessa convinzione caparbia di Greta nel voler fare qualcosa richiamando
all'azione. A cominciare dalla sua scuola media, con il movimento "School Strike 4
Climate", fino a lanciare una manifestazione indetta per il 15 marzo, che ha già
trovato l'appoggio delle associazioni ambientaliste più note e adesioni da tutto il
mondo. La decisione di lottare per Alexia è arrivata dopo un'estate di fuoco: è
bastato andare a trovare i suoi parenti in California per vedere l'America in
fiamme e tornare con la morte del Pianeta nel cuore e l'asma che le chiudeva la
gola a ricordarle che non era poi così lontana. Da quel giorno, ogni venerdì,
Alexia si presenta con i cartelli di protesta con il bello e il cattivo tempo.
Le sue foto sono finite sui social e su Twitter ha 4mila persone che la seguono. E
nell'America che non resta a guardare, i giovani che aderiscono al movimento stanno
aumentando: tra loro c'è anche una ragazza di 12 anni del Colorado e la figlia di
15 anni della democratica di origine somala, Ilhan Omar, eletta al Congresso. Un
gruppo di scienziati sta preparando una lettera aperta di supporto in vista della
manifestazione di marz