Se i Meurois-Givaudan negano di voler fondare un ordine, è stato questo invece
l’esito di un altro «inveramento magico» della Teosofia tentato da Giuseppe Filipponio, che nel 1980 ha fondato l’Ordine Esoterico del Loto Bianco, sviluppo indipendente di un gruppo teosofico nato nel 1946 e che dal 1963 pubblicava a Roma la rivista «Verso la luce». Filipponio recupera tutta la tradizione teosofica: Alice Bailey, l’Agni Yoga, Benjamin Creme e anche la psico-sintesi di Roberto Assagioli (che a sua volta era già stato in contatto con la Teosofia). Tutti avrebbero una certa validità: ma oggi la gerarchia si esprimerebbe principalmente nell’Ordine del Loto Bianco. Le forme di meditazione proposte dalla tradizione teosofica, secondo Filipponio, sono utili, ma preparano semplicemente la strada a un tipo superiore di tecnica meditativa che «è di natura chiaramente occulta, ed è realmente un procedimento magico» che «può essere usato con sicurezza e con l’effetto voluto soltanto da discepoli avanzati ed Iniziati». Non si potrebbe espri- mere più chiaramente il desiderio di diffondere ‒ peraltro nell’«Età dell’Acquario» presso molti, e non più solo presso pochi iniziati ‒ una versione «magica» della tradizione teosofica.
Tratto da: Il cappello del MAGO di Massimo Introvigne