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Il 29 maggio 1917

nacque a Brookline
(presso Boston, nel
Massachusetts), John
Fitzgerald Kennedy,
uno degli uomini
politici più famosi del
XX secolo, che nel
1960 divenne il 35°
presidente degli Stati
Uniti d’America.
Kennedy fu coinvolto
in importantissimi
eventi storici, nel
contesto della guerra
fredda, che in quegli
anni contrapponeva le
due superpotenze Usa
e Urss.

LE ORIGINI DELLA FAMIGLIA KENNEDY

Kennedy fu il primo capo di Stato di religione cattolica negli USA: discendeva da una
famiglia di origini irlandesi, che si era stabilita negli Stati Uniti fin dal 1840.

Suo padre, Joseph Patrick Kennedy, era un ricco imprenditore e uomo di affari:
sostenitore del partito democratico e dell’allora presidente Roosevelt, fu a capo della
commissione Borsa e Finanze e ambasciatore degli Stati Uniti a Londra.
La famiglia Kennedy al completo:
John Fitzgerald è il primo a
sinistra nella foto; il padre Joseph
è ritratto al centro e la madre
Rosemary in alto a destra.

Il giovane Kennedy
frequentò varie scuole
prestigiose, seguendo il
padre nei suoi
spostamenti, e studiò
all’università di
Harvard. Nella seconda Guerra mondiale, nonostante le gravi lesioni subite alla
colonna vertebrale durante una partita di calcio all’università, grazie alle
raccomandazioni del padre, riuscì ad arruolarsi e a diventare comandante di una nave
motosilurante, che operava nel Pacifico contro i Giapponesi.

Nell’agosto del 1943 la sua motosilurante fu speronata da un cacciatorpediniere


Giapponese: Kennedy riuscì a salvare gran parte del suo equipaggio, grazie alle sue
eccezionali abilità di nuotatore e al suo coraggio.

Gli sforzi compiuti nella sua eroica missione gli valsero numerose onorificenze
militari, ma aggravarono le sue precarie condizioni di salute: dovette sottoporsi a
operazioni alla schiena e fu colpito dalla malaria, che favorì l’insorgenza di
un’insufficienza renale.

Subito dopo la seconda guerra mondiale entrò in politica nel partito democratico: fu
eletto varie volte al Parlamento statunitense, ma la sua attività di deputato e di senatore
fu spesso frenata dalla malattia e da frequenti ricoveri in ospedale. Grazie a nuove
cure, cui si sottopose a partire dal 1955, Kennedy riuscì ad alleviare i suoi dolori alla
schiena e si impose gradualmente sulla scena politica americana: nel 1960 fu scelto
come candidato del partito democratico alla presidenza degli Stati Uniti.

Il 20 gennaio 1961 Kennedy prestò giuramento come presidente degli Stati Uniti,
dopo aver sconfitto alle elezioni il rivale Nixon, candidato dei repubblicani.

La sua vittoria fu favorita da un’efficace uso dei mezzi di comunicazione: le elezioni


presidenziali del 1960 furono infatti le prime in cui i due candidati si sfidarono in un
dibattito televisivo e Kennedy ne uscì nettamente vincitore.
Un altro importante aspetto che garantì l’elezione di Kennedy fu la novità della sua
campagna elettorale, incentrata sul concetto della “nuova frontiera”: come nel XIX
secolo la “corsa all’Ovest” aveva spinto gli americani alla missione civilizzatrice del
Far West, così ora Kennedy chiedeva ai suoi concittadini di impegnarsi nella nuova
frontiera delle scienze e della corsa allo spazio, per assicurare a tutto il mondo un
futuro di pace, benessere e libertà.

LA POLITICA INTERNA

Kennedy attuò importanti riforme economiche e sociali:

• aumento del salario minimo per i lavoratori del settore commerciale;

• creazione di alloggi a prezzi calmierati, realizzati per favorire le famiglie con


redditi medi e bassi;

• sviluppo dei centri per la cura dei pazienti affetti da disturbi mentali e degli
anziani;

• creazione di nuovi posti di lavoro con investimenti statali;

• riforme che garantirono le pari opportunità per le donne nel campo


dell’istruzione e nei luoghi di lavoro.

Meno efficace fu invece la sua azione di contrasto alla segregazione razziale.

LE TENSIONI CON CUBA

In politica estera Kennedy fu protagonista della guerra fredda, che in quel periodo
minacciava la pace nel mondo.

Appena eletto, Kennedy autorizzò infatti azioni di guerriglia organizzate dalla CIA
(l’agenzia di spionaggio statunitense), per abbattere il regime comunista instaurato a
Cuba dal rivoluzionario Fidel Castro nel 1959.

Nel 1961 il fallimento dello sbarco di esuli cubani anticastristi e di mercenari


addestrati dagli agenti segreti statunitensi costituì inoltre un duro colpo per
l’immagine di Kennedy.

LA CRISI DEI MISSILI ATOMICI

Le scelte di Kennedy fecero aumentare la tensioni con l’Unione Sovietica, alleata del
regime cubano.
Il mondo intero fu sull’orlo della catastrofe nucleare quando gli Stati Uniti, nel 1962,
scoprirono che i missili atomici sovietici, istallati sull’isola di Cuba, costituivano una
minaccia per gli Stati Uniti.

Per scongiurare lo scontro, Kennedy organizzò un blocco navale attorno all’isola,


impedendo così i rifornimenti militari dall’Unione Sovietica, e avviò negoziati
diplomatici per risolvere la crisi internazionale.

LA CORSA ALLO SPAZIO

Un altro terreno di scontro con l’Unione Sovietica riguardò la cosiddetta corsa allo
spazio. In quel periodo gli Stati Uniti erano stati ampiamente superati dai loro avversari
nelle conoscenze tecnologiche necessarie a compiere viaggi intorno alla Terra. Per
recuperare il distacco, Kennedy riuscì a imporre un piano di finanziamenti straordinari
per il Programma Apollo, che nel luglio 1969 avrebbe portato gli Stati Uniti a
compiere la prima missione sulla Luna.

L’ATTENTATO DI DALLAS

Il 22 novembre 1963 Kennedy fu assassinato a Dallas, nel Texas, mentre con l’auto
presidenziale si recava a una visita ufficiale alla città. Sebbene molti elementi abbiano
reso quasi certa la responsabilità di Lee Harvey Oswald, un giovane operaio affetto
da gravi turbe psichiche, dell’assassinio di Kennedy, vari aspetti di quella vicenda
hanno indotto a ipotizzare l’esistenza di un complotto contro il presidente, di cui
Oswald fu forse solo una pedina.

LE IPOTESI DEL COMPLOTTO

Secondo alcuni storici, la cospirazione contro Kennedy avrebbe coinvolto i vertici


delle istituzioni statunitensi.

ISTITUZIONI COINVOLTE NEL COMPLOTTO

 L’esercito e i costruttori di armi volevano un nuovo presidente per


intensificare l’impegno militare statunitense nel Vietnam.

 Il capo della CIA, l’agenzia di spionaggio, era stato deposto da Kennedy dopo
il fallito sbarco anticastrista a Cuba

 La mafia italoamericana aveva favorito il padre di Kennedy, ma ora era


minacciata
dalle inchieste del suo governo.

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