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Il problema dei calori specifici

Il problema del calore specifico nei solidi è il problema antenato


del fonone, allo stesso modo per cui il problema di corpo nero ha
dato origine al concetto di fotone.
La ragione di questa analogia è che allo stesso modo per cui una
cavità è il mezzo in cui si stabiliscono onde elettromagnetiche, di
cui il fotone è il quanto di oscillazione, un solido è un mezzo in
cui si stabiliscono onde stazionarie di vibrazione degli atomi, il
cui quanto è il fonone.

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Il problema dei calori specifici
Dal punto di vista storico, invece, il problema del calore specifico
nei solidi non era chiaramente avvertito nei primi anni del ‘900:
molto più avvertito era il problema per cui le molecole biatomiche,
a temperatura ambiente, parevano non vibrare, come se il grado di
libertà vibrazionale fosse “congelato”. Questo problema avrà la
soluzione nella quantizzazione delle vibrazioni: allo stesso modo
per cui le alte frequenza in una cavità sono “soppresse” sotto certe
temperature, così il grado di libertà vibrazionale è soppresso per le
molecole biatomiche a temperatura ambiente.

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La pressione

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Sembra che alcuni tipi di moto (vibrazionale, e anche rotazionale per
l’idrogeno a bassissima temperatura) siano “congelati” (Maxwell ca.
1860, Jeans ca. 1890): perché ?
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Il calore specifico dei solidi cristallini

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