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Ayxo XIV, Gennaio-Febbraio 1911. » 145-146. ATENE » ROMA BULLETTINO DELLA SOCIETA ITALIANA PER LA DIFFUSIONE © L’INCORAGGIAMENTO DEGLI STUDI CLASsIct Sede centrale: FIRENZE, Piazza S. Marco, 2 Diresione del Bulleting Firenze — 2, Piazza S. Marco Un fascicolo separato van Anministrasione Viale Principe Eugenio 27-A, Firenze ike = SoMMARIO = Teresi ba comineda even snore = | Be Glare sao Comm vnmin « B fart Mota Site Se vi ‘a wake bl maeeet $ EO estat at it weniecertansete on | sees 3 & Gieaetons a paseahe Gita elon! alcove ax” | AMC Goat 8 fant ere : 4g | Ube teat fa adeo & ¥. Gonnili h “s Phstania! sey bots aavtcute | | 38. | Mtoe & Batbittamr ai Sen is parte a noi pervenuta eostituente il prologo LA COMMEDIA GRECA NUOVA Un euso abbastanza strano volle che, nelle commedie menandree scoperte or famno cin- gio il quale, se non con gli oechi reali, almeno con quelli que anni, il primo person della nostra fantasia ayida e resa pitt ansios dalla notizia del mirabile troy tessimo immaginare sulla scena, tosse Daos, il servo tipieo della commedia greca cosid: detta nuova, il modelo del Davus di Planto © di Terenzio, Io sehiavo astuto ed affexio vamento, noi po- nato, pronto agli intrighi e fedele, pieno Pim. maginazione e di quel buon senso volgare che won di rado vede il punto ginsto delle cose e lo fa risaltare alla mente di chi lo aseolta e non aveva prima pensato alla so- luzione pitt semplice delle dificolta. Intutti, nella prima delle commedie seoperte dal Le- febyre, cui ormai chiamano Heros, nell uni iti, sebbene quasi eerta: mente a torto! a 1) Gf, qnel ohe no dissi gin su quest 0 00 Tonne, 1808 n. 112, p. 102 ss si veda anche MACcARt, Berd. phil. WFoeh, 1909, 1181 6 Kinre, Menandrea, 0@, maior, Toubnor 1910 p. XI, 41 prime contenio, {1 secondo favoroyole alla deno- inininzioné comune. Mi propongo di riesaminare pre- sto In questione, © i mostrare come, ments nulla ei autoxizau a chiamare Heros questa commedia, tnito jnveeo Faecia ritenoro il contrario, , ullo stesso aygomente Ateno ¢ Roma XIV, 145 del dramma, noi possiamo immaginare all’ab- Dassarsi del sipario o Daos seduto sulla s ena ¢ facente gesti di disperazione sugaeritigli dalamore da eni si sente consumato, mentre Geta, che soprayviene, vedendolo in istato da far pieti, gli domanda cosabbia; oppure Geta che dalla scena, vedendo avanzarsi Daos la Dareollanie ges cansa del sno turbamento, In un easo 0 nel- icolante, gli doman ‘altro, Daos per noi sempre Pattore print pale; @ V'interesse & snbito rivolto verso di lui verso i suoi casi, mentre da Ini si at- tendono Je prime parole capaci di guidare spettatori all’ intelligenzn dello svolgi nto drammatico. Nel volume recen- Ma v’é anche di pi tissimo dovuto alle enre sagaci del Kirte) si ont avwnzi di dodiei commedie agono me nandree ven i in luce da papiri o da mem- di osse & si mente attestata la presenza di un servo chia- brane; ebbene, in ingae mato Daos. Se a cid agginngiamo le commedie latine in Davus @ un personaggio fre- costitui- quente, si vedra come Ja sua figu sca una parte notevole, ed impossibile a tra. scurarsi, della com nedia greca nuova. E, poi chi il cavattere da Ini assunto divenne tipico 2) A. Kowre, etustiesimie 2010, Menandrea ev papyris: et mombranis © minor, Lipsiae, Teuluer 145.146. ANNO XIV ed acquistd qilel ealiattért fondinientali che dlivevo al principio di queste linee, iL prof. Le: grand ha creduto opportuno di intifolare « Daos i suo reedhte ed ottime Tibro di eui mi proponge di faré ora un breve et Confesserd subite che i] titolo di Daos n ni piace poco ; on perehé, come dice #1 Legr nelPargy chi ayesse difesa preventiva di esso contro obierioni da fare, Daos mentiva @ Ja mensogna deve essere in ogni moro ftiona da chi si aceinge ad unvopera dt Scienza‘), ma perchd il personaggio ed il nome di Daos, non ostante Ia Toro impor tanza, sono troppo poco rispetto a tutta le commedia nuova, © soprattutte Tispetto a Ble: Chi imitate ad imperniare ogni s se_effettivan Se qiwsto grandissim poetic si azione nandro, fosse (come dovrebbe 6s tipo di Daos potesse quasi impersonare tutta ente il ore Vopera sna) sullastuaia o sulla fodetta, 0, in altre quiliti bnone 0 cittive noi non ¥édrenino dayvero shtle gener ai questo servo una ragione plansibile che ci ise capire Fentusiasmo che la commedia nuova suscit in no Pepigramiiia Grecia ed in Homa, e tanto m famoso: <0 Menandro, o vith, quale di véi imit Valéro ? >. Gi troviamo, in fonito, nello stesso caso Che se aleuno (il paragone & stuto gif fatto, quantunque sotto mm punto di vista opposto), yolendo narrarei Ia storia 1) Pu. B. Lucitann, Dave. Pabtéan de la coinitie eeque iitant Ta bride dite vou‘ealle (Keoyey%ia V0), Lyon, Reys Paris, Foutemoitig, 1910 (Annates de P Université de Lyon, nonvelle série, 11 26). Nel Y'uso corrente si purla di commedia atticn antiea, wll nitova, dow di coinilédia frveh, potole, effete tivamionte, Ie sue Japiragion’ od i suoi modelli dori- ‘vano di Ateno, eos) come in Atene vissere ed ope- Ma questi crmio anche di altsi fe fion i tno fimimagindono a 1 dgzni modo spexso ten- Inoghi dolla Greeti oro See fort @ Avene s hero conto di condizioni @ di cose estranee ad Atene, ‘attutte por V inflnsso detie avmi 6 della politica maeedoni. Non si deve dimentiéare che con Alessan- eo comincia il cosmopolitismo nniversale, nella vita come molVarte. Cost si pnd ginstifonre ed accettare i nome di « comédio grecqne », rhe in pure ritengo. ptm 5 N. 145-140. 4 del teatro di Moli@re © del sto secolo, ¢ mo | strarei i caratteri, “gli intrecti, Ie fonti e le | propnesini di esso, intitolasse a Seapin il fare, come apin non % tutto M suo libre. Daos non & tutto Menandro, ne Fi jemone, ne Difllo; ne pud in alenn modo & presentante dei nobili sforai art spesso da meritato successo, fatti dai name igersi a rap: ei; Seguiti rost poeti che lavorarono nella stessa e Men | dere eh assegnato dal Legrand al sno libre pad i dro o Io seguirono, Insomma, per rel 1, il prima titolo 9 ilamio pons urre in errore We prud Pantore abbia voluto schizzare wn carattere come gnelli celebri del Ribbeck, Alazon & ha fatto molto di pitt, nehe me: poi Kolar"); inentte eg! nto di vista, @, sotto un certo yp glio. Ci ha infatti preciso che era possibile di tutta a comnmiddtia stndiato. i fiiggi, gli intrighi, Te eatiistroft; & alle Coniliziohi Sociali in eni essa, Come opera Tete rife; ha mos poti Roi @ Liseiar poi tina trac nei tardi antori gieci; ha Spiegdto gli arti- Plinito, Derenzio e gli altri, poeti che ogi, P giiitia del tempo che per loro colpa 0 dé ciew rendere pit) mov wteche. Ora, titto id conigponde al sottoti (0 i] quadro pit ainpio e pit nijovs te Ta perso. risalito atin éd artistiva, pott svilapparsi © fio- to per quali trapiantata, ed in quali stil teatro ai ‘1 non debole moti venir fiei a eni rieorsero i er in omani — rtistica, Son quasi dimenti¢ati — per d interessanti le opere Yolo del libro: Tubtédu de ta comédie Gredigive jondant la période dite nourelte, © non al niémie di Daos, kbtto i Wht patkonato sta qite- sto volume. Ma, in fondo, questa mia critiew non fa che rilevare wn peveato veniale del Legrand; pevieato ‘veniale da eni possiamo assolverio 1) Rimnwox, lason, Leipzig, Tenbuer 1882 5 Kv toe, Abn. dk. Siichs, Gos. a. Wiss. ¢ phils, KI. IX, 1888, Per il tipo dell? dlacon i conffoutt an che il libro det SaxtaAuita, Clpilan Spaiento, ¥ | renzo, 1854 con piena Custienza, soprattatte per T inte- wesse gtahde © pel frutto continuo eon eni Si Tegge il libro. Ha fo non vorrei fire altro che ailditatlo ai nostti lettori, ed invogtiarli 4 leggetlo: veiltatmo, a lettnta finita, che va: luva la pena di farto, Ma che cosa & questa commedlia anova, e081 chianiata per eontrapposto alla vintiea ed idl media, © clot alle altre due parti in cui fu tripartita opera comien complessiva mente prodotta dai posti yreci? ‘Giacehe il Legrand, esianinati ‘titti gli argomenti pro © contra si attione giustamente a questa di- visibite tradizionale, contro colore che non Pammettono, © ita la commedia mova Press's poco dall’eta di Alessandro Magno, | usin da cirea i 330 4. °C. ‘Che cosa & que | Sti Poesia, il cui masshno rappresentante & ‘Meninilzo, © che, aftraverso a Plauto © Te Tenzio, trastormandosi a Seconda dei tempi ¥ degli nomitii, posti o spettatori che fos- Soro, @ arrivata fin quasi ai nostri giorni? © ssa tina satira di costumit Satire per Sonalv, hatvatmente ; poich’ 1 invottiva ad Honinen era gid cossata tin dal tempo ai | Aristofine, il quale nelle sue ultime com- | nieilie (eappreseiitate per not dal Phito) aye Pres thi indixizze generico © morale, dite reife da quella mordacith con ent aveva puto © sfervato WoMini © cose negli anni anterior! beninteso, real- mente impedito a far eid da quella legge che ayrebbe tolto ai poeti comici Ia facolta di ofiendere, ‘secondo dice Orizio). O non & ‘pitittosto ta yer © propria imita ‘vita, con itt 7 Si asi, con tiitte Te sue Bellezze @ Te Xue Brutture, con gli amori Bi ili, con Te passioni, con i difetti ea i Pregl Che formano i siibstrato i ogni nomo’ O nok & Ultro anedra La risposta @ molto “liftefle, oh ‘tanto pereh® oyni etinizione &, fosse 0 non fossi vione dell 1) Hof. i. p. 883 6., Of ap. TE 1, 152 on. ANNO XIV. — N. 145.146, | Pignoranza ola tras in generale, difficile, © pecea quasi sempre di inesatteze, quanto perch il materiale ori ginario @ molto, anzi troppo, searso; mentre la inaggior parte elle nostre fonti & eosti- tiita da imitazioni o riduzioni o tradusioni tarde, greche 6 romane, © troppo spesso & difficile risalive agli originali per via di in. duzioni e di congettire pit o meno esatte. Tnolére Te opere flerivate coritengono exrori on inesa ttezne dovute a cattiva intellig della fonte, © non sempre & possibile di questa @ quella. B, per render pin ardua ancora P si aggiingono Ie contaminazioni, oss le fusioni di due o pit commedie greche in tuna sola strare qual fosse Ja differenza fra prea, , come Te praticarono latini. Ln tali casi non @ leécito quasi mai dire eon sien qual sia Ta parte che tocea agli autori 4 @ quale ad ogni oper che si sa o si presume sia st 4} contaminata, rispetto al fatto da Planto 6 da Terenzio, per non nominare che i mag- giorl. Tn ogni caso, ritenendo che, in ma- lavoro di second inano corrispondente all ideale artistic ai ogni poeta, Ia commedia nuova si proponesse Ai portar Ta vile uimanat sulla se il modo ai_non nat, avremo restringere un concetto, di por sb largo ed elasti © pot di costami, 0 alla viproduzione di casi yeri in una definizione troppo sottile alla satina 0 peu che pure abbiano in sé qualehe vosa di strano ©, quasi direi, di iniracoloso agli oechi del volgo, od a tutto ci che ct piacera, magari ‘te che or anche alParte per ® tornata d pote esser mai TP moda, eppure non fun deale @i un poeta greco, Cerio, la riproduzione ingenna della vita, quale noi sappiame o possiamo arguire si- curamente che ei diano i poeti di questo periodo, pud parerei fin troppo ingenua; e raterra ai corte eon venzioni sceniche pud riuscir dannosa allopi- nione vhe i Iettori moderni non spregindicati possono ‘firsi delle ‘commeric ‘greche Wil 1V see. a. C. in poi. Giacehd, se qualche invo-

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