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ATT! DELUIstituTO VENETO DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI Tomo CLIT (1994-1995) - Classe di_scienze morali, lettere ed_arti NOTE SU RELIGIONE E POLITICA NEL PENSIERO DI FRA FULGENZIO MICANZIO GERMANO Rosa Nota presentata dal s.e. Gaetano Cozzi nell’adunanza ordinaria del 26 novembre 1994 Alcune recenti indagini, condotte su fonti documentarie inedite, hanno offerto la possibilita di valutare l'esperienza politica e gli atteg- giamenti religiosi di fra Fulgenzio Micanzio, collaboratore € biografo di Paolo Sarpi, sotto una luce del tutto nuova, contribuendo in buona parte a sfatare alcuni inveeraci pregiudizi. Limmagine tradizionale di Micanzio quale «fedelissimo» confidente ¢ discepolo di fra Paolo, per nulla capace di approfondire criticamente gli insegnamenti dell’auto- revole maestro, appare oggi del tutto inadeguata e fuorviante. E, tut- tavia, la fisionomia di Micanzio, un religioso che certo ebbe parte non trascurabile nella vita politica e culturale del suo tempo ', presenta an- cora dei tratti incerti ¢ non ben definiti: & assai diffuso il convinci- mento che il lavoro di analisi storica € critica sia, almeno su alcuni fronti, soltanto agli inizi. Il presente contributo si propone di svolgere alcune con- siderazioni su un tema che rappresenta in qualche modo un punto di passaggio obbligaro per la comprensione della personalitd e dell’ itine- Sulla trentennale ativith svolta da Fulgenzio in qualita di consultore in iure © teo- logo della Repubblica veneta cf. { conti di Fulgenzio Micanzio. Invensario e regesti, 2c. di A. BARZAM1, Pisa, 1986; per un articolato profilo biografico ed intellettuale cfr. G. BEN- ZON1, Nota introduttiva premessa a F. MICANZIO, Annotazioni e pensieri, in Storici e politici v2- neti del Cinguacento del Seionto, a.c. di G. Benzoni-T. Zanato, Milano-Napoli, 1982, pp. 733-756 ¢ A. Favano, F. Micanzin ¢ Galiles Galilti, «Nuovo archivio veneto», vol. XIU (1907). pp. 34-67. Mi permetto di rinviare, per una pid: ampia rassegna bibliogeafica, al mio lavoro di tesi Politica e relicione nella vita ¢ nel pensiero di fra Vulgenzio Mivanzio, discus- so presso a Facolra di Lettere ¢ Filosofia dell’ Universit degli Studi di Venezia, corso di Jaurea in Filosofia, a.a. 1993/94. 28 GERMANO ROSA ratio di fra Fulgenzio: le dottrine ecclesiologiche e politiche che stan- no a fondamento del giudizio inappellabile di condanna pronunciato contro la Chiesa romana. Sembra che per Micanzio la causa prima dei mali che affliggono la Chiesa di Roma debba essere ricercata nella tra- sformazione del!’istituzione papale in una vera e propria «monarchia», nella sua politicizzazione. Sotto la spinta del papato la Chiesa invade lo spazio politico, ma rimane vittima di un processo di secolarizzazione e giuridicizzazione che perverte la sua «natura», ¢ trasforma la societa spirituale dei credenti in uno Stato sui generis, |. L’assolutismo pontificio Negli scritti di Fulgenzio Micanzio lanalisi del fenomeno religio- so & per lo pitt condotta secondo schemi ¢ categorie interpretative che appartengono pitt al mondo politico-sociale che a quello propriamen- te religioso ¢ spirituale. Sembra mancare qualsiasi accenno alla fede in- tesa come valore assoluto, come esigenza profonda dell’animo umano, al di la della polemica contro gli «abusi» del papato; essa @ sempre considerata nei suoi rapporti con Ia sfera politica, ranto che la salvezza, il rimedio dei mali che affliggono la socicti e la stessa religione, sem- brano provenire unicamente dall'azione taumaturgica del Principe. Alcuni interpreti rilevano che in Micanzio non si avverte quella tensione religiosa, sostenuta da una sincere aspitazione ad un profondo rinnovamento della fede, che anima il pensiero e Vopera di Sarpi. Giungono alla legictima constatazione che in Micanzio il sentimento religioso sembra quasi venir meno, per lasciare spazio ad un interesse pteponderante per lo Stato e per la difesa della sua giurisdizione, una difesa sostenuta da un’ammirazione e una fedelta incondizionate agli iscituti della Repubblica *. Un atteggiamento, questo, che rischia tal- volta di sfociare nella “scacolatria”, nella dedizione assolura al Principe 2 «Ed invano si cercherebbe, non solo nei consulti di fra Fulgenzio, ma anche tra le righe dei Pensier? marciani, nelle numerose lettere, un accento propriamente tcligioso, un'spertura verso quella peculiare spiritualici che, nella comune avversione « Roma, di- stingucve contemporancamente alcuni membri della classe dirigente veneziana, A cacti semmai una celigione della Repubblica, dei suoi ordini, delle sue “sevissime leggi”, del “servitio publica” prestaro da lui stesso, Aumilissimn servo.» (A. BARZAZI, Intraduzione a 1 Consulsi cit., p. XXVID). NOTE SU RELIGIONE E POLITICA, 29 ealle ragioni della potest laica, contrapposta, quale unico rimedio, al- le esorbitanze dell’assolucismo pontificio *. Si delineerebbe, pertanto, una contrapposizione rigida fra le Cor- te romana, da un lato, con i suoi «arcani», «i pitt politici che mai fos- sero al mondo», volti a destabilizzare gli Stati ¢ a soggiogare le co- scienze, ¢ lo Stato, dall’altro, che Micanzio vuole risoluto nel difende- re le sue prerogative, nell'esercitare quel controllo sulle istituzioni ec- clesiastiche che solo pud garantire l'ordinato svolgersi della vita reli- giosa ¢ civile. La potest secolare, dunque, quale unico ed escremo ba- luardo. Non bisogna, tuttavia, dimenticare che per Micanzio la Chiesa di Rome é essenzialmente una formidabile forza politica, saldamente co- stituita e dotata di un governo efficiente. Essa deve percid essere valu tata € compresa in termini politici, allo scopo di smascherarne i sedi- i disegni di dominio. La conoscenza delle leggi che governano la vita delle «politie» secolari deve guidare alla comprensione di un mondo religioso — quello del tempo di Micanzio — che & interamente dominato dai rapporti di forza Fra Fulgenzio accusa di ingenuita quanti intendono promuovere una riforma della Chiesa senza comprendere il fenomeno teligioso in una sagace valutazione politica. Anche il progetto di riunificazione delle varie confessioni cristiane in un’unica Chiesa ¢ destinato al falli- mento, se non si guadagna anzitutto la consapevolezza che la Chiesa di Roma non é disposta ad accettare alcuna limitazione del suo potere ¢ della sua autorita. Solo l'intervento di una straordinaria forza politica una coalizione di tutte le forze anticattoliche — pud awviare una rifor- ma della vita religiosa, abbatcendo lo scraporere del papato. E i aro- manistir, secondo quanto crede Fulgenzio, sono disposti a sacrificare Ia stessa purezza della fede per garantire ¢ legittimare le loro ambizio- ni mondane, origine ultima delle irreconciliabili divisioni fra le Chie se cristiane zios cate T'atteggiamento di fra Fulgenzio nelle vesti di consultore della Re- pubblice G. Beazoni osserva:

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