Turno, per le grandi perdite e le proteste, decide di mettere fine alla guerra
sfidando Enea a duello.
Enea accetta: si stabilisce la tregua, si fissano le condizioni dello scontro e si giurano dei patti. Giuturna, sorella di Turno, vuole rimandare la morte del fratello, cos� scese e prese la forma di un soldato e dice che era giusto se ci si giocava un guerra mettendo a morte quella vita. La battaglia si riaccende ed Enea viene ferito, ma subito dopo viene guarito da Venere. Tornato in battaglia, Enea vuole affrontare Turno, ma Giuturna lo impediscedopo, dopo la regina Amata si uccide, e i lamenti giungono fino a Turno, che Giuturna tiene lontano dalle mura. Turno allora decide di affrontare Enea. Turno s'avventa contro la spada di Enea, ma la lama gli si spezza, una mano gli offre un'altro ferro, lui lo prende, si slancia, ma anche quello gli si frantuma. Sull�Olimpo Giove e Giunone si accordano per porre fine alla guerra: i Latini conserveranno lingua e tradizioni. Turno, sente che ormai la fine � vicina. Tenta di abbattere Enea con un masso, ma l�eroe troiano lo trafigge ad una coscia. Si prostra allora ai piedi di Enea e chiede piet� in nome del padre Dauno, ma Enea, dopo aver visto addosso al nemico la faretra di Pallante, lo uccide. Il poema si conclude con l�anima di Turno che fugge sdegnosa tra le ombre.