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CAPITOLO 0 INTRODUZIONE ALLA FINANZA AZIENDALE

Capitolo 1

La finanza studia 3 questioni principali:

in quali attività a lungo termine Come può l’impresa raccogliere la Come dovrebbero essere gestiti i
dovrebbe investire l’azienda ? liquidità necessaria a realizzare le flussi di cassa operativi a breve
proprie spese in conto capitale? termine dell’impresa?
riguarda la parte sinistra dello
stato patrimonialecapital Riguarda la parte destra dello Riguarda la parte superiore dello
budgeting è il processo di SPstruttura finanziaria è il SP la gestione nel breve
realizzazione e gestione degli rapporto fra debiti finanziari a periodo dei flussi di cassa è
impieghi di capitale su attività di breve e lungo termine ed associata al capitale circolante
lunga durata equity(capitale proprio) con i netto, è la differenza tra ttività a
quali l’impresa soddisfa il proprio breve termine e passività a breve
fabbisogno di finanziamento termine

IL MANAGER FINANZIARIO

L’attività finanziaria nelle grandi aziende è svolta da un alto dirigente come vicepresidente o CFO(Chief
Financial Officer) e da un gruppo ristretto di altri funzionari. Il tesoriere(responsabile della gestione dei
flussi di cassa, decisioni di investimento, finanziamento) e controller(occupa la gestione contabile
finanziaria, dei costi, adempimenti fiscali, e sistemi informativi) dipendono dal CFO.

Compiti del manager finanziario:

 Creare valore delle attività di capital budgeting, di finanziamento e di gestione del capitale
circolante facendo si che l’impresa
-cerchi di acquisire attività che fruttino un rendimento superiore al loro costo
-venda obbligazioni, azioni e altri strumenti finanziari che raccolgano più denaro di quanto costano
Obiettivo del manager finanziario.

 Massimizzare il valore corrente delle azioni/valore di mercato del capitale proprio

La collocazione temporale dei flussi di cassa: il valore di un investimento dipende dal timing dei flussi di
cassagli individui preferiscono ricevere denaro prima piuttosto che dopo

Il rischio dei flussi di cassa: l’impresa deve considerare il profilo di rischio di un progetto perché
l’ammontare e l’andamento temporale dei flussi di cassa non sono noti con certezza la maggior parte degli
investitori è avversa al rischio.

I MERCATI FINANZIARI

Quando l’impresa sceglie di finanziarsi deve considerare il modo più efficiente e meno oneroso scegliendo:

indebitarsiottiene un prestito che accetta di Cedere una quota di proprietà dell’aziendala


restituire compreso di interessi proprietà vende una parte di società per un
banca Emissione di titoli di debito: sono determinato ammontare di denaro
obbligazioni contrattuali a rimborsare
l’indebitamento aziendale Avviene attraverso il collocamento sul mercato di
azioni ordinarie che rappresentano diritto non
contrattuali sui flussi di cassa residuali dell’impresa
Le emissioni di debito e equity vendute al pubblico vengono poi negoziate sui mercati finanziari.
I mercati finanziari si dividono in:

mercati monetarivengono negoziati titoli di Mercati dei capitali Vengono scambiati i titoli di
debito a breve scadenza( dealer market) debito a lunga scadenza e titoli azionari (agency
market)

Mercato primario Mercato secondario


È utilizzato quando lo stato e le imprese emettono Il possessore di un titolo o il creditore di un titolo lo
per la prima volta i titoli. vende a qualcun altro perciò i mercati secondari
La maggior parte delle azioni e delle obbligazioni offrono i mezzi per trasferire la proprietà dei titoli
societarie offerte al pubblico giungono sul mercato societari
sottoscritte da un consorzio di banche di
investimentoil consorzio di collocamento 2 tipi di mercati secondari:
acquista per proprio conto oi nuovi titoli mercati di mercati d’astagli
dall’impresa rivendendoli ad un prezzo superiore. negoziazione scambi si realizzano in
acquistano e un luogo fisico(borsa di
vendono per proprio wall street)
conto assumendosene
il rischio
Capitolo 2

L’IMPRESA

È un mezzo per organizzare l’attività economica di molti individui. Il problema fondamentale è raccogliere i
capitali organizzandosi sotto forma di società.

3 forme giuridiche principali per strutturare le imprese e le rispettive modalità di raccolta dei capitali.

IMPRESA INDIVIDUALE SOCIETA’ DI PERSONE SOCIETA’ PER AZIONI


Principles of corporate governance emanati nel 2004 dall’OECD

 ASSICURARE LE BASI PER UN’EFFICACE CORPORATE GOVERNANCE


Assetto di corporate governance dovrebbe promuovere mercati trasparenti ed efficienti, essere
coerente con la legge e articolare chiaramente la suddivisione delle responsabilità tra le diverse
autorità preposte alla supervisione, alla regolamentazione e alla garanzia dell’applicazione delle
norme
 DIRITTI DEGLI AZIONISTI E FUNZIONI FONDAMENTALI ASSOCIATE ALLA PROPRIETA’ DELLE AZIONI
L’assetto di corporate governance dovrebbe proteggere i diritti degli azionisti e facilitarne
l’esercizio
 EQUO TRATTAMENTO DEGLI AZIONISTI
L’assetto di corporate governance dovrebbe assicurare l’equo trattamento di tutti gli azionisti,
compresi quelli di minoranza e gli azionisti stranieri. A ogni azionista dovrebbe essere riconosciuta
la possibilità di sisporre di efficaci rimedi giuridici per la violazione dei propri diritti
 RUOLO DEGLI STAKEHOLDER NELLA CORPORATE GOVERNANCE
L’assetto di corporagovernance dovrebbe riconoscere i diritti degli stakeholder, previsti dalla legge
o da mutui accordi e incoraggiare un’ampia cooperazione tra le imprese e tali soggetti al fine di
creare ricchezza e posti di lavoro e di assicurare lo sviluppo durevole di imprese finanziariamente
solide
 INFORMAZIONE E TRASPARENZA
L’assetto di corporate governance dovrebbe assicurare una tempestiva e accurata informazione su
tutte le questioni rilevanti riguardanti la società, comprese la situazione finanziaria, le performance,
gli assetti proprietari e la governance della società
 RESPONSABILITA’ DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
L’assetto di corporate governance dovrebbe assicurare la guida strategica della società, l’efficace
monitoraggio della gestione da parte del consiglio di amministrazine e che il consiglio di
amministrazione risponda del suo operato alla società e agli azionisti.
Capitolo 14

FINANZIAMENTO A LUNGO TERMINE

I possessori di azioni ordinarie sono gli azionisti e ricevono certificati attestanti il numero e la qualità delle
azioni che detengono. Su ogni certificato c’è il valore nominale.

Il valore del capitale sociale( dedicated capital) = numero azioni emesse x valore nominale di ciascuna
azione

La riserva sovrapprezzo azioni indica il prezzo pagato per la sottoscrizione delle azioni in misura superiore
rispetto al valore nominale delle stesse.

Gli utili non distribuiti sono la parte rimanente del reddito netto trattenuta dall’impresa.

Il valore contabile è la somma delle componenti del capitale azionario o totale del capitale netto.

Valore contabile per azioni = totale capitale netto/ azioni ordinarie in circolazione

I titoli emessi dalle società si dividono in 2 macrocategorie:

AZIONI OBBLIGAZIONI
Il debito rappresenta una somma rimborsabile come conseguenza di un prestito. Quando le società
prendono a prestito denaro, si impegnano a pagare a scadenze regolari degli interessi oltre il capitale.

Principali differenze tra debito ed equity dal punto di vista finanziario:

- il debito non è una forma di partecipazione alla proprietà dell’impresa

- il pagamento degli interessi sul debito da parte dell’azienda è consierato un costo e perciò totalmente
deducibile fiscalmente

- il debito rappresenta una passività aziendale

Il debito a lungo termine (obbligazionario) è denominato in multipli di 100 che rappresentano il capitale o
valore nominale.

Il debito a lungo termine è l’impegno formale dell’impresa mutuataria a rimborsare il capitale entro una
certa scadenza.
MODALITA’ DI FINANZIAMENTO

Riinvestire utili generati prestiti Emissione di titoli di debito e


dall’operatività aziendale equity

Nella misurazione dei tassi di indebitamento si preferisce usare il valore di mercato anziché quello
contabile(storico).

ANALISI DI BILANCIO, RICLASSIFICAZIONI, RENDICONTO FINANZIARIO E FLUSSI DI CASSA

L’analisi di bilancio consente d’effettuare una prima valutazione dell’azienda e delle performance
dell’impresa, utilizzando come input il bilancio d’esercizio cioè l’insieme di documenti che ogni azienda
predispone periodicamente per illustrare la situazione economica, patrimoniale e finanziaria (SP e CE).

Le riclassificazioni di bilancio scompongono le voci di SP e CE e le riaggregano per aree con caratteristiche


omogenee che permettono una lettura più chiara dei risultati e delle performance aziendali.

Una volta riclassificato SP e CE si procede con l’analisi degli indici di bilancio che forniscono informazioni
supplementari allo stato di economicità e solidità di un’impresa.

I bilanci riclassificati costituiscono la base per la predisposizione del rendiconto finanziario, un documento
che permette di analizzare, attraverso l’analisi dei flussi di cassa, la generazione o diminuzione della
liquidità durante il periodo amministrativo

Stato patrimoniale può essere riclassificato Il conto economico può essere riclassificato
secondo: secondo:
- Liquidità ed esigibilità - Fatturato e costo
- Pertinenza gestionale - Produzione e valore aggiunto

LO STATO PATRIMONIALE: è un’istantanea del valore contabile dell’impresa a una certa data prefissata e
mostra i beni che l’impresa possiede e il modo in cui essi sono finanziati ATTIVITA’= PASSIVITA’+CAP.NET.

LIQUIDITA’ ED ESIGIBILITA’ questo criterio riclassifica lo stato patrimoniale sulla base dle tempo richiesto
affinchè le poste di attivo e passivo si trasformino in moneta cioè in cassa.

Le attività sono indicate in ordine di liquidità crescente.

Le passività sono elencate in ordine di esigibilità decrescente.

Questa riclassificazione considera i 12 mesi ( breve/medio-lungo) per la catalogazione ed è usata per


controllare se le attività a breve termine sono coperte con debito a breve e se le attività a lungo termine
sono coperte con debiti a lungo.
PERTINENZA GESTIONALE questo criterio divide le poste patrimoniali considerando le voci che sono
relative alla gestione corrente/caratteristica in un aggregato e le voci inerenti ad aree esterne alla gestione
corrente/caratteristica in altri aggregati. ( corrente=caratteristico)

Le poste che fanno parte della gestione corrente dell’impresa sono quelle che offrono il loro contributo al
ciclo caratteristico di qualsiasi azienda: il ciclo di acquisto/trasformazione/vendita.

Tutte le attività che no concorrono in alcun modo all’attività operativa dell’azienda sono non correnti
operative.

Il passivo non corrente è formato da tutte quelle passsività di tipo oneroso, che generano una forma di
pagamento in termini di interessi nei confronti del creditore non distinguendo di breve o lungo termine

Se il rateo o risconto fa riferimento a una posta caratteristica(credito o debito commerciale) sarà da


includere tra le poste correnti, se fa riferimento a poste finanziarie( interessi passivi su mutuo) sarà da
inserire tra le poste non correnti( poste finanziarie).
Immobilizzazioni operative( immobili, impianti,brevetti, partecipazioni operative) contribuiscono all’attività
operativa dell’azienda ma non sono considerate poste correnti. Possiamo valutare il valore complessivo
dell’attivo netto di tipo operativo considerando :

- Le voci correnti(azzurro scuro)


- Le voci operative non correnti diverse dalla cassa(azzurro chiaro)

CCC = Capitale Circolante Commerciale differenza tra attività e passività correnti

Le attività correnti che formano il CCC sono Le passività correnti che formano i CCC sono
potenziali fonti di liquidità in entrata congelate potenziali fonti di liquidità in uscita congelate nel
poiché non diventate ancora cassa. senso che non si sono ancora trasformate in
esborso monetario

Azienda con CCC POSITIVO Azienda con CCC NEGATIVO


Attività correnti > passività correnti Attività correnti <passività correnti
Questa circostanza indica una diminuzione della Segnala un aumento della liquidità aziendale .
liquidità aziendale.
Un attivo corrente basso suggerisce buone capacità
Un attivo corrente elevato indica scarsa capacità di di riscuotere oggi i ricavi.
riscuotere oggi i ricavi, rinviando l’incasso al futuro. Un passivo vorrente elevato indica buona capacità
Un passivo corrente basso indica limitata capacità di di dilazionare nel futuro il pagamento di costi per
dilazionare il pagamento nel futuro di costi per acquisto, pagandone solo una parte minima nel
acquisto pagandone la maggior parte oggi periodo attuale.

CINO= Capitale Investito Netto OperativoCCC + immobilizzazioni operative(mat,imm,fin)

Il CINO rappresenta l’investimento complessivo in attivo operativo al netto del passivo


corrente(corrente+operativo)

CIN= Capitale Investito Netto  CINO+ immobilizzazioni non operative

Lo stato patrimoniale a pertinenza gestionale permette di identificare un’altra voce importantePFN

PFN= posizione finanziaria netta è un’indicazione dell’indebitamento finanziario netto cioè del valore delle
passività corrrenti/finanziarie, al netto delle disponibilità finanziarie ( la cassa).

PFN POSITIVA PFN NEGATIVA


totale delle passività finanziarie > cassa Cassa>totale del passivo finanziario
impresa ha più debiti che liquidità impresa ha più liquidità che debiti(
az.commerciali)
IL CONTO ECONOMICO misura il risultato economico di un’impresa in un periodo prefissato.

Il conto economico include varie sezioni. La prima riporta i ricavi e i costi derivanti dalle attività operative
principali, il cui margine è il reddito operativo (EBIT= Earnings Before Interest and Taxes) che sintetizza gli
utili a lordo delle imposte e degli oneri finanziari. La seconda sezione riporta separatemente l’entità delle
impose gravanti sul reddito.

L’ultia voce riguarda l’utile netto= reddito ed è frequentement posto in rapporto alle azioni nell’indice “utili
per azioni” noto come EPS( Earnigs Per Share).

Manager finanziario attenzione alle voci non monetariespese che comportano na diminuzione dei ricavi
diminuendo il reddito di conto economico ma non incidono sul flusso di cassa, non detrminando un vero
esborso monetarioammortamento.

FATTURATO E COSTO DEL VENDUTO questo metodo divide le voci di ricavo e costo inerenti alla gestione
caratteristica(corrente) da quelle inerenti alla gestione non caratteristica(corrente):

le voci che arrivano fino al reddito operativo (EBIT) Le voci dal reddito operativo in poi sono voci
sono le voci inerente alla gestione corrente inerenti alla gestione non corrente

Reddito operativo= ricavi operativi – costi operativi-correnti

Risultato lordo industriale= fatturato – costi imputabili alla produzione dei beni venduti nell’esercizio (
reddito operativo produttivo industriale)
PRODUZIONE E VALORE AGGIUNTO con questo criterio si vuole calcolare il valore della produzione
d’esercizio cioò il valore di tutto ciò che è stato prodotto in azienda.

L’EBITDA è il reddito della gestione operativa nel quale sono inclusi i soli costi monetari caratteristici(quindi
gli ammortamenti non sono stati ancora sottratti)

L’EBIT è il reddito complessivo della gestione operativa che tiene conto di tutti i ricavi e i costi correnti, sia
monetari che non monetari.

Il REDDITO OPERATIVO rappresenta la migliore indicazione della performance contabile della gestione
caratteristica, mentre l’EBITDA è una migliore approssimazione della performance finanziaria della gestione
caratteristica.

Dal reddito operativo in poi la riclassificazione del bilancio A PRODUZIONE E VALORE AGGIUNTO e uguale
a quella precedente FATTURRATO E COSTO DEL VENDUTO.
ANALISI DEI QUOZIENTI DI BILANCIO

I quozienti o indici di bilancio sono grandezze economiche, patrimoniali e fiannziarie, combinate in modo da
fornire indicazioni rispetto a specifiche variabili aziendali.

5 macrocategorie di indici:

1. Indici di rotazione del capitale circolante commerciale


 TMR( TEMPO MEDIO DI RISCOSSIONE)o TMI(TEMPO MEDIO DI INCASSO)

crediti verso clienti/(ricavi di vendita/360)

questo quoziente rileva il periodo medio intercorrente tra la vendita dei prodotti e il relativo
incasso TMI alto è svantaggioso (es. limitato potere contrattuale nei confronti dei clienti)
 TMP( TEMPO MEDIO DI PAGAMENTO)

Debiti verso fornitori/[acquisti(materie prime)/360]

Numeratore si ricava da SP a pertinenza gestionale e denominatore si ricava da CE a fatturato e


costo del venduto.
Questo indice rileva nel periodo medio intercorrente tra l’acquisto delle materie prime e il relativo
pagamentoTMP alto indica forte potere contrattuale nei confronti dei fornitori.

 TMGS(TEMPO MEDIO DI GIACENZA DELLE SCORTE)

Scorte(rimanenze) di magazzino/(costo del venduto/360)

Numeratore si ricava da SP a pertinenza gestionale e denominatore da CE a fatturato e costo del


venduto.
Questo indice esprime il tempio medio di permanenza delle scorte in magazzino prima di essere
vendute.
Le scorte si possono riferire a:
- Materie prime scorte di materie prime/ (acquisti/360)
- Semilavorati scorte di prodotti finiti/(costo del venduto/360)
- Prodotti finiti scorte di semilavorati/( %del costo del venduto/360)

2. Indici di liquidità e di copertura


 INDICE DI LIQUIDITA’ SECONDARIA

Attività a breve termine / passività a breve termine

Numeratore e denominatore tratto da SP a liquidità ed esigibilità


È soddisfacente se superiore a 1 perché in questo caso l’azienda è in grado di pagare le
passività a breve termine ricorrendo al solo attivo a breve termine; se inferiore a 1 non è
in grado di farlo e dovrebbe dismettere una quota del suo attivo di medio-lungo termine
per poter soddisfare i propri debiti di breve periodo

 INDICE DI LIQUIDITA’ PRIMARIA

Attività a breve termine – scorte di magazzino/ passività a breve termine

Il numeratore e denominatore uguale a prima. Anche se > o < 1.


 INDICE DI COPERTURA DELLE IMOBILIZZAZIONI

Attività a lungo temine/ (passività a lungo termine + capitale netto)

Numeratore e denominatori presi da SP a liquidità ed esigibilità.


Questo indice deve essere opposto all’indice di liquidità secondario perché questo indice
utilizza le rimanenti voci di stato patrimoniale a liquidità ed esigibilità non incluse nel
quoziente di disponibilità.
Quindi se l’attivo a breve > passivo a breve rapporto di copertura delle
immobilizzazioni<1
Se attivo a lungo termine è in aprte coperto da passività a breve termine rapporto di
copertura delle immobilizzazioni>1preoccupante perché indice di liquidità secondario
<1 e significa che per soddisfare creditori di breve periodo l’azienda vende attivo
immobilizzato

 INDICE DI COPERTURA DEGLI ONERI FINANZIARI o INTEREST COVERAGE RATIO

Reddito operativo(EBIT) / oneri finanziari

numeratori e denominatori desumibili da qualsiasi riclassificazione.


È rassicurante se >3 o 4.
Interast coverage ratio < 1  reddito generato dalla gestione corrente è utilizzato
interamente per coprire gli interessi verso le banche o che sono necessarie nuove fonti di
finanziamento per soddisfare gli interessi sui debiti già esistenti

 INDICE DI COPERTURA DELLA LIQUIDITA’

EBITDA(margine operativo lordo)/oneri finanziari

EBITDA preferito ad EBIT perché è più vicino al concetto di flusso di cassa rispetto al
reddito operativo e quindi dovrebbe essere più corretto per valutare la capacità di
copertura degli oneri finanziari da parte della gestione correnteconsidera infatti il
potenziale flusso di cassa della gestione corrente anziché il reddito operativo che
sottostima la capacità dell’impresa di ripagare gli oneri finanziari poiché l’EBIT è nettato
degli ammortamenti che non si tramuteranno mai in flusso di cassa in uscita.

 EBITDA/ PFN( POSIZIONE FINANZIARIA NETTA)

Il numeratore si ricava da CE a produzione e valore aggiunto e denominatore da SP a


pertinenza gestionale.
Il quoziente esprime la capacità e i tempi di rimborso delle passività finanziarie(al netto
della cassa) nel caso tutto il flusso potenziale della gestione operativa fosse utilizzato per
tale finalità.

3. Indici di struttura finanziaria analizzano in che percentuale le attività sono finanziate da debiti
finanziari e da capitale netto.

 LEVERAGE

PFN/CAPITALE NETTO

esprime il mix della struttura finanziaria dell’impresa, ponendo al numeratore la posizione


finanziaria netta che si recupera da SP a pertinenza gestionale e al denominatore il
capitale netto che si recupera da qualsiasi riclassificazioneindica quanta parte dell’attivo
è finanziata da debito (al netto della cassa) e quanta da capitale azionario.

È importante usare i valori di mercato e non quelli di bilancio

 GEARING

PFN/ PFN + CAPITALE NETTO

Esprime il mix della struttura finanziaria dell’impresa. Utile nel per il calcolo del costo
medio ponderato del capitale nel caso di valutazione di un’operazione finanziaria
straordinaria.

4. Indici di reddittività forniscono indicazioni sulla performance economiche dell’impresa.

 ROI( Return on investiment)

Reddito operativo( EBIT)/ CIN

Numeratore è ricavabile dal CE a produzione e valore aggiunto e il denominatore da SP a


pertinenza gestionale.
Il ROI esprime un’indicazione della redditività della gestione operativa d’impresa,
rappresentata come percentuale annuale di rendimento sul capitale investito.
Es.se azienda ha ROI del 10 % vuol dire che per ogni 100 $ investiti nell’attività operativa,
essa genererebbe un rendimento annuo del 10% ovvero 10 $ di EBIT.

Il CINO è il capitale investito netto operativo


CCC
+
IMMOBILIZZAZIONI CARATTERISTICHE NETTE

Come si può notare dal grafico il capitale circolante commerciale è rappresentato dalla differenza tra
crediti commerciali e scorte di magazzino, da una parte, e debiti commerciali, dall'altra.
Quando sommiamo a tale grandezza le immobilizzazioni caratteristiche nette, cioè quelle immobilizzazioni
detenute per svolgere l'attività tipica dell'impresa, otteniamo il capitale investito netto operativo.
Questa grandezza esprime il capitale investito dall'impresa nella sua attività tipica.

ROI = ROS x TURNOVER DEL CAPITALE INVESTITO NETTO OPERATIVO (altro modo)
 ROS (Return on Sales)

Reddito operativo/ ricavi di vendita

i valori si prendono da SP a produzione e valore agggiunto.


Indice esprime la redditività unitaria delle vendite in termini monetari cioè la % di ricavi
che si trasformano in EBIT in un periodo.
Es. se ROS è 15%, per ogni 100$ di ricavi contabilizzati nell’anno si ottengono 15$ di
reddito operativo. Ros elevato in aziende che vendono prodotti a prezzi alti con costi
limitati.

 TURNOVER DEL CAPITALE INVESTITO NETTO OPERATIVO

Ricavi di vendita / CINO

Esprime il numero di volte che il cpitale investito in azeinda viene fatto girare nel periodo
analizzato per trasformarsi in ricavi di vendita. + è alto + azienda è efficiente.
Es. se turnover è 0,67 per ogni 100$ di capitale investito, 67$ si trasformano in ricavi del
periodo. Tipico delle aziende con prodotti di massa è alto.

 ROE (Return on Equity)

Reddito netto / capitale netto (equity)

Esprime il rendimento percentuale annuo per gli azionisti come conseguenza del loro
investimento nel capitale di rischio dell’impresa.

Il numeratore accoglie il reddito(utile) netto e denominatore il capitale netto.


Es. roe è 13% e su investimento in azioni di 100$ si ha un rendimento di 13$ ma non è cosi
perché il rendimento effettivo può essere diverso dal rendimento atteso( < o > o 0 per non
distribuzione utili).

ROE E ROI esprimono due concetti diversi di redditività. Il ROI valuta la reddittività del capitale investito in
azienda offrendo una visione generica relativa all’andamento operativo nel suo complesso, il ROE misura la
redditività del capitale netto, fornendo un’indicazione specifica per gli azionisti della società analizzata.

5. Indici di mercato o multipli di borsautili nel caso di acquisizioni o quotazione in borsa. Non sono
veri e propri indici perché esprimono relazioni tra indici di bilancio e valore di mercato.

 RAPPORTO PREZZO-UTILIP/E (Price/Earnings)

Prezzo corrente delle azioni/ EPS

EPS sono gli Earnigs Per Share cioè gli utili netti per azione di una soc.quotata
utile(reddito)netto/numero di azioni in circolazione

P/E ALTO può indicare: P/E BASSO può indicare:


che l’azienda sarebbe più costoso se fosse che l’azienda sarebbe meno costosa se
venduta in questo momento fosse venduta in questo momento
che il mercato valuta l’azienda più di quanto che il mercato valuta l’azienda meno di
affermino i suoi dati di bilancio(sopravvaluta) quanto affermino i suoi dati di bilancio
(sottovaluta)
 RAPPORTO VALORE DI MERCATO-VALORE CONTABILE P /BV (Price/Book value)

Prezzo corrente/ valore contabile delle azioni

È il rapporto tra capitalizzazione di Borsa(società quotata) e il suo patrimonio netto


espresso a valori contabili.
Se >1mercato potrebbe sopravvalutare il valore contabile dell’azienda
Se <1mercato potrebbe sottovalutare il valore contabile dell’azienda
Se=1piena concordanza tra valore di mercato dell’equity e valore contabile

 EV / EBIT EV è l’Enterprise Value cioè il valore totale dell’azienda – debiti finanziari

 EV/EBITDA

Generalmente il primo è maggiore o uguale al secondo.

Al fine di una corretta analisi occorre compararli con :

- Il trend storico dei quozienti della stessa azienda


- I quozienti medi di settore/ di aziende comparable
IL RENDICONTO FINANZIARIO

Il passaggio dalla lettura e riclassificazione dei bilanci alla costruzione e interpretazione dei flussi di cassa
implica lo spostamento da un’analisi di tipo statico a un’analisi di tipo dinamico per mezzo dei FLUSSI
DI CASSA è possibile stabilire l’ammontare di risorse monetarie generate e assorbite nel periodo in
esame, indicandone l’area gestionale di riferimento( caratteristica, degli investimenti e disinvestimenti
operativi, della gestione finanziaria).

L’analisi è fatto tipicamente su un anno e può essere di 2 tipi:

CONSUNTIVO si considera l’andamento dei flussi di PREVENTIVO si conduce una stima futura
cassa dell’ultimo periodo gestionalenoi useremo
questo

A differenza dello stato patrimoniale e del conto economico la logica finanziaria:

usa i flussi monetariuscite ed entrate di cassa Offre descrizione completa della dinamica
(no costi e ricavi) finanziaria aziendale nelle diverse areee aziendali

Il prospetto di flussi finanziari può essere costruito usando 2 metodi:

diretto, attraverso l’analisi delle movimentazioni di Indiretto, attraverso rettifiche agli schemi di
liquidità per ogni operazione bilancio.
+veloce e pratica e quella che adottiamo

Input necessari per costruire il rendiconto finanziario:

ultimi 2 stati patrimoniali riclassificati a pertinenza Ultimo conto economico riclassificato a costo del
gestionale venduto e fatturato
Le voci di SP e CE rappresentano input(variazioni di attività e passività, costi e ricavi) da trasformare in
output (flussi di cassa)

I flussi di cassa esprimono la movimentazione monetaria delle rilevazioni contabili di SP e CE.

Gerarchia della determinazione dei flussi di cassa:

 Gestione corrente/caratteristica
 Investimento e disinvestimento(operativi)
 Gestione finanziaria(debiti finanziari, interessi/proventi)
 Gestione delle voci di capitale netto
FLUSSO DI CASSA DELLA GESTIONE CORRENTE si indica l’ammontare di risorse monetarie generate(se
positivo) o assorbite(se negativo) nel corso dell’ultimo anno della gestione caratteristica dell’impresa.

Flusso di cassa >0liquidità generata


Flusso di cassa <0liquidità assorbita

2 modalità per calcolare l’EBIT se non si dispone di CE già riclassificati:


TOP-DOWN BOTTOM-UP
Si parte dalla voce ”ricavi di vendita” e si Si parte dall’ultima voce di conto economico
sottraggono le voci di ricavo e costo fino ad “reddito netto o perdita netta” e si arriva al
arrivare all’EBITDA e EBIT. rimborso dell’EBIT e EBITDA.
Metodo + comodo

FLUSSO DI CASSA DELLA GESTIONE OPERATIVA rappresenta l’ammontare di risorse monetarie disponibili
per il pagamento dei creditori finanziari terzi e degli azionisti.

Occorre sommare i flussi relativi alla gestione di investimenti e disinvestimenti operativi al flusso di cassa
della gestione corrente precedentemente spiegato.

Investimenti in immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie costituiscono un aumento di attività e


quindi “impieghi”, per cui originano flussi di cassa in uscita.

I disinvestimenti in immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie costituiscono una diminuzione di


attività e quindi “fonti” per cui determinano flussi di cassa in entrata per l’impresa.

Attenzione: ci si riferisce a flussi di investimenti e disinvestimenti al netto dell’ammortamento.


FLUSSO DI CASSA DISPONIBILE PER GLI AZIONISTI
FLUSSO DI CASSA COMPLESSIVO DI GESTIONE
Poiché FCFE rappresenta il flusso residuale a disposizione delle poste dell’equity, è posssibile sommare
algebricamente tutte le movimentazioni di liquidità eventualmente occorse relative alle componenti
“capitale netto” come aumenti di capitale sociale a pagamento(fonte,+) e distribuzione di dividendi degli
azionisti(impiego, -).

Schema riassuntivo del calcolo dei flussi nel rendiconto finanziario:


PROCEDIMENTO RENDICONTO FINANZIARIO

1. Preparazione dei bilanci riclassificati


2. Elaborazione del rendiconto finanziario

3. Flusso di cassa della gestione corrente FCGC


4. Flusso di cassa della gestione operativa FCFO
5. Flusso di cassa disponibile per gli azionisti FCFE
6. Flusso di cassa complessivo di gestione
7. Saldo monetario( variazione di cassa)
CAPITOLO 1LE DETEMINANTI DEI PREZZI DELLE ATTIVITA’ FINANZIARIE

IL PRINCIPIO DEL VALORE ATTUALE

LA VALIUTAZIONE DELLE OBBLIGAZIONI E DELLE AZIONI

Capitolo 4

VALORE ATTUALE E FLUSSI DI CASSA


Valore Attuale Netto dell’investimento VAN = - COSTI + VA
Valore attuale flusso di cassa ricevuto tra un anno  VA = C1 / 1 + r

Valore attuale flusso di cassa ricevuto tra due anni  VA = C2/ (1+r)2

Valore attuale netto di un progetto articolato per T periodi -C0 + ∑ Ci / (1+r)i

Dove il flusso iniziale -C0 è negativo perché rappresenta l’investimento iniziale.

!USEREMO SOLO PERIODI ANNUALI CON TASSI DI CAPITALIZZAZIONE COMPOSTA!!!!!!!


CAPITALIZZAZIONE CONTINUA C0 x erT

C0 è l’investimento r è il tasso di interesse T è la durata in anni e è una costante = 2.1718

iniziale nominale annuo dell’investimento

SEMPLIFICAZIONI PER 4 CATEGORIE DI FLUSSI DI CASSA

RENDITA PERPETUA è un flusso di cassa costante di denaro senza fine


RENDITA PERPETUA CRESCENTE

RENDITA ANNUA è un flusso di pagamenti costanti con una durata pari a un momento prefissato di periodi.
4 problemi tipici nella rendita annua:

1. RENDITA ANNUA DIFFERITA


2. RENDITA ANNUA ANTICIPATA

3. RENDITA PERIODALE
4. UGUAGLIANZA DEL VALORE ATTUALE DI DUE RENDITE ANNUE
RENDITA ANNUA CRESCENTE è un numero finito di flussi di cassa crescenti.
Capitolo 5

VALUTAZIONE DELLE OBBLIGAZIONI, DELLE AZIONI E DELL’AZIENDA

Un’ obbligazione attesta l’esistenza di un prestito di una somma specifica da parte di un creditore. Il
debitore ha concordato di rimborsare a date prefissate la somma presa a prestito comprensiva di capitale e
interessi.

Le obbligazioni a sconto puro(senza cedola) sono le più semplici, prevedono un pagamento unico a una
data futura prefissata.
La data di scadenza è la data in cui l’emittente dell’obbligazione effettua l’ultimo pagamento.
La somma in pagamento alla scadenza andrà a costituire il valore nominale dell’obbligazione stessa.

Obbligazioni zero coupon sono obbligazioni a sconto puro e il possessore non riceve alcun pagamento
fino alla scadenza (obbligazioni che non pagano cedole) F è il valore nominale

Valore obbligazione a sconto puro VA= F / (1+R)T

Le obbligazioni a cedola fissa offrono pagamenti(cedole dell’obbligazione) non solo alla scadenza ma
anche a intervalli regolari durante il loro arco di vita.

Valore obbligazione a cedola fissa VA= [C/1 + R ]+[C/(1+R)2] + [C/(1+R)T ] + [F/(1+R)T ]

le rendite perpetuesono obbligazioni che non hanno una data di scadenza come per esempio le azioni
privilegiate che garantiscono un dividendo al possessore fisso all’infinito

interessa annuale/ tasso di interesse di mercato= valutazione rendita perpetuaVA=C/R


I tassi di interesse e i prezzi obbligazionari

Considerando l’esempio all’inverso, se la nostra obbligazione si vende a 103567 che rendimento avrà il suo
possessore?

103567 = 10$/ (1 + y) + (100$+10$) / (1+y)2

Y= incognita e tasso di attualizzazione che eguaglia il prezzo del titolo al valore attuale delle cedole e del
valore nominale (8%)

Il titolo con la cedola del 10% è valutato in modo fa rendere l’8% al prezzo di 103567$.
Capitolo 13

MERCATI DI CAPITALI EFFICIENTI

Un mercato di capitali efficiente presenterà prezzi azionari capaci di riflettere pienamente le informazioni
disponibili.

Condizioni su cui si basa l’efficienza di mercato:

razionalità Deviazioni indipendenti dalla Arbitraggio


razionalità
immaginiamo tutti gli Esistono 2 tipi di persone:
investitori Immaginiamo investitori con le idee - Dilettanti irrazionali
razionalinel caso di confusesi attendono prospettive cedono regolarmente alle
diffusione di nuove superiori a quanto suggerirebbe un proprie emozioni
informazioni tutti atteggiamento razionale, convincendosi
adeguino gli stessi investitori pagherebbero un irrazionalmente nella
razionalmente le prezzo eccessivo per le nuove azioni e sopravvalutazione o
proprie stime dei prezzi se dovessero venderle lo farebbero solo sottovalutazione di un’azione
azionari a un prezzo elevato. - Professionisti razionali
agiscono metodicamente e
Se questi individui dominano il mercato, razionalmente e acquistano
il prezzo dell’azione salirebbe un’azione se ha un prezzo più
probabilmente al di là di quanto basso del dovuto e la
indicherebbe l’efficienza di mercato. vendono nel caso contrario

Se arbitraggio dei professionisti


predominasse sulla speculazione dei
dilettanti, i mercati sarebbero
comunque efficienti.

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