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PROPOSTA DI SOLUZIONE PER LA SIMULAZIONE SECONDA PROVA DI MATURITÀ 2019

TRACCIA: Latino e Greco

COMMENTO

Si analizza la figura di Seiano, homo novus facente parte di quei ceti che stavano

emergendo durante il periodo imperiale, ambizioso e intraprendente, fortemente

legato al potere, le cui sorti ambivalenti culminarono nell’arresto e nella condanna

successiva. Parte degli scritti di Tacito riguardanti Seiano sono andati perduti, per cui

qui si analizza un singolo episodio, legato alla figura secondaria di Terenzio, che

rappresenta un esempio quasi unico, in quel contesto, di lealtà e di devozione. Lo

storico greco Cassio Dione riporta invece la figura di Seiano a una dimensione più

umana, fatta di amicizie, ma anche tradimenti e voltafaccia, per sottolineare i diversi

comportamenti umani di fronte alle alterne vicende della vita e al mutare delle

circostanze.

VERSIONE

In quel tempo in cui gli altri negavano, falsamente, l’amicizia con Seiano, il cavaliere

romano Marco Terenzio, accusato per questa, osò sostenerla, esordendo così, in

senato: “Probabilmente sarà di minor beneficio al mio destino ammettere l’accusa

piuttosto che negarla, ma, qualunque cosa accada, riconosco di essere stato amico di

Seiano, di aver voluto diventarlo e, una volta accaduto, di esserne stato felice.

L’ho conosciuto come collega di mio padre al comando delle coorti pretorie, e poco

dopo rivestire, incarichi insieme civili e militari a Roma. I suoi parenti e congiunti

Letizia Navarro
ascendevano al potere; più si era vicini a Seiano più si poteva aspirare all’amicizia di

Cesare, e se Seiano si mostrava ostile a qualcuno, quello cadeva in balìa di paura e

miserie. Non prenderò nessuno, come esempio, difenderò, con mio solo rischio, tutti

coloro che, come me, sono stati estranei ai suoi ultimi intrighi.

Noi infatti non rispettavamo Seiano, cittadino di Bolsena, ma la parte della casa

Giulia e Claudia, dov’era entrato per parentela; onoravamo tuo genero, Cesare, tuo

collega di consolato, colui che assolveva i tuoi stessi compiti nell’amministrazione

dello Stato.

COMPENSIONE/INTERPRETAZIONE

Terenzio, da cavaliere romano, ammira Seiano come comandante e uomo di Stato.

Dal momento che l’imperatore stesso aveva attribuito a lui le più alte cariche e la

totale fiducia, ai fedeli sudditi non resta altro che l’ubbidienza e l’ammirazione verso

quell’uomo. Onorare lui significa onorare l’imperatore: al cittadino e militare romano

non è chiesto di giudicare ma di obbedire (obsequium) con osservanza e rispetto alle

cariche dello Stato e a chi le rappresenta, al di là del valore umano del singolo. In

sostanza l’obsequium all’imperatore significa rimettersi alla sua volontà, considerando

ciò massimo onore.

Cassio Dione si concentra invece più sulla caduta che sui fasti di Seiano: è infatti nella

disgrazia che si può meglio giudicare l’operato della vita di un uomo e di chi si è

circondato. A un autore greco l’ossequio al potere non interessa quanto piuttosto la

dimensione tutta umana di chi, spogliato di ogni privilegio, si ritrova solo, davanti a se

stesso e alle sue scelte.

Letizia Navarro
ANALISI LINGUISTICA E/O STILISTICA AI FINI DELL’INTERPRETAZIONE

Nel testo di Tacito, Terenzio si assume la responsabilità delle sue scelte e riferisce

fieramente di aver obbedito e confidato nel giudizio dell’imperatore che aveva

riconosciuto a Seiano i più alti poteri.

Non enim Seianum Vulsiniensem, sed Claudiae et Iuliae domus partem, quas

adfinitate occupaverat, tuum, Caesar, generum, tui consulatus socium, tua officia

in re publica capessentem colebamus.

Dione Cassio sottolinea come gli “amici”, scampati al giustizia che ha visto la caduta

di Seiano, deleghino le loro scelte a costrizione o travisamento dei fatti, confidando

nel buon carattere di Tiberio e attribuendo ogni colpa a Seiano, ormai giustiziato.

τά τε γὰρ συμβεβηκότα σφίσιν ἐς τὸν ἀπολωλότα, ὥσπερ που φιλεῖ γίγνεσθαι,

ἔτρεπον, καὶ ἐκεῖνον ἢ οὐδενὸς ἢ ὀλίγων ᾐτιῶντο· τὰ γὰρ πλείονα τὰ μὲν

ἠγνοηκέναι, τὰ δὲ καὶ ἄκοντα κατηναγκάσθαι πρᾶξαι ἔλεγον.

APPROFONDIMENTO E RIFLESSIONI PERSONALI

L’obsequium è dunque per Terenzio l’onore e il dovere di sottostare e obbedire ai

superiori e all’imperatore, che però quando si trasforma e degenera in adulatio

comporta corruzione e decadimento morale, ovvero ciò che Tacito considera una

delle maggiori cause di corruzione e decadimento morale e politico dell’impero

romano. Lo storico ne è così convinto che cita un concetto simile anche nel libro I,

par.15 degli Annales, quando Galba parla a Pisone di fedeltà, libertà e amicizia che

Letizia Navarro
devono essere scevri da adulazione e lusinghe, considerate i peggiori veleni.

Anche per Cicerone, l’obsequium significa rispetto gerarchico, con riferimento non

solo al rango ma anche all’età, non falsità né blandizie.

Letizia Navarro

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